GRAFIA
11..11
II 2244 SSSEEEG
H
G
O
O
D
O
N
G
A
A
HEEESSSEEE
GH
OG
ORRRTTTO
DEEELLLLLL''A
O PPPO
NIII D
GN
ABBBEEETTTO
ALLLFFFA
a (a), b (bé). c (cé), d (dé), e (è), f (èfi), g (sgé), h (agà), i (i), j (sgiòta), k (cà), l (èli), m (èmi), n
(èni). o (ò). p (pé), q (ché), r (èrri), s (èssi), t (té), u (ù), v (vé), x (sciss), z (dsé).
11..22
V
C
M
A
C
O
CIII
MPPPLLLIIIC
ALLLIII SSSEEEM
CA
VO
OC
a i u suonano come in italiano. i u finali di parola (anche se seguite da - s), e non precedute da
altra vocale, sono toniche e la parola è tronca: ali, partis, bambu. e o hanno due suoni come in
italiano: aperto e chiuso; quando non vi cade accento tonico si pronunciano chiuse, e se, non
essendo toniche sono seguite da vocale forte, si pronunciano rispettivamente i u: teatro,
passeemos, voar. e o finali di parola, anche se la parola è monosillabo atono, e anche se seguite
da -s, si indeboliscono rispettivamente in i u :de, artes, os, tribo.
11..33
G
O
C
A
C
GRRRUUUPPPPPPIII VVVO
OC
CA
ALLLIIIC
CIII
Quando, nel corpo di una parola, una vocale forte ed una debole sono vicine, l'accento cade
sulla forte ed entrambe formano dittongo: efeito, causa; le eccezioni sono accentate: saúde. Se la
seconda vocale, debole, è seguita da consonante nasale, è sempre tonica e non si segna
accento: ruim, Rainha, ainda. Due vocali forti vicine non fanno mai dittongo (fanno cioè parte di
due sillabe distinte) e l'accento cade sulla seconda: aorta; cade invece sulla prima se sono finali di
parola, anche se seguite da -s :coroa.
ou ha suono unico, pronunciandosi sempre ô : poupar.
Quando due vocali, precedute da consonante, sono finali di parola (anche se seguite da -s ) la
prima di esse è tonica, la parola è tronca, e non occorre accentarla graficamente: tomai!, degrau,
partiu, passou. La e di ie si pronuncia debolissima: que êle varie.
Dei due o finali il primo vuole l'accento circonflesso: vôo.
11..44
V
O
C
A
N
A
A
VO
OC
CA
ALLLIII N
NA
ASSSA
ALLLIII
Sono ã, ãe, ãi, ão, õe, ed esse mantengono tali suoni anche se seguite da -s . Sono in genere finale
di parole tronche: alemã, nações. Se l'accento tonico cade su sillaba precedente, si segna: órgão.
Le consonanti m n nasalizzano la vocale che le precede, anche se tale vocale fa parte della
sillaba precedente: cama. Nessuna parola portoghese termina in n , in sua vece si usa m : comum
(comuns), som (sons). Le parole terminanti in am em sono piane: falam, viagem. Solo quelle in
em possono essere tronche: também, e il necessario accento si segna acuto invece che
circonflesso.
11
11..55
C
N
A
N
O
N
O
NTTTIII
AN
NA
ON
NSSSO
CO
ON
Le consonanti b d f l m n p q r t v hanno sostanzialmente gli stessi suoni che in italiano. La
h non ha suono, viene conservata in alcune parole per motivi di etimologia, serve anche a
modificare i suoni delle consonanti c l n .
c
ca co cu cua cui si pronunciano con la c di casa;
ça ce ci ço çu si pronunciano come s in principio di parola: ceia; o come ss se a metà
parola: caça, moço;
cça cci cço (csa csi cso) secção, ocçipúcio; ç non è mai in principio di parola;
cha che chi cho chu si pronunciano con la sc di sciame: chegar
g
ga gue gui go gu gua guo (ga ghe ghi go gu gua guo) águia, água guerra guida
güe güi (gùe gùi) agüentar, contigüidade
gúe gúi (gùe gùi) argúem
ge gi questo suono non è proprio della lingua italiana, ma esiste in alcuni suoi dialetti:
gente, girar, estrangeiro
gli gna gne gni gno gnu in cui la g si pronuncia gutturale (dura) e le l ed n hanno il loro
suono usuale: digno.
j
ha lo stesso suono di ge gi: hoje, jogar
lh
lha lhe lhi lho lhu si pronuncia come il gl italiano: filho
nh
nha nhe nhi nho nhu corrisponde al nostro gn : manhã
q
qua qüe qüi quo come in italiano: longinquo, eqüestre
que qui (che chi): aqui
r
suona come in italiano. Può raddoppiarsi - nessuna consonante portoghese si raddoppia
tranne r ed s, ed in un unico caso la n (connosco) - ed allora il suono è assai forte: burro;
ugualmente forte è in principio di parola: Rei, Rainha.
s
suona come in italiano, può raddoppiarsi: rosa, sabor, posso, êste
sça sce sci sço non si trovano mai in principio di parola e si pronunciano come ss: descer
Quando s è finale di parola, e la parola seguente comincia con vocale (e non vi è nessuna
punteggiatura interposta) si pronuncia sonora come in rosa: os amigos.
x
suona normalmente come sc: caixa; ma assume anche altri suoni:
come ss in alcune parole di uso comune: aproximar; quand'è seguita da consonante:
excessivo; nonché generalmente in fine di parola: cálix
s sonora (come rosa) nelle parole che cominciano con ex seguita da vocale : exato
come cs ossia suono duplice, in certe parole dotte di origine latina e greca: conexo, tóxico.
z
ha normalmente suono di s sonora, come in rosa: azul;
il suono è ds quando è iniziale di parola: zero
in fine di parola ha suono sordo come la s di caos: rapaz
11..66
A
N
C
C
NTTTIII
CEEEN
CC
AC
´ acento agudo, indica: le vocali toniche i, u (dificil); le vocali toniche aperte e semiaperte a, e, o
(há, pé, código).
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^ acento circunflexo, distingue le vocali toniche semichiuse a, e, o (mês).
` acento grave, che non ha valore tonico, ma rafforza il suono della vocale di sillaba non tonico su
cui è posto (sòzinho); inoltre segnala la crasi della preposizione a con l'articolo femminile
(a, as) e con i pronomi dimostrativi a, aquele, aquela, squillo: à, àquele, à, àquela, àquilo.
In taluni casi la pronuncia PORTOGHESE e quella BRASILIANA non coincidono, perciò lo standard
americano presenta una vocale semichiusa dove lo standard europeo ne ha una semiaperta: ciò
comporta l'uso di un accento diverso, per esempio in: cênico, acadêmico, quilômetro, Antônio.
11..77
IILLL TTTIIILLL ~~
E’ un indicatore di nasalità della vocale su cui si colloca. Equivale all'accento tonico se la tonicità
non è espressa altrimenti: capitão, amanhã, ecc.
11..88
LLA
A
O
M
D
N
A
A))
ORRRTTT.. TTTRRREEEM
MA
DIIIEEERRREEESSSIII ((IIIN
N PPPO
AD
E’ usata, soltanto in BRASILE, sulla u preceduta da q, g e seguita da e, i, quando la u deve
essere pronunciata: agüentar, tranqüilo, ecc.
11..99
IILLL TTTRRRA
N
H
O
O
Ã
N
U
O
N
D
O
A
O
Ç
A
N
N))
HÍÍÍFFFEEEN
OH
OO
ÃO
NIIIÃ
UN
O ((IIIN
NO
DEEE U
OD
ATTTTTTIIIN
ORRRTTT.. TTTRRRA
ÇO
AÇ
N PPPO
Collega tra loro elementi di parole composte (couve-flor), unisce i pronomi atoni enclitici ai verbi
(deram-me), anche quando il nome è conglobato nella forma verbale (dir-te-ei); n’è previsto l'uso
anche tra le forme monosillabiche del verbo haver e la preposizione de, che in combinazione tra
loro hanno il valore di futuro coercitivo: hei-de fazer.
Recano accento acuto, o circonflesso, le seguenti parole a distinguerle dai corrispondenti
omografi: às asso (às alle, as le); pára ferma (para per, verso); péla pela pèlas peli (pela per la,
pelas per le); ecc.
La divisione in sillabe non presenta, rispetto all'uso italiano differenze di rilievo: la diversità più
notevole consiste nella separazione dei nessi formati da -s + consonante, in cui s si lega alla sillaba
precedente e non alla seguente: des-cer, res-pei-to.
In BRASILE nei nessi -c + consonante e -p + consonante, il primo elemento non pronunciato, viene
soppresso dalla scrittura:
PORTOGHESE
acto
acção
director
baptismo
óptimo
BRASILIANO
ato
ação
diretor
batismo
ótimo
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