Trentino-Alto Adige
Dolomiti
Derivano il loro
nome da una roccia
di tipo calcareo
chiamata dolomia,
formatasi sui fondali
marini che decine di
milioni di anni fa
occupavano la
regione.
1. Territorio e clima
Il Trentino-Alto Adige è la più settentrionale delle regioni italiane. Confina
con due stati: la Svizzera e l’Austria. È
costituito da due subregioni diverse, il
Trentino a sud (provincia di Trento),
l’Alto Adige o Sudtirolo a nord (provincia di Bolzano).
1. Il paesaggio
vicino a Soraga,
nelle Dolomiti
occidentali.
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2. Un insolito punto
di vista delle Tre
Cime di Lavaredo.
R. Meazza
Il territorio è interamente montuoso,
all’infuori dei fondivalle, per lo più pianeggianti. Le numerose catene di monti
appartengono alle Alpi Orientali. A nord
le Alpi Venoste e le Alpi Aurine. A ovest
si innalzano il gruppo dell’Adamello e
l’imponente massiccio dell’Ortles-Cevedale, la cui cima maggiore raggiunge i
3905 m. A est si trovano le Dolomiti,
con il gruppo della Marmolada e la catena del Sella: bellissimi paesaggi, alte pareti coronate da punte aguzze (spesso
denominate «denti», «pizzi», «campanili», «pale») che all’alba e al tramonto assumono una colorazione rosata e viola-
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© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 48
J. Huber / «Bell’Italia»
Trentino-Alto Adige
cea, di grande suggestione. I valichi più
importanti sono: il passo di Resia e quello del Brennero, che mettono in comunicazione con l’Austria; il Pordoi e il Gardena, al confine con il Veneto.
Tra le catene alpine si aprono lunghe
valli, piuttosto diverse per paesaggi e insediamenti. La maggiore è la valle dell’Adige, che nel primo tratto prende il
nome di val Venosta e attraversa la regione da nord a sud: è ampia e soleggiata ed è percorsa per intero dal fiume
Adige. Tra le altre valli, alcune ospitano
centri turistici, come la val Gardena e la
val di Sole, alcune sono famose per tipi
particolari di colture, come le mele della
val di Non.
I ghiacciai alimentano laghi e corsi
d’acqua. Il fiume più importante è l’Adige, il secondo d’Italia per lunghezza dopo il Po: scorre in parte anche in Veneto
(per 410 km complessivi) e va a sfociare
nel mar Adriatico; per arginare le piene
rovinose che si sono verificate nel passato è stato costruito un canale sotterraneo
che convoglia una certa quantità d’acqua
nel lago di Garda. Altri fiumi di rilievo
sono il Sarca e il Brenta. Numerosi i laghi,
sia naturali sia artificiali.
Il clima è tipicamente alpino, con inverni molto freddi ed estati fresche. Le
temperature sono mitigate in vicinanza
di fiumi e laghi e nei fondivalle: la conca
di Merano, ad esempio, gode di un clima
particolarmente dolce.
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R. Meazza, 1989
2. La popolazione
Nel complesso la popolazione è piuttosto scarsa e la densità bassa rispetto alla
media italiana; tuttavia l’incremento naturale è ancora positivo e si riscontra un
modesto aumento della popolazione. Il
maggior numero di abitanti si concentra
prevalentemente nei centri urbani dei
fondivalle, come Trento, Rovereto, Merano (Meran), Bolzano (Bozen), Brunico
(Bruneck), Bressanone (Brixen), Pergine,
Riva e Arco. Sui pendii montani si trovano piccoli paesi, case isolate di abitazione stagionale. I due capoluoghi, Trento e
Bolzano, sono le uniche città di medie
dimensioni.
I dialetti parlati in Trentino sono di tipo settentrionale, simili al lombardo e al
veneto. Dialetti tedeschi diversi tra loro
sono parlati dalla comunità dei mòcheni
in val Fersina e dei cimbri a Luserna, ma
in ambedue la lingua italiana sta gradualmente sostituendosi al dialetto. Un altro
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© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 49
3. La doppia scritta,
in italiano e in
tedesco, sulla porta
di un laboratorio
artigiano, in valle
Aurina (Ahrntal).
4. Suonatori di
corno a Castelrotto
(Bolzano).
A. Campanile / «Bell’Italia»
Trentino-Alto Adige
5. Una veduta aerea
della città di Trento,
che sorge in una
conca lungo il fiume
Adige.
dialetto tedesco, il tirolese, prevale in tutto l’Alto Adige.
Dal 1948 il Trentino-Alto Adige è una
regione autonoma a statuto speciale, ma
i rapporti tra i due gruppi etnici, italiano
e tedesco, in passato sono stati talvolta tesi, soprattutto in Alto Adige, dove la
maggioranza è di lingua tedesca. Dal
1974 è in vigore una normativa regionale
che garantisce parità di diritti alle due popolazioni, con alcune particolarità nell’organizzazione amministrativa (si può
scegliere di far frequentare ai figli una
scuola di lingua tedesca o italiana; è necessaria la conoscenza delle due lingue
per ottenere un posto di lavoro; l’impiego
presso i pubblici uffici è ripartito proporzionalmente tra le popolazioni; la segnaletica stradale è bilingue). La comunità
linguistica dei ladini dolomitici è presente
nelle due province di Trento e Bolzano: la
loro lingua deriva dal latino; le norme che
la favoriscono sono limitate a corsi di ladino nelle scuole e a poche altre.
3. Le comunicazioni
La rete di comunicazioni è sviluppata;
deve infatti assicurare i collegamenti con
l’Austria (e l’Europa centrale) e rendere
raggiungibili le località turistiche sparse
nelle vallate. La più importante via di comunicazione con l’Austria è il valico del
Brennero, dove transitano l’autostrada
proveniente da Modena e la linea ferroviaria che sale da Verona. Una delle maggiori vie interne è la grande strada delle
Dolomiti, che da Bolzano giunge a Cortina e a Dobbiaco.
4. Le città e la
qualità della vita
Il territorio è ripartito in due province
autonome dal punto di vista amministrativo. Ambedue i capoluoghi si trovano
nella valle dell’Adige, lungo l’importantissima direttrice stradale e ferroviaria
per l’Austria, e, come tutti i passaggi obbligati, hanno assunto un notevole rilievo
commerciale.
Capoluogo di regione è Trento, città
di sviluppo industriale recente e centro
commerciale, che ha visto raddoppiare il
numero dei suoi abitanti in pochi decenni. Conserva alcuni significativi monumenti medievali ed è sede universitaria.
Bolzano, importante per industrie e
commerci, ha mantenuto forti legami
con le sue radici tedesche: anche il centro storico, con tipiche vie e portici ribassati, ricorda molto le cittadine austriache.
La regione registra tassi di disoccupazione e di analfabetismo tra i più bassi in
Italia; le aree protette sono numerose e il
degrado ambientale è contenuto; la criminalità è a livelli minimi: questi dati positivi garantiscono nel complesso un’elevata qualità della vita alla popolazione.
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R. Meazza
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 50
Trentino-Alto Adige
LE ATT I V I TÀ ECONOM I CHE
Colture prevalenti
Aree industriali
Vite
Frutta
Patate
Legname
Bovini
Bolzano
Bolzano
acque
minerali
Trento
Trento
Principali settori industriali
Siderurgia, metallurgia
Prevalente utilizzo del suolo
Meccanica, autoveicoli
Boschi, foreste, arbusteti
Elettrotecnica, elettronica, informatica
Prati e pascoli
Chimica, petrolchimica
Aree agricole
Tessile, abbigliamento, calzature
Aree incolte e improduttive
Legno, carta, editoria
AGRICOLTURA
L’aagricoltura è limitata alle valli, cioè ad
appena il 15% della
superficie regionale; le
coltivazioni più diffuse
sono cereali, frutta
(soprattutto mele),
ortaggi, uve pregiate
(da cui si ricavano vini
come il Cabernet). Le
zone montane offrono
due risorse: i boschi,
che forniscono circa
un quinto del legname
italiano, destinato alle
P. Donatsch
Alimentari
industrie della lavorazione del legno, e i pascoli per l’allevamento
dei bovini da latte.
Il tipo più comune di
azienda contadina, caratteristico di queste
valli, è il maso chiuso.
È molto diffuso l’artigianato del legno.
TERZIARIO
Il contributo più significativo all’economia della regione viene dal terziario, in particolare dal
turismo. La regione è
ricca di attrattive artistiche (castelli, chiese,
abbazie) e di bellezze
naturali: i boschi, la
fauna dei parchi, le vette dolomitiche per gli
sport estivi e invernali
(Madonna di Campiglio, Ortisei, Selva di
Val Gardena e molte altre località); l’attività
sciistica si avvale di numerose sciovie con impianti di risalita, piste
di fondo e di discesa
installate con grande
rispetto nei confronti
dell’ambiente naturale,
che è quasi ovunque
ben conservato. A Merano è presente anche
il turismo termale.
INDUSTRIA
L’iindustria è un settore marginale; importante è la presenza di
molte centrali idroe-
«Bell’Italia», 59, 2000
lettriche, che sfruttano i ricchi corsi d’acqua della regione.
T. Spagone / «Bell’Italia»
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 51