Nel 1998 nasce REPLICANTE teatro (attualmente la Direzione Artistica è di Andrea Damarco e Barbara Caviglia) Da allora, la compagnia ha prodotto molti spettacoli, recitals, concerti/spettacolo, mises en éspaces e organizzato 5 rassegne: 3 di teatro ragazzi e 2 di teatro per adulti e alcuni eventi... 1999 - Aosta: La Città delle Sensazioni rassegna in collaborazione con il Comune della Città di Aosta 2000 - Aosta: Desiderio di Paradiso rassegna in collaborazione con il Comune della Città di Aosta 2003 - Il Posto del Teatro rassegna col patrocinio della Regione Autonoma Valle d'Aosta 2004 - Il Posto del Teatro rassegna col patrocinio della Regione Autonoma Valle d'Aosta 2007 - Sorgenti di Carta rassegna in collaborazione con alcune biblioteche valdostane. 2007- Morte di Minotauro in collaborazione con Mamima Swan, U.I.C. Valle d'Aosta, M.A.R. e con il patrocinio della Regione Autonoma Valle d'Aosta. 2010 - COMMEDIA: dall'Inferno al Paradiso (trittico dantesco) col patrocinio della Regine Autonoma Valle d'Aosta, il sostegno dei Comuni di Arvier, Avise, La Salle, Morgex, Courmayeur e La Thuile e in collaborazione con 4000metresvinsd'altitude. Sono spettacoli, quelli della Replicante, tesi ad una ricerca dell'”autentico” che scansa, però, ogni forma di “realismo”. E' un teatro “artigianale” in cui, ogni elemento portante è il frutto di un dibattito interno continuo alimentato da “cantieri aperti” e da “lavori in corso”. Alcuni spettacoli sono stati ospiti di rassegne e festival italiani, francesi e tedeschi e, quindi, tradotti e recitati in lingua francese e tedesca. Cappuccetto Rosso è stato tradotto e recitato in lingua Francese e in lingua Tedesca Morte di Minotauro è stato tradotto e recitato in lingua Francese ACALCINCI è stato ospite dell'XI Edizione del Festival “FIATI” di Novara - 2013 ATTIVITÀ PRINCIPALE (RECENTE) 2011 – LA VOCE DEL POST-IT un gioco letterario aperto ai cittadini, in collaborazione con alcune librerie di Aosta.“Tutto ha inizio, sempre, da uno stimolo emotivo: reazione a un'ingiustizia, sdegno per l'ipocrisia, solidarietà e simpatia umana, ribellione contro leggi superate, sgomento...” (E. De Filippo) 2011 – MEMENTO NOSTRI – prodotto e replicato in occasione del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia 2011- FAR FINTA DI ESSERE SAVI - viaggio nel mondo del disagio mentale. Sostenuta da D.I.A.P.S.I. Valle d'Aosta 2012- PAROLE e SASSI – dal 2012, Replicante teatro sostiene il progetto parole e sassi - la storia di Antigone in una narrazione per le nuove generazioni, del Collettivo Nazionale Progetto Antigone. 2012- NE VALE LA PENA - progetto teatrale per la Casa Circondariale di Brissogne. Dal 2012 la compagnia è presente nel carcere valdostano 2013- ACALCINCI – dalla tradizione Yddish, spettacolo con attore e quintetto Klezmer 2013- SOCRATES – spettacolo recitato dai detenuti della Casa Circondariale di Brissogne 2014- NESSUNO – azione teatrale incarcerata - spettacolo recitato dai detenuti della Casa Circondariale di Brissogne 2014 – ESSERE/NON ESSERE GIOBBE – epilogo mediorientale – della distruzione, del dolore e della rinascita 2014 - €PA – Parole e suoni dal Vecchio Mondo in collaborazione con SFOM ENSEMBLE 2011/'15- Progetto modulare TI DICO UN LIBRO: ogni anno un nuovo titolo in produzione (2015: Il Grande Inquisitore – Il Grande Fratello - La Grande Foresta) 2015 – HAMELIN: studio per (la città dei topi) *** Nell'ultimo lustro la Compagnia ha intrapreso nuove vie tese ad un rinnovamento interno e ad un'adesione artistica nei confronti della realtà sociale. Si è posta particolare attenzione alla condizione femminile, al mondo della scuola, all'importanza della trasmissione della memoria. Oltre a ciò, la Compagnia si è dedicata anche ad ambiti particolarmente delicati, quali quelli della disabilità fisica e psichica, nonché quelli popolazione carceraria e quelli relativi a soggetti caratteriali. *** Siamo persuasi che il teatro ha questa grande capacità, cioè quella di permettere agli uomini di comprendere qualunque verità, perché consente di avvicinarsi a qualsiasi luogo, a qualsiasi dolore, a qualsiasi gioia, a qualsiasi mistero, a qualsiasi condizione, insomma, nel rispetto della sua anima. Il teatro non cerca il vero (almeno, non dovrebbe) perché è assetato (dovrebbe esserlo) di autentico. La ricerca della verità è imbarazzante, la ricerca dell'autentico è commovente perché scava dentro l'uomo non alla ricerca di qualcosa che lo rappresenti - verosimilmente - a tutti i costi, ma alla ricerca di qualcosa che lo narri. Amiamo il Teatro perché consente ad ogni uomo di allontanarsi dal libro su cui è scritta la sua storia quel tanto che basta da consentirgli di poterla leggere... E, a volte, comprenderla. Amiamo il Teatro perché ci obbliga... diciamo, ci invita a scavare, a faticare, a cercare, nella prudenza di una simulazione, le domande esatte. Cosa non da poco per noi uomini sempre a caccia di risposte. Riteniamo che domande poste puntualmente e onestamente ci tengono lontani dalla nevrosi di troppe, facili e rassicuranti risposte. Partendo da una risposta tendenzialmente è difficile esimersi dalla tentazione continua di “far tornare i conti”. Andrea Damarco e Barbara Caviglia RELAZIONI DI ALCUNI INSEGNANTI DELLE SCUOLE VALDOSTANE RELATIVE AL PROGETTO DENOMINATO “Ti Dico Un Libro” "TI DICO UN LIBRO" RELAZIONI SU TI DICO UN LIBRO dicembre 2014/ gennaio-febbraio 2015 Relazione intervento “Ti dico un libro” I.S. Eugenia Martinet Classe 3° D Aosta Prof. Andrea Camilletti. Il giorno 3 dicembre 2014, presso la classe 3°D dell’Istituzione Scolastica Eugenia Martinet di Aosta, si è svolto l’incontro con Andrea Damarco e Barbara Caviglia, del gruppo teatrale “Replicante Teatro”. Il testo scelto è stato “La fattoria degli animali” di G. Orwell, testo che gli studenti, sotto consiglio dello scrivente, hanno letto e, contro le mie più rosee aspettative, hanno apprezzato molto. Il sottoscritto ha preparato l’incontro con una serie di lezioni motivando gli alunni, coinvolgendoli nell’attività, per far comprendere loro la rivoluzione bolscevica anche attraverso Orwell. Gli attori hanno interpretato il testo e hanno sfoggiato, già da subito, tutte le loro migliori doti teatrali, riuscendo ad ammaliare la classe. Il sottile umorismo del testo e la maestria degli artisti hanno divertito e coinvolto la classe. Al termine della lettura, lo storico ha fatto un intervento volto a coinvolgere i ragazzi per far loro comprendere la complessità del testo. La discussione ha trattato i temi della nascita di un totalitarismo e quali processi lo favoriscano. I ragazzi infatti, almeno inizialmente, erano molto timidi, paurosi e non volevano esporsi, ma ben presto hanno risposto alle sollecitazioni del docente esperto e hanno posto delle domande. L’attività è stata apprezzata dagli alunni, unica pecca è che forse due moduli orari sono stati pochi. Con un altro intervento di uno o due moduli, si sarebbero potuti accennare altri temi e gli studenti avrebbero potuto porre ulteriori domande e curiosità sia agli attori che al docente intervenuto. Riporto alcuni commenti dei miei alunni che ho raccolto nelle giornate seguenti: Mi è piaciuto molto come è stato letto il libro e come è stata utilizzata la musica o i suoni. Mi ha fatto ridere quando l’attore interpretava Gondrano. Trovo che lo storico sia stato bravo e ho apprezzato il suo disegno dell’albero con cui ci ha spiegato il totalitarismo. Peccato che sia durato così poco. Spero che il prof. ci faccia partecipare ad altri interventi simili. Ringrazio Andrea Damarco e Barbara Caviglia per la professionalità, l’esperienza e la passione che hanno portato. Ringrazio gli enti che hanno permesso quest’attività didattica e spero che vi sia una promozione sempre più amplia. Colgo l’occasione per porgere cordiali saluti. PROGETTO DIDATTICO “TI DICO UN LIBRO” S. Emile Lexert la classe 1A - Prof. Mauro Chabloz L’11 dicembre 2014, presso l’I.S. Emile Lexert la classe 1A ha assistito alla rappresentazione de “Il cavaliere inesistente” di I.Calvino, il cui testo è stato adattato e interpretato da Andrea Damarco e Barbara Caviglia. Sia la riduzione dell’opera sia la professionalità profusa tanto dagli attori quanto dal filosofo Enrico Montrosset, che ha proposto agli allievi un’analisi guidata della trama del romanzo, sono stati vivamente apprezzati dai ragazzi e dagli insegnanti. L’esperienza ha permesso agli alunni di avere un contatto diretto, seppur breve, con il mondo del teatro, l’attività degli attori e del filosofo, sperimentando come l’interpretazione di un testo possa essere un atto altamente creativo e stimolante. Le suggestioni ricevute dall’attività hanno permesso allo scrivente di riprendere alcuni spunti collegandoli ad attività didattiche precedentemente programmate rilevando come, anche a distanza di tempo, elementi formali del testo quali i personaggi e il loro ruolo, la struttura narrativa, la fabula e l’intreccio, fossero ancora saldamente presenti nella memoria dei ragazzi, perché collegati ad una attività piacevole, fuori dall’ordinario, che li ha visti prima spettatori di uno spettacolo intelligente e ben condotto e in seguito protagonisti di un dibattito. Circa quest’ultimo aspetto, nell’eventualità auspicabile che il progetto sia riproposto e rifinanziato, sarebbe opportuno calibrare in maniera più mirata l’intervento considerando l’età e le esigenze dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado i quali, comunque, hanno colto appieno, data l’indubbia competenza comunicativa degli attori e dell’esperto e la bellezza intrinseca dell’opera scelta, le finalità dell’attività.Sarebbe altresì gradita la possibilità di prevedere e programmare più interventi nel corso dell’anno, magari di tre moduli orari consecutivi, in modo tale che anche l’attività di confronto al termine della rappresentazione possa avere uno spazio adeguato alle rispettive esigenze, dando soprattutto ai ragazzi la possibilità di esprimersi maggiormente. Una indubbia ricaduta positiva è stata, infatti, quella di poter notare le reazioni e valutare la capacità di esprimere pareri critici o semplici opinioni, esternate in un contesto diverso da quello prettamente scolastico, da parte di alunni normalmente “difficili” da coinvolgere e motivare. Il giudizio complessivo è dunque pienamente positivo e per gli stimoli offerti dall’esperienza e per le potenzialità di sviluppo che tale progetto potrebbe offrire agli allievi e a tutte le figure professionali coinvolte. TI DICO UN LIBRO S. Emile Lexert - Professoressa di lettere della classe IB Emanuela Bobbio Il giorno 18 dicembre 2014 dalle ore 8 alle 10.40 presso la classe IB dell'Istituzione scolastica Emile Lexert sono intervenuti gli attori Barbara Caviglia e Andrea Damarco, insieme al filosofo Enrico Montrosset per leggere un estratto del romanzo “Il Cavaliere inesistente” di Italo Calvino e per condividere con gli alunni alcune riflessioni su di esso. L'intervento è inserito nella programmazione annuale della classe sia per quanto riguarda la tematica del testo scelto (la cavalleria), sia per quanto riguarda le tecniche espressive della lettura in pubblico. Gli alunni della classe, infatti, stanno partecipando ad un progetto di lettura interpretativa condotto dagli insegnanti Emanuela Bobbio, Lilia Nugara e Marco Varisella, finalizzato alla realizzazione di un audiolibro. Vedere due attori in opera davanti a loro, alle prese con la lettura in pubblico di un testo scritto che sembra prendere vita, ha dato agli alunni uno stimolo importantissimo per incrementare il loro impegno nella lettura al alta voce, vista come occasione per esprimere sé stessi piuttosto che come momento di forzata esibizione. Gli alunni hanno molto gradito la lettura dell'estratto del romanzo, che teneva conto dei loro tempi di attenzione e che stimolava la partecipazione emotiva grazie alle capacità degli attori. Alcuni alunni hanno chiesto di avere i riferimenti del romanzo per comprarlo e leggerlo, cosa che poi in effetti è avvenuta. L'adesione all'iniziativa, d'altra parte, nasce da una esperienza positiva di molti anni di collaborazione con la compagnia Replicante teatro, che ha saputo offrire alla scuola proposte varie e flessibili, adatte alle diverse esigenze espresse dai docenti e dagli alunni, a partire da progetti teatrali di durata annuale, ai corsi di teatro triennali per i docenti, alla preparazione di letture pubbliche (ricordo la commemorazione di Emile Lexert, avvenuta lo scorso anno in primavera nell'ambito della rassegna Les mots), a laboratori di lettura interpretativa di varia durata. Questa occasione si è distinta ancora dalle altre per la presenza del filosofo Montrosset che ha condotto una riflessione sul significato del romanzo e sul messaggio dell'autore. Si è trattato di un dibattito attivo e rispettoso che si è rivelato essere un'importante attività di potenziamento all'interno della programmazione curricolare: il filosofo ha saputo far emergere nei ragazzi capacità di riflessione razionale e approfondita su argomenti astratti e lontani dalla loro quotidiana esperienza. Questa capacità di riflessione astratta è emersa soprattutto in alcuni ragazzi con alto potenziale cognitivo che non sempre riescono a ottenere risultati scolastici in linea con le loro capacità. Si è trattato quindi di un'esperienza fondamentale di presa di coscienza, di acquisizione di autostima e di stimolo alla motivazione scolastica. Si tratta di un arricchimento notevole, anche considerando che questi alunni non studieranno la storia del pensiero se non tra tre anni, per chi tra essi frequenterà un liceo. Per questi motivi gli insegnanti auspicano il ripetersi di simili esperienze, fondamentali per l'arricchimento culturale ed emotivo degli alunni. RELAZIONE FINE ATTIVITA' Dugros Elisabetta Scuola secondaria di primo grado Monte Emilius 3 “Mi è piaciuto il testo, quando gli animali parlavano e…”. “A me è piaciuto Andrea quando faceva le voci”. “Io ho trovato interessante il commento dopo la lettura”. “L'interpretazione degli attori”. “Il gioco delle voci”: così commentano gli alunni della 2^ A, dopo aver partecipato all'attività “Ti dico un libro”, venerdì 12 dicembre 2015. Un successo, dunque, sia la lettura sia il commento. Il testo era quello di G. Orwell, “La fattoria degli animali”, gli attori Andrea Damarco e Barbara Caviglia, della compagnia Replicanteteatro. Molti dei ragazzi presenti pensano che la lettura sia noiosa, inutile, difficile. Eppure durante queste attività (lo scorso anno Leggere con gioia ha offerto loro la possibilità di teatralizzare, guidati sempre dall'attore A. Damarco, il testo tratto da “L'inventore di sogni” di McEwan), proprio i più diffidenti tra gli studenti si lasciano coinvolgere, appassionare. Venerdì mattina, tutti hanno ascoltato, rapiti per 50 minuti, la storia che gli attori hanno saputo rendere viva e vivace attraverso l'uso sapiente di toni pause ritmi e intenzioni. E' proprio attraverso la lettura – pensata e scelta – che i ragazzi trattengono il senso della storia più facilmente che altrimenti. Proprio come dalla forma passa il contenuto, anche in questo caso la comprensione, spesse volte superficiale e confusa, diventa accessibile, dunque meritevole di attenzione e lo stimolo emotivo apre le porte al senso. Il libro non è più pesante carta stampata ma diventa un mondo da esplorare, con il quale entrare, anche inconsapevolmente, in relazione: un'occasione per pensare, crescere, scoprire, approfondire, criticare, capire, divertirsi, conoscersi. Dopo la lettura del testo, lo storico ha coinvolto i ragazzi in una riflessione sui temi del libro: il potere, che corrode, ieri come oggi, anche gli ideali più alti, il bisogno, di relazione, di sicurezza e di omologazione, che fa piegare il capo ai sottoposti malati di solitudine, gli ingranaggi che muovono la società, di oggi e di ieri. E ci sarebbe stato tanto altro da dire e da ascoltare, ma il tempo a disposizione è presto terminato e l'intervallo ha risucchiato i ragazzi altrove. La storia, però, con tutto ciò che da essa è fuoriuscito, è diventata esperienza condivisa, terreno comune su cui ritornare in altri momenti, occasione di dialogo e confronto; occasione di ascolto, dell'altro e di se stesso; occasione per mettersi in gioco, anche se in silenzio. Credo che per i ragazzi di 12 anni, ma anche per gli adulti, certi stimoli siano strumenti essenziali nel percorso di crescita: ognuno li utilizzerà per meglio comprendere la propria individuale esperienza di vita; l'importante non è capire tutto. Non è facile, di questi tempi, esercitare il pensiero, eppure rimane questo il compito dell'insegnamento teso alla formazione di adulti consapevoli e cittadini responsabili. Ringrazio, dunque, sentitamente tutti coloro che, direttamente e indirettamente, hanno reso possibile questo progetto. Relazione Progetto “Ti dico un libro” Istituzione scolastica: Liceo E. Bérard Classi: 4 AL – 4 BL Docente: Marchisio Amina Il progetto “Ti dico un libro”, presentato dalla Compagnia “Replicante teatro” nelle classi quarte Linguistico del Liceo E. Berard di Aosta, si è articolato in due incontri: il primo della durata di due moduli si è svolto nella classe 4 BL in data 14/01/2015, il secondo della durata di tre moduli, si è svolto nella classe 4 AL in data 23/01/2015. Ogni incontro è stato organizzato nel seguente modo: lettura ad alta voce del testo in riduzione “Il cavaliere inesistente” di I. Calvino intervento di un esperto (filosofo) per la riflessione sull’opera. Prima di iniziare il lavoro con la classe, gli attori hanno invitato i ragazzi ad accostarsi in modo “ingenuo” al romanzo, gustandone la vicenda senza sovrapporvi tentativi di interpretazione e senza interessarsi a quanto c’è di artificioso nella costruzione letteraria. La professionalità degli attori, la loro recitazione coinvolgente hanno consentito agli ascoltatori (allievi e insegnante) di entrare nella storia con grande emozione e di vedere il mondo attraverso gli occhi dei personaggi che in quel mondo vivono. La riduzione del romanzo per esigenze didattiche è risultata qualitativamente adeguata ed è stata attuata nel pieno rispetto dei significati dell’opera. Nella seconda parte dell’incontro, l’intervento dell’esperto ha tentato di sollevare la discussione tra gli studenti fornendo alcune chiavi di lettura per cogliere i complessi significati metaforico-esistenziali del romanzo di Calvino. A giudizio dell’insegnante, il momento “riflessivo”, inscindibile da quello “emotivo”, assume un particolare rilievo ai fini di una ricaduta del progetto a livello didattico (possibilità di collegamento con tematiche letterarie del quinto anno: crisi dell’io nella narrativa e nella poesia del Novecento; rapporto intellettuale-società negli anni del “miracolo economico”). Dal momento che gli studenti delle classi quarte non hanno ancora affrontato tali argomenti né acquisito strumenti filosofici adeguati, è stato difficile per loro cogliere la carica problematica ed esistenziale dell’opera di Calvino. Sarebbe pertanto auspicabile, in futuro, concordare con l’esperto alcuni temi e/o concetti che l’insegnante di Italiano tratterà in classe, prima dell’incontro, possibilmente anche con il coinvolgimento della collega di Filosofia. In tal modo i ragazzi potranno sentirsi maggiormente protagonisti dell’indagine sull’opera letteraria e trarne possibilità di arricchimento. Reazioni espresse dai ragazzi La lettura drammatizzata del libro ha avuto un riscontro concordemente positivo in entrambe le classi: per gli allievi si è trattato di un approccio molto innovativo che stimola al piacere di leggere e alla conoscenza di altre opere dell’autore affrontato. Riguardo all’incontro con l’esperto, gli studenti hanno espresso reazioni diverse: la classe 4 BL ha sottolineato il clima di collaborazione in cui gli allievi, interessati, hanno posto domande e hanno interagito con l’esperto; la classe 4 Al ha avvertito, invece, una certa difficoltà a collaborare per la mancanza di prerequisiti filosofici necessari ad accostarsi con spirito critico all’opera di Calvino. Valutazione Progetto "Ti dico un libro"Danila Passerini, insegnante di lettere presso l’ITPR Corrado Gex d'Aosta. Classi 4AITT e 5AITT Ho aderito, con le classi 4AITT e 5AITT, al progetto "Ti dico un libro" proposto dalla compagnia Replicante Teatro. Questo progetto, realizzato grazie all'intervento Dell'Assessorato alle Politiche Sociali e ai sindacati CGIL, SAVT e SNALS, è risultato essere estremamente interessante sia per me che per i ragazzi. Barbara Caviglia e Andrea Damarco hanno recitato con grande bravura, coinvolgendo i ragazzi, pagine del libro Cuore che bene sintetizzavano il testo e ne mettevano in luce, con spirito critico, gli aspetti fondamentali. Queste pagine sono servite poi come stimolo per un ulteriore approfondimento grazie agli interventi degli esperti dei sindacati che hanno sottolineato alcuni aspetti storici e sociali. I ragazzi sono stati invogliati alla partecipazione attiva con una discussione finale che, partendo da un testo che rappresentava una società ottocentesca, è arrivata fino alla nostra attualità, toccando temi per loro fondamentali come il diritto al lavoro. Le classi hanno particolarmente apprezzato questo racconto a più voci, con testimonianze anche molto diverse fra loro ma sempre costruttive. L'esperienza, che mi auguro di poter ripetere il prossimo anno, è stata così stimolante che i ragazzi mi hanno chiesto, anche nei giorni successivi agli incontri, di poter approfondire alcuni dei temi trattati. Riflessioni su "Ti dico un libro"Federico Zoja, insegnate di Lettere presso L'ITPR ""Corrado Gex" di Aosta Ho avuto il piacere di offrire ai miei alunni la possobilità di aderire al progetto "Ti dico un libro" proposto dalla compagnia teatrale Replicante teatro e sostenuto da diverse organizzazioni sindacali (per la 5 B servizi socio-sanitati si è scelta La fattoria degli animali di Orwell, mentre per 4 B servizi socio-sanitati Cuore di De Amicis, con gli interventi degli storici). Gli attori Andrea Damarco e Barbara Caviglia, che ho avuto modo di conoscere e apprezzare già in molte altre occasione, hanno confermato il loro notevole talento, propondendo una riduzione efficace e una lettura appassionata e coinvolgente. Inoltre gli interventi degli esperti hanno saputo sollecitare riflessioni da parte degli alunni, prendendendo spunto dai testi letterari per arrivare a fatti di attualità; queste riflessioni sono state, poi, riprese e approfondite in classe anche in seguito agli incontri. "Ti dico un libro" è un progetto di altissima qualità che ha il grande valore di unire la letteratura alla storia, il teatro alla società, fornendo agli studenti motivi di riflessione sui valori di civiltà e democrazia attraverso chiavi di lettura del mondo (letterario e non) originali e capaci di suscitare dubbi, curiosità e desiderio di approfondimento. RELAZIONE SUL PROGETTO “TI DICO UN LIBRO” Insegnanti Daniela Rosele Rossana Merialdi - 4 C Liceo scientifico Il progetto “Ti dico un libro” ha previsto un incontro di tre moduli con i ragazzi della classe 4 C scientifico. Durante il primo modulo gli attori di Replicante teatro hanno raccontato/recitato il libro “Animal farm” di G. Orwell. Nel secondo modulo lo storico ha approfondito con i ragazzi i temi affrontati dal testo. Nel terzo modulo i ragazzi hanno interagito con gli attori, lo storico e le insegnanti di italiano e inglese con osservazioni, domande e richieste di approfondimento. La presentazione del testo ha richiesto una non semplice riduzione dei contenuti e una oculata scelta dei brani nonché una recitazione che rendesse il senso generale della narrazione, caratterizzando chiaramente ciascuno dei personaggi. Tutto ciò è stato ottenuto grazie all’ottima professionalità degli attori, testimoniata dall’attenzione e dal coinvolgimento dei ragazzi. L’intervento dell’esperto ha poi permesso di affrontare i temi del testo ( i meccanismi del potere, la creazione del consenso, il passaggio dall’utopia alla controutopia) con un taglio aperto all’attualità recentissima, molto apprezzato da alunni e insegnanti. La classe e le insegnanti hanno perciò valutato molto positivamente la realizzazione del progetto sia rispetto alla parte recitata sia per l’intervento dell’esperto e auspicano che l’esperienza si possa ripetere l’anno prossimo. RELAZIONE SUL PROGETTO “TI DICO UN LIBRO” Paola Collatin - insegnate di Lettere presso L'ITPR "Corrado Gex" di Aosta L’esperienza di Ti dico un libro vissuta insieme ai miei alunni di IV B è stata particolarmente interessante. Partire da un libro non necessariamente già proposto dal percorso di studi, magari, come nel caso di Giobbe, del tutto sconosciuto ha stimolato l’attenzione e ascoltare voci diverse da quella della solita insegnante ha permesso un coinvolgimento nuovo. La scuola è ancora sovente, purtroppo, luogo non tanto d’apprendimento quanto di ripetizione. Qualcuno dice, altri ripetono senza senso critico e interiorizzazione. In questo progetto le voci erano tante: quella del libro scelto, analizzato e ridotto con grande attenzione e rispetto, detto con il trasporto e la passione degli attori – molto bravi; quella di uno storico, di uno psichiatra, di un ex detenuto, di un’oncologa che si occupa di cure palliative, del pastore valdese della comunità di Aosta. A tante voci hanno corrisposto tanti pensieri dei ragazzi, tante emozioni. Alcune sono state esternate, altre taciute in quel momento per poi diventare condivisione in altri momenti, per esempio La fattoria degli animali ci accompagna durante le ore di storia, Giobbe nel nostro percorso di letteratura. Il progetto ha fatto sperimentare la possibilità di una scuola senza giudizio, dove potersi esprimere con libertà – anche nel dissentire rispetto ad una voce – e piena di contenuti dai quali trovare quei pensieri propri che a volte la scuola non ritiene importanti. Insomma, questa è la scuola che vorrei. LICEO SCIENTIFICO E. BERARD CLASSE IV B - PROF.SSA CERRI VALERIA RELAZIONE SULLO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO “TI DICO UN LIBRO” Nella mattinata del 5 febbraio 2015 abbiamo partecipato al progetto “Ti dico un libro”, ideato e condotto da Andrea Damarco e Barbara Caviglia, con la partecipazione in questa specifica occasione di Enrico Montrosset in qualità di esperto. Fra le diverse possibilità di lettura offerteci dal progetto - tutte interessanti, per la verità abbiamo scelto il romanzo di Italo Calvino “Il cavaliere inesistente”, per motivi di interesse specifico, della classe e dell’insegnante di lettere (i ragazzi avevano letto il romanzo nel corso dell’estate e lo avevano trovato divertente, ma anche assai complesso: si presentava l’occasione per tornare a parlarne). Per un’ora abbiamo riletto con gli attori il romanzo di Calvino, che ci era già noto. Eppure per nessuno di noi è stata una ripetizione di cose già lette. Ci siamo accorti che la lettura, posta davvero “al centro”, anche perché condotta con mezzi semplici (due voci e uno stereo per l’accompagnamento della musica), ci ha aperto nuovi ingressi nel romanzo di Calvino. Abbiamo scoperto parole, si sono manifestati dettagli sfuggiti e, finalmente, abbiamo anche sentito l’ironia di Calvino. Un aspetto, quest’ultimo, che la lettura ha valorizzato particolarmente, svolgendo un ruolo non secondario anche dal punto di vista didattico, dato il pregiudizio diffuso fra i ragazzi a proposito della seriosità, o peggio della noia, della letteratura. Alla lettura è seguito un dibattito interessante, che , dopo aver faticato a partire - a causa forse di un po’ di timidezza dei ragazzi, ma anche dell’abitudine a lezioni per così dire tradizionali - poi, invece, si è prolungato ben oltre il tempo previsto, contribuendo anch’esso a stimolare scoperte sul romanzo (le considerazioni sui nomi dei personaggi, ad esempio) e a suscitare domande di senso. Nell’insieme, dunque, è stata per noi una mattinata culturale di qualità e un’esperienza davvero ricca, che ci auguriamo possa essere riproposta negli anni prossimi: ci ha ricordato che esiste ancora il piacere di leggere e ci ha stimolati a pensare. Un suggerimento da parte dei ragazzi: prolungare la lettura senza paura che risulti faticosa (il tempo pare essere fuggito!) e inserire in repertorio la scena di Priscilla! Progetto “Ti dico un libro” – Replicante Teatro Liceo scientifico “E. Bérard”Classe IV A S Insegnante: prof.a Bertolino Barbara Opera selezionata I., Calvino, “Il cavaliere inesistente”. e modalità di intervento Lettura di una consistente selezione di brani, tale da permettere la ricostruzione del filo narrativo, seguita da discussione filosoficointerpretativa Esperti esterni Replicante Teatro e Enrico Montrosset. Tempi Venerdì 6 febbraio 2015 – 3 moduli da 50 minuti Fase 1 Fase 2 Lettura drammatizzata, a due voci, dei principali passi dell’opera. Riflessione partecipata sulle principali tematiche emerse dalla lettura. Valutazione dell’attività L’insegnante giudica l’intervento molto proficuo sia dal punto di vista da parte dell’approfondimento dell’opera selezionata (raramente a scuola è dell’insegnante. possibile leggere porzioni così ampie di un’opera senza interruzioni), sia della professionalità degli attori, che hanno saputo tenere vivo l’interesse degli alunni e stimolare la loro curiosità nei confronti di un testo non completamente apprezzato quando assegnato come lettura individuale in preparazione dell’attività. Il momento di discussione filosofica, poi, ha permesso agli studenti di sperimentare attivamente l’analisi letteraria, auto-ponendosi quelle domande, che, normalmente, nella prassi didattica vengono preconfezionate dall’insegnante: in questo modo si è favorita positivamente la partecipazione attiva degli alunni e la trasformazione della classe in “comunità ermeneutica”. Reazioni degli alunni La classe, particolarmente interessata alle attività attinenti il teatro in tutte le sue manifestazioni, ha manifestato grande interesse per l’iniziativa, auspicando anche di poter ripetere l’esperienza in futuro. propone Ti dico un libro Il teatro va a scuola Il progetto In premessa: il progetto nasce da una convinzione: la lettura ad alta voce esprime una possibilità di arricchimento e di scoperta sia per chi legge sia per chi ascolta. Il testo diventa materia comune attraverso cui affiorano emozioni ed esperienze da condividere. Attori ed ascoltatori entrano in una relazione particolare – che è già teatro. A questo si aggiunga il significato esatto contenuto nel titolo della proposta: “Ti dico un libro”; non “Ti leggo”. Dire è fare propria un'esperienza e poi comunicarla; con-dividere qualcosa che ormai ci appartiene e che si fa atto concreto, anzi: Visione Concreta. E' il rituale che consente a un concetto di farsi carne, parte del corpo di colui che dice. Nel dire ci si carica del fardello del non riferire. Si diventa ambasciatori disposti a portar pena. Consapevolmente. La proposta UN VERO E PROPRIO OMAGGIO (NONCHÉ INVITO) AL PIACERE DELLA LETTURA ATTRAVERSO IL GIOCO D'ATTORE Volutamente scarna e diretta, senza trucchi e senza inganni, sobria ma visionaria insieme (due attori, due leggii, un gruppo di studenti, un esperto dell'argomento di cui il libro è portatore), questa proposta mira a coinvolgere profondamente il pubblico, in questo caso scolastico, nel tentativo di condividere la gioia e il piacere della lettura come atto concreto, ricercando una concreta relazione biunivoca che permetta, alla conclusione della lettura, un momento dialettico e di scambio che rende il libro un momento attivo. Ogni titolo desidera muovere una riflessione sui contenuti propri dei libri che verranno “detti”. Una riflessione che possa trasformarsi in uno scambio aperto alle intelligenze e alle sensibilità dei ragazzi: un modo per confrontarsi, per dibattere… Forti delle esperienze precedenti, possiamo inoltre affermare che il progetto si propone anche come approfondimento trasversale relativamente alla programmazione scolastica. Le modalità Gli attori e l'esperto coinvolto arrivano, in qualità di ospiti, direttamente nell’aula scolastica. La prima parte dell’intervento (1 modulo orario) prevede la lettura scenica dell’adattamento originale (vere e proprie drammaturgie a leggio curate da Replicante teatro appositamente per il progetto) del libro scelto a priori dagli insegnanti. Gli attori, quindi, “dicono il libro”: lo recitano, in realtà (sebbene leggano), al fine di far passare - del libro - la carne e il sangue che quelle pagine hanno mosso in loro. Alla fine della “lettura” l'esperto, per scuotere le eventuali timidezze, propone una riflessione (1 modulo orario). Una riflessione che porti, però, a discutere, a dibattere, a confrontarsi in una chiacchierata che metta i ragazzi nella condizione di desiderare di “dire la loro”, di esporsi un po’ e di partecipare per condividere il proprio pensiero, le proprie sensazioni, e confrontare così le proprie idee con quelle degli attori e dell'esperto. Di tutti i partecipanti. Perché i libri, soprattutto certi libri, fanno venire una voglia matta di parlarne. Di discuterli con gli altri. Per capirli meglio. Per condividerli. Per distruggerli, anche. Se è il caso. Con amore. E con fiducia nelle capacità metacognitive del pubblico giovane, certi che sappia comprendere e riflettere sulle proprie ed altrui percezioni. Anche e soprattutto quando si propongono, per rispetto a queste capacità, temi alti. LA COMPAGNIA, PER IL 2016, PROPONE 7 TITOLI 1 - “Cuore ”, di E. De Amicis segna l'inizio di un grande inganno: quello che si cela dietro la Retorica che porge il sogno (di qualcuno) su un piatto d'argento che poco ha a che fare con la realtà (di tutti). Un problema molto italiano. Un linguaggio, quello della retorica italiana, che ci ha accompagnati per tutto il Novecento trascinandoci verso il disastro. 2 -“La fattoria degli animali ”, da La fattoria degli animali di G. Orwell. “La fattoria degli animali” di G. Orwell è la cronaca di un fallimento: quello che vede sbriciolarsi miseramente il Sogno di un mondo più giusto, a causa di un difetto strutturale presente nel sistema Potere, anche nelle migliori democrazie (figuriamoci nei totalitarismi a cui fa riferimento il libro): quelli delle deleghe in bianco. L'unico mondo possibile è quello in cui ognuno vigila sul proprio sogno nel rispetto dei sogni altrui. Non può esserci una società libera se questa si basa su un sonno interiore. 3 - “Cavalieri inesistenti”, da Il cavaliere inesistente di I. Calvino. “Il cavaliere inesistente” di I. Calvino, oltre ad essere un esempio assoluto di altissima letteratura, è una riflessione sulla necessità di Esistere. Cosa può dare vita ad una corazza vuota che E’ ma non sa di Esserci? A un esercito di corazze e di vite disperatamente vuote e tutte rivolte alla ricerca di qualcosa per cui vivere? 4 - “Giobbe”, da Il Libro di Giobbe dell'Antico Testamento. Giobbe ci assomiglia: come lui, abbiamo perso tutto. Possiamo tentare di riavere esattamente ciò che abbiamo perduto oppure, attraverso il Dolore, possiamo imparare e renderci disponibili a considerare un'altra rotta. Essere o non essere Giobbe, allora? Accettare un Dio ermetico e retribuzionista senza chiedere spiegazioni, oppure rifiutarlo - e con lui le sue interessanti offerte - per immaginare altro? Oppure … Trittico sulla fiducia: ANATOMIA DELLA FIDUCIA 5 - “iL Grande Inquisitore” di F. M. Dostoevskij. Ivan Karamazov immagina che, dopo quindici secoli dalla morte di Cristo, egli ritorni sulla terra e si manifesti operando miracoli proprio nella Spagna dominata dai roghi e dalle persecuzioni fatte in suo nome dalla Santa Inquisizione. Il Grande Inquisitore, imprigionatolo con l'intenzione di bruciarlo come eretico, si reca da lui nella notte, e lo apostrofa lungamente proprio sul problema del valore della libertà per l'uomo: “Invece di impadronirti della libertà umana, l'hai moltiplicata, e hai oppresso per sempre col peso dei suoi tormenti il regno spirituale dell'uomo. (...) Se tu lo avessi stimato meno, gli avresti anche chiesto di meno... ". Egli si dice convinto che i tre pilastri della felicità per l'uomo siano il mistero, il miracolo e l'autorità: mette in discussione il senso del dono divino come fonte d'infelicità e di male. Si può dire che non abbia fiducia in Dio. Ma neanche negli uomini. E allora, nel domandarci sul rapporto tra Fiducia e Fede, ci chiediamo: scegliamo la fiducia (fede) rivolta ad un Dio che rende liberi con il rischio di soffrire molto? O in una religione che rassicura e placa in cambio della libertà? O … 6 - “Il Grande Fratello” da 1984 di G.Orwell. Un altro punto di vista: la Fiducia in relazione alla Politica come possibile altro dio che realizza il sogno del grande Inquisitore? E a guardarlo invece dal basso: quale rapporto tra Fiducia e Politica può instaurare la persona comune, senza rimanere intrappolato nel meccanismo della delega in bianco? Senza, quindi, dimenticare se stesso? “La voce arrivava da una placca di metallo oblunga, simile a uno specchio oscurato. […]Il volume di quell’apparecchio (si chiamava teleschermo) poteva essere abbassato, ma non spento. […]Winston Smith si avvicinò alla finestra. Il mondo appariva freddo. […]In lontananza un elicottero volava a bassa quota sui tetti. Era la pattuglia che spiava nelle finestre della gente. […]Il teleschermo riceveva e trasmetteva contemporaneamente. Captava anche i bisbigli: se ci si trovava nel suo campo visivo, avresti potuto essere sia visto che sentito. Naturalmente, non era possibile sapere se e quando si era sotto osservazione. Con quale frequenza, o con quali sistemi, la Psicopolizia si inserisse sui cavi dei singoli apparecchi, non era dato saperlo”. G. Orwell 7 - “La Grande Foresta”, da Il segreto del Bosco Vecchio di D. Buzzati “E’ inutile - disse il vento - io devo andare sul serio. Del resto, questa - forse - è la notte famosa in cui tu finirai di essere bambino. Non so se qualcuno te l’ha detto. Di questa notte i più non si accorgono, non sospettano nemmeno che esista, eppure è una netta barriera che si chiude d’improvviso … Capita di solito nel sonno. Sì, può darsi che questa sia la tua volta. Tu, domani, sarai molto più forte, domani comincerà per te una nuova vita, ma non capirai più molte cose: non li capirai più, quando parlano, gli alberi, né gli uccelli, né i fiumi, né i venti … ”. D. Buzzati. Ogni essere umano, essendo parte dell'Universo e della Natura, è parte centrale della propria esistenza, della propria vita, della propria realtà in quanto parte di un Tutto? Riflettendo sulla necessità di un percorso di consapevolezza e autoformazione, dobbiamo recuperare la relazione di Fiducia tra l’essere umano e la natura del mondo di cui l’essere umano E’ parte? Liberarci dal velo di Maya risvegliando il fanciullino che è in ognuno di noi? *** "TI DICO UN LIBRO" è dunque un progetto modulare: si arricchisce ogni anno di un nuovo titolo. Il progetto ha consentito finora di continuare ad incontrare il pubblico (scolastico et ultra) proponendo testi intonati alla sensibilità della Compagnia e della sua poetica, ma anche di scardinare attraverso la rilettura e l'adattamento le forze interne ai testi affrontati. *** TI DICO UN LIBRO VA A SCUOLA GRAZIE AD UNA INCONSUETA ED INEDITA CORDATA Replicante teatro ha proposto il proprio progetto ad una serie di soggetti, con l’intenzione di creare una cordata composta da elementi che fanno parte ed operano nell’ambito della società civile: abbiamo pensato che, unendo le forze e facendo ognuno la propria parte, si potesse rendere possibile questa avventura anche e nonostante il momento di crisi economica così profonda. Non tutti i partners partecipano economicamente, ma tutti partecipano con le forze a loro disposizione. Il PROGETTO VIVE GRAZIE A Assessorato Sanità Salute e Politiche Sociali – E' il primo ad aver creduto nel progetto e partecipa finanziandone economicamente circa il 30%; Sindacati (hanno aderito CIGL, SAVT e SNALS contribuendo complessivamente a coprire circa il 30% dell'attuale budget ) - Con il loro contributo, hanno reso possibile la realizzazione di un progetto che va ben al di là di un'occasione di lavoro e di incontro. L'occasione in gioco era di fare dell’unione una forza. E in un momento come questo, l’aver accettato è il più bel segnale che si potesse dare; Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta - Attraverso i suoi esperti, offre preziose angolature destinate a fornire importanti chiavi di lettura per scardinare i concetti presenti in alcuni dei testi che si propongono; Assessorato all'Istruzione e Cultura – E’ presente in quanto sostenitore ante-litteram del progetto stesso, avendone finanziato la produzione con l’acquisto per il festival della parola “Les Mots” 2014 e 2015; Società Civile (gli studenti e gli insegnanti) - Sostengono, partecipando, questa inconsueta navigazione: quella attraverso la corrente di un fiume, il dibattito, che soprattutto oggi non deve smettere di scorrere. QUEST'ANNO SI SONO AGGIUNTI DUE IMPORTANTI PARTNERS: LIONS CLUB AOSTA MONT BLANC (CON CIRCA IL 30%) E ZONTA CLUB OF AOSTA VALLEY AREA (CON CIRCA IL 10%)