Musica a Corte Ambienti Digitali alla Reggia di Venaria 8 – 22 Maggio 2010 a partire dalle ore 21, compreso nel biglietto di ingresso alla Reggia e alla mostra in corso Dopo lo straordinario successo dello scorso anno torna Ambienti Digitali, suggestive sonorizzazioni nei meravigliosi spazi della Reggia di Venaria curate da grandi artisti internazionali. Grazie ad una musica elettronica di altissima qualità e concepita appositamente per l’ambiente che la accoglie, la Venaria torna a comunicare attraverso espressioni musicali che meglio di altre approfondiscono il rapporto fra suono e ambiente. Musica elettronica e luoghi aulici, carichi di storia e segni. Un'apparente eresia che consente, invece, di scoprire come l'essenza, le vibrazioni primarie dei luoghi storici possono tornare a comunicare attraverso le forme musicali che meglio di altre scavano nel rapporto fra suono e ambiente, fra risonanza “della pietra” e risonanza dell'animo. Questa seconda edizione conferma la formula già sperimentata, ma aggiunge anche consistenti novità che si traducono in patrimonio permanente per la Reggia, come la commissione ai Matmos, collettivo di Baltimora, della scrittura di una partitura originale di 20 minuti per sonorizzare la Fontana del Cervo nella Corte d'onore. Proprio alla Corte d’Onore sabato 8 maggio i Matmos daranno inizio al programma dei concerti con una performance che sublimerà i suoni proposti dal collettivo americano con uno spettacolo di luci nella fontana e disegni d’acqua. Sabato 8 Maggio – MATMOS –opening alla Corte d’Onore I Matmos sono un duo statunitense (Drew Daniel, veterano della scena rock del Kentucky, e Martin Schmidt, compositore e artista d'avanguardia) la cui elettronica si estende al campionamento di oggetti non musicali, le cosiddette incisioni sul campo. Considerati fra le realtà più importanti nel panorama dell’elettronica, creatori di una musica che utilizza le fonti più disparate e le ricontestualizza in una miscela sonora di Ufficio stampa ADAFARMANDCHICAS tel +39.011.3199871 email [email protected] grande fascino e attualità. Molto apprezzati sin da subito per la ricchezza della loro ricerca musicale i Matmos acquistano una popolarità più ampia grazie alla collaborazione con Bjork per gli album Vespertine e Medúlla, che conferma ancora una volta il loro talento. Impossibile da incasellare in un solo genere o in un solo filone di ricerca per la loro opera i Matmos si servono di elementi sonori, che spaziano dagli archi alle chitarre, dal folk desertico a frammenti di techno, da suoni campionati fino ai glitches futuristici, e visivi. La ricerca del suono assume per la band un valore particolare: Daniel e Schmidt sono capaci di improvvisare strumenti creati in casa solo per la necessità di trovare il suono che inquadri con la determinata precisione il concetto che si vuole esprimere. I Matmos non dimenticano mai il loro ruolo di artisti e agiscono contro ogni corrente possibile in maniera mai consolatoria, ma decisamente d’impatto. Le loro performance sono spesso arricchite dalla proiezione di video, frutto di un’intensa ricerca di Martin C. Schmidt. www.brainwashed.com/matmos Sabato 15 Maggio - CLAUDIO ROCCHETTI - Cappella di Sant’Uberto. In collaborazione con Associazione Situazione Xplosiva. Claudio Rocchetti, musicista italiano con base a Berlino, comincia la sua carriera musicale suonando il basso in formazioni hardcore e noise, fino ad approdare al djing e la musica propriamente sperimentale. Influenzato dai generi musicali più diversi, Claudio Rocchetti è da sempre interessato alla ricerca sui suoni intesa nel senso più ampio possibile. Per realizzare la sua musica preferisce servirsi di una strumentazione “povera”: vecchie radio, giradischi modificati, audiocassette, microfoni. Il risultato di questa ricerca multiforme è una musica che passa dai ritmi techno alle melodie più lente, creando delle strutture complesse, fatte di molte stratificazioni e di elementi sfuggenti. Ormai da qualche anno è considerato uno dei musicisti elettronici più attivi e interessanti del panorama nazionale ed europeo sia per il suo lavoro di ricerca sul suono, come elemento non solo emotivo e compositivo, ma anche materico sugli Ufficio stampa ADAFARMANDCHICAS tel +39.011.3199871 email [email protected] strumenti analogici ed elettronici, nelle sue potenzialità tecniche, improvvisative ed espressive sia in studio che dal vivo. L’artista oltre al concept solista porta avanti 3 progetti paralleli: Olyvetty, improvvisazione audiovisiva dal vivo in collaborazione con il video artista Riccardo Benassi, nati dalla culla di Netmage e di Xing, 3/4 Had Been Eliminated in collaborazione con Stefano Pila e Valerio Tricoli e infine In Zaire, in collaborazione con il duo G.I.Joe. www.myspace.com/claudiorocchetti Sabato 22 Maggio - PHILIP JECK - Cappella di Sant’Uberto Philip Jeck è un compositore, coreografo e artista multimediale di origine inglese. Dopo aver studiato arti visive al Dartington College of Arts a Devon in Inghilterra ha iniziato a esplorare i territori della musica elettronica nei primi anni Ottanta componendo colonne sonore per numerosi spettacoli teatrali e di danza. Artista tra i più avventurosi della scena del Regno Unito, con Il passare del tempo Jeck è diventato una figura di riferimento prima nel panorama europeo poi in quello mondiale raccogliendo consensi soprattutto in Giappone e negli Stati Uniti. Jeck ha definito un mondo sonoro dalla particolare fisionomia: straordinario manipolatore di suoni e musiche preesistenti, l’artista crea la musica usando frammenti dai vecchi dischi di vinile che colleziona con passione ed ha definito una musicalità riconoscibile per il flusso avvolgente ed ininterrotto. Il suo interesse per i giradischi ed i dischi lo ha portato a creare contemporanea, alcune come installazioni “Vinyl di Requiem”, grande per rilievo la nel quale mondo dell’arte erano utilizzati contemporaneamente 180 giradischi degli anni ’50 e ’60 (e che ha vinto il Premio Time Out Performance del 1993), come “Off The Record”, realizzata usando da 6 a 80 giradischi nell’ambito di Sonic Boom alla Hayward Gallery a Londra nel 2000. Parallelamente alle sue installazioni ha proseguito il cammino interessandosi ai delay per chitarra, alle tastiere elettroniche ed ai giradischi approdando ad una musica visionaria ed onirica, in cui disegna con i suoni creazioni che si materializzano all’improvviso, che coinvolgono e spiazzano il pubblico dei suoi concerti. Dal vivo Jeck agisce come un artista visivo, plasmando i suoni in diretta versando colla sulla superficie dei dischi di vinile che utilizza, creando sequenze di loop, sussurri melodici infrante da percussioni violente. www.philipjeck.com Ufficio stampa ADAFARMANDCHICAS tel +39.011.3199871 email [email protected] PER INFORMAZIONI www.lavenariareale.it www.musica90.net Ufficio stampa ADAFARMANDCHICAS tel +39.011.3199871 email [email protected]