Dako Levamisole Endogenous Alkaline Phosphatase

Dako
Levamisole
Endogenous Alkaline
Phosphatase Inhibitor
Codice X3021
Uso previsto
Per uso diagnostico In Vitro.
Questo prodotto è destinato all'uso nelle procedure di colorazione immunoistochimiche basate su AP (IHC) e di
ibridazione in situ (ISH). Può essere utilizzato su preparati cellulari, sezioni di tessuto congelate e sezioni di
tessuto fissate in formalina e incluse in paraffina.
Levamisole, Endogenous Alkaline Phosphatase Inhibitor consiste in una soluzione concentrata di levamisolo
che viene aggiunta al substrato o al tampone substrato dell'utente. Dopo avere aggiunto il levamisolo al
tampone substrato, il substrato viene preparato conformemente al protocollo dell'utente ed applicato al
campione.
Cenni introduttivi
Il prodotto è inoltre in grado di sopprimere la colorazione aspecifica dovuta all'attività endogena di FA nelle
procedure di colorazione IHC che si basano sul metodo della fosfatasi alcalina e ISH. Esso è stato testato con i
seguenti substrati AP: Fast Red (codici K0597 e K0699), New Fuchsin (codici K0596 e K0698), BCIP/NBT
(codice K0598) e BCIP/NBT/INT (codice K0599).
Fare riferimento alle Istruzioni generali per la colorazione immunoistochimica di Dako e/o alla sezione delle
istruzioni specifica del sistema di rivelazione in uso per quanto riguarda le procedure IHC:
(1) Principio della procedura, (2) Materiali necessari ma non forniti, (3) Conservazione, (4) Preparazione dei
campioni, (5) Procedura per la colorazione, (6) Controllo della qualità, (7) Risoluzione dei problemi,
(8) Interpretazione della colorazione, (9) Limiti generali.
Reagente fornito
15 mL di reagente inibitore della fosfatasi alcalina endogena (AP), contenente levamisolo e conservante.
Aggiungere una quantità sufficiente di Levamisole, Endogenous Alkaline Phosphatase Inhibitor al substrato o al
tampone substrato per ottenere una concentrazione finale di circa 0,0002 mol/L levamisolo (una goccia di
inibitore per mL di substrato).
Precauzioni
1. Per uso professionale.
2. Indossare indumenti di protezione personale adeguati, così da evitare il contatto con gli occhi e la pelle.
3. Smaltire la soluzione inutilizzata nel rispetto delle disposizioni locali, regionali e nazionali in materia.
Conservazione
Conservare a 2–8° C. Non congelare.
Non utilizzare dopo la data di scadenza stampata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in condizioni difformi
da quelle specificate, l’eventuale uso dovrà essere approvato dall’utente.1 Non sono stati osservati segni
evidenti che suggeriscano l'instabilità di questo prodotto, pertanto è opportuno analizzare un controllo positivo
e un controllo negativo insieme ai campioni dei pazienti. Qualora si ottenga una colorazione imprevista, che
non sia giustificata da un cambiamento delle procedure di laboratorio ma sia dovuta ad un probabile problema
del prodotto, contattare l’Assistenza Tecnica Dako.
Preparazione dei
campioni
Questo prodotto può essere usato su preparazioni cellulari quali strisci di sangue periferico, sezioni di tessuto
congelate e sezioni di tessuto incluse in paraffina e fissate in formalina.
Caratteristiche
prestazionali
Nelle procedure di colorazione IHC e ISH, si osserva una frequente attività endogena AP con i campioni.
L'attività endogena di FA è intensa in una serie di cellule e tessuti, tra i quali l'epitelio della vescica, la lamina
propria dell'ovaio, del rene e della ghiandola salivare.2 La FA intestinale è spesso presente negli orletti a
spazzola delle cellule epiteliali dell'intestino tenue.3 La FA placentare umana in genere è prodotta dai microvilli
del sinciziotrofoblasto della placenta.4 Nei preparati a base di strisci cellulari, la FA è presente in: neutrofili
segmentati, neutrofili a banda e metamielociti neutrofili. La fosfatasi alcalina può essere riscontrata anche nelle
cellule leucemiche della leucemia granulocitica cronica o acuta e in alcune reazioni della leucemia neutrofila.5
Durante la valutazione dei campioni di tessuto secondo le tecniche IHC o ISH con i metodi della fosfatasi
alcalina (FA), la presenza di fosfatasi alcalina endogena può oscurare la colorazione specifica dell'antigene
bersaglio. L'attività AP endogena può essere inibita dall'aggiunta al substrato di una soluzione di levamisole
nella procedura di colorazione IHC, senza causare una riduzione significativa della colorazione specifica nei siti
antigenici.6,7 Levamisole, Endogenous Alkaline Phosphatase Inhibitor è particolarmente utile su sezioni di
tessuto congelate per la soppressione dell'attività AP endogena, ma può anche essere utilizzato su
preparazioni cellulari e su sezioni di tessuto fissate in formalina e incluse in paraffina.
(113289-002)
301329IT_001 p. 1/2
Limiti specifici del
prodotto
L'AP intestinale non viene bloccata dall'uso di Levamisole, Endogenous Alkaline Phosphatase Inhibitor.
Bibliografia
1. Clinical Laboratory Improvement Amendments of 1988: Final Rule, 57FR7163. February 28, 1992
2. Ponder BA, Wilkinson MM. Inhibition of endogenous tissue alkaline phosphatase with the use of alkaline
phosphatase conjugates in immunohistochemistry. J Histochem Cytochem 1981; 29(8):981
3. Uchida T, et al. Immunohistochemical localization of placental and intestinal alkaline phosphatases.
DeLellis RA, ed. Advances in immunohistochemistry. New York: Masson Publishing 1984; 185
4. Groote GD, et al. Use of monoclonal antibodies to detect human placental alkaline phosphatase. Clin
Chem 1983; 29(1):115
5. Seiverd CE. Additional staining procedures. Seiverd CE, ed. Hematology for medical technologies.
Philadelphia: Lea & Febiger 1972
6. Boenisch T, Farmilo AJ, Stead RH. Handbook: Immunochemical Staining Methods. 3rd Edition. Dako 2001
7. Elias JM. Immunohistochemical methods: endogenous alkaline phosphatase activity. Immunopathology.
A practical approach to diagnosis. Chicago: ASCP Press 1990; 49
Edition 05/07
(113289-002)
301329IT_001 p. 2/2