Ambasciata Usa a Londra di Eero Saarinen

Ambasciata Usa a Londra di
Eero
Saarinen:
stop
al
‘restyling’ di Chipperfield
Aggiudicata la primavera scorsa dopo un concorso a inviti, la
trasformazione dell’ambasciata progettata da Eero Saarinen in
hotel di lusso genera i dubbi della Twentieth Century Society
La proposta elaborata da David Chipperfield per la
trasformazione in albergo di lusso di quella che sta
diventando l’ex ambasciata statunitense a Londra, completata
su progetto di Eero Saarinen a Grosvenor Square nel 1960, sta
vivendo la sua prima battuta di arresto. La Twentieth Century
Society, associazione riconosciuta dal governo britannico che
dal 1976 si batte per la conservazione delle architetture del
XX secolo di pregio, chiede infatti la revisione, seppur non
totale, di un piano che a loro opinione danneggerebbe un
importante esempio internazionale di una tipologia di edificio
che ha visto particolarmente attivo proprio l’architetto
modernista finlandese naturalizzato statunitense.
Gli interventi sul costruito storico di pregio e ufficialmente
tutelato (dal 2009 all’ambasciata di Saarinen è stato
riconosciuto il massimo grado di vincolo dell’English
Heritage) non sono quindi semplici nemmeno nel Regno Unito,
come hanno dimostrato anche le speculari, ma recentemente
completate, vicende del complesso Holland Green di OMA, che è
faticosamente intervenuto sull’ex Commonwealth Institute
realizzandoci accanto tre blocchi residenziali e impostando al
suo interno la nuova sede del Design Museum, in apertura a
inizio novembre con un allestimento di John Pawson.
La volontà di trasformare un importante complesso, la prima
ambasciata moderna eretta nella Londra postbellica divenuta
ormai obsoleta, si materializza parallelamente allo
spostamento della sede dell’ambasciata statunitense a Londra,
che il prossimo anno dovrebbe prendere possesso del nuovo
edificio progettato da Kieran Timberlake a Nine Elms con i
suoi 1.000 dipendenti, e la successiva acquisizione da parte
dell’immobiliare emiratina Qatari Diar. Considerata la più che
appetibile location (Grosvenor Square si trova a qualche
isolato di distanza da Buckingam Palace, Hyde Park e
Westminster), l’obiettivo era la realizzazione di un progetto
di investimento che, apportando un importante e radicale
cambio di destinazione d’uso all’edificio, destinasse i suoi
nove livelli, tre sotterranei e sei fuori terra, a ospitare un
albergo di lusso da 137 posti letto, una sala da ballo per
1.000 persone, una spa, cinque ristoranti e vari spazi
commerciali per la vendita di marchi di alta fascia.
Photogallery
Il progetto elaborato da David Chipperfield interviene su un
complesso monolitico mantenendone l’esterno, non modificabile
e caratterizzato da un involucro rivestito in pietra su cui si
aprono le finestre regolari e sulla cui cima spicca una grande
aquila dorata, revisionandone l’ingresso con la realizzazione
di una pensilina a sbalzo a copertura dell’accesso principale,
e rimuovendone lo spalto inclinato che corre lungo tutto il
perimetro a livello del marciapiede. In corrispondenza
dell’ultimo piano posiziona l’opera più controversa,
prevedendo l’aggiunta di un nuovo corpo a doppia altezza
accusato dalla Twentieth Century Society di modificare
eccessivamente le proporzioni dell’edificio e il ritmo della
facciata principale.
La notizia del prestigioso incarico ottenuto dall’architetto
britannico risale alla primavera scorsa, quando David
Chipperfiled Architects, non nuovi a sensibili e pluripremiati
interventi su edifici storici tra cui il Neues Museum di
Berlino, si era imposto su concorrenti come Foster & Partners
e Kohn Pedersen Fox Associates nel concorso a inviti lanciato
per individuare il progettista di una trasformazione delicata
e costosa, valutata oggi in 1 miliardo di sterline.
Unico edificio realizzato nel Regno Unito da Eero Saarinen
(1910-1961), che negli Stati Uniti ha indissolubilmente legato
il suo nome alla storia dell’industrializzazione del paese
lavorando per clienti come General Motors e Bell Telephone
Company e realizzando infrastrutture tra cui il TWA
nell’aeroporto internazionale John F. Kennedy a New York,
l’ambasciata statunitense a Londra venne completata in quella
che è stata sede dell’ambasciata fin dal 1785 e fu la più
grande dell’Europa Occidentale.
Leggi anche: David Chipperfield: la Fayland House nominata ‘la
casa più bella del mondo’
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