Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare Relazione sul questionario
L’ufficio di Pastorale Familiare dell’Arcidiocesi di Agrigento ha studiato il documento
preparatorio << Le sfide sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione >> in vista
della III Assemblea generale straordinaria del prossimo Sinodo dei Vescovi (ottobre
2014), e così come consigliato dal segretario generale del Sinodo stesso ha predisposto
una serie di incontri con gruppi parrocchiali di famiglie, per illustrare il documento e
avviare anche un dibattito sul questionario presente nel documento preparatorio.
Poiché non è stato possibile raggiungere tutti i vicariati della diocesi, è stato inviato il
documento preparatorio ai gruppi di pastorale familiare presenti nelle parrocchie, per la
massima diffusione del documento e perché facessero pervenire le loro idee e
suggerimenti di risposta al questionario, all’ufficio diocesano di Pastorale Familiare,
che poi ha redatto le conclusioni finali, mettendo insieme anche le altre idee e proposte
scaturenti nel corso dei dibattiti gestiti dall’ufficio diocesano di Pastorale Familiare.
In via preliminare è stato spiegato che il questionario è per tutta la Chiesa diffusa e
presente nel mondo, e che pertanto alcune problematiche più sentite o più presenti in
altre parti del mondo o della stessa Europa, possono non avere la stessa risonanza in
diocesi.
Gli incontri sono stati predisposti in due momenti; un primo momento con la
spiegazione del documento e in un secondo momento con un dibattito sul questionario,
raggruppando le domande, anche per mezzo di utilizzo di slaid che sono state proiettate.
Negli incontri è emerso che la famiglia nel contesto odierno, attraversa una grave fase di
crisi, ma resta il primo, insostituibile ambiente in cui inizia lo sviluppo umano.
La famiglia infatti è sottoposta a ricorrenti tentativi di discredito tanto da metterne in
discussione la stessa tradizionale identità.
Attualmente si stanno diffondendo forme familiari sempre più lontane ideologicamente
e strutturalmente dalla tradizione culturale, come naturale risultante di un ambiente
sociale fortemente percorso da idee di rinnovamento, tipico di un periodo storico
contraddistinto dalla pluralità culturale e dall'ormai incessante ingresso nel nostro
mondo di persone appartenenti ad altre e molteplici culture.
Descrivere i fenomeni che sono in atto non è facile, perché gli elementi da valutare non
sono collegati solo ad aspetti strutturali - organizzativi dei nuclei familiari ma anche, e
soprattutto, ad aspetti strettamente connessi alle differenti convinzioni socio-religiose.
Emerge, in primo luogo, il fatto che, contrariamente al passato, non esiste più una quasi
perfetta coincidenza fra matrimonio civile e matrimonio religioso; molte coppie
decidono di ufficializzare la loro unione solo dinanzi allo Stato e non più anche in
Chiesa.
Curia Arcivescovile -­‐ Ufficio diocesano di pastorale familiare – Via Duomo 96 [email protected] – 0922.490035 – 320.7504023 Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare Molte coppie, decidono di convivere a tempo indeterminato per personali convinzioni;
in questo caso, in termini giuridici, si parla di coppie di fatto alle quali, comunque, sono
legalmente attribuibili determinati diritti, soprattutto a seguito della nascita di figli.
E' inoltre molto presente il fenomeno dei cosiddetti “single”, cioè di quelle persone che,
per scelta o a seguito dell'allontanamento, della separazione legale o della morte del
partner, vivono da sole, magari con uno o più figli.
Viceversa, non mancano da un lato situazioni familiari caratterizzate dalla presenza
contemporanea di tre o più figure adulte che condividono un ménage e si occupano
dell'educazione di figli, e dall’altro quelle in cui il rapporto si instaura fra due persone
dello stesso sesso.
Particolarmente interessante da un punto di vista antropologico è l'arrivo di cittadini
extracomunitari che, appartenendo ad altre culture e professando religioni diverse dalla
nostra, hanno anche concezioni della famiglia diverse, che comportano vari problemi,
non solo religiosi, ad es. in occasione di matrimoni misti
A tutte queste numerose problematiche si aggiungono quelle interne ad ogni singola
famiglia.
Oggi, di fatto, i"tradizionali" momenti di riunione della famiglia, ad esempio in
occasione dei pasti principali della giornata, non esistono più, perché in genere gli orari
di lavoro e di attività di ciascun componente sono diversi.
Le donne, in particolare, hanno progressivamente conquistato specifici ruoli sociali,
anche in termini di particolari responsabilità nel mondo del lavoro, e ciò le costringe a
non essere più mamme e mogli a tempo pieno; d'altro canto, a parte la necessità, è ormai
impensabile che una donna si trovi in una condizione di subalternità economica nei
confronti del marito.
Anche i figli, da parte loro, hanno ormai le giornate piene di impegni: oltre alla scuola,
seguono tante altre attività (palestre, centri sportivi, corsi extrascolastici, etc.) che li
impegnano praticamente a tempo pieno.
Così fra i vari componenti della famiglia c’è un continuo rincorrersi, fra parole dette e
non dette o cose non fatte per mancanza di tempo, fra crisi e rimpianti, fra sensi di colpa
e goffi tentativi di recuperare il tempo perduto in termini di ascolto, di dialogo, di
affetto, di partecipazione alla vita ed alle esperienze dell'altro, concentrando tutto ed il
contrario di tutto nei pochi momenti in cui si riesce a stare insieme.
Si sente sempre più spesso parlare di ragazzi in crisi, alla ricerca della loro identità
umana e culturale, alla ricerca della loro strada, ma anche i genitori rappresentano una
generazione sospesa pericolosamente fra un mondo passato e un futuro incerto, immersi
in un angoscioso presente in cui avvertono qualche volta il senso dell'impotenza e del
disagio, spesso disorientati, demotivati ed avviliti nel loro pur sempre indispensabile
ruolo educativo.
Curia Arcivescovile -­‐ Ufficio diocesano di pastorale familiare – Via Duomo 96 [email protected] – 0922.490035 – 320.7504023 Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare E' evidente che la famiglia non può più essere quella del passato, ciascuno è chiamato a
realizzare la sua, costruendola e fortificandola giorno per giorno perché è pur sempre
valido il principio che è proprio a partire dalla famiglia che si programma il destino di
un essere umano e della società.
Relativamente al questionario proposto, si propongono le seguenti riflessioni.
1) Sulla diffusione della Sacra Scrittura
riguardante la famiglia.
e del Magistero della Chiesa
La conoscenza reale degli insegnamenti della Scrittura e della Chiesa non sempre è
adeguata, neanche tra i cattolici, non è infatti raro che il matrimonio venga inteso
semplicemente come un contratto.
E’ diffusa una concezione spesso privata come rapporto tra due persone fondato
sull’amore reciproco che pone in secondo piano il fatto che da istituzione naturale è
stato elevato da Gesù Cristo a Sacramento, diventando un’istituzione soprannaturale che
unisce l’uomo alla donna indissolubilmente, segno efficace dell'alleanza di Cristo e
della Chiesa, che non sminuisce, ma anzi conferma e rafforza il valore umano del
matrimonio stesso.
La formazione dei fedeli, ad es. mediante i corsi di preparazione dei nubendi, viene
percepita, di frequente, non come esperienza di crescita e di apprendimento non solo
religioso ma anche culturale in senso lato, bensì come un obbligo da espletare
possibilmente in fretta, pur di raggiungere il “traguardo” che si identifica con il “giorno
di festa”, che oscura invece il fatto che la celebrazione rappresenta un cambiamento di
“stato”, l’inizio di una nuova realtà nella quale l’obiettivo non può mai essere il
vantaggio immediato di alcuni, che si basa sulla mutua tolleranza, senza la quale nessun
rapporto può durare, in cui il disagio di qualche situazione presente non può indurre a
credere che convenga cambiare o che la felicità di uno consista nel liberarsi dell’altro.
L’insegnamento della Chiesa è conosciuto ma sempre più di frequente è accettato e
“adattato”
alle convinzioni ideologiche, alle condizioni socio-culturali, alla convenienza e al
tornaconto personale, ai cambiamenti sociali, all’influenza dei mass media,alla
diffusione di nuove culture.
In questa fase storica risulta più agevole lasciarsi influenzare dagli eventi mentre
occorre una notevole forza interiore per riuscire a mettere in pratica la concezione
cattolica della famiglia come l'ambiente di comunione e di condivisione; la culla della
vita e dell’amore; il luogo naturale di crescita e di tutela della persona; la scuola delle
virtù umane e cristiane; il luogo del primo annuncio e della crescita-testimonianza della
Fede cristiana; la Chiesa domestica, santuario della vita e della crescita cristiana della
persona.
Curia Arcivescovile -­‐ Ufficio diocesano di pastorale familiare – Via Duomo 96 [email protected] – 0922.490035 – 320.7504023 Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare La famiglia va aiutata e sostenuta, non soltanto nelle fondamentali esigenze materiali,
che pure oggi sono messe a rischio dalla grave e prolungata recessione economica, ma
insieme è necessario moltiplicare gli sforzi sotto il profilo spirituale sia nelle attività di
formazione, di dialogo e di incontro, sia nel coinvolgimento dinamico e operoso
all’interno delle parrocchie e delle diocesi.
2) Sul matrimonio secondo la legge naturale.
L'uomo e la donna sono uguali e complementari e si perfezionano a vicenda con la loro
unione nel matrimonio, al fine della propagazione e dell’educazione del genere umano.
E poiché tale scopo non potrebbe essere rettamente conseguito se le relazioni a due non
fossero sottoposte a una specifica disciplina, da sempre per legge di natura, presso tutti
i popoli, è venuta a costituirsi una istituzione giuridico- morale detta appunto
matrimonio. Unendosi in matrimonio gli sposi costituiscono insieme ai loro figli una
famiglia, dove ognuno è persona uguale in dignità agli altri, pur avendo ciascuno
proprie e complementari responsabilità.
Sotto il profilo istituzionale, la Costituzione italiana riconosce i diritti della famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio, insomma l’istituzione naturale precede lo
stato che di conseguenza ha il dovere di rispettarla e di non snaturarla con le leggi
positive.
Sotto il profilo socio-culturale, la famiglia è la cellula insostituibile e centrale della
società, vero pilastro portante dell’ esperienza di comunione e responsabilità umana;
l'ambiente di promozione della persona; la portatrice di valori storici ed economici;
organismo etico, in quanto le nuove generazioni vi scoprono e vi acquisiscono le
fondamentali norme relative al comportamento; tema inesauribile di dibattito e di
riflessione sotto il profilo sociologico e filosofico, nonché argomento che continua a
ispirare la produzione di innumerevoli opere letterarie, cinematografiche, ecc. che
sottintendono valori anche fortemente contrastanti secondo modelli laici o religiosi,
tradizionali o recenti, regolarmente costituiti o di fatto.
I battezzati hanno la consapevolezza che le relazioni tra uomo e donna sono espressione
ed esplicitazione della legge naturale, iscritta nel cuore dell’essere umano e manifestata
dalla ragione. Esse costituiscono un’unione, un legame, una comunità che dura per la
vita; la si comprende e si intuisce come legge di natura, non stesa per iscritto ma nata
con noi, senza doverla imparare, ricevere o leggere, ma solo attingerla e ricavarla da noi
stessi.
Più arduo risulta invece a volte la comprensione dell’istituzione soprannaturale che
unisce l’uomo alla donna indissolubilmente e malgrado tutto.
Curia Arcivescovile -­‐ Ufficio diocesano di pastorale familiare – Via Duomo 96 [email protected] – 0922.490035 – 320.7504023 Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare Alla luce di nuove realtà e di nuovi contesti culturali, la famiglia deve mantenere la sua
missione e la responsabilità di trasmettere i valori della fede, anche se le problematiche
possono allontanare dall’orizzonte educativo la prospettiva della vita cristiana.
La mancanza di attenzione o addirittura l’indifferenza da parte delle istituzioni civili
rafforza in quelle ecclesiastiche l’esigenza di sostenere le coppie nel loro ruolo
primario, attraverso un serio cammino di fede.
A tal proposito il Piano Pastorale della diocesi di Agrigento (redatto dall’Arcivescovo F.
Montenegro) propone la cosiddetta formazione permanente, delle giovani coppie e delle
famiglie, suggerisce di studiare le emergenze e le esigenze del territorio, invita a
programmare scelte precise, di impegno concreto, in una logica di disponibilità e di
corresponsabilità di tutta la comunità.
In relazione alle unioni che coinvolgano non praticanti o non credenti,è importante
liberarsi di tante forme, legate a consuetudini e tradizioni, per andare al cuore e alla
sostanza.
La Chiesa diventi veramente luogo che tutti accoglie, che include e non emargina,
aprendosi a tutti, anche a coloro che vivono situazioni irregolari o contraddittorie, con
empatia e aiuto fattivo, per far sentire loro l’amore del Padre.
3) La pastorale della famiglia nel contesto della nuova evangelizzazione.
Secondo il Piano Pastorale della Diocesi “nell’orizzonte della comunità cristiana la
famiglia resta la prima e indispensabile comunità educante”.
In questo documento, come anche nel precedente, viene proposta la missione alle
famiglie, per una nuova evangelizzazione sul modello catecumenale, che le aiuti,
rendendole più mature, più aperte al mondo, con una maggiore conoscenza di ciò che
accade e con un volto più giovane.
Si propone inoltre alle famiglie, grazie all’esperienza acquisita, di vivere
l’accompagnamento delle giovani coppie che vogliono intraprendere un cammino di
fede, di approfondire i bisogni del territorio parrocchiale, di condividere con
disponibilità e corresponsabilità le esigenze di chi vi abita, di programmare scelte
concrete soprattutto nel tempo di Avvento e di Quaresima, di approfondire la
formazione dei Gruppi - famiglie dove ci sono e di formarli dove non esistono ancora.
Certo non è facile per gli sposi vivere pienamente le esigenze della vita coniugale e
familiare ma neppure impossibile.
Curia Arcivescovile -­‐ Ufficio diocesano di pastorale familiare – Via Duomo 96 [email protected] – 0922.490035 – 320.7504023 Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare E’possibile realizzarne gradualmente ma compiutamente, le proprietà e le finalità.
Gli sposi cristiani, nel loro cammino verso la santità, sperimentano sia le debolezze
umane, sia la benevolenza e la misericordia del Signore, l'esercizio delle virtù cristiane,
la consapevolezza della misericordia di Dio.
È indispensabile pertanto il frequente e perseverante ricorso alla preghiera,
all'Eucaristia e al Sacramento della Riconciliazione.
L’impegno quotidiano degli sposi non è piccolo o insignificante, ma può diventare
leggero perché il “Signore, e insieme con Lui tutta la Chiesa, lo condivide”.
Anche la società è chiamata a intervenire in favore dell'istituzione familiare, a
difenderla dalle violazioni, a rispettarla e a promuoverla nella sua interezza.
In particolare tutti quelli che condividono la responsabilità per il bene comune devono
impegnarsi per l’ elaborazione di una legislazione e di una politica della famiglia e una
guida per i programmi di azione.
Ma anche nelle famiglie stesse si miri a rafforzare la consapevolezza della loro funzione
insostituibile; la difesa e la promozione dei loro diritti; il compimento dei loro doveri in
modo che il suo ruolo possa diventare sempre più chiaramente apprezzato e
riconosciuto nel mondo d'oggi.
Infine tutti gli uomini e le donne sono chiamati a fare il possibile per assicurare che i
diritti della famiglia siano protetti e che l'istituzione sia rafforzata per il bene dell'intero
genere umano, oggi e nel futuro.
In tal senso gli organismi parrocchiali stanno moltiplicando gli sforzi per incoraggiare
testimonianze chiare delle convinzioni cristiane circa l'insostituibile missione della
famiglia, e assicurano il necessario sostegno ed incoraggiamento perché figli e genitori
possano adempiere il compito affidato loro da Dio.
4) Sulla pastorale per far fronte ad alcune situazioni matrimoniali difficili.
Forme di convivenza di fatto sono presenti nella nostra realtà diocesana, ma non sono
numericamente rilevanti; non disponiamo di dati statistici precisi, ma sicuramente sono
da stimare con bassi valori percentuali. Si verificano soprattutto tra le fasce di età
giovanile, ma il dato sostanzialmente rilevante risulta essere quello della regolarità delle
unioni nel matrimoni religioso. Solo pochissimi inoltre contraggono il matrimonio
civile, soprattutto come scelta obbligata, dovuta all’esistenza di un precedente vincolo
coniugale.
Curia Arcivescovile -­‐ Ufficio diocesano di pastorale familiare – Via Duomo 96 [email protected] – 0922.490035 – 320.7504023 Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare Anche i separati e i divorziati risposati non costituiscono una realtà rilevante, hanno
generalmente consapevolezza della loro irregolarità: pochi la vivono nell’indifferenza,
gli altri manifestano spesso le loro sensazioni di emarginazione e sofferenza, spesso
non ne capiscono le ragioni e la vivono come una “punizione” che non meritano,
sollecitando risposte adeguate, nuovi atteggiamenti, maggiore comprensione e
inclusione, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di ricevere i Sacramenti
dell’Eucaristia e della Riconciliazione.
Lo snellimento della prassi in ordine alle dichiarazioni di nullità del vincolo
matrimoniale potrebbe contribuire positivamente a ridurre le problematiche delle
persone coinvolte, magari ampliando i motivi di nullità e anche o forse soprattutto nella
misura in cui, nell’ immaginario popolare, questo strumento viene percepito come
estremamente complesso, macchinoso, riservato a pochi che possono sostenerlo,
soprattutto dal punto di vista economico.
In relazione a separati o divorziati, l’azione pastorale deve far sentire la misericordia di
Dio e il sostegno della Chiesa, malgrado tutto.
5) Sulle unioni dello stesso sesso.
Sul piano giuridico, in Italia, non esistono norme che riconoscono le unioni tra persone
dello stesso sesso equiparandole al matrimonio né il nostro ordinamento prevede la
possibilità, in questi casi, dell’adozione. Da tempo però se ne discute e si propongono
modelli diversi con precise proposte che ancora non si completano nel loro iter
legislativo.
Le opinioni sono molto differenziate, spesso antitetiche, il dibattito è molto vivace e
può diventare anche scontro polemico.
Qualche voce isolata, ha fatto osservare se una persona cambia sesso e ciò è
riconosciuto dallo Stato, qual’e atteggiamento ha la chiesa verso di essa. Può cambiare
il certificato di battesimo?
La Chiesa disapprova le unioni civili ed eventuali leggi che le riconoscano, però tra i
cattolici non di rado si fanno sentire atteggiamenti “nuovi”che non condannano e non
emarginano, che ascoltano, che coinvolgono e che non giudicano.
Attesa la natura del matrimonio e della famiglia, si comprende tuttavia che bisogna
evitare di equiparare la famiglia alle forme di convivenza, sia eterosessuali sia
omosessuali.
In presenza di figli, i genitori hanno il diritto naturale di educarli, certo non per il
proprio egoistico benessere ma favorendo sempre il bene e la dignità del bambino, ma
anche l’atteggiamento pastorale della Chiesa locale deve essere capace di impegnarsi a
realizzare la verità del progetto di Dio riducendo i conflitti e le divisioni.
Curia Arcivescovile -­‐ Ufficio diocesano di pastorale familiare – Via Duomo 96 [email protected] – 0922.490035 – 320.7504023 Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare 6) Sull’educazione dei figli in seno alle situazioni matrimoniali irregolari.
Nella nostra realtà diocesana, i bambini e gli adolescenti nati e cresciuti in situazioni
matrimoniali irregolari sono in numero minimo, di gran lunga inferiore rispetto a
quelli di famiglie regolarmente costituite. Risultano invece in aumento i figli nati da
genitori immigrati.
Quasi la totalità dei genitori si rivolge alla Chiesa per la catechesi, per ricevere i
Sacramenti e più in generale perché i loro figli siano perfettamente integrati nella
realtà dei loro coetanei e non avvertano pregiudizi o discriminazioni di nessun genere.
Gli organismi parrocchiali fanno il possibile per venire incontro alle necessità di
quanti chiedono l’educazione cristiana per i propri figli. Resta sempre auspicabile
mantenere un contatto diretto e personale, informato e consapevole in merito alle
diverse situazioni particolari e alle relative problematiche, nella preparazione ai
Sacramenti, nella loro amministrazione e anche in seguito.
7) Sull’apertura degli sposi alla vita.
La reale conoscenza della dottrina della Chiesa espressa nella Humanae vitae, la
«connessione inscindibile che Dio ha voluto … tra i due significati dell'atto coniugale
…. unitivo e procreativo» tanto inseparabilmente connessi come espressione e sintesi
della volontà degli sposi di donarsi reciprocamente e di unirsi interamente, necessita
ancora di una serena e matura riflessione.
La fecondità è un dono; gli sposi, chiamati a donare la vita, partecipano della potenza
creatrice e della paternità di Dio.
Per validi motivi è comprensibile che essi possano voler distanziare le nascite dei loro
figli o anche sospenderle in caso di un determinato numero di figli raggiunto, purché
il loro desiderio non sia frutto di egoismo, ma sia conforme alla giusta generosità di
una paternità responsabile e il loro comportamento sia regolato secondo i criteri
oggettivi della moralità.
Il rapporto coniugale e intimo degli sposi è espressione di comunione col progetto di
Dio e di accoglienza, senza un rifiuto a priori. Quest’aspetto è particolarmente
importante in un atto di vero amore, di consegna di se stessi, di dono all’altro, e non
un momento in cui ci si lascia trasportare dalle passioni.
Molte coppie cristiane non vivono pienamente la loro condizione di sposi e genitori
come scelta concreta e fortemente impegnativa, come vocazione a realizzare il
progetto di Dio.
Curia Arcivescovile -­‐ Ufficio diocesano di pastorale familiare – Via Duomo 96 [email protected] – 0922.490035 – 320.7504023 Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare Spesso si registra anche una certa mancata consapevolezza in merito agli strumenti
finalizzati alla paternità e maternità responsabili, e si confondono i metodi naturali
con i contraccettivi.
Quanti sono gli sposi che hanno cognizione del fatto che i metodi naturali, usati per
regolare l’attività sessuale della coppia sposata, non costituiscono «una barriera nei
confronti dei figli e un ostacolo alla volontà di Dio», anzi che nei periodi infecondi si
fruisce di un’indicazione data da Dio stesso?
L’educazione “civile” riduce tutto a bisogni egoistici e materiali, e presenta i
contraccettivi come strumenti” normali”, efficaci e sicuri per prevenire gravidanze
non desiderate, a portata di mano e con un carico d’effetti secondari del tutto
accettabili.
In genere si registrano reticenze o diffidenze o resistenze ad affrontare con sincerità
l’argomento e in tal senso sono molto significative e formative le testimonianze da
parte di coppie che, sulla base delle loro esperienze, cercano di promuovere e di
informare, istruiscono al rispetto del proprio corpo e di quello del partner e aiutano ad
aver una maggior consapevolezza della propria natura.
Parlare di promozione della natalità è estremamente difficile nell’Italia di oggi, in una
situazione in cui gli strumenti a sostegno della famiglia sono molto carenti e chi
desidera avere dei figli rischia di transitare in una condizione di povertà.
Per generare bisogna vivere una relazione stabile, che offra garanzie e ciò avviene in
genere all'interno del matrimonio, che però nella società contemporanea è abbastanza
in crisi come istituzione .
Quindi il problema andrebbe affrontato a monte discutendo di incentivi ai matrimoni e
solo dopo, risolto il problema delle unioni, discutere di incentivi alla natalità.
Sul piano laico lo stato assicuri sostegni concreti alle famiglie, azioni positive a favore
della genitorialità, favorisca le adozioni, garantisca la solidarietà fra le generazioni e
promuova l'immigrazione, operando per la completa ed effettiva integrazione dei
migranti.
Sul piano religioso, gli operatori pastorali sappiano ascoltare le coppie cercando di
capire come esse possano giungere a giudizi difformi da quelli della Chiesa; aiutino i
coniugi a parlare in modo chiaro e a dire quello che pensano, spesso in modo confuso;
li affianchino e li accompagnino in un cammino di responsabilità nella vita e nella
condotta morale, progredendo insieme in un reale cambiamento e in una graduale
conversione.
Inoltre, in riferimento ai temi etici attinenti alla vita coniugale, da parte degli operatori
pastorali si richiedono atteggiamenti e comportamenti improntati alla discrezione e
Curia Arcivescovile -­‐ Ufficio diocesano di pastorale familiare – Via Duomo 96 [email protected] – 0922.490035 – 320.7504023 Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare alla paziente misericordia. Il cristiano che sbaglia ha comunque bisogno della
comprensione e dell’amore di Dio.
8) Sul rapporto tra famiglia e persona.
«I diritti della persona, anche se espressi come diritti dell’individuo, hanno una
fondamentale dimensione sociale, che trova nella famiglia la sua nativa e vitale
espressione» . “La negazione o anche la restrizione dei diritti della famiglia, oscura la
verità sull’uomo”.
La famiglia, microsistema sociale presente in tutte le società, è così importante da
promuovere la socializzazione primaria dell’individuo e da condizionare fortemente lo
sviluppo globale di ogni collettività; è vocazione all'amore e al servizio della vita.
Molte famiglie vivono i cambiamenti ampi, le profonde e rapide trasformazioni della
società e della cultura, nella fedeltà ai valori fondamentali; altre sono incerte e
smarrite di fronte ai loro compiti o, addirittura, dubbiose e quasi ignare del significato
ultimo e della verità della vita coniugale e familiare.
La Chiesa deve far giungere la sua voce e offrire il suo aiuto concreto, anche per
mezzo dei laici, a chi cerca di vivere fedelmente il valore del matrimonio e della
famiglia, e anche a chi è alla ricerca della propria identità e della verità.
Il bene individuale e comune è profondamente legato al bene della famiglia. Non
raramente all'uomo e alla donna di oggi, in sincera e profonda ricerca di una risposta ai
quotidiani e gravi problemi della loro vita matrimoniale e familiare, vengono offerte e
proposte visioni anche seducenti, ma che compromettono in diversa misura la verità e la
dignità della persona umana.
La degradazione di alcuni valori fondamentali, la concezione della libertà personale
come autonoma forza di affermazione, anche contro gli altri, per il proprio egoistico
benessere, l’aborto, il divorzio, gli interventi sul patrimonio genetico, i miti e i
modelli consumistici fanno si che non sempre i fedeli riescano mantenersi immuni
dall'oscuramento e dalla confusione, smarrendo la vera vocazione cristiana
dell’incontro della persona con Cristo.
Perdendo di vista il significato vero della vita familiare e allontanandosi dalla fede si
rischia di compromettere i diritti dell'uomo e della donna, la giustizia nelle strutture
stesse della società, gli equilibri sociali ed economici, la convivenza pacifica.
9) Altre sfide e proposte.
La presenza di immigrati stranieri nel nostro territorio è diventato un fatto ormai
strutturale, sedimentato, quotidiano, e il segno più evidente della loro stabilizzazione
Curia Arcivescovile -­‐ Ufficio diocesano di pastorale familiare – Via Duomo 96 [email protected] – 0922.490035 – 320.7504023 Arcidiocesi di Agrigento Ufficio diocesano di Pastorale Familiare di fatto è dato dalla consistenza e dall'aumento dei nuclei familiari e dei minori
stranieri.
Le famiglie immigrate costituiscono un mondo estremamente eterogeneo e
l'integrazione è un processo complesso che attraversa molteplici occasioni di scambio,
confronto e anche scontro tra gli immigrati e la comunità locale.
In questa fase pertanto le sfide pastorali sulla famiglia non possono trascurare azioni
volte al sostegno dei migranti, sia nella delicata fase dell'arrivo nel nostro territorio sia
in seguito, al momento dell’ inserimento nel mondo della scuola o del lavoro.
Pertanto gli organismi pastorali possono contribuire a creare supporti organizzativi e
logistici, progetti di orientamento e consulenza, interventi di prima accoglienza, di
promozione culturale e comunicazione anche multilingue, colmare il deficit
informativo che spesso penalizza i migranti che non sono a conoscenza dei servizi
disponibili, incontrare e far conoscere le diverse culture e avvicinarle alle istituzioni,
agevolare l’espletamento delle procedure burocratiche, prevedere l’assistenza religiosa
senza imposizioni e nel rispetto dei diritti fondamentali della persona umana.
Conclusione
In questa era di globalizzazione, la Famiglia rimane sempre la depositaria dei valori
umani universali.
La nuova situazione culturale e sociale chiede alla famiglia di oggi di affrontare tali
sfide,
e con il sostegno della chiesa tutta è chiamata ad una apertura missionaria più
efficace, per
far camminare la storia dell’umanità.
Solo con il suo “ESSERE ” e il suo”VIVERE ” può trasformare il volto della società.
Giovanni e Letizia Minuta
Direttori
Don Lillo Argento
Condirettore
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