Carlo Petrini Nato a Bra (Cn) il 22 giugno 1949, con studi di sociologia a Trento e un background di impegno in politica e nell’associazionismo, Carlo Petrini comincia a scrivere di enogastronomia nel 1977 sui principali periodici e giornali italiani. All’attività pubblicistica viene presto ad aggiungersi quella di organizzatore di eventi e di ideatore di manifestazioni. Il percorso esistenziale, politico e culturale di Carlo Petrini e del gruppo che avrebbe dato vita, nel 1989, al Movimento Slow Food comincia e si sviluppa a Bra, nella provincia piemontese. L’attività nel settore della cultura popolare che culmina nell’organizzazione di una rassegna di musica tradizionale (Canté j’euv), testimonia dell’attenzione per le radici e del legame con le Langhe e le sue tradizioni conviviali e produttive. Nasce così la Libera e Benemerita Associazione degli Amici del Barolo, primo nucleo di quella che diventerà, nel luglio 1986, Arcigola, Lega Enogastronomica dell’Arci, creata con la benedizione e il supporto del gruppo di intellettuali milanese legato alla rivista La Gola, da un lato, dall’altro del gruppo romano del Gambero Rosso. Nel frattempo, con la costituzione della Cooperativa I Tarocchi e l’apertura delle osterie del Boccondivino (a Bra, in via della Mendicità Istruita) e dell’Unione, a Treiso, si sviluppa un’attività professionale che si propone come la messa in pratica di precise convinzioni, in equilibrio fra elaborazione teorica e iniziative concrete. Un percorso, quello di Petrini, che sfocia nella creazione del Movimento Internazionale Slow Food. Il 9 dicembre 1989 a Parigi, dopo tre giorni di confronto e dibattito all’Opéra Comique, oltre venti delegazioni provenienti da tutto il mondo sottoscrivono il manifesto del movimento, che recita: “Contro coloro, e sono i più, che confondono l'efficienza con la frenesia (…) contro l'appiattimento del Fast Food riscopriamo la ricchezza e gli aromi delle cucine locali. Se la Fast Life in nome della produttività ha modificato la nostra vita e minaccia l'ambiente e il paesaggio, lo Slow Food è oggi la risposta d'avanguardia”. Negli anni seguenti Slow Food diventa una fucina di idee che si concretizzano presto in eventi: il Salone del Gusto (giunto alla sua quarta edizione nel 2002), Cheese (kermesse dedicata alla produzione casearia), il Premio Slow Food per la difesa della biodiversità, solo per citarne alcuni. Attraverso la casa editrice, Slow Food Editore, fondata nel 1990, Petrini promuove la realizzazione di numerose pubblicazioni. Cura inoltre direttamente l’edizione di due pietre miliari nella produzione editoriale del settore: la Guida ai Vini del Mondo, stampata e pubblicata in cinque lingue (italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo) e la rivista Slow. Insieme a Daniele Cernilli è poi fondatore e curatore di Vini d’Italia, guida enologica di grande prestigio. Tra le altre attività giornalistiche di Carlo Petrini è stato editorialista prima per il quotidiano L’Unità e dal 1999 per La Stampa, per la quale cura diverse rubriche settimanali. Petrini riceve anche premi importanti: nel 2000 il Communicator of the Year Trophy (istituito dalla IWSC, International Wine and Spirit Competition) e nel 2002 il Premio Sicco Mansholt, indetto dall’omonima fondazione olandese, per l’attività intrapresa da Slow Food a supporto e difesa di un nuovo modello di agricoltura sostenibile. Piemonte fabbrica di futuro future factory fabrique de futur Zukunftsfabrik fàbrica de futuro Tra i più recenti progetti ideati e promossi da Carlo Petrini all’interno di Slow Food, sono da segnalare l’Arca del Gusto e i Presìdi italiani e internazionali, il Premio Internazionale Slow Food per la difesa della biodiversità, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Bra) e Colorno (Parma). Quest’ultima è la realizzazione di un sogno di Carlo Petrini: rendere possibile lo studio della gastronomia a livello accademico, andando oltre i ricettari e degli aspetti nutrizionali, includendo lo studio di questa materia dal punto di vista della geografia, del diritto, dell’economia e del marketing, della sociologia, dell’antropologia, dell’ecologia, della storia, del paesaggio, della comunicazione, delle tecniche di degustazione. L’obiettivo è assicurare il massimo livello di ricerca e di aggiornamento, grazie anche all’intervento dei massimi esperti della cultura gastronomica internazionale e alla collaborazione con atenei di tutto il mondo. Piemonte fabbrica di futuro future factory fabrique de futur Zukunftsfabrik fàbrica de futuro