Sintesi delle norme per realizzare l’erbario scientifico tratto da “La Conservazione delle piante”, disponibile presso il sito: http://www.unitus.it/dipartimenti/dabac/erbario/ pag 7 di attività e prodotti e presso la biblioteca di facoltà Per la buona realizzazione dell’erbario scientifico le regole da seguire nelle diverse fasi sono di seguito riportate: RACCOLTA: è necessario munirsi di un vanghetto o un coltello, per estrarre le piante erbacee complete anche di radici (se di taglia ridotta o annuali), o di altri organi sotterranei e cesoie da potatura per tagliare uno o più rametti delle piante legnose con fiori o frutti; per le legnose non occorre la parte inferiore ma assicurarsio 23 ramtti che documentino la variabilità della pianta; buste e bustine di polietilene di varie misure per riporre le piante subito dopo la raccolta con almeno una busta ampia di circa 45x70 cm per contenere tutte le buste e bustine; legacci per chiudere le buste; è necessario che i campioni raccolti stiano nelle buste di polietilene tenute chiuse (anche solo con la mano), per mantenere il giusto grado di umidità e sempre al riparo dai raggi diretti del sole e dalle alte temperature ( es. non lasciare la busta in auto al sole); bustine di carta per mettere piccole parti (semi, frutti, ecc.) della pianta o piantine annuali effimere; una penna e carta su cui riportare la descrizione generale di località (toponimo, comune, provincia oppure coordinate geografiche o UTM) e habitat (querceto, faggeta, macchia mediterranea, pascolo, prato, bordo di strada, zona umida, giardino, scarpata, ambiente ruderale ecc); carte topopgrafiche e possibilmente anche una bussola e un altimetro (preventivamente tarato con riferimento sicuro su carta) o, ancora meglio un GPS, per orientarsi sul campo e per rilevare i dati del sito di campionamento. Raccogliere almeno due o tre campioni di ciascuna specie, in buono stato. IDENTIFICAZIONE (o determinazione): significa attribuire all’esemplare un binomio specifico già noto e presente in tutte le Flore; il binomio specifico è rappresentato dal nome del genere e dell’aggettivo specifico completato dal nome abbreviato dell’Autore della specie (patronimico). Per identificare un campione si usano o delle buone guide della flora locale oppure “chiavi analitiche”, le più usate sono le cosiddette “chiavi dicotomiche”(specifiche esercitazioni sono svolte durante il corso): si consiglia di identificare le piante subito dopo la raccolta o negli 1-2 giorni successivi tenendo il materiale ancora in studio dentro la busta in frigo (no freezer) ESSICCAZIONE Per eseguire questa fase è necessario munirsi di: - camicie realizzate con singoli fogli di quotidiani (formato tipo: Il Sole 24 Ore, La Stampa, Il Tempo, il Messaggero Il Corriere dello Sport o Il Corriere della Sera, ecc., no La Repubblica o formati simili) che assorbono molto bene l’umidità. Prendere un foglio (= 4 pagine fronte/retro) tagliarlo a metà (= 2 pagine fronte/retro) e poi piegarlo nuovamente a metà (formato poco inferiore all’A3); dunque da un foglio di giornale si ricavano 2 camicie che chiuse hanno un formato poco inferiore all’A3. - cuscinetti assorbenti (o tamponi) realizzati con fogli di quotidiani, di quelli già nominati, ogni tampone deve essere costituito da almeno 3-4 fogli piegati circa del formato A3, cioè il formato delle camicie. Per evitare di confonderli con le camicie si possono spillare i fogli fra loro. Nella realizzazione di camicie e tamponi, evitare assolutamente l’uso di carta patinata e lucida dei settimanali perché non assorbe l’umidità rilasciata dalla pianta fresca ed anche formati maggiori perché non permettono una adeguata perdita di umidità, annerendo o ammuffendo le piante nella porzione centrale. - pressa formata da 2 tavolette di legno tenute ferme da cinghie ben tese oppure usando libri pesanti o pesi di vario genere, nel caso si usano morsetti, non stringere troppo altrimenti l’umidità non esce. - indicazione dei dati stazionali perché ogni campione deve essere accompagnato dalle indicazioni relative alla località, habitat e data di raccolta, e possibilmente il binomio se è già stato identificato; queste informazioni possono essere scritte direttamente sulla camicia (così non si perdono), oppure su foglietti di carta provvisori inseriti nella camicia contenete la pianta. PROCEDURA: Le piante raccolte, possibilmente già determinate, ripulite dai residui di terra vanno rapidamente disposte nelle camicie, distendendole accuratamente e conservando quanto più possibile il loro portamento naturale. Per piante erbacee molto grandi si deve suddividere il campione in due o tre parti da riporre in camicie separate indicando su ciascuna di esse 1/3, 2/3 e 3/3, in caso di tre parti, assolutamente non fissare in alcun modo le piante alle camicie. I campioni appena più lunghi della dimensione massima della camicia possono essere disposti in diagonale mentre quelli molto più lunghi devono essere piegati, anche 2-3 volte, oppure (solo se indispensabile) tagliati. Le camicie contenenti gli esemplari di piante fresche dovranno essere sovrapposte l’una all’altra, intercalate dai cuscinetti assorbenti, tutta la pila di giornali e camicie alternati sarà inserita nella pressa e sotto una adeguata pressione (non eccessiva). I cuscinetti umidi devono essere sostituiti quotidianamente almeno per i primi 2-3 giorni, poi a giorni alterni, aumentando di volta in volta l’intervallo tra un cambio e il successivo per circa 20 giorni. Poi, una volta tolti dalla pressa, i campioni devono essere lasciati all’aria in ambiente asciutto. Se si usano stufe ad aria o termoconvettori, per accelerare l’essiccazione, accertarsi che sia aria fresca, non usare il forno nemmeno per asciugare i cuscinetti assorbenti una volta usati. Utilizzare sempre cuscinetti ben asciutti e freddi. MONTATURA: quando i campioni sono ben essiccati e determinati, mai prima di 30 giorni dalla raccolta, si può procedere alla fase della montatura. Il materiale necessario è: - fogli bianchi sufficientemente resistenti ( 90-110 g/m2 ), con formato A3, e comunque mai più di 30x43 cm; - striscioline o fascette di carta bianca della misura di circa 0,4-0,8 cm x 2-3 cm; - spilli (preferibilmente di acciaio inox possibilmente nichelato = non devono arrugginirsi) ottimi anche quelli per l’insettario; - etichette bianche (o cartellini) di circa 8-10x10-15 cm - bustine di carta tipo pergamino cioè bustine trasparenti tipo quelle usate in filatelia o fornite dalle poste quando si acquistano francobolli (nel caso vi siano fiori o frutti staccati). Il campione viene delicatamente adagiato sul foglio e fissato con spilli e striscioline di carta, prevedendo uno spazio, possibilmente in basso a destra oppure in uno degli altri angoli, per l’etichetta. Le eventuali bustine contenenti semi, fiori o altre piccole parti devono essere fissate con uno spillo sul foglio, gli spilli e le fascette devono essere poste perpendicolarmente all’asse della pianta: ramo, picciolo, peduncolo. Particolare cura deve essere riservata alla compilazione dell’etichetta: un campione d’erbario privo di informazioni su località, ambiente e data di raccolta non ha valore scientifico. Sulle etichette definitive dovranno essere riportate in bella calligrafia o a stampa le seguenti informazioni: - binomio latino della specie ed eventuale sottospecie completo del patronimico; - località di raccolta con indicazione di toponimo, comune, provincia e eventuali coordinate - descrizione dettagliata dell’ambiente di raccolta; - data di raccolta; - firma leggibile dell’autore del saggio (è colui che lo ha raccolto e determinato). Se raccoglitore e determinatore sono diversi, prime delle rispettive firme apporre la dizione legit… e det. seguiti dal nome. Nel trascrivere il binomio specifico sull’etichetta, occorrerà fare attenzione che il nome del genere (sostantivo) sia scritto con l’iniziale maiuscola mentre l’epiteto specifico e l’eventuale sottospecifico (aggettivo) siano sempre scritti in minuscolo. Anche i patronimici sono in maiuscolo. Riferirsi alla Flora d'Italia di Pignatti. Nel fissare il campione al foglio si dovrà evitare: - che parti dello stesso fuoriescano dal foglio o che siano collocate troppo vicino al margine, staccarle almeno 1 cm o 1,5 cm dal margine. - che organi delicati, come i petali o quelli indispensabili per l’identificazione, vengano nascosti dalle striscioline di carta o da altre parti della pianta; - che gli spilli non siano posti su parti delicate del campione non in grado di sostenere e bloccare la pianta (evitare peduncoli fiorali troppo sottili, apici delle foglie, rametti troppo esili, assi delle infiorescenze ecc.) - che ci sia un numero sufficiente di spilli ma non eccessivo: il campione non rimanga parzialmente staccato e sia ben saldo (provare a rovesciare il foglio per vedere quali parti non aderiscono ad esso e devono essere fissate meglio). I fogli con i campioni vanno collocati in cartelline (in facoltà, vicino all’erbario, ve ne sono molte da riciclare) riposte fra due cartoni o in una cartellina rigida con elastico. Non usare assolutamente veline, fogli di plastica e scatole, l’erbario non è un insettario e se è ben allestito è molto resistente. Buon lavoro!