il canto degli armonici - Arte, Cura e Trasformazione

annuncio pubblicitario
 Presentazione del percorso per il riconoscimento e lo studio del canto difonico IL CANTO DEGLI ARMONICI mercoledì 19 febbraio 2014 ore 18:30 in via Cassini 7 scala A – Torino Tel: 320.8825909 con Walter Mantovani In Mongolia, nelle steppe siberiane e in Tibet, esiste una tradizione vocale che sviluppa una tecnica per mezzo della quale il cantante è in grado, da solo e in un solo respiro, di cantare simultaneamente due o più note. IL LABORATORIO Il “Canto degli Armonici” è un percorso didattico per apprendere e sviluppare la tecnica del canto difonico (o canto armonico) e per approfondire gli aspetti fisici e fisiologici che entrano in gioco quando cantiamo o semplicemente parliamo. Questo percorso è rivolto a tutti coloro che desiderano approfondire e sviluppare le potenzialità della propria voce andando oltre alle comuni tecniche vocali di tradizione europea ed occidentale. Cantanti, musicisti, attori, praticanti di tecniche meditative o semplici appassionati possono tutti giovare di queste tecniche. Non è necessario essere dei cantanti o avere delle competenze musicali specifiche per poter partecipare al corso. LA NATURA FISICA DEGLI ARMONICI Ogni suono che produciamo, sia con strumenti musicali sia con la voce, benché lo si percepisca come unico, è sempre un evento complesso, composto. È un insieme di suoni puri, le cui frequenze vibratorie stanno fra loro in relazioni matematiche assolutamente precise. Questi suoni sono detti “suoni armonici” e questa qualità globale prende il nome di timbro. Le tecniche del canto difonico permettono di “filtrare” il contenuto armonico presente nel timbro nostra voce e produrre, con precisione, toni in modo conscio e creativo. SVILUPPO IN OCCIDENTE Molti cantanti occidentali, usano oggi questa tecnica nel campo artistico e in quello salutistico e curativo. Sfruttando le caratteristiche sia attivanti sia calmanti che il training per l’apprendimento di tale tecnica comporta, o anche soltanto proponendo un ascolto passivo, molti insegnanti di yoga o di altre tecniche più o meno legate al benessere, lo propongono all’interno dei loro corsi. METODOLOGIA Ai partecipanti de “Il Canto degli Armonici” viene data la possibilità di cercare in se stessi, nella propria respirazione e nella propria voce, la modalità più personalizzata affinché il riconoscimento degli armonici presenti naturalmente nel proprio timbro, l’individuazione delle sequenze armoniche e la capacità di eseguirle con coscienza, divengano possibili e automatici. Nel corso delle lezioni saranno utilizzati anche strumenti elettronici e multimediali che possono favorire l’allievo a prendere maggiore confidenza e consapevolezza della propria performance. Per apprendere questa tecnica è importante cambiare atteggiamento, oltre che nelle procedure fonative, anche nell’ascolto, che qui sembra evidenziarsi in una modalità che si può definire sonoro-­‐tattile. È importante lavorare sulla propria percezione fisica aumentando la sensibilità verso tutte le parti del corpo impegnate nella fonazione. Il percorso che questa tecnica sembra suggerire affinché si possa arrivare a riconoscere e a controllare gli armonici vocali, è basato principalmente sull’ascolto. Unicamente nella pratica personale si può trovare una modalità per riconoscere ed emettere gli armonici; l’insegnante può soltanto dare delle indicazioni e dei suggerimenti, ma il vero lavoro ognuno lo deve fare su di sé ed interiorizzarlo. A tal fine verrà indicato come: concentrarsi sul respiro; acquisire coscienza di ogni parte del corpo coinvolta nel processo spontaneo inspirazione-­‐espirazione e in quello, più consapevole, dell’emissione di un suono; emettere con la voce un suono costante; cantare, contemporaneamente, due o più suoni. IL CONDUTTORE Walter Mantovani è studente in Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi di Torino. Da più di un decennio si occupa di ricerca e sperimentazione nel campo delle “arti acustiche” con particolare interesse verso l’integrazione delle tecniche fonative con strumenti etnici tradizionali e strumenti elettronici moderni. Pratica il canto difonico da circa quattro anni e canta nell’Alberto Ezzu Lux Vocal and Instrumental Ensemble. Progetta e realizza a livello amatoriale strumenti ibridi cordofoni ed elettronici. 
Scarica