SPIFFERO OTTOBRE 2016

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S...PIFFERO
- liceo
Medi
Periodico degli
studenti
del liceo scientifico e linguistico statale
“E. Ottobre
Medi”2016
di Battipaglia
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La voce
degli studenti!
Piffero
Supplemento mensile del giornale LA NUOVA GRATICOLA - iscr. RegistroStampa Trib. di SA n 755 del 1989-A nno XVI -Ottobre 2016
Come una pietra che rotola
di Bob Dylan
Un tempo vestivi così bene
lanciavi una moneta ai pezzenti
nei tuoi anni verdi, vero?
La gente ti gridava
attenta bambola, arriverà il declino
pensavi ti prendessero in giro
ridevi di tutti quelli
che tenevano duro per stare a galla
ora non parli più così forte
ora non sembri più così fiera
ora che devi scroccare
il tuo prossimo pranzo
Come ci si sente
come ci si sente
a essere senza casa
una completa sconosciuta
una pietra che rotola?
Sei stata nella migliore scuola
d’accordo, Miss Solitudine
ti ci sei solo ubriacata
nessuno ti ha mai insegnato
come si vive sulla strada
ed ora scopri che ti ci devi abituare
dicevi che non avresti mai trattato
con il vagabondo misterioso
ma ora ti rendi conto
che non ti concede alcun alibi
mentre guardi nel vuoto dei suoi occhi
e gli chiedi – vuoi fare un affare? –
Come ci si sente
come ci si sente
ad essere da soli
senza sapere dove andare
una completa sconosciuta
una pietra che rotola?
Non ti sei mai voltata a vedere
il cipiglio dei giocolieri e dei clown
quando arrivavano e ti facevano i loro
numeri
non hai mai capito che non era una
cosa buona
non dovevi lasciare che altre persone
si prendessero i calci destinati a te
te ne andavi in giro
sul cavallo cromato col tuodiplomatico
che portava a spalla un gatto siamese
è stata dura scoprire
che lui non era dove aveva detto
dopo averti rubato tutto
Come ci si sente
come ci si sente
ad essere da soli
senza sapere dove andare
una completa sconosciuta
una pietra che rotola?
La principessa sul trono
e tutte le persone carine
bevono, pensando che è merito loro
se ci si scambia cose preziose e doni
ma faresti meglio a togliere
il tuo anello di diamanti
faresti meglio ad impegnarlo
ti divertiva tanto Napoleone in stracci
ed il linguaggio che lui usava
vai da lui ora, ti chiama e non puoi
rifiutarequando tu non hai nulla,
non hai nulla da perdere
sei invisibile ora, non hai più segreti
da nascondere
Come ci si sente
ad essere da soli
senza sapere dove andare
una completa sconosciuta
una pietra che rotola?”.
(Traduzione a cura di Marie Jolie)
Nobel al “pop” e al “rock”
Il prestigioso premio internazionale assegnato a un cantante pietra miliare
del folck-pop-rock fin dagli anni ‘60, provocando meraviglia ( se non
scandalo). Come capitò anni fa, per il Nobel attribuito a Dario Fo...
Bob Dylan tra pop e rock
Bob Dylan, all’anagrafe
Robert Zimmerman, nasce
a Duluth, in Minnesota,
nel 1941. Poco più che
diciottenne si avvicina alla
musica folk dopo la lettura
di “A bound for glory”,
l’autobiografia di Woody
Guthrie, il padre della
canzone di protesta
americana. Guthrie cantava
l’America delle fabbriche e
Bob Dylan
delle coltivazioni che
vedeva con i suoi occhi
viaggiando sui treni merci. Nel 1960 Dylan cambia nome,
si trasferisce a New York e comincia a esibirsi nei “coffee
shop” del Greenwich Village, il quartiere degli artisti. In
una serata conosce Joan Baez, coetanea ma già affermata
star. La chiamano “la madonna dai piedi scalzi” o
semplicemente “la regina del folk”.I due hanno una storia
d’amore. Tra il 1962 e il 1963 Dylan comincia a scrivere
le sue canzoni: si ispira alle ballate di protesta di Woody
Guthrie, coglie lo spirito di ribellione che nasceva in quei
primi anni.. In breve tempo viene così identificato come il
“profeta” dei movimenti giovanili di protesta, definizione
nella quale non si riconoscerà mai. L’apice dell’avventura
è l’agosto del 1963: alla grande marcia su Washington
entrambi, Dylan e Baez, cantarono sul palco e si
ritrovarono ad ascoltare il discorso sul “sogno” di Martin
Luther King. Un periodo di impegno sociale che per Dylan
durò pochissimo. Bob Dylan e Joan Baez si lasciano, ma
lei continuerà e continua a cantare le canzoni di Dylan in
tutti i palchi del mondo. Dylan, viceversa, capisce dai
Beatles, e dai Rolling Stones, che la svolta per la sua carriera
può essere il rock, l’elettricità, e suonare con una band alle
spalle. Scrive Like a Rolling Stone.La canzone non parla
di battaglie sociali, non parla di diritti civili, ma di “Miss
Solitaria”, una ragazza ricca caduta in disgrazia, un’ode al
fallimento. Il 13 ottobre 2016 l’Accademia svedese ha
assegnato a Dylan il Nobel per la Letteratura con la
motivazione: “Ha creato nuove espressioni poetiche nella
grande tradizione della canzone americana” .
Dario Fo e il “Mistero buffo”
“Mistero buffo”,opera teatrale di
Dario Fo, presentata nel 1969 in
veste di giullarata popolare:
consiste in una serie di monologhi
di argomento biblico, ispirati a brani
dei vangeli apocrifi o ai racconti
sulla vita di Gesù.
L’opera ebbe un notevole successo
proprio per la sua originalità ed
influenzò molti autori e attori,
diventando un modello per il genere
“teatro di narrazione”.
Dario Fo
Anche la scelta della lingua è molto
ambigua: è scritta in “grammelot”,
un dialetto inventato che
comprende una serie di linguaggi fortemente onomatopeici che
assumono sembianze delle lingue locali padane. Rende
l’interpretazione di Fo originale l’uso del corpo e delle proprie
potenzialità sceniche: tutti i suoni, i versi, le parole e i canti
formano un complesso inscindibile tanto da mettere la narrazione
degli eventi in secondo piano, mentre lo stile portato all’eccesso
è un riferimento alle rappresentazioni medievali di giullari e
cantastorie. Dario Fo dà molta importanza alla cultura popolare,
cardine della storia del teatro e posta da sempre in piano
subalterno alla cultura ufficiale, ecco perché a distanza di
quarant’anni quest’opera rimane ancora attualissima. Tale
tradizione popolare è molto vicina al teatro di Fo: vivo, fatto di
parole e mimica, radicato nella società,quella reale dei poveri e
dei semplici, strumento ideale per far riflettere divertendo, anzi
facendo ridere. I drammi religiosi da cui prende spunto sono
interpretati in chiave satirico-grottesca e anticlericale, per questo
l’opera prende il nome di “Mistero Buffo”, cioè i Misteri religiosi
interpretati in chiave buffonesca. Ne viene fuori
una rappresentazione irriverente. L’abbattimento della
cosiddetta “quarta parete” teatrale si traduce in abbattimento di
tutte quelle barriere e dei vincoli sociali che impediscono di
portare sulla scena la storia dei poveri, e emarginati. L’opera
nel 1997 vinse il Nobel per la letteratura con la motivazione:
«perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il
potere restituendo la dignità agli oppressi».
Francesca Alfinito
IL ROCK IN ITALIA
Il rock è un genere musicale nato alla fine degli anni ’40 negli Stati Uniti. Questo
genere dà voce alla ribellione, alla rivoluzione e al bisogno di esprimere se stessi non
solo mediante le parole ma anche attraverso un determinato tipo di musica. A partire
dalla sua nascita si possono riscontrare diversi periodi che vedono un progresso
evolutivo. Non essendoci una data precisa per la sua affermazione in Italia esistono
diverse correnti di pensiero: alcuni l’attribuiscono al Quartetto Cetra nel 1956,
alcuni ai Beat negli anni ’60 e altri ancora con la prima edizione del Festival del rock
italiano nel 1968. Negli anni ’80, anni della new wave, il rock si trasforma e le sue
sonorità diventano più cupe e i testi più impegnativi. È in questo periodo che
nascono i Litfiba,i Neon e i Rats. Negli anni ’90 il rock diventa più preciso e
commerciale fino a raggiungere il grande pubblico. Nel ’97 esso entra in crisi poiché
le radio privilegiano altri generi musicali. Negli ultimi anni di questo secolo e i primi
del successivo le band che avevano riscosso più successo iniziano a sciogliersi, si ha
un periodo in cui il rock viene rappresentato da pochi artisti come Vasco, Ligabue e
i Negrita. Vasco Rossi inizia la sua carriera nel 1977e le sue canzoni più significative
sono “Albachiara”,”Sally” e “Vivere”. Luciano Ligabue, invece, inizia la carriera nel
1988 e le canzoni più conosciute sono “Certe notti”,”Urlando contro il cielo” e
“Balliamo sul mondo”. Infine i Negrita iniziano la loro carriera nella seconda metà
degli anni ’80 e alcune delle canzoni più rappresentative sono “Ho imparato a
sognare”,”In ogni atomo” e “Brucerò per te”. Negli ultimi decenni, grazie ad internet,
il rock è stato rivalutato e ha avuto la possibilità di esprimersi liberamente senza il
bisogno di attenersi a standard musicali prestabiliti.
Delle Donne Annachiara - Piccolo Clea
S...piffero
supplemento mensile de
La Nuova Graticola
a cura della redazione del
Liceo scientifico-linguistico
“ E. MEDI”
e dell’ I.I.S.
“Besta-Glorioso”
di Battipaglia
Direttore:
Mirra Gerardo detto Dino
Professori Referenti:
D’Aiuto Massimiliano
Calì Giovanni
Nino Repaci
Segretario di Redazione:
Cerrato Fulvio
Stampato c/o GraficaLitos
Battipaglia
email: [email protected]
S...PIFFERO - liceo Medi
Bob Dylan
Una rivoluzione in mezzo
secolo di musica e poesia
È dal 1962, anno di uscita del suo
primo album, che Bob Dylan usa
i testi delle sue canzoni per
evidenziare il suo aderire all’una
o all’altra delle tante identità che
si è scelto nel corso della sua lunga
carriera. È impossibile procedere
a un’analisi sistematica dei suoi
testi, che hanno attraversato
contesti culturali e storici
incredibilmente differenti, come
diversi sono stati gli stili musicali
a cui ha fatto riferimento. I
primissimi album di Dylan
comprendono
soprattutto
canzoni di protesta, presto
adottate
dal
movimento
americano per i diritti civili. Del
suo secondo album, The
Freewheelin’ Bob Dylan, è parte
la famosissima “Blowin’ in the
Wind”, con la nota serie di
domande retoriche e universali su
guerra, libertà, diritti e sulla pace
cui l’unica risposta possibile è
“The answer, my friend, is
blowin’ in the wind”. Nel 1965
realizza il suo quinto album,
“Bringing it all Back Home”, in
cui compaiono sia strumenti
acustici che elettrici, in un
allontanamento dalla tradizione
folk che però non è così forte nei
temi e nei testi delle canzoni. Di
quell’album è parte “It’s Alright,
Ma (I’m only Bleeding)”,
considerata uno dei suoi
capolavori, dove si scaglia contro
consumismo e società dei
consumi, contro cultura e valori
americani. Non una vera e propria
canzone di protesta, ma un atto
personale di accusa contro
l’establishment, perché, come ha
poi detto in un’intervista del
2004: “morality has nothing in
common with politics” (la
moralità non ha nulla in comune
con la politica).
Maria Grazia Vece
Bob Dylan:
milioni di fan?
‘Bob Dylan è la vera, unica eredità
della Beat Generation nel XXI
secolo”’ Ha dichiarato il poeta
Lawrence Ferlinghetti in
un’intervista del 16 ottobre 2016.
Dylan infatti può essere
considerato come un ponte tra
Beat e revival folk, ha riportato
nelle sue canzoni le storie del jazz
(amato appunto dalla beat
generation) e ha fatto riemergere
la questione sociale coinvolgendo
chiunque ascoltasse la sua musica,
da cui trapela spesso un dualismo
molto forte e significativo tra
gravità e commedia. Ha inventato
il folk-rock e il country-pop ed è
stato il vero padre culturale della
hippy generation, articolando in
maniera impressionante ogni tema
più spinoso, dalla pace alle
droghe, dalla guerra alle rivolte,
dallo psichedelico al buddismo, e
soprattutto alla libertà. Bob
Dylan ha travolto più generazioni
con la forza delle sue parole e
delle sue convinzioni, andando
spesso controcorrente, ma
liberando sempre una parte della
sua anima e dei suoi pensieri
attraverso le sue note, arrivando
dritto al cuore di chi lo ascoltasse,
e conquistandolo completamente.
Maria Grazia Vece
MUSICA
Storia del Rock
Nato a partire dagli anni Cinquanta negli
Stati Uniti, il Rock ‘n Roll (abbreviato
successivamente con il termine rock) si è
subito diffuso in tutto il mondo. Questo
genere deriva da un incrocio di diversi stili
musicali come il blues, il country e la musica
folk. Letteralmente “rock and roll” può
essere tradotto con “ondeggia e ruota”;
questa espressione viene attribuita al dj Alan
Freed che, tramite una trasmissione
radiofonica, voleva diffondere la musica nera
tra i ragazzi bianchi.
Fino agli anni Cinquanta, coloro che seguono
la musica sono per lo più adulti, ma con la
diffusione di questo genere innovativo e
intrigante, anche gli adolescenti iniziano ad
emozionarsi e a coinvolgersi: sono proprio
loro, infatti, a decretare il successo di questo
nuovo genere. Il Rock nasce come musica
anticonformista, provocatoria, eccentrica,
fino a diventare un vero e proprio stile di
vita. Subito suscita scandalo tra i
tradizionalisti e i conservatori a causa dei
testi, delle voci e dei movimenti fortemente
energici e volgari. Proprio per questi motivi,
uno dei primi slogan dei Rockers fu: “noi
saremo giovani per sempre”.
Per quanto riguarda gli strumenti, in media
i gruppi rock sono composti da quattro
elementi, un chitarrista elettrico, un
cantante, un bassista ed un batterista.
Il genere ha tradizioni afroamericane e per
questo motivo i primi scrittori e interpreti
sono artisti di colore. Le case discografiche,
essendosi accorte del grande successo,
cercano per lo più artisti bianchi. E’ qui che
entra in scena Elvis Presley che diventa il
simbolo del rock con il suo modo di vestirsi
stravagante, le sue doti vocali, i movimenti
del corpo e gli atteggiamenti anticonformisti.
Negli anni Sessanta nascono vari sottogeneri
che si ispirano alla musica country e alla
musica folk. Più avanti i testi tradizionali
lasciano spazio a testi di denuncia contro le
ingiustizie e i disagi giovanili. E’ il momento
di artisti americani come il grande Bob Dylan
(interprete di canzoni di speranza, di difesa
dei diritti umani, messaggi di pace contro la
violenza e i soprusi), Simon e Garfunkel,
Joan Baez e Tim Buckley.
Contemporaneamente in Gran Bretagna
nasce il beat, un rock semplice e leggero. A
guidare questo fenomeno sono i Beatles con
i loro testi originali e pieni di humor. Altra
Ottobre 2016
IL ROCK
Incontro & Condivisione
band molto importante è quella dei
Rolling Stones che denunciano i pericoli
del consumismo e del condizionamento
dai media.
Nella seconda metà degli anni Sessanta
si affermano tre importanti musicisti:
Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim
Morrison. Il loro stile si basa su una
musica violenta e piena di provocazioni,
nei loro concerti sono padroni di
atteggiamenti ribelli come la rottura di
strumenti musicali; si sentivano liberi
dalle incombenze della realtà. Gli inizi
degli anni Settanta vedono la morte di
questi artisti-icona di una grande
generazione. Da questo momento il rock
si frammenta in varie correnti: la musica
psichedelica, l’hard rock e il punk. La
prima si afferma con i Pink Floyd che
utilizzano nei loro concerti effetti e suoni
che trasmettono sensazioni forti simili
a quelle provocate dagli stupefacenti.
Più avanti si sviluppano i Queen, una
delle rock band più conosciute e
importanti nella storia. I gruppi hard
rock si ispirano al rock degli anni 60 di
Jimi Hendrix, un esempio sono i Led
Zeppelin e i Deep Purple con i loro suoni
furiosi, martellanti e con testi violenti.
Infine, nella metà degli anni 70, nasce il
Punk con gruppi come i Sex Pistoles, i
Ramones e i Clash. I loro testi si basano
sul rifiuto dello stile di vita della società
contemporanea e vanno contro le
convenzioni attraverso i loro testi ribelli
e blasfemi.
Il punk si prolunga negli anni Ottanta e
resta vivo ancora oggi con i
Guns’n’Roses. In questo periodo nasce
la new wave con i Cure e il rock tendente
al reggae con i Police. Alcune rockstar
come David Bowie, Phil Collins e Bruce
Springsteen moltiplicano i loro fan
attraverso una musica più commerciale.
Negli anni Novanta, con il britpop e il
grunge, scuotono le fondamenta musicali
gli Oasis e i Nirvana.
Il rock è anche ai giorni nostri con band
come i Green Day, Linkin Park,
Radiohead, Red Hot Chili Peppers,
R.E.M., AC/DC, Foo Fighters e molti
altri. Perché “Rock Will Never Die”.
Andrea Senatore
La musica popolare o Folk
La musica popolare, detta anche “folk”, è
prodotta dal e per il popolo, ed è
contrapposta alla musica prodotta per le
classi superiori, detta anche “classica”.
Presenta alcuni caratteri comuni in tutti i
paesi del mondo: è sempre musica
occasionale, legata cioè a un certo fatto, a un
certo momento della vita o della storia di un
popolo. Non nasce mai per opera di un solo
individuo, ma di una collettività che
attraversa le stesse esperienze.
Per questa ragione, la musica popolare è
sempre anonima. Essa inoltre si diffonde e
si tramanda oralmente, e perciò sottoposta
a continue variazioni. In molti casi, di uno
stesso canto esistono decine e decine di
versioni, alcune molto diverse fra loro, che
testimoniano i passaggi da una generazione
all’altra, da una zona all’altra, da una
situazione storica all’altra. La musica folk
affronta sfumature e tematiche della vita
l’amore, il lavoro etc..
Le canzoni per i bambini
Ninne nanne e filastrocche spesso erano
per la donna un mezzo per esprimere i propri
sentimenti e i propri problemi, con le
filastrocche i bambini possono imparare i
numeri, i giorni della settimana, i nomi e le
caratteristiche degli animali e talvolta ciò che
devono o non devono fare.
I canti rituali
Canti strettamente legati al mondo
contadino, alle stagioni, al ciclo della natura.
Essi dunque accompagnano i riti e le feste
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tipici del mondo agricolo, che si
intrecciano con quelli religiosi e con quelli
pagani.
I canti del lavoro
Questi canti esprimono il disagio e la
sofferenza per le dure condizioni del
lavoro e servono anzi proprio per
alleviarne le fatiche.
I canti sociali
Esprimono disagio e protesta contro la
povertà e le dure condizioni di lavoro,
essi presentano spesso analogie con i
canti di lavoro.
Musica popolare italiana
In Italia, i canti popolari sono sempre
ed esclusivamente in dialetto.
Differenze tra Nord e Sud
La musica del Sud ha legami con la musica
araba e orientale e prevale il modo minore,
La musica settentrionale invece ha legami
con la musica del Nord Europa e prevale
il modo maggiore.
Esiste ancora la musica popolare?
La diffusione dei mass media ha
contribuito pesantemente alla
contaminazione o alla scomparsa delle
tradizioni
culturali
locali.
L’industrializzazione e l’urbanesimo,
cioè l’emigrazione dalla campagna alla
città, ha inoltre determinato una graduale
scomparsa delle tradizioni musicali
contadine, che costituivano il grosso del
repertorio musicale popolare.
Sara Di Matteo
Alla fine della seconda guerra mondiale,
la tensione fra i due blocchi, (USAURSS), detta Guerra fredda, apre una
fase critica e pericolosa. E’ in questo
contesto, che nasce il movimento
“HIPPY”. Nell’ agosto del 1969
WOODTOCK, nello Stato di New York,
è la sede dei tre giorni di pace e musica
che ancora oggi rappresenta l’evento
simbolo della cultura rock. Durante il
concerto si esibirono vecchi e nuovi miti
del rock, da Jimi Hendrix a Joe Cocker,
da Janis Joplin a Carlos Santana. I
500.000 hippy americani rendono
l’evento memorabile, cresciuti nella
paura della bomba atomica, contrari alla
guerra in Vietnam, si schierano con il
fronte pacifista in opposizione alle
scelte del governo USA.”Fate l’amore
non fate la guerra”, “Mettete dei fiori
nei vostri cannoni”: sono questi gli
slogan. Sul palco, ci sono chitarre
elettriche, microfoni e un imponente
apparato
di
amplificazione;
insostituibile protagonista è l’ingegneria
del suono, madre della scena rock. La
musica rock è protagonista con testi
scritti che richiamano alla fratellanza,
amore, lotta per i diritti civili, il ritorno
alla natura e alla semplicità. Gran parte
degli indumenti, (collane, bandane.
sandali), è autoprodotta per contrastare
il consumismo, richiamando la cultura
indiana. In questo contesto negli anni
settanta del Novecento i Rolling Stones
si sono imposti per il loro sound legato
al blues, di cui danno un’interpretazione
più moderna e aggressiva. Ne è un
esempio “(I can’t get no) Satisfaction,
scritta da Mick Jagger e Keith Richards
nel 1965, una delle più grandi canzoni di
tutti i tempi. Il cuore del brano è nel riff,
un breve ostinato ritmico-melodico, una
sorta di scintilla che ha trasformato il
rock’n’roll nella musica più aggressiva e
irriverente degli ultimi decenni.
Lucrezia Boccagna
Bob Dylan e
Francesco De
Gregori
Che il Nobel per la letteratura dato a
Bob Dylan abbia scatenato diversi
dibattiti, lo sappiamo già: se ne è parlato
così tanto. Molti autori come Alessandro
Baricco, che ha affermato di non riuscir
a far coincidere la definizione di musica
con quella della letteratura, si sono
scagliati contro la decisione
dell’Accademia svedese, ma, d’altra
parte, i sostenitori del Nobel non sono
mancati, come Francesco De Gregori
che ha, invece, affermato di non notare
distinzione tra musica e letteratura.
Come avrebbe potuto De Gregori non
difendere Bob Dylan?
Tante sono state le voci sul presunto
intento del cantautore romano di imitare
nella sua musica Bob Dylan: alcune
canzoni come ‘Buonanotte fiorellino’ e
‘Rimmel’ sembrano addirittura versioni
italiane di ‘Winterlude’ e ‘Like a rolling
stone’. Infatti lui stesso, poi, ha
dichiarato di essersi ispirato a Dylan
più volte, anche in quei due brani.
Anche l’uso dell’armonica a bocca è
stato ispirato da Bob Dylan, ma questa
non viene utilizzata nell’album di De
Gregori in cui canta Dylan. Il 30 ottobre
2015, infatti, De Gregori ha pubblicato
un album in cui ha composto soltanto
cover italiane di alcune canzoni di Dylan
, dal titolo “Amore e Furto”, anch’esso
tolto da un album di Dylan, quale più
grande dichiarazione d’amore può
esservi per l’artista statunitense, oggi
premio Nobel per la letteratura?
Giusy De Rosa
MUSICA
S...PIFFERO - liceo Medi
Le stelle nelle classifiche musicali attuali
Appoggiandoci alle più attendibili e più rinomate classifiche del web (come ad esempio la
famosissima classifica iTunes) osserviamo come i grandi artisti del panorama musicale di ieri
condividano i gradini del podio con le star di oggi.
Nella classifica italiana proposta troviamo non solo artisti nostri connazionali ma anche
moltissimi artisti di fama internazionale, dai più giovani ai “veterani della musica”, spaziando
tra i più svariati generi: dal pop al rap, dal rock classico all’indie. È infatti rincuorante vedere
che certe stelle non abbiano ancora smesso di brillare.
1-Al primo posto due grandi nomi: Mina e Celentano con il loro nuovo brano “Amami
amami”.Lei, classe 1940, riconosciuta come la più grande voce della musica italiana nonché
un’icona di prestigio; lui, classe 1938, il “Molleggiato” cantante, attore e ballerino, ancora
attivo con spettacoli e concerti.
2-Secondo, Marco Mengoni con il brano “Sai che”, anteprima del nuovo album “Marco
Mengoni Live”. Il ventisettenne è il primo artista italiano ad aver vinto il Best European Act
agli MTV Europe Music Awards
3- la trasgressiva ed anticonformista Lady Gaga con il brano “Million Reasons”. L’artista
americana, reginetta del pop, è famosa in tutto il mondo per la sua musica ed il suo look
4-Bruno Mars col brano “24K Magic” . Classe 1985, ha conquistato una platea dal valore di
vendita di 12 milioni di album e 200 milioni di singoli.
5-Giorgia continua a splendere con il singolo “Oronero”. A 45 anni continua a pubblicare brani
che sono sempre dei grandi successi.
6-The Rolling Stones con “Hate to see you go”. La band rock britannica vanta una lunga
carriera internazionale, costellata da premi e grandi successi, dal 1962 fino ad oggi.
7-The Chainsmokers in collaborazione con Halsey in “Closer”: hanno debuttato nel
Giulia Caruso
La musica leggera in Italia
La musica leggera è un tipo di musica di facile ascolto e poco elaborata ed è indirizzata al
consumo di massa. Quella italiana risale agli anni 20, periodo in cui erano molto in voga i
melodrammi e le canzoni napoletane. Nonostante le cospicue influenze straniere, si è sempre
distinta per la sua orecchiabilità facilitata anche dalla struttura della lingua italiana. Il vero boom
di questo genere musicale c’è stato dopo la Seconda Guerra Mondiale con la diffusione via
radio e anche la nascita del Festival di Sanremo, ne 1951. Si sono creati due stili: quello
melodico fedele alla tradizione italiana e un altro detto “urlato” da cui poi è nato il rock. La vera
innovazione nel mondo della musica leggera è avvenuta grazie alla generazione dei cantautori
degli anni 60 come ad esempio De Andrè, Tenco, Gaber, Lauzi, i cui testi erano vere e proprie
poesie musicate. A questi si affiancarono anche gruppi come “I Nomadi” e i “Dik Dik” ispirati
dai Beatles. Negli anni 80-90 nuovi artisti hanno dominato la scena della musica leggera italiana
come Eros Ramazzotti, Umberto Tozzi, Raf che hanno avuto grande successo in tutto il
mondo. Al giorno d’oggi si è avuta un’altra rivoluzione musicale con la comparsa dei rapper tra
cui figurano Fabri Fibra, Clementino, Marracash, molto amati dai giovani.
Elsa Martino
Il folk mondiale
La parola folk deriva dal tedesco Volkslied, canto del popolo. E’ una musica tradizionale, antica
e legata alla pre-cultura. Ogni paese ha la propria musica folkoristica, la quale rievoca i suoni
, i ritmi e le melodie che ne rappresentano il patrimonio storico. Alcuni esempi di folk prodotti
nel mondo sono: il rai algerino, la musica tuareg, la musica celtica irlandese, bretone e scozzese,
il flamenco spagnolo, la tarantella napoletana , il tango argentino e la samba brasiliana. Il folk
rappresenta la voce del popolo e non è una musica commerciale, infatti gli autori sono anonimi.
La musica popolare è spesso accompagnata da balli ed essendo una tradizione orale viene
praticata nelle piazze durante le feste.Gli strumenti tradizionali utilizzati sono chitarre
aucustiche, banjo, contrabbasso, batteria jazz, tamburelli, armoniche e violini. Il folk raggiunge
la sua massima diffusione negli anni 60-70 del ventesimo secolo , contemporaneamente alla
diffusione del movimento dgli hippie, che scoprirono nei suoni antichi e immediati della popolarità
tradizionale un sentimento di comunismo e pauperismo non lontano dai propri ideali. Joni
Mitchell è la stella femminile del folk americano, una cantautrice capace con i propri album di
diffondere gli ideali hippie. Un’altra stella del folk americano è Bob Dylan che trasforma il folk
in categoria del pop.
SERENA PALUMBO E GIORGIA SERIO
POLAR MUSIC PRIZE
Anche quest’anno, il 16 giugno, c’è stata in Svezia l’assegnazione del Polar Music Prize,
assegnato questa volta al mezzosoprano italiano Cecilia Bartoli. E’ il più importante
riconoscimento musicale a livello internazionale, paragonabile ad un Nobel o un Academy
Award per il cinema, assegnato sia a singoli artisti che a gruppi musicali, e comprendente un
premio pecuniario equivalente a 110.000 euro per i beneficiari, assegnato presso la Sala dei
Concerti di Stoccolma con il riconoscimento del monarca. E’ stato ideato ed istituito nel 1989
da Stig Anderson, manager del complesso svedese degli ABBA, e annovera come primo vincitore
il famoso bassista dei Beatles Paul McCartney. Si tratta del secondo ingresso di un italiano nella
Hall of Fame del premio, dopo il riconoscimento dato nel 2010 al compositore e direttore
d’orchestra Ennio Morricone.
Mario Pesce
Nobel: i grandi rinunciatari
Dei quasi 900 studiosi che hanno ricevuto il premio Nobel alcuni hanno rifiutato o comunque
ritirato in ritardo. Tra gli ultimi c’è Aung San Suu Kyi, Nobel per la Pace nel 1991 che ha potuto
ritirare il premio solo nel 2012 al termine della sua prigionia in Birmania. Tra i rifiuti del premio,
quello che creò più scalpore fu il premio per la pace 1973 a Le Duc: non lo accettò sostenendo
che nel suo paese,il Vietnam, non vi era ancora la pace poiché non erano stati rispettati gli
accordi tra Vietnam e USA da lui sottoscritti. Altro grande rifiuto nel 1964 Jean-Paul Sartre:
sostenne che uno scrittore non può trasformarsi in un’istituzione e che solo a posteriori è
possibile giudicare uno scrittore. Infine Boris Pasternak costretto a rinunciare al Nobel per la
letteratura nel 1958 per “Il dottor Zivago”, per l’ostilità del suo paese, la Russia, che lo
minacciò di confiscargli le proprietà,in quanto esso svelava alcuni segreti riguardanti la rivoluzione
di ottobre. La lista forse si allungherà quest’anno: Bob Dylan ritirerà il premio? Marco Citro
Ottobre 2016
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10 Evergreen della musica
Nell’immenso mondo della musica ci sono senza dubbio dei pilastri
portanti che saranno sempre riconosciuti come tali e che sono riusciti a
lasciare un segno indelebile nella storia di questo mondo. Citiamo qui di
seguito gli intramontabili della musica:
- The Beatles, gruppo rock originario di Liverpool attivo dal 1960.
- The Queen, gruppo rock originario di Londra attivo dal 1970.
- Elvis Presley, cantante e musicista statunitense classe 1935 attivo dal
1953 ed individuato come Re assoluto del Rock ‘n’ Roll.
- Michael Jackson, cantautore, ballerino e produttore discografico
statunitense classe 1958 e attivo dal 1963: il King del Pop
- Whitney Houston, cantante, attrice e produttrice cinematografica
statunitense classe 1963 e attiva dal 1977, popolare icone voce del pop.
- David Bowie, cantautore, musicista, pittore, produttore discografico
e attore britannico classe 1947 è nella classifica dei 100 cantanti migliori.
- Jimi hendrix, chitarrista e cantautore statunitense nei generi bluesrock, hard rock, proto-metal e rock psichedelico. Nato nel 1942.
- Bob Marley, cantautore, chitarrista e attivista giamaicano classe 1945
è il Re del genere reggae.
- Nirvana, band statunitense attiva dal 1987.
- Eminem, rapper e produttore discografico statunitense attivo dal
1992. Considerato tra i migliori artisti hip-hop di sempre Giulia Caruso
I CONCERTI PIÙ ATTESI DEL 2017
“Nuovo anno, nuovi concerti” Ecco gli eventi più attesi che il mondo
della musica ci riserva per il prossimo anno
Ariana Grande, arriverà in Italia a giugno, nelle date del 15 e del 17; si
esibirà al Palalottomatica di Roma e al PalaAlpitour di Torino.
Arisa, prossimo febbraio a Firenze (OBIHall) il 2/02, Bologna (Teatro
Duse) il 3/03, Roma (Auditorium Parco della Musica) il 4/02, Varese
(Teatro Mario Apollonio) il 18/03, Milano (Teatro LinearCiak) il 27/03.
I Bastille, si esibiranno il 7/02 per la loro unica data italiana al
Mediolanum Forum di Assago (Milano)
I Depeche Mode, avrà ben tre eventi italiani: a Roma il 25/06 (Stadio
Olimpico), a Milano il 27/06 (Stadio San Siro) e a Bologna il 29/06
(Stadio Dall’Ara).
Giovanni Allevi, suonerà, per gli amanti del genere, il 5/01 a Firenze
(OBIHall), il 6/01 a Torino (Teatro Colosseo) ed infine l’8/01 a Roma
(Auditorium Parco della Musica).
Il Volo, toccheranno le città di Torino, Casalecchio di Reno (BO), Assago
(MI), Roma, Ancona, Livorno, Verona e Taormina nei prossimi maggio
e giugno.
J-Ax e Fedez, saranno in ben 15 città tra le quali Milano, Torino, Roma,
Napoli, Bari, Reggio Calabria ed Acireale tra marzo ed aprile.
Salmo, sarà on stage da aprile a maggio del prossimo anno nelle città di
Firenze, Modena, Verona, Napoli, Bari, Torino e Milano.
The 1975, unica data 8 febbraio al Mediolanum Forum di Assago(MI).
I Tokio Hotel, sono il 28/3 al Fabrique di Milano ed il 29/03 all’Atlantico
di Roma. I Coldplay, saranno a Milano, allo Stadio San Siro il 3 luglio.
Giulia Caruso
SONDAGGIO “ GIOVANI E MUSICA”
La musica influenza a vita di tutti i giorni. Quanto conta la musica per
noi? Quanti artisti si nascondono tra la folla? Verso quale genere musicale
protendiamo? Ho proposto un sondaggio online per entrare in contatto
con i giovani in prima persona e per scoprire che rapporto hanno con
questo tipo di arte. 76 ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 14 ed i 27
anni, hanno risposto alle mie brevi domande. Qui di seguito i risultati:
1.Ti piace la musica?:
Sì: 98,7%
No: 1,3%
2.Quanto è importante la presenza della musica nel tuo quotidiano?
0: 0% Fascia 1-3: 10,5%
Fascia 4-6: 25%
Fascia 7-10: 64,5%
3.Hai mai suonato almeno uno strumento musicale e/o praticato canto?
Sì: 81,6%
No: 18,4%
4.Suoni ancora e/o pratichi ancora canto? Sì: 36,8%
No: 63,2%
5.Sei mai stato ad un concerto? No: 19,7% Sì, da 1 a 5: 51,3%
Sì,
da 6 a 10: 18,4%
Sì, più di 10: 10,5%
6.Preferisci italiana o straniera? Ital.: 14,5%- Stran.: 48,7% Entram.:
36,8%
7. Quale genere ? Pop: 43,4% Rock: 31,6%
Indie: 13,2% Rap:
11,8%
8. Quante ore musica durante il giorno? 0 h: 1,3%
1-2 h: 55,3%
3-4 h: 26,3%
5 o più h: 17,1%
Come si vede la musica ha una fortissima influenza. La maggior parte dei
ragazzi ha avuto approcci in prima persona con questo mondo artistico,
suonando o cantando. Ma solo i veri amanti hanno resistito al passare
del tempo. Registriamo infatti un calo notevole dei praticanti
confrontando la domanda 3 con la domanda 4: più della metà dei giovani
ha abbandonato strumenti e microfoni col passare degli anni! Vediamo,
inoltre, che gli artisti internazionali hanno la meglio sugli italiani.L’arte
nobilita l’anima, è risaputo, e noi nel nostro piccolo siamo artisti e
sognatori.
Giulia Caruso
Tutti i Premi Nobel Italiani
Economia
Fisica
Chimica
Giulio Natta (1963) Franco Modigliani (1985) Guglielmo Marconi (1909)
Enrico Fermi (1938)
Riccardo Giacconi (2002)
Emilio Segrè (1959)
Carlo Rubbia (1984)
Fisiologia e Medicina
Pace
Letteratura
Camillo Golgi (1906)
Ernesto Teodora
Giosuè Carducci (1906)
Daniel Bovet (1957)
Moneta (1907)
Grazia Deledda (1926)
Salvatore Luria (1969)
Luigi Pirandello (1934)
Renato Dulbecco (1975)
Salvatore Quasimodo (1959) Rita Levi-Montalcini (1986)
Mario Capecchi (2007)
Eugenio Montale (1975)
Dario Fo (1997)
S...PIFFERO - liceo Medi
La storia della satira
Col termine di satira si indica un genere della letteratura
latina, prima teatrale poi solo poetico, che mette in
ridicolo personaggi, ambienti o costumi con toni comici
o sarcastici e intenti moralistici. Quando però
estendiamo tale termine contestualizzandolo nella
nostra epoca assume diverse sfaccettature: può essere
un’opera letteraria, un discorso, un atteggiamento volto
a canzonare il modo di agire di persone, classi sociali o
anche istituzioni. Prima che a Roma, contenuti satirici
erano presenti, per fare un esempio, nella commedia
del greco Aristofane. Sull’origine del nome latino
“satura” si registrano diverse spiegazioni: per lo più lo
si ritiene nato per analogia con la “lanx satura”, piatto
ricco di varie primizie offerto alla divinità. Il creatore
della satira propriamente detta fu Lucilio e poi, a
seguire, Orazio, Persio e Giovenale, che costituiscono
i precedenti del romanzo satirico moderno. Diversa è
la satira politica che possiamo ritrovare nell’opera
dantesca più famosa quando, tra i cerchi infernali,
troviamo buona parte dei nemici politici di Dante,
compreso il papa Bonifacio VIII. Negli ultimi anni del
Cinquecento la dissoluzione dell’ideale artistico del
Rinascimento trova massima espressione in Cervantes,
col Don Chisciotte. Il poema eroicomico asseconda in
Italia, e poi in Francia, quell’opera di distruzione e di
rinnovamento, mentre la satira del costume prosegue
con opere chiamate “Sermoni”. La satira in seguito
assumerà un aspetto marginale nel XIX secolo dove
unici suoi paladini furono i poeti Giusti e Porta. Nel
secondo Novecento si viene accentuando la
dissoluzione della satira come genere a sé stante, che
confluisce e si confonde nel romanzo, nella poesia, nei
vari generi di spettacolo, tanto che di caratteri o di stile
satirico si può parlare per molti dei maggiori autori di
questo periodo.
Roberta Petti
I limiti della satira
“È disarmante vedere firme celebri annaspare di fronte
alla satira e alla sua natura. Quello della volgarità, da
sempre, è il pretesto principe di chi vuole tappare la
bocca alla satira.... Censurare la satira (in nome del
cattivo gusto o di altri princìpi volatili e capziosi) è
censurare le opinioni. È fascismo. Chi si attarda in
disquisizioni sul buon gusto è un censore. Punto.
L’unico limite lo stabilisce la legge: diffamazione,
calunnia. La satira è arte: o è totalmente Libera, o non
è satira.”. Questa citazione di Daniele Luttazzi fa capire
a pieno che la satira non è solo attacco comico a chi
detiene il potere politico, sociale o culturale ma molto
di più. Con la diffusione delle tecnologie digitali,
Internet gioca un ruolo sempre più importante nella
diffusione di messaggi satirici, grazie anche alle
caratteristiche di libertà e democrazia che sono peculiari
di questo mezzo. Libertà e democrazia sono concetti
importanti senza ombra di dubbio che forse non
vengono poi rispettati così tanto. La satira contro i
“potenti” è diventata ormai motivo di preoccupazione.
Basti pensare ai vignettisti del giornale satirico Charlie
Hebdo che considerati faro della libertà di espressione,
forse sguaiata, hanno dovuto pagare con la vita il loro
diritto ad esprimersi liberamente. Tra le persone che
hanno perso la vita, due agenti assegnati alla protezione
del direttore, un ospite che era stato invitato alla
riunione di redazione, il portiere dello stabile, il
direttore del settimanale, Stephan Charbonnier, detto
Charb, e i più importanti vignettisti: Cabu, Tignous,
Philippe Honore’ e Georges Wolinski, molto famoso
anche in Italia. Non era la prima volta che il giornale
satirico veniva attaccato: molte erano state le minacce
che avevano indotto il direttore a munirsi di scorta, ma
non a fare un passo indietro satiricamente parlando.
Tali giornalisti e vignettisti hanno deciso di proferire
parola anche sugli ultimi episodi riguardanti i terremoti
italiani. Sono del parere che, oltre al limite legislativo
imposto dalla Costituzione, esista anche un limite non
valicabile, che purtroppo non è scritto da nessuna parte
ma si affida al buon senso delle persone. Tale limite
consiste nel non entrare nel dolore altrui comicizzando
anche fatti di cronaca spiacevoli e che provocano morte.
Roberta Petti
LA SATIRA : ieri e oggi
Ottobre 2016
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La satira come genere letterario “romano”
La satira, nasce dalla cultura latina e per tale ragione Quintiliano, con «satura quidem tota nostra est» (Inst. Or.,
10,1,93) ne rivendicherà l’originalità come unico genere letterario latino autonomo rispetto ai modelli greci. È
Orazio a individuare in Lucilio (poeta II secolo A. C) l’inventor del genere, ma ciò è controverso.
Però è in Lucilio che la satira inizia a delinearsi nei suoi tratti fondamentali: tono vivace, volto spesso all’attacco
personale e l’uso del ridicolo come arma di un aggressivo moralismo (muovere attacchi contro alcuni degli uomini
più in vista della Roma contemporanea) . Analizzando i contenuti di questo genere, la sua letteratura appare
come il rifiuto del fantastico e dell’inverosimile e, completa scelta di adesione al vero. Il poeta si pone l’obiettivo
di trattare eventi colti dalla vita quotidiana. Lo sviluppo della satira significa, qundi, anche crescita di un nuovo
pubblico, desideroso di una letteratura più aderente alla realtà contemporanea. La sua poesia rifiuta si apre in
tutte le direzioni, amalgamando il linguaggio elevato dell’epica, rivissuto come parodia, con i linguaggi che fino a
quel momento erano rimasti esclusi dalla poesia latina: parole tecniche, di retorica, scienza, medicina, sesso,
gastronomia, diritto e forme espressive di tutti i giorni. La critica del poeta risulta un mezzo per evidenziare con
vivo umorismo molti aspetti della vita quotidiana, ripresi nella loro concretezza fisica e linguistica, con un
impegno educativo, intimamente legato alla critica sociale. Lucilio attaccava con violenza i cittadini eminenti
della cultura romana, avversari di cui però condivideva la condizione sociale, a differenza di Orazio che faceva
dell’attacco personale a un piccolo mondo di irregolari come cortigiane, parassiti, artisti, imbroglioni, filosofi di
strada, popolo minute, un’intenzione di ricerca morale. È con Lucilio, e soprattutto, con il genere della satira, che
si manifesta l’enorme esigenza di esaminare i vizi, gli eccessi, la stoltezza, l’ambizione, l’avidità, mediante
l’osservazione critica e la rappresentazione comica delle persone.
Alessia Martino
‘Crozza: “relitto” di satira televisiva
La satira sta a poco a poco svanendo, specialmente in
televisione, ed è una perdita significativa perché, quando
ben costruita e autentica, questa aiuta a tenere alta
l’asticella dell’indignazione e la capacità critica,
sollevando dubbi e domande che consentono di restare
vigili e di non accettare passivamente tutto ciò che decide
il Potere. Uno dei pochi a mantenerla in vita è Maurizio
Crozza, che cerca di opporsi all’ ‘Effetto Zelig’ sempre
più dilagante, il cui messaggio è che fa ridere di più ciò
che divide meno la platea, e che quindi si omologa ad un
argomento che mette generalmente tutti d’accordo.
Personalmente ritengo che al vertice di un confronto ci
siano opinioni differenti, anche perché se la pensassimo
tutti allo stesso modo sarebbe preoccupante. Il
programma di Crozza, seppur considerato da molti
scadente, presenta una pungente e salutare ironia, per
certi aspetti irriverente, ma comunque costruttiva , che
tocca argomenti quotidiani e che aiuta a riflettere su
tutto ciò che ci succede, affinchè riusciamo a viverlo, e
non soltanto a subirlo.
Maria Grazia Vece
I “vignettisti ” italiani
La vignetta è un’inquadratura contenente una singola
scena a fumetti. Oggi giorno la comunicazione si presenta
in moltissime forme, ma i fumetti di satira politica o
sociale o semplicemente di intrattenimento
appartengono ad un mondo che riesce a far riflettere ma
allo stesso tempo a divertire. I fumettisti italiani sono
riusciti a rappresentare la realtà contemporanea
attraverso personaggi disegnati, reali o di fantasia.
Tra questi ricordiamo:Giorgio Forattini, il piu
celebre vignettista italiano satirico degli anni 70. Alla
fine degli anni 70 entra come impaginatore a “Paese
Sera” dopo aver vinto un concorso per disegnatori di
fumetti indetto dal giornale stesso. Le prime vignette di
satira politica appaiono nel 1973 sul settimanale
“panorama”...
Emanuele Diliberto , Palermitano, frequenta il Liceo
artistico e l’Accademia di Belle Arti. Ebbe successo
soprattutto come disegnatore e vignettista satirico nei
quotidiani “L’Ora” e il “Giornale di Sicilia”.
A proposito di satira e vignette, un mese dopo l’attentato
alla redazione di Charlie Hebdo, anche la rivista “San
Francesco” ha invitato 10 vignettisti italiani a creare
delle vignette ispirate al Santo di Assisi ed a Papa
Francesco. Tra questi hanno accettato l’incarico Altan,
Benny, Biani, Ellekappa, Forattini, Giannelli,
Marassi, Pellegrini, Staino e Vignazia.
Quest’ultimo ha realizzato una vignetta che raffigura un
reporter che intervista San Francesco chiedendo: “Ci
dica, Francesco, è difficile farsi capire dagli animali?”, e
il frate risponde: “No, però molto più facile che farsi
capire dai politici”. Le vignette oltre che riflettere fanno
anche sorridere e “sorridere è uno dei doni più belli a
disposizione dell’uomo.Certo,il sorriso può essere anche
beffardo e malvagio. Bisogna imparare a sorridere,
leggermente, lievemente, dolcemente, per apparire subito
amabili, favorevoli, sereni, per ispirare letizia”, afferma
Padre Fortunato,il direttore mensile. Marika Margarella
T V E S AT I R A : P E R S O N A G G I D A R I C O R D A R E
La televisione ha assunto un ruolo fondamentale nella società odierna, apportando grandi cambiamenti fin dalla sua
nascita. In questa “scatola delle meraviglie” i programmi comici e di satira sono in assoluto i più visti . Innumerevoli
comici si sono dimostrati pronti a interpretare la caricatura di famose figure della politica, cultura,spettacolo,
enfatizzando così le ipocrisie del potere. Uno è Roberto Benigni, che nel suo film “Asterix e Obelix” interpreta il
governatore romano Detritus, a cui volutamente attribuisce le caratteristiche di due uomini politici: Letta e
Mastella. Benigni afferma di amare la satira, perché capace di sdrammatizzare una realtà, quella politica, troppo
complessa e seriosa, e in grado, talvolta, di far sorridere anche gli stessi politici. A volte, però, la satira può anche
causare problemi a chi decide di farne uso, com’è accaduto a Enrico Ghezzi, curatore del programma “Blob”, in
onda su Rai 3. Berlusconi, infatti, durante la campagna elettorale del 94, attaccò ferocemente la Rai, accusandola
di aver “mostrificato” la sua figura. Atteggiamento diventato frequente da parte dei politici, spaventati dal
successo che uomini di spettacolo riscuotevano tra il pubblico, affascinato dalla volontà di opporsi. Ilaria Foglia
Le “vittime” della satira
La satira nella sua storia ha sempre avuto varie e
numerose vittime, queste sono solitamente identificate
con coloro che la subiscono, ma è davvero così? Coloro
che subiscono la satira non sono le vere e proprie
vittime di questa, bensì non sono altro che gli oggetti
di questa, allora chi sono le vere vittime della satira?
Le vere vittime della satira non sono altro che i comici
stessi, sembra strano a sentirlo dire ma è proprio
così. Fare satira ha sempre avuto il suo prezzo
specialmente quando si trattano argomenti delicati
come la corruzione, la mafia, la droga, ecc., Tantissimi
sono i comici che o per aver detto frasi troppo
pungenti o per aver fatto battute troppo esplicite o
ancora per aver fatto nomi che non avrebbero dovuto
fare sono stati cacciati dalla televisione o dai giornali
in particolare se essi operavano in programmi o
giornali importanti. Alcuni esempi delle vittime della
satira possono essere identificati in Dario Fo o Beppe
Grillo, due dei più grandi comici della seconda meta
del novecento. Entrambi- pura coincidenza- furono
cacciati dalla Rai con la quale avevano un contratto.
La colpa di Dario Fo fu ad avviso di molti di aver
denunciato gli incidenti sul lavoro, ma recentemente
il figlio Jacopo in un intervista a “La Stampa” ha
dichiarato che il padre fu cacciato da “Canzonissima”,
programma da egli condotto nel 1962, dopo solo 7
puntate per aver osato parlare della mafia in tv. Egli
ha inoltre dichiarato che Malagodi, allora capogruppo
nella camera dei deputati del PLI (Partito Liberale
Italiano), in parlamento si scagliò contro la famiglia
di Fo( lavorava in coppia con la moglie Franca Rame)
chiamandoli “guitti”, colpevoli a suo avviso di aver
denigrato tutta la popolazione siciliana. La colpa di
Grillo, invece, fu diversa: egli fu cacciato da
“Fantastico 7” nel 1986 per aver fatto una battuta su
Bettino Craxi, allora presidente del consiglio italiano.
Questi due nomi sono solo due degli esempi più illustri
che possono essere fatti, ma se elencassimo i nomi di
tutte le vittime del sarcasmo essi sarebbero molteplici,
allora viene spontaneo farsi una domanda “ E’ questa
la rinomata libertà di parola italiana?” Mattia Canta
Benigni: equilibrista tra arte e cultura
Roberto Benigni è tra i vincitore del premio Oscar
come miglior attore protagonista nel film ‘’La vita è
bella’’. La fama del grande talento italiano non è dovuta
solo a questo prestigioso premio, ma soprattutto al
suo spregiudicato amore per l’arte in tutte le sue
sfaccettature, dalle opere teatrali, alla letteratura
italiana, fino ad arrivare alle sceneggiature su pellicola
di cui si è reso protagonista, sia come attore che come
regista e sceneggiatore. Benigni è, però anche un grande
studioso e ammiratore della letteratura italiana, in
particolare di Dante. Benigni ne è talmente affascinato
da tenere lezioni in numerose università italiane,
riuscendo a far conoscere il sommo poeta attraverso
il programma televisivo ‘’Tutto Dante’’, andato in
onda su Rai Uno nel 2007 , nel quale egli recita e
commenta numerosi canti, suscitando l’interesse di
quasi dieci milioni di spettatori. Proprio per questa
sua grandissima passione per la letteratura dantesca,
ma anche per la grande ammirazione della Costituzione
Italiana, elogiata e apprezzata nella trasmissione ’’La
più bella del mondo ’’, unita allo studio e alla
spiegazione dei ‘’Dieci Comandamenti’’, gli hanno
valso la candidatura al premio Nobel per la letteratura
nel 2007. La vita di Benigni è stata costellata di altri
numerosi premi e riconoscimenti. Egli rappresenta,
una delle personalità più importanti a livello nazione
ed internazionale, da cui ognuno di noi, studenti,
professori e studiosi dovrebbe prendere esempio,
Emanuele Lettieri
CINEMA & CRONACA
S...PIFFERO - liceo Medi
La notte degli Oscar in arrivo
Il 26 Febbraio 2017 avrà luogo l’89° edizione della Academy Awards of
Merit meglio conosciuta con il nome di “Notte degli Oscar” al Dolby
Theatre di Los Angeles . L’Oscar è il più prestigioso premio nel mondo del
cinema dal 1929 e riesce a catalizzare l’attenzione mondiale poiché raggiungere
un Oscar significa “aver avuto successo”. La manifestazione prevede 24
categorie da premiare, si va dal miglior film al miglior protagonista maschile
, dalla miglior protagonista femminile al miglior regista, dal miglior film in
lingua non inglese al premio per la miglior sceneggiatura, per il trucco, le
musiche ecc.
Quando nel 1927 l’Academy of Motion Picture Arts and
Science stabilì che fosse istituito un premio annuale per il cinema, esistevano
solo 5 categorie : attori , registi , produttori , tecnici e sceneggiatori . L’Art
Director della MGM, grande casa produttrice americana , Cedric Gibbson
ideò la famosa statuetta incisa poi dallo scultore George Stanley. Essa
raffigurava un cavaliere con una spada da crociato in piedi su una pellicola
cinematografica . Margaret Herrick , un’impiegata dell’Academy vedendola
esclamò : “Sembra mio zio Oscar!” e da allora è stata denominata Oscar . La
statuetta, alta 35 cm , è placcata in oro 24 carati così come le medaglie olimpiche ed ha un valore
commerciale di appena 295 dollari, ma un valore simbolico inestimabile tanto che un attore non si
sente realizzato se non dopo averla alzata al cielo.
Diego Pagano
PROGETTO “MY ROOM”
John Theckeray, fotografo e videomaker francese, è
autore del progetto “My Room”: negli ultimi sei anni,
ha fotografato le camere da letto di oltre 1200 ragazzi
tra i 18 e i 30 anni, utilizzando la prospettiva dall’alto,
così da far vedere tutto ciò che la stanza contenesse.
Centinaia di fotografie che saranno pubblicate nel
suo libro intitolato “My Room, portrait of a
generation”, che uscirà a fine anno. “La parte più
difficile”, spiega Theckeray, “è stato convincere i
ragazzi a farsi fotografare”. L’autore del progetto ha infatti utilizzato i social network o enti ONG
locali, per contattare i giovani e organizzare gli incontri, piuttosto che far loro la proposta per
strada. Nelle foto ci sono stanze appartenenti alle persone più disparate, studenti, pescatori,
contadini, ingegneri, che vivono in campagna o in città, in tutto il mondo.
Francesco De Vita
Musica e teatro
“La musica è il genere di arte perfetto. La musica non può
mai rivelare il suo segreto più nascosto “ dice Oscar
Wilde. Quando si parla di musica classica ci si riferisce
alla musica colta, sacra e profana che affonda le sue radici
in occidente. Nel Settecento in campo musicale nasce il
Classicismo. Durante la prima metà dello stesso secolo,
inoltre, si sviluppa maggiormente il melodramma, ovvero
una forma teatrale in cui l’azione è espressa dal canto e
Giuseppe Verdi
dalla musica. Una delle caratteristiche principali del
melodramma è la monodia: il cantante ha la parte più
importante, mentre gli strumenti avevano solo la funzione di accompagnamento. Il melodramma,
essendo una rappresentazione molto costosa, si sviluppa prima nelle corti e poi nei teatri. Nella
seconda metà del Settecento si sviluppa l’ opera seria e quella buffa. Nell’Ottocento col
Romanticismo viene ripreso il melodramma. In Italia il passaggio dal classicismo al romanticismo
viene attribuito a Gioacchino Rossini. Il maestro diceva che l’arte e la musica devono divertire e al
massimo commuovere. I primi melodrammatici italiani sono: Bellini e Donizetti. Nell’Ottocento il
più importante è Giuseppe Verdi.
Martina Carrabs e Marialucia D’avino
Ennio Morricone
La musica e il cinema
Oggi il mondo del cinema e quello della musica sono in
piena fioritura e riescono a raggiungere ogni angolo del
mondo soprattutto grazie alle imponenti risorse dei mass
media e di vari strumenti di diffusione. Ormai passiamo
quotidianamente svariate ore davanti alla tv, nelle sale dei
cinema o di fronte allo schermo del pc per guardare film,
serie tv e documentari. Tra una scena e l’altra, in
sottofondo, c’è sempre una colonna sonora pronta a
trasportarci. Ma chi di noi gli dà importanza?
Le colonne sonore nel mondo del cinema, in realtà, hanno
una funzione assolutamente non trascurabile. La musica,
associata alle immagini che corrono su una pellicola,
contribuisce ad amplificare le emozioni dello spettatore e
il valore delle scene che così rafforzano il loro potere di
influenza e riescono a rimanere più impresse nell’animo e
nelle menti del pubblico. Il potere comunicativo ed emotivo
delle immagini, grazie alla sincronia con le note, acquista
una forza esplosiva ed imbattibile.
La musica quindi non solo accompagna da sempre il
mondo della cinematografia bensì partecipa attivamente
alla realizzazione della pellicola e del bagaglio morale e
dell’impatto emotivo che la pellicola stessa contiene dentro
di sé D’altronde un film horror non sarebbe un vero film
horror se non avesse le colonne sonore adatte, così come
una commedia non sarebbe una vera commedia se non avesse le colonne sonore adatte al genere.
Proprio per questo una serie tv prodotta a partire dal 2015, Scream Queens, che vede come
protagoniste Emma Roberts, Jamie Lee Curtis e Lea Michele, appartiene al genere horror e allo
stesso tempo al comico proprio per la scelta delle colonne sonore decisamente non adatte alle scene:
se si gioca a cambiare un fattore, il risultato è decisamente diverso.
Giulia Caruso
Ottobre 2016
pag 5/b
“Cantus Angeli”
Prende il via da Cava de’ Tirreni “Cantus Angeli”, il festival
internazionale di cori organizzato dalla corale polifonica
“Angelicus”, che prevede l’esibizione di ensemble provenienti
da diversi paesi del mondo. La rassegna è iniziata il 18 Ottobre e
si è conclusa il 23 ottobre a Vietri sul Mare. Lungo Borgo
Scacciaventi i gruppi si sono esibiti in melodie, per poi dare vita
un concerto all’interno del santuario di San Francesco e
Sant’Antonio. Il 19 la manifestazione si è spostata al palazzo
vanvitelliano di Mercato San Severino. Nato nel 2006, il festival
ha visto la partecipazione di gruppi di chiara fama provenienti
anche da realtà musicali lontane e differenti dalle nostre, come la
Russia e Israele. La manifestazione ha come scopo quello di
promuovere il confronto tra diversi popoli attraverso la musica,
unico linguaggio comune che può essere considerato universale.
L’obiettivo finale, infatti, è abbracciare diverse tradizioni
melodiche trovando la giusta armonia fra esse. Per questo la
manifestazione è aperta a tutti i gruppi musicali, vocali e corali,
senza limitazione di età.
Sara Di Matteo
Arrestato membro dell’ISIS
Arrestato a Berlino il 27enne identificato come Shraf al-T, nato
in Tunisia, ma arrivato in Germania con un passaporto siriano.
Secondo l’intelligence tedesca al-T si stava preparando ad un
attacco terroristico ad un aeroporto della città, prontamente
sventato. L’uomo viveva in Germania dal 2015 ed era un membro
dell’Isis. Secondo diversi rapporti dei media, lui e un amico della
stessa età era sotto l’osservazione dell’intelligence da diverso
tempo; il suo arresto arriva poche settimane dopo quello di Jaber
Albakr, il 22enne siriano catturato a Lipsia subito dopo che la
polizia aveva scoperto all’interno del suo appartamento di
Chemnitz grandi quantità di materiale esplosivo, e suicidatosi in
carcere dopo il fermo della polizia. Il ministro dell’Interno tedesco
ha elogiato l’intelligence, sottolineando l’importanza di questi
arresti.
FRANCESCO DE VITA
Incoronato post mortem
L’incoronazione poetica, intorno al 1300, era una cerimonia ambita
dai poeti dell’epoca: ispirata a rituali del mondo romano, avveniva
in circostanze del tutto eccezionali nella città di Roma,
precisamente in Campidoglio. Dante Alighieri è stato un poeta,
scrittore e politico padre della lingua italiana, tanto da essere
soprannominato il “Sommo Poeta”. Per tutto il corso della sua
vita aspirò all’incoronazione poetica e sebbene dal XIX secolo
in poi venga spesso raffigurato con la corona d’alloro, non fece in
tempo a ricevere tale onore in vita, su proposta del professore
bolognese Giovanni del Virgilio nel 1320, poiché morì un anno
dopo. Fu in occasione del VII centenario della nascita di Dante,
che 300 Padri conciliari, di tutte le parti del mondo, convennero
a Firenze, per rendere omaggio al più grande poeta della Cristianità.
Paolo VI, in questa occasione, decise di inviare una croce d’oro,
da porsi nel Battistero dove Dante era stato battezzato e divenuto
cristiano, e l’arcivescovo di Firenze unì a quella croce, la tanto
desiderata in vita dal Sommo Poeta corona d’alloro. Durante il
deposito di questi due simboli, sopra le pagine di un prezioso
codice della Divina Commedia, i 300 Padri conciliari intonarono
il Credo, esattamente lo stesso che il poeta aveva recitato dinanzi
a San Pietro a conferma della propria fede.
Alessia Martino
TENNIS: IL NUOVO NUMERO 1
Andy Murray è il nuovo numero 1 del ranking mondiale,
scalzando re Djokovic dopo ben 223 settimane di dominio (dal
7 luglio 2014, 122 settimane di fila al vertice per il serbo, 223
complessive). Lo scozzese ha scalato la vetta approdando in
finale “BNP Paribas Masters”, ultimo “1000” dell’anno, dotato
di un montepremi di 3.748.925 dollari, senza nemmeno scendere
in campo, per il ritiro di Milos Raonic, cause infortunio alla
gamba. Domenica 6, nella finale per il titolo, Murray affronterà
lo statunitense John Isner, numero 27 del ranking mondiale, che
ha sconfitto 6-4 6-3 il croato Marin Cilic, numero 10 della
classifica ATP e 9 del seeding, il quale ieri è stato protagonista
nei quarti dell’eliminazione di Novak Djokovic, prima testa di
serie.
FRANCESCO DE VITA
EMERGENZA MENINGITE
Nel mondo, una persona ogni 8 minuti muore di meningite. La
malattia, causata dal batterio Neisseria Meningitidis, porta a un
totale di 3 milioni di morti e circa 750 mila casi di disabilità; sono
questi i numeri riportati dall’Università di Siena, secondo la quale
la protezione contro tale microorganismo e di conseguenza contro
la patologia, sarebbe il vaccino generale. In Toscana nel 2015
sono stati 38 i casi di meningite, quest’anno sono 31 (dati a
ottobre); complessivamente 12 i morti. Il batterio vive nella gola
di circa il 10% della popolazione, ma solo in pochi casi è mortale;
il Dr. Pier Luigi Lopalco, ordinario di Igiene e Medicina preventiva
all’Università di Pisa, spiega che con il vaccino non si immunizza
solo il singolo, ma si previene la possibilità di contagio e diffusione
del batterio che, se non trattato, potrebbe portare alla morte in
sole 24 ore.
FRANCESCO DE VITA
S...PIFFERO - liceo Medi
LETTERATURA & SCIENZA
Chi legge... campa cent’anni!
“Lo Zahir”
di Paulo Coelho
Lo Zahir è un romanzo di una storia di ricerca, riflessione e conquista interiore, in cui finzione
e esperienza personale si confondono nel libro dello scrittore brasiliano Paulo Coelho. La storia
narra di uno scrittore che un giorno scopre che la moglie lo ha abbandonato senza lasciare
traccia e senza alcuna spiegazione. Il pensiero dell’assenza della donna continua a tormentarlo
fino a gettarlo in un totale smarrimento. La ricerca di lei porta lo scrittore a raggiungere gli
affascinanti paesaggi desolati dell’Asia Centrale. E ancora di più, lo allontana dalla sicurezza
del suo mondo verso un nuovo cammino sconosciuto, alla ricerca di un nuovo modo di intendere
la natura dell’amore e il potere ineludibile del destino. Con “Lo Zahir”, l’autore ci conduce con
sé negli sconfinati territori dell’interiorità e del sentimento e, allo stesso tempo, ci racconta una
storia di forte impatto emotivo con ambientazioni e personaggi di grande fascino e realismo. Il
protagonista intraprende un viaggio impegnativo fuori e dentro se stesso. Al termine, raggiungerà
una nuova consapevolezza di sé e del mondo e scoprirà che “la verità può essere anche diversa
da quella che sembra”.
Sara Di Matteo
“SPLENDORE” di Margaret Mazzantini
Margaret Mazzantini (classe1961), pluripremiata ( Premi: Strega,
Pavese, Flaiano, Campiello, Grinzane-Cavour ...) ha pubblicato
romanzi di successo tradotti in trentacinque lingue (“Venuto al
Mondo”, “Nessuno si salva da solo”, “Non ti muovere” , “Zorro, un
eremita sul marciapiede” ) tra i quali si distingue “Splendore”.
Pubblicato nel 2013, racconta la storia di due amanti che dopo alcuni
anni di esperienze si ritrovano e si ricongiungono, seppur non
definitivamente. Guido e Costantino si rincorrono, si apprezzano, si
amano nel modo più profondo, toccando la carne e l’anima, si trovano,
si perdono, si ritrovano e si deludono: il racconto di un amore
omosessuale contornato di tradimenti, di mogli, di figli e di destini che
si scontrano... La scrittrice riesce ad incantare abbattendo barriere
che la società ci porta a costruire e guidando il lettore in una profonda
analisi personale. È una storia di uomini narrata da una donna, forse è
questa la caratteristica che più ci stupisce!
Giulia Caruso
Il ritorno della Rowling
La madrina di Harry Potter, Joanne Rowling (oggi cinquantunenne), pubblica il suo primo
romanzo della famosa saga dei maghi nel 1997, (l’ultimo nel 2007). I suoi libri ebbero fin da
subito un successo strepitoso, furono tradotti in tutto il mondo e cominciarono ad essere
trasformati in film quasi contemporaneamente alle pubblicazioni (ultimo film, “Harry Potter
e i Doni della Morte Parte 2”, nel 2011). Grazie alle sue opere e a tutti coloro i quali si sono
innamorati ed appassionati alle sue storie, la scrittrice è diventa la donna più ricca di Inghilterra
(e probabilmente del mondo intero) superando, in classifica, anche la Regina Elisabetta II.
Questa estate il grande ed attesissimo ritorno con un nuovo libro: Harry Potter e la Maledizione
dell’Erede. Il testo è stato scritto sotto forma di opera teatrale e poi trasposto in libro; narra le
vicende di Albus Severus Potter, il secondogenito di Harry e Ginny, diciannove anni dopo le
vicende giovanili di Harry ad Hogwarts. L’ottavo capitolo della saga è stato pubblicato in Italia
il 24 settembre. Giulia Caruso
Libriamoci 2016
Anche quest’anno il progetto “Libriamoci”, svoltosi in tutta Italia nell’ultima settimana di
ottobre, ha coinvolto le classi terze del Liceo Medi con la proiezione del film “Scoprendo
Forrester”e il successivo dibattito. Protagonisti del film due bravissimi attori: Sean Connery e
il debuttante Robert Browns. Connery impersona uno scrittore di nome William Forrester
anziano ed irascibile diventato famoso per il suo primo ed unico libro, pubblicato a poco più
di venti anni, vincitore di un premio Pulitzer. Browns è invece Jamal Fallace, un ragazzo di
colore molto in gamba che tiene nascoste a tutti il suo talento di scrittore a causa dell’ambiente
sociale e delle persone che lo circondano. Il giovane sedicenne, a causa di una sfida, conosce
William. Dapprima con modi bruschi William instaura un rapporto distaccato con il ragazzo,
ma poi questo rapporto col tempo diventerà una forte amicizia: il signor Forrester istruisce
Jamal nello scrivere svelandogli le sue tecniche espressive, mentre Jamal a sua volta lo aiuterà
a riaprirsi alla vita. Dopo aver aiutato il giovane in alcuni sfavorevoli affari scolastici, William
Forrester ritorna a scrivere prima di morire di tumore. Lo scrittore lascia tutti i suoi beni a
Jamal che va avanti per la sua strada verso una vita da scrittore, superando gli iniziali
condizionamenti esterni. Il filo conduttore che lega i due personaggi, che apparentemente sono
l’uno l’opposto dell’altro, è proprio l’amore per la lettura e la scrittura. Inoltre, altro spunto
di riflessione è l’allontanamento dal proprio ambiente come occasione di miglioramento e
crescita. Jamal ha avuto l’occasione di allontanarsi dal Bronx per frequentare una importante
scuola di Manhattan, ha così, seppure a malincuore, abbandonato un posto che, per quanto
costituisse la sua origine, sembrava stargli stretto per via di vari impedimenti, non ultimo la
qualità piuttosto bassa del sistema di istruzione pubblico negli USA.
Roberta Petti
La fattoria degli animali
A proposito di satira politica, credo che sia opportuno citare uno dei romanzi più celebri di
Eric Arthur Blair, meglio conosciuto come George Orwell, “La fattoria degli animali”: un
romanzo che rappresenta una satira sul totalitarismo di Stalin, con riferimenti alla guerra civile
in Spagna, alla quale egli stesso partecipò, e alla seconda guerra mondiale. Proprio per la feroce
critica a Stalin il romanzo non potè essere pubblicato nel 1943, ma solo due anni dopo. La
storia, che prende le sembianze di una favola, si svolge nella fattoria di Jones, uomo senza
scrupoli che non solo sfrutta atrocemente i suoi animali ma spesso, in preda all’alcol, li
maltratta. Perciò questi una sera, stanchi dei continui soprusi, decidono di ribellarsi e prendere
la fattoria con la forza, cacciando il padrone e fondando un nuovo ordine basato sull’uguaglianza.
Il leader che convince i suoi simili ad agire tramite un’ottima orazione è il “Vecchio Maggiore”,
un anziano maiale rispettato da tutti proprio per la sua saggezza e che muore tre giorni dopo
la rivolta, lasciando il posto a due giovani suini: Napoleone e Palla di Neve. Inizialmente la
nuova organizzazione sembra funzionare: ogni animale ha i suoi compiti, tutti hanno la stessa
importanza all’interno della fattoria e riescono perfino a impedire il ritorno di Jones. Ma col
passare del tempo i maiali, i più astuti, prendono sempre più potere e iniziano a sottomettere
gli altri. Napoleone in particolare riesce ad accentrare tutto il potere nelle sue mani violando i
principi originari, facendo affari con gli uomini, cominciando a camminare in posizione eretta,
assumendo insomma tutte le sembianze umane. A questo proposito è indicativa la frase finale
del romanzo: “Dall’esterno le creature volgevano lo sguardo dal maiale all’uomo, e dall’uomo
al maiale, e ancora dal maiale all’uomo: ma era già impossibile distinguere l’uno dall’altro”.
Orwell tratta anche un altro tema fondamentale: l’istruzione, unica arma per prendere coscienza
della propria condizione e lottare contro una velata tirannia.
Francesca Alfinito
Ottobre 2016
pag 6/b
Rubrica della
SCIENZA
a cura di Americo Liguori
CURIOSITA’ In numeri:
Freddo: quanto e dove si gela
Lo sapevi che ...
- il villaggio siberiano di Oymyakon è il posto abitato più freddo
del mondo con una temperatura di -68°C !
- non esiste temperatura più bassa di zero assoluto ( -273,15°C)
- l’orso polare può resistere ad una temperatura pari a -37°C !
- l’anidride carbonica diventa solida (ghiaccio secco) alla
temperatura di -78,5°C !
- la temperatura più bassa registrata sulla Terra, in Antartide,
è di -93,2°C !
- il posto più freddo dell’ universo con una temperatura di 272°C è il Boomerang nebula, distante 5000 anni luce
- nel 1709 c’è stato l’inverno europeo più freddo della storia
recente con 40 cm di ghiaccio che ricoprì la laguna di Venezia
Americo Liguori
TECNOLOGIA: Misteri ad alta quota
In passato molti incidenti aerei erano rimasti privi di
spiegazione. Che ora, forse, è stata trovata. La causa secondo
alcuni studiosi risiederebbe in un particolare tipo di cristalli di
ghiaccio che possono formarsi ad alta quota. Normalmente, il
ghiaccio che si trova nelle nubi non rappresenta una grave
minaccia per gli aerei. Tanto per cominciare si vede, sia con i
radar sia a occhio nudo: neve e pioggia gelata tendono ad
accumularsi rapidamente sul finestrino dei piloti. La maggior
parte degli aerei ha appositi sensori e dalle ali può essere
spruzzato un liquido antigelo che evita l’accumulo. In realtà,
spiega Veres ( del Glen Research Center della Nasa), in alcune
altitudini l’aria può essere carica di cristalli di ghiaccio
“polverosi” e invisibili ai radar. Sono minuscoli circa 40
millesimi di millimetro e sono solidi, per cui non si depositano
sulle ali e nemmeno sulle prime parti del motore. Questi
cristalli rimbalzano finché non finiscono sulle parti interne e
più calde del motore. Qui iniziano a comportarsi un po’ come fa
la neve quando cade a terra. Fondendosi parzialmente si
compattano così da formare uno strato di ghiaccio sempre più
spesso che può bloccare il motore. Quindi secondo gli esperti
circa 200 incidenti aerei avvenuti negli anni Ottanta, sarebbero
stati causati proprio da questo ghiaccio d’alta quota. Però c’è da
dire che le indagini sono ancora aperte .
Americo Liguori
Viaggi su Marte a rischio
Potenzialmente a rischio i futuri viaggi spaziali su Marte: lo
studio condotto dai ricercatori dell’università della California
a San Diego su sei astronauti della Nasa che hanno trascorso
da quattro a sette mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale
indicano infatti il potenziale eccessivo indebolimento della
colonna vertebrale, precisamente dei muscoli spinali che la
sostengono. Tale sindrome potrebbe essere causata dall’assenza
di gravità a cui gli astronauti sarebbero sottoposti nel caso di un
lungo viaggio spaziale; i possibili rimedi a tale problema può
essere un giusto programma di esercizi fisici, specificatamente
mirato alla schiena. Ad ogni modo, come conferma Douglas
Chang: “ Sono necessari ulteriori studi per determinare se
queste contromisure potrebbero aiutare davvero a prevenire
l’indebolimento di questi muscoli, ad alleviare il dolore e
recuperare la piena funzionalità della colonna vertebrale, e
come tali esercizi potrebbe essere eseguiti in condizioni di
microgravità.”
FRANCESCO DE VITA
INFERNO di Dan Brown
E se la nostra vita acquisisse l’essenza dell’inferno e fossimo destinati
a soffrire, a soccombere? L’ “Inferno” di Dan Brown ( 2013) è
l’elaborazione di un possibile metodo che possa salvare l’umanità
dall’inferno vero e proprio. L’ormai celebre prof Robert Langdon, già
protagonista degli altri romanzi di Brown all’inizio del romanzo, si
trova in un ospedale a Firenze, inconsapevole del motivo che lo abbia
ridotto in quello stato. Ha dolori ovunque, è stordito, non riuscendo a
spiegarsi come sia giunto in quella città, con abiti insanguinati, non
ricorda assolutamente. Sicuramente qualcuno avrà tentato di ucciderlo,
ma non si arrenderà tanto facilmente: non avrà altra scelta che quella di
scappare, ma per farlo avrà bisogno dell’aiuto che arriverà dalla
dottoressa Sienna Brooks,donna misteriosa. Langdon si troverà ancora
una volta a dover mettere assieme indizi e utilizzare codici per cercare
di svelare l’enigma, che ha a che fare con il poema dantesco. Il prof però
non ha molto tempo a disposizione, deve fare tutto prima che il mondo
cambi, prima che le carte si mischino ulteriormente confondendolo e
mostrandogli come niente appare per quello che è. Finito il romanzo,
basato su teorie fondate e documentate, il lettore è spinto a domandarsi
se quello che viene descritto nel romanzo sia effettivamente il reale
futuro che spetta alla specie umana.Il tutto pieno di suspense: tutto da
leggere.
Alessia Martino
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