Analisi del lavoro
Il medico del lavoro ha al centro del suo interesse
professionale l’uomo lavoratore sul quale deve
promuovere e mantenere i più elevati livelli di
benessere
fisico
e
psichico.
Egli studia e analizza il lavoro e le condizioni in cui
l’uomo espleta le sue attività e predispone “terapie”
rivolte al lavoro, per ridurre o eliminare le condizioni
che possono produrre effetti indesiderati per l’uomo.
La medicina del lavoro si fonda su solide basi cliniche
e sulla conoscenza approfondita della tecnologia delle
lavorazioni e dei rapporti fra l’uomo e l’ambiente di
lavoro nel quale opera. Il medico del lavoro deve far sì
che l’attività lavorativa si svolga nel rispetto dei principi
e delle norme che tutelano la salute dei lavoratori.
E’ necessario osservare non solo singole patologie
d’organo, ma analizzare un complesso di relazioni tra
l’uomo e un suo determinato contesto cioè quello
lavorativo.
Ogni persona e il lavoro che egli esercita si connotano per
unicità e
originalità.
Le indicazioni legislative vigenti (D.Lgs.81/08 e
D.Lgs.106/09 ) prevedono che il medico del lavoro traduca
la sua attività di sorveglianza sanitaria nell’espressione del
giudizio di idoneità alla mansione specifica per ogni
lavoratore (art.41). Ciò significa esprimere il livello di
compatibilità, che deve essere il più elevato possibile, tra
l’uomo e il suo lavoro, attraverso una conoscenza
dettagliata dell’uomo nella sua integrità psicofisica e della
sua performance in relazione a una nota sequenza di
compiti finalizzati, in un contesto lavorativo ambientale
conosciuto per rischi presenti di natura chimica, fisica,
biologica.
Variabili per il giudizio di idoneità
Variabili estrinseche
Variabili intrinseche
Idoneità del posto di
lavoro
Caratteristiche
psicofisiche individuali
Potenzialità del rischio Suscettibilità individuali
Attività usuranti
Pregiudizio verso altri
Idoneità =
compatibilità nel sistema”uomo-macchinaambiente”
Variabili estrinseche = l’idoneità del posto di lavoro
Se l’idoneità è un’alta compatibilità nel sistema
“uomo-lavoro” si deve partire dall’idoneità del
posto di lavoro, cioè da un posto di lavoro sicuro, a
norma
per
quanto
riguarda
l’incolumità
dell’operatore che vi lavora e la garanzia del suo
benessere psicofisico come bene da tutelare e
promuovere.
Il lavoratore stesso dà informazioni attraverso la
sua quotidiana esperienza o il medico può
riceverle da note informative ad es. del servizio di
prevenzione e protezione.
Variabili conoscitive dell’ambiente di lavoro
Gestione della
prevenzione
Macchine
Ventilazione industriale
Impegni,funzioni,responsabilità
Attrezzi manuali
Climatizzazione e
condizionamento
Analisi, pianificazione e
controllo
Oggetti, manipolazione
manuale
Rumore
Formazione
Oggetti, stoccaggio
Vibrazioni
Informazione
Impianti elettrici
Microclima
Partecipazione
Apparecchi a pressione
Radiazioni ionizzanti
Norme e procedure di lavoro
Forniture di gas
Radiazioni non ionizzanti
Manutenzione
Apparecchi e dispositivi di
sollevamento
Illuminazione
Protezioni personali
Veicoli di trasporto
Carico di lavoro
Azione d’emergenza e primo
soccorso
Sistemi antincendio
Carico fisico
Condizioni di sicurezza
Sostanze chimiche in uso
Carico mentale
Corridoi e superfici di transito
Condizioni ambientali
di lavoro
Organizzazione del
lavoro
Spazi di lavoro
Esposizione a contaminanti
chimici
Struttura organizzativa del
lavoro
Scale
Esposizione a contaminanti
biologici
Variabili estrinseche = la potenzialità dei rischi
Non basta conoscere la presenza di fattori che possono
essere pericolosi, ma il sovraccarico funzionale e i rischi
specifici che ne derivano al singolo lavoratore.
Il medico del lavoro si domanda:
Esistono fattori di rischio nella realtà di lavoro del paziente?
Il lavoratore è esposto a fattori di rischio?
Per quanto tempo?
Quante volte nel turno lavorativo?
L’esposizione a fattori di rischio anche elevati ha scarso
significato se contenuta nel tempo, spesso inferiore
all’esposizione a fattori di rischio meno elevati ma protratti per
tutto il turno di lavoro.
Variabili estrinseche = le attività usuranti
E’ difficile stabilire quale compito lavorativo o attività possa
essere particolarmente usurante, tenuto conto che le modalità
operative sono spesso molto varie, tanto che a parità di qualifica
mansionaria ciò che può essere usurante in una realtà
lavorativa non lo è assolutamente in un’altra, diversamente
organizzata. Ad es. può essere usurante l’attività in turni
avvicendati, poiché sconvolge i bioritmi di una persona, ma non
sempre ciò è vero, infatti esistono molte situazioni di lavoro a
turni pienamente accettate senza problemi; movimentare 1 kg.
può non essere un problema se svolto una volta ogni tanto, ma
se effettuato tre volte al minuto (1440 volte nel turno di lavoro,
1500 kg. al giorno) l’attività diviene usurante per l’apparato
locomotore e il cingolo scapolo-omerale. Diviene importante
misurare queste attività di lavoro, soprattutto per quanto
concerne i “cumulative trauma disorders” a carico dell’apparato
locomotore.
Norme di legge cercano di identificare
attività e/o mansioni reputate “usuranti”
come il D.Lgs.374/93 e il decreto
19/05/1999 del Ministero del Lavoro e
Previdenza Sociale che determina i
criteri per individuare delle mansioni
usuranti. Esse sono quelle attività di lavoro espletate in
condizioni ambientali “critiche” (in miniera o galleria, per mare
per lunghi periodi) o in condizioni climatiche “estreme” (celle
frigorifere) o in altre modalità.
Sono definiti lavori usuranti quelli per il cui svolgimento viene
richiesto “un impegno psicofisico particolarmente intenso,
continuativo e protratto nel tempo, condizionato da fattori
che non possono essere prevenuti con misure idonee, in
modo tale da determinare negli esposti un progressivo
deterioramento psicofisico più grave e più precoce di
quello che si verifica con l’invecchiamento naturale”
D. Lgs 11/08/1993 n. 374 - Tabella A
-Lavoro notturno continuativo
- Lavori alle linee di montaggio con ritmi vincolati
- Lavori in galleria, cava o miniera
- Lavori espletati direttamente dal lavoratore in spazi ristretti:
all'interno di condotti, di cunicoli di servizio, di pozzi, di fognature,
di serbatoi, di caldaie
- Lavori in altezza: su scale aeree, con funi a tecchia o parete, su ponti a sbalzo, su
ponti a castello installati su natanti, su ponti mobili a sospensione. A questi lavori
sono assimilati quelli svolti dal gruista, dall'addetto alla costruzione di camini e dal
copritetto
- Lavori in cassoni ad aria compressa
- Lavori svolti dai palombari
- Lavori in celle frigorifere o all'interno di ambienti con temperatura uguale o inferiore
a 5 gradi centigradi
- Lavori ad alte temperature: addetti ai forni e fonditori nell'industria metallurgica e
soffiatori nella lavorazione del vetro cavo
- Autisti di mezzi rotabili di superficie
- Marittimi imbarcati a bordo
- Personale addetto ai reparti di pronto soccorso, rianimazione, chirurgia d'urgenza
- Trattoristi
- Addetti alle serre e fungaie
- Lavori di asportazione dell'amianto da impianti industriali, da carrozze ferroviarie e
da edifici industriali e civili.
Variabili intrinseche = l’ipersuscettibilità individuale
Non è importante la capacità lavorativa generica di
ciascuna persona ma le ipersuscettibilià individuali, cioè
quell’insieme di situazioni cliniche o subcliniche che
possono risultare critiche per una persona anche a fronte di
contesti lavorativi assolutamente tollerabili da altri, o che
fuori dal contesto di lavoro non hanno alcun significato
patologico. Ad es. la finitura di mobili con vernici
poliuretaniche catalizzate con isocianati effettuata in
condizioni ottimali (verniciatura in cabina pressurizzata,
captazione forzata di ogni aerodispersione, uso corretto dei
DPI, ecc.) può essere di elevato rischio se a svolgere tale
attività viene chiamato un soggetto con asma da isocianati.
(Altri es.: cinquantenne e m.m.c; immunodepresso e
esposizione a ag.biologici, solventi, metalli, stress.)
Variabili intrinseche = il pregiudizio verso altri
Il contesto lavorativo in cui un soggetto opera è
dato anche da altri soggetti (colleghi, utenza
esterna)
La sintesi tra variabili estrinseche e variabili
intrinseche = il lavoro organizzato
Oltre i possibili rischi in ambito lavorativo, identificati,
misurati e valutati in rapporto alla persona e al tempo in cui
questa può esservi esposta, molto dipende da come si
lavora, cioè dalle modalità organizzative in cui la sequenza
di compiti affidati al lavoratore viene strutturata.
Una prima scuola di pensiero dell’era industriale vede il
lavoro organizzato come l’ottimizzazione della suddivisione
in singoli elementi ”…in ogni campo, la suddivisione del
lavoro e delle attività promuove le capacità dei singoli e fa
risparmiare tempo: ogni individuo è più competente nel suo
ramo specifico, un maggior lavoro viene effettuato nel
complesso”
A. Smith, 1776
Le scuole contemporanee vedono il lavoro
organizzato come una “articolazione logica di
un processo decisionale”
Simon,
1947
1)
2)
3)
4)
attraverso:
la
percezione
delle
necessità
la
formulazione
di
alternative
la valutazione di queste rispetto agli
obiettivi
le scelte
Il medico del lavoro ha un paziente che può
essere sano mentre malato è il posto di lavoro
cioè incongruo, causa di possibili future
conseguenze per l’uomo che vi opera. Le recenti
indicazioni legislative comunitarie (es. direttiva
europea 89/391/CEE) non parlano più di
semplice tutela della salute, ma di promozione
della salute intendendo questa non come
semplice assenza di malattia, ma come pieno
benessere psicofisico e sociale (come l’OMS).
L’obiettivo dell’ergonomia
è:
“Adattare il lavoro all’uomo e assicurare i più
elevati livelli di sicurezza e benessere,
capovolgendo la logica meccanicistica e
funzionalistica che sta tradizionalmente alla
base della progettazione e dell’attuazione delle
situazioni di lavoro. Non si tratta di una nuova
disciplina, ma di un incontro in sede applicativa
tra discipline”
(Maggi, 1991).
Concetto di idoneità, cioè compatibilità tra uomo e lavoro
macrovariabili
lavorative
microvariabili
individuali
il lavoro è un insieme di fattori in costante evoluzione, così come
la persona umana che per eventi prevedibili (invecchiamento) o
spesso non prevedibili (patologie) può mutare radicalmente la
propria
performance,
sconvolgendo
radicalmente
una
valutazione di compatibilità nel sistema uomo/lavoro
faticosamente definita.
Variabili potenzialmente fonte di fatica nel
sistema uomo/lavoro
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Spazio e lay out
Rumore
Illuminazione
Vibrazioni
Radiazioni
Polveri, fumi
Gas e vapori
Sforzi fisici
Monotonia
Carico mentale
Responsabilità
Professionalità
Comunicazioni
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Rapporti con altri
Orari e cottimi
Turni e bioritmi
Casa e servizi
Tipologie etniche
Scolarità