COMUNE DI PIETRASANTA PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO

studio tecnico associato
dott. ing. andrea biagiotti – dott. Ing. tiziano suffredini
via bixio, 24 – 55049 viareggio
tel 0584 54707 – fax 0584 409333
[email protected]
Marzo 2008
COMUNE DI PIETRASANTA
PROGETTO ESECUTIVO PER LA
REALIZZAZIONE DI NUOVE TOMBE E
LA SOPRAELEVAZIONE DELLA
GALLERIA EST DEL CIMITERO DELLA
FRAZIONE DI VALLECCHIA
OPERE STRUTTURALI E AL RUSTICO
PROGETTO
IMPIANTO ELETTRICO
studio tecnico
per. Ind. alfredo gragnani
via pacinotti, 32 – 55049 viareggio
telefax 0584 943361
[email protected]
Proprietà:
Comune di Pietrasanta
Piazza Matteotti 29
Pietrasanta (LU)
Ubicazione:
Via Provinciale Vallecchia
Pietrasanta (LU)
Progetto e Direzione dei lavori:
Ing. Tiziano Suffredini
Via Bixio, 24
55049 Viareggio
Progetto e Direzione dei lavori impianti:
Per. Ind. Alfredo Gragnani
Via A. Pacinotti, 32
55049 Viareggio
STUDIO TECNICO Per. Ind. Alfredo Gragnani
RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA E RELAZIONE DI CALCOLO
1.1 - GENERALITÀ'
Nel presente progetto verrà trattato un impianto elettrico a partire dal punto di
consegna dell’ente distributore per un area cimiteriale. L’impianto elettrico sarà
alimentato a tensione non superiore a 1000 V c.a. (400/230 V) con potenza
impegnata pari a 18 kW. L’area cimiteriale, di proprietà del Comune di Pietrasanta, è
sita in Comune di Pietrasanta, Via Provinciale, località Vallecchia.
L’intervento in oggetto prevede la realizzazione di un piano interrato e la
sopraelevazione della galleria est, nonché la realizzazione di nuove tombe esterne,
per un total di 21 tombe, .229 loculi e 162 ossari.
La superficie in pianta lorda del fabbricato (somma dei vari piani) superiore a 200 mq,
l’intervento ricade nell’ambito di applicazione della Legge 46/90 art.1 comma 2, art.6
commi 1 e 2, nonché del D.P.R. 447/91 all’art.4 comma 1 lettera b). In particolare per
l’installazione dell’impianto elettrico è obbligatoria la redazione di progetto da parte di
professionista iscritto ad un albo professionale.
2 - PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO
L’impianto elettrico è stato progettato al fine di assicurare la protezione delle
persone e dei beni, nonché il corretto funzionamento dello stesso per l’uso previsto.
A tale scopo, nella stesura del progetto stesso, si è tenuto in maggior
considerazione la condizione dell’esercizio sicuro piuttosto che un contenimento dei
costi.
3.1 - RIFERIMENTI ALLA LEGISLAZIONE VIGENTE
- D.P.R. n. 547
del 27.04.1955
“Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”
- Legge 186
del 01.03.1968
“Disposizioni concernenti la produzione dei materiali,
apparecchiature, macchinari, installazione impianti elettrici
ed elettronici.”;
- Legge 791
del 18.10.1977
successive
modifiche
“Attuazione della Direttiva del Comitato delle Comunità del
Europee (n. 73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza e
che deve possedere il materiale elettrico destinato ad
essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.”;
- Legge 46
del 05.03.1990
“Norme per la sicurezza degli impianti.”;
- D.P.R. 447
del 6.12.1991
“Regolamento di attuazione della legge 5/3/90 n. 46,
in materia di sicurezza degli impianti.”;
- D.P.R. 392
del 18.04.1994
“Regolamento recante disciplina del procedimento di
riconoscimento delle imprese ai fini della installazione,
ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto
delle norme di sicurezza.”;
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P. IVA 01449920469 – C.F. GRG LRD 69B22 L833K
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- D.Lgs 626/94
del 19.09.1994
e successive
modifiche
“Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE,
89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,
90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.”;
- D. Lgs 493/96
del 14.08.1996
“Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le
prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza
e/o di salute sul luogo di lavoro.”
- D. Lgs 494
del 14.08.1996
“Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le
prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare
nei cantieri temporanei o mobili.”
- D.Lgs 626
del 25.11.1996
“Attuazione della direttiva 63/68/CEE in materia di
marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere
utilizzato entro taluni limiti di tensione.”;
3.2 - RIFERIMENTI ALLE NORME CEI e UNI
CEI 0-2
Guida per la definizione della documentazione di progetto
degli impianti elettrici.
CEI 17-13/1
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per
bassa tensione (quadri BT) -Parte 1: Apparecchiature di
serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di
serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS).
CEI 23-51
Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove
dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso.
domestico e similare.
CEI 64-8/1
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in
corrente continua.
Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali.
CEI 64-8/2
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in
corrente continua.
Parte 2: Definizioni.
CEI 64-8/3
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in
corrente continua.
Parte 3: Caratteristiche generali.
CEI 64-8/4
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in
corrente continua.
Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza.
CEI 64-8/5
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in
corrente continua.
Parte 5: Scelta e installazione dei componenti elettrici.
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CEI 64-8/6
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in
corrente continua.
Parte 6: Verifiche.
CEI 64-8/7
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in
corrente continua.
Parte 7: Ambienti e applicazioni particolari.
4 - ELENCO E DESCRIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
Il progetto consta di:
* - Schema planimetrico dei circuiti di:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA e F.M..
TAV. IE1 (allegata)
* - Schema planimetrico dei circuiti di:
ILLUMINAZIONE LOCULI..
TAV. IE1 (allegata)
* - Schema planimetrico circuiti di:
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA.
TAV. IE1 (allegata)
* - Schemi unifilari dei quadri di protezione e comando
TAV. IE2 (allegata)
* - Relazione tecnica dell'impianto progettato
5 - INDIVIDUAZIONE DEL SITO
La parte di area cimiteriale in oggetto, risulta raggiungibile da strada pubblica (via
Provinciale), per mezzo di un passo carrabile.
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6 - DESTINAZIONE D’USO
Al piano interrato, di superficie pari a circa 230 m2, saranno ricavati 24 loculi suddivisi
in 6 blocchi composti da 5 livelli, di un area destinata alla sepoltura delle 21 tombe di
famigli poste al piano terra e 80 ossari suddivisi in 10 blocchi su 8 livelli . Al piano
terra saranno ricavati 21 tombe di famiglia, mentre al piano primo saranno realizzati
205 loculi suddivisi in 41 blocchi su 5 livelli e 82 ossari.
I tre piani saranno collegati da n° 1 scala a rampa rettilinea e da n° 1 montaferetri.
Nel sottoscala del piano interrato verrà ricavato n° 1 locale di servizio all’interno dei
quale saranno installati i quadri elettrici di protezione e comando ed i trasformatori di
sicurezza asserviti ai circuiti di alimentazione delle lampade votive. Allo stesso piano,
in adiacenza la vano corsa del montaferetri, verrà ricavato un locale all’interno del
quale sarà ubicato il macchinario dell’ascensore, il relativo quadro elettrico di
comando e il quadro elettrico di protezione dei circuiti elettrici asserviti al montaferetri.
Al piano terreno, in adiacenza al vano corsa del motaferetri, saranno ricavati due
servizi igienici, di cui uno accessibile alle persone disabili. Tali servizi igienici saranno
dotati di antibagno comune.
7 - CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ELETTRICO
Il grado di protezione degli impianti elettrici installati in locali ordinari non soggetti ad
umidità (gallerie, ambienti confinati) sarà IP2X e/o IP4X. I componenti dell’impianto
elettrico installati in ambiente esterno presenteranno un grado di protezione minimo
IP55. Le lampade votive avranno grado di protezione almeno IPX3.
8 - SISTEMA DI DISTRIBUZIONE
Il sistema elettrico dell’impianto in oggetto è classificato dalla Norma CEI 64-8 di
prima categoria, poiché presenta una tensione nominale Vn pari a 400 V c.a.
L’impianto utilizzatore alimentato è derivato direttamente dai morsetti di uscita del
gruppo di misura di proprietà dell’ente distributore.
Il sistema, in base alla situazione del neutro e delle masse rispetto a terra, viene
classificato di tipo TT, in quanto il neutro è collegato direttamente a terra nella cabina
di trasformazione di proprietà dell’ente distributore mentre le masse saranno collegate
all’impianto di terra dell’utente (in parte esistente).
Alla luce di quanto sopra esposto il sistema di distribuzione e di utilizzazione
dell’energia elettrica presenta le seguenti caratteristiche:
- Sistema: Trifase + Neutro
- Tensione nominale fase-fase
400 V c.a.
- Tensione nominale fase-neutro
230 V c.a.
- Frequenza del sistema
50 Hz
- Potenza impegnata
18 Kw
- Temperatura locali di installazione 15 - 30 °C
- Temperatura esterna 0 - 45 °C
- Altitudine 30 m (s.l.m.)
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9 - SCELTA DEI COMPONENTI
Nella realizzazione dell’impianto elettrico in oggetto verranno utilizzati
esclusivamente materiali e componenti realizzati secondo le normative tecniche di
sicurezza dell’Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano
(CEI), provvisti di marchio IMQ o altro marchio elencato nell’Allegato IV del D.M.
13.06.1989, oppure dotati di certificati o attestati di conformità (legge n. 46 del
05.03.1990 art. 7 comma 1, D.P.R. n. 447 del 06.12.1991 art. 5 comma 2) alle norme
armonizzate (Norme EN) rilevanti al fine della sicurezza, stabilite dagli organi di
normalizzazione elettrotecnica ed elettronica notificati dagli stati membri alla
commissione della comunità europea CENELEC (legge n. 791 del 18.10.1977).
Tutti i materiali ed i componenti installati dovranno essere provvisti della marcatura
CE attestante la conformità degli stessi alle disposizioni di legge vigenti (legge n. 791
del 18.10.1977, D. L.vo n. 626 del 25.11.1996)
I componenti elettrici dovranno essere installati, utilizzati e mantenuti in esercizio in
maniera conforme alle loro destinazioni, non dovranno compromettere la sicurezza
delle persone, degli animali domestici e dei beni e non produrranno sovratemperature,
archi elettrici o radiazioni che possano causare pericolo; inoltre se durante le fasi di
installazione dovessero subire dei danneggiamenti dovranno essere sostituiti (non
sarà ammessa la riparazione di alcun componente dell’ impianto).
I componenti, scelti e messi in opera secondo le caratteristiche dell'ambiente,
saranno adatti alla frequenza e alla tensione nominale di alimentazione e scelti in
base alla corrente che li percorrerà nell'esercizio ordinario; inoltre saranno in grado di
sopportare anche le correnti che potranno prodursi in regime perturbato, tenendo
conto del tempo di intervento delle protezioni.
10 - DESCRIZIONE DEI CARICHI ELETTRICI
In conseguenza dei carichi elettrici previsti, deducibili dagli schemi unifilari dei quadri
di protezione (tavola IE2 allegata), l'impianto elettrico è stato progettato per una
potenza assorbita pari a 18 kW trifase (400 V). Tale potenza è frutto del calcolo della
contemporaneità di utilizzo delle varie utenze.
11.0 - SCELTA E MESSA IN OPERA DELLE CONDUTTURE
Nella scelta delle condutture elettriche si è tenuto conto della natura dei luoghi, della
tensione, delle sollecitazioni termiche ed elettromagnetiche che si possono produrre
in caso di cortocircuito, dalla temperatura ambiente locale più elevata, dalla
temperatura delle sorgenti di calore esterne e delle altre sollecitazioni alle quali le
condutture potranno essere sottoposte durante la realizzazione dell’impianto elettrico
e durante il servizio.
Al fine di evitare effetti dannosi del calore prodotto dai macchinari presenti negli
ambienti in oggetto, tutti i componenti delle condutture saranno posizionati a
sufficiente distanza dalle fonti di calore; se in fase di installazione, per qualsiasi
motivo, non si potrà ottemperare alla presente prescrizione, si installeranno opportuni
schermi di protezione.
Tutti i componenti delle condutture, saranno messi in opera e manipolati
esclusivamente a temperature comprese entro i limiti fissati dalle relative Norme o, in
mancanza delle stesse, indicati dal costruttore.
via A. Pacinotti, 32 – 55049 Viareggio (LU) – Telefax (0584) 943361
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Le condutture saranno protette contro l’ingresso di corpi liquidi e solidi (acqua e
polvere), pertanto ogni elemento delle stesse sarà conforme al grado di protezione IP
necessario per il luogo nel quale esso è installato, come indicato negli elaborati grafici
allegati alla presente relazione.
Nella scelta delle condutture si è inoltre tenuto conto delle possibili aggressioni e
danneggiamenti di ogni elemento della conduttura da parte di sostanze corrosive od
inquinanti, a tal fine saranno installati componenti resistenti a tali sostanze.
Le condutture sono state scelte, in modo da assicurare adeguata resistenza
meccanica alle sollecitazioni (urti o schiacciamenti) , come di seguito indicato; inoltre
saranno installate in modo tale che durante la posa, l’uso e la manutenzione dei cavi
essi non subiscano danneggiamenti alle guaine e agli isolamenti).
Le condutture saranno poste in opera in modo che i raggi di curvatura dei cavi non
costituiscano causa di danneggiato dei cavi stessi, sia in fase di installazione che in
fase di esercizio e manutenzione.
Le condutture elettriche saranno disposte o contrassegnate in modo tale da poter
essere identificate per le ispezioni, le prove, le riparazioni o le modifiche dell’impianto
11.1.1 -CAVIDOTTI INTERRATI
I cavidotti per posa interrata saranno realizzati con tubazione in polietilene a doppio
strato ad alta densità, resistenti all’urto, allo schiacciamento e alla perforazione.
Saranno utilizzati cavidotti costituiti da due elementi tubolari coestrusi, quello interno
liscio, al fine di consentire l’infilaggio dei conduttori riducendo al minimo l’attrito sulle
superfici del tubo, quello esterno currogato, per conferire flessibilità e resistenza
meccanica.
I cavidotti saranno posati ad una profondità minima di 0,5 m, e rispetteranno, negli
incroci e nei parallelismi con tubazioni metalliche di servizio (gas, ecc.), le distanze
minime di seguito indicate:
- 0,3 m da tubazioni metalliche (distanza misurata in pianta);
- 0,3 m negli incroci con tubazioni metalliche;
- 0,5 m da eventuali gasdotti 4a-7a specie (distanza misurata in pianta);
- 0,5 m negli incroci con gasdotti 4a-7a specie.
Nei parallelismi con tubazioni di adduzione gas sarà rispettata la distanza minima di
0,5 m, nel caso di incroci la conduttura elettrica interrata sarà dotata di protezione
meccanica addizionale (lastra o massetto in calcestruzzo).
Il percorso interrato delle tubazioni sarà segnalato in modo tale da rendere evidente la
loro presenza in caso di ulteriori scavi, a tal fine si provvederà alla posa in opera di
nastro monitore posato a non meno di 0,20 mt. al di sopra dei tubi.
11.1.2 - POZZETTI
Lungo i tratti di tubazione saranno posizionati i pozzetti di ispezione in corrispondenza
delle derivazioni, dei cambi di direzione, ecc. Nei tratti rettilinei la distanza tra due
pozzetti consecutivi non sarà superiore a 20 mt., in modo da facilitare la posa dei cavi
e rendere l’impianto sfilabile. I pozzetti, realizzati in c.l.s., avranno le dimensioni di
50x50xh60, in modo da permettere l’infilaggio dei cavi rispettando il raggio minimo di
curvatura ammesso ed evitare il danneggiamento delle guaine dei cavi. I pozzetti in
oggetto saranno muniti di chiusini di tipo carrabile.
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11.2 - TUBI PROTETTIVI
Le tubazioni di forma cilindrica per posa in vista, costruite con materiale
autoestinguente del tipo pesante (PVC), avranno grado di protezione minimo IP4X.
I tubi posati all’interno di pareti saranno del tipo leggero o pesante e seguiranno
percorsi orizzontali o verticali o paralleli agli spigoli delle pareti con una minima
pendenza per consentire lo scarico di una eventuale condensa.
Le tubazioni posate nei pavimenti seguiranno il percorso in pratica più breve.
In particolare i tubi rigidi saranno conformi alle Norme CEI EN 50086-1 (CEI 23-39),
CEI EN50086-2-1 (CEI 23-54) e CEI EN50086-2-1/A11 (CEI 23-54;V1).
Il diametro interno delle tubazioni e dei relativi accessori sarà pari ad almeno 1,3
volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi che essi sono destinati a
contenere, al fine di garantire la sfilabilità dei cavi stessi (Norma CEI 64-8 art.
522.8.1.1); i diametri delle varie tubazioni saranno scelti in conformità alle tabelle di
seguito riportate.In fase esecutiva saranno prese tutte le precauzioni necessarie atte
ad impedire l'otturazione delle tubazioni da calce, sassi ecc.
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Tabella 1 – Diametro minimo (mm) dei tubi flessibili in PVC, in relazione alla sezione ed al
numero dei cavi posati.
Sezione (mm2)
Cavi
Uo/U (#)
450/750 V
Tipo
Numero
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1,5
16
16
16
20
20
20
20
25
25
2,5
16
20
20
20
25
25
25
32
32
4
16
20
25
25
25
32
32
32
32
6
16
25
32
32
32
32
32
40
50
10
16
32
32
32
40
40
40
50
50
Bipolare
1
2
3
20
32
40
25
40
50
25
50
50
32
50
63
40
63
-
Tribolare
1
2
3
20
40
40
25
40
50
25
50
50
32
63
63
40
63
-
1
2
3
25
40
50
25
50
50
32
50
63
3263
-
50
-
1
2
3
4
5
6
7
8
9
25
40
50
50
63
63
63
-
25
40
50
50
63
63
63
-
25
50
50
63
63
63
63
-
25
50
63
63
63
-
32
50
63
-
Bipolare
1
2
3
25
50
63
32
50
63
32
63
63
32
63
-
40
-
Tribolare
1
2
3
25
50
63
32
50
63
32
63
63
32
63
-
40
-
1
2
3
32
50
63
32
63
63
32
63
-
40
-
40
-
Cavo unipolare PVC
(senza guaina)
Cavo
multipolare
PVC
Quadripolare
0,6/1 kV
Cavo unipolare PVC
PVC o Gomma
(con guaina)
Cavo
multipolare
PVC
o Gomma
Quadripolare
#
Uo indica la tensione nominale verso terra del cavo.
U indica la tensione nominale (trale fasi) del cavo.
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Tabella 2 – Diametro minimo (mm) dei tubi rigidi in PVC, in relazione alla sezione ed al numero
dei cavi posati.
Sezione (mm2)
Cavi
Uo/U (#)
450/750 V
Tipo
Numero
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1,5
16
16
16
16
20
20
20
25
25
2,5
16
16
16
20
20
20
20
25
25
4
16
16
20
20
20
25
25
32
32
6
16
20
25
25
32
32
32
40
40
10
16
25
32
32
32
40
40
50
50
Bipolare
1
2
3
16
32
40
20
40
40
20
40
50
25
50
50
32
-
Tribolare
1
2
3
16
32
40
20
40
50
20
40
50
25
50
-
40
-
Quadripolare
1
2
3
20
40
40
20
40
50
25
50
50
32
50
-
40
-
1
2
3
4
5
6
7
8
9
20
40
40
50
50
-
20
40
50
50
50
-
20
40
50
50
-
25
40
50
50
-
50
50
-
Bipolare
1
2
3
25
40
50
25
50
50
25
50
-
32
-
32
-
Tribolare
1
2
3
25
50
-
25
50
-
32
-
32
-
40
-
Cavo unipolare PVC
(senza guaina)
Cavo
multipolare
PVC
0,6/1 kV
Cavo unipolare PVC
PVC o Gomma
(con guaina)
Cavo
multipolare
PVC
o Gomma
#
Uo indica la tensione nominale verso terra del cavo.
U indica la tensione nominale (trale fasi) del cavo.
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11.3 - CASSETTE e SCATOLE
Le condutture saranno provviste di cassette ispezionabili mediante rimozione o
apertura di coperchio, destinate a fungere da rompitratta oppure a contenere i
dispositivi di giunzione, derivazione o altri componenti non manovrabili dall’esterno.
I coperchi saranno saldamente fissati alle cassette per mezzo di viti.
Le cassette avranno dimensioni tali che le giunzioni e i cavi posti nelle stesse non
occupino più del 50% del volume interno, inoltre le tubazioni saranno attestate in
modo da evitare eccessivi intrecci di cavi; nella tabella 1 riposata di seguito è indicato
il numero massimo di tubazioni attestabili alla cassetta, in relazione alle sue
dimensioni.
Le cassette contenenti circuiti a tensione diversa, saranno provviste di setti per la
separazione dei circuiti stessi, inoltre le tubazioni saranno attestate in modo da
rendere possibile la separazione dei circuiti in oggetto all’interno delle cassette.
Le cassette contenenti circuiti a tensione diversa, saranno provviste di setti per la
separazione dei circuiti stessi, inoltre le tubazioni saranno attestate in modo da
rendere possibile la separazione dei circuiti in oggetto all’interno delle cassette.
Le condutture saranno inoltre provviste di scatole destinate a contenere
apparecchiature di protezione, sezionamento e comando (interruttori, deviatori,
invertitori, commutatori, prese a spina ecc...).
Non saranno ammesse giunzioni entro scatole portafrutti; le scatole, destinate a
contenere apparecchiature appartenenti a circuiti differenti per tipo e tensione,
saranno provviste di setti separatori, inoltre le tubazioni ad esse attestate saranno
disposte in modo da rendere possibile la separazione dei circuiti sopra menzionati.
Tabella 1 – Numero massimo di tubi attestabili alle cassette, in relazione alla
grandezza (mm) dei tubi stessi.°
Dimensioni interne
LxHxP (mm)
Predisposizione
n° scomparti
Diametro del tubo (mm)
16
20
25
32
40
50
63
90x90x45
1
7
4
3
-
-
-
-
120x100x50
1
10
6
4
-
-
-
-
120x100x70
1
14
9
6
-
-
-
-
150x100x70
1
18
12
8
4
4
2
-
160x130x70
1
20
12
8
6
4
2
-
200x150x70
2
24
16
10
6
4
4
-
300x150x70
3
-
24
16
10
6
5
2
390x150x70
4
-
-
20
12
8
6
3
480x160x70
3
-
-
24
16
10
6
4
520x200x80
3
-
-
-
-
12
8
6
°
Nella compilazione della tabella si è ipotizzato che le tubazioni attestabili alla cassetta, contengano il
numero massimo di cavi ammesso (secondo quanto indicato nelle tabelle 1 e 2 riportate al punto 15.1.1
della presente relazione) e che il contenuto massimo dei cavi, tenuto conto delle giunzioni, non superi il 50%
del volume interno della cassetta.
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11.4.0 - CONDUTTORI
I cavi scelti in funzione del loro tipo di posa e in relazione alle condizioni di impiego,
saranno messi in opera in modo da evitare danneggiamenti alle guaine, agli
isolamenti dei cavi stessi ed alle loro terminazioni.
In fase di posa gli sforzi di tiro non dovranno essere applicati alle guaine o ai
rivestimenti isolanti, bensì ai conduttori, i quali non dovranno subire sollecitazioni
meccaniche eccessive (≤60 N per mm2 per i conduttori in rame) ne ruotare sul proprio
asse.
11.4.1 - CALCOLO DELLE CORRENTI DI IMPIEGO
Per poter scegliere in modo corretto alcune delle caratteristiche dei componenti
dell’impianto elettrico in oggetto (sezione dei conduttori, portate degli interruttori, ecc.)
è stata valutata l’intensità di corrente che può transitare nelle varie parti di un circuito,
considerando fra tutte le condizioni di carico ragionevolmente possibili, quella che
fornisce valori maggiori; tale valutazione è stata effettuata in base alla potenza, al
fattore di potenza e al rendimento degli apparecchi utilizzatori, nonché all’utilizzazione
e alla contemporaneità di funzionamento degli stessi.
11.4.2 - SEZIONE DEI CONDUTTORI
La sezione dei conduttori è stata determinata in funzione della corrente che
dovranno trasportare in condizioni ordinarie (corrente di impiego IB), della loro
massima temperatura di servizio, della caduta di tensione ammissibile, delle
sollecitazioni elettromeccaniche e termiche che si possono produrre in caso di
cortocircuito, del valore massimo dell’impedenza che permetta di assumere il
funzionamento delle protezioni contro i cortocircuiti e delle sollecitazioni meccaniche
alle quali i conduttori verranno sottoposti.
Le portate effettive per posa in aria Iz (A) dei cavi, nelle varie condizioni di posa,
sono state ricavate con la seguente formula:
Iz = Io x k1 x k2
dove:
Io =
portata in aria a 30 °C relativa al metodo di installazione previsto, ricavata
dalle Tabelle I e II (Norma CEI-UNEL 35024/1);
k1 =
fattore di correzione per temperature ambiente diverse da 30 °C
(Tabella III Norma CEI-UNEL 35024/1);
k1 =
fattore di correzione per più circuiti installati in fascio o strato
(Tabella IV, V o VI Norma CEI-UNEL 35024/1);
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Le portate effettive per posa interrata Iz (A) dei cavi, nelle varie condizioni di posa,
sono state ricavate con la seguente formula:
Iz = Io x k1 x k2 x k3 x k4
dove:
Io =
portata per posa interrata a 20°C relativa al metodo di installazione
previsto, ricavata dalla Tabella I (Norma CEI-UNEL 35026);
k1 =
fattore di correzione per temperature del terreno diverse da 20 °C
(Tabella II Norma CEI-UNEL 35026);
k2 =
fattore di correzione per gruppi di più circuiti installati sullo stesso piano
(Tabella III Norma CEI-UNEL 35026);
k3 =
fattore di correzione per profondità di interramento diverso da 0,80 m
(Tabella IV Norma CEI-UNEL 35026);
k4 =
fattore di correzione per resistività termica diversa da 1,5 K‫ج‬m/W
(Tabella V Norma CEI-UNEL 35026);
Per le reali sezioni dei conduttori si dovrà fare riferimento agli elaborati grafici
riportati nelle Tavole allegate.
I circuiti di alimentazione delle lampade votive, essendo circuiti di segnalazione
avranno sezione minima pari ad 1 mm2.
Per le reali sezioni dei conduttori si dovrà fare riferimento agli elaborati grafici
riportati nelle Tavola IE2 allegata.
13.4.3 - CADUTE DI TENSIONE
Le linee elettriche sono state dimensionate affinché le cadute di tensione tra l’origine
dell’impianto elettrico (morsetti del contatore di energia) e qualsiasi apparecchio
utilizzatore non siano superiori al 4 % della tensione nominale dell’impianto.
13.4.4- IDENTIFICAZIONE DEI CONDUTTORI
La identificazione dei conduttori in relazione alla colorazione del proprio isolamento
rispetterà le prescrizioni seguenti :
- Bicolore Giallo-Verde per il conduttore di terra, di protezione ed
equipotenziale;
- Colore Blu chiaro destinato al conduttore neutro
- Monocolore: Marrone, Nero, Grigio, per il conduttore di fase
- Altri colori: Rosso, Bianco per i circuiti SELV
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13.4.5 - CONNESSIONE ELETTRICHE
Le connessioni dei conduttori saranno effettuate mediante morsettiere adeguate al
materiale dei conduttore e dei loro isolamenti, al numero e alla forma delle anime dei
conduttori, alla sezione dei conduttori serrati, e al numero di conduttori da collegare
assieme. In particolare saranno utilizzati morsetti del tipo a vite isolati in materiale
plastico trasparente.
Al fine di garantire adeguata protezione meccanica, le connessioni saranno ubicate
all’interno di involucri (scatole).
Le connessioni tra i conduttori e gli altri componenti saranno realizzati in modo tale
da assicurare una continuità elettrica duratura e un’adeguata resistenza meccanica.
La conducibilità, l'isolamento e la sicurezza dell'impianto non dovranno essere
alterate da tali giunzioni.
In particolare non saranno ammesse connessioni eseguite in tubi, condotti o fuori
dalle scatole ed effettuate mediante attorcigliatura e ricoperta da nastro isolante.
14.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
La protezione contro i contatti diretti, che consiste nelle misure intese a proteggere
le persone contro i pericoli risultanti dal contatto con parti attive; intendendo per "Parti
Attive" quelle in tensione nel servizio ordinario (compreso il neutro), sarà realizzata
mediante isolamento delle parti attive stesse e per mezzo di involucri e barriere. Tali
misure di protezione sono intese a fornire una protezione totale contro i contatti diretti.
14.1 - PROTEZIONE MEDIANTE ISOLAMENTO
Le parti attive dei componenti saranno completamente ricoperte con un isolamento
che dovrà essere rimosso soltanto mediante distruzione.
L’isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica dovrà soddisfare le relative
Norme.
Per gli altri componenti elettrici la protezione sarà assicurata da un isolamento tale
da resistere alle influenze meccaniche, chimiche, elettriche e termiche alle quali può
essere soggetto nell’esercizio. Sarà vietato l’utilizzo di Vernici, lacche, smalti e
prodotti similari in quanto non idonei per assicurare un adeguato isolamento per la
protezione contro i contatti diretti.
14.2 - PROTEZIONE MEDIANTE INVOLUCRI
Le parti attive saranno poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare un
grado di protezione minimo IP4X.
Gli involucri saranno saldamente fissati ed avranno sufficiente stabilità e durata nel
tempo in modo da conservare il richiesto grado di protezione ed una conveniente
separazione dalle parti attive, nelle condizioni di servizio prevedibile, tenuto conto
delle condizioni ambientali.
Quando sia necessario aprire involucri o togliere parti di involucri, questo sarà
possibile esclusivamente con l’uso di una chiave o di un attrezzo.
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14.3 - PROTEZIONE ADDIZIONALE MEDIANTE INTERRUTTORE
DIFFERENZIALE
Come protezione addizionale contro i contatti diretti, tutti i circuiti facenti parte del
presente impianto, ad esclusione del circuito di alimentazione del motore del
montaferetri, saranno protetti da interruttori differenziali aventi corrente nominale di
intervento (Idn) non superiore a 30mA.
15.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
La protezione delle persone contro i pericoli risultanti dal contatto con parti
conduttrici che possono andare in tensione in caso di cedimento dell'isolamento
principale, sarà realizzata mediante l’interruzione automatica dell’alimentazione e
mediante l’impiego di componenti elettrici di Classe II.
15.1.0- PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA
DELL’ALIMENTAZIONE
I dispositivi di protezione scelti interromperanno automaticamente l’alimentazione
dei circuiti o dei componenti elettrici che proteggeranno contro i contatti indiretti, in
modo che, in caso di guasto di impedenza trascurabile, nei circuiti o nei componenti
elettrici stessi, tra una parte attiva (conduttore di fase) ed una massa o un conduttore
di protezione, non persisterà, per una durata sufficiente a causare un rischio di effetti
fisiologici dannosi in una persona in contatto con parti simultaneamente accessibili,
una tensione di contatto pericolosa (50 V c.a.).
L’interruzione automatica di ogni circuito sarà affidata ad interruttori differenziali aventi
caratteristiche di intervento tali da garantire, in caso di guasto in qualunque parte
dell’impianto, l’interruzione automatica dell’alimentazione ed il rispetto della
condizione seguente :
R A ⋅ I A ≤ 50
Dove :
- RA è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle
masse, in ohm;
- I A è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di
protezione, in ampere. Essendo il dispositivo di protezione utilizzato un dispositivo di
protezione a corrente differenziale, I A è la corrente nominale differenziale I dn .
Tutte le masse protette contro i contatti indiretti dallo stesso dispositivo di protezione
saranno collegate all’impianto di terra unico per mezzo dei conduttori di protezione,
mentre le masse estranee (tubazioni di alimentazione impianti di servizio, parti
strutturali metalliche, armature principali del cemento armato, le reti metalliche
elettrosaldate) saranno collegate all’impianto unico di terra mediante il conduttore
equipotenziale.
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15.1.1 - INTERRUTTORI DIFFERENZIALI
Per la protezione dei circuiti dai contatti indiretti saranno adottati dispositivi
differenziali con toroide contenuto nel blocco differenziale stesso.
Tali dispositivi, installati nei quadri di protezione, sono stati scelti in base alla corrente
massima che fluisce nei circuiti da essi protetti in condizioni ordinarie di
funzionamento, e in funzione delle caratteristiche di seguito riportate:
- Tensione nominale;
- Corrente differenziale nominale di intervento;
- Tipo di intervento;
- Funzionamento in presenza di componenti continue o pulsanti di tipo unidirezionale;
- Tempo di intervento o totale di sgancio;
- Potere di chiusura ed interruzione differenziale nominale I∆m.
Per la protezione dei circuiti saranno adottati interruttori differenziali puri e blocchi
differenziali da associare a interruttori magnetotermici, di tipo istantaneo con corrente
nominale differenziale I∆n pari a 0,3A (protezione motore montaferetri) e 0,03 A,
tensione nominale 230-400 V, di Classe AC (sensibili alla sola corrente di dispersione
alternata), per tutti i restanti circuiti.
Al fine di garantire la selettività tra i dispositivi di protezione installati in serie, a monte
dei differenziali sopra descritti, sarà installato un relè del tipo selettivo avente corrente
differenziale regolata pari a 0,3 A, di Classe A, tensione nominale 415 V.
I dispositivi differenziali adottati garantiranno, in qualunque momento, la protezione
differenziale senza intervenire (intervento intempestivo), in presenza di correnti di
dispersione transitorie, non pericolose per le persone e per i beni, che si richiudono
sulla terra attraverso una capacità (causate da sovratensioni di natura atmosferica, da
sovratensioni di manovra, da messa sotto tensione di circuiti che presentano una forte
capacità verso terra).
15.2 - PROTEZIONE MEDIANTE COMPONENTI ELETTRICI DI CLASSE II
La presente protezione sarà assicurata con l’uso di componenti elettrici aventi un
isolamento doppio o rinforzato (Classe II), tali componenti sono identificati con il
simbolo grafico riportato in fig.1
- Fig. 1 Componente o apparecchio di Classe II
Le parti conduttrici racchiuse nell’involucro isolante non dovranno essere collegate
ad un conduttore di protezione.
L’installazione dei componenti elettrici sopra citati (fissaggio, collegamento dei
conduttori, ecc.) sarà effettuata in modo da non danneggiare la protezione assicurata
secondo prescrizione di costruzione degli stessi componenti elettrici.
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15.3 - PROTEZIONE COMBINATA CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI
La protezione combinata contro i contatti diretti e indiretti delle lampade votive sarà
garantita mediante l’alimentazione degli stessi con circuiti a bassissima tensione di
sicurezza SELV (12 V c.a.). I trasformatori di sicurezza che alimentano i circuiti SELV,
come precedentemente detto, saranno ubicati nel locale di installazione dei quadri
elettrici di protezione e comando posto al piano interrato I circuiti SELV saranno
costituiti da cavi unipolari isolati in PVC del tipo N07V-K tensione nominale 450/750 V,
posati parte in tubazioni esclusive e parte in tubazioni comuni ai circuiti a tensione
diversa. I cavi utilizzati per la formazione dei circuiti di sicurezza, essendo posati in
alcuni tratti assieme ai circuiti alimentati a 230/400 V, risultano isolati per la massima
tensione presente.
I circuiti SELV e le masse facenti parte dei circuiti stessi non dovranno essere
collegati a terra in nessun punto.
16.0 - MESSA A TERRA
La messa a terra di protezione di tutte le parti di impianto sarà effettuata collegando
le parti interessate all’impianto di terra unico esistente per mezzo di conduttori di
protezione.
Tale impianto di terra è costituito da:
dispersori intenzionali e di fatto (strutture in cemento armato del fabbricato),
conduttore di terra, collettore (o nodo) principale di terra, conduttori di protezione,
conduttori equipotenziali.
16.1 - DISPERSORE
Il collegamento elettrico con il terreno è realizzato per mezzo di picchetti esistenti in
acciaio zincato avente sezione a croce. Nell’esecuzione delle opere in cemento
armato si provvederà alla realizzazione di collegamenti delle armature in ferro delle
strutture in cemento armato stesse, mediante corda di rame nuda avente sezione pari
a 35 mm2 formata da trefoli aventi diametro pari a 1,8 mm.
16.2 - CONDUTTORE DI TERRA
Il conduttore di terra, avente lo scopo di collegare i dispersori dell’impianto di terra
esistente al collettore (o nodo) principale di terra del nuovo fabbricato, sarà realizzato
con corda di rame isolata avente sezione pari a 35 mm2, posata in tubo protettivo in
modo da non sottoporlo a sforzi meccanici ne assoggettarlo al pericolo di corrosione o
logoramento meccanico.
L’impianto di terra di fatto, costituito dalle dalle opere in cemento armato del
fabbricato,poste in intimo contatto con il terreno, saranno collegate al nodo principale
di terra mediante corda di rame nuda della sezione di 35 mm2 come riportatto al punto
16.1 precedente.
Le giunzioni soggette a corrosione, specialmente quelle a contatto con il terreno,
dovranno essere protette contro la corrosione ad esempio mediante verniciatura,
catramatura o nastratura.
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16.3 - COLLETTORI ( O NODI ) DI TERRA
I collettori (o nodi) di terra saranno costituiti da una piastra metallica (in rame
preferibilmente stagnato o cadmiato), provvista di morsetti, viti e bulloni per fissare i
capicorda dei conduttori.
Al tale piastra si collegherà :
- il conduttore di terra (nodo principale)
- i conduttori di protezione
- i conduttori equipotenziali
I conduttori saranno identificati mediante targhette con idonea segnalazione
secondo quanto richiesto dalla normativa tecnica vigente (Norma CEI 64-8).
16.4 - CONDUTTORI DI PROTEZIONE
I conduttori di protezione PE collegheranno le masse degli utilizzatori al nodo di terra
al fine di garantire la protezione contro i contatti indiretti.
La sezione dei conduttori è stata determinata in modo convenzionale, in base alla
sezione del conduttore di fase, come indicato nella tabella seguente
(Norme CEI 64-8 Tab. 54F):
Sezione dei conduttori di fase
dell’impianto
S (mm2)
Sezione minima del corrispondente
conduttore di protezione SP (mm2)
S < = 16
Sp = S
16 < S < = 35
Sp = 16
S > = 35
Sp = S/2
La sezione dei conduttori di protezione comune a più circuiti è stata determinata in
funzione del conduttore di fase di sezione maggiore.
Il conduttore di protezione ed i conduttori di fase facenti parte dello stesso circuito
saranno posati nella medesima conduttura.
16.5 - CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI
Le masse estranee, intendendo per tali tutte le parti conduttrici non facenti parte
dell’impianto elettrico in grado di introdurre un potenziale, dovranno essere collegate a
terra per mezzo di conduttori equipotenziali, al fine di assicurare l'equipotenzialità fra
le masse estranee stesse e le masse.
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16.5.1 - CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI
Le masse estranee saranno collegate al nodo principale di terra per mezzo di
conduttori equipotenziali principali realizzati in corda di rame isolata in P.V.C. avente
sezione pari a 16 mm2; tali conduttori, protetti meccanicamente, seguiranno percorsi
brevi.
17.0 - PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI
Al fine di garantire la protezione dei conduttori e dei loro isolamenti da valori di
corrente (sovraccarichi e cortocircuiti) che possono provocare sollecitazioni termiche
di diverso genere e sollecitazioni meccaniche per sforzi elettrodinamici, sono state
effettuate le necessarie scelte dei dispositivi di interruzione automatica
dell’alimentazione, come di seguito specificato.
17.1 - PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI DI SOVRACCARICO
La protezione dei conduttori di tutti i circuiti dalle correnti di sovraccarico sarà
garantita da dispositivi di protezione che interverranno prima che tali correnti possano
provocare un riscaldamento nocivo dell’isolante, dei collegamenti, dei terminali o
dell’ambiente circostante le condutture.
A tal fine, sulla base delle correnti di impiego, si sono dedotti i valori delle correnti
nominali degli interruttori automatici, e le portate effettiva dei cavi di alimentazione dei
quadri di distribuzione e dei singoli utilizzatori, in accordo con le prescrizioni normative
di seguito indicate :
1) Ib ≤ In ≤ Iz
2) If ≤ 1,45 Iz
dove:
Ib = corrente di impiego del circuito
In = corrente nominale o di regolazione del dispositivo di protezione
Iz = portata in regime permanente della conduttura calcolata secondo le effettive
condizioni di funzionamento
If = corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il
tempo convenzionale in condizioni definite
La verifica della seconda condizione non è necessaria in quanto sono stati scelti
interruttori automatici aventi i seguenti valori di correnti di funzionamento:
- 1,45 In per gli interruttori per uso domestico (conformi alla norma CEI 23-3)
- 1,3 In per interruttori per uso industriale (conformi alle norma CEI EN 60947-2)
I circuiti sono stati progettati in modo che non si presentino frequentemente
sovracorrenti prolungate di intensità inferiore alla corrente di funzionamento dei
dispositivi di protezione.
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17.2 - PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI DI CORTOCIRCUITO
La protezione dei conduttori di tutti i circuiti dalle correnti di cortocircuito sarà
garantita da dispositivi di protezione che interromperanno tali correnti prima che esse
possano divenire pericolose a causa degli effetti termici e meccanici prodotti nei
conduttori e nelle connessioni.
I dispositivi di protezione sono stati scelti in modo che il loro potere di interruzione
non sia inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione, e
interromperanno tutte le correnti, provocate da un cortocircuito in qualsiasi punto del
circuito, in un tempo inferiore a quello che porta i conduttori alla temperatura limite
ammissibile.
I dispositivi di protezione soddisferanno pertanto le seguenti condizioni:
1) Pi > Icc
2) (I2t) ≤ k2s2
dove:
Pi = potere di interruzione del dispositivo di protezione espresso in kA
Icc = Valore efficace della componente simmetrica della corrente presunta di
cortocircuito
I = valore efficace della corrente di cortocircuito
t = durata in secondi
K = coefficiente dipendente dal tipo di isolamento dei conduttori
s = sezione dei conduttori in mm2
Le apparecchiature di protezione sono state scelte in modo tale che:
- la corrente simmetrica di cortocircuito presunta a inizio linea risulti minore o uguale
al valore limite superiore della corrente massima di cortocircuito Ib;
- La corrente simmetrica di cortocircuito presunta a fine linea risulti superiore o uguale
al valore limite inferiore della corrente minima di cortocircuito Ia.
I valori di corrente presunta di cortocircuito dei circuiti trifase sono stati calcolati, a
inizio linea considerando il guasto trifase (guasto più gravoso), mentre a fine linea
stimando il guasto monofase (fase-neutro o fase-fase nei circuiti in cui il conduttore
neutro non è distribuito).
I cc max ≤ I b
I cc min ≥ I a
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Per determinare il valore delle correnti di cortocircuito presunte nei vari punti
dell’impianto si è proceduto come di seguito riportato:
I cc =
I cc =
I cc =
U
3 R2t + X 2t
U
R2t + X 2t
U
R2t + X 2t
guasto trifase
guasto fase-fase
guasto fase-neutro
dove:
I cc = valore efficace della componente simmetrica della corrente presunta di
cortocircuito espressa in kA
U = tensione di fase (o stellata in caso di guasto monofase fase-neutro) espressa in V
Rt = resistenza dei circuiti a monte del punto scelto espressa in mΩ
X t = reattanza dei circuiti a monte del punto scelto espressa in mΩ
Il valore della corrente presunta di cortocircuito nel punto di consegna è comunicata
all’utente dall’ente distributore dell’energia.
I valori delle impedenze sono state calcolate come di seguito illustrato:
- Collegamento in sbarre o in cavo
Rc = ρ ⋅
L
S
Xc = k ⋅ L
dove:
L = lunghezza espressa in m
S = sezione espressa in mm2
 mΩ⋅ mm2 
ρ = resistività espressa in 

m


k = coefficiente desunti dalle tabelle delle caratteristiche tecniche dei cavi
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17.3 - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI
La protezione combinata dalle correnti di sovraccarico e di cortocircuito dei circuiti
sarà assicurata da interruttori automatici magnetotermici, i quali soddisferanno
contemporaneamente alle prescrizioni normative precedentemente illustrate. Tali
dispositivi, installati nei rispettivi quadri di protezione, sono stati scelti tenendo conto
delle caratteristiche di intervento magnetico, riconducibili alla minima sovracorrente
che può far intervenire lo sganciatore elettromagnetico Im1 e alla minima corrente che
fa certamente intervenire lo sganciatore elettromagnetico Im2.
Per la protezione delle linee di alimentazione di apparecchi utilizzatori ordinari, si e
scelta come tipo di caratteristica di intervento la curva C nella quale:
Im1÷Im2 = 7÷10 In (per i prodotti di applicazioni industriali rispondenti alla norma CEI
EN 60947-2 - CEI 17-5)
Im1÷Im2 = 5÷10 In (per gli interruttori di sovracorrente per usi domestici o similari
rispondenti alla norma CEI 23-3)
I dispositivi di protezione adottati saranno idonei inoltre a svolgere la funzione di
sezionamento di tutti i poli dei vari circuiti (conduttori di fase e conduttore neutro), in
modo da garantire la sicurezza delle persone incaricate ad eseguire lavori, riparazioni,
localizzazioni di guasti o sostituzione di apparecchi, su parti attive o nelle loro
vicinanze.
Il quadro completo dei dati relativi alle grandezze elettriche pertinenti i vari circuiti,
sono desumibili dagli schemi unifilari dei quadri elettrici riportati negli elaborati grafici
allegati.
17 - QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE
Il quadro elettrico di distribuzione, installato nel vano gruppi di misura E.N.E.L
(distanza dal gruppo di misura < 3mt.), del tipo per installazione a parete, sarà idoneo
per il montaggio di interruttori automatici modulari. Detto contenitore, realizzato in
materiale isolante autoestinguente, avrà grado di protezione IP 40 e sarà dotato di
portella di chiusura con chiave o attrezzo.
Il quadro elettrico di distribuzione generale, il quadro secondario locale macchinario
ascensore e i quadri di protezione dei circuiti di alimentazione delle lampade votive,
saranno del tipo da incasso e avranno grado di protezione IP 40. Tali quadri, costituiti
da contenitori in materiale isolante autoestinguente, dotati di portella
trasparentemunita chiudibile con chiave o attrezzo, saranno idoneo per il montaggio di
interruttori automatici modulari.
Tali quadri di tipo ANS (quadro non di serie parzialmente soggetto a prove di tipo)
saranno costruiti con apparecchiature sottoposte singolarmente alle prove di tipo
indicate dalla norma CEI-EN 60439-1 (CEI 17-13/1), inoltre, avendo corrente
nominale in entrata inferiore a 125 A e una corrente di cortocircuito nominale presunta
nel punto di installazione non superiore a 10 kA, saranno realizzati in conformità alla
Norma CEI 23-51. Gli involucri di detti quadri saranno conformi alla norma CEI 23-49.
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Sui quadri sopra menzionati dovranno essere apposte delle targhette identificatrici
indelebili, riportanti i seguenti dati:
- Nome o marchio del costruttore
- Tipo o numero di identificazione
- Corrente nominale (Inq)
- Natura della corrente
- Frequenza (Hz)
- Tensione nominale di funzionamento (Un)
- Grado di protezione
QUADRO DI DISTRIBUZIONE
Norma di riferimento CEI 23-51
Costruttore
Natura della corrente
S.I.E. S.r.l.
G10/410
Tipo o numero di identificazione
alternata monofase
Tensione Nominale
230 V
Grado di protezione
IP 40
Frequenza
50 Hz
Corrente nominale (Inq)
32 A
Esempio di targa richiesta dalla norma CEI 23-51
Per i quadri realizzati in conformità alle Norme CEI 23-51 il costruttore dovrà
rilasciare la prescritta dichiarazione di conformità, dopo aver eseguito:
- a) Il controllo visivo dei dati di targa e della conformità del quadro agli schemi
circuitali e ai dati tecnici;
- b) La verifica del corretto cablaggio, del funzionamento meccanico, e se necessario,
del corretto montaggio degli apparecchi, della sistemazione dei cavi e del
funzionamento elettrico.
- c) La verifica del collegamento delle masse al conduttore di protezione, con esame
a vista e con prova strumentale (per i quadri aventi carpenteria metallica).
- d) La prova della resistenza d’isolamento verso massa dei conduttori attivi, che
misurata a 500 V, deve essere almeno 1000 Ω/V riferita alla tensione nominale
verso terra del circuito
- e) La verifica dei limiti di sovratemperatura (i dispositivi installati all’interno
dell’involucro devono dissipare nel loro complesso una potenza Ptot non
superiore a quella che l’involucro può dissipare nell’ambiente circostante.
A tal fine deve essere verificata la relazione Ptot = 1,2 Pdp + Pau ≤ Pinv
Dove:
Pdp è la potenza dissipata dai dispositivi di protezione e/o di manovra;
Pau è la potenza dissipata dagli ausiliari, ad esempio trasformatori, lampade ecc;
Pinv è la potenza dissipata dall’involucro, dichiarata dal costruttore dell’involucro
Il coefficiente 1,2 tiene conto in modo forfetario della potenza dissipata dai
collegamenti, dalle prese a spina, relè, timer, ecc.)
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I dispositivi di protezione e comando installati all’interno dei quadri di distribuzione
saranno dotati di targhetta indelebile, facilmente leggibile e fissata in modo non
amovibile, che ne indichi la propria destinazione d’uso.
Nelle immediate vicinanze dei quadri sarà inoltre apposta la segnaletica di sicurezza
prevista dal D. L.vo 626/94 conforme al D. L.vo 493/96, ed in particolare:
-Attenzione Tensione elettrica pericolosa;
-Vietato usare acqua per spegnere incendi;
-Vietato effettuare manovre al personale non autorizzato
19.1 - COMANDI FUNZIONALI
Per i circuiti che richiedono di essere comandati in modo indipendente dalle altre
parti di impianto, sono stati previsti dispositivi di comando funzionale (interruttori di
manovra, interruttori automatici, contattori, relè ausiliari, prese a spina fino a 16A,
ecc.). Detti dispositivi, destinati alla chiusura, apertura dell' alimentazione di uno o più
apparecchi utilizzatori, saranno idonei a sopportare le condizioni più severe in cui gli
stessi possono essere chiamati a funzionare.
Sarà vietato l’inserimento del dispositivo di comando unipolare sul conduttore
neutro.
19.2 - COMPONENTI PER SERIE CIVILI
Negli ambienti ordinari (Locali di installazione dei quadri elettrici, locale macchinario
ascensore e servizi igienici) saranno installate serie componibili di tipo civile
rispondente alle norme CEI 23-5, 23-9, 23-16.
I frutti saranno inseriti a mezzo di attacco rapido al telaio (la loro rimozione sarà
consentita esclusivamente con l’ausilio di attrezzo); il quale sarà fissato alla scatola
portafrutti da incasso a mezzo di viti e sullo stesso saranno successivamente fissate
le placche a pressione.
La serie dovrà prevedere interruttori unipolari e bipolari,interruttori con sensore di
movimento a raggi infrarossi passivi, pulsanti, prese a spina 10 e/o 16A, prese a spina
10-16A UNEL, basi portafusibili, interruttori automatici fino a 16 A (norma CEI 23-3).
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19.3 - FUSIBILI
Premettendo che l'esercizio ordinario dell'impianto elettrico non sarà affidato a
persone addestrate, i fusibili saranno scelti ed installati in modo che il ricambio sotto
tensione della cartuccia potrà effettuarsi senza pericolo. Le basi dei fusibili che
utilizzeranno portafusibili a vite dovranno essere collegate in modo che il contatto
centrale si trovi a monte della stessa base.
. Le basi dei fusibili che utilizzeranno portafusibili a spina dovranno essere disposte
in modo da escludere la possibilità che il portafusibile possa fare contatto con le parti
conduttrici delle due basi dei fusibili adiacenti.
I fusibili, le cui cartucce possano essere rimosse o sostituite da persone non
addestrate, devono essere di un tipo che sia conforme alle prescrizioni di sicurezza
riportate nella normativa tecnica vigente (Norme CEI).
I fusibili utilizzati di forma cilindrica (f.to 10,3x38), saranno del tipo gG (fusibili per uso
generale) potere d’interruzione 6 kA, tensione nominale di esercizio 230V c.a.,
rispondente alle Norme CEI.
19.4 - PRESE A SPINA
Le prese a spina installate sia per alimentare apparecchi trasportabili mobili o
portatili sia per alimentare apparecchi fissi sono state scelte in modo da prevenire i
danneggiamenti che potranno presumibilmente derivare dalle condizioni d'ambiente e
d'uso.
In ambiente ordinario è stata prevista una presa a spina monofase 2P+T a poli
allineati con alveoli schermati per installazione fissa, grado di protezione IP 21, aventi
corrente nominale di 10A-16A, munita di contatti di terra centrale. Detta presa di
corrente, conforme alle norme CEI 23-5 e CEI 23-16, sarà installata in modo tale che
l'asse geometrico di inserzione della relativa spina sia orizzontale e posto ad un
altezza dal piano di calpestio di almeno 900-1000 mm.
Nel locale di installazione del macchinario dell’ascensore, per l’alimentazione degli
apparecchi necessari per le operazioni di manutenzione, sarà installata una presa a
spina per usi industriali del tipo interbloccata con fusibili avente corrente nominale non
superiore alla corrente nominale delle prese stesse, conformi alle norme CEE 17, CEI
23-12 (CEI EN 60309-1/60309-2). Detta presa, avente grado di protezione IP55 sia a
spina inserita sia a spina disinserita (Norma CEI 70-1), sarà installata su scatola
incassata nella muratura.
Al fine di aumentare il grado di sicurezza delle persone i circuiti di alimentazione
delle prese a spina in oggetto saranno protetti con interruttori differenziali aventi
corrente nominale differenziale di 0,03 A.
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20 - IMPIANTO INTERNO DI PROTEZIONE DAI FULMINI (LPS interno)
Al fine di ridurre gli effetti elettrici ed elettromagnetici prodotti delle correnti da
fulmine in caso di fulminazione indiretta (sovratensioni causate dalla fulminazione
diretta degli impianti esterni, o per accoppiamento induttivo) e dalle sovratensioni
introdotte a causa di manovre sulla rete di distribuzione, ecc., si provvederà
all’installazione, in posizione accessibile ed ispezionabile, di limitatori di
sovratensione.
In particolare saranno utilizzati scaricatore aventi le seguenti caratteristiche:
1) Scaricatore di corrente da fulmine – limitatore di sovratensione da installare
all’interno del quadro di distribuzione generale [Q1]
•
•
•
•
•
Classe di prova I
Tensione massima continuativa Uc = 255 V/ 50 Hz
Livello di protezione Up ≤ 1,5 kV
Corrente impulsiva da fulmine Iimp = 100 kA ( forma d’onda della corrente di prova
10/350 µs)
Tempo d’intervento tA ≤ 100 ns
Gli scaricatori saranno collegati con condutture brevi tra i cavi di alimentazione (L1,
L2, L3, N) e la terra dell’impianto (nella realizzazione di tale collegamento saranno
evitati parallelismi tra la linea da proteggere ed il conduttore di protezione dei limitatori
stessi).
Il collegamento tra i limitatori di sovratensione e la barra o morsettiera
equipotenziale, sarà realizzata con corda di rame isolata.
I limitatori di sovratensione dovranno essere periodicamente controllati, specialmente
dopo i grossi temporali, al fine di verificare la perfetta efficienza.
Per salvaguardare l’incolumità delle persone occupanti l’area cimiteriale ed i beni in
essa contenuti, sarà cura del committente far eseguire una valutazione del rischio
contro la fulminazione del fabbricato (secondo CEI EN 62305-2/-3), ed adottare le
misure di protezione necessarie.
21.1 - ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE GENERALE INTERNA
I locali e le gallerie saranno adeguatamente illuminati mediante luce artificiale
idonea per intensità, qualità e distribuzione . Il tipo di illuminazione adottato e la sua
distribuzione permetteranno un facile riconoscimento degli oggetti ivi presenti e
sufficienti per evitare l’affaticamento visivo e rendere chiaramente percepibili le
situazioni di pericolo.
La scelta dei corpi illuminati è stata eseguita in maniera tale da garantire, sul piano
di lavoro ad un’altezza di 0,85 mt. dal pavimento e nelle zone di passaggio a 0,20 mt.
dal pavimento stesso, il grado di illuminamento di esercizio raccomandato dalle
normative e legislazioni vigenti (norma UNI EN 12464-1, D. L.vo 626/94).
Il tipo di apparecchi di illuminazione adottati e il relativo posizionamento sono riportati
negli elaborati grafici allegati alla presente relazione.
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21.2 - ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE DI SICUREZZA
Al fine di garantire la sicurezza delle persone in caso di mancanza dell’illuminazione
ordinaria è stata prevista un ‘illuminazione di sicurezza, che per intensità, qualità e
distribuzione permetterà in caso di emergenza il raggiungimento, senza pericolo di
infortuni, delle vie di esodo e la loro sicura percorribilità fino ad un luogo sicuro
(esterno).
Le prestazioni dell’illuminazione di sicurezza sono state differenziate secondo le
varie aree, in particolare:
- per le vie di esodo si è adottato un illuminamento di 5 lux;
- per gli ambienti si è considerato un valore di illuminamento pari a 2 lux;
L'illuminazione di sicurezza dei vari locali, nonché della cabina e del vano corsa
montaferetri), sarà realizzato con corpi illuminanti autoalimentati dotati di batteria in
tampone, muniti di lampade fluorescenti compatte; mentre l’illuminazione di sicurezza
delle gallerie e delle scale di accesso alle stesse sarà realizzata con corpi lampada,
inseriti sui circuiti di illuminazione ordinaria, muniti di gruppo automatico di emergenza
(inverter e batterie in tampone).
I corpi illuminanti autoalimentati, inseriti sul circuito di illuminazione di sicurezza,
avranno un autonomia minima di 1h con un tempo di ricarica di 12h.
Il tipo di apparecchi di illuminazione adottati e il relativo posizionamento sono riportati
negli elaborati grafici allegati alla presente relazione (Tavola IE1).
I corpi illuminanti saranno installati nelle posizioni indicate negli schemi planimetrici
allegati alla presente relazione, e posti fuori dalla portata di mano.
In prossimità delle uscite e lungo le vie di esodo saranno installati cartelli
fotoluminescenti con pittogramma raffigurante la segnaletica di sicurezza.
22.3 - ILLUMINAZIONE DEI LOCULI
L'illuminazione dei singoli loculi sarà eseguita con lampade votive, equipaggiate con
lampadine a led da 0,3 W/12V (Attacco E14).
Al fine di evitare perdite d’isolamento, cortocircuiti e disfunzioni dell’impianto, le
lampade votive avranno grado di protezione minimo IPX3 (protezione contro la
pioggia).
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23 - VERIFICHE
Prima della messa in funzione dell’impianto saranno effettuate le seguenti verifiche:
Esame a vista
L’esame a vista dell’impianto elettrico installato accerterà che le condizioni di
realizzazione siano conformi alle normative vigenti (Norme CEI 64-4/64-8). Inoltre
durante l’esecuzione dell’esame a vista si verificherà che i componenti elettrici siano
conformi alle prescrizioni di sicurezza indicate dalle relative Norme, siano stati scelti
correttamente e non presentino danneggiamenti visibili tali da compromettere la
sicurezza.
In particolare l’esame a vista riguarderà le seguenti condizioni:
- metodi di protezione contro i contatti diretti e indiretti;
- metodi di protezione contro gli effetti termici;
- scelta dei conduttori;
- scelta e corretta messa in opera dei dispositivi di protezione e segnalazione
- scelta e corretta messa in opera dei dispositivi di sezionamento e comando;
- scelta dei componenti elettrici e delle misure di protezione idonee in riferimento alle
influenze esterne;
- identificazione dei conduttori di neutro e di fase;
- presenza di schemi, cartelli monitori e di informazioni analoghe;
- identificazione dei circuiti, dei dispositivi di protezione, dei morsetti, ecc.;
- idoneità delle connessioni dei conduttori;
- agevole accessibilità dell’impianto per interventi operativi e di manutenzione.
Prove
A seguito dell’esame a vista saranno eseguite le seguenti prove:
- continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e
supplementari;
- resistenza di isolamento tra ogni conduttore attivo dell’impianto elettrico e la terra;
- protezione dai contatti indiretti mediante interruzione automatica dell’alimentazione;
- prove di polarità degli interruttori unipolari;
- prova di tensione applicata (da effettuare su eventuali componenti non costruiti in
fabbrica);
- prove di funzionamento di tutte le apparecchiature;
Nel caso in cui una delle prove sopra elencate rilevasse la presenza di un difetto, tale
prova e ogni altra prova precedente che possa essere stata influenzata dal difetto
rilevato dovranno essere ripetute dopo l’eliminazione del difetto stesso.
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24 - GESTIONE E MANUTENZIONE
Al fine di assicurare l’intervento tempestivo e sicuro su ogni parte dell’impianto sia in
fase di gestione sia in occasione di interventi di manutenzione e controllo, gli schemi
elettrici allegati alla presente relazione devono essere tenuti a disposizione del
personale incaricato.
L’individuazione dei componenti e dei circuiti elettrici sarà consentita da indicazioni e
contrassegni indelebili e inamovibile posti sui quadri di distribuzione, e sulle
apparecchiature di protezione, comando e controllo.
Ad intervalli di tempo prestabiliti (dipendenti dal tipo di attività, e alla severità di
esercizio a cui sono sottoposti gli impianti e alle istruzioni dei costruttori della
componentistica) dovranno essere previsti interventi di controllo e manutenzione
preventiva al fine di garantire la sicurezza delle persone e dei beni nonché l’affidabilità
del sistema elettrico evitando situazioni di guasto improvviso.
25 - DISPOSIZIONI FINALI
L'impianto elettrico in oggetto rispetterà quanto riportato nella presente relazione, e
sarà eseguito a perfetta Regola d'Arte da impresa in possesso dei requisiti tecnicoprofessionali, come espressamente richiesto dalla Legge 5 Marzo 1990 n. 46. La ditta
installatrice, al termine dei lavori, dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità
dell’impianto realizzato (art. 9 comma 1 Legge 5 marzo 1990 n. 46). Tale
dichiarazione di conformità dovrà essere redatta secondo il modello allegato al
conforme al Decreto del Ministero dell’Industria del Commercio 20 febbraio 1992.
I disegni e le specificazioni, come documenti della prestazione professionale, sono e
dovranno rimanere di proprietà del progettista. Non dovranno essere usati in altri
progetti o sviluppi di questo progetto, salvo il caso di consenso scritto da parte del
professionista.
Il progettista non è responsabile per le attrezzature, le tecniche e per il coordinamento
dei lavori. Infine il progettista non è responsabile per le misure di sicurezza adottate in
cantiere così come previsto dagli art. 4 e 5 del D.L.vo n° 494/96. Sarà di esclusiva
competenza del committente l’opportuna nomina del coordinatore della sicurezza per
la progettazione e l’esecuzione dei lavori.
Il progettista non si assume alcuna responsabilità in merito alle misure di sicurezza da
adottare in cantiere, così come previsto dagli art. 4 e 5 del D.L.vo n° 494/96 e
successive modifiche e integrazioni. Sarà di esclusiva competenza del committente
l’opportuna nomina di del coordinatore della sicurezza per la progettazione e
l’esecuzione dei lavori.
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Nella presente relazione e negli elaborati grafici allegati, sono stati considerati i
seguenti atti progettuali :
- percorsi delle linee
- le sezioni dei conduttori
- gli apparecchi utilizzatori
- i carichi previsti
- schema dei quadri elettrici
- scelte progettuali
- conformità alle Norme CEI ed alle Leggi vigenti
La presente relazione costituisce parte integrante degli elaborati allegati e si riferisce
esclusivamente alla sola progettazione con l'esclusione della D.L., di misurazioni
strumentali e di verifica e/o collaudo finale.
Viareggio lì, 12.09.2007
Il Progettista
Gragnani Per. Ind. Alfredo
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