Conoscere l`unghia del cavallo

annuncio pubblicitario
CONOSCERE L’UNGHIA DEL CAVALLO:
appunti di Davide Venturi, maniscalco
professionale.
Il tipo di cheratina che ricopre l’epidermide dei mammiferi è detta cheratina alfa. La
cheratina alfa è cosiddetta proteina fibrosa strutturale, che si presenta sotto forma di
due strisce elicoidali, le quali fanno pensare a due fili telefonici attorcigliati. Questo
“torciglione” non è strutturalmente resistente … Ecco perché ci sono dei legami che
mantengono insieme le due strisce a mò di rinforzo. Questi legami sono chiamati
ponti di sulfidi o legami incrociati. I legami conferiscono stabilità e rigidità all’asse alfa.
Il numero di ponti di sulfidi può variare secondo il modo in cui la cheratina è impiegata
strutturalmente. La cheratina elastica (es. pelle, peli e capelli) ha meno legami
disulfidi, mentre la cheratina rigida (zoccoli e unghie), ne ha di più (H. Geyer- Istituto
di anatomia veterinaria di Zurigo). Le proteine cheratinose si raggruppano e formano
torciglioni più grandi, i quali si attorcigliano e formano a loro volta strutture
assomiglianti a grossi cordoni, andando a formare una fibra cheratinosa. Le fibre
cheratinose si vanno ad incrociare e formano una pellicola sottile.questa pellicola la si
può paragonare ad un tessuto di stoffa, utile a creare varie strutture, quali i peli
morbidi o più duri o gli zoccoli.
fig. 1 pezzo anatomico dove si può vedere cosa c’è sotto
l’unghia.
La scatola cornea cheratinosa (fig 1), deve la sua struttura ed il suo rinnovo a varie
parti del derma dello zoccolo. Il derma è lo strato inferiore della pelle contenente una
rete di microvasi ematici, nervi sensitivi, ghiandole sebacee (ghiandole produttrici di
seborrea) e ghiandole sudorifere. I vasi ematici del derma hanno una funzione
importate nella termoregolazione. La quantità di vasi ematici, di nervi e di ghiandole,
dipende dalla funzione del derma e/o dalla specie animale. Per esempio, il derma dei
gatti e dei cani, all’infuori dei cuscinetti plantari, è sprovvisto di ghiandole sudorifere.
Nei cavalli, il derma dello zoccolo non ha ghiandole sudorifere. La struttura del
derma può anche dipendere dalla sua funzione. Arriveremo a questo argomento
quando esamineremo le varie parti del derma dello zoccolo e il modo in cui esse
formano lo zoccolo. Queste aree sono: il derma della suola, il derma sensibile del
fettone,le lamine sensitive e le papille coronarie.
L’area papillare del derma si congiunge all’epidermide. Si può paragonare il derma ad
una spina che s’innesta ad una presa elettrica (l’epidermide). Il derma soleare e
quello del fettone del fettone hanno papille molto corte, mentre le papille coronarie
sono più lunghe. Le lamine sensitive, sono un’altra forma di papille dermiche. Da
notare che le lamine dermiche, rispetto alle altre aree del derma dello zoccolo,
contengono la rete più complessa di vasi ematici.
fig. 2 nell’area A, si
vede l’estremità superiore della muraglia che si congiunge alle strutture papillari della
corona. Nell’area B, le lamine sensitive della muraglia, che si trovano 2 CM al disotto
del cercine coronario.
La scatola cornea (fig. 2) è composta da varie regioni che riflettono l’architettura del
derma e la funzione alla quale esso è destinato. La suole e il fettone cheratinosi non
sono strutture molto complesse, se paragonate a quelle della muraglia dello zoccolo.
La funzione principale della suola e del fettone cheratinosi, è di fornire un supporto
all’osso del piede. Per tale motivo la suola non dovrebbe farsi carico delle contro
pressioni che derivano dal suolo. Le lamine non sensitive servono a proteggere
l’interno dello zoccolo dalle tensioni che questo subisce. Questa struttura rispecchia
la forma delle lamine sensitive (una lamina primaria circondata da una secondaria).
La muraglia cheratinosa ha l’architettura più complessa di tutta la scatola cornea.
La muraglia dello zoccolo non solo assorbe gli urti causati dall’impatto sul suolo, ma
supplisce anche ad eventuali deficienze meccaniche, come ad esempio le setole.
Una setola, che si forma lungo la venatura di una superficie cheratinosa, troverà la
resistenza formata dalla superficie vicina le cui fibre hanno una orientazione diversa.
I tuboli cornei conferiscono una elasticità relativa allo zoccolo. I tuboli possono
distendersi, comprimersi o piegarsi fino ad un certo punto. I tuboli più vicini al derma
sono più elastici di quelli esterni. I tuboli interni, essendo vicini alle lamine sensitive,
devono adattarsi alle proprietà meccaniche del derma, cioè devono potersi flettere. I
tuboli esterni, più duri, devono assorbire la maggior parte degli urti dovuti all’impatto
col suolo proteggendo il vivo dello zoccolo. Quest’area deve essere forte e robusta.
E’ il numero di ponti disulfidi della cheratina a determinare in gran parte la forza
meccanica dei tuboli. La cheratina dei tuboli interni contiene meno ponti disulfidi,
mentre quella esterna ne contiene di più. I ponti disulfidi danno forza meccanica alla
cheratina, ma non sono immuni contro agli attacchi esterni. la natura ha creato un
sistema di transizione fra lo stato interno e quello esterno, ed ha modificato le
proprietà fisiche della materia. L’umidità è un fattore che può indebolire questi punti.
La cheratina perde al quanto le sue proprietà meccaniche (rigidità e forza) a causa
dell’umidità. Tutti notiamo che gli zoccoli dei cavalli hanno un altro aspetto e un altro
comportamento durante le stagioni piovose. Normalmente la scatola cornea sopporta
facilmente un cambiamento di contenuto di umidità, purché questo non sia estremo.
I cambiamenti, bruschi o prolungati di umidità, possono veramente destabilizzare la
forza strutturale della cheratina. Di sicuro la genetica ha anch’essa la sua importanza
sulla struttura dello zoccolo. I cavalli che vivono di continuo in zone umide, come
nella Camargue – Francia, o le nostre zone vicino al Po, sopportano molto bene
l’umidità, ci sono abituati o meglio, la sopportano di sicuro di più di quei cavalli che
vivono in zone protette o aride. I cavalli con la pelle molto sottile, si adattano meno ai
cambiamenti climatici umidi. Questo è,probabilmente, dovuto al fatto che i cavalli con
la pelle sottile, e l’umidità ha tendenza a penetrare più facilmente.
Il derma del piede equino e la capsula cheratinosa, si comportano secondo il
programma genetico elaborato per questo tipo di pelle. Tutte le strutture cheratinose
sono connesse fra di loro – sono versioni specializzate della stessa cosa. Ecco
perché i cavalli con la pelle sottile, hanno spesso muraglie sottili. La scatola cornea,
in fondo, è come un’epidermide specializzata ed è forse la forma più complessa di
epidermide di tutti i mammiferi. Lo zoccolo è una struttura molto complessa. Per
riuscire a ferrare bene un cavallo con una ferratura che sia funzionale, si deve
pensare a un ferro che consenta allo zoccolo di espletare tutte le sue funzioni
dinamiche.
Ciò significa che si deve fare in modo da permettere allo zoccolo di rigenerarsi nella
maniera più efficiente possibile.
La scatola cornea cheratinizzata è l’ultimo strato dell’epidermide. Lo zoccolo è fatto di
cellule morte che prima erano vive. Le cellule che prima erano vive nascono nello
starato più interno dell’epidermide, nello strato basale. Le cellule vive, sono chiamate
cellule staminali della pelle. Esse si riproducono e differenziano (non diventano
cheratinociti) non ad una cadenza costante, ma piuttosto quando c’è n’è bisogno. E’
un sistema molto sofisticato e complesso fatto di segnali molecolari, che regalano la
produzione di cellule staminali, quando l’organismo deve far fronte ad attacchi
esterni. E’ interessante notare che è importantissimo per queste cellule, avere stimoli
per poter contribuire al processo di ristabilimento. Per tale motivo ho detto ferratura
funzionale. Quando riusciamo a far rimanere lo zoccolo elastico, ciò sembra
importante per la sua rigenerazione. Concludo questo articolo, tratto dalla ricerca del
Prof. Lensfield Road - Università di Cambridge, con una frase del Prof. Antonio
Venturini della Facoltà di Agraria e Medicina Veterinaria dell’Università di Bologna :
“ il movimento è vita, se non c’è movimento non c’è vita !!”
3
Fig. 3 La forma della costruzione dei tuboli varia dalla parte interna della muraglia a
quella esterna. Le strutture interne sono più elastiche e si irrigidiscono man mano che
si spostano verso l’esterno. Il diametro di un tubolo normale è appena più grande di
quello di un capello umano.
Scarica