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La nostra calligrafia? E’ indice della nostra salute …
La sempre più avanzata tecnologia e soprattutto l’avvento e la diffusione dei personal computers in ogni
angolo del mondo hanno fatto in modo che la penna
non venga quasi più adoperata. Anche nelle scuole
la “bella calligrafia” sta scomparendo, nonostante
questo aspetto rappresenti un validissimo mezzo di
espressione della nostra personalità e della nostra
umanità. Letteralmente calligrafia (dal greco
calòs, "bellezza", e
graphìa, "scrittura"fonte: wikipedia) è l'arte della scrittura ornamentale
e proprio per questo, nell’antichità, è stata trattata
diffusamente nei cenacoli di attinenza religiosa, laddove era possibile accedere all’arte come forma di
comunicazione. In occidente la calligrafia viene fatta
risalire agli scribi greci e romani e si è evoluta nel
medioevo con la creazione dei manoscritti miniati.
In estremo oriente, dove vengono delineati simboli e
ideogrammi, sono da sempre utilizzati pennelli ed
,
inchiostro; qui la calligrafia (in cinese, Shufa
in giapponese Shod
, o "la via della scrittura"
– fonte: wikipedia) è considerata un’arte di notevole
importanza per non dire la più raffinata e ricercata
forma di pittura. Nei paesi arabi invece assume una
finalità di “ispirazione” e le scuole calligrafiche facevano e fanno parte del curriculum degli studenti di
teologia. La scrittura dunque rappresenta un mezzo
universale di comunicazione e occuparsi di calligrafia
oggi significa porre l’accento sulle regole di bellezza
e di armonia che calibrano la forma delle lettere. In
Italia, in particolare, è nato il corsivo, ossia la scrittura
inclinata verso destra. Questo stile infonde un senso
di grande eleganza, ma anche di maggiore confidenzialità, e prende le distanze dalla solennità tipica -per
esempio- del maiuscolo romano. La Cancelleria pontificia a suo tempo inviava lettere in questo stile ai
vari vescovi, dignitari e regnanti, tanto da diventare il
vero e proprio stile “regale”. Gli anglosassoni ancora
ai giorni nostri chiamano il corsivo “Italic”, proprio
perché è sempre stato caratteristico delle missive
provenienti dall’Italia. Figure di spicco nel panorama
grafologico, italiano e mondiale, sono Evi Crotti e Alberto Magni: la dottoressa Crotti, psicopedagogista e
giornalista, dirige a Milano una rinomatissima scuola
di grafologia (la grafologia è definita la tecnica che
ha come finalità la descrizione delle caratteristiche
di personalità di un individuo, attraverso l'interpretazione della sua grafia); collabora inoltre con diversi
quotidiani e riviste, dedicandosi con ardente passione alla scrittura ed alla psicologia dell’età evolutiva;
Alberto Magni, medico chirurgo e psicoterapeuta, è
un grande conoscitore della fisiognomica (la disciplina che deduce i caratteri psicologici e morali di una
persona partendo dal suo aspetto fisico, in particolare
dai lineamenti e dalle espressioni del volto – fonte:
wikipedia), nonchè uno dei massimi esperti in perizia calligrafica giudiziaria. Lo strumento di base per
il grafologo è il segno. Ne esistono davvero tanti, di
segni, e spesso differiscono per definizione e valutazione da una scuola all’altra. La grafologia è sicuramente una scienza umanistica in continua evoluzione
così come l’essere umano è in rapida e costante
evoluzione; per questo motivo è di fondamentale
importanza che essa aggiorni dinamicamente sia
le proprie metodologie sia le interpretazioni perché
possano essere applicate con correttezza all’uomo di
oggi. Grafologia e fitness? Secondo Crotti e Magni sì:
nel loro “Grafologia e Salute” (edito da Red Milano,
2006) sottolineano che se il grafologo saprà affiancarsi al medico e collaborare con discrezione, serietà
e competenza potrà sviluppare un ruolo essenziale
non tanto nella formulazione della diagnosi, quanto
nella descrizione e nell’approfondimento della struttura della persona, delle cause e concause di malattia, del processo di formazione della sintomatologia.
Ogni analisi grafologica, ovviamente, non può prescindere da un’analisi completa della struttura della
personalità, per cui l’effettiva applicazione del test di
scrittura va eseguita da personale qualificatissimo e
non può assolutamente essere improvvisata.
Sempre per Crotti e Magni un grosso vantaggio che
la grafologia può offrire è che essa coglie la differenza tra le varie reazioni e situazioni cliniche. Sa distinguere per esempio la collera dall’ansia, l’insicurezza
da una debolezza di fondo, una spiccata emotività
dalla sensibilità, il giudizio dalla critica. Allo stesso
modo la grafologia è in grado di individuare la personalità predisposta all’ulcera piuttosto che ai disturbi
legati all’alimentazione, personalità che saranno a
loro volta diverse da quella che porterà per esempio
a soffrire di disturbi cardiovascolari. Non è un mistero
che già Ippocrate nel V secolo a.C. avesse stabilito lo
strettissimo legame tra psiche e soma, nonché la reciproca e continua interazione tra questi due aspetti
dell’essere umano; la scrittura, in questo contesto, è
il prodotto integrato di tutta l’attività cerebrale che
subisce costantemente l’influenza della psiche e si
manifesta portando con sé tutti i messaggi ricevuti
per poi trasferirli “calligraficamente” sul foglio bianco. Una cosa è certa: l’utilizzo di questa interessante
scienza umanistica si dimostra indispensabile in quei
contesti in cui è doverosa un’indagine approfondita
della personalità, dei meccanismi di difesa esistenti,
delle risposte allo stress e del disadattamento sociale
a cui è esposto l’uomo contemporaneo.
Per approfondire l’argomento è assolutamente da
consultare il sito web www.evicrotti.com, il sito ufficiale del Centro di Ricerche Grafologiche “Crotti e
Magni”.
A cura di Michela e Fabio Grossi,
Personal Trainers certificati ISSA CFT1
Esperti in rivalutazione della forma fisica,
stile alimentare, fitness posturale.
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