Corso di Psichiatria
Prof. Paolo Gritti
riproduzione vietata
delle senso – percezioni
 Disturbi della memoria
 Disturbi del pensiero
 Disturbi dell’intelligenza
 Disturbi dell’affettività
 Disturbi del comportamento
psicomotorio
 Disturbi della coscienza
 Disturbi
riproduzione vietata
Disturbi delle senso – percezioni

Disturbi della intensità delle percezioni:
Iperestesia – ipoestesia

Disturbi della qualità delle percezioni:
Dimensioni: micropsia – macropsia
Colore: eritropsia – xantopsia - cloropsia
Collocamento spaziale: porropsia

Disturbi dei caratteri percettivi:
piacere/dispiacere - familiarità/estraneità

Disturbi della veridicità delle percezioni:
Illusioni – allucinazioni – pseudoallucinazioni - allucinosi
riproduzione vietata
Allucinazione
Percezione senza un effettivo stimolo esterno con caratteri
di fisicità e proiezione spaziale esterna o interna.
Vissuta come esperienza di realtà (certezza soggettiva).
Non correggibile né con il ragionamento logico né con
l’evidenza.
Il soggetto non ha consapevolezza della natura morbosa
della allucinazione.
Colpisce tutti i distretti psicosensoriali
(a. visive, uditive, tattili, cenestesiche, gustative, olfattive).
Spesso contenuto di autoriferimento (carattere
autocentrico).
Pervade il comportamento e il vissuto emotivo
vietata
Non sono consideratiriproduzione
morbosi
i fenomeni allucinatori
Classificazione delle allucinazioni
Caratteri
elementari – complesse – combinate
funzionali – riflesse (audizione colorata)
extracampine – negative
Apparato sensoriale
Uditive: voci dialoganti – commenti - eco del pensiero voci imperative parafasiche – neologistiche teleologiche
Visive: zooptiche – lilipuziane – autoscopiche - grafiche
Cenestesiche
Tattili
Olfattive
Gustative
riproduzione vietata
Disturbi dell’Affettività
•
•
•
•
•
•
•
•
Ansia – Angoscia – Panico
Fobia
Depressione
Mania
Ambivalenza affettiva
Labilità affettiva
Anedonia – Coartazione affettiva - Atimia
Paratimia
riproduzione vietata
Disturbi dell’affettività
• Ansia
tensione psichica e/o somatica vissuta come
anticipatoria di un evento positivo/negativo. Va
distinta dalla paura.
si manifesta con: tensione motoria, iperattività
neurovegetativa, allarme
• Angoscia
ansia intensa e cronica
• Panico
ansia intensa e acuta
• Fobia
paura verso oggetti, animali, circostanze, luoghi
abnorme per intensità, durata e risposta
comportamentale
riproduzione vietata
Disturbi dell’affettività
• Depressione
tristezza, malinconia, lutto
patologici per intensità, durata, congruenza agli
eventi
• Mania
euforia patologica per intensità, durata,
congruenza ad eventi o circostanze
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Disturbi dell’affettività
• Ambivalenza affettiva
coesistenza di sentimenti o emozioni contraddittori
(gioia/dolore, amore/odio)
• Labilità affettiva
rapida e frequente variazione del tono dell’umore per
stimoli/eventi di modesta rilevanza
• Anedonia
assenza o coartazione della partecipazione emotiva agli
eventi, alle circostanze ed alle relazioni interpersonali
• Paratimia
risposte emotivo/affettive incongrue agli avvenimenti o
circostanze (ridere quando si dovrebbe piangere)
riproduzione vietata
Disturbi del Comportamento
Psicomotorio
 Incremento
della attività psicomotoria




Irrequietudine
Iperattività
Affaccendamento
Eccitamento- Agitazione - Furore
pantoclastico
 Impulso – Acting
 Rituale
riproduzione vietata
 Riduzione







dell’attività psicomotoria
Rallentamento
Arresto – Catatonia – Stupor
Stereotipie
Catalessia
Manierismi
Negativismo
Automatismo
ecoprassia – ecomimia - ecolalia
riproduzione vietata
Disturbi del pensiero

Disturbi formali del pensiero
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Accelerazione ideatoria – Fuga delle idee
Rallentamento ideatorio
Dissociazione
Iperinclusione
Condensazione
Deragliamento
Blocco
Incoerenza
Perseverazione
riproduzione vietata

Disturbi del contenuto del pensiero
– Delirio
Lucido – Confuso
Semplice – Sistematizzato
Primario – Secondario (deliroide)
Olotimico – Catatimico
Per Jaspers le manifestazioni più frequenti nell’ambito del
delirio primario sono:
– percezione delirante
– intuizione delirante
– interpretazione delirante
riproduzione vietata
Delirio
Idea o gruppo di idee erronee basate su deduzioni
false tratte dalla esperienza.
Il convincimento delirante non si modifica con la
prova contraria né con il ragionamento, non è
criticato dal soggetto, tende a pervadere tutta la
vita psichica del soggetto
Il soggetto non è consapevole della natura
morbosa della propria idea delirante e organizza
la propria vita quotidiana in conseguenza della
idea delirante.
riproduzione vietata
Classificazione del contenuto dei
deliri
Controllo (influenzamento)
Gelosia
Grandezza (megalomanico, genealogico,
erotomanico)
Riferimento
Rovina (colpa, autoaccusa)
Nichilistico
Persecutorio (nocumento, veneficio, di
rivendicazione)
Somatico (ipocondriaco)
Religioso (mistico, palignostico,
metempsicosico riproduzione vietata
Classificazione DSM IV della Schizofrenia e
altri Disturbi psicotici

Schizofrenia
 Disturbo Schizofreniforme
 Disturbo Schizoaffettivo
 Disturbo Delirante
 Disturbo Psicotico Breve
 Disturbo Psicotico Condiviso
 Disturbo Psicotico dovuto a una Condizione
Medica Generale
 Disturbo Psicotico indotto da Sostanze
riproduzione vietata
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Evidenze Epidemiologiche nella
Schizofrenia
La prevalenza è nell’ordine dello 0,5 – 1,5 %
La incidenza è nell’ordine dello 0,1 – 0,4 %
Eguale prevalenza in entrambi i sessi
Età di esordio nei maschi: 15-25 anni
Età di esordio nelle femmine: 25-35 anni
Il tasso di natalità e di fertilità si avvicina a quello della
popolazione generale
Il tasso di morbilità generale è più elevato che nella
popolazione generale
Si osserva una maggiore incidenza di nuovi casi nei
mesi invernali (gennaio-aprile) nell’emisfero
settentrionale
Il tasso di mortalità è maggiore che nella popolazione
generale
Il tasso di suicidio negli schizofrenici è maggiore che
nella popolazione generale (50%)
riproduzione
vietata o sostanze è
L’abuso o dipendenza
da alcool
maggiore nei pazienti schizofrenici
Fase prodromica della Schizofrenia
• Ritiro sociale (chiusura autistica)
il paziente non coltiva più le relazioni interpersonali, si
mostra disinteressato verso le relazioni amicali con i
coetanei, le relazioni affettive, familiari e professionali
• Sensibile e progressivo deterioramento delle attività
scolastiche, lavorative, ricreative
• Distraibilità e difetto di concentrazione
• Comparsa o accentuazione di interessi culturali
bizzarri o esoterici (matematica, filosofia, scienze
occulte), di impegno ideologico o politico esasperato
e di pratiche mistico-religiose
• Trascuratezza nella cura del proprio aspetto
• Modeste bizzarrie comportamentali
riproduzione vietata
Fase prodromica della Schizofrenia
• Impulsività accentuata, irritabilità, suscettibilità
• Cenestopatie diffuse
• Modeste alterazioni formali del pensiero
allusività, impoverimento dei contenuti, deficit del
pensiero astratto
• Modeste alterazioni del linguaggio
neologismi, allusività, elusività, tangenzialità, silenzio
prolungato
• Perplessità affettiva
• Disturbi della sfera degli istinti
sonno, alimentazione, sessualità
riproduzione vietata
Schizofrenia
Sintomi caratteristici
Presenza di due (o più) dei seguenti sintomi, per un
periodo significativamente lungo, nel corso di un mese
(o meno, se la cura ha buon esito):
1.
Deliri
2.
Allucinazioni
3.
Discorsi disorganizzati (frequenti deragliamenti o
incoerenza)
4.
Comportamento fortemente disorganizzato o
catatonico
5.
Sintomi negativi, cioè appiattimento dell’affettività,
alogia (mancanza di logica), abulia (mancanza di
volontà)
Nota: è sufficiente la presenza di un solo sintomo del
criterio A, se i deliri sono bizzarri, o se allucinazioni
consistono in una voce che commenta in modo
permanente il comportamento o i pensieri del
soggetto, o in due oriproduzione
più vocivietata
che conversano tra loro.
Schizofrenia
Sintomi caratteristici
Presenza di due (o più) dei seguenti sintomi, per un
periodo significativamente lungo, nel corso di un mese
(o meno, se la cura ha buon esito):
1.
Deliri
2.
Allucinazioni
3.
Discorsi disorganizzati (frequenti deragliamenti o
incoerenza)
4.
Comportamento fortemente disorganizzato o
catatonico
5.
Sintomi negativi, cioè appiattimento dell’affettività,
alogia (mancanza di logica), abulia (mancanza di
volontà)
Nota: è sufficiente la presenza di un solo sintomo del
criterio A, se i deliri sono bizzarri, o se allucinazioni
consistono in una voce che commenta in modo
permanente il comportamento o i pensieri del
soggetto, o in due oriproduzione
più vocivietata
che conversano tra loro.
Lo spettro sintomatologico della
Schizofrenia
•
•
•
•
•
Assenza di funzioni psichiche del soggetto normale
Presenza di alcuni fenomeni assenti nel soggetto
normale
CLUSTER SINTOMATOLOGICI:
1. Sintomi positivi o fenomeni (deliri, allucinazioni,
disturbi catatonici)
2. Sintomi misti (disturbi formali del pensiero, disturbi
affettivi)
3. Sintomi negativi o segni (alogia, appiattimento
affettivo, anedonia)
Sindrome da impoverimento psicomotorio
Sindrome da disorganizzazione
riproduzione vietata
Sindrome da distorsione di realtà
Schizofrenia. Sintomi “positivi”
Allucinazioni
Deliri
Uditive
Voci che commentano
Voci che conversano
Somatiche
Olfattive
Visive
Persecuzione
Gelosia
Colpa
Grandezza
Religiosi
Somatici
Riferimento
Controllo
Lettura del pensiero
Influenzamento
Furto delle idee
riproduzione vietata
Schizofrenia. Sintomi “positivi”
Comportamento
bizzarro
Disturbi formali del
pensiero
Abbigliamento, aspetto
stravagante
Comportamenti sociali e
sessuali inadeguati
Comportamenti aggressiviagitati
Comportamenti ripetitivistereotipati
Deragliamento
Tangenzialità
Incoerenza
Illogicità
Circostanzialità
Aumento della produttività
verbale
Distraibilità durante l’intervista
Associazioni per assonanza
riproduzione vietata
Schizofrenia. Sintomi “negativi”
Appiattimento od
ottundimento affettivo
Apatia – Assenza di
volizione
Immutabilità espressiva
Carenza di pulizia e igiene
facciale
Discontinuità lavorativa e
Diminuzione dei movimenti
scolastica
spontanei
Anergia fisica
Povertà della gestualità
Rallentamento psicomotorio
espressiva
Anedonia
Scarso contatto visivo
Mancanza di interessi e di
Mancanza di partecipazione attività sessuale
affettiva
Scarsi o assenti rapporti con
Affettività inappropriata
amici e coetanei
Perdita delle inflessioniriproduzione vietata
vocali
Schizofrenia. Sintomi “negativi”
Alogia
Eloquio scarso e povero di
contenuti
Blocco
Aumentata latenza di
risposta
concretismo
Compromissione
dell’attenzione
Mancanza di attenzione in
ambiti sociali
Mancanza di attenzione
durante il “Mental Status
Testing”
riproduzione vietata
Sintomi “positivi” e “negativi” nella Schizofrenia
Sintomi-tipo
Sintomi positivi
Sintomi negativi
•Deliri
•Allucinazioni
•Disorganizzazione
ideativa
•Impoverimento del
linguaggio e del
pensiero
•Appiattimento affettivo
•Rallentamento
Interpretazione •Alterazione di una
funzione normale
Significato
prognostico e
risposta ai
neurolettici
Ipotesi
patogenetica
•Perdita di una
funzione normale
•Tendenzialmente
positivi
•Tendenzialmente
negativi
riproduzione vietata
•Iperattività
dopaminergica
•Ipoattività
dopaminergica
Schizofrenia tipo I e tipo II secondo Crow
Tipo I
Tipo II
Sintomi
Positivi
Negativi
caratteristici
Condizione clinica Schizofrenia Acuta Schizofrenia
più comune
Cronica
Risposta ai
Neurolettici
Decorso
Buona
Scarsa
Reversibile
Irreversibile
Deterioramento
intellettivo
Correlato
biologico
Assente
Spesso presente
Aumento
dell’attività
riproduzione vietata
dopaminergica
Perdita neuronale e
cambiamenti
strutturali del
Sottotipi di Schizofrenia
 Tipo Paranoide
 Tipo Disorganizzato
 Tipo Catatonico
 Tipo Indifferenziato
 Tipo Residuo
riproduzione vietata

Tipo Paranoide
Un tipo di Schizofrenia in cui si soddisfano i seguenti
criteri:
A. Preoccupazione circa uno o più deliri o frequenti
allucinazioni uditive
B. Nessuno dei seguenti è consistente: eloquio
disorganizzato, comportamento disorganizzato o
catatonico, affettività piatta o inappropriata

Tipo Disorganizzato
Un tipo di Schizofrenia in cui si soddisfano i seguenti
criteri:
A. Tutti i seguenti sono consistenti:
eloquio disorganizzato
comportamento disorganizzato
affettività piatta o inappropriata
riproduzione vietata
B. Non vengono soddisfatti
i criteri per il Tipo Catatonico

Tipo Catatonico
Un tipo di schizofrenia in cui il quadro clinico è dominato
da almeno due dei seguenti:
1. immobilità motoria evidenziata da catalessia
(inclusa flessibilità cerea) o stupore
2. Eccessiva attività motoria (che è apparentemente
senza scopo e non influenzata da stimoli esterni)
3. Estremo negativismo (una resistenza
apparentemente immotivata verso ogni istruzione o
mantenimento di una postura rigida contro tentativi
di essere spostato) o mutismo
4. Peculiarità di movimento volontario evidenziato da
posture (assunzione volontaria di posture
inappropriate o bizzarre), movimenti stereotipati,
manierismi consistenti, o consistenti smorfie
5. Ecolalia e ecoprassia
riproduzione vietata

Tipo Indifferenziato
Un tipo di schizofrenia in cui sono presenti sintomi che
soddisfano il criterio A, ma non si soddisfano i criteri
per il Tipo Paranoide, Disorganizzato o Catatonico

Tipo residuo
Un tipo di schizofrenia in cui si soddisfano i seguenti
criteri:
A. Assenza di consistenti deliri, allucinazioni, eloquio
disorganizzato, e comportamento grossolanamente
disorganizzato o catatonico.
B. Vi è evidenza continuativa del disturbo, come indicato
dalla presenza di sintomi negativi o due o più sintomi
elencati nel criterio A per la schizofrenia, presenti in
forma attenuata (es. convinzioni strane, esperienze
percettive inusuali)
riproduzione vietata
Ipotesi eziologiche nella Schizofrenia
IPOTESI DELLA VULNERABILITA’ ALLO STRESS
IPOTESI NEUROTRASMETTITORIALI
IPOTESI DI UN ALTERATO SVILUPPO NEURONALE
O DEGENERAZIONE SUCCESSIVA
IPOTESI VIRALI
IPOTESI PSICONEUROENDOCRINOLOGICHE
IPOTESI GENETICHE
IPOTESI PSICOLOGICHE
riproduzione vietata
Possibili esiti della
Schizofrenia
Restitutio ad integrum
Deterioramento progressivo
25% dei casi
27% dei casi
Risoluzione con difetto
48% dei casi
Miglioramento
complessivo ma
residua un
abbassamento stabile
del livello funzionale
del paziente
Alternanza di ricadute e
remissioni
Miglioramento limitato
ad un solo parametro
(lavorativo, sociale,
riproduzione vietata
etc.)
Miglioramento
costante intervallato
da piccole ricadute
Linee guida per il trattamento della
Schizofrenia
 Case-management
 Farmacoterapia
 Trattamenti
psicoterapici
 Riabilitazione alle competenze lavorative e
sociali
 Trattamenti familiari
 Strategie di prevenzione delle ricadute
 Ricovero/i
riproduzione vietata
Classificazione DSM IV dei Disturbi dell’ Umore
• EPISODI DI ALTERAZIONE DELL’UMORE
Episodio Depressivo Maggiore
Episodio Maniacale
Episodio Ipomaniacale
Episodio Misto
• DISTURBI DEPRESSIVI
Disturbo Depressivo Maggiore
Disturbo Distimico
Disturbo Depressivo Non Altrimenti Specificato
• DISTURBI BIPOLARI
Disturbo Bipolare I
Disturbo Bipolare II
Disturbo Ciclotimico
• ALTRI DISTURBI DELL’UMORE
Disturbo dell’Umore dovuto a Condizioni Mediche
Generali
riproduzione vietata
Disturbo dell’Umore indotto da Sostanze
Epidemiologia dei Disturbi dell’Umore
Prevalenza
nel corso
della vita
Rapporto
M/F
Età di
insorgenza
Depressio
ne
Maggiore
5,8 %
1:2
Disturbo
Bipolare
Ciclotimia
0,4 – 1,2 %
1:1
40 anni (nel
10% dei casi
dopo i 60
anni)
20 – 30 anni
0,4 – 3,5 %
1:1
Distimia
2,3 – 3,8 %
1:1 (infanzia)
riproduzione vietata
>Donne
Infanzia adolescenza
Infanzia adolescenza
Disturbi dell’ Umore: principali ipotesi
neurotrasmettitoriali
• NA e SE ridotte in depressione, aumentate in mania
• Due forme di depressione, l’una da carenza di NA, l’altra
di SE
• Alterato rapporto SE/NA:
– In depressione aumento di SE e riduzione di NA,
viceversa in mania
– Costante riduzione di SE con NA ridotta in
depressione, aumentata in mania
• DA mesolimbica ridotta in depressione, aumentata in
mania
• Carenza di neuromodulatori della funzione SEergica,
NAergica, DAergica in depressione
• Alterato rapporto tra sistema colinergico ed adrenergico
con prevalenza del primo in depressione, del secondo in
riproduzione vietata
mania
Depressione – Quadro clinico
• Tristezza patologica, sgomento, dolore morale,
disperazione
• Anedonia
• Rallentamento dei processi di pensiero,
Rallentamento dell’eloquio, Ipomimia
• Ipomnesie, Difficoltà di attenzione e concentrazione
• Disturbo del vissuto temporale
• Rallentamento psicomotorio
• Idee di colpa, indegnità, inadeguatezza
Temi deliranti di colpa, di rovina, ipocondriaci
• Disturbi delle senso-percezioni, Allucinazioni uditive
• Idee e comportamenti suicidari
• Insonnia o ipersonnia, Riduzione della libido,
Inappetenza
riproduzione vietata
• Consapevolezza di malattia
Criteri Diagnostici DSM-IV per
Episodio Depressivo Maggiore
A. Almeno 5 dei seguenti sintomi sono stati presenti durante
lo stesso periodo di 2 settimane, e rappresentano un
cambiamento rispetto al funzionamento precedente;
almeno uno dei sintomi è
(1) umore depresso, o
(2) perdita d’interesse o di piacere.
(Non includere sintomi che siano chiaramente dovuti a
condizioni fisiche, deliri o allucinazioni incongrue
all’umore, incoerenza o marcata perdita di
associazioni.)
riproduzione vietata
1) Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno,
come riferito dal resoconto del soggetto od osservato dagli altri
2) Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le
attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (come
indicato dalla presenza di apatia per la maggior parte del tempo,
riferita dal soggetto od osservata da altri)
3) Significativa perdita di peso o aumento di peso non dovuto a diete (per
es. più del 5% del peso corporeo in un mese), oppure diminuzione o
aumento dell’appetito quasi ogni giorno
4) Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno
5) Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservato
dagli altri, e non soltanto sentimenti soggettivi di essere irrequieto o
rallentato)
6) Affaticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno
7) Sentimenti di svalutazione o di colpa eccessivi o immotivati (che
possono essere deliranti) quasi ogni giorno (non soltanto autoaccusa o
sentimenti di colpa per il fatto di essere ammalato)
8) Diminuita capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi
ogni giorno (come riferito dal soggetto o osservato da altri)
9) Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrenti
propositi suicidi senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio o
ideazione di un piano specifico al fine di commettere il suicidio
riproduzione vietata
B. I sintomi non soddisfano i criteri per un Episodio Misto
C. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o
compromissione del funzionamento sociale, lavorativo, o
di altre aree importanti
D. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di
una sostanza (per es., una droga di abuso, un
medicamento) o di una condizione medica generale (per
es., ipotiroidismo)
E. I sintomi non sono meglio giustificati da Lutto, cioè,
dopo la perdita di una persona amata, i sintomi
persistono per più di 12 mesi, o sono caratterizzati da
una compromissione funzionale marcata,
autosvalutazione patologica, ideazione suicidaria,
sintomi psicotici o rallentamento psicomotorio
riproduzione vietata
Caratteristiche relative al decorso dell’episodio
depressivo.
Esordio
Brusco: improvvisa o rapida comparsa di sintomatologia
Graduale: presenza di sintomi prodromici quali labilità emotiva, astenia, insonnia,
cefalea, ridotto interesse sessuale, scarso appetito, difficoltà di concentrazione,
diminuzione di interesse nelle normali attività
Periodo di stato
Sintomatologia: piuttosto uniforme nei diversi episodi. Sono individuabili alcune
varietà fenomeniche (con melanconia, sintomi psicotici, ansiosa, agitata, catatonica)
Complicanze: gesti autolesivi. Abuso di alcolici, benzodiazepine, stimolanti.
Complicanze di natura medica (disidratazione, squilibri idroelettrolitici, malattie
fisiche intercorrenti)
Durata: variabile,in rapporto anche all’intervento terapeutico (media 4-6 mesi); è
possibile la cronicizzazione
Fase di risoluzione
Brusca: soprattutto nelle forme che fanno parte di un disturbo bipolare
Graduale: attenuazione graduale della sintomatologia con fluttuazione della gravità e
ritorno ai precedenti livelli di adattamento
Esiti: possibilità di risoluzione incompleta con il persistere di “sintomi residui”
riproduzione vietata
Mania - quadro clinico
• Elevazione del tono dell’umore
euforia – mania - furore
• Instabilità dell’umore euforico
• Irritabilità – disforia
• Eccitamento psicomotorio
• Accelerazione del corso del pensiero
fuga delle idee – mutacismo maniacale – accelerazione dell’eloquio
• Distraibilità
• Aumento dell’autostima
• Temi deliranti olotimici, megalomanici, genealogici, mistico-religiosi,
sessuali, finanziari
• Disturbi delle senso-percezioni
allucinazioni uditive e visive
• Ipermnesia, confabulazione
• Alterazione del vissuto temporale
• Insonnia
• Incremento della libido
• Tendenza all’abuso di sostanze
riproduzione vietata
• Non consapevolezza di malattia
Criteri Diagnostici DSM-IV
per l’Episodio Maniacale
A. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente
elevato, espansivo o irritabile, della durata di almeno una settimana
(o di qualsiasi durata se è necessaria l’ospedalizzazione).
B. Durante il periodo di alterazione dell’umore, tre (o più) dei seguenti
sintomi sono stati persistenti e presenti ad un livello significativo
(quattro se l’umore è solo irritabile):
1) Autostima ipertrofica o grandiosità
2) Diminuito bisogno di sonno (per es. si sente riposato dopo solo 3
ore di sonno)
3) Maggiore loquacità del solito, oppure spinta continua a parlare
4) Fuga delle idee, o esperienza soggettiva che i pensieri si
succedano rapidamente
5) Distraibilità (cioè, l’attenzione è troppo facilmente deviata da
stimoli esterni non importanti o non pertinenti)
6) Aumento dell’attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o
sessuale) oppure agitazione psicomotoria
7) Eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto
potenziale di conseguenze dannose (per es. eccessi nel
comprare, comportamento
sessuale
riproduzione
vietata sconveniente, investimenti
in affari avventati)
C. I sintomi non soddisfano i criteri per l’Episodio Misto
D. L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una
marcata compromissione del funzionamento lavorativo o delle
attività sociali abituali o delle relazioni interpersonali, o da richiedere
l’ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono
presenti manifestazioni psicotiche
E. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza
(per es., una droga di abuso, un farmaco o altro trattamento), o di
una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo)
Nota: Episodi simil-maniacali chiaramente indotti da un
trattamento somatico antidepressivo (per es., farmaci,
terapia elettroconvulsivante, light therapy) non
dovrebbero essere considerati per una diagnosi di
Disturbo Bipolare I.
riproduzione vietata
Caratteristiche relative al decorso dell’Episodio
Maniacale.
Esordio
Brusco: rapido sviluppo del quadro clinico completo; più frequente quando l’episodio
è precipitato da eventi stressanti o uso di sostanze stimolanti (amfetamine, cocaina).
Graduale: si hanno sintomi prodromici quali lieve iperattività, ridotto bisogno di
sonno, sensazione di energia e benessere, loquacità, coinvolgimento in vari interessi,
umore improntato in senso euforico, a tratti irritabilità. Talora la critica è ridotta, ma
sono mantenuti buoni livelli di adattamento socio-lavorativo.
Periodo di stato
Sintomatologia: sono descritte diverse varietà fenomeniche in base al prevalere di
alcuni aspetti sintomatologici (mania euforica, disforica, con sintomi psicotici, con
alterazioni psicomotorie, ecc.).
Complicanze: abuso di alcolici, benzodiazepine, stimolanti. Complicanze di natura
medica (disidratazione, squilibri idroelettrolitici, malattie fisiche intercorrenti).
Conseguenze legali.
Durata: Variabile da alcuni giorni a 3-4 mesi nelle forme non trattate.
Fase di risoluzione
Durata: variabile con possibilità di risoluzione brusca o graduale.
Esiti: possibile risoluzione incompleta
riproduzione vietata
Criteri diagnostici per lo Stato Misto
A.
Una condizione di persistente instabilità e/o perplessità
emotiva, caratterizzata dalla presenza di una
commistione e/o di una rapida fluttuazione (giornaliera) di
sintomi contropolari appartenenti ad una delle seguenti
sfere:
1.
2.
3.
4.
B.
Umore (tristezza-depressione vs euforia-disforia)
Pensiero (rallentamento vs accelerazione ideica)
Psicomotricità (rallentamento vs eccitamento)
Esperienze sul piano percettivo e ideativo, di tipo megalomanico e
melanconico
Almeno uno dei sintomi seguenti:
Viraggi repentini fra umore depresso od ansioso, ed
euforico/espansivo
2.
Labile ed esagerata risonanza emotiva
3.
Rapidi passaggi tra inibizione psicomotoria ed agitazione
4.
Esaltazione della sfera istintivo-pulsionale
5.
Irritabilità-ostilità, aggressività-perdita di controllo
C. Disturbi del bioritmo (1 e 2 sono richiesti)
riproduzione vietata
1.
Variazioni diurne di almeno
uno dei sintomi in B
1.
I sintomi contropolari coesistono per oltre due
settimane
E.
La sintomatologia non è preceduta o seguita da una
fase prodromica o residua di tipo schizofrenico con
marcato ritiro o isolamento sociale; ottundimento ed
appiattimento dell’affettività. Buon contatto ed
adeguata sintonia affettiva nelle fasi intervallari
F.
Specificare:
1. Presenza di sintomi psicotici quali furto –
trasmissione – inserzione del pensiero, deliri ed
allucinazioni vissuti, in genere, con intensa
partecipazione emotiva, incoerenza o allentamento
dei nessi associativi, disoorganizzazione sul paino
comportamentale, catataonia, episodi confusionali
con agitazione
2. Evoluzione versoriproduzione
la cronicità
vietata (durata superiore ai
due anni)
D.
Disturbi Unipolari
PREVALENZA
5.8%
INCIDENZA
3% (F) – 1% (M)
RAPPORTO M/F 1:2
FAMILIARITA’
Rischio 2-3 volte più elevato nei parenti di
1°grado; rischio 2 volte più elevato nei
gemelli monozigoti
ETA’ D’ESORDIO 30-40 aa. (nel 10% dei casi dopo i 60 aa.)
SINTOMI
Labilità emotiva, tensione, astenia,
PRODROMICI
iporessia, difficoltà di concentrazione,
ansia, insonnia, cefalea
riproduzione vietata
Suicidio e Depressione Maggiore:
la “regola dei sette”
• Un paziente con depressione recidivante su
sette si suicida
• Il 70% dei suicidi è di origine depressiva
• Il 70% dei pazienti che commettono suicidio si
rivolge al medico nei 6 mesi che precedono il
suicidio
• Negli USA, il suicidio è al settimo posto come
causa di morte
riproduzione vietata
Teorie neurochimiche della Depressione
• Riduzione di NE
• Riduzione di NE e/o 5-HT
• Ipersensibilità del recettore beta-adrenergico
postsinaptico
• Ipersensibilità del recettore alfa-adrenergico presinaptico
• Alterazioni di recettori post e presinaptici
• Alterazioni di siti allosterici e/o di comodulatori
• Alterazioni di più sistemi neurotrasmettitoriali e
neurorecettoriali
*NE= noradrenalina
5-HT= serotoonina
riproduzione vietata
DISTIMIA
(Trattato Italiano di Psichiatria)
Forme depressive a decorso protratto con sintomatologia
attenuata e disagi sul piano sociale, lavorativo, familiare
e interpersonale.
Diversi aspetti clinici della Distimia corrispondono alle
caratteristiche della personalità depressiva di Schneider.
La Distimia ha una prevalenza fra il 2.7 ed il 4.3%
La fascia di età più colpita è fra i 18 ed i 45 anni
Il rapporto F/M è di 2:1
Una storia familiare di disturbi depressivi è quasi la regola
per questi pazienti.
Gli stressor psicosociali cronici sono considerati fattori
predisponenti
La Distimia ha una elevata comorbilità con altri disturbi
psichiatrici
riproduzione vietata
DISTURBO DISTIMICO
(Criteri diagnostici del DSM-IV)
A. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi
tutti i giorni, soggettivamente o come osservato dagli
altri, per almeno due anni.
B. Presenza, mentre si è depressi, di due o più dei
seguenti sintomi:
1. appetito ridotto o aumentato
2. insonnia o ipersonnia
3. scarsa energia o affaticabilità
4. bassa autostima
5. difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni
6. sentimenti di disperazione
C. Durante i due anni di durata del disturbo il soggetto non
è mai stato libero dai sintomi dei criteri A e B per più di
due mesi consecutivi.
riproduzione vietata
D. Nessun Episodio Depressivo Maggiore (EDM) è stato
presente durante i primi due anni del disturbo; per
esempio, il disturbo non soddisfa i criteri per l’EDM cronico
o per l’EDM in remissione parziale.
E. Non deve mai essere presente un Episodio Maniacale, un
Episodio Misto o un Episodio Ipomaniacale, né devono
essere soddisfatti i criteri per il Disturbo Ciclotimico.
F. Il DD non si manifesta esclusivamente durante il decorso
di un Disturbo Psicotico cronico, come la Schizofrenia o il
Disturbo Delirante.
G. I sintomi non sono dovuti all’effetto di sostanze (abuso di
stupefacenti o farmaci) o ad una malattia somatica (come
l’ipotiroidismo).
H. I sintomi provocano una sofferenza clinicamente
significativa o un maladattamento sociale, lavorativo o in
altre importanti aree di funzionamento.
riproduzione vietata
Quadro clinico della Distimia
Sentimenti depressivi, pessimismo, anedonia,
autosvalutazione, insicurezza, sentimenti di
inadeguatezza, ruminazioni su problematiche
esistenziali, astenia, ipersonnia, difficoltà negli studi e
nel lavoro, comportamenti passivi, evitanti, dipendenti,
compromissione dei rapporti familiari e interpersonali.
La Distimia ha un andamento cronico.
La Distimia include le precedenti categorie diagnostiche:
depressione ansiosa, nevrosi depressiva, depressione
nevrotica, personalità depressiva.
La diagnosi di Depressione Doppia viene posta
quando episodi depressivi maggiori si sovrappongono
alla Distimia con una riproduzione
latenza vietata
di almeno due anni dal suo
esordio.
Disturbi Bipolari
Il DSM-IV prevede 4 differenti forme di disturbo
bipolare:
 Disturbo Bipolare I
 Disturbo Bipolare II
 Disturbo Ciclotimico
 Disturbo Bipolare Non Altrimenti Specificato
riproduzione vietata
Disturbi Bipolari
PREVALENZA
0,4-1,2%
INCIDENZA
0,007-0,03%
RAPPORTO M/F 1:1
FAMILIARITA’
Rischio 2-3 volte più elevato nei parenti di
1°grado; rischio 3 volte più elevato nei
gemelli monozigoti
ETA’ D’ESORDIO 15-30 aa.
SINTOMI
Episodio Depressivo
PRODROMICI
Episodio Maniacale: umore espanso o
irritabile, iperattività, loquacità inusuale,
ridotto bisogno di sonno.
Episodio Misto: presenza
contemporanea di sintomi depressivi e
riproduzione
vietata
maniacali,
cambiamenti
repentini d’umore
Disturbo Bipolare a cicli rapidi
Criteri per la diagnosi di decorso a cicli rapidi secondo il
DSM-IV
(Da applicarsi al Disturbo Bipolare I o al Disturbo Bipolare II)
Nei 12 mesi precedenti si sono verificati almeno quattro
episodi di disturbo dell’umore che soddisfano i criteri per
Episodio Depressivo Maggiore, Maniacale, Misto,
Ipomaniacale
Nota: Gli episodi sono delimitati da un periodo di parziale o
totale remissione o da un viraggio ad un episodio di opposta
polarità
(per esempio, dall’Episodio Depressivo Maggiore
all’Episodio Maniacale)riproduzione vietata
Disturbo Ciclotimico secondo il DSM-IV
A. Presenza per almeno due anni di numerosi periodi con sintomi
ipomaniacali e numerosi periodi con sintomi depressivi che non
soddisfano i criteri per l’Episodio Depressivo Maggiore
B. Durante tale periodo di due anni, l’individuo non è stato libero dai sintomi
del criterio A per più di due mesi consecutivi
C. Nei primi due anni del disturbo non è stato presente un Episodio
Depressivo Maggiore, Maniacale o Misto
Nota: dopo i due anni iniziali di Disturbo Ciclotimico si può sovrapporre
un Episodio Maniacale o Misto (in questo caso si pone la doppia
diagnosi di Disturbo Bipolare I e Disturbo Ciclotimico) o un Episodio
Depressivo Maggiore (in questo caso si pone la doppia diagnosi di
Disturbo Bipolare II e Disturbo Ciclotimico).
D. I sintomi del criterio A non sono meglio classificabili come Disturbo
Schizoaffettivo e non sono sovrapposti a Schizofrenia, Disturbo
Schizofreniforme, Disturbo Delirante o Disturbo Psicotico NAS
E. I sintomi non sono dovuti all’azione fisiologica diretta di una sostanza (ad
es. droga, farmaci) o di una patologia medica sistemica (ad es.
ipertiroidismo)
F. La sintomatologia causa un disagio clinicamente significativo o una
compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre
importanti aree
riproduzione vietata
Classificazione dei Disturbi d’Ansia





DISTURBO D’ ANSIA GENERALIZZATO
DISTURBO DI PANICO E AGORAFOBIA
FOBIA SPECIFICA E FOBIA SOCIALE
DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
DISTURBO POST-TRAUMATICO DA
STRESS
riproduzione vietata
Epidemiologia dei Disturbi d’ Ansia
D.A.P.
FOBIE
D.O.C.
G.A.D.
P.T.S.D.
Prevalenz
a
1,5 – 4%
3-5%
2-3%
3-8%
1-3% della
popolazione
; 30% dei
veterani del
Vietnam
Rapporto
M:F
1:1
(escludendo
l’agorafobia)
1:2 (con
l’agorafobia)
1:2
1:1
1:2
1:2
Verso i 30
anni
Tarda
infanzia
Età di
esordio
Adolesce Variabile
nza/inizio
età adulta
riproduzione vietata
Qualsiasi
età,
compresa
l’infanzia
Segni e sintomi dei Disturbi d’ Ansia
Segni fisici
Sintomi psicologici
Tremori, spasmi muscolari,
sensazioni di tremori
Mal di schiena, cefalea
Tensione muscolare
Dispnea, iperventilazione
Facile affaticabilità
Risposta d’allarme
Iperattività neurovegetativa:
vampate di rossore e pallore,
tachicardia, palpitazioni,
sudorazione, mani fredde,
diarrea, secchezza delle fauci
(xerostomia) pollachiuria
Parestesie
Difficoltà di deglutizione
Sensazione di timore
Difficoltà di concentrazione
Ipervigilanza
Insonnia
Riduzione della libido
Nodo alla gola
Dolori allo stomaco
riproduzione vietata
Ipotesi eziopatogenetiche dei Disturbi d’ Ansia
 IPOTESI NEUROTRASMETTITORIALI
•
•
•
•
Disregolazione gabaergica
Ipertono simpatico
Disregolazione noradrenergica
Ipertono serotoninergico
 EVIDENZE DA STUDI DI NEUROIMAGING
• Asimmetria degli emisferi
• Anomalie funzionali nella corteccia frontale, occipitale, temporale
 EVIDENZE DA STUDI GENETICI
 IPOTESI PSICODINAMICHE
• L’ansia come segnale nei confronti di una pulsione inaccettabile alla
coscienza
• L’ansia come risposta condizionata a stimoli ambientali
• L’ansia come risposta cognitiva
a bassi
livelli di autostima
riproduzione
vietata
• L’ansia come esigenza di controllo sugli eventi
Criteri diagnostici del DSM-IV per l’ Attacco di Panico
Un periodo preciso di intensa paura o disagio, durante il quale quattro
(o più) dei seguenti sintomi si sono sviluppati improvvisamente ed
hanno raggiunto il picco nel giro di 10 minuti:
1) palpitazioni, cardiopalmo, o tachicardia
2) sudorazione
3) tremori fini o a grandi scosse
4) dispnea o sensazione di soffocamento
5) sensazione di asfissia
6) dolore o fastidio al petto
7) nausea o disturbi addominali
8) sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di
svenimento
9) derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione
(essere distaccati da se stessi)
10) paura di perdere il controllo o di impazzire
11) paura di morire
12) parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)
13) brividi o vampate di calore.
Nota Un Attacco di Panico non è un disturbo codificabile. Codificare la
diagnosi specifica nell’ambito
della quale
riproduzione
vietata si manifesta l’Attacco di
Panico (per es., Disturbo di Panico Con Agorafobia).
Sintomatologia degli Attacchi di Panico
Manifestazioni
soggettive
Manifestazioni somatiche
Sensazioni di caldo e di freddo
Sensazione di malessere
Dolore precordiale
Sensazione di annientamento
Oppressione toracica
Sensazione di catastrofe
Sensazione di soffocare
imminente
Costrizione faringea
Paura di morire
Sensazioni vertiginose
Paura di perdere coscienza
Nausea
Paura di impazzire
Crampi e dolori addominali
Paura di perdere il controllo
Parestesie
Paura di provocare disastri
Cefalea
Paura di attirare l’attenzione
Tachicardia
Sudorazione
Polipnea, Inspirazioni forzate
Aumento della PA Sistolica
Tremori
Ipertermia
Pollachiuria
riproduzione vietata
Diarrea
Sintomatologia degli Attacchi di Panico
Manifestazioni comportamentali
Manifestazioni
psicosensoriali
Derealizzazione
Sensazione di “jamais vu”
Modificazioni dell’intensità luminosa
Modificazioni dell’intensità uditiva
Sensazione epigastrica tipo aura
Depersonalizzazione
Sensazioni vestibolari
Accelerazione del corso del
pensiero
Modificazione percettiva delle
distanze
Rallentamento della nozione del
tempo
Autocontrollo mantenuto
Interruzione delle attività svolte
Fuga dal luogo o dalla situazione
Raramente atti incontrollabili e pericolosi
riproduzione vietata
Agorafobia
A. Ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o
imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile
aiuto nel caso di un Attacco di Panico inaspettato o sensibile alla situazione,
o di sintomi tipo panico. I timori agorafobici riguardano tipicamente
situazioni caratteristiche che includono l’essere fuori di casa da soli; l’essere
in mezzo alla folla o in coda; l’essere su un ponte e il viaggiare in autobus,
treno o automobile.
Nota Prendere in considerazione la diagnosi di Fobia Specifica se
l’evitamento è limitato a una o solo a poche situazioni specifiche, o la Fobia
Sociale se l’evitamento è limitato alle situazioni sociali.
B. Le situazioni vengono evitate (per es., gli spostamenti vengono ridotti),
oppure sopportate con molto disagio o con l’ansia di avere un Attacco di
Panico o sintomi tipo panico, o viene richiesta la presenza di un compagno.
C. L’ansia o l’evitamento fobico non sono meglio giustificabili da un disturbo
mentale di altro tipo, come la Fobia Sociale (per es., evitamento limitato alle
situazioni sociali per timore di essere imbarazzato), Fobia Specifica (per
es., l’evitamento limitato ad una singola situazione come gli ascensori),
Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es., evitamento dello sporco per gli
individui con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da
Stress (per es., evitamento di stimoli associati con un grave fattore
stressante), o Disturbo d’Ansia di Separazione (per es., evitamento della
separazione dalla casa o dai familiari).
L’Agorafobia non è un disturbo codificabile. Codificare il disturbo specifico
nell’ambito del quale si manifesta l’Agorafobia (per es., Disturbo di Panico
vietata
Con Agorafobia o Agorafobiariproduzione
Senza Anamnesi
di Disturbo di Panico).
Disturbo d’ansia generalizzato.
DSM-IV Criteri diagnostici
A. Ansia e preoccupazioni eccessive (attesa apprensiva), che si
manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, a
riguardo di una quantità di eventi o di attività (come prestazioni
lavorative o scolastiche).
B. La persona ha difficoltà nel controllare la preoccupazione.
C. L’ansia e la preoccupazione sono associate con tre (o più) dei sei
sintomi seguenti (con almeno alcuni sintomi presenti per la maggior
parte dei giorni negli ultimi 6 mesi).
1) irrequietezza, o sentirsi tesi o con i nervi a fior di pelle
2) facile affaticabilità
3) difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria
4) irritabilità
5) tensione muscolare
6) alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantere il
sonno, o sonno inquieto e insoddisfacente).
riproduzione vietata
Disturbo d’ansia generalizzato.
DSM-IV Criteri diagnostici
D. L’oggetto dell’ansia e della preoccupazione non è limitata alle
caratteristiche di un disturbo di Asse I, per es., l’ansia o la
preoccupazione non riguardano l’avere un Attacco di Panico (come
nel DP), rimanere imbarazzati in pubblico (come nella FS), essere
contaminati (come nel DOC), essere lontani da casa o dai parenti
stretti (come nel Disturbo d’Ansia di Separazione), prendere peso
(come nell’Anoressia Nervosa), avere molteplici fastidi fisici (come
nel Disturbo di Somatizzazione), o avere una grave malattia (come
nell’Ipocondria) e l’ansia e la preoccupazione non si manifestano
esclusivamente durante un Disturbo Post-traumatico da Stress.
E. L’ansia, la preoccupazione, o i sintomi fisici causano un disagio
clinicamente significativo o menomazione del funzionamento
sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
F. L’alterazione non è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una
sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una
condizione medica generale (per es., ipertiroidismo), e non si
manifesta esclusivamente durante un Disturbo dell’Umore, un
Disturbo dell’Umore, un Disturbo Psicotico o un Disturbo Pervasivo
dello Sviluppo.
riproduzione vietata
La fobia è una paura intensa, di proporzioni eccessive rispetto allo
stimolo che l’ha provocata, non può essere spiegata razionalmente
e determina lo svilupparsi di comportamenti di evitamento. Nelle
fobie specifiche sono raggruppate diverse condizioni
psicopatologiche caratterizzate dalla paura irrazionale di particolari
oggetti, animali o situazioni. A differenza dell’agorafobia e della
fobia sociale, nelle quali gli stimoli fobici sono in genere numerosi,
nelle fobie specifiche sono circoscritti ad un unico oggetto o
situazione.
Principali fobie specifiche
• Animali e insetti
• Sangue, ferite, aghi, interventi odontoiatrici o medici in generale
• Volare
• Altezze
• Agenti atmosferici (temporali, lampi, tuoni, vento, ecc.)
• Fobia situazionale (ad es. ascensori, spazi chiusi)
• Pseudoagorafobia
• Alimenti
• Rumori forti
• Buio
• Fobia di tipo residuo (ad es. evitamento fobico di situazioni che
possono determinare soffocamento,
vomito o possono determinare
riproduzione vietata
il contrarre malattie)
Fobia sociale. DSM-IV Criteri diagnostici
A. Paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali
nelle quali la persona è esposta a persone non familiari o al possibile
giudizio degli altri. L’individuo teme di agire (o di mostrare sintomi d’ansia)
in modo umiliante o imbarazzante.
B. L’esposizione alla situazione temuta quasi invariabilmente provoca l’ansia,
che può assumere le caratteristiche di un Attacco di Panico causato dalla
situazione o sensibile ad essa.
C. La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole.
D. Le situazioni temute sociali o prestazionali sono evitate o sopportate con
intensa ansia o disagio.
E. L’evitamento, l’ansia anticipatoria, o il disagio nella/e situazione/i sociale o
prestazionale interferiscono significativamente con le abitudini normali della
persona, con il funzionamento lavorativo (scolastico) o con le attività o
relazioni sociali, oppure è presente marcato disagio per il fatto di avere la
fobia.
F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
G. La paura o l’evitamento non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una
sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione
medica generale, e non è meglio giustificato da un altro disturbo mentale
(per es., Disturbo di Panico con o Senza Agorafobia, Disturbo d’Ansia di
Separazione, Disturbo da Dismorfismo Corporeo, Disturbo Pervasivo dello
Sviluppo, Disturbo Schizoide di Personalità).
H. Se sono presenti una condizione medica generale o un altro disturbo
mentale, per es, la Balbuzie, il tremore nella malattia di Parkinson o il
mostrare un comportamento alimentare abnorme nell’Anoressia Nervosa o
nella Bulimia.
Specificare se
Generalizzata: se le paure includono la maggior parte delle situazioni sociali
(prendere in considerazione anche la diagnosi addizionale di Disturbo
Evitante di Personalità).
riproduzione vietata
Disturbo ossessivo-compulsivo. DSM-IV Criteri diagnostici
A. Ossessioni o compulsioni:
Ossessioni come definite da 1), 2), 3) e 4):
1) pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in
qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o
inappropriati, e che causano ansia o disagio marcati
2) i pensieri, gli impulsi, o le immagini non sono semplicemente
eccessive preoccupazioni per i problemi della vita reale
3) la persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o
immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni
4) la persona riconosce che i pensieri, gli impulsi, o le immagini
ossessivi sono un prodotto della propria mente (e non imposti
dall’esterno come nell’inserzione del pensiero).
Compulsioni come definite da 1) e 2):
1) comportamenti ripetitivi (per es., lavarsi le mani, riordinare,
controllare), o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere
parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in
atto in risposta ad un’ossessione, o secondo regole che devono
essere applicate rigidamente
2) i comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre
il disagio, o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; comunque
questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo
vietata
realistico con ciò che sonoriproduzione
designati
a neutralizzare o a prevenire,
oppure sono chiaramente eccessivi.
B. In qualche momento nel corso del disturbo la persona ha
riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o
irragionevoli.
C. Le ossessioni o compulsioni causano disagio marcato, fanno
consumare tempo (più di 1 ora al giorno), o interferiscono
significativamente con le normali abitudini della persona, con il
funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o relazioni
sociali usuali.
D. Se è presente un altro disturbo di Asse I, il contenuto delle
ossessioni o delle compulsioni non è limitato ad esso (per es.,
preoccupazione per il cibo in presenza di un Disturbo
dell’Alimentazione; tirarsi i capelli in presenza di Tricotillomania;
preoccupazione per il proprio aspetto nel Disturbo da Dismorfismo
Corporeo; preoccupazione riguardante le sostanze nei Disturbi da
Uso di Sostanze; preoccupazione di avere una grave malattia in
presenza di Ipocondria; preoccupazione riguardante desideri o
fantasie sessuali in presenza di una Parafilia; o ruminazioni di colpa
in presenza di un Disturbo Depressivo Maggiore).
E. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza
(per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione
medica generale.
Specificare se:
Con Scarso Insight: se per la maggior parte del tempo, durante
l’episodio attuale, la persona non riconosce che le ossessioni e
compulsioni sono eccessive o irragionevoli.
riproduzione vietata
I contenuti delle Ossessioni

•
•
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
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Ossessioni di aggressività
Paura di far male a se stessi
Paura di far male agli altri
Paura di dire oscenità o insulti
Paura di rubare
Paura di non riuscire a controllare impulsi indesiderati
Paura di essere responsabili di qualche avvenimento terribile (es.
fuoco, distruzioni)
Immagini di violenza o di orrore
Ossessioni di contaminazione
Paura o disgusto nei confronti dei rifiuti o secrezioni corporee (urine,
feci, saliva)
Preoccupazione per la sporcizia o per i batteri
Eccessiva preoccupazione nei confronti di contaminanti ambientali
(radiazioni, rifiuti tossici)
Eccessiva preoccupazione nei confronti di sostanze presenti in casa
(detersivi, solventi)
Eccessiva preoccupazione nei confronti di animali (es. insetti)
Preoccupazione di ammalare a causa di contaminanti
Preoccupazione di far ammalare
glivietata
altri contaminandoli
riproduzione
I contenuti delle Ossessioni
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Ossessioni sessuali
Pensieri, immagini o impulsi proibiti o perversi
Contenuti sessuali che riguardano bambini o l’incesto
Pensieri ossessivi di comportamenti sessuali violenti
Ossessioni di raccolta e conservazione di oggetti
Ossessioni di simmetria o ordine
Accompagnate o meno da pensiero magico (es. pensiero che la madre
avrà un incidente a meno che le cose non siano messe al posto giusto)
Ossessioni religiose
Preoccupazione di sacrilegio e di blasfemia
Eccessiva preoccupazione con problemi di moralità e di giustosbagliato
Ossessioni somatiche
Preoccupazione di malattia o eccessiva preoccupazione centrata su
parti del proprio corpo o sul proprio aspetto
Ossessioni a vario contenuto
Bisogno di sapere e ricordare
Paura di dire certe cose o di non dire esattamente la cosa giusta
Paura di perdere le cose
Immagini intrusive (non violente)
riproduzione vietata
Numeri fortunati-sfortunati
I Comportamenti Compulsivi
 Compulsioni di lavaggio e pulizia
•
•
•
•
Lavaggi e disinfezioni delle mani e del corpo
Lavaggi e disinfezioni di vestiti, oggetti, utensili, arredi, ecc.
Misure di evitamento e di prevenzione del contatto con posssibili fonti di
contaminazione
Rituali di abbigliamento, trucco o cura del corpo
 Compulsioni di controllo
•
•
•
Controllo di serrature, chiusure, infissi, ecc.
Controllo di gas, elettricità, utensili di cucina
Controllo di posizione di oggetti familiari
 Compulsioni di iterazione
•
•
•
•
Rilettura o riscrittura
Ripetizione di parole o frasi
Ripetizione di routines quotidiane
Movimenti con significato “magico” specifico
 Compulsioni di ordine
•
•
Ordinamento di oggetti secondo regole prefissate
Routines ripetitive di riordino secondo sequenze fisse
 Compulsioni di raccolta
•
Raccolta iterativa di oggetti senza significato
 Altre compulsioni
•
Movimenti motori “finalizzati”riproduzione
ma senzavietata
significato (toccare, strofinare,
battere le dita)
Disturbo Post-Traumatico da Stress
PREVALENZA: Non conosciuta
INCIDENZA: 0,5 – 1 % (fino all’ 85% nelle popolazioni esposte a
calamità naturali, guerre e terrorismo)
ETA’ D’ ESORDIO: Tutte le età
SINTOMI DI STATO: Ripetuta esperienza di rivivere l’evento
scatenante (sogni o incubi notturni, ricordi improvvisi e vividi), stato
di allarme e di ipervigilanza, esplosioni di aggressività e collera,
distacco emotivo, ansia ed evitamento fobico degli stimoli che
possono rievocare l’evento traumatico.
DECORSO: Esordio più spesso acuto. Decorso sia acuto che cronico
PROGNOSI: Favorevole per le forme acute; meno favorevole per
quelle croniche, per il frequente sviluppo di complicanze
COMPLICAZIONI: Demoralizzazione secondaria, abuso di alcool ed
altre sostanze.
TRATTAMENTO: Farmacoterapia > BDZ (a breve emivita)
Antidepressivi in genere (lungo
termine)
Clonidina
Stabilizzanti dell’umore
Psicoterapie
> vietata
di gruppo, cognitive, ipnosi
riproduzione
Disturbo post-traumatico da stress. DSM-IV Criteri
diagnostici
A. La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano
presenti entrambe le caratteristiche seguenti:
1) la persona ha vissuto, ha assistito, o si è confrontata con un
evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte,
o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri
2) la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti
di impotenza, o di orrore.
B. L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più)
dei seguenti modi:
1) ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, che comprendono
immagini, pensieri, o percezioni
2) sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento
3) agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando
(ciò include sensazioni di rivivere l’esperienza, illusioni,
allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback, compresi quelli
che si manifestano al risveglio o in stato di intossicazione)
4) disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti
interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto
dell’evento traumatico
5) reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o
esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto
dell’evento traumatico
riproduzione vietata
C. Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione
della reattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da
tre (o più) dei seguenti elementi:
1) sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il
trauma
2) sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma
3) incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma
4) riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività
significative
5) sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri
6) affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore)
7) sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non
poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli, o una normale durata
della vita)
D. Sintomi persistenti di aumentata vigilanza (non presenti prima del trauma),
come indicato da almeno due dei seguenti elementi:
1) difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
2) irritabilità o scoppi di collera
3) difficoltà a concentrarsi
4) ipervigilanza
5) esagerate risposte di allarme
E. La durata del disturbo (sintomi ai Criteri B, C e D) è superiore a 1 mese.
F. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel
funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
Specificare se: Acuto: se la durata dei sintomi è inferiore a 3 mesi
Cronico: se la durata dei sintomi è 3 mesi o più.
Ad Esordio Tardivo:
se l’esordio
riproduzione
vietata avviene 6 mesi dopo l’evento
stressante.
Terapia per i Disturbi d’ Ansia
 Psicoterapia
 Ansiolitici GABAergici: Benzodiazepine
 Ansiolitici non GABAergici : Buspirone
 Triciclici
 Trazodone
 Beta-bloccanti
riproduzione vietata
ANORESSIA NERVOSA
• Condizione grave e potenzialmente fatale (mortalità: 5%
- 18%) caratterizzata da un disturbo dell’immagine
corporea e da gravi limitazioni dietetiche autoimposte
che determinano una grave malnutrizione
• Esordio: di solito fra i 13 ed i 20 anni.
Spesso associato ad eventi stressanti
• Prevalenza: 0,5 – 1,0 % nelle adolescenti
• Ratio maschi/femmine 1:10-20
• Variabili psicosociali: più frequente nei paesi
industrializzati.
In alcune professioni che richiedono
magrezza
• Decorso e Prognosi: 40% guarigione
30% miglioramento
30% cronicizzazione
riproduzione vietata
ANORESSIA NERVOSA
A.
B.
C.
D.
Criteri Diagnostici (DSM-IV)
Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di
sopra o al livello minimo normale per l’età e la
statura (con peso sotto l’ 85% di quello atteso).
Intensa paura di acquistare peso o di diventare
grassi, anche se si è sottopeso.
Alterazione del modo in cui il soggetto vive il
peso o la forma del corpo; eccessiva influenza
del peso e della forma del corpo sull’autostima
o rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale
condizione di basso peso corporeo.
Nelle donne dopo il menarca, amenorrea, cioè
assenza di almeno tre cicli mestruali
consecutivi.
riproduzione vietata
Tratta dal DSM-IV,
Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders
ANORESSIA NERVOSA
Specificare il tipo:
• Tipo con restrizioni: nell’episodio attuale di
anoressia nervosa il soggetto non ha presentato
regolarmente abbuffate o condotte di
eliminazione (cioè vomito autoindotto, uso
inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi)
• Tipo con abbuffate/condotte di eliminazione:
nell’episodio attuale di anoressia nervosa il
soggetto ha presentato regolarmente abbuffate
o condotte di eliminazione.
riproduzione vietata
ANORESSIA NERVOSA
TRATTAMENTO
•
Si può eseguire ambulatorialmente o in regime di
ricovero in divisioni psichiatriche, secondo l’entità della
perdita di peso e delle condizioni fisiche. Il reparto
psichiatrico è indicato, se le condizioni fisiche lo
permettono, quando v’è depressione, elevato rischio di
suicidio o crisi nella famiglia.
Il trattamento dell’anoressia in ambiente ospedaliero
consente di ottenere:
1) un aumento del peso corporeo
2) il monitoraggio e il trattamento degli effetti del
digiuno potenzialmente pericolosi per la vita ( e delle
complicazioni metaboliche della bulimia nervosa, se
presenti).
Si stabilisce il peso desiderato e si programma una
strategia terapeutica, che può includere pasti effettuati
sotto sorveglianza, integrazioni dietetiche e
vietata
alimentazione per viariproduzione
nasogastrica
nel caso di pazienti
non collaboranti.
ANORESSIA NERVOSA
TRATTAMENTO
• Farmacologico
Gli anoressici spesso risultano resistenti alla terapia
medica e nessun farmaco s’è dimostrato realmente
efficace.
Se coesiste una depressione maggiore si può tentare
l’uso di farmaci antidepressivi, fra essi sono da preferire
gli SSRI.
• Psicologico
La psicoterapia individuale non è sempre efficace.
La psicoterapia della famiglia viene considerata il
trattamento psicologico di scelta.
Trattamenti ad orientamento cognitivo comportamentale
hanno lo scopo di modificare gli atteggiamenti e le
abitudini relativi al cibo, al consumo dei pasti e
all’immagine corporea.
riproduzione vietata
BULIMIA NERVOSA
DEFINIZIONE
Assunzione episodica, incontrollata, compulsiva e rapida di
grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo
(abbuffate), seguite da vomito autoindotto, uso di
lassativi e diuretici, digiuno e vigoroso esercizio al fine di
impedire l’aumento di peso (abbuffate + comportamento
d’eliminazione).
DECORSO E PROGNOSI
Il decorso è solitamente cronico, ma non debilitante
quando
non è complicato da squilibrio elettrolitico e
alcalosi metabolica.
EPIDEMIOLOGIA
o Prevalenza: 1-3 % delle donne giovani
o Esordio: di solito fra i 16,5 e i 18 anni
o Ratio maschi/femmineriproduzione
= 1:10vietata
BULIMIA NERVOSA
CRITERI DIAGNOSTICI (DSM-IV)
A.
B.
C.
D.
E.
Ricorrenti episodi d’abbuffate. Un episodio d’abbuffata è
caratterizzato da:
1) assunzione, in un periodo definito di tempo (es. due ore), di
una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la
maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in
circostanze simili;
2) sensazione di perdere il controllo durante l’episodio
(sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare
la quantità e il tipo di cibo che si sta mangiando).
Ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire
l’aumento di peso, come vomito autoindotto; uso non appropriato
di lassativi, diuretici, enteroclismi, o altri farmaci; digiuno;
esercizio fisico eccessivo.
Sia le abbuffate sia le condotte compensatorie non appropriate si
manifestano, in media, almeno due volte alla settimana per tre
mesi.
I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e
dal peso del corpo
L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi
di anoressia nervosa riproduzione vietata
BULIMIA NERVOSA
Specificare il tipo:
• Tipo con condotte d’eliminazione:
nell’episodio attuale di bulimia nervosa, il soggetto ha
presentato regolarmente episodi di vomito autoindotto o
uso non appropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
• Tipo senza condotte di eliminazione:
nell’episodio attuale di bulimia nervosa, il soggetto ha
utilizzato regolarmente altri comportamenti compensatori
non appropriati, quali il digiuno o l’esercizio fisico
eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito
autoindotto, all’uso non appropriato di lassativi, diuretici
o enteroclismi.
riproduzione vietata
BULIMIA NERVOSA
EZIOLOGIA
•
•
•
•
FATTORI BIOLOGICI
Gli studi metabolici indicano una riduzione dell’attività e del turnover
della noradrenalina e della serotonina, i cui livelli plasmatici sono
aumentati in alcuni pazienti bulimici che presentano vomito. Molti
sono depressi; v’è una maggiore storia familiare di depressione e
obesità.
FATTORI SOCIALI
Riflettono la grande importanza che viene data dalla società alla
magrezza. La paziente tende ad essere perfezionista e orientata al
successo. I conflitti familiari, il rifiuto e l’abbandono sono più comuni
che nell’anoressia nervosa.
FATTORI PSICOLOGICI
Le pazienti hanno difficoltà ad elaborare l’esperienza
dell’adolescenza, ma le pazienti sono più ansiose ed impulsive di
quelle con anoressia. Si osservano difficoltà di svincolo dalla
famiglia d’origine. L’ansia e i sintomi depressivi sono frequenti. Si
può avere abuso di alcolici e comportamenti bizzarri nella ricerca
del cibo.
FATTORI PSICODINAMICI
Nell’ambivalenza nei confronti del cibo, è riflessa la lotta per la
riproduzioneLe
vietata
separazione dalla figura materna.
fantasie sessuali e aggressive
sono inaccettabili e rifiutate simbolicamente.
BULIMIA NERVOSA
TRATTAMENTO
 RICOVERO IN OSPEDALE
Lo squilibrio elettrolitico e l’alcalosi metabolica possono rendere
necessario il ricovero
 FARMACOLOGICO
Gli Antidepressivi sembrano essere più utili che nell’anoressia
nervosa. L’imipramina, la desipramina, il trazodone e gli IMAO
(fenelzina) hanno mostrato efficacia terapeutica. E’ stato riportato
che anche la fluoxetina è utile nel ridurre l’assunzione compulsiva di
cibo e i conseguenti episodi di condotta di eliminazione.
 PSICOLOGICO
La mancanza di controllo sull’assunzione del cibo di solito spinge il
soggetto a sottoporsi a terapia, che può comprendere la
psicoterapia della famiglia, la psicoterapia individuale, la terapia
comportamentale cognitiva e la psicoterapia di gruppo. Si devono
favorire la normalizzazione delle abitudini alimentari, degli
atteggiamenti nei confronti del cibo e la ricerca della struttura
corporea ideale.
riproduzione vietata
Complicazioni mediche dei disturbi della condotta
alimentare
• CORRELATE ALLA PERDITA DI PESO:
o Cachessia: perdita di grasso, massa muscolare, riduzione del
metabolismo tiroideo (sindrome da basso T3 ), intolleranza al freddo
e difficoltà di mantenere la temperatura corporea del nucleo
centrale.
o Cardiache: perdita di muscolo cardiaco; cuore piccolo; aritmie
cardiache (contrazioni premature atriali e ventricolari,
prolungamento dell’intervallo QT, bradicardia, tachicardia
ventricolare); morte improvvisa.
o Digestivo-gastrointestinali: ritardo dello svuotamento gastrico,
gonfiore, stipsi, dolore addominale.
o Riproduttivi: amenorrea, bassi livelli di ormome luteinizzante (LH) e
follicolo-stimolante (FSH)
o Dermatologiche: lanugo (presenza sul corpo di fini peli simili a
quelli dei neonati), edema.
o Ematologiche: leucopenia
o Neuropsichiatriche: anomalie del gusto (deficit di zinco?),
depressione apatica, disturbo
cognitivo
riproduzione
vietata lieve
o Scheletriche: osteopoorosi
Complicazioni mediche dei disturbi della
condotta alimentare
• CORRELATE ALLE CONDOTTE DI ELIMINAZIONE (VOMITO E
ABUSO DI LASSATIVI):
o Metaboliche: anomalie elettrolitiche, soprattutto alcalosi ipokaliemica
ipocloremica, ipomagnesiemia.
o Digestivo-gastrointestinali: infiammazione e dilatazione delle ghiandole
salivari e del pancreas con aumento dell’amilasemia, erosione
gastroesofagea, disfunzioni rettali con dilatazione australe.
o Dentarie: erosione dello smalto, soprattutto degli incisivi, con corrispondenti
aree di carie.
o Neuropsichiatriche: crisi comiziali (correlate ai notevoli squilibri dei liquidi
e a i disturbi elettrolitici), lieve neuropatia, faticabilità e debolezza, disturbo
cognitivo lieve.
riproduzione vietata
Quadro endocrino nei Disturbi
dell’Alimentazione
ANORESSIA
BULIMIA
• Gonadi: diminuzione LH e FSH,
diminuzione dalla risposta all’
LHRH, diminuzione delle
• Tiroide: risposta al TRH
gonadotropine urinarie.
• Tiroide: diminuzione T3, aumento
compromessa
di rT3 inattiva, diminuzione del
rapporto T3/T4, diminuzione TSH.
• Ormone della crescita:
• Ormone della crescita: aumento
GH basale, aumento rispota al
• Prolattina: aumento
TRH e al glucosio.
della increzione basale
• Prolattina: risposta patologica
all’LHRH
• Surrene: test DST
• Insulina: curva da carico
patologica
patologici
• Surrene: aumento di cortisolo
basale, pattern secretorio
riproduzione vietata
abnorme, test DTS patologici
Disturbi Somatoformi
I Disturbi Somatoformi sono caratterizzati da sintomi fisici
per i quali non si riesce a trovare una adeguata
spiegazione medica. I sintomi somatici e i disturbi
riferiti sono gravi al punto da causare un significativo
disagio emozionale e una scadente performance
psicosociale.
I Disturbi Somatoformi non sono il risultato di una
simulazione consapevole o di disturbi fittizi.





Disturbo di Somatizzazione
Disturbo di Conversione
Ipocondria
Disturbo di Dismorfismo Corporeo
Disturbo Algico
riproduzione vietata
Disturbo di Somatizzazione
Criteri diagnostici per Disturbo di Somatizzazione [DSM-IV]
A. Una storia di molteplici lamentele fisiche, cominciata prima dei 30 anni, che si
manifestano lungo un periodo di numerosi anni, e che conducono alla ricerca di
trattamento o portano a significative menomazioni nel funzionamento sociale,
lavorativo, o in altre aree importanti.
B. Tutti i criteri seguenti debbono essere riscontrabili, nel senso che i singoli
sintomi debbono comparire in qualche momento nel corso del disturbo:
1) quattro sintomi dolorosi: una storia di dolore riferita ad almeno quattro
localizzazioni o funzioni (per es. testa, addome, schiena, articolazioni, arti,
torace, retto, dolori mestruali, dolore nel rapporto sessuale o durante la
minzione);
2) due sintomi gastro-intestinali: una storia di almeno due sintomi gastrointestinali in aggiunta al dolore (per es. nausea, meteorismo, vomito al di fuori
della gravidanza, diarrea, oppure intolleranza a numerosi cibi diversi);
3) un sintomo sessuale: una storia di almeno un sintomo sessuale o riproduttivo
in aggiunta al dolore (per es. indifferenza sessuale, disfunzioni dell'erezione o
della eiaculazione, cicli mestruali irregolari, eccessivo sanguinamento
mestruale, vomito durante la gravidanza);
4) un sintomo pseudo-neurologico: una storia di almeno un sintomo o deficit che
fa pensare ad una condizione neurologica non limitata al dolore (sintomi di
conversione, come alterazioni della coordinazione o dell'equilibrio, paralisi o
ipostenia localizzate, difficoltà a deglutire o nodo alla gola, mancamenti, afonia,
ritenzione urinaria, allucinazioni, perdita della sensibilità tattile o dolorifica,
riproduzione
vietata
diplopia, cecità, sordità, convulsioni,
sintomi
dissociativi come amnesia, oppure
perdita di coscienza con modalità diverse dai mancamenti).
C. L'uno o l'altro di 1) e 2):
1) dopo le appropriate indagini, ciascuno dei sintomi del criterio B non può
essere esaurientemente spiegato con una condizione medica generale
conosciuta o con gli effetti diretti di una sostanza (per es. una droga di
abuso o un medicinale);
2) quando vi è una condizione medica generale collegata, le lamentele
fisiche o la menomazione sociale o lavorativa che ne deriva risultano
sproporzionate rispetto a quanto ci si dovrebbe aspettare dalla storia,
dall'esame fisico e dai reperti di laboratorio.
D. I sintomi non sono prodotti intenzionalmente o simulati (come nel Disturbo
Fittizio o nella Simulazione).
riproduzione vietata
Disturbo di Conversione
PREVALENZA: Sintomi di conversione isolati sono presenti nel 25%
dei pazienti psichiatrici ambulatoriali
INCIDENZA: 0,01 – 0,02 %
RAPPORTO M/F: 1:2 - 1:5
ETA’ D’ESORDIO: adolescenza
SINTOMI DI STATO: Paralisi parziali o complete (soprattutto degli arti),
attacchi similepilettici, disturbi della coordinazione, afonia,
diminuzione della sensibilità cutanea, disturbi visivi; tali sintomi
vengono descritti in modo elaborato, ma senza risonanza emotiva
dal paziente.
DECORSO: Esordio improvviso in relazione ad uno stress con rapida
risoluzione
PROGNOSI: Nel 50% dei casi i sintomi scompaiono entro l’anno; nel
20% dei casi si va incontro alla cronicizzazione
DIAGNOSI DIFFERENZIALE: Disturbi neurologici, Disturbi dell’Umore,
D.A.P., Schizofrenia, Disturbi Fittizi.
TRATTAMENTO: Farmacoterapia > BDZ
Psicoterapie > di supporto, cognitiva,
riproduzione vietata
psicoanalitica
Disturbo di Conversione
Criteri diagnostici per Disturbo di Conversione [DSM-IV]
A. Uno o più sintomi o deficit riguardanti funzioni motorie volontarie o sensitive,
che suggeriscono una condizione neurologica o medica generale.
B. Si valuta che qualche fattore psicologico sia associato col sintomo o col
deficit, in quanto l'esordio o l'esacerbazione del sintomo o del deficit è
preceduto da qualche conflitto o altro tipo di fattore stressante.
C. Il sintomo o deficit non è intenzionalmente prodotto o simulato (come nei
Disturbi Fittizi o nella Simulazione).
D. Il sintomo o deficit non può, dopo le appropriate indagini, essere pienamente
spiegato con una condizione medica generale, o con gli effetti diretti di una
sostanza, o con una esperienza o comportamento culturalmente
determinati.
E. Il sintomo o deficit causa disagio clinicamente significativo, o menomazione
nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti, oppure
richiede attenzione medica.
F. Il sintomo o deficit non è limitato a dolore o a disfunzioni sessuali, non si
manifesta esclusivamente nel corso di un Disturbo di Somatizzazione, e
non risulta meglio spiegabile con un altro Disturbo Mentale.
Specificare il tipo di sintomo o di deficit:
Con Sintomi o Deficit Motori
Con Sintomi o Deficit Sensoriali
Con Sintomi Epilettici o Convulsioni
riproduzione vietata
Con Manifestazioni Miste
Ipocondria
Criteri diagnostici per Ipocondria [DSM-IV]
A. La preoccupazione legata alla paura di avere, oppure alla convinzione di
avere, una malattia grave, basate sulla erronea interpretazione di sintomi
somatici da parte del soggetto.
B. La preoccupazione persiste nonostante la valutazione e la rassicurazione
medica appropriate.
C. La convinzione di cui al Criterio A non risulta di intensità delirante (come nel
Disturbo Delirante, Tipo Somatico) e non è limitata a una preoccupazione
circoscritta all'aspetto fisico (come nel Disturbo di Dismorfismo Corporeo).
D. La preoccupazione causa disagio clinicamente significativo oppure
menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree
importanti.
E. La durata della alterazione è di almeno 6 mesi.
F. La preoccupazione non è meglio attribuibile a Disturbo d'Ansia
Generalizzato, Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Disturbo di Panico,
Episodio Depressivo Maggiore, Ansia di Separazione, o un altro Disturbo
Somatoforme.
Specificare se:
Con Scarso Insight: se, per la maggior parte del tempo durante
l'episodio in atto, la persona non è in grado di riconoscere che
vietata è eccessiva o irragionevole.
la preoccupazione di avere unariproduzione
malattia grave
Disturbo di Dismorfismo Corporeo
Criteri diagnostici per Disturbo di Dismorfismo Corporeo [DSM-IV]
A. Preoccupazione per un supposto difetto nell’aspetto fisico. Se è
presente una piccola anomalia, l’importanza che la persona le dà è
di gran lunga eccessiva.
B. La preoccupazione causa disagio clinicamente significativo oppure
menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree
importanti.
C. La preoccupazione non risulta meglio attribuibile ad un altro disturbo
mentale (l’insoddisfazione riguardante la forma e le misure corporee
nella Anoressia Nervosa).
riproduzione vietata
Disturbo Algico
Criteri diagnostici per Disturbo Algico [DSM-IV]
A. Il dolore in uno o più distretti anatomici rappresenta l'elemento
principale del quadro clinico, ed è di gravità sufficiente per
giustificare attenzione clinica.
B. Il dolore causa malessere clinicamente significativo oppure
menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o in altre
importanti aree.
C. Si valuta che qualche fattore psicologico abbia un ruolo importante
nell'esordio, gravità, esacerbazione o mantenimento del dolore.
D. Il sintomo o deficit non viene intenzionalmente prodotto o simulato
(come nei Disturbi Fittizi o nella Simulazione).
E. Il dolore non è meglio attribuibile ad un Disturbo dell'Umore, d'Ansia,
o Psicotico e non incontra i criteri per la Dispareunia.
riproduzione vietata
Disturbo Algico
Specificare il tipo:
Disturbo Algico Associato con Fattori Psicologici: si giudica che
qualche fattore psicologico abbia il ruolo principale nell'esordio,
gravità, esacerbazione o mantenimento del dolore (se è presente
una condizione medica generale, essa non ha un ruolo
predominante nell'esordio, gravità, esacerbazione o mantenimento
del dolore). Questo tipo di Disturbo Algico non viene diagnosticato
se sono riscontrabili i criteri per il Disturbo di Somatizzazione.
Disturbo Algico Associato con Fattori Psicologici e con una
Condizione Medica Generale: si valuta che sia i fattori psicologici,
sia una condizione medica generale, abbiano ruoli importanti
nell'esordio, gravità, esacerbazione o mantenimento del dolore. La
condizione medica generale associata o la localizzazione anatomica
del dolore (vedi sotto) vengono registrate sull'Asse III.
Specificare se:
Acuto: durata inferiore ai 6 mesi
Cronico: durata di 6 mesi o più
riproduzione vietata
Disturbo di personalità
Caratteristiche stabili del modo di percepire, pensare
e entrare in relazione con gli altri e con l’ambiente.
Esse sono poco flessibili e disadattive e causano una
significativa compromissione del funzionamento
sociale e/o disagio soggettivo. Hanno inizio nella
giovane età adulta e si manifestano in variegati
contesti sociali.
riproduzione vietata
Disturbi di Personalità
I disturbi di personalità sono raccolti in tre gruppi in base ad
analogie descrittive:
• GRUPPO A
1. Disturbo Paranoide di Personalità
2. Disturbo Schizoide di Personalità
3. Disturbo Schizotipico di Personalità
• GRUPPO B
1. Disturbo Antisociale di Personalità
2. Disturbo Borderline di Personalità
3. Disturbo Istrionico di Personalità
4. Disturbo Narcisistico di Personalità
• GRUPPO C
1. Disturbo Evitante di Personalità
2. Disturbo Dipendente di Personalità
3. Disturbo Ossessivo-Compulsivo
riproduzione vietata di Personalità
CLUSTER
A
Disturbo Paranoide di personalità
Criteri diagnostici del DSM-IV
A.
Diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti degli altri (tanto
che le loro intenzioni vengono interpretate come malevole), che
compaiono entro l’inizio dell’età adulta e sono presenti in una
varietà di contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti
punti:
(1) sospetta, senza una base sufficiente, che gli altri lo stiano
sfruttando, danneggiando o ingannando
(2) dubita senza giustificazione della lealtà o dell’affidabilità di amici
o colleghi
(3) è riluttante a confidarsi con gli altri a causa di un timore
ingiustificato che le informazioni possano essere usate in modo
malevolo contro di lui
(4) scorge significati nascosti umilianti o minacciosi in rimproveri o
eventi benevoli
(5) porta costantemente rancore, cioè non perdona gli insulti, i torti o
le offese
(6) percepisce attacchi al proprio ruolo o reputazione non evidenti
agli altri ed è pronto a reagire con rabbia o contrattaccare
(7) sospetta in modo ricorrente, senza giustificazione, della fedeltà
del coniuge o del partner sessuale
B. Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della
schizofrenia, di un disturbo dell’umore con manifestazioni
psicotiche, o di un altro disturbo psicotico e non è dovuto agli
effetti fisiologici diretti di riproduzione
una condizione
vietata medica generale.
CLUSTER
A
Disturbo Schizoide di personalità
Criteri diagnostici del DSM-IV
A.
Una modalità pervasiva di distacco dalle relazioni sociali e una
gamma ristretta di espressioni emotive in contesti interpersonali,
che compaiono entro l’inizio dell’età adulta e sono presenti in una
varietà di contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti
punti:
(1) non desidera né prova piacere nelle relazioni strette, incluso il far
parte di una famiglia
(2) quasi sempre sceglie attività solitarie
(3) dimostra poco o nessun interesse per le esperienze sessuali con
un’altra persona
(4) prova piacere in poche, o nessuna, attività
(5) non ha amici stretti o confidenti, eccetto i parenti di primo grado
(6) sembra indifferente alle lodi e alle critiche degli altri
(7) mostra freddezza emotiva, distacco o affettività appiattita
B. Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della
schizofrenia, di un disturbo dell’umore con manifestazioni
psicotiche, o di un altro disturbo psicotico e non è dovuto agli
vietata medica generale.
effetti fisiologici diretti di riproduzione
una condizione
CLUSTER
A
Disturbo Schizotipico di personalità
Criteri diagnostici del DSM-IV
A. Una modalità pervasiva di deficit sociali e interpersonali deficitarie,
evidenziate da disagio acuto e ridotta capacità riguardanti le relazioni
strette, e da distorsioni cognitive e percettive ed eccentricità del
comportamento, che compaiono all’inizio dell’età adulta e sono presenti in
una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti punti:
(1) idee di riferimento (escludendo i deliri di riferimento)
(2) credenze strane o pensiero magico, che influenzano il comportamento e
sono in contrasto con le norme subculturali (ad es. superstizione, credere
nella chiaroveggenza, nella telepatia, o nel “sesto senso”; nei bambini e
negli adolescenti, fantasie e pensieri bizzarri)
(3) esperienze percettive insolite, comprese illusioni corporee
(4) linguaggio e pensiero strani (ad es. vago, circostanziale, metaforico,
iperelaborato, o stereotipato)
(5) sospettosità o ideazione paranoide
(6) affettività inappropriata o coartata
(7) comportamento o aspetto strani, eccentrici o peculiari
(8) nessun amico stretto o confidente, eccetto i parenti di primo grado
(9) eccessiva ansia sociale, che non diminuisce con l’aumento della
familiarità e tende a essere associata a preoccupazioni paranoidi piuttosto
che a un giudizio negativo di sé
B.
Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della schizofrenia, di
un disturbo dell’umore con manifestazioni psicotiche, di un altro disturbo
psicotico o di un disturbo pervasivo dello sviluppo.
riproduzione vietata
CLUSTER
B
Disturbo Antisociale di personalità
Criteri diagnostici del DSM-IV
A.
Una modalità pervasiva di inosservanza e di violazione dei diritti
degli altri, che si manifesta fin dall’età di 15 anni,, come indicato da
tre (o più) dei seguenti punti:
(1) incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che concerne
il comportamento legale, come indicato dal ripetersi di condotte
suscettibili di arresto
(2) disonestà, come indicato dal mentire, usare falsi nomi, o truffare
gli altri ripetutamente per profitto o per piacere personale
(3) impulsività o incapacità di pianificare
(4) irritabilità e aggressività, come indicato da aggressioni o scontri
fisici ripetuti
(5) inosservanza spericolata della sicurezza propria o altrui
(6) irresponsabilità abituale, come indicato dalla ripetuta incapacità di
sostenere un’attività lavorativa continua o di far fronte a obblighi
finanziari
(7) mancanza di rimorso, come indicato dall’essere indifferenti o dal
razionalizzare dopo aver danneggiato, maltrattato o derubato un
altro
B. Il soggetto ha almeno 18 anni
C. Presenza di un disturbo della condotta con esordio prima dei 15
anni
D. Il comportamento antisociale
nonvietata
si manifesta esclusivamente
riproduzione
durante il decorso della schizofrenia o di un episodio maniacale
CLUSTER
B
Disturbo Borderline di personalità
Criteri diagnostici del DSM-IV
Una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali,
dell’immagine del sé e dell’affettività e una marcata impulsività,
comparse all’inizio dell’età adulta e presenti in una varietà di
contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti punti:
(1) sforzi disperati di evitare un abbandono reale o immaginario
(2) un quadro di relazioni interpersonali instabili e intense,
caratterizzate dall’alternanza tra gli estremi di idealizzazione e di
svalutazione
(3) alterazione dell’identità: immagine del sé e percezione del sé
marcatamente e persistentemente instabili
(4) impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose
per il soggetto (ad es.: spendere, sesso, abuso di sostanze, guida
spericolata, abbuffate)
(5) ricorrenti minacce, gesti, comportamenti suicidari o
comportamento automutilante
(6) instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore
(7) sentimenti cronici di vuoto
(8) rabbia immotivata e intensa o difficoltà a controllare la rabbia
(frequenti accessi di ira, rabbia costante, ricorrenti scontri fisici)
(9) ideazione paranoide o gravi sintomi dissociativi transitori, legati
riproduzione vietata
allo stress
CLUSTER
B
Disturbo Istrionico di personalità
Criteri diagnostici del DSM-IV
Una modalità pervasiva di emotività eccessiva e ricerca di attenzione, che
compare all’inizio dell’età adulta ed è presente in una varietà di
contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti punti:
(1) è a disagio in situazioni nelle quali non è al centro dell’attenzione
(2) l’interazione con altri è spesso caratterizzata da inappropriato
comportamento sessualmente seducente o provocante
(3) manifesta un’espressione delle emozioni rapidamente mutevole e
superficiale
(4) utilizza costantemente l’aspetto fisico per attirare l’attenzione su di sé
(5) lo stile dell’eloquio è eccessivamente impressionistico e carente di
dettagli
(6) mostra autodrammatizzazione, teatralità ed espressione esagerata
delle emozioni
(7) è suggestionabile, cioè è facilmente influenzato dagli altri o dalle
circostanze
(8) considera le relazioni più intime
di quanto
riproduzione
vietata siano realmente
CLUSTER
B
Disturbo Narcisistico di personalità
Criteri diagnostici DSM-IV
Un quadro pervasivo di grandiosità (nella fantasia o nel
comportamento), necessità di ammirazione e mancanza di empatia,
che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di
contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
(1) ha un senso grandioso di importanza di se stesso(per es., esagera
risultati e talenti, si aspetta di essere notato come superiore senza
una adeguata motivazione)
(2) è assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza, e di
amore ideale
(3) crede di essere “speciale” e unico, e di dover frequentare e poter
essere capito solo da altre persone (o istituzioni) speciali o di classe
elevata
(4) richiede eccessiva ammirazione
(5) ha la sensazione che tutto gli sia dovuto, cioè, la irragionevole
aspettativa di trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle
proprie aspettative
(6) sfruttamento interpersonale, cioè, si approfitta degli altri per i propri
scopi
riproduzione
vietata
(7) manca di empatia: è incapace
di riconoscere
o di identificarsi con i
sentimenti e le necessità degli altri
CLUSTER
C
Disturbo Evitante di personalità
Criteri diagnostici DSM-IV
Un quadro pervasivo di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza,
e ipersensibilità al giudizio negativo, che compare entro la prima età
adulta, ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da
quattro (o più) dei seguenti elementi:
(1) evita attività lavorative che implicano un significativo contatto
interpersonale, poiché teme di essere criticato, disapprovato, o
rifiutato
(2) è riluttante nell’entrare in relazione con persone, a meno che non
sia certo di piacere
(3) è inibito nelle relazioni intime per il timore di essere umiliato o
ridicolizzato
(4) si preoccupa di essere criticato o rifiutato in situazioni sociali
(5) è inibito in situazioni interpersonali nuove per sentimenti di
inadeguatezza
(6) si vede come socialmente inetto, personalmente non attraente, o
inferiore agli altri
(7) è insolitamente riluttante ad assumere rischi personali o a lasciarsi
coinvolgere in qualsiasi nuova attività, poiché questo può rivelarsi
riproduzione vietata
imbarazzante.
CLUSTER
C
Disturbo Dipendente di personalità
Criteri diagnostici DSM-IV
Una situazione pervasiva ed eccessiva di necessità di essere accuditi,
che determina comportamento sottomesso e dipendente e timore
della separazione, che compare nella prima età adulta ed è
presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più)
dei seguenti elementi:
1) ha difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza richiedere una
eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni.
2) ha bisogno che altri si assumano le responsabilità per la maggior
parte dei settori della sua vita
3) ha difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri per il timore di
perdere supporto o approvazione. Nota: non includere timori
realistici di punizioni
4) ha difficoltà ad iniziare progetti o a fare cose autonomamente (per
una mancanza di fiducia nel proprio giudizio o nelle proprie capacità
piuttosto che per mancanza di motivazione o di energia)
5) può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e
supporto da altri, fino al punto di offrirsi per compiti spiacevoli
6) si sente a disagio o indifeso quando è solo per timori esagerati di
essere incapace di provvedere a se stesso
7) quando termina una relazione stretta, ricerca urgentemente un’altra
relazione come fonte di accudimento e di supporto
8) si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato a provvedere
riproduzione vietata
a se stesso.
CLUSTER
C
Disturbo Ossessivo-Compulsivo di personalità
Criteri diagnostici DSM-IV
Un quadro pervasivo di preoccupazione per l’ordine, il perfezionismo e
il controllo mentale e interpersonale, a spese della flessibilità,
dell’apertura e dell’ efficienza, che compare entro la prima età adulta
ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da quattro (o
più) dei seguenti elementi:
1) attenzione per i dettagli, le regole, le liste, l’ordine, l’organizzazione o
gli schemi, al punto che va perduto lo scopo principale dell’attività
2) mostra un perfezionismo che interferisce con il completamento dei
compiti (per es., è incapace di completare un progetto perché non
risultano soddisfatti i suoi standard oltremodo rigidi)
3) eccessiva dedizione al lavoro e alla produttività, fino all’esclusione
delle attività di svago e delle amicizie
4) esageratamente coscienzioso, scrupoloso, inflessibile in tema di
moralità, etica o valori (non giustificato dall’appartenenza culturale o
religiosa)
5) è incapace di gettare via oggetti consumati o di nessun valore,
anche quando non hanno alcun significato affettivo
6) è riluttante a delegare compiti o a lavorare con altri, a meno che non
si sottomettano esattamente al suo modo di fare le cose
7) adotta una modalità di spesa improntata all’avarizia, sia per sé che
per gli altri; il denaro è visto come qualcosa da accumulare in vista
di catastrofi future
riproduzione vietata
8) manifesta rigidità e testardaggine.
ANSIOLITICI O TRANQUILLANTI MINORI
• Farmaci efficaci nel trattamento della
sintomatologia ansiosa
• In base alla struttura chimica gli “Ansiolitici”
possono essere classificati come segue:
–
–
–
–
–
Benzodiazepine (BDZ)
Ansiolitici a struttura varia (Buspirone)
Ansiolitici glicocolici (Meprobamato)
Ansiolitici difenilmetanici
Ansiolitici indoazolici
riproduzione vietata
FARMACODINAMICA
Le BDZ hanno in comune 5 effetti terapeutici:
•
•
•
•
•
un effetto ansiolitico
Un effetto sedativo
un effetto ipnoinducente
un effetto miorilassante
un effetto anticonvulsivante
riproduzione vietata
• Il loro caratteristico profilo d’azione è dovuto alla loro
capacità di incrementare la trasmissione GABAergica.
L’acido -amino-butirrico è il principale mediatore inibitorio
del SNC ed interagisce con 3 classi di recettori: GABA A, B
e C.
 Il recettore GABA-B è accoppiato a G-protein ed ha effetto
inibitorio sui canali di Ca e K.
 GABA-C è accoppiato ad un canale del Cl (a struttura
molto più semplice di GABA-A, probabilmente omomerica:
non è influenzato dalle BZP).
 GABA-A è accoppiato ad un canale per il Cl.
riproduzione vietata
Recettori per le BDZ
1.
2.
3.


BDZ 1 o OMEGA 1:
sono implicati nell’azione ansiolitica ed
ipnoinducente
BDZ 2 o OMEGA 2:
responsabili dello sviluppo dell’assuefazione e della
dipendenza; avrebbero un ruolo nelle facoltà
cognitive e nel controllo motorio
BDZ 3 o OMEGA 3:
sono i recettori periferici delle BDZ
Le classiche BDZ sono attive sui recettori OMEGA
1e2
mentre le BDZ di II generazione hanno affinità solo
per i recettori OMEGA 1
riproduzione vietata
Nel SNC le BZP agiscono a vari livelli,
essenzialmente 4:
1. Sistema Limbico (Effetto Ansiolitico)
2. Ipotalamo Posteriore (Effetto Eupnico)
3. Sostanza Reticolare Bulbo-pontina (Effetto
Eupnico)
4. Sovraspinale e Spinale (Effetto
anticonvulsivante)
riproduzione vietata
• Sono BDZ ad emivita lunga quelle la cui emivita (o
quella dei loro metaboliti attivi) supera le 48 ore (BZP
ansiolitiche). Diazepam, Clordesmetil-Diazepam,
Clordiazoepossido, Clobazam
• Sono BDZ ad emivita media quelle la cui emivita (o
quella dei loro metaboliti attivi) è compresa tra le 24 e le
48 ore. Flunitrazepam, Nitrazepam
• Sono BZP ad emivita breve quelle la cui emivita (o
quella dei loro metaboliti attivi) è inferiore alle 24 ore.
Alprazolam, Bromazepam, Lorazepam,
• Le BDZ ad emivita brevissima sono tutte BDZ senza
metaboliti attivi e con un'emivita inferiore alle 10 ore.
Estazolam, Triazolam, Oxazepam
• Le BZP ad emivita ultrabreve o brevissima, la cui T ½
è di circa 3 ore e la cui indicazione principale è
l’insonnia d’addormentamento.
riproduzione vietata
INDICAZIONI
Le principali indicazioni sono:
• DAG ( Disturbo d’Ansia Generalizzato) clinicamente
significativo (a dose piena per non più di 6-8 sett. e poi a
scalare in altre 6-8 sett.)
• Insonnia (Iniziale: BZP a breve emivita; Tardiva: BZP a
emivita media ma a rapido assorbimento).
• Depressione, DPTS, DOC, DAP  in associazione con
AD, sopratutto se insonni o con intensa componente
ansiosa;
• Depressione Bipolare, Fobia sociale, Acatisia,
Astinenza da alcool, astinenza da farmaci, agitazione
psicotica  associate a NL, catatonia  Lorazepam
im, discinesia tardiva.
• Altri usi in Neurologia: Epilessia (ev nel piccolo male) e
Spasmi muscolari (da ictus, iatrogena da neurolettici,
distonie spinali).
Gli effetti ansiolitico ed ipnoinducente non sono in realtà ben distinti
l’uno dall’altro e si possono ottenere entrambi in base alla dose
somministrata.
Ad es. Diazepam a 5mg è ansiolitico e a 20 mg è ipnoinducente.
riproduzioneevietata
Lorazepam a 1 mg è ansiolitico
a 7.5 mg è ipnoinducente.
EFFETTI COLLATERALI
• Gli effetti indesiderati delle BDZ sono modesti, per lo più
sono un'accentuazione degli effetti terapeutici: quindi
 eccessiva sedazione-astenia
 sonnolenza
 riduzione delle performances cognitive e
psicomotorie
( va avvisato ai soggetti che svolgono mestieri in cui è
richiesta destrezza manuale, prontezza di riflessi e
guida: aumenta di circa 5 volte il rischio di incidente
stradale)
 fenomeni di hang-over o “effetti residui” (al risveglio,
dopo che si è usato a scopo ipnoinducente una BDZ
ad emivita media oriproduzione
lunga, vietata
si ha stordimento,
malessere, cefalea).
• Più significativi sono i rischi del trattamento a lungo
termine (se usate per brevi periodi di 1-2 sett. e a dosi
moderate non producono tali effetti): in particolare il
rischio dell'assuefazione e della dipendenza.
 Le BDZ possono dare assuefazione (il soggetto nel
corso del trattamento non risponde più alla dose del
farmaco sufficiente a produrre l’effetto desiderato) per
trattamenti prolungati, specialmente ad alte dosi, e
l'assuefazione riguarda soprattutto l'effetto
ipnoinducente;
 possono dare dipendenza, di nuovo in rapporto alle
dosi, in rapporto alla durata delle somministrazioni, in
rapporto alle caratteristiche di personalità di colui che
le assume. La dipendenza (bisogno assai intenso di
assumere il farmaco con comparsa di un disagio
psicologico o di una sindrome somatica, se ciò non
avviene) può non essere soltanto psicologica ma
anche fisica.
 Alcuni pz riferiscono anche tolleranza per gli eff.
ansiolitici (anche crociata con gli altri ansiolitici ad
eccezione del buspirone), che obbliga ad un aumento
delle dosi.
riproduzione vietata
CONTROINDICAZIONI DELLE BDZ
• Sono controindicate nel I trimestre di gravidanza
(malformazioni fetali).
• Se usate nell’ultimo periodo possono causare problemi
al neonato (stato soporoso, ipotonia muscolare, suzione
inadeguata, vera e propria astinenza con vomito,
diarrea, ipertono, iperreflessia, tremori, convulsioni).
• Sono controindicate durante l’allattamento perché
passano nel latte: possono causare sia suzione
inadeguata che deficit alimentari.
riproduzione vietata
Antidepressivi
Si tratta di farmaci dotati di attività
terapeutica nei confronti dei sintomi
depressivi (anche se attualmente trovano
indicazione anche nel trattamento di altri
disturbi: DOC e DAP)
riproduzione vietata
Classificazione dei Farmaci Antidepressivi




Antidepressivi Triciclici (ADT o TCA)
Inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO)
Inibitori selettivi della ricaptazione della 5HT (SSRI)
Inibitori selettivi della ricaptazione della 5HT e NA
(SNRI)
 Inibitori selettivi della ricaptazione della NA (NaRI)
 Antidepressivi noradrenergici e serotoninergici
(NaSSA)
 Inibitori del reuptake della serotonina e antagonisti
dei recettori 5-HT2 (SARI)
riproduzione vietata
Antidepressivi Triciclici (ADT o TCA)
•
•
•
•
•
•
•
•
Amitriptilina (Laroxyl, Adepril, Triptizol)
Clomipramina (Anafranil)
Desipramina (Nortimil)
Dotiepina
(Protiaden)
Imipramina
(Tofranil)
Maprotilina
(Ludiomil)
Nortriptilina (Noritren, Vividyl)
Trimipramina (Surmontil)
riproduzione vietata
Farmacodinamica “sinaptica”

Il correlato biologico della sindrome depressiva
è rappresentato dal deficit di NA e/o di 5HT a
livello sinaptico. Gli ADT inibiscono il reuptake
delle monoamine (e quindi la deposizione in
vescicole dei mediatori) con conseguente
aumento della disponibilità del
neurotrasmettitore a livello recettoriale

Gli ADT sembrano agire su vari sistemi:


Serotonina (trasmissione, inibendo il reuptake)
Noradrenalina (alfa1-adrenolitico)
 Acetilcolina (Ach M)
 Istamina (H1)
 Glutammato (agirebbe sui recettori NMDA)
riproduzione vietata
Effetti cardiovascolari
• Ipotensione soprattutto ortostatica (legata
all’effetto alfa1 adrenolitico) più accentuata con
le amine terziarie
• Tachicardia, per azione vagolitica
• Cardiotossicità per effetto diretto sul miocardio
• Rallentamento della conduzione cardiaca per
un effetto chinidinosimile dovuto alla
stabilizzazione delle membrane cellulari: si rileva
solo all’ECG come un prolungamento del QRS,
ma nei soggetti con patologia cardiaca
preesistente può avere conseguenze serie come
il blocco di branca, eccezionalmente blocco
cardiaco completo
riproduzione vietata
Altri effetti collaterali
• Sessuali: ritardo dell’eiaculazione (anti AchM),
anorgasmia, diminuzione della libido, più accentuati con
la clorimipramina (effetto anticolinergico associato al
blocco del reuptake della serotonina).
• Neuroendocrini. Iperprolattinemia da clorimipramina
• Sedazione: è più accentuata con le amine terziarie, in
particolare con l’amitriptilina (utile nei pz con significativa
componente ansiosa), in rapporto con l’attività alfa1
adrenolitica ed antiistaminica.
• Aumento di peso: diretto per l’effetto antiistaminico,
indiretto per l’effetto antidepressivo.
• Abbassamento della soglia convulsiva: crisi
epilettiche
• Disturbi neurovegetatitvi: nausea e cefalea
riproduzione vietata
Controindicazioni assolute

Ipertrofia prostatica (rischio di ritenzione
urinaria)
 Glaucoma ad angolo chiuso
 Blocco di branca
 IMA recente
Controindicazioni relative

Epilessia
 Metabolismo rallentato (epatopatici, anziani)
 Gravidanza (I trimestre: elevato rischio
teratogenico)
 Gravi cardiopatieriproduzione vietata
Antidepressivi IMAO
 IMAO classici – irreversibili e non selettivi
 Fenelzina
 Isocarbossazide
 Tranilcipromina
 RIMA – reversibili e selettivi
Inibitore selettivo delle MAO A
 Moclobemide (Aurorix cp 300 mg)
Inibitore selettivo delle MAO B
 Selergina (Deprenil)
riproduzione vietata
Effetti collaterali
• Crisi ipertensive: il Cheese effect (effetto
formaggio) è dovuto alle elevate quantità di
tiramina (amina pressoria) presenti
• Cefalea soprattutto occipitale
• Nausea
• Vomito
• Agitazione psicomotoria
• Sudorazione
riproduzione vietata
Inibitori Selettivi del Reuptake della
Serotonina (SSRI)
Rappresentano il maggior passo in avanti fatto negli ultimi 15
anni in tema di terapia antidepressiva.
Attualmente sono in commercio in Italia 5 molecole:
 Fluoxetina
(Prozac, Fluoxeren : 20-80mg/die)
 Fluvoxamina (Fevarin, Maveral, Dumirox: 100-
300mg)
 Paroxetina
(Seroxat, Sereupin: 10-50mg/die)
 Sertralina
(Zoloft, Tatig, Serad: 50-
200mg/die)
 Citalopram
riproduzione vietata
(Elopram,
Seropram: 20-40mg/die)
Effetti Indesiderati degli SSRI
• FREQUENTI: nausea, insonnia, ansia ed eccitazione, cefalea,
anoressia
• OCCASIONALI: diarrea, tremore, anorgasmia ed orgasmo
ritardato, stipsi (PRX)
• RARI: reazioni extrapiramidali, bradicardia con sincope (FLX),
iponatriemia)
• SINDROME SEROTONINERGICA:
– crampi addominali, meteorismo, diarrea
– tremori, mioclonie, disartrie, incoordinazione
– tachicardia,ipertensione
– Eccitamento, confusione, disforia, sintomi di tipo maniacale
– ipertermia, collasso cardiocircolatorio
riproduzione vietata
I FARMACI ANTIPSICOTICI
Gruppo eterogeneo di composti che hanno in
comune, dal punto di vista biochimico, un’attività
bloccante i recettori dopaminergici postsinaptici
del sistema nervoso centrale e, dal punto di vista
clinico, l’impiego nella terapia farmacologica
della schizofrenia e di altre condizioni psicotiche.
Sebbene, soprattutto in passato, questi farmaci
siano stati definiti indifferentemente con i termini
di antipsicotici, neurolettici e tranquillanti
maggiori, è importante sottolineare che in realtà
questi non sono sinonimi, in quanto si riferiscono
ad effetti clinici diversi che hanno differenti
substrati biochimici e recettoriali
riproduzione vietata
Antipsicotico/ Neurolettico/ Tranquillante Maggiore
• Antipsicotico: si riferisce all’effetto Deliriolitico ed
Allucinolitico dovuto al blocco dei recettori dopaminergici D2
postsinaptici a livello mesolimbico e mesocorticale.
• Neurolettico: si riferisce all’induzione di effetti indesiderati
neurologici di tipo extrapiramidale che, prima dell’impiego di
questi farmaci nella pratica clinica, non erano mai stati
indotti sperimentalmente.
• Tranquillante maggiore: si riferisce all’effetto sedativo
dovuto ad un’azione adrenolitica ed antiistaminica. Questo
termine, caduto in disuso, era utilizzato in passato per
distinguere questi farmaci dagli ansiolitici (tranquillanti
minori). La marcata azione sedativa è correlata a
meccanismi biochimici diversi (α1-adrenolitico ed anti-H) da
quelli relativi all’azione antipsicotica (D2).
Es. la Clorpromazina è un NL con marcato effetto sedativo
la cui azione antipsicotica si riteneva fosse secondaria alla
sedazione. Esistono farmaci dotati di un notevole effetto
riproduzione(es.
vietatapromazina) e viceversa
sedativo ma non antipsicotico
(es. pimozide).
Vie Dopaminergiche
• SISTEMA MESO-LIMBICO: dall’area ventro-tegmentale del
mesencefalo al sistema limbico (nucleo accumbens,
tubercolo olfattorio e amigdala ).
E’ importante per sintomi positivi (D2: effetto antipsicotico
deliriolitico/allucinolitico);
• SISTEMA MESO-CORTICALE: dall’area ventro-tegmentale
alla neocortex, soprattutto a quella prefrontale.
E’ importante per la sintomatologia negativa.
• SISTEMA NIGRO-STRIATALE: dalla substantia nigra al
caudato-putamen.
E’ importante per gli effetti collaterali extrapiramidali;
• SISTEMA TUBERO-INFUNDIBOLARE: dal nucleo arcuato
dell’ipotalamo all’eminenza mediana, attraverso i capillari
portali dell’adenoipofisi.
E’ importante per gli effetti
endocrini
(iperprolattinemia);
riproduzione
vietata
Effetti Biochimici
1) Effetto antidopaminergico: blocco dei recettori
dopaminergici postsinaptici D2: a seconda della
localizzazione neuroanatomica e del ruolo funzionale
della vie dopaminergiche bloccate, si hanno effetti
diversi:
 A livello limbico e corticale (corteccia frontale e del
cingolo) = effetto antipsicotico
 A livello nigro-striatale = effetti collaterali di tipo
extrapiramidale
 A livello ipotalamico-ipofisario = effetti collaterali di
tipo endocrino-sessuale
2) Effetto anticolinergico diretto: blocco del recettore
colinergico muscarinico
3) Effetto procolinergico indiretto: per la ridotta
modulazione fisiologica inibitoria del sistema
dopaminergico (blocco rec. D2) su quello colinergico
4) Effetto antistaminico: azione sedativa - aumento di
peso
5) Effetto adrenolitico: azione sedativa - ipotensione
ortostatica
riproduzione vietata
CLASSIFICAZIONE DEI FARMACI
ANTIPSICOTICI
Basata sul profilo biochimico, farmacologico e clinico:
 Antipsicotici tradizionali (tipici)
 Antipsicotici atipici
I farmaci antipsicotici tradizionali sono classificati in 5
classi in base alla struttura chimica delle singole
molecole:
1) FENOTIAZINE
2) TIOXANTENI
3) BUTIRROFENONI
4) DIFENIL-BUTIL-PIPERIDINE
5) DIBENZOAZEPINE
riproduzione vietata
PREPARAZIONI LONG-ACTING
Sono esteri di farmaci antipsicotici con acidi grassi a
catena lunga; la liberazione del farmaco avviene per
azione di esterasi, prima a livello muscolare, poi
plasmatico ed è ulteriormente rallentata dal solvente
oleoso in cui è contenuto il farmaco.
La somministrazione viene eseguita per via
intramuscolare con cadenza variabile (da una volta a
settimana fino a una volta al mese)
Vantaggi: maggiore compliance del paziente nei confronti
della terapia
Svantaggi: impossibilità di sospensione della terapia in
caso di comparsa di effetti collaterali, secondo alcuni ci
sarebbe una maggiore incidenza di effetti
extrapiaramidali
In Italia esistono 4 preparazioni commerciali:
Aloperidolo Decanoato (Haldol decanoas)
Flufenazina Decanoato (Moditen depot)
Perfenazina enantato (Trilafon enantato)
Zuclopentixolo Decanoato (Clopixol depot)
riproduzione vietata
EFFETTI TERAPEUTICI DEI FARMACI
ANTIPSICOTICI
• Effetto deliriolitico ed allucinolitico
• Effetto sedativo (se eccessivo può essere considerato
un effetto collaterale)
• Profilassi delle recidive psicotiche
La potenza antipsicotica è direttamente correlata all’affinità
per i recettori dopaminergici postsinaptici D2, per cui,
essendoci una certa variabilità di affinità recettoriale tra
questi composti, esiste un gradiente di potenza
antipsicotica che assume notevole importanza nella
pratica clinica, soprattutto in riferimento agli schemi
posologici. L’Aloperidolo viene utilizzato come molecola
riproduzione vietata
standard di riferimento nelle tabelle di equivalenza.
Effetti Collaterali
•
•
•
•
•
•
•
•
Neurologici
Cardiovascolari
Endocrino - sessuali
Cutanei
Oculari
Idiosincrasici
Comportamentali
Altri
riproduzione vietata
Effetti neurologici “Extrapiramidali”
In base alla latenza di comparsa si dividono in Precoci e
Tardivi
PRECOCI  compaiono nelle prime tre settimane di
trattamento
• Sindrome Parkinson-simile: quadro clinico
sostanzialmente analogo al Parkinson idiopatico, con la
triade tremore-rigidità-bradi/acinesia.
Il trattamento e la profilassi si basano sull’impiego di
farmaci anticolinergici
• Reazioni Distoniche Acute: probabilmente dovute ad
un aumento compensatorio del release di Dopamina in
seguito al blocco recettoriale. Le manifestazioni cliniche
insorgono improvvisamente e consistono in crisi
oculogire, spasmi di torsione, trisma, etc.
Il trattamento di scelta è rappresentato dalla
somministrazione di BDZ (Diazepam 10 mg e.v.)
• Acatisia: la patogenesi è tuttora sconosciuta;
clinicamente si manifesta con irrequietezza motoria e
con la necessità di muovere continuamente le gambe.
Il trattamento si basa sull’impiego di BDZ e Propanololo.
riproduzione vietata
INDICAZIONI CLINICHE DEI FARMACI
ANTIPSICOTICI

Schizofrenia
 Disturbi Deliranti
 Disturbi Psicotici Indotti da Sostanze
 Sindromi Schizoaffettive
 Depressione con Sintomi Psicotici
 Fase Maniacale del Disturbo Affettivo Bipolare
 Sindromi Mentali Organiche (psicosi organiche,
demenza con disturbi del comportamento e/o agitazione
psicomotoria)
 Disturbi gravi di Personalità (paranoide, schizoide,
schizotipico, borderline)
 Disturbi Somatoformi Gravi
riproduzione vietata
CONTROINDICAZIONI ALL’USO DEGLI
ANTIPSICOTICI
(sono tutte relative)
Parkinsoniani: peggioramento del quadro
clinico
Cardiopatici: pericolo di slatentizzare oppure
aggravare disturbi del ritmo e della conduzione
Epilettici: abbassamento della soglia convulsiva
Epatopatici: ridotta metabolizzazione con
possibile accumulo e tossicità
Nefropatici gravi: ridotta escrezione con
possibile accumulo e tossicità
riproduzione vietata
ANTIPSICOTICI ATIPICI
L’imponenza degli effetti collaterali determinati dagli
Antipsicotici tradizionali, l’interesse sempre crescente
dedicato negli ultimi 15 anni ai sintomi cosiddetti
negativi della schizofrenia, nonché la sostanziale
inefficacia dei primi nei confronti di questi, ha sostenuto
ed alimentato gli sforzi da parte degli psicofarmacologi a
sperimentare molecole che potessero in qualche modo
rendere più complete ed articolate le possibilità
terapeutiche nei confronti della schizofrenia.
Si è venuta così a sostituire man mano una classe
eterogenea di farmaci antipsicotici che si differenziano
notevolmente da quelli tradizionali sotto il profilo
biochimico-recettoriale e clinico-terapeutico, per
questo definiti “atipici”
riproduzione vietata
GLI STABILIZZANTI DELL’UMORE
 Sali
di Litio
 Carbamazepina
 Valproato di Sodio
riproduzione vietata
SALI DI LITIO
Li Carbonato (carbolithium IFI cpr 150-300 mg o preparazioni
galeniche cpr e cps 300 mg) contiene circa 8.1 mEq di Li.
Li Glutammato esistono varie preparazioni (Lithium Bruco
cpr 600 mg e fino a poco tempo fa Lithium Negroni) ciascuna
compressa contiene 3.9 mEq di Litio.
Li Solfato (lithiofor) in compresse da 660 mg, ciascuna delle
quali contiene 12 mEq di Li
Esistono in commercio diversi altri sali di litio: acetato,
aspartato, citrato, gluconato, orotato.
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Indicazioni terapeutiche del Litio
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CONSOLIDATE (cioè accettate da clinici e ricercatori):
1) Trattamento dell’episodio maniacale;
2) Prevenzione delle recidive del disordine affettivo bipolare;
3) Profilassi della depressione unipolare.
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CONTROVERSE (cioè accettate solo da alcuni ricercatori e non da altri):
1) Trattamento dell’episodio depressivo maggiore in associazione agli ADT;
2) Terapia e profilassi dei disordini schizoaffettivi (in cui è marcata tanto la
componente affettiva che quella schizofrenica ed il decorso è nettamente
bipolare: sopratutto nei pz schizomaniacali).
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NON SUFFICIENTEMENTE VALIDATE (che non andrebbero prese in
considerazione dal medico pratico):
Trattamento dei sogg. schizofrenici con marcata agitazione psicomotoria in
associazione con NL, alcolismo, tossicodipendenze, nevrosi ossessive e
fobiche, anoressia mentale, aggressività degli oligofrenici.
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Modalità di impiego
Il trattamento con litio viene in genere iniziato con la
somministrazione giornaliera di due compresse da 300
mg di una preparazione convenzionale di Litio Carbonato
Dopo una settimana di trattamento, quando i livelli
plasmatici dello ione hanno raggiunto lo steady-state, va
effettuata la loro prima determinazione (con prelievo di
sangue a distanza di 12 ore dall’assunzione dell’ultima
dose).
Le successive determinazioni andranno effettuate
settimanalmente durante il primo mese, ad intervalli
mensili o bimestrali durante il primo anno, e più raramente
in seguito.
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Effetti collaterali del Litio
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TIROIDE
RENE
SISTEMA NERVOSO
METABOLICI
DERMATOLOGICI
CARDIOVASCOLARI
GASTROINTESTINALI
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