Corso di Ebraico biblico – Lezione 9
Lezione 9
9.1 – Verbi: perfetto di btk
In ebraico, esistono due categorie verbali fondamentali: il perfetto e l’imperfetto.1 La prima è
costituita da suffissi aggiunti2 ad una radice trilitterale con vocalizzazione abbastanza uniforme; la
seconda è invece costituita da suffissi e prefissi uniti ad una radice trilitterale con vocalizzazione
variabile.
singolare
btk
significato
plurale
significato
egli scrisse5
ella scrisse
tu scrivesti
tu scrivesti
io scrissi
Wbt.K'(
Kātebû
~T,b.t;K. KetabTem
!T,b.t;K. KetabTen
Wnb.t;ñK' Kātaºbnû
essi scrissero
esse scrissero
voi scriveste
voi scriveste
noi scrivemmo
(scrivere)3
III
III
II
II
I
p. m.4
p. f.
p. m.
p. f.
p.
bt;K'
hb't.K'(
T'b.t;ñK'7
T.b.t;ñK'
yTib.tñ;K'
Kātab
Kātebāh 6
KātaºbTā
KātaºbT
KātaºbTî
Tab. 34 – perfetto di btk
9.2 – Sequenza degli elementi nella frase verbale
(1)
verbo +
(3)
(2)
soggetto +
(2)
~yrIb'D>h;ta,
il verbo concorda col soggetto in
persona, numero e genere
(3)
oggetto +
vyaih'
(4)
complem.8
(1)
rk;z"
zākār hā’îš et-haDDebārîm
l’uomo ricordò le parole
~yrIb'D>h;-ta, hV'aih' hr"k.z")
zākerāh hā’îššāh et-haDDebārîm
la donna ricordò le parole
1
Un denominazione più libera dalle categorie grammaticali occidentali è qā†al (dal perfetto della III p. m. s. lj;q" = egli
uccise) per il perfetto e yiq†öl (dall’imperfetto della III pers. sing. masch. ljoq.yI = egli ucciderà) per l’imperfetto (JM
353-354 §§111ab).
2
Rappresentano il soggetto (la persona) dell’azione indicata dal verbo.
3
I verbi come btk seguono pienamente questo paradigma. Solitamente la radice trilitterale si legge Kātāb.
4
Nella grammatica ebraica, l’indicazione delle persone dei verbi inizia con la III p. m. s. e procede verso la I p. , sia al
singolare che al plurale.
5
Il perfetto può essere reso in italiano con un passato prossimo (egli ha scritto) o remoto (egli scrisse) del modo
indicativo. In genere il perfetto esprime un’azione svolta una sola volta nel passato che precede il momento presente
(JM 360-361 §§112bc; GKC 309-310 §§106b-f). Può indicare anche un’azione passata i cui effetti però si estendono
fino ad oggi (JM 362 §112e; GKC 311-312 §§106g-l). Infine, può designare un’azione senza alcuna specificazione
temporale, che in italiano può essere resa dal presente indicativo (egli scrive). Per gli altri significati del perfetto si veda
IBH 38-39 §44.
6
Si noti di meteG che indica la pronuncia ā di qāmëc (si veda nella sezione di fonetica al § 0.11).
7
Anche con la mater lectionis finale hT'b.t;ñK' (KātaºbTāh) che indica semplicemente il suono a.
8
In alcuni casi, il soggetto può precedere il verbo. Ciò accade, per esempio, quando si desidera dare enfasi alla persona
che compie una certa azione.
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il perfetto è negato da al{ lō’
l’oggetto diretto (1) precede
l’oggetto indiretto (2) con l. (le)9
se l’oggetto indiretto è sostituito da
un pronome (2), questo precede
l’oggetto diretto (1)
rp,Sñ,B; rb'D"h;-ta, vyaih' bt;K'
Kātäb hä´îš ´et-haDDäbär
baSSePer
rb'D"h;-ta, yTir>kñ;z" al{
lō’ zākaºrTî ´et-haDDābār
vyail' hV'aih';-ta, !t;n"
nātan ´et-hā’îššāh lā’îš
(1)
(2)
hV'aih';-ta wOl !t;n"
nātan lô ´et -hā’îššāh
(2)
(1)
l’uomo scrisse la parola nel libro
non ricordai la parola
egli diede la donna all’uomo
gli diede la donna
Tab. 35 – sequenza degli elementi nella frase
9.3 – Forme della congiunzione w> we10
tipologia
significato
1. w> we davanti ad una consonante
bilabiale
(b p m)
2. davanti ad una parola che inizia con y>
ye -
3. davanti a consonante12 seguita da šewā’
4. davanti a gutturale seguita da á é ó
tyIBñ; + w> > tyIb;ñW
hPo + w> > hPoW
~yImñ; + w> > ~yImñ;W
hd"Why> + w> >
hd"WhywI
laeWmv. + w> >
laeWmv.W
twOcr"a] + w> >
twOcr"a]w:
~doa/ + w> > ~doa/w<
ynIa\ + w> > ynIa\w"
ûbaºyit
ûPōh
ûmaºyim
wîhûdāh11
e una casa
e qui
ed acqua
e Giuda
ûšmûē’l
e Samuele
wa’ărācôt
e terre
we’ĕdōm
wo’ŏnî
ed Edom
ed una afflizione
Tab. 36 – costruzioni con la congiunzione w>
Vocabolario
nomi
verbi
aggettivi
~wOy
yôm
(pl. irreg. ~ymiy" yämîm) giorno; si noti ~wOYh;
hayyôm = oggi
hl'y>lñ; laºyläh
(pl. raro) notte (m.)
~wOqm' mäqôm
(pl. -ôt) luogo
~yImñ;v' šämaºyim (pl.) cielo/i
dl;y"
yälad
generare, partorire
#b;q'
qäbac
riunire
rk;z"
zäkar
ricordare
dx'a,
´eHäd
uno (f. irreg. tx;a; ´aHat); !mi dx'a, ´eHäd min = “uno di
...”
L’oggetto indiretto corrisponde – per così dire – al dativo latino.
La forma primitiva è wa ancora e parzialmente riconoscibile nelle formazioni di we davanti ad Hātēp pataH. In
genere, prima di una sillaba tonica, troviamo w" (wā) GKC 306 §104d-g.
11
Questa contrazione vocalica segue la regola esposta nella sezione di fonetica al § 0.5.
12
Ad eccezione di y ; si veda, infatti, al caso precedente.
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preposizioni
!yBe
avverbi
%wOtB. Betôk
%wOTmi miTTôk
~G:
Gam
al{
Bên
lö´
tra; la frase “tra ... e ...” può essere espressa “Bên ... ûbên
...” oppure “Bên ... we ...”
nel mezzo di ...
dal mezzo di ...
anche [posto direttamente prima della parola modificata
dall’avverbio, come in Gam-hammeºlek = anche il re,
perfino il re]
no, non; particella posta davanti la parola che essa nega
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