Dott.ssa Marta ZIGHETTI
Psicologa e Psicoterapeuta sistemica
Terapeuta EMDR
Definizione di trauma
Il prima e il dopo
• E’ universalmente riconosciuto che eventi macro creino nella
vita delle persone una divisione tra un prima e un dopo.
• La psicologia “ingenua” e il senso comune ci hanno impedito di
riconoscere come potenzialmente traumatici anche eventi
apparentemente banali (micro) ritenuti superabili con la forza
di volontà
• Importanza del contesto sociale ed individuale (stress)
nell’interpretazione di questi eventi
• Es: la nascita di un figlio, la fine di una storia sentimentale in
adolescenza, dover mettere il corsetto correttivo
Due tipi di trauma
•
Trauma con la T maiuscola: (DSM IV – TR) il soggetto ha provato, ha
assistito o si è trovato di fronte ad un evento potenzialmente mortale,
con pericolo di morte o di gravi ferite, o ad una minaccia alla propria
integrità fisica o a quella degli altri. La risposta del soggetto
comprende paura, vulnerabilità e orrore intensi.
•
trauma con la t minuscola: la gravità non sta nell’evento in sé (non è
oggettiva), bensì nell’interpretazione traumatizzante da parte del
soggetto
Esempi:
Trauma (T) = terremoto, incidente, aggressione fisica, lutto, aborto anche
spontaneo
trauma (t) = essere esclusi da un gruppo sociale, subire un’umiliazione sul
posto di lavoro, essere ripresi, sentirsi incompresi dal partner
Due tipi di trauma (segue)
Primario/acuto
TRAUMA ESTERNO ALL’IDENTITA’
E’ la conseguenza di un evento unico e improvviso.
La persona tende a ritornare sul ricordo, di
solito completo, dettagliato e ben impresso
nella memoria, per dargli un senso e superarlo.
Secondario/cronico
confermare
negativa che
della intera
TRAUMA INTERNO ALL’IDENTITA’ (PERSONALITA’)
può trattarsi di un piccolo evento che può
all’individuo una percezione di sé
l’individuo si è costruito nel corso
vita anche in modo irrazionale.
Diventa un elemento talmente pervasivo da non
poter essere più circoscritto e risulta quindi
difficilmente identificabile.
Il trauma è individuale
Dipende dal
significato che
il soggetto dà
ad un evento
Quando un dolore può diventare un
trauma
1) Tipo di evento stressante:
Intensità dell’evento (T) aumenta la probabilità
2) Variabili della vittima:
Bassa autostima, sesso femminile, giovane età,
basso livello socioeconomico e/o problemi economici,
disfunzioni relazionali familiari,
precedente esposizione a traumi, soprattutto se non risolti
3)Assenza o precarietà di supporto e risorse sociali
Intesa come capacità della vittima di instaurare relazioni
interpersonali solide e soddisfacenti
Risorse della specie umana:
la tendenza all’autoguarigione
E’ assodata l’esistenza di un sistema innato in tutte
le persone, fisiologicamente orientato ad elaborare le
informazioni in un’ottica di autoguarigione.
Tale sistema è fisiologicamente orientato alla salute.
Come specie umana siamo programmati per superare ed
elaborare le informazioni e gli accadimenti negativi che
necessariamente incontriamo nel corso della nostra vita.
Programmazione Adattiva (Concetti basici
dell’AIP: Adaptive Information Processing)
• Il sistema di elaborazione neurobiologica è intrinseco,
fisico e adattivo.
• Questo sistema è programmato per integrare esperienze
interne ed esterne.
• Le esperienze sono tradotte in RICORDI FISICI
immagazzinati.
• IL TRAUMA (QUALUNQUE ESSO SIA) CAUSA
UN’INTERRUZIONE DELLA NORMALE ELABORAZIONE
ADATTIVA
DELL’INFORMAZIONE
CHE
DIVIENE
INFORMAZIONE NON ELABORATA, RESTA INCAPSULATA
IN MODO DISFUNZIONALE NELLE RETI DELLA MEMORIA.
Origine della patologia
Secondo questa
prospettiva, la
patologia
subentrerebbe
quando questo
sistema innato si
blocca e l’evento
traumatico rimane
isolato dal resto della
rete neurale della
persona
Trauma e cervello
Durante il vissuto di un evento
traumatico, le risposte
biochimiche da esso elicitate
(adrenalina, cortisolo, ecc.)
bloccherebbero il sistema innato
del cervello di elaborazione
dell’informazione, lasciando
isolate in una stasi neurobiologica
le informazioni collegate al
trauma, intrappolate in una rete
neurale con le stesse emozioni,
convinzioni e sensazioni fisiche
che esistevano al momento
dell’evento.
Le 4 reazioni allo shock
• FIGHT (LOTTARE) si cerca di combattere, di reagire IPERECCITAZIONE
• FLIGHT (VOLARE) si cerca di evitare situazioni analoghe, si rimuove e
scaccia il ricordo
• FREEZE (CONGELARSI) anestetizzarsi di fonte alla sofferenza provata
e alla possibile sofferenza futura
• FAINT (ANNEBBIARSI) una sorta di nebbia emozionale in cui tutto è
attutito NON SOLO IL DOLORE, MA ANCHE IL PIACERE.
•
Queste reazioni, tipiche delle prime 72 ore successive all’evento,
possono diventare il modo stabile, duraturo e generalizzato con cui il
soggetto affronta la vita dal momento del trauma in poi.
Disturbo Post Traumatico da Stress
Il PTSD è un disturbo della memoria: l’informazione viene immagazzinata in
modo disfunzionale nel nostro cervello.
Sintomi:
•INTRUSIVITA’ flashback, incubi, pensieri involontari, avere di fronte
l’immagine. Ciò provoca angoscia perché si rivive l’episodio senza la capacità
di pensarsi altrove
•EVITAMENTO evitare persone o cose che possono suscitare il ricordo e le
emozioni ad esso connesse
•AUMENTATO AROUSAL reazioni vegetative, disturbo del sonno, mancanza
di concentrazione, irritabilità
•NUMBING o IPOAROUSAL nebbia emotiva, anestesia confusa, sorta di
instupidimento
Disturbo Post Traumatico da Stress
Criteri diagnostici DSM-IV-R
A) La persona è stata esposta ad un evento
traumatico nel quale erano presenti entrambe le
caratteristiche seguenti:
• confrontata con un evento o con eventi che
hanno implicato morte, o minaccia di morte, o
gravi lesioni, o una minaccia all'integrità fisica
propria o di altri;
• la risposta della persona comprendeva paura
intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore.
• Parole chiave orrore, impotenza, solitudine.
Disturbo Post Traumatico da Stress
Criteri diagnostici DSM-IV-R
B) L'evento traumatico viene rivissuto persistentemente in
uno (o più) dei seguenti modi:
• ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell'evento, che
comprendono immagini, pensieri, o percezioni;
• agire o sentire come se l'evento traumatico si stesse
ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere
l'esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi
di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio
o in stato di intossicazione);
• reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti
interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a
qualche aspetto dell'evento traumatico.
Disturbo Post Traumatico da Stress
Criteri diagnostici DSM-IV-R
C) Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e
•
•
•
•
•
•
•
attenuazione della reattività generale (non presenti prima del trauma),
come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il
trauma;
sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del
trauma;
incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma;
riduzione marcata dell'interesse o della partecipazione ad attività
significative;
sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri;
affettività ridotta (per es. incapacità di provare sentimenti di amore);
sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di
non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli, o una normale
durata della vita)
Disturbo Post Traumatico da Stress
Criteri diagnostici DSM-IV-R
D) Sintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima del
trauma), come indicato da almeno due dei seguenti elementi:
•
•
•
•
•
difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno;
irritabilità o scoppi di collera;
difficoltà a concentrarsi;
ipervigilanza;
esagerate risposte di allarme.
E) La durata del disturbo (sintomi ai Criteri B, C e D) è superiore a 1 mese.
F) Il disturbo causa un disagio clinicamente significativo o menomazione
nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree
NON
DOVEVA
SUCCEDERE
I traumi sono eventi
che possono agire
come incidenti critici
che traumatizzano le
persone anche se
accadono nella vita
quotidiana e non su un
“campo di battaglia”.
Le tracce negative di un evento traumatico
Qualsiasi trauma, a qualsiasi età, lascia delle tracce negative e invisibili
nella nostra mente paragonabili metaforicamente a delle scie di
benzina. Queste scie, non solo non evaporano, ma possono prendere
fuoco in qualsiasi momento.
Il fiammifero che riaccende il fuoco dei vissuti negativi può essere un
qualunque elemento dell’esperienza attuale che abbia, apertamente o
implicitamente, qualcosa in comune con l’evento traumatico originale,
accaduto anche molto tempo prima.
Si parla di “trigger” o
RIATTIVATORE TRAUMATICO.
Salute o patologia?
PATOLOGIA
risultato di ricordi
immagazzinati in modo
disfunzionale
SALUTE MENTALE
esperienze elaborate ed
integrate e senso di
continuità del sé
Le cognizioni negative
• Quando avviene un evento disturbante, questo può
rimanere racchiuso nel cervello con le sue immagini
originali, i suoni, i pensieri, le emozioni e sensazioni
corporee, dovute all’impatto emotivo di quel momento.
• Soprattutto, durante lo svolgimento dell’evento, si forma
e si cristallizza una COGNIZIONE NEGATIVA della persona
relativamente a se stessa.
• Questo pensiero su se stesso focalizza spesso in modo
preciso il problema attuale che riporta il paziente.
Su quali aspetti siamo maggiormente
vulnerabili?
Naturale senso di sopravvivenza = percezione di essere in
pericolo “io sono in pericolo!”
Naturale senso di appartenenza sociale = senso di
esclusione, sentirsi diversi “io sono diverso!”
Naturale bisogno di valore personale e autostima = senso di
disvalore “io non valgo, non vado bene!”
Naturale senso di attinenza = senso di eccessiva
responsabilità e colpa “è tutta colpa mia!”
Naturale bisogno di prevedibilità = perdita del controllo “io
non ho il controllo, sono nel panico!”
Fattori di protezione
• Il più grande ed importante fattore di protezione di fronte
ai traumi con cui tutti possiamo confrontarci in maniera
imprevedibile è la capacità di chiedere aiuto.
• E’ fondamentale riconnotare in senso positivo il BISOGNO
DI CONDIVISIONE E LA RICHIESTA DI AIUTO. Essi sono
correlati alla natura sociale dell’uomo e sono alla base del
successo evolutivo della nostra specie.
• “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi
sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a
chi bussa sarà aperto.” (Luca 11, 1-13)
Per concludere…
• La traumatizzazione è un problema largamente diffuso. La
ricerca dimostra che gli eventi comuni della vita possono
causare addirittura più sintomi di PTSD che i traumi
maggiori.
• Molte delle emozioni negative, pensieri disturbanti e
reazioni fisiche di cui le persone soffrono sono causati da
ricordi processati in modo disfunzionale ed immagazzinati
nel cervello.
• Il lavoro clinico con l’EMDR ha chiaramente dimostrato
che i ricordi non elaborati di ogni tipo sono alla base di
moltissime patologie.
(segue)
Per concludere…
• Esso mostra anche che i problemi mentali sono di fatto
sostenuti da un processo fisiologico. Si spera che questo
riconoscimento possa aiutare a rimuovere lo stigma
relativo al richiedere un trattamento psichico.
• Non abbiamo alcuna esitazione nel chiedere ad un medico
un gesso per curare una gamba rotta di modo che la
guarigione abbia inizio. Allo stesso modo, non dovremmo
esitare a chiedere un aiuto professionale che permetta al
sistema di elaborazione delle informazioni di risolvere i
nostri disturbi della sfera mentale e/o emotiva.
Contatti
Dott.ssa Marta ZIGHETTI
Psicologa e Psicoterapeuta sistemica
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Grazie per l’attenzione