Raccolta poesie e testi A cura della prof. Virginia Mariani Il popolo italiano Il giovane Mameli ha realizzato l’Inno d’Italia che è da sempre amato. Mano sul cuore basta dolore! Tutto è finito: siamo un popolo unito! L’Inno di Mameli Aveva vent’anni quando lo compose l’Inno che da allora l’Italia in mente ripose: Goffredo Mameli il testo inventò e Michele Novaro lo musicò. Verdi con questo canto il popolo sorprese presentandolo con “God save the Queen” e la Marsigliese. E’ stato provvisorio fino ad alcuni anni fa ma da allora in poi sarà l’Inno che ci rappresenta e ci rappresenterà! IIIE La Nostra Italia C'era una volta una terra dove da secoli regnava la guerra. Essa non era mai stata unita, ma divisa per tutta la vita, finché decise la Storia che fosse il suo momento di gloria. Gli stranieri vennero cacciati, tutti gli Stati liberati. Lo Statuto Albertino in vigore, assicurava diritti alla popolazione. Noi oggi che una nazione sola siamo, l'Unità del nostro Paese festeggiamo. Un Paese di cultura, libertà, democrazia e legalità. Ognuno deve esserne fiero, e provare un amore sincero. III H L’EMBLEMA DELL’ITALIA È dentato e sullo sfondo forma quasi un girotondo. È d’acciaio e non è d’oro e significa lavoro. Non è piena, anzi è vuota è una vera e propria … ruota. Oggetto antico del firmamento brilli di luce, sei un portento. Se sei cadente lasci una scia ai marinai detti la via. La notte illumini e fai bella sei una … stella. Della natura d’Italia espressione simbolo di pace della nazione: di concordia e fratellanza i suoi frutti danno olio in abbondanza. Qui sopra lo vedo, qui sotto lo scrivo è un ramo di … ulivo. Al ramo d’ulivo fa compagnia in perfetta simmetria. Esprime forza e dignità, degli antenati la storia sa già a scoprire che cos’è ti diamo una mano di quercia è un ramo. “IL CANTO DEGLI ITALIANI” di Goffredo Mameli – PARAFRASI “Il Canto degli italiani” scritto da Goffredo Mameli è più noto come “L’inno di Mameli” e rappresenta un richiamo della storia italiana. Nella prima strofa si ricorda la vittoria di Scipione l’Africano su Annibale e la grandezza dell’antico Regno di Roma. L’autore afferma che gli italiani sono ora fratelli e l’Italia si è risvegliata ed è pronta alla guerra ed indossa l’elmo di Scipione. La vittoria è di Roma perché Dio ha voluto così. Successivamente esorta tutti ad unirsi in battaglia e a morire per l’Italia. Nella seconda strofa, si richiama la millenaria divisione politica dell’Italia e la forza di un popolo unito anche se diviso; ed esorta a superare le divisioni e ad unirci sotto un’unica bandiera. Ancora, l’autore esorta ad unirci, ad amarci e a giurare fedeltà alla patria in cui siamo nati. Ricorda che l’amore di Dio rende forti. Nella terza strofa l’autore ricorda la battaglia di Legnano, in cui ci fu la vittoria dei comuni lombardi; il gesto eroico di Perasso detto “Balilla”. Il suono di ogni campana ha suonato la rivolta, come nei Vespri Siciliani. Ricorda le spade dei mercenari austriaci come canne che si piegano. L’Austria ha sparso il sangue dell’Italia e, con l’aiuto della Russia, anche il sangue della Polonia presto morirà Ed esorta ancora ad unirci in battaglia, pronti a morire per l’Italia. V D “S. G. Bosco”