FORMAZIONE DEL PERFETTO ATTIVO
La prima persona singolare del perfetto attivo è al terzo posto nel paradigma di un verbo. Esso indica azione
compiuta (participio passato da perficio) e può corrispondere al passato prossimo, passato remoto e talora anche
al trapassato remoto italiano. Utlizzano il tema del perfetto anche l’indicativo piuccheperfetto e futuro anteriore,
il congiuntivo perfetto e piuccheperfetto e l’infinito perfetto latino. Non è sempre facile prevedere per ogni
verbo come sarà il tema del perfetto, che in genere si presenta modificato rispetto a quello del presente. Ecco le
tipologie possibili, tenendo presente che vi sono molte eccezioni e che la memorizzazione dei paradigmi dei
verbi principali è assolutamente necessaria anche per orientarsi sul dizionario.
1) Perfetto in -ui / -vi
E’ tipico di verbi che in origine avevano tema in vocale.
I perfetti in -ui e quelli in -vi hanno la stessa origine, dal momento che nel latino classico non c’era differenza
grafica fra u vocalica e u semiconsonantica (che oggi scriviamo v). In linea di massima si può dire che hanno il
perfetto in -vi (u semiconsonantica) i verbi che avevano il tema originalmente in vocale lunga, in -ui (u
vocalica) i verbi che avevano il tema originalmente in vocale breve, che si contrae con la u.
laudo (tema laudā) → laudāvi
deleo → delēvi
cupio → cupīvi
domo (tema domă)→ domui moneo → monui
In alcuni verbi con perfetto in -īvi la v può cadere, con abbreviamento in iato della prima i.
audio → audīvi / audĭi cupio → cupīvi / cupĭi
In genere i verbi con perfetto in -vi hanno il supino con la penultima sillaba lunga e accentata, quelli in -ui con
la penultima breve e accento sulla terzultima
audīvi → audītum
domui → dòmĭtum
2) Perfetto sigmatico
E’ tipico soprattutto di verbi che in origine avevano tema in consonante muta (labiale, dentale, velare) o nasale.
Nei verbi con tema in consonante dentale (t / d) essa cade di fronte alla s (che talora si raddoppia)
cedo → cessi
lūdo → lūsi mitto → mīsi
Nei verbi con tema in consonante labiale (p / b) si ha l’esito ps
scribo → scripsi
carpo → carpsi
Nei verbi con tema in consonante velare-gutturale (c / g / q / h) si ha l’esito x
duco → duxi
rego → rexi rego → rexi coquo → coxi
Nei verbi con tema in nasale (m / n) la n permane, mentre la m si assimila alla s seguente (=ss) o permane con
l’aggiunta di una p (epentesi) per ragioni eufoniche
maneo → mansi
premo → pressi
contemno (tema contem) → contempsi
3) Perfetto apofonico
Il perfetto presenta apofonia quantitativa (con allungamento della vocale breve del tema del presente), talora
unita anche ad apofonia qualitativa (mutazione del tipo di vocale stessa)
lĕgo → lēgi
vĕnio → vēni
căpio → cēpi
iăcio → iēci
Nei composti di questi verbi l’accento può distinguere la terza persona singolare del perfetto attivo dal presente
pèrvĕnit = giunge
pervēnit = giunse
Nei verbi che hanno nel presente un infisso nasale prima della consonante finale esso cade
frango → frēgi
rumpo → rūpi
4) Perfetto con raddoppiamento
Nel perfetto il tema (talora con vocale modificata) è preceduto da un prefisso costituito dalla prima consonante
del tema + vocale (in genere ĕ oppure la prima vocale del tema)
cădo → cĕcĭdi
caedo → cĕcīdi mordeo → momordi
pello → pĕpŭli
Nei composti il raddoppiamento spesso cade:
occĭdo (=ob + cădo) → occĭdi (e non occĕcĭdi)
occīdo (=ob + caedo) → occīdi
5) Tema del perfetto uguale a quello del presente (rari casi)
statuo → statui
solvo → solvi
bĭbo → bĭbi
defendo → defendi
Nei composti di questi verbi la terza persona singolare del perfetto attivo è uguale a quella del presente
defendit = giunge o giunse
NB Nel perfetto, che esprime azione compiuta, cade il suffisso incoativo -sco proprio del presente di alcuni
verbi, che indica invece azione in divenire.
cresco (tema crē + sco) → crēvi nosco (tema nō + sco) → nōvi disco (tema dic + sco)→ didĭci