Progettazione Multimediale STORIA DEI LINGUAGGI Parte 4 Prof. Gianfranco Ciaschetti Con la nascita del manifesto e della rivista, nel XVIII secolo, si sviluppa un nuovo ambito artistico che coniuga insieme - Immagini - Simboli - Colori - Caratteri - Composizione Si tratta di una nuova forma d’arte, diversa dall’arte figurativa e iconografica conosciuta fino a quel tempo (disegno, scrittura, pittura o scultura), che avvalendosi di diversi media e sfruttando diverse tecniche, strumenti e materiali, permette una più ampia capacità di espressione artistica e di comunicazione visiva. La nuova forma d’arte, definita successivamente graphic design da William Addison nel 1922, ha come motore propulsore la pubblicità, e si concentra sugli aspetti visivi e compositivi del messaggio, nel quale “forma e contenuto concorrono insieme per suscitare emozioni e sensazioni utili allo scopo”. La cromolitografia A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la litografia a colori o cromolitografia permette a diversi artisti di esprimersi creando manifesti, soprattutto pubblicitari. Non solo Tolouse-Loutrec, altri artisti come J. Chéret realizzano migliaia di affiche o manifesti pubblicitari, caratterizzati da un linguaggio essenziale e uno stile innovativo ed elegante. Chéret, comprendendo che il manifesto è visibile per poco tempo ai passanti e deve “colpire” e catturare al volo l’attenzione, gioca sapientemente tra testo, immagine e colore per ottenere l’effetto desiderato. Art and Crafts Agli inizi del XIX secolo, la nascita della fotografia fornisce un notevole apporto al graphic design, cambiandone radicalmente le prospettive e le potenzialità espressive, che si arricchiscono di immagini reali oltre alle immagini disegnate. Nel mondo sta avvenendo una grande rivoluzione: l’industria ha bisogno di far conoscere e vendere i suoi prodotti, e la pubblicità riveste un ruolo dominante. Essa appare non solo sui manifesti, ma anche su giornali e riviste, e può decretare il successo o l’insuccesso di un’azienda, al di là della bontà dei propri prodotti. Se da un lato l’industria guida la comunicazione pubblicitaria (advertising), dall’altro si levano voci assai critiche alla standardizzazione industriale e all’uso dell’arte per biechi fini commerciali. William Morris, fondatore del movimento Art and Crafts, contrappone linee sinuose e floreali che esaltano il lavoro artigianale a quelle dure ed essenziali dell’advertising industriale, riprendendo lo stile degli affiche del secolo precedente. L’Art Nouveau Il lavoro di Morris non passa inosservato. Immediatamente, l’eleganza e la ricercatezza delle forme che hanno ispirato Art and Crafts divengono obiettivi importanti per molti altri graphic designer dell’epoca. Si sviluppa così una nuova forma d’arte, chiamata Art Nuveau o Liberty, tra il 1890 e il 1920, che partendo dalla comunicazione pubblicitaria, si estende a ogni altro ambito di rappresentazione visiva e non solo (architettura, arredamento, ecc.) In Germania, lo Jugendstil si caratterizza per le forme geometriche e astratte. Beherens, uno suoi dei massimi esponenti, realizza la prima immagine coordinata della storia curando la comunicazione aziendale della AEG. In Francia, nuovi stili di caratteri liberty permettono di dare un tocco artistico ai 151 ingressi della metropolitana di Parigi. In Inghilterra, il Modern Style ha il suo massimo esponente in A. Beardsley, che realizza le illustrazioni per l’opera teatrale Salomè di Oscar Wilde. Il Futurismo All’inizio del XX secolo, le avanguardie artistiche si staccano dalla cultura “statica” del periodo per guardare “in avanti”, al futuro moderno, veloce e meccanizzato. Nel 1909 F. T. Marinetti pubblica il Manifesto futurista, dimostrando di aver appreso a pieno le potenzialità comunicative del manifesto e della stampa. Il futurismo coinvolge ogni forma d’arte (letteratura, pittura, scultura, poesia), compresa la grafica che viene letteralmente travolta dalle nuove tendenze: le strutture classiche di sintassi e punteggiatura lasciano il posto a nuove ardite composizioni apparentemente caotiche o disorganizzate, come le parole in libertà di Marinetti o le opere di F. Depero. Il Futurismo La nuova visione dinamica e veloce (e inizialmente anarchica) del mondo dei futuristi influenza in Europa la nascita di altri movimenti simili: In Russia, il movimento costruttivista considera l’arte grafica un’attività al servizio della società, in piena filosofia rivoluzionaria bolscevica, e si concretizza soprattutto nelle opere di El Lissickij, Rodčenko, Kazimir Malevič. In Germania nel 1919 nasce la Bauhaus, una scuola d’arte, architettura e design che operando una notevole semplificazione dell’immagine stampata (tipofoto: la bellezza della pagina è data dall’equilibrio di poche forme essenziali), eserciterà la sua influenza in tutta Europa per anni. Lo stile e la ricercatezza delle forme di Moholy-Nagy, di H. Bayer e degli altri artisti della Bauhaus porta allo sviluppo della Teoria della psicologia della forma, o Gestalt-theorie. Gli anni ’50 – ‘60 Con la seconda guerra mondiale, l’America diventa il centro artistico e culturale per il graphic-design. Alla fine della guerra, con le multinazionali americane, arrivano in Italia e in Europa anche famosi designer che influenzano e rilanciano l’arte grafica nel vecchio continente. Albe Steiner, riprendendo lo stile Bauhaus, progetta il logo della Coop insieme a tutta l’immagine coordinata aziendale, e vince il premio ADI nel 1954 per il design con il Marchio Compasso d’Oro realizzato per la Rinascente di Milano. Antonio Boggeri realizza le campagne di comunicazione pubblicitaria di Olivetti e Pirelli Franco Grignani inventa il famoso marchio Pura Lana Vergine. Gli anni ’50 – ‘60 Bruno Munari, uno dei principali protagonisti della grafica italiana del XX secolo, inventa la serie di Libri illegibili, nei quali la forma prevale sul contenuto, e realizza il progetto grafico della Piccola Biblioteca Einaudi. Max Miedinger, in Svizzera, dove da diversi anni si sta sviluppando uno stile artistico semplice e preciso, inventa il carattere Helvetica, elegante e di facile leggibilità. Armando Testa, grazie anche alla diffusione della televisione, realizza importanti campagne di advertising per Lavazza, Punt e Mes, e molti altri. Con la nascita di Carosello, nel 1957, la grafica pubblicitaria può disporre di uno spazio importante nel quale esprimersi in tutta la sua arte e creatività. Gli anni ’60 - ’70 Dopo il boom degli anni ‘60, nella società si sviluppa una forte coscienza pacifista e critica nei confronti del consumismo. I movimenti hippie condizionano, anche dal punto di vista grafico, la percezione della realtà. Fiori e immagini psichedeliche sono gli elementi caratterizzanti delle produzioni grafiche di quegli anni, che si concretizzano soprattutto nelle copertine dei dischi in vinile a 33 giri. Con la crisi petrolifera degli anni ’70, l’aspro confronto tra opposte ideologie condiziona negativamente l’arte grafica: il testo prende il sopravvento sulle illustrazioni, rendendo inutile ogni creatività. Gli anni ’80 Negli anni ‘80 c’è una ripresa di fiducia nel futuro da parte dei consumatori, e le campagne pubblicitarie ricominciano a essere fronte di sperimentazione per i grafici. Il francese J. Séguéla interpreta il dinamismo dei nuovi tempi producendo immagini dal forte impatto visivo. L’italiano M. Vignelli, con il suo stile razionalista ed elegante (es. Bodoni), realizza importanti lavori come il manifesto della Knoll International e la nuova mappa della metropolitana di New York. E’ in questi anni che nascono la tipografia digitale (font) e i primi videogiochi. Gli anni nostri Le sperimentazioni grafiche sono sempre in crescita, e le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie digitali, sia hardware che software, spingono un numero sempre maggiore di graphic designer a nuove originali forme di comunicazione visiva. D. Carson, ad esempio, riprendendo i primi futuristi, rivoluziona completamente le gerarchie del testo (titolo, sottotitolo, corpo) creando composizioni con un disordine calcolato. Infine, la nascita del web, di youtube, dei blog e dei social network, spingono sempre più persone a inventare e inventarsi come graphic designer, spesso in modo artigianale e fai-da-te, spesso invece seguendo appositi percorsi di studio (Grafica e Comunicazione, IED, Accademia del Design, CICE, ecc.) Spunti di ricerca - William Addison - Jules Chèret - William Morris - Peter Beherens - Aubrey Beardsley - Filippo Tommaso Marinetti - Fortunato Depero - El Lisickij - Rodčenko - Kazimir Malevič - Moholy-Nagy - Albe Steiner - Antonio Boggeri - Franco Grignani - Bruno Munari - Max Miedinger - Armando Testa - Jaques Séguéla - Massimo Vignelli - David Carson - Graphic Design (definizione) - Affiches / Manifesti (storia/stile) - Art Noveau / Liberty - Art and Crafts - Jugendstil - Modern Style - Futurismo - Costruttivismo russo - Bauhaus - Gestalttheorie - Helvetica (stile) - Carosello - Hippie (movimento) - Videogiochi (nascita)