Sul palco potete recitare. Davanti alla cinepresa

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Sul palco potete recitare. Davanti alla cinepresa, dovete vivere!
Nella prima parte del libro Barr espone le basi della recitazione dato che i suoi fondamenti sono
gli stessi indipendentemente dal fatto che si stia recitando davanti a una telecamere o per un
pubblico, e attraverso molteplici esempi (e aneddoti su grandi attori come Morgan Freeman o
Anthony Hopkins) spiega come costruire la propria capacità di attore con una disamina delle
caratteristiche necessarie, condensate nella formula da lui ideata: « Recitare vuol dire
rispondere a degli stimoli in circostanze immaginarie, con immaginazione e dinamismo in modo
fedele allo stile del personaggio, del luogo e dell’epoca, così da comunicare idee ed emozioni a
un pubblico».
In primo luogo,tra le cose importanti ci sono l’ascolto e la paziente costruzione del ruolo (e non
del personaggio) in un continuo processo di stimolo e risposta, per arrivare, alla fine, a costruire
il personaggio in tutta la sua pienezza. «È difficile, per gli attori, abbandonarsi all’ascolto
con totale fiducia negli effetti del meccanismo». L’attore tende a preoccuparsi della prossima
battuta o del suo prossimo movimento e di conseguenza tende a frenarsi nel farsi coinvolgere
dagli altri attori. Per Barr questo è un modo di fare molto pericoloso. «La verità è che, se
ascoltate davvero, siete già almeno all’80% del percorso verso la vostra migliore performance».
Si scorrono pagine dense di suggerimenti e indicazioni: dall’analisi e comprensione del
personaggio da interpretare («Non cercate di entrare dentro al personaggio; cercate il
personaggio dentro di voi») a come concentrarsi, da come dare energia («l’energia è il risultato
di quanto si è interessati a quello che succede. Se la scena, ovvero quello che sta succedendo
nella vostra vita in scena, è abbastanza importante, ascolterete, assorbirete e risponderete con
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un’intensità sufficiente a creare energia») a come un attore deve saper dar vita alle emozioni.
Nella terza parte si affrontano infine il problema del ritmo, del dinamismo, del movimento,
della selettività («… qualsiasi bravo attore, lo vedrete fare cose ricche di significato, inaspettate
e progettate con attenzione per costruire il suo personaggio un mattone alla volta, attraverso
scelte attente, molte delle quali saranno spontanee, ma spontanee in termini di ruolo»), del
rapporto con il regista, quello con gli studios e molto altro ancora.Scritto in modo chiaro e
scorrevole, questo libro è utile non solo agli attori per imparare a muoversi davanti
alla cinepresa e riflettere sulle fondamenta del loro mestiere, ma anche per gli scrittori, per
prendere coscienza di come va scritto un personaggio e di come questo sia profondamente
interconnesso alle dinamiche drammaturgiche di tutta la sceneggiatura, in tutti i suoi aspetti: dal
fisico ai movimenti, dai conflitti interiori a quelli esteriori, dai silenzi alle battute.
Tony Barr "Recitare al cinema e in tv - Il più famoso manuale americano per attori" pp.
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Sullo stesso argomento: di MIchael Caine Recitare davanti alla macchina da presa pp. 112
€. 13,00 prezzo online €. 11,05
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