S...PIFFERO - liceo Medi Periodico degli studenti del liceo scientifico e linguistico statale “E. Ottobre Medi”2016 di Battipaglia pag 1/b La voce degli studenti! Piffero Supplemento mensile del giornale LA NUOVA GRATICOLA - iscr. RegistroStampa Trib. di SA n 755 del 1989-A nno XVI -Ottobre 2016 Come una pietra che rotola di Bob Dylan Un tempo vestivi così bene lanciavi una moneta ai pezzenti nei tuoi anni verdi, vero? La gente ti gridava attenta bambola, arriverà il declino pensavi ti prendessero in giro ridevi di tutti quelli che tenevano duro per stare a galla ora non parli più così forte ora non sembri più così fiera ora che devi scroccare il tuo prossimo pranzo Come ci si sente come ci si sente a essere senza casa una completa sconosciuta una pietra che rotola? Sei stata nella migliore scuola d’accordo, Miss Solitudine ti ci sei solo ubriacata nessuno ti ha mai insegnato come si vive sulla strada ed ora scopri che ti ci devi abituare dicevi che non avresti mai trattato con il vagabondo misterioso ma ora ti rendi conto che non ti concede alcun alibi mentre guardi nel vuoto dei suoi occhi e gli chiedi – vuoi fare un affare? – Come ci si sente come ci si sente ad essere da soli senza sapere dove andare una completa sconosciuta una pietra che rotola? Non ti sei mai voltata a vedere il cipiglio dei giocolieri e dei clown quando arrivavano e ti facevano i loro numeri non hai mai capito che non era una cosa buona non dovevi lasciare che altre persone si prendessero i calci destinati a te te ne andavi in giro sul cavallo cromato col tuodiplomatico che portava a spalla un gatto siamese è stata dura scoprire che lui non era dove aveva detto dopo averti rubato tutto Come ci si sente come ci si sente ad essere da soli senza sapere dove andare una completa sconosciuta una pietra che rotola? La principessa sul trono e tutte le persone carine bevono, pensando che è merito loro se ci si scambia cose preziose e doni ma faresti meglio a togliere il tuo anello di diamanti faresti meglio ad impegnarlo ti divertiva tanto Napoleone in stracci ed il linguaggio che lui usava vai da lui ora, ti chiama e non puoi rifiutarequando tu non hai nulla, non hai nulla da perdere sei invisibile ora, non hai più segreti da nascondere Come ci si sente ad essere da soli senza sapere dove andare una completa sconosciuta una pietra che rotola?”. (Traduzione a cura di Marie Jolie) Nobel al “pop” e al “rock” Il prestigioso premio internazionale assegnato a un cantante pietra miliare del folck-pop-rock fin dagli anni ‘60, provocando meraviglia ( se non scandalo). Come capitò anni fa, per il Nobel attribuito a Dario Fo... Bob Dylan tra pop e rock Bob Dylan, all’anagrafe Robert Zimmerman, nasce a Duluth, in Minnesota, nel 1941. Poco più che diciottenne si avvicina alla musica folk dopo la lettura di “A bound for glory”, l’autobiografia di Woody Guthrie, il padre della canzone di protesta americana. Guthrie cantava l’America delle fabbriche e Bob Dylan delle coltivazioni che vedeva con i suoi occhi viaggiando sui treni merci. Nel 1960 Dylan cambia nome, si trasferisce a New York e comincia a esibirsi nei “coffee shop” del Greenwich Village, il quartiere degli artisti. In una serata conosce Joan Baez, coetanea ma già affermata star. La chiamano “la madonna dai piedi scalzi” o semplicemente “la regina del folk”.I due hanno una storia d’amore. Tra il 1962 e il 1963 Dylan comincia a scrivere le sue canzoni: si ispira alle ballate di protesta di Woody Guthrie, coglie lo spirito di ribellione che nasceva in quei primi anni.. In breve tempo viene così identificato come il “profeta” dei movimenti giovanili di protesta, definizione nella quale non si riconoscerà mai. L’apice dell’avventura è l’agosto del 1963: alla grande marcia su Washington entrambi, Dylan e Baez, cantarono sul palco e si ritrovarono ad ascoltare il discorso sul “sogno” di Martin Luther King. Un periodo di impegno sociale che per Dylan durò pochissimo. Bob Dylan e Joan Baez si lasciano, ma lei continuerà e continua a cantare le canzoni di Dylan in tutti i palchi del mondo. Dylan, viceversa, capisce dai Beatles, e dai Rolling Stones, che la svolta per la sua carriera può essere il rock, l’elettricità, e suonare con una band alle spalle. Scrive Like a Rolling Stone.La canzone non parla di battaglie sociali, non parla di diritti civili, ma di “Miss Solitaria”, una ragazza ricca caduta in disgrazia, un’ode al fallimento. Il 13 ottobre 2016 l’Accademia svedese ha assegnato a Dylan il Nobel per la Letteratura con la motivazione: “Ha creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana” . Dario Fo e il “Mistero buffo” “Mistero buffo”,opera teatrale di Dario Fo, presentata nel 1969 in veste di giullarata popolare: consiste in una serie di monologhi di argomento biblico, ispirati a brani dei vangeli apocrifi o ai racconti sulla vita di Gesù. L’opera ebbe un notevole successo proprio per la sua originalità ed influenzò molti autori e attori, diventando un modello per il genere “teatro di narrazione”. Dario Fo Anche la scelta della lingua è molto ambigua: è scritta in “grammelot”, un dialetto inventato che comprende una serie di linguaggi fortemente onomatopeici che assumono sembianze delle lingue locali padane. Rende l’interpretazione di Fo originale l’uso del corpo e delle proprie potenzialità sceniche: tutti i suoni, i versi, le parole e i canti formano un complesso inscindibile tanto da mettere la narrazione degli eventi in secondo piano, mentre lo stile portato all’eccesso è un riferimento alle rappresentazioni medievali di giullari e cantastorie. Dario Fo dà molta importanza alla cultura popolare, cardine della storia del teatro e posta da sempre in piano subalterno alla cultura ufficiale, ecco perché a distanza di quarant’anni quest’opera rimane ancora attualissima. Tale tradizione popolare è molto vicina al teatro di Fo: vivo, fatto di parole e mimica, radicato nella società,quella reale dei poveri e dei semplici, strumento ideale per far riflettere divertendo, anzi facendo ridere. I drammi religiosi da cui prende spunto sono interpretati in chiave satirico-grottesca e anticlericale, per questo l’opera prende il nome di “Mistero Buffo”, cioè i Misteri religiosi interpretati in chiave buffonesca. Ne viene fuori una rappresentazione irriverente. L’abbattimento della cosiddetta “quarta parete” teatrale si traduce in abbattimento di tutte quelle barriere e dei vincoli sociali che impediscono di portare sulla scena la storia dei poveri, e emarginati. L’opera nel 1997 vinse il Nobel per la letteratura con la motivazione: «perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi». Francesca Alfinito IL ROCK IN ITALIA Il rock è un genere musicale nato alla fine degli anni ’40 negli Stati Uniti. Questo genere dà voce alla ribellione, alla rivoluzione e al bisogno di esprimere se stessi non solo mediante le parole ma anche attraverso un determinato tipo di musica. A partire dalla sua nascita si possono riscontrare diversi periodi che vedono un progresso evolutivo. Non essendoci una data precisa per la sua affermazione in Italia esistono diverse correnti di pensiero: alcuni l’attribuiscono al Quartetto Cetra nel 1956, alcuni ai Beat negli anni ’60 e altri ancora con la prima edizione del Festival del rock italiano nel 1968. Negli anni ’80, anni della new wave, il rock si trasforma e le sue sonorità diventano più cupe e i testi più impegnativi. È in questo periodo che nascono i Litfiba,i Neon e i Rats. Negli anni ’90 il rock diventa più preciso e commerciale fino a raggiungere il grande pubblico. Nel ’97 esso entra in crisi poiché le radio privilegiano altri generi musicali. Negli ultimi anni di questo secolo e i primi del successivo le band che avevano riscosso più successo iniziano a sciogliersi, si ha un periodo in cui il rock viene rappresentato da pochi artisti come Vasco, Ligabue e i Negrita. Vasco Rossi inizia la sua carriera nel 1977e le sue canzoni più significative sono “Albachiara”,”Sally” e “Vivere”. Luciano Ligabue, invece, inizia la carriera nel 1988 e le canzoni più conosciute sono “Certe notti”,”Urlando contro il cielo” e “Balliamo sul mondo”. Infine i Negrita iniziano la loro carriera nella seconda metà degli anni ’80 e alcune delle canzoni più rappresentative sono “Ho imparato a sognare”,”In ogni atomo” e “Brucerò per te”. Negli ultimi decenni, grazie ad internet, il rock è stato rivalutato e ha avuto la possibilità di esprimersi liberamente senza il bisogno di attenersi a standard musicali prestabiliti. Delle Donne Annachiara - Piccolo Clea S...piffero supplemento mensile de La Nuova Graticola a cura della redazione del Liceo scientifico-linguistico “ E. MEDI” e dell’ I.I.S. “Besta-Glorioso” di Battipaglia Direttore: Mirra Gerardo detto Dino Professori Referenti: D’Aiuto Massimiliano Calì Giovanni Nino Repaci Segretario di Redazione: Cerrato Fulvio Stampato c/o GraficaLitos Battipaglia email: [email protected] S...PIFFERO - liceo Medi Bob Dylan Una rivoluzione in mezzo secolo di musica e poesia È dal 1962, anno di uscita del suo primo album, che Bob Dylan usa i testi delle sue canzoni per evidenziare il suo aderire all’una o all’altra delle tante identità che si è scelto nel corso della sua lunga carriera. È impossibile procedere a un’analisi sistematica dei suoi testi, che hanno attraversato contesti culturali e storici incredibilmente differenti, come diversi sono stati gli stili musicali a cui ha fatto riferimento. I primissimi album di Dylan comprendono soprattutto canzoni di protesta, presto adottate dal movimento americano per i diritti civili. Del suo secondo album, The Freewheelin’ Bob Dylan, è parte la famosissima “Blowin’ in the Wind”, con la nota serie di domande retoriche e universali su guerra, libertà, diritti e sulla pace cui l’unica risposta possibile è “The answer, my friend, is blowin’ in the wind”. Nel 1965 realizza il suo quinto album, “Bringing it all Back Home”, in cui compaiono sia strumenti acustici che elettrici, in un allontanamento dalla tradizione folk che però non è così forte nei temi e nei testi delle canzoni. Di quell’album è parte “It’s Alright, Ma (I’m only Bleeding)”, considerata uno dei suoi capolavori, dove si scaglia contro consumismo e società dei consumi, contro cultura e valori americani. Non una vera e propria canzone di protesta, ma un atto personale di accusa contro l’establishment, perché, come ha poi detto in un’intervista del 2004: “morality has nothing in common with politics” (la moralità non ha nulla in comune con la politica). Maria Grazia Vece Bob Dylan: milioni di fan? ‘Bob Dylan è la vera, unica eredità della Beat Generation nel XXI secolo”’ Ha dichiarato il poeta Lawrence Ferlinghetti in un’intervista del 16 ottobre 2016. Dylan infatti può essere considerato come un ponte tra Beat e revival folk, ha riportato nelle sue canzoni le storie del jazz (amato appunto dalla beat generation) e ha fatto riemergere la questione sociale coinvolgendo chiunque ascoltasse la sua musica, da cui trapela spesso un dualismo molto forte e significativo tra gravità e commedia. Ha inventato il folk-rock e il country-pop ed è stato il vero padre culturale della hippy generation, articolando in maniera impressionante ogni tema più spinoso, dalla pace alle droghe, dalla guerra alle rivolte, dallo psichedelico al buddismo, e soprattutto alla libertà. Bob Dylan ha travolto più generazioni con la forza delle sue parole e delle sue convinzioni, andando spesso controcorrente, ma liberando sempre una parte della sua anima e dei suoi pensieri attraverso le sue note, arrivando dritto al cuore di chi lo ascoltasse, e conquistandolo completamente. Maria Grazia Vece MUSICA Storia del Rock Nato a partire dagli anni Cinquanta negli Stati Uniti, il Rock ‘n Roll (abbreviato successivamente con il termine rock) si è subito diffuso in tutto il mondo. Questo genere deriva da un incrocio di diversi stili musicali come il blues, il country e la musica folk. Letteralmente “rock and roll” può essere tradotto con “ondeggia e ruota”; questa espressione viene attribuita al dj Alan Freed che, tramite una trasmissione radiofonica, voleva diffondere la musica nera tra i ragazzi bianchi. Fino agli anni Cinquanta, coloro che seguono la musica sono per lo più adulti, ma con la diffusione di questo genere innovativo e intrigante, anche gli adolescenti iniziano ad emozionarsi e a coinvolgersi: sono proprio loro, infatti, a decretare il successo di questo nuovo genere. Il Rock nasce come musica anticonformista, provocatoria, eccentrica, fino a diventare un vero e proprio stile di vita. Subito suscita scandalo tra i tradizionalisti e i conservatori a causa dei testi, delle voci e dei movimenti fortemente energici e volgari. Proprio per questi motivi, uno dei primi slogan dei Rockers fu: “noi saremo giovani per sempre”. Per quanto riguarda gli strumenti, in media i gruppi rock sono composti da quattro elementi, un chitarrista elettrico, un cantante, un bassista ed un batterista. Il genere ha tradizioni afroamericane e per questo motivo i primi scrittori e interpreti sono artisti di colore. Le case discografiche, essendosi accorte del grande successo, cercano per lo più artisti bianchi. E’ qui che entra in scena Elvis Presley che diventa il simbolo del rock con il suo modo di vestirsi stravagante, le sue doti vocali, i movimenti del corpo e gli atteggiamenti anticonformisti. Negli anni Sessanta nascono vari sottogeneri che si ispirano alla musica country e alla musica folk. Più avanti i testi tradizionali lasciano spazio a testi di denuncia contro le ingiustizie e i disagi giovanili. E’ il momento di artisti americani come il grande Bob Dylan (interprete di canzoni di speranza, di difesa dei diritti umani, messaggi di pace contro la violenza e i soprusi), Simon e Garfunkel, Joan Baez e Tim Buckley. Contemporaneamente in Gran Bretagna nasce il beat, un rock semplice e leggero. A guidare questo fenomeno sono i Beatles con i loro testi originali e pieni di humor. Altra Ottobre 2016 IL ROCK Incontro & Condivisione band molto importante è quella dei Rolling Stones che denunciano i pericoli del consumismo e del condizionamento dai media. Nella seconda metà degli anni Sessanta si affermano tre importanti musicisti: Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison. Il loro stile si basa su una musica violenta e piena di provocazioni, nei loro concerti sono padroni di atteggiamenti ribelli come la rottura di strumenti musicali; si sentivano liberi dalle incombenze della realtà. Gli inizi degli anni Settanta vedono la morte di questi artisti-icona di una grande generazione. Da questo momento il rock si frammenta in varie correnti: la musica psichedelica, l’hard rock e il punk. La prima si afferma con i Pink Floyd che utilizzano nei loro concerti effetti e suoni che trasmettono sensazioni forti simili a quelle provocate dagli stupefacenti. Più avanti si sviluppano i Queen, una delle rock band più conosciute e importanti nella storia. I gruppi hard rock si ispirano al rock degli anni 60 di Jimi Hendrix, un esempio sono i Led Zeppelin e i Deep Purple con i loro suoni furiosi, martellanti e con testi violenti. Infine, nella metà degli anni 70, nasce il Punk con gruppi come i Sex Pistoles, i Ramones e i Clash. I loro testi si basano sul rifiuto dello stile di vita della società contemporanea e vanno contro le convenzioni attraverso i loro testi ribelli e blasfemi. Il punk si prolunga negli anni Ottanta e resta vivo ancora oggi con i Guns’n’Roses. In questo periodo nasce la new wave con i Cure e il rock tendente al reggae con i Police. Alcune rockstar come David Bowie, Phil Collins e Bruce Springsteen moltiplicano i loro fan attraverso una musica più commerciale. Negli anni Novanta, con il britpop e il grunge, scuotono le fondamenta musicali gli Oasis e i Nirvana. Il rock è anche ai giorni nostri con band come i Green Day, Linkin Park, Radiohead, Red Hot Chili Peppers, R.E.M., AC/DC, Foo Fighters e molti altri. Perché “Rock Will Never Die”. Andrea Senatore La musica popolare o Folk La musica popolare, detta anche “folk”, è prodotta dal e per il popolo, ed è contrapposta alla musica prodotta per le classi superiori, detta anche “classica”. Presenta alcuni caratteri comuni in tutti i paesi del mondo: è sempre musica occasionale, legata cioè a un certo fatto, a un certo momento della vita o della storia di un popolo. Non nasce mai per opera di un solo individuo, ma di una collettività che attraversa le stesse esperienze. Per questa ragione, la musica popolare è sempre anonima. Essa inoltre si diffonde e si tramanda oralmente, e perciò sottoposta a continue variazioni. In molti casi, di uno stesso canto esistono decine e decine di versioni, alcune molto diverse fra loro, che testimoniano i passaggi da una generazione all’altra, da una zona all’altra, da una situazione storica all’altra. La musica folk affronta sfumature e tematiche della vita l’amore, il lavoro etc.. Le canzoni per i bambini Ninne nanne e filastrocche spesso erano per la donna un mezzo per esprimere i propri sentimenti e i propri problemi, con le filastrocche i bambini possono imparare i numeri, i giorni della settimana, i nomi e le caratteristiche degli animali e talvolta ciò che devono o non devono fare. I canti rituali Canti strettamente legati al mondo contadino, alle stagioni, al ciclo della natura. Essi dunque accompagnano i riti e le feste pag 2/b tipici del mondo agricolo, che si intrecciano con quelli religiosi e con quelli pagani. I canti del lavoro Questi canti esprimono il disagio e la sofferenza per le dure condizioni del lavoro e servono anzi proprio per alleviarne le fatiche. I canti sociali Esprimono disagio e protesta contro la povertà e le dure condizioni di lavoro, essi presentano spesso analogie con i canti di lavoro. Musica popolare italiana In Italia, i canti popolari sono sempre ed esclusivamente in dialetto. Differenze tra Nord e Sud La musica del Sud ha legami con la musica araba e orientale e prevale il modo minore, La musica settentrionale invece ha legami con la musica del Nord Europa e prevale il modo maggiore. Esiste ancora la musica popolare? La diffusione dei mass media ha contribuito pesantemente alla contaminazione o alla scomparsa delle tradizioni culturali locali. L’industrializzazione e l’urbanesimo, cioè l’emigrazione dalla campagna alla città, ha inoltre determinato una graduale scomparsa delle tradizioni musicali contadine, che costituivano il grosso del repertorio musicale popolare. Sara Di Matteo Alla fine della seconda guerra mondiale, la tensione fra i due blocchi, (USAURSS), detta Guerra fredda, apre una fase critica e pericolosa. E’ in questo contesto, che nasce il movimento “HIPPY”. Nell’ agosto del 1969 WOODTOCK, nello Stato di New York, è la sede dei tre giorni di pace e musica che ancora oggi rappresenta l’evento simbolo della cultura rock. Durante il concerto si esibirono vecchi e nuovi miti del rock, da Jimi Hendrix a Joe Cocker, da Janis Joplin a Carlos Santana. I 500.000 hippy americani rendono l’evento memorabile, cresciuti nella paura della bomba atomica, contrari alla guerra in Vietnam, si schierano con il fronte pacifista in opposizione alle scelte del governo USA.”Fate l’amore non fate la guerra”, “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”: sono questi gli slogan. Sul palco, ci sono chitarre elettriche, microfoni e un imponente apparato di amplificazione; insostituibile protagonista è l’ingegneria del suono, madre della scena rock. La musica rock è protagonista con testi scritti che richiamano alla fratellanza, amore, lotta per i diritti civili, il ritorno alla natura e alla semplicità. Gran parte degli indumenti, (collane, bandane. sandali), è autoprodotta per contrastare il consumismo, richiamando la cultura indiana. In questo contesto negli anni settanta del Novecento i Rolling Stones si sono imposti per il loro sound legato al blues, di cui danno un’interpretazione più moderna e aggressiva. Ne è un esempio “(I can’t get no) Satisfaction, scritta da Mick Jagger e Keith Richards nel 1965, una delle più grandi canzoni di tutti i tempi. Il cuore del brano è nel riff, un breve ostinato ritmico-melodico, una sorta di scintilla che ha trasformato il rock’n’roll nella musica più aggressiva e irriverente degli ultimi decenni. Lucrezia Boccagna Bob Dylan e Francesco De Gregori Che il Nobel per la letteratura dato a Bob Dylan abbia scatenato diversi dibattiti, lo sappiamo già: se ne è parlato così tanto. Molti autori come Alessandro Baricco, che ha affermato di non riuscir a far coincidere la definizione di musica con quella della letteratura, si sono scagliati contro la decisione dell’Accademia svedese, ma, d’altra parte, i sostenitori del Nobel non sono mancati, come Francesco De Gregori che ha, invece, affermato di non notare distinzione tra musica e letteratura. Come avrebbe potuto De Gregori non difendere Bob Dylan? Tante sono state le voci sul presunto intento del cantautore romano di imitare nella sua musica Bob Dylan: alcune canzoni come ‘Buonanotte fiorellino’ e ‘Rimmel’ sembrano addirittura versioni italiane di ‘Winterlude’ e ‘Like a rolling stone’. Infatti lui stesso, poi, ha dichiarato di essersi ispirato a Dylan più volte, anche in quei due brani. Anche l’uso dell’armonica a bocca è stato ispirato da Bob Dylan, ma questa non viene utilizzata nell’album di De Gregori in cui canta Dylan. Il 30 ottobre 2015, infatti, De Gregori ha pubblicato un album in cui ha composto soltanto cover italiane di alcune canzoni di Dylan , dal titolo “Amore e Furto”, anch’esso tolto da un album di Dylan, quale più grande dichiarazione d’amore può esservi per l’artista statunitense, oggi premio Nobel per la letteratura? Giusy De Rosa MUSICA S...PIFFERO - liceo Medi Le stelle nelle classifiche musicali attuali Appoggiandoci alle più attendibili e più rinomate classifiche del web (come ad esempio la famosissima classifica iTunes) osserviamo come i grandi artisti del panorama musicale di ieri condividano i gradini del podio con le star di oggi. Nella classifica italiana proposta troviamo non solo artisti nostri connazionali ma anche moltissimi artisti di fama internazionale, dai più giovani ai “veterani della musica”, spaziando tra i più svariati generi: dal pop al rap, dal rock classico all’indie. È infatti rincuorante vedere che certe stelle non abbiano ancora smesso di brillare. 1-Al primo posto due grandi nomi: Mina e Celentano con il loro nuovo brano “Amami amami”.Lei, classe 1940, riconosciuta come la più grande voce della musica italiana nonché un’icona di prestigio; lui, classe 1938, il “Molleggiato” cantante, attore e ballerino, ancora attivo con spettacoli e concerti. 2-Secondo, Marco Mengoni con il brano “Sai che”, anteprima del nuovo album “Marco Mengoni Live”. Il ventisettenne è il primo artista italiano ad aver vinto il Best European Act agli MTV Europe Music Awards 3- la trasgressiva ed anticonformista Lady Gaga con il brano “Million Reasons”. L’artista americana, reginetta del pop, è famosa in tutto il mondo per la sua musica ed il suo look 4-Bruno Mars col brano “24K Magic” . Classe 1985, ha conquistato una platea dal valore di vendita di 12 milioni di album e 200 milioni di singoli. 5-Giorgia continua a splendere con il singolo “Oronero”. A 45 anni continua a pubblicare brani che sono sempre dei grandi successi. 6-The Rolling Stones con “Hate to see you go”. La band rock britannica vanta una lunga carriera internazionale, costellata da premi e grandi successi, dal 1962 fino ad oggi. 7-The Chainsmokers in collaborazione con Halsey in “Closer”: hanno debuttato nel Giulia Caruso La musica leggera in Italia La musica leggera è un tipo di musica di facile ascolto e poco elaborata ed è indirizzata al consumo di massa. Quella italiana risale agli anni 20, periodo in cui erano molto in voga i melodrammi e le canzoni napoletane. Nonostante le cospicue influenze straniere, si è sempre distinta per la sua orecchiabilità facilitata anche dalla struttura della lingua italiana. Il vero boom di questo genere musicale c’è stato dopo la Seconda Guerra Mondiale con la diffusione via radio e anche la nascita del Festival di Sanremo, ne 1951. Si sono creati due stili: quello melodico fedele alla tradizione italiana e un altro detto “urlato” da cui poi è nato il rock. La vera innovazione nel mondo della musica leggera è avvenuta grazie alla generazione dei cantautori degli anni 60 come ad esempio De Andrè, Tenco, Gaber, Lauzi, i cui testi erano vere e proprie poesie musicate. A questi si affiancarono anche gruppi come “I Nomadi” e i “Dik Dik” ispirati dai Beatles. Negli anni 80-90 nuovi artisti hanno dominato la scena della musica leggera italiana come Eros Ramazzotti, Umberto Tozzi, Raf che hanno avuto grande successo in tutto il mondo. Al giorno d’oggi si è avuta un’altra rivoluzione musicale con la comparsa dei rapper tra cui figurano Fabri Fibra, Clementino, Marracash, molto amati dai giovani. Elsa Martino Il folk mondiale La parola folk deriva dal tedesco Volkslied, canto del popolo. E’ una musica tradizionale, antica e legata alla pre-cultura. Ogni paese ha la propria musica folkoristica, la quale rievoca i suoni , i ritmi e le melodie che ne rappresentano il patrimonio storico. Alcuni esempi di folk prodotti nel mondo sono: il rai algerino, la musica tuareg, la musica celtica irlandese, bretone e scozzese, il flamenco spagnolo, la tarantella napoletana , il tango argentino e la samba brasiliana. Il folk rappresenta la voce del popolo e non è una musica commerciale, infatti gli autori sono anonimi. La musica popolare è spesso accompagnata da balli ed essendo una tradizione orale viene praticata nelle piazze durante le feste.Gli strumenti tradizionali utilizzati sono chitarre aucustiche, banjo, contrabbasso, batteria jazz, tamburelli, armoniche e violini. Il folk raggiunge la sua massima diffusione negli anni 60-70 del ventesimo secolo , contemporaneamente alla diffusione del movimento dgli hippie, che scoprirono nei suoni antichi e immediati della popolarità tradizionale un sentimento di comunismo e pauperismo non lontano dai propri ideali. Joni Mitchell è la stella femminile del folk americano, una cantautrice capace con i propri album di diffondere gli ideali hippie. Un’altra stella del folk americano è Bob Dylan che trasforma il folk in categoria del pop. SERENA PALUMBO E GIORGIA SERIO POLAR MUSIC PRIZE Anche quest’anno, il 16 giugno, c’è stata in Svezia l’assegnazione del Polar Music Prize, assegnato questa volta al mezzosoprano italiano Cecilia Bartoli. E’ il più importante riconoscimento musicale a livello internazionale, paragonabile ad un Nobel o un Academy Award per il cinema, assegnato sia a singoli artisti che a gruppi musicali, e comprendente un premio pecuniario equivalente a 110.000 euro per i beneficiari, assegnato presso la Sala dei Concerti di Stoccolma con il riconoscimento del monarca. E’ stato ideato ed istituito nel 1989 da Stig Anderson, manager del complesso svedese degli ABBA, e annovera come primo vincitore il famoso bassista dei Beatles Paul McCartney. Si tratta del secondo ingresso di un italiano nella Hall of Fame del premio, dopo il riconoscimento dato nel 2010 al compositore e direttore d’orchestra Ennio Morricone. Mario Pesce Nobel: i grandi rinunciatari Dei quasi 900 studiosi che hanno ricevuto il premio Nobel alcuni hanno rifiutato o comunque ritirato in ritardo. Tra gli ultimi c’è Aung San Suu Kyi, Nobel per la Pace nel 1991 che ha potuto ritirare il premio solo nel 2012 al termine della sua prigionia in Birmania. Tra i rifiuti del premio, quello che creò più scalpore fu il premio per la pace 1973 a Le Duc: non lo accettò sostenendo che nel suo paese,il Vietnam, non vi era ancora la pace poiché non erano stati rispettati gli accordi tra Vietnam e USA da lui sottoscritti. Altro grande rifiuto nel 1964 Jean-Paul Sartre: sostenne che uno scrittore non può trasformarsi in un’istituzione e che solo a posteriori è possibile giudicare uno scrittore. Infine Boris Pasternak costretto a rinunciare al Nobel per la letteratura nel 1958 per “Il dottor Zivago”, per l’ostilità del suo paese, la Russia, che lo minacciò di confiscargli le proprietà,in quanto esso svelava alcuni segreti riguardanti la rivoluzione di ottobre. La lista forse si allungherà quest’anno: Bob Dylan ritirerà il premio? Marco Citro Ottobre 2016 pag 3/b 10 Evergreen della musica Nell’immenso mondo della musica ci sono senza dubbio dei pilastri portanti che saranno sempre riconosciuti come tali e che sono riusciti a lasciare un segno indelebile nella storia di questo mondo. Citiamo qui di seguito gli intramontabili della musica: - The Beatles, gruppo rock originario di Liverpool attivo dal 1960. - The Queen, gruppo rock originario di Londra attivo dal 1970. - Elvis Presley, cantante e musicista statunitense classe 1935 attivo dal 1953 ed individuato come Re assoluto del Rock ‘n’ Roll. - Michael Jackson, cantautore, ballerino e produttore discografico statunitense classe 1958 e attivo dal 1963: il King del Pop - Whitney Houston, cantante, attrice e produttrice cinematografica statunitense classe 1963 e attiva dal 1977, popolare icone voce del pop. - David Bowie, cantautore, musicista, pittore, produttore discografico e attore britannico classe 1947 è nella classifica dei 100 cantanti migliori. - Jimi hendrix, chitarrista e cantautore statunitense nei generi bluesrock, hard rock, proto-metal e rock psichedelico. Nato nel 1942. - Bob Marley, cantautore, chitarrista e attivista giamaicano classe 1945 è il Re del genere reggae. - Nirvana, band statunitense attiva dal 1987. - Eminem, rapper e produttore discografico statunitense attivo dal 1992. Considerato tra i migliori artisti hip-hop di sempre Giulia Caruso I CONCERTI PIÙ ATTESI DEL 2017 “Nuovo anno, nuovi concerti” Ecco gli eventi più attesi che il mondo della musica ci riserva per il prossimo anno Ariana Grande, arriverà in Italia a giugno, nelle date del 15 e del 17; si esibirà al Palalottomatica di Roma e al PalaAlpitour di Torino. Arisa, prossimo febbraio a Firenze (OBIHall) il 2/02, Bologna (Teatro Duse) il 3/03, Roma (Auditorium Parco della Musica) il 4/02, Varese (Teatro Mario Apollonio) il 18/03, Milano (Teatro LinearCiak) il 27/03. I Bastille, si esibiranno il 7/02 per la loro unica data italiana al Mediolanum Forum di Assago (Milano) I Depeche Mode, avrà ben tre eventi italiani: a Roma il 25/06 (Stadio Olimpico), a Milano il 27/06 (Stadio San Siro) e a Bologna il 29/06 (Stadio Dall’Ara). Giovanni Allevi, suonerà, per gli amanti del genere, il 5/01 a Firenze (OBIHall), il 6/01 a Torino (Teatro Colosseo) ed infine l’8/01 a Roma (Auditorium Parco della Musica). Il Volo, toccheranno le città di Torino, Casalecchio di Reno (BO), Assago (MI), Roma, Ancona, Livorno, Verona e Taormina nei prossimi maggio e giugno. J-Ax e Fedez, saranno in ben 15 città tra le quali Milano, Torino, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria ed Acireale tra marzo ed aprile. Salmo, sarà on stage da aprile a maggio del prossimo anno nelle città di Firenze, Modena, Verona, Napoli, Bari, Torino e Milano. The 1975, unica data 8 febbraio al Mediolanum Forum di Assago(MI). I Tokio Hotel, sono il 28/3 al Fabrique di Milano ed il 29/03 all’Atlantico di Roma. I Coldplay, saranno a Milano, allo Stadio San Siro il 3 luglio. Giulia Caruso SONDAGGIO “ GIOVANI E MUSICA” La musica influenza a vita di tutti i giorni. Quanto conta la musica per noi? Quanti artisti si nascondono tra la folla? Verso quale genere musicale protendiamo? Ho proposto un sondaggio online per entrare in contatto con i giovani in prima persona e per scoprire che rapporto hanno con questo tipo di arte. 76 ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 14 ed i 27 anni, hanno risposto alle mie brevi domande. Qui di seguito i risultati: 1.Ti piace la musica?: Sì: 98,7% No: 1,3% 2.Quanto è importante la presenza della musica nel tuo quotidiano? 0: 0% Fascia 1-3: 10,5% Fascia 4-6: 25% Fascia 7-10: 64,5% 3.Hai mai suonato almeno uno strumento musicale e/o praticato canto? Sì: 81,6% No: 18,4% 4.Suoni ancora e/o pratichi ancora canto? Sì: 36,8% No: 63,2% 5.Sei mai stato ad un concerto? No: 19,7% Sì, da 1 a 5: 51,3% Sì, da 6 a 10: 18,4% Sì, più di 10: 10,5% 6.Preferisci italiana o straniera? Ital.: 14,5%- Stran.: 48,7% Entram.: 36,8% 7. Quale genere ? Pop: 43,4% Rock: 31,6% Indie: 13,2% Rap: 11,8% 8. Quante ore musica durante il giorno? 0 h: 1,3% 1-2 h: 55,3% 3-4 h: 26,3% 5 o più h: 17,1% Come si vede la musica ha una fortissima influenza. La maggior parte dei ragazzi ha avuto approcci in prima persona con questo mondo artistico, suonando o cantando. Ma solo i veri amanti hanno resistito al passare del tempo. Registriamo infatti un calo notevole dei praticanti confrontando la domanda 3 con la domanda 4: più della metà dei giovani ha abbandonato strumenti e microfoni col passare degli anni! Vediamo, inoltre, che gli artisti internazionali hanno la meglio sugli italiani.L’arte nobilita l’anima, è risaputo, e noi nel nostro piccolo siamo artisti e sognatori. Giulia Caruso Tutti i Premi Nobel Italiani Economia Fisica Chimica Giulio Natta (1963) Franco Modigliani (1985) Guglielmo Marconi (1909) Enrico Fermi (1938) Riccardo Giacconi (2002) Emilio Segrè (1959) Carlo Rubbia (1984) Fisiologia e Medicina Pace Letteratura Camillo Golgi (1906) Ernesto Teodora Giosuè Carducci (1906) Daniel Bovet (1957) Moneta (1907) Grazia Deledda (1926) Salvatore Luria (1969) Luigi Pirandello (1934) Renato Dulbecco (1975) Salvatore Quasimodo (1959) Rita Levi-Montalcini (1986) Mario Capecchi (2007) Eugenio Montale (1975) Dario Fo (1997) S...PIFFERO - liceo Medi La storia della satira Col termine di satira si indica un genere della letteratura latina, prima teatrale poi solo poetico, che mette in ridicolo personaggi, ambienti o costumi con toni comici o sarcastici e intenti moralistici. Quando però estendiamo tale termine contestualizzandolo nella nostra epoca assume diverse sfaccettature: può essere un’opera letteraria, un discorso, un atteggiamento volto a canzonare il modo di agire di persone, classi sociali o anche istituzioni. Prima che a Roma, contenuti satirici erano presenti, per fare un esempio, nella commedia del greco Aristofane. Sull’origine del nome latino “satura” si registrano diverse spiegazioni: per lo più lo si ritiene nato per analogia con la “lanx satura”, piatto ricco di varie primizie offerto alla divinità. Il creatore della satira propriamente detta fu Lucilio e poi, a seguire, Orazio, Persio e Giovenale, che costituiscono i precedenti del romanzo satirico moderno. Diversa è la satira politica che possiamo ritrovare nell’opera dantesca più famosa quando, tra i cerchi infernali, troviamo buona parte dei nemici politici di Dante, compreso il papa Bonifacio VIII. Negli ultimi anni del Cinquecento la dissoluzione dell’ideale artistico del Rinascimento trova massima espressione in Cervantes, col Don Chisciotte. Il poema eroicomico asseconda in Italia, e poi in Francia, quell’opera di distruzione e di rinnovamento, mentre la satira del costume prosegue con opere chiamate “Sermoni”. La satira in seguito assumerà un aspetto marginale nel XIX secolo dove unici suoi paladini furono i poeti Giusti e Porta. Nel secondo Novecento si viene accentuando la dissoluzione della satira come genere a sé stante, che confluisce e si confonde nel romanzo, nella poesia, nei vari generi di spettacolo, tanto che di caratteri o di stile satirico si può parlare per molti dei maggiori autori di questo periodo. Roberta Petti I limiti della satira “È disarmante vedere firme celebri annaspare di fronte alla satira e alla sua natura. Quello della volgarità, da sempre, è il pretesto principe di chi vuole tappare la bocca alla satira.... Censurare la satira (in nome del cattivo gusto o di altri princìpi volatili e capziosi) è censurare le opinioni. È fascismo. Chi si attarda in disquisizioni sul buon gusto è un censore. Punto. L’unico limite lo stabilisce la legge: diffamazione, calunnia. La satira è arte: o è totalmente Libera, o non è satira.”. Questa citazione di Daniele Luttazzi fa capire a pieno che la satira non è solo attacco comico a chi detiene il potere politico, sociale o culturale ma molto di più. Con la diffusione delle tecnologie digitali, Internet gioca un ruolo sempre più importante nella diffusione di messaggi satirici, grazie anche alle caratteristiche di libertà e democrazia che sono peculiari di questo mezzo. Libertà e democrazia sono concetti importanti senza ombra di dubbio che forse non vengono poi rispettati così tanto. La satira contro i “potenti” è diventata ormai motivo di preoccupazione. Basti pensare ai vignettisti del giornale satirico Charlie Hebdo che considerati faro della libertà di espressione, forse sguaiata, hanno dovuto pagare con la vita il loro diritto ad esprimersi liberamente. Tra le persone che hanno perso la vita, due agenti assegnati alla protezione del direttore, un ospite che era stato invitato alla riunione di redazione, il portiere dello stabile, il direttore del settimanale, Stephan Charbonnier, detto Charb, e i più importanti vignettisti: Cabu, Tignous, Philippe Honore’ e Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia. Non era la prima volta che il giornale satirico veniva attaccato: molte erano state le minacce che avevano indotto il direttore a munirsi di scorta, ma non a fare un passo indietro satiricamente parlando. Tali giornalisti e vignettisti hanno deciso di proferire parola anche sugli ultimi episodi riguardanti i terremoti italiani. Sono del parere che, oltre al limite legislativo imposto dalla Costituzione, esista anche un limite non valicabile, che purtroppo non è scritto da nessuna parte ma si affida al buon senso delle persone. Tale limite consiste nel non entrare nel dolore altrui comicizzando anche fatti di cronaca spiacevoli e che provocano morte. Roberta Petti LA SATIRA : ieri e oggi Ottobre 2016 pag 4/b La satira come genere letterario “romano” La satira, nasce dalla cultura latina e per tale ragione Quintiliano, con «satura quidem tota nostra est» (Inst. Or., 10,1,93) ne rivendicherà l’originalità come unico genere letterario latino autonomo rispetto ai modelli greci. È Orazio a individuare in Lucilio (poeta II secolo A. C) l’inventor del genere, ma ciò è controverso. Però è in Lucilio che la satira inizia a delinearsi nei suoi tratti fondamentali: tono vivace, volto spesso all’attacco personale e l’uso del ridicolo come arma di un aggressivo moralismo (muovere attacchi contro alcuni degli uomini più in vista della Roma contemporanea) . Analizzando i contenuti di questo genere, la sua letteratura appare come il rifiuto del fantastico e dell’inverosimile e, completa scelta di adesione al vero. Il poeta si pone l’obiettivo di trattare eventi colti dalla vita quotidiana. Lo sviluppo della satira significa, qundi, anche crescita di un nuovo pubblico, desideroso di una letteratura più aderente alla realtà contemporanea. La sua poesia rifiuta si apre in tutte le direzioni, amalgamando il linguaggio elevato dell’epica, rivissuto come parodia, con i linguaggi che fino a quel momento erano rimasti esclusi dalla poesia latina: parole tecniche, di retorica, scienza, medicina, sesso, gastronomia, diritto e forme espressive di tutti i giorni. La critica del poeta risulta un mezzo per evidenziare con vivo umorismo molti aspetti della vita quotidiana, ripresi nella loro concretezza fisica e linguistica, con un impegno educativo, intimamente legato alla critica sociale. Lucilio attaccava con violenza i cittadini eminenti della cultura romana, avversari di cui però condivideva la condizione sociale, a differenza di Orazio che faceva dell’attacco personale a un piccolo mondo di irregolari come cortigiane, parassiti, artisti, imbroglioni, filosofi di strada, popolo minute, un’intenzione di ricerca morale. È con Lucilio, e soprattutto, con il genere della satira, che si manifesta l’enorme esigenza di esaminare i vizi, gli eccessi, la stoltezza, l’ambizione, l’avidità, mediante l’osservazione critica e la rappresentazione comica delle persone. Alessia Martino ‘Crozza: “relitto” di satira televisiva La satira sta a poco a poco svanendo, specialmente in televisione, ed è una perdita significativa perché, quando ben costruita e autentica, questa aiuta a tenere alta l’asticella dell’indignazione e la capacità critica, sollevando dubbi e domande che consentono di restare vigili e di non accettare passivamente tutto ciò che decide il Potere. Uno dei pochi a mantenerla in vita è Maurizio Crozza, che cerca di opporsi all’ ‘Effetto Zelig’ sempre più dilagante, il cui messaggio è che fa ridere di più ciò che divide meno la platea, e che quindi si omologa ad un argomento che mette generalmente tutti d’accordo. Personalmente ritengo che al vertice di un confronto ci siano opinioni differenti, anche perché se la pensassimo tutti allo stesso modo sarebbe preoccupante. Il programma di Crozza, seppur considerato da molti scadente, presenta una pungente e salutare ironia, per certi aspetti irriverente, ma comunque costruttiva , che tocca argomenti quotidiani e che aiuta a riflettere su tutto ciò che ci succede, affinchè riusciamo a viverlo, e non soltanto a subirlo. Maria Grazia Vece I “vignettisti ” italiani La vignetta è un’inquadratura contenente una singola scena a fumetti. Oggi giorno la comunicazione si presenta in moltissime forme, ma i fumetti di satira politica o sociale o semplicemente di intrattenimento appartengono ad un mondo che riesce a far riflettere ma allo stesso tempo a divertire. I fumettisti italiani sono riusciti a rappresentare la realtà contemporanea attraverso personaggi disegnati, reali o di fantasia. Tra questi ricordiamo:Giorgio Forattini, il piu celebre vignettista italiano satirico degli anni 70. Alla fine degli anni 70 entra come impaginatore a “Paese Sera” dopo aver vinto un concorso per disegnatori di fumetti indetto dal giornale stesso. Le prime vignette di satira politica appaiono nel 1973 sul settimanale “panorama”... Emanuele Diliberto , Palermitano, frequenta il Liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti. Ebbe successo soprattutto come disegnatore e vignettista satirico nei quotidiani “L’Ora” e il “Giornale di Sicilia”. A proposito di satira e vignette, un mese dopo l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, anche la rivista “San Francesco” ha invitato 10 vignettisti italiani a creare delle vignette ispirate al Santo di Assisi ed a Papa Francesco. Tra questi hanno accettato l’incarico Altan, Benny, Biani, Ellekappa, Forattini, Giannelli, Marassi, Pellegrini, Staino e Vignazia. Quest’ultimo ha realizzato una vignetta che raffigura un reporter che intervista San Francesco chiedendo: “Ci dica, Francesco, è difficile farsi capire dagli animali?”, e il frate risponde: “No, però molto più facile che farsi capire dai politici”. Le vignette oltre che riflettere fanno anche sorridere e “sorridere è uno dei doni più belli a disposizione dell’uomo.Certo,il sorriso può essere anche beffardo e malvagio. Bisogna imparare a sorridere, leggermente, lievemente, dolcemente, per apparire subito amabili, favorevoli, sereni, per ispirare letizia”, afferma Padre Fortunato,il direttore mensile. Marika Margarella T V E S AT I R A : P E R S O N A G G I D A R I C O R D A R E La televisione ha assunto un ruolo fondamentale nella società odierna, apportando grandi cambiamenti fin dalla sua nascita. In questa “scatola delle meraviglie” i programmi comici e di satira sono in assoluto i più visti . Innumerevoli comici si sono dimostrati pronti a interpretare la caricatura di famose figure della politica, cultura,spettacolo, enfatizzando così le ipocrisie del potere. Uno è Roberto Benigni, che nel suo film “Asterix e Obelix” interpreta il governatore romano Detritus, a cui volutamente attribuisce le caratteristiche di due uomini politici: Letta e Mastella. Benigni afferma di amare la satira, perché capace di sdrammatizzare una realtà, quella politica, troppo complessa e seriosa, e in grado, talvolta, di far sorridere anche gli stessi politici. A volte, però, la satira può anche causare problemi a chi decide di farne uso, com’è accaduto a Enrico Ghezzi, curatore del programma “Blob”, in onda su Rai 3. Berlusconi, infatti, durante la campagna elettorale del 94, attaccò ferocemente la Rai, accusandola di aver “mostrificato” la sua figura. Atteggiamento diventato frequente da parte dei politici, spaventati dal successo che uomini di spettacolo riscuotevano tra il pubblico, affascinato dalla volontà di opporsi. Ilaria Foglia Le “vittime” della satira La satira nella sua storia ha sempre avuto varie e numerose vittime, queste sono solitamente identificate con coloro che la subiscono, ma è davvero così? Coloro che subiscono la satira non sono le vere e proprie vittime di questa, bensì non sono altro che gli oggetti di questa, allora chi sono le vere vittime della satira? Le vere vittime della satira non sono altro che i comici stessi, sembra strano a sentirlo dire ma è proprio così. Fare satira ha sempre avuto il suo prezzo specialmente quando si trattano argomenti delicati come la corruzione, la mafia, la droga, ecc., Tantissimi sono i comici che o per aver detto frasi troppo pungenti o per aver fatto battute troppo esplicite o ancora per aver fatto nomi che non avrebbero dovuto fare sono stati cacciati dalla televisione o dai giornali in particolare se essi operavano in programmi o giornali importanti. Alcuni esempi delle vittime della satira possono essere identificati in Dario Fo o Beppe Grillo, due dei più grandi comici della seconda meta del novecento. Entrambi- pura coincidenza- furono cacciati dalla Rai con la quale avevano un contratto. La colpa di Dario Fo fu ad avviso di molti di aver denunciato gli incidenti sul lavoro, ma recentemente il figlio Jacopo in un intervista a “La Stampa” ha dichiarato che il padre fu cacciato da “Canzonissima”, programma da egli condotto nel 1962, dopo solo 7 puntate per aver osato parlare della mafia in tv. Egli ha inoltre dichiarato che Malagodi, allora capogruppo nella camera dei deputati del PLI (Partito Liberale Italiano), in parlamento si scagliò contro la famiglia di Fo( lavorava in coppia con la moglie Franca Rame) chiamandoli “guitti”, colpevoli a suo avviso di aver denigrato tutta la popolazione siciliana. La colpa di Grillo, invece, fu diversa: egli fu cacciato da “Fantastico 7” nel 1986 per aver fatto una battuta su Bettino Craxi, allora presidente del consiglio italiano. Questi due nomi sono solo due degli esempi più illustri che possono essere fatti, ma se elencassimo i nomi di tutte le vittime del sarcasmo essi sarebbero molteplici, allora viene spontaneo farsi una domanda “ E’ questa la rinomata libertà di parola italiana?” Mattia Canta Benigni: equilibrista tra arte e cultura Roberto Benigni è tra i vincitore del premio Oscar come miglior attore protagonista nel film ‘’La vita è bella’’. La fama del grande talento italiano non è dovuta solo a questo prestigioso premio, ma soprattutto al suo spregiudicato amore per l’arte in tutte le sue sfaccettature, dalle opere teatrali, alla letteratura italiana, fino ad arrivare alle sceneggiature su pellicola di cui si è reso protagonista, sia come attore che come regista e sceneggiatore. Benigni è, però anche un grande studioso e ammiratore della letteratura italiana, in particolare di Dante. Benigni ne è talmente affascinato da tenere lezioni in numerose università italiane, riuscendo a far conoscere il sommo poeta attraverso il programma televisivo ‘’Tutto Dante’’, andato in onda su Rai Uno nel 2007 , nel quale egli recita e commenta numerosi canti, suscitando l’interesse di quasi dieci milioni di spettatori. Proprio per questa sua grandissima passione per la letteratura dantesca, ma anche per la grande ammirazione della Costituzione Italiana, elogiata e apprezzata nella trasmissione ’’La più bella del mondo ’’, unita allo studio e alla spiegazione dei ‘’Dieci Comandamenti’’, gli hanno valso la candidatura al premio Nobel per la letteratura nel 2007. La vita di Benigni è stata costellata di altri numerosi premi e riconoscimenti. Egli rappresenta, una delle personalità più importanti a livello nazione ed internazionale, da cui ognuno di noi, studenti, professori e studiosi dovrebbe prendere esempio, Emanuele Lettieri CINEMA & CRONACA S...PIFFERO - liceo Medi La notte degli Oscar in arrivo Il 26 Febbraio 2017 avrà luogo l’89° edizione della Academy Awards of Merit meglio conosciuta con il nome di “Notte degli Oscar” al Dolby Theatre di Los Angeles . L’Oscar è il più prestigioso premio nel mondo del cinema dal 1929 e riesce a catalizzare l’attenzione mondiale poiché raggiungere un Oscar significa “aver avuto successo”. La manifestazione prevede 24 categorie da premiare, si va dal miglior film al miglior protagonista maschile , dalla miglior protagonista femminile al miglior regista, dal miglior film in lingua non inglese al premio per la miglior sceneggiatura, per il trucco, le musiche ecc. Quando nel 1927 l’Academy of Motion Picture Arts and Science stabilì che fosse istituito un premio annuale per il cinema, esistevano solo 5 categorie : attori , registi , produttori , tecnici e sceneggiatori . L’Art Director della MGM, grande casa produttrice americana , Cedric Gibbson ideò la famosa statuetta incisa poi dallo scultore George Stanley. Essa raffigurava un cavaliere con una spada da crociato in piedi su una pellicola cinematografica . Margaret Herrick , un’impiegata dell’Academy vedendola esclamò : “Sembra mio zio Oscar!” e da allora è stata denominata Oscar . La statuetta, alta 35 cm , è placcata in oro 24 carati così come le medaglie olimpiche ed ha un valore commerciale di appena 295 dollari, ma un valore simbolico inestimabile tanto che un attore non si sente realizzato se non dopo averla alzata al cielo. Diego Pagano PROGETTO “MY ROOM” John Theckeray, fotografo e videomaker francese, è autore del progetto “My Room”: negli ultimi sei anni, ha fotografato le camere da letto di oltre 1200 ragazzi tra i 18 e i 30 anni, utilizzando la prospettiva dall’alto, così da far vedere tutto ciò che la stanza contenesse. Centinaia di fotografie che saranno pubblicate nel suo libro intitolato “My Room, portrait of a generation”, che uscirà a fine anno. “La parte più difficile”, spiega Theckeray, “è stato convincere i ragazzi a farsi fotografare”. L’autore del progetto ha infatti utilizzato i social network o enti ONG locali, per contattare i giovani e organizzare gli incontri, piuttosto che far loro la proposta per strada. Nelle foto ci sono stanze appartenenti alle persone più disparate, studenti, pescatori, contadini, ingegneri, che vivono in campagna o in città, in tutto il mondo. Francesco De Vita Musica e teatro “La musica è il genere di arte perfetto. La musica non può mai rivelare il suo segreto più nascosto “ dice Oscar Wilde. Quando si parla di musica classica ci si riferisce alla musica colta, sacra e profana che affonda le sue radici in occidente. Nel Settecento in campo musicale nasce il Classicismo. Durante la prima metà dello stesso secolo, inoltre, si sviluppa maggiormente il melodramma, ovvero una forma teatrale in cui l’azione è espressa dal canto e Giuseppe Verdi dalla musica. Una delle caratteristiche principali del melodramma è la monodia: il cantante ha la parte più importante, mentre gli strumenti avevano solo la funzione di accompagnamento. Il melodramma, essendo una rappresentazione molto costosa, si sviluppa prima nelle corti e poi nei teatri. Nella seconda metà del Settecento si sviluppa l’ opera seria e quella buffa. Nell’Ottocento col Romanticismo viene ripreso il melodramma. In Italia il passaggio dal classicismo al romanticismo viene attribuito a Gioacchino Rossini. Il maestro diceva che l’arte e la musica devono divertire e al massimo commuovere. I primi melodrammatici italiani sono: Bellini e Donizetti. Nell’Ottocento il più importante è Giuseppe Verdi. Martina Carrabs e Marialucia D’avino Ennio Morricone La musica e il cinema Oggi il mondo del cinema e quello della musica sono in piena fioritura e riescono a raggiungere ogni angolo del mondo soprattutto grazie alle imponenti risorse dei mass media e di vari strumenti di diffusione. Ormai passiamo quotidianamente svariate ore davanti alla tv, nelle sale dei cinema o di fronte allo schermo del pc per guardare film, serie tv e documentari. Tra una scena e l’altra, in sottofondo, c’è sempre una colonna sonora pronta a trasportarci. Ma chi di noi gli dà importanza? Le colonne sonore nel mondo del cinema, in realtà, hanno una funzione assolutamente non trascurabile. La musica, associata alle immagini che corrono su una pellicola, contribuisce ad amplificare le emozioni dello spettatore e il valore delle scene che così rafforzano il loro potere di influenza e riescono a rimanere più impresse nell’animo e nelle menti del pubblico. Il potere comunicativo ed emotivo delle immagini, grazie alla sincronia con le note, acquista una forza esplosiva ed imbattibile. La musica quindi non solo accompagna da sempre il mondo della cinematografia bensì partecipa attivamente alla realizzazione della pellicola e del bagaglio morale e dell’impatto emotivo che la pellicola stessa contiene dentro di sé D’altronde un film horror non sarebbe un vero film horror se non avesse le colonne sonore adatte, così come una commedia non sarebbe una vera commedia se non avesse le colonne sonore adatte al genere. Proprio per questo una serie tv prodotta a partire dal 2015, Scream Queens, che vede come protagoniste Emma Roberts, Jamie Lee Curtis e Lea Michele, appartiene al genere horror e allo stesso tempo al comico proprio per la scelta delle colonne sonore decisamente non adatte alle scene: se si gioca a cambiare un fattore, il risultato è decisamente diverso. Giulia Caruso Ottobre 2016 pag 5/b “Cantus Angeli” Prende il via da Cava de’ Tirreni “Cantus Angeli”, il festival internazionale di cori organizzato dalla corale polifonica “Angelicus”, che prevede l’esibizione di ensemble provenienti da diversi paesi del mondo. La rassegna è iniziata il 18 Ottobre e si è conclusa il 23 ottobre a Vietri sul Mare. Lungo Borgo Scacciaventi i gruppi si sono esibiti in melodie, per poi dare vita un concerto all’interno del santuario di San Francesco e Sant’Antonio. Il 19 la manifestazione si è spostata al palazzo vanvitelliano di Mercato San Severino. Nato nel 2006, il festival ha visto la partecipazione di gruppi di chiara fama provenienti anche da realtà musicali lontane e differenti dalle nostre, come la Russia e Israele. La manifestazione ha come scopo quello di promuovere il confronto tra diversi popoli attraverso la musica, unico linguaggio comune che può essere considerato universale. L’obiettivo finale, infatti, è abbracciare diverse tradizioni melodiche trovando la giusta armonia fra esse. Per questo la manifestazione è aperta a tutti i gruppi musicali, vocali e corali, senza limitazione di età. Sara Di Matteo Arrestato membro dell’ISIS Arrestato a Berlino il 27enne identificato come Shraf al-T, nato in Tunisia, ma arrivato in Germania con un passaporto siriano. Secondo l’intelligence tedesca al-T si stava preparando ad un attacco terroristico ad un aeroporto della città, prontamente sventato. L’uomo viveva in Germania dal 2015 ed era un membro dell’Isis. Secondo diversi rapporti dei media, lui e un amico della stessa età era sotto l’osservazione dell’intelligence da diverso tempo; il suo arresto arriva poche settimane dopo quello di Jaber Albakr, il 22enne siriano catturato a Lipsia subito dopo che la polizia aveva scoperto all’interno del suo appartamento di Chemnitz grandi quantità di materiale esplosivo, e suicidatosi in carcere dopo il fermo della polizia. Il ministro dell’Interno tedesco ha elogiato l’intelligence, sottolineando l’importanza di questi arresti. FRANCESCO DE VITA Incoronato post mortem L’incoronazione poetica, intorno al 1300, era una cerimonia ambita dai poeti dell’epoca: ispirata a rituali del mondo romano, avveniva in circostanze del tutto eccezionali nella città di Roma, precisamente in Campidoglio. Dante Alighieri è stato un poeta, scrittore e politico padre della lingua italiana, tanto da essere soprannominato il “Sommo Poeta”. Per tutto il corso della sua vita aspirò all’incoronazione poetica e sebbene dal XIX secolo in poi venga spesso raffigurato con la corona d’alloro, non fece in tempo a ricevere tale onore in vita, su proposta del professore bolognese Giovanni del Virgilio nel 1320, poiché morì un anno dopo. Fu in occasione del VII centenario della nascita di Dante, che 300 Padri conciliari, di tutte le parti del mondo, convennero a Firenze, per rendere omaggio al più grande poeta della Cristianità. Paolo VI, in questa occasione, decise di inviare una croce d’oro, da porsi nel Battistero dove Dante era stato battezzato e divenuto cristiano, e l’arcivescovo di Firenze unì a quella croce, la tanto desiderata in vita dal Sommo Poeta corona d’alloro. Durante il deposito di questi due simboli, sopra le pagine di un prezioso codice della Divina Commedia, i 300 Padri conciliari intonarono il Credo, esattamente lo stesso che il poeta aveva recitato dinanzi a San Pietro a conferma della propria fede. Alessia Martino TENNIS: IL NUOVO NUMERO 1 Andy Murray è il nuovo numero 1 del ranking mondiale, scalzando re Djokovic dopo ben 223 settimane di dominio (dal 7 luglio 2014, 122 settimane di fila al vertice per il serbo, 223 complessive). Lo scozzese ha scalato la vetta approdando in finale “BNP Paribas Masters”, ultimo “1000” dell’anno, dotato di un montepremi di 3.748.925 dollari, senza nemmeno scendere in campo, per il ritiro di Milos Raonic, cause infortunio alla gamba. Domenica 6, nella finale per il titolo, Murray affronterà lo statunitense John Isner, numero 27 del ranking mondiale, che ha sconfitto 6-4 6-3 il croato Marin Cilic, numero 10 della classifica ATP e 9 del seeding, il quale ieri è stato protagonista nei quarti dell’eliminazione di Novak Djokovic, prima testa di serie. FRANCESCO DE VITA EMERGENZA MENINGITE Nel mondo, una persona ogni 8 minuti muore di meningite. La malattia, causata dal batterio Neisseria Meningitidis, porta a un totale di 3 milioni di morti e circa 750 mila casi di disabilità; sono questi i numeri riportati dall’Università di Siena, secondo la quale la protezione contro tale microorganismo e di conseguenza contro la patologia, sarebbe il vaccino generale. In Toscana nel 2015 sono stati 38 i casi di meningite, quest’anno sono 31 (dati a ottobre); complessivamente 12 i morti. Il batterio vive nella gola di circa il 10% della popolazione, ma solo in pochi casi è mortale; il Dr. Pier Luigi Lopalco, ordinario di Igiene e Medicina preventiva all’Università di Pisa, spiega che con il vaccino non si immunizza solo il singolo, ma si previene la possibilità di contagio e diffusione del batterio che, se non trattato, potrebbe portare alla morte in sole 24 ore. FRANCESCO DE VITA S...PIFFERO - liceo Medi LETTERATURA & SCIENZA Chi legge... campa cent’anni! “Lo Zahir” di Paulo Coelho Lo Zahir è un romanzo di una storia di ricerca, riflessione e conquista interiore, in cui finzione e esperienza personale si confondono nel libro dello scrittore brasiliano Paulo Coelho. La storia narra di uno scrittore che un giorno scopre che la moglie lo ha abbandonato senza lasciare traccia e senza alcuna spiegazione. Il pensiero dell’assenza della donna continua a tormentarlo fino a gettarlo in un totale smarrimento. La ricerca di lei porta lo scrittore a raggiungere gli affascinanti paesaggi desolati dell’Asia Centrale. E ancora di più, lo allontana dalla sicurezza del suo mondo verso un nuovo cammino sconosciuto, alla ricerca di un nuovo modo di intendere la natura dell’amore e il potere ineludibile del destino. Con “Lo Zahir”, l’autore ci conduce con sé negli sconfinati territori dell’interiorità e del sentimento e, allo stesso tempo, ci racconta una storia di forte impatto emotivo con ambientazioni e personaggi di grande fascino e realismo. Il protagonista intraprende un viaggio impegnativo fuori e dentro se stesso. Al termine, raggiungerà una nuova consapevolezza di sé e del mondo e scoprirà che “la verità può essere anche diversa da quella che sembra”. Sara Di Matteo “SPLENDORE” di Margaret Mazzantini Margaret Mazzantini (classe1961), pluripremiata ( Premi: Strega, Pavese, Flaiano, Campiello, Grinzane-Cavour ...) ha pubblicato romanzi di successo tradotti in trentacinque lingue (“Venuto al Mondo”, “Nessuno si salva da solo”, “Non ti muovere” , “Zorro, un eremita sul marciapiede” ) tra i quali si distingue “Splendore”. Pubblicato nel 2013, racconta la storia di due amanti che dopo alcuni anni di esperienze si ritrovano e si ricongiungono, seppur non definitivamente. Guido e Costantino si rincorrono, si apprezzano, si amano nel modo più profondo, toccando la carne e l’anima, si trovano, si perdono, si ritrovano e si deludono: il racconto di un amore omosessuale contornato di tradimenti, di mogli, di figli e di destini che si scontrano... La scrittrice riesce ad incantare abbattendo barriere che la società ci porta a costruire e guidando il lettore in una profonda analisi personale. È una storia di uomini narrata da una donna, forse è questa la caratteristica che più ci stupisce! Giulia Caruso Il ritorno della Rowling La madrina di Harry Potter, Joanne Rowling (oggi cinquantunenne), pubblica il suo primo romanzo della famosa saga dei maghi nel 1997, (l’ultimo nel 2007). I suoi libri ebbero fin da subito un successo strepitoso, furono tradotti in tutto il mondo e cominciarono ad essere trasformati in film quasi contemporaneamente alle pubblicazioni (ultimo film, “Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2”, nel 2011). Grazie alle sue opere e a tutti coloro i quali si sono innamorati ed appassionati alle sue storie, la scrittrice è diventa la donna più ricca di Inghilterra (e probabilmente del mondo intero) superando, in classifica, anche la Regina Elisabetta II. Questa estate il grande ed attesissimo ritorno con un nuovo libro: Harry Potter e la Maledizione dell’Erede. Il testo è stato scritto sotto forma di opera teatrale e poi trasposto in libro; narra le vicende di Albus Severus Potter, il secondogenito di Harry e Ginny, diciannove anni dopo le vicende giovanili di Harry ad Hogwarts. L’ottavo capitolo della saga è stato pubblicato in Italia il 24 settembre. Giulia Caruso Libriamoci 2016 Anche quest’anno il progetto “Libriamoci”, svoltosi in tutta Italia nell’ultima settimana di ottobre, ha coinvolto le classi terze del Liceo Medi con la proiezione del film “Scoprendo Forrester”e il successivo dibattito. Protagonisti del film due bravissimi attori: Sean Connery e il debuttante Robert Browns. Connery impersona uno scrittore di nome William Forrester anziano ed irascibile diventato famoso per il suo primo ed unico libro, pubblicato a poco più di venti anni, vincitore di un premio Pulitzer. Browns è invece Jamal Fallace, un ragazzo di colore molto in gamba che tiene nascoste a tutti il suo talento di scrittore a causa dell’ambiente sociale e delle persone che lo circondano. Il giovane sedicenne, a causa di una sfida, conosce William. Dapprima con modi bruschi William instaura un rapporto distaccato con il ragazzo, ma poi questo rapporto col tempo diventerà una forte amicizia: il signor Forrester istruisce Jamal nello scrivere svelandogli le sue tecniche espressive, mentre Jamal a sua volta lo aiuterà a riaprirsi alla vita. Dopo aver aiutato il giovane in alcuni sfavorevoli affari scolastici, William Forrester ritorna a scrivere prima di morire di tumore. Lo scrittore lascia tutti i suoi beni a Jamal che va avanti per la sua strada verso una vita da scrittore, superando gli iniziali condizionamenti esterni. Il filo conduttore che lega i due personaggi, che apparentemente sono l’uno l’opposto dell’altro, è proprio l’amore per la lettura e la scrittura. Inoltre, altro spunto di riflessione è l’allontanamento dal proprio ambiente come occasione di miglioramento e crescita. Jamal ha avuto l’occasione di allontanarsi dal Bronx per frequentare una importante scuola di Manhattan, ha così, seppure a malincuore, abbandonato un posto che, per quanto costituisse la sua origine, sembrava stargli stretto per via di vari impedimenti, non ultimo la qualità piuttosto bassa del sistema di istruzione pubblico negli USA. Roberta Petti La fattoria degli animali A proposito di satira politica, credo che sia opportuno citare uno dei romanzi più celebri di Eric Arthur Blair, meglio conosciuto come George Orwell, “La fattoria degli animali”: un romanzo che rappresenta una satira sul totalitarismo di Stalin, con riferimenti alla guerra civile in Spagna, alla quale egli stesso partecipò, e alla seconda guerra mondiale. Proprio per la feroce critica a Stalin il romanzo non potè essere pubblicato nel 1943, ma solo due anni dopo. La storia, che prende le sembianze di una favola, si svolge nella fattoria di Jones, uomo senza scrupoli che non solo sfrutta atrocemente i suoi animali ma spesso, in preda all’alcol, li maltratta. Perciò questi una sera, stanchi dei continui soprusi, decidono di ribellarsi e prendere la fattoria con la forza, cacciando il padrone e fondando un nuovo ordine basato sull’uguaglianza. Il leader che convince i suoi simili ad agire tramite un’ottima orazione è il “Vecchio Maggiore”, un anziano maiale rispettato da tutti proprio per la sua saggezza e che muore tre giorni dopo la rivolta, lasciando il posto a due giovani suini: Napoleone e Palla di Neve. Inizialmente la nuova organizzazione sembra funzionare: ogni animale ha i suoi compiti, tutti hanno la stessa importanza all’interno della fattoria e riescono perfino a impedire il ritorno di Jones. Ma col passare del tempo i maiali, i più astuti, prendono sempre più potere e iniziano a sottomettere gli altri. Napoleone in particolare riesce ad accentrare tutto il potere nelle sue mani violando i principi originari, facendo affari con gli uomini, cominciando a camminare in posizione eretta, assumendo insomma tutte le sembianze umane. A questo proposito è indicativa la frase finale del romanzo: “Dall’esterno le creature volgevano lo sguardo dal maiale all’uomo, e dall’uomo al maiale, e ancora dal maiale all’uomo: ma era già impossibile distinguere l’uno dall’altro”. Orwell tratta anche un altro tema fondamentale: l’istruzione, unica arma per prendere coscienza della propria condizione e lottare contro una velata tirannia. Francesca Alfinito Ottobre 2016 pag 6/b Rubrica della SCIENZA a cura di Americo Liguori CURIOSITA’ In numeri: Freddo: quanto e dove si gela Lo sapevi che ... - il villaggio siberiano di Oymyakon è il posto abitato più freddo del mondo con una temperatura di -68°C ! - non esiste temperatura più bassa di zero assoluto ( -273,15°C) - l’orso polare può resistere ad una temperatura pari a -37°C ! - l’anidride carbonica diventa solida (ghiaccio secco) alla temperatura di -78,5°C ! - la temperatura più bassa registrata sulla Terra, in Antartide, è di -93,2°C ! - il posto più freddo dell’ universo con una temperatura di 272°C è il Boomerang nebula, distante 5000 anni luce - nel 1709 c’è stato l’inverno europeo più freddo della storia recente con 40 cm di ghiaccio che ricoprì la laguna di Venezia Americo Liguori TECNOLOGIA: Misteri ad alta quota In passato molti incidenti aerei erano rimasti privi di spiegazione. Che ora, forse, è stata trovata. La causa secondo alcuni studiosi risiederebbe in un particolare tipo di cristalli di ghiaccio che possono formarsi ad alta quota. Normalmente, il ghiaccio che si trova nelle nubi non rappresenta una grave minaccia per gli aerei. Tanto per cominciare si vede, sia con i radar sia a occhio nudo: neve e pioggia gelata tendono ad accumularsi rapidamente sul finestrino dei piloti. La maggior parte degli aerei ha appositi sensori e dalle ali può essere spruzzato un liquido antigelo che evita l’accumulo. In realtà, spiega Veres ( del Glen Research Center della Nasa), in alcune altitudini l’aria può essere carica di cristalli di ghiaccio “polverosi” e invisibili ai radar. Sono minuscoli circa 40 millesimi di millimetro e sono solidi, per cui non si depositano sulle ali e nemmeno sulle prime parti del motore. Questi cristalli rimbalzano finché non finiscono sulle parti interne e più calde del motore. Qui iniziano a comportarsi un po’ come fa la neve quando cade a terra. Fondendosi parzialmente si compattano così da formare uno strato di ghiaccio sempre più spesso che può bloccare il motore. Quindi secondo gli esperti circa 200 incidenti aerei avvenuti negli anni Ottanta, sarebbero stati causati proprio da questo ghiaccio d’alta quota. Però c’è da dire che le indagini sono ancora aperte . Americo Liguori Viaggi su Marte a rischio Potenzialmente a rischio i futuri viaggi spaziali su Marte: lo studio condotto dai ricercatori dell’università della California a San Diego su sei astronauti della Nasa che hanno trascorso da quattro a sette mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale indicano infatti il potenziale eccessivo indebolimento della colonna vertebrale, precisamente dei muscoli spinali che la sostengono. Tale sindrome potrebbe essere causata dall’assenza di gravità a cui gli astronauti sarebbero sottoposti nel caso di un lungo viaggio spaziale; i possibili rimedi a tale problema può essere un giusto programma di esercizi fisici, specificatamente mirato alla schiena. Ad ogni modo, come conferma Douglas Chang: “ Sono necessari ulteriori studi per determinare se queste contromisure potrebbero aiutare davvero a prevenire l’indebolimento di questi muscoli, ad alleviare il dolore e recuperare la piena funzionalità della colonna vertebrale, e come tali esercizi potrebbe essere eseguiti in condizioni di microgravità.” FRANCESCO DE VITA INFERNO di Dan Brown E se la nostra vita acquisisse l’essenza dell’inferno e fossimo destinati a soffrire, a soccombere? L’ “Inferno” di Dan Brown ( 2013) è l’elaborazione di un possibile metodo che possa salvare l’umanità dall’inferno vero e proprio. L’ormai celebre prof Robert Langdon, già protagonista degli altri romanzi di Brown all’inizio del romanzo, si trova in un ospedale a Firenze, inconsapevole del motivo che lo abbia ridotto in quello stato. Ha dolori ovunque, è stordito, non riuscendo a spiegarsi come sia giunto in quella città, con abiti insanguinati, non ricorda assolutamente. Sicuramente qualcuno avrà tentato di ucciderlo, ma non si arrenderà tanto facilmente: non avrà altra scelta che quella di scappare, ma per farlo avrà bisogno dell’aiuto che arriverà dalla dottoressa Sienna Brooks,donna misteriosa. Langdon si troverà ancora una volta a dover mettere assieme indizi e utilizzare codici per cercare di svelare l’enigma, che ha a che fare con il poema dantesco. Il prof però non ha molto tempo a disposizione, deve fare tutto prima che il mondo cambi, prima che le carte si mischino ulteriormente confondendolo e mostrandogli come niente appare per quello che è. Finito il romanzo, basato su teorie fondate e documentate, il lettore è spinto a domandarsi se quello che viene descritto nel romanzo sia effettivamente il reale futuro che spetta alla specie umana.Il tutto pieno di suspense: tutto da leggere. Alessia Martino