Colloquio di Lavoro - Provincia di Vicenza

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IL COLLOQUIO DI LAVORO
Nel caso in cui l'azienda abbia trovato interessante il tuo curriculum vitae, è probabile che ti
convochi per un colloquio di selezione.
Si tratta di un incontro tra il candidato e il datore di lavoro (o chi nell'azienda è
appositamente preposto alla selezione del personale per conto di quest'ultimo) che ha le
seguenti finalità:
• permettere la conoscenza reciproca;
• far sì che il selezionatore raccolga alcune informazioni sul candidato per valutare se
potrebbe essere inserito efficacemente nella posizione aziendale vacante;
• far sì che il candidato, sulla base delle informazioni trasmesse dal selezionatore, possa
valutare il suo reale interesse verso l'azienda e le mansioni proposte.
Il colloquio di selezione non è quindi un interrogatorio che vede relegato in posizione passiva
il candidato, ma è uno scambio di informazioni e di opinioni che vede coinvolti i
due soggetti in modo assolutamente paritetico.
Per questo, è giusto e soprattutto apprezzabile che il candidato non si limiti durante il
colloquio a rispondere semplicemente alle domande che gli vengono poste, ma sappia
assumere un atteggiamento propositivo, tipico di una persona capace di interagire durante lo
scambio verbale con domande, richieste di precisazioni, esposizione del proprio punto di
vista.
Prima di vedere alcuni suggerimenti e consigli pratici su come affrontare efficacemente un
colloquio di selezione, soffermiamoci sulla struttura di quest'ultimo.
Il colloquio ha una durata media effettiva che va dai 20 ai 45 minuti, durante la quale si
possono distinguere tre fasi ben distinte: l'apertura, la conduzione e la chiusura. Ovviamente,
per affrontare bene un colloquio di selezione è fondamentale prestare attenzione anche alla
fase di preparazione, che può influenzarne l'esito.
1. LA PREPARAZIONE
Ecco allora alcuni consigli su come prepararsi ad affrontare un colloquio:
• raccogliere più informazioni possibile sull'azienda,Guardare il sito web
dell'azienda, consultare i report aziendali e leggere le newsletter aziendali. Restare
aggiornati sulle notizie relative all'azienda e al suo settore e utilizzare i social per
capire quale immagine vuol trasmettere l'azienda
• esaminare a fondo la job description ( posizione lavorativa e le sue
caratteristiche): in base all'annuncio di lavoro si potranno capire le domande che
verranno rivolte e magari prepararsi alcune domande da fare. Ricordare soprattutto
cosa vi ha spinto a candidarvi ; prepararsi a parlare di voi stessi (solo informazioni
pertinenti) e riflettere sulle proprie conoscenze e competenze, sui propri punti di forza
e di debolezza.
Esercitarsi su ciò che direte per raggiungere una maggiore disinvoltura durante il
colloquio.
• accertarsi della data, dell'ora e del luogo dell'appuntamento. A tal proposito
può essere utile stampare l'eventuale mail di convocazione e portarla con noi
all'incontro;
• raccogliere e portare con sé al colloquio tutta la documentazione che può risultare
utile nella presentazione delle proprie competenze (curriculum, pubblicazioni ecc.);
• arrivare al colloquio puntuali. Per averne la certezza è consigliabile fare un
sopralluogo del posto alcuni giorni prima, o comunque partire con congruo anticipo
per evitare di arrivare in ritardo; se invece siete in ritardo, premuratevi di avvertire
per tempo con una telefonata e, prima ancora di iniziare, presentate le vostre scuse.
• presentarsi al colloquio con un aspetto ordinato e curato, evitando un
abbigliamento stravagante, troppo dimesso o troppo elegante e - per le donne - un
trucco eccessivo;
• ricordare il nome della persona che ci ha convocato e con la quale avremo il
colloquio. Soprattutto se l'azienda è di grandi dimensioni e prevede un gran numero di
uffici e di dipendenti, è fondamentale saper dire con chi si ha appuntamento.
PRIMA FASE: L'APERTURA
Una volta incontrato il selezionatore, ha inizio il colloquio vero e proprio.
Fondamentale è presentarsi in maniera cordiale, con una stretta di mano decisa ma
non troppo forte né troppo debole (si potrebbe correre il rischio di essere percepiti,
rispettivamente, o troppo aggressivi o troppo remissivi).
Mediamente si viene ospitati nell'ufficio del selezionatore o all'interno di una sala riunioni.
In ogni caso, prima di sedersi è preferibile aspettare che sia il selezionatore a farlo.
SECONDA FASE: IL COLLOQUIO VERO E PROPRIO
Generalmente il selezionatore comincia la conversazione con il candidato ponendogli una
domanda o un invito piuttosto generico, come "Mi parli di lei", oppure "Come mai ha
mandato il curriculum proprio qui?". In questo modo il candidato ha la possibilità di
presentarsi scegliendo le cose da dire e, normalmente, cominciando a parlare si stempera la
normale tensione iniziale.
Sulla base delle informazioni che il candidato trasmette, l'intervistatore può intervenire con
domande più o meno specifiche per concentrare l'attenzione su determinati punti. Non va
dimenticato infatti che il selezionatore ha l'obiettivo di trovare il lavoratore più
adatto per una certa mansione, e il suo interesse è quindi quello di esaminare
conoscenze, capacità, competenze e caratteristiche caratteriali del candidato per capire se
potrebbe essere la persona giusta. Ciò significa che il candidato deve sapersi "vendere
bene", ossia deve saper valorizzare le sue doti personali e professionali, lasciando intendere
al selezionatore che potrebbe svolgere le mansioni eventualmente affidategli procurando
anche un valore aggiunto per l'azienda.
Anche in questo caso è possibile stendere un elenco di suggerimenti per impressionare
favorevolmente l'intervistatore:
• dare sempre del "lei" all'intervistatore, anche se ha la stessa età o se è più
giovane;
• siate assertivi, ovvero dimostrarsi collaborativi, consapevoli dei propri punti di forza
e di debolezza, capaci di intendere i limiti come occasioni di miglioramento. Bisogna
cercare di non apparire aggressivi (ad esempio interrompendo spesso l'intervistatore
mentre parla) ma nemmeno troppo passivi, disposti ad accettare qualsiasi richiesta vi
venga fatta;
• dimostrarsi motivati è essenziale:mentre le competenze tecnico-professionali si
possono acquisire e/o migliorare anche in seguito, è importante che la motivazione sia
presente nel lavoratore sin dall'inizio.
• rispondere con calma alle domande che vi vengono poste, riflettete sulle risposte
da dare e se non si è capito bene chiedere delucidazioni. Alcune domande potrebbero
apparire banali o insensate: bisogna rispondere comunque, servono probabilmente al
selezionatore per farsi un'idea su di voi e sulla vostra personalità;
• vietato mostrarsi indecisi: apparire con le idee chiare, consapevoli di ciò che si è e
di ciò che si vuole genera solitamente un'ottima impressione nel selezionatore;
• non fare subito domande sulla parte economica: si tratta di un punto che
solitamente viene trattato in un secondo momento
• fare attenzione al linguaggio del corpo. Al di là di ciò che si dice con le parole,
anche il modo in cui ci si muove, le espressioni del viso, la postura che si assume
esprimono il nostro sentire. Per apparire a proprio agio durante il colloquio è quindi
importante assumere una posizione corretta (stare ad esempio ben dritti sulla sedia e
non sul bordo quasi pronti a scappare), non giocherellare con oggetti vari (penne,
portachiavi, ...), sorridere, comunicare apertura e disponibilità.
• Spegnere il cellulare
Inoltre, durante il colloquio con il selezionatore:
• essere sinceri: inventarsi particolari inesistenti sulla propria carriera scolastica o
professionale è poco serio e rischioso, dato che si può perdere del tutto l'eventuale
credibilità acquisita quando si scoprirà la verità. Periodi di disoccupazione,
interruzioni negli studi o nei precedenti rapporti di lavoro possono essere
tranquillamente spiegati senza ricorrere a menzogne;
• valorizzarsi. Spesso l'intervistatore, per saggiare la capacità di auto-critica del
candidato chiede difetti e punti di debolezza. Anche questi possono essere presentati
positivamente; ad esempio, se si è un po' troppo pignoli, ci si può definire "precisi e
amanti del lavoro ben fatto";
• non criticare mai gli ex datori di lavoro e gli ex colleghi, si può dare l'idea di essere
una persona critica e presuntuosa;
• per quanto possibile, bisogna cercare di essere se stessi, evitando atteggiamenti
artefatti che verrebbero comunque smascherati alla prima occasione.
TERZA FASE: LA CHIUSURA
Quando il colloquio sta volgendo al termine e il selezionatore ha esaurito le domande da fare
al candidato, si entra nella fase di chiusura.
Qui spesso viene dato modo al candidato di porre a sua volta delle domande.
Terminato lo scambio di domande e risposte si arriva al momento del congedo. È
importante non assillare l'intervistatore con richieste riguardo l'esito del
colloquio, è sufficiente chiedergli se dobbiamo aspettare una sua telefonata ed entro quali
tempi, fare presente se ci sono vincoli oggettivi ad accettare l'eventuale proposta.
Normalmente, entro i tempi stabiliti la società dovrebbe ricontattare il candidato per
comunicargli l'esito del colloquio. Potrebbe trattarsi di una risposta negativa, della possibilità
di fare un ulteriore incontro o di una proposta di lavoro. Se l'esito è negativo l'importante
è non abbattersi: non si tratta infatti di una critica nei confronti del candidato, ma solo di
una valutazione per cui non lo si ritiene adatto ad occupare quella data posizione
lavorativa. Aver avuto la possibilità di fare un colloquio è comunque positivo,
perché ha dato modo al candidato di farsi conoscere all'azienda e viceversa.
Se, passate alcune settimane, il selezionatore non si fa sentire, contattatelo voi per sapere
l'esito del colloquio.
2. Per ulteriori informazioni ed approfondimenti si possono consultare i seguenti siti:
http://www.cliclavoro.gov.it/Cittadini/OrientamentoAlLavoro/Pagine/Affronta
re-un-colloquio.aspx
http://www.cliclavoroveneto.it/colloquio-di-lavoro
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