I disturbi del comportamento alimentare Rappresentano un problema sociosanitario i il i importante per tuttii i paesii sviluppati molto Spesso sono in comorbilità con altri disturbi psichiatrici come la depressione, l’abuso di sostanze e i disturbi d’ansia d ansia Sono frequenti le complicanze fisiche Comportano un rischio di morte 12 volte maggiore di quello que o riscontrabile sco t ab e in soggett soggetti sa sani co confrontabili o tab pe per età www.sunhope.it I disturbi del comportamento alimentare Netta p prevalenza nel sesso femminile: il 15% delle persone con Anoressia o Bulimia sono maschi Esordio: più frequentemente 14‐18 anni Nessuna predilezione per il ceto sociale I disturbi del comportamento alimentare Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione Disturbi della Nutrizione e dell Alimentazione DSM DSM‐5 DSM‐ 1. Anoressia Nervosa 2 Bulimia Nervosa 2. B li i N 3. Binge‐ Eating Disorder 4. Pica 5. Disturbo di Ruminazione 6. Avoidant/Restrictive Food Intake Disorder 7. Altri Specifici Disturbi della Nutrizione e p dell’Alimentazione 8. Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione Non Specificati Epidemiologia dei DCA National Comorbidity Survey Replication ‐ DSM‐IV‐TR anorexia nervosa nervosa • 0.9 % 0 9 % • 0.3 % bulimia nervosa nervosa • 1.5 % 1 5 % • 0.5% binge eating disorder disorder • 3.5% 3 5% • 2.0% I disturbi del comportamento alimentare La prevalenza di sindromi parziali e subcliniche è circa 5 volte superiore a quella delle sindromi complete I soggetti con sindromi parziali o subcliniche presentano un psicopatologia, p g p per cui necessitano di consistente ggrado di p attenzione clinica anche in previsione della possibile evoluzione del loro disturbo alimentare I disturbi del comportamento alimentare 1. Anoressia Richard Morton (1689): Nervous Consumption William Gull (1873): Anorexia nervosa William Gull (1873): Anorexia nervosa 2. Bulimia Gerard Russell (1979) Gerard Russell (1979) Anoressia Nervosa Il termine anoressia significa letteralmente mancanza d’appetito ed è impropriamente utilizzato ili nella ll d denominazione i i d ll’ dell’anoressia i nervosa in quanto i soggetti affetti da questa patologia non hanno affatto mancanza di appetito. Al contrario, essi devono mettere in atto sforzi estremi per tenere sotto controllo la loro fame in quanto sono ossessionati dall dall’idea idea di essere o diventare grassi. Psicopatologia dei disturbi dell'alimentazione Il nucleo psicopatologico Il nucleo psicopatologico • Disturbo dell’immagine corporea • Scarsa autostima • Perfezionismo Immagine g corporea p e disturbi del comportamento alimentare “…Nelle mie prime formulazioni, indicavo tre caratteristiche tipiche del disturbo anoressico: una falsa percezione del proprio corpo …, una confusione circa le proprie sensazioni corporee e un senso onnicomprensivo corporee, di incapacità ...” Bruch, 1984 Anoressia nervosa criteri diagnostici dell’ICD‐10 1. Un peso corporeo che è almeno il 15% al di sotto di quello atteso in b base all’età ll’ tà ed d alla ll statura, t t o un indice i di di massa corporea di 17.5 17 5 o meno 2 La perdita di peso è autoindotta mediante l’evitamento di cibi che 2. fanno ingrassare e uno o più dei seguenti: • • • • Vomito autoindotto; Purghe autoindotte; Esercizio eccessivo; Uso di farmaci anoresssizzanti e/o diuretici 3. E’ presente una distorsione dell’immagine corporea, sotto forma di una specifica psicopatologia per cui il terrore di diventare grasso persiste come un’idea prevalente intrusiva e il paziente si impone un limite di peso basso Come definiamo l’Immagine l Immagine Corporea? L’immagine L immagine corporea include la percezione, percezione l’immaginazione, le emozioni e le sensazioni fisiche riguardanti il nostro corpo L’immagine che abbiamo del nostro corpo non è qualcosa l di statico: t ti essa è in i continuo ti cambiamento in relazione con l’umore, l’ bi t e la l’ambiente l nostra t esperienza i fi i fisica. E’ molto più influenzata dall’autostima che da qualunque l caratteristica tt i ti estetica t ti DCA e Distorsione dell’Immagine Corporea La distorsione dell’immagine corporea rappresenta un p g p fattore di rischio per l’insorgenza dei DCA e predice un esito sfavorevole a lungo termine Stice & Shaw, J Psychosom Res 2002; Jacobi et al, Psychol Bull 2004; Keel et al Am J Psychiatry 2005 al, DCA e Distorsione dell’Immagine Corporea L influenza di fattori socioculturali sullo sviluppo L’influenza dell’immagine corporea è spesso ritenuta responsabile della maggiore prevalenza dei disturbi alimentari tra le donne, in particolare nei Paesi occidentali Numerosi studi hanno riportato associazioni tra una serie di disturbi dell’immagine corporea e comportamenti e attitudini p problematiche nei confronto dell’alimentazione Anderson A d & DiDominico, DiD i i 1992 F 1992; Fallon, ll 1990 1990; F Fallon, ll K t Katzman, & Wooley, W l 1994 Rucker 1994; R k & Cash, C h 1992; 1992 Striegel-Moore, Silberstein, & Rodin, 1986; Williamson, 1990; Cash & Brown, 1987; Rosen, 1990; Schlundt & Johnson, 1990; Thompson, 1990; Williamson, 1990 Modelli sociali e immagine g coporea p L’esposizione p alle immagini g di corpi p femminili proposte dai media e il confronto tra la propria e l’altrui forma del corpo elicitano insoddisfazione per il proprio corpo e stress emotivo (Groesz Levine, (Groesz, Levine & Murnen, Murnen 2002) Le pazienti con AN, nonostante il basso peso corporeo, corporeo riportano elevati levelli di ansia alla vista di modelle magre o di disegni di corpi magri (Friederich et al., 2006; Uher et al., 2005) DCA e Di Distorsione i d dell’Immagine ll’I i C Corporea Come proposto da Hilde Bruch (1962), il miglioramento della disfunzione dell’immagine corporea è necessario per un’efficace ’ ffi t tt trattamento t del d l disturbo di t b alimentare li t I disturbi dell’immagine corporea possono produrre abbandono dei programmi di trattamento e la loro persistenza, a seguito di trattamenti per altri versi efficaci, è un attendibile predittore di i d t ricadute Attie & Brooks-Gunn, 1989; Leon, Fulkerson, Perry, & Cudeck, 1993; Rosen, 1992; Striegel-Moore, Silberstein, Frensch, & Rodin, 1989; Thompson, 1992; Thompson, Coovert, Richards, Johnson, & Cattarin, 1995; Fairburn, Peveler, Jones, Hope, & Doll, 1993; Freeman, Beach, Davis, & Solyom, 1985; Rosen, 1990 In che cosa consiste l’alterazione dell’Immagine Corporea nei DCA? Distorta percezione della dimensione del corpo Insoddisfazione cognitiva iti • Difficoltà nel valutare accuratamente la dimensione del proprio corpo • Le persone con DCA sembrano stimare la dimensione del proprio corpo come maggiore del reale • Insoddisfazione e/o denigrazione nei confronti Insoddisfazione e/o denigrazione nei confronti del proprio corpo • Le persone con DCA possono anche valutare in modo accurato la dimensione del proprio corpo, ma mostrano insoddisfazione per la forma o altri aspetti dell’apparenza fisica Psicopatologia dei disturbi dell'alimentazione Il nucleo psicopatologico Il nucleo psicopatologico • Disturbo dell’immagine corporea • Scarsa autostima • Perfezionismo Childhood negative self‐evaluation, loneliness, shyness, and feelings of inferiority have been implicated in the onset of the illness Experiences of negative social evaluation, such as teasing and bullying and “fat talk” are often reported and linked to the precipitation off shape h and d weight h concerns, through h h the h internalization of sanctioned cultural standards of acceptance (e.g. thin ideal) and heightened tendency tendenc to social comparison Fairburn et al, Arch Gen Psychiatry 1997; 1999; Menzel et al, Body Image 2010; Sharpe et al, Int J Eat Disord 2013 People with EDs have heightened sensitivity to social rank related cues and impaired self self‐evaluation evaluation at an automatic level of processing Some of these biases remain in people who have recovered Interventions which aim to remediate self‐concept deficits and social threat sensitivity might be of benefit in EDs Cardi et al, Int J Eat Disord 2014 Psicopatologia dei disturbi dell'alimentazione Il nucleo psicopatologico Il nucleo psicopatologico • Disturbo dell’immagine corporea • Scarsa autostima • Perfezionismo Perfectionism has long been linked to eating disorders. … Hilde Bruch characterized yyoungg anorexia nervosa ((AN)) p patients as fulfillingg “everyy parent's and teacher's idea of perfection” and demonstrating “pleasing superperfection”. While the link with AN is longstanding and broadly accepted, the relation of perfectionism to bulimia nervosa (BN) is less clear. … recent proposal in the treatment of eating disorders has identified perfectionism as a key maintenance mechanism that may help accountt for f the th persistence it off severe eating ti disorders di d Bordone-Cone et al, Clinical Psychology Review 27 (2007) The empirical literature to date suggests that eating disorders are characterized by high‐level perfectionism which endures after High levelsand of maladaptive perfectionism involve doubts about recovery appears to be familial in nature and the to quality have of dione one'ss iti behavior behavior, mistakes and heightened predispositional l significance i excessive ifi f concerns for th development the d over l mistakes, t off eating ti disorders. di d sensitivity to therelatively expectations of others. characteristics lead to a Also, although limited, thereThese is some evidence ofmay specificity more objective j or external sources of self validation. Such insearch whichforcertain dimensions of perfectionism appear particularly sources may include social feedback in the form of comparisons on easily elevated in the eating disorders, but there is little evidence to suggest quantifiable dimensions like body weight. that perfectionism characterizes any particular eating disorder Bordone-Cone et al, Clinical Psychology Review 27 (2007) Comorbilità psichiatrica nei DCA DOC DISTURBI DELL’UMORE ANORESS OPPOSITIVITA’ IA USO DI SOSTANZE BULIMIA BORDERLINE ANTISOCIALE DIST. EVITANTE Castellini et al, Psychosom Med 2011; Wu et al, J Psychiat Res 2013: Milos et al, BMC Psychiatry 2013 Comorbilità nei DCA 120 100 80 60 40 20 0 Comorbilità D.Umore D.Ansia Abuso Sostanze Blinder et al, Psychosomatic Medicine 2006 Significato della comorbilità Significato della comorbilità L’ L’associazione i i casuale l è improbabile i b bil Il digiuno protratto e la malnutrizione, malnutrizione anche in soggetti sani, sani producono una sequela di sintomi ed alterazioni della personalità, caratterizzate da disforia ed instabilità dell’umore, ansia, impulsività, iperattività e ossessività (Vitousek et al, 1994; Zandian et al, 2007) l pazienti in remissione permangono sintomi Tuttavia in molti psichiatrici e disturbi di personalità (Steinhausen, 2002; Klump et al, 2004;; Kaye y et al,, 2004;; Berkman et al,, 2007)) Significato della comorbilità Significato della comorbilità Gli studi più recenti convergono nell’individuazione di una comune vulnerabilità l bili à biologica bi l i di base b tra DCA, DCA Disturbi Di bi dell’Umore, d ll’U Di Disturbi bi d’Ansia: –Genetica –Disfunzione serotoninergica –Sistemi Si i regolatori l i di impulsività i l i i à e ricompensa i –Ruolo complesso del sistema neuroendocrino (O’Brien et al, 2002; Bulik, 2005; Monteleone et al, 2005, 2006; Fassino et al, 2007) DCA e gravidanza Ridotto peso corporeo o presenza di DCA possono interferire con la possibilità di avere una gravidanza: tra le pazienti che richiedono un trattamento per l’infertilità e presentano irregolarità p g mestruali l’incidenza di DCA è del 58%. Ridotto peso corporeo o presenza di DCA aumentano il rischio di partorire un bambino sottopeso. Anoressia nervosa ‐ criteri diagnostici del DSM‐5 A. Limitazione dell’assunzione di cibo rispetto al fabbisogno calorico, che porta al mantenimento di un peso corporeo significativamente basso per età, sesso e salute fisica e per quanto previsto durante il periodo di crescita. Il peso significativamente basso è definito come un peso che h è inferiore i f i all minimo i i normale, l o, per i bambini b bi i e glili adolescenti, inferiore a quello minimo previsto B Intensa paura di acquistare peso o un comportamento persistente B. che interferisca con l’aumento di peso, anche se il peso è significativamente basso C. Ruolo eccessivo del peso e della figura fisica nel determinare l’autostima e/o / distorsione della p percezione corporea p Sottotipi: Restrittivo Purging Anoressia nervosa criteri diagnostici del DSM‐IV A. Rifiuto di mantenere un p peso corporeo p al di sopra p o al p peso minimo normale per l’età e la statura (per esempio con un peso inferiore all’85% di quello atteso) B. Paura intensa di aumentare di peso, anche se si è sottopeso C. Ruolo eccessivo del peso e della figura fisica nel determinare l’autostima e/o distorsione della percezione corporea. D. Amenorrea (assenza di tre cicli consecutivi) Sottotipi: Restrittivo Purging Anoressia Nervosa Inizio in coincidenza con una dieta Euforia per il calo ponderale raggiunto con rinforzo positivo nella lotta contro la fame e ulteriore calo ponderale (distorsione dell’immagine corporea, negazione d ll malattia) della l tti ) Scelta di cibi “non pericolosi” a basso contenuto energetico Alimentazione rigida e stereotipata con deficit nutrizionali e alterazioni organiche (amenorrea, disturbi cardio‐ circolatori ecc…) circolatori, ecc ) Segni precoci di Anoressia Nervosa Quando preoccuparsi Notevole perdita di peso Preoccupazione per il peso, il tipo di alimenti, le calorie, il contenuto in grassi e la dieta in genere Frequenti commenti e ansia circa il sentirsi “grassi” o in pp nonostante la p perdita di p peso sovrappeso Negazione della fame Presenza di rituali alimentari (es. mangiare i cibi in un certo ordine, masticazione eccessiva, attenzione alla disposizione dei cibi nel piatto) Segni precoci di Anoressia Nervosa Quando preoccuparsi Frequenti scuse per evitare gli orari dei pasti o le situazioni in cui si mangia Regime di esercizio fisico eccessivo e rigido, rigido a dispetto del tempo, della stanchezza, della fatica, delle malattie ecc. Ritiro rispetto agli amici e alle attività à abituali In g generale, tutti q quei comportamenti p che indicano che la perdita di peso, la dieta e il controllo del cibo rappresentano la principale preoccupazione della persona Decorso D Anoressia Nervosa Episodio singolo Episodi ricorrenti con intervalli liberi Decorso cronico Prognosi Sfavorevole nel 40% dei casi Sfavorevole nel 40% dei casi Favorevole in circa i 2/3 dei casi precocemente sottoposti a t tt trattamento “integrato” t “i t t ” Mortalità: 6‐20% dei casi (collasso cardiocircolatorio, aritmie cardiache; suicidio nel 2‐5% dei casi) di h i idi l 2 5% d i i) CMR (crude mortality rate – numero di morti in una popolazione rapportato alle dimensioni di quella popolazione per unità di ll d d ll l àd tempo) : 5% circa per decade Bulimia nervosa ‐ criteri diagnostici del DSM‐5 A. Presenza di crisi bulimiche (definite dalla grande quantità di cibo consumata in poco tempo e dal senso di perdita di controllo; spesso precedute da sensazioni spiacevoli) B Presenza di ricorrenti e inappropriati metodi compensativi B. per controllare il peso (vomito, abuso di lassativi e/o di diuretici, i i digiuno, di i esercizio i i fisico fi i eccessivo) i ) C. Frequenza di almeno una volta la settimana, negli ultimi tre mesi D. Ruolo importante del peso e della figura fisica nel determinare l’autostima E. Il disturbo non si verifica esclusivamente in corso di Anoressia Nervosa Bulimia nervosa Bulimia nervosa Età d’esordio più tardiva rispetto all’AN à d’ di iù di i ll’A Esordio: in genere con abbuffate periodiche, dopo un g p , p periodo di restrizione dietetica Peso corporeo variabile tra una condizione di modesto P i bil di i di d sottopeso a quella di modesto sovrappeso Bulimia nervosa Bulimia nervosa Decorso Episodi ricorrenti in occasione di eventi stressanti Decorso cronico Decorso cronico Episodio singolo Prognosi Favorevole nella maggior parte dei casi che completano un trattamento “integrato” CMR (crude mortality rate) : 2% circa per decade CMR (crude mortality rate) : 2% circa per decade Binge eating (Alimentazione incontrollata) (Alimentazione incontrollata) Criteri diagnostici del DSM‐5 • Crisi bulimiche che creano marcato disagio e si manifestano almeno una volta alla settimana in un periodo di tre mesi • L’alimentazione incontrollata non è associata a metodi compensativi per controllare il peso e non si verifica esclusivamente in corso di AN o BN Binge Eating Disorder Binge Eating Disorder Episodi (o giornate) incontrollata con: ricorrenti di alimentazione 1) ingestione i ti di grandi di quantità tità di cibo ib 2) sensazione di perdita del controllo nel mangiare Assenza di comportamenti sistematici di compenso (vomito autoindotto, abuso di lassativi, digiuni, esercizio fisico eccessivo) Aumento del peso corporeo (non raramente con “weight cycling”) Sentimenti di sconfitta, di colpa, di disgusto verso se stessi in rapporto con le abbuffate Binge Eating Disorder ‐ Epidemiologia Prevalenza nella popolazione generale adulta negli USA: 1.6% (F), 0.8% (M): 0.7% ‐ 4% P Prevalenza l t coloro tra l che h sii sottopongono tt a programmii di controllo del peso: 15% ‐ 50% (in media: 30%) Prevalenza leggermente maggiore tra le femmine che tra i maschi (rapporto 3:2 ‐ 3:1.5) Insorgenza più spesso nell’adolescenza o nella prima età adulta, ma anche nella tarda età adulta, nella tarda adolescenza o nella terza decade di vita Rapporto tra Binge Eating Disorder e Obesità Le persone con binge eating disorder che si rivolgono alle strutture sanitarie presentano di solito gradi variabili di obesita’; non raramente sono “grandi obesi” La presenza del binge eating disorder si associa ad un piu piu’ probabile insuccesso della terapia dietetica e chirurgica dell dell’obesita’ obesita (dropout più frequente, minore perdita di peso, più rapido recupero del peso) Pica ‐ Criteri diagnostici del DSM‐5 (già in Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione dell’Infanzia o della Prima Fanciullezza) A. Persistente ingestione di sostanze non nutritive, non alimentari per un periodo di almeno un mese B. L’ingestione è inappropriata rispetto al livello di sviluppo C. Il comportamento di ingestione non fa parte di una pratica culturalmente o socialmente sancita D. Se il comportamento di ingestione si manifesta esclusivamente durante il decorso di un altro disturbo esclusivamente durante il decorso di un altro disturbo mentale, è sufficientemente grave da giustificare di per sé attenzione clinica attenzione clinica Disturbo di Ruminazione ‐ Criteri diagnostici del DSM‐5 (già in Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione dell’Infanzia o della (già in Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione dell’Infanzia o della Prima Fanciullezza) A. Ripetuto rigurgito di cibo per un periodo di almeno 1 mese. Il cibo rigurgitato può essere rimasticato, reingerito o sputato B. Il comportamento non è dovuto ad una condizione ggastrointestinale associata o a un’altra condizione medica C. Il comportamento non si manifesta esclusivamente durate il decorso di Anoressia Nervosa, Nervosa Bulimia Nervosa, Nervosa Binge‐eating Disorder o Avoidant/Restrictive Food Intake Disorder D Se il comportamento si manifesta esclusivamente durante il D. decorso di un altro disturbo mentale, è sufficientemente grave da d giustificare f d per sé di é attenzione clinica l Avoidant/Restrictive Food Intake Disorder C it i di Criteri diagnostici del DSM‐5 ti i d l DSM 5 Persistente incapacità di soddisfare le necessità nutrizionali e/o energetiche associata ad un significativo calo ponderale ( all’incapacità (o ll’i i à di raggiungere i l’ l’aumento di peso atteso o una crescita instabile nei bambini) e/o ad una significativa carenza nutrizionale e/o alla dipendenza da supplementi nutrizionali orali o enterali e/o ad una marcata interferenza sul funzionamento psicosociale. Il comportamento non è meglio spiegato dalla mancata disponibilità di cibo o da una pratica culturalmente sancita Avoidant/Restrictive / Food Intake Disorder Criteri diagnostici del DSM‐5 Il comportamento non si manifesta esclusivamente durate il decorso di Anoressia Nervosa o Bulimia Nervosa e non cc’è è evidenza di un disturbo dell’esperienza del peso o della forma corporea Il disturbo non è attribuibile ad una condizione medica concomitante i o non è meglio li spiegabile i bil da d un altro l di disturbo b mentale. Quando associato ad un’altra condizione clinica o disturbo, giustifica di per sé attenzione clinica Altri Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione 1. Tutti i criteri per l’Anoressia Nervosa soddisfatti ad eccezione d l peso, che del h rimane i all di sopra o all’interno ll’i d l range di del normalità 2. Tutti i criteri della Bulimia Nervosa ma non quello della frequenza (meno di una volta la settimana e/o per meno di tre mesi)) 3. Tutti i criteri del Binge Eating Disorder ma non quello della frequenza (meno di una volta la settimana e/o per meno di tre mesi) 4. Consumo di eccessive quantità di cibo solo quando la persona si sveglia g dal sonno Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione Non Specificati Presentazioni cliniche nelle quali predominano i sintomi caratteristici di un Disordine della Nutrizione e dell’Alimentazione dell Alimentazione che causano un disagio clinicamente significativo o una compromissione sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento ma che non soddisfano i criteri diagnostici per uno degli specifici Disordini della Nutrizione e dell dell’Alimentazione Alimentazione LL’indice indice di massa corporea (IMC) di massa corporea (IMC) L'Indice di Massa Corporea detto anche IMC o BMI (d ll'i l (dall'inglese: B d Mass Body M I d ) è un numero che Index) h esprime i il rapporto esistente tra il peso in chilogrammi di una persona ed il quadrato della sua altezza espressa in metri. L'IMC è considerato un indice molto più attendibile del solo peso corporeo p p per definire le caratteristiche fisiche di una p persona. Per questo motivo viene di solito usato per la diagnosi delle patologie nutrizionali. Calcolo dell’indice di massa corporea (IMC) Per calcolare il vostro IMC: l l il C 1) Prendete il vostro peso in chilogrammi. 2) Dividetelo per la vostra altezza espressa in metri e moltiplicata al Dividetelo per la vostra altezza espressa in metri e moltiplicata al quadrato. 3) Il risultato sarà il vostro IMC. La formula è: IMC= Peso (kg) ( g)_ Altezza (m)2 IMC= _ 45___ = __45_ = 15,5 1 70 1 70 1,70 x 1,70 2,89 2 89 • • • • • Normale se compreso fra 18,5 e 25.0 Normale se compreso fra 8,5 e 5.0 Ai limiti se fra 17,5 e 18,4 Sottopeso se < 17,5 Sovrappeso se si colloca fra 25,1 e 30. Obesità > 30. La Classificazione dei Disturbi Alimentari BMI (1) Sottopeso p Normopeso p 17 5 18.5 17.5 18 5 Soprappeso p pp 25 BMI Kg/m2 Assenza di cicli mestruali (Milos 2006) Problemi diagnostici nei disturbi dell’alimentazione Sebbene alcuni dati clinici confermino f i gli li schemi nosologici correnti altri dati correnti, suggeriscono che vi sia una notevole sovrapposizione tra AN, BN e EDNOS ((Fairburn & Harrison, Lancet, 2003)) Remissioni 1 anno Follow-up F ll AN: 9% BN: 24% EDNOS: 31% p < .05 2 5 annii Follow-up 2.5 F ll AN: 22% BN: 31% EDNOS: 52% p < .05 (Milos et al, 2006) DCA e danni organici I danni organici da DCA sono la conseguenza di: malnutrizione sia quantitativa i i (restrizione ( i i alimentare) sia qualitativa (i (incorretta scelta l degli d li alimenti) DCA e danni organici I danni organici da DCA sono la conseguenza di: comportamenti compensatori (vomito (vomito, abuso di diuretici e/o l lassativi) ti i) posti ti in i atto tt per cercare di controllare t ll il peso corporeo Anoressia Nervosa Complicanze Mediche Tipo Restrittivo • • • • • • Cardiovascolari Neurologiche E d i Endocrino-metaboliche t b li h Muscolo scheletriche Gastro-intestinali Cutanee Anoressia Nervosa Complicanze Mediche Tipo Bulimico/purgativo • • • • • Idroelettrolitiche Renali Cardiache Gastroesofagee Dentarie Bulimia Nervosa Complicanze Mediche Con Condotte d’eliminazione •Idroelettrolitiche •Cardiovascolari •Renali •Gastro-esofagee •Dentarie Binge g Eatingg Disorder Complicanze Mediche Correlate C l con l’Obesità l’Ob i à • Diabete mellito • Patologie cardiovascolari p • Dislipidemia • Osteoartrosi • Colelitiasi • Insufficienza respiratoria • Malattie neoplastiche L’incidenza aumenta parallelamente al grado d’obesità Frequenza e Mortalità • La frequenza delle complicanze mediche è tanto maggiore quanto più precoce è l’età di insorgenza del DCA per complicanze p mediche nell’AN è di circa • La mortalità p il 15% Continuum tra le Complicanze Mediche Alterazioni Renali Alterazioni Cardiache Alterazioni Idroelettrolitiche Alterazioni Cardiovascolari • Si verificano in circa il 90% delle pazienti con AN • Meccanismi adattativi (asintomatici entro certi limiti): – B Bradicardia di di (d (da iipertono t vagale) l ) – Ipotensione arteriosa (da ipovolemia) • Secondarie alla malnutrizione: – – – – riduzione del volume del cuore senza modificazioni della sua forma (cuore a goccia), Riduzione della massa ventricolare Prolasso della valvola mitrale e tricuspidale (disproporzione ventricolo ventricolo-valvolare) valvolare) Stravasi pericardici asintomatici • Secondarie alle alterazioni idroelettrolitiche (ipopotassiemia e ipomagnesiemia): – Aritmie severe con collasso cardio-circolatorio • Segni elettrocardiografici più comuni: – riduzione del voltaggio – allungamento del QRS e del tratto QT – depressione p dell’onda T e del tratto ST e inversione dell’onda T con occasionali onde U Fattori di Vulnerabilità p per le Alterazioni Cardiovascolari • Durata, severità e rapidità del calo ponderale – Soprattutto riduzione >25% del peso ideale • Tipo i dii comportamentii purgativi i i (gravità ( i à ascendente): ) – Vomito autoindotto – Abuso di lassativi – Abuso di diuretici • • • • Durata e intensità dei comportamenti purgativi Attività fisica eccessiva (associata ai precedenti) Malattie organiche concomitanti (diabete mellito) Età avanzata o preesistente malattia cardiaca Alterazioni della cute e degli annessi • Cute distrofica e secca, fredda con un colorito giallognolo (ipercarotinemia) o bruno (come carta invecchiata o come (ipercarotinemia), se fosse sporca) (cheratinizzazione) • Presenza P di sottile ttil peluria l i (lanugo) (l ) soprattutto tt tt iin corrispondenza della faccia, del labbro superiore, della schiena, hi delle d ll braccia b i e delle d ll gambe b • Capelli fragili e cadenti • Segno di Russell: callosità con iperpigmentazione, in corrispondenza delle articolazioni metacarpo-falangee Alterazioni della cute e degli annessi • Presenza di petecchie, soprattutto in regione peripalpebrale, o emorragie congiuntivali • Lesioni infiammatorie in regione periorale • Edema periferico benigno (durante la fase di rialimentazione) • Edema severo, secondario all’abuso cronico di lassativi con conseguente iponatriemia e ipovolemia, che può rapidamente portare a collasso cardiovascolare, infarto renale e pericolo di vita • Enfisema sottocutaneo nella regione del collo associato a pneumomediastino (secondario agli sforzi di vomito) Alterazioni Gastro-enteriche Secondarie al vomito Secondarie all’abuso di Lassativi Erosione dello smalto dentale, soprattutto sulla superficie palatale e linguale dei denti carie dentali e gengiviti irritative ipertrofia delle ghiandole salivari (sialoadenosi), bilaterale, che interessa soprattutto le parotidi esofagiti, erosioni ed ulcere della giunzione gastro-esofagea (anche da reflusso per atonia del cardias) aumento dell’amilasi dell amilasi serica serica, correlata con la frequenza del vomito (tale amilasi è prevalentemente p ev e e e e di d origine o g e salivare) Atonia e rallentamento del transito nel colon con stipsi p secondaria Lesioni coliche: o infiammazione o melanosi (dovuta all’antrace presente nei lassativi) o colon catartico catartico, caratterizzato da ispessimento, atrofia e ulcerazioni superficiali della mucosa cisti e infiltrazione mucosa, di cellule mononucleate nella sottomucosa Alterazioni Gastro-enteriche Anoressia Atonia At i e atrofia t fi muscolatura l t gastrica t i Ritardo nello svuotamento gastrico (precoce senso di ripienezza gastrica) Stipsi o drastica restrizione alimentare o rallentamento del transito nel colon o peggiorata dall’abuso dall abuso di lassativi Compromissione della funzionalità epatica con elevazione delle transaminasi, epatomegalia e steatosi Alterazioni pancreatiche o morfologiche (riduzione delle cellule acinari, aumento del tessuto fibroso interstiziale, dilatazione dei dotti) o funzionali (riduzione della secrezione stimolata degli enzimi pancreatici) Pancreatiti più frequenti q nel corso della rialimentazione o p o secondarie al ristagno duodenale con conseguente reflusso duodeno-pancreatico. Bulimia Disfagia o odinofagia da alterata motilità esofagea o da lesioni infiammatorie Aumento A d della ll capacità ià gastrica in relazione alla cronicità delle abbuffate Rotture esofagee secondarie all’ingestione di massive quantità di cibo (rare) Alterazioni Metaboliche IIpoglicemia li i (asintomatica) ( i t ti ) con alterata lt t sensibilità ibilità all’insulina (?) Ipercolesterolemia con aumento del colesterolo LDL Chetosi, chetonuria (da catabolismo adiposo) con iperuricemia Iperazotemia (da catabolismo proteico) Ipoproteinemia (globuline) con riduzione dei livelli di alcuni aminoacidi (TRP) Riduzione dei livelli di zinco (induce a sua volta anoressia, perdita di peso, ritardo nella crescita corporea e nello sviluppo sessuale e alterazioni cutanee) Ipercarotinemia I ti i Alterazioni Elettrolitiche Comuni a tutte le forme di DCA in cui siano presenti vomito e/o abuso di diuretici o lassativi Rare nell’AN di tipo restrittivo o Alcalosi metabolica (27.4%) o Ipocloremia I l i (23.8%) (23 8%) o Ipopotassiemia (13.7%) o Iponatremia (5.4%) o Ipomagnesemia po ag ese a ((25%) 5%) o Ipofosfatemia Alterazioni Ematologiche Leucopenia con riduzione soprattutto dei neutrofili e linfocitosi si verificano in circa i 2/3 delle pazienti anoressiche. Esse sono secondarie ad ipoplasia del midollo osseo con trasformazione gelatinosa e, in alcuni casi, necrosi cellulare, dovute ad insufficiente apporto nutritivo. Le modificazioni midollari possono portare anche ad anemia normocitica e normocromica in circa 1/3 delle anoressiche Occasionalmente, Occasionalmente si può osservare un un’anemia anemia macrocitica macrocitica, dovuta a deficit di vitamina B-12 un un’anemia anemia microcitica e ipocromica da carenza di ferro Una trombocitopenia è presente nel 30% dei casi di AN N.B. Nella malnutrizione l’emoconcentrazione può far apparire nella norma molti parametri. Una semplice reidratazione provoca in poche ore , in questi casi, una diminuzione dei valori osservati come normali Questa pseudo normalità può dare a paz. e familiari la illusione di “stare bene” Complicanze p endocrine Nell’anoressia è presente amenorrea che non sempre sii corregge con il recupero ponderale. d l Essa E è dovuta d t a ridotta stimolazione ipotalamica della secrezione gonadica di Ipercortisolemia pe co t so e a in p presenza ese a d di livelli ve normali o a d di ACTH per ridotta clearance ed aumentata emivita nell’anoressia Riduzione e disregolazione della secrezione di vasopressina i con lieve li poliuria li i Riduzione della T3 p per ridotta conversione della T4 (non ha significato clinico, è compensativa) Alterazioni Ossee nell nell’Anoressia Anoressia Nervosa Deficit proteico ipoestrogenismo Alterato equilibrio Acido-base ipercortisolismo Ridotti Livelli di Somatomedina C OSTEOPENIA DA RIDOTTA APPOSIZIONE CORTICALE DEMINERALIZZAZIONE/OSTEOPOROSI FRAGILITA’ OSSEA E FRATTURE Alterazioni Muscolari L’ L’apparato muscolare l appare ipotrofico, i fi soprattutto aii cingoli, nonostante l’iperattività fisica delle pazienti anoressiche Biopticamente è possibile osservare una miopatia primitiva con prevalente atrofia delle fibre di tipo II A livello ematico, si può avere un aumento della creatinafosfochinasi Alterazioni Alt i i Morfofunzionali M f f i li del d l Cervello C ll nell’Anoressia Nervosa TAC e RMN: ampliamento degli spazi extracorticali i li e/o / dei d i ventricoli i li cerebrali b li durante d la fase di calo ponderale e loro completa reversibilità ibili à dopo d il recupero del d l peso corporeo (pseudoatrofia ) PET: ipometabolismo assoluto e relativo delle aree corticali e ipermetabolismo relativo dei nuclei caudati e delle aree frontali inferiori durante la fase di emaciazione - Normalizzazione col recupero di peso corporeo Alt Alterazioni i i Morfofunzionali M f f i li del d l Cervello C ll nella ll Bulimia Nervosa TAC e RMN: ampliamento dei solchi corticali, delle cisterne e dei ventricoli cerebrali in fase acuta di malattia PET PET: inversione i i d ll’ i dell’asimmetria t i fisiologica fi i l i in i base alla quale il metabolismo relativo d ll’ i f dell’emisfero d t destro e superiore i a quello ll dell’emisfero sinistro La Sindrome da Rialimentazione RIALIMENTAZIONE Preesistente Compromissione Massa muscolare cardiaca Glucosio introdotto con gli alimenti Promuove il passaggio dei fosfati nello Spazio intracellulare AUMENTO DEL VOLUME CIRCOLATORIO Collasso Cardiocircolatorio POTENZIAMENTO IPOKALIEMIA, IPOMAGNESEMIA E IPOFASFATEMIA L’Equipe L Equipe terapeutica Medico di Base Dietologo Nutrizionista •Conoscenze necessarie per porre diagnosi di DCA •Diagnosi differenziale con patologie organiche •Riconoscimento delle possibili complicanze mediche •Trattamento adeguato g delle complicanze p mediche •Monitoraggio delle condizioni clinico-nutrizionali Psichiatra Internista Anoressia e Bulimia: fattori di rischio Disturbi ad eziologia complessa Fattori genetici e ambientali interagiscono l’uno con l’altro nella patogenesi Anoressia e Bulimia: fattori di rischio Genetici Biologici Psicosociali Altro (età, sesso) Anoressia e Bulimia: fattori di rischio Genetici Studi sui gemelli hanno stimato che circa il 50% del rischio può essere attribuito a fattori genetici g Gli G studi su possibili p ggeni candidati hanno portato a risultati contraddittori Anoressia e Bulimia: fattori di rischio Alcune complicanze perinatali aumentano il rischio di sviluppare una AN in modo significativo e indipendente o Anemia, Anemia diabete, diabete pre-eclampsia pre eclampsia in gravidanza o Problemi cardiaci neonatali o Infarti placentari o Iporeattività neonatale Alcune di queste complicanze sono le stesse implicate nella schizofrenia Anoressia e Bulimia: fattori di rischio Nella bulimia le complicanze che sembrano avere un ruolo significativo sono: o basso peso neonatale per età gestazionale op presenza di infarti p placentari o iporeattività neonatale o difficoltà alimentari precoci. Il basso peso neonatale aumenta il rischio di sviluppare depressione, depressione obesità e malattie cardiovascolari Disturbi del comportamento alimentare Caratteristiche della personalità che predispongono allo sviluppo dei DCA: scarsa autostima t ti incapacità a riconoscere e distinguere le emozioni tendenza al perfezionismo “…L L’insicurezza insicurezza circa le proprie capacità in numerosi campi conduce questi pazienti a valutarsi in larga misura i i base in b all’aspetto ll’ fi i ed fisico d all peso. Ciò è in i parte dovuto al fatto che l’aspetto fisico, e soprattutto il peso, sembra più controllabile di molti altri aspetti della vita, e in parte perché la dieta e la perdita di peso sono rinforzati socialmente” (F b (Fairburn, 1997) Il trattamento dei d i Disturbi Di bi dell Alimentazione dell’Alimentazione Il trattamento dell‘Anoressia Nervosa ((Kaplan p et al,, 2002;; Steinhausen,, 2002;; Walsh,, 2002)) Non vi sono sufficienti evidenze di efficacia clinica dei trattamenti farmacologici sulle dimensioni psicopatologiche specifiche Sono S ancora pochi hi gli li studi t di che h documentano d t l’efficacia della psicoterapia Il trattamento dell‘Anoressia Nervosa (Serfaty et al, 1999; Wilson, 2002; Pike et al, 2003) Il counselling lli nutrizionale t i i l è efficace ffi nell promuovere l’incremento di peso e nel migliorare lo stato nutrizionale nel breve periodo La psicoterapia cognitiva è superiore al counselling nel prevenire le ricadute e migliorare gli aspetti psicopatologici e medici della sindrome Il trattamento della Bulimia Nervosa (BN) Per la bulimia nervosa (BN) molti studi documentano la superiorità (in termini di efficacia e di prevenzione i d ll ricadute) delle i d t ) della d ll psicoterapia i t i cognitiva rispetto al trattamento farmacologico e ad altre forme di psicoterapia (W l h et al, (Walsh l 1997; 1997 Whittal Whi l et al, l 1999; 1999 Agras A et al, l 2000; 2000 Hay H e Bacaltchuk, 2002; Wilson e Fairburn, 2002) Limiti degli studi di efficacia della psicoterapia i i neii Disturbi Di bi del d l Comportamento C Alimentare (DCA) I soggetti arruolati per gli studi di efficacia o di confronto di interventi psicoterapeutici sono selezionati (assenza di significative alterazioni delle condizioni mediche e motivazione al trattamento g psicologico) Nella realtà clinica l'evenienza di complicanze mediche è frequente, può essere necessario il ricovero, non sempre si osserva una motivazione al trattamento psicologico Il trattamento della bulimia nervosa (BN) Viene riportata un'elevata percentuale (dal 25 al 40%) di interruzione prematura del trattamento (Blouin et al, 1995; Waller et al, 1997; Steel et al, 2000) Inoltre, i soggetti con BN che normalizzano il pattern alimentare rappresentano circa il 50% di coloro che completano il trattamento, e solo il 29% di tutti i pazienti reclutati (Agras et al, al 2000; van Furth, Furth 2003) Il trattamento integrato dei Disturbi del Comportamento p Alimentare ((DCA)) La necessità di integrare diverse tecniche d’intervento terapeutico nel trattamento dei DCA ha ricevuto crescente attenzione nella letteratura f 1986; Kaplan, p 2002; internazionale ((Garner e Garfinkel, Matusevich et al, 2002; Touyz et al, 2003; Sorrentino et al, 2005; Mucci et al, in corso di stampa) Trattamento integrato dei disturbi del comportamento alimentare Se vi sono emergenze g mediche o ricovero presso un reparto specializzato se disponibile, per la stabilizzazione clinica. Correzione degli squilibri idroelettrolitici e rinutrizione se necessaria (34-45 Kcal/Kg di peso desiderabile per le anoressiche; 25-35 Kcal/Kg nelle bulimiche) o Il personale paramedico deve essere istruito alla corretta gestione del problema (attraverso un training ad hoc e l’invito ad attenersi ad una serie i dii norme comportamentali, i qualii evitare i dii persuadere l’utente a mangiare, chiudere i bagni per due ore dopo i pasti, pasti osservare senza atteggiamenti inquisitori) Trattamento integrato dei disturbi del comportamento alimentare Condizioni per la nutrizione con sondino nasogastrico o BMI < 14 per l’anoressia restrittiva o BMI < 15 per ll’anoressia anoressia nervosa con abbuffate e purging o Frequenza cardiaca < 45-50 bpm a riposo o Ipotensione grave o Grave riduzione di K, Na, Ca o Ipoglicemia severa (40-45 mg/dl) o Alterazione della funzionalità renale, epatica o pancreatica Trattamento integrato dei disturbi del comportamento alimentare Se non vi sono emergenze g mediche o La prima fase di trattamento consiste in un counseling nutrizionale e psicologico che si propone di correggere le convinzioni erronee relative all’alimentazione, al peso e all’aspetto fisico. Vengono fornite indicazioni su una corretta alimentazione, spiegando i d i rischi i hi connessii alla ll restrizione t i i alimentare li t ed d alle ll condotte compensative o Viene i sempre associato i un counseling i familiare, f ii che ha l’obiettivo ’ i i di dare ai genitori informazioni sul disturbo alimentare e sull’andamento sull andamento della terapia, terapia alla fine della prima seduta e poi con cadenza mensile o La durata media di questa fase del trattamento è di tre mesi, mesi con incontri settimanali della durata di 40 minuti A i l i Articolazione e iintegrazione i degli d li interventi i i Non semplice somma degli interventi L’intervento ospedaliero, il counselling nutrizionale e la psicoterapia devono essere articolati come fasi di un piano unico Gli operatori devono discutere e rendere compatibili gli interventi ((formazione dell’équipe q p terapeutica) p )p per o stabilizzare le condizioni fisiche dei soggetti o consentire una riformulazione psicologica durante le fasi iniziali del trattamento del problema Ridotta autostima e deficit delle Ridotta autostima e deficit delle relazioni relazioni interpersonali interpersonali Ipervalutazione dell’importanza del peso Ipervalutazione dell’importanza del peso e dellae della forma corporea forma corporea Psicoterapia P i t i cognitiva iti strutturata Prevenzione delle ricadute Digiuno Perdita di peso Sintomi della disregolazione alimentare e focalizzazione su cibo/binge eating Ulteriore digiuno/purging g p g g Counselling nutrizionale Correzione dei pattern alimentari p