MITOS 2016
Meeting Italiano di TeatrO Sociale
Nona Edizione
Lucca, 25-28 agosto 2016
Viaggiatori per necessità
Viaggiatori fra i continenti
Viaggiatori per sopravvivere
Viaggiatori perché non siamo mai contenti
Persone in viaggio fra i continenti, chi in cerca di lavoro, chi di diritti, chi di vacanze, chi di nuove
esperienze ed avventure; il mondo, mai come oggi, gira..., il mondo, oggi come sempre, contiene.
Continenti-contenitori, come case che accolgono, o una maglia troppo stretta, o un lenzuolo tirato
da tante mani...
In mezzo al movimento attori, compagnie, appassionati, operatori di Teatro Sociale...
Tante piccole isole in mezzo alla corrente.
DESCRIZIONE LABORATORI
Plenaria Introduttiva:
In-Continenti...
CONDUTTORI: Empatheatre, la compagnia dei Salvastorie con la partecipazione straordinaria di Ciccio
Schembari in “Nonostante Tutto Fratelli”
ORARIO: giovedì 20 agosto 2014 ore 15:00 – 17:00;
venerdì 21 agosto 2013 ore 9:30 – 13:00 e ore 15:00 – 18:30;
– conduttori Empatheatre, la compagnia dei Salvastorie
straordinaria di Ciccio Schembari in “Nonostante Tutto Fratelli”
con
la
partecipazione
“...Il filo rosso che lega le storie è il sentimento della fratellanza sempre presente nel cuore
e nelle azioni delle persone anche quando schierate le une contro le altre...”
(Ciccio Schembari)
Laboratorio A:
IL VIAGGIO DI “UNO”
Laboratorio di teatro fisico e improvvisazione
Metodo: Teatro Fisico e Teatro di Improvvisazione
CONDUTTRICI: Loredana Piacentino e Valentina Fanoni, Act Theatre Project, Valtellina
ORARIO: giovedì 25 agosto 2016 ore 15:00 – 17:00;
venerdì 26 agosto 2016 ore 9:30 – 13:00 e ore 15:00 – 18:30;
Questo laboratorio di Teatro Sociale nasce dall’esigenza di vivere un’esperienza corporea ed
emotiva collettiva indagando il tema dell’istinto migratorio che accomuna tutti gli esseri viventi.
Il laboratorio si dividerà in tre fasi:
• TRAINING: attraverso esercizi di conoscenza, ascolto, movimento, coordinazione e
improvvisazione cercheremo di indagare il viaggio migratorio, inteso anche come possibilità
di spostare e ridefinire ogni volta se stessi e i propri confini.
• TEORIE E DISCUSSIONE COLLETTIVA: attraverso il confronto e lo scambio reciproco
cercheremo di riflettere sul significato dello spostamento fisico o immaginario. E’ da questo
muoversi e da questo vivere che nasce l’incontro con l’altro e la necessità di distinguere noi
stessi per cultura, razza o religione. Indagheremo così le dimensioni del viaggio e l’identità
che muta, poliedrica, grottesca, comica e tragica, frammentata e unica. Giocando con
queste categorie e sulle dicotomie che dividono il mondo esploreremo lo spazio che si trova
tra questi termini oppositivi riducendone la distanza.
• PERFORMANCE FINALE DEL GRUPPO: attraverso il materiale emerso da riflessioni e
training costruiremo una pièce teatrale/performance per rielaborare e concludere il lavoro di
gruppo. L' atto performativo in un qui ed ora ci permetterà di riattualizzare la nostra
presenza in uno spazio protetto attraverso l'arte e il teatro.
Si consiglia un abbigliamento comodo
Loredana Piacentino Nasce a Roma e attualmente vive a Sondrio. Laureata in Antropologia culturale. Dal
2000 al 2015 è in continua ricerca artistica, grazie ai suoi numerosi viaggi ha maturato una formazione in
diverse discipline: Danza contemporanea, Contact Improvisation, Danza Butoh, Teatro Fisico e Teatro
Sociale con maestri di fama internazionale quali: Alma Falkenberg, Valentina Versino, Leilani Weis, Gabriella
Maiorino, Pascal La Delfa, Francesca Bonci, Javier Cura, Stefano Taiuti, Living Theatre, Metamorfosi Teatro.
Lavora nelle scuole pubbliche guidando laboratori di ludico motoria per bambini e danza e improvvisazione
teatrale per ragazzi. Conduce laboratori di teatro nel carcere, con i disabili e con i migranti. Nel 2009 ha
lavorato in un progetto teatrale nei campi profughi in Palestina guidando gruppi di donne e bambini. Nel 2010
ha terminato una formazione in Teatro Sociale presso l'accento teatro di Roma. Sempre nel 2010 dà vita al
progetto artistico Act Theatre Project del quale è direttrice artistica. Tra il 2013 e il 2014 si è recata in Ghana
dove ha svolto laboratori di Teatro tra le fasce emarginate della popolazione. Dal 2015 si occupa della
direzione artistica di un progetto di teatro con ragazzi profughi dell'area sub sahariana in collaborazione con
la Fattoria sociale Lunalpina.
Valentina Fanoni, nata a Sondrio, laureata in Scienze dell’educazione, inizia ad avvicinarsi all’arte di strada
e giocoleria attraverso la fondazione dell’associazione culturale Yahman con la quale si muove in Italia e
all’estero proponendo spettacoli itineranti. A partire da qui e attraverso numerosi altri viaggi sperimenta
diverse discipline, dalla Danza Contact a Madrid, al Teatro Classico e al Teatro dell’Oppresso in Argentina e
al Teatro Danza a Milano. Nel 2011, al ritorno dall’Argentina si iscrive alla scuola di Teatro Sociale Isole
Comprese di Firenze e inizia ad unire gli studi educativi e le necessità artistiche. Proseguendo su questa
strada e attraverso una lunga collaborazione con L’Associazione Arci Lecco, conduce annualmente il Campo
Antimafia sul territorio lecchese occupandosi della gestione del laboratorio teatrale e della messa in scena
della Performance finale. A partire dalla collaborazione con Arci sperimenta e studia le Tecniche di Teatro
dell’Oppresso ed è attualmente iscritta alla formazione promossa dalla Cooperativa Giolli di Parma.
Parallelamente mantiene una collaborazione con la compagnia Transe and Danse di Bruxelles con la quale
svolge un lavoro di operatore teatrale e assistente logistico nelle numerose creazioni che avvicinano
tematiche attuali quali le migrazioni e le guerre di religione. Dal 2011 suona la fisarmonica e lavora a Sondrio
come educatrice nella Cooperativa Lotta Contro L’Emarginazione occupandosi dell’accoglienza migranti nel
progetto Sprar.
Laboratorio B:
INCONTRO L'ALTRO, INCONTRO ME
Il Teatro come strumento di indagine della relazione interculturale
Metodo: Teatro dell'Oppresso e Narrazione Partecipata (max. 20 partecipanti)
CONDUTTRICE: ilaria Olimpico, The Albero, Roma
ORARIO: giovedì 25 agosto 2016 ore 15:00 – 17:00;
venerdì 26 agosto 2016 ore 9:30 – 13:00 e ore 15:00 – 18:30;
Il laboratorio nasce dal desiderio di condividere le pratiche e le riflessioni maturate lavorando
nell'ambito della formazione interculturale con chi opera in contesti multiculturali (sistema di
accoglienza, scuole, etc). Il focus e' sulla relazione interculturale. In un approccio comparativo,
l'obiettivo dello studio e' l'Altro con le sue differenze, in un approccio relazionale, l'obiettivo di
studio e' la relazione con l'Altro, il processo, la trasformazione. Cultura e' intesa nel suo senso piu'
ampio e piu' profondo, vedendo nell'insieme di credenze religiose, lingue, usanze, cibi e costumi,
solo la punta dell'iceberg alla cui profondita' ci sono visioni del mondo, concetti di vita e morte,
relazioni tra i generi, puericulture, rapporto con la natura, concetto di onore, concetto di autorita',
linguaggio corporeo e molto altro. Sono le “premesse” che diamo per scontate che costituiscono i
nostri modelli culturali piu' interiorizzati e piu' difficilmente riconoscibili come “culturali”.
Il passaggio da una societa' multiculturale (in cui si constata la presenza di piu' culture) a una
societa' interculturale (in cui le diverse culture sono in dialogo) richiede non tanto la conoscenza
dell'Altro quanto: la conoscenza di se', la capacita' di relativizzare le proprie categorie concettuali e
la sfida continua di mediazione in un orizzonte di transculturalita', ossia di attraversamento delle
culture in una cornice comune di umanita' universale.
Durante il laboratorio usiamo i giochi-esercizi teatrali per esplorare la prossemica dello spazio in
prospettiva interculturale, il teatro immagine per rendere visibile l'immaginario sull'Altro, la messa
in scena per poter guardare da fuori il proprio vissuto, ampliandolo e indagandolo collettivamente,
le tecniche riadattate diArcobaleno del Desiderio e Poliziotti nella testa per prendere
consapevolezza delle “voci culturali interiorizzate” da cui possono nascere sensazioni di
imbarazzo, disagio, fastidio o rabbia, la narrazione in cerchio per comunicare nella zona protetta
che sta tra la relata' e la fantasia della fiaba.
Ci accompagnano nel percorso attraverso le loro pratiche e riflessioni, principalmente: Augusto
Boal, Marianella Sclavi, Zygmunt Bauman, Margalite Cohen Emerique.
Ilaria Olimpico è una formatrice, un’educatrice non formale e una facilitatrice di Teatro dell'Oppresso. Si è
laureata all'Orientale di Napoli nel 2004 in Scienze Internazionali e Diplomatiche con una tesi in Islamistica.
Si occupa di intercultura, questioni di genere e sostenibilita'. Ha condotto laboratori di educazione alla
cittadinanza globale nelle scuole e seminari per adulti/e. Ha facilitato laboratori di teatro e narrazione, in
special modo con gruppi di donne. Ilaria si è formata principalmente con Anita Mosca, Giampiero Rappa,
Ursula Bachler, Alessia Cartoni (Teatro e drammaturgia), Hector Aristizabal, Uri Noy Meir, Cristopher Leuch e
Olivier Malcor (TDO), Giorgio Rossi e Ivan Truoll (Teatro Danza), Carol Mendelsohn e Zwaantje de Vries
(Voce).
Dal 2013 fa parte di Interculturando Roma, associazione della quale attualmente e’ Vice Presidente. Nel
2012 ha fondato con Uri Noy Meir il Collettivo artistico TheAlbero, impegnato nella creazione di laboratori,
esperienze residenziali ed eventi internazionali, che intrecciano arti partecipative, costruzione di comunita’
ed educazione non formale. thealbero.wordpress.com.
Laboratorio C:
ANIME ERRANTI
A proposito di follia
Metodo: Teatro dell'Oppresso (max. 25 partecipanti)
CONDUTTORE: Massimiliano Filoni e Vanja Buzzini, Compagnia Giolli Cooperativa Sociale, Parma;
ORARIO: giovedì 25 agosto 2016 ore 15:00 – 17:00;
venerdì 26 agosto 2016 ore 9:30 – 13:00 e ore 15:00 – 18:30;
<< La follia è parte dell'uomo, è parte della vita, della realtà, del mondo. Escluderla, non considerarla, vuol dire
escludere, non considerare una parte della propria umanità. Vuol dire rinunciare a conoscere una parte di sé >>.
Un ospite di un centro di Salute Mentale.
Nel corso delle epoche storiche, all'interno di spazi geografici differenti, il confine tra normalità e
follia tante volte è stato spostato. Ogni volta arbitrariamente. Ogni volta ponendo limiti funzionali
alla cultura dominante. Se, da un lato, la psichiatria studia i sintomi individuali per ricercarne le
cause nei termini degli studi scientifici, dall'altro lato l'arte, la cultura, il teatro tendono a ricercare
quelle esperienze che collegano follia e società.
Si può asserire che una parte dei comportamenti detti devianti traggano la loro origine da un
conflitto tra individuo ( o gruppo sociale) e società?
Quanto c'è di patologico nel comportamento individuale e quanto in certi meccanismi e in certe
strutture sociali?
Quali possibili strumenti di dialogo e di collaborazione possiamo esplorare per collegare e far
interagire costruttivamente “normalità” e “follia”?
Come il Teatro, in particolare, strumento di collegamento e relazione tra centro e periferia della
società?
Come arte e culturale, in generale, possono contribuire ad accogliere, ad includere nel mondo
coloro che sono stati esclusi o allontanati verso i margini?
Quale luce getta sulla nostra epoca, sulla nostra civiltà, lo sguardo non prevedibile e non
convenzionale di coloro che vengono considerati folli?
A partire da queste domande compiremo il nostro viaggio. Viaggiatori erranti tra i continenti della
follia e della normalità. Nel laboratorio saranno offerti brevi spunti narrativi e musicali tratti da
esperienze teatrali con ospiti di Centri di Salute Mentale che accompagneranno il lavoro di
esplorazione e ricerca collettiva.
Giolli nasce nel 1992 come associazione in cui confluiscono le esperienze di attori, psicologi, pedagogisti
intenzionati a diffondere la pratica teatrale fuori dai teatri, utilizzando prevalentemente il metodo elaborato
dal regista brasiliano Augusto Boal e noto con il nome di Teatro dell’Oppresso (TdO) e la pedagogia
coscientizzante di Paulo Freire, anche lui brasiliano, incentrata sull’arte maieutica e nota come pedagogia
della liberazione.
Vanja Buzzini, musicista, burattinaia, attrice, operatrice sociale. Ha fondato nel 1988 la Coop. Sociale
Avalon, con cui tuttora svolge il ruolo di educatrice, occupandosi del reinserimento sociale e lavorativo di
persone con disagio mentale.
Questo non le ha impedito di coltivare il proprio talento artistico che l’ha portata a collaborare con vari gruppi
musicali, in particolare con i Modena City Ramblers ; teatrali: Tangram, Giolli, Istarion. Negli ultimi anni si è
concentrata sulla ricerca di forme di espressione artistica che, oltre a promuovere e a diffondere la cultura,
sappiano recuperare i miti, le leggende, le tradizioni, degli antichi popoli con la speranza che questo
permetta un’esistenza in armonia con la terra, con la natura, con tutte le forme di vita.
Massimiliano Filoni, laureato presso il DAMS di Bologna, lavora con Giolli dalla sua fondazione nel 1992,
ha focalizzato la propria ricerca sull’utilizzo del teatro nella scuola e nelle strutture psichiatriche. Negli ultimi
anni sta sperimentando laboratori e spettacoli in cui è rilevante la presenza di musica e narrazione,
esplorando i limiti e le potenzialità della cosiddetta Pedagogia dell’Errare, che si concretizza nella
valorizzazione dei talenti sopiti, contrapposta al concetto industriale di merito, e nella definizione dello
sbaglio come fonte di scoperta. Attivo in progetti Europei ha coordinato le attività italiane di F.RA.T.T. E
FO.T.E.L.
Negli ultimi anni, insieme con Vanja Buzzini, concepisce e realizza progetti sul tema della violenza di genere.
Laboratorio D:
LABORA 'NTO RIO
Laboratorio intensivo di teatro sul viaggio e sulla migrazione
Metodo: Teatro Sociale
CONDUTTORI: Luca Privitera e Elena Ferretti, Ultimo Teatro Produzioni Incivili, Montecatini Terme (PT)
ORARIO: giovedì 25 agosto 2016 ore 15:00 – 17:00;
venerdì 26 agosto 2016 ore 9:30 – 13:00 e ore 15:00 – 18:30;
Lavora dentro il rio, lavora: dentro il fiume, dentro il flusso, dentro il viaggio .. nel mare, nella
pioggia, nelle nuvole, nelle lacrime, nell'acqua, nel vapore. Lavora e viaggia, viaggia e raccogli,
raccogli e conosci, conosci e assorbi, assorbi e rigetta, rigetta e migra, migra e crea, crea e lavora.
No, non è un gioco di parole, né tanto meno un susseguirsi di suggestioni, ma sono: passaggi,
caselle di un percorso necessario, di una traccia, di un trasporto da un luogo ad un altro, di un altra
vita, di una condivisione, di una rinascita, di un insieme.
Porta con te un quaderno e una penna, prendi appunti, e da oggi fino a quando non ci vedremo
osserva e scrivi su coloro che incontrerai: ambulanti, anziani, gruppi di giovani, piazze affollate,
vicoli deserti, bar, stazioni, persone di passaggio, persone che viaggiano, che stanno ferme, che
non appaiono mai. Guarda i migranti e intercedi con loro, chiedigli la loro vita, del perché del loro
viaggiare – o del loro fuggire – e chiedilo, anche a te stesso. Ascolta le tue reazioni. E quando ci
incontreremo, oltre a questo, porta una valigia, un cappello, degli oggetti che ti ricordano: luoghi
lontani, persone scomparse, persone care, persone che ammiri, persone vicine, persone che
vorresti conoscere; una candela ed una fiamma; del cibo; il coraggio.
Porta te stesso e se puoi, porta qualcuno con te – tuo marito, tua moglie, i tuoi figli, i tuoi amici, i
tuoi amori –, e anche se di tutto questo non porterai niente, riflettici almeno per un momento .. e
insieme, lo racconteremo, lo metteremo in scena .. con il tempo, con la pazienza, con il gioco, con
lo sbaglio, con noi stessi.
Nato nel 1999 Ultimo Teatro Produzioni Incivili sperimenta le varie forme della messa in scena attraverso
una Nuova Drammaturgia del Contemporaneo. Di loro dicono che fanno teatro civile, altri preferiscono
accostarli al teatro politico, al teatro militante, al teatro di denuncia, al teatro rivoluzionario, ma loro, restii a
qualsiasi forma di catalogazione preferiscono decifrare le loro indagini come “Campagne di Sensibilizzazione
Popolare”. Perché “Ultimo Teatro”? Perché parlano esclusivamente degli ultimi. Perché “Produzioni Incivili”?
Perché parlano esclusivamente dei risultati della nostra società. Ispirati dai dimenticati e dagli esclusi,
raccontano quello che li circonda e quello che vivono ogni giorno, con la volontà di contribuire attivamente
alla creazione del migliore dei mondi possibili.
<< Molte volte ci capita di dover mettere in scena quello che non vorremmo esistesse. Ecco, forse è questa
la nostra unica condanna, perdere ogni giorno bellezza per addentrarci nei volti peggiori degli esseri umani.
>>
Gruppo informale, non legalmente costituito.
Attualmente è composto da Luca Privitera ed Elena Ferretti, vero e proprio duo, ma anche coppia di vita e
di fatto. Vivono a Montecatini Terme (PT), insieme ai loro due figli Gaja e Duccio ed il loro nuovo trovatello
Totò, segugio irrefrenabile ed instancabile compagno di viaggio. Negli ultimi 5 anni hanno percorso più di
250.000 km attraverso tutto lo stivale, portando avanti i loro progetti teatrali e la famiglia con amore, serietà,
passione.
Laboratorio E:
welCOme / acCOglienza
Laboratorio di Teatro dell'Oppresso per costruire l'accoglienza che vogliamo
Metodo: Teatro dell'Oppresso, Teatro Fisico (Max. 20 partecipanti)
CONDUTTORI: Uri Noy Meir e Alessia Cristofanilli, The Albero, Roma
ORARIO: sabato 27 agosto 2016 ore 15:00 – 19:00;
Il laboratorio vuole essere un momento per connetterci e riconnetterci con il concetto di
accoglienza, cosa significa accogliere? Chi riguarda l’accoglienza? Siamo davvero in grado di
accogliere?Andremo alla ricerca del valore umano dell’accoglienza, toccheremo temi quali il rifiuto,
l’indifferenza, il conflitto. E lo faremo attraverso il nostro corpo, la gestualità, il movimento.
Utilizzeremo l’immaginazione per immergerci in un mare che può accogliere e che può respingere,
umiliare, uccidere. Daremo forma alle nostre storie e corpo alle nostre parole, attraverso giochi ed
esercizi di teatro dell’oppresso e di teatro fisico, creeremo anche se per pochi minuti, il sistema di
accoglienza che vogliamo, con il teatro si può!
Il laboratorio è parte del “Accoglienza project” progetto di teatro legislativo e ricerca per costruire il
sistema di accoglienza che vogliamo, che il collettivo artistico the Albero sta portando avanti da
Ottobre 2015 a Roma.
I materiali, storie, proposte le immagini che emergeranno dal laboratorio andranno a confluire nel
materiale di ricerca del progetto.
Accoglienza Project è un gruppo informale formatosi nell’estate del 2015, abbiamo diverse esperienze
professionali ma lo stesso desiderio di cambiare il sistema di accoglienza, renderlo più giusto.
I partner del progetto: Associazione Interculturando Roma, La città dell’Utopia, Collettivo artistico The
Albero.
Uri Noy Meir, nato nella Galilea, ha vissuto gli ultimi 4 anni in Italia. Uri ha condotto laboratori trasformativi e
formazioni in giro per il mondo, per attiviste/i, artisti/e, per chi opera nell’educazione e nel sociale. E’ un
facilitatore di processi creativi e formatore in arti partecipative e Teatro dell’Oppresso. Co-fondatore della rete
del Teatro per la Transizione e del collettivo artistico TheAlbero.
Alessia Cristofanilli è educatrice e formatrice teatrale. Diplomata presso la scuola di Teatro Sociale e Arti
performative Isole comprese di Firenze. Si è formata come facilitatrice di Teatro dell’Oppresso. Conduce
laboratori teatrali per adulti e bambini nei quali utilizza il teatro nella sua accezione antropologica e sociale
come arte promotrice di cambiamento.
Laboratorio F:
IO SONO (forse), TU SEI (forse), EGLI E’ (forse)
Laboratorio sulla libertà di essere, di scegliere, di esprimersi, di andare contro o
secondo la corrente
Metodo: Psicodramma e Role Playing (Max. 20 partecipanti)
CONDUTTORE: Ermanno Marogna, counselor e Psicodrammatista, Verona
ORARIO: sabato 27 agosto 2016 ore 15:00 – 19:00;
E’ idea diffusa che in Italia vi sia libertà di pensiero, di opinione e di espressione di sé di ed anche
liberà di essere.
E’ la stessa costituzione italiana che prevede tutto questo.
Domanda che sorge spontanea: “Quando siamo davvero liberi di esprimerci e di essere come
vogliamo?”.
Spesso di fronte alla possibilità di esprimerci, o di affermare un nostro modo di essere, siamo noi
stessi che rinunciamo a farlo. Perché?
Il laboratorio ha lo scopo di portare i partecipanti a misurarsi con i propri desideri, pensieri, bisogni
e nel contempo, anche con i “divieti culturali”, i condizionamenti sociali e familiari.
Il laboratorio prevede momenti di giocosità e attività di gruppo e momenti di psicodramma e role
playing.
Per partecipare al laboratorio si richiede abbigliamento comodo e disponibilità (minima) a mettersi
in gioco.
Ermanno Marogna è counselor e psicodrammatista con formazione in mediazione familiare, da molti anni
tiene gruppi sia con la metodologia attiva (psicodramma, sociodramma e role playing) e sia con altre
modalità. Nel 2009 ha costituito il gruppo di teatro dell’oppresso “L’altra faccia del dado” che propone forum
pubblici che hanno come tema le oppressioni e le discriminazioni che toccano le persone omosessuali,
bisessuali, transessuali e loro famiglie. Segue un gruppo sulla genitorialità omosessuale ed uno
sull’elaborazione del lutto. Cura le formazione di operatori che si occupano di counseling telefonico (telefono
amico), accoglienza e gestione di gruppi sia in associazioni e circoli e sia in cooperative sociali ed Asl. Ha
frequentato una formazione come “leader di yoga della risata”.
Laboratorio G:
TEATRO DELLA TENEREZZA
Un percorso di guarigione collettiva
Metodo: Psicodramma, Teatro dell'Oppresso e Improvvisazione
CONDUTTORE:Antonio Graziano, educatore e conduttore di Teatro Sociale, Napoli - Bologna
ORARIO: sabato 27 agosto 2016 ore 15:00 – 19:00;
Introduzione
E' un momento di guarigione collettiva. Un'esplorazione al confine tra Educazione, Spiritualità e
Politica. Un'occasione di trasformazione personale e globale. Perchè ogni conflitto presente nel
mondo trae origine da un conflitto presente dentro di noi. Gli incontri si svolgono con l'ausilio di
differenti linguaggi per dare voce alla nostra memoria corporale: la meditazione, la fotografia, lo
psicodramma, il teatro dell'oppresso, la poesia e la danza.
Destinato a
Attori/trici, terapeuti olistici/che, educatori/trici e chiunque sia interessato ad un'esplorazione
creativa in uno spazio di ricerca collettiva e a fare un'esperienza di espressione creativa in gruppo
all'interno di uno spazio di rispetto reciproco che favorisca lo sviluppo integrale (fisico, mentale,
emotivo).
Contenuti e metodologia
Il laboratorio avrà la seguente struttura: Presentazione e costruzione del gruppo con giochi
esercizi; Meditazione sul 1^ e sul 2^ Chakra; Esercizi di riscaldamento specifico;
Drammatizzazioni-guarigioni; Condivisione finale.
Lavoreremo sul 1^ Chakra ed il 2^ Chakra per esplorare e guarire gli archetipi negativi ad essi
connessi. L'archetipo negativo del primo Chakra è la vittima, la quale possiede la sensazione di
privazione e di perdita di sostento. Riconoscendoci il diritto di vedere soddisfatte tutte le nostre
esigenze materiali, riconosceremo anche che la Madre Terra ci ha fornito e ci fornirà sempre tutto
ciò di cui abbiamo bisogno. iconosceremo inoltre il fragile equilibrio presente nell'ambiente e ci
impegneremo come individui, gruppi ed istituzioni a rispettare il pianeta come un grande
ecosistema. L'archetipo negativo del secondo Chakra è la persona martire la quale crede di essere
condannata alla sofferenza e non avere diritto alla felicità. Riconoscendo che abbiamo il diritto di
soddisfare tutti i nostri desideri, ci sentiremo gratificati in tutti gli aspetti della nostra vita e ci
riscopriremo capaci di sognare.
Antonio Graziano, di origini napoletane, ha vissuto gli ultimi 10 anni in America Latina. Ha lavorato negli
ambiti dell'educazione formale ed informale e della cooperazione internazionale con ONG, Governi e Nazioni
Unite, prima di dedicarsi all'educazione popolare, all'arte partecipativa ed alla ricerca spirituale. Si é formato
in fotografia con Jorge Ameal e Alvaro Percovich (Uruguay), in teatro dell'Oppresso con Barbara Santos
(Argentina), Julian Boal (Brasile/Portogallo), Sabrina Speranza (Uruguay), Hector Aristazabal
(Colombia/USA/Senegal) e Francesco Ridolfi (Italia), in Psicodramma e Teatro Spontaneo con Mario Flores
(Messico/Cuba/Chile), Pablo Habelkorn e Noé Soler (Argentina/Uruguay), in Presenza in quiete/Ascolto
Profondo con Mike Boxall (Regno Unito), in Reiki I con Anibal Ital (Spagna) in Reiki II con Andrea Martinez
(Uruguay), in Lettura dell'Aura con Macarena Jorge (Uruguay) e Chantal Langlois (Francia). Ha coordinato
laboratori in Brasile, Colombia, Repubblica Dominicana, Ecuador, Germania, Italia ed Uruguay. Co-fondatore
della rete di Teatro dell'Oppresso dell'Uruguay e co-creatore della rete internazionale di Teatro per la
Transizione. Nel 2015 ha fondato il Teatro della Tenerezza.
Laboratorio H:
LA VERITÀ DEL PERSONAGGIO
Laboratorio di teatro per adulti
Metodo: Narrazione, Teatrodanza (Max. 12 partecipanti)
CONDUTTRICE: Manuela Valenti, Associazione F.A.C.E., Genova;
ORARIO: sabato 27 agosto 2016 ore 15:00 – 19:00;
E’un percorso che attraverso le tecniche del teatro vocale e corporeo, la danza, l’improvvisazione,il
teatro gioco, la poesia, ha come fine quello di aiutare i partecipanti a vincere le proprie timidezze,
imparare a comunicare attraverso tutti i canali e non solo con la voce e a stimolare e costruire uno
spirito di gruppo condividendo le emozioni da troppo tempo assopite. Il tutto attraverso la verità del
personaggio. Ma alla fine il personaggio non siamo noi? Il corso è aperto ad adulti dai 20 agli 80
anni. Si consiglia un abbigliamento comodo (tuta e calzini)
Manuela Valenti, si occupa di teatro dal 1990. Attualmente vive a Genova, fa parte dell’associazione F.a.c.e.
e collabora con l’ Ass. Sankofa di Brescia e la Compagnia Menditanti di Chiavari. Conduce e organizza
animazioni, corsi e stage di espressione corporea teatrale, teatro e danza africana per adulti e bambini.
Viaggia spesso in Africa occidentale dove si confronta con le realtà culturali del posto e dove prende
ispirazione per i suoi spettacoli. Sempre in continua ricerca porta avanti il viaggio intrapreso sul tema
dell’emigrazione, dell’integrazione e della ricerca del sé traducendolo in ambito teatrale.
Laboratorio I:
IL VIAGGIO NELLE STORIE
Laboratorio di Playback Theatre
Metodo: Playback Theatre
CONDUTTORE: Alesandro Bianchi, Empatheatre, la Compagnia dei Salvastorie, Lucca
ORARIO: sabato 27 agosto 2016 ore 15:00 – 19:00;
Il Playback Theatre è un teatro comunitario, una forma originale di improvvisazione teatrale creata
attraverso una speciale interazione tra artisti e pubblico.
Il Playback Theatre risponde al bisogno umano di narrare e di ascoltare storie. Attraverso la
rappresentazione scenica,riesce poi ad andare oltre al racconto cercando di riscoprire il significato
profondo delle esperienza umana per condividerla con gli altri.
In questo viaggio esperienziale esploreremo il clima giocoso e comunitario del playback, alla
riscoperta della spontaneità e creatività nell’ascolto di sé e dell’altro, dove le storie si fanno
immagini e i sentimenti si fanno corpo e voce del corpo. Nel rispecchiarsi collettivo la rete ha inizio.
Alessandro Bianchi è membro e co-fondatore di “Empatheatre, la Compagnia dei Salvastorie”. Attore e
attore sociale, membro di numerose compagnie e conduttore di laboratori teatrali. Fra i suoi principali
formatori e maestri Nikolaj Karpov, Yurij Alschitz, Claudia Contin e Ferruccio Merisi. Diplomato alla Scuola
Italiana di Playback Theatre. Diploma presso la School After Theatre, direttore Yurij Alschitz – GITIS di
Mosca, diploma presso la scuola italiana di Match di Improvvisazione Teatrale.
“Empatheatre, la Compagnia dei Salvastorie” è una compagnia di Teatro Sociale di Lucca che svolge,
promuove e organizza sul territorio performances e laboratori di Teatro Sociale, utilizzando principalmente le
tecniche del Playback Theatre e del Teatro di Strada. Dal 2008 organizza Mitos a Lucca, oltre a laboratori di
Teatro Sociale nelle scuole della provincia di Lucca e nei carceri di Lucca e San Gimignano (SI); a partire
dalle esperienze di teatro in carcere dal 2014 organizza a Lucca il convegno “Fuori e Dentro le Mura”.
www.empatheatre.it, [email protected], “empatheatre” su facebook.
Laboratorio facoltativo a offerta libera:
Meditazione e Pratiche di Consapevolezza
Metodo: Meditazione e pratiche di Consapevolezza applicate al teatro
CONDUTTRICE: Emma Guardi, Psicoterapeuta Gestalt membra di Empatheatre, la Compagnia dei
Salvastorie, Lucca-Viareggio
ORARIO: giovedì 25 agosto 2016 ore 17:30 – 18:30;
Nel lavoro con il teatro è importante avere facile accesso alle sensazioni corporee, alle emozioni,
alle immagini del nostro mondo interno e a tutto ciò che emerge nel qui ed ora. Questa esperienza
vuole essere un assaggio di come la pratica meditativa possa essere uno strumento piacevole ed
efficace per entrare in contatto con sè stessi e con ciò che ci sta intorno.
N.B.: I partecipanti lasceranno un'offerta libera alla conduttrice alla fine del laboratorio.
Laboratorio facoltativo a numero chiuso e offerta minima:
Yoga per il Teatro
Metodo: Yoga applicato al teatro (max. 25 partecipanti)
CONDUTTORE: Pietro Micarelli, Istruttore Yoga, Lucca
ORARIO: sabato 27 agosto 2016 ore 11:00 – 13:00;
Il laboratorio verterà su esercizi Yoga propedeutici al training attoriale e che favoriscono la
concentrazione; utili pertanto sia in un'ottica di preparazione dell'attore a tutto tondo a livello
personale e spirituale, che come elemento di ausilio alla concentrazione e preparazione subito
prima di prove e performances teatrali.
Nel dettaglio saranno insegnate tecniche di respirazione mutuate dall'Hatha Yoga, esercizi di
rilassamento muscolare terapeutici di Vini Yoga, esercizi di centratura per mezzo della voce
mutuati dal Qi Gong (Chi Kung), esercizi di radicamento, esercizi per aumentare la qualità
respiratoria nella funzione diaframmatica.
Ci si eserciterà sulla concentrazione per mezzo dell'Hata Yoga classico, sulla respirazione per
rilassarsi e rasserenare la mente, respirazione contro l'ansia e altre emozioni negative. Inoltre
esercizi di Yoga dinamico per l'ascolto reciproco e personale, massaggi vocali di gruppo,
rilassamento con campane tibetane.
Pietro Micarelli, istruttore di corsi di respiro e relax, istruttore diplomato in Yoga (diploma C.S.E.N.),
ginnastica antalgica (C.S.E.N.), ha frequentato un corso biennale E.F.O.A. per insegnanti Yoga. Si forma
nella meditazione profonda all'interno dell'associazione “I Ricostruttori”, continua con frequenza gli
aggiornamenti in corsi di Yoga secondo vari stili: cinese (Do-In), tecniche di respirazione Sufi, ecc...
Insegna presso varie sedi dell'Ass. “I Ricostruttori” ed è “Yoga personal trainer”.
N.B.: I partecipanti lasceranno un'offerta minima di €5 al conduttore alla conclusione.
La partecipazione a questo laboratorio è aperta ad un massimo di 25 iscritti, per
informazioni su disponibilità, ed iscrizione al laboratorio, Tel. 347-8599527
Plenaria Conclusiva:
Plenaria della Risata
CONDUTTORE: Ermanno Marogna, counselor e Psicodrammatista, Verona
ORARIO: domenica 28 agosto 2016 ore 11:00-13:00
A conclusione dell'esperienza MITOS 2016 facciamo il punto della situazione usando la risata, oltre
che lo scambio e la condivisione con i compagni"