1 Primo piano
13 febbraio 2010
06 luglio 2013
LA CULTURA DELL’ASCOLTO
E LE “ZONE DELLA
CURIOSITÀ” DI AIRAN BERG
Andrea Colella
pag. 7
1
Lecce
SALDI 2013, DA CONFESERCENTI
LECCE ECCO I CONSIGLI
PER GLI ACQUISTI
Oriana Rausa
pag. 10
Settimanale
d’informazione del Salento
Anno XII n. 513
06.07.2013
PRIMO PIANO
Roba
da ricchi
34,5 ore sott’acqua: nuovo record
mondiale per Paolo De Vizzi
Stefano Manca
pag. 8
CULTURA
San Cataldo e il Porto di Adriano: quando
Lecce era il centro del Mediterraneo
Rosy Paticchio
pag. 19
SPETTACOLO
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Manu Chao protagonista di
“Salento Sun Days” al Parco Gondar
Angela Leucci
pag. 20
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06 luglio 2013
3
OPINIONI
06 luglio 2013
Editoriale
Gas e petrolio
sotto i mari del Salento
^=mçêí~=k~éçäá=îÉåÇáí~=ÇáêÉíí~=Çá=Ö~ÇÖÉí=éÉê=~Çìäíá= La lucerna
a cura di fra Roberto Francavilla
di Giovanni Nuzzo
Adriatico meridionale e alto Jonio come in Texas.
Ormai è certo: i mari che bagnano la Puglia sono
ricchi di idrocarburi e c’è il rischio che nascano
grandi piattaforme off shore. La prima arteria sottomarina è stata già tracciata dal Consorzio Tap
(Trans Adriatic Pipeline), una grande società proveniente dalla Svizzera, Norvegia e Germania. La
gara per il gasdotto è stata approvata nei giorni
scorsi dal Consiglio del Ministri, che ora avvierà
il procedimento amministrativo per la valutazione
dell’impatto ambientale dell’opera terminale nella zona di San Foca nel territorio di Melendugno.
C’è da dire che la procedura non prevede il parere
vincolante né della Regione Puglia, né tanto
meno del Comune interessato su cui sfocia il gasdotto. Un iter anomalo rispetto ad altri progetti
di natura ambientale ed energetica. E allora
cosa può fare un ente locale di fronte a questa doccia fredda sul territorio salentino? C’è da aggiungere poi che il Salento non è stato mai interessato da queste infrastrutture così complesse.
Ci auguriamo che il nostro turismo non subisca
danni incalcolabili e che l’approdo del gasdotto proveniente dalla Turchia, attraverso la Grecia, Albania
e canale d’Otranto, abbassi i costi almeno nella
nostra Provincia di Lecce del consumo del gas.
Ma se la linea del gas è stata già tracciata, i sondaggi nel sottosuolo marino documentano che la
Puglia è ricca di idrocarburi quanto il Texas, risorse
che si trovano principalmente in mare, e devono
essere estratte (o meglio “coltivate”) da grandi piattaforme off shore. E non passerà molto che si darà
inizio alle attività estrattive, poiché è noto che tutto il gas che importiamo proviene dall’ex Unione
Sovietica, ecco la ragione perché i magnati russi
non sono ricchi per caso. Anche per questo settore auspichiamo che i nostri mari e le nostre terre non siano zone di conquista delle multinazionali.
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Ritardi della pubblica amministrazione e sanzioni:
ci prendono per i fondelli
Gli elogi per il decreto legge 69,
cosiddetto del “Fare”, sono
un po’ ovunque, in modo tale
che le sorti per il risanamento
del Paese sembra che trovino lì
proprio un punto di partenza.
Le sanzioni per il ritardo dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni sono di 30 euro
per ogni giorno, con un massimo di 2mila euro che -sicuramente- mai la PA riconoscerà
subito e, quindi, varrà la pena
fare una causa per un importo
del genere? Non solo, ma si
tratta di una norma sperimentale che, se non piacerà a chi di
dovere non è escluso che tra 18
mesi verrà abolita.
Ma ecco dove noi contribuenti veniamo presi per i fondelli in
modo scientifico: si legge nel decreto “nel caso emergano criticità, le pubbliche amministrazioni potranno individuare
termini procedimentali più adeguati alle loro esigenze organizzative”. Cioè il termine ordinario di 30 giorni entro cui la
PA deve soddisfare le richieste
del contribuente, potrà essere allungato a 180. Fulgido esempio
di certezza del diritto e della
pena a go-go, di arroganza e
violenza istituzionale.
Quello che fa più preoccupare
è che il legislatore, consapevole che le casse della PA potrebbero collassare nell'applicazione di una norma che sanzioni
i ritardi, invece di intervenire
alla radice di questi ritardi, ritiene opportuno prendere per i
fondelli i contribuenti, facendo
non solo credere ciò che non
c’è, ma non rendendosi conto
che una simile normativa potrà
solo aggravare l'attuale situazione comatosa della PA, soprattutto per l'intensificarsi del
rapporto di sfiducia da parte dei
contribuenti.
Associazione per i Diritti degli
Utenti e Consumatori - Lecce
Il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a
due a due dinanzi a sé. “In
qualunque luogo entriate prima dite Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio
della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi”.
Oltre i dodici apostoli, il Signore Gesù designò
settantadue discepoli per inviarli a due a due nelle strade del mondo. Alcuni di questi li conosciamo per nome, come Luca e Marco, i quali
ci hanno donato i rispettivi Vangeli e gli “Atti degli Apostoli”. Questa pagina di Vangelo mise la
ali ai piedi a Francesco d’Assisi, quando sentendola proclamare e commentare nella chiesetta di San Damiano, esclamò: “Ecco quello che
voglio, quello che bramo e desidero fare con tutto il cuore”.
Un ardore apostolico che da 800 anni muove
non solo i Francescani, ma tutti quanti coloro che
nell’Anno della Fede e della Nuova Evangelizzazione, rispondono agli appelli di Papa Benedetto e Papa Francesco e vanno sino agli estremi confini della Terra ad annunciare il Vangelo
della pace. Non si tratta di garantire assenza di
guerre, ma promuovere giustizia e verità tra popoli e nazioni con un cuore abitato da Dio e testimoniato in gesti concreti di solidarietà.
Amici di Belpaese, mi recherò in questo mese
pellegrino in quella terra dove la pace fu proclamata per la prima volta dagli angeli sulla grotta di Betlemme e dal Cristo risorto annunciata
nel Cenacolo di Gerusalemme ai discepoli,
spaventati perché credevano di vedere un fantasma.
È Cristo stesso che li rassicura, chiedendo a Tommaso di constatarlo di persona; l’apostolo, vedendo e toccando le piaghe del Signore, esclamò: “Signor mio, Dio mio”, regalandoci un’autentica professione di fede in Cristo morto e risorto.
Il Signore Gesù, re di pace, è vivo nella Chiesa,
sta a noi ascoltarlo e seguirlo.
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06 luglio 2013
in copertina
Roba da ricchi
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“Non se ne è accorto nessuno. Ma presto se ne accorgeranno i malati di cancro. Perché, in barba alla
Costituzione, per la prima
volta nel nostro Paese, le autorità sanitarie hanno deciso che ci sono malati di tumore ricchi che avranno
accesso a due farmaci oncologici, e quelli poveri che
dovranno fare senza”. Così
la giornalista de L’Espresso
Daniela Minerva inizia il
suo articolo pubblicato in
rete lunedì scorso.
La denuncia è senza mezze
misure: l’Agenzia Italiana
per il Farmaco (Aifa), l’ente che ha il compito di dare
il via libera all’utilizzo dei
prodotti farmaceutici nel
nostro Paese, ha autorizzato il 27 maggio scorso il
commercio di due nuovi
farmaci antitumorali di riconosciuta efficacia, il Pertuzumab (Roche) e l’Aflibercept (Sanofi-Aventis), ma
a totale carico del paziente,
senza quindi la possibilità di
essere rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale: chi
vorrà curarsi dovrà quindi
sborsare, per il Pertuzumab, 6mila euro per le prime due somministrazioni e
poi 3mila euro ogni tre settimane; per l’Aflibercept,
4mila euro ogni tre settimane.
La notizia ha naturalmente
generato un coro unanime
di proteste da parte di addetti ai lavori e utenti dei social network, che hanno
puntato il dito contro la
scelta scellerata da parte
del Ministero della Salute di
inserire in fascia C (a pagamento) un farmaco anticancro e dunque salvavita,
da fascia A. L‘ex ministro
Renato Balduzzi, infatti, nel
novembre 2012 ha stabilito
che i farmaci non ancora
ammessi al rimborso del
Servizio Sanitario Nazionale ma verificati come efficaci dalle autorità sanitarie, potessero essere venduti in farmacia a totale carico del paziente.
Se è vero -come è vero- che
l’Aifa ha agito secondo legge, è vero anche che è una
legge ingiusta che favorisce
chi ha le possibilità econo-
miche di permettersi cure
costose. Cure che dovrebbero essere a disposizione di
tutti, proprio per la natura
delle malattie per le quali
sono state prodotte. E se
l’oncologo Giuseppe Serravezza invita alla cautela,
assicurando che i principi
attivi alla base dei due farmaci sono presenti in altri
medicinali già in commercio
e rimborsati dal Ssn, lo stesso condanna questo modo
di agire da parte delle istituzioni, preoccupate spesso
più della burocrazia o come denunciano dal Tribunale dei Diritti del Malato di Lecce- del business
dell’industria farmaceutica,
tralasciando invece l’elemento più importante: il
paziente, il suo benessere, il
suo diritto ad essere informato e a ricevere le migliori cure possibili.
Tutto questo a dieci anni
esatti dalla scomparsa del
dottor Luigi Di Bella, che
ancora continua a far parlare di sé e le cui intuizioni
sembrano ricevere oggi il
giusto riconoscimento.
“La salute dei pazienti deve venire prima di tutto.
Ma attenzione a creare allarmismi”
Pertuzumab
L’oncologo Giuseppe Serravezza si dimostra cauto verso la vicenda dei due farmaci a pagamento, ma
giudica un grave errore la messa in commercio degli stessi prima della conclusione dell’iter necessario
per la loro distribuzione gratuita
Da sempre ha posto il paziente al
di sopra di tutto e ha fatto della lotta al cancro la sua ragione di vita.
Lui è Giuseppe Serravezza (nella
foto), primario del reparto di Oncologia dell’ospedale di Casarano
e presidente della sezione leccese
della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
Quando lo abbiamo contattato
aveva appena preso visione dell’articolo pubblicato dall’Espresso,
ma le informazioni in esso contenute non hanno del tutto convinto l’oncologo salentino che, con la
sua consueta disponibilità, è intervenuto su questo delicato argomento.
Dottor Serravezza, come ha preso
la notizia dei due costosissimi farmaci antitumorali, non a carico del
Servizio Sanitario Nazionale? Crede anche lei che chi è povero è destinato a morire?
Prenderei con le pinze quanto
pubblicato dall’Espresso. Il nostro Servizio Sanitario è uno dei più
garantisti che esistano al mondo e
forse proprio quest’ultimo aspetto rappresenta la sua unica pecca;
il suo armamentario contiene infatti troppi farmaci che non hanno un’efficacia certa e che purtroppo vengono erogati. Il nostro
Sistema Sanitario andrebbe anzi
addirittura smagrito.
Quali informazioni contenute nell’articolo non la convincono?
In realtà mi sono subito venuti in
mente altri articoli simili pubblicati
in passato e per i quali si è poi saputo essere stati influenzati da
pressioni delle stesse aziende farmaceutiche che volevano premere
sulle autorizzazioni, sfruttando
appunto i mezzi di comunicazione
ma anche le associazioni dei malati. Queste autorizzazioni devono
però essere rilasciate con molta
cautela, a tutela e a garanzia dei pazienti. Ripeto, il nostro Servizio Sanitario è di manica larga e non ha
una regolamentazione rigida e rigorosa come quella di altri paesi,
prima fra tutte quella inglese.
Si è informato sulle caratteristiche dei due farmaci in questione,
il Pertuzumab della Roche e
l’Afibercept della Sanofi-Aventis?
Conosco le molecole di cui si parla e i corrispettivi documenti scientifici sono ora al vaglio; si tratta,
però, di settori dove già abbiamo
un armamentario molto importante, con molecole simili e molto
costose, ma la cui efficienza e sicurezza sono validate da anni di
esperienza. Non ci troviamo in un
terreno desertico quindi, ma davanti non abbiamo nemmeno una
nuova cura.
La messa in vendita a pagamento
dei farmaci risponderebbe ai dettami del ministero Balduzzi. Cosa
ne pensa?
Aflibercept
Non sono assolutamente d’accordo con questo provvedimento.
Anticipare la vendita a pagamento dei farmaci, cioè inserirli nella
cosiddetta fascia C, prima che
venga approvata l’introduzione
nel prontuario per la distribuzione gratuita in fascia A può creare
degli equivoci. Occorrerebbe invece
aspettare la conclusione dell’iter
tradizionale, che termina con i ri-
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06 luglio 2013
in copertina
“Garantire la parità nell’accesso alle cure”
Forte presa di posizione del Tribunale dei Diritti del Malato, che accusa le istituzioni mettere in secondo piano le
esigenze dei pazienti rispetto agli interessi personali e di bilancio
Pagare migliaia di
euro mensili per delle cure di cui si ha diritto è una prospettiva che ha indignato
la presidente provinciale del Tribunale
per i Diritti del Malato, Anna Maria De
Filippi (nella foto):
“Questo accade perché abbiamo legislatori che legiferano
scriteriatamente e perché l’ex
ministro Balduzzi ha deciso nel
novembre 2012 che i farmaci di
nuova generazione, non ancora
ammessi al Ssn ma verificati
come efficaci dalle autorità sanitarie, potevano essere distribuiti dalle farmacie a pagamento; ciò avviene solo in Italia. Ci chiediamo, quindi, se
questi due farmaci cosiddetti
‘salvavita’ siano veramente tali
rispetto a quelli somministrati
finora o se non siamo alle solite eclatanti annunciazioni per
creare pseudo-discriminazioni
sociali, più di quelle che la popolazione sta vivendo con la crisi, magari a favore di lobby che
hanno il proprio interesse”.
Anna Maria De Filippi spiega
come i malati siano privi di certezze: “Non possono essere costretti ad inseguire terapie al-
ternative; ognuno
deve è libero di scegliere, fermo restando che i malati devono continuare ad
avere cure collaudate e validate nel tempo. Diversamente
non è possibile che i
cittadini vivano una
situazione di costante incertezza circa i propri diritti nell’ambito delle prestazioni sanitarie e
non può essere prassi di un
paese civile non assicurarle ai
malati di cancro, tutti nella
stessa barca: bambini, anziani,
malati cronici, disabili, non abbienti e agiati”.
Nel mirino l’intero Sistema Sanitario: “Risparmiare nella Sanità significa organizzare un
sistema più razionale e sicuro e
non lesinare le cure a chi è malato, che ha il diritto di trovare in servizi e strutture sanitarie
la possibilità di guarire o migliorare stato di salute e qualità della vita. Per l’accesso alle
cure il cittadino non dovrà più
caricarsi altri oneri oltre alla
gravità della malattia. La ridu-
zione dei posti letto di Oncologia, poi, ha tolto la certezza del
ricovero e della cura”.
La De Filippi spiega poi come in
merito “Cittadinanzattiva Onlus Puglia - Tdm” abbia già presentato una petizione parlamentare e che sulla base degli
sviluppi si muoveranno a tutela e difesa dei malati come da 38
anni stanno facendo in Italia. Il
più pesante affondo è per le istituzioni: “Anche le Regioni non
hanno preso una posizione in
merito a questi farmaci, tanto
meno quelle strozzate dal piano
di rientro come la Puglia, dove
molti tagli si sono fatti nel
nome della spending review, e
a causa di tutte le ruberie fatte
dai falsi invalidi e altri furbi con
la complicità di operatori istituzionali corrotti; per cui tra
corrotti, corruttori e corruttele
varie si è giunti a non erogare
servizi essenziali pur continuando con i soliti sprechi”.
L’ultima battuta al veleno è per
il ministro alla Salute, Lorenzin:
“Dopo la morte di Francesco, 8
anni, per cancro, ha avuto il coraggio di dire Tumori in Campania? Dipende anche dagli stili di vita; con questo abbiamo
messo la cornice al quadro”.
(A.C.)
A 10 anni dalla scomparsa Luigi
Di Bella fa ancora parlare di sé
sultati delle procedure necessarie per la distribuzione gratuita del farmaco. Si tratta di
un percorso spesso molto lungo, ma che non
è stato pensato per ostacolare la fruibilità da
parte del malato, bensì proprio a sua tutela e garanzia, per permettere cioè l’utilizzo
di un farmaco di comprovata validità ed efficacia.
Dottor Serravezza, lo scorso 1° luglio cadeva
il decennale della morte del dottor Luigi Di
Bella e proprio negli ultimi mesi sembra che
parte della comunità scientifica italiana
abbia in qualche modo ‘riabilitato’ il suo lavoro. Lei si è sempre schierato contro la somministrazione del metodo Di Bella. Qual è
oggi la sua opinione?
Non cambio assolutamente la mia visione
contraria a quella terapia. Alcuni farmaci del
protocollo Di Bella vengono usati da oltre
quarant’anni perché fanno parte dell’armamentario della buona pratica clinica; affermare poi che siano miracolosi è una follia, ma sono utili per alleviare le sofferenze
della malattia e controllare lo stato generale
del paziente. Non solo: come ho avuto modo
di ripetere più volte, la cura Di Bella sembrava funzionasse perché moltissimi pazienti
si sottraevano in questo modo ad alcuni abusi provenienti da particolari trattamenti
aggressivi e tossici molto in voga un tempo.
Alessandro Chizzini
Aumentano i riconoscimenti dell’efficacia del metodo Di Bella da parte di
esponenti della comunità scientifica italiana e internazionale
La notizia diffusa da L’Espresso non
può non farci venire in mente le dichiarazioni che il dottore Giuseppe
Di Bella (nella foto in insieme al padre Luigi) ha rilasciato a Belpaese
del 21 aprile 2012. In quell’occasione, il medico modenese, che ha
accolto e sta portando avanti l’eredità lasciatagli dal padre Luigi,
ebbe parole molto dure con le
quali spiegò lo scetticismo delle istituzioni politiche e della comunità
scientifica nei confronti della terapia elaborata dal padre, nonostante le numerose guarigioni da
patologie tumorali, talvolta di grave entità. A nostra precisa domanda, Giuseppe Di Bella rispose così:
“Purtroppo, a mio parere le ragioni che spiegano questa mancanza
di fiducia nel metodo Di Bella hanno poco di tecnico e scientifico. La
salvaguardia del potere, del prestigio e degli interessi dei circoli di
potere che gestiscono la medicina
e la più ricca delle malattie, il cancro: queste sono le motivazioni
principali che spiegano lo scetticismo nei confronti del metodo ela-
borato da mio padre”.
Un affondo pesante quello del medico modenese che può essere benissimo collegato con le informazione diffuse da L’Espresso. D’altronde, è questa la prima motivazione che viene in mente per giustificare la messa in vendita di
due costosissimi farmaci anticancro e salvavita a totale carico del paziente e non del Sistema Sanitario
Nazionale.
Negli ultimi mesi sembra, però,
che la tanto discussa terapia messa a punto da Luigi Di Bella (di cui
lo scorso 1° luglio ricorreva il decennale della morte) sia stata in
qualche modo “riabilitata” da alcuni
esponenti della comunità scientifica. Giuseppe Di Bella aveva già
avuto di spiegare come la famosa
sperimentazione del 1998, autorizzata dall’allora ministro della
Salute Rosy Bindi, sia stata invalidata dai verbali di Nas e di commissioni oncologiche che avevo riscontrato numerosi anomalie durante l’applicazione.
Nello scorso gennaio, invece, l’
”International Journal of Molecular
Science” ha pubblicato uno studio
sulle proprietà antitumorali della melatonina, una sostanza che Luigi Di Bella considerava fondamentale nella somministrazione della sua terapia. Si tratta dello stesso elemento di cui
Commissione Unica del Farmaco
bloccò la diffusione nel 1996, stabilendo anche severe sanzioni per
i medici che l’avessero prescritta o
somministrata. E pare che anche il
dottore Umberto Veronesi, direttore dell’Istituto Europeo Oncologico
di Milano, da sempre
contrario al metodo Di
Bella, abbia in qualche
modo riconosciuto una
certa efficacia della
cura del dottore modenese.
Una serie di apprezzamenti che hanno
dato il sorriso a Carlo
Madaro (nella foto),
l’ex pretore di Maglie che portò alla
ribalta nazionale il ‘caso Di Bella’:
“Stanno rivalutando un’intuizione
del professore, secondo cui il cancro si può combattere rafforzando
le difese immunitarie dell’organismo. Questo era il suo principio rivoluzionario che ha permesso a
molti malati di guarire. Tutte le
istituzioni sanitarie italiane hanno
invece avuto un atteggiamento di
chiusura verso un dottore che solo e gratuitamente aiutava gli
ammalati. E io stesso
ho visionato documentazioni cliniche
che testimoniavano i
risultati eccezionali
della cura, anche in
presenza di patologie
gravissime”.
(A.C.)
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06 luglio 2013
primo piano
AL VIA A LECCE E BRINDISI LE "ZONE DELLA CURIOSITÀ - LABORATORI URBANI APERTI CREATIVI"
La cultura dell’ascolto,
secondo Airan Berg
Il coordinatore artistico di “Lecce Capitale Europea della Cultura 2019” ha
inaugurato in questi giorni una serie di incontri con cittadini e operatori di vari
settori al fine di elaborare al meglio, attraverso il dialogo condiviso, la sua
proposta per la candidatura della città
A cura di Andrea Colella
Una cosa è certa: Airan Berg ci crede davvero. Lui crede che Lecce abbia i numeri per candidarsi a diventare Capitale Europea della Cultura per il 2019 e che possa competere validamente le altre concorrenti, grazie anche al
sostegno di Brindisi. E crede anche che il modo
migliore di conoscere a fondo punti di forza
e punti di debolezza di questa città e dei suoi
abitanti sia quello di incontrare i cittadini, gli
operatori dei vari settori professionali e i rappresentanti istituzionali, ascoltandone le idee,
le istanze, i dubbi (tanti) e le certezze (poche).
Tutto questo per essere in grado di elaborare
al meglio il dossier di candidatura che dovrà
essere presentato al Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea entro il 20 settembre prossimo.
Se quello che occorre fare è “Reinventare EUtopia”, la strada scelta da Berg è dunque quella della ‘democrazia partecipata’, utile per colmare un divario che nel corso degli anni si è
venuto a creare tra cittadini e istituzioni.
Dopo un interessante incontro informale
svoltosi lunedì scorso presso il Museo Storico di Lecce, mercoledì 3 luglio si è svolto (sempre al Must) il primo di dodici incontri in programma entro la fine del mese, di cui due nella città di Lecce, due in quella di Brindisi, cinque nel territorio provinciale leccese e tre in
quello provinciale brindisino, dal titolo “Zona
della Curiosità - Laboratorio Urbano Aperto
Creativo (LUAC)”. Ad Airan Berg abbiamo
chiesto che idea si è fatta finora e se è convinto
che Lecce possa conquistare l’ambito riconoscimento.
Berg, qual è il significato di questi incontri con
i cittadini di Lecce?
Avevamo bisogno di capire, di comprendere
a fondo come la gente percepiva e viveva il pro-
prio territorio e abbiamo scelto di dialogare con
i cittadini e gli amministratori, in maniera sia
informale che formale, negli spazi pubblici in
occasione delle “Zone della curiosità” ma anche nelle strade e attraverso il sito web
www.lecce2019.it dove è possibile inviare le
proprie idee. Abbiamo scelto di dialogare anche con i bambini perché sono loro che hanno le migliori idee: perché Lecce è il loro futuro, la “loro” Capitale della Cultura. Questa
è una grande opportunità di fare cose che necessitano di essere fatte in questa città. Io credo molto nel “sapere condiviso” e il dialogo
è lo strumento migliore per ottenere questo risultato. Occorre pensare oltre, superare i nostri confini mentali, lavorare insieme. Avere la
consapevolezza di quello che questa città è e
quello che potrebbe essere. E in che modo potrebbe essere così.
Quali criticità sono state evidenziate finora nel
corso degli incontri?
Tante. Dal problema dei trasporti insufficienti o inefficaci (come il filobus), alla questione
del centro storico della città che dovrebbe essere chiuso al traffico, alla necessità di valorizzare il patrimonio storico del territorio di
Lecce, come le testimonianze messapiche e romane, al di là del Barocco. Una delle domande che vengono fatte più spesso nel corso delle “Zona della Curiosità” è: “Volete restare a
Lecce?”. La risposta è quasi sempre la stessa:
“Sì, vorremmo restare. Ma non ci sono le opportunità di lavoro”. Il dossier di candidatura deve essere onesto ed è molto difficile per
gli amministratori locali dire cosa funziona e
cosa no. Il progetto “Capitale Europea della
Cultura per il 2019” non può risolvere i problemi di Lecce, ma può creare un nuovo modo
di conoscere e vedere le cose, prospettando in
Un momento dell’incontro di lunedì scorso al Must di Lecce
questo modo un approccio diverso ai problemi e alle relative soluzioni.
Crede davvero che la città di Lecce abbia i numeri per diventare Capitale Europea della Cultura per il 2019?
Io penso di sì. Ho conosciuto in questi giorni
persone fantastiche: Lecce ha una società civile molto forte e molto creativa. Il problema
è il gap esistente tra questa e le istituzioni. Dunque parte del compito di questo progetto sarà
cercare colmare questo dislivello. Se Lecce vuole diventare Capitale Europea della Cultura le
istituzioni e la società civile devono necessariamente lavorare insieme; ci sono molte iniziative in città, ma molte sono poco visibili e
ognuno tende a “combattere” per sé stesso.
Ora non è più tempo di combattere, occorre
collaborare e rendere visibile l’invisibile. Ogni
persona può essere portatrice di cultura in senso lato: questo è il “vostro” progetto, io sono
solo un mediatore. Poi c’è il sostegno di Brindisi, che è molto importante non solo per le infrastrutture ma perché dimostra che amministratori provenienti da ambiti politici differenti
possono lavorare insieme. Perché la cultura intesa come “capitale culturale” deve andare oltre gli orientamenti politici.
Da Israele all’Europa: una
vita all’insegna della cultura
Airan Berg, nato a Tel
Aviv, ha maturato la
prima esperienza teatrale a Broadway (New
York City) come assistente di Harold Prince.
In Austria, ha diretto
numerose realtà teatrali tra cui il Burgtheater di Vienna; è
stato direttore in residenza presso il Schillertheater a Berlino e il cofondatore di Ohne Grenzen Theater e Die Macht
des Staunens, un festival internazionale di teatro di figura.
Dal 2001 al 2007, Berg è stato amministratore delegato e direttore artistico della Schauspielhaus Wien e successivamente direttore
artistico della sezione performing art di Linz09
per la candidatura di Linz a Capitale Europea della Cultura per il 2009.
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06 luglio 2013
primo piano
Paolo De Vizzi,
l’uomo dei record
Il 39enne di Manduria, diversamente abile dal 1996, ha conquistato
il primato mondiale di permanenza sott’acqua, dopo un’immersione
di oltre 34 ore nel mare di Santa Caterina
Foto: Repubblica.it
Ancora un altro record. Ed a Santa Caterina di Nardò è di nuovo festa. Proprio qui infatti lo scorso 30
giugno Paolo De Vizzi, 39 anni, originario di Manduria, ha conquistato
il suo ennesimo primato di permanenza sott’acqua. Diversamente
abile a causa di un incidente stradale
che 17 anni fa lo ha parzialmente
paralizzato, De Vizzi ha trascorso 34
ore a una profondità di circa 10 me-
tri. Per la precisione, il cronometro
segnava 34 ore e 30 minuti. Un record che finora custodiva un normodotato, che si era fermato a 32
ore.
Paolo si è immerso lo scorso venerdì
28 giugno, tuffandosi dal gommone “Hurricane” dell’Esercito Italiano. E proprio tra le Forze armate De
Vizzi ha trovato entusiasti sostenitori: i reparti speciali dei paracadu-
tisti lo hanno supportato, assieme a
medici subacquei e personale specializzato, anche nelle fasi di emersione e ricondizionamento. Domenica mattina, poi, è esplosa la festa:
De Vizzi è riemerso alle dieci. Ad attenderlo, oltre ai suoi genitori visibilmente emozionati e al suo staff di
tecnici e amici, c’era un pubblico di
appassionati giunti da tutta Italia.
Troupe televisive, giornalisti, medici e semplici curiosi in questi anni si
sono affezionati alle imprese “abissali” di questo caparbio tarantino.
Ma cosa ha fatto De Vizzi sott’acqua per tutto questo tempo? La risposta è semplice: tutto ciò che si fa
“sulla terraferma”. Ha “scarrozzato” a bordo di uno scooter subacqueo, ha giocato a dama ed ha accolto i suoi amici sub che andavano a trovarlo. Ha ovviamente pranzato e cenato, nutrendosi di frutta
e verdura attraverso dei tubi che gli
consentivano di ingerire liquidi. E,
dopo pranzo e cena, la pennichella.
Sott’acqua infatti Paolo ha avuto anche il tempo per riposare. E, soprattutto, per svolgere attività motoria. Ed è proprio questo forse
l’aspetto più bello ed entusiasmante di questa vicenda. De Vizzi infatti
in acqua deambula normalmente,
senza l’aiuto di sedie a rotelle o altri supporti.
Il mare dunque diventa un fedele
compagno di viaggio in grado di abbattere ostacoli e barriere. Proprio
su questo aspetto si è soffermato il
maggiore Vincenzo Lipari del
185esimo Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi: “La nostra vicinanza a questa attività -ha
spiegato l’ufficiale- nasce dalla comunione di intenti che contraddistingue la vita di Paolo e quella del
nostro lavoro. Entrambi cerchiamo
ogni giorno di superare i limiti fisici e mentali che le nostre attività
quotidiane ci portano ad affrontare riuscendo, nella maggior parte dei
casi, nel nostro intento”.
Ad applaudire De Vizzi nella sua impresa a Santa Caterina c’era anche
il ventimigliese Michele Geraci, detentore del record mondiale di immersione (212 metri). Insomma,
una vera e propria festa, che tra l’altro ha portato le acque cristalline di
Santa Caterina nelle home page di
tutti i giornali italiani. Ed un evento che trasmette soprattutto uno
straordinario messaggio, contenuto
nelle parole pronunciate da Paolo
appena uscito dal mare: “Alla ventesima ora purtroppo si è allagata la
muta e quindi ho dovuto lottare con
l’ipotermia per 16 ore. Cercavo di
non pensare al freddo e alla fine ce
l’ho fatta. Spero di ritornare presto
in acqua”. Una tenacia, appunto, da
record.
Stefano Manca
Tenacia, passione e qualche “angelo custode”:
ecco i segreti dei suoi successi
Ad oggi sono tre i record mondiali detenuti da Paolo De Vizzi. Il primo lo ottiene
nel 2011, quando supera i 62 metri di
profondità in un’immersione con bombola caricata ad aria. Il secondo risale ad
un anno fa: la “location” è sempre Santa Caterina. Qui Paolo se ne sta in immersione prolungata per 20 ore. Numeri
da campione, ma che sembrano una
‘passeggiata’ rispetto all’ultimo record
conquistato qualche giorno fa, quando
la sua permanenza sott’acqua è di 34 ore
e 30 minuti.
Ma oltre ad una personale e straordinaria
forza di volontà, dietro questi successi c’è
anche un altro nome. È quello di Andrea
Costantini, istruttore del “Diving Costa del
Sud” di Santa Caterina, che ha preparato
sin dall’inizio l’impresa di De Vizzi. Paolo ha conosciuto Andrea tre anni fa e da
allora non esita a ringraziarlo ad ogni occasione. Arrivando a definirlo, al termine di quest’ennesima scommessa stravinta, “un angelo custode”.
(S.M.)
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lecce
Saldi 2013, da Confesercenti
ecco i consigli per gli acquisti
Se pur tra previsioni sconfortanti, il 6 luglio ripartono i saldi estivi a Lecce
e dall’associazione di categoria arriva un codice etico e un decalogo
per gli operatori commerciali
Nella speranza di attirare gli acquirenti molti negozi della città di Lecce hanno anticipato i
saldi con sconti del 20-30%
esposti in vetrina, ma la data ufficiale di apertura dei saldi estivi è sabato 6 luglio e le aspettative dei commercianti si scontrano già con le percentuali negative stimate: il Codacons prevede un calo in Puglia del 21%
di incassi rispetto l’anno precedente. È una tendenza che registrerà un nuovo record, con la
metà delle famiglie che non potrà permettersi di acquistare
beni non di prima necessità.
In questo clima Confesercenti
ha diffuso una nota con il codice deontologico per gli operatori che devono comunicare i
saldi al Comune almeno 5 gior-
ni prima indicando: la data di
inizio e la durata della vendita;
i prodotti oggetto della vendita;
la sede dell’esercizio; la modalità di separazione dei prodotti offerti a saldo da tutti gli altri. Ha inoltre stilato un decalogo del buon commerciante tra
cui spicca una regola di particolare interesse: rendersi disponibili a sostituire la merce
anche se acquistata nel periodo
dei saldi. Quindi attenzione, il
negoziante è obbligato alla sostituzione se il capo è difettoso.
Nel caso in cui il prodotto è finito in magazzino l’acquirente
ha diritto alla restituzione dei
soldi e il limite massimo del
cambio è due mesi.
Tra le altre regole del decalogo
troviamo: evidenziare l’oscilla-
zione dello sconto praticato
(es. dal 20% al 50%), non esibire sconti generici riferiti poi
soltanto ad alcuni articoli, evidenziare il prezzo originario e
quello scontato dei prodotti
posti in saldo. E ancora, accettare pagamento con bancomat
e carte di credito se il negozio
esibisce l’indicazione della stessa modalità; rendere visibile
l’interno del negozio, effettuare le riparazioni, se richieste dal
cliente e indubbiamente usare la
massima cortesia. Per i consumatori, le associazioni di categoria ricordano di diffidare della merce che non si può provare e di rivolgersi al Codacons o
ai Vigili urbani se si pensa di essere incappati in una truffa.
Oriana Rausa
Ad Antonio Caprarica
il Premio Apollonio 2013
Torna a Lecce per la nona edizione il prestigioso
premio ideato e promosso dai fratelli Marcello e
Massimiliano Apollonio. Il Premio Apollonio
vanta ospiti illustri e volti noti e si è sempre contraddistinto per l’attenta selezione dei vincitori,
tra cui Sergio Rubini, Ferzan Ozpetek, e Giuliano
Sangiorgi e nasce con l’idea di promuovere e
valorizzare il territorio attraverso i talenti che
sono riusciti a esprimersi con successo.
Venerdì 12 luglio presso il chiostro del Rettorato
dell’Università del Salento sarà premiato il noto
giornalista e saggista di origini leccesi Antonio
Caprarica, con il Premio Apollonio 2013. Il volto
familiare della Rai che per vent’anni è stato l’inviato all’estero per le sedi di Mosca, Parigi, del
Medio Oriente e attualmente corrispondente da
Londra, sarà premiato come rappresentante di
un’Italia colta, seria e vincente. Ad accoglierlo,
con la sua ironia raffinata, l’attore e conduttore
televisivo Neri Marcorè che quest’anno è anche
il direttore artistico del Premio.
(O.R.)
“Frigole non sia dimenticata dalle istituzioni”
Le criticità del territorio messe in luce dal Comitato Unitario per lo Sviluppo di Frigole e del Litorale
Numerose sono le criticità della marina di Frigole e del territorio limitrofo portate a galla dagli stessi abitanti, i quali lamentano di essere
stati per anni e anni del tutto dimenticati dalle istituzioni, soprattutto rispetto all’attenzione che si è
posta ultimamente ad altre località balneari. A darne voce con forza è il Comitato Unitario per lo Sviluppo di Frigole e del Litorale, costituito con l’obiettivo di promuovere la riqualificazione del territorio e rappresentato dal dottor Ernesto Mola il quale ha dichiarato
“Tutte le marine leccesi meritano attenzione e investimenti. Siamo tutti figli con pari diritti”.
Oltre alla complessa vicenda di Torre Veneri, su cui i cittadini si esprimono optando per la rimozione del
vincolo militare di almeno una
parte degli oltre 20 km di fascia costiera sottratta alla libera fruizione,
altri problemi concernono l’organizzazione dei servizi locali, l’ostruzione dei canali di bonifica a causa di erbacce e rifiuti che bloccano
il deflusso delle acque e rischiano di
far riemergere la palude, la manu-
tenzione delle strade e delle piazze,
il complessivo degrado del litorale
e della darsena. Una questione
non meno rilevante riguarda inoltre la gestione del Lago di Aquatina, per cui l’Università del Salento
non dispone più di sufficienti risorse
finanziarie, area che dovrebbe essere in futuro interessata dall’inserimento nella rete di Ecomusei della Regione Puglia, costituendo
un’importante risorsa locale.
In particolare Loredana Capone si
è espressa di recente in merito alla
questione dei 6 milioni di euro ini-
zialmente destinati al porto di San
Cataldo dichiarando che Frigole
potrà rientrare nel piano alternativo d’interventi usufruendo di una
parte di tale beneficio economico da
impiegare per opere cantieralizzabili come il ripristino dell’area
mercatale e la riqualificazione di
tutto il lungomare.
Rosy Paticchio
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06 luglio 2013
maglie
Rogo alle Franìte, il Coordinamento
per Tutela del Territorio
vuole vederci chiaro
Il 27 giugno scorso un incendio ha colpito l’area da tempo al centro di forti critiche da
parte del gruppo di associazioni che hanno sollevato dubbi sulla natura del disastro
La zona delle Franite, da tempo al centro di
una diatriba tra l’Amministrazione, i proprietari e il Coordinamento per Tutela del Territorio Magliese ha rischiato di andare letteralmente in fumo il 27 giugno scorso, una
giornata in cui il vento soffiava forte e ciò ha
reso facile il propagarsi del fuoco per i vari
campi, tanto da far intervenire i Carabinieri che hanno allertato i Vigili del Fuoco di
Maglie. Per i responsabili del Coordinamento
non si può parlare esclusivamente di casualità e invitano l’Amministrazione comunale
e le autorità ad una stretta vigilanza sollecitando “tutti i soggetti a svolgere con celerità tutti gli accertamenti necessari per stabilire la natura di quest’incendio”, sollevando
seri dubbi su quanto avvenuto “senza dubbio nel corso di una giornata ventosa, ma la
cui estensione non può non far sospettare ad
una probabile presenza di una ‘oscura mano’
che abbia determinato l’accaduto”.
Da parte dell’Amministrazione comunale, per
il sindaco Antonio Fitto “se ci sono dei dubbi sull’accaduto allora l’invito è quello di fare
la prima cosa necessaria, ovvero una denuncia
ai Carabinieri, soprattutto quando è in gioco un bene così importante per la città e l’Am-
ministrazione. Al momento non ho elementi per pensare che ci sia una responsabilità.
Nel caso ci fossero, mi adopererò come cittadino veramente interessato a salvaguardare
il territorio, ma con i fatti non solo con le parole. Quello che stiamo facendo per le Franìte è preservare un bene comune naturale
molto importante”.
Intanto continua la battaglia del Coordinamento civico che afferma di
non arrendersi: “Doloso
Grande apprezzamento di pubblico per il
o naturale che sia stato
saggio di fine anno della Scuola Harmol’incendio, continueremo
nium/Damus di Maglie, che ha concluso
a lavorare affinché le Frai corsi di musica e di danza lo scorso 28
nìte tornino più verdi e
giugno presso l’Auditorium “Cezzi”. 40 tra
belle di prima”. I banbambini e ragazzi si sono avvicendati in uno
chetti per la raccolta firspettacolo all’insegna dell’integrazione tra
me per la salvaguardia
esibizioni singole, di gruppo, balletto clasdelle Franìte ritorneranno
sico e moderno. La direttrice della Scuosabato e domenica prosla, la musicologa Francesca Rinaldi, che ha
simi dalle 19.30 alle
anche presentato la serata, si è detta mol21.30 (sabato in piazza
to soddisfatta dei risultati raggiunti dai ragazzi, la maggior parte dei quali principianti,
Caduti di via Fani e doche si sono cimentati con pietre miliari delmenica in piazza Aldo
la storia della musica, come The EntertaiMoro).
Oriana Rausa
Foto: Giuseppe Bellimbeni
Tanta musica e danza per il saggio di fine anno della Scuola Harmonium/Damus
ner di Scott Joplin, Pierino e il Lupo di Sergej Prokofiev per il balletto, concludendo con
We will rock you dei Queen, interpretato da
tutti gli allievi della scuola e con un grande coinvolgimento del pubblico.
La squadra di insegnanti, composta dai
maestri Checco Leo per chitarra e sax, Chiara Conte per pianoforte, Paolo Colazzo per
batteria e percussioni, Gabriella Di Nola e
Paola Vizzi per violino, Domi Siciliano per
canto moderno, dalla dott.ssa Adele Maruccio per propedeutica musicale per
bambini e musicoterapia e dalla maestra
Caterina Caprioglio per danza è destinata
a crescere grazie al forte apprezzamento po-
Foto: Pino Cavalera
polare per le attività svolte.
Anche per questo motivo la direzione ha deciso di prolungare le pre-iscrizioni fino al
prossimo 10 luglio. Il 30 luglio allievi ed insegnanti si esibiranno in uno spettacolo serale in Villa Tamborino a Maglie. I corsi riprenderanno dal 16 settembre.
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tricase
Nasce l’Ecomuseo del Porto
Via libera della Giunta comunale al
progetto proposto dall'associazione
Magna Grecia Mare: previsti
itinerari didattici e il recupero della
grotta e della nicchia di San Nicola
santa cesarea terme
La pineta ripulita dai rifiuti
La “giornata ecologica” di domenica scorsa ha visto all’opera circa 150 volontari, soprattutto bambini, nei punti del territorio particolarmente invasi da rifiuti.
L’iniziativa promossa dall’Amministrazione
comunale guidata dal neo sindaco Pasquale Bleve ha coinvolto anche “Ferdercaccia”, Unicef, Fratres e altre associazioni locali. I volontari armati di guanti, rastrelli, pale, sacchi e cestini messi
a disposizione dalla “Lombardi ecologia”
hanno setacciato due percorsi, partendo dalle frazioni di Cerfignano e Vitigliano,
per giungere alla pineta di Santa Cesarea.
Cartacce, sacchi colmi di plastica, alluminio, bottiglie di vetro ed anche rifiuti
ingombranti sono stati poi conferiti in discarica dopo averli differenziati. L’assessore al Turismo Simone Calora presente alla giornata ecologica sostiene
“che è un Comune molto attento al rispetto della natura, del verde, che è contro la cementificazione delle coste, ma
è proteso verso uno sviluppo ecosostenibile. Questa giornata è solo l’inizio di
L’Amministrazione comunale intende favorire lo sviluppo locale con interventi nel
campo dei settori produttivi, rurali e costieri, agricoli e pesca sostenibile, nonché valorizzare i loro prodotti. Nella decisione
adottata dall’esecutivo si evidenzia altresì
di “agire in una logica di valorizzazione e
crescita integrata, sostenibile e multifunzionale delle risorse del territorio, sviluppando e contribuendo alla crescita di linee,
indirizzi e relative azioni”.
La città di Tricase ha
partecipato, in qualità
di partner, ad una proposta progettuale denominata “Promotion and
enhancement of common maritime culture Magna Grecia Mare” in
partenariato con Regione Puglia – Servizio Caccia e Pesca (Lead partner), il Comune di Giovinazzo (Ba), Magna
un percorso con diverse tappe”. Ora senGrecia Mare - Portus
tieri, viali e strade possono essere freVeneris Association, il
quentati da bambini, residenti e turisti
Comune di Kerkira e la
a seguito dell’operazione di pulizia che
ha dato decoro alla città.
(G.N.)
Fisherman’s Association
of Petritis di Kerkira,
nell’ambito dell’Asse Prioritario 3. Un progetto approvato e ammesso a finanziamento
per complessivi 1.063.879,50 euro. Pertanto
il Comune è beneficiario di un finanziamento pari a 73.335 euro, di cui 23.800 per
allestimento di un Ecomuseo, così come previsto dal progetto esecutivo di Magna
Grecia Mare, associazione presieduta da
Antonio Errico.
Tale progetto “Porto Museo”, prevede la
realizzazione di itinerari istruttivi sulla
banchina di Ponente nel vecchio specchio
acqueo del Porto di Tricase, mediante il recupero di manufatti esistenti e l’installazione
di apposite teche atte a testimoniare la cultura locale del mare, della pesca e dei suoi
prodotti e tradizioni con la finalità di incrementare l’attuale flusso turistico. Prevista
anche la sistemazione delle pareti di tamponamento delle grotte prospicienti la
spiaggetta, il recupero della nicchia votiva
di San Nicola (patrono del porto, la cui
struttura artistica venne abbattuta da una
mareggiata nel 1954) e Santa Teresa. Sarà
issato anche un alto pennone sul muraglione. Saranno poi collocati pannelli informativi, segnaletica, mappe di comunità
e sarà dato ampio spazio all’attività di accoglienza turistica. Disciplinata altresì la sosta stagionale di classiche imbarcazioni tradizionali in legno (gozzetti e lancette) e recuperato lo scalo d’alaggio per il varo di
barche su palanche di legno.
Giovanni Nuzzo
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06 luglio 2013
Informazione pubblicitaria
Total look in pietra leccese per la nuova
dimora storica Corte dei Granai
Nel centro storico di Maglie sorge il primo “albergo di pietra” che reinventa il nuovo concept del vivere gli ambienti in modo naturale
L’amore per la pietra e il gusto raffinato hanno dato vita al primo
“albergo di pietra”. La Corte dei
Granai è il risultato di una continua ricerca ed innovazione portata
avanti con successo da oltre settant’anni da Bianco Cave, azienda
leader nel settore di estrazione e lavorazione della pietra leccese, della pietra bianca di Ostuni e del carparo.
La dimora storica Corte dei granai
è un’antica casa a corte del Settecento, che oggi ospita sei stanze
uniche nel loro genere. Quella
che nei secoli passati era la dimora di diverse famiglie e deposito
del grano, è stata trasformata in un
“albergo di pietra” dall’atmosfera
calda e confortevole, un luogo
dove trascorrere
qualche giorno di
assoluto relax. Il
concept di questo
nuovo relais de
charme è proprio
la pietra, utilizzata nelle sue diverse tonalità e caratteristiche. Il materiale che ha fatto la
fortuna del Barocco leccese qui è
utilizzato sia come
elemento di sostegno, con volte a
stella restaurate o
create ex novo, sia nelle differenti soluzioni di design. Dal letto interamente realizzato in pietra, agli
applique intarsiati e scolpiti, ai comodini, ai lavabi del bagno scolpiti a vista, ai pavimenti tutto rigorosamente in pietra nelle sue differenti qualità e tipologie. I dettagli fanno emergere e convivere la
salentinità di un tempo con la
contemporaneità, nel rispetto dei
luoghi e dei materiali esistenti.
Tutti i materiali utilizzati sono
ecocompatibili, le luci sono a led
nell’ottica del miglior risparmio
energetico, mentre per gli arredi
sono state utilizzate fibre naturali come lino e cotone. Il progetto è
dell’ingegnere Luigi Marrocco,
mentre il design è stato curato dall’architetto Katia Vozza. In particolare, ogni camera è stata denominata con il nome di un tipo di
grano: Ardito, Riccio, Dante, Carlottina Bianca, Carlottina Rossa e
Senatore Cappelli. Quest’ultima è
una suite che ospita una vasca
idromassaggio per momenti di
puro relax. Dante invece è situata
nell’attico ed ha l’accesso diretto
alla terrazza.
Con la Corte dei Granai è stato riqualificato un angolo dell’antico
centro storico magliese, dotandolo di nuovi servizi. La strada è stata ricostruita in “pietra di Poggiardo”, riportando così la zona
agli antichi splendori quando la
corte congiungeva due strade e
due luoghi di Maglie, vico della
Fontana e via Indipendenza, ben
distinti tra loro.
Per informazioni: Corte dei Granai,
vico della Fontana angolo via Indipendenza a Maglie, tel.
348.1711658, www.cortedeigranai.it.
15
poggiardo
06 luglio 2013
Festival di Archeologia per ragazzi,
ecco il programma definitivo
Esercitazioni di archeologia, escursioni, incontri
con esperti e spettacoli teatrali coinvolgeranno
fino al 13 luglio i giovani archeologi
È stato reso noto in questi giorni
il calendario della 16esima edizione del Festival Internazionale di
Archeologia per ragazzi, in programma a Poggiardo fino al 13 luglio. Il 5 luglio si inaugurerà il Festival (alle 21) con gli sbandieratori di Carovigno e con il corteo
storico dell’associazione “Maria
d’Enghien Principessa di Taranto”,
che giunge da Taranto gratuitamente in virtù del patto di amicizia che lega la città ionica, Poggiardo e Monasterace (Rc) nel
progetto “Le vie dell’archeologia”.
La mattina trascorrerà invece con
lo scavo archeologico alle 9 (che
si ripeterà anche nei giorni del 6,
8 e 9) e con la caccia al tesoro al
Museo di Vaste dalle 16.30.
Per sabato 6 luglio è prevista
un’escursione presso il Parco dei
Guerrieri (alle 16), mentre domenica 7 luglio i ragazzi passeranno
“Un giorno con la numismatica”,
tra teoria (alle 9.30) e laboratori
(alle 16). Lunedì 8, alle 16, l’ap-
puntamento è con
“Un pomeriggio
con l’archeozoologo” e il 9 luglio, alla stessa
ora, gli studenti
saranno impegnati in “Un pomeriggio con il preistorico”; lo stesso
argomento aprirà, alle 9, la giornata del 10 che
proseguirà alle
16.30 con la conoscenza delle tecniche della pittura
rupestre. Giovedì 11 è la “Giornata con i dinosauri” con l’escursione presso il Museo Archeologico di Altamura, mentre il 12 sarà
il “Giorno con l’archeobotanico”, con la pratica dell’attività di
flottazione. Si chiuderà sabato
13 luglio con lo studio della ceramica messapica (alle 9) e con la
cerimonia di consegna degli atte-
La sezione di Salento Giallo-Rosso “F.
Iurlano” di Poggiardo ha organizzato la
seconda edizione del torneo amatoriale
all’aperto di calcio balilla a coppia. La
manifestazione si terrà dall’11 al 25 luglio presso piazza Episcopo di Poggiardo. Come la scorsa edizione, anche
quest’anno è prevista una nutrita partecipazione al torneo che premierà ben
otto coppie di giocatori partecipanti: le
prime quattro posizioni saranno premiate con una coppa e un buono spesa, la coppia quinta classificata riceverà una coppa, mentre alle posizioni
comprese tra le sesta e l’ottava verrà
riconosciuta una medaglia.
(A.C.)
andrano
stati alle 21.
Il Festival Internazionale di Archeologia è però anche rassegna
teatrale con suggestivi spettacoli,
alle 21, presso l’area dei SS. Stefani di Vaste: Zerogrammi del
“Teatroofficina Zerogrammi” di
Torino (6 luglio), La storia di
Hansel e Gretel della compagnia
“Crest” di Taranto (7 luglio), La
uggiano la chiesa
Olio e pane nel segno della pace in Medio Oriente
Si intitola “Olio, pane e diritti
umani: Uggiano - Terra Santa, un
ponte per la pace” l’iniziativa che
si terrà martedì 9 luglio presso la
sala consiliare di Uggiano La Chiesa alle 19. L’evento è realizzato in
collaborazione con l’Istituto di
Culture Mediterranee della Provincia di Lecce e con l’Assessorato provinciale alle Politiche della
Pace. La manifestazione giunge all’interno di un percorso che l’Amministrazione uggianese ha intrapreso nel 2011, aderendo al pro-
getto “Salento/Palestina” della
Provincia di Lecce. La scelta dell’olio e del pane non è casuale, dato
che Uggiano è da molti anni città
del pane e dell’olio, due produzioni
di punta della zona. In questo
contesto di concederà, con seduta
ufficiale del consiglio comunale, la
cittadinanza onoraria a Osnat
Shperling proveniente da Israele e
Lana Qumsieh dalla Palestina,
due donne impegnate nel processo di pace in Medio Oriente con le
attività solidali rispettivamente
Al via il torneo di
calcio balilla a coppie
del Salento GialloRosso “F. Iurlano”
delle associazioni femminili “Sindyanna of Galilee” e “Betlehem
Fair Trade Artisan”, che realizzano prodotti ricavati dall’ulivo.
“Stiamo costruendo -spiega il sindaco di Uggiano, Salvatore Piconese- in questi anni un vero e proprio ponte di pace tra la comunità di Uggiano e la Terra Santa, fatto di relazioni e di scambi, anche
epistolari, tra i nostri ragazzi della scuola media e i loro coetanei
che vivono nei villaggi e nelle città della Palestina”.
(A.Leu.)
principessa sul pisello del “Teatro
Kimset Opera” di Bari (8 luglio),
Le avventure di Pulcinella della
compagnia “Burattini al chiaro di
Luna” di Conversano (9 luglio),
Una storia che non sta né in cielo né in terra dell’Associazione
Culturale Teatrale “Compagnia
Burambò” di Foggia (10 luglio).
Alessandro Chizzini
“Quello che i ragazzi
non dicono…”
secondo Paolo Crepet
Il Comune di Andrano, il Consorzio per
i Servizi Sociali dell’Ambito di Poggiardo e l’Associazione “Figli in Paradiso Ali tra cielo e terra” hanno programmato
per venerdì 5 luglio (dalle 19 alle 21)
presso la Scuola Primaria e Secondaria “A. Martella” in via del Mare ad Andrano un incontro - dibattito dal titolo
“Quello che i ragazzi non dicono…”.
Al convegno interverranno il sindaco di
Andrano Carmine Pantaleo, il sindaco
di Poggiardo Giuseppe Colafati ed il noto
psichiatra Paolo Crepet (nella foto) il
quale si confronterà con esperti, operatori e genitori per affrontare il tema della comunicazione con gli adolescenti in
un quadro di disagio sociale che spesso sfocia in malessere personale che difficilmente viene esternato. Chiedersi
come aiutare i nostri ragazzi a farlo emergere ed a supportarli adeguatamente in
un contesto sempre più articolato
come quello dei giorni nostri nel quale la comunicazione globale da risorsa
spesso si trasforma in insidia è un compito difficile al quale tuttavia gli adulti,
che a vario titolo sono deputati all’educazione ed alla formazione dei più
giovani, non possono sottrarsi.
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galatina
06 luglio 2013
“S. Caterina Novella”, a rischio
il Servizio Trasfusionale
I sindaci del Distretto socio-sanitario scrivono alla Asl: “Mantenete l’attuale servizio. Soluzioni diverse sarebbero dannose per gli utenti”
Continua a far discutere la decisione della Asl di Lecce di ridurre
le attività del reparto di Servizio
Trasfusionale dell’ospedale di Galatina. Attorno a questa vicenda
sono nate molte polemiche nelle ultime settimane, al punto che i sindaci di Aradeo, Cutrofiano, Galatina, Neviano, Sogliano e Soleto
hanno preso carta e penna ed hanno indirizzato una lettera aperta alla
Asl leccese e al Direttore Sanitario.
“Si torna a chiedere alla SV -si legge nella missiva- di conoscere le reali intenzioni di Codesta Azienda cir-
ca la paventata riduzione dell’attività del Servizio Trasfusionale del
Presidio Ospedaliero di Galatina.
La drastica riduzione del servizio
comprometterebbe seriamente i bisogni degli utenti che, considerato
l’ambito distrettuale di competenza, rappresentano un numero ragguardevole. Basti pensare che nel
predetto servizio nell’anno 2012
sono stati raccolti tra globuli rossi
ed emocomponenti 4025 unità;
sono state cedute ad altre Strutture Trasfusionali circa 601 unità;
sono state effettuate 778 trasfusioni
ambulatoriali, 1011 infusioni ambulatoriali di ferro. La rilevante attività -proseguono i primi cittadini- è esercitata solo grazie ad un
modesto numero di addetti che con
grande senso di responsabilità e spirito di abnegazione quotidianamente forniscono risposte concrete agli utenti. I sottoscritti Sindaci
del Distretto socio-sanitario di Galatina, facendosi carico delle preoccupazioni manifestate dagli utenti, dai medici di medicina generale
e da tutti gli attori coinvolti, auspicano un Vostro autorevole intervento chiarificatore affinché sia
mantenuto l’attuale standard delle prestazioni erogate nonché sia
salvaguardato l’aspetto professionale fin qui dimostrato, garantendo l’attività nelle dodici ore giornaliere. Si ribadisce -concludonoche eventuali soluzioni diverse creerebbero inutili e dannosi disagi
nei confronti degli utenti, già fortemente provati”.
Stefano Manca
casarano
Novità in arrivo per le scuole della città
L’edificio scolastico di via Sesia e parte dell’ex Istituto Magistrale di viale Stazione verranno assegnati alla Provincia. La formula, per entrambi gli immobili, è quella del
comodato d’uso gratuito. La decisione è
stata presa da una delibera del Consiglio
comunale dello scorso 26 giugno. L’edificio in cui si trovava l’Istituto Magistrale
sarà utilizzato per far nascere a Casarano
il Liceo Musicale e Coreutico.
Sembrano terminare così (o almeno si spera) le continue proteste degli studenti, che
da anni lamentano la scarsa attenzione che
viene riservata al “loro” edificio scolastico. D’ora in poi il Liceo Scientifico “Vanini” di via Sesia dovrebbe avere una gestione molto più chiara e meno “farragi-
nosa”, anche e soprattutto per quanto riguarda la manutenzione e la pulizia dell’immobile. Nel frattempo, sempre nel Consiglio comunale del 26 giugno, è stato recepito un emendamento proposto dall’opposizione mediante il quale, pur cedendo gli immobili a Palazzo dei Celestini, vengono fatti salvi tutti i diritti dell’Amministrazione comunale che derivano
dal “possesso” precedente.
Ma la minoranza riguardo a questa vicenda
è riuscita ad ottenere anche un’altra rassicurazione: sempre su indicazione delle
opposizioni si è infatti deliberato che lo spostamento della scuola materna (da viale
Stazione a via IV Novembre) non comporterà nessuna modifica dell’attuale as-
setto del polo scolastico casaranese. La
modifica farà quindi convivere nello stesso plesso due scuole materne di competenza degli istituti comprensivi Polo 2 e Polo
3. Sono queste le premesse per far sì che
l’Istituto “Giannelli” di Parabita possa
aprire presto a Casarano il Liceo Musicale e Coreutico, una delle scuole secondarie
di secondo grado nate con la riforma Gelmini, che entrerà a pieno regime nell’anno scolastico 2014/’15.
(S.M.)
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cultura
06 luglio 2013
San Cataldo e il Porto di Adriano: quando
Lecce era il centro del Mediterraneo
Muti resti in abbandono nei pressi del faro della marina leccese
ci narrano del fiorente approdo rivolto ad Oriente e costruito
dall’imperatore Adriano nel II secolo d.C.
Del porto di Lecce scrive tra i primi lo storico e geografo greco Pausania del II sec. d.C. che lo definisce
“un porto artificiale per le navi,
opera dell’imperatore Adriano”.
Qui confluivano le strade che si diramavano dalla città romana verso
il mare, tutte in direzione da Ovest
a Est ed ancora visibili in alcune
tracce di antiche carrarecce, incrostate dai depositi calcarei a seguito del lungo tempo di disuso.
Il Molo di Adriano sorgeva,
dunque, dov’era più naturale e
logico che fosse ubicato, in un’insenatura rivolta ad Oriente ricadente
nell’attuale marina di San Cataldo,
dunque a pochi chilometri da Lecce, punto di approdo dei tanti
marinai che solcavano il basso
Adriatico, luogo di fiorenti traffici
di merci e di scambi tra vari popoli
del Mediterraneo. Di quest’imponente opera portuale si possono tuttora ammirare nei pressi del faro i
blocchi regolari, quasi squadrati, in
parte chiaramente individuabili
fuori dall’acqua, in parte sommersi e completamente ricoperti da
vegetazione marina.
Il porto, edificato da Adriano nel
secondo secolo d.C., lì dove naturalmente ricadeva l’estrema propaggine dell’impero romano verso
Oriente, oppure, secondo alcune
ipotesi, da lui fatto ricostruire sui
resti di un nucleo più antico, è indicato dalle fonti letterarie come luogo dello sbarco dell’imperatore Ottaviano che era diretto a Roma
dopo aver appreso la notizia della
morte di Cesare, nel 44 a.C. Lo stesso Pausania riferisce che l’imperatore fece costruire la struttura portuaria per fornire un ancoraggio, in
caso di burrasca, alle imbarcazioni
che facevano il tragitto fra Brindisi
e Otranto, gli altri due nodi portuali romani, tappe obbligate per chi
percorresse le rotte di Levante,
facendo da ponte tra Oriente e
Occidente.
L’antico porto adrianeo costituì,
dunque, il principale e più vicino
sbocco marittimo della città, ricoprendo un ruolo determinante tra la
fine dell’età repubblicana e la prima
età imperiale, quando il municipium di Lupiae conobbe un forte impulso economico e culturale. Proprio in questo periodo la cittadina,
ormai pienamente romanizzata, in-
contrò un crescente sviluppo fiorendo in particolare, secondo quanto
narrano le fonti, grazie ai favori
concessi dall’imperatore stesso verso la città erede della grande Rudiae e, probabilmente, ancor prima,
della Sibari Sallentina. Così anche
il traffico marittimo divenne intenso e il suo vicino porto sempre più
fiorente, diventando teatro di numerosi scambi commerciali nonché
culturali nell’intera area del Mediterraneo. L’opera fu poi munita di infrastrutture che furono ulteriormente rafforzate dalla costruzione
del molo, prolungandosi in mare per
una lunghezza di oltre un miglio e
in profondità fino a circa 15 mt, nel
punto in cui gli ingegnosi costruttori
romani impostarono le fondamenta, fissandone il basamento e i pilastri in resistente pozzolana.
La parte più avanzata del molo, a
nord del faro, è riuscita a resistere
fino ai nostri giorni ma ciò che di
più straordinario si conserva dell’antica struttura, purtroppo, sfugge
agli occhi dei visitatori della marina di San Cataldo in quanto com-
pletamente sommerso e consumato dalle acque. Enormi massi giacciono, infatti, sul fondale marino, in
attesa di essere riscoperti in tutta la
loro grandezza, a testimonianza
del glorioso passato che sulle coste
dell’antico Sallentum. Nonostante
più volte negli ultimi anni siano state
avanzate varie proposte di recupero
del molo ipotizzando persino l’edificazione di un porto turistico e la
riqualificazione dell’intera area
niente finora è stato fatto per salvare
dal degrado quel che resta dell’antico porto e il mare continua ad ingoiarne, con la sua forza prorompente, le superstiti rovine.
Rosy Paticchio
La roccaforte di Maria d’Enghien
Sui resti romani, all’epoca ancora intatti, Maria d'Enghien contessa di Lecce, alla
fine del 1400, fece ricostruire il molo
adrianeo, ampliando la struttura con
un’alta e imponente torre, facendone una
vera e propria fortezza a picco sul mare.
La suggestiva opera fu realizzata, come
riferisce Pausania, con “arte meravigliosa” e “con lunghe petre”, tanto che al tempo della dominazione spagnola, quella
di San Cataldo vantava il pregio di essere
considerata tra le più importanti piazzeforti marine, notevole presidio del Regno
di Napoli in quanto collocato in un punto strategico di passaggio e congiungi-
mento tra Oriente ed Occidente.
La vecchia torre di San Cataldo cadde poi
sempre più nell'abbandono con il progredire della malaria e del paludismo nel
territorio circostante, che si andava man
mano spopolando, fino a crollare definitivamente verso la fine del 1700. Oggi
dello splendore della fortezza medievale da cui rifulgeva il potere della più nota
contessa leccese che ha segnato la storia della città a quel tempo, non restano che pochi e quasi invisibili resti, divorati
dall’avanzare del tempo ma, ancor più,
dalla disattenzione e dall'incuria dell’uomo.
(R.P.)
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06 luglio 2013
Per segnalazioni:
[email protected]
a cura di
Claudia Mangione
spettacolo
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Insieme al lui Tonino Carotone, Sud Sound System e Mascarimirì per la kermesse
musicale che fino al 7 luglio animerà il Parco Gondar e il lido Por do Sol di Gallipoli
Ritornano gli attesissimi live del
Parco Gondar di Gallipoli: dal 5
al 7 luglio sarà di scena il “Salento
Sun Days”, che vedrà una carrellata di ospiti davvero d’eccezione.
Ospite d’onore Manu Chao (nella foto), che era già stato nel Salento oltre dieci anni fa e che rappresenterà il clou della kermesse.
Il via, venerdì 5 luglio, è affidato
a Tonino Carotone, i cui ritmi mediterranei saranno preceduti dall’ironia e dall’intelligenza dei Folkabbestia e B. B. Cicoz, talentuoso vocalist italo-congolese.
Sabato 6 luglio è Manu Chao il
protagonista assoluto della serata, con il suo imperdibile show, accompagnato dal collettivo de La
Ventura, formato da Majid Fahem, Jean Michelle Gambeat, e
Philippe Teboul. “La sua figura carismatica -spiegano gli organizzatori del festival- è espressione di
una musica esplosiva, di quella
patchanka da lui ideata che gli ha
fatto fare il giro del mondo, un
non genere che riunisce testi impegnati a una commistione di colori, suoni, stili, lingue, musiche e
tradizioni diverse”. Prima dell’artista francese, ci sarà un’inedita
partecipazione dei Sud Sound System a fare gli onori di casa, per
scaldare gli animi in preparazione del live di agosto che li vedrà
protagonisti nell’arena del Gondar.
In apertura delle serate, si alterneranno sui vari palchi Bunda
Move ft. Cesare Dell’Anna, Boo
Boo Vibration e i Sonajera Ravalera, un collettivo che fonde nomi
come Daniel Lança, Chamito e
Miguel Rumbao, alcune delle realtà più famose della scena catalana che spesso accompagnano
Manu Chao nelle sue date spagnole.
In un contesto in cui la musica è
rappresentata in ogni sua sfaccettatura, non poteva mancare
l’energia dei Mascarimirì, in un
melting pot di suoni in cui la tradizionale pizzica salentina cambia
volto e incontra e si confronta con
altre sonorità, dal dub al reggae,
dal rock all’hard-core.
Domenica 7 luglio il festival si sposterà in spiaggia, presso il lido Por
do Sol, che dalla mattina al tramonto sarà animato dai dj set di
Paparina Sound, Heart on Fire
Sound, Kooloometoo Sound
Bwoys per una grande festa di
chiusura per vivere appieno l’ini-
Pompa la musica con Souther Coast e Après la Classe
Si intitola Pompa la musica il singolo che vede insieme i Southern Coast di Riccardo De Paduanis
(nella foto a sinistra) con Cesko (nella foto a destra)
Le recensioni di Libri&Musica
LIBRO
zio dell’estate. L’evento si concluderà in serata tra le suggestive
stradine della città vecchia, viva-
E l’eco rispose - Khaled Hosseini
Ci travolge con forti emozioni, degne dei suoi precedenti, il nuovo romanzo di Khaled
Hosseini, E l’eco rispose. Si
tratta di un viaggio nel senso
letterale della parola, in cui i
protagonisti, un padre e i suoi
due figli, attraversano città e
continenti per affrontare la
vita. La storia si snoda proprio
durante il percorso, e la mèta
non diventa poi così importante: un carretto rosso è
l’unico mezzo di trasporto
che la famiglia possiede, carretto utilizzato dalla più piccola della famiglia, Pari, bambina di tre anni, ancora ignara di ciò che la vita comporta.
Hosseini, in questo romanzo,
affronta con grande slancio e
profondità i molti modi in cui
le persone amano, si tradiscono, si sacrificano, seguendo le vite dei protagonisti e dei personaggi che con
loro si intrecciano durante il
cammino.
e Puccia degli Après la Classe. Il progetto nasce dalla volontà di collaborazione tra artisti salentini, al
fine di creare un sound particolare che abbia come
finalità anche quella di promuovere il Salento. Il singolo tratta infatti di quella cultura musicale che è
propria della terra del sole, del mare e del vento (per
dirla appunto con gli Après la Classe), condivisa da
ogni artista del territorio. “Questa collaborazione
-raccontano i Southern Coast- nasce nel 2009. Cesko e Puccia hanno subito accolto con entusiasmo
il progetto e nel 2010 abbiamo potuto registrarne
alcune parti. In seguito, il progetto ha dovuto subire uno stop, perché in quel periodo era molto difficile ritrovarsi tutti insieme per collaborare in maniera unita e compatta, ma nessuno di noi ha mai
voluto rinunciare alla collaborazione e all’obiettivo
di portare il nostro Salento in un’etichetta così importante, obiettivo che oggi, solo grazie alla co-
cizzata da artisti di strada e performer.
Angela Leucci
stanza e all’impegno di tutti, possiamo dichiarare
raggiunto con successo”.
Il singolo segue un ritmo molto coinvolgente che richiama l’estate salentina. Punto cardine della sonorità è la fisarmonica di Puccia. Il progetto viene
completato dall’apporto di noti dj e produttori italiani tra cui Paki, Gigi De Martino, Emanuel Nava,
Max Millan e il salentino Dario Lotti, i quali hanno
tutti prodotto un personale remix del singolo. I Southern Coast sono un gruppo di dj e produttori che
condividono la stessa passione per la musica house ed elettronica. Tutto ha inizio con la loro collaborazione con numerose etichette, tra cui Joyfull
Family Records, Deeperfect e Loudbit. Hanno anche realizzato dei remix per la Joyfull Family, di Amarì di Guido Nemola e Masnegro di Danny Manetti,
e un remix per l’etichetta Dance and Love della canzone Paki & Jaro feat. Emanuel Nava - Caminando.
La loro ultima produzione, un esperimento tra techno e dubstep, è Hybrid rilasciata a dicembre 2011
su etichetta Deeperfect.
(A.Leu.)
Informazione pubblicitaria
CD
While we’re young. Tribute to Alec Wilder
Gianna Montecalvo
Gianna Montecalvo
è, tra le cantanti italiane del jazz contemporaneo, uno dei
nomi più esaltanti.
Abbiamo avuto modo
di ascoltarla direttamente lo scorso 27
giugno presso il ristorante Tesoretto a
Poggiardo insieme al Fulvio Palese Quartet e, da poco, ha pubblicato
per Dodicilune il suo cd While
we’re young. Tribute to Alec Wilder.
Ascoltare le sue interpretazioni di
brani della storia della musica jazz
è come ascoltare di
essi una versione
strumentale: la voce
entra a pieno diritto a
far parte della band.
Sebbene Alec Wilder, seppur contemporaneo di Gershwin
e Porter, sia tra i
meno conosciuti,
esprime pienamente una dimensione unica e originale, perfetta per
il lavoro di ricerca costruttiva ed
espressiva della Montecalvo.
Imperdibile per gli amanti del genere.
A cura di
Francesca
Rinaldi
MAGLIE Via Indipendenza
Tel. 0836.485642
[email protected]
21
06 luglio 2013
EVENTI
LUNEDÌ 8
A Cena con la Duchessa
ACAYA, Castello
La gara culinario-fotografica è aperta a tutti coloro che si vogliano cimentare nel cucinare e fotografare una ricetta Medioevale o Rinascimentale.
I vincitori del contest parteciperanno gratuitamente al banchetto. Info: www.nobilipasticci.it.
a cura di Claudia Mangione
ARTE
SABATO 6
Acquerellando…
il Tango
MELPIGNANO, Piazza
S. Giorgio - ore 18
Appuntamento per una serata
all’insegna della passione per
l’arte, per la musica e la danza
con l’apertura della mostra di
pittura “Acquerellando... il Tango” a cura di Maria Luisa Russo, architetto romano che attraverso i suoi acquerelli racconta dell’incontro di due corpi che dialogano sulle note di
una musica coinvolgente. Alle
21.30 esibizione dei maestri
dell’associazione “Tracce di
Tango” di Lecce.
EVENTI
SABATO 6
Mister Dog
CASTRO, Piazza della Vittoria - ore 19
Il concorso cinofilo amatoriale “Mister Dog”, alla sua terza edizione, ha come obiettivo sociale la divulgazione della cultura cinofila al fine di migliorare il rapporto tra cane, conduttore e ambiente. Tutti sono invitati a partecipare con i propri amici a quattro zampe. Le iscrizioni si possono effettuare su www.nataleincontea.it o dalle ore 18 presso lo stand presente in piazza.
EVENTI
MARTEDÌ 9
DOMENICA 7
I DN3 presentano “And”
SAN GREGORIO, Bar del Moro — ore 19
“And” è il nuovo album dei DN3, secondo lavoro del trio salentino composto da Cesare Dell’Anna, Mauro Tre e Guido Nemola, per Irma Records. Il nuovo lavoro è già stato selezionato
dallo staff di Beatport per la top 100 deep house. L’album sarà
presentato per la prima volta oggi nella suggestiva location
sul mare del Bar del Moro.
EVENTI
VENERDÌ 12
Pizzica
la Taranta
SCORRANO, centro - ore 22
Al via la prima rassegna di musica etno-popolare del Salento
con “Pizzica la Taranta”, grande evento musicale organizzato dall’associazione culturale
“Area Mediterranea” e dalle
label discografiche Swithmuse
Music Group e Redland Music.
La serata, presentata dall'attrice
Emanuela Tittocchia (nella foto),
volto noto della soap opera
“Cento Vetrine”, sarà ripresa televisivamente e vedrà la partecipazione di numerosi artisti
e gruppi musicali.
MUSICA
Premio Farsura
EVENTI
VENERDÌ 12
Premio Apollonio
LECCE, Chiostro del Rettorato - ore 21
Giunto alla sua nona edizione, quest’anno il prestigioso riconoscimento ideato e promosso dai fratelli Marcello e Massimiliano Apollonio andrà ad Antonio Caprarica, giornalista di
origini leccesi. Sarà Neri Marcorè (nella foto), attore, cantante
e conduttore televisivo, nonché direttore artistico del Premio
dopo Serena Dandini, ad intervistarlo sul palco.
BOTRUGNO, Largo Pozzelle
ore 20.30
L’Amministrazione comunale di Botrugno organizza la XIV
edizione del Premio “Farsura”
(dal grande recipiente dove
tradizionalmente venivano
preparate le pietanze), con
l’obiettivo di recuperare antiche tradizioni e tipicità enogastronomiche della nostra
terra. Occasione, inoltre, per
ospitare mostre, incontri d’autore e novità letterarie, la manifestazione avrà come ospite Michele Mirabella (nella
foto), che presenterà del suo
ultimo libro.
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06 luglio 2013
io PROPRIO io
di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Direttore Responsabile
Giovanni Nuzzo
Nada
Gli articoli non firmati si intendono
a cura della redazione
Protagonista di SoundMakers 2013 (dove ha presentato con Fausto Mesolella
il progetto Musica Leggera da Camera in prima nazionale), Nada Malanima fa
il suo esordio appena quindicenne al Festival di Sanremo del 1969 con Ma che
freddo fa, il suo primo successo. Seguono Pà diglielo a mà (Sanremo 1970) e Il
cuore è uno zingaro, con cui vince il Festival di Sanremo nel 1971. Due anni
dopo, dall’incontro con Piero Ciampi, nasce l’album Ho scoperto che esisto anch’io. Nel 1976 arriva un nuovo lavoro che contiene altri brani scritti per lei
da Ciampi e quattro canzoni di Paolo Conte. L’album Ti stringerò segna invece
il suo debutto come autrice: ne scrive i testi mentre si trova in tournée con Dario Fo e l’Opera dello sghignazzo. Entra, infatti, anche la recitazione nel suo universo artistico grazie a Sandro Bolchi, che la scopre per primo e le affida la parte di Dora Manfredi nel Puccini televisivo. Agli inizi degli anni ‘80 è saldamente
in testa alle classifiche discografiche con Smalto e col singolo Amore disperato. Nel 1994 nasce il progetto Nada Trio, con Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti, ed esce anche la sua prima raccolta, Malanima Successi & Inediti, per celebrare i 25 anni di carriera. Un’altra significativa tappa è quella segnata nel
1999 dall’album Dove sei sei, prodotto da Mauro Pagani, interamente scritto
da lei sia per le musiche sia per i testi. Quelli che seguono sono anni pieni di
innumerevoli successi discografici, di collaborazioni importanti e di mille progetti che si incrociano e si fondano, portandola a reinventarsi continuamente..
Il tratto principale del tuo carattere.
Cerco di essere coerente.
Il tuo principale difetto.
Sono impulsiva e testarda.
La qualità che preferisci in una
donna?
La conquista dell’indipendenza e la
dedizione al sacrificio.
E in un uomo?
La serietà.
Cosa ci vuole per esserti amico?
Tanto bene e naturalezza.
Cos’è la felicità?
È una cosa che quando ce l’hai non
te ne accorgi, come dire: ero felice
e non lo sapevo.
L’ultima volta che hai pianto?
Poco tempo fa, mi sono schiacciata un dito nella porta.
Di cosa hai paura?
Della malattia.
Canzone che canti sotto la doccia?
Non canto mai sotto la doccia.
Musicisti o cantanti preferiti?
John Lennon, Laurie Anderson,
Radiohead, ecc.
Poeti preferiti?
Emily Dickinson.
Autori preferiti in prosa?
Carver, tutti i russi e qualche sudamericano.
Libri preferiti.
Cent’anni di solitudine, Delitto e Castigo, I racconti di Carver, e troppi
altri...
Attori e attrici preferiti.
Emma Thompson, Gary Oldman,
e Totò.
Chi potrebbe interpretarti sul grande schermo?
Un personaggio dei cartoni animati.
Film preferiti.
Sinfonia d’autunno, Shining, e comunque tutto Bergman e tutto Kubrik.
I tuoi pittori preferiti.
Matta, ma anche Burri, Capogrossi e Caravaggio e Bosch, ecc.
Il colore che preferisci.
Nero.
Se fossi un animale, saresti?
Una formica.
Cosa sognavi di fare da grande?
L’astronoma.
L’incontro che ti ha cambiato la vita?
L’incontro col mio compagno di vita.
La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile?
A mia madre che non c’è più, ma io
ci parlo lo stesso.
Quel che detesti più di tutto.
L’ingiustizia e il ragù di cinghiale.
Quanto tempo dedichi alla cura del
tuo corpo?
Poco, pochissimo.
Piatto preferito.
Spaghetti all’olio, ma con l’olio
nuovo.
Il profumo preferito.
Di pulito o il buon profumo dei libri.
Il fiore che ami.
La rosa.
La tua stagione preferita?
L’inverno, ma anche l’estate, la primavera e l’autunno.
Il paese dove vorresti vivere?
In un paese del nord Europa, per
esempio in Scozia nelle Orcadi vicino alle scogliere a picco sull’Oceano.
In quale epoca ti sarebbe piaciuto vi-
Anno XI - n. 513
Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002
vere?
Oggi, nonostante tutto.
Personaggi storici che ammiri di più
Non so se è già considerata storica
ma è Madame Curie.
Personaggi storici detestati.
Troppi.
Cosa faresti per sostenere ciò in cui
credi?
Quello che faccio giorno per giorno.
Chi è il tuo eroe vivente?
Non ho eroi e non mi piacciono.
Il tuo sogno ad occhi aperti?
Quando fa caldo un gelato.
Il tuo rimpianto più grande?
Ne ho tanti piccoli.
Cos’è l’amore?
Cos’è l’amore? Cos’è l’amore. Cos’è l’amore...
Stato attuale del tuo animo.
Ondeggiante. Esposto ai venti. Con
un fondo di solidità.
Il tuo motto.
Odio i motti.
Come vorresti morire?
In mezzo al nulla, nella natura,
sotto un temporale.
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Tessera n. 14594
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