Città di Vignola TEATRO “ERMANNO FABBRI” VIGNOLA TEATRO RAGAZZI STAGIONE 2013/14 TEATRO RAGAZZI 27 novembre ore 10 ERBAMIL SMART ENERGY regia Fabio Comana teatro d’attore e narrazione 6-12 anni 23 - 24 gennaio ore 10 LATOPARLATO TEATRO LULU’ teatro di narrazione e pupazzi 3-7 anni 6 - 7 febbraio ore 10 COMPAGNIA TEATRALE STILEMA IL CUSCINO D’ORO teatro d’attore 3-7 anni 24 febbraio ore 10 EVENTI CULTURALI LA STORIA DI UN PUNTO teatro d'attore, con oggetti, videoproiezioni e interazione con il pubblico 5-10 anni 18 marzo ore 10 CHARIOTEER THEATRE TREASURE ISLAND teatro d'attore in lingua inglese dai 13 anni 27 - 28 marzo ore 10 TEATRO DEL CANGURO PETER PAN teatro d’attore e di figura 3-8 anni 13 febbraio ore 10 TEATRO ACCETTELLA/ TANTI COSI PROGETTI ULISSE, CHI ERA COSTUI? teatro di narrazione e di figura 8-14 anni INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI SPETTACOLI Biglietti: Ragazzi: 5.00 € Insegnanti accompagnatori della classe: omaggio (massimo 3 insegnanti per sezione: eventuali omaggi per accompagnatori aggiuntivi dovranno essere concordati con il teatro). Ingresso omaggio per alunni disabili e loro accompagnatori, alunni con disagio economico certificato. Prenotazioni: inviare la scheda di prenotazione a [email protected] Le prenotazioni dovranno pervenire entro il 28 ottobre. In caso di un numero inadeguato a permettere il normale svolgimento dello spettacolo, ci riserviamo la possibilità di accorpare in un un’unica data le prenotazioni per i titoli in doppia recita. Ritiro biglietti: i biglietti dovranno essere ritirati la mattina stessa dello spettacolo prima dell’inizio. Per poter far sedere accuratamente tutti i bambini e svolgere correttamente le mansioni di biglietteria, è richiesto l’arrivo in teatro almeno mezz’ora prima l’inizio dello spettacolo. Per informazioni: Teatro Ermanno Fabbri via Minghelli 9 - 41058 Vignola (MO) tel. 059.9120911/901 [email protected] mercoledì 27 novembre2013 ore 10.00 SMART ENERGY regia Fabio Comana con Vittorio Di Mauro, Giuliano Gariboldi e Marco Gavazzeni ERBAMIL Fascia d’età: 6-12 anni Tecnica utilizzata: Teatro d’attore e narrazione Durata: 55 minuti Uno spettacolo divertente e coinvolgente, una sorta di "documentario teatrale", che racconta prima di tutto che cos'è l'energia e come - nel corso della storia - il bisogno di accedere a fonti energetiche è andato crescendo in modo esponenziale. Al punto che oggi ci troviamo ad un passo dall'esaurimento delle fonti combustibili e dalla necessità di sviluppare quelle rinnovabili, recuperando il più possibile un armonico rapporto con la natura e con la fonte primaria di ogni energia: il sole. In modo semplice, ironico e divertente, gli attori sulla scena si alterneranno in vari ruoli per descrivere attraverso semplici ed immediate metafore visive: dall'energia muscolare, prima fonte di energia conosciuta dall'uomo primitivo a caccia, alla scoperta del fuoco, fino all'invenzione della caldaia a vapore e alla conquista dell'elettricità... gli attori raccontano l'evoluzione nella storia del rapporto fra l'umanità e il fabbisogno energetico. Una storia in crescendo fino al punto critico di oggi, dove l'eccessivo utilizzo di combustibili fossili aumenta l'effetto serra e mette in crisi l'equilibrio climatico del pianeta. Note sulla compagnia Erbamil è una compagnia in continua esplorazione: alla ricerca di un linguaggio per un teatro vivo, divertente e coinvolgente, di tematiche sempre attuali ed urgenti, come l‘ecologia, di spazi e modi per reinventare gli eventi teatrali come occasioni di incontro ravvicinato fra attori e pubblico. Il teatro di Erbamilè teatro del corpo, del movimento, di un’essenziale gioco scenico che si esprime con leggerezza ed ironia, dove il reale divertimento degli attori in scena è il tramite per suscitare interesse e partecipazione. Un teatro capace di affrontare temi seri ed importanti, di dare informazioni utili o semplicemente di offrire divertimento senza mai prendersi troppo sul serio. Un teatro per sollevare domande, non per dare risposte. giovedì 23 e venerdì 24 gennaio 2014 ore 10.00 LULU’ regia Claudio Milani con Claudio Milani LATOPARLATO TEATRO Fascia d’età: 3-7 anni Tecnica utilizzata: teatro di narrazione e pupazzi Durata: 50 minuti In questa storia ci sono tre fratelli nati in un mattino d’estate, dopo una notte piena di lucciole. Il destino li separerà, conducendoli per tre strade diverse. Ma darà loro tre doni - intelligenza, istinto, cuore - sufficienti per cavarsela, diventare grandi e finalmente ritrovarsi, affrontando perfino uno Stregone che può farsi grande come una montagna. Quando la notte sarà più buia, arriveranno le lucciole ad indicare loro la strada. E Lulù? Lulù è lo spirito del bosco. È tutto azzurro e blu, come il cielo, il mare e l’acqua della sorgente. Ha gli occhi rotondi, la pancia rotonda e il cuore grande. A Lulù piace: volare sopra al bosco, scavare gallerie, mangiare. Ma la cosa che sa fare meglio è far nascere le lucciole. Dalla sua pancia. Tutti sanno che esiste, ma pochissimi lo hanno visto. Per vederlo bisogna essere molto fortunati. E voi, siete fortunati? L’incanto e la meraviglia suscitati dalle straordinarie vicende dei tre piccoli protagonisti accompagnano gli spettatori, in un crescendo di curiosità e stupore, fino all’epilogo della storia, nel quale tutto si ricompone e l’attesa viene ampiamente ripagata da un arrivo sorprendente. Un racconto sull’irrinunciabile valore dell’intelligenza, dell’istinto e della generosità, che ci incoraggia ad avere fiducia nelle nostre qualità. Note sulla compagnia La compagnia Latoparlato, fondata nel 2001, formalizza la pluriennale esperienza di attore, narratore ed educatore di Claudio Milani. Essa si arricchisce della collaborazione di professionisti, quali l’autrice e formatrice Francesca Marchegiano, che condividono gli stessi valori artistici e le modalità espressive. Latoparlato fa dell’attenzione pedagogica e precisione narrativa il proprio punto di forza, creando spettacoli che affrontano tematiche ad alta intensità emotiva, portandole ad altezza di bambino con delicatezza, umorismo e poesia. Claudio Milani ha vinto l'Eolo Award 2012 alla Nuova Figura del Teatro Ragazzi Italiano per la sua metodologia narrativa basata sul rapporto inscindibile con il pubblico di bambini attraverso meccanismi ormai diventati paradigmatici del suo stare in scena. giovedì 6 e venerdì 7 febbraio 2014 ore 10.00 IL CUSCINO D’ORO di Silvano Antonelli e Mirko Rizzi regia Silvano Antonelli con Mirko Rizzi COMPAGNIA TEATRALE STILEMA Fascia d’età: 3-7 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore Durata: 55 minuti Link video: http://vimeo.com/24995319 "Quando ero piccolo, piccolo, piccolo avevo un cuscino sul quale facevo dei sogni bellissimi" Un personaggio arriva a raccontare una storia, una storia di tanto tempo fa. Ma qualcosa lo disturba. Non ricorda bene, è passato tanto tempo, ma quando era piccolo aveva un cuscino sul quale faceva sogni bellissimi... e ad un certo punto l'ha perso. E adesso non è felice, gli manca qualcosa, nonostante abbia decine di cuscini di tutti i colori. Lui deve ritrovare il suo, quello che si ha smarrito crescendo, catturato dal vortice del mondo che ne ha tantissimi di cuscini... da vendere. Inizia quindi un'avventura alla ricerca ed alla riscoperta del significato più vero della parola Desiderio. Un viaggio nel quale questo mondo di distrazioni colorate, di stimoli strampalati, di proposte ignoranti, di luoghi perfidamente seducenti confondono quella strada che conduce ad una serena consapevolezza di sé ed a quello che realmente ci fa stare bene. Uno spettacolo che parla della riscoperta dei propri intimi desideri, quelli che brillano come stelle. Quelli che non si possono comprare. Note sulla compagnia La Compagnia Teatrale Stilema. UnoTeatro si costituisce nel 1983. Da sempre il centro del suo interesse drammaturgico è l’infanzia, capace di suggerire temi e visioni che raccontano ad un pubblico indistinto di adulti e ragazzi l’incontro tra il popolo bambino e il mondo contemporaneo. Tipico delle produzioni della compagnia è un linguaggio della scena fatto da un teatro d'attore arricchito dall'utilizzo di oggetti e dall'uso della musica dal vivo. giovedì 13 febbraio 2014 ore 10.00 ULISSE, CHI ERA COSTUI? di Icaro Accettella, Danilo Conti Regia Danilo Conti con Danilo Conti e Antonella Piroli TEATRO ACCETTELLA/ TANTI COSI PROGETTI Fascia d’età: 8-14 anni Tecnica utilizzata: teatro di narrazione e di figura Durata: 55 minuti Link video: http://www.youtube.com/watch?v=0pRCI-ke2d8 L'eroe, nella mitologia greca, è sovente un semidio, uomo o donna figlio di una divinità ed una persona mortale; in casi eccezionali può essere anche, come Ulisse, un uomo comune, con coraggio e arguzia decisamente superiori alla norma. Ulisse certamente rappresenta l'uomo moderno: uno straordinario senso pratico e una grande curiosità, uniti al suo incredibile genio, lo rendono capace di risolvere ogni ostacolo con successo. Spesso eroe e mito si intrecciano: l'eroe è accompagnato durante tutto il suo percorso da figure leggendarie e mitologiche. Il ciclope Polifemo, la maga Circe, Eolo Dio dei Venti, le Sirene, la discesa nel regno dei morti, sono solo alcuni momenti del viaggio per mare che Ulisse intraprende per ritornare a Itaca dopo la guerra di Troia. Ulisse attraversa il mare del tempo, un tempo di natura qualitativa, poco importa se il suo viaggio sia durato 10 anni o 10 secondi, saremo noi posteri a misurare in termini di quantità. I temi Ulisse (chi era costui) sono di diversa natura, per suggerirne alcuni: lo sguardo, quello dei soldati greci che spiano da dentro il cavallo, quello di Polifemo, di Ulisse e dei suoi compagni che scrutano l’orizzonte, dei Proci invasi dal terrore per la morte imminente; la sfera, il mondo, l’occhio dall’esterno, il tentativo di rendere perfetto un progetto: il viaggio, verso l’ignoto, ma anche di ritorno a casa; gli oggetti: figure che animano la scena, la loro genesi, la loro funzione, il rapporto con gli attori, con lo spazio scenico, con la musica e la luce. Note sulla compagnia Il Teatro degli Accettella opera, senza interruzione da oltre 65 anni, nel Teatro di Figura e nel Teatro Ragazzi promuovendo e producendo attività teatrali per i bambini e i ragazzi. Le PRODUZIONI della compagnia, sono incentrate sul teatro di marionette e su una drammaturgia innovativa basata su miti, leggende, fiabe popolari. La poetica, sviluppata grazie ad una ricerca continua, è caratterizzata dall’annullamento della dimensione spazio-temporale per dare luogo ad una dimensione fantastica e onirica dove la purezza e l’universalità del mondo infantile, associata a quello del mondo naturale, recita un ruolo primario e salvifico. Da oltre 10 anni si è iniziato un percorso di contaminazione del teatro di figura con altri linguaggi, aprendosi a collaborazioni con artisti e gruppi affini per poetiche e modalità. 2 lunedì 24 febbraio 2014 ore 10.00 LA STORIA DI UN PUNTO testo e regia Marco Renzi con Stefano Leva e Lorenzo Palmieri musiche originali Rodolfo Spaccapaniccia EVENTI CULTURALI Fascia d’età: 5-10 anni Tecnica utilizzata: Teatro d'attore, con oggetti, videoproiezioni e interazione con il pubblico durata: 60 minuti Link video: http://www.youtube.com/watch?v=Y3cPylWlcoY La vera, incredibile e mai prima d’ora raccontata, storia del mondo.Cronaca di uno spazio primordiale, immenso, bianco e silenzioso, di un piccolo punto nero che lo abita, della sua solitudine e del suo scoramento. Di una provvidenziale punta che arriva, del loro incontro, di tanti puntini scalmanati che nascono e che prendendosi per mano incredibilmente diventano linee. Fatti di linee curiose che incastrandosi vanno a formare delle inaspettate figure geometriche, che mosse da irrefrenabile attrazione, si compongono disegnando il mondo delle origini, quello in bianco e nero. Storia della prima pioggia, dell’arcobaleno, della scoperta dei colori e di Nerone, il tiranno che li tiene prigionieri. Peripezie della più spettacolare evasione, di colori fuggiaschi che dipingono il mondo intero. L’ira di Nerone, le armate che avanzano e si dispongono. Storia della più lunga ed incruenta battaglia che l’umanità abbia mai conosciuto. Di una guerra che ancora oggi si combatte, ogni ora e ogni minuto, e per la quale nessuna goccia di sangue è stata mai versata. Note sulla compagnia Eventi Culturali\Teatri Comunicanti è una compagnia “curiosa”, il cui lavoro e l’importanza della presenza dell’attore sono e restano l’elemento centrale e di maggiore interesse, attorno a questo tante incursioni: oggetti, pupazzi, ombre, figure animate, videoproiezioni, canzoni. La volontà e lo sforzo continuo tendono alla creazione di un teatro moderno, che racconta e che emoziona, perché ha cose da raccontare e perché sente il bisogno dicomunicarle, un teatro dove sia possibile parlare ai più giovani anche di argomenti di grandissima attualità. Il nostro è un progetto che considera il pubblico come elemento principale di tutte le attenzioni, che vuole vederlo con gli occhi pieni di meraviglia e di stupore, che lavora affinché l’evento teatrale sia un momento assolutamente straordinario, unico e irripetibile, per tutti. 3 martedì 18 marzo 2014 ore 10.00 TREASURE ISLAND tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson drammaturgia e regia Laura Pasetti con cast in via di definizione CHARIOTEER THEATRE Fascia d’età: 13-18 anni Tecnica utilizzata:Teatro d’attore in lingua inglese Durata: 70 minuti IN VIAGGIO CON I PIRATI ALLA SCOPERTA DI SE STESSI E DEL MONDO Jim, che ha perso da poco il padre, si trova allo sbando e senza riferimenti. La scuola lo annoia e non è interessato a nulla. Un giorno, dopo l'ennesimo rimprovero, viene allontanato dalla classe. Sarà proprio allora che isolato e fortemente arrabbiato con tutti, farà un incontro straordinario: 4 pirati chiederanno il suo aiuto per cercare il tesoro del Capitano Flint. Jim si ritroverà catapultato in un mondo surreale dove ogni cosa può diventare un'altra. L'immaginazione sarà la nave su cui imbarcarsi: l'unica possibilità rimastagli per liberarsi delle proprie paure. Ogni pirata gli offrirà una chiave di lettura della vita e Jim dovrà scegliere a chi credere e di chi fidarsi per raggiungere l'isola del tesoro e trovare se stesso. Canzoni, zuffe, risate, ma anche intrighi, tradimenti e colpi di scena. Lo spettacolo prevede una condensazione dei temi principali e la drammatizzazione del romanzo di Stevenson come un percorso che coinvolge l'intero pubblico dove la platea diventa la nave e l'isola è l'evocazione dell'immaginario nascosto in ciascuno di noi.Il pubblico sarà a bordo, in viaggio con Jim. isseremo la bandiera dei pirati e faremo rotta verso ciò che non conosciamo. Le avventure di Jim riproducono la forma del viaggio di ricerca; un viaggio in luoghi sconosciuti e pericolosi alla ricerca di qualcosa di prezioso: la propria identità. Jim attraversa metaforicamente la porta che lo divide dall'età adulta, lasciando la madre e trovando in se stesso il coraggio di crescere. WORKSHOPS SU TREASURE ISLAND Lo spettacolo Treasure Island è supportato da un laboratorio da svolgersi tra dicembre e gennaio che permetterà agli studenti e agli insegnanti di prepararsi alla visione dello spettacolo. A seguito della visione dello spettacolo, la regista Laura Pasetti e gli attori sono disponibili a rimanere in Teatro per discutere insieme agli studenti delle tematiche dello spettacolo. Gli attori si concentreranno sulle domande sollevate dagli studenti e stimoleranno la conversazione riguardo alle scelte d'interpretazione dei personaggi. Verranno inoltre approfondite le scelte drammaturgiche e la struttura del verso. Per ulteriori informazioni o prenotazioni: 059.9120911 – [email protected] 4 giovedì 27 e venerdì 28 marzo 2014 ore 10.00 PETER PAN tratto da J.M. Barrie di Lino Terra e Renato Patarca regia Lino Terra con Vincenzo Di Maio, Agostino Gamba, Natascia Zanni musiche Gustavo Capitò TEATRO DEL CANGURO Fascia d’età: 3-8 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore e di figura Durata: 60 minuti Link video: http://www.youtube.com/watch?v=mn-3faevb5Q C’è una stanza: quella di Wendy e degli altri bambini dove a volte c’è anche una mamma che racconta storie. Lì tutto è caldo, protetto, rassicurante...forse un pò monotono. Di fuori al contrario c’è il mondo di Peter: senza obblighi, senza regole pesanti, pieno di cose e di esseri strani e suggestivi, tutti inafferrabili ed inconsistenti, perché forse la fantasia e l’infanzia sono proprio così. C’è il paese di Peter e degli altri “bambini perduti”: un paese che esiste solo perché lo si vuole raccontare e perché si ha voglia di vederlo. C’è infine una finestra dove Peter vola per “predare” storie, così come fanno le rondini che, a tale scopo, nidificano sui cornicioni delle case. Una finestra attraverso la quale entrano ed escono: fate, bambini, sorrisi strappati, baci non dati, occhi sgranati, voglie, paure, sogni, speranze, e tutti quei pensieri, così leggeri, che ti sollevano dolcemente nell’aria e ti fanno volare. La scena rappresenta bene la differenza tra questi due mondi: c’è un “sotto” che rappresenta la stanza, la casa, la famiglia, il nido; ovvero quel luogo per sempre abbandonato da Peter e forse, poi, per sempre rimpianto e desiderato. E poi c’è un “sopra”: frenetico, vitale, sospeso nell’aria, ricco di fugaci apparizioni affascinanti o inquietanti. Lassù tutti si rincorrono senza mai incontrarsi, ogni avventura è possibile e non c’è altro che non sia avventura. Due zone antitetiche per definizione, che sono però, in fondo, complementari, perché l’una non potrebbe esistere senza l’altra... Note sulla compagnia Il Teatro del Canguro, da oltre trentacinque anni produce, rappresenta e organizza spettacoli teatrali per bambini e ragazzi. E’ da sempre orientato verso un teatro di grande impatto visivo ed emotivo, in grado di proporre ai giovani spettatori qualcosa di diverso dagli abituali modelli di comunicazione. Nei suoi spettacoli la Compagnia ripercorre con un sapiente mix di ironia e poesia le strutture narrative tipiche delle fiabe e dei racconti fantastici, dedicando estrema attenzione alla sensibilità e alla particolare condizione del bambino-spettatore. Ma il Teatro del Canguro è anche tradizione. Quella del teatro di figura - fatto di pupazzi, oggetti animati, burattini e ombre cinesi – dove anche l'attoreanimatore interagisce in un contesto scenografico e drammaturgico particolare. 5 TEATRO ERMANNO FABBRI VIGNOLA LA DOMENICA A TEATRO Rassegna di teatro per famiglie 6 gennaio ore 16 26 gennaio ore 16 IL RE PESCATORE AL SIGNOR RODARI Teatro d’attore Dai 4 anni Teatro d’attore, narrazione e ombre Dai 3 anni di Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci con Pasquale Buonarota, Elena Campanella e Alessandro Pisci Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus di e con Katarina Janoskova e Paolo Valli testi Gianni Rodari disegni Emanuele Luzzati L’Asina Sull’Isola Link video http://www.youtube.com/watch?v=O6yoAEQ-qGg Link video http://www.youtube.com/watch?v=GZmSlnpga5o È la storia di un Re, un tempo leggendario, che ha abbandonato tutto per dedicare il suo tempo a pescare un pesce fra milioni di pesci. Un pesce favoloso che porta con sé un segreto e che dal fondo del mare lo chiama con voce amica. Una favola delicata e divertente sul tempo, custode come il mare dei nostri sogni e desideri più segreti. Lo spettacolo è dunque una fiaba leggera e poetica sul tempo: il tempo per sé e il tempo per gli altri, il tempo per lavorare e il tempo per giocare, il tempo che vola in un attimo e quello che dura una eternità. Due personaggi arrivano con le loro torce e scoprono una soffitta immaginaria. Le piccole luci illuminano i particolari di vecchi oggetti: qualche libro, una bacinella, un ombrellino, un vecchio box da bambino, cornici vuote, cesti...e tutto questo pian piano si riempirà di favole e di immagini d'ombre colorate. Al Signor Rodari é un viaggio attraverso alcune celebri favole e filastrocche di Gianni Rodari, é uno spettacolo fatto di piccole storie che si rincorrono sulla scena, dentro e fuori poetici spazi d'ombra, che grazie anche alle delicate figure di Lele Luzzati sanno catturare i piccoli grandi e grandi piccoli. 9 febbraio ore 16 23 marzo ore 16 ERNESTO RODITORE, LA PIETRA E IL BAMBINO GUARDIANO DI PAROLE Teatro d’ombre e d’attore Dai 4 anni Teatro d’attore Dai 4 anni testo Guia Risari regia e scene Fabrizio Montecchi con Domenico Sanninoe Laura Zeolla musiche Michele Fedrigotti Teatro Gioco Vita di e con Guido Castiglia regia Guido Castiglia musiche originali Alberto Zoina Nonsoloteatro Link video: http://vimeo.com/65296920 Link video http://www.youtube.com/watch?v=PLI1GSK8e-U Su una collina, circondata solo da alberi e nuvole viveva, da tempo immemore, una pietra. Di grandezza media, grigia e marrone,aveva riflessi dorati sotto il sole e argentati sotto la luna. Aveva la solidità dei minerali ma anche la loro elasticità. Un giorno arrivò da lei un bambino. Era solo. Non se ne conosceva il nome perché non parlava. La guerra l’aveva toccato. E la fatica. Si sedette vicino alla pietra e cominciò ad accarezzarla. Si rannicchiò contro di lei e si addormentò… Così inizia la storia de La pietra e il bambino, un racconto breve di Guia Risari scrittrice e autrice di molti libri per bambini. Un topo, è rimasto solamente un topo di biblioteca a difendere le parole scritte, parole d’inchiostro nero su carta ingiallita, parole sagge, buffe o tenere come una carezza. "Da fuori" vogliono entrare per distruggere i libri, vogliono zipparli nella grande memoria del computer centrale e poidistruggerli, bruciare tutta quella carta ingombrante; ma il topo di biblioteca, il signor Ernesto Roditore, sa cosa deve fare: mangiare tutti i libri per poterli ancora raccontare. INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI Teatro Ermanno Fabbri - via Minghelli 11, Vignola (MO) Tel. 059.9120911 [email protected] PRELAZIONE VECCHI ABBONATI dal 15 ottobre VENDITA NUOVI ABBONAMENTI dal 22 ottobre 6 TEATRO ERMANNO FABBRI Vignola Stagione teatrale 2013/2014 7 Sebastian Kautz, Frederik Rohn/Daniel Matheus, Nicolas Witte/Thomas Rascher PROSA 20 novembre ore 21.00 HEDDA GABLER di Henrik Ibsen regia Antonio Calenda con Manuela Mandracchia, Luciano Roman e con (in o. app.) Jacopo Venturiero, Simonetta Cartia, Federica Rosellini, Massimo Nicolini, Laura Piazza 12 marzo ore 21.00 – 13 marzo ore 15.00 NON SI SA COME di Luigi Pirandello regia Federico Tiezzi con Sandro Lombardi, Pia Lanciotti, Francesco Colella, Elena Ghiaurov, Marco Brinzi 2 aprile ore 21.00 - 3 aprile ore 15.00 LA TEMPESTA di William Shakespeare regia di Valerio Binasco con Alberto Astorri, Valerio Binasco, Fabrizio Contri, , Andrea Di Casa, Simone Luglio, Gianmaria Martini, Deniz Ozdogan, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Sergio Romano, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati musiche dal vivo Gianluca Viola 30 novembre ore 21.00 L'AMORE É UN CANE BLU la conquista dell’Est di e con Paolo Rossi scritto con Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi musiche originali composte da Emanuele Dell'Aquila ed eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso 10 e 11 dicembre ore 21.00 IL DON GIOVANNI Vivere è un abuso, mai un diritto di e con Filippo Timi e con Umberto Petranca, Alexandre Styker, Roberta Rovelli, Marina Rocco, Elena Lietti, Roberto Laureri, Matteo De Blasio, Fulvio Accogli TEATRO IN LINGUA INGLESE 18 marzo ore 10 TREASURE ISLAND regia Laura Pasetti Charioteer Theatre 11 gennaio ore 20.30 PANTANI di Marco Martinelli e Ermanna Montanari regia Marco Martinelli con Alessandro Argnani, Francesco Catacchio, Luigi Dadina, Fagio, Roberto Magnani, Michela Marangoni, Ermanna Montanari, Francesco Mormino, Laura Redaelli itinerari in Romagna Luigi Dadina fisarmonica e composizione musiche Simone Zanchini DANZA 4 febbraio ore 21.00 GISELLE Junior Balletto di Toscana coreografia di Eugenio Scigliano musica di Adolf Adam in collaborazione con Aterdanza 28 gennaio ore 21.00 IL TEATRANTE di Thomas Bernhard regia di Franco Branciaroli con Franco Branciaroli e con Tommaso Cardarelli, Valentina Cardinali, Melania Giglio, Daniele Griggio,Cecilia Vecchio, Valentina Violo 20 marzo ore 21.00 BATTITO Andalusia, Sud Italia, Africa tre anime, una pulsione unica danza flamenca Gianna Raccagni danze del sud Italia Moira Cappilli danza africana Francesca Saloni 12 febbraio ore 21.00 FROST/NIXON di Peter Morgan regia Elio De Capitani 15 aprile ore 21.00 GIUSEPPE PICONE & I GRANDI DELLA DANZA in collaborazione con Aterdanza 19 e 20 febbraio ore 21.00 GIOCANDO CON ORLANDO adattamento teatrale e regia Marco Baliani con Stefano Accorsi, Marco Baliani MUSICAL – fuori abbonamento 5 marzo ore 21.00 HOTEL PARADISO Familie Flöz di Anna Kistel, Sebastian Kautz, Thomas Rascher, Frederik Rohn, Hajo Schüler, Michael Vogel, Nicolas Witte regia Michael Vogel maschere Hajo Schüler, Thomas Rascher con Anna Kistel, 9 aprile 21.00 CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA musical di Nacio Herb Brown regia Corrado Abbati Inscena – Compagnia di operette Corrado Abbati 8 PROSA 20 novembre ore 21.00 HEDDA GABLER di Henrik Ibsen regia Antonio Calenda con Manuela Mandracchia, Luciano Roman e con Jacopo Venturiero, Simonetta Cartia, Federica Rosellini, Massimo Nicolini, Laura Piazza Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia durata: 2 ore 30 minuti compreso intervallo Gelida e altera, consapevole del proprio fascino eppure fragile nella sua intima frustrazione, nella sua incapacità di vivere serenamente la propria femminilità, ossessionata dal successo e da una deleteria intransigenza: Hedda Gabler è una delle più problematiche, febbrili e seduttive figure femminili ibseniane. Ibsen rappresenta un vertice assoluto nella letteratura teatrale ottocentesca: la sua drammaturgia abita i confini del teatro borghese con inquietudine, attraverso storie di tragedia quotidiana, aspre d’anticonformismo. I suoi personaggi, soprattutto le creature femminili, esprimono sempre nodi tematici che stanno a cuore all’autore, senza però apparire mai esemplificativi: conservano invece una vibratile complessità che assicura loro dirompenza emotiva. “È in questo tormento scuro – commenta il regista Antonio Calenda – la chiave che li rende moderni. Trovo da questo punto di vista molto significativo un intervento di Roberto Alonge, che sottolinea come Ibsen appaia come una sorta di gemello di Freud. Capace di scavare nel pozzo nero dell’inconscio e di raccontare attraverso il suo teatro inquietudini di assoluta attualità: se da scienziato Freud esterna le proprie scoperte, Ibsen lo fa da artista... Depista, accenna, occulta, ma dalle pieghe del linguaggio, dalle ombre interiori è facile intuire quanti fantasmi incestuosi padre-figlia popolino la scena, quanti drammi psicologici, quanto l’oscurità abbia da rivelare”. Scritto nel 1890 Hedda Gabler pone al proprio centro una figura che si discosta dall’ideale femminile coevo ad Ibsen. Dopo la morte del padre, il generale Gabler, con cui aveva condotto vita altolocata, la giovane Hedda sposa per interesse un mediocre intellettuale piccolo borghese, Jørgn Tesman, che ambisce a una cattedra universitaria. Rientrata dalla luna di miele, Hedda appare del tutto insoddisfatta della sua nuova vita, annoiata, confusa dalla sua stessa femminilità enigmatica e ancor più dal fatto di essersi scoperta incinta, stato che invece il marito non sa intuire. La confusione aumenta quando riappare Løvborg, un antico amore di Hedda, scrittore tutto “genio e sregolatezza”. Hedda si isola in un vortice di egoismo, in un cieco slancio di volontà di potenza e di controllo del destino altrui che la distruggerà. 9 30 novembre ore 21.00 L’AMORE E’ UN CANE BLU la conquista dell’Est di e con Paolo Rossi scritto con Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi musiche originali composte da Emanuele Dell'Aquila ed eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso La Corte Ospitale durata: 2 ore compreso intervallo Con questo spettacolo Paolo Rossi ritorna alle sue origini: alcune delle tappe fondamentali dell'allestimento, dalla scrittura alle prove su palcoscenico, hanno infatti avuto luogo al Teatro Miela di Trieste. Scopro che Trieste, un po’ come Torino, è più vicina all’Europa di qualunque altra città italiana. E’ lì, sul confine di tutto: vicino alla Slovenia, alla Croazia, alla Serbia, all’Austria, all’Ungheria. Guarda quel nuovo mondo e ne assorbe l’energia, la vitalità, la voglia di fare e di cambiare, come nel resto d’Italia ormai ce la sogniamo. In un paese dove la passione è scomparsa ovunque, nei legami sentimentali come in quelli con la propria comunità (un tempo chiamavasi politica), dove il caos regna principesco sia nei rapporti economici che in quelli affettivi, un uomo si perde. Si perde in una notte assolutamente e terribilmente magica sull’altopiano del Carso. Una terra che non conosce anche se c‘era nato a poco più di 300 metri. Tra grotte, fiumi sotterranei, rovi e pietre questo sarà per lui l’unico luogo dove ormai vivono ancora le fiabe degli amanti perduti e delle passioni tradite. Questo spettacolo è un diario, un disegno, diventerà un film, per ora un concerto visionario popolare lirico e umoristico. Narra di un tragico smarrimento e di una comica rinascita. Visto che nei miei lavori ha sempre governato la troika attore - persona - personaggio lo spettacolo poteva intitolarsi “L’uomo che amava le donne”, oppure “L’uomo che non sapeva amare sia le donne che il suo partito”, non sarebbe stato male “Autobiografia non autorizzata”, perché no, oppure “L’uomo che raccontava barzellette ai sassi”, pensavo anche “Ti amo ma non sono d’accordo con quello che provo!” o “Ma cos’è questa crisi?” sottotitolo “ho già i miei problemi”, “Donne contro donne”,“Uomini veri, ma in fuga”. Invece si chiamerà “L’amore è un cane blu” che sono entrambi animali molto, ma molto difficili soltanto da immaginare. Ma come si dice: per incontrarli bisogna non perdersi, e per non perdersi il modo migliore è non sapere mai dove andare. Si sa, arrivano momenti in cui i racconti ascoltati nell’infanzia e i sogni e le visoni dell’adolescenza diventano più vividi dei ricordi di vita vissuta lontana o recente o quantomeno spesso si finisce per confonderli. Qui si narrerà di ripartire in ogni trattativa – sia con se stessi, in camera da letto, in piazza o in parlamento – dalla ricchezza di un palpito coraggioso piuttosto che la misera miseria del soldo e della paura. Paolo Rossi 10 e 11 dicembre ore 21.00 IL DON GIOVANNI vivere è un abuso, mai un diritto di e con Filippo Timi e con Umberto Petranca, Alexandre Styker, Roberta Rovelli, Marina Rocco, Elena Lietti, Roberto Laureri, Matteo De Blasio, Fulvio Accogli Teatro Franco Parenti durata: 3 ore Don Giovanni conosce la sua fine, è solo questione di rincorsa. Don Giovanni è l’umanità volubile e insaziabile, l’umanità finalmente priva di quelle morali colpevoli dell’assurdo destino verso cui stiamo precipitando. E la colpa non è certo della storia, o di tutti quei Cristi che c’hanno professato amore, ma la nostra: la fame di potere insita nell’uomo, nessuno escluso, la fame di resistere, di mistificare, di ingannarsi piuttosto che sopravvivere. Meglio morire 10 da idioti ma tutti insieme che svegliarsi e di colpo comprendere l’errore? Evidentemente si. Ma stavolta l’evidenza lascerà una firma sanguinaria, una firma così profonda da spazzare via l’intera umanità. Don Giovanni è un’intera Storia dell’umanità che muore. Finalmente, dopo la sua rincorsa, dopo millenni di fame, eccolo pagare il conto. Non c’è scampo: se neppure un’umanità sveglia e godereccia, fuori dalle regole e concentrata sul piacere come Don Giovanni, non può esimersi dal suo più importante appuntamento con la morte, allora, neppure noi possiamo più far finta di nulla. Solo schiavi delle proprie miserie e desideri più neri ci si riappacifica con la propria infanzia, e si è pronti a vivere la morte. La vita è ingiusta, ecco che cos’è la vita, una farsa che si trasforma in tragedia. Vivo è solo ciò che muore, e solo amando si rischia davvero di toccare le vette gelide dell’estrema solitudine, e da lì sentire il canto delle sirene. Solo tradendo si raggiunge l’amore assoluto. Un desiderio morto non è più un desiderio. Don Giovanni non brucia mai veramente, desidera bruciare, promette l’inferno, la sua arte è teatrale, recita così bene la promessa che è impossibile non credergli o ancora meglio non desiderare credergli. Donna Elvira è il passato, è la conquista difficile, la conquista di un tempo lento, l’amore vero, la prima donna, l’amore che ritorna a chiedere il compenso di una promessa già fatta. Donna Anna è l’amore ingannatore, violento, un errore semi-calcolato, è l’amore che libera dal vecchio incubo e rende la donna libera di scendere verso un incubo ancora più cosciente, è l’amore compulsivo, immediato, sbagliato per definizione. Zerlina è l’improvvisazione, la dialettica della seduzione, è l’amore invidioso, la voglia di portare via la donna al marito, il desiderio di ritrovare quella purezza semplice di sposare la figlia del farmacista. Ognuno ha la propria storia, io la mia, tu la tua, voi la vostra e Don Giovanni ha la sua. Non l’ha scelto lui di nascere Mito, gli è capitato, e lui non si sottrae dall’essere se stesso. Ecco in cosa è grande. Non perché accetta la morte, deve per forza, come tutti. E’ grande perché accetta a pieno le conseguenze, inevitabili, dell’essere nient’altro che se stesso. 11 gennaio ore 20.30 PANTANI di Marco Martinelli e Ermanna Montanari regia Marco Martinelli con Alessandro Argnani, Francesco Catacchio, Luigi Dadina, Fagio, Roberto Magnani, Michela Marangoni, Ermanna Montanari, Francesco Mormino, Laura Redaelli itinerari in Romagna Luigi Dadina fisarmonica e composizione musiche Simone Zanchini Teatro delle Albe / Ravenna Teatro, le manège.mons Scène Transfrontalière de création et de diffusion asbl durata: 3 ore 20 minuti compreso intervallo 14 febbraio 2004: Marco Pantani viene ritrovato senza vita in un residence di Rimini. Aveva appena compiuto 34 anni. Dopo i trionfi al Giro d’Italia e al Tour de France, le accuse di doping a Madonna di Campiglio, rivelatesi poi infondate, lo hanno condotto a un lento ma inevitabile crollo psicologico fino a una morte forse tragicamente annunciata. Tra il campione adulato, l’icona di chi ha fatto rinascere il ciclismo come sport dell’impresa e della fantasia, e il morto di Rimini, che giaceva in mezzo alla cocaina nei panni di un vagabondo, vi è tutta la complessità di un’epoca al tempo stesso sublime e crudele che si esercita senza pudore. Senza vergogna. La scrittura di Marco Martinelli, dopo quel Rumore di acque capace di trasfigurare in grottesca e malinconica poesia la cronaca tragica dei barconi alla deriva nel Mediterraneo, affonda nelle viscere dei nostri giorni e della società di massa che chiede sacrifici e capri espiatori: attorno alle figure di Tonina e Paolo, i genitori di Marco, che ancora oggi stanno chiedendo giustizia per la memoria infangata del figlio, Martinelli mette in scena una veglia funebre e onirica, affollata 11 di personaggi, che come un rito antico ripercorre le imprese luminose dell’eroe. I genitori di Marco, figure archetipiche di una Romagna anarchica e carnale, sono sospese come l’Antigone di Sofocle davanti al cadavere insepolto dell’amato: cercano verità, e non avranno pace finché non l’avranno ottenuta. “Non lo so quello che è successo a Madonna di Campiglio, ma scoprirò la verità. Pagherò se c’è bisogno, ma lo verrò a sapere, perché è là che gli è piombata addosso la vergogna, e di quello è morto”. (Tonina Belletti) Il testo di Martinelli costruisce attorno a questo anelito di giustizia un affresco sull’Italia degli ultimi trent’anni, l’enigma di una società malata di delirio televisivo e mediatico, affannata a creare dal nulla e distruggere quotidianamente i suoi divi di plastica, ma anche capace di mettere alla gogna i suoi eroi di carne, veri, come Marco Pantani da Cesenatico, lo scalatore che veniva dal mare. 28 gennaio ore 21.00 IL TEATRANTE di Thomas Bernhard regia di Franco Branciaroli con Franco Branciaroli e con Tommaso Cardarelli, Valentina Cardinali, Melania Giglio, Daniele Griggio,Cecilia Vecchio, Valentina Violo Ctb – Teatro Stabile di Brescia, Teatro de Gli Incamminati durata: 2 ore 10 minuti compreso intervallo Con la messinscena de Il teatrante, testo graffiante scritto nel 1985 dal grande romanziere e drammaturgo austriaco Thomas Bernhard, Franco Branciaroli continua la lunga riflessione sul Teatro e sul suo rapporto con la società attraverso la Memoria che ne è l’elemento fondamentale. Raramente rappresentato in Italia, Il teatrante fu messo in scena per la prima volta nel 1985, a Salzburger Festspiel dal regista Claus Peymann. In un oscuro teatro di provincia, un attore-autore di origine italiana frustrato e megalomane si trova alle prese con uno spettacolo impossibile, stretto tra la propria ambizione - che gli fa scrivere testi deliranti e respingenti – e la necessità della compagnia, composta dalla sua stessa famiglia, più impegnata a sbarcare il lunario che a dare dignità al proprio lavoro. Tra invettive e paradossi sulla vita e sulla morte, sulla società e sulla felicità, il vecchio attore vedrà ancora una volta frustrato il tentativo di portare in scena La ruota della storia, testo pretenzioso e non compreso da nessuno. Nessuna arte come il Teatro ha come compito - si può dire fin dalla sua fondazione mitica - di fare da collante tra i due elementi. Come l’uomo è corpo e anima (psychè), così la società ha bisogno di senso pratico ma anche di sogni. Il teatro in questo senso è la più completa delle arti. Ma i tempi cattivi sembrano condurre questo millenario sodalizio tra sogno e realtà verso il definitivo divorzio. Pessimista come nessun altro, Bernhard non dà possibilità di riscatto né al teatro né all’uomo. Eppure, proprio nel recitare il proprio fallimento fino all’ultima goccia di sangue, il teatro compie ancora una volta il proprio (forse inutile ma non meno sorprendente) miracolo. Se la visione di Bernhard è tra le più pessimiste della letteratura europea, la vitalità con cui rappresenta la propria negatività contraddice le premesse filosofiche: grottesco, comico fino alle lacrime, tutto pervaso da una ruvida tenerezza che è come il fantasma dell’ormai impossibile pietà. 12 12 febbraio ore 21.00 FROST/NIXON di Peter Morgan uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Luca Toracca, Nicola Stravalaci, Claudia Coli e altri in via di definizione Teatro dell’Elfo, Teatro Stabile dell’Umbria durata: 2 ore 15 minuti Bugie e potere. Responsabilità e potere. Frost/Nixon è un match che mette a confronto il potere politico e quello mediatico. Che possono essere al servizio del bene comune e dell'emancipazione dei cittadini, come anche strumenti di asservimento e di sopraffazione. Il drammaturgo e sceneggiatore Peter Morgan punta i riflettori sul primo caso storico di televisione-spettacolo e restituisce splendidamente questi temi. Nucleo della pièce è l'intervista che l'anchorman David Frost fece nel 1977 a Richard Nixon, terminata con la confessione dell'ex Presidente - mai ottenuta prima - sullo scandalo del Watergate e sui limiti morali del potere. Una confessione, negli ultimi secondi della trasmissione, di un Nixon combattivo, orgoglioso, ma messo alle corde dalla precisione delle domande, delle date e dei riscontri. Un episodio storico realmente accaduto. Scritto nel 2006, Frost/Nixon ha ottenuto un vastissimo successo e numerosi premi, tra cui il Tony Award per Frank Langella come miglior attore protagonista per l'interpretazione di Nixon. Ron Howard ne ha tratto un film nel 2008, che ha sfiorato i 30 milioni di dollari d'incasso all'uscita. Il Teatro dell'Elfo e il Teatro Stabile dell'Umbria hanno unito le loro forze per produrre questo spettacolo diretto e interpretato da Ferdinando Bruni (Frost) ed Elio De Capitani (Nixon), che, pur lavorando insieme da quarant'anni, da molto tempo non si davano appuntamento per un duello scenico così intenso. Dopo il successo di Angels in America, di The History Boys e di Rosso un nuovo progetto di drammaturgia contemporanea: un testo di teatro civile e al tempo stesso un bellissimo lavoro per il palcoscenico, una sfida per due magnifici ruoli. La serie di interviste che David Frost riuscì a ottenere da Richard Nixon sono passate alla storia non solo per lo scoop fenomenale della confessione, ma anche - e nella società spettacolo in cui viviamo verrebbe da dire 'sopratutto' perché sancirono la nascita di un nuovo modello produttivo per il giornalismo televisivo. I network furono costretti a sborsare cifre da capogiro per aggiudicarsi la trasmissione, che tenne incollati milioni di spettatori, intenti a scrutare il volto di Nixon per capire se mentiva o diceva la verità, fino all'imprevedibile confessione finale. 19 e 20 febbraio ore 21.00 GIOCANDO CON ORLANDO adattamento teatrale e regia Marco Baliani con Stefano Accorsi, Marco Baliani Nuovo Teatro durata: 1 ore 30 minuti La giostra è quella dei cavalieri paladini e maomettani che duellando, amando,scontrandosi e scornandosi, tradendo e infuriando, girano in tondo come figure di una macchina giostrante apparendo e scomparendo a seconda del girotondo che il gioco impone. Giostra è l’intera impalcatura dell’Orlando Furioso, un girovagare ciclico, rotondo, fiabesco dove le storie principiano a girare guidate dalla musica delle parole in rima e di colpo si interrompono, si perdono, restano sospese, in attesa del prossimo giro, ritrovando il bandolo perduto, riprendendo il filo del racconto. Giostra è la sarabanda di parole, sempre cercate in rima,con cui vorticano e volteggiano ,nel gioco antico del teatro, mondi, paesaggi,personaggi sentimenti, passioni furie e tradimenti. 13 A susseguirsi sulla giostra dello spettacolo sono dapprima Angelica e Orlando, poi Bradamante e Ruggero, coppie di amanti in fuga e in continuo inseguimento, ogni giro di giostra porta avanti un pezzo della loro storia per poi lasciare la prossima rotazione all’altra coppia. La posta in gioco è l’amare e l’amore, amore braccato, tradito, sbagliato, amore amato, dimenticato, sempre ostacolato, finchè di rosso si tinge la giostra per l’amore infuriato di Orlando da gelosia posseduto. Stefano Accorsi e Marco Baliani saltano su e scendono giù dai cavalli in corsa nella giostra ( e cavallo alato è l’ippogrifo stregato) in un ludico e ironico carosello di corpi e voci dandosi l’un l’altro a volte la spinta dell’abbrivio a volte l’inciampo dell’ostacolo, cambiando modi e toni del parlare, narrando, monologando e dialogando. Stefano è il cavalier narrante che tiene le fila dei tanti percorsi, incarnando in mutevole trasformismo tutti i personaggi, giostrando da par suo con sentimenti e passioni, risa furia e pianto in ciel volando tra delusione e incanto Marco è un folletto saltellante che commenta, insinua, interrompe, suggerisce e spiazza, entrando e uscendo dalla tessitura del racconto, girando in tondo come un jolly errabondo. Marco Baliani 5 marzo ore 21.00 HOTEL PARADISO Familie Flöz di Anna Kistel, Sebastian Kautz, Thomas Rascher, Frederik Rohn, Hajo Schüler, Michael Vogel, Nicolas Witte regia Michael Vogel con Anna Kistel/Marina Rodriguez Llorente, Sebastian Kautz, Daniel Matheus/Frederik Rohn, Nicolas Witte/Thomas Rascher maschere Hajo Schüler, Thomas Rascher Familie Flöz, Theaterhaus Stuttgart, Theater Duisburg durata: 1 ore 30 minuti Familie Flöz è una famiglia eterogenea e bizzarra, che “è venuta alla luce dal ventre buio della terra attraverso un profondo pozzo”. Questa immagine è stata scelta da Familie Flöz nel 1996, per darsi un’identità sulla scena teatrale internazionale: una metafora che riassume l’essenza di questa formazione in costante mutamento, e del suo particolare metodo di ricerca. Ogni spettacolo è sviluppato secondo un processo di lavoro collettivo, e rivela un nuovo universo abitato da personaggi e storie che sviluppano il loro cammino dall’ oscurità alla luce. Attraverso una costante riscoperta di discipline teatrali secolari, come il teatro di figura, il teatro di maschera, la danza, la clownerie, l’acrobazia, la magia, l’ improvvisazione, Familie Flöz crea esperienze teatrali di una poesia incomparabile. Strane cose accadono nel tranquillo Hotel Paradiso, un piccolo albergo di montagna gestito con pugno di ferro dalla anziana capo-famiglia. Ci sono quattro stelle che orgogliosamente troneggiano sull'entrata e una fonte che promette la guarigione di malattie fisiche e psichiche. Ma si intravedono nubi all'orizzonte. Il figlio sogna il vero amore mentre combatte una dura battaglia con la sorella per mantenere il controllo sulla gestione dell´albergo. La cameriera ha un problema di cleptomania e il cuoco ha una passione, quella di macellare, non solo animali... Quando il primo cadavere affiora, tutto l´albergo scivola in un vortice di strani avvenimenti. Fra le alte vette delle Alpi si aprono abissi da cui è impossibile fuggire. La chiusura dell'albergo sembra a questo punto solo una questione di tempo. Si sa, un cadavere non porta mai bene... Familie Flöz in versione noir: un giallo sulle Alpi pieno di umorismo, sentimenti travolgenti e un tocco di melanconia. 14 12 marzo ore 21.00 13 marzo ore 15.00 NON SI SA COME di Luigi Pirandello regia Federico Tiezzi con Sandro Lombardi, Francesco Colella, Elena Ghiaurov, Alessandro Schiavo Compagnia Lombardi – Tiezzi Non si sa come è una commedia drammatica in tre atti che risale al 1934, e che si rifà ad alcune novelle: Nel gorgo, La realtà del sogno, Cinci, rispettivamente del 1913, 1914, 1932. Al suo centro vi è un delitto. Il tipico delitto di cui chiunque potrebbe macchiarsi in un atto irriflesso. Un atto, sul momento privo di significato, cui seguono conseguenze che marchiano a fuoco per sempre delle vite. Uno di quegli atti che, non si sa come, ci portano a fare quello che facciamo. È stato commesso un adulterio: Ginevra, innamoratissima moglie di Giorgio, in un attimo di smarrimento si è data a Romeo Daddi, amico di Giorgio e marito di Bice. Ma mentre in Ginevra ogni traccia dell'episodio è scomparsa, in Romeo sorge impellente la necessità di analizzare l'assurdità dell'accaduto e i limiti della responsabilità umana. Tanto più che un altro episodio pesa sulla sua coscienza: Romeo, da ragazzo, in una rissa casuale, aveva ucciso un coetaneo, senza che la sua colpa venisse mai scoperta. Tormentato da un conflitto interiore, Romeo è diventato irriconoscibile al punto che amici e conoscenti lo ritengono impazzito. Egli inoltre prende a sospettare che anche sua moglie Bice potrebbe averlo tradito, così, quasi inconsciamente, come lui aveva tradito lei, in uno di quei delitti che tutti noi, a volte, compiamo non si sa come. Da questa situazione di partenza Pirandello svolge uno dei suoi drammi più feroci e strazianti. Dando alle stampe nel 1981 una raccolta di saggi sul drammaturgo siciliano, e intitolandola Pirandello e la stanza della tortura, il francesista Giovanni Macchia individuava una formula interpretativa ricca di sviluppi non solo critici ma anche e soprattutto legati alla pratica scenica. La claustrofobia dei salotti, delle camere da pranzo o da letto, delle chiacchiere mondane, dei triangoli amorosi e quant'altro, non ci appare più solo una feroce critica a una borghesia meridionale morente, avvelenata dai suoi stessi imperativi morali e sociali. Grazie al grimaldello critico della formula di Macchia, la drammaturgia pirandelliana prende ad aprircisi oggi anzitutto come una nuova (tuttora nuova!) proposta di spazio scenico: lo spazio della mente, lo spazio dell'anima, lo spazio dell'inconscio, lo spazio dell'autoanalisi, lo spazio delle terapie impossibili... La tortura, insomma, che ognuno di noi esercita su se stesso nello sforzo di comprendere il mondo, i propri istinti, i desideri, e la presenza dell'altro, della donna, il mistero delle relazioni interpersonali che sfuggono alla razionalità e su cui questa, purtuttavia, non cessa di esercitarsi fino a ulcerazioni estreme. 2 aprile ore 21.00 3 aprile ore 15.00 LA TEMPESTA di William Shakespeare regia di Valerio Binasco con Alberto Astorri, Valerio Binasco, Fabrizio Contri, , Andrea Di Casa, Simone Luglio, Gianmaria Martini, Deniz Ozdogan, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Sergio Romano, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati musiche dal vivo Gianluca Viola Popular Shakespeare Kompany durata: 2 ore 10 minuti La tempesta è uno dei testi più misteriosi e affascinanti del teatro mondiale. Gran parte del suo fascino dipende proprio dal suo mistero. Ruberò le parole di un grande interprete shakespeariano, Ian Mckellen, per dire che mai come ne La tempesta gli interpreti non possono controllare quel che l’avvenimento scenico trasmette all’immaginazione degli spettatori. 15 È una sensazione che può essere sia frustrante che esaltante (come al solito, quando si ha a che fare con Shakespeare si precipita nelle ambivalenze…). In realtà credo che tutti gli attori e tutti i registi dovrebbero, prima o poi, condividere l’esperienza di un naufragio come questo. Si ha la sensazione che ne La tempesta ci sia dentro di tutto: la farsa e il dramma, la psicologia e la teatralità, l’urlo e il canto, l’incanto e il furore. E nel contempo che manchi sempre qualcosa. Cercare il bandolo della matassa è inutile; è molto meglio puntare dritti al cuore della matassa, e perdersi. Qual è il cuore de La tempesta? Se lo chiedete a cento registi o a cento studiosi, avrete mille risposte diverse: segno che più che mai in questo misterioso testo ognuno ci vede qualcosa, come se fosse una strana allegoria, o una meravigliosa macchia di vari colori. Per me è un dramma (malinconicamente) giocoso sulla fine della civiltà, sulla fine della vita e sulla fine delle cose in generale. Per ognuna di queste ‘fini’ c’è una storia: la storia del regicidio – fratricidio è il simbolo della fine della civiltà; la storia della bacchetta magica spezzata è il simbolo dell’accettazione della fine della vita; la storia del naufragio è il simbolo della fine del nostro rapporto con le cose, ed equivale a una metafora dell’espiazione. A proposito dell’espiazione, si dice – e a ragione – che La tempesta sia anche una storia di perdono. Ma se è così, vuol dire che dovremo concentrarci sul suo tema opposto, e dare vita a un dramma di vendetta, molto caro agli spettatori elisabettiani, e affrontarlo come se da un momento all’altro potessimo assistere a un bagno di sangue. Non sarà difficile: a ben vedere, c’è molta violenza. A che cosa serva tutta quella sanguinosa sete di autorità e di potere? Sembra che gli uomini lottino tra loro per abitudine, e per disperazione. Una disperazione particolare che viene dall’invidia e che il protagonista Prospero pare aver finalmente capito. E Prospero, con fatica, si arrende. Anche se – dicono – ha vinto. Valerio Binasco 16 TEATRO IN LINGUA INGLESE Martedì 18 marzo ore 10 TREASURE ISLAND da Robert Louis Stevenson drammaturgia e regia Laura Pasetti con cast in via di definizione Charioteer Theatre durata: 1 ora 10 minuti Spettacolo in lingua inglese e italiana Jim, che ha perso da poco il padre, si trova allo sbando e senza riferimenti. La scuola lo annoia e non è interessato a nulla. Un giorno, dopo l'ennesimo rimprovero, viene allontanato dalla classe. Sarà proprio allora che isolato e fortemente arrabbiato con tutti, farà un incontro straordinario: 4 pirati chiederanno il suo aiuto per cercare il tesoro del Capitano Flint. Jim si ritroverà catapultato in un mondo surreale dove ogni cosa può diventare un'altra. L'immaginazione sarà la nave su cui imbarcarsi: l'unica possibilità rimastagli per liberarsi delle proprie paure. Ogni pirata gli offrirà una chiave di lettura della vita e Jim dovrà scegliere a chi credere e di chi fidarsi per raggiungere l'isola del tesoro e trovare se stesso. Canzoni, zuffe, risate, ma anche intrighi, tradimenti e colpi di scena. Lo spettacolo prevede una condensazione dei temi principali e la drammatizzazione del romanzo di Stevenson come un percorso che coinvolge l'intero pubblico dove la platea diventa la nave e l'isola è l'evocazione dell'immaginario nascosto in ciascuno di noi. Il pubblico sarà a bordo, in viaggio con Jim. Isseremo la bandiera dei pirati e faremo rotta verso ciò che non conosciamo. Le avventure di Jim riproducono la forma del viaggio di ricerca: un viaggio in luoghi sconosciuti e pericolosi alla ricerca di qualcosa di prezioso: la propria identità. WORKSHOPS SU TREASURE ISLAND Lo spettacolo Treasure Island è supportato da un laboratorio da svolgersi tra dicembre e gennaio che permetterà agli studenti e agli insegnanti di prepararsi alla visione dello spettacolo e alla partecipazione attiva di alcuni studenti in alcuni moneti dello spettacolo. Il laboratorio facilita infatti la comprensione del testo e offre spunti per un lavoro più approfondito in classe. Inoltre durante l’incontro, verrà insegnata ai ragazzi una canzone e verrà spiegato loro la costruzione dello spettacolo nonché alcuni esercizi teatrali. A seguito della visione dello spettacolo, la regista Laura Pasetti e gli attori sono disponibili a rimanere in Teatro per discutere insieme agli studenti delle tematiche dello spettacolo. Gli attori si concentreranno sulle domande sollevate dagli studenti e stimoleranno la conversazione riguardo alle scelte d'interpretazione dei personaggi. Verranno inoltre approfondite le scelte drammaturgiche e la struttura del verso. 17 DANZA 4 febbraio ore 21.00 GISELLE Junior Balletto di Toscana coreografia di Eugenio Scigliano musica di Adolf Adam in collaborazione con Aterdanza La Compagnia giovanile Junior Balletto di Toscana, fondata e diretta da Cristina Bozzolini, costituisce la struttura produttiva di tirocinio professionale della Scuola del Balletto di Toscana, oggi uno dei più qualificati enti di alta formazione per danzatori classici e contemporanei, a livello europeo. Operativa fin dal 2005, rappresenta una qualificata occasione di debutto sulle scene, con modalità rigorosamente professionali, sia artistiche che tecniche ed organizzative, per un selezionato organico, mediamente di 16/18 elementi, giovani danzatori tra i 16 ed i 21 anni, di promettente talento, espressione dei livelli qualitativi dei Corsi superiori di formazione professionale del Dipartimento Danza classica e del Dipartimento Danza modern e contemporanea della Scuola del BdT, a conferma delle eccellenti capacità formative di quella che è una delle migliori e più innovative Scuole italiane di danza, fondata nei primi anni '70, con un "palmarés" di oltre 100 propri ex allievi, professionisti in carriera, in importanti Corpi di Ballo, Compagnie e Gruppi di danza in Italia ed in Europa. Proprio per questo, l'organico artistico 'under 21' della Compagnia, di media dimensione ma in grado di 'riempire' ogni palcoscenico, in termini competitivi con le programmazioni dei Teatri italiani ed europei, si rinnova sensibilmente di anno in anno, trovando molti, quasi tutti i protagonisti degli ultimi debutti, importanti contratti in Compagnie e Gruppi di danza professionali in Italia e soprattutto all'estero. Giselle, la storia di una giovane donna, ma anche il balletto dei contrasti. Il giorno e la notte, l’amore e linganno, la realtà e il sogno, la vita la morte e la differenza tra i due sessi. La debolezza di un uomo e la forza di tante donne che si ribellano al tradimento. Eugenio Scigliano, collaboratore di lungo corso di Cristina Bozzolini, ci regala una versione originale del celebre classico. Il coreografo rivisita la drammaturgia originale trasferendo i personaggi del balletto in un College anglosassone, nella prima metà del ‘900. Giselle sarà una giovane studentessa, Albrecht un professore, Batilde l’insegnante della classe femminile, i vignaioli gli allievi della scuola. dell’Oriente. 20 marzo ore 21 BATTITO Andalusia, Sud Italia, Africa tre anime, una pulsione unica Gianna Raccagni – Flamenco, Moira Cappilli - Sud Italia, Francesca Saloni – Afro, Marco Perona – chitarra, Alberto Rodriguez – chitarra, Francesco De Vita - chitarra e basso, Mico Corapi - chitarra,flauto, voce, Mauro Casadio – percussioni, Manuel Franco – percussioni, Erica Scherl – violino, Compagnia FlamenQueVive Tre donne, tre stili musicali. Un inedito ed originalissimo incontro fra percussioni africane e flamenco, flamenco e taranta, Africa, Andalusia e Sud Italia. Pulsione comune: il ritmo, fonte primordiale di gioia, necessità ancestrale, collante tra popoli, linguaggio universale perchè è il battito del cuore. In un susseguirsi incalzante ed emozionante le tre ballerine si confronteranno, si scontreranno e si fonderanno in un tutt'uno con la musica e il ritmo che seguirà la loro evoluzione fondendosi anch'essa cercando sonorità inedite ma assolutamente accattivanti ed emozionanti. 18 Nuovi linguaggi e nuove dimensioni saranno il punto di arrivo ma con uno sguardo sempre alla propria terra d'origine. A segnare il tempo dello spettacolo è il battito cardiaco, il più antico, sentito e genuino ritmo dell’uomo. Attraverso l’allegria , la gioia, la forza, l’eleganza, il rigore e l’ironia, Battito rappresenta contrasto puro. Come contrasto puro è l'animo delle donne, come contrasto puro sono le terre del Sud. 15 aprile ore 21.00 GIUSEPPE PICONE & I GRANDI DELLA DANZA Un classico galà guidato da Giuseppe Picone con molti passi a due tratti da famosi balletti classici e un gran finale con tutti. Il programma prevede i seguenti brani: Raymonda- Cor.A.M.Holmes; Apollo- Cor. G.Balanchine; Il CorsaroCor.Petipa; La Bella Addormentata- Cor M.Petipa; Sherazade- Cor.M.Bigonzetti; Schiaccianoci- Cor.Petipa; Carmina Burana- Cor.G.Picone; La Silfide- Cor. M.Fokine; Manon- Cor.K.Mac Millan; La Morte del Cigno - Cor.M.Fokine ; Tarantella- Cor.M.G Garofoli. MUSICAL – fuori abbonamento 9 aprile 21.00 CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA musical di Nacio Herb Brown regia Corrado Abbati Inscena – Compagnia di operette Corrado Abbati Cantando sotto la pioggia, il più grande e il più amato di tutti i musical sul grande schermo, è la nuova produzione di Inscena-Compagnia Corrado Abbati per la stagione teatrale 2013-2014. Uno spettacolo pieno di fascino, con gag divertenti, momenti di profondo sentimento ed una forte originalità. Chi ha amato il film con Gene Kelly sarà coinvolto dall’energia dei vivaci interpreti, dalle impennate coreografiche, dal nuovo e sorprendente allestimento e da una regia scattante: un leggendario musical che ci riporterà nell’elegante e affascinante Hollywood dei tempi in cui il cinema passava al sonoro. 19 PROGETTI SPECIALI PER LE SCUOLE TEATRO IN CLASSE – in collaborazione con Il Resto del Carlino Teatro in classe, promosso da Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Il Resto del Carlino e il sostegno di Nordiconad, offre agli studenti delle Scuole Medie Superiori di Modena e Provincia l’opportunità di trasformarsi per un giorno in critici teatrali. Sulla stessa pagina, inoltre, il quotidiano modenese ospita la rubrica Noi tra palco e realtà in cui vengono pubblicati approfondimenti sugli spettacoli e il loro legame con l’attualità politica, sociale, culturale, di costume. Una giuria di esperti valuterà gli elaborati e assegnerà riconoscimenti a quelli ritenuti migliori, nel corso di una serata che si terrà al termine della stagione teatrale in cui i ragazzi potranno confrontarsi con critici di professione e con alcuni degli attori protagonisti degli spettacoli recensiti. GOLDONI VS LEOPARDI – viaggio verso le origini del teatro italiano (ma non solo…) ideazione e regia Claudio Longhi Sulla scorta delle esperienze già maturate in occasione della presentazione degli spettacoli La resistibile ascesa di Arturo Ui (2011-2012) e Il ratto d’Europa (2012-2013), anche per la stagione 2013-2014 Emilia Romagna Teatro Fondazione propone l’avvio di due diversi percorsi laboratoriali drammaturgicoperformativi destinati agli studenti di Modena e Provincia da svolgersi nel corso del futuro anno scolastico, collegati a due diversi spettacoli in cartellone al Teatro Storchi sempre per la prossima stagione: - Il servitore di due padroni da Carlo Goldoni, drammaturgia di Ken Ponzio, regia di Antonio Latella (coproduzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Teatro Metastasio), recite: 12-18 dicembre 2013; - Operette morali di Giacomo Leopardi, adattamento e regia Mario Martone (produzione Teatro Stabile di Torino), recite: 27-30 marzo 2014. Come nel caso dei precedenti laboratori dedicati all’Arturo Ui e al Ratto d’Europa, agendo in parallelo alla programmazione dei due spettacoli sopra elencati e applicandosi in assoluta autonomia sugli spunti drammaturgici offerti dal canovaccio goldoniano originale e dal corpus delle operette leopardiane, ogni gruppo di lavoro che prenderà parte al progetto si eserciterà nella composizione di un copione e nella sua messinscena. Per le Scuole è prevista l’attivazione delle seguenti attività: Incontri teorici - Blitz nelle Scuole: - Blitz Goldoni, ossia primo incontro di presentazione dello spettacolo/progetto in orario scolastico con la totalità delle classi di studenti interessate pensato anche per introdurre il percorso laboratoriale sul Servitore di due padroni (novembre-dicembre 2013); - Blitz Leopardi, ossia primo incontro di presentazione dello spettacolo/progetto in orario scolastico con la totalità delle classi di studenti interessate pensato anche per introdurre il percorso laboratoriale sulle Operette morali (gennaio 2014). Incontri laboratoriali di drammaturgia/scrittura: quattro incontri di laboratorio per ciascun gruppo di lavoro, ciascuno della durata di 2 ore fuori dall’orario scolastico, al fine di elaborare il copione e di schizzare la messinscena. Esiti finali: conclusione dei percorsi laboratoriali, sancita da una o più giornate/evento volte alla presentazione pubblica del lavoro svolto. Per informazioni e prenotazioni: 059.2136055 – [email protected] 20 ABBONAMENTI e BIGLIETTI ABBONAMENTI STUDENTI VENDITA BIGLIETTI Carnet 5 - 2 spettacoli pomeridiani e 3 spettacoli liberi Abbonamento alle rappresentazioni pomeridiane de Non si sa come e La tempesta e scelta libera sulle rappresentazioni serali. I biglietti per tutti gli spettacoli della stagione saranno in vendita dal 21 settembre. studenti scuole superiori studenti unico - recite serali e pomeridiane € 11 studenti – recite mattutine €5 Insegnanti: 1 omaggio ogni 15 studenti € 45 Prenotazione biglietti Inviare l’apposita scheda di prenotazione biglietti via mail all’indirizzo [email protected] VENDITA ABBONAMENTI Prenotazione abbonamenti Inviare l’apposita scheda di prenotazione abbonamenti via mail all’indirizzo [email protected] Indicare nella scheda nome, cognome, classe e istituto dei singoli studenti. Ritiro biglietti Per le recite pomeridiane: almeno un mese prima della data dello spettacolo fissando un appuntamento con la Biglietteria del Teatro 059.9120911 - 059/9120901 Per le recite serali: dopo un mese dalla prenotazione fissando un appuntamento con la Biglietteria del Teatro (059.9120911) Ritiro abbonamenti Entro il 27 ottobre fissando un appuntamento con la Biglietteria del Teatro (059.9120911). Il pagamento degli abbonamenti dovrà avvenire contestualmente al ritiro. Per le recite mattutine: il giorno stesso dello spettacolo presso la Biglietteria del Teatro. Orari biglietteria Martedì, Giovedì e Sabato 10.30 – 14.00 Per informazioni: Teatro Ermanno Fabbri via Minghelli, 11 - 41058 Vignola (MO) tel. 059/9120911 – 059/9120901 [email protected] [email protected] La Direzione si riserva di apportare al programma modifiche che si rendessero necessarie per cause di forza maggiore. 21