studio tecnico associato dott. ing. andrea biagiotti – dott. Ing. tiziano suffredini via bixio, 24 – 55049 viareggio tel 0584 54707 – fax 0584 409333 [email protected] Marzo 2008 COMUNE DI PIETRASANTA PROGETTO ESECUTIVO PER LA REALIZZAZIONE DI NUOVE TOMBE E LA SOPRAELEVAZIONE DELLA GALLERIA EST DEL CIMITERO DELLA FRAZIONE DI VALLECCHIA OPERE STRUTTURALI E AL RUSTICO PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO studio tecnico per. Ind. alfredo gragnani via pacinotti, 32 – 55049 viareggio telefax 0584 943361 [email protected] Proprietà: Comune di Pietrasanta Piazza Matteotti 29 Pietrasanta (LU) Ubicazione: Via Provinciale Vallecchia Pietrasanta (LU) Progetto e Direzione dei lavori: Ing. Tiziano Suffredini Via Bixio, 24 55049 Viareggio Progetto e Direzione dei lavori impianti: Per. Ind. Alfredo Gragnani Via A. Pacinotti, 32 55049 Viareggio STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA E RELAZIONE DI CALCOLO 1.1 - GENERALITÀ' Nel presente progetto verrà trattato un impianto elettrico a partire dal punto di consegna dell’ente distributore per un area cimiteriale. L’impianto elettrico sarà alimentato a tensione non superiore a 1000 V c.a. (400/230 V) con potenza impegnata pari a 18 kW. L’area cimiteriale, di proprietà del Comune di Pietrasanta, è sita in Comune di Pietrasanta, Via Provinciale, località Vallecchia. L’intervento in oggetto prevede la realizzazione di un piano interrato e la sopraelevazione della galleria est, nonché la realizzazione di nuove tombe esterne, per un total di 21 tombe, .229 loculi e 162 ossari. La superficie in pianta lorda del fabbricato (somma dei vari piani) superiore a 200 mq, l’intervento ricade nell’ambito di applicazione della Legge 46/90 art.1 comma 2, art.6 commi 1 e 2, nonché del D.P.R. 447/91 all’art.4 comma 1 lettera b). In particolare per l’installazione dell’impianto elettrico è obbligatoria la redazione di progetto da parte di professionista iscritto ad un albo professionale. 2 - PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO L’impianto elettrico è stato progettato al fine di assicurare la protezione delle persone e dei beni, nonché il corretto funzionamento dello stesso per l’uso previsto. A tale scopo, nella stesura del progetto stesso, si è tenuto in maggior considerazione la condizione dell’esercizio sicuro piuttosto che un contenimento dei costi. 3.1 - RIFERIMENTI ALLA LEGISLAZIONE VIGENTE - D.P.R. n. 547 del 27.04.1955 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” - Legge 186 del 01.03.1968 “Disposizioni concernenti la produzione dei materiali, apparecchiature, macchinari, installazione impianti elettrici ed elettronici.”; - Legge 791 del 18.10.1977 successive modifiche “Attuazione della Direttiva del Comitato delle Comunità del Europee (n. 73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza e che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.”; - Legge 46 del 05.03.1990 “Norme per la sicurezza degli impianti.”; - D.P.R. 447 del 6.12.1991 “Regolamento di attuazione della legge 5/3/90 n. 46, in materia di sicurezza degli impianti.”; - D.P.R. 392 del 18.04.1994 “Regolamento recante disciplina del procedimento di riconoscimento delle imprese ai fini della installazione, ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto delle norme di sicurezza.”; via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 1 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani - D.Lgs 626/94 del 19.09.1994 e successive modifiche “Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.”; - D. Lgs 493/96 del 14.08.1996 “Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro.” - D. Lgs 494 del 14.08.1996 “Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili.” - D.Lgs 626 del 25.11.1996 “Attuazione della direttiva 63/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione.”; 3.2 - RIFERIMENTI ALLE NORME CEI e UNI CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici. CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) -Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS). CEI 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso. domestico e similare. CEI 64-8/1 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali. CEI 64-8/2 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 2: Definizioni. CEI 64-8/3 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 3: Caratteristiche generali. CEI 64-8/4 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza. CEI 64-8/5 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 5: Scelta e installazione dei componenti elettrici. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 2 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani CEI 64-8/6 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 6: Verifiche. CEI 64-8/7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 7: Ambienti e applicazioni particolari. 4 - ELENCO E DESCRIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO Il progetto consta di: * - Schema planimetrico dei circuiti di: ILLUMINAZIONE ORDINARIA e F.M.. TAV. IE1 (allegata) * - Schema planimetrico dei circuiti di: ILLUMINAZIONE LOCULI.. TAV. IE1 (allegata) * - Schema planimetrico circuiti di: ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA. TAV. IE1 (allegata) * - Schemi unifilari dei quadri di protezione e comando TAV. IE2 (allegata) * - Relazione tecnica dell'impianto progettato 5 - INDIVIDUAZIONE DEL SITO La parte di area cimiteriale in oggetto, risulta raggiungibile da strada pubblica (via Provinciale), per mezzo di un passo carrabile. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 3 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 6 - DESTINAZIONE D’USO Al piano interrato, di superficie pari a circa 230 m2, saranno ricavati 24 loculi suddivisi in 6 blocchi composti da 5 livelli, di un area destinata alla sepoltura delle 21 tombe di famigli poste al piano terra e 80 ossari suddivisi in 10 blocchi su 8 livelli . Al piano terra saranno ricavati 21 tombe di famiglia, mentre al piano primo saranno realizzati 205 loculi suddivisi in 41 blocchi su 5 livelli e 82 ossari. I tre piani saranno collegati da n° 1 scala a rampa rettilinea e da n° 1 montaferetri. Nel sottoscala del piano interrato verrà ricavato n° 1 locale di servizio all’interno dei quale saranno installati i quadri elettrici di protezione e comando ed i trasformatori di sicurezza asserviti ai circuiti di alimentazione delle lampade votive. Allo stesso piano, in adiacenza la vano corsa del montaferetri, verrà ricavato un locale all’interno del quale sarà ubicato il macchinario dell’ascensore, il relativo quadro elettrico di comando e il quadro elettrico di protezione dei circuiti elettrici asserviti al montaferetri. Al piano terreno, in adiacenza al vano corsa del motaferetri, saranno ricavati due servizi igienici, di cui uno accessibile alle persone disabili. Tali servizi igienici saranno dotati di antibagno comune. 7 - CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ELETTRICO Il grado di protezione degli impianti elettrici installati in locali ordinari non soggetti ad umidità (gallerie, ambienti confinati) sarà IP2X e/o IP4X. I componenti dell’impianto elettrico installati in ambiente esterno presenteranno un grado di protezione minimo IP55. Le lampade votive avranno grado di protezione almeno IPX3. 8 - SISTEMA DI DISTRIBUZIONE Il sistema elettrico dell’impianto in oggetto è classificato dalla Norma CEI 64-8 di prima categoria, poiché presenta una tensione nominale Vn pari a 400 V c.a. L’impianto utilizzatore alimentato è derivato direttamente dai morsetti di uscita del gruppo di misura di proprietà dell’ente distributore. Il sistema, in base alla situazione del neutro e delle masse rispetto a terra, viene classificato di tipo TT, in quanto il neutro è collegato direttamente a terra nella cabina di trasformazione di proprietà dell’ente distributore mentre le masse saranno collegate all’impianto di terra dell’utente (in parte esistente). Alla luce di quanto sopra esposto il sistema di distribuzione e di utilizzazione dell’energia elettrica presenta le seguenti caratteristiche: - Sistema: Trifase + Neutro - Tensione nominale fase-fase 400 V c.a. - Tensione nominale fase-neutro 230 V c.a. - Frequenza del sistema 50 Hz - Potenza impegnata 18 Kw - Temperatura locali di installazione 15 - 30 °C - Temperatura esterna 0 - 45 °C - Altitudine 30 m (s.l.m.) via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 4 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 9 - SCELTA DEI COMPONENTI Nella realizzazione dell’impianto elettrico in oggetto verranno utilizzati esclusivamente materiali e componenti realizzati secondo le normative tecniche di sicurezza dell’Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano (CEI), provvisti di marchio IMQ o altro marchio elencato nell’Allegato IV del D.M. 13.06.1989, oppure dotati di certificati o attestati di conformità (legge n. 46 del 05.03.1990 art. 7 comma 1, D.P.R. n. 447 del 06.12.1991 art. 5 comma 2) alle norme armonizzate (Norme EN) rilevanti al fine della sicurezza, stabilite dagli organi di normalizzazione elettrotecnica ed elettronica notificati dagli stati membri alla commissione della comunità europea CENELEC (legge n. 791 del 18.10.1977). Tutti i materiali ed i componenti installati dovranno essere provvisti della marcatura CE attestante la conformità degli stessi alle disposizioni di legge vigenti (legge n. 791 del 18.10.1977, D. L.vo n. 626 del 25.11.1996) I componenti elettrici dovranno essere installati, utilizzati e mantenuti in esercizio in maniera conforme alle loro destinazioni, non dovranno compromettere la sicurezza delle persone, degli animali domestici e dei beni e non produrranno sovratemperature, archi elettrici o radiazioni che possano causare pericolo; inoltre se durante le fasi di installazione dovessero subire dei danneggiamenti dovranno essere sostituiti (non sarà ammessa la riparazione di alcun componente dell’ impianto). I componenti, scelti e messi in opera secondo le caratteristiche dell'ambiente, saranno adatti alla frequenza e alla tensione nominale di alimentazione e scelti in base alla corrente che li percorrerà nell'esercizio ordinario; inoltre saranno in grado di sopportare anche le correnti che potranno prodursi in regime perturbato, tenendo conto del tempo di intervento delle protezioni. 10 - DESCRIZIONE DEI CARICHI ELETTRICI In conseguenza dei carichi elettrici previsti, deducibili dagli schemi unifilari dei quadri di protezione (tavola IE2 allegata), l'impianto elettrico è stato progettato per una potenza assorbita pari a 18 kW trifase (400 V). Tale potenza è frutto del calcolo della contemporaneità di utilizzo delle varie utenze. 11.0 - SCELTA E MESSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE Nella scelta delle condutture elettriche si è tenuto conto della natura dei luoghi, della tensione, delle sollecitazioni termiche ed elettromagnetiche che si possono produrre in caso di cortocircuito, dalla temperatura ambiente locale più elevata, dalla temperatura delle sorgenti di calore esterne e delle altre sollecitazioni alle quali le condutture potranno essere sottoposte durante la realizzazione dell’impianto elettrico e durante il servizio. Al fine di evitare effetti dannosi del calore prodotto dai macchinari presenti negli ambienti in oggetto, tutti i componenti delle condutture saranno posizionati a sufficiente distanza dalle fonti di calore; se in fase di installazione, per qualsiasi motivo, non si potrà ottemperare alla presente prescrizione, si installeranno opportuni schermi di protezione. Tutti i componenti delle condutture, saranno messi in opera e manipolati esclusivamente a temperature comprese entro i limiti fissati dalle relative Norme o, in mancanza delle stesse, indicati dal costruttore. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 5 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani Le condutture saranno protette contro l’ingresso di corpi liquidi e solidi (acqua e polvere), pertanto ogni elemento delle stesse sarà conforme al grado di protezione IP necessario per il luogo nel quale esso è installato, come indicato negli elaborati grafici allegati alla presente relazione. Nella scelta delle condutture si è inoltre tenuto conto delle possibili aggressioni e danneggiamenti di ogni elemento della conduttura da parte di sostanze corrosive od inquinanti, a tal fine saranno installati componenti resistenti a tali sostanze. Le condutture sono state scelte, in modo da assicurare adeguata resistenza meccanica alle sollecitazioni (urti o schiacciamenti) , come di seguito indicato; inoltre saranno installate in modo tale che durante la posa, l’uso e la manutenzione dei cavi essi non subiscano danneggiamenti alle guaine e agli isolamenti). Le condutture saranno poste in opera in modo che i raggi di curvatura dei cavi non costituiscano causa di danneggiato dei cavi stessi, sia in fase di installazione che in fase di esercizio e manutenzione. Le condutture elettriche saranno disposte o contrassegnate in modo tale da poter essere identificate per le ispezioni, le prove, le riparazioni o le modifiche dell’impianto 11.1.1 -CAVIDOTTI INTERRATI I cavidotti per posa interrata saranno realizzati con tubazione in polietilene a doppio strato ad alta densità, resistenti all’urto, allo schiacciamento e alla perforazione. Saranno utilizzati cavidotti costituiti da due elementi tubolari coestrusi, quello interno liscio, al fine di consentire l’infilaggio dei conduttori riducendo al minimo l’attrito sulle superfici del tubo, quello esterno currogato, per conferire flessibilità e resistenza meccanica. I cavidotti saranno posati ad una profondità minima di 0,5 m, e rispetteranno, negli incroci e nei parallelismi con tubazioni metalliche di servizio (gas, ecc.), le distanze minime di seguito indicate: - 0,3 m da tubazioni metalliche (distanza misurata in pianta); - 0,3 m negli incroci con tubazioni metalliche; - 0,5 m da eventuali gasdotti 4a-7a specie (distanza misurata in pianta); - 0,5 m negli incroci con gasdotti 4a-7a specie. Nei parallelismi con tubazioni di adduzione gas sarà rispettata la distanza minima di 0,5 m, nel caso di incroci la conduttura elettrica interrata sarà dotata di protezione meccanica addizionale (lastra o massetto in calcestruzzo). Il percorso interrato delle tubazioni sarà segnalato in modo tale da rendere evidente la loro presenza in caso di ulteriori scavi, a tal fine si provvederà alla posa in opera di nastro monitore posato a non meno di 0,20 mt. al di sopra dei tubi. 11.1.2 - POZZETTI Lungo i tratti di tubazione saranno posizionati i pozzetti di ispezione in corrispondenza delle derivazioni, dei cambi di direzione, ecc. Nei tratti rettilinei la distanza tra due pozzetti consecutivi non sarà superiore a 20 mt., in modo da facilitare la posa dei cavi e rendere l’impianto sfilabile. I pozzetti, realizzati in c.l.s., avranno le dimensioni di 50x50xh60, in modo da permettere l’infilaggio dei cavi rispettando il raggio minimo di curvatura ammesso ed evitare il danneggiamento delle guaine dei cavi. I pozzetti in oggetto saranno muniti di chiusini di tipo carrabile. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 6 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 11.2 - TUBI PROTETTIVI Le tubazioni di forma cilindrica per posa in vista, costruite con materiale autoestinguente del tipo pesante (PVC), avranno grado di protezione minimo IP4X. I tubi posati all’interno di pareti saranno del tipo leggero o pesante e seguiranno percorsi orizzontali o verticali o paralleli agli spigoli delle pareti con una minima pendenza per consentire lo scarico di una eventuale condensa. Le tubazioni posate nei pavimenti seguiranno il percorso in pratica più breve. In particolare i tubi rigidi saranno conformi alle Norme CEI EN 50086-1 (CEI 23-39), CEI EN50086-2-1 (CEI 23-54) e CEI EN50086-2-1/A11 (CEI 23-54;V1). Il diametro interno delle tubazioni e dei relativi accessori sarà pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi che essi sono destinati a contenere, al fine di garantire la sfilabilità dei cavi stessi (Norma CEI 64-8 art. 522.8.1.1); i diametri delle varie tubazioni saranno scelti in conformità alle tabelle di seguito riportate.In fase esecutiva saranno prese tutte le precauzioni necessarie atte ad impedire l'otturazione delle tubazioni da calce, sassi ecc. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 7 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani Tabella 1 – Diametro minimo (mm) dei tubi flessibili in PVC, in relazione alla sezione ed al numero dei cavi posati. Sezione (mm2) Cavi Uo/U (#) 450/750 V Tipo Numero 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1,5 16 16 16 20 20 20 20 25 25 2,5 16 20 20 20 25 25 25 32 32 4 16 20 25 25 25 32 32 32 32 6 16 25 32 32 32 32 32 40 50 10 16 32 32 32 40 40 40 50 50 Bipolare 1 2 3 20 32 40 25 40 50 25 50 50 32 50 63 40 63 - Tribolare 1 2 3 20 40 40 25 40 50 25 50 50 32 63 63 40 63 - 1 2 3 25 40 50 25 50 50 32 50 63 3263 - 50 - 1 2 3 4 5 6 7 8 9 25 40 50 50 63 63 63 - 25 40 50 50 63 63 63 - 25 50 50 63 63 63 63 - 25 50 63 63 63 - 32 50 63 - Bipolare 1 2 3 25 50 63 32 50 63 32 63 63 32 63 - 40 - Tribolare 1 2 3 25 50 63 32 50 63 32 63 63 32 63 - 40 - 1 2 3 32 50 63 32 63 63 32 63 - 40 - 40 - Cavo unipolare PVC (senza guaina) Cavo multipolare PVC Quadripolare 0,6/1 kV Cavo unipolare PVC PVC o Gomma (con guaina) Cavo multipolare PVC o Gomma Quadripolare # Uo indica la tensione nominale verso terra del cavo. U indica la tensione nominale (trale fasi) del cavo. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 8 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani Tabella 2 – Diametro minimo (mm) dei tubi rigidi in PVC, in relazione alla sezione ed al numero dei cavi posati. Sezione (mm2) Cavi Uo/U (#) 450/750 V Tipo Numero 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1,5 16 16 16 16 20 20 20 25 25 2,5 16 16 16 20 20 20 20 25 25 4 16 16 20 20 20 25 25 32 32 6 16 20 25 25 32 32 32 40 40 10 16 25 32 32 32 40 40 50 50 Bipolare 1 2 3 16 32 40 20 40 40 20 40 50 25 50 50 32 - Tribolare 1 2 3 16 32 40 20 40 50 20 40 50 25 50 - 40 - Quadripolare 1 2 3 20 40 40 20 40 50 25 50 50 32 50 - 40 - 1 2 3 4 5 6 7 8 9 20 40 40 50 50 - 20 40 50 50 50 - 20 40 50 50 - 25 40 50 50 - 50 50 - Bipolare 1 2 3 25 40 50 25 50 50 25 50 - 32 - 32 - Tribolare 1 2 3 25 50 - 25 50 - 32 - 32 - 40 - Cavo unipolare PVC (senza guaina) Cavo multipolare PVC 0,6/1 kV Cavo unipolare PVC PVC o Gomma (con guaina) Cavo multipolare PVC o Gomma # Uo indica la tensione nominale verso terra del cavo. U indica la tensione nominale (trale fasi) del cavo. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 9 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 11.3 - CASSETTE e SCATOLE Le condutture saranno provviste di cassette ispezionabili mediante rimozione o apertura di coperchio, destinate a fungere da rompitratta oppure a contenere i dispositivi di giunzione, derivazione o altri componenti non manovrabili dall’esterno. I coperchi saranno saldamente fissati alle cassette per mezzo di viti. Le cassette avranno dimensioni tali che le giunzioni e i cavi posti nelle stesse non occupino più del 50% del volume interno, inoltre le tubazioni saranno attestate in modo da evitare eccessivi intrecci di cavi; nella tabella 1 riposata di seguito è indicato il numero massimo di tubazioni attestabili alla cassetta, in relazione alle sue dimensioni. Le cassette contenenti circuiti a tensione diversa, saranno provviste di setti per la separazione dei circuiti stessi, inoltre le tubazioni saranno attestate in modo da rendere possibile la separazione dei circuiti in oggetto all’interno delle cassette. Le cassette contenenti circuiti a tensione diversa, saranno provviste di setti per la separazione dei circuiti stessi, inoltre le tubazioni saranno attestate in modo da rendere possibile la separazione dei circuiti in oggetto all’interno delle cassette. Le condutture saranno inoltre provviste di scatole destinate a contenere apparecchiature di protezione, sezionamento e comando (interruttori, deviatori, invertitori, commutatori, prese a spina ecc...). Non saranno ammesse giunzioni entro scatole portafrutti; le scatole, destinate a contenere apparecchiature appartenenti a circuiti differenti per tipo e tensione, saranno provviste di setti separatori, inoltre le tubazioni ad esse attestate saranno disposte in modo da rendere possibile la separazione dei circuiti sopra menzionati. Tabella 1 – Numero massimo di tubi attestabili alle cassette, in relazione alla grandezza (mm) dei tubi stessi.° Dimensioni interne LxHxP (mm) Predisposizione n° scomparti Diametro del tubo (mm) 16 20 25 32 40 50 63 90x90x45 1 7 4 3 - - - - 120x100x50 1 10 6 4 - - - - 120x100x70 1 14 9 6 - - - - 150x100x70 1 18 12 8 4 4 2 - 160x130x70 1 20 12 8 6 4 2 - 200x150x70 2 24 16 10 6 4 4 - 300x150x70 3 - 24 16 10 6 5 2 390x150x70 4 - - 20 12 8 6 3 480x160x70 3 - - 24 16 10 6 4 520x200x80 3 - - - - 12 8 6 ° Nella compilazione della tabella si è ipotizzato che le tubazioni attestabili alla cassetta, contengano il numero massimo di cavi ammesso (secondo quanto indicato nelle tabelle 1 e 2 riportate al punto 15.1.1 della presente relazione) e che il contenuto massimo dei cavi, tenuto conto delle giunzioni, non superi il 50% del volume interno della cassetta. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 10 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 11.4.0 - CONDUTTORI I cavi scelti in funzione del loro tipo di posa e in relazione alle condizioni di impiego, saranno messi in opera in modo da evitare danneggiamenti alle guaine, agli isolamenti dei cavi stessi ed alle loro terminazioni. In fase di posa gli sforzi di tiro non dovranno essere applicati alle guaine o ai rivestimenti isolanti, bensì ai conduttori, i quali non dovranno subire sollecitazioni meccaniche eccessive (≤60 N per mm2 per i conduttori in rame) ne ruotare sul proprio asse. 11.4.1 - CALCOLO DELLE CORRENTI DI IMPIEGO Per poter scegliere in modo corretto alcune delle caratteristiche dei componenti dell’impianto elettrico in oggetto (sezione dei conduttori, portate degli interruttori, ecc.) è stata valutata l’intensità di corrente che può transitare nelle varie parti di un circuito, considerando fra tutte le condizioni di carico ragionevolmente possibili, quella che fornisce valori maggiori; tale valutazione è stata effettuata in base alla potenza, al fattore di potenza e al rendimento degli apparecchi utilizzatori, nonché all’utilizzazione e alla contemporaneità di funzionamento degli stessi. 11.4.2 - SEZIONE DEI CONDUTTORI La sezione dei conduttori è stata determinata in funzione della corrente che dovranno trasportare in condizioni ordinarie (corrente di impiego IB), della loro massima temperatura di servizio, della caduta di tensione ammissibile, delle sollecitazioni elettromeccaniche e termiche che si possono produrre in caso di cortocircuito, del valore massimo dell’impedenza che permetta di assumere il funzionamento delle protezioni contro i cortocircuiti e delle sollecitazioni meccaniche alle quali i conduttori verranno sottoposti. Le portate effettive per posa in aria Iz (A) dei cavi, nelle varie condizioni di posa, sono state ricavate con la seguente formula: Iz = Io x k1 x k2 dove: Io = portata in aria a 30 °C relativa al metodo di installazione previsto, ricavata dalle Tabelle I e II (Norma CEI-UNEL 35024/1); k1 = fattore di correzione per temperature ambiente diverse da 30 °C (Tabella III Norma CEI-UNEL 35024/1); k1 = fattore di correzione per più circuiti installati in fascio o strato (Tabella IV, V o VI Norma CEI-UNEL 35024/1); via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 11 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani Le portate effettive per posa interrata Iz (A) dei cavi, nelle varie condizioni di posa, sono state ricavate con la seguente formula: Iz = Io x k1 x k2 x k3 x k4 dove: Io = portata per posa interrata a 20°C relativa al metodo di installazione previsto, ricavata dalla Tabella I (Norma CEI-UNEL 35026); k1 = fattore di correzione per temperature del terreno diverse da 20 °C (Tabella II Norma CEI-UNEL 35026); k2 = fattore di correzione per gruppi di più circuiti installati sullo stesso piano (Tabella III Norma CEI-UNEL 35026); k3 = fattore di correzione per profondità di interramento diverso da 0,80 m (Tabella IV Norma CEI-UNEL 35026); k4 = fattore di correzione per resistività termica diversa da 1,5 Kجm/W (Tabella V Norma CEI-UNEL 35026); Per le reali sezioni dei conduttori si dovrà fare riferimento agli elaborati grafici riportati nelle Tavole allegate. I circuiti di alimentazione delle lampade votive, essendo circuiti di segnalazione avranno sezione minima pari ad 1 mm2. Per le reali sezioni dei conduttori si dovrà fare riferimento agli elaborati grafici riportati nelle Tavola IE2 allegata. 13.4.3 - CADUTE DI TENSIONE Le linee elettriche sono state dimensionate affinché le cadute di tensione tra l’origine dell’impianto elettrico (morsetti del contatore di energia) e qualsiasi apparecchio utilizzatore non siano superiori al 4 % della tensione nominale dell’impianto. 13.4.4- IDENTIFICAZIONE DEI CONDUTTORI La identificazione dei conduttori in relazione alla colorazione del proprio isolamento rispetterà le prescrizioni seguenti : - Bicolore Giallo-Verde per il conduttore di terra, di protezione ed equipotenziale; - Colore Blu chiaro destinato al conduttore neutro - Monocolore: Marrone, Nero, Grigio, per il conduttore di fase - Altri colori: Rosso, Bianco per i circuiti SELV via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 12 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 13.4.5 - CONNESSIONE ELETTRICHE Le connessioni dei conduttori saranno effettuate mediante morsettiere adeguate al materiale dei conduttore e dei loro isolamenti, al numero e alla forma delle anime dei conduttori, alla sezione dei conduttori serrati, e al numero di conduttori da collegare assieme. In particolare saranno utilizzati morsetti del tipo a vite isolati in materiale plastico trasparente. Al fine di garantire adeguata protezione meccanica, le connessioni saranno ubicate all’interno di involucri (scatole). Le connessioni tra i conduttori e gli altri componenti saranno realizzati in modo tale da assicurare una continuità elettrica duratura e un’adeguata resistenza meccanica. La conducibilità, l'isolamento e la sicurezza dell'impianto non dovranno essere alterate da tali giunzioni. In particolare non saranno ammesse connessioni eseguite in tubi, condotti o fuori dalle scatole ed effettuate mediante attorcigliatura e ricoperta da nastro isolante. 14.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI La protezione contro i contatti diretti, che consiste nelle misure intese a proteggere le persone contro i pericoli risultanti dal contatto con parti attive; intendendo per "Parti Attive" quelle in tensione nel servizio ordinario (compreso il neutro), sarà realizzata mediante isolamento delle parti attive stesse e per mezzo di involucri e barriere. Tali misure di protezione sono intese a fornire una protezione totale contro i contatti diretti. 14.1 - PROTEZIONE MEDIANTE ISOLAMENTO Le parti attive dei componenti saranno completamente ricoperte con un isolamento che dovrà essere rimosso soltanto mediante distruzione. L’isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica dovrà soddisfare le relative Norme. Per gli altri componenti elettrici la protezione sarà assicurata da un isolamento tale da resistere alle influenze meccaniche, chimiche, elettriche e termiche alle quali può essere soggetto nell’esercizio. Sarà vietato l’utilizzo di Vernici, lacche, smalti e prodotti similari in quanto non idonei per assicurare un adeguato isolamento per la protezione contro i contatti diretti. 14.2 - PROTEZIONE MEDIANTE INVOLUCRI Le parti attive saranno poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare un grado di protezione minimo IP4X. Gli involucri saranno saldamente fissati ed avranno sufficiente stabilità e durata nel tempo in modo da conservare il richiesto grado di protezione ed una conveniente separazione dalle parti attive, nelle condizioni di servizio prevedibile, tenuto conto delle condizioni ambientali. Quando sia necessario aprire involucri o togliere parti di involucri, questo sarà possibile esclusivamente con l’uso di una chiave o di un attrezzo. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 13 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 14.3 - PROTEZIONE ADDIZIONALE MEDIANTE INTERRUTTORE DIFFERENZIALE Come protezione addizionale contro i contatti diretti, tutti i circuiti facenti parte del presente impianto, ad esclusione del circuito di alimentazione del motore del montaferetri, saranno protetti da interruttori differenziali aventi corrente nominale di intervento (Idn) non superiore a 30mA. 15.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI La protezione delle persone contro i pericoli risultanti dal contatto con parti conduttrici che possono andare in tensione in caso di cedimento dell'isolamento principale, sarà realizzata mediante l’interruzione automatica dell’alimentazione e mediante l’impiego di componenti elettrici di Classe II. 15.1.0- PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL’ALIMENTAZIONE I dispositivi di protezione scelti interromperanno automaticamente l’alimentazione dei circuiti o dei componenti elettrici che proteggeranno contro i contatti indiretti, in modo che, in caso di guasto di impedenza trascurabile, nei circuiti o nei componenti elettrici stessi, tra una parte attiva (conduttore di fase) ed una massa o un conduttore di protezione, non persisterà, per una durata sufficiente a causare un rischio di effetti fisiologici dannosi in una persona in contatto con parti simultaneamente accessibili, una tensione di contatto pericolosa (50 V c.a.). L’interruzione automatica di ogni circuito sarà affidata ad interruttori differenziali aventi caratteristiche di intervento tali da garantire, in caso di guasto in qualunque parte dell’impianto, l’interruzione automatica dell’alimentazione ed il rispetto della condizione seguente : R A ⋅ I A ≤ 50 Dove : - RA è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in ohm; - I A è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione, in ampere. Essendo il dispositivo di protezione utilizzato un dispositivo di protezione a corrente differenziale, I A è la corrente nominale differenziale I dn . Tutte le masse protette contro i contatti indiretti dallo stesso dispositivo di protezione saranno collegate all’impianto di terra unico per mezzo dei conduttori di protezione, mentre le masse estranee (tubazioni di alimentazione impianti di servizio, parti strutturali metalliche, armature principali del cemento armato, le reti metalliche elettrosaldate) saranno collegate all’impianto unico di terra mediante il conduttore equipotenziale. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 14 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 15.1.1 - INTERRUTTORI DIFFERENZIALI Per la protezione dei circuiti dai contatti indiretti saranno adottati dispositivi differenziali con toroide contenuto nel blocco differenziale stesso. Tali dispositivi, installati nei quadri di protezione, sono stati scelti in base alla corrente massima che fluisce nei circuiti da essi protetti in condizioni ordinarie di funzionamento, e in funzione delle caratteristiche di seguito riportate: - Tensione nominale; - Corrente differenziale nominale di intervento; - Tipo di intervento; - Funzionamento in presenza di componenti continue o pulsanti di tipo unidirezionale; - Tempo di intervento o totale di sgancio; - Potere di chiusura ed interruzione differenziale nominale I∆m. Per la protezione dei circuiti saranno adottati interruttori differenziali puri e blocchi differenziali da associare a interruttori magnetotermici, di tipo istantaneo con corrente nominale differenziale I∆n pari a 0,3A (protezione motore montaferetri) e 0,03 A, tensione nominale 230-400 V, di Classe AC (sensibili alla sola corrente di dispersione alternata), per tutti i restanti circuiti. Al fine di garantire la selettività tra i dispositivi di protezione installati in serie, a monte dei differenziali sopra descritti, sarà installato un relè del tipo selettivo avente corrente differenziale regolata pari a 0,3 A, di Classe A, tensione nominale 415 V. I dispositivi differenziali adottati garantiranno, in qualunque momento, la protezione differenziale senza intervenire (intervento intempestivo), in presenza di correnti di dispersione transitorie, non pericolose per le persone e per i beni, che si richiudono sulla terra attraverso una capacità (causate da sovratensioni di natura atmosferica, da sovratensioni di manovra, da messa sotto tensione di circuiti che presentano una forte capacità verso terra). 15.2 - PROTEZIONE MEDIANTE COMPONENTI ELETTRICI DI CLASSE II La presente protezione sarà assicurata con l’uso di componenti elettrici aventi un isolamento doppio o rinforzato (Classe II), tali componenti sono identificati con il simbolo grafico riportato in fig.1 - Fig. 1 Componente o apparecchio di Classe II Le parti conduttrici racchiuse nell’involucro isolante non dovranno essere collegate ad un conduttore di protezione. L’installazione dei componenti elettrici sopra citati (fissaggio, collegamento dei conduttori, ecc.) sarà effettuata in modo da non danneggiare la protezione assicurata secondo prescrizione di costruzione degli stessi componenti elettrici. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 15 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 15.3 - PROTEZIONE COMBINATA CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI La protezione combinata contro i contatti diretti e indiretti delle lampade votive sarà garantita mediante l’alimentazione degli stessi con circuiti a bassissima tensione di sicurezza SELV (12 V c.a.). I trasformatori di sicurezza che alimentano i circuiti SELV, come precedentemente detto, saranno ubicati nel locale di installazione dei quadri elettrici di protezione e comando posto al piano interrato I circuiti SELV saranno costituiti da cavi unipolari isolati in PVC del tipo N07V-K tensione nominale 450/750 V, posati parte in tubazioni esclusive e parte in tubazioni comuni ai circuiti a tensione diversa. I cavi utilizzati per la formazione dei circuiti di sicurezza, essendo posati in alcuni tratti assieme ai circuiti alimentati a 230/400 V, risultano isolati per la massima tensione presente. I circuiti SELV e le masse facenti parte dei circuiti stessi non dovranno essere collegati a terra in nessun punto. 16.0 - MESSA A TERRA La messa a terra di protezione di tutte le parti di impianto sarà effettuata collegando le parti interessate all’impianto di terra unico esistente per mezzo di conduttori di protezione. Tale impianto di terra è costituito da: dispersori intenzionali e di fatto (strutture in cemento armato del fabbricato), conduttore di terra, collettore (o nodo) principale di terra, conduttori di protezione, conduttori equipotenziali. 16.1 - DISPERSORE Il collegamento elettrico con il terreno è realizzato per mezzo di picchetti esistenti in acciaio zincato avente sezione a croce. Nell’esecuzione delle opere in cemento armato si provvederà alla realizzazione di collegamenti delle armature in ferro delle strutture in cemento armato stesse, mediante corda di rame nuda avente sezione pari a 35 mm2 formata da trefoli aventi diametro pari a 1,8 mm. 16.2 - CONDUTTORE DI TERRA Il conduttore di terra, avente lo scopo di collegare i dispersori dell’impianto di terra esistente al collettore (o nodo) principale di terra del nuovo fabbricato, sarà realizzato con corda di rame isolata avente sezione pari a 35 mm2, posata in tubo protettivo in modo da non sottoporlo a sforzi meccanici ne assoggettarlo al pericolo di corrosione o logoramento meccanico. L’impianto di terra di fatto, costituito dalle dalle opere in cemento armato del fabbricato,poste in intimo contatto con il terreno, saranno collegate al nodo principale di terra mediante corda di rame nuda della sezione di 35 mm2 come riportatto al punto 16.1 precedente. Le giunzioni soggette a corrosione, specialmente quelle a contatto con il terreno, dovranno essere protette contro la corrosione ad esempio mediante verniciatura, catramatura o nastratura. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 16 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 16.3 - COLLETTORI ( O NODI ) DI TERRA I collettori (o nodi) di terra saranno costituiti da una piastra metallica (in rame preferibilmente stagnato o cadmiato), provvista di morsetti, viti e bulloni per fissare i capicorda dei conduttori. Al tale piastra si collegherà : - il conduttore di terra (nodo principale) - i conduttori di protezione - i conduttori equipotenziali I conduttori saranno identificati mediante targhette con idonea segnalazione secondo quanto richiesto dalla normativa tecnica vigente (Norma CEI 64-8). 16.4 - CONDUTTORI DI PROTEZIONE I conduttori di protezione PE collegheranno le masse degli utilizzatori al nodo di terra al fine di garantire la protezione contro i contatti indiretti. La sezione dei conduttori è stata determinata in modo convenzionale, in base alla sezione del conduttore di fase, come indicato nella tabella seguente (Norme CEI 64-8 Tab. 54F): Sezione dei conduttori di fase dell’impianto S (mm2) Sezione minima del corrispondente conduttore di protezione SP (mm2) S < = 16 Sp = S 16 < S < = 35 Sp = 16 S > = 35 Sp = S/2 La sezione dei conduttori di protezione comune a più circuiti è stata determinata in funzione del conduttore di fase di sezione maggiore. Il conduttore di protezione ed i conduttori di fase facenti parte dello stesso circuito saranno posati nella medesima conduttura. 16.5 - CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI Le masse estranee, intendendo per tali tutte le parti conduttrici non facenti parte dell’impianto elettrico in grado di introdurre un potenziale, dovranno essere collegate a terra per mezzo di conduttori equipotenziali, al fine di assicurare l'equipotenzialità fra le masse estranee stesse e le masse. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 17 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 16.5.1 - CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI Le masse estranee saranno collegate al nodo principale di terra per mezzo di conduttori equipotenziali principali realizzati in corda di rame isolata in P.V.C. avente sezione pari a 16 mm2; tali conduttori, protetti meccanicamente, seguiranno percorsi brevi. 17.0 - PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI Al fine di garantire la protezione dei conduttori e dei loro isolamenti da valori di corrente (sovraccarichi e cortocircuiti) che possono provocare sollecitazioni termiche di diverso genere e sollecitazioni meccaniche per sforzi elettrodinamici, sono state effettuate le necessarie scelte dei dispositivi di interruzione automatica dell’alimentazione, come di seguito specificato. 17.1 - PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI DI SOVRACCARICO La protezione dei conduttori di tutti i circuiti dalle correnti di sovraccarico sarà garantita da dispositivi di protezione che interverranno prima che tali correnti possano provocare un riscaldamento nocivo dell’isolante, dei collegamenti, dei terminali o dell’ambiente circostante le condutture. A tal fine, sulla base delle correnti di impiego, si sono dedotti i valori delle correnti nominali degli interruttori automatici, e le portate effettiva dei cavi di alimentazione dei quadri di distribuzione e dei singoli utilizzatori, in accordo con le prescrizioni normative di seguito indicate : 1) Ib ≤ In ≤ Iz 2) If ≤ 1,45 Iz dove: Ib = corrente di impiego del circuito In = corrente nominale o di regolazione del dispositivo di protezione Iz = portata in regime permanente della conduttura calcolata secondo le effettive condizioni di funzionamento If = corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni definite La verifica della seconda condizione non è necessaria in quanto sono stati scelti interruttori automatici aventi i seguenti valori di correnti di funzionamento: - 1,45 In per gli interruttori per uso domestico (conformi alla norma CEI 23-3) - 1,3 In per interruttori per uso industriale (conformi alle norma CEI EN 60947-2) I circuiti sono stati progettati in modo che non si presentino frequentemente sovracorrenti prolungate di intensità inferiore alla corrente di funzionamento dei dispositivi di protezione. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 18 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 17.2 - PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI DI CORTOCIRCUITO La protezione dei conduttori di tutti i circuiti dalle correnti di cortocircuito sarà garantita da dispositivi di protezione che interromperanno tali correnti prima che esse possano divenire pericolose a causa degli effetti termici e meccanici prodotti nei conduttori e nelle connessioni. I dispositivi di protezione sono stati scelti in modo che il loro potere di interruzione non sia inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione, e interromperanno tutte le correnti, provocate da un cortocircuito in qualsiasi punto del circuito, in un tempo inferiore a quello che porta i conduttori alla temperatura limite ammissibile. I dispositivi di protezione soddisferanno pertanto le seguenti condizioni: 1) Pi > Icc 2) (I2t) ≤ k2s2 dove: Pi = potere di interruzione del dispositivo di protezione espresso in kA Icc = Valore efficace della componente simmetrica della corrente presunta di cortocircuito I = valore efficace della corrente di cortocircuito t = durata in secondi K = coefficiente dipendente dal tipo di isolamento dei conduttori s = sezione dei conduttori in mm2 Le apparecchiature di protezione sono state scelte in modo tale che: - la corrente simmetrica di cortocircuito presunta a inizio linea risulti minore o uguale al valore limite superiore della corrente massima di cortocircuito Ib; - La corrente simmetrica di cortocircuito presunta a fine linea risulti superiore o uguale al valore limite inferiore della corrente minima di cortocircuito Ia. I valori di corrente presunta di cortocircuito dei circuiti trifase sono stati calcolati, a inizio linea considerando il guasto trifase (guasto più gravoso), mentre a fine linea stimando il guasto monofase (fase-neutro o fase-fase nei circuiti in cui il conduttore neutro non è distribuito). I cc max ≤ I b I cc min ≥ I a via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 19 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani Per determinare il valore delle correnti di cortocircuito presunte nei vari punti dell’impianto si è proceduto come di seguito riportato: I cc = I cc = I cc = U 3 R2t + X 2t U R2t + X 2t U R2t + X 2t guasto trifase guasto fase-fase guasto fase-neutro dove: I cc = valore efficace della componente simmetrica della corrente presunta di cortocircuito espressa in kA U = tensione di fase (o stellata in caso di guasto monofase fase-neutro) espressa in V Rt = resistenza dei circuiti a monte del punto scelto espressa in mΩ X t = reattanza dei circuiti a monte del punto scelto espressa in mΩ Il valore della corrente presunta di cortocircuito nel punto di consegna è comunicata all’utente dall’ente distributore dell’energia. I valori delle impedenze sono state calcolate come di seguito illustrato: - Collegamento in sbarre o in cavo Rc = ρ ⋅ L S Xc = k ⋅ L dove: L = lunghezza espressa in m S = sezione espressa in mm2 mΩ⋅ mm2 ρ = resistività espressa in m k = coefficiente desunti dalle tabelle delle caratteristiche tecniche dei cavi via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 20 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 17.3 - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI La protezione combinata dalle correnti di sovraccarico e di cortocircuito dei circuiti sarà assicurata da interruttori automatici magnetotermici, i quali soddisferanno contemporaneamente alle prescrizioni normative precedentemente illustrate. Tali dispositivi, installati nei rispettivi quadri di protezione, sono stati scelti tenendo conto delle caratteristiche di intervento magnetico, riconducibili alla minima sovracorrente che può far intervenire lo sganciatore elettromagnetico Im1 e alla minima corrente che fa certamente intervenire lo sganciatore elettromagnetico Im2. Per la protezione delle linee di alimentazione di apparecchi utilizzatori ordinari, si e scelta come tipo di caratteristica di intervento la curva C nella quale: Im1÷Im2 = 7÷10 In (per i prodotti di applicazioni industriali rispondenti alla norma CEI EN 60947-2 - CEI 17-5) Im1÷Im2 = 5÷10 In (per gli interruttori di sovracorrente per usi domestici o similari rispondenti alla norma CEI 23-3) I dispositivi di protezione adottati saranno idonei inoltre a svolgere la funzione di sezionamento di tutti i poli dei vari circuiti (conduttori di fase e conduttore neutro), in modo da garantire la sicurezza delle persone incaricate ad eseguire lavori, riparazioni, localizzazioni di guasti o sostituzione di apparecchi, su parti attive o nelle loro vicinanze. Il quadro completo dei dati relativi alle grandezze elettriche pertinenti i vari circuiti, sono desumibili dagli schemi unifilari dei quadri elettrici riportati negli elaborati grafici allegati. 17 - QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE Il quadro elettrico di distribuzione, installato nel vano gruppi di misura E.N.E.L (distanza dal gruppo di misura < 3mt.), del tipo per installazione a parete, sarà idoneo per il montaggio di interruttori automatici modulari. Detto contenitore, realizzato in materiale isolante autoestinguente, avrà grado di protezione IP 40 e sarà dotato di portella di chiusura con chiave o attrezzo. Il quadro elettrico di distribuzione generale, il quadro secondario locale macchinario ascensore e i quadri di protezione dei circuiti di alimentazione delle lampade votive, saranno del tipo da incasso e avranno grado di protezione IP 40. Tali quadri, costituiti da contenitori in materiale isolante autoestinguente, dotati di portella trasparentemunita chiudibile con chiave o attrezzo, saranno idoneo per il montaggio di interruttori automatici modulari. Tali quadri di tipo ANS (quadro non di serie parzialmente soggetto a prove di tipo) saranno costruiti con apparecchiature sottoposte singolarmente alle prove di tipo indicate dalla norma CEI-EN 60439-1 (CEI 17-13/1), inoltre, avendo corrente nominale in entrata inferiore a 125 A e una corrente di cortocircuito nominale presunta nel punto di installazione non superiore a 10 kA, saranno realizzati in conformità alla Norma CEI 23-51. Gli involucri di detti quadri saranno conformi alla norma CEI 23-49. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 21 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani Sui quadri sopra menzionati dovranno essere apposte delle targhette identificatrici indelebili, riportanti i seguenti dati: - Nome o marchio del costruttore - Tipo o numero di identificazione - Corrente nominale (Inq) - Natura della corrente - Frequenza (Hz) - Tensione nominale di funzionamento (Un) - Grado di protezione QUADRO DI DISTRIBUZIONE Norma di riferimento CEI 23-51 Costruttore Natura della corrente S.I.E. S.r.l. G10/410 Tipo o numero di identificazione alternata monofase Tensione Nominale 230 V Grado di protezione IP 40 Frequenza 50 Hz Corrente nominale (Inq) 32 A Esempio di targa richiesta dalla norma CEI 23-51 Per i quadri realizzati in conformità alle Norme CEI 23-51 il costruttore dovrà rilasciare la prescritta dichiarazione di conformità, dopo aver eseguito: - a) Il controllo visivo dei dati di targa e della conformità del quadro agli schemi circuitali e ai dati tecnici; - b) La verifica del corretto cablaggio, del funzionamento meccanico, e se necessario, del corretto montaggio degli apparecchi, della sistemazione dei cavi e del funzionamento elettrico. - c) La verifica del collegamento delle masse al conduttore di protezione, con esame a vista e con prova strumentale (per i quadri aventi carpenteria metallica). - d) La prova della resistenza d’isolamento verso massa dei conduttori attivi, che misurata a 500 V, deve essere almeno 1000 Ω/V riferita alla tensione nominale verso terra del circuito - e) La verifica dei limiti di sovratemperatura (i dispositivi installati all’interno dell’involucro devono dissipare nel loro complesso una potenza Ptot non superiore a quella che l’involucro può dissipare nell’ambiente circostante. A tal fine deve essere verificata la relazione Ptot = 1,2 Pdp + Pau ≤ Pinv Dove: Pdp è la potenza dissipata dai dispositivi di protezione e/o di manovra; Pau è la potenza dissipata dagli ausiliari, ad esempio trasformatori, lampade ecc; Pinv è la potenza dissipata dall’involucro, dichiarata dal costruttore dell’involucro Il coefficiente 1,2 tiene conto in modo forfetario della potenza dissipata dai collegamenti, dalle prese a spina, relè, timer, ecc.) via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 22 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani I dispositivi di protezione e comando installati all’interno dei quadri di distribuzione saranno dotati di targhetta indelebile, facilmente leggibile e fissata in modo non amovibile, che ne indichi la propria destinazione d’uso. Nelle immediate vicinanze dei quadri sarà inoltre apposta la segnaletica di sicurezza prevista dal D. L.vo 626/94 conforme al D. L.vo 493/96, ed in particolare: -Attenzione Tensione elettrica pericolosa; -Vietato usare acqua per spegnere incendi; -Vietato effettuare manovre al personale non autorizzato 19.1 - COMANDI FUNZIONALI Per i circuiti che richiedono di essere comandati in modo indipendente dalle altre parti di impianto, sono stati previsti dispositivi di comando funzionale (interruttori di manovra, interruttori automatici, contattori, relè ausiliari, prese a spina fino a 16A, ecc.). Detti dispositivi, destinati alla chiusura, apertura dell' alimentazione di uno o più apparecchi utilizzatori, saranno idonei a sopportare le condizioni più severe in cui gli stessi possono essere chiamati a funzionare. Sarà vietato l’inserimento del dispositivo di comando unipolare sul conduttore neutro. 19.2 - COMPONENTI PER SERIE CIVILI Negli ambienti ordinari (Locali di installazione dei quadri elettrici, locale macchinario ascensore e servizi igienici) saranno installate serie componibili di tipo civile rispondente alle norme CEI 23-5, 23-9, 23-16. I frutti saranno inseriti a mezzo di attacco rapido al telaio (la loro rimozione sarà consentita esclusivamente con l’ausilio di attrezzo); il quale sarà fissato alla scatola portafrutti da incasso a mezzo di viti e sullo stesso saranno successivamente fissate le placche a pressione. La serie dovrà prevedere interruttori unipolari e bipolari,interruttori con sensore di movimento a raggi infrarossi passivi, pulsanti, prese a spina 10 e/o 16A, prese a spina 10-16A UNEL, basi portafusibili, interruttori automatici fino a 16 A (norma CEI 23-3). via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 23 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 19.3 - FUSIBILI Premettendo che l'esercizio ordinario dell'impianto elettrico non sarà affidato a persone addestrate, i fusibili saranno scelti ed installati in modo che il ricambio sotto tensione della cartuccia potrà effettuarsi senza pericolo. Le basi dei fusibili che utilizzeranno portafusibili a vite dovranno essere collegate in modo che il contatto centrale si trovi a monte della stessa base. . Le basi dei fusibili che utilizzeranno portafusibili a spina dovranno essere disposte in modo da escludere la possibilità che il portafusibile possa fare contatto con le parti conduttrici delle due basi dei fusibili adiacenti. I fusibili, le cui cartucce possano essere rimosse o sostituite da persone non addestrate, devono essere di un tipo che sia conforme alle prescrizioni di sicurezza riportate nella normativa tecnica vigente (Norme CEI). I fusibili utilizzati di forma cilindrica (f.to 10,3x38), saranno del tipo gG (fusibili per uso generale) potere d’interruzione 6 kA, tensione nominale di esercizio 230V c.a., rispondente alle Norme CEI. 19.4 - PRESE A SPINA Le prese a spina installate sia per alimentare apparecchi trasportabili mobili o portatili sia per alimentare apparecchi fissi sono state scelte in modo da prevenire i danneggiamenti che potranno presumibilmente derivare dalle condizioni d'ambiente e d'uso. In ambiente ordinario è stata prevista una presa a spina monofase 2P+T a poli allineati con alveoli schermati per installazione fissa, grado di protezione IP 21, aventi corrente nominale di 10A-16A, munita di contatti di terra centrale. Detta presa di corrente, conforme alle norme CEI 23-5 e CEI 23-16, sarà installata in modo tale che l'asse geometrico di inserzione della relativa spina sia orizzontale e posto ad un altezza dal piano di calpestio di almeno 900-1000 mm. Nel locale di installazione del macchinario dell’ascensore, per l’alimentazione degli apparecchi necessari per le operazioni di manutenzione, sarà installata una presa a spina per usi industriali del tipo interbloccata con fusibili avente corrente nominale non superiore alla corrente nominale delle prese stesse, conformi alle norme CEE 17, CEI 23-12 (CEI EN 60309-1/60309-2). Detta presa, avente grado di protezione IP55 sia a spina inserita sia a spina disinserita (Norma CEI 70-1), sarà installata su scatola incassata nella muratura. Al fine di aumentare il grado di sicurezza delle persone i circuiti di alimentazione delle prese a spina in oggetto saranno protetti con interruttori differenziali aventi corrente nominale differenziale di 0,03 A. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 24 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 20 - IMPIANTO INTERNO DI PROTEZIONE DAI FULMINI (LPS interno) Al fine di ridurre gli effetti elettrici ed elettromagnetici prodotti delle correnti da fulmine in caso di fulminazione indiretta (sovratensioni causate dalla fulminazione diretta degli impianti esterni, o per accoppiamento induttivo) e dalle sovratensioni introdotte a causa di manovre sulla rete di distribuzione, ecc., si provvederà all’installazione, in posizione accessibile ed ispezionabile, di limitatori di sovratensione. In particolare saranno utilizzati scaricatore aventi le seguenti caratteristiche: 1) Scaricatore di corrente da fulmine – limitatore di sovratensione da installare all’interno del quadro di distribuzione generale [Q1] • • • • • Classe di prova I Tensione massima continuativa Uc = 255 V/ 50 Hz Livello di protezione Up ≤ 1,5 kV Corrente impulsiva da fulmine Iimp = 100 kA ( forma d’onda della corrente di prova 10/350 µs) Tempo d’intervento tA ≤ 100 ns Gli scaricatori saranno collegati con condutture brevi tra i cavi di alimentazione (L1, L2, L3, N) e la terra dell’impianto (nella realizzazione di tale collegamento saranno evitati parallelismi tra la linea da proteggere ed il conduttore di protezione dei limitatori stessi). Il collegamento tra i limitatori di sovratensione e la barra o morsettiera equipotenziale, sarà realizzata con corda di rame isolata. I limitatori di sovratensione dovranno essere periodicamente controllati, specialmente dopo i grossi temporali, al fine di verificare la perfetta efficienza. Per salvaguardare l’incolumità delle persone occupanti l’area cimiteriale ed i beni in essa contenuti, sarà cura del committente far eseguire una valutazione del rischio contro la fulminazione del fabbricato (secondo CEI EN 62305-2/-3), ed adottare le misure di protezione necessarie. 21.1 - ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE GENERALE INTERNA I locali e le gallerie saranno adeguatamente illuminati mediante luce artificiale idonea per intensità, qualità e distribuzione . Il tipo di illuminazione adottato e la sua distribuzione permetteranno un facile riconoscimento degli oggetti ivi presenti e sufficienti per evitare l’affaticamento visivo e rendere chiaramente percepibili le situazioni di pericolo. La scelta dei corpi illuminati è stata eseguita in maniera tale da garantire, sul piano di lavoro ad un’altezza di 0,85 mt. dal pavimento e nelle zone di passaggio a 0,20 mt. dal pavimento stesso, il grado di illuminamento di esercizio raccomandato dalle normative e legislazioni vigenti (norma UNI EN 12464-1, D. L.vo 626/94). Il tipo di apparecchi di illuminazione adottati e il relativo posizionamento sono riportati negli elaborati grafici allegati alla presente relazione. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 25 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 21.2 - ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE DI SICUREZZA Al fine di garantire la sicurezza delle persone in caso di mancanza dell’illuminazione ordinaria è stata prevista un ‘illuminazione di sicurezza, che per intensità, qualità e distribuzione permetterà in caso di emergenza il raggiungimento, senza pericolo di infortuni, delle vie di esodo e la loro sicura percorribilità fino ad un luogo sicuro (esterno). Le prestazioni dell’illuminazione di sicurezza sono state differenziate secondo le varie aree, in particolare: - per le vie di esodo si è adottato un illuminamento di 5 lux; - per gli ambienti si è considerato un valore di illuminamento pari a 2 lux; L'illuminazione di sicurezza dei vari locali, nonché della cabina e del vano corsa montaferetri), sarà realizzato con corpi illuminanti autoalimentati dotati di batteria in tampone, muniti di lampade fluorescenti compatte; mentre l’illuminazione di sicurezza delle gallerie e delle scale di accesso alle stesse sarà realizzata con corpi lampada, inseriti sui circuiti di illuminazione ordinaria, muniti di gruppo automatico di emergenza (inverter e batterie in tampone). I corpi illuminanti autoalimentati, inseriti sul circuito di illuminazione di sicurezza, avranno un autonomia minima di 1h con un tempo di ricarica di 12h. Il tipo di apparecchi di illuminazione adottati e il relativo posizionamento sono riportati negli elaborati grafici allegati alla presente relazione (Tavola IE1). I corpi illuminanti saranno installati nelle posizioni indicate negli schemi planimetrici allegati alla presente relazione, e posti fuori dalla portata di mano. In prossimità delle uscite e lungo le vie di esodo saranno installati cartelli fotoluminescenti con pittogramma raffigurante la segnaletica di sicurezza. 22.3 - ILLUMINAZIONE DEI LOCULI L'illuminazione dei singoli loculi sarà eseguita con lampade votive, equipaggiate con lampadine a led da 0,3 W/12V (Attacco E14). Al fine di evitare perdite d’isolamento, cortocircuiti e disfunzioni dell’impianto, le lampade votive avranno grado di protezione minimo IPX3 (protezione contro la pioggia). via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 26 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 23 - VERIFICHE Prima della messa in funzione dell’impianto saranno effettuate le seguenti verifiche: Esame a vista L’esame a vista dell’impianto elettrico installato accerterà che le condizioni di realizzazione siano conformi alle normative vigenti (Norme CEI 64-4/64-8). Inoltre durante l’esecuzione dell’esame a vista si verificherà che i componenti elettrici siano conformi alle prescrizioni di sicurezza indicate dalle relative Norme, siano stati scelti correttamente e non presentino danneggiamenti visibili tali da compromettere la sicurezza. In particolare l’esame a vista riguarderà le seguenti condizioni: - metodi di protezione contro i contatti diretti e indiretti; - metodi di protezione contro gli effetti termici; - scelta dei conduttori; - scelta e corretta messa in opera dei dispositivi di protezione e segnalazione - scelta e corretta messa in opera dei dispositivi di sezionamento e comando; - scelta dei componenti elettrici e delle misure di protezione idonee in riferimento alle influenze esterne; - identificazione dei conduttori di neutro e di fase; - presenza di schemi, cartelli monitori e di informazioni analoghe; - identificazione dei circuiti, dei dispositivi di protezione, dei morsetti, ecc.; - idoneità delle connessioni dei conduttori; - agevole accessibilità dell’impianto per interventi operativi e di manutenzione. Prove A seguito dell’esame a vista saranno eseguite le seguenti prove: - continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e supplementari; - resistenza di isolamento tra ogni conduttore attivo dell’impianto elettrico e la terra; - protezione dai contatti indiretti mediante interruzione automatica dell’alimentazione; - prove di polarità degli interruttori unipolari; - prova di tensione applicata (da effettuare su eventuali componenti non costruiti in fabbrica); - prove di funzionamento di tutte le apparecchiature; Nel caso in cui una delle prove sopra elencate rilevasse la presenza di un difetto, tale prova e ogni altra prova precedente che possa essere stata influenzata dal difetto rilevato dovranno essere ripetute dopo l’eliminazione del difetto stesso. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 27 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani 24 - GESTIONE E MANUTENZIONE Al fine di assicurare l’intervento tempestivo e sicuro su ogni parte dell’impianto sia in fase di gestione sia in occasione di interventi di manutenzione e controllo, gli schemi elettrici allegati alla presente relazione devono essere tenuti a disposizione del personale incaricato. L’individuazione dei componenti e dei circuiti elettrici sarà consentita da indicazioni e contrassegni indelebili e inamovibile posti sui quadri di distribuzione, e sulle apparecchiature di protezione, comando e controllo. Ad intervalli di tempo prestabiliti (dipendenti dal tipo di attività, e alla severità di esercizio a cui sono sottoposti gli impianti e alle istruzioni dei costruttori della componentistica) dovranno essere previsti interventi di controllo e manutenzione preventiva al fine di garantire la sicurezza delle persone e dei beni nonché l’affidabilità del sistema elettrico evitando situazioni di guasto improvviso. 25 - DISPOSIZIONI FINALI L'impianto elettrico in oggetto rispetterà quanto riportato nella presente relazione, e sarà eseguito a perfetta Regola d'Arte da impresa in possesso dei requisiti tecnicoprofessionali, come espressamente richiesto dalla Legge 5 Marzo 1990 n. 46. La ditta installatrice, al termine dei lavori, dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto realizzato (art. 9 comma 1 Legge 5 marzo 1990 n. 46). Tale dichiarazione di conformità dovrà essere redatta secondo il modello allegato al conforme al Decreto del Ministero dell’Industria del Commercio 20 febbraio 1992. I disegni e le specificazioni, come documenti della prestazione professionale, sono e dovranno rimanere di proprietà del progettista. Non dovranno essere usati in altri progetti o sviluppi di questo progetto, salvo il caso di consenso scritto da parte del professionista. Il progettista non è responsabile per le attrezzature, le tecniche e per il coordinamento dei lavori. Infine il progettista non è responsabile per le misure di sicurezza adottate in cantiere così come previsto dagli art. 4 e 5 del D.L.vo n° 494/96. Sarà di esclusiva competenza del committente l’opportuna nomina del coordinatore della sicurezza per la progettazione e l’esecuzione dei lavori. Il progettista non si assume alcuna responsabilità in merito alle misure di sicurezza da adottare in cantiere, così come previsto dagli art. 4 e 5 del D.L.vo n° 494/96 e successive modifiche e integrazioni. Sarà di esclusiva competenza del committente l’opportuna nomina di del coordinatore della sicurezza per la progettazione e l’esecuzione dei lavori. via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 28 di 29 STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani Nella presente relazione e negli elaborati grafici allegati, sono stati considerati i seguenti atti progettuali : - percorsi delle linee - le sezioni dei conduttori - gli apparecchi utilizzatori - i carichi previsti - schema dei quadri elettrici - scelte progettuali - conformità alle Norme CEI ed alle Leggi vigenti La presente relazione costituisce parte integrante degli elaborati allegati e si riferisce esclusivamente alla sola progettazione con l'esclusione della D.L., di misurazioni strumentali e di verifica e/o collaudo finale. Viareggio lì, 12.09.2007 Il Progettista Gragnani Per. Ind. Alfredo via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361 P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K Pagina 29 di 29