16/06/2015 Pag. 12 N.24 - 21 giugno 2015 SOTTO LA GUIDA DEL NUOVO DIRETTORE PEDRO ARMOCIDA, LA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA DI PESARO COMPIE 50 ANNI E 51 EDIZIONI: CON OMAGGI ALL’ILLUSTRE PASSATO, MA, SOPRATTUTTO, VOGLIA DI CONOSCERE IL PRESENTE E LE SUE PROSPETTIVE NAME ME DI GIULIO SANGIORGIO 50+1 questa è la cifra sul manifesto del festival, firmato da Shout (aka Alessandro Gottardo). Ovvero: 51ª edizione, ma 50 anni dalla nascita (con tanto di francobollo dedicato da Poste italiane), con un 1 che sa di ripartenza. La benemerita Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro, in mediapartnership con Film Tv, si presenta quest’anno con l’intenzione di celebrare il proprio passato, cosciente che nel farlo deve continuare a raccontare il presente e le sue prospettive: e allora, mentre si spengono le 50 candeline, si dedica un focus all’opera di Pier Paolo Pasolini, che del festival fu dal principio promotore: otto film, una tavola rotonda e un reading di Pierpaolo Capovilla della band Il teatro degli orrori, intitolato La religione del mio tempo, per dimostrare come PPP sia sempre contemporaneo. Un omaggio è poi ri12 FILMTV PIER PAOLO PASOLINI La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RACCORDI DI SGUARDO 16/06/2015 Pag. 12 N.24 - 21 giugno 2015 IL REGISTA TAYFUN PIRSELIMOGLU C’era una volta, e c’è ancora, in Anatolia Non è solo un regista - e uno dei maggiori, del cinema turco -, Tayfun Pirselimoglu. Classe 1959, esattamente come Nuri Bilge Ceylan, studia arti applicate, pittura e incisione, a Vienna. È pittore, dunque: una selezione dei suoi quadri sarà esposta alla Mostra internazionale del nuovo cinema. E romanziere, anche: otto libri, scritti tra il 1996 e il 2014, che in Turchia trovano riscontro di pubblico. I suoi film, cinque lunghi e un corto, tutti presentati a Pesaro in una personale, sono estranei alla distribuzione italiana, ma il corto My Uncle (1999) è stato premiato a Capalbio e a Milano, e I’m Not Him è stato uno dei coup de foudre a Roma 2013, dove è stato premiato per la miglior sceneggiatura. La sua è una poetica dall’andamento lento, discendente di Antonioni: realismo pittorico che sfocia nel teatro esistenziale, enigmi identitari e giochi del caso, mix di umori contrastanti, dal comico al tragico, anche insieme, nei toni mesti che contraddistinguono il cinema turco. G.S. INNOWHERELAND LA CITTÀ IDEALE CORPO CELESTE FILMTV 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato servato a un altro antico sostenitore del festival, Gianni Amico, con la presentazione del doc L’uomo Amico. L’1, il numero della ripartenza, è legato, soprattutto, a un cambio d’incarico, ovvero il ruolo di direttore della mostra, passato da Giovanni Spagnoletti al nostro Pedro Armocida. Che comincia il suo mandato (sotto l’egida del coordinatore del comitato scientifico Bruno Torri, tra i fondatori) considerando alla lettera il il nome della manifestazione. Perché è al nuovo cinema, italiano nello specifico, che è dedicato il maggior approfondimento: la sezione Esordi italiani - Gli anni dieci al cinema (20102015), a cui s’accompagna l’abituale pubblicazione targata Marsilio, fa il punto su certe tendenze dell’oggi nostrano, guardando ai debutti dell’ultimo lustro. Tra opere di fiction che fanno propri gli strumenti del documentario (da L’intervallo a Tir) alle nuove vie della commedia (da Diciotto anni dopo a Smetto quando voglio), film che sono una finestra sul Belpaese, sui suoi umori e i suoi dubbi (La città ideale, Sette opere di misericordia), squarci stranianti d’antropologia (N-Capace) e paesaggi dello spirito (Ananke di Claudio Romano, in prima mondiale). A corollario, un aggiornamento del focus del 2014 sull’animazione italiana. E poi: Lo squalo in piazza del Popolo, l’attualità della pellicola con il film d’oggi in Super 8, una selezione di sinfonie notturne (Victoria di Sebastian Schipper, Noite di Paula Gaitán e Nuits blanches sur la jetée di Paul Vecchiali, ospite del festival), Krzysztof Zanussi e il suo ultimo film, La dolce Siria di Ammar Al Beik, sguardi russi al femminile, programmatori come dj che mixano immagini nella notte del dopofestival, tavole rotonde sul nuovo cinema e le sue forme (tra cui un approfondimento sul video-saggio) e la personale di Tayfun Pirselimoglu (vedi box). Apre ogni serata la bellissima sigla di Chiara Malta, chiude il festival La nostra quarantena di Peter Marcias, con Francesca Neri, presidentessa della giuria di soli studenti chiamata a giudicare le sei opere in concorso, tra cui l’italiano Terra di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani. Il programma completo su www.pesarofilmfest.it Tv