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Comunicato stampa
INCURSIONI FOTOGRAFICHE NELLA NOSTRA TERRA
IO AMO L’ITALIA
Fotografie di Leonard Freed
e
SGUARDI STRANIERI
Dalla collezione Bertero
Fotografie di BARBEY Bruno, CAPA Robert, CARTIER-BRESSON Henri, KESSEL Dimitri, KLEIN
William, LIST Herbert, McAVOY Thomas D., MYDANS Carl, SANDERS Walter, SCHUH Gotthard,
SEYMOUR David
Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena (AR)
29 marzo 2014 – 2 giugno 2014
Inaugurazione sabato 29 marzo 2014 ore 18.00
a cura di Enrica Viganò in collaborazione con ADMIRA+
Con questa doppia mostra il Centro Italiano della Fotografia d’Autore vuole rendere omaggio ai numerosi
stranieri che hanno posato lo sguardo sul nostro Bel Paese, interpretando le sue bellezze e le sue numerose
contraddizioni. In particolare la mostra presenta cento immagini del fotografo americano Leonard Freed (IO
AMO L’ITALIA) e una settantina di immagini di autori che hanno fatto la storia della fotografia mondiale
(SGUARDI STRANIERI).
Per il soggetto, ma soprattutto per la straordinarietà dei fotografi che lo interpretano e per l’unicità
dell’esposizione che vanta il maggior numero di stampe vintage di autori Magnum mai esposte in Italia,
questa diventa un’occasione unica per riappropriarsi, attraverso l’occhio fotografico degli stranieri, della
nostra terra. E’ un percorso storico, sociale e fotografico di grandissimo spessore.
IO AMO L’ITALIA
Fotografie di Leonard Freed
L’esposizione presenterà cento immagini scattate in diverse località della Penisola, dalla metà del Novecento
agli inizi del nuovo secolo. Cento immagini, tra vintage e modern print, ricostruiscono una sorta di diario
degli oltre quarantacinque soggiorni compiuti dal fotografo in Italia, terra con la quale intrattenne un
rapporto che lui stesso definì “una storia d’amore”.
La selezione di scatti di Leonard Freed - dal 1972 membro della Magnum, la celebre agenzia fotografica spazierà dagli esordi fino alla maturità, abbracciando le numerose tappe della sua prestigiosa carriera.
Il percorso espositivo, attraverso immagini analogiche rigorosamente in bianco e nero, consentirà di cogliere
il lato più dolce e commovente di Freed, capace di ritrarre la nostra società senza usare stereotipi, con scenari
che descrivono uno spaccato umano nel quale sono evidenti le influenze maturate grazie agli incontri che il
fotoreportage ha reso possibili.
Quando fra il 1952 e il 1958, mosso dall’interesse per l’arte, compie i suoi primi viaggi in Europa, Freed
scopre la passione per la fotografia - che inizialmente costituisce solo un espediente per procurarsi da vivere
- e viene conquistato dall’Italia, un Paese con il quale l’artista entra in contatto dapprima nella Little Italy di
New York e che diventa presto un luogo di ricerca interiore e, contemporaneamente, un campo di
osservazione in cui “il passato è sempre presente non solo nei luoghi ma nella vita quotidiana della gente”.
Molto più che per l’arte, l’architettura o il paesaggio, l’amore di Freed è per gli italiani. È affascinato dalla
vita della gente comune, dal calore e dalla spontaneità di una componente umana - sia essa rappresentata da
lavoratori siciliani, soldati seduti su un ponte a Firenze o aristocratici veneziani e romani - che nelle sue
fotografie non manca mai. Sebbene il punto di vista non sia mai politico, ma riveli l’acutezza nel cogliere
diverse condizioni socio-economiche, i soggetti delle sue opere sono spesso ritratti in prossimità di elementi,
in perfetto equilibrio fra loro, che sostengono il movimento e ne svelano la storia - come negli scatti di nobili
in posa accanto alle immagini dei loro antenati. La ricerca di Leonard Freed, sensibile all’antropologia
culturale e all’indagine etnografica, scaturisce dalla necessità di ritrovare il senso delle proprie origini
attraverso lo studio di comunità tradizionali, pur percependo una profonda distanza con la cultura ebraica
della sua famiglia.
Lo stesso artista sostenne: “Sono come uno studente curioso, che vuole imparare. Per poter fotografare devi
prima avere un’opinione, devi prendere una decisione. Poi quando stai fotografando, sei immerso
nell’esperienza, diventi parte di ciò che stai fotografando. Devi immedesimarti nella psicologia di chi stai per
fotografare, pensare ciò che lui pensa, essere sempre molto amichevole e neutrale.” E ancora: “Voglio una
fotografia che si possa estrapolare dal contesto e appendere in parete per essere letta come un poema.”
Biografia di Leonard Freed
Leonard Freed nasce a Brooklyn (New York) nel 1929 da una famiglia di operai di origine ebree,
proveniente da Minsk, Russia. Nel 1952 viaggia per la prima volta in Europa (Inghilterra, Scozia, Spagna,
Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi), dove la sua passione per l’arte – adora la pittura – lo porta a
scoprire la fotografia. Inizia a lavorare come fotoreporter per numerose testate internazionali, pur
mantenendo la sua sensibilità artistica. Dopo essere tornato a New York nel 1954, decide di lasciare la
famiglia e trasferirsi a Little Italy. Qui ha l’occasione di vivere da vicino i costumi e la quotidianità della
comunità di immigrati italiana. L’attenzione per l’affetto e il calore della gente spingono la sua ricerca
verso soggetti sociali. Nonostante il carattere quasi antropologico degli scatti, Freed non dimostra nessun
interesse per i risvolti politici del suo lavoro. Al contrario, le fotografie diventano il mezzo attraverso cui
esplorare la propria storia e le origini culturali della sua famiglia. I numerosi soggiorni a Milano, Roma,
Napoli, Firenze e Siena lo incantano: la spontaneità delle persone e il desiderio di sfuggire alla miseria
lasciata dalla Seconda Guerra Mondiale vengono immortalati con una sensibilità rara. Dall’incontro con il
nostro Paese seguono altri quarantacinque viaggi, molti dei quali in Sicilia e nella capitale, che diventano il
pretesto per analizzare la penisola in tutti i suoi aspetti: una stratigrafia dettagliata che racconta mezzo
secolo di cambiamenti attraverso i volti di contadini siciliani, di nobili romani o di gente comune che ha
reso l’Italia una terra unica al mondo. Leonard Freed si spegne nel 2006 a New York, lasciando incompiuto
un grande progetto fotografico dedicato alla città di Roma. Mostre e libri postumi sono numerosi: nel 2006
viene pubblicato il libro “Venezia/ Venice”, fotografie di L. Freed e C. Corrivetti, Ed. Postcart, Italia; tra il
2007 e il 2011 la mostra “Worldview” si sposta in diverse sedi in Europa, mentre il Getty Museum di Los
Angeles e la Silverstein Gallery di New York ospitano sue retrospettive.
SGUARDI STRANIERI
Dalla collezione Bertero
La collezione è divenuta, negli ultimi dieci anni, una delle più preziose in Italia. Il torinese Guido Bertero ha
saputo riconoscere e apprezzare i valori estetici, storici, culturali e sociali dell’arte fotografica. Ha colto la
necessità di costruire qualcosa che non fosse mera accumulazione di pezzi pregiati, ma rappresentasse un
discorso lucido e utile ad un’Italia ancora fotograficamente incolta.
Alla collezione appartengono opere sia di artisti internazionali sia dei più noti fotografi italiani.
In particolare ci sono opere di maestri che hanno documentato l’evoluzione storica e culturale del nostro
paese, ma che hanno portato anche sperimentazioni del linguaggio e ricerca di nuove espressioni,
affiancando passato e presente. Al Centro Italiano della fotografia d’Autore pervengono per questa mostra
immagini straordinarie di autori stranieri, realizzate in Italia. Sono stampe vintage di Bruno BARBEY,
Robert CAPA, Henri CARTIER-BRESSON, Dimitri KESSEL, William KLEIN, Herbert LIST, Thomas D.
McAVOY, Carl MYDANS, Walter SANDERS, Gotthard SCHUH, David SEYMOUR. Circa 70 immagini
che costituiscono un momento unico sia nella storia nazionale sia per la fotografia internazionale.
Informazioni
Mostra:
Apertura al pubblico:
Sede:
Orario:
Ingresso:
Ente promotore:
Ente organizzatore:
Info:
INCURSIONI FOTOGRAFICHE NELLA NOSTRA TERRA
29 marzo-2 giugno 2014
Centro Italiano della Fotografia d’Autore – Via delle Monache 2
Bibbiena (AR)
da martedì a sabato ore 9.30-12.30 e 15.30-18.30
domenica ore 10.00-12.30
lunedì ore 15.30-18.30
libero
FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche
CIFA – Centro Italiano della Fotografia d’Autore
0575/536943 – 349/2335011
[email protected]
www.centrofotografia.org
FOTOGRAFIE PER LA STAMPA
https://www.dropbox.com/sh/n7h0xsj88ez4i0m/-JGgGVTuPB
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