Corso di Laurea in Infermieristica 2 anno I semestre Insegnamento di Infermieristica Clinica in Area Medica Modulo di Farmacologia Sebastiano Alemà 329.6233608 - 06.4991.2512 [email protected] http://elearning2.uniroma1.it/course/view.php?id=1578 Programma di farmacologia generale Farmacocinetica: Vie di somministrazione dei farmaci e loro differenti caratteristiche. Meccanismi e principi che regolano l'assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l'eliminazione dei farmaci. Farmacocinetica clinica: Biodisponibilità, volume di distribuzione, clearance, emivita, stato stazionario, dose di carico. Farmacodinamica: Principi generali d’azione dei farmaci. Interazione farmaco-recettore. Agonisti e antagonisti. Caratteristiche dei principali recettori (recettori per i neurotrasmettitori, recettori canale, recettori intracellulari. pompe e trasportatori, enzimi, recettori per i chemioterapici), tolleranza, indice terapeutico. Farmacoterapia Clinica: Fattori che influenzano l’azione dei farmaci: stati fisiologici, età, fattori genetici, stati patologici. Reazioni avverse e abuso di farmaci. Farmacovigilanza. Interazioni fra farmaci Testi Consigliati Le basi della Farmacologia Howland, Mycek Zanichelli 65€ Farmacologia per le professioni sanitarie Conforti, Cuzzolin, Leone, Moretti, Pignataro, Taglialatela, Vanzetta SORBONA Idelson-Gnocchi 33€ Compendio di Farmacologia generale e speciale Amico-Roxas, Caputi, Del Tacca UTET 16€ su Amazon Sul sito web del corso collegamenti a testi gratuiti Modalità di esame La valutazione relativa ai contenuti del credito impartito consisterà in un esame scritto con valore di esonero. L'esame scritto consiste in 30 domande a risposta multipla. La prenotazione all'esame scritto avviene mediante il modulo presente sulla pagina web del corso. La valutazione del test scritto farà media con la valutazione degli altri moduli (Medicina Clinica e Infermieristica in Area Medica) e dell'altro credito del modulo di Farmacologia. Il risultato del test sarà valido fino a gennaio 2018. Dopo questa data sarà necessario risostenere il test scritto. FARMACOLOGIA GENERALE Farmacocinetica Farmacodinamica è la scienza che studia ciò che il corpo fa al farmaco è la scienza che studia ciò che il farmaco fa al corpo Farmacoterapia è lo studio di come il paziente risponde al farmaco Farmacologia generale: farmacocinetica Obiettivi della lezione Definire il termine farmacocinetica Descrivere come la via di somministrazione e la forma di dosaggio influenzi l'assorbimento dei farmaci Descrivere i vantaggi e gli svantaggi delle diverse vie di somministrazione Identificare i fattori che influenzano l'assorbimento delle molecole e descrivere l'effetto di primo passaggio Identificare le modalità in cui i farmaci attraversano le membrane cellulari Descrivere i fattori che influenzano la distribuzione dei farmaci: i compartimenti fluidi corporei, il legame con le proteine plasmatiche, la permeabilità capillare e la barriera ematoencefalica Discutere i fattori che alterano i processi di biotrasformazione: principi generali, fasi del metabolismo, tipi di metaboliti, induzione ed inibizione metabolica Identificare le modalità di escrezione dall'organismo delle molecole di farmaco: i tre meccanismi di escrezione renale, l'escrezione epatica Termini chiave assorbimento barriera ematoencefalica biodisponibilità diffusione passiva distribuzione effetto di primo passaggio escrezione farmacocinetica filtrazione legame alle proteine plasmatiche legame competitivo legame non-specifico metabolismo o biotrasformazione metaboliti trasporto attivo La farmacocinetica studia le tappe fondamentali del percorso di un farmaco all’interno dell’organismo Farmaco nel sito di somministrazione 1. Assorbimento Farmaco nel plasma 2. Distribuzione Farmaco nei tessuti 3. Metabolismo metaboliti nei tessuti Farmaco/metaboliti nelle urine, feci 4. Eliminazione Vie di somministrazione Vie di somministrazione Somministrazione orale (“per os o P.O.”) Vantaggi Facile Sicura Svantaggi Assorbimento variabile e non molto veloce Economica Non adatta ai pazienti non cooperativi Non dolorosa Effetto di primo passaggio attraverso il fegato Alcuni farmaci vengono distrutti nel tratto gastrointestinale (insulina, ormoni peptidici) Altre vie enterali Via sublinguale Assorbimento rapido, l’effetto compare dopo pochi minuti Utilizzata in emergenza Senza effetto di primo passaggio Aumentato rischio di effetti collaterali Via rettale Assorbimento variabile e incompleto Ha una latenza d’azione più breve rispetto alla via per os Parziale effetto di primo passaggio Utile in pazienti non cooperanti Via endovenosa (i.v., ev) Vantaggi Disponibilità immediata (in 15 sec. arriva al cervello) di concentrazioni esatte di farmaco Senza assorbimento Può essere utilizzata per farmaci: scarsamente assorbiti ad alto peso molecolare (emoderivati) con potenziali effetti irritanti per via i.m. o s.c (mostarde azotate) Via endovenosa Rischi e precauzioni Flebiti, tromboflebite e infezioni locali Catetere, farmaco, asepsi (setticemia) Infiltrazioni e stravasi Un sovradosaggio non può essere corretto a meno che non ci sia un antidoto NO iniezioni rapide (da flebite a shock, sincope, arresto cardiocircolatorio; non meno di 2 min.) Edema polmonare (volumi eccessiva di liquidi in poco tempo) L'infusione di sostanze oleose o di precipitati può indurre embolia polmonare Soluzioni ipertoniche --> aggregazione di globuli rossi Soluzioni ipotoniche --> emolisi Via intramuscolare = i.m. Vantaggi Assorbimento rapido (10-30 min.) Assorb. modulabile (vascolarizzazione, liposolubilità, ionizzazione, volume e osmolarità della soluzione) Possono essere impiegate soluzioni acquose o oleose (retard) Accoglie volumi superiori a 5 ml Flusso sanguigno aumenta con l'esercizio fisico Svantaggi Dolorosa Bisogna stare attenti ad evitare arterie o vene Il farmaco dovrebbe essere solubile in acqua Sono possibili infezioni o distruzione di tessuto (ascessi). Via sottocutanea = s.c. Flusso ematico inferiore a quello muscolare e perciò assorbimento più lento rispetto alla intramuscolare Assorbimento rapido per le soluzioni acquose Lento e prolungato per le preparazioni a lento rilascio Il tessuto connettivale sottocutaneo accoglie volumi fino a 2 ml Non utilizzabile per l'iniezione di sostanze irritanti Altre vie di somministrazione Via intratecale: iniezione nello spazio subaracnoideo per anestesia regionale o per somministrare farmaci direttamente nel SNC Via nasale: per farmaci ad azione locale ma anche sistemica; assorbimento irregolare Via inalatoria: vapori e gas sono assorbiti completamente e velocemente CC Via topica: su epidermide o mucose per uso locale Via transdermica: cerotti a lento rilascio per uso sistemico Assorbimento Assorbimento dei farmaci È il processo per mezzo del quale un farmaco passa dal sito di somministrazione alla circolazione plasmatica Variabili nell'assorbimento Proprietà fisico-chimiche della molecola Peso molecolare Lipofilia Stato di ionizzazione Aspetti funzionali pH gastrico ed enzimi gastrointestinali Biotrasformazione ad opera della flora batterica e della mucosa intestinale Ambientali Presenza e tipo di alimenti Interazioni con altri farmaci co-somministrati Patologie locali e sistemiche Assorbimento enterale Assorbimento nello stomaco Assorbimento scarso pH acido (1-3) piccola superficie (1 m2) flusso ematico basso (0.15 l/min) basso tempo di permanenza presenza di cibo posizione del corpo Assorbimento nell'intestino tenue Maggior parte dell'assorbimento pH basico (> 8.5) superficie enorme (200 m2) flusso ematico alto (1 l/min) alterazione della peristalsi modifica il tempo di percorrenza Effetto di primo passaggio Reazioni chimiche enzimatiche pH: Acido cloridrico gastrico Flora batterica Metabolismo nel fegato o nella mucosa intestinale (es. isoproterenolo, lidocaina) Effetto di primo passaggio Reazioni chimiche enzimatiche pH: Acido cloridrico gastrico Flora batterica Metabolismo nel fegato o nella mucosa intestinale (es. isoproterenolo, lidocaina) Biodisponibilità di un farmaco La biodisponibilità definisce la percentuale della dose somministrata che effettivamente entra nella circolazione sistemica attraverso una certa via di somministrazione ed è in grado di distribuirsi a tutto l'organismo indica la FRAZIONE (%) del farmaco immodificato che raggiunge la circolazione sistemica. Struttura della membrana Modello a mosaico fluido Doppio strato fosfolipidico Semipermeabi le Interfacciata con proteine strutturali e funzionali Diffusione passiva La permeazione dipenderà: Dal gradiente di concentrazione Dalla liposolubilità Dal grado di ionizzazione (pH) Dal peso molecolare Dall'area della superficie di assorbimento Sostanze idrosolubili, non ionizzabili, con peso molecolare inferiore a 200 Da (acqua, urea, alcool) Non richiede energia Non presenta specificità filtrano attraverso i Non si può saturare né inibire pori Diffusione facilitata e canali Lungo un gradiente elettrochimico, a velocità superiore della diffusione passiva Senza consumo di energia Specificità Saturabilità Inibizione per competizione Sostanze idrosolubili non ionizzate con peso molecol. sup. a 200: Glucosio Aminoacidi (L-dopa) Antimetaboliti nucleotidici chemioterapici Trasporto attivo contro gradiente Contro gradiente elettrochimico Consumo di energia: ATP, cotrasporto di Na+ Specificità Saturabilità Inibizione da parte di inibitori del metabo- Acidi e basi organiche ionizzate lismo energetico o Secrezione di H+ nello stomaco accumulo di ioni ioduro nella tiroide per competizione assorbimento di aminoacidi e vitamine nell'intestino farmaci antineoplastici Endocitosi, esocitosi, pinocitosi Specificità Consumo di energia Saturabilità Maggiore versatilità trasporto attivo Molecole molto grandi >1000 Da Proteine ed altre grosse molecole: LDL, insulina, ormoni peptidici, transferrina, fattori di crescita. Distribuzione Distribuzione dei farmaci La distribuzione è quel processo che serve a portare il farmaco ai differenti organi e tessuti includendo fra questi anche la sede dell’azione terapeutica. Ne determina quindi sia l’effetto terapeutico che la velocità di eliminazione Permeabilità capillare I capillari hanno un'organizzazione morfo-funzionale diversa a seconda della sede in cui si trovano Perciò la permeabilità è diversa a seconda del distretto irrorato Barriera emato-encefalica Farmaci lipofili penetrano facilmente e rapidamente Farmaci idrofili sono privi di effetti centrali Trasporto attivo (aminoacidi, glucosio) Endocitosi mediata da recettori (insulina, transferrina e fattori di crescita) Il destino di un farmaco nell’organismo Velocità di distribuzione ed equilibrio La velocità e l'entità di distribuzione dipendono da fattori fisiologici: Dalla gittata cardiaca dal flusso ematico e dal volume di ciascun compartimento cervello, fegato, rene, cuore >> muscolo, visceri, pelle, tessuto adiposo dalla Barriera Emato-Encefalica Dalla placenta Velocità di distribuzione ed equilibrio La velocità e l'entità di distribuzione dipendono anche dalle proprietà fisico-chimiche dei farmaci: dalla capacità del farmaco di attraversare le membrane (solubilità nei lipidi, ionizzazione) depositi di farmaci dalla capacità del farmaco di legarsi alle proteine plasmatiche l'affinità del farmaco per i diversi tessuti Una volta raggiunto l'equilibrio le concentrazioni ottenute nei vari distretti potranno essere molto diverse ma il rapporto [tessuto]/[plasma] rimane costante Legame dei farmaci alle proteine plasmatiche Il plasma è costituito da due compartimenti: la fase proteica che funge da organo di deposito circolante per il farmaco fase liquida nella quale si trova il farmaco libero Solo la quota libera è quella che si distribuisce ai tessuti e che viene metabolizzata ed eliminata Il legame alle proteine plasmatiche è saturabile Equilibrio continuo tra parte libera e legata Importanza del legame alle proteine plasmatiche Minore è il legame del farmaco alle proteine plasmatiche, maggiore sarà la cinetica ovvero la quantità disponibile per l'effetto ma anche per la sua eliminazione Maggiore è il legame, minore sarà la cinetica ovvero la quantità di volta in volta disponibile per l'effetto e per l'eliminazione e più lunga la durata dell'effetto I farmaci competono tra loro per il legame con le proteine plasmatiche La proteine plasmatiche più importanti per l’interazione con i farmaci sono l’albumina che lega i farmaci acidi e l’α1 glicoproteina acida che lega i farmaci basici Sono possibili fenomeni di competizione tra due o più farmaci per il legame ad uno stesso sito Questo potrebbe determinare, nei farmaci con altissimo legame alle proteine plasmatiche, variazioni importanti nei livelli di farmaco libero che potrebbero quindi raggiungere concentrazioni potenzialmente tossiche Metabolismo o biotrasformazione Metabolismo: principi generali La biotrasformazione dei farmaci ha lo scopo di trasformare le sostanze estranee in composti più polari e più idrosolubili aumentandone l'escrezione La lipofilia e l’assenza di cariche elettriche, che facilitano l’assorbimento e la distribuzione, non facilitano invece l’eliminazione Esempio di metabolismo Il metabolismo interrompe (non sempre) l'attività biologica del farmaco Aumenta il peso molecolare del composto (che facilita l'escrezione nella bile) Le due fasi del metabolismo dei farmaci Le due fasi del metabolismo dei farmaci Reazioni di fase I o di funzionalizzazione Reazioni di fase II o di coniugazione Ossidazione, riduzione, idrolisi, idratazione etc. Hanno lo scopo di inserire o di mettere in evidenza, un gruppo funzionale: (-OH, -SH, -COOH, NH2), punti funzionali di legame per le reazioni di coniugazioni L'introduzione del gruppo funzionale nucleofilo porta ad un piccolo aumento dell'idrofilia Sono delle reazioni di biosintesi che usano il gruppo funzionale creato dalle reazioni di fase I come "terminale" per la coniugazione con le molecole coniuganti, i cofattori endogeni: Acido glucuronico Glutatione Acetil-CoA Aminoacidi Donatori di metili Aumento del peso molecolare e dell'idrofilia Attività dei metaboliti La biotrasformazione di un farmaco può portare alla formazione di: metaboliti inattivi metaboliti attivi dotati di spettro farmacologico simile a quello del composto d’origine metaboliti più attivi (profarmaci) metaboliti tossici Ogni farmaco può dare origine a più di un metabolita Metaboliti tossici Il paracetamolo somministrato a dosi terapeutiche viene coniugato con acido glucuronico (60%) o per solfatazione (35%) ed eliminato per via renale Una piccola percentuale viene ossidato dal sistema P450 a formare un intermedio altamente reattivo (il parabenzochinone) che, a dosi terapeutiche reagisce con i gruppi sulfidrilici del glutatione Se il paracetamolo viene somministrato a dosi troppo alte il metabolita tossico, dopo aver saturato tutto il glutatione disponibile, si lega alle proteine e causa epatotossicità Dove avviene la biotrasformazione? Sebbene ogni tessuto sia dotato di una certa capacità di metabolizzare i farmaci, il fegato è la sede principale del metabolismo. I processi metabolici implicano almeno un membro della famiglia di enzimi del citocromo P-450 (CYP) situati nel reticolo endoplasmatico liscio Anche altri tessuti come intestino, polmoni e rene hanno una attività metabolizzante significativa Induzione farmaco-metabolica Temporaneo aumento di alcuni enzimi delle vie di biotrasformazione sotto l'influenza di una esposizione cronica ad un dato farmaco esposizione ripetuta reversibile dose e tempo dipendente latenza per manifestarsi (da 2 a 15 gg) e per scomparire (da pochi giorni a varie settimane) Il fenomeno dell'induzione è espressione di una proliferazione generale del reticolo endoplasmatico liscio del fegato dove sono localizzati il citocromo P450 e altri enzimi Alcuni isoenzimi P450 tipici Effetti clinici dell'induzione 1) riduzione degli effetti se l'attività farmacologica è limitata alla molecola immodificata 2) aumento degli effetti se i metaboliti hanno un'attività simile o maggiore della molecola originaria 3) aumento degli effetti tossici se l'induzione stimola la formazione di intermedi reattivi e se non stimola in parallelo i meccanismi di coniugazione fenobarbital con i anticoagulanti orali e fenitoina carbamazepina e fenitoina con i contraccettivi orali alcool cronico, il benzopirene (fumo di sigaretta) e il caffè L'effetto inducente si manifesta anche verso sostanze endogene (bilirubina, estrogeni, progestinici e cortisolo) provocando carenze Inibizione del metabolismo Riduzione temporanea o prolungata dell'attività degli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci Il meccanismo più comune è la competizione da parte di un substrato alternativo che impedisce la metabolizzazione di altri composti Le inibizioni compaiono velocemente in seguito alla prima somministrazione dell'inibitore e scompaiono rapidamente dopo la sospensione dell'inibitore Prolungamento della durata degli effetti, un aumento dell'intensità e un aumento della tossicità Nel caso di composti convertiti a metaboliti attivi e/o tossici, l'inibizione può portare ad una diminuzione dell'attività farmacodinamica o tossica Eliminazione Eliminazione dei farmaci L'eliminazione di un farmaco avviene per escrezione del farmaco immodificato o dei suoi metaboliti ottenuti per biotrasformazione Le principali vie di escrezione delle sostanze endogene ed esogene sono la via renale e la via epatica (biliare) Vie secondarie di eliminazione possono essere: polmonare, intestinale, cutanea, salivare, lacrimale, mammaria Struttura funzionale del nefrone Filtrazione Glomerulare Capillari glomerulari molto permeabili -> i farmaci liberi o i metaboliti con basso peso molecolare vengono quindi eliminati per filtrazione glomerulare Vengono trattenute le proteine plasmatiche La quota di farmaco legata alle proteine plasmatiche NON PUO’ essere eliminata con questo meccanismo Riassorbimento tubulare passivo e attivo Nei tubuli contorti prossimale e distale viene riassorbito del 99% del filtrato glomerulare I farmaci liposolubili e non ionizzati vengono riassorbiti passivamente Glucosio, aminoacidi ed altri composti essenziali sono riassorbiti attivamente da sistemi di trasporto altamente specifici Saturabilità Influenza del pH sul riassorbimento tubulare Poiché il grado di ionizzazione di un farmaco (acido o base debole) dipende dal pH dell’ambiente in cui si trova, alterazioni del pH delle urine possono modificare l’escrezione di alcuni farmaci L’alcalinizzazione delle urine, con bicarbonato e soluzione glucosata al 5%, favorisce l’eliminazione dei farmaci acidi come il fenobarbitale e l’aspirina L’acidificazione delle urine con cloruro di ammonio o acido ascorbico favorisce l’eliminazione dei farmaci basici come amfetamina, chinina ecc. Secrezione attiva Due meccanismi di trasporto distinti sono responsabili della secrezione attiva di anioni e cationi a livello del tubulo prossimale La secrezione attiva è un meccanismo saturabile L'efficacia dei processi di secrezione attiva è molto alta: anche la quota legata alle proteine plasmatiche (in continuo equilibrio con la fase acquosa) viene secreta ed eliminata (penicillina) Cosa viene escreto? Farmaci carichi o fortemente idrofili sono escreti Farmaci lipofili non metabolizzati sono riassorbiti e ritornano in circolo Farmaci lipofili verranno metabolizzati dal fegato in composti più idrofili. La velocità del metabolismo influirà sulla velocità di eliminazione renale Escrezione Epatica Il fegato svolge due diverse importanti funzioni sui farmaci presenti nell'organismo: la biotrasformazione (o metabolismo) l'escrezione nella bile L'escrezione dei farmaci nella bile è influenzata principalmente dalla polarità e dal peso molecolare La coniugazione con acido glucuronico, glicina, glutatione o gruppi solfato: aggiunge un gruppo anionico polarizzato a pH fisiologico che ne facilita l'escrezione aumenta il peso molecolare: solo composti con P.M. > 300-500 Dalton vengono escreti con la bile Circolo entero-epatico Nel caso di coniugazione con a. glicuronico un farmaco escreto nella bile può venire riassorbito a livello intestinale dove trova attività β-glicuronidasica Il circolo entero-epatico continuo che si stabilisce mantiene il composto nell'organismo fino a quando non venga metabolizzato o eliminato per via renale Essenziale per evitare la deplezione di sostanze endogene quali vitamine D e B12, acidi biliari, acido folico ed estrogeni Farmacocinetica clinica Livelli ematici (concentrazioni ematiche) dei farmaci Rappresentano la quantità di farmaco attivo contenuta nel sangue nel tempo. Esiste una corrispondenza tra i livelli ematici di un farmaco e la quantità di farmaco che raggiunge la sede d’azione e quindi l’effetto farmacologico. Ad esempio il massimo effetto di un farmaco si avrà nel momento in cui è massima la concentrazione del farmaco nel sangue. I livelli ematici di un farmaco dipendono da diversi fattori: la via di somministrazione La quantità e velocità dell’assorbimento la velocità di eliminazione la modalità di somministrazione (unica o ripetuta, nel secondo caso ha rilievo l’intervallo di tempo tra le somministrazioni) la quantità di farmaco somministrata (DOSE) Range terapeutico Definizioni Picco ematico La concentrazione massima raggiunta da un farmaco Tempo di latenza Il tempo necessario, dopo la somministrazione, per ottenere l’inizio dell’effetto del farmaco. Quindi il tempo necessario ad ottenere la minima concentrazione terapeutica Conc. minima terapeutica La concentrazione ematica di un farmaco al di sotto della quale non si hanno effetti terapeutici. Conc. minima tossica La concentrazione ematica di un farmaco al di sopra della quale compaiono gli effetti tossici dose-dipendenti Fine dell’effetto terapeutico Il tempo trascorso dalla somministrazione alla fine dell’effetto del farmaco Durata d’azione L’intervallo di tempo tra l’inizio e la fine degli effetti terapeutici di un farmaco. Quindi il tempo in cui i livelli ematici sono all’interno del range terapeutico Range terapeutico L’intervallo di concentrazioni ematiche di un farmaco entro il quale si manifestano normalmente gli effetti terapeutici senza effetti tossici dose-dipendenti Confronto dei livelli ematici di un farmaco somministrato alla stessa dose Determinazione della Biodisponibilità’ Si confrontano i livelli plasmatici di un farmaco dopo somministrazione (es: os) con i livelli plasmatici che si ottengono con la somministrazione endovenosa, mediante la quale passa in circolo la totalità del farmaco. AUC po F= AUC iv Fattori che influenzano la biodisponibilità Metabolismo epatico di primo passaggio Induttori ed inibitori enzimatici Vie di somministrazioni Circoli viziosi Solubilità del farmaco Instabilità chimica Natura delle preparazioni farmaceutiche Bioequivalenza Si intende “l’uguale biodisponibilità di specialità farmaceutiche con identica composizione chimica, formulate e prodotte da diverse industrie farmaceutiche con nomi commerciali diversi” Volume di distribuzione (Vd) D mg / kg L Vd Cp mg / L kg Il volume apparente di distribuzione è il volume di plasma che il farmaco occuperebbe se la quantità totale nell'organismo fosse in soluzione ad una concentrazione uguale a quella plasmatica L'utilità pratica del Vd è quella di fornire una misura della penetrazione di un farmaco nei tessuti extraplasmatici Ogni variazione del legame del farmaco con i tessuti o con le proteine plasmatiche altera il Vd: età, obesità, edema. Il Vd sarà per ciascun farmaco diverso a seconda del coefficiente di partizione, del legame con le proteine plasmatiche e dell'affinità per esso dei tessuti Se il Vd è molto elevato e superiore al valore dell'acqua corporea, vuol dire che qualche tessuto di comporta da deposito. Es. La digossina ha un Vd di 667 l. Infatti si distribuisce al muscolo e al tessuto adiposo Clearance totale La clearance è l'indice più fedele dell'efficienza dei processi di eliminazione Indica il volume di plasma che viene depurato dal farmaco nell'unità di tempo e quindi viene espressa come ml/min e normalizzata per il peso corporeo La clearance totale o plasmatica è la somma delle singole clearance ascrivibili al fegato e al rene principalmente Per ogni farmaco la clearance ha un valore costante indipendente dalla concentrazione plasmatica Patologie che alterino la funzionalità cardiache, renali ed epatiche possono alterare la clearance Emivita o t½ Il tempo di emivita (o tempo di dimezzamento) è il tempo necessario affinché la concentrazione plasmatica di un farmaco si riduca della metà Si dice emivita terminale se ciò avviene durante la fase di eliminazione t1/ 2 Vd 0,693 0.693 Cl ke Tempi di emivita Necessari per determinare: Il tempo necessario al raggiungimento dello stato stazionario e l'entità delle fluttuazioni Il tempo necessario affinché l'organismo elimini completamente il farmaco Gli intervalli più opportuni di somministrazione dei dosaggi ripetuti (intervalli fra le dosi) Stato stazionario C ss = velocità d'infusione Cl La quantità di farmaco eliminata aumenterà con l'aumentare della dose fino a quando la quantità eliminata sarà pari a quella infusa. A questo punto si sarà raggiunto lo stato stazionario (steady-state o plateau) e la concentrazione rimarrà costante nel tempo Decorso temporale del processo di eliminazione - Wash-out Tempo per raggiungere lo stato stazionario Il tempo necessario a raggiungere lo stato stazionario dipende unicamente dal valore di emivita e non dalla velocità o frequenza di somministrazione Dose di carico o di accumulo La dose di carico viene utilizzata quando si desidera accelerare il raggiungimento della concentrazione efficace e lo stato stazionario o si impiegano farmaci con emivita molto lunga Si somministra una dose iniziale elevata seguita da dosi di mantenimento più basse in modo da raggiungere subito la concentrazione efficace Farmacodinamica FARMACODINAMICA La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d’azione dei farmaci La farmacodinamica si propone di: identificare i siti d’azione dei farmaci delineare le interazioni fisiche o chimiche tra farmaco e cellula caratterizzare la sequenza completa farmaco-effetto Recettori per i farmaci Il RECETTORE è una molecola di natura proteica, localizzata sulla superficie o all’interno di una cellula, che lega in modo specifico un LIGANDO endogeno o esogeno (farmaco) Gli effetti terapeutici e tossici dei farmaci derivano dalle loro interazioni con macro-molecole specifiche in modo da alterarne le proprietà biochimiche e biofisiche I farmaci influenzano in modo quantitativo le funzioni fisiologiche delle cellule bersaglio, ma non impartiscono nuove funzioni I recettori determinano le relazioni quantitative tra dose ed effetti farmacologici I recettori sono responsabili della selettività dell'azione farmacologica Quando un ligando si lega ad un recettore, cosa succede? Ligando Y Recettore [Ca++]i Z X Agonista ed antagonista Ligando Endogeno Agonista RISPOSTA Farmacologica Antagonista NESSUNA RISPOSTA Farmacologica Farmaci antagonisti Gli antagonisti sono farmaci che si legano con alta affinità ai recettori, ma non sono in grado di indurre di per sé una risposta biologica L’effetto farmacologico di un antagonista è dovuto alla sua proprietà di inibire l’effetto dell’agonista endogeno che agisce attraverso lo stesso recettore Bersagli dei farmaci: recettori Recettori propriamente detti: acetilcolina, adrenalina, dopamina, serotonina, ormoni, insulina Bersagli dei farmaci: enzimi Inibitori enzimi --> aspirina (cicloossigenasi), neostigmina (acetilcolinesterasi) Falsi substrati enzim. --> emicolinio (colina), metildopa (dopamina) Bersagli dei farmaci: canali ionici Bloccanti canali ionici --> anestetici locali (canale sodio) Modulatori canali ionici --> diidropiridine (canali calcio), benzodiazepine (GABA) Bersagli dei farmaci: trasportatori Inibitori trasportatori --> antidepressivi triciclici, cocaina (ricaptazione Na) Falsi substrati trasport. --> amfetamina Velocità di trasduzione Effetti non recettoriali Non tutti i farmaci interagiscono con un recettore: acqua ossigenata --> proprietà ossidanti bicarbonato --> proprietà acido-base lassativi --> proprietà osmotiche I farmaci che non esplicano la loro azione attraverso i recettori agiscono a concentrazioni più alte di quelli la cui azione è invece mediata da un recettore specifico Complesso ligando-recettore Interazione stechiometrica di una molecola di ligando con una molecola di recettore Il legame farmaco-recettore è reversibile Tolleranza e sensibilizzazione Tolleranza farmacologica: Perdita di risposta dopo somministrazione ripetuta di uno stesso farmaco Il fenomeno si instaura nell’arco di giorni o settimane cioè per un uso cronico Sensibilizzazione: tolleranza inversa cioè un aumento della risposta con la ripetizione della stessa dose di farmaco (es: cocaina, amfetamina) Tachifilassi: tolleranza ACUTA Comparsa nell’arco di minuti o ore ED50 e LD50 LD50 300mg Indice terapeutico= = =3 ED50 100mg La dose efficace mediana ED50 è la più piccola dose richiesta per produrre l'effetto stabilito nel 50% della popolazione Quando la risposta è la morte dell'animale sperimentale l'ED50 viene definita come dose mediana letale LD50 Il rapporto tra LD50 e ED50 rappresenta l'indice terapeutico Indice terapeutico L’indice terapeutico è un indice della sicurezza di un farmaco I farmaci che hanno un alto indice terapeutico sono sicuri I farmaci che hanno un basso indice terapeutico sono poco maneggevoli Corso integrato di Medicina Clinica e Farmacologia Farmacologia II anno Farmacologia generale: farmacoterapia Rapporto rischio/beneficio La valutazione clinica di un farmaco è un processo complesso non esprimibile con un semplice rapporto tra dose tossica e dose terapeutica (indice terapeutico). Si tratta, infatti, di esprimere un giudizio valutando da una parte i benefici che si ottengono e dall’altra i rischi che si corrono utilizzando il farmaco (rapporto beneficio/rischio). Per stabilire un corretto rapporto beneficio/rischio per un farmaco è necessario conoscere i benefici che si ottengono (quindi conoscere i dati sulla sua efficacia clinica) e i rischi derivanti dal suo uso (quindi conoscere i suoi effetti avversi). Bisogna tenere presente che il rapporto beneficio/rischio di un farmaco può essere diverso a seconda del paziente e/o della patologia da trattare. Quindi in certe situazioni un farmaco, che ha in generale un rapporto beneficio/rischio favorevole (cioè i benefici superano i rischi), potrebbe avere un rapporto sfavorevole (i rischi superano i benefici). Variazioni della risposta farmacologica La variabilità individuale nelle risposte ai farmaci è dovuta a fattori: Fisiologici età, sesso, peso corporeo, stato nutrizionale, esercizio fisico, gravidanza Patologici livello di funzionalità epatica o renale, comorbidità Ambientali variazioni circadiane e stagionali, dieta, alcool, tabacco, altri farmaci Genetici Polimorfismi Psicologici effetto placebo, stress, compliance I fattori genetici Le differenze nelle capacità metaboliche individuali sono in parte legate a fattori costitutivi, spesso genetici Quindi la velocità di metabolizzazione (livelli plasmatici, durata d’azione) varia tra individui che esprimono questi enzimi in modo diverso I polimorfismi metabolici sono alterazioni geneticamente determinate nella struttura di enzimi preposti ad alcune trasformazioni metaboliche Isoforme di citocromo P450 Pseudocolinesterasi: paralisi da succinilcolina Idrossilasi: disintossicazione da xenobiotici Peso corporeo e altezza L'ampiezza della risposta è funzione della concentrazione di farmaco al sito d'azione La concentrazione si correla al volume di distribuzione: maggiore è il volume di distribuzione e minore è la concentrazione nei diversi distretti Il volume apparente di distribuzione è direttamente proporzionale al peso corporeo Dose: quantità di farmaco capace di produrre una determinata risposta nel 50% dei soggetti di una popolazione compresa tra 18-65 anni dal peso di circa 70 Kg (ED50) Indice più preciso: area della superficie corporea calcolata sulla base di peso ed altezza Obesità e farmaci altamente lipofili: accumulo Variazioni del dosaggio in funzione del peso I volumi idrici del corpo, la massa muscolare, il flusso ematico e la funzionalità di ciascun organo sono in stretta correlazione con il peso; di conseguenza il Vd e la Cl variano parallelamente e sono infatti espressi per kg di peso corporeo In pratica si interviene con una correzione del dosaggio standard (riferito ad adulti di 70 kg) quando il paziente differisce più del 30% dalla media Nel paziente obeso il volume di distribuzione di farmaci lipofili può variare anche più di quanto previsto La dose di farmaci polari (idrofili) con stretta finestra terapeutica sarà calcolata in base al peso ideale Quella di farmaci meno idrofili sarà calcolata in base al peso ma sarà utile una individualizzazione con monitoraggio per la tendenza a distribuirsi nella parte magra. Per i farmaci più lipofili la correzione è indispensabile; è però importante ricordare che il t1/2 aumenta con il Vd. Perciò si possono verificare accumuli pericolosi con l'uso ripetuto Area della superficie corporea Area Superficie Corporea (m2) = [(Altezza (cm) X Peso (kg) / 3600)]1/2 Rispetto al peso, l'area di superficie corporea rappresenta un miglior indicatore della massa metabolica, poiché meno influenzata dalla quantità di tessuto adiposo Negli adulti, inoltre, la superficie corporea è approssimativamente proporzionale alla superficie di filtrazione glomerulare, alla volemia, alle dimensioni cardiache e ad altri parametri cardiologici Età Rappresenta il motivo principale delle differenze farmacocinetiche inter- e intraindividuali. Tutti i processi farmacocinetici possono essere profondamente modificati nel periodo dello sviluppo e della vecchiaia Assorbimento e clearance nei bambini Ridotta produzione gastrica di HCl fino a 3 anni Svuotamento gastrico rallentato dalla nascita fino a 6 anni Attività enzimatica intestinale e della flora batterica Biodisponibilità alterata I meccanismi di eliminazione dei farmaci cominciano a svilupparsi in età fetale per finire 1 anno dopo il parto Dosaggio in pediatria Volume di distribuzione Maggiore % acqua corporea (85%) Minore % di grasso Legame alle proteine plasmatiche Ipoalbuminemia Aumento bilirubina e acidi grassi Fra sei mesi e 12 anni dosaggio basato sulla superficie corporea 2 Dose=SC (m )∗ dose nell ' adulto 2 1,73 m Il metabolismo dipende dall'età Ontogenesi del metabolismo epatico Correlazione fra metabolismo del diazepam ed età Durante l'arco della vita vi è una diversa capacità di metabolizzare i farmaci. L'attività metabolizzante del fegato è molto bassa alla nascita, aumenta fino ad un massimo nell’età adulta per poi decrescere in vecchiaia. Modificazioni fisiologiche dell'invecchiamento Il pH gastrico è più alto Diminuisce il numero di cellule disponibili per l'assorbimento Aumenta il tempo di svuotamento gastrico Aumento dell'adipe Diminuzione della massa corporea magra Diminuzione albumina serica Diminuzione motilità e flusso ematico gastrointestinale Diminuzione funzione epatica Diminuzione funzione renale Variazioni del dosaggio nell'anziano Parametro Biodisponibilità orale Distribuzione Effetto a b a) Riduzione superficie assorbente, motilità, pH b) riduzione eff. primo passaggio Dipende caratteristiche chimico-fisiche farmaco e composizione in H20 e lipidi dei tessuti Biotrasformazione Escrezione renale Meccanismo Riduzione del corredo microsomiale Riduzione della funzionalità renale Il flusso plasmatico renale totale, l'indice cardiaco, la capacità respiratoria massima diminuiscono con il progredire dell'età Le capacità escretorie e metabolizzanti renali ed epatiche sono quindi ridotte e vi può essere quindi il pericolo di accumulo La possibile compromissione della barriera ematoencefalica a causa dell'insulto arteriosclerotico, può produrre una maggiore penetrazione di farmaci idrosolubili che normalmente vengono esclusi dal circolo cerebrale Dose = [ 140−età ]⋅[ peso (kg ) ] 1660 0,728 ⋅dose standard Problemi relativi all'uso dei farmaci negli anziani Effetti cumulativi dei farmaci Poli-farmacoterapia Mancata compliance ai farmaci Differenze relative al sesso in farmacoterapia Differenze biologiche tra uomini e donne portano a variazioni di efficacia dei farmaci per diversità: nella farmacocinetica nella farmacodinamica Le differenze biologiche tra uomini e donne sono causate: Da geni specifici per sesso Da modificazioni epigenetiche Per effetto degli ormoni sessuali Dimensione socio-culturale farmaci sono testati negli animali maschi le differenze di genere sono state sottovalutate negli studi clinici i medici maschi trattano uomini e donne in maniera diversa Differenze relative al sesso in farmacoterapia Il sesso femminile ha Maggiore suscettibilità agli effetti del fumo di sigaretta sul sistema cardiovascolare Maggiore risposta alla terapia antipertensiva Minor beneficio dalla terapia anticoagulante orale e trombolitica e maggior incidenza di sanguinamento Minore diminuzione del rischio di ictus con terapia profilattica con aspirina Maggiore incidenza di morti improvvise in terapia antiaritmica Maggiore incidenza di malattie autoimmuni a causa di una maggiore risposta anticorpale: (donne/uomini) malattie tiroidee (15:1), sclerosi multipla (2:1), osteoporosi (4:1), lupus eritematoso sistemico (9:1). I fattori genetici Le differenze nelle capacità metaboliche individuali sono in parte legate a fattori costitutivi, spesso genetici Quindi la velocità di metabolizzazione (livelli plasmatici, durata d’azione) varia tra individui che esprimono questi enzimi in modo diverso I polimorfismi metabolici sono alterazioni geneticamente determinate nella struttura di enzimi preposti ad alcune trasformazioni metaboliche Isoforme di citocromo P450 Pseudocolinesterasi: paralisi da succinilcolina Idrossilasi: disintossicazione da xenobiotici Percentuale dei farmaci metabolizzati dai principali enzimi del sistema microsomiale P-450 Principali polimorfismi per enzimi di fase 1 CC Le condizioni patologiche Malattie concomitanti spesso alterano la suscettibilità agli effetti tossici dei farmaci, così come alle sostanze incontrate nell'ambiente Gli effetti di alcune malattie sono facilmente prevedibili (malattie del fegato e del rene) Patologie cardiovascolari possono influire sulla velocità di clearance di un farmaco Patologie che interessano il numero di proteine plasmatiche interesserà la tossicità di farmaci altamente legati alle proteine plasmatiche Disordini gastrointestinali influenzeranno la tossicità di farmaci che sono metabolizzati intensamente nella parete intestinale durante l'assorbimento Influenza delle patologie epatiche sulla capacità di metabolizzare i farmaci Influenza delle patologie epatiche sulla capacità di metabolizzare i farmaci Le malattie epatiche (epatiti, cirrosi, epatopatia alcolica, epatomi) possono avere due effetti contrastanti: diminuzione della capacità metabolizzante, soprattutto del metabolismo ossidativo (anche per alterazioni del flusso ematico) ipoalbuminemia (l'albumina viene prodotta nel fegato) -> aumento della quota di farmaco non legata -> aumento della velocità del metabolismo L’effetto globale dipende dall'entità del legame all'albumina e dal coefficiente di estrazione epatico --> effetto poco prevedibile Funzionalità renale La clearance della creatinina è il più preciso indicatore della funzionalità renale Viene stimata in base alla concentrazione plasmatica della creatinina Può essere normale nell'anziano con ridotta massa muscolare Peso⋅( 140−età ) Cl cr = ml / min 72⋅creatinemia ( mg /100 ml ) Reazioni avverse da farmaci Reazioni avverse da farmaci Alcuni pazienti mostrano segni o sintomi non desiderati durante la terapia farmacologica. Questi vengono chiamati eventi avversi da farmaci Quando si dimostra che questi segni derivano dalla terapia farmacologica la reazione viene chiamata Reazione Avversa da Farmaci (ADR) Temafloxacina ed anemia emolitica La Temafloxacina, antibiotico fluorochinolonico, fu introdotto sul mercato nel gennaio del 1992 Agli inizi di aprile, ci furono alcuni casi di anemia emolitica in pazienti trattati con il farmaco Nei due mesi successivi i casi arrivarono a 100 Il paziente tipico era una giovane donna trattata con temafloxacina per un'infezione urinaria che dopo 7-10 giorni dall'inizio del trattamento riportava urine scure, talvolta con dolore al fianco e brividi Si verificava una brusca caduta dell'emoglobina con sviluppo di insufficienza renale acuta, coagulopatie e modificazione dei parametri epatobiliari I pazienti che sviluppavano questa sindrome dopo la prima somministrazione avevano effettuato in precedenza trattamenti con altri fluorochinolonici. Ciò suggerì una emolisi massiccia su base immunologica In giugno, dopo sei mesi, la casa farmaceutica ritirò volontariamente dal commercio il farmaco in tutto il mondo Che cos'è una reazione avversa? “Effetto nocivo e non voluto conseguente all’uso di un medicinale” Include le reazioni derivanti da errore terapeutico, abuso, misuso, uso off label, sovradosaggio ed esposizione professionale Importanza delle reazioni avverse E’ stato stimato che: Il 10% dei pazienti trattati con farmaci accusi una reazione avversa e la gravità di una parte di questi richiederà il ricovero il 5% di tutti gli accessi in ospedale sono dovuti a reazioni avverse (15%→ over 65) il 10% di tutti i pazienti già ricoverati in ospedale presenta una ADR (20% → over 65) le ADRs sono al quinto posto tra le cause di morte in ospedale negli USA Maggiore incidenza nelle donne Classificazione in base al meccanismo Effetti collaterali Effetti tossici Reazioni immuno-mediate (ipersensibilità o allergie Reazioni farmacogenetiche (idiosincrasia, iperattività) Che cosa sono gli effetti collaterali? Gli effetti collaterali sono effetti non intenzionali che insorgono alle dosi abituali e che sono connesse alle proprietà del farmaco. secchezza delle fauci da anticolinergici pirosi gastrica da aspirina Sono reazioni da preventivare poiché inscindibili dall'azione primaria del farmaco Effetti tossici Sono espressione della tossicità del farmaco e compaiono a dosi sovraterapeutiche Possono verificarsi anche a dosi terapeutiche in particolari pazienti o in determinate condizioni cliniche Alcalosi respiratoria da aspirina Danno epatico da paracetamolo Aritmie da digitale Farmacoallergia Numerosi farmaci possono comportarsi da apteni e combinandosi con proteine o elementi cellulari costituire veri antigeni Ciò induce la produzione di anticorpi contro il farmaco La manifestazione allergica non è dose dipendente Non si verifica alla prima esposizione Necessita della sensibilizzazione Penicilline, FANS, sulfamidici, diuretici, vaccini, enzimi, anestetici Esempi di farmaci che provocano reazioni allergiche Anafilassi Discrasie ematiche Aspirina Cefalosporine Diclofenac Penicilline Cotrimoxazolo Tiopentale Captopril Clorpromazina Penicilline Sulfasalazina Cotrimoxazolo Ac. Valproico Reazioni epatiche Reazioni cutanee Carbamazepina FANS Fenitoina ACE-inibitori Carbamazepina Penicilline Lamotrigina Fenitoina Fenobarbitale Fluorochinoloni Idiosincrasia Fenomeno geneticamente determinato dovuto a deficienze enzimatiche ereditarie Incidenza bassa (1-2%) A differenza delle allergie, varia con il farmaco e la gravità è dose-dipendente Succinilcolina - pseudocolinesterasi --> blocco neuromuscolare --> apnea Favismo - glucosio-6-fosfato-deidrogenasi difetto di reazioni di riduz. --> crisi emolitica Esempi di idiosincrasia Crisi emolitica da favismo Alcune sostanze o farmaci (antimalarici, sulfamidici, salicilici, cloramfenicolo) inibiscono l'enzima glucosio-6-fosfato-deidrogenasi eritrocitario già deficitario in determinate popolazioni Apnea da succinilcolina La pseudocolinesterasi è l’enzima che idrolizza la succinilcolina, curaro depolarizzante a breve azione usato in anestesia. La tossicità da succinilcolina dipende dal genotipo dell’individuo in cui il codice genetico della pseudocolinesterasi può essere rappresentato normalmente, o essere atipico o completamente assente Idrossilasi Sono enzimi responsabili della idrossilazione della difenilidantoina, farmaco impiegato nell’epilessia. La carenza di idrossilasi è responsabile della comparsa di segni di tossicità di questo farmaco a causa del suo accumulo (atassia, nistagmo, confusione mentale) Pseudoallergie A differenza delle allergie non dipendono dal sistema immunitario Esposizione a farmaci che rilasciano istamina Manifestazioni anafilattoidi: asma, orticaria, angioedema, anafilassi Fenomeno dose-dipendente Farmaci: Morfina, curari, mezzi di contrasto iodati, ketamina Alimenti: Pesce, pomodori, uova, fragole, cioccolata, crostacei, salumi, cavoli, formaggi stagionati, frutti esotici, semi Reazioni avverse di tipo A (dovute al farmaco) Sono le più frequenti, e si hanno alle dosi normali in pazienti predisposti o ad alte dosi negli altri Prevedibili ed evitabili utilizzando dosaggi + bassi Eccesso di azione farmacologica principale Effetto collaterale dovuto ad un'azione secondaria del farmaco Conseguenza di interazioni farmacologiche sia farmacocinetiche o farmacodinamiche Frequenti, talvolta gravi ma raramente letali Reazioni avverse di tipo B (dovute al paziente) Sono reazioni di intolleranza verso determinati farmaci associati a condizioni predisponenti individuali ignote o non riconosciute Imprevedibili (bizarre) Possono essere dose-dipendenti e non dosedipendenti incidenza bassa (< 1/1000) Queste ADR si manifestano usualmente come un cambiamento qualitativo nella risposta del paziente al farmaco dovuto ad una variante farmacogenetica o ad una allergia acquisita a farmaci Es. lenti acetilatori dell'isoniazide sono più propensi a sviluppare polineuropatie determinate geneticamente Natura delle ADR di tipo B Reazioni di natura allergica, immunologica o idiosincrasica: Non gravi: Esantemi cutanei Gravi e potenzialmente fatali Reazioni anafilattiche Reazioni cutanee gravi (eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica) Discrasie ematiche (trombocitopenia, anemia emolitica, agranulocitosi, anemia aplastica) Idiosincrasie (ipertermia maligna) Reazione avversa grave Si definisce reazione avversa grave ogni reazione che: Sia fatale Richieda l'ospedalizzazione o ne prolunghi la degenza ospedaliera Determini una persistente o significativa invalidità Metta in pericolo la vita del paziente Causi un'anomalia congenita (effetto teratogenico) in neonati le cui madri avevano assunto i farmaci sospetti in gravidanza Incidenza nella popolazione esposta Insieme alla gravità delle reazioni avverse è fondamentale per stabilire il rapporto rischio/beneficio Il dato di incidenza delle reazioni più frequenti è stabilito dalle sperimentazioni cliniche di fase III L'incidenza delle reazioni avverse più rare saranno stabilite dagli studi di farmacovigilanza post-marketing Ricerca e sviluppo Organizzazione della farmacovigilanza Scheda unica di segnalazione sospette ADR Scheda unica di segnalazione sospette ADR Cosa segnalare? È necessario segnalare solo le reazioni gravi Inoltre si deve segnalare le ADR nuove ovvero quelle non previste nel foglietto illustrativo Per i farmaci di recente introduzione e per quelli “soggetti a monitoraggio addizionale” si segnalano anche quelle non gravi Non è necessario avere la certezza. È sufficiente il sospetto Casi di eventi avversi da farmaci Interazioni tra farmaci Interazioni tra farmaci Le interazioni tra farmaci possono verificarsi a diversi livelli influenzando la farmacocinetica o la farmacodinamica dei farmaci stessi Le interazioni conosciute sono moltissime tuttavia quelle di rilevanza clinica maggiore (da ricordare) sono relativamente poche Le interazioni più frequenti sono quelle a livello del metabolismo dei farmaci, dovute a meccanismi di induzione o inibizione enzimatica Meccanismi delle interazioni farmacocinetiche Assorbimento Distribuzione Una modificazione Legame alle proteine dell'assorbimento supeplasmatiche → competiriore al 20% è clinicazione mente significativa Clinicamente rilevante Chelazione (latticini, ansolo per farmaci con tiacidi) stretto indice terapeutico, con lunga emivita e Alterazioni della motilità scarsa distribuzione (procinetici, antispastici) pH gastrointestinale (antiacidi) Attività metabolica intestinale (antibiotici) Incidenza di reazioni avverse in pazienti ospedalizzati in funzione del numero di farmaci somministrati Farmaci somministrati Incidenza (%) effetti col laterali 0-5 4,2 6-10 7,4 11-15 24,2 16-20 21 e oltre 40,0 45,0 Interazioni fra farmaci a livello degli isoenzimi CYP450 Interazioni dei farmaci con cibo e piante medicinali Cibi contenenti Vitamina k e Warfarin Latte con antibiotici fluorochinolonici Sono altamente imprevedibili! Chiedere sempre al paziente se usa fitofarmaci a casa Esempi: Pompelmo → contraccettivi orali, antistaminici, Caantagonisti Diuretici ipokalemici → aloe, liquirizia, sambuco Warfarin → ginko, ginseng, capsico Effetti combinati di intensità uguale alla somma degli effetti dei singoli farmaci Sommazione Farmaco A Meccanismo A Farmaco B Meccanismo B Effetto finale = Effetto A + Effetto B Aspirina ed eparina provocano sanguinamento Addizione Farmaco A Farmaco B Meccanismo comune Effetto finale = Effetto (A+B) L'effetto additivo è quello più comune. Due tipi di FANS Effetti combinati di intensità superiore alla somma degli effetti dei singoli farmaci Potenziamento Farmaco A Sinergismo Farmaco A Assorbimento Eliminazione Farmaco B Spiazzamento dall’accettore Farmaco B Inibizione enzimatica Recettore Risposta terapeutica Effetto finale > effetto A Effetto finale > isopropanololo non è epatotossico ma potenzia il tetracloruro di carbonio effetto A + effetto B tetracloruro di carbonio ed etanolo come epatotossici Effetti combinati di intensità inferiore alla somma degli effetti dei singoli farmaci Antagonismo fisiologico Farmaco A Farmaco B Recettore A Recettore B Effetti opposti a quelli di A Effetto finale < effetto A Dopamina mantiene la perfusione di organi vitali in ipotensione tossica Antagonismo recettoriale Farmaco A Farmaco B (agonista) (antagonista) Recettore Effetto finale < effetto A Naloxone nel trattamento depressione respiratoria da oppioidi Antagonismo Chimico = farmaco A neutralizza chimicamente farmaco B* (chelazione di metalli) Esempi di interazione fra farmaci con risposte abnormi