Città di Vignola
TEATRO “ERMANNO FABBRI”
VIGNOLA
TEATRO RAGAZZI
STAGIONE 2013/14
TEATRO RAGAZZI
27 novembre ore 10
ERBAMIL
SMART ENERGY
regia Fabio Comana
teatro d’attore e narrazione
6-12 anni
23 - 24 gennaio ore 10
LATOPARLATO TEATRO
LULU’
teatro di narrazione e pupazzi
3-7 anni
6 - 7 febbraio ore 10
COMPAGNIA TEATRALE STILEMA
IL CUSCINO D’ORO
teatro d’attore
3-7 anni
24 febbraio ore 10
EVENTI CULTURALI
LA STORIA DI UN PUNTO
teatro d'attore, con oggetti, videoproiezioni e
interazione con il pubblico
5-10 anni
18 marzo ore 10
CHARIOTEER THEATRE
TREASURE ISLAND
teatro d'attore in lingua inglese
dai 13 anni
27 - 28 marzo ore 10
TEATRO DEL CANGURO
PETER PAN
teatro d’attore e di figura
3-8 anni
13 febbraio ore 10
TEATRO ACCETTELLA/ TANTI COSI PROGETTI
ULISSE, CHI ERA COSTUI?
teatro di narrazione e di figura
8-14 anni
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI SPETTACOLI
Biglietti:
Ragazzi: 5.00 €
Insegnanti accompagnatori della classe: omaggio (massimo 3 insegnanti per sezione: eventuali omaggi
per accompagnatori aggiuntivi dovranno essere concordati con il teatro).
Ingresso omaggio per alunni disabili e loro accompagnatori, alunni con disagio economico certificato.
Prenotazioni: inviare la scheda di prenotazione a [email protected]
Le prenotazioni dovranno pervenire entro il 28 ottobre.
In caso di un numero inadeguato a permettere il normale svolgimento dello spettacolo, ci riserviamo la
possibilità di accorpare in un un’unica data le prenotazioni per i titoli in doppia recita.
Ritiro biglietti: i biglietti dovranno essere ritirati la mattina stessa dello spettacolo prima dell’inizio. Per
poter far sedere accuratamente tutti i bambini e svolgere correttamente le mansioni di biglietteria, è
richiesto l’arrivo in teatro almeno mezz’ora prima l’inizio dello spettacolo.
Per informazioni:
Teatro Ermanno Fabbri
via Minghelli 9 - 41058 Vignola (MO)
tel. 059.9120911/901
[email protected]
mercoledì 27 novembre2013 ore 10.00
SMART ENERGY
regia Fabio Comana
con Vittorio Di Mauro, Giuliano Gariboldi e Marco Gavazzeni
ERBAMIL
Fascia d’età: 6-12 anni
Tecnica utilizzata: Teatro d’attore e narrazione
Durata: 55 minuti
Uno spettacolo divertente e coinvolgente, una sorta di "documentario teatrale", che racconta prima di
tutto che cos'è l'energia e come - nel corso della storia - il bisogno di accedere a fonti energetiche è andato
crescendo in modo esponenziale.
Al punto che oggi ci troviamo ad un passo dall'esaurimento delle fonti combustibili e dalla necessità di
sviluppare quelle rinnovabili, recuperando il più possibile un armonico rapporto con la natura e con la fonte
primaria di ogni energia: il sole.
In modo semplice, ironico e divertente, gli attori sulla scena si alterneranno in vari ruoli per descrivere
attraverso semplici ed immediate metafore visive: dall'energia muscolare, prima fonte di energia
conosciuta dall'uomo primitivo a caccia, alla scoperta del fuoco, fino all'invenzione della caldaia a vapore e
alla conquista dell'elettricità... gli attori raccontano l'evoluzione nella storia del rapporto fra l'umanità e il
fabbisogno energetico.
Una storia in crescendo fino al punto critico di oggi, dove l'eccessivo utilizzo di combustibili fossili aumenta
l'effetto serra e mette in crisi l'equilibrio climatico del pianeta.
Note sulla compagnia
Erbamil è una compagnia in continua esplorazione: alla ricerca di un linguaggio per un teatro vivo,
divertente e coinvolgente, di tematiche sempre attuali ed urgenti, come l‘ecologia, di spazi e modi per
reinventare gli eventi teatrali come occasioni di incontro ravvicinato fra attori e pubblico. Il teatro di
Erbamilè teatro del corpo, del movimento, di un’essenziale gioco scenico che si esprime con leggerezza ed
ironia, dove il reale divertimento degli attori in scena è il tramite per suscitare interesse e partecipazione.
Un teatro capace di affrontare temi seri ed importanti, di dare informazioni utili o semplicemente di offrire
divertimento senza mai prendersi troppo sul serio. Un teatro per sollevare domande, non per dare risposte.
giovedì 23 e venerdì 24 gennaio 2014 ore 10.00
LULU’
regia Claudio Milani
con Claudio Milani
LATOPARLATO TEATRO
Fascia d’età: 3-7 anni
Tecnica utilizzata: teatro di narrazione e pupazzi
Durata: 50 minuti
In questa storia ci sono tre fratelli nati in un mattino d’estate, dopo una notte piena di lucciole.
Il destino li separerà, conducendoli per tre strade diverse. Ma darà loro tre doni - intelligenza, istinto, cuore
- sufficienti per cavarsela, diventare grandi e finalmente ritrovarsi, affrontando perfino uno Stregone che
può farsi grande come una montagna. Quando la notte sarà più buia, arriveranno le lucciole ad indicare
loro la strada.
E Lulù?
Lulù è lo spirito del bosco. È tutto azzurro e blu, come il cielo, il mare e l’acqua della sorgente. Ha gli occhi
rotondi, la pancia rotonda e il cuore grande. A Lulù piace: volare sopra al bosco, scavare gallerie, mangiare.
Ma la cosa che sa fare meglio è far nascere le lucciole. Dalla sua pancia. Tutti sanno che esiste, ma
pochissimi lo hanno visto. Per vederlo bisogna essere molto fortunati.
E voi, siete fortunati? L’incanto e la meraviglia suscitati dalle straordinarie vicende dei tre piccoli
protagonisti accompagnano gli spettatori, in un crescendo di curiosità e stupore, fino all’epilogo della
storia, nel quale tutto si ricompone e l’attesa viene ampiamente ripagata da un arrivo sorprendente. Un
racconto sull’irrinunciabile valore dell’intelligenza, dell’istinto e della generosità, che ci incoraggia ad avere
fiducia nelle nostre qualità.
Note sulla compagnia
La compagnia Latoparlato, fondata nel 2001, formalizza la pluriennale esperienza di attore, narratore ed
educatore di Claudio Milani. Essa si arricchisce della collaborazione di professionisti, quali l’autrice e
formatrice Francesca Marchegiano, che condividono gli stessi valori artistici e le modalità espressive.
Latoparlato fa dell’attenzione pedagogica e precisione narrativa il proprio punto di forza, creando
spettacoli che affrontano tematiche ad alta intensità emotiva, portandole ad altezza di bambino con
delicatezza, umorismo e poesia. Claudio Milani ha vinto l'Eolo Award 2012 alla Nuova Figura del Teatro
Ragazzi Italiano per la sua metodologia narrativa basata sul rapporto inscindibile con il pubblico di
bambini attraverso meccanismi ormai diventati paradigmatici del suo stare in scena.
giovedì 6 e venerdì 7 febbraio 2014 ore 10.00
IL CUSCINO D’ORO
di Silvano Antonelli e Mirko Rizzi
regia Silvano Antonelli
con Mirko Rizzi
COMPAGNIA TEATRALE STILEMA
Fascia d’età: 3-7 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore
Durata: 55 minuti
Link video: http://vimeo.com/24995319
"Quando ero piccolo, piccolo, piccolo avevo un cuscino
sul quale facevo dei sogni bellissimi"
Un personaggio arriva a raccontare una storia, una storia di tanto tempo fa. Ma qualcosa lo disturba.
Non ricorda bene, è passato tanto tempo, ma quando era piccolo aveva un cuscino sul quale faceva sogni
bellissimi... e ad un certo punto l'ha perso. E adesso non è felice, gli manca qualcosa, nonostante abbia
decine di cuscini di tutti i colori. Lui deve ritrovare il suo, quello che si ha smarrito crescendo, catturato dal
vortice del mondo che ne ha tantissimi di cuscini... da vendere. Inizia quindi un'avventura alla ricerca ed
alla riscoperta del significato più vero della parola Desiderio. Un viaggio nel quale questo mondo di
distrazioni colorate, di stimoli strampalati, di proposte ignoranti, di luoghi perfidamente seducenti
confondono quella strada che conduce ad una serena consapevolezza di sé ed a quello che realmente ci fa
stare bene. Uno spettacolo che parla della riscoperta dei propri intimi desideri, quelli che brillano come
stelle. Quelli che non si possono comprare.
Note sulla compagnia
La Compagnia Teatrale Stilema. UnoTeatro si costituisce nel 1983. Da sempre il centro del suo interesse
drammaturgico è l’infanzia, capace di suggerire temi e visioni che raccontano ad un pubblico indistinto di
adulti e ragazzi l’incontro tra il popolo bambino e il mondo contemporaneo. Tipico delle produzioni della
compagnia è un linguaggio della scena fatto da un teatro d'attore arricchito dall'utilizzo di oggetti e
dall'uso della musica dal vivo.
giovedì 13 febbraio 2014 ore 10.00
ULISSE, CHI ERA COSTUI?
di Icaro Accettella, Danilo Conti
Regia Danilo Conti
con Danilo Conti e Antonella Piroli
TEATRO ACCETTELLA/ TANTI COSI PROGETTI
Fascia d’età: 8-14 anni
Tecnica utilizzata: teatro di narrazione e di figura
Durata: 55 minuti
Link video: http://www.youtube.com/watch?v=0pRCI-ke2d8
L'eroe, nella mitologia greca, è sovente un semidio, uomo o donna figlio di una divinità ed una persona
mortale; in casi eccezionali può essere anche, come Ulisse, un uomo comune, con coraggio e arguzia
decisamente superiori alla norma. Ulisse certamente rappresenta l'uomo moderno: uno straordinario senso
pratico e una grande curiosità, uniti al suo incredibile genio, lo rendono capace di risolvere ogni ostacolo
con successo. Spesso eroe e mito si intrecciano: l'eroe è accompagnato durante tutto il suo percorso da
figure leggendarie e mitologiche. Il ciclope Polifemo, la maga Circe, Eolo Dio dei Venti, le Sirene, la discesa
nel regno dei morti, sono solo alcuni momenti del viaggio per mare che Ulisse intraprende per ritornare a
Itaca dopo la guerra di Troia. Ulisse attraversa il mare del tempo, un tempo di natura qualitativa, poco
importa se il suo viaggio sia durato 10 anni o 10 secondi, saremo noi posteri a misurare in termini di
quantità. I temi Ulisse (chi era costui) sono di diversa natura, per suggerirne alcuni: lo sguardo, quello dei
soldati greci che spiano da dentro il cavallo, quello di Polifemo, di Ulisse e dei suoi compagni che scrutano
l’orizzonte, dei Proci invasi dal terrore per la morte imminente; la sfera, il mondo, l’occhio dall’esterno, il
tentativo di rendere perfetto un progetto: il viaggio, verso l’ignoto, ma anche di ritorno a casa; gli oggetti:
figure che animano la scena, la loro genesi, la loro funzione, il rapporto con gli attori, con lo spazio scenico,
con la musica e la luce.
Note sulla compagnia
Il Teatro degli Accettella opera, senza interruzione da oltre 65 anni, nel Teatro di Figura e nel Teatro
Ragazzi promuovendo e producendo attività teatrali per i bambini e i ragazzi. Le PRODUZIONI della
compagnia, sono incentrate sul teatro di marionette e su una drammaturgia innovativa basata su miti,
leggende, fiabe popolari. La poetica, sviluppata grazie ad una ricerca continua, è caratterizzata
dall’annullamento della dimensione spazio-temporale per dare luogo ad una dimensione fantastica e
onirica dove la purezza e l’universalità del mondo infantile, associata a quello del mondo naturale, recita
un ruolo primario e salvifico. Da oltre 10 anni si è iniziato un percorso di contaminazione del teatro di
figura con altri linguaggi, aprendosi a collaborazioni con artisti e gruppi affini per poetiche e modalità.
2
lunedì 24 febbraio 2014 ore 10.00
LA STORIA DI UN PUNTO
testo e regia Marco Renzi
con Stefano Leva e Lorenzo Palmieri
musiche originali Rodolfo Spaccapaniccia
EVENTI CULTURALI
Fascia d’età: 5-10 anni
Tecnica utilizzata: Teatro d'attore, con oggetti, videoproiezioni e interazione con il pubblico
durata: 60 minuti
Link video: http://www.youtube.com/watch?v=Y3cPylWlcoY
La vera, incredibile e mai prima d’ora raccontata, storia del mondo.Cronaca di uno spazio primordiale,
immenso, bianco e silenzioso, di un piccolo punto nero che lo abita, della sua solitudine e del suo
scoramento. Di una provvidenziale punta che arriva, del loro incontro, di tanti puntini scalmanati che
nascono e che prendendosi per mano incredibilmente diventano linee.
Fatti di linee curiose che incastrandosi vanno a formare delle inaspettate figure geometriche, che mosse da
irrefrenabile attrazione, si compongono disegnando il mondo delle origini, quello in bianco e nero. Storia
della prima pioggia, dell’arcobaleno, della scoperta dei colori e di Nerone, il tiranno che li tiene prigionieri.
Peripezie della più spettacolare evasione, di colori fuggiaschi che dipingono il mondo intero.
L’ira di Nerone, le armate che avanzano e si dispongono. Storia della più lunga ed incruenta battaglia che
l’umanità abbia mai conosciuto. Di una guerra che ancora oggi si combatte, ogni ora e ogni minuto, e per la
quale nessuna goccia di sangue è stata mai versata.
Note sulla compagnia
Eventi Culturali\Teatri Comunicanti è una compagnia “curiosa”, il cui lavoro e l’importanza della presenza
dell’attore sono e restano l’elemento centrale e di maggiore interesse, attorno a questo tante incursioni:
oggetti, pupazzi, ombre, figure animate, videoproiezioni, canzoni. La volontà e lo sforzo continuo tendono
alla creazione di un teatro moderno, che racconta e che emoziona, perché ha cose da raccontare e perché
sente il bisogno dicomunicarle, un teatro dove sia possibile parlare ai più giovani anche di argomenti di
grandissima attualità.
Il nostro è un progetto che considera il pubblico come elemento principale di tutte le attenzioni, che vuole
vederlo con gli occhi pieni di meraviglia e di stupore, che lavora affinché l’evento teatrale sia un momento
assolutamente straordinario, unico e irripetibile, per tutti.
3
martedì 18 marzo 2014 ore 10.00
TREASURE ISLAND
tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson
drammaturgia e regia Laura Pasetti
con cast in via di definizione
CHARIOTEER THEATRE
Fascia d’età: 13-18 anni
Tecnica utilizzata:Teatro d’attore in lingua inglese
Durata: 70 minuti
IN VIAGGIO CON I PIRATI ALLA SCOPERTA DI SE STESSI E DEL MONDO
Jim, che ha perso da poco il padre, si trova allo sbando e senza riferimenti. La scuola lo annoia e non è
interessato a nulla. Un giorno, dopo l'ennesimo rimprovero, viene allontanato dalla classe. Sarà proprio
allora che isolato e fortemente arrabbiato con tutti, farà un incontro straordinario: 4 pirati chiederanno il
suo aiuto per cercare il tesoro del Capitano Flint. Jim si ritroverà catapultato in un mondo surreale dove
ogni cosa può diventare un'altra. L'immaginazione sarà la nave su cui imbarcarsi: l'unica possibilità
rimastagli per liberarsi delle proprie paure. Ogni pirata gli offrirà una chiave di lettura della vita e Jim dovrà
scegliere a chi credere e di chi fidarsi per raggiungere l'isola del tesoro e trovare se stesso. Canzoni, zuffe,
risate, ma anche intrighi, tradimenti e colpi di scena. Lo spettacolo prevede una condensazione dei temi
principali e la drammatizzazione del romanzo di Stevenson come un percorso che coinvolge l'intero
pubblico dove la platea diventa la nave e l'isola è l'evocazione dell'immaginario nascosto in ciascuno di
noi.Il pubblico sarà a bordo, in viaggio con Jim. isseremo la bandiera dei pirati e faremo rotta verso ciò che
non conosciamo. Le avventure di Jim riproducono la forma del viaggio di ricerca; un viaggio in luoghi
sconosciuti e pericolosi alla ricerca di qualcosa di prezioso: la propria identità. Jim attraversa
metaforicamente la porta che lo divide dall'età adulta, lasciando la madre e trovando in se stesso il
coraggio di crescere.
WORKSHOPS SU TREASURE ISLAND
Lo spettacolo Treasure Island è supportato da un laboratorio da svolgersi tra dicembre e gennaio che
permetterà agli studenti e agli insegnanti di prepararsi alla visione dello spettacolo.
A seguito della visione dello spettacolo, la regista Laura Pasetti e gli attori sono disponibili a rimanere
in Teatro per discutere insieme agli studenti delle tematiche dello spettacolo. Gli attori si
concentreranno sulle domande sollevate dagli studenti e stimoleranno la conversazione riguardo alle
scelte d'interpretazione dei personaggi. Verranno inoltre approfondite le scelte drammaturgiche e la
struttura del verso.
Per ulteriori informazioni o prenotazioni: 059.9120911 –
[email protected]
4
giovedì 27 e venerdì 28 marzo 2014 ore 10.00
PETER PAN
tratto da J.M. Barrie
di Lino Terra e Renato Patarca
regia Lino Terra
con Vincenzo Di Maio, Agostino Gamba, Natascia Zanni
musiche Gustavo Capitò
TEATRO DEL CANGURO
Fascia d’età: 3-8 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore e di figura
Durata: 60 minuti
Link video: http://www.youtube.com/watch?v=mn-3faevb5Q
C’è una stanza: quella di Wendy e degli altri bambini dove a volte c’è anche una mamma che racconta
storie. Lì tutto è caldo, protetto, rassicurante...forse un pò monotono. Di fuori al contrario c’è il mondo di
Peter: senza obblighi, senza regole pesanti, pieno di cose e di esseri strani e suggestivi, tutti inafferrabili ed
inconsistenti, perché forse la fantasia e l’infanzia sono proprio così. C’è il paese di Peter e degli altri
“bambini perduti”: un paese che esiste solo perché lo si vuole raccontare e perché si ha voglia di vederlo.
C’è infine una finestra dove Peter vola per “predare” storie, così come fanno le rondini che, a tale scopo,
nidificano sui cornicioni delle case. Una finestra attraverso la quale entrano ed escono: fate, bambini, sorrisi
strappati, baci non dati, occhi sgranati, voglie, paure, sogni, speranze, e tutti quei pensieri, così leggeri, che
ti sollevano dolcemente nell’aria e ti fanno volare.
La scena rappresenta bene la differenza tra questi due mondi: c’è un “sotto” che rappresenta la stanza, la
casa, la famiglia, il nido; ovvero quel luogo per sempre abbandonato da Peter e forse, poi, per sempre
rimpianto e desiderato. E poi c’è un “sopra”: frenetico, vitale, sospeso nell’aria, ricco di fugaci apparizioni
affascinanti o inquietanti. Lassù tutti si rincorrono senza mai incontrarsi, ogni avventura è possibile e non
c’è altro che non sia avventura. Due zone antitetiche per definizione, che sono però, in fondo,
complementari, perché l’una non potrebbe esistere senza l’altra...
Note sulla compagnia
Il Teatro del Canguro, da oltre trentacinque anni produce, rappresenta e organizza spettacoli teatrali
per bambini e ragazzi. E’ da sempre orientato verso un teatro di grande impatto visivo ed emotivo, in
grado di proporre ai giovani spettatori qualcosa di diverso dagli abituali modelli di comunicazione. Nei
suoi spettacoli la Compagnia ripercorre con un sapiente mix di ironia e poesia le strutture narrative
tipiche delle fiabe e dei racconti fantastici, dedicando estrema attenzione alla sensibilità e alla
particolare condizione del bambino-spettatore. Ma il Teatro del Canguro è anche tradizione. Quella del
teatro di figura - fatto di pupazzi, oggetti animati, burattini e ombre cinesi – dove anche l'attoreanimatore interagisce in un contesto scenografico e drammaturgico particolare.
5
TEATRO ERMANNO FABBRI VIGNOLA
LA DOMENICA A TEATRO
Rassegna di teatro per famiglie
6 gennaio ore 16
26 gennaio ore 16
IL RE PESCATORE
AL SIGNOR RODARI
Teatro d’attore
Dai 4 anni
Teatro d’attore, narrazione e ombre
Dai 3 anni
di Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci
con Pasquale Buonarota, Elena Campanella e
Alessandro Pisci
Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus
di e con Katarina Janoskova e Paolo Valli
testi Gianni Rodari
disegni Emanuele Luzzati
L’Asina Sull’Isola
Link video http://www.youtube.com/watch?v=O6yoAEQ-qGg
Link video http://www.youtube.com/watch?v=GZmSlnpga5o
È la storia di un Re, un tempo leggendario, che ha
abbandonato tutto per dedicare il suo tempo a pescare un
pesce fra milioni di pesci. Un pesce favoloso che porta con sé
un segreto e che dal fondo del mare lo chiama con voce
amica.
Una favola delicata e divertente sul tempo, custode come il
mare dei nostri sogni e desideri più segreti. Lo spettacolo è
dunque una fiaba leggera e poetica sul tempo: il tempo per sé
e il tempo per gli altri, il tempo per lavorare e il tempo per
giocare, il tempo che vola in un attimo e quello che dura una
eternità.
Due personaggi arrivano con le loro torce e scoprono una
soffitta immaginaria. Le piccole luci illuminano i particolari di
vecchi oggetti: qualche libro, una bacinella, un ombrellino, un
vecchio box da bambino, cornici vuote, cesti...e tutto questo
pian piano si riempirà di favole e di immagini d'ombre
colorate.
Al Signor Rodari é un viaggio attraverso alcune celebri favole
e filastrocche di Gianni Rodari, é uno spettacolo fatto di
piccole storie che si rincorrono sulla scena, dentro e fuori
poetici spazi d'ombra, che grazie anche alle delicate figure di
Lele Luzzati sanno catturare i piccoli grandi e grandi piccoli.
9 febbraio ore 16
23 marzo ore 16
ERNESTO RODITORE,
LA PIETRA E IL BAMBINO
GUARDIANO DI PAROLE
Teatro d’ombre e d’attore
Dai 4 anni
Teatro d’attore
Dai 4 anni
testo Guia Risari
regia e scene Fabrizio Montecchi
con Domenico Sanninoe Laura Zeolla
musiche Michele Fedrigotti
Teatro Gioco Vita
di e con Guido Castiglia
regia Guido Castiglia
musiche originali Alberto Zoina
Nonsoloteatro
Link video: http://vimeo.com/65296920
Link video http://www.youtube.com/watch?v=PLI1GSK8e-U
Su una collina, circondata solo da alberi e nuvole viveva, da
tempo immemore, una pietra. Di grandezza media, grigia e
marrone,aveva riflessi dorati sotto il sole e argentati sotto la
luna. Aveva la solidità dei minerali ma anche la loro
elasticità. Un giorno arrivò da lei un bambino. Era solo. Non
se ne conosceva il nome perché non parlava. La guerra
l’aveva toccato. E la fatica. Si sedette vicino alla pietra e
cominciò ad accarezzarla. Si rannicchiò contro di lei e si
addormentò… Così inizia la storia de La pietra e il bambino,
un racconto breve di Guia Risari scrittrice e autrice di molti
libri per bambini.
Un topo, è rimasto solamente un topo di biblioteca a
difendere le parole scritte, parole d’inchiostro nero su carta
ingiallita, parole sagge, buffe o tenere come una carezza.
"Da fuori" vogliono entrare per distruggere i libri, vogliono
zipparli nella grande memoria del computer centrale e
poidistruggerli, bruciare tutta quella carta ingombrante; ma
il topo di biblioteca, il signor Ernesto Roditore, sa cosa deve
fare: mangiare tutti i libri per poterli ancora raccontare.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Teatro Ermanno Fabbri - via Minghelli 11, Vignola (MO)
Tel. 059.9120911
[email protected]
PRELAZIONE VECCHI ABBONATI dal 15 ottobre
VENDITA NUOVI ABBONAMENTI dal 22 ottobre
6
TEATRO ERMANNO FABBRI
Vignola
Stagione teatrale
2013/2014
7
Sebastian Kautz, Frederik Rohn/Daniel Matheus, Nicolas
Witte/Thomas Rascher
PROSA
20 novembre ore 21.00
HEDDA GABLER
di Henrik Ibsen
regia Antonio Calenda
con Manuela Mandracchia, Luciano Roman
e con (in o. app.) Jacopo Venturiero, Simonetta Cartia, Federica
Rosellini, Massimo Nicolini, Laura Piazza
12 marzo ore 21.00 – 13 marzo ore 15.00
NON SI SA COME
di Luigi Pirandello
regia Federico Tiezzi
con Sandro Lombardi, Pia Lanciotti, Francesco Colella, Elena
Ghiaurov, Marco Brinzi
2 aprile ore 21.00 - 3 aprile ore 15.00
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
regia di Valerio Binasco
con Alberto Astorri, Valerio Binasco, Fabrizio Contri, , Andrea Di
Casa, Simone Luglio, Gianmaria Martini, Deniz Ozdogan, Fulvio
Pepe, Giampiero Rappa, Sergio Romano, Roberto Turchetta, Ivan
Zerbinati
musiche dal vivo Gianluca Viola
30 novembre ore 21.00
L'AMORE É UN CANE BLU
la conquista dell’Est
di e con Paolo Rossi
scritto con Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi
musiche originali composte da Emanuele Dell'Aquila
ed eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso
10 e 11 dicembre ore 21.00
IL DON GIOVANNI
Vivere è un abuso, mai un diritto
di e con Filippo Timi
e con Umberto Petranca, Alexandre Styker, Roberta Rovelli,
Marina Rocco, Elena Lietti, Roberto Laureri, Matteo De Blasio,
Fulvio Accogli
TEATRO IN LINGUA INGLESE
18 marzo ore 10
TREASURE ISLAND
regia Laura Pasetti
Charioteer Theatre
11 gennaio ore 20.30
PANTANI
di Marco Martinelli e Ermanna Montanari
regia Marco Martinelli
con Alessandro Argnani, Francesco Catacchio, Luigi Dadina,
Fagio, Roberto Magnani, Michela Marangoni, Ermanna
Montanari, Francesco Mormino, Laura Redaelli
itinerari in Romagna Luigi Dadina
fisarmonica e composizione musiche Simone Zanchini
DANZA
4 febbraio ore 21.00
GISELLE
Junior Balletto di Toscana
coreografia di Eugenio Scigliano
musica di Adolf Adam
in collaborazione con Aterdanza
28 gennaio ore 21.00
IL TEATRANTE
di Thomas Bernhard
regia di Franco Branciaroli
con Franco Branciaroli
e con Tommaso Cardarelli, Valentina Cardinali, Melania Giglio,
Daniele Griggio,Cecilia Vecchio, Valentina Violo
20 marzo ore 21.00
BATTITO
Andalusia, Sud Italia, Africa
tre anime, una pulsione unica
danza flamenca Gianna Raccagni
danze del sud Italia Moira Cappilli
danza africana Francesca Saloni
12 febbraio ore 21.00
FROST/NIXON
di Peter Morgan
regia Elio De Capitani
15 aprile ore 21.00
GIUSEPPE PICONE & I GRANDI DELLA DANZA
in collaborazione con Aterdanza
19 e 20 febbraio ore 21.00
GIOCANDO CON ORLANDO
adattamento teatrale e regia Marco Baliani
con Stefano Accorsi, Marco Baliani
MUSICAL – fuori abbonamento
5 marzo ore 21.00
HOTEL PARADISO
Familie Flöz
di Anna Kistel, Sebastian Kautz, Thomas Rascher, Frederik Rohn,
Hajo Schüler, Michael Vogel, Nicolas Witte
regia Michael Vogel
maschere Hajo Schüler, Thomas Rascher con Anna Kistel,
9 aprile 21.00
CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA
musical di Nacio Herb Brown
regia Corrado Abbati
Inscena – Compagnia di operette Corrado Abbati
8
PROSA
20 novembre ore 21.00
HEDDA GABLER
di Henrik Ibsen
regia Antonio Calenda
con Manuela Mandracchia, Luciano Roman
e con Jacopo Venturiero, Simonetta Cartia, Federica
Rosellini, Massimo Nicolini, Laura Piazza
Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
durata: 2 ore 30 minuti compreso intervallo
Gelida e altera, consapevole del proprio fascino eppure fragile nella sua intima frustrazione, nella sua incapacità di
vivere serenamente la propria femminilità, ossessionata dal successo e da una deleteria intransigenza: Hedda Gabler è
una delle più problematiche, febbrili e seduttive figure femminili ibseniane. Ibsen rappresenta un vertice assoluto
nella letteratura teatrale ottocentesca: la sua drammaturgia abita i confini del teatro borghese con inquietudine,
attraverso storie di tragedia quotidiana, aspre d’anticonformismo. I suoi personaggi, soprattutto le creature femminili,
esprimono sempre nodi tematici che stanno a cuore all’autore, senza però apparire mai esemplificativi: conservano
invece una vibratile complessità che assicura loro dirompenza emotiva.
“È in questo tormento scuro – commenta il regista Antonio Calenda – la chiave che li rende moderni. Trovo da questo
punto di vista molto significativo un intervento di Roberto Alonge, che sottolinea come Ibsen appaia come una sorta di
gemello di Freud. Capace di scavare nel pozzo nero dell’inconscio e di raccontare attraverso il suo teatro inquietudini
di assoluta attualità: se da scienziato Freud esterna le proprie scoperte, Ibsen lo fa da artista... Depista, accenna,
occulta, ma dalle pieghe del linguaggio, dalle ombre interiori è facile intuire quanti fantasmi incestuosi padre-figlia
popolino la scena, quanti drammi psicologici, quanto l’oscurità abbia da rivelare”.
Scritto nel 1890 Hedda Gabler pone al proprio centro una figura che si discosta dall’ideale femminile coevo ad Ibsen.
Dopo la morte del padre, il generale Gabler, con cui aveva condotto vita altolocata, la giovane Hedda sposa per
interesse un mediocre intellettuale piccolo borghese, Jørgn Tesman, che ambisce a una cattedra universitaria.
Rientrata dalla luna di miele, Hedda appare del tutto insoddisfatta della sua nuova vita, annoiata, confusa dalla sua
stessa femminilità enigmatica e ancor più dal fatto di essersi scoperta incinta, stato che invece il marito non sa intuire.
La confusione aumenta quando riappare Løvborg, un antico amore di Hedda, scrittore tutto “genio e sregolatezza”.
Hedda si isola in un vortice di egoismo, in un cieco slancio di volontà di potenza e di controllo del destino altrui che la
distruggerà.
9
30 novembre ore 21.00
L’AMORE E’ UN CANE BLU
la conquista dell’Est
di e con Paolo Rossi
scritto con Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi
musiche originali composte da Emanuele Dell'Aquila
ed eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso
La Corte Ospitale
durata: 2 ore compreso intervallo
Con questo spettacolo Paolo Rossi ritorna alle sue origini: alcune delle tappe fondamentali dell'allestimento, dalla
scrittura alle prove su palcoscenico, hanno infatti avuto luogo al Teatro Miela di Trieste.
Scopro che Trieste, un po’ come Torino, è più vicina all’Europa di qualunque altra città italiana. E’ lì, sul confine di
tutto: vicino alla Slovenia, alla Croazia, alla Serbia, all’Austria, all’Ungheria. Guarda quel nuovo mondo e ne assorbe
l’energia, la vitalità, la voglia di fare e di cambiare, come nel resto d’Italia ormai ce la sogniamo. In un paese dove la
passione è scomparsa ovunque, nei legami sentimentali come in quelli con la propria comunità (un tempo chiamavasi
politica), dove il caos regna principesco sia nei rapporti economici che in quelli affettivi, un uomo si perde. Si perde in
una notte assolutamente e terribilmente magica sull’altopiano del Carso. Una terra che non conosce anche se c‘era
nato a poco più di 300 metri. Tra grotte, fiumi sotterranei, rovi e pietre questo sarà per lui l’unico luogo dove ormai
vivono ancora le fiabe degli amanti perduti e delle passioni tradite. Questo spettacolo è un diario, un disegno,
diventerà un film, per ora un concerto visionario popolare lirico e umoristico. Narra di un tragico smarrimento e di una
comica rinascita. Visto che nei miei lavori ha sempre governato la troika attore - persona - personaggio lo spettacolo
poteva intitolarsi “L’uomo che amava le donne”, oppure “L’uomo che non sapeva amare sia le donne che il suo
partito”, non sarebbe stato male “Autobiografia non autorizzata”, perché no, oppure “L’uomo che raccontava
barzellette ai sassi”, pensavo anche “Ti amo ma non sono d’accordo con quello che provo!” o “Ma cos’è questa crisi?”
sottotitolo “ho già i miei problemi”, “Donne contro donne”,“Uomini veri, ma in fuga”. Invece si chiamerà “L’amore è
un cane blu” che sono entrambi animali molto, ma molto difficili soltanto da immaginare. Ma come si dice: per
incontrarli bisogna non perdersi, e per non perdersi il modo migliore è non sapere mai dove andare. Si sa, arrivano
momenti in cui i racconti ascoltati nell’infanzia e i sogni e le visoni dell’adolescenza diventano più vividi dei ricordi di
vita vissuta lontana o recente o quantomeno spesso si finisce per confonderli. Qui si narrerà di ripartire in ogni
trattativa – sia con se stessi, in camera da letto, in piazza o in parlamento – dalla ricchezza di un palpito coraggioso
piuttosto che la misera miseria del soldo e della paura. Paolo Rossi
10 e 11 dicembre ore 21.00
IL DON GIOVANNI
vivere è un abuso, mai un diritto
di e con Filippo Timi
e con Umberto Petranca, Alexandre Styker, Roberta Rovelli,
Marina Rocco, Elena Lietti, Roberto Laureri,
Matteo De Blasio, Fulvio Accogli
Teatro Franco Parenti
durata: 3 ore
Don Giovanni conosce la sua fine, è solo questione di rincorsa. Don Giovanni è l’umanità volubile e insaziabile,
l’umanità finalmente priva di quelle morali colpevoli dell’assurdo destino verso cui stiamo precipitando. E la colpa non
è certo della storia, o di tutti quei Cristi che c’hanno professato amore, ma la nostra: la fame di potere insita
nell’uomo, nessuno escluso, la fame di resistere, di mistificare, di ingannarsi piuttosto che sopravvivere. Meglio morire
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da idioti ma tutti insieme che svegliarsi e di colpo comprendere l’errore? Evidentemente si. Ma stavolta l’evidenza
lascerà una firma sanguinaria, una firma così profonda da spazzare via l’intera umanità. Don Giovanni è un’intera
Storia dell’umanità che muore. Finalmente, dopo la sua rincorsa, dopo millenni di fame, eccolo pagare il conto. Non
c’è scampo: se neppure un’umanità sveglia e godereccia, fuori dalle regole e concentrata sul piacere come Don
Giovanni, non può esimersi dal suo più importante appuntamento con la morte, allora, neppure noi possiamo più far
finta di nulla.
Solo schiavi delle proprie miserie e desideri più neri ci si riappacifica con la propria infanzia, e si è pronti a vivere la
morte. La vita è ingiusta, ecco che cos’è la vita, una farsa che si trasforma in tragedia. Vivo è solo ciò che muore, e solo
amando si rischia davvero di toccare le vette gelide dell’estrema solitudine, e da lì sentire il canto delle sirene. Solo
tradendo si raggiunge l’amore assoluto. Un desiderio morto non è più un desiderio. Don Giovanni non brucia mai
veramente, desidera bruciare, promette l’inferno, la sua arte è teatrale, recita così bene la promessa che è impossibile
non credergli o ancora meglio non desiderare credergli. Donna Elvira è il passato, è la conquista difficile, la conquista
di un tempo lento, l’amore vero, la prima donna, l’amore che ritorna a chiedere il compenso di una promessa già fatta.
Donna Anna è l’amore ingannatore, violento, un errore semi-calcolato, è l’amore che libera dal vecchio incubo e rende
la donna libera di scendere verso un incubo ancora più cosciente, è l’amore compulsivo, immediato, sbagliato per
definizione. Zerlina è l’improvvisazione, la dialettica della seduzione, è l’amore invidioso, la voglia di portare via la
donna al marito, il desiderio di ritrovare quella purezza semplice di sposare la figlia del farmacista.
Ognuno ha la propria storia, io la mia, tu la tua, voi la vostra e Don Giovanni ha la sua. Non l’ha scelto lui di nascere
Mito, gli è capitato, e lui non si sottrae dall’essere se stesso. Ecco in cosa è grande. Non perché accetta la morte, deve
per forza, come tutti. E’ grande perché accetta a pieno le conseguenze, inevitabili, dell’essere nient’altro che se stesso.
11 gennaio ore 20.30
PANTANI
di Marco Martinelli e Ermanna Montanari
regia Marco Martinelli
con Alessandro Argnani, Francesco Catacchio, Luigi
Dadina, Fagio, Roberto Magnani, Michela Marangoni,
Ermanna Montanari, Francesco Mormino, Laura
Redaelli
itinerari in Romagna Luigi Dadina
fisarmonica e composizione musiche Simone Zanchini
Teatro delle Albe / Ravenna Teatro, le manège.mons Scène Transfrontalière de création et de diffusion asbl
durata: 3 ore 20 minuti compreso intervallo
14 febbraio 2004: Marco Pantani viene ritrovato senza vita in un residence di Rimini. Aveva appena compiuto 34 anni.
Dopo i trionfi al Giro d’Italia e al Tour de France, le accuse di doping a Madonna di Campiglio, rivelatesi poi infondate,
lo hanno condotto a un lento ma inevitabile crollo psicologico fino a una morte forse tragicamente annunciata. Tra il
campione adulato, l’icona di chi ha fatto rinascere il ciclismo come sport dell’impresa e della fantasia, e il morto di
Rimini, che giaceva in mezzo alla cocaina nei panni di un vagabondo, vi è tutta la complessità di un’epoca al tempo
stesso sublime e crudele che si esercita senza pudore. Senza vergogna.
La scrittura di Marco Martinelli, dopo quel Rumore di acque capace di trasfigurare in grottesca e malinconica poesia la
cronaca tragica dei barconi alla deriva nel Mediterraneo, affonda nelle viscere dei nostri giorni e della società di massa
che chiede sacrifici e capri espiatori: attorno alle figure di Tonina e Paolo, i genitori di Marco, che ancora oggi stanno
chiedendo giustizia per la memoria infangata del figlio, Martinelli mette in scena una veglia funebre e onirica, affollata
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di personaggi, che come un rito antico ripercorre le imprese luminose dell’eroe. I genitori di Marco, figure archetipiche
di una Romagna anarchica e carnale, sono sospese come l’Antigone di Sofocle davanti al cadavere insepolto
dell’amato: cercano verità, e non avranno pace finché non l’avranno ottenuta.
“Non lo so quello che è successo a Madonna di Campiglio, ma scoprirò la verità. Pagherò se c’è bisogno, ma lo verrò a
sapere, perché è là che gli è piombata addosso la vergogna, e di quello è morto”. (Tonina Belletti)
Il testo di Martinelli costruisce attorno a questo anelito di giustizia un affresco sull’Italia degli ultimi trent’anni,
l’enigma di una società malata di delirio televisivo e mediatico, affannata a creare dal nulla e distruggere
quotidianamente i suoi divi di plastica, ma anche capace di mettere alla gogna i suoi eroi di carne, veri, come Marco
Pantani da Cesenatico, lo scalatore che veniva dal mare.
28 gennaio ore 21.00
IL TEATRANTE
di Thomas Bernhard
regia di Franco Branciaroli
con Franco Branciaroli
e con Tommaso Cardarelli, Valentina Cardinali,
Melania Giglio, Daniele Griggio,Cecilia Vecchio,
Valentina Violo
Ctb – Teatro Stabile di Brescia, Teatro de Gli
Incamminati
durata: 2 ore 10 minuti compreso intervallo
Con la messinscena de Il teatrante, testo graffiante scritto nel 1985 dal grande romanziere e drammaturgo austriaco
Thomas Bernhard, Franco Branciaroli continua la lunga riflessione sul Teatro e sul suo rapporto con la società
attraverso la Memoria che ne è l’elemento fondamentale. Raramente rappresentato in Italia, Il teatrante fu messo in
scena per la prima volta nel 1985, a Salzburger Festspiel dal regista Claus Peymann.
In un oscuro teatro di provincia, un attore-autore di origine italiana frustrato e megalomane si trova alle prese con
uno spettacolo impossibile, stretto tra la propria ambizione - che gli fa scrivere testi deliranti e respingenti – e la
necessità della compagnia, composta dalla sua stessa famiglia, più impegnata a sbarcare il lunario che a dare dignità al
proprio lavoro. Tra invettive e paradossi sulla vita e sulla morte, sulla società e sulla felicità, il vecchio attore vedrà
ancora una volta frustrato il tentativo di portare in scena La ruota della storia, testo pretenzioso e non compreso da
nessuno.
Nessuna arte come il Teatro ha come compito - si può dire fin dalla sua fondazione mitica - di fare da collante tra i due
elementi. Come l’uomo è corpo e anima (psychè), così la società ha bisogno di senso pratico ma anche di sogni. Il
teatro in questo senso è la più completa delle arti. Ma i tempi cattivi sembrano condurre questo millenario sodalizio
tra sogno e realtà verso il definitivo divorzio.
Pessimista come nessun altro, Bernhard non dà possibilità di riscatto né al teatro né all’uomo. Eppure, proprio nel
recitare il proprio fallimento fino all’ultima goccia di sangue, il teatro compie ancora una volta il proprio (forse inutile
ma non meno sorprendente) miracolo. Se la visione di Bernhard è tra le più pessimiste della letteratura europea, la
vitalità con cui rappresenta la propria negatività contraddice le premesse filosofiche: grottesco, comico fino alle
lacrime, tutto pervaso da una ruvida tenerezza che è come il fantasma dell’ormai impossibile pietà.
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12 febbraio ore 21.00
FROST/NIXON
di Peter Morgan
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Luca Toracca, Nicola
Stravalaci, Claudia Coli e altri in via di definizione
Teatro dell’Elfo, Teatro Stabile dell’Umbria
durata: 2 ore 15 minuti
Bugie e potere. Responsabilità e potere. Frost/Nixon è un match che mette a confronto il potere politico e quello
mediatico. Che possono essere al servizio del bene comune e dell'emancipazione dei cittadini, come anche strumenti
di asservimento e di sopraffazione. Il drammaturgo e sceneggiatore Peter Morgan punta i riflettori sul primo caso
storico di televisione-spettacolo e restituisce splendidamente questi temi.
Nucleo della pièce è l'intervista che l'anchorman David Frost fece nel 1977 a Richard Nixon, terminata con la
confessione dell'ex Presidente - mai ottenuta prima - sullo scandalo del Watergate e sui limiti morali del potere. Una
confessione, negli ultimi secondi della trasmissione, di un Nixon combattivo, orgoglioso, ma messo alle corde dalla
precisione delle domande, delle date e dei riscontri. Un episodio storico realmente accaduto.
Scritto nel 2006, Frost/Nixon ha ottenuto un vastissimo successo e numerosi premi, tra cui il Tony Award per Frank
Langella come miglior attore protagonista per l'interpretazione di Nixon. Ron Howard ne ha tratto un film nel 2008,
che ha sfiorato i 30 milioni di dollari d'incasso all'uscita.
Il Teatro dell'Elfo e il Teatro Stabile dell'Umbria hanno unito le loro forze per produrre questo spettacolo diretto e
interpretato da Ferdinando Bruni (Frost) ed Elio De Capitani (Nixon), che, pur lavorando insieme da quarant'anni, da
molto tempo non si davano appuntamento per un duello scenico così intenso. Dopo il successo di Angels in America,
di The History Boys e di Rosso un nuovo progetto di drammaturgia contemporanea: un testo di teatro civile e al tempo
stesso un bellissimo lavoro per il palcoscenico, una sfida per due magnifici ruoli.
La serie di interviste che David Frost riuscì a ottenere da Richard Nixon sono passate alla storia non solo per lo scoop
fenomenale della confessione, ma anche - e nella società spettacolo in cui viviamo verrebbe da dire 'sopratutto' perché sancirono la nascita di un nuovo modello produttivo per il giornalismo televisivo. I network furono costretti a
sborsare cifre da capogiro per aggiudicarsi la trasmissione, che tenne incollati milioni di spettatori, intenti a scrutare il
volto di Nixon per capire se mentiva o diceva la verità, fino all'imprevedibile confessione finale.
19 e 20 febbraio ore 21.00
GIOCANDO CON ORLANDO
adattamento teatrale e regia Marco Baliani
con Stefano Accorsi, Marco Baliani
Nuovo Teatro
durata: 1 ore 30 minuti
La giostra è quella dei cavalieri paladini e maomettani che duellando, amando,scontrandosi e scornandosi, tradendo e
infuriando, girano in tondo come figure di una macchina giostrante apparendo e scomparendo a seconda del
girotondo che il gioco impone.
Giostra è l’intera impalcatura dell’Orlando Furioso, un girovagare ciclico, rotondo, fiabesco dove le storie principiano a
girare guidate dalla musica delle parole in rima e di colpo si interrompono, si perdono, restano sospese, in attesa del
prossimo giro, ritrovando il bandolo perduto, riprendendo il filo del racconto.
Giostra è la sarabanda di parole, sempre cercate in rima,con cui vorticano e volteggiano ,nel gioco antico del teatro,
mondi, paesaggi,personaggi sentimenti, passioni furie e tradimenti.
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A susseguirsi sulla giostra dello spettacolo sono dapprima Angelica e Orlando, poi Bradamante e Ruggero, coppie di
amanti in fuga e in continuo inseguimento, ogni giro di giostra porta avanti un pezzo della loro storia per poi lasciare
la prossima rotazione all’altra coppia.
La posta in gioco è l’amare e l’amore, amore braccato, tradito, sbagliato, amore amato, dimenticato, sempre
ostacolato, finchè di rosso si tinge la giostra per l’amore infuriato di Orlando da gelosia posseduto.
Stefano Accorsi e Marco Baliani saltano su e scendono giù dai cavalli in corsa nella giostra ( e cavallo alato è l’ippogrifo
stregato) in un ludico e ironico carosello di corpi e voci dandosi l’un l’altro a volte la spinta dell’abbrivio a volte
l’inciampo dell’ostacolo, cambiando modi e toni del parlare, narrando, monologando e dialogando.
Stefano è il cavalier narrante che tiene le fila dei tanti percorsi, incarnando in mutevole trasformismo tutti i
personaggi, giostrando da par suo con sentimenti e passioni, risa furia e pianto in ciel volando tra delusione e incanto
Marco è un folletto saltellante che commenta, insinua, interrompe, suggerisce e spiazza, entrando e uscendo dalla
tessitura del racconto, girando in tondo come un jolly errabondo.
Marco Baliani
5 marzo ore 21.00
HOTEL PARADISO
Familie Flöz
di Anna Kistel, Sebastian Kautz, Thomas Rascher, Frederik
Rohn, Hajo Schüler, Michael Vogel, Nicolas Witte
regia Michael Vogel
con Anna Kistel/Marina Rodriguez Llorente, Sebastian
Kautz, Daniel Matheus/Frederik Rohn, Nicolas
Witte/Thomas Rascher
maschere Hajo Schüler, Thomas Rascher
Familie Flöz, Theaterhaus Stuttgart, Theater Duisburg
durata: 1 ore 30 minuti
Familie Flöz è una famiglia eterogenea e bizzarra, che “è venuta alla luce dal ventre buio della terra attraverso un
profondo pozzo”. Questa immagine è stata scelta da Familie Flöz nel 1996, per darsi un’identità sulla scena teatrale
internazionale: una metafora che riassume l’essenza di questa formazione in costante mutamento, e del suo
particolare metodo di ricerca.
Ogni spettacolo è sviluppato secondo un processo di lavoro collettivo, e rivela un nuovo universo abitato da
personaggi e storie che sviluppano il loro cammino dall’ oscurità alla luce.
Attraverso una costante riscoperta di discipline teatrali secolari, come il teatro di figura,
il teatro di maschera, la danza, la clownerie, l’acrobazia, la magia, l’ improvvisazione, Familie Flöz crea esperienze
teatrali di una poesia incomparabile.
Strane cose accadono nel tranquillo Hotel Paradiso, un piccolo albergo di montagna gestito con pugno di ferro dalla
anziana capo-famiglia.
Ci sono quattro stelle che orgogliosamente troneggiano sull'entrata e una fonte che promette la guarigione di malattie
fisiche e psichiche. Ma si intravedono nubi all'orizzonte.
Il figlio sogna il vero amore mentre combatte una dura battaglia con la sorella per mantenere il controllo sulla
gestione dell´albergo. La cameriera ha un problema di cleptomania e il cuoco ha una passione, quella di macellare,
non solo animali...
Quando il primo cadavere affiora, tutto l´albergo scivola in un vortice di strani avvenimenti.
Fra le alte vette delle Alpi si aprono abissi da cui è impossibile fuggire. La chiusura dell'albergo sembra a questo punto
solo una questione di tempo. Si sa, un cadavere non porta mai bene...
Familie Flöz in versione noir: un giallo sulle Alpi pieno di umorismo, sentimenti travolgenti e un tocco di melanconia.
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12 marzo ore 21.00
13 marzo ore 15.00
NON SI SA COME
di Luigi Pirandello
regia Federico Tiezzi
con Sandro Lombardi, Francesco Colella, Elena Ghiaurov,
Alessandro Schiavo
Compagnia Lombardi – Tiezzi
Non si sa come è una commedia drammatica in tre atti che risale al 1934, e che si rifà ad alcune novelle: Nel gorgo, La
realtà del sogno, Cinci, rispettivamente del 1913, 1914, 1932.
Al suo centro vi è un delitto. Il tipico delitto di cui chiunque potrebbe macchiarsi in un atto irriflesso. Un atto, sul
momento privo di significato, cui seguono conseguenze che marchiano a fuoco per sempre delle vite. Uno di quegli
atti che, non si sa come, ci portano a fare quello che facciamo.
È stato commesso un adulterio: Ginevra, innamoratissima moglie di Giorgio, in un attimo di smarrimento si è data a
Romeo Daddi, amico di Giorgio e marito di Bice. Ma mentre in Ginevra ogni traccia dell'episodio è scomparsa, in
Romeo sorge impellente la necessità di analizzare l'assurdità dell'accaduto e i limiti della responsabilità umana. Tanto
più che un altro episodio pesa sulla sua coscienza: Romeo, da ragazzo, in una rissa casuale, aveva ucciso un coetaneo,
senza che la sua colpa venisse mai scoperta. Tormentato da un conflitto interiore, Romeo è diventato irriconoscibile al
punto che amici e conoscenti lo ritengono impazzito. Egli inoltre prende a sospettare che anche sua moglie Bice
potrebbe averlo tradito, così, quasi inconsciamente, come lui aveva tradito lei, in uno di quei delitti che tutti noi, a
volte, compiamo non si sa come.
Da questa situazione di partenza Pirandello svolge uno dei suoi drammi più feroci e strazianti.
Dando alle stampe nel 1981 una raccolta di saggi sul drammaturgo siciliano, e intitolandola Pirandello e la stanza della
tortura, il francesista Giovanni Macchia individuava una formula interpretativa ricca di sviluppi non solo critici ma
anche e soprattutto legati alla pratica scenica. La claustrofobia dei salotti, delle camere da pranzo o da letto, delle
chiacchiere mondane, dei triangoli amorosi e quant'altro, non ci appare più solo una feroce critica a una borghesia
meridionale morente, avvelenata dai suoi stessi imperativi morali e sociali.
Grazie al grimaldello critico della formula di Macchia, la drammaturgia pirandelliana prende ad aprircisi oggi anzitutto
come una nuova (tuttora nuova!) proposta di spazio scenico: lo spazio della mente, lo spazio dell'anima, lo spazio
dell'inconscio, lo spazio dell'autoanalisi, lo spazio delle terapie impossibili... La tortura, insomma, che ognuno di noi
esercita su se stesso nello sforzo di comprendere il mondo, i propri istinti, i desideri, e la presenza dell'altro, della
donna, il mistero delle relazioni interpersonali che sfuggono alla razionalità e su cui questa, purtuttavia, non cessa di
esercitarsi fino a ulcerazioni estreme.
2 aprile ore 21.00
3 aprile ore 15.00
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
regia di Valerio Binasco
con Alberto Astorri, Valerio Binasco, Fabrizio Contri, ,
Andrea Di Casa, Simone Luglio, Gianmaria Martini, Deniz
Ozdogan, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Sergio Romano,
Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati
musiche dal vivo Gianluca Viola
Popular Shakespeare Kompany
durata: 2 ore 10 minuti
La tempesta è uno dei testi più misteriosi e affascinanti del teatro mondiale. Gran parte del suo fascino dipende
proprio dal suo mistero. Ruberò le parole di un grande interprete shakespeariano, Ian Mckellen, per dire che mai
come ne La tempesta gli interpreti non possono controllare quel che l’avvenimento scenico trasmette
all’immaginazione degli spettatori.
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È una sensazione che può essere sia frustrante che esaltante (come al solito, quando si ha a che fare con Shakespeare
si precipita nelle ambivalenze…). In realtà credo che tutti gli attori e tutti i registi dovrebbero, prima o poi, condividere
l’esperienza di un naufragio come questo. Si ha la sensazione che ne La tempesta ci sia dentro di tutto: la farsa e il
dramma, la psicologia e la teatralità, l’urlo e il canto, l’incanto e il furore. E nel contempo che manchi sempre
qualcosa. Cercare il bandolo della matassa è inutile; è molto meglio puntare dritti al cuore della matassa, e perdersi.
Qual è il cuore de La tempesta? Se lo chiedete a cento registi o a cento studiosi, avrete mille risposte diverse: segno
che più che mai in questo misterioso testo ognuno ci vede qualcosa, come se fosse una strana allegoria, o una
meravigliosa macchia di vari colori. Per me è un dramma (malinconicamente) giocoso sulla fine della civiltà, sulla fine
della vita e sulla fine delle cose in generale. Per ognuna di queste ‘fini’ c’è una storia: la storia del regicidio – fratricidio
è il simbolo della fine della civiltà; la storia della bacchetta magica spezzata è il simbolo dell’accettazione della fine
della vita; la storia del naufragio è il simbolo della fine del nostro rapporto con le cose, ed equivale a una metafora
dell’espiazione. A proposito dell’espiazione, si dice – e a ragione – che La tempesta sia anche una storia di perdono.
Ma se è così, vuol dire che dovremo concentrarci sul suo tema opposto, e dare vita a un dramma di vendetta, molto
caro agli spettatori elisabettiani, e affrontarlo come se da un momento all’altro potessimo assistere a un bagno di
sangue. Non sarà difficile: a ben vedere, c’è molta violenza. A che cosa serva tutta quella sanguinosa sete di autorità e
di potere? Sembra che gli uomini lottino tra loro per abitudine, e per disperazione. Una disperazione particolare che
viene dall’invidia e che il protagonista Prospero pare aver finalmente capito. E Prospero, con fatica, si arrende. Anche
se – dicono – ha vinto.
Valerio Binasco
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TEATRO IN LINGUA INGLESE
Martedì 18 marzo ore 10
TREASURE ISLAND
da Robert Louis Stevenson
drammaturgia e regia Laura Pasetti
con cast in via di definizione
Charioteer Theatre
durata: 1 ora 10 minuti
Spettacolo in lingua inglese e italiana
Jim, che ha perso da poco il padre, si trova allo sbando e senza riferimenti. La scuola lo annoia e non è interessato a
nulla. Un giorno, dopo l'ennesimo rimprovero, viene allontanato dalla classe. Sarà proprio allora che isolato e
fortemente arrabbiato con tutti, farà un incontro straordinario: 4 pirati chiederanno il suo aiuto per cercare il tesoro
del Capitano Flint. Jim si ritroverà catapultato in un mondo surreale dove ogni cosa può diventare un'altra.
L'immaginazione sarà la nave su cui imbarcarsi: l'unica possibilità rimastagli per liberarsi delle proprie paure. Ogni
pirata gli offrirà una chiave di lettura della vita e Jim dovrà scegliere a chi credere e di chi fidarsi per raggiungere l'isola
del tesoro e trovare se stesso. Canzoni, zuffe, risate, ma anche intrighi, tradimenti e colpi di scena. Lo spettacolo
prevede una condensazione dei temi principali e la drammatizzazione del romanzo di Stevenson come un percorso
che coinvolge l'intero pubblico dove la platea diventa la nave e l'isola è l'evocazione dell'immaginario nascosto in
ciascuno di noi.
Il pubblico sarà a bordo, in viaggio con Jim. Isseremo la bandiera dei pirati e faremo rotta verso ciò che non
conosciamo. Le avventure di Jim riproducono la forma del viaggio di ricerca: un viaggio in luoghi sconosciuti e
pericolosi alla ricerca di qualcosa di prezioso: la propria identità.
WORKSHOPS SU TREASURE ISLAND
Lo spettacolo Treasure Island è supportato da un laboratorio da svolgersi tra dicembre e gennaio che
permetterà agli studenti e agli insegnanti di prepararsi alla visione dello spettacolo e alla
partecipazione attiva di alcuni studenti in alcuni moneti dello spettacolo. Il laboratorio facilita infatti la
comprensione del testo e offre spunti per un lavoro più approfondito in classe. Inoltre durante
l’incontro, verrà insegnata ai ragazzi una canzone e verrà spiegato loro la costruzione dello spettacolo
nonché alcuni esercizi teatrali.
A seguito della visione dello spettacolo, la regista Laura Pasetti e gli attori sono disponibili a rimanere
in Teatro per discutere insieme agli studenti delle tematiche dello spettacolo. Gli attori si
concentreranno sulle domande sollevate dagli studenti e stimoleranno la conversazione riguardo alle
scelte d'interpretazione dei personaggi. Verranno inoltre approfondite le scelte drammaturgiche e la
struttura del verso.
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DANZA
4 febbraio ore 21.00
GISELLE
Junior Balletto di Toscana
coreografia di Eugenio Scigliano
musica di Adolf Adam
in collaborazione con Aterdanza
La Compagnia giovanile Junior Balletto di Toscana, fondata e diretta da Cristina Bozzolini, costituisce la struttura
produttiva di tirocinio professionale della Scuola del Balletto di Toscana, oggi uno dei più qualificati enti di alta
formazione per danzatori classici e contemporanei, a livello europeo.
Operativa fin dal 2005, rappresenta una qualificata occasione di debutto sulle scene, con modalità rigorosamente
professionali, sia artistiche che tecniche ed organizzative, per un selezionato organico, mediamente di 16/18 elementi,
giovani danzatori tra i 16 ed i 21 anni, di promettente talento, espressione dei livelli qualitativi dei Corsi superiori di
formazione professionale del Dipartimento Danza classica e del Dipartimento Danza modern e contemporanea della
Scuola del BdT, a conferma delle eccellenti capacità formative di quella che è una delle migliori e più innovative Scuole
italiane di danza, fondata nei primi anni '70, con un "palmarés" di oltre 100 propri ex allievi, professionisti in carriera,
in importanti Corpi di Ballo, Compagnie e Gruppi di danza in Italia ed in Europa.
Proprio per questo, l'organico artistico 'under 21' della Compagnia, di media dimensione ma in grado di 'riempire' ogni
palcoscenico, in termini competitivi con le programmazioni dei Teatri italiani ed europei, si rinnova sensibilmente di
anno in anno, trovando molti, quasi tutti i protagonisti degli ultimi debutti, importanti contratti in Compagnie e Gruppi
di danza professionali in Italia e soprattutto all'estero.
Giselle, la storia di una giovane donna, ma anche il balletto dei contrasti. Il giorno e la notte, l’amore e linganno, la
realtà e il sogno, la vita la morte e la differenza tra i due sessi. La debolezza di un uomo e la forza di tante donne che si
ribellano al tradimento. Eugenio Scigliano, collaboratore di lungo corso di Cristina Bozzolini, ci regala una versione
originale del celebre classico. Il coreografo rivisita la drammaturgia originale trasferendo i personaggi del balletto in un
College anglosassone, nella prima metà del ‘900. Giselle sarà una giovane studentessa, Albrecht un professore, Batilde
l’insegnante della classe femminile, i vignaioli gli allievi della scuola.
dell’Oriente.
20 marzo ore 21
BATTITO
Andalusia, Sud Italia, Africa
tre anime, una pulsione unica
Gianna Raccagni – Flamenco, Moira Cappilli - Sud Italia, Francesca
Saloni – Afro, Marco Perona – chitarra, Alberto Rodriguez –
chitarra,
Francesco De Vita - chitarra e basso, Mico Corapi - chitarra,flauto,
voce, Mauro Casadio – percussioni, Manuel Franco – percussioni,
Erica Scherl – violino, Compagnia FlamenQueVive
Tre donne, tre stili musicali.
Un inedito ed originalissimo incontro fra percussioni africane e flamenco, flamenco e taranta, Africa, Andalusia e Sud
Italia. Pulsione comune: il ritmo, fonte primordiale di gioia, necessità ancestrale, collante tra popoli, linguaggio
universale perchè è il battito del cuore. In un susseguirsi incalzante ed emozionante le tre ballerine si confronteranno,
si scontreranno e si fonderanno in un tutt'uno con la musica e il ritmo che seguirà la loro evoluzione fondendosi
anch'essa cercando sonorità inedite ma assolutamente accattivanti ed emozionanti.
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Nuovi linguaggi e nuove dimensioni saranno il punto di arrivo ma con uno sguardo sempre alla propria terra d'origine.
A segnare il tempo dello spettacolo è il battito cardiaco, il più antico, sentito e genuino ritmo dell’uomo. Attraverso
l’allegria , la gioia, la forza, l’eleganza, il rigore e l’ironia, Battito rappresenta contrasto puro. Come contrasto puro è
l'animo delle donne, come contrasto puro sono le terre del Sud.
15 aprile ore 21.00
GIUSEPPE PICONE
& I GRANDI DELLA DANZA
Un classico galà guidato da Giuseppe Picone con molti passi a due tratti da famosi balletti classici e un gran finale con
tutti. Il programma prevede i seguenti brani: Raymonda- Cor.A.M.Holmes; Apollo- Cor. G.Balanchine; Il CorsaroCor.Petipa; La Bella Addormentata- Cor M.Petipa; Sherazade- Cor.M.Bigonzetti; Schiaccianoci- Cor.Petipa; Carmina
Burana- Cor.G.Picone; La Silfide- Cor. M.Fokine; Manon- Cor.K.Mac Millan; La Morte del Cigno - Cor.M.Fokine ;
Tarantella- Cor.M.G Garofoli.
MUSICAL – fuori abbonamento
9 aprile 21.00
CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA
musical di Nacio Herb Brown
regia Corrado Abbati
Inscena – Compagnia di operette Corrado Abbati
Cantando sotto la pioggia, il più grande e il più amato di tutti i musical sul grande schermo, è la nuova produzione di
Inscena-Compagnia Corrado Abbati per la stagione teatrale 2013-2014.
Uno spettacolo pieno di fascino, con gag divertenti, momenti di profondo sentimento ed una forte originalità.
Chi ha amato il film con Gene Kelly sarà coinvolto dall’energia dei vivaci interpreti, dalle impennate coreografiche, dal
nuovo e sorprendente allestimento e da una regia scattante: un leggendario musical che ci riporterà nell’elegante e
affascinante Hollywood dei tempi in cui il cinema passava al sonoro.
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PROGETTI SPECIALI PER LE SCUOLE
TEATRO IN CLASSE – in collaborazione con Il Resto del Carlino
Teatro in classe, promosso da Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Il Resto del Carlino
e il sostegno di Nordiconad, offre agli studenti delle Scuole Medie Superiori di Modena e Provincia
l’opportunità di trasformarsi per un giorno in critici teatrali. Sulla stessa pagina, inoltre, il quotidiano
modenese ospita la rubrica Noi tra palco e realtà in cui vengono pubblicati approfondimenti sugli spettacoli
e il loro legame con l’attualità politica, sociale, culturale, di costume.
Una giuria di esperti valuterà gli elaborati e assegnerà riconoscimenti a quelli ritenuti migliori, nel corso di
una serata che si terrà al termine della stagione teatrale in cui i ragazzi potranno confrontarsi con critici di
professione e con alcuni degli attori protagonisti degli spettacoli recensiti.
GOLDONI VS LEOPARDI – viaggio verso le origini del teatro italiano (ma non solo…)
ideazione e regia Claudio Longhi
Sulla scorta delle esperienze già maturate in occasione della presentazione degli spettacoli La resistibile
ascesa di Arturo Ui (2011-2012) e Il ratto d’Europa (2012-2013), anche per la stagione 2013-2014 Emilia
Romagna Teatro Fondazione propone l’avvio di due diversi percorsi laboratoriali drammaturgicoperformativi destinati agli studenti di Modena e Provincia da svolgersi nel corso del futuro anno scolastico,
collegati a due diversi spettacoli in cartellone al Teatro Storchi sempre per la prossima stagione:
- Il servitore di due padroni da Carlo Goldoni, drammaturgia di Ken Ponzio, regia di Antonio Latella
(coproduzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Teatro
Metastasio), recite: 12-18 dicembre 2013;
- Operette morali di Giacomo Leopardi, adattamento e regia Mario Martone (produzione Teatro Stabile di
Torino), recite: 27-30 marzo 2014.
Come nel caso dei precedenti laboratori dedicati all’Arturo Ui e al Ratto d’Europa, agendo in parallelo alla
programmazione dei due spettacoli sopra elencati e applicandosi in assoluta autonomia sugli spunti
drammaturgici offerti dal canovaccio goldoniano originale e dal corpus delle operette leopardiane, ogni
gruppo di lavoro che prenderà parte al progetto si eserciterà nella composizione di un copione e nella sua
messinscena.
Per le Scuole è prevista l’attivazione delle seguenti attività:
Incontri teorici - Blitz nelle Scuole:
- Blitz Goldoni, ossia primo incontro di presentazione dello spettacolo/progetto in orario scolastico con la
totalità delle classi di studenti interessate pensato anche per introdurre il percorso laboratoriale sul
Servitore di due padroni (novembre-dicembre 2013);
- Blitz Leopardi, ossia primo incontro di presentazione dello spettacolo/progetto in orario scolastico con la
totalità delle classi di studenti interessate pensato anche per introdurre il percorso laboratoriale sulle
Operette morali (gennaio 2014).
Incontri laboratoriali di drammaturgia/scrittura:
quattro incontri di laboratorio per ciascun gruppo di lavoro, ciascuno della durata di 2 ore fuori dall’orario
scolastico, al fine di elaborare il copione e di schizzare la messinscena.
Esiti finali:
conclusione dei percorsi laboratoriali, sancita da una o più giornate/evento volte alla presentazione
pubblica del lavoro svolto.
Per informazioni e prenotazioni: 059.2136055 – [email protected]
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ABBONAMENTI e BIGLIETTI
ABBONAMENTI STUDENTI
VENDITA BIGLIETTI
Carnet 5 - 2 spettacoli pomeridiani e 3 spettacoli
liberi
Abbonamento alle rappresentazioni pomeridiane
de Non si sa come e La tempesta e scelta libera
sulle rappresentazioni serali.
I biglietti per tutti gli spettacoli della stagione
saranno in vendita dal 21 settembre.
studenti scuole superiori
studenti unico - recite serali e pomeridiane € 11
studenti – recite mattutine
€5
Insegnanti: 1 omaggio ogni 15 studenti
€ 45
Prenotazione biglietti
Inviare l’apposita scheda di prenotazione biglietti
via mail all’indirizzo
[email protected]
VENDITA ABBONAMENTI
Prenotazione abbonamenti
Inviare l’apposita scheda di prenotazione
abbonamenti
via
mail
all’indirizzo
[email protected]
Indicare nella scheda nome, cognome, classe e
istituto dei singoli studenti.
Ritiro biglietti
Per le recite pomeridiane: almeno un mese
prima della data dello spettacolo fissando un
appuntamento con la Biglietteria del Teatro
059.9120911 - 059/9120901
Per le recite serali: dopo un mese dalla
prenotazione fissando un appuntamento con la
Biglietteria del Teatro (059.9120911)
Ritiro abbonamenti
Entro il 27 ottobre fissando un appuntamento
con la Biglietteria del Teatro (059.9120911). Il
pagamento degli abbonamenti dovrà avvenire
contestualmente al ritiro.
Per le recite mattutine: il giorno stesso dello
spettacolo presso la Biglietteria del Teatro.
Orari biglietteria
Martedì, Giovedì e Sabato 10.30 – 14.00
Per informazioni:
Teatro Ermanno Fabbri
via Minghelli, 11 - 41058 Vignola (MO)
tel. 059/9120911 – 059/9120901
[email protected]
[email protected]
La Direzione si riserva di apportare al programma modifiche che si rendessero necessarie per cause di forza maggiore.
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