Comune di Barletta Provincia di Barletta - Andria - Tr PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica COMMITTENTE: Comune di Barletta Barletta, __________ IL TECNICO Arch. Maddalena Damiani Pagina 1 Arch. Maddalena Damiani Manuale d'Uso Comune di: Provincia di: Barletta Barletta - Andria - Tr Oggetto: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica Progetto per la realizzazione di un complesso edilizio costituito da due edifici attigui con cinque piani fuori terra ed un piano interrato destinato a cantinole e locali tecnici. Ognuno dei fabbricati è dotato di impianti solari termici individuali (12 impianti per edificio), generatore fotovoltaico condominiale, quattro gruppi di pompaggio acqua, vasca di raccolta acque di pioggia. Elenco dei Corpi d'Opera: ° 01 Cemento Armato ° 02 Impianti tecnologici ° 03 Impianti di sicurezza Pagina 2 Manuale d'Uso Corpo d'Opera: 01 Cemento Armato Unità Tecnologiche: ° 01.01 Strutture in elevazione in c.a. ° 01.02 Solai ° 01.03 Balconi o sbalzi ° 01.04 Strutture di collegamento ° 01.05 Opere di fondazioni superficiali Pagina 3 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.01 Strutture in elevazione in c.a. Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.01.01 Pilastri ° 01.01.02 Pareti ° 01.01.03 Travi ° 01.01.04 Solette Pagina 4 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.01.01 Pilastri Unità Tecnologica: 01.01 Strutture in elevazione in c.a. I pilastri sono elementi architettonici e strutturali verticali portanti, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. I pilastri in calcestruzzo armato sono realizzati, mediante armature trasversali e longitudinali che consentono la continuità dei pilastri con gli altri elementi strutturali. Il dimensionamento dei pilastri varia in funzione delle diverse condizioni di carico, delle luci e dell'interasse fra telai. Modalità di uso corretto: In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a carico di punta. In zona sismica verificare altresì gli spostamenti. Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. Elemento Manutenibile: 01.01.02 Pareti Unità Tecnologica: 01.01 Strutture in elevazione in c.a. Le pareti sono elementi architettonici verticali, formati da volumi piani con spessore ridotto rispetto alla lunghezza e alla larghezza. Possono avere andamenti rettilineo e/o con geometrie diverse. In generale le pareti delimitano confini verticali di ambienti. Inoltre le pareti di un edificio si possono classificare in: - pareti portanti, che sostengono e scaricano a terra il peso delle costruzioni (in genere quelle perimetrali, che delimitano e separano gli ambienti interni da quelli esterni). - pareti non portanti (che sostengono soltanto il peso proprio). Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. Elemento Manutenibile: 01.01.03 Travi Unità Tecnologica: 01.01 Strutture in elevazione in c.a. Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, Pagina 5 Manuale d'Uso lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in cemento armato utilizzano le caratteristiche meccaniche del materiale in modo ottimale resistendo alle azioni di compressione con il conglomerato cementizio ed in minima parte con l'armatura compressa ed alle azioni di trazione con l'acciaio teso. Le travi si possono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in alte, normali, in spessore ed estradossate, a secondo del rapporto h/l e della larghezza. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. Elemento Manutenibile: 01.01.04 Solette Unità Tecnologica: 01.01 Strutture in elevazione in c.a. Si tratta di elementi orizzontali e inclinati interamente in cemento armato. Offrono un'ottima resistenza alle alte temperature ed inoltre sono capaci di sopportare carichi elevati anche per luci notevoli. Pertanto trovano maggiormente il loro impiego negli edifici industriali, depositi, ecc. ed in quei locali dove sono previsti forti carichi accidentali (superiori ai 600 kg/m2). Possono essere utilizzati sia su strutture di pilastri e travi anch'essi in c.a. che su murature ordinarie. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. Pagina 6 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.02 Solai I solai rappresentano il limite di separazione tra gli elementi spaziali di un piano e quelli del piano successivo. Dal punto di vista strutturale i solai devono assolvere alle funzioni di sostegno del peso proprio e dei carichi accidentali e la funzione di collegamento delle pareti perimetrali. Inoltre debbono assicurare: una coibenza acustica soddisfacente, assicurare una buona coibenza termica e avere una adeguata resistenza. Una classificazione dei numerosi solai può essere fatta in base al loro funzionamento statico o in base ai materiali che li costituiscono. Ai solai, oltre al compito di garantire la resistenza ai carichi verticali, è richiesta anche rigidezza nel proprio piano al fine di distribuire correttamente le azioni orizzontali tra le strutture verticali. Il progettista deve verificare che le caratteristiche dei materiali, delle sezioni resistenti nonché i rapporti dimensionali tra le varie parti siano coerenti con tali aspettative. A tale scopo deve verificare che: - le deformazioni risultino compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad esso collegati; - vi sia, in base alle resistenze meccaniche dei materiali, un rapporto adeguato tra la sezione delle armature di acciaio, la larghezza delle nervature in conglomerato cementizio, il loro interasse e lo spessore della soletta di completamento in modo che sia assicurata la rigidezza nel piano e che sia evitato il pericolo di effetti secondari indesiderati. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.02.01 Solai con travetti in c.a.p. Pagina 7 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.02.01 Solai con travetti in c.a.p. Unità Tecnologica: 01.02 Solai I solai con travetti in cemento armato precompresso sono strutture parzialmente precompresse. Essi sono costituiti da travetti prefabbricati in conglomerato precompresso che possono essere, singoli o abbinati, tra i quali vengono disposti elementi in laterizio. Generalmente i travetti hanno la sezione a forma di T rovesciata con anima a coda di rondine per agevolare il collegamento con il getto di completamento in calcestruzzo, dove la scabrezza della superficie perimetrale dei travetti ne favorisce l'esecuzione. Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.). Pagina 8 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.03 Balconi o sbalzi Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spazi aperti rispetto alle facciate. Essi svolgono anche funzione abitativa in quanto estensione verso l'esterno degli spazi interni. In particolare possono assumere tipologie a sporto, in linea, segmentati, sfalsati o di rientranza rispetto al fronte di veduta degli edifici. O ancora, pensili, in continuità, sospesi, ecc.. I balconi o sbalzi possono inoltre distinguersi in base alla struttura: - struttura indipendente; - struttura semi-dipendente; - portati (balconi a mensola, balconi in continuità, balconi pensili, balconi sospesi). In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità, manutenibilità, ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi di protezione e separazione quali: frontalini, ringhiere, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive e saldature. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p. ° 01.03.02 Sbalzi a soletta piena Pagina 9 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p. Unità Tecnologica: 01.03 Balconi o sbalzi Essi sono costituiti da travetti prefabbricati in conglomerato precompresso che possono essere, singoli o abbinati, tra i quali vengono disposti elementi in laterizio. generalmente i travetti hanno la sezione a forma di T rovesciata con anima a coda di rondine per agevolare il collegamento con il getto di completamento in calcestruzzo, dove la scabrezza della superficie perimetrale dei travetti ne favorisce l'esecuzione. Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.). Elemento Manutenibile: 01.03.02 Sbalzi a soletta piena Unità Tecnologica: 01.03 Balconi o sbalzi Si tratta di sbalzi interamente in cemento armato. Lo sbalzo è collegato al solaio attraverso la continuità delle armature metalliche. Nelle strutture intelaiate lo sbalzo viene solidarizzato alla trave mentre nelle murature portanti al cordolo. Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.). Pagina 10 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.04 Strutture di collegamento Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc.. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.04.01 Scale a trave a ginocchio ° 01.04.02 Scale a soletta rampante Pagina 11 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.04.01 Scale a trave a ginocchio Unità Tecnologica: 01.04 Strutture di collegamento Si tratta di scale i cui scalini sono realizzati a sbalzo da travi a ginocchio. Le scale sono costruite con getto in opera. Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazione, fessurazioni, distacchi, esposizione delle armature, fenomeni di carbonatazione, ecc.). Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi costituenti quali: rivestimenti dei piani di calpestio, balaustre, corrimano, sigillature e vernici protettive. Elemento Manutenibile: 01.04.02 Scale a soletta rampante Unità Tecnologica: 01.04 Strutture di collegamento Si tratta di scale in c.a. a soletta rampanti costruite con getto in opera. Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazione, fessurazioni, distacchi, esposizione delle armature, fenomeni di carbonatazione, ecc.). Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi costituenti quali: rivestimenti dei piani di calpestio, balaustre, corrimano, sigillature e vernici protettive. Pagina 12 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.05 Opere di fondazioni superficiali Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte rispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato. Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare. Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sul comportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti da immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo. È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti, appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei piani di posa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciò vanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.05.01 Platee in c.a. Pagina 13 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.05.01 Platee in c.a. Unità Tecnologica: 01.05 Opere di fondazioni superficiali Sono fondazioni realizzate con un’unica soletta di base, di idoneo spessore, irrigidita da nervature nelle due direzioni principali così da avere una ripartizione dei carichi sul terreno uniforme, in quanto tutto insieme risulta notevolmente rigido. La fondazione a platea può essere realizzata anche con una unica soletta di grande spessore, opportunamente armata, o in alternativa con un solettone armato e provvisto di piastre di appoggio in corrispondenza dei pilastri, per evitare l’effetto di punzonamento dei medesimi sulla soletta. Modalità di uso corretto: L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. Pagina 14 Manuale d'Uso Corpo d'Opera: 02 Impianti tecnologici Unità Tecnologiche: ° 02.01 Ascensori e montacarichi ° 02.02 Impianto elettrico ° 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche ° 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda ° 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue ° 02.06 Impianto telefonico e citofonico ° 02.07 Impianto di ricezione segnali ° 02.08 Impianto solare termico ° 02.09 Impianto fotovoltaico Pagina 15 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Gli ascensori e montacarichi sono impianti di trasporto verticali, ovvero l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di trasportare persone e/o cose. Generalmente sono costituiti da un apparecchio elevatore, da una cabina (le cui dimensioni consentono il passaggio delle persone) che scorre lungo delle guide verticali o inclinate al massimo di 15° rispetto alla verticale. Gli ascensori sono classificati in classi: - classe I: adibiti al trasporto di persone; - classe II: adibiti al trasporto di persone ma che possono trasportare anche merci; - classe III: adibiti al trasporto di letti detti anche montalettighe; - classe IV: adibiti al trasporto di merci accompagnate da persone; - classe V: adibiti al trasporto esclusivo di cose. Il manutentore è l'unico responsabile dell'impianto e pertanto deve effettuare le seguenti verifiche, annotandone i risultati sull'apposito libretto dell'impianto: integrità ed efficienza di tutti i dispositivi dell'impianto quali limitatori, paracadute, ecc., elementi portanti quali funi e catene e isolamento dell'impianto elettrico ed efficienza dei collegamenti di terra. Gli ascensori e montacarichi vanno sottoposti a verifiche periodiche da parte di uno dei seguenti soggetti: Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, ispettorati del Ministero del Lavoro e organismi abilitati dalla legge. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.01.01 Ammortizzatori della cabina ° 02.01.02 Cabina ° 02.01.03 Contrappeso ° 02.01.04 Fotocellule ° 02.01.05 Funi ° 02.01.06 Guide cabina ° 02.01.07 Interruttore di extracorsa ° 02.01.08 Limitatore di velocità ° 02.01.09 Macchinari elettromeccanici ° 02.01.10 Porte di piano ° 02.01.11 Pulsantiera ° 02.01.12 Quadro di manovra ° 02.01.13 Serrature ° 02.01.14 Vani corsa Pagina 16 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.01.01 Ammortizzatori della cabina Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Gli ammortizzatori sono installati all'estremità inferiore del vano corsa al fine di ammortizzare il movimento della cabina che non si fosse fermata regolarmente. Possono essere di vari tipi: - ammortizzatori ad accumulo di energia; - ammortizzatori con movimento di ritorno ammortizzato; - ammortizzatori a dissipazione di energia. Modalità di uso corretto: Gli ascensori ad argano agganciato devono essere muniti di ammortizzatori. Gli ammortizzatori ad accumulo di energia, con caratteristica lineare e non lineare, devono essere usati solo se la velocità dell'ascensore è non superiore a 1 m/s. Gli ammortizzatori ad accumulo di energia, con movimento di ritorno ammortizzato, devono essere usati solo se la velocità dell'ascensore è non superiore a 1,6 m/s. Gli ammortizzatori a dissipazione di energia possono essere usati per qualsiasi velocità nominale dell'ascensore. Elemento Manutenibile: 02.01.02 Cabina Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi La cabina dell'impianto di ascensore è quella parte dell'impianto che è adibita al trasporto di persone e/o cose a secondo della classe dell'ascensore. Modalità di uso corretto: Per evitare un sovraccarico della cabina da parte di persone, la superficie utile della cabina deve essere limitata. Pertanto devono essere rispettate le corrispondenze tra portata e superficie utile massima della cabina indicate dalle norme vigenti. Nella cabina deve essere apposta l’indicazione della portata dell’ascensore espressa in chilogrammi e del numero di persone. Deve essere apposto il nome del venditore e il suo numero di identificazione dell’ascensore. Evitare l'uso improprio dei comandi della cabina per evitare arresti indesiderati. L’altezza libera interna della cabina non deve essere inferiore a 2 m. Elemento Manutenibile: 02.01.03 Contrappeso Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Il contrappeso consente alla fune, che sostiene la cabina, di aderire alla puleggia di trazione. Generalmente il contrappeso è costituito da una arcata metallica sui quali sono agganciati i blocchi che possono essere realizzati in metallo o in acciaio o misti. Pagina 17 Manuale d'Uso Modalità di uso corretto: I contrappesi devono essere utilizzati esclusivamente per ascensori elettrici. Se il contrappeso è costituito da blocchi devono essere prese le misure necessarie per evitare il loro spostamento utilizzando un telaio entro il quale siano contenuti i blocchi, oppure, se i blocchi sono metallici e la velocità nominale dell’ascensore non supera 1 m/s, almeno due tiranti ai quali sono assicurati i blocchi. Elemento Manutenibile: 02.01.04 Fotocellule Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Le fotocellule sono i dispositivi di sicurezza delle porte della cabina ascensore. Il loro funzionamento è basato sulla trasmissione di un raggio luminoso che parte da una fotocellula ed arriva alla fotocellula opposta; quando questo fascio luminoso viene interrotto si attiva il circuito e si aziona il dispositivo ad esso collegato (apertura e/o chiusura porte). Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Elemento Manutenibile: 02.01.05 Funi Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Le funi (in acciaio o con catene di acciaio) hanno il compito di sostenere le cabine, i contrappesi o le masse di bilanciamento. Modalità di uso corretto: Il numero delle funi (o catene) deve essere minimo di due. Le funi (o catene) devono essere indipendenti. Il coefficiente di sicurezza delle funi di sospensione deve essere non minore di quello minimo previsto dalle norme. Le estremità delle funi devono essere fissate alla cabina, al contrappeso o alla massa di bilanciamento ed ai punti fissi mediante testa fusa, autoserraggio, capicorda a cavallotto, con almeno tre morsetti appropriati, capicorda a cuneo, manicotto pressato o altro sistema che presenti sicurezza equivalente. Quando i fili rotti abbiano una sezione maggiore del 10% della sezione metallica totale della fune, indipendentemente dal numero dei trefoli costituenti la fune stessa, le funi debbono essere sostituite. Elemento Manutenibile: 02.01.06 Guide cabina Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Pagina 18 Manuale d'Uso Le guide della cabina vengono normalmente realizzate in barre di acciaio trafilato a freddo con sezione a T che vengono installate verticalmente lungo il vano ascensore. Lungo queste guide scorre l'arcata che è la struttura alla quale è fissata direttamente la cabina; l'arcata per mezzo di pattini (che possono essere del tipo strisciante o a ruota) scorre sulle guide. Modalità di uso corretto: Pulire da depositi di grasso, polvere o altro materiale le guide per consentire il corretto scorrimento della cabina ascensore. Nel caso si verificassero movimenti bruschi della cabina contattare il responsabile della manutenzione dell'impianto. Elemento Manutenibile: 02.01.07 Interruttore di extracorsa Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi L’interruttore di extracorsa è un dispositivo elettrico di sicurezza che, quando azionato, deve fermare il macchinario e tenerlo fermo. L’interruttore di extracorsa deve richiudersi automaticamente quando la cabina abbandona la zona di azionamento. Gli interruttori di extracorsa devono: - nel caso di ascensori ad argano agganciato, interrompere direttamente mediante separazione meccanica positiva i circuiti che alimentano il motore ed il freno; - nel caso di ascensori a frizione, ad una o due velocità, interrompere direttamente mediante separazione meccanica positiva i circuiti che alimentano il motore ed il freno oppure aprire, mediante un dispositivo elettrico di sicurezza il circuito che alimenta direttamente le bobine dei due contattori; - nel caso di ascensori a tensione variabile o a variazione continua di velocità, assicurare rapidamente l’arresto del macchinario e cioè nel tempo più breve compatibile con il sistema. Modalità di uso corretto: Dopo l'azionamento dell'interruttore di extracorsa non devono essere più possibili movimenti della cabina che invece possono avvenire solo a seguito di chiamate dalla cabina stessa o dai piani, anche nel caso in cui la cabina abbia abbandonato la zona di azionamento a causa di perdite lente di fluido. Il ritorno in servizio dell'ascensore non deve avvenire automaticamente. Elemento Manutenibile: 02.01.08 Limitatore di velocità Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Il limitatore di velocità è un dispositivo di sicurezza che comanda il sistema di blocco paracadute della cabina in caso di eccesso di velocità. Generalmente il limitatore è connesso all'arcata della cabina mediante una fune; nel caso di eccesso di velocità il limitatore viene bloccato da un gancio azionato dall'azione della forza centrifuga ed un contatto elettrico provvede a togliere l'alimentazione all'impianto. Modalità di uso corretto: Le estremità delle funi devono essere fissate mediante testa fusa, autoserraggio, capicorda a cavallotto, con almeno tre morsetti appropriati, capicorda a cuneo, manicotto pressato o altro sistema che presenti sicurezza equivalente. Quando i fili rotti abbiano una sezione maggiore del 10% della sezione metallica totale della fune, indipendentemente dal numero dei trefoli costituenti la fune stessa, le funi debbono essere sostituite. Durante l'ispezione o durante le prove deve essere possibile provocare la presa del Pagina 19 Manuale d'Uso paracadute in una maniera sicura. Elemento Manutenibile: 02.01.09 Macchinari elettromeccanici Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Sono gli organi motori che assicurano il movimento e l’arresto dell’ascensore. Generalmente sono costituiti da una serie di elementi che consentono il corretto funzionamento dell'impianto elevatore quali la massa di bilanciamento, il paracadute (che può essere del tipo a presa istantanea, a presa istantanea con effetto ammortizzato, a presa progressiva). Modalità di uso corretto: I macchinari elettromeccanici possono funzionare a frizione (con l'impiego di pulegge di frizione e di funi) oppure ad argano agganciato (o con tamburo e funi o con pignoni e catene). La velocità nominale deve essere non superiore a 0,63 m/s. Non devono essere usati contrappesi. È ammesso usare una massa di bilanciamento. L’ascensore deve essere munito di un sistema di frenatura che agisca automaticamente in caso di mancanza dell’alimentazione elettrica principale o in caso di mancanza dell’alimentazione del circuito di manovra. Elemento Manutenibile: 02.01.10 Porte di piano Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Le porte di piano consentono ai passeggeri di entrare in cabina e sono gli elementi essenziali per la funzionalità e la sicurezza dell'impianto ascensore. Negli impianti moderni le porte di piano sono collegate a quelle della cabina (vengono azionate da un motore installato sul tetto della cabina). Modalità di uso corretto: Evitare l'uso improprio dei comandi delle porte per evitare arresti indesiderati della cabina. Le porte di piano devono avere dimensioni minime di 80 cm di larghezza e di 200 cm di altezza per consentire l'ingresso all'interno della cabina (che deve avere un'altezza minima non inferiore a 2 m). Elemento Manutenibile: 02.01.11 Pulsantiera Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi La pulsantiera (o quadro dei bottoni di comando) della cabina e dei vari piani sono quei dispositivi per mezzo dei quali gli utenti danno i comandi all'ascensore. Il funzionamento di detti dispositivi è basato su un circuito che viene chiuso quando viene premuto Pagina 20 Manuale d'Uso un pulsante e questo comando viene trasmesso al sistema di manovra dell'ascensore. Modalità di uso corretto: Gli utenti devono evitare urti o manovre violente sulle pulsantiere per evitare malfunzionamenti. In caso di cattivo funzionamenti dei comandi evitare di aprire la pulsantiera e rivolgersi al personale addetto alla manutenzione; inoltre gli utenti devono segnalare eventuali anomalie delle spie di segnalazione presenti sulle pulsantiere della cabina o di quelle di piano. Elemento Manutenibile: 02.01.12 Quadro di manovra Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Il quadro di manovra riceve i comandi degli utenti, espressi mediante le pulsantiere di piano e della cabina, e consente il funzionamento dell'ascensore. Generalmente questo dispositivo è installato nel locale dove sono alloggiate le macchine dell'ascensore ed alimenta il motore dell'impianto nella direzione voluta e fino al piano desiderato dopo aver verificato che tutte le porte di piano siano chiuse. I quadri di manovra sono nella maggior parte dei casi composti da: - una morsettiera degli ingressi e delle uscite dei vari collegamenti; - almeno due contattori (teleruttori) di manovra; - un gruppo di relais; - un trasformatore. Modalità di uso corretto: Nel caso di cattivo funzionamento evitare di aprire la morsettiera dove entrano ed escono i conduttori elettrici che consentono il collegamento tra il quadro e tutte le altre apparecchiature per evitare pericoli di folgorazione. Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Elemento Manutenibile: 02.01.13 Serrature Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Le serrature delle porte di piano consentono di bloccare gli accessi in cabina in caso di necessità e sono gli elementi essenziali per la funzionalità e la sicurezza dell'impianto ascensore. Modalità di uso corretto: Evitare l'uso improprio dei comandi delle porte per evitare arresti indesiderati della cabina. Le porte di piano devono avere dimensioni minime di 80 cm di larghezza e di 200 cm di altezza per consentire l'ingresso all'interno della cabina (che deve avere un'altezza minima non inferiore a 2 m). Elemento Manutenibile: 02.01.14 Pagina 21 Manuale d'Uso Vani corsa Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Il vano corsa è il volume entro il quale si spostano la cabina, il contrappeso o la massa di bilanciamento. Questo volume di norma è materialmente delimitato dal fondo della fossa, dalle pareti e dal soffitto del vano. Modalità di uso corretto: Nelle parti di edificio ove il vano di corsa deve contribuire contro il propagarsi degli incendi, il vano di corsa deve essere completamente chiuso da pareti, pavimento e soffitto ciechi. Sono ammesse solo le seguenti aperture: - accessi delle porte di piano; - accessi delle porte di ispezione o di soccorso del vano e degli sportelli di ispezione; - aperture di uscita di gas e fumi in caso di incendio; - aperture di ventilazione; - aperture necessarie per il funzionamento tra il vano di corsa ed il locale del macchinario o delle pulegge di rinvio; - aperture nella difesa di separazione tra ascensori. Quando il vano di corsa non deve partecipare alla protezione dell’edificio contro il propagarsi di un incendio, per esempio nel caso di ascensori panoramici, non è necessario che il vano di corsa sia completamente chiuso purché sia garantita la sicurezza delle persone. Il vano di corsa deve essere adibito solo al servizio dell’ascensore e pertanto non deve contenere cavi o dispositivi, ecc. estranei al servizio dell’ascensore. Il vano di corsa deve essere munito di illuminazione elettrica installata stabilmente che assicuri un’intensità di illuminazione di almeno 50 lux all’altezza di 1 m sopra il tetto della cabina e sopra il pavimento della fossa del vano, anche quando tutte le porte sono chiuse. Questa illuminazione deve comprendere una lampada ad una distanza non maggiore di 0,50 m dal punto più alto e più basso del vano con lampade intermedie. Pagina 22 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.02.01 Sezionatore ° 02.02.02 Interruttori ° 02.02.03 Prese e spine ° 02.02.04 Quadri di bassa tensione ° 02.02.05 Sistemi di cablaggio Pagina 23 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.02.01 Sezionatore Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per la funzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da un dispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli. Modalità di uso corretto: La velocità di intervento dell'operatore (manovra dipendente manuale) determina la rapidità di apertura e chiusura dei poli. Il sezionatore è un congegno a "rottura lenta" che non deve essere maneggiato sotto carico: deve essere prima interrotta la corrente nel circuito d'impiego attraverso l'apparecchio di commutazione. Il contatto ausiliario di preinterruzione si collega in serie con la bobina del contattore; quindi, in caso di manovra in carico, interrompe l'alimentazione della bobina prima dell'apertura dei poli. Nonostante questo il contatto ausiliario di preinterruzione non può e non deve essere considerato un dispositivo di comando del contattore che deve essere dotato del comando Marcia/Arresto. La posizione del dispositivo di comando, l'indicatore meccanico separato (interruzione completamente apparente) o contatti visibili (interruzione visibile) devono segnalare in modo chiaro e sicuro lo stato dei contatti. Non deve mai essere possibile la chiusura a lucchetto del sezionatore in posizione di chiuso o se i suoi contatti sono saldati in conseguenza di un incidente. I fusibili possono sostituire nei sezionatori i tubi o le barrette di sezionamento. Elemento Manutenibile: 02.02.02 Interruttori Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori: - comando a motore carica molle; - sganciatore di apertura; - sganciatore di chiusura; - contamanovre meccanico; - contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore. Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10.000 manovre. Elemento Manutenibile: 02.02.03 Prese e spine Pagina 24 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette). Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Elemento Manutenibile: 02.02.04 Quadri di bassa tensione Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine e industrie. Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi. Elemento Manutenibile: 02.02.05 Sistemi di cablaggio Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta il nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichette identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo. Modalità di uso corretto: Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personale Pagina 25 Manuale d'Uso specializzato. Pagina 26 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta, convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acque usate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da: - punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.); - tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre quelle orizzontali sono dette collettori); - punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). I materiali ed i componenti devono rispettare le prescrizioni riportate dalla normativa quali: - devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura (compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.; - gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda realizzati in metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno; - i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato dalle norme relative allo scarico delle acque usate; - i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono, tutte le caditoie a pavimento devono essere sifonate, ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto di un pluviale; - per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte le precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori trasmessi. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato ° 02.03.02 Collettori di scarico ° 02.03.03 Pozzetti e caditoie ° 02.03.04 Scossaline ° 02.03.05 Supporti per canali di gronda Pagina 27 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali. Modalità di uso corretto: Le pluviali vanno posizionate nei punti più bassi della copertura. In particolare lo strato impermeabile di rivestimento della corona del bocchettone non deve trovarsi a livello superiore del piano corrente della terrazza. Per ovviare al problema viene ricavata intorno al pluviale una sezione con profondità di 1-2 cm. Particolare attenzione va posta al numero, al dimensionamento (diametro di scarico) ed alla disposizione delle pluviali in funzione delle superfici di copertura servite. I fori dei bocchettoni devono essere provvisti di griglie parafoglie e paraghiaia removibili. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. In particolare è opportuno effettuare controlli generali degli elementi di deflusso in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso la loro integrità. Controllare gli elementi accessori di fissaggio e connessione. Elemento Manutenibile: 02.03.02 Collettori di scarico Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati, funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini. Modalità di uso corretto: I collettori possono essere realizzati in tre tipi di sistemi diversi, ossia: - i sistemi indipendenti; - i sistemi misti; - i sistemi parzialmente indipendenti. Gli scarichi ammessi nel sistema sono le acque usate domestiche, gli effluenti industriali ammessi e le acque di superficie. Il dimensionamento e le verifiche dei collettori devono considerare alcuni aspetti tra i quali: - la tenuta all'acqua; - la tenuta all'aria; - l'assenza di infiltrazione; - un esame a vista; - un'ispezione con televisione a circuito chiuso; - una valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; Pagina 28 Manuale d'Uso - un monitoraggio degli arrivi nel sistema; - un monitoraggio della qualità, quantità e frequenza dell'effluente nel punto di scarico nel corpo ricettore; - un monitoraggio all'interno del sistema rispetto a miscele di gas tossiche e/o esplosive; - un monitoraggio degli scarichi negli impianti di trattamento provenienti dal sistema. Elemento Manutenibile: 02.03.03 Pozzetti e caditoie Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.). Modalità di uso corretto: Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono: - prova di tenuta all'acqua; - prova di tenuta all'aria; - prova di infiltrazione; - esame a vista; - valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; - tenuta agli odori. Un ulteriore controllo può essere richiesto ai produttori facendo verificare alcuni elementi quali l'aspetto, le dimensioni, i materiali, la classificazione in base al carico. Elemento Manutenibile: 02.03.04 Scossaline Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche Le scossaline sono dei dispositivi che hanno la funzione di fissare le guaine impermeabilizzanti utilizzate in copertura alle varie strutture che possono essere presenti sulla copertura stessa (parapetti, cordoli, ecc.). Le scossaline possono essere realizzate con vari materiali: - acciaio dolce; - lamiera di acciaio con rivestimento metallico a caldo; - lamiera di acciaio con rivestimento di zinco-alluminio; - lamiera di acciaio con rivestimento di alluminio-zinco; - acciaio inossidabile; - rame; - alluminio o lega di alluminio conformemente; - cloruro di polivinile non plastificato (PVC-U). Pagina 29 Manuale d'Uso Modalità di uso corretto: L'utente deve provvedere alla loro registrazione in seguito a precipitazioni meteoriche abbondanti e ad inizio stagione. Periodicamente verificare che non ci siano in atto fenomeni di corrosione delle scossaline metalliche. Elemento Manutenibile: 02.03.05 Supporti per canali di gronda Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche I supporti hanno il compito di garantire stabilità dei canali di gronda e possono essere realizzati in diversi materiali quali: acciaio dolce, lamiera di acciaio con rivestimento metallico a caldo, lamiera di acciaio con rivestimento di zinco-alluminio, lamiera di acciaio con rivestimento di alluminio, zinco, acciaio inossidabile, rame, alluminio o lega di alluminio conformemente e cloruro di polivinile non plastificato (PVC-U). Modalità di uso corretto: I supporti per gronda sono divisi in due classi (classe A e B) in base alla loro resistenza alla corrosione. I supporti per gronda della classe A sono adatti all'uso in atmosfere aggressive e i supporti della classe B in condizioni più favorevoli. L'utente deve provvedere alla loro registrazione in seguito a precipitazioni meteoriche abbondanti e ad inizio stagione. Pagina 30 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema edilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici: - allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza; - macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua da erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete; - accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle macchine idrauliche e/o dei riscaldatori; - riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti; - reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione; - reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarne l'erogazione alla temperatura desiderata; - apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria ° 02.04.02 Autoclave ° 02.04.03 Cassette di scarico a zaino ° 02.04.04 Collettori solari ° 02.04.05 Idroaccumulatori ° 02.04.06 Tubazioni multistrato ° 02.04.07 Tubi in acciaio zincato Pagina 31 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni connesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che mediante idonei dispositivi di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possono essere del tipo semplice cioè dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che consentono di regolare con un unico comando la temperatura dell'acqua. Modalità di uso corretto: Gli apparecchi sanitari vanno installati nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti ed in particolare si deve avere che: - il vaso igienico sarà fissato al pavimento in modo tale da essere facilmente rimosso senza demolire l'intero apparato sanitario; inoltre dovrà essere posizionato a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet e dovrà avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. Nel caso che il vaso debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il locale deve avere una superficie in pianta di almeno 180 x 180 cm ed il vaso sarà posizionato ad almeno 40 cm dalla parete laterale, con il bordo superiore a non più di 50 cm dal pavimento e con il bordo anteriore ad almeno 75 cm dalla parete posteriore; il vaso sarà collegato alla cassetta di risciacquo ed alla colonna di scarico delle acque reflue; infine sarà dotato di sedile coprivamo (realizzato in materiale a bassa conduttività termica); - il bidet sarà posizionato secondo le stesse prescrizioni indicate per il vaso igienico; sarà dotati di idonea rubinetteria, sifone e tubazione di scarico acque; - il lavabo sarà posizionato a 5 cm dalla vasca, a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovrà avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il lavabo sarà posizionato con il bordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80 cm; - il piatto doccia sarà installato in maniera da evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. Il lato di accesso al piatto doccia deve avere uno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso; -la vasca da bagno sarà installata in maniera tale da: evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca da bagno dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando le seguenti distanze minime: per gli spazi laterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi di accesso: 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso; - la vasca idromassaggio sarà installata in maniera tale da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca idromassaggio dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando le seguenti distanze minime: per gli spazi laterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi di accesso 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso; - il lavello dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 100 cm da qualsiasi ostacolo fisso; - il lavatoio dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso; - il lavabo reclinabile per disabili dovrà essere collocato su mensole pneumatiche di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Dovrà inoltre essere posizionato in maniera da assicurare gli spazi di manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n. 236 e cioè: un minimo di 80 cm dal bordo anteriore del lavabo, piano superiore ad un massimo di 80 cm dal pavimento, sifone incassato o accostato a parete; - la vasca da bagno a sedile per disabili dovrà essere installata in modo da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti a cui è addossata, impedire ristagni d'acqua al suo interno a scarico aperto e rendere agevole la pulizia di tutte le sue parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca da bagno a sedile dovrà essere collocata in una posizione tale da consentire l'avvicinamento su tre lati per agevolare interventi di assistenza alla persona che utilizza la vasca e in maniera da assicurare gli spazi di manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n. 236 e cioè: un minimo di 140 cm misurati dal bordo vasca lato accesso per una lunghezza di almeno 80 cm; Pagina 32 Manuale d'Uso - la cassetta di scarico tipo zaino sarà fissata al vaso con viti regolabili idonee e sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata; - la cassetta di scarico tipo alto sarà fissata a parete previa verifica dell'idoneità di questa a resistere all'azione dei carichi sospesi e sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata; - la cassetta di scarico tipo ad incasso sarà incassata a parete accertandone la possibilità di accesso per le operazioni di pulizia e manutenzione. Sarà inoltre equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata. Elemento Manutenibile: 02.04.02 Autoclave Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda L'autoclave ha la funzione di elevare i valori della pressione idrica attraverso gruppi di pressurizzazione alimentati da serbatoi di accumulo. Generalmente un impianto autoclave è costituito da: un serbatoio in acciaio, un quadro elettrico, tubazioni in acciaio, elettropompa, valvola di non ritorno, valvola di sicurezza, valvola di intercettazione, presso stato e alimentatore d'aria. Modalità di uso corretto: Prima della messa in funzione effettuare un lavaggio della rete idrica per eliminare eventuale materiale di risulta e successiva disinfezione mediante immissione di una miscela di acqua e cloro gassoso; risciacquare con acqua fino a quando il fluido scaricato non assume un aspetto incolore. Gli impianti elettrici a servizio delle apparecchiature saranno realizzati in conformità alle norme CEI. La ditta installatrice dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola dell'arte e dovrà notificare all'ASL di competenza la attivazione dell'impianto installato. Elemento Manutenibile: 02.04.03 Cassette di scarico a zaino Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Possono essere realizzate nei seguenti materiali: - porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato di zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimento dell'acqua; - grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto; - resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto. Modalità di uso corretto: Evitare manovre false e violente per evitare danneggiamenti. Non forzare o tentare di ruotare in senso inverso i dispositivi di comando quali rubinetti e/o valvole. Controllare lo stato della tenuta dei flessibili e verificare l'integrità delle parti a vista. Pagina 33 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.04.04 Collettori solari Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda I collettori solari vengono generalmente utilizzati per impianti di produzione dell'acqua calda. Un collettore solare è costituito da: copertura, assorbitore, rivestimento superficiale assorbitore, isolamento termico, contenitore e supporto strutturale e guarnizioni di tenuta e sigillanti. Modalità di uso corretto: I collettori solari devono essere fissati alle strutture portanti dell’edificio o al terreno per resistere all’azione degli agenti atmosferici ed avere un trattamento superficiale (zincatura, ossidazione anodica o simili) per proteggere gli elementi dalla corrosione. Tutte le tubazioni dell’impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e conduttività a norma del D.M. 37/08 e comunque rivestito all’esterno con lamierino di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una schermatura termica. Tutte le tubazioni coibentate dovranno essere etichettate con fascette distintive di colore al fine di identificare il tipo di fluido ed il verso di percorrenza. Le staffe ed i collari guida che fisseranno le tubazioni alle strutture dovranno comunque permettere il libero movimento delle tubazioni causato dalle dilatazioni termiche. Una valvola di sicurezza omologata ISPESL dovrà essere collocata sulla tubazione in uscita dai collettori solari, ad una distanza massima di 0,5 m ed a monte di qualsiasi organo di intercettazione. Gli impianti elettrici a servizio delle apparecchiature dell’impianto solare saranno conformi alle norme CEI e a quelle di prevenzione incendi. I comandi dei vari circuiti, tranne quelli inclusi nell’impianto, saranno centralizzati su un quadro elettrico collocato in un luogo facilmente accessibile in modo da disattivare tutte le apparecchiature se necessario. In seguito ad eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) eseguire un controllo delle tubazioni e dei pannelli. Elemento Manutenibile: 02.04.05 Idroaccumulatori Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Un impianto con idroaccumulatori è costituito da un complesso di pompe centrifughe e da una serie di serbatoi (chiusi e pressurizzati detti appunto idroaccumulatori). Il sistema (che viene assemblato e tarato in fabbrica) è dotato di un quadro elettrico per il comando e controllo delle pompe, tubazioni in acciaio, elettropompa, valvola di non ritorno, valvola di sicurezza, valvola di intercettazione. Rispetto all'autoclave gli idroaccumulatori utilizzano serbtoi di capacità limitata che però hanno una membrana in gomma sagomata che separa l'acqua dall'accumulo d'aria o gas; questo sistema consente di non utilizzare compressori d'aria poichè il gas contenuto nei serbatoi non si disperde per la presenza della membrana in gomma. Modalità di uso corretto: Gli idroaccumulatori non devono essere collegati direttamente alla rete di adduzione principale. Prima della messa in funzione effettuare un lavaggio della rete idrica per eliminare eventuale materiale di risulta e successiva disinfezione mediante immissione di una miscela di acqua e cloro gassoso; risciacquare con acqua fino a quando il fluido scaricato non assume un aspetto incolore. Gli impianti elettrici a servizio delle apparecchiature saranno realizzati in conformità alle norme CEI. La ditta installatrice dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola dell'arte e dovrà notificare all'ASL di competenza la attivazione dell'impianto installato. Pagina 34 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.04.06 Tubazioni multistrato Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Le tubazioni multistrato sono quei tubi la cui parete è costituita da almeno due strati di materiale plastico legati ad uno strato di alluminio o leghe di alluminio, tra di loro interposto. I materiali plastici utilizzati per la realizzazione degli specifici strati costituenti la parete del tubo multistrato sono delle poliolefine adatte all'impiego per il convogliamento di acqua in pressione e possono essere di: - polietilene PE; - polietilene reticolato PE-Xa / PE-Xb / PE-Xc; - polipropilene PP; - polibutilene PB. Allo scopo di assicurare l'integrità dello strato interno lo spessore di tale strato non deve essere minore di 0,5 mm. Modalità di uso corretto: Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata. Elemento Manutenibile: 02.04.07 Tubi in acciaio zincato Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Le tubazioni generalmente utilizzate per l'impianto idrico sanitario sono in acciaio zincato e provvedono all'adduzione e alla successiva erogazione dell'acqua destinata ad alimentare l'impianto. Modalità di uso corretto: Non sono ammesse tubazioni in piombo per le sue caratteristiche di tossicità; con i tubi zincati non sono ammesse saldature. Bisogna evitare di utilizzare contemporaneamente tubazioni di ferro zincato e di rame per evitare fenomeni elettrolitici indesiderati. Le tubazioni di adduzione dalla rete principale al fabbricato (in ghisa o in acciaio) devono essere opportunamente protette per consentire l'interramento. (es. protezione con rivestimento di catrame) Pagina 35 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scarico dell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque reflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti e sulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore è opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.05.01 Collettori ° 02.05.02 Pozzetti di scarico ° 02.05.03 Pozzetti e caditoie ° 02.05.04 Stazioni di sollevamento ° 02.05.05 Tubazioni ° 02.05.06 Tubazioni in polietilene ° 02.05.07 Vasche di accumulo Pagina 36 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.05.01 Collettori Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini. Modalità di uso corretto: È necessario verificare e valutare la prestazione delle connessioni di scarico e dei collettori di fognatura durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la successiva operatività del sistema. Esistono tre tipi di sistemi diversi, ossia: - i sistemi indipendenti; - i sistemi misti; - i sistemi parzialmente indipendenti. Gli scarichi ammessi nel sistema sono: - le acque usate domestiche; - gli effluenti industriali ammessi; - le acque di superficie. Le verifiche e le valutazioni devono considerare alcuni aspetti tra i quali: - la tenuta all'acqua; - la tenuta all'aria; - l'assenza di infiltrazione; - un esame a vista; - un'ispezione con televisione a circuito chiuso; - una valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; - un monitoraggio degli arrivi nel sistema; - un monitoraggio della qualità, quantità e frequenza dell'effluente nel punto di scarico nel corpo ricettore; - un monitoraggio all'interno del sistema rispetto a miscele di gas tossiche e/o esplosive; - un monitoraggio degli scarichi negli impianti di trattamento provenienti dal sistema. Elemento Manutenibile: 02.05.02 Pozzetti di scarico Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasi sempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lascia scorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello, occorre far ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto. Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di fondo con luce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al di sopra del pezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è formato da un tronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura, piegatura degli orli o flangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un pezzo cilindrico intermedio, un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza sporgenze e l'anello d'appoggio per la copertura. Modalità di uso corretto: Pagina 37 Manuale d'Uso È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono per esempio: - prova di tenuta all'acqua; - prova di tenuta all'aria; - prova di infiltrazione; - esame a vista; - valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; - tenuta agli odori. Elemento Manutenibile: 02.05.03 Pozzetti e caditoie Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.). Modalità di uso corretto: Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono: - prova di tenuta all'acqua; - prova di tenuta all'aria; - prova di infiltrazione; - esame a vista; - valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; - tenuta agli odori. Un ulteriore controllo può essere richiesto ai produttori facendo verificare alcuni elementi quali l'aspetto, le dimensioni, i materiali, la classificazione in base al carico. Elemento Manutenibile: 02.05.04 Stazioni di sollevamento Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue Le stazioni di sollevamento (comunemente denominate stazioni di pompaggio) sono le apparecchiature utilizzate per convogliare le acque di scarico attraverso una tubazione di sollevamento per portarle in superficie. Le stazioni di pompaggio sono talora necessarie nelle connessioni di scarico e nei collettori di fognatura a gravità al fine di evitare profondità di posa eccessive o di drenare le zone sotto quota. Possono, inoltre, essere necessarie per troppopieni di collettori misti o recapiti intermedi per far confluire le acque di scarico negli impianti di trattamento o nei corpi ricettori. Le pompe per sollevare le acque di fognatura devono essere abbondantemente insensibili alle sostanze ingombranti presenti in sospensione nei liquami; al fine di scongiurare il pericolo di ostruzioni sono opportune sezioni di flusso attraverso le pompe il più semplice e larghe possibile. Modalità di uso corretto: Pagina 38 Manuale d'Uso La struttura delle pompe deve essere molto robusta e resistente alla corrosione e all'abrasione da parte delle sostanze presenti nell'acqua. La ghisa sferoidale a grana fine è un materiale adeguatamente resistente per le acque di scarico di tipo comune; per la girante e le altri parti più sollecitate si adoperano spesso leghe di ghisa con piccole quantità di cromo, nichel e manganese. In presenza di acque molto corrosive si adoperano leghe in ghisa-bronzo. Per l'albero è adatto un acciaio Martin-Siemens con cuscinetti in acciaio cromato. Per la sicurezza dell'impianto è opportuno prevedere un numero adeguato di unità di riserva. Nelle specifiche per la pompa o per il gruppo di pompaggio, deve essere prestata particolare attenzione agli aspetti particolari delle condizioni ambientali e/o di lavoro quali: - temperatura anormale; - umidità elevata; - atmosfere corrosive; - zone a rischio di esplosione e/o incendio; - polvere, tempeste di sabbia; - terremoti ed altre condizioni esterne imposte di tipo similare; - vibrazioni; - altitudine; - inondazioni. Tipo di liquido da pompare, quale: -liquido pompato (Denominazione), -miscela (Analisi), -contenuto di solidi (contenuto di materia allo stato solido), -gassoso (contenuto). Proprietà del liquido nel momento in cui è pompato, quali: - infiammabile; - tossico; - corrosivo; - abrasivo; - cristallizzante; - polimerizzante; - viscosità. Elemento Manutenibile: 02.05.05 Tubazioni Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo se presenti. Modalità di uso corretto: I tubi utilizzabili devono rispondere alle prescrizioni indicate dalle norme specifiche ed in particolare rispetto al tipo di materiale utilizzato per la realizzazione delle tubazioni quali: - tubi di acciaio zincato; - tubi di ghisa che devono essere del tipo centrifugato e ricotto, possedere rivestimento interno di catrame, resina epossidica ed essere esternamente catramati o verniciati con vernice antiruggine; - tubi di piombo che devono essere lavorati in modo da ottenere sezione e spessore costanti in ogni punto del percorso. Essi devono essere protetti con catrame e verniciati con vernici bituminose per proteggerli dall'azione aggressiva del cemento; - tubi di gres; - tubi di fibrocemento; - tubi di calcestruzzo non armato; - tubi di PVC per condotte all'interno dei fabbricati; - tubi di PVC per condotte interrate; - tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte interrate; - tubi di polipropilene (PP); - tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte all'interno dei fabbricati. Elemento Manutenibile: 02.05.06 Pagina 39 Manuale d'Uso Tubazioni in polietilene Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo, se presenti. Possono essere realizzate in polietilene. Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie alla sua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito l'aggiunta di nerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e dal calore. Per i tubi a pressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o attraverso saldatura a 200° C con termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti pressati con filettatura interna a denti di sega. Modalità di uso corretto: I tubi in materiale plastico devono rispondere alle norme specifiche per il tipo di materiale utilizzato per la loro realizzazione. Elemento Manutenibile: 02.05.07 Vasche di accumulo Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue Le vasche di accumulo hanno la funzione di ridurre le portate di punta per mezzo dell’accumulo temporaneo delle acque di scarico all’interno del sistema. Modalità di uso corretto: Le vasche di accumulo sono utilizzate per ridurre gli effetti delle inondazioni, della portata e del carico inquinante dovuto ai troppopieno dei sistemi misti. I problemi che generalmente possono essere riscontrati per questi sistemi sono l'accumulo di sedimenti e l'ostruzione dei dispositivi di regolazione del flusso. Quando si verifica un’ostruzione l’improvvisa eliminazione della stessa può avere un impatto inaccettabile sugli impianti di trattamento delle acque di scarico pertanto bisogna procedere alla rimozione graduale della stessa. Per eliminare tali inconvenienti ed ottimizzare la rimozione dei sedimenti possono essere apportate delle modifiche alla struttura delle vasche per mezzo di rivestimenti a basso attrito o modificando il fondo o creando dei canali di scorrimento o utilizzando apparecchi meccanici all’interno delle vasche per rimuovere periodicamente i sedimenti. Pagina 40 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.06 Impianto telefonico e citofonico Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di distribuire e regolare flussi informativi telefonici e citofonici. La centrale telefonica deve essere ubicata in modo da garantire la funzionalità del sistema ed essere installata in locale idoneo. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.06.01 Alimentatori ° 02.06.02 Pulsantiere ° 02.06.03 Punti di ripresa ottici Pagina 41 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.06.01 Alimentatori Unità Tecnologica: 02.06 Impianto telefonico e citofonico L'alimentatore è un elemento dell'impianto telefonico e citofonico per mezzo del quale i componenti ad esso collegati possono essere alimentati. Modalità di uso corretto: L'alimentatore deve essere fornito completo del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti dell'alimentatore sono stati selezionati in relazione allo scopo previsto e che sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. In caso di guasti o di emergenza non cercare di aprire l' alimentatore senza aver avvisato i tecnici preposti per evitare di danneggiare l'intero apparato. Eseguire periodicamente una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale. Elemento Manutenibile: 02.06.02 Pulsantiere Unità Tecnologica: 02.06 Impianto telefonico e citofonico Le pulsantiere sono elementi dell'impianto citofonico per mezzo dei quali vengono attivati e successivamente trasmessi i flussi informativi tra un apparecchio ed un altro. Modalità di uso corretto: Le pulsantiere e gli apparecchi derivati devono essere forniti completi del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti utilizzati sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. Per non causare danni agli apparati telefonici e citofonici evitare usi impropri ed eseguire una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi stessi. Elemento Manutenibile: 02.06.03 Punti di ripresa ottici Unità Tecnologica: 02.06 Impianto telefonico e citofonico I punti di ripresa ottici sono costituiti da una o più telecamere (a colori o in bianco e nero) che effettuano riprese per la videocitofonia. Modalità di uso corretto: Pagina 42 Manuale d'Uso Maneggiare la telecamera con attenzione evitando urti o scosse per prevenire danneggiamenti; nel caso di telecamere da interno evitare di esporle all'umidità e comunque all'acqua e non farle operare in luoghi in cui i valori della umidità sono elevati. In caso di mancato funzionamento non tentare di aprire o smontare la telecamera; per evitare scosse elettriche non tentare di rimuovere viti o coperchi ed in ogni caso rivolgersi a personale specializzato o all'assistenza tecnica del prodotto. Non toccare il sensore direttamente con le dita ma se necessario utilizzare un panno morbido inumidito con alcool per rimuovere la polvere; non utilizzare la telecamera rivolta verso il sole per evitare danneggiamenti ai sensori ottici e non farla funzionare quando le condizioni di temperatura ed umidità superano i valori limiti indicati dal costruttore. Verificare il voltaggio di funzionamento indicato sulla targhetta posta sulla telecamera ed utilizzare solo i cavetti indicati (tipo e connettori) per il collegamento ai monitor. Quando la telecamera viene installata all'esterno prevedere un idoneo alloggiamento e nel caso ciò non fosse possibile proteggere la telecamera con tettuccio parasole. Pagina 43 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.07 Impianto di ricezione segnali Gli impianti di ricezione segnali sono gli apparati che ricevono e distribuiscono i segnali televisivi e radiofonici ad un certo numero di abitazioni, all’interno di uno stesso edificio o in edifici adiacenti. Gli impianti centralizzati d’antenna sono anche conosciuti come sistemi MATV (Master Antenna Television) e SMATV (Satellite Master Antenna Television). I primi vengono usati per la distribuzione dei segnali terrestri, mentre nei secondi vengono distribuiti i segnali ricevuti da satellite, eventualmente combinati con i segnali terrestri. Essi rappresentano un mezzo per la condivisione delle risorse tra diversi utenti ai fini della fruizione dei servizi e possono contribuire alla valorizzazione dell’edificio e dei singoli appartamenti. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.07.01 Alimentatori ° 02.07.02 Amplificatori di segnale ° 02.07.03 Antenne e parabole ° 02.07.04 Pali per antenne in acciaio Pagina 44 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.07.01 Alimentatori Unità Tecnologica: 02.07 Impianto di ricezione segnali L'alimentatore è un elemento dell'impianto per mezzo del quale i componenti ad esso collegati (armadi concentratori, pannello di permutazione, ecc.) possono essere alimentati. Modalità di uso corretto: L'alimentatore deve essere fornito completo del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti dell'alimentatore sono stati selezionati in relazione allo scopo previsto e che sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. In caso di guasti o di emergenza non cercare di aprire l' alimentatore senza aver avvisato i tecnici preposti per evitare di danneggiare l'intero apparato. Eseguire periodicamente una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale. Elemento Manutenibile: 02.07.02 Amplificatori di segnale Unità Tecnologica: 02.07 Impianto di ricezione segnali Gli amplificatori sono i dispositivi per mezzo dei quali il segnale captato dalla parabola e/o dall'antenna viene diffuso con la giusta potenza ai vari elementi terminali dell'impianto. Modalità di uso corretto: Evitare di esporre i dispositivi di amplificazione all'umidità e comunque all'acqua e non farli operare in luoghi in cui i valori della umidità sono elevati. Elemento Manutenibile: 02.07.03 Antenne e parabole Unità Tecnologica: 02.07 Impianto di ricezione segnali Le antenne e le parabole sono gli apparecchi di ricezione segnali. Possono essere realizzati in leghe di alluminio questa deve resistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore Modalità di uso corretto: Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I Pagina 45 Manuale d'Uso materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni. Elemento Manutenibile: 02.07.04 Pali per antenne in acciaio Unità Tecnologica: 02.07 Impianto di ricezione segnali I pali sostengono uno o più apparecchi di ricezione segnali e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all'invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L'acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25 o migliore. Modalità di uso corretto: Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni. Pagina 46 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Un impianto solare termico (attraverso il collettore solare che è l'elemento fondamentale di tutto il sistema) trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un impianto fotovoltaico che trasforma la luce del sole in corrente elettrica. Si distinguono due tipi di impianti solare termici: a circolazione forzata e a circolazione naturale. Un impianto a circolazione forzata è formato da un collettore solare connesso, attraverso un circuito, con un serbatoio generalmente localizzato nell’edificio. All’interno del circuito solare si trova acqua o un fluido termovettore antigelo. Un regolatore differenziale di temperatura (quando la temperatura all’interno del collettore è superiore alla temperatura di riferimento impostata nel serbatoio di accumulo) attiva la pompa di circolazione del circuito solare. Il calore viene quindi trasportato al serbatoio di accumulo e ceduto all’acqua sanitaria mediante uno scambiatore di calore. In estate l’impianto solare copre tutto il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell’acqua sanitaria mentre in inverno e nei giorni con scarsa insolazione serve il preriscaldamento dell’acqua (che può essere ottenuto da uno scambiatore di calore legato a una caldaia). Il riscaldamento ausiliario viene comandato da un termostato quando nel serbatoio la temperatura dell’acqua nella parte a pronta disposizione scende al di sotto della temperatura nominale desiderata. Negli impianti a circolazione naturale la circolazione tra collettore e serbatoio di accumulo viene determinata dal principio di gravità, senza fare ricorso ad energia addizionale. Infatti in questo tipo di impianto solare il fluido termovettore si riscalda all’interno del collettore; il fluido caldo (all’interno del collettore) essendo più leggero del fluido freddo (all’interno del serbatoio) genera una differenza di densità attivando una circolazione naturale. In queste condizioni il fluido riscaldato cede il suo calore all’acqua contenuta nel serbatoio e ricade nel punto più basso del circuito del collettore. Per questo motivo, negli impianti a circolazione naturale, il serbatoio si deve trovare quindi in un punto più alto del collettore. Negli impianti a un solo circuito l’acqua sanitaria viene fatta circolare direttamente all’interno del collettore. Negli impianti a doppio circuito il fluido termovettore nel circuito del collettore e l’acqua sanitaria sono divisi da uno scambiatore di calore. Il riscaldamento ausiliario può essere ottenuto con una resistenza elettrica inserita nel serbatoio oppure con una caldaia istantanea a valle del serbatoio. Si consiglia inoltre di dotare l’impianto di una valvola di non ritorno, una valvola di intercettazione, un filtro per le impurità (il miscelatore dell’acqua sanitaria è molto sensibile) e un rubinetto di scarico. Per evitare la circolazione naturale si inserisce un’altra valvola di non ritorno nella linea di mandata dell’acqua fredda del miscelatore per l’acqua sanitaria. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.08.01 Accumulo acqua calda ° 02.08.02 Caldaia istantanea a gas ° 02.08.03 Collettore solare ° 02.08.04 Copertura assorbitore ° 02.08.05 Filtro per impurità ° 02.08.06 Fluido termovettore ° 02.08.07 Gruppo di circolazione ° 02.08.08 Miscelatore ° 02.08.09 Pompa di circolazione ° 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura ° 02.08.11 Rubinetto di scarico ° 02.08.12 Sfiato ° 02.08.13 Telaio ° 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile ° 02.08.15 Tubi in rame ° 02.08.16 Valvola di intercettazione ° 02.08.17 Valvola di ritegno Pagina 47 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.08.01 Accumulo acqua calda Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il serbatoio di accumulo dell'impianto solare termico ha la funzione di equilibrare la differenza temporale tra la presenza dell’irraggiamento e l’utilizzo dell’acqua calda; infatti con un notevole volume il serbatoio permette di superare periodi anche lunghi di brutto tempo pur causando anche maggiori dispersioni di calore. Il volume del serbatoio corrisponderà a circa 50 - 70 l / mq di superficie di collettore piano. Negli impianti con riscaldamento ausiliare integrato nel serbatoio (per esempio un secondo scambiatore di calore oppure una serpentina elettrica) il volume in temperatura (la parte di serbatoio che viene mantenuta sempre alla temperatura desiderata per l’acqua calda) viene sempre calcolato secondo il fabbisogno giornaliero di acqua calda che si aggira sui 20 l/persona. Quando si effettua il dimensionamento di grandi impianti, bisogna calcolare il volume da tenere in temperatura (spesso si tratta di un secondo serbatoio più piccolo) tenendo conto anche della potenza della caldaia. Modalità di uso corretto: I serbatoi solari devono essere sempre coibentati; indipendentemente dal tipo di coibente utilizzato si deve avere uno strato isolante di almeno 8 cm di spessore. Infatti bisogna porre particolare attenzione durante l'esecuzione dell’isolamento più della dimensione dello strato stesso: - il coibente deve essere stretto tutto intorno alle pareti esterne del serbatoio; - la coibentazione deve essere interrotta il meno possibile dai possibili raccordi, soprattutto nella parte alta del serbatoio; Anche la coibentazione delle tubature in uscita deve essere eseguita senza alcuna fuga fino a raccordarsi alla coibentazione del serbatoio; unitamente alle tubature anche le flange sono da coibentare altrettanto accuratamente. Le tubature collegate lateralmente devono piegare verso il basso (e non verso l’alto) per evitare dispersioni di calore provocate da flussi convettivi all’interno delle tubature stesse. Lo spessore della coibentazione dovrebbe avere circa la stessa misura del diametro del tubo. Per la scelta del materiale coibente bisogna badare anche alla resistenza alle alte temperature. Per brevi periodi all’interno dei tubi del circuito solare si possono raggiungere temperature fino a 200 °C. In esterno inoltre la coibentazione deve essere resistente agli agenti atmosferici, ai raggi ultravioletti e alle beccate degli uccelli. Materiali adatti possono essere: - isolanti in fibre minerali - tubi Aeroflex - tubi Armaflex HT All’esterno la coibentazione può essere protetta con copritubi in lamiera zincata o di alluminio. Elemento Manutenibile: 02.08.02 Caldaia istantanea a gas Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico La caldaia istantanea a gas ha la funzione di riscaldare l'acqua sanitaria presente all’interno dell’accumulo quando la temperatura di quest'ultima è inferiore alla temperatura nominale desiderata. Modalità di uso corretto: La caldaia istantanea a gas deve essere predisposta per lavorare con le diverse temperature di ingresso che si possono verificare ed essere regolata non solo dalla differenza di pressione ma anche dalla temperatura di uscita. Elemento Manutenibile: 02.08.03 Pagina 48 Manuale d'Uso Collettore solare Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Un collettore solare trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un pannello fotovoltaico, che trasforma la luce del sole in corrente elettrica. L’elemento principale è l’assorbitore che assorbe la radiazione solare incidente a onde corte e la trasforma in calore (trasformazione fototermica). Generalmente è costituito da un metallo con buona capacità di condurre il calore (per esempio il rame) anche se al giorno d'oggi nella maggior parte dei collettori piani o a tubi sottovuoto vengono impiegati assorbitori dotati di un cosiddetto strato selettivo. Tale fattore è fondamentale poichè consente agli assorbitori di avere un alto grado di assorbimento (a > 0,95) nel range delle lunghezza d’onda della radiazione solare e contemporaneamente di irradiare poca energia, grazie a un basso fattore di emissività (e < 0,1) nell'ambito delle lunghezze d’onda della radiazione termica. Gli strati selettivi possono essere ottenuti con procedimento galvanico (cromo, alluminio con pigmentazione al nickel) oppure applicati sotto vuoto (per esempio Tinox o Cermet). Un buon contatto termico tra l’assorbitore e un fluido termovettore in circolazione (per esempio acqua, glicole oppure aria) permette la cessione del calore al fluido termovettore e di conseguenza il trasporto fuori dal collettore del calore pronto per essere usato. Nei collettori a tubi sottovuoto ogni striscia di assorbitore è inserita in un tubo di vetro in cui è stato creato il vuoto. Questo comporta un’ottima coibentazione che rende possibile il raggiungimento di temperature di lavoro anche nel campo del calore per processi industriali. Modalità di uso corretto: I collettori solari devono essere fissati alle strutture portanti dell'edificio o al terreno per resistere all'azione degli agenti atmosferici ed avere un trattamento superficiale (zincatura, ossidazione anodica o simili) per proteggere gli elementi dalla corrosione. Tutte le tubazioni dell'impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e rivestito all'esterno con lamierino di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una schermatura termica. Per il riscaldamento dell’acqua di piscine possono essere utilizzati collettori senza copertura in materiale plastico (per esempio PP = polipropilene, EPDM = caucciù sintetico) in quanto le temperatura necessarie sono relativamente basse. In seguito ad eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) verificare la tenuta delle tubazioni e dei pannelli e dei relativi sistemi di fissaggio. Elemento Manutenibile: 02.08.04 Copertura assorbitore Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Per ridurre le dispersioni termiche e per migliorare il rendimento del collettore, l’assorbitore viene provvisto di una copertura trasparente frontale mentre lateralmente e sul retro viene coibentato. Modalità di uso corretto: In seguito ad eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) verificare la tenuta delle tubazioni e dei pannelli e dei relativi sistemi di fissaggio. Verificare periodicamente che non vi siano accumuli di materiale sulle coperture dei collettori che impediscono il corretto funzionamento dei collettori solari. Elemento Manutenibile: 02.08.05 Pagina 49 Manuale d'Uso Filtro per impurità Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il filtro viene generalmente montato per impedire che le impurità possano danneggiare apparecchiature montate a valle quali valvole di regolazione, valvole di chiusura. Modalità di uso corretto: Prima di montare il filtro verificare che al suo interno non vi siano impurità e/o residui di lavorazione; eventuali corpi estranei devono essere rimossi per assicurare una corretta filtrazione. Il filtro deve essere montato secondo la direzione del flusso che è indicata dalla freccia rilevabile sul corpo; può essere montato sia verticalmente sia orizzontalmente ma sempre con flusso dall'alto verso il basso. Il filtro deve essere periodicamente svuotato; tale operazione è facilmente eseguibile smontando il coperchio di copertura. Elemento Manutenibile: 02.08.06 Fluido termovettore Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Dove non vi è pericolo di gelo si utilizza l’acqua come liquido termovettore all’interno del circuito solare. In questo caso per evitare corrosioni bisogna aggiungere gli inibitori indicati dal produttore. Nelle zone a rischio di gelo si usa invece una miscela di acqua e di propilenglicolo atossico. Modalità di uso corretto: Non bisogna assolutamente impiegare materiali zincati nel circuito solare se si usa una miscela di acqua e glicolo. La concentrazione del glicolo deve essere definita secondo le indicazioni del produttore in modo che la sicurezza antigelo ci sia fino a una temperatura che sia di 10 K inferiore alla temperatura minima media su cui si esegue il calcolo di progettazione dell’impianto di riscaldamento. Per esempio se il riscaldamento viene dimensionato per una temperatura minima media di -5 °C, la concentrazione del glicolo dovrebbe essere sufficiente a garantire l’antigelo per una temperatura di -15 °C. Elemento Manutenibile: 02.08.07 Gruppo di circolazione Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il gruppo di circolazione per sistemi termici solari è il dispositivo che regola e controlla la circolazione del fluido termovettore ed è costituito da: - circolatore solare resistente al glicole propilenico ed alle alte temperature; - valvole di non ritorno; - misuratore/regolatore di portata; - rubinetti di carico e scarico; Pagina 50 Manuale d'Uso - valvole a sfera con termometri integrati; - valvola di sicurezza con manometro ed attacco per vaso di espansione. Modalità di uso corretto: Scegliere il gruppo di circolazione più adeguato in relazione al campo collettore e all’accumulo solare. In questo modo si possono realizzare impianti solari dalla funzionalità ottimale e dall‘altissima efficienza. Elemento Manutenibile: 02.08.08 Miscelatore Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il miscelatore dell'impianto solare termico ha la funzione di miscelare acqua fredda quando l’acqua dell'impianto può raggiungere una temperatura superiore ai 65 °C; il miscelatore va posizionato a valle del serbatoio. Modalità di uso corretto: L'utente deve evitare manovre brusche e violente sui dispositivi di comando; in caso di difficoltà di apertura non forzare il senso di movimento del rubinetto. Tutti i rubinetti devono essere identificati sia nel corpo apparente sia nel corpo nascosto; inoltre devono essere identificati gli organi di comando (con il blu l'acqua fredda e con il rosso l'acqua calda); nel caso in cui gli organi siano separati l'acqua fredda deve essere posizionata a destra e quella calda a sinistra. Elemento Manutenibile: 02.08.09 Pompa di circolazione Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico La pompa di circolazione del circuito solare (nel caso di impianti con collettore e accumulo separati) è attivata da un regolatore differenziale di temperatura; quest'ultimo si attiva quando la temperatura all’interno del collettore è superiore alla temperatura di riferimento impostata nel serbatoio di accumulo. La pompa di circolazione del circuito solare deve essere opportunamente dimensionata; infatti se la potenza della pompa è troppo bassa si possono generare grandi escursioni termiche all’interno del circuito del collettore con conseguente rendimento troppo basso del collettore. Nel caso invece che la pompa sia troppo potente si genera un consumo energetico inutilmente grande. Nei piccoli impianti (fino a 12 m2 di superficie dei collettori e fino a 50 metri di tubature) si utilizzano piccole pompe da riscaldamento a tre posizioni. Negli impianti più grandi è inevitabile procedere al calcolo della perdita di pressione e quindi alla scelta di una pompa adeguata tenendo conto dei valori di perdita di pressione per le tubature e per tutte le componenti (collettori, fluido termovettore, raccordi, valvola di non ritorno, valvole ecc.). Modalità di uso corretto: La pompa dovrà essere installata con albero motore in posizione orizzontale; il funzionamento della pompa di circolazione dovrebbe essere limitato da un dispositivo a tempo perché rimanga in funzione solo quando è necessario. Si consiglia inoltre di prevedere l’inserimento di un termostato che escluda la pompa quando si raggiunge una determinata temperatura nominale. La pompa di circolazione e le tubature di collegamento del vaso di espansione non devono essere coibentate. Pompa, valvola di non ritorno, vaso d’espansione e valvola di sicurezza vanno collocati sulla linea del ritorno del collettore (parte Pagina 51 Manuale d'Uso fredda). Elemento Manutenibile: 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il regolatore acquisisce i segnali di temperatura provenienti dalle sonde posizionate all’uscita dal pannello e nel bollitore. Il regolatore calcola la differenza tra le due temperature e, per confronto con il valore di set impostato, comanda la pompa di circolazione del circuito primario solare. Il regolatore, di piccole dimensioni, è semplice da programmare ed è utilizzabile in ogni tipologia di impianto solare, può essere montato su tubazioni o serbatoi. Il regolatore è costituito da una custodia plastica all'interno della quale è montato un bulbo d'immersione alla cui estremità è racchiuso l'elemento sensibile; nella custodia sono altresì montati tutti i componenti elettronici e gli elementi di comando. Sul frontale è posizionato il setpoint a slitta ed un LED che indica lo stato di funzionamento. Il regolatore commuta il contatto d’uscita quando supera il setpoint differenziale di temperatura impostato. Modalità di uso corretto: La posizione di montaggio dipende dall'applicazione richiesta: - come generatore di calore nella parte più calda; - come utilizzatore di calore nella parte più fredda; - nei pannelli solari: direttamente sulla ripresa dell’accumulo. Generalmente devono essere possibili eseguire le seguenti impostazioni: - il setpoint per il controllo della differenza di temperatura tra i 2 punti o impianti misurati; - il differenziale del contatto; - la minima temperatura di carico. Assicurarsi di rispettare tutte le normative di sicurezza vigenti e di rispettare le massime condizioni di temperatura ambientali ammissibili. Il regolatore deve essere sempre fornito completo di “Istruzioni di montaggio e d’installazione”. Elemento Manutenibile: 02.08.11 Rubinetto di scarico Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il rubinetto di scarico ha la funzione di intercettare i fluidi presenti nell'impianto e di convogliarli all'esterno dell'impianto (nel caso di manutenzioni straordinarie per cui si rende necessario svuotare l'intero impianto). Il materiale più adoperato è l'acciaio rivestito con nichel e cromo o smalto. Modalità di uso corretto: Prima di montare il rubinetto aprirlo completamente per verificare che l'interno e le parti filettate siano completate pulite; in caso contrario eliminare eventuali impurità utilizzando aria compressa. In caso di aggiunta e/o sostituzione della baderna accertarsi che l'impianto non sia in pressione in quanto il maschio del rubinetto è trattenuto dal premistoppa; pertanto svitare e sfilare il premistoppa e la boccola, aggiungere o sostituire la baderna, reinserire la boccola e riavvitare il premistoppa. Elemento Manutenibile: 02.08.12 Pagina 52 Manuale d'Uso Sfiato Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Quando il collettore è in stato di stagnazione nella conduttura della mandata del collettore si può formare vapore; tale vapore va eliminato attraverso uno sfiatatoio manuale (tipo valvole di sfiato dei caloriferi) oppure uno sfiatatoio automatico con un rubinetto di intercettazione separato che deve essere chiuso dopo la fase di messa in esercizio. Modalità di uso corretto: Lo sfiato deve essere montato nel punto più alto del circuito solare solitamente all’uscita della mandata del collettore. Tutte le valvole di sfiato dovrebbero essere accessibili per i lavori di manutenzione. Elemento Manutenibile: 02.08.13 Telaio Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il telai sono i supporti meccanici di sostegno che consentono l'ancoraggio dei collettori solari alle strutture su cui sono montati e/o al terreno. Sono realizzati mediante l'assemblaggio di profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato in grado di limitare gli effetti causati dalla corrosione. I telai vengono oggi realizzati in varie dimensioni e si differenziano anche rispetto al montaggio che può avvenire: - ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto); - per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano); - ad inseguimento. Modalità di uso corretto: I telai di sostegno devono essere in grado di resistere ad eventuali carichi e a particolari condizioni climatiche quali neve, vento, fenomeni sismici senza provocare danni a persone o cose e devono garantire la salvaguardia dell'intero apparato. In seguito ad eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) verificare la tenuta dei collettori e dei relativi sistemi di fissaggio. Elemento Manutenibile: 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Per le tubature del circuito solare si possono usare tubi di rame oppure tubi corrugati flessibili di acciaio inossidabile. Sia i tubi flessibili in rame, sia i tubi corrugati in acciaio inox sono prodotti e commercializzati già coibentati e a coppie con il cavo per il sensore della temperatura del collettore già montato. Pagina 53 Manuale d'Uso Modalità di uso corretto: Tutte le tubazioni dell'impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e rivestito all'esterno con lamierino di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una schermatura termica. Non bisogna assolutamente impiegare materiali zincati nel circuito solare se si usa una miscela di acqua e glicolo. La perdita di pressione è maggiore con i tubi corrugati inox rispetto a tubi dalle pareti interne lisce, quindi la sezione deve essere maggiore, come indicato nei dati forniti dal produttore. Elemento Manutenibile: 02.08.15 Tubi in rame Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Per le tubature del circuito solare si possono usare tubi di rame oppure tubi corrugati flessibili di acciaio inossidabile. Sia i tubi flessibili in rame, sia i tubi corrugati in acciaio inox sono prodotti e commercializzati già coibentati e a coppie con il cavo per il sensore della temperatura del collettore già montato. Modalità di uso corretto: Tutte le tubazioni dell'impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e rivestito all'esterno con lamierino di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una schermatura termica. Non bisogna assolutamente impiegare materiali zincati nel circuito solare se si usa una miscela di acqua e glicolo. La perdita di pressione è maggiore con i tubi corrugati inox rispetto a tubi dalle pareti interne lisce, quindi la sezione deve essere maggiore, come indicato nei dati forniti dal produttore. Elemento Manutenibile: 02.08.16 Valvola di intercettazione Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico La valvola di intercettazione consente la totale chiusura/apertura del flusso ma anche, in una certa misura, la sua riduzione. La valvola a sfera è il tipo più comune ed utilizzato di dispositivo di intercettazione di un flusso in condotte idrauliche. Il suo funzionamento si basa sulla rotazione di 90° di un otturatore sferico dotato di una cavità cilindrica coassiale al flusso. Modalità di uso corretto: Verificare le prescrizioni fornite dal produttore prima di installare le valvole. Evitare di forzare il volantino quando bloccato; in questi casi è necessario provvedere alla rimozione dei depositi che causano il bloccaggio. Elemento Manutenibile: 02.08.17 Valvola di ritegno Unità Tecnologica: 02.08 Pagina 54 Manuale d'Uso Impianto solare termico Le valvole di ritegno (dette anche antiritorno o unidirezionali) sono delle valvole che consentono il deflusso in un solo senso; nel caso in cui il flusso dovesse invertirsi le valvole si chiudono automaticamente. Esistono vari tipi di valvole: a clapet, a molla, a battente, Venturi o di tipo verticale (per tubazioni in cui il flusso è diretto verso l'alto), a doppio battente, a disco. Modalità di uso corretto: Prima di installare la valvola verificare che l'interno del corpo sia completamente libero; in caso contrario eliminare eventuali impurità utilizzando aria compressa. La valvola di ritegno (così come la pompa, il vaso d’espansione e la valvola di sicurezza) va collocato sulla linea del ritorno del collettore (parte fredda); verificare inoltre che il vaso d’espansione e la valvola di sicurezza siano installate in modo che tra loro e il collettore non vi possa essere interruzione di sorta. Pagina 55 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico L’impianto fotovoltaico è l’insieme dei componenti meccanici, elettrici ed elettronici che captano l’energia solare per trasformarla in energia elettrica che poi viene resa disponibile all’utilizzazione da parte dell’utenza. Gli impianti fotovoltaici possono essere: - alimentazione diretta: l’apparecchio da alimentare viene collegato direttamente al FV (acronimo di modulo fotovoltaico); lo svantaggio di questo tipo di impianti è che l’apparecchio collegato al modulo fotovoltaico non funziona in assenza di sole (di notte); applicazioni: piccole utenze come radio, piccole pompe, calcolatrici tascabili, ecc.; - funzionamento ad isola: il modulo FV alimenta uno o più apparecchi elettrici; l’energia fornita dal modulo, ma momentaneamente non utilizzata, viene usata per caricare degli accumulatori; quando il fabbisogno aumenta, o quando il modulo FV non funziona (p.e. di notte), viene utilizzata l’energia immagazzinata negli accumulatori; applicazioni: zone non raggiunte dalla rete di distribuzione elettrica e dove l’installazione di essa non sarebbe conveniente; - funzionamento per immissione in rete: come nell’impianto ad isola il modulo solare alimenta le apparecchiature elettriche collegate, l’energia momentaneamente non utilizzata viene immessa nella rete pubblica; il gestore di un impianto di questo tipo fornisce dunque l’energia eccedente a tutti gli altri utenti collegati alla rete elettrica, come una normale centrale elettrica; nelle ore serali e di notte la corrente elettrica può essere nuovamente prelevata dalla rete pubblica. Un semplice impianto fotovoltaico ad isola è composto dai seguenti elementi: - cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica; per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diverse celle; - regolatore di carica: è un apparecchio elettronico che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori; uno dei suoi compiti è di interrompere la ricarica ad accumulatore pieno; - accumulatori: sono i magazzini di energia di un impianto fotovoltaico; essi forniscono l’energia elettrica quando i moduli non sono in grado di produrne, per mancanza di irradiamento solare; - inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli e/o dagli accumulatori in corrente alternata convenzionale a 230 V; se l’apparecchio da alimentare necessita di corrente continua si può fare a meno di questa componente; - utenze: apparecchi alimentati dall’impianto fotovoltaico. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.09.01 Conduttori di protezione ° 02.09.02 Dispositivo di generatore ° 02.09.03 Dispositivo di interfaccia ° 02.09.04 Dispositivo generale ° 02.09.05 Inverter ° 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino ° 02.09.07 Quadro elettrico ° 02.09.08 Scaricatori di sovratensione ° 02.09.09 Strutture di sostegno Pagina 56 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.09.01 Conduttori di protezione Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Per i pannelli fotovoltaici qualora i moduli siano dotati solo di isolamento principale si rende necessario mettere a terra le cornici metalliche dei moduli; se, però, questi fossero dotati di isolamento supplementare o rinforzato (classe II) ciò non sarebbe più necessario. Ma, anche in questo caso, per garantirsi da un eventuale decadimento nel tempo della tenuta dell’isolamento è opportuno rendere equipotenziali le cornici dei moduli con la struttura metallica di sostegno. Per raggiungere tale obiettivo basta collegare le strutture metalliche dei moduli a dei conduttori di protezione o captatori. Modalità di uso corretto: Le persone devono essere protette dai contatti indiretti così come prescritto dalla norma; pertanto le masse di tutte le apparecchiature devono essere collegate a terra mediante il conduttore di protezione. Generalmente questi captatori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione. Elemento Manutenibile: 02.09.02 Dispositivo di generatore Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Il dispositivo di generatore viene installato in numero pari a quello degli inverter e interviene in caso di guasto escludendo dall'erogazione di potenza l'inverter di competenza. E’ installato a monte del dispositivo di interfaccia nella direzione del flusso di energia ed è generalmente costituito da un interruttore automatico con sganciatore di apertura; all'occorrenza può essere realizzato con un contattore combinato con fusibile, con interruttore automatico, con un commutatore combinato con fusibile, con interruttore automatico. Modalità di uso corretto: Nel caso in cui l'impianto preveda l'installazione di un unico inverter il dispositivo di generatore può coincidere con il dispositivo generale. Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Elemento Manutenibile: 02.09.03 Dispositivo di interfaccia Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Pagina 57 Manuale d'Uso Il dispositivo di interfaccia è un teleruttore comandato da una protezione di interfaccia; le protezioni di interfaccia possono essere realizzate da relè di frequenza e tensione o dal sistema di controllo inverter. Il dispositivo di interfaccia è un interruttore automatico con bobina di apertura a mancanza di tensione. Ha lo scopo di isolare l’impianto fotovoltaico (dal lato rete Ac) quando: - i parametri di frequenza e di tensione dell’energia che si immette in rete sono fuori i massimi consentiti; - c'è assenza di tensione di rete (per esempio durante lavori di manutenzione su rete pubblica). Modalità di uso corretto: Il dispositivo di interfaccia deve soddisfare i requisiti dettati dalla norma CEI 64-8 in base alla potenza P complessiva dell'impianto ovvero: - per valori di P <= a 20 kW è possibile utilizzare i singoli dispositivi di interfaccia fino ad un massimo di 3 inverter; - per valori di P > 20 kW è necessario una ulteriore protezione di interfaccia esterna. Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Elemento Manutenibile: 02.09.04 Dispositivo generale Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Il dispositivo generale è un dispositivo installato all’origine della rete del produttore immediatamente prima del punto di consegna ed in condizioni di aperto esclude l’intera rete del cliente produttore dalla rete pubblica. E’ solitamente: - un sezionatore quadripolare nelle reti trifase; - un sezionatore bipolare nelle reti monofase. Modalità di uso corretto: Non rimuovere la targhetta di identificazione dalla quale si devono evincere le informazioni tecniche necessarie per il servizio tecnico, la manutenzione e la successiva sostituzione dei pezzi. Data la presenza di tensioni molto pericolose permettere solo a elettricisti qualificati l’installazione, la manutenzione e la riparazione del sezionatore. I collegamenti e le caratteristiche di sicurezza devono essere eseguiti in conformità ai regolamenti nazionali in vigore. Installare il sezionatore in prossimità dell’inverter solare evitando di esporlo direttamente ai raggi solari. Nel caso debba essere installato all'esterno verificare il giusto grado di protezione che dovrebbe essere non inferiore a IP65. Verificare la polarità di tutti i cavi prima del primo avvio: positivo connesso a positivo e negativo connesso a negativo. Non usare mai il sezionatore ove vi sia rischio di esplosioni di gas o di polveri o dove vi siano materiali potenzialmente infiammabili. Elemento Manutenibile: 02.09.05 Inverter Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico L'inverter o convertitore statico è un dispositivo elettronico che trasforma l'energia continua (prodotta dal generatore fotovoltaico) in energia alternata (monofase o trifase) che può essere utilizzata da un'utenza oppure essere immessa in rete. Pagina 58 Manuale d'Uso In quest'ultimo caso si adoperano convertitori del tipo a commutazione forzata con tecnica PWM senza clock e/o riferimenti di tensione o di corrente e dotati del sistema MPPT (inseguimento del punto di massima potenza) che permette di ottenere il massimo rendimento adattando i parametri in uscita dal generatore fotovoltaico alle esigenze del carico. Gli inverter possono essere di due tipi: - a commutazione forzata in cui la tensione di uscita viene generata da un circuito elettronico oscillatore che consente all'inverter di funzionare come un generatore in una rete isolata; - a commutazione naturale in cui la frequenza della tensione di uscita viene impostata dalla rete a cui è collegato. Modalità di uso corretto: E' opportuno che il convertitore sia dotato di: - protezioni contro le sovratensioni di manovra e/o di origine atmosferica; - protezioni per la sconnessione dalla rete in caso di valori fuori soglia della tensione e della frequenza; - un dispositivo di reset automatico delle protezioni per predisposizione ad avviamento automatico. Inoltre l'inverter deve limitare le emissioni in radio frequenza (RF) e quelle elettromagnetiche. Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nelle vicinanze dell'inverter deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi. Elemento Manutenibile: 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico La cella fotovoltaica o cella solare è l'elemento base nella costruzione di un modulo fotovoltaico. I moduli in silicio monocristallini sono realizzati in maniera che ogni cella fotovoltaica sia cablata in superficie con una griglia di materiale conduttore che ne canalizzi gli elettroni; ogni singola cella viene connessa alle altre mediante nastrini metallici, in modo da formare opportune serie e paralleli elettrici. Il modulo fotovoltaico in silicio è costituito da un sandwich di materie prime denominato laminato e dai materiali accessori atti a rendere usabile il laminato. Il sandwich viene così composto: - sopra una superficie posteriore di supporto (in genere realizzata in un materiale isolante con scarsa dilatazione termica come il vetro temperato o un polimero come il tedlar) vengono appoggiati un sottile strato di acetato di vinile (spesso indicato con la sigla EVA), la matrice di moduli preconnessi mediante dei nastrini, un secondo strato di acetato e un materiale trasparente che funge da protezione meccanica anteriore per le celle fotovoltaiche (in genere vetro temperato); - dopo il procedimento di pressofusione (che trasforma l'EVA in collante inerte) le terminazioni elettriche dei nastrini vengono chiuse in una morsettiera stagna e il "sandwich" ottenuto viene fissato ad una cornice in alluminio; tale cornice sarà utilizzata per il fissaggio del pannello alle strutture di sostegno. Le celle al silicio monocristallino sono di colore blu scuro alquanto uniforme ed hanno una purezza superiore a quelle realizzate al silicio policristallino ma hanno costi più elevati rispetto al silicio policristallino. I moduli fotovoltaici con celle in silicio monocristallino vengono utilizzati per impianti a bassa potenza. Modalità di uso corretto: Al fine di aumentare l'efficienza di conversione dell'energia solare in energia elettrica la cella fotovoltaica viene trattata superficialmente con un rivestimento antiriflettente costituito da un sottile strato di ossido di titanio (TiO2) che ha la funzione di ridurre la componente solare riflessa. Provvedere periodicamente alla pulizia della superficie per eliminare depositi superficiali che possono causare un cattivo funzionamento dell'intero apparato. Elemento Manutenibile: 02.09.07 Pagina 59 Manuale d'Uso Quadro elettrico Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Nel quadro elettrico degli impianti fotovoltaici (connessi ad una rete elettrica) avviene la distribuzione dell'energia. In caso di consumi elevati o in assenza di alimentazione da parte dei moduli fotovoltaici la corrente viene prelevata dalla rete pubblica. In caso contrario l’energia fotovoltaica eccedente viene di nuovo immessa in rete. Inoltre esso misura la quantità di energia fornita dall'impianto fotovoltaico alla rete. I quadri elettrici dedicati agli impianti fotovoltaici possono essere a quadro di campo e quadro di interfaccia rete. Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette e devono essere del tipo stagno in materiale termoplastico con grado di protezione non inferiore a IP65. Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nelle vicinanze del quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi. Elemento Manutenibile: 02.09.08 Scaricatori di sovratensione Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Quando in un impianto elettrico la differenza di potenziale fra le varie fasi o fra una fase e la terra assume un valore di tensione maggiore al valore della tensione normale di esercizio, si è in presenza di una sovratensione. A fronte di questi inconvenienti, è buona regola scegliere dispositivi idonei che assicurano la protezione degli impianti elettrici; questi dispositivi sono denominati scaricatori di sovratensione. Generalmente gli scaricatori di sovratensione sono del tipo estraibili; sono progettati per scaricare a terra le correnti e sono costituiti da una cartuccia contenente un varistore la cui vita dipende dal numero di scariche e dall’intensità di corrente di scarica che fluisce nella cartuccia. Modalità di uso corretto: L’efficienza dello scaricatore viene segnalata sul fronte dell’apparecchio da una bandierina colorata: verde indica l’efficienza del dispositivo, rosso la sua sostituzione; è dotato di un contatto elettrico utilizzato per riportare a distanza la segnalazione di fine vita della cartuccia. Lo scaricatore di sovratensione va scelto rispetto al tipo di sistema; infatti nei sistemi TT l’apparecchio va collegato tra fase e neutro e sul conduttore di terra con le opportune protezioni mentre nei sistemi IT e TN trifasi il collegamento dello scaricatore avviene sulle tre fasi. Elemento Manutenibile: 02.09.09 Strutture di sostegno Unità Tecnologica: 02.09 Pagina 60 Manuale d'Uso Impianto fotovoltaico Le strutture di sostegno sono i supporti meccanici che consentono l'ancoraggio dei pannelli fotovoltaici alle strutture su cui sono montati e/o al terreno. Generalmente sono realizzate assemblando profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato in grado di limitare gli effetti causati dalla corrosione. Le strutture di sostegno possono essere: - ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto); - per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano); - ad inseguimento. Modalità di uso corretto: La struttura di sostegno deve essere in grado di resistere ad eventuali carichi e a particolari condizioni climatiche quali neve, vento, fenomeni sismici senza provocare danni a persone o cose e deve garantire la salvaguardia dell'intero apparato. Pagina 61 Manuale d'Uso Corpo d'Opera: 03 Impianti di sicurezza Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di tutelare gli utenti e/o il sistema edilizio a fronte di eventuali situazioni di pericolo che potrebbero sorgere. Unità Tecnologiche: ° 03.01 Impianto di messa a terra Pagina 62 Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti, elettricamente definiti, con un conduttore a potenziale nullo. E’ il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione a causa di mancanza di isolamento o altro. L’impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle di funzionamento, inclusi i centri stella dei trasformatori per i sistemi TN, gli eventuali scaricatori e le discese contro le scariche atmosferiche ed elettrostatiche. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori di collegamento, le parti metalliche dell’impianto e il terreno circostante. Per il collegamento alla rete di terra è possibile utilizzare, oltre ai dispersori ed ai loro accessori, i ferri dei plinti di fondazione. L’impianto di terra è generalmente composto da collettore di terra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamenti devono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 03.01.01 Conduttori di protezione ° 03.01.02 Pozzetti in cls ° 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico ° 03.01.04 Sistema di dispersione ° 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione Pagina 63 Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 03.01.01 Conduttori di protezione Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra I conduttori di protezione principale o montanti sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell’edificio. Modalità di uso corretto: Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione. Elemento Manutenibile: 03.01.02 Pozzetti in cls Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra Tutti gli elementi dell'impianto previsti lungo la rete di distribuzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinati locali, devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in calcestruzzo o in muratura, quasi sempre totalmente interrati, chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature. Modalità di uso corretto: L'utente dovrà unicamente accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di fessurazioni, disgregazione del materiale, riduzione del copriferro. Verificare l'integrità dei chiusini e la loro movimentazione. Elemento Manutenibile: 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra Tutti gli elementi dell'impianto previsti lungo la rete di distribuzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinati locali, devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in materiale plastico, quasi sempre totalmente interrati, chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di idonei chiusini per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature. Pagina 64 Manuale d'Uso Modalità di uso corretto: L'utente dovrà unicamente accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di fessurazioni, disgregazione del materiale. Verificare l'integrità dei chiusini e la loro movimentazione. Elemento Manutenibile: 03.01.04 Sistema di dispersione Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anello di dispersione. Rappresentazione grafica e descrizione Dispersore Modalità di uso corretto: Per gli organi di captazione si adoperano in linea di massima tondini e piattine in rame, o in acciaio zincato di sezione 50-70 mm quadrati: per la bandella piattine di sezione 30 x 40 mm, per motivi di rigidità metallica. Per le coperture metalliche gli spessori non devono essere inferiori a 10-20 mm per scongiurare perforazioni catalitiche. Una sezione doppia di quella degli organi di captazione si utilizza per le grondaie e le ringhiere; per le tubazioni e i contenitori in metallo si devono adoperare spessori di 2,5 mm che arrivano a 4,5 mm per recipienti di combustibili. Gli ancoraggi tra la struttura e gli organi di captazione devono essere fatti con brasatura forte, saldatura, bullonatura o con morsetti; in ogni caso occorre garantire superfici minime di contatto di 200 mm quadrati. Elemento Manutenibile: 03.01.05 Pagina 65 Manuale d'Uso Sistema di equipotenzializzazione Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici. Modalità di uso corretto: Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione. Pagina 66 Manuale d'Uso INDICE 01 Cemento Armato 01.01 pag. 3 4 Strutture in elevazione in c.a. 01.01.01 Pilastri 5 01.01.02 Pareti 5 01.01.03 Travi 5 01.01.04 Solette 6 01.02 01.02.01 01.03 Solai 7 Solai con travetti in c.a.p. 8 Balconi o sbalzi 9 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p. 10 01.03.02 Sbalzi a soletta piena 10 01.04 Strutture di collegamento 11 01.04.01 Scale a trave a ginocchio 12 01.04.02 Scale a soletta rampante 12 Opere di fondazioni superficiali 13 01.05 01.05.01 02 Impianti tecnologici 02.01 14 Platee in c.a. Ascensori e montacarichi pag. 15 16 02.01.01 Ammortizzatori della cabina 17 02.01.02 Cabina 17 02.01.03 Contrappeso 17 02.01.04 Fotocellule 18 02.01.05 Funi 18 02.01.06 Guide cabina 18 02.01.07 Interruttore di extracorsa 19 02.01.08 Limitatore di velocità 19 02.01.09 Macchinari elettromeccanici 20 02.01.10 Porte di piano 20 02.01.11 Pulsantiera 20 02.01.12 Quadro di manovra 21 02.01.13 Serrature 21 02.01.14 Vani corsa 21 02.02 Impianto elettrico 23 02.02.01 Sezionatore 24 02.02.02 Interruttori 24 02.02.03 Prese e spine 24 02.02.04 Quadri di bassa tensione 25 02.02.05 Sistemi di cablaggio 25 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche 27 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato 28 02.03.02 Collettori di scarico 28 02.03.03 Pozzetti e caditoie 29 02.03.04 Scossaline 29 02.03.05 Supporti per canali di gronda 30 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 31 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 32 02.04.02 Autoclave 33 02.04.03 Cassette di scarico a zaino 33 02.04.04 Collettori solari 34 02.04.05 Idroaccumulatori 34 Pagina 67 Manuale d'Uso 02.04.06 Tubazioni multistrato 35 02.04.07 Tubi in acciaio zincato 35 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue 36 02.05.01 Collettori 37 02.05.02 Pozzetti di scarico 37 02.05.03 Pozzetti e caditoie 38 02.05.04 Stazioni di sollevamento 38 02.05.05 Tubazioni 39 02.05.06 Tubazioni in polietilene 39 02.05.07 Vasche di accumulo 40 02.06 Impianto telefonico e citofonico 41 02.06.01 Alimentatori 42 02.06.02 Pulsantiere 42 02.06.03 Punti di ripresa ottici 42 Impianto di ricezione segnali 44 02.07 02.07.01 Alimentatori 45 02.07.02 Amplificatori di segnale 45 02.07.03 Antenne e parabole 45 02.07.04 Pali per antenne in acciaio 46 02.08 Impianto solare termico 47 02.08.01 Accumulo acqua calda 48 02.08.02 Caldaia istantanea a gas 48 02.08.03 Collettore solare 48 02.08.04 Copertura assorbitore 49 02.08.05 Filtro per impurità 49 02.08.06 Fluido termovettore 50 02.08.07 Gruppo di circolazione 50 02.08.08 Miscelatore 51 02.08.09 Pompa di circolazione 51 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura 52 02.08.11 Rubinetto di scarico 52 02.08.12 Sfiato 52 02.08.13 Telaio 53 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile 53 02.08.15 Tubi in rame 54 02.08.16 Valvola di intercettazione 54 02.08.17 Valvola di ritegno 54 02.09 Impianto fotovoltaico 56 02.09.01 Conduttori di protezione 57 02.09.02 Dispositivo di generatore 57 02.09.03 Dispositivo di interfaccia 57 02.09.04 Dispositivo generale 58 02.09.05 Inverter 58 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino 59 02.09.07 Quadro elettrico 59 02.09.08 Scaricatori di sovratensione 60 02.09.09 Strutture di sostegno 60 03 Impianti di sicurezza 03.01 Impianto di messa a terra pag. 62 63 03.01.01 Conduttori di protezione 64 03.01.02 Pozzetti in cls 64 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico 64 Pagina 68 Manuale d'Uso 03.01.04 Sistema di dispersione 65 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione 65 IL TECNICO Arch. Maddalena Damiani Pagina 69 Comune di Barletta Provincia di Barletta - Andria - Tr PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica COMMITTENTE: Comune di Barletta Barletta, __________ IL TECNICO Arch. Maddalena Damiani Pagina 1 Arch. Maddalena Damiani Manuale di Manutenzione Comune di: Provincia di: Barletta Barletta - Andria - Tr Oggetto: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica Progetto per la realizzazione di un complesso edilizio costituito da due edifici attigui con cinque piani fuori terra ed un piano interrato destinato a cantinole e locali tecnici. Ognuno dei fabbricati è dotato di impianti solari termici individuali (12 impianti per edificio), generatore fotovoltaico condominiale, quattro gruppi di pompaggio acqua, vasca di raccolta acque di pioggia. Elenco dei Corpi d'Opera: ° 01 Cemento Armato ° 02 Impianti tecnologici ° 03 Impianti di sicurezza Pagina 2 Manuale di Manutenzione Corpo d'Opera: 01 Cemento Armato Unità Tecnologiche: ° 01.01 Strutture in elevazione in c.a. ° 01.02 Solai ° 01.03 Balconi o sbalzi ° 01.04 Strutture di collegamento ° 01.05 Opere di fondazioni superficiali Pagina 3 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Strutture in elevazione in c.a. Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.01.R01 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). Prestazioni: Le strutture di elevazione, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza. Livello minimo della prestazione: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008). L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.01.01 Pilastri ° 01.01.02 Pareti ° 01.01.03 Travi ° 01.01.04 Solette Pagina 4 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.01.01 Pilastri Unità Tecnologica: 01.01 Strutture in elevazione in c.a. I pilastri sono elementi architettonici e strutturali verticali portanti, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. I pilastri in calcestruzzo armato sono realizzati, mediante armature trasversali e longitudinali che consentono la continuità dei pilastri con gli altri elementi strutturali. Il dimensionamento dei pilastri varia in funzione delle diverse condizioni di carico, delle luci e dell'interasse fra telai. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. 01.01.01.A02 Cavillature superfici Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 01.01.01.A03 Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.01.01.A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.01.01.A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.01.01.A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.01.01.A07 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. 01.01.01.A08 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). 01.01.01.A09 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, Pagina 5 Manuale di Manutenzione generalmente causata dagli effetti del gelo. 01.01.01.A10 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici. 01.01.01.A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi. 01.01.01.A12 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.01.01.A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.01.01.A14 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.01.01.A15 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. 01.01.01.A16 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità. 01.01.01.A17 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. 01.01.01.A18 Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. 01.01.01.C02 Controllo di deformazioni e/o spostamenti Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale Pagina 6 Manuale di Manutenzione configurazione. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Elemento Manutenibile: 01.01.02 Pareti Unità Tecnologica: 01.01 Strutture in elevazione in c.a. Le pareti sono elementi architettonici verticali, formati da volumi piani con spessore ridotto rispetto alla lunghezza e alla larghezza. Possono avere andamenti rettilineo e/o con geometrie diverse. In generale le pareti delimitano confini verticali di ambienti. Inoltre le pareti di un edificio si possono classificare in: - pareti portanti, che sostengono e scaricano a terra il peso delle costruzioni (in genere quelle perimetrali, che delimitano e separano gli ambienti interni da quelli esterni). - pareti non portanti (che sostengono soltanto il peso proprio). ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.02.A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. 01.01.02.A02 Cavillature superfici Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 01.01.02.A03 Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.01.02.A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.01.02.A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Pagina 7 Manuale di Manutenzione 01.01.02.A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.01.02.A07 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. 01.01.02.A08 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). 01.01.02.A09 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. 01.01.02.A10 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici. 01.01.02.A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi. 01.01.02.A12 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.01.02.A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.01.02.A14 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.01.02.A15 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. 01.01.02.A16 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità. 01.01.02.A17 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. 01.01.02.A18 Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi. Pagina 8 Manuale di Manutenzione CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.02.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. 01.01.02.C02 Controllo di deformazioni e/o spostamenti Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.02.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Elemento Manutenibile: 01.01.03 Travi Unità Tecnologica: 01.01 Strutture in elevazione in c.a. Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in cemento armato utilizzano le caratteristiche meccaniche del materiale in modo ottimale resistendo alle azioni di compressione con il conglomerato cementizio ed in minima parte con l'armatura compressa ed alle azioni di trazione con l'acciaio teso. Le travi si possono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in alte, normali, in spessore ed estradossate, a secondo del rapporto h/l e della larghezza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.03.A01 Alveolizzazione Pagina 9 Manuale di Manutenzione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. 01.01.03.A02 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 01.01.03.A03 Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.01.03.A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.01.03.A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.01.03.A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.01.03.A07 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. 01.01.03.A08 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). 01.01.03.A09 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. 01.01.03.A10 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici. 01.01.03.A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi. 01.01.03.A12 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.01.03.A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.01.03.A14 Penetrazione di umidità Pagina 10 Manuale di Manutenzione Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.01.03.A15 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. 01.01.03.A16 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità. 01.01.03.A17 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. 01.01.03.A18 Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.03.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. 01.01.03.C02 Controllo di deformazioni e/o spostamenti Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.03.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Elemento Manutenibile: 01.01.04 Solette Pagina 11 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Strutture in elevazione in c.a. Si tratta di elementi orizzontali e inclinati interamente in cemento armato. Offrono un'ottima resistenza alle alte temperature ed inoltre sono capaci di sopportare carichi elevati anche per luci notevoli. Pertanto trovano maggiormente il loro impiego negli edifici industriali, depositi, ecc. ed in quei locali dove sono previsti forti carichi accidentali (superiori ai 600 kg/m2). Possono essere utilizzati sia su strutture di pilastri e travi anch'essi in c.a. che su murature ordinarie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.04.A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. 01.01.04.A02 Cavillature superfici Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 01.01.04.A03 Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.01.04.A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.01.04.A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.01.04.A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.01.04.A07 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. 01.01.04.A08 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). 01.01.04.A09 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. 01.01.04.A10 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici. Pagina 12 Manuale di Manutenzione 01.01.04.A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi. 01.01.04.A12 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.01.04.A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.01.04.A14 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.01.04.A15 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. 01.01.04.A16 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità. 01.01.04.A17 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. 01.01.04.A18 Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.04.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. 01.01.04.C02 Controllo di deformazioni e/o spostamenti Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. Pagina 13 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.04.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 14 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.02 Solai I solai rappresentano il limite di separazione tra gli elementi spaziali di un piano e quelli del piano successivo. Dal punto di vista strutturale i solai devono assolvere alle funzioni di sostegno del peso proprio e dei carichi accidentali e la funzione di collegamento delle pareti perimetrali. Inoltre debbono assicurare: una coibenza acustica soddisfacente, assicurare una buona coibenza termica e avere una adeguata resistenza. Una classificazione dei numerosi solai può essere fatta in base al loro funzionamento statico o in base ai materiali che li costituiscono. Ai solai, oltre al compito di garantire la resistenza ai carichi verticali, è richiesta anche rigidezza nel proprio piano al fine di distribuire correttamente le azioni orizzontali tra le strutture verticali. Il progettista deve verificare che le caratteristiche dei materiali, delle sezioni resistenti nonché i rapporti dimensionali tra le varie parti siano coerenti con tali aspettative. A tale scopo deve verificare che: - le deformazioni risultino compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad esso collegati; - vi sia, in base alle resistenze meccaniche dei materiali, un rapporto adeguato tra la sezione delle armature di acciaio, la larghezza delle nervature in conglomerato cementizio, il loro interasse e lo spessore della soletta di completamento in modo che sia assicurata la rigidezza nel piano e che sia evitato il pericolo di effetti secondari indesiderati. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.02.R01 (Attitudine al) controllo della freccia massima Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza La freccia di inflessione di un solaio costituisce il parametro attraverso il quale viene giudicata la deformazione sotto carico e la sua elasticità. Prestazioni: Il controllo della freccia massima avviene sullo strato portante o impalcato strutturale che viene sottoposto al carico proprio, a quello degli altri strati ed elementi costituenti il solaio e a quello delle persone e delle attrezzature ipotizzati per l'utilizzo. Livello minimo della prestazione: Le deformazioni devono risultare compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad esso collegati secondo le norme vigenti. 01.02.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I solai devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. Prestazioni: I solai devono essere idonei a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni di una certa entità in conseguenza di azioni e sollecitazioni meccaniche, in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza all'utenza. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi dovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. Gli eventuali cedimenti e/o deformazioni devono essere compensati da sistemi di giunzione e connessione. Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche dei solai devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti. Livello minimo della prestazione: Le prestazioni sono generalmente affidate allo strato o elementi portanti. I parametri di valutazione della prestazione possono essere il sovraccarico ammissibile espresso in daN oppure la luce limite di esercizio espresso in m. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.02.01 Solai con travetti in c.a.p. Pagina 15 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.02.01 Solai con travetti in c.a.p. Unità Tecnologica: 01.02 Solai I solai con travetti in cemento armato precompresso sono strutture parzialmente precompresse. Essi sono costituiti da travetti prefabbricati in conglomerato precompresso che possono essere, singoli o abbinati, tra i quali vengono disposti elementi in laterizio. Generalmente i travetti hanno la sezione a forma di T rovesciata con anima a coda di rondine per agevolare il collegamento con il getto di completamento in calcestruzzo, dove la scabrezza della superficie perimetrale dei travetti ne favorisce l'esecuzione. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.01.A01 Avvallamenti o pendenze anomale dei pavimenti Le pavimentazioni presentano zone con avvallamenti e pendenze anomale che ne pregiudicano la planarità. Nei casi più gravi sono indicatori di dissesti statici e di probabile collasso strutturale. 01.02.01.A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.02.01.A03 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.02.01.A04 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.02.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. 01.02.01.A06 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. 01.02.01.A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.02.01.A08 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.02.01.A09 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 16 Manuale di Manutenzione 01.02.01.C01 Controllo strutture Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.). • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.01.I01 Consolidamento solaio Cadenza: quando occorre Consolidamento del solaio in seguito ad eventi straordinari (dissesti, cedimenti) o a cambiamenti architettonici di destinazione o dei sovraccarichi. • Ditte specializzate: Specializzati vari. 01.02.01.I02 Ripresa puntuale fessurazioni Cadenza: a guasto Ripresa puntuale delle fessurazioni e rigonfiamenti localizzati nei rivestimenti. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 17 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.03 Balconi o sbalzi Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spazi aperti rispetto alle facciate. Essi svolgono anche funzione abitativa in quanto estensione verso l'esterno degli spazi interni. In particolare possono assumere tipologie a sporto, in linea, segmentati, sfalsati o di rientranza rispetto al fronte di veduta degli edifici. O ancora, pensili, in continuità, sospesi, ecc.. I balconi o sbalzi possono inoltre distinguersi in base alla struttura: - struttura indipendente; - struttura semi-dipendente; - portati (balconi a mensola, balconi in continuità, balconi pensili, balconi sospesi). In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità, manutenibilità, ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi di protezione e separazione quali: frontalini, ringhiere, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive e saldature. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.03.R01 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi strutturali costituenti i balconi, logge e passarelle devono contrastare in modo efficace le manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. Prestazioni: Gli elementi di protezione e di separazione come logge, balconi, passarelle, ecc. devono essere idonei a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi dovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. Eventuali cedimenti e deformazioni devono essere compensati da sistemi di giunzione e connessione. Livello minimo della prestazione: In particolare per gli elementi delle partizioni esterne orizzontali, verticali e inclinate per assolvere alla funzione strutturale, le caratteristiche devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti e, in modo particolare per gli elementi di separazione e protezione esterna devono resistere ad una spinta orizzontale sul corrimano pari a 1,2 kN/m per i parapetti di edifici pubblici, e 0,80 kN/m per quelli destinati a edifici privati. Inoltre la norma prevede per le strutture sovraccarichi accidentali uniformemente ripartiti di 4kN/m2. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p. ° 01.03.02 Sbalzi a soletta piena Pagina 18 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p. Unità Tecnologica: 01.03 Balconi o sbalzi Essi sono costituiti da travetti prefabbricati in conglomerato precompresso che possono essere, singoli o abbinati, tra i quali vengono disposti elementi in laterizio. generalmente i travetti hanno la sezione a forma di T rovesciata con anima a coda di rondine per agevolare il collegamento con il getto di completamento in calcestruzzo, dove la scabrezza della superficie perimetrale dei travetti ne favorisce l'esecuzione. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.01.A01 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.03.01.A02 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. 01.03.01.A03 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. 01.03.01.A04 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.03.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 3 anni Tipologia: Verifica Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (esposizione dei ferri d'armatura, scheggiature, fessurazioni, ecc.). Controllo delle zone di ancoraggio alla soletta di ringhiere e parapetti. • Ditte specializzate: Muratore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.03.01.I01 Ripristino calcestruzzo Cadenza: quando occorre Ripristino delle parti di calcestruzzo armato ammalorato mediante rimozione delle parti incoerenti fino al rinvenimento dei ferri. Pulizia dei ferri mediante idrosabbiatrice ed applicazione sulle armature di vernici protettive anticorrosione. Bagnatura fino a Pagina 19 Manuale di Manutenzione saturazione del calcestruzzo esistente e ripristino delle volumetrie e sagome originarie, con l'ausilio di casseri a perdere, con malte tixotropiche a presa rapida. • Ditte specializzate: Muratore. Elemento Manutenibile: 01.03.02 Sbalzi a soletta piena Unità Tecnologica: 01.03 Balconi o sbalzi Si tratta di sbalzi interamente in cemento armato. Lo sbalzo è collegato al solaio attraverso la continuità delle armature metalliche. Nelle strutture intelaiate lo sbalzo viene solidarizzato alla trave mentre nelle murature portanti al cordolo. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.02.A01 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.03.02.A02 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. 01.03.02.A03 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. 01.03.02.A04 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.03.02.A05 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.03.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 3 anni Tipologia: Verifica Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (esposizione dei ferri d'armatura, scheggiature, fessurazioni, ecc.). Controllo delle zone di ancoraggio alla soletta di ringhiere e parapetti. • Ditte specializzate: Muratore. Pagina 20 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.03.02.I01 Ripristino calcestruzzo Cadenza: quando occorre Ripristino delle parti di calcestruzzo armato ammalorato mediante rimozione delle parti incoerenti fino al rinvenimento dei ferri. Pulizia dei ferri mediante idrosabbiatrice ed applicazione sulle armature di vernici protettive anticorrosione. Bagnatura fino a saturazione del calcestruzzo esistente e ripristino delle volumetrie e sagome originarie, con l'ausilio di casseri a perdere, con malte tixotropiche a presa rapida. • Ditte specializzate: Muratore. Pagina 21 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.04 Strutture di collegamento Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc.. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.04.R01 Resistenza all'usura Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica Classe di Esigenza: Durabilità I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura. Prestazioni: I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura dovute al traffico pedonale, alle abrasioni, agli urti, a perdite di materiale, a depositi, macchie, ecc.. Livello minimo della prestazione: I rivestimenti dovranno possedere una resistenza all'usura corrispondente alla classe U3 (ossia di resistenza all'usura per un tempo non inferiore ai 10 anni) della classificazione UPEC. 01.04.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. Prestazioni: Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento e quelli accessori devono essere idonei a contrastare in modo efficace eventuali rotture e/o deformazioni rilevanti in seguito ad azioni e sollecitazioni meccaniche, garantendo la durata e la funzionalità nel tempo senza compromettere la sicurezza degli utenti. Si considerano le azioni dovute a: carichi di peso proprio e carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle scale devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti. Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. 01.04.R03 Resistenza agli agenti aggressivi Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali di rivestimento delle strutture di collegamento non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici. Prestazioni: I materiali costituenti i rivestimenti delle strutture di collegamento non devono deteriorarsi o comunque perdere le prestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni di pulizia. Livello minimo della prestazione: Pagina 22 Manuale di Manutenzione I rivestimenti dei gradini e dei pianerottoli devono avere una resistenza ai prodotti chimici di uso comune corrispondente alla classe C2 della classificazione UPEC. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.04.01 Scale a trave a ginocchio ° 01.04.02 Scale a soletta rampante Pagina 23 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.04.01 Scale a trave a ginocchio Unità Tecnologica: 01.04 Strutture di collegamento Si tratta di scale i cui scalini sono realizzati a sbalzo da travi a ginocchio. Le scale sono costruite con getto in opera. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.01.A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. 01.04.01.A02 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 01.04.01.A03 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie 01.04.01.A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.04.01.A05 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. 01.04.01.A06 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.04.01.A07 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.04.01.A08 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. 01.04.01.A09 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). 01.04.01.A10 Esfoliazione Pagina 24 Manuale di Manutenzione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. 01.04.01.A11 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. 01.04.01.A12 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. 01.04.01.A13 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.04.01.A14 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.04.01.A15 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. 01.04.01.A16 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.04.01.A17 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. 01.04.01.A18 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità. 01.04.01.A19 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.04.01.C01 Controllo balaustre e corrimano Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio. • Ditte specializzate: Muratore. 01.04.01.C03 Controllo rivestimenti pedate e alzate Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventuale Pagina 25 Manuale di Manutenzione presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc.. • Ditte specializzate: Muratore. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.04.01.C02 Controllo strutture Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazioni, scaglionature, fessurazioni, distacchi, esposizione dei ferri d'armatura, processi di carbonatazione del cls, ecc.). • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.04.01.I01 Ripresa coloritura Cadenza: quando occorre Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti. • Ditte specializzate: Pittore. 01.04.01.I02 Ripristino puntuale pedate e alzate Cadenza: quando occorre Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi. • Ditte specializzate: Pavimentista, Muratore. 01.04.01.I03 Ripristino stabilità corrimano e balaustre Cadenza: quando occorre Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari. 01.04.01.I04 Sostituzione degli elementi degradati Cadenza: quando occorre Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. • Ditte specializzate: Specializzati vari. 01.04.01.I05 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche Cadenza: ogni 2 anni Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 26 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.04.02 Scale a soletta rampante Unità Tecnologica: 01.04 Strutture di collegamento Si tratta di scale in c.a. a soletta rampanti costruite con getto in opera. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.02.A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. 01.04.02.A02 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 01.04.02.A03 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie 01.04.02.A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.04.02.A05 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. 01.04.02.A06 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.04.02.A07 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.04.02.A08 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. 01.04.02.A09 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). Pagina 27 Manuale di Manutenzione 01.04.02.A10 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. 01.04.02.A11 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. 01.04.02.A12 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. 01.04.02.A13 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.04.02.A14 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.04.02.A15 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. 01.04.02.A16 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.04.02.A17 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. 01.04.02.A18 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità. 01.04.02.A19 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.04.02.C01 Controllo balaustre e corrimano Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio. • Ditte specializzate: Muratore. 01.04.02.C03 Controllo rivestimenti pedate e alzate Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Pagina 28 Manuale di Manutenzione Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc.. • Ditte specializzate: Muratore. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.04.02.C02 Controllo strutture Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazioni, scaglionature, fessurazioni, distacchi, esposizione dei ferri d'armatura, processi di carbonatazione del cls, ecc.). • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.04.02.I01 Ripresa coloritura Cadenza: quando occorre Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti. • Ditte specializzate: Pittore. 01.04.02.I02 Ripristino puntuale pedate e alzate Cadenza: quando occorre Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi. • Ditte specializzate: Pavimentista, Muratore. 01.04.02.I03 Ripristino stabilità corrimano e balaustre Cadenza: quando occorre Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari. 01.04.02.I04 Sostituzione degli elementi degradati Cadenza: quando occorre Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. • Ditte specializzate: Specializzati vari. 01.04.02.I05 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche Cadenza: ogni 2 anni Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di Pagina 29 Manuale di Manutenzione vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 30 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.05 Opere di fondazioni superficiali Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte rispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato. Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare. Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sul comportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti da immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo. È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti, appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei piani di posa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciò vanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.05.R01 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le opere di fondazioni superficiali dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). Prestazioni: Le opere di fondazioni superficiali, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza. Livello minimo della prestazione: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.05.01 Platee in c.a. Pagina 31 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.05.01 Platee in c.a. Unità Tecnologica: 01.05 Opere di fondazioni superficiali Sono fondazioni realizzate con un’unica soletta di base, di idoneo spessore, irrigidita da nervature nelle due direzioni principali così da avere una ripartizione dei carichi sul terreno uniforme, in quanto tutto insieme risulta notevolmente rigido. La fondazione a platea può essere realizzata anche con una unica soletta di grande spessore, opportunamente armata, o in alternativa con un solettone armato e provvisto di piastre di appoggio in corrispondenza dei pilastri, per evitare l’effetto di punzonamento dei medesimi sulla soletta. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.05.01.A01 Cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione. 01.05.01.A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.05.01.A03 Distacchi murari Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti. 01.05.01.A04 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.05.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. 01.05.01.A06 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. 01.05.01.A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.05.01.A08 Non perpendicolarità del fabbricato Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa. 01.05.01.A09 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.05.01.A10 Rigonfiamento Pagina 32 Manuale di Manutenzione Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità. 01.05.01.A11 Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.05.01.C01 Controllo struttura Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare l'integrità delle pareti e dei pilastri verificando l'assenza di eventuali lesioni e/o fessurazioni. Controllare eventuali smottamenti del terreno circostante alla struttura che possano essere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e controlli approfonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.). • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.05.01.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per la diagnosi e la verifica delle strutture , da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto ed evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare la perpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 33 Manuale di Manutenzione Corpo d'Opera: 02 Impianti tecnologici Unità Tecnologiche: ° 02.01 Ascensori e montacarichi ° 02.02 Impianto elettrico ° 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche ° 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda ° 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue ° 02.06 Impianto telefonico e citofonico ° 02.07 Impianto di ricezione segnali ° 02.08 Impianto solare termico ° 02.09 Impianto fotovoltaico Pagina 34 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Gli ascensori e montacarichi sono impianti di trasporto verticali, ovvero l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di trasportare persone e/o cose. Generalmente sono costituiti da un apparecchio elevatore, da una cabina (le cui dimensioni consentono il passaggio delle persone) che scorre lungo delle guide verticali o inclinate al massimo di 15° rispetto alla verticale. Gli ascensori sono classificati in classi: - classe I: adibiti al trasporto di persone; - classe II: adibiti al trasporto di persone ma che possono trasportare anche merci; - classe III: adibiti al trasporto di letti detti anche montalettighe; - classe IV: adibiti al trasporto di merci accompagnate da persone; - classe V: adibiti al trasporto esclusivo di cose. Il manutentore è l'unico responsabile dell'impianto e pertanto deve effettuare le seguenti verifiche, annotandone i risultati sull'apposito libretto dell'impianto: integrità ed efficienza di tutti i dispositivi dell'impianto quali limitatori, paracadute, ecc., elementi portanti quali funi e catene e isolamento dell'impianto elettrico ed efficienza dei collegamenti di terra. Gli ascensori e montacarichi vanno sottoposti a verifiche periodiche da parte di uno dei seguenti soggetti: Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, ispettorati del Ministero del Lavoro e organismi abilitati dalla legge. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 02.01.R01 Affidabilità Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti gli ascensori e/o i montacarichi devono funzionare senza causare pericoli sia in condizioni normali sia in caso di emergenza. Prestazioni: In caso di mancanza dell’alimentazione elettrica principale o in caso di mancanza dell’alimentazione del circuito di manovra il sistema di frenatura deve essere capace di arrestare da solo il macchinario. Livello minimo della prestazione: In caso di mancanza dell’alimentazione elettrica principale o in caso di mancanza dell’alimentazione del circuito di manovra la decelerazione della cabina non deve superare quella che si ha per intervento del paracadute o per urto sugli ammortizzatori. Devono essere installati due esemplari di elementi meccanici del freno in modo da garantire l'azione frenante di almeno un freno qualora uno di detti elementi non agisca. 02.01.R02 Isolamento elettrico Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti i conduttori dell'impianto elettrico posto a servizio dell'impianto ascensore devono essere in grado resistere al passaggio di cariche elettriche. Prestazioni: I conduttori ed i cavi devono essere realizzati con materiali idonei e montati in opera nel pieno rispetto della regola dell'arte. Livello minimo della prestazione: Devono essere garantiti i livelli minimi richiesti dalla normativa di settore. 02.01.R03 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica Classe di Esigenza: Controllabilità Gli elementi dell'impianto di automazione devono essere in grado di resistere a sollecitazioni che possono verificarsi durante il funzionamento dell'impianto. Pagina 35 Manuale di Manutenzione Prestazioni: Gli elementi dell'impianto devono garantire una determinata resistenza meccanica senza compromettere la stabilità dell'intero apparato. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla normativa. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.01.01 Ammortizzatori della cabina ° 02.01.02 Cabina ° 02.01.03 Contrappeso ° 02.01.04 Fotocellule ° 02.01.05 Funi ° 02.01.06 Guide cabina ° 02.01.07 Interruttore di extracorsa ° 02.01.08 Limitatore di velocità ° 02.01.09 Macchinari elettromeccanici ° 02.01.10 Porte di piano ° 02.01.11 Pulsantiera ° 02.01.12 Quadro di manovra ° 02.01.13 Serrature ° 02.01.14 Vani corsa Pagina 36 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.01.01 Ammortizzatori della cabina Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Gli ammortizzatori sono installati all'estremità inferiore del vano corsa al fine di ammortizzare il movimento della cabina che non si fosse fermata regolarmente. Possono essere di vari tipi: - ammortizzatori ad accumulo di energia; - ammortizzatori con movimento di ritorno ammortizzato; - ammortizzatori a dissipazione di energia. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.01.R01 Efficienza Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli ammortizzatori delle cabine ascensore devono funzionare correttamente senza causare pericoli per l'utilizzo della cabina. Prestazioni: La corsa totale possibile degli ammortizzatori deve essere almeno uguale a 2 volte la distanza di arresto per gravità corrispondente al 115% della velocità nominale. Tuttavia, la corsa deve essere non minore di 65 mm. Livello minimo della prestazione: Gli ammortizzatori devono essere tali da essere compressi sotto un carico statico compreso tra 2,5 e 4 volte la massa della cabina più la portata (o la massa del contrappeso). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.01.A01 Difetti di compressione Difetti di funzionamento degli ammortizzatori per cui non si verifica la compressione massima consentita per il tipo di ammortizzatore. 02.01.01.A02 Difetti di lubrificazione Mancanza di lubrificazione dei dispositivi di ammortizzazione. 02.01.01.A03 Disallineamento Difetti di allineamento del punto di battuta della cabina sugli ammortizzatori. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Pagina 37 Manuale di Manutenzione Verificare che il punto di battuta degli ammortizzatori sia allineato alla cabina. Controllare che gli ammortizzatori in seguito alla battuta della cabina ritornino in posizione. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.01.I01 Sostituzione Cadenza: quando occorre Sostituire gli ammortizzatori quando scarichi e non più rispondenti alla normativa. • Ditte specializzate: Ascensorista. Elemento Manutenibile: 02.01.02 Cabina Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi La cabina dell'impianto di ascensore è quella parte dell'impianto che è adibita al trasporto di persone e/o cose a secondo della classe dell'ascensore. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.02.R01 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le aperture del vano che consentono l’accesso alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. Prestazioni: Le porte di piano devono evitare inceppamenti meccanici e devono garantire la perfetta tenuta degli organi di guida. A tal fine deve essere installato un sistema di guida, che in caso di emergenza, mantenga le porte di piano nella loro posizione quando le guide non svolgono più la loro funzione. Livello minimo della prestazione: Le porte di piano devono avere altezza libera di accesso non inferiore a 2 m. La larghezza libera di accesso delle porte di piano non deve superare per più di 50 mm, su ciascun lato, la larghezza libera dell’accesso della cabina. Ogni accesso di piano deve avere una soglia con resistenza sufficiente a sopportare il passaggio dei carichi che possono essere introdotti nella cabina. 02.01.02.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le porte, con i loro dispositivi di blocco, devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Prestazioni: Pagina 38 Manuale di Manutenzione Le porte (con i relativi accessori quali i dispositivi di blocco) devono possedere una resistenza meccanica tale che, sotto l'azione di determinate sollecitazioni, resistano senza deformarsi. Livello minimo della prestazione: La resistenza meccanica delle porte e dei relativi dispositivi di blocco viene determinata eseguendo una prova di resistenza secondo le modalità indicate dalle norme. Tale prova prevede che applicando una forza di 300 N, perpendicolare all’anta, le porte: - resistano senza manifestare alcuna deformazione permanente; - resistano senza subire una deformazione elastica maggiore di 15 mm. Particolari accorgimenti devono essere adoperati se le ante delle porte sono costituite da vetro in modo che le forze possono essere applicate senza danneggiare il vetro. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.02.A01 Difetti ai meccanismi di leveraggio Difetti alle serrature, ai blocchi e leveraggi delle porte, degli interruttori di fine corsa e di piano. 02.01.02.A02 Difetti di lubrificazione Difetti di funzionamento delle serrature, degli interruttori, dei meccanismi di fine corsa dovuti alla mancanza di lubrificazione. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verificare lo stato generale della cabina ed in particolare le serrature, i sistemi di bloccaggio ed i leveraggi delle porte. Controllare che gli interruttori di fine corsa e di piano siano perfettamente funzionanti. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.02.I01 Lubrificazione meccanismi di leveraggio Cadenza: ogni 12 mesi Effettuare una lubrificazione delle serrature, dei sistemi di bloccaggio e leveraggio delle porte, degli interruttori di fine corsa e di piano. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.02.I02 Pulizia pavimento e pareti della cabina Cadenza: ogni mese Effettuare una pulizia del pavimento, delle pareti, degli specchi se presenti utilizzando idonei prodotti. • Ditte specializzate: Addetto pulizie. 02.01.02.I03 Sostituzione elementi della cabina Cadenza: quando occorre Sostituire i tappetini, i pavimenti e i rivestimenti quando necessario. • Ditte specializzate: Ascensorista. Pagina 39 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.01.03 Contrappeso Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Il contrappeso consente alla fune, che sostiene la cabina, di aderire alla puleggia di trazione. Generalmente il contrappeso è costituito da una arcata metallica sui quali sono agganciati i blocchi che possono essere realizzati in metallo o in acciaio o misti. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.03.R01 Resistenza allo snervamento Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le funi o catene che sostengono i contrappesi o le masse di bilanciamento devono essere in grado di sostenerli senza causare pericoli. Prestazioni: Le funi devono avere un diametro nominale minimo ed un coefficiente di sicurezza non inferiore a quello minimo di norma. Le funi (o catene) devono essere indipendenti e devono essere montate in numero minimo di due. Livello minimo della prestazione: Le funi devono avere un diametro nominale non minore di 8 mm ed una classe di resistenza dei fili di 1570 N/mm2 o 1770 N/mm2 per le funi ad una classe di resistenza; oppure di 1370 N/mm2 per i fili esterni e 1770 N/mm2 per i fili interni nelle funi a doppia classe di resistenza. Il coefficiente di sicurezza (che è il rapporto tra il carico di rottura minimo di una fune e la tensione massima nella stessa fune quando la cabina si trova alla fermata più bassa) delle funi di sospensione deve essere non inferiore a: - 12, nel caso di argani a frizione con tre o più funi; - 16, nel caso di argani a frizione con due funi portanti; - 12, nel caso di argani a tamburo. Le estremità di ogni catena devono essere fissate alla cabina, al contrappeso o alla massa di bilanciamento ed ai punti fissi mediante idonei attacchi. Il collegamento tra catene e attacco deve essere verificato e si deve avere una resistenza non inferiore all’80% del carico di rottura minimo della catena. Il collegamento tra fune e attacco deve avere resistenza non inferiore all’80% del carico di rottura minimo della fune. Il coefficiente di sicurezza delle catene di sospensione non deve essere inferiore a 10. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.03.A01 Anomalie delle guide Difetti di tenuta delle guide di scorrimento del contrappeso. 02.01.03.A02 Difetti delle pulegge Difetti di funzionamento delle pulegge e/o dei pignoni sui quali scorrono le funi dei contrappesi o delle masse di bilanciamento. 02.01.03.A03 Mancanza di lubrificazione Mancanza di lubrificazione delle pulegge e/o dei pignoni per cui si verificano difetti di funzionamento dei contrappesi. Pagina 40 Manuale di Manutenzione 02.01.03.A04 Snervamento delle funi Difetti delle funi con segni di snervamento dei fili o dei trefoli che le compongono. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.03.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale scorrimento delle stesse. Verificare che i blocchi che costituiscono i contrappesi scorrano dentro le guide. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.03.I01 Eguagliamento funi e catene Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire l'eguagliamento delle funi e delle catene. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.03.I02 Lubrificazione Cadenza: ogni 12 mesi Effettuare una lubrificazione delle pulegge e/o dei pignoni. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.03.I03 Sostituzione delle funi Cadenza: quando occorre Sostituire le funi quando i fili rotti che le costituiscono hanno raggiunto una sezione valutabile nel 10% della sezione metallica totale della fune. • Ditte specializzate: Ascensorista. Elemento Manutenibile: 02.01.04 Fotocellule Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Le fotocellule sono i dispositivi di sicurezza delle porte della cabina ascensore. Il loro funzionamento è basato sulla trasmissione di un raggio luminoso che parte da una fotocellula ed arriva alla fotocellula opposta; quando questo fascio luminoso viene interrotto si attiva il circuito e si aziona il dispositivo ad esso collegato (apertura e/o chiusura porte). Pagina 41 Manuale di Manutenzione ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.04.A01 Difetti dei led Difetti di funzionamento dei led luminosi. 02.01.04.A02 Disallineamento Errore di allineamento delle fotocellule trasmittente e ricevente. 02.01.04.A03 Mancanza di alimentazione Mancanza di alimentazione per cui si verificano malfunzionamenti. 02.01.04.A04 Difetti di ancoraggio Difetti di posa in opera delle fotocellule. 02.01.04.A05 Corrosione Fenomeni di corrosione degli elementi deputati al sostegno delle fotocellule. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.04.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare il corretto funzionamento delle fotocellule interponendo un ostacolo tra le stesse. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.04.I01 Registrazione Cadenza: quando occorre Eseguire la registrazione e la taratura delle fotocellule. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.01.05 Funi Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Le funi (in acciaio o con catene di acciaio) hanno il compito di sostenere le cabine, i contrappesi o le masse di bilanciamento. Pagina 42 Manuale di Manutenzione REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.05.R01 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le funi o catene devono essere in grado di sostenere senza causare pericoli le cabine, i contrappesi o le masse di bilanciamento. Prestazioni: Le funi devono avere un diametro nominale minimo ed un coefficiente di sicurezza non inferiore a quello minimo di norma. Le funi (o catene) devono essere indipendenti e devono essere montate in numero minimo di due. Livello minimo della prestazione: Le funi devono avere un diametro nominale non minore di 8 mm ed una classe di resistenza dei fili di 1570 N/mm2 o 1770 N/mm2 per le funi ad una classe di resistenza; oppure di 1370 N/mm2 per i fili esterni e 1770 N/mm2 per i fili interni nelle funi a doppia classe di resistenza. Il coefficiente di sicurezza (che è il rapporto tra il carico di rottura minimo di una fune e la tensione massima nella stessa fune quando la cabina si trova alla fermata più bassa) delle funi di sospensione deve essere non inferiore a: - 12, nel caso di argani a frizione con tre o più funi; - 16, nel caso di argani a frizione con due funi portanti; - 12, nel caso di argani a tamburo. Le estremità di ogni catena devono essere fissate alla cabina, al contrappeso o alla massa di bilanciamento ed ai punti fissi mediante idonei attacchi. Il collegamento tra catene e attacco deve essere verificato e si deve avere una resistenza non inferiore all’80% del carico di rottura minimo della catena. Il collegamento tra fune e attacco deve avere resistenza non inferiore all’80% del carico di rottura minimo della fune. Il coefficiente di sicurezza delle catene di sospensione non deve essere inferiore a 10. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.05.A01 Snervamento delle funi Difetti delle funi con segni di snervamento dei fili o dei trefoli che le compongono. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.05.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale scorrimento delle stesse. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.05.I01 Eguagliamento funi e catene Cadenza: quando occorre Eseguire l'eguagliamento delle funi e delle catene. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.05.I02 Sostituzione delle funi Pagina 43 Manuale di Manutenzione Cadenza: quando occorre Sostituire le funi quando i fili rotti che le costituiscono hanno raggiunto una sezione valutabile nel 10% della sezione metallica totale della fune. • Ditte specializzate: Ascensorista. Elemento Manutenibile: 02.01.06 Guide cabina Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Le guide della cabina vengono normalmente realizzate in barre di acciaio trafilato a freddo con sezione a T che vengono installate verticalmente lungo il vano ascensore. Lungo queste guide scorre l'arcata che è la struttura alla quale è fissata direttamente la cabina; l'arcata per mezzo di pattini (che possono essere del tipo strisciante o a ruota) scorre sulle guide. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.06.R01 Regolarità delle finiture Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto Le guide della cabina debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali. Prestazioni: Le superfici di scorrimento dei pattini non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali, ecc.. Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc.. 02.01.06.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le guide della cabina unitamente alle pareti sulle quali sono agganciate dovranno limitare la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. Prestazioni: Le guide della cabina unitamente alle pareti dovranno essere idonee a limitare il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e di esercizio, sollecitazioni da impatto, carichi dovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le guide della cabina si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. Pagina 44 Manuale di Manutenzione ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.06.A01 Anomalie delle guide Difetti delle superfici delle guide che provocano movimenti bruschi della cabina. 02.01.06.A02 Difetti di serraggio Difetti di serraggio delle staffe metalliche che sorreggono le guide. 02.01.06.A03 Disallineamento guide Guide non allineate perfettamente che causano problemi al corretto funzionamento dell'impianto. 02.01.06.A04 Usura dei pattini Usura delle guarnizioni in materia plastiche dovuta all'attrito. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.06.C01 Controllo dei pattini Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Accertare che le guarnizioni dei pattini del tipo strisciante siano in buone condizioni o, nel caso di pattini a ruote, che le stesse girino correttamente. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.06.I01 Lubrificazione Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una lubrificazione con prodotti specifici delle guide di scorrimento della cabina. • Ditte specializzate: Ascensorista. Elemento Manutenibile: 02.01.07 Interruttore di extracorsa Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi L’interruttore di extracorsa è un dispositivo elettrico di sicurezza che, quando azionato, deve fermare il macchinario e tenerlo fermo. L’interruttore di extracorsa deve richiudersi automaticamente quando la cabina abbandona la zona di azionamento. Gli interruttori di extracorsa devono: - nel caso di ascensori ad argano agganciato, interrompere direttamente mediante separazione meccanica positiva i circuiti che alimentano il motore ed il freno; Pagina 45 Manuale di Manutenzione - nel caso di ascensori a frizione, ad una o due velocità, interrompere direttamente mediante separazione meccanica positiva i circuiti che alimentano il motore ed il freno oppure aprire, mediante un dispositivo elettrico di sicurezza il circuito che alimenta direttamente le bobine dei due contattori; - nel caso di ascensori a tensione variabile o a variazione continua di velocità, assicurare rapidamente l’arresto del macchinario e cioè nel tempo più breve compatibile con il sistema. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.07.R01 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza Gli interruttori di extracorsa devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra. Prestazioni: L’alimentazione di energia elettrica dei quadri degli interruttori deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire l’isolamento dall’alimentazione elettrica stessa. Livello minimo della prestazione: L’apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell’ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendo conto delle disfunzioni prevedibili. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.07.A01 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 02.01.07.A02 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 02.01.07.A03 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.07.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verificare lo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori. Controllare che nessun apparecchio elettrico sia collegato in parallelo all'interruttore di extracorsa. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 46 Manuale di Manutenzione 02.01.07.I01 Pulizia generale Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.07.I02 Sostituzione Cadenza: quando occorre Sostituire gli interruttori di extracorsa non più funzionanti. • Ditte specializzate: Ascensorista. Elemento Manutenibile: 02.01.08 Limitatore di velocità Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Il limitatore di velocità è un dispositivo di sicurezza che comanda il sistema di blocco paracadute della cabina in caso di eccesso di velocità. Generalmente il limitatore è connesso all'arcata della cabina mediante una fune; nel caso di eccesso di velocità il limitatore viene bloccato da un gancio azionato dall'azione della forza centrifuga ed un contatto elettrico provvede a togliere l'alimentazione all'impianto. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.08.R01 Efficienza Classe di Requisiti: Funzionalità in emergenza Classe di Esigenza: Funzionalità Il limitatore di velocità delle cabine ascensore deve entrare in funzione nel più breve tempo possibile. Prestazioni: L’intervento del limitatore di velocità che aziona il paracadute della cabina deve avvenire non prima che la velocità della cabina raggiunga il 115% della velocità nominale. Livello minimo della prestazione: In ogni caso l'intervento del limitatore di velocità che aziona il paracadute della cabina deve avvenire prima che la velocità nominale raggiunga: - 0,80 m/s per i paracadute a presa istantanea diversi da quelli a rulli; - 1 m/s per i paracadute a presa istantanea del tipo a rulli; - 1,5 m/s per i paracadute a presa istantanea con effetto ammortizzato e per paracadute a presa progressiva usati per velocità nominale non maggiore di 1,0 m/s; - (1,25xv + 0,25/v) m/s per i paracadute a presa progressiva usati per velocità nominale maggiore di 1,0 m/s. (dove v è la velocità nominale). 02.01.08.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Il limitatore di velocità deve essere mosso da una fune metallica capace di resistere agli sforzi che si verificano durante il Pagina 47 Manuale di Manutenzione funzionamento. Prestazioni: Il diametro nominale della fune non deve essere minore di 6 mm. Livello minimo della prestazione: Il carico di rottura minimo della fune deve essere almeno 8 volte superiore alla forza di trazione che si genera nella fune stessa all’atto dell’intervento del limitatore di velocità. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.08.A01 Anomalie della puleggia Difetti di funzionamento della puleggia tenditrice della fune. 02.01.08.A02 Difetti ai leverismi Difetti di funzionamento dei dispositivi di leverismi che azionano il paracadute. 02.01.08.A03 Difetti di serraggio Difetti di serraggio del limitatore al paracadute. 02.01.08.A04 Snervamento delle funi Difetti delle funi con segni di snervamento dei fili o dei trefoli che le compongono. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.08.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale scorrimento delle stesse. Controllare che le pulegge ed i dispositivi di leverismo siano perfettamente funzionanti. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.08.I01 Eguagliamento fune Cadenza: quando occorre Eseguire l'eguagliamento della fune del limitatore. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.08.I02 Sostituzione della fune Cadenza: quando occorre Sostituire la fune metallica del limitatore quando, dei fili che la compongono, se ne presentano rotti una percentuale valutabile intorno al 10% della sezione totale della fune metallica stessa. • Ditte specializzate: Ascensorista. Pagina 48 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.01.09 Macchinari elettromeccanici Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Sono gli organi motori che assicurano il movimento e l’arresto dell’ascensore. Generalmente sono costituiti da una serie di elementi che consentono il corretto funzionamento dell'impianto elevatore quali la massa di bilanciamento, il paracadute (che può essere del tipo a presa istantanea, a presa istantanea con effetto ammortizzato, a presa progressiva). REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.09.R01 (Attitudine al) controllo della velocità Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I macchinari e gli elementi che li costituiscono devono essere in grado di controllare i valori della velocità di discesa della cabina, sia nel normale funzionamento sia in caso di emergenza. Prestazioni: In caso di mancanza dell’alimentazione elettrica principale o in caso di mancanza dell’alimentazione del circuito di manovra il sistema di frenatura deve essere capace di arrestare da solo il macchinario. Livello minimo della prestazione: La velocità della cabina deve essere misurata nella zona mediana del vano corsa e non deve superare velocità nominale di oltre il 5%. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.09.A01 Difetti degli ammortizzatori Difetti degli ammortizzatori ad accumulo di energia. 02.01.09.A02 Difetti dei contatti Difetti di apertura o di chiusura dei contatti. 02.01.09.A03 Difetti dei dispositivi di blocco Difetti dei dispositivi di blocco. 02.01.09.A04 Difetti del limitatore di velocità Difetti del limitatore di velocità per cui la velocità di intervento del limitatore di velocità deve essere verificata. 02.01.09.A05 Difetti del paracadute Difetti del paracadute della cabina per cui deve essere verificata di conseguenza l’energia che il paracadute è in grado di assorbire al momento della presa. 02.01.09.A06 Difetti di alimentazione di energia elettrica Difetti di alimentazione di energia elettrica di alimentazione delle parti elettriche dei macchinari e dei relativi accessori. Pagina 49 Manuale di Manutenzione 02.01.09.A07 Difetti di isolamento Difetti di isolamento delle apparecchiature verso massa o verso terra. 02.01.09.A08 Diminuzione di tensione Diminuzione della tensione di alimentazione delle apparecchiature. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.09.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature elettromeccaniche, delle cinghie e delle pulegge. Verificare l'efficienza del paracadute, del limitatore di velocità e degli apparati di sicurezza. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.09.I01 Lubrificazione Cadenza: ogni 12 mesi Effettuare una lubrificazione del paracadute e del limitatore di velocità. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.09.I02 Sostituzione Cadenza: quando occorre Sostituire quando usurate le apparecchiature elettromeccaniche. • Ditte specializzate: Ascensorista. Elemento Manutenibile: 02.01.10 Porte di piano Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Le porte di piano consentono ai passeggeri di entrare in cabina e sono gli elementi essenziali per la funzionalità e la sicurezza dell'impianto ascensore. Negli impianti moderni le porte di piano sono collegate a quelle della cabina (vengono azionate da un motore installato sul tetto della cabina). REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) Pagina 50 Manuale di Manutenzione 02.01.10.R01 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le porte di piano che consentono l’accesso dai pianerottoli alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. Prestazioni: Le porte di piano devono evitare inceppamenti meccanici e devono garantire la perfetta tenuta degli organi di guida. Le porte di piano devono essere corredate di un sistema di guida, che in caso di emergenza, mantenga le porte di piano nella loro posizione quando le guide non svolgono più la loro funzione. Livello minimo della prestazione: Le porte di piano devono avere altezza libera di accesso non inferiore a 2 m. La larghezza libera di accesso delle porte di piano deve essere di almeno 80 cm e non deve superare per più di 50 mm, su ciascun lato, la larghezza libera dell'accesso della cabina. 02.01.10.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le porte, con i loro dispositivi di blocco, devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Prestazioni: Le porte di piano devono possedere una resistenza meccanica tale che, sotto l'azione di determinate sollecitazioni, resistano senza deformarsi. Livello minimo della prestazione: La resistenza meccanica delle porte e dei relativi dispositivi di blocco viene determinata eseguendo una prova di resistenza secondo le modalità indicate dalle norme. Tale prova prevede che applicando una forza di 300 N, perpendicolare all’anta, le porte: - resistano senza manifestare alcuna deformazione permanente; - resistano senza subire una deformazione elastica maggiore di 15 mm. Particolari accorgimenti devono essere adoperati se le ante delle porte sono costituite da vetro in modo che le forze possono essere applicate senza danneggiare il vetro. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.10.A01 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 02.01.10.A02 Deformabilità porte Deformazione delle porte e dei loro telai dovuti a cedimenti o a cattiva posa in opera. 02.01.10.A03 Difetti di chiusura Giochi tra le ante o tra ante e montanti, architrave o soglia che non consentono il corretto serraggio delle porte. 02.01.10.A04 Difetti di lubrificazione Difetti di funzionamento delle serrature, delle cerniere e delle maniglie dovuti alla mancanza di lubrificazione. 02.01.10.A05 Non ortogonalità Non ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente alla mancanza di registrazione periodica dei fissaggi. 02.01.10.A06 Scollaggi dei rivestimenti Mancanza di aderenza della pellicola di rivestimento al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. Pagina 51 Manuale di Manutenzione CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.10.C01 Controllo delle serrature Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Aggiornamento Controllo della funzionalità delle serrature. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.10.C02 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verificare lo stato generale delle porte ed in particolare le serrature, i sistemi di bloccaggio ed i leveraggi delle porte. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.10.C03 Controllo maniglia Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Aggiornamento Controllo del corretto funzionamento delle maniglie. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.10.I01 Lubrificazione serrature, cerniere Cadenza: ogni 12 mesi Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.10.I02 Pulizia ante Cadenza: quando occorre Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. • Ditte specializzate: Addetto pulizie. 02.01.10.I03 Pulizia vetri Cadenza: quando occorre Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. • Ditte specializzate: Addetto pulizie. Elemento Manutenibile: 02.01.11 Pulsantiera Unità Tecnologica: 02.01 Pagina 52 Manuale di Manutenzione Ascensori e montacarichi La pulsantiera (o quadro dei bottoni di comando) della cabina e dei vari piani sono quei dispositivi per mezzo dei quali gli utenti danno i comandi all'ascensore. Il funzionamento di detti dispositivi è basato su un circuito che viene chiuso quando viene premuto un pulsante e questo comando viene trasmesso al sistema di manovra dell'ascensore. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.11.R01 Comodità d'uso e manovra Classe di Requisiti: Di funzionamento Classe di Esigenza: Gestione Per consentire utilizzo da parte degli utenti le pulsantiere della cabina ascensore e quelle di piano devono essere disposte in modo da essere facilmente utilizzabili. Prestazioni: Le pulsantiere della cabina e quelle di piano devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. Livello minimo della prestazione: In particolare l’altezza di installazione delle pulsantiere dal piano di calpestio deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.11.A01 Anomalie dei pulsanti Difetti di funzionamento dei pulsanti non rispondenti ai comandi. 02.01.11.A02 Difetti delle spie Difetti di funzionamento delle spie luminose di segnalazione. 02.01.11.A03 Difetti di serraggio Difetti di serraggio delle pulsantiere alla cabina ascensore o alla parete di piano. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.11.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare il corretto funzionamento delle pulsantiere sia della cabina sia di quelle di piano; controllare che tutte le spie di segnalazione siano funzionanti. Verificare inoltre il corretto serraggio di viti e bulloni. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.11.I01 Pulizia Pagina 53 Manuale di Manutenzione Cadenza: ogni 2 mesi Effettuare la pulizia delle pulsantiere per eliminare polvere, accumuli vari. • Ditte specializzate: Addetto pulizie. 02.01.11.I02 Serraggio Cadenza: ogni 12 mesi Effettuare il serraggio dei dispositivi di tenuta delle pulsantiere. • Ditte specializzate: Ascensorista. Elemento Manutenibile: 02.01.12 Quadro di manovra Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Il quadro di manovra riceve i comandi degli utenti, espressi mediante le pulsantiere di piano e della cabina, e consente il funzionamento dell'ascensore. Generalmente questo dispositivo è installato nel locale dove sono alloggiate le macchine dell'ascensore ed alimenta il motore dell'impianto nella direzione voluta e fino al piano desiderato dopo aver verificato che tutte le porte di piano siano chiuse. I quadri di manovra sono nella maggior parte dei casi composti da: - una morsettiera degli ingressi e delle uscite dei vari collegamenti; - almeno due contattori (teleruttori) di manovra; - un gruppo di relais; - un trasformatore. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.12.R01 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza I quadri di manovra devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra. Prestazioni: L’alimentazione di energia elettrica dei quadri di manovra deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire l’isolamento dall’alimentazione elettrica stessa. Livello minimo della prestazione: L’apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell’ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendo conto delle disfunzioni prevedibili. 02.01.12.R02 Accessibilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità I quadri di manovra degli ascensori devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti. Pagina 54 Manuale di Manutenzione Prestazioni: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.01.12.R03 Identificabilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità I quadri e le cabine elettriche devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.12.A01 Anomalie dei trasformatori Difetti di funzionamento dei trasformatori per cui si verificano valori della tensione elettrica superiori a quelli ammissibili. 02.01.12.A02 Anomalie della morsettiera Difetti di funzionamento della morsettiera per cui risultano difficili i collegamenti dei conduttori elettrici. 02.01.12.A03 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 02.01.12.A04 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 02.01.12.A05 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. 02.01.12.A06 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.12.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Aggiornamento Verificare lo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori. Pagina 55 Manuale di Manutenzione • Ditte specializzate: Elettricista, Ascensorista. 02.01.12.C02 Verifica apparecchiature di taratura e controllo Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Aggiornamento Verificare l'efficienza delle lampade di segnalazione, delle spie di segnalazione dei sezionatori di linea. • Ditte specializzate: Ascensorista, Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.12.I01 Lubrificazione ingranaggi e contatti Cadenza: ogni 12 mesi Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra. • Ditte specializzate: Ascensorista, Elettricista. 02.01.12.I02 Pulizia generale Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea. • Ditte specializzate: Ascensorista, Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.01.13 Serrature Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Le serrature delle porte di piano consentono di bloccare gli accessi in cabina in caso di necessità e sono gli elementi essenziali per la funzionalità e la sicurezza dell'impianto ascensore. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.13.R01 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le serrature delle porte di piano che consentono l’accesso dai pianerottoli alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. Prestazioni: Le serrature delle porte di piano devono evitare inceppamenti meccanici e devono garantire la perfetta tenuta degli organi di guida. Livello minimo della prestazione: Pagina 56 Manuale di Manutenzione Le serrature delle porte di piano devono essere installate ad altezza tale da essere facilmente utilizzabili. Tale altezza deve essere compressa tra gli 80 e i 120 cm. 02.01.13.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le serrature devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Prestazioni: Le serrature delle porte di piano devono possedere una resistenza meccanica tale che, sotto l'azione di determinate sollecitazioni, resistano senza deformarsi. Livello minimo della prestazione: La resistenza meccanica delle porte e dei relativi dispositivi di blocco viene determinata eseguendo una prova di resistenza secondo le modalità indicate dalle norme. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.13.A01 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 02.01.13.A02 Difetti di chiusura Difetti di funzionamento delle serrature che non consentono il corretto serraggio delle porte. 02.01.13.A03 Difetti di lubrificazione Difetti di funzionamento delle serrature, delle cerniere e delle maniglie dovuti alla mancanza di lubrificazione. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.13.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Aggiornamento Controllo della funzionalità delle serrature. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.13.C02 Controllo maniglia Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Aggiornamento Controllo del corretto funzionamento delle maniglie. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 57 Manuale di Manutenzione 02.01.13.I01 Lubrificazione serrature, cerniere Cadenza: ogni 12 mesi Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. • Ditte specializzate: Ascensorista. 02.01.13.I02 Pulizia ante Cadenza: quando occorre Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. • Ditte specializzate: Addetto pulizie. Elemento Manutenibile: 02.01.14 Vani corsa Unità Tecnologica: 02.01 Ascensori e montacarichi Il vano corsa è il volume entro il quale si spostano la cabina, il contrappeso o la massa di bilanciamento. Questo volume di norma è materialmente delimitato dal fondo della fossa, dalle pareti e dal soffitto del vano. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.01.14.R01 Regolarità delle finiture Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture Classe di Esigenza: Fruibilità Le aperture del vano che consentono l’accesso alla cabina devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte ed in modo da evitare pericoli per l'accesso alla cabina stessa. Prestazioni: Le porte di piano e la parete posta sul lato opposto a quello di ingresso alla cabina devono formare una superficie cieca su tutta la larghezza dell’accesso di cabina. Livello minimo della prestazione: La superficie definita dalle pareti della cabina del vano corsa deve essere continua e composta da elementi in grado da assicurare una resistenza meccanica tale che, applicando sulla stessa una forza di 300 N, essa resista senza deformazione permanente e senza deformazione elastica maggiore di 10 mm. 02.01.14.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza La struttura del vano di corsa deve essere realizzata in modo da sopportare tutte le forze che possono verificarsi durante il funzionamento dell'impianto. Prestazioni: Il vano corsa (costituito da pareti, pavimento e soffitto) deve essere costruito in modo che, sotto l'azione di determinate sollecitazioni, (che possono derivare dal macchinario, dalle guide durante la presa del paracadute, dall’intervento degli ammortizzatori oppure da quelle che possono derivare dal dispositivo antirimbalzo, dalle operazioni di carico e scarico della cabina ecc.) resista senza deformarsi nel pieno rispetto delle prescrizioni minime dettate dalle norme. Pagina 58 Manuale di Manutenzione Livello minimo della prestazione: La resistenza meccanica viene determinata applicando alle pareti una forza di 300 N e verificando che al termine della prova le pareti non presentino alcuna deformazione permanente o al più presentino una deformazione elastica inferiore ai 15 mm. Il pavimento della fossa del vano di corsa deve sopportare la forza data dalla massa in kg delle guide (maggiorata delle reazioni all’atto dell’intervento del paracadute) e la forza data dagli ammortizzatori della cabina risultante dalla formula: 4 x gn x (P + Q) dove: - P è la somma delle masse della cabina vuota e dei componenti sostenuti da essa, e cioè parte dei cavi flessibili, funi/catene di compensazione (se esistono) ecc., in chilogrammi; - Q è portata (massa) in chilogrammi; - gn è l' accelerazione di gravità (9,81 m/s2). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.14.A01 Difetti ai meccanismi di leveraggio Difetti delle guide, dei pattini e degli organi di scorrimento presenti nel vano corsa. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.14.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verificare l'integrità delle guide, dei pattini e degli organi di scorrimento presenti nel vano corsa. Accertare la presenza dei cartelli di segnalazioni e indicatori delle caratteristiche dell'impianto. Verificare che la fossa ascensore sia libera da materiale di risulta. • Ditte specializzate: Ascensorista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.14.I01 Lubrificazione Cadenza: ogni 12 mesi Effettuare una lubrificazione di tutti gli organi di scorrimento (guide, pattini ecc.). • Ditte specializzate: Ascensorista. Pagina 59 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 02.02.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza I componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma tecnica. Prestazioni: Si possono controllare i componenti degli impianti elettrici procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo le norme CEI vigenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.02.R02 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio. Prestazioni: Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n .37. 02.02.R03 Attitudine a limitare i rischi di incendio Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza I componenti dell'impianto elettrico devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi. Prestazioni: Per limitare i rischi di probabili incendi i generatori di calore, funzionanti ad energia elettrica, devono essere installati e funzionare nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Pagina 60 Manuale di Manutenzione 02.02.R04 Impermeabilità ai liquidi Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza I componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.02.R05 Isolamento elettrico Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.02.R06 Limitazione dei rischi di intervento Classe di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.02.R07 Montabilità/Smontabilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. Prestazioni: Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.02.R08 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o Pagina 61 Manuale di Manutenzione rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Prestazioni: Gli elementi costituenti gli impianti elettrici devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.02.01 Sezionatore ° 02.02.02 Interruttori ° 02.02.03 Prese e spine ° 02.02.04 Quadri di bassa tensione ° 02.02.05 Sistemi di cablaggio Pagina 62 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.02.01 Sezionatore Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per la funzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da un dispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.02.01.R01 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I sezionatori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. Prestazioni: I sezionatori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro sia in condizioni di normale utilizzo sia in caso di emergenza. Livello minimo della prestazione: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.02.01.A01 Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari. 02.02.01.A02 Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle. 02.02.01.A03 Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura. 02.02.01.A04 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 02.02.01.A05 Difetti delle connessioni Difetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori. 02.02.01.A06 Difetti ai dispositivi di manovra Difetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. Pagina 63 Manuale di Manutenzione 02.02.01.A07 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. 02.02.01.A08 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.01.I01 Sostituzioni Cadenza: quando occorre Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le parti dei sezionatori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.02.02 Interruttori Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori: - comando a motore carica molle; - sganciatore di apertura; - sganciatore di chiusura; - contamanovre meccanico; - contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.02.02.R01 Comodità di uso e manovra Pagina 64 Manuale di Manutenzione Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. Prestazioni: Gli interruttori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. Livello minimo della prestazione: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.02.02.A01 Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari. 02.02.02.A02 Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle. 02.02.02.A03 Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura. 02.02.02.A04 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 02.02.02.A05 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 02.02.02.A06 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. 02.02.02.A07 Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. 02.02.02.A08 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti. Pagina 65 Manuale di Manutenzione • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.02.I01 Sostituzioni Cadenza: quando occorre Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.02.03 Prese e spine Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette). REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.02.03.R01 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. Prestazioni: Le prese e spine devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. Livello minimo della prestazione: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.02.03.A01 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 02.02.03.A02 Disconnessione dell'alimentazione Pagina 66 Manuale di Manutenzione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. 02.02.03.A03 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.03.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.03.I01 Sostituzioni Cadenza: quando occorre Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.02.04 Quadri di bassa tensione Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine e industrie. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.02.04.R01 Accessibilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti. Pagina 67 Manuale di Manutenzione Prestazioni: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.02.04.R02 Identificabilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.02.04.A01 Anomalie dei contattori Difetti di funzionamento dei contattori. 02.02.04.A02 Anomalie dei fusibili Difetti di funzionamento dei fusibili. 02.02.04.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamento Difetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento. 02.02.04.A04 Anomalie dei magnetotermici Difetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici. 02.02.04.A05 Anomalie dei relè Difetti di funzionamento dei relè termici. 02.02.04.A06 Anomalie della resistenza Difetti di funzionamento della resistenza anticondensa. 02.02.04.A07 Anomalie delle spie di segnalazione Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione. 02.02.04.A08 Anomalie dei termostati Difetti di funzionamento dei termostati. 02.02.04.A09 Depositi di materiale Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti. 02.02.04.A10 Difetti agli interruttori Pagina 68 Manuale di Manutenzione Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.04.C01 Verifica messa a terra Cadenza: ogni 24 mesi Tipologia: Controllo Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.02.04.C02 Verifica protezioni Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.04.I01 Pulizia generale Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.02.04.I02 Serraggio Cadenza: ogni 12 anni Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.02.04.I03 Sostituzione quadro Cadenza: ogni 20 anni Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.02.05 Sistemi di cablaggio Unità Tecnologica: 02.02 Impianto elettrico Pagina 69 Manuale di Manutenzione Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta il nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichette identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.02.05.A01 Anomalie degli allacci Difetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione. 02.02.05.A02 Anomalie delle prese Difetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori. 02.02.05.A03 Difetti di serraggio Difetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza. 02.02.05.A04 Difetti delle canaline Difetti di tenuta delle canaline porta cavi. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.05.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 anni Tipologia: Ispezione a vista Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.05.I01 Rifacimento cablaggio Cadenza: ogni 15 anni Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe superiore). • Ditte specializzate: Elettricista. 02.02.05.I02 Serraggio connessione Cadenza: quando occorre Effettuare il serraggio di tutte le connessioni. • Ditte specializzate: Elettricista. Pagina 70 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta, convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acque usate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da: - punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.); - tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre quelle orizzontali sono dette collettori); - punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). I materiali ed i componenti devono rispettare le prescrizioni riportate dalla normativa quali: - devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura (compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.; - gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda realizzati in metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno; - i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato dalle norme relative allo scarico delle acque usate; - i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono, tutte le caditoie a pavimento devono essere sifonate, ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto di un pluviale; - per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte le precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori trasmessi. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 02.03.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Prestazioni: Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza ad eventuali fenomeni di corrosione. Livello minimo della prestazione: La resistenza alla corrosione dipende dalla qualità del materiale utilizzato per la fabbricazione e da eventuali strati di protezione superficiali (zincatura, vernici, ecc.). L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato ° 02.03.02 Collettori di scarico ° 02.03.03 Pozzetti e caditoie ° 02.03.04 Scossaline ° 02.03.05 Supporti per canali di gronda Pagina 71 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.03.01.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I canali di gronda e le pluviali devono essere idonee ad impedire fughe o perdite di acqua assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Prestazioni: Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio previste in progetto. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 607 nell'appendice C. Al termine di detta prova non si deve verificare nessun sgocciolamento. 02.03.01.R02 Resistenza al vento Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I canali di gronda e le pluviali devono resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità dell'intero impianto di smaltimento acque. Prestazioni: I canali di gronda e le pluviali devono essere idonei a resistere all'azione del vento in modo da assicurare durata e funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. L'azione del vento da considerare è quella prevista dal D.M. 14.1.2008 (che divide convenzionalmente il territorio italiano in zone), tenendo conto dell'altezza dell'edificio e della forma della copertura. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistenza al vento può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla normativa UNI. 02.03.01.R03 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I canali di gronda e le pluviali devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche. Pagina 72 Manuale di Manutenzione Prestazioni: I materiali ed i componenti dei canali di gronda e pluviali devono essere in grado di mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche dovute a temperature estreme massime o minime e a sbalzi di temperatura realizzati in tempi brevi. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistenza alla temperatura e a sbalzi repentini della stessa viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 607 nel prospetto 1. 02.03.01.R04 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I canali di gronda e le pluviali devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico di progetto (carichi concentrati e distribuiti) in modo da garantire la stabilità e la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: I canali di gronda e le pluviali devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo. Livello minimo della prestazione: In particolare la resistenza all’urto viene verificata secondo la prova del martello eseguita con le modalità riportate nell'appendice A della norma UNI EN 607. Al termine di detta prova non si deve verificare alcuna rottura o fessura visibile senza ingrandimento. La resistenza alla trazione viene verificata applicando un carico minimo di 42 MPa. La resistenza a trazione per urto viene verificata applicando un carico minimo di 500 KJ/m2. 02.03.01.R05 Regolarità delle finiture Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto I canali di gronda e le pluviali devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte ed essere privi di difetti superficiali. Prestazioni: Le superfici interna ed esterna dei canali di gronda e delle pluviali devono essere lisce, pulite e prive di rigature, cavità e altri difetti di superficie. Livello minimo della prestazione: Le estremità dei canali di gronda devono essere tagliate in modo netto e perpendicolare rispetto all'asse del profilo. I canali di gronda devono essere definiti dalla larghezza di apertura superiore. Per il calcolo della capacità di flusso occorrono: - la superficie utile della sezione del canale di gronda deve essere dichiarata dal fabbricante e deve essere marcata sul canale di gronda oppure riportata nei documenti commerciali; - la lunghezza commerciale di un canale di gronda che deve avere una tolleranza positiva quando misurata a 20 °C. 02.03.01.R06 Tenuta del colore Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto I canali di gronda e le pluviali devono mantenere inalterati nel tempo i colori originari. Prestazioni: Le superfici esterne dei canali di gronda e delle pluviali devono essere prive di difetti e di alterazioni cromatiche. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta del colore può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 607. Al termine della prova l’alterazione di colore non deve superare il livello 3 della scala dei grigi secondo ISO 105-A02. ANOMALIE RISCONTRABILI Pagina 73 Manuale di Manutenzione 02.03.01.A01 Alterazioni cromatiche Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario. 02.03.01.A02 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. 02.03.01.A03 Deposito superficiale Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa. 02.03.01.A04 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio. Difetti nella posa degli elementi e/o accessori di copertura con conseguente rischio di errato deflusso delle acque meteoriche. 02.03.01.A05 Distacco Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento. 02.03.01.A06 Errori di pendenza Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde) rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse. 02.03.01.A07 Fessurazioni, microfessurazioni Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi. 02.03.01.A08 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 02.03.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare le condizioni e la funzionalità dei canali di gronda e delle pluviali. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. Controllare gli elementi di fissaggio ed eventuali connessioni. • Ditte specializzate: Lattoniere-canalista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 02.03.01.I01 Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia e parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia. • Ditte specializzate: Lattoniere-canalista, Addetto pulizie. Pagina 74 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.03.01.I02 Reintegro canali di gronda e pluviali Cadenza: a guasto Reintegro dei canali di gronda, delle pluviali, dei bocchettoni di raccolta e degli elementi di fissaggio. Riposizionamento degli elementi di raccolta in funzione delle superfici di copertura servite e delle pendenze previste. Sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. • Ditte specializzate: Lattoniere-canalista. Elemento Manutenibile: 02.03.02 Collettori di scarico Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati, funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.03.02.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Prestazioni: Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta dei collettori fognari può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 752. In nessuna condizione di esercizio le pressioni devono superare il valore di 250 Pa che corrisponde a circa la metà dell'altezza dell'acqua contenuta dai sifoni normali. 02.03.02.R02 Assenza della emissione di odori sgradevoli Classe di Requisiti: Olfattivi Classe di Esigenza: Benessere I collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. Prestazioni: I collettori fognari devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli rischiosi per la salute e la vita delle persone. Livello minimo della prestazione: L'ermeticità di detti sistemi di scarico acque reflue può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752. La asetticità all’interno dei collettori di fognatura può provocare la formazione di idrogeno solforato (H2 S). L’idrogeno solforato (tossico e potenzialmente letale), in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcuni Pagina 75 Manuale di Manutenzione materiali dei condotti, degli impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazione di idrogeno solforato, dei quali è necessario tenere conto, sono: - temperatura; - domanda biochimica di ossigeno (BOD); - presenza di solfati; - tempo di permanenza dell’effluente nel sistema di collettori di fognatura; - velocità e condizioni di turbolenza; - pH; - ventilazione dei collettori di fognatura; - esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali. La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale applicando alcune formule. 02.03.02.R03 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I collettori fognari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Prestazioni: I collettori fognari devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni di funzionamento senza per ciò deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti a pavimento e delle scatole sifonate viene verificata con la prova descritta dalla norma UNI EN 752. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.03.02.A01 Accumulo di grasso Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti. 02.03.02.A02 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.03.02.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.03.02.A04 Erosione Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. 02.03.02.A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. 02.03.02.A06 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema. 02.03.02.A07 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’intasamento. Pagina 76 Manuale di Manutenzione CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.03.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti orizzontali a vista. • Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.03.02.I01 Pulizia collettore acque Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Elemento Manutenibile: 02.03.03 Pozzetti e caditoie Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.). REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.03.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. Prestazioni: I pozzetti devono essere realizzati ed assemblati in modo da garantire la portata dell'impianto che deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori. Livello minimo della prestazione: La portata dei pozzetti viene accertata eseguendo la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Il pozzetto deve essere montato in modo da essere ermetico all'acqua che deve entrare solo dalla griglia; la portata è ricavata dal massimo afflusso possibile in conformità ai requisiti specificati nel prospetto 3 della norma UNI EN 1253-1. Pagina 77 Manuale di Manutenzione 02.03.03.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Prestazioni: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono assicurare il controllo della tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253-2. Montare la scatola sifonica (con uscita chiusa e tutte le entrate laterali sigillate) sul dispositivo di prova; sottoporre la scatola ad una pressione idrostatica di 400 Pa utilizzando le valvole by-pass. Chiudere la serranda e aprire lentamente dopo circa 5 secondi; ripetere fino a quando la scatola non perde più acqua (comunque fino ad un massimo di 5 volte). 02.03.03.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoli Classe di Requisiti: Olfattivi Classe di Esigenza: Benessere I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. Prestazioni: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti non devono produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli durante il loro ciclo di vita. Livello minimo della prestazione: L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Riempire la scatola sifonica con acqua ad una pressione di 200 Pa; dopo 15 minuti verificare eventuali perdite di acqua (evidenziate dalla diminuzione della pressione statica) ed interrompere la prova se dopo 2 minuti la pressione non si è stabilizzata. 02.03.03.R04 Pulibilità Classe di Requisiti: Di manutenibilità Classe di Esigenza: Gestione Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono essere facilmente autopulibili in modo da evitare depositi di materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento dell'impianto. Livello minimo della prestazione: Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 mm a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuando ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s bisogna misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. La prova deve essere eseguita per tre volte per ogni velocità di mandata e deve essere considerata la media dei tre risultati ottenuti per ciascuna prova. 02.03.03.R05 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Prestazioni: I pozzetti devono essere realizzati con materiali in grado di resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni di funzionamento senza per ciò deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti viene accertata con la prova descritta dalla norma Pagina 78 Manuale di Manutenzione UNI EN 1253-2. Secondo tale prova si fa entrare l’acqua attraverso la griglia o attraverso l’entrata laterale nel seguente modo: - 0,5 l/s di acqua calda alla temperatura di 93 °C per circa 60 secondi; - pausa di 60 secondi; - 0,5 l/s di acqua fredda alla temperatura di 15 °C per 60 secondi; - pausa di 60 secondi. Ripetere questo ciclo per 1500 volte o in alternativa per 100 h. La prova viene considerata valida se non si verificano deformazioni o variazioni dall’aspetto della superficie dei componenti. 02.03.03.R06 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: Le caditoie ed i pozzetti devono essere realizzati con materiali idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche che dovessero verificarsi durante il ciclo di vita. Livello minimo della prestazione: I pozzetti sono classificati in base alla loro resistenza al carico nelle seguenti classi: - H 1,5 (per tetti piani non praticabili); - K 3 (aree senza traffico veicolare); - L15 (aree con leggero traffico veicolare); - M 125 (aree con traffico veicolare). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.03.03.A01 Difetti ai raccordi o alle tubazioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.03.03.A02 Difetti dei chiusini Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti. 02.03.03.A03 Erosione Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. 02.03.03.A04 Intasamento Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc. 02.03.03.A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.03.03.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Ispezione Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti Pagina 79 Manuale di Manutenzione laterali. • Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.03.03.I01 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Elemento Manutenibile: 02.03.04 Scossaline Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche Le scossaline sono dei dispositivi che hanno la funzione di fissare le guaine impermeabilizzanti utilizzate in copertura alle varie strutture che possono essere presenti sulla copertura stessa (parapetti, cordoli, ecc.). Le scossaline possono essere realizzate con vari materiali: - acciaio dolce; - lamiera di acciaio con rivestimento metallico a caldo; - lamiera di acciaio con rivestimento di zinco-alluminio; - lamiera di acciaio con rivestimento di alluminio-zinco; - acciaio inossidabile; - rame; - alluminio o lega di alluminio conformemente; - cloruro di polivinile non plastificato (PVC-U). REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.03.04.R01 Regolarità delle finiture Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto Le scossaline devono essere realizzate nel rispetto della regola d'arte ed essere prive di difetti superficiali. Prestazioni: Le superfici interna ed esterna delle scossaline devono essere lisce, pulite e prive di rigature, cavità e altri difetti di superficie. Gli spessori minimi del materiale utilizzato devono essere quelli indicati dalla norma UNI EN 612 con le tolleranze indicate dalla stessa norma. Livello minimo della prestazione: Le prescrizioni minime da rispettare, in base al materiale, sono quelle indicate dalle norme specifiche per il tipo di materiale con cui sono realizzate. 02.03.04.R02 Resistenza al vento Pagina 80 Manuale di Manutenzione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le scossaline devono resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non comprometterne la stabilità e la funzionalità. Prestazioni: Le scossaline devono essere idonee a resistere all'azione del vento in modo da assicurare durata e funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. L'azione del vento da considerare è quella prevista dal D.M. 14.1.2008 (che divide convenzionalmente il territorio italiano in zone) tenendo conto dell'altezza dell'edificio e della forma della copertura. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistenza al vento può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla normativa UNI. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.03.04.A01 Alterazioni cromatiche Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario. 02.03.04.A02 Corrosione Fenomeni di corrosione degli elementi metallici. 02.03.04.A03 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. 02.03.04.A04 Deposito superficiale Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa. 02.03.04.A05 Difetti di montaggio Difetti nella posa in opera degli elementi (difetti di raccordo, di giunzione, di assemblaggio). 02.03.04.A06 Difetti di serraggio Difetti di serraggio delle scossaline per cui si verificano problemi di tenuta della guaina impermeabilizzante. 02.03.04.A07 Distacco Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento. 02.03.04.A08 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 02.03.04.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare la tenuta delle scossaline verificando gli elementi di fissaggio e di tenuta. Verificare inoltre che non ci siano depositi e detriti di foglie che possano causare ostacoli al deflusso delle acque piovane. • Ditte specializzate: Lattoniere-canalista. Pagina 81 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.03.04.I01 Serraggio scossaline Cadenza: quando occorre Serraggio dei bulloni e dei dispositivi di tenuta delle scossaline. • Ditte specializzate: Lattoniere-canalista. Elemento Manutenibile: 02.03.05 Supporti per canali di gronda Unità Tecnologica: 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche I supporti hanno il compito di garantire stabilità dei canali di gronda e possono essere realizzati in diversi materiali quali: acciaio dolce, lamiera di acciaio con rivestimento metallico a caldo, lamiera di acciaio con rivestimento di zinco-alluminio, lamiera di acciaio con rivestimento di alluminio, zinco, acciaio inossidabile, rame, alluminio o lega di alluminio conformemente e cloruro di polivinile non plastificato (PVC-U). REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.03.05.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I supporti per gronda di acciaio devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Prestazioni: Devono essere utilizzati adeguati sistemi di protezione in modo da contrastare il fenomeno della corrosione. Livello minimo della prestazione: Possono essere utilizzati: - rivestimento di materiale plastico flessibile, di spessore non minore di 60 um, sopra un rivestimento di zinco con uno spessore medio di rivestimento non minore di 20 um; - rivestimento di materiale plastico flessibile, di spessore non minore di 60 um, con un substrato adatto. I supporti per gronda di PVC-U devono avere un'adeguata resistenza all'effetto della radiazione UV. I supporti per gronda devono essere divisi in due classi (classe A e B) in base alla loro resistenza alla corrosione. I supporti per gronda della classe A sono adatti all'uso in atmosfere aggressive e i supporti della classe B in condizioni più favorevoli. 02.03.05.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I supporti per canali di gronda devono essere in grado di non subire disgregazioni se sottoposti all'azione di carichi accidentali. Prestazioni: I supporti per canali di gronda devono essere realizzati con materiali e finiture in grado di garantire stabilità e sicurezza. Livello minimo della prestazione: Pagina 82 Manuale di Manutenzione I supporti per gronda devono essere divisi in tre classi in base alla loro capacità di sopportare i carichi. I supporti con larghezza di apertura pari a 80 mm o maggiore devono sostenere i carichi indicati nel prospetto 3 della norma UNI EN 1462 senza subire cedimenti e deformazioni permanenti maggiori di 5 mm all'estremità esterna del supporto. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.03.05.A01 Corrosione Fenomeni di corrosione degli elementi metallici. 02.03.05.A02 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. 02.03.05.A03 Difetti di montaggio Difetti nella posa in opera degli elementi (difetti di raccordo, di giunzione, di assemblaggio). 02.03.05.A04 Difetti di serraggio Difetti di serraggio degli elementi di supporto dei canali. 02.03.05.A05 Fessurazioni, microfessurazioni Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.03.05.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Controllare le condizioni e la funzionalità dei supporti dei canali di gronda verificando il fissaggio ed eventuali connessioni. Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.03.05.I01 Reintegro supporti Cadenza: quando occorre Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. Pagina 83 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema edilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici: - allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza; - macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua da erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete; - accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle macchine idrauliche e/o dei riscaldatori; - riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti; - reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione; - reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarne l'erogazione alla temperatura desiderata; - apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 02.04.R01 (Attitudine al) controllo della combustione Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione a massimo rendimento con una produzione minima di scorie e di sostanze inquinanti. Prestazioni: I gruppi termici devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti. Livello minimo della prestazione: Il controllo della combustione può essere verificato rilevando: - la temperatura dei fumi di combustione; - la temperatura dell’aria comburente; - la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui della combustione e rilevata all’uscita del gruppo termico; - l’indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido). 02.04.R02 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere I fluidi termovettori devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento, sia in relazione al benessere ambientale che al contenimento dei consumi energetici. Prestazioni: La temperatura può essere misurata mediante un sensore immerso verificando che le stratificazioni di temperatura e le traiettorie del flusso non influenzino l'accuratezza delle misurazioni. Livello minimo della prestazione: E' opportuno che le temperature dei fluidi termovettori corrispondano ai valori riportati dalla normativa di riferimento assicurando comunque una tolleranza per temperature oltre 100 °C di +/- 0,15 K e per temperature fino a 100 °C di +/- 0,1 K. 02.04.R03 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Pagina 84 Manuale di Manutenzione Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi in circolazione per garantire la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: Gli impianti devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe o trafilamenti dei fluidi in circolazione in modo da garantire la funzionalità dell'intero impianto in qualunque condizione di esercizio. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI di settore. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. 02.04.R04 (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone. Prestazioni: Per assicurare una buona distribuzione del fluido occorre che i terminali di mandata dell’aria e quelli di ripresa siano ben distribuiti nell'ambiente da climatizzare. In ogni caso si può misurare la velocità dell’aria nella zona occupata dalle persone mediante appositi strumenti di precisione (es. anemometro a filo caldo). Livello minimo della prestazione: Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessa una velocità superiore (nelle immediate vicinanze di bocchette di estrazione o di mandata dell’aria) fino a 0,7 m/s sempre ché siano evitati disturbi diretti alle persone. 02.04.R05 (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Le tubazioni dell'impianto idrico non devono dar luogo a fenomeni di incrostazioni, corrosioni, depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi. Prestazioni: L'acqua utilizzata per l'alimentazione delle tubazioni deve essere priva di materie in sospensione e di vegetazione e soprattutto non deve contenere sostanze corrosive. Livello minimo della prestazione: L’analisi delle caratteristiche dell'acqua deve essere ripetuta con frequenza annuale e comunque ogni volta che si verifichi un cambiamento delle stesse. Devono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua in modo che le caratteristiche chimico-fisiche (aspetto, pH, conduttività elettrica, durezza totale, cloruri, ecc.) corrispondano a quelle riportate dalla normativa. In particolare le acque destinate al consumo umano che siano state sottoposte ad un trattamento di addolcimento o dissalazione devono presentare le seguenti concentrazioni minime: durezza totale 60 mg/l Ca, alcalinità >= 30 mg/l HCO3. 02.04.R06 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi dell'impianto idrico sanitario capaci di condurre elettricità devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8. Prestazioni: Si possono controllare i collegamenti equipotenziali e/o di messa a terra dei componenti degli impianti di riscaldamento procedendo ad un esame nonché a misure di resistenza a terra dei collegamenti eseguite secondo le norme CEI vigenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli minimi di progetto. 02.04.R07 Attitudine a limitare i rischi di esplosione Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso Pagina 85 Manuale di Manutenzione Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione a massimo rendimento con una limitazione dei rischi di esplosione. Prestazioni: Gli elementi devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti. Livello minimo della prestazione: Per potere raggiungere e mantenere le ideali condizioni di combustione onde evitare rischi di esplosione è necessario che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi. 02.04.R08 Attitudine a limitare i rischi di incendio Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di limitare i rischi di probabili incendi nel rispetto delle normative vigenti. Prestazioni: I generatori di calore, alimentati con combustibile solido, liquido o gassoso devono essere installati e funzionare in modo da non costituire pericolo d’incendio, nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti. Livello minimo della prestazione: Per i generatori di calore si può controllare la conformità a quanto prescritto dalla normativa e legislazione vigente. 02.04.R09 Attitudine a limitare i rischi di scoppio Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di resistere alle variazioni di pressione che si verificano durante il normale funzionamento con una limitazione dei rischi di scoppio. Prestazioni: I gruppi termici devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti. Livello minimo della prestazione: Per potere raggiungere e mantenere le ideali condizioni di combustione onde evitare rischi di scoppio è necessario che i generatori di calore siano dotati di dispositivi di sicurezza installati e monitorati secondo le prescrizioni di legge. 02.04.R10 Regolarità delle finiture Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture Classe di Esigenza: Fruibilità Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte e devono presentare finiture superficiali integre. Prestazioni: Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono possedere superfici omogenee ed esenti da imperfezioni. Livello minimo della prestazione: Tutte le superfici devono avere caratteristiche di uniformità e continuità di rivestimento e non devono presentare tracce di riprese o aggiunte di materiale visibili. Possono essere richieste prove di collaudo prima della posa in opera per la verifica della regolarità dei materiali e delle finiture secondo quanto indicato dalla norma di settore. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria ° 02.04.02 Autoclave Pagina 86 Manuale di Manutenzione ° 02.04.03 Cassette di scarico a zaino ° 02.04.04 Collettori solari ° 02.04.05 Idroaccumulatori ° 02.04.06 Tubazioni multistrato ° 02.04.07 Tubi in acciaio zincato Pagina 87 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni connesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che mediante idonei dispositivi di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possono essere del tipo semplice cioè dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che consentono di regolare con un unico comando la temperatura dell'acqua. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.04.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi. Prestazioni: Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella di progetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni sia di acqua fredda che calda: - lavabo: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa; - bidet: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa; - vaso a cassetta: portata = 0,10 l/s e pressione (*) > 50 kPa; - vaso con passo rapido (dinamica a monte del rubinetto di erogazione): portata = 1,5 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 150 kPa; - vasca da bagno: portata = 0,20 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa; - doccia: portata = 0,15 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa; - lavello: portata = 0,20 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa; - lavabiancheria: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa; - idrantino 1/2": portata = 0,40 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 100 kPa. Livello minimo della prestazione: Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%). 02.04.01.R02 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. Prestazioni: I componenti degli apparecchi sanitari quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamente corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro. Livello minimo della prestazione: I vasi igienici ed i bidet devono essere fissati al pavimento in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'intero apparato sanitario; inoltre dovranno essere posizionati a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet o dal vaso e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. I lavabi saranno posizionati a 5 cm dalla vasca, a Pagina 88 Manuale di Manutenzione 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il lavabo sarà posizionato con il bordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80 cm. 02.04.01.R03 Resistenza a manovre e sforzi d'uso Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo. Prestazioni: Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria, sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, devono conservare inalterate le caratteristiche funzionali e di finitura superficiale assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica. Livello minimo della prestazione: In particolare tutte le parti in ottone o bronzo dei terminali di erogazione sottoposti a manovre e/o sforzi meccanici in genere devono essere protetti mediante processo galvanico di cromatura o procedimenti equivalenti (laccatura, zincatura, bagno galvanico ecc.) per eliminare l’incrudimento e migliorare le relative caratteristiche meccaniche, seguendo le prescrizioni riportate nelle specifiche norme UNI di riferimento. I rubinetti di erogazione, i miscelatori termostatici ed i terminali di erogazione in genere dotati di parti mobili utilizzate dagli utenti per usufruire dei relativi servizi igienici possono essere sottoposti a cicli di apertura/chiusura, realizzati secondo le modalità indicate dalle norme controllando al termine di tali prove il mantenimento dei livelli prestazionali richiesti dalla normativa. La pressione esercitata per azionare i rubinetti di erogazione, i miscelatori e le valvole non deve superare i 10 Nm. 02.04.01.R04 Protezione dalla corrosione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le superfici esposte della rubinetteria e degli apparecchi sanitari devono essere protette dagli attacchi derivanti da fenomeni di corrosione. Prestazioni: Le superfici esposte dovrebbero essere esaminate a occhio nudo da una distanza di circa 300 mm per circa 10 s, senza alcun dispositivo di ingrandimento, con luce (diffusa e non abbagliante) di intensità da 700 Lux a 1000 Lux. Livello minimo della prestazione: Durante l’esame, le superfici esposte non dovrebbero mostrare nessuno dei difetti descritti nel prospetto 1 della norma UNI EN 248, ad eccezione di riflessi giallognoli o azzurrognoli. 02.04.01.R05 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Il regolatore di getto, quando viene esposto alternativamente ad acqua calda e fredda, non deve deformarsi, deve funzionare correttamente e deve garantire che possa essere smontato e riassemblato con facilità anche manualmente. Prestazioni: Il regolatore di getto quando sottoposto a un flusso di circa 0,1 l/s di acqua calda a 90 +/- 2 °C per un periodo di 15 +/- 1 min, e quindi a un flusso di acqua fredda a 20 +/- 5 °C per un periodo di 15 +/- 1 min non deve presentare deformazione. Livello minimo della prestazione: Dopo la prova (eseguita con le modalità indicate nella norma UNI EN 246) il regolatore di getto non deve presentare alcuna deformazione visibile né alcun deterioramento nel funzionamento per quanto riguarda la portata e la formazione del getto. Inoltre, dopo la prova, si deve verificare che le filettature siano conformi al punto 7.1, prospetto 2, e al punto 7.2, prospetto 3, e che la portata sia conforme al punto 8.2 della su citata norma. ANOMALIE RISCONTRABILI Pagina 89 Manuale di Manutenzione 02.04.01.A01 Cedimenti Cedimenti delle strutture di sostegno degli apparecchi sanitari dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici. 02.04.01.A02 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.04.01.A03 Difetti ai flessibili Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi. 02.04.01.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni. 02.04.01.A05 Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. 02.04.01.A06 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. 02.04.01.A07 Interruzione del fluido di alimentazione Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore. 02.04.01.A08 Scheggiature Scheggiature dello smalto di rivestimento degli apparecchi sanitari con conseguenti mancanze. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.01.C01 Verifica ancoraggio Cadenza: a guasto Tipologia: Controllo a vista Verifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillatura con silicone. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.01.C02 Verifica degli scarichi dei vasi Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo a vista Verifica della funzionalità di tutti gli scarichi ed eventuale sistemazione dei dispositivi non perfettamente funzionanti con sostituzione delle parti non riparabili. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.01.C03 Verifica dei flessibili Cadenza: quando occorre Tipologia: Revisione Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione. • Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 90 Manuale di Manutenzione 02.04.01.C04 Verifica di tenuta degli scarichi Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo a vista Verifica della tenuta di tutti gli scarichi effettuando delle sigillature o sostituendo le guarnizioni. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.01.C05 Verifica sedile coprivaso Cadenza: quando occorre Tipologia: Controllo a vista Verifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e della stessa qualità. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.01.I01 Disostruzione degli scarichi Cadenza: quando occorre Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria in pressione o sonde flessibili. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.01.I02 Rimozione calcare Cadenza: ogni 12 mesi Rimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.04.02 Autoclave Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda L'autoclave ha la funzione di elevare i valori della pressione idrica attraverso gruppi di pressurizzazione alimentati da serbatoi di accumulo. Generalmente un impianto autoclave è costituito da: un serbatoio in acciaio, un quadro elettrico, tubazioni in acciaio, elettropompa, valvola di non ritorno, valvola di sicurezza, valvola di intercettazione, presso stato e alimentatore d'aria. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.04.02.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Pagina 91 Manuale di Manutenzione Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli impianti autoclave dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti. Prestazioni: Gli impianti autoclave poiché sono installati per garantire un livello di pressione superiore rispetto alla rete normale devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella di progetto. Livello minimo della prestazione: Il dimensionamento delle reti di distribuzione dell’acqua fredda e calda può essere verificato mediante l’individuazione della portata massima contemporanea utilizzando il metodo delle unità di carico (UC). Pertanto bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.04.02.A01 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi), ecc.. 02.04.02.A02 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.04.02.A03 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 02.04.02.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.04.02.A05 Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. 02.04.02.A06 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, difetti di collegamento o di taratura della protezione. 02.04.02.A07 Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. 02.04.02.A08 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. 02.04.02.A09 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto ad ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 92 Manuale di Manutenzione 02.04.02.C01 Controllo gruppo di riempimento Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e del tubo di troppo pieno. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.02.C02 Controllo quadri elettrici Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare lo stato degli interblocchi elettrici effettuando delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.04.02.C03 Controllo manovrabilità delle valvole Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo Effettuare una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.02.C04 Controllo tenuta Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.02.C05 Controllo tenuta valvole Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.02.C06 Controllo valvole Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo a vista Controllare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici. Verificare la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi, e l'assenza di inflessioni nelle tubazioni. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.02.I01 Lubrificazione Cadenza: ogni 12 mesi Pagina 93 Manuale di Manutenzione Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.02.I02 Pulizia generale Cadenza: ogni 12 mesi Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.04.02.I03 Pulizia otturatore Cadenza: quando occorre Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.02.I04 Pulizia serbatoio autoclave Cadenza: ogni 2 anni Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.04.03 Cassette di scarico a zaino Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Possono essere realizzate nei seguenti materiali: - porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato di zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimento dell'acqua; - grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto; - resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.04.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le cassette di scarico devono garantire valori minimi di portata dei fluidi per un corretto funzionamento dell'impianto. Prestazioni: Pagina 94 Manuale di Manutenzione Le cassette devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella di progetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni di acqua: portata = 0,10 l/s e pressione (*) > 50 kPa. (*) o flussometro 3/4" Livello minimo della prestazione: Facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell'acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca deve rimanere invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.04.03.A01 Anomalie del galleggiante Difetti di funzionamento del galleggiante che regola il flusso dell'acqua. 02.04.03.A02 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.04.03.A03 Difetti ai flessibili Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi. 02.04.03.A04 Difetti dei comandi Difetti di funzionamento dei dispostivi di comando delle cassette dovuti ad incrostazioni o deposito di materiale vario (polvere, calcare, ecc.). 02.04.03.A05 Interruzione del fluido di alimentazione Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore. 02.04.03.A06 Scheggiature Scheggiature dello smalto di rivestimento delle cassette con conseguenti mancanze. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.03.C01 Verifica dei flessibili Cadenza: quando occorre Tipologia: Revisione Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.03.C02 Verifica rubinetteria Cadenza: quando occorre Tipologia: Controllo a vista Eseguire un controllo della rubinetteria effettuando una serie di apertura e chiusura. • Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 95 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.03.I01 Rimozione calcare Cadenza: ogni 6 mesi Rimozione del calcare eventualmente depositato mediante l'utilizzazione di prodotti chimici. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.03.I02 Ripristino ancoraggio Cadenza: quando occorre Ripristinare l'ancoraggio delle cassette con eventuale sigillatura con silicone. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.03.I03 Sostituzione cassette Cadenza: ogni 30 anni Effettuare la sostituzione delle cassette di scarico quando sono lesionate, rotte o macchiate. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.04.04 Collettori solari Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda I collettori solari vengono generalmente utilizzati per impianti di produzione dell'acqua calda. Un collettore solare è costituito da: copertura, assorbitore, rivestimento superficiale assorbitore, isolamento termico, contenitore e supporto strutturale e guarnizioni di tenuta e sigillanti. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.04.04.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I collettori solari devono assicurare una portata dei fluidi termovettori non inferiore a quella di progetto. Prestazioni: I collettori solari devono essere realizzati con materiali e componenti in grado di garantire la quantità d'acqua prevista dal progetto in modo da garantire la funzionalità dell'intero impianto in qualunque condizione di esercizio. Livello minimo della prestazione: Il controllo della portata dei collettori solari viene verificato mediante la prova indicata dalla norma UNI 8212-7. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. Il resoconto di prova deve indicare: la temperatura dell'acqua in ingresso e le portate e le perdite di carico riscontrate in ogni misura. Pagina 96 Manuale di Manutenzione 02.04.04.R02 Efficienza Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità I collettori solari devono funzionare in modo da garantire una capacità di rendimento termico corrispondente a quella di progetto. Prestazioni: I collettori solari ed i relativi componenti devono funzionare garantendo i livelli minimi di rendimento termico previsti dalla normativa. Livello minimo della prestazione: La capacità di rendimento termico dei collettori solari viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 12975. Al termine della prova si deve riportare la curva del rendimento termico. 02.04.04.R03 Resistenza al vento Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi ed i materiali dei collettori solari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione del vento. Prestazioni: Gli elementi ed i materiali dei collettori solari devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni dovute all’azione del vento in modo tale da garantire la sicurezza degli utenti. Livello minimo della prestazione: Sono da effettuare le verifiche prescritte dalla normativa vigente seguendo i metodi di calcolo da essa previsti. L'azione del vento da considerare è quella prevista dal D.M. 14.1.2008 (che divide convenzionalmente il territorio italiano in 4 zone), tenendo conto dell’altezza di installazione. 02.04.04.R04 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica Classe di Esigenza: Durabilità I collettori solari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Prestazioni: Gli elementi ed i materiali dei collettori solari devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza ad eventuali fenomeni di corrosione. Livello minimo della prestazione: La resistenza alla corrosione dei collettori solari viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 12975. Al termine della prova si deve verificare l'assenza di difetti o segni di cedimento. 02.04.04.R05 Resistenza alla grandine Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I collettori solari devono resistere senza subire deterioramenti all'azione esercitata dalla grandine. Prestazioni: I collettori solari devono essere dotati di superfici trasparenti (per consentire l'assorbimento dell'energia solare) capaci di resistere all'azione della grandine oltre ad impedire infiltrazioni di acqua. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistenza alla grandine dei collettori solari viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 12975. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. 02.04.04.R06 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Pagina 97 Manuale di Manutenzione I materiali ed i componenti dei collettori solari devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche. Prestazioni: I materiali ed i componenti dei collettori solari devono essere in grado di mantenere le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche dovute a temperature estreme massime o minime e a sbalzi di temperatura realizzati in tempi brevi. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistenza alla temperatura e a sbalzi repentini della stessa dei collettori solari viene verificata mediante la prova indicata dalla norma. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. Devono essere indicati i risultati della prova che devono contenere: - la temperatura dell'assorbitore; - la temperatura ambiente; - l'irraggiamento; - la media dell'irraggiamento nell'ora precedente la prova; - la eventuale presenza di acqua all'interno del collettore. 02.04.04.R07 Tenuta all'acqua e alla neve Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso Classe di Esigenza: Sicurezza I collettori solari vetrati devono essere idonei ad impedire infiltrazioni di acqua piovana al loro interno. Prestazioni: La tenuta ad eventuali infiltrazioni di acqua piovana o di neve deve essere garantita in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime esercizio. Livello minimo della prestazione: La tenuta ad eventuali infiltrazioni di acqua piovana o di neve deve essere garantita in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime esercizio. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.04.04.A01 Difetti di fissaggio Difetti di tenuta degli elementi di fissaggio e di tenuta dei pannelli solari sul tetto. 02.04.04.A02 Difetti di serraggio morsetti Difetti di serraggio dei morsetti elettrici dei pannelli solari. 02.04.04.A03 Difetti di tenuta Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido captatore dell'energia solare dagli elementi del pannello. 02.04.04.A04 Incrostazioni Formazione di muschi e licheni sulla superficie dei pannelli solari che sono causa di cali di rendimento. 02.04.04.A05 Infiltrazioni Penetrazione continua di acqua che può venire in contatto con parti del pannello non previste per essere bagnate. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.04.C01 Controllo apparato elettrico Pagina 98 Manuale di Manutenzione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte elettrica dei pannelli. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.04.04.C02 Controllo fissaggi Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio dei pannelli sul tetto. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.04.C03 Controllo generale pannelli Cadenza: quando occorre Tipologia: Ispezione a vista Verificare lo stato dei pannelli in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.04.C04 Controllo valvole Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare i sistemi di sicurezza, il funzionamento delle valvole di scarico e della pompa. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.04.I01 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna dei pannelli. • Ditte specializzate: Idraulico, Addetto pulizie. 02.04.04.I02 Sostituzione fluido Cadenza: ogni 2 anni Sostituzione del fluido captatore dell'energia solare. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.04.I03 Sostituzione pannelli Cadenza: ogni 10 anni Sostituzione dei pannelli che non assicurano un rendimento termico accettabile. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.04.I04 Spurgo pannelli Pagina 99 Manuale di Manutenzione Cadenza: ogni 12 mesi In caso di temperature troppo rigide è consigliabile effettuare lo spurgo del fluido dei pannelli per evitare congelamenti e conseguente rottura dei pannelli stessi. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.04.05 Idroaccumulatori Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Un impianto con idroaccumulatori è costituito da un complesso di pompe centrifughe e da una serie di serbatoi (chiusi e pressurizzati detti appunto idroaccumulatori). Il sistema (che viene assemblato e tarato in fabbrica) è dotato di un quadro elettrico per il comando e controllo delle pompe, tubazioni in acciaio, elettropompa, valvola di non ritorno, valvola di sicurezza, valvola di intercettazione. Rispetto all'autoclave gli idroaccumulatori utilizzano serbtoi di capacità limitata che però hanno una membrana in gomma sagomata che separa l'acqua dall'accumulo d'aria o gas; questo sistema consente di non utilizzare compressori d'aria poichè il gas contenuto nei serbatoi non si disperde per la presenza della membrana in gomma. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.04.05.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli idroaccumulatori dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti. Prestazioni: Gli idroaccumulatori poiché sono installati per garantire un livello di pressione superiore rispetto alla rete normale devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella di progetto. Livello minimo della prestazione: Il dimensionamento degli idroaccumulatori può essere verificato mediante l’individuazione della portata massima contemporanea utilizzando il metodo delle unità di carico (UC). Pertanto bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.04.05.A01 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi), ecc.. 02.04.05.A02 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. Pagina 100 Manuale di Manutenzione 02.04.05.A03 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 02.04.05.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.04.05.A05 Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. 02.04.05.A06 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, difetti di collegamento o di taratura della protezione. 02.04.05.A07 Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. 02.04.05.A08 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. 02.04.05.A09 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto ad ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.05.C01 Controllo gruppo di riempimento Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e del tubo di troppo pieno. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.05.C02 Controllo manovrabilità delle valvole Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo Effettuare una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.05.C03 Controllo tenuta Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.05.C04 Controllo tenuta valvole Cadenza: ogni anno Pagina 101 Manuale di Manutenzione Tipologia: Controllo Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.05.C05 Controllo valvole Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo a vista Controllare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici. Verificare la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi, e l'assenza di inflessioni nelle tubazioni. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.05.I01 Lubrificazione Cadenza: ogni 6 mesi Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.05.I02 Pulizia generale Cadenza: ogni 12 mesi Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.04.05.I03 Pulizia otturatore Cadenza: quando occorre Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.05.I04 Pulizia serbatoio Cadenza: ogni 2 anni Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.04.06 Tubazioni multistrato Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Pagina 102 Manuale di Manutenzione Le tubazioni multistrato sono quei tubi la cui parete è costituita da almeno due strati di materiale plastico legati ad uno strato di alluminio o leghe di alluminio, tra di loro interposto. I materiali plastici utilizzati per la realizzazione degli specifici strati costituenti la parete del tubo multistrato sono delle poliolefine adatte all'impiego per il convogliamento di acqua in pressione e possono essere di: - polietilene PE; - polietilene reticolato PE-Xa / PE-Xb / PE-Xc; - polipropilene PP; - polibutilene PB. Allo scopo di assicurare l'integrità dello strato interno lo spessore di tale strato non deve essere minore di 0,5 mm. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.04.06.R01 Resistenza allo scollamento Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli strati intermedi della tubazione devono resistere allo scollamento per evitare i problemi di tenuta. Prestazioni: L'aderenza degli strati di materiale plastico allo strato intermedio in alluminio viene verificata mediante una prova che prevede la separazione degli stessi secondo le modalità indicate dalla norma UNI.. Livello minimo della prestazione: Lo strato, costituito da quello esterno di materiale plastico e da quello intermedio in alluminio, vengono congiuntamente tirati con una velocità di 50 +/- 10 mm al minuto e alla temperatura di 23 +/- 2 °C. La resistenza minima opposta alla separazione deve rispettare le specifiche di produzione fissate dal fabbricante. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.04.06.A01 Alterazioni cromatiche Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario. 02.04.06.A02 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. 02.04.06.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.04.06.A04 Distacchi Distacchi degli strati di materiale che costituiscono la tubazione. 02.04.06.A05 Errori di pendenza Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.06.C01 Controllo tenuta strati Cadenza: ogni anno Tipologia: Registrazione Pagina 103 Manuale di Manutenzione Controllare l'aderenza dei vari strati di materiale che costituiscono la tubazione. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.06.C02 Controllo tubazioni Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.06.I01 Pulizia Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.04.07 Tubi in acciaio zincato Unità Tecnologica: 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Le tubazioni generalmente utilizzate per l'impianto idrico sanitario sono in acciaio zincato e provvedono all'adduzione e alla successiva erogazione dell'acqua destinata ad alimentare l'impianto. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.04.07.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. Prestazioni: Le prestazioni delle tubazioni e quindi la portata delle stesse devono essere verificate in sede di collaudo (ed annotate sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto. Livello minimo della prestazione: Per la verifica idrostatica effettuare una prova di tutte le tubazioni con una pressione pari ai valori derivanti dalla formula P = (20 x d x s) / D e per un periodo minimo di 10 secondi, dove d è la sollecitazione unitaria pari al 60% del carico unitario di snervamento (N/mm2); s è lo spessore nominale del tubo espresso in mm; D è il diametro esterno della tubazione. Per i tubi aventi diametro esterno maggiore di 219,1 mm i risultati della prova idraulica devono essere forniti dal fabbricante. Pagina 104 Manuale di Manutenzione 02.04.07.R02 Assenza di emissioni di sostanze nocive Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali costituenti le tubazioni non devono produrre o riemettere sostanze tossiche, irritanti o corrosive per la salute degli utenti. Prestazioni: I materiali e i componenti degli impianti idrosanitari non devono produrre o riemettere sostanze tossiche, irritanti e/o corrosive che alterino le caratteristiche (organolettiche, fisico-chimiche, microbiologiche, ecc.) dell'acqua destinata al consumo umano, sia in condizioni ordinarie che alla massima temperatura di esercizio (60 °C). Livello minimo della prestazione: Le reti di distribuzione dell'acqua potabile all'interno delle abitazioni realizzate in acciaio zincato devono essere conformi al Regolamento sanitario approvato con R.D. 3.2.1901 n. 45 e successive mod. ed integrazioni. 02.04.07.R03 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Per tale scopo possono essere dotati di adeguati rivestimenti. Prestazioni: Le tubazioni devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni di funzionamento; pertanto gli isolanti termici ed i materiali di tenuta in genere non devono deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche anche nelle condizioni di massima o minima temperatura di progetto dell’acqua distribuita dalla rete. Livello minimo della prestazione: I rivestimenti che possono essere utilizzati per le tubazioni sono: cemento, smalto bituminoso, vernice bituminosa, resine epossidiche, materie plastiche ecc.. Per le caratteristiche dei rivestimenti valgono le prescrizioni riportate dalla norma UNI di settore. 02.04.07.R04 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Prestazioni: Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto gli elementi devono essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura. Livello minimo della prestazione: La prova a trazione a temperatura ambiente deve essere effettuata secondo le modalità indicate dalla norma UNI di settore per determinare il carico di rottura Rm, lo snervamento Re e l'allungamento percentuale A. Anche i risultati della prova a schiacciamento e a curvatura devono rispettare i valori minimi indicati dalla norma UNI di settore. 02.04.07.R05 Stabilità chimico reattiva Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche. Prestazioni: I componenti dell'impianto devono essere realizzati con materiali e finiture che non presentino incompatibilità chimico-fisica fra loro o che possano dar luogo a fenomeni di corrosione elettrolitica evitando in particolare contatti diretti fra rame e zinco (o acciaio zincato) o fra metalli e materiali aggressivi (alluminio o acciaio e gesso). Livello minimo della prestazione: Verificare che la composizione chimica degli acciai utilizzati per realizzare tubazioni per la condotta dell'acqua non superi le Pagina 105 Manuale di Manutenzione tolleranze ammissibili indicate dalla norma UNI di settore. Per il prelievo di campioni da sottoporre ad analisi chimico fisiche seguire le modalità indicate dalla norma UNI EN ISO 377. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.04.07.A01 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.04.07.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.04.07.A03 Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. 02.04.07.A04 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.07.C01 Controllo coibentazione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità delle coibentazioni con eventuale ripristino. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.07.C02 Controllo manovrabilità delle valvole Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo Eseguire una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.07.C03 Controllo tenuta Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.07.C04 Controllo tenuta valvole Cadenza: ogni anno Tipologia: Registrazione Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta. • Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 106 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.04.07.I01 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.04.07.I02 Pulizia otturatore Cadenza: quando occorre Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. • Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 107 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scarico dell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque reflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti e sulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore è opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 02.05.R01 Efficienza Classe di Requisiti: Di funzionamento Classe di Esigenza: Gestione I sistemi di scarico devono essere progettati ed installati in modo da non compromettere la salute e la sicurezza degli utenti e delle persone che si trovano all’interno dell’edificio. Prestazioni: I sistemi di scarico devono essere progettati, installati e sottoposti agli appropriati interventi di manutenzione in modo da non costituire pericolo o arrecare disturbo in condizioni normali di utilizzo. Livello minimo della prestazione: Le tubazioni devono essere progettate in modo da essere auto-pulenti, conformemente alla EN 12056-2. 02.05.R02 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere Il sistema di scarico deve essere realizzato con materiali e componenti in grado di non emettere rumori. Prestazioni: E' opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa per non generare rumore eccessivo. Livello minimo della prestazione: Per quanto riguarda i livelli fare riferimento a regolamenti e procedure di installazione nazionali e locali. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.05.01 Collettori ° 02.05.02 Pozzetti di scarico ° 02.05.03 Pozzetti e caditoie ° 02.05.04 Stazioni di sollevamento ° 02.05.05 Tubazioni ° 02.05.06 Tubazioni in polietilene ° 02.05.07 Vasche di accumulo Pagina 108 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.05.01 Collettori Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.05.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I collettori fognari devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. Prestazioni: La portata deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto. Livello minimo della prestazione: La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate di pioggia fino a 15 min, è data dalla formula: Q=YxixA dove: - Q è la portata di punta, in litri al secondo; - Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale; - i è l’intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo per ettaro; - A è l’area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari. 02.05.01.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Prestazioni: Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta dei collettori fognari può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 752-2. In nessuna condizione di esercizio le pressioni devono superare il valore di 250 Pa che corrisponde a circa la metà dell'altezza dell'acqua contenuta dai sifoni normali. 02.05.01.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoli Classe di Requisiti: Olfattivi Classe di Esigenza: Benessere I collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. Prestazioni: I collettori fognari devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli rischiosi per la salute e la vita delle persone. Pagina 109 Manuale di Manutenzione Livello minimo della prestazione: L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752. La asetticità all’interno dei collettori di fognatura può provocare la formazione di idrogeno solforato (H2 S). L’idrogeno solforato (tossico e potenzialmente letale),in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcuni materiali dei condotti, degli impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazione di idrogeno solforato, dei quali è necessario tenere conto, sono: - temperatura; - domanda biochimica di ossigeno (BOD); - presenza di solfati; - tempo di permanenza dell’effluente nel sistema di collettori di fognatura; - velocità e condizioni di turbolenza; - pH; - ventilazione dei collettori di fognatura; - esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali. La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale applicando alcune formule. 02.05.01.R04 Pulibilità Classe di Requisiti: Di manutenibilità Classe di Esigenza: Gestione I collettori fognari devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: I collettori fognari devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitare depositi di materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento con rischi di inondazione e inquinamento. Pertanto i collettori di fognatura devono essere progettati in modo da esercitare una sufficiente sollecitazione di taglio sui detriti allo scopo di limitare l’accumulo di solidi. Livello minimo della prestazione: Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 752. Per i collettori di fognatura di diametro ridotto (inferiore a DN 300), l’autopulibilità può essere generalmente raggiunta garantendo o che venga raggiunta almeno una volta al giorno la velocità minima di 0,7 m/s o che venga specificata una pendenza minima di 1:DN. Nel caso di connessioni di scarico e collettori di fognatura di diametro più ampio, può essere necessario raggiungere velocità superiori, soprattutto se si prevede la presenza di sedimenti relativamente grossi. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.05.01.A01 Accumulo di grasso Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti. 02.05.01.A02 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.05.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.05.01.A04 Erosione Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. 02.05.01.A05 Incrostazioni Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti. Pagina 110 Manuale di Manutenzione 02.05.01.A06 Intasamento Depositi di sedimenti e/o detriti nel sistema che formano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei condotti. 02.05.01.A07 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. 02.05.01.A08 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema. 02.05.01.A09 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti orizzontali a vista. • Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.01.I01 Pulizia collettore acque nere o miste Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Elemento Manutenibile: 02.05.02 Pozzetti di scarico Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasi sempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lascia scorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello, occorre far ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto. Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di fondo con luce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al di sopra del pezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è Pagina 111 Manuale di Manutenzione formato da un tronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura, piegatura degli orli o flangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un pezzo cilindrico intermedio, un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza sporgenze e l'anello d'appoggio per la copertura. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.05.02.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità I pozzetti di scarico devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Prestazioni: Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253-2 sottoponendo il pozzetto ad una pressione idrostatica a partire da 0 bar fino a 0,1 bar. La prova deve essere considerata superata con esito positivo quando, nell’arco di 15 min, non si verificano fuoriuscite di fluido. 02.05.02.R02 Assenza della emissione di odori sgradevoli Classe di Requisiti: Olfattivi Classe di Esigenza: Benessere I pozzetti dell'impianto fognario devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. Prestazioni: I pozzetti di scarico devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli. Livello minimo della prestazione: L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. 02.05.02.R03 Pulibilità Classe di Requisiti: Di manutenibilità Classe di Esigenza: Gestione I pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: I pozzetti devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitare depositi di materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento. Livello minimo della prestazione: Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta il pozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4 l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuare ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la prova per tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati. 02.05.02.R04 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Prestazioni: Le caditoie ed i pozzetti devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da Pagina 112 Manuale di Manutenzione garantirne durata e funzionalità nel tempo. Livello minimo della prestazione: La resistenza meccanica delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253-1. Non devono prodursi alcuna incrinatura o frattura prima del raggiungimento del carico di prova. Inoltre, nel caso di pozzetti o di scatole sifoniche muniti di griglia o di coperchio in ghisa dolce, acciaio, metalli non ferrosi, plastica oppure in una combinazione di tali materiali con il calcestruzzo, la deformazione permanente non deve essere maggiore dei valori elencati dalla norma suddetta. Per le griglie deve essere applicato un carico di prova P di 0,25 kN e la deformazione permanente f ai 2/3 del carico di prova non deve essere maggiore di 2,0 mm. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.05.02.A01 Abrasione Abrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimento superficiale. 02.05.02.A02 Corrosione Corrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimento superficiale e dalle aggressioni del terreno e delle acque freatiche. 02.05.02.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.05.02.A04 Difetti delle griglie Rottura delle griglie di filtraggio che causa infiltrazioni di materiali grossolani quali sabbia e pietrame. 02.05.02.A05 Intasamento Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc.. 02.05.02.A06 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. 02.05.02.A07 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti laterali. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 113 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.02.I01 Pulizia Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Elemento Manutenibile: 02.05.03 Pozzetti e caditoie Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.). REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.05.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono essere facilmente autopulibili in modo da evitare depositi di materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento dell'impianto. Livello minimo della prestazione: Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 mm a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuando ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s bisogna misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. La prova deve essere eseguita per tre volte per ogni velocità di mandata e deve essere considerata la media dei tre risultati ottenuti per ciascuna prova. 02.05.03.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Prestazioni: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono assicurare il controllo della tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253-2. Montare la scatola sifonica (con uscita chiusa e tutte le entrate laterali sigillate) sul dispositivo di prova; sottoporre la scatola ad una pressione idrostatica di 400 Pa utilizzando le valvole by-pass. Chiudere la serranda e aprire Pagina 114 Manuale di Manutenzione lentamente dopo circa 5 secondi; ripetere fino a quando la scatola non perde più acqua (comunque fino ad un massimo di 5 volte). 02.05.03.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoli Classe di Requisiti: Olfattivi Classe di Esigenza: Benessere I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. Prestazioni: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti non devono produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli durante il loro ciclo di vita. Livello minimo della prestazione: L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Riempire la scatola sifonica con acqua ad una pressione di 200 Pa; dopo 15 minuti verificare eventuali perdite di acqua (evidenziate dalla diminuzione della pressione statica) ed interrompere la prova se dopo 2 minuti la pressione non si è stabilizzata. 02.05.03.R04 Pulibilità Classe di Requisiti: Di manutenibilità Classe di Esigenza: Gestione Le caditoie ed i pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: Le caditoie ed i pozzetti devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitare depositi di materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento. Livello minimo della prestazione: Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta il pozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4 l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuare ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la prova per tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati. 02.05.03.R05 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Prestazioni: I pozzetti devono essere realizzati con materiali in grado di resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni di funzionamento senza per ciò deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti viene accertata con la prova descritta dalla norma UNI EN 1253-2. Secondo tale prova si fa entrare l’acqua attraverso la griglia o attraverso l’entrata laterale nel seguente modo: - 0,5 l/s di acqua calda alla temperatura di 93 °C per circa 60 secondi; - pausa di 60 secondi; - 0,5 l/s di acqua fredda alla temperatura di 15 °C per 60 secondi; - pausa di 60 secondi. Ripetere questo ciclo per 1500 volte o in alternativa per 100 h. La prova viene considerata valida se non si verificano deformazioni o variazioni dall’aspetto della superficie dei componenti. 02.05.03.R06 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di Pagina 115 Manuale di Manutenzione determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: Le caditoie ed i pozzetti devono essere realizzati con materiali idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche che dovessero verificarsi durante il ciclo di vita. Livello minimo della prestazione: I pozzetti sono classificati in base alla loro resistenza al carico nelle seguenti classi: - H 1,5 (per tetti piani non praticabili); - K 3 (aree senza traffico veicolare); - L15 (aree con leggero traffico veicolare); - M 125 (aree con traffico veicolare). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.05.03.A01 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.05.03.A02 Difetti dei chiusini Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti. 02.05.03.A03 Erosione Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. 02.05.03.A04 Intasamento Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc. 02.05.03.A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. 02.05.03.A06 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.03.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti laterali. • Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.03.I01 Pulizia Pagina 116 Manuale di Manutenzione Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Elemento Manutenibile: 02.05.04 Stazioni di sollevamento Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue Le stazioni di sollevamento (comunemente denominate stazioni di pompaggio) sono le apparecchiature utilizzate per convogliare le acque di scarico attraverso una tubazione di sollevamento per portarle in superficie. Le stazioni di pompaggio sono talora necessarie nelle connessioni di scarico e nei collettori di fognatura a gravità al fine di evitare profondità di posa eccessive o di drenare le zone sotto quota. Possono, inoltre, essere necessarie per troppopieni di collettori misti o recapiti intermedi per far confluire le acque di scarico negli impianti di trattamento o nei corpi ricettori. Le pompe per sollevare le acque di fognatura devono essere abbondantemente insensibili alle sostanze ingombranti presenti in sospensione nei liquami; al fine di scongiurare il pericolo di ostruzioni sono opportune sezioni di flusso attraverso le pompe il più semplice e larghe possibile. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.05.04.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Le pompe di sollevamento ed i relativi componenti devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo del sistema. Prestazioni: Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio. Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta delle stazioni di pompaggio può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 809. In particolare le valvole di intercettazione possono essere controllate immergendole nell’acqua applicando a monte una pressione d’aria di almeno 6 bar per alcuni secondi (non meno di 20) e verificando che non si determini alcuna perdita e che quindi non si verificano bolle d’aria nell’acqua di prova. 02.05.04.R02 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Il gruppo di pompaggio deve essere protetto da un morsetto di terra contro la formazione di cariche positive. Il morsetto di terra deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra. Prestazioni: L’alimentazione di energia elettrica al gruppo di pompaggio deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire l’isolamento della pompa dall’alimentazione elettrica stessa. Livello minimo della prestazione: L’apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell’ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendo conto delle disfunzioni prevedibili. Pagina 117 Manuale di Manutenzione 02.05.04.R03 Comodità d'uso e manovra Classe di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza Gli alberi rotanti dotati di linguette o altre protrusioni esposte in grado di provocare tagli o impigliamenti devono essere protetti o muniti di ripari. Prestazioni: Parti esposte in movimento possono costituire pericolo, quindi devono essere incorporati mezzi che ne riducano il rischio. Livello minimo della prestazione: Devono essere utilizzate barriere di protezione per la prevenzione del contatto con le parti in movimento, fermi di fine-corsa e ripari conformi alle norme UNI di settore. 02.05.04.R04 Stabilità morfologica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza La pompa o il gruppo di pompaggio devono rimanere stabili in tutte le fasi del trasporto, del montaggio e dello smontaggio nelle condizioni previste anche quando sono inclinati di un angolo di 10° in qualsiasi direzione rispetto alla loro posizione normale. Prestazioni: I dispositivi di supporto devono essere trattati come attrezzature particolari ed i dettagli relativi al loro impiego devono essere forniti nelle informazioni per l’uso o nelle istruzioni per l’uso. Livello minimo della prestazione: Quando la pompa è installata deve essere resa stabile mediante l’uso di bulloni di fissaggio a terra oppure mediante l’impiego di altri metodi di ancoraggio. I bulloni per il fissaggio a terra o gli altri metodi di ancoraggio devono essere sufficientemente resistenti da impedire il movimento fisico accidentale dell’apparecchio. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.05.04.A01 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.05.04.A02 Difetti delle griglie Rottura delle griglie per cui si verificano introduzioni di materiale di risulta. 02.05.04.A03 Difetti di funzionamento delle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. 02.05.04.A04 Erosione Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. 02.05.04.A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. 02.05.04.A06 Perdite di carico Perdite di carico di esercizio delle valvole dovute a cattivo funzionamento delle stesse. 02.05.04.A07 Perdite di olio Perdite d'olio dalle valvole che si manifestano con macchie di olio sul pavimento. Pagina 118 Manuale di Manutenzione 02.05.04.A08 Rumorosità Eccessivo livello del rumore prodotto dalle pompe di sollevamento durante il loro normale funzionamento. 02.05.04.A09 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.04.C01 Controllo generale delle pompe Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare lo stato di funzionalità della pompa accertando che non ci sia stazionamento di aria e che la pompa ruoti nel senso giusto. • Ditte specializzate: Specializzati vari. 02.05.04.C02 Controllo organi di tenuta Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo Verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non vi siano perdite eccessive e che il premitraccia non lasci passare l'acqua. • Ditte specializzate: Specializzati vari. 02.05.04.C03 Controllo prevalenza Cadenza: ogni 2 anni Tipologia: Misurazioni Effettuare un controllo della prevalenza applicando dei manometri sulla tubazione di mandata e su quella di aspirazione al fine di verificare la compatibilità dei valori registrati con quelli di collaudo. • Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.04.I01 Pulizia Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una pulizia delle stazioni di pompaggio mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. • Ditte specializzate: Specializzati vari. 02.05.04.I02 Revisione generale pompe Cadenza: ogni 12 mesi Effettuare una disincrostazione meccanica e se necessario anche chimica biodegradabile della pompa e del girante nonché una lubrificazione dei cuscinetti. Eseguire una verifica sulle guarnizioni ed eventualmente sostituirle. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Elemento Manutenibile: 02.05.05 Pagina 119 Manuale di Manutenzione Tubazioni Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo se presenti. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.05.05.R01 (Attitudine al) controllo della portata Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. Prestazioni: La portata deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto. Livello minimo della prestazione: La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate di pioggia fino a 15 min, è data dalla formula: Q=YxixA dove: - Q è la portata di punta, in litri al secondo; - Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale; - i è l’intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo per ettaro; - A è l’area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.05.05.A01 Accumulo di grasso Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti. 02.05.05.A02 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.05.05.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.05.05.A04 Erosione Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. 02.05.05.A05 Incrostazioni Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti. 02.05.05.A06 Odori sgradevoli Pagina 120 Manuale di Manutenzione Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. 02.05.05.A07 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema. 02.05.05.A08 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.05.C01 Controllo della manovrabilità valvole Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo Effettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino • Ditte specializzate: Idraulico. 02.05.05.C02 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.05.05.C03 Controllo tenuta Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.05.I01 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.05.06 Tubazioni in polietilene Unità Tecnologica: 02.05 Pagina 121 Manuale di Manutenzione Impianto di smaltimento acque reflue Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo, se presenti. Possono essere realizzate in polietilene. Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie alla sua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito l'aggiunta di nerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e dal calore. Per i tubi a pressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o attraverso saldatura a 200° C con termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti pressati con filettatura interna a denti di sega. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.05.06.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta e la pressione richiesti dall'impianto. Prestazioni: La prova deve essere effettuata su tubi in rotoli e su un tratto di tubo in opera comprendente almeno un giunto. Gli elementi su cui si verifica la tenuta devono essere portati sotto pressione interna per mezzo di acqua. Livello minimo della prestazione: Il valore della pressione da mantenere è di 0,05 MPa per il tipo 303, di 1,5 volte il valore normale della pressione per il tipo 312 e di 1,5 la pressione per i tipi P, Q e R, e deve essere raggiunto entro 30 s e mantenuto per circa 2 minuti. Al termine della prova non devono manifestarsi perdite, deformazioni o altri eventuali irregolarità. 02.05.06.R02 Regolarità delle finiture Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto Le tubazioni in polietilene devono essere realizzate con materiali privi di impurità. Prestazioni: Le superfici interne ed esterne dei tubi e dei raccordi devono essere lisce, pulite ed esenti da cavità, bolle, impurità, porosità e qualsiasi altro difetto superficiale. Le estremità dei tubi e dei raccordi devono essere tagliate nettamente, perpendicolarmente all'asse. Livello minimo della prestazione: Le misurazioni dei parametri caratteristici delle tubazioni devono essere effettuate con strumenti di precisione in grado di garantire una precisione di: - 5 mm per la misura della lunghezza; - 0,05 per la misura dei diametri; - 0,01 per la misura degli spessori. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.05.06.A01 Accumulo di grasso Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti. 02.05.06.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.05.06.A03 Erosione Pagina 122 Manuale di Manutenzione Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. 02.05.06.A04 Incrostazioni Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti. 02.05.06.A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. 02.05.06.A06 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema. 02.05.06.A07 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.06.C01 Controllo della manovrabilità valvole Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo Effettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.05.06.C02 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.05.06.C03 Controllo tenuta Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.06.I01 Pulizia Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi. • Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 123 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.05.07 Vasche di accumulo Unità Tecnologica: 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue Le vasche di accumulo hanno la funzione di ridurre le portate di punta per mezzo dell’accumulo temporaneo delle acque di scarico all’interno del sistema. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.05.07.R01 Assenza della emissione di odori sgradevoli Classe di Requisiti: Olfattivi Classe di Esigenza: Benessere Le vasche di accumulo devono essere realizzati in modo da non produrre o consentire la emissione di odori sgradevoli. Prestazioni: Le vasche di accumulo devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli e aggressioni chimiche rischiosi per la salute e la vita delle persone. Livello minimo della prestazione: L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752. La asetticità all’interno dei collettori di fognatura può provocare la formazione di idrogeno solforato (H2 S). L’idrogeno solforato (tossico e potenzialmente letale), in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcuni materiali dei condotti, degli impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazione di idrogeno solforato, dei quali è necessario tenere conto, sono: - temperatura; - domanda biochimica di ossigeno (BOD); - presenza di solfati; - tempo di permanenza dell’effluente nel sistema di collettori di fognatura; - velocità e condizioni di turbolenza; - pH; - ventilazione dei collettori di fognatura; - esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali. La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale applicando alcune formule. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.05.07.A01 Accumulo di grasso Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti. 02.05.07.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.05.07.A03 Incrostazioni Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti. Pagina 124 Manuale di Manutenzione 02.05.07.A04 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. 02.05.07.A05 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema. 02.05.07.A06 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’intasamento. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.07.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verificare che non ci siano ostruzione dei dispositivi di regolazione del flusso ed eventuali sedimenti di materiale di risulta. Verificare inoltre l'integrità delle pareti e l'assenza di corrosione e di degrado. • Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.05.07.I01 Pulizia Cadenza: quando occorre Effettuare lo svuotamento e la successiva pulizia delle vasche di accumulo mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. • Ditte specializzate: Specializzati vari. 02.05.07.I02 Ripristino rivestimenti Cadenza: quando occorre Effettuare il ripristino dei rivestimenti delle vasche di accumulo quando usurati. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 125 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 02.06 Impianto telefonico e citofonico Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di distribuire e regolare flussi informativi telefonici e citofonici. La centrale telefonica deve essere ubicata in modo da garantire la funzionalità del sistema ed essere installata in locale idoneo. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 02.06.R01 Isolamento elettrostatico Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono garantire un livello di isolamento da eventuali scariche elettrostatiche. Prestazioni: L'impianto deve essere realizzato con materiali e componenti tali da non provocare scariche elettrostatiche nel caso che persone, cariche elettrostaticamente, tocchino l'apparecchio. Livello minimo della prestazione: Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico si effettuano una serie di prove secondo quanto prescritto dalla normativa UNI. 02.06.R02 Resistenza a cali di tensione Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono resistere a riduzioni e a brevi interruzioni di tensione. Prestazioni: I materiali ed i componenti dell'impianto devono resistere a riduzioni di tensione e a brevi interruzioni di tensione. Livello minimo della prestazione: Per accertare la resistenza ai cali di tensione si effettuano delle prove secondo quanto previsto dalle norme. 02.06.R03 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi dell'impianto telefonico devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture che si dovessero verificare nelle condizioni di impiego. Prestazioni: La resistenza meccanica degli elementi dell'impianto telefonico viene verificata sottoponendo la superficie degli stessi a urti tali da simulare quelli prevedibili nelle condizioni di impiego. Livello minimo della prestazione: Per verificare la resistenza meccanica devono essere utilizzate il procedimento e l’apparecchiatura di prova descritti dalla normativa UNI di riferimento. Al termine della prova deve essere verificata visivamente l’assenza di danni meccanici, sia internamente che esternamente. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.06.01 Alimentatori ° 02.06.02 Pulsantiere ° 02.06.03 Punti di ripresa ottici Pagina 126 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.06.01 Alimentatori Unità Tecnologica: 02.06 Impianto telefonico e citofonico L'alimentatore è un elemento dell'impianto telefonico e citofonico per mezzo del quale i componenti ad esso collegati possono essere alimentati. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.06.01.R01 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità L'alimentatore ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. Prestazioni: I componenti dell'alimentatore devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamente corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro. Livello minimo della prestazione: E’ possibile controllare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti utilizzabili dagli utenti per le normali operazioni di comando, regolazione e controllo, verificando anche l’assenza di ostacoli che ne impediscano un’agevole manovra. 02.06.01.R02 Efficienza Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità L'alimentatore deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon funzionamento. Prestazioni: L'alimentatore deve essere in grado di dare energia a tutti gli apparecchi ad esso collegati in modo che non ci siano interferenze di segnali. Livello minimo della prestazione: Le prestazioni minime richieste all'alimentatore devono essere quelle indicate dal produttore. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.06.01.A01 Perdita di carica accumulatori Abbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria. 02.06.01.A02 Difetti di tenuta dei morsetti Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione. 02.06.01.A03 Difetti di regolazione Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico della centrale. Pagina 127 Manuale di Manutenzione 02.06.01.A04 Perdite di tensione Riduzione della tensione di alimentazione. 02.06.01.A05 Incrostazioni Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparati della centrale. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.06.01.C01 Controllo alimentazione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione strumentale Verificare gli alimentatori effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita. Verificare che gli accumulatori siano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamento elettrico. • Ditte specializzate: Telefonista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.06.01.I01 Sostituzione Cadenza: quando occorre Effettuare la sostituzione degli alimentatori quando danneggiati. • Ditte specializzate: Telefonista. Elemento Manutenibile: 02.06.02 Pulsantiere Unità Tecnologica: 02.06 Impianto telefonico e citofonico Le pulsantiere sono elementi dell'impianto citofonico per mezzo dei quali vengono attivati e successivamente trasmessi i flussi informativi tra un apparecchio ed un altro. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.06.02.R01 Efficienza Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi delle pulsantiere devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon funzionamento. Pagina 128 Manuale di Manutenzione Prestazioni: Gli elementi delle pulsantiere devono essere in grado di ricevere e trasmettere i segnali assicurando il buon funzionamento dell'impianto telefonico. Livello minimo della prestazione: Le prestazioni minime richieste agli apparecchi telefonici devono essere quelle indicate dal produttore. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.06.02.A01 Incrostazioni Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi. 02.06.02.A02 Difetti dei cavi Difetti di funzionamento dei cavi di connessione per cui si verificano malfunzionamenti. 02.06.02.A03 Difetti dei pulsanti Difetti di funzionamento dei pulsanti. 02.06.02.A04 Difetti di regolazione Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico. 02.06.02.A05 Difetti di tenuta dei morsetti Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.06.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Controllare la funzionalità degli apparecchi telefonici. • Ditte specializzate: Telefonista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.06.02.I01 Pulizia Cadenza: ogni 12 mesi Effettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi. • Ditte specializzate: Telefonista. 02.06.02.I02 Sostituzione pulsanti Cadenza: quando occorre Eseguire la sostituzione dei pulsanti con altri delle stesse tipologie quando deteriorati. • Ditte specializzate: Telefonista. Pagina 129 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.06.03 Punti di ripresa ottici Unità Tecnologica: 02.06 Impianto telefonico e citofonico I punti di ripresa ottici sono costituiti da una o più telecamere (a colori o in bianco e nero) che effettuano riprese per la videocitofonia. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.06.03.A01 Corrosione Fenomeni di corrosione che interessano gli ancoraggi della telecamera. 02.06.03.A02 Difetti di regolazione Difetti di regolazione del sistema di ripresa ottico (difetti di taratura, di messa a fuoco). 02.06.03.A03 Difetti di tenuta morsetti Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione. 02.06.03.A04 Incrostazioni Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi. 02.06.03.A05 Mancanza di protezione Difetti ai tettucci di protezione solare per cui si verificano malfunzionamenti. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.06.03.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Controllare la funzionalità degli apparecchi di ripresa ottici verificandone il corretto orientamento. Verificare il corretto serraggio delle connessioni e la funzionalità del sistema di protezione. • Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.06.03.I01 Pulizia Pagina 130 Manuale di Manutenzione Cadenza: quando occorre Effettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi utilizzando un panno morbido imbevuto di alcool. • Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 131 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 02.07 Impianto di ricezione segnali Gli impianti di ricezione segnali sono gli apparati che ricevono e distribuiscono i segnali televisivi e radiofonici ad un certo numero di abitazioni, all’interno di uno stesso edificio o in edifici adiacenti. Gli impianti centralizzati d’antenna sono anche conosciuti come sistemi MATV (Master Antenna Television) e SMATV (Satellite Master Antenna Television). I primi vengono usati per la distribuzione dei segnali terrestri, mentre nei secondi vengono distribuiti i segnali ricevuti da satellite, eventualmente combinati con i segnali terrestri. Essi rappresentano un mezzo per la condivisione delle risorse tra diversi utenti ai fini della fruizione dei servizi e possono contribuire alla valorizzazione dell’edificio e dei singoli appartamenti. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 02.07.R01 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica Classe di Esigenza: Controllabilità Gli elementi dell'impianto di ricezione segnali devono essere in grado di resistere a sollecitazioni che possono verificarsi durante il funzionamento dell'impianto. Prestazioni: Gli elementi dell'impianto devono garantire una determinata resistenza meccanica senza compromettere la stabilità dell'intero apparato. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla normativa. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.07.01 Alimentatori ° 02.07.02 Amplificatori di segnale ° 02.07.03 Antenne e parabole ° 02.07.04 Pali per antenne in acciaio Pagina 132 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.07.01 Alimentatori Unità Tecnologica: 02.07 Impianto di ricezione segnali L'alimentatore è un elemento dell'impianto per mezzo del quale i componenti ad esso collegati (armadi concentratori, pannello di permutazione, ecc.) possono essere alimentati. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.07.01.R01 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità L'alimentatore ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. Prestazioni: I componenti dell'alimentatore devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamente corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro. Livello minimo della prestazione: E’ possibile controllare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti utilizzabili dagli utenti per le normali operazioni di comando, regolazione e controllo, verificando anche l’assenza di ostacoli che ne impediscano un’agevole manovra. 02.07.01.R02 Efficienza Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità L'alimentatore deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon funzionamento. Prestazioni: L'alimentatore deve essere in grado di dare energia a tutti gli apparecchi ad esso collegati in modo che non ci siano interferenze di segnali. Livello minimo della prestazione: Le prestazioni minime richieste all'alimentatore devono essere quelle indicate dal produttore. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.07.01.A01 Difetti di regolazione Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico del sistema. 02.07.01.A02 Difetti di tenuta dei morsetti Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione. 02.07.01.A03 Incrostazioni Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparati del sistema. Pagina 133 Manuale di Manutenzione 02.07.01.A04 Perdita di carica accumulatori Abbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria. 02.07.01.A05 Perdite di tensione Riduzione della tensione di alimentazione. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.07.01.C01 Controllo alimentazione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione strumentale Verificare gli alimentatori effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita. Verificare che gli accumulatori siano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamento elettrico. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.07.01.I01 Pulizia generale Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia generale delle varie connessioni utilizzando aspiratore. • Ditte specializzate: Elettricista impiantista, Antennista. 02.07.01.I02 Sostituzione Cadenza: quando occorre Effettuare la sostituzione degli alimentatori quando danneggiati. • Ditte specializzate: Elettricista impiantista, Antennista. Elemento Manutenibile: 02.07.02 Amplificatori di segnale Unità Tecnologica: 02.07 Impianto di ricezione segnali Gli amplificatori sono i dispositivi per mezzo dei quali il segnale captato dalla parabola e/o dall'antenna viene diffuso con la giusta potenza ai vari elementi terminali dell'impianto. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) Pagina 134 Manuale di Manutenzione 02.07.02.R01 Isolamento elettrico Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali ed i componenti degli amplificatori devono garantire un livello di protezione contro i contatti diretti ed indiretti. Prestazioni: Gli amplificatori devono essere costruiti con caratteristiche di sicurezza onde consentire la separazione fra i circuiti a bassissima tensione in corrente continua e circuiti a bassa tensione in corrente alternata e per la corretta messa a terra delle parti metalliche. Livello minimo della prestazione: Per accertare la capacità di isolamento elettrico si effettuano una serie di prove secondo le modalità riportate nella norma affinché non si verifichi nessun surriscaldamento. Inoltre deve essere verificato che le prestazioni e la tensione in uscita siano all’interno delle specifiche. Tutte le uscite devono essere protette al fine di assicurare che in caso di corto circuito esterno non vi sia alcun danno dovuto ad un surriscaldamento. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.07.02.A01 Anomalie display Difetti di funzionamento del display di segnalazione. 02.07.02.A02 Difetti di tenuta morsetti Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione. 02.07.02.A03 Incrostazioni Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi. 02.07.02.A04 Perdita dell'alimentazione Perdita della sorgente di alimentazione (principale o di riserva). 02.07.02.A05 Perdite di tensione Riduzione della tensione della batteria ad un valore inferiore a 0,9 volte la tensione nominale della batteria. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.07.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla apparecchiatura di amplificazione. Verificare la funzionalità delle spie luminose del pannello e dei fusibili di protezione. • Ditte specializzate: Specializzati vari. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.07.02.I01 Registrazione connessioni Cadenza: ogni 12 mesi Pagina 135 Manuale di Manutenzione Registrare e regolare tutti i morsetti delle connessioni e/o dei fissaggi • Ditte specializzate: Specializzati vari. Elemento Manutenibile: 02.07.03 Antenne e parabole Unità Tecnologica: 02.07 Impianto di ricezione segnali Le antenne e le parabole sono gli apparecchi di ricezione segnali. Possono essere realizzati in leghe di alluminio questa deve resistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore ANOMALIE RISCONTRABILI 02.07.03.A01 Anomalie cavi Difetti di serraggio e/o di tenuta dei cavi nei rispettivi morsetti. 02.07.03.A02 Anomalie fuoco parabola Difetti di funzionamenti del fuoco della parabola. 02.07.03.A03 Corrosione Fenomeni di corrosione degli elementi metallici. 02.07.03.A04 Disallineamento Disallineamento della parabole e/o dell'antenna rispetto alla verticale. 02.07.03.A05 Difetti di serraggio Difetti di posa in opera del corpo ricezione segnali rispetto all'ancoraggio. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.07.03.C01 Controllo generale Cadenza: ogni anno Tipologia: Ispezione a vista Eseguire la verifica del corretto posizionamento della parabole e/o dell'antenna. Verificare che il fuoco della parabola sia funzionante. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 136 Manuale di Manutenzione 02.07.03.I01 Registrazione Cadenza: quando occorre Eseguire la registrazione della parabole e/o dell'antenna ed il serraggio dei cavi in seguito ad eventi eccezionali. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. Elemento Manutenibile: 02.07.04 Pali per antenne in acciaio Unità Tecnologica: 02.07 Impianto di ricezione segnali I pali sostengono uno o più apparecchi di ricezione segnali e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all'invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L'acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25 o migliore. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.07.04.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica Classe di Esigenza: Controllabilità I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettere il buon funzionamento dell'intero apparato. Prestazioni: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pali in acciaio devono garantire un'adeguata protezione contro la corrosione. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i valori minimi indicati dalla norma UNI EN 40. 02.07.04.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti. Prestazioni: Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal peso proprio che dall'azione della spinta del vento. Livello minimo della prestazione: Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN 40-3-1. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.07.04.A01 Anomalie del rivestimento Pagina 137 Manuale di Manutenzione Difetti di tenuta del rivestimento o della zincatura. 02.07.04.A02 Corrosione Possibili corrosione dei pali realizzati in acciaio, in ferro o in leghe metalliche dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione superficiale. 02.07.04.A03 Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo di ricezione segnali. 02.07.04.A04 Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.07.04.C01 Controllo corpi di ricezione segnali Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verificare l'efficienza dei corpi di ricezione dei segnali e degli eventuali accessori. Verificare il corretto orientamento delle antenne e/o delle parabole. • Ditte specializzate: Elettricista, Antennista. 02.07.04.C02 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. • Ditte specializzate: Elettricista, Antennista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.07.04.I01 Registrazione Cadenza: quando occorre Eseguire la registrazione del riflettore e/o dell'antenna. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.07.04.I02 Sostituzione dei pali Cadenza: quando occorre Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.07.04.I03 Verniciatura Cadenza: quando occorre Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre. • Ditte specializzate: Pittore. Pagina 138 Manuale di Manutenzione Pagina 139 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Un impianto solare termico (attraverso il collettore solare che è l'elemento fondamentale di tutto il sistema) trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un impianto fotovoltaico che trasforma la luce del sole in corrente elettrica. Si distinguono due tipi di impianti solare termici: a circolazione forzata e a circolazione naturale. Un impianto a circolazione forzata è formato da un collettore solare connesso, attraverso un circuito, con un serbatoio generalmente localizzato nell’edificio. All’interno del circuito solare si trova acqua o un fluido termovettore antigelo. Un regolatore differenziale di temperatura (quando la temperatura all’interno del collettore è superiore alla temperatura di riferimento impostata nel serbatoio di accumulo) attiva la pompa di circolazione del circuito solare. Il calore viene quindi trasportato al serbatoio di accumulo e ceduto all’acqua sanitaria mediante uno scambiatore di calore. In estate l’impianto solare copre tutto il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell’acqua sanitaria mentre in inverno e nei giorni con scarsa insolazione serve il preriscaldamento dell’acqua (che può essere ottenuto da uno scambiatore di calore legato a una caldaia). Il riscaldamento ausiliario viene comandato da un termostato quando nel serbatoio la temperatura dell’acqua nella parte a pronta disposizione scende al di sotto della temperatura nominale desiderata. Negli impianti a circolazione naturale la circolazione tra collettore e serbatoio di accumulo viene determinata dal principio di gravità, senza fare ricorso ad energia addizionale. Infatti in questo tipo di impianto solare il fluido termovettore si riscalda all’interno del collettore; il fluido caldo (all’interno del collettore) essendo più leggero del fluido freddo (all’interno del serbatoio) genera una differenza di densità attivando una circolazione naturale. In queste condizioni il fluido riscaldato cede il suo calore all’acqua contenuta nel serbatoio e ricade nel punto più basso del circuito del collettore. Per questo motivo, negli impianti a circolazione naturale, il serbatoio si deve trovare quindi in un punto più alto del collettore. Negli impianti a un solo circuito l’acqua sanitaria viene fatta circolare direttamente all’interno del collettore. Negli impianti a doppio circuito il fluido termovettore nel circuito del collettore e l’acqua sanitaria sono divisi da uno scambiatore di calore. Il riscaldamento ausiliario può essere ottenuto con una resistenza elettrica inserita nel serbatoio oppure con una caldaia istantanea a valle del serbatoio. Si consiglia inoltre di dotare l’impianto di una valvola di non ritorno, una valvola di intercettazione, un filtro per le impurità (il miscelatore dell’acqua sanitaria è molto sensibile) e un rubinetto di scarico. Per evitare la circolazione naturale si inserisce un’altra valvola di non ritorno nella linea di mandata dell’acqua fredda del miscelatore per l’acqua sanitaria. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.08.01 Accumulo acqua calda ° 02.08.02 Caldaia istantanea a gas ° 02.08.03 Collettore solare ° 02.08.04 Copertura assorbitore ° 02.08.05 Filtro per impurità ° 02.08.06 Fluido termovettore ° 02.08.07 Gruppo di circolazione ° 02.08.08 Miscelatore ° 02.08.09 Pompa di circolazione ° 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura ° 02.08.11 Rubinetto di scarico ° 02.08.12 Sfiato ° 02.08.13 Telaio ° 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile ° 02.08.15 Tubi in rame ° 02.08.16 Valvola di intercettazione ° 02.08.17 Valvola di ritegno Pagina 140 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.08.01 Accumulo acqua calda Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il serbatoio di accumulo dell'impianto solare termico ha la funzione di equilibrare la differenza temporale tra la presenza dell’irraggiamento e l’utilizzo dell’acqua calda; infatti con un notevole volume il serbatoio permette di superare periodi anche lunghi di brutto tempo pur causando anche maggiori dispersioni di calore. Il volume del serbatoio corrisponderà a circa 50 - 70 l / mq di superficie di collettore piano. Negli impianti con riscaldamento ausiliare integrato nel serbatoio (per esempio un secondo scambiatore di calore oppure una serpentina elettrica) il volume in temperatura (la parte di serbatoio che viene mantenuta sempre alla temperatura desiderata per l’acqua calda) viene sempre calcolato secondo il fabbisogno giornaliero di acqua calda che si aggira sui 20 l/persona. Quando si effettua il dimensionamento di grandi impianti, bisogna calcolare il volume da tenere in temperatura (spesso si tratta di un secondo serbatoio più piccolo) tenendo conto anche della potenza della caldaia. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.01.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti i serbatoi devono essere in grado di evitare fughe dei fluidi di alimentazione in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo. Prestazioni: I materiali e componenti devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi in modo da assicurarne la durata e la funzionalità nel tempo. Tali prestazioni devono essere garantite in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime di esercizio. Livello minimo della prestazione: I serbatoi sono sottoposti alla prova di tenuta. Si sottopone l’intera rete idrica, per un tempo non inferiore alle 4 ore, all’azione di una pressione di 1,5 volte quella massima di esercizio, con un minimo di 600 kPa. La prova si ritiene superata positivamente se la pressione della rete è rimasta invariata, con una tolleranza di 30 kPa (controllata mediante un manometro registratore) e non si sono verificate rotture, deformazioni o altri deterioramenti in genere (trafilamenti d’acqua, trasudi, ecc.). 02.08.01.R02 (Attitudine al) controllo della temperatura Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica Classe di Esigenza: Controllabilità I serbatoi di accumulo a servizio dell'impianto solare termico devono essere realizzati in modo da contenere le dispersioni di calore. Prestazioni: Per consentire il normale funzionamento dell'impianto i serbatoi a servizio dell'impianto solare devono essere opportunamente coibentati. Livello minimo della prestazione: Per garantire le temperature richieste dall'impianto lo spessore della coibentazione dei serbatoi deve essere opportunamente dimensionato ed essere stretto tutto intorno alle pareti esterne del serbatoio. ANOMALIE RISCONTRABILI Pagina 141 Manuale di Manutenzione 02.08.01.A01 Abbassamento temperature Livelli bassi della temperatura del fluido dei serbatoio dovuti a mancanza di coibentazione. 02.08.01.A02 Anomalie anodo al magnesio Difetti di funzionamento dell'anodo al magnesio dovuti ad ossidazione dello stesso. 02.08.01.A03 Anomalie spie di segnalazione Difetti di funzionamento della spia di segnalazione dell'anodo anticorrosione. 02.08.01.A04 Difetti del galleggiante Difetti di funzionamento del galleggiante. 02.08.01.A05 Difetti di regolazione Cattivo funzionamento del sistema di taratura e controllo. 02.08.01.A06 Difetti della serpentina Difetti di funzionamento della serpentina di riscaldamento. 02.08.01.A07 Perdita di carico Perdite del liquido per cattivo funzionamento del livellostato e del pressostato delle pompe. 02.08.01.A08 Perdita coibentazione Perdita e/o mancanza della coibentazione esterna del serbatoio per cui si possono avere perdite di calore. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.01.C01 Controllo anodo anticorrosione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Verifica del corretto funzionamento dell'anodo anticorrosione. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.01.C02 Controllo coibentazione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità della coibentazione del serbatoio. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.01.C03 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare lo stato generale e l'integrità dei serbatoi e provvedere alla eliminazione di eventuali perdite ripristinando le guarnizioni del passo d'uomo. • Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 142 Manuale di Manutenzione 02.08.01.C04 Controllo gruppo di riempimento Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e verificare che il tubo di troppo pieno sia libero da ostruzioni. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.01.I01 Ripristino coibentazione Cadenza: quando occorre Eseguire il ripristino della coibentazione per evitare perdite di calore. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.01.I02 Sostituzione anodo Cadenza: ogni 5 anni Sostituire l'anodo al magnesio ed effettuare un lavaggio a pressione del serbatoio di accumulo. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.02 Caldaia istantanea a gas Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico La caldaia istantanea a gas ha la funzione di riscaldare l'acqua sanitaria presente all’interno dell’accumulo quando la temperatura di quest'ultima è inferiore alla temperatura nominale desiderata. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.02.A01 Anomalie della cappa dei fumi Difetti di funzionamento della cappa dei fumi per cui si verificano ritorni di fumi all'interno del locale dove è installato lo scaldacqua. 02.08.02.A02 Anomalie del fusibile termico Difetti di funzionamento del fusibile termico. 02.08.02.A03 Anomalie del magnete Difetti di funzionamento del magnete che regola il dispositivo del bruciatore pilota. Pagina 143 Manuale di Manutenzione 02.08.02.A04 Anomalie del piezoelettrico Difetti di funzionamento dell'interruttore piezoelettrico. 02.08.02.A05 Difetti ai termostati ed alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole e dei termostati dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento. 02.08.02.A06 Difetti dei filtri Difetti di tenuta dei filtri del gas o del filtro della pompa. 02.08.02.A07 Difetti della coibentazione Difetti di tenuta della coibentazione per cui non si ha il raggiungimento della temperatura richiesta. 02.08.02.A08 Difetti di regolazione Difetti di regolazione dei dispositivi di controllo e taratura. 02.08.02.A09 Difetti di tenuta Fughe di gas dovute a difetti di tenuta delle tubazioni o a cattivo serraggio delle stesse. 02.08.02.A10 Rumorosità Eccessivo rumore prodotto e non rivelato dal dispositivo di abbattimento dei suoni. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo Verificare la funzionalità delle elettropompe controllando che la combustione avvenga senza difficoltà e senza perdite di combustibile. Verificare inoltre che le elettrovalvole, in caso di blocco, non consentano il passaggio di combustibile. • Ditte specializzate: Termoidraulico. 02.08.02.C02 Controllo pompa del bruciatore Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione strumentale Controllo della pompa verificando la pressione di alimentazione e quella di aspirazione del combustibile a bruciatore funzionante. • Ditte specializzate: Termoidraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.02.I01 Ingrassaggio valvole Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire un ingrassaggio della valvola di alimentazione del gas. • Ditte specializzate: Termoidraulico. Pagina 144 Manuale di Manutenzione 02.08.02.I02 Pulizia Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire la pulizia del bruciatore, del tubo e dell'iniettore della fiamma pilota. Eseguire la pulizia della termocoppia, delle alette del corpo scaldante e delle alette antiriflusso. • Ditte specializzate: Termoidraulico. 02.08.02.I03 Taratura Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una registrazione dei valori della portata del gas. • Ditte specializzate: Termoidraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.03 Collettore solare Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Un collettore solare trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un pannello fotovoltaico, che trasforma la luce del sole in corrente elettrica. L’elemento principale è l’assorbitore che assorbe la radiazione solare incidente a onde corte e la trasforma in calore (trasformazione fototermica). Generalmente è costituito da un metallo con buona capacità di condurre il calore (per esempio il rame) anche se al giorno d'oggi nella maggior parte dei collettori piani o a tubi sottovuoto vengono impiegati assorbitori dotati di un cosiddetto strato selettivo. Tale fattore è fondamentale poichè consente agli assorbitori di avere un alto grado di assorbimento (a > 0,95) nel range delle lunghezza d’onda della radiazione solare e contemporaneamente di irradiare poca energia, grazie a un basso fattore di emissività (e < 0,1) nell'ambito delle lunghezze d’onda della radiazione termica. Gli strati selettivi possono essere ottenuti con procedimento galvanico (cromo, alluminio con pigmentazione al nickel) oppure applicati sotto vuoto (per esempio Tinox o Cermet). Un buon contatto termico tra l’assorbitore e un fluido termovettore in circolazione (per esempio acqua, glicole oppure aria) permette la cessione del calore al fluido termovettore e di conseguenza il trasporto fuori dal collettore del calore pronto per essere usato. Nei collettori a tubi sottovuoto ogni striscia di assorbitore è inserita in un tubo di vetro in cui è stato creato il vuoto. Questo comporta un’ottima coibentazione che rende possibile il raggiungimento di temperature di lavoro anche nel campo del calore per processi industriali. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I collettori solari solari devono assicurare una portata dei fluidi termovettori non inferiore a quella di progetto. Prestazioni: I collettori solari devono essere realizzati con materiali e componenti in grado di garantire la quantità d'acqua prevista dal progetto in modo da garantire la funzionalità dell'intero impianto in qualunque condizione di esercizio. Livello minimo della prestazione: Il controllo della portata viene verificato mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 12975. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. Il resoconto di prova deve indicare: Pagina 145 Manuale di Manutenzione - la temperatura dell'acqua in ingresso; - le portate e le perdite di carico riscontrate in ogni misura. 02.08.03.R02 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali ed i componenti dei collettori solari devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche. Prestazioni: I materiali ed i componenti dei collettori solari devono essere in grado di mantenere le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche dovute a temperature estreme massime o minime e a sbalzi di temperatura realizzati in tempi brevi. Livello minimo della prestazione: La capacità di resistenza alla temperatura e a sbalzi repentini della stessa dei collettori solari viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 12975. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. Devono essere indicati i risultati della prova che devono contenere: - la temperatura dell'assorbitore; - la temperatura ambiente; - l'irraggiamento; - la media dell'irraggiamento nell'ora precedente la prova; - la eventuale presenza di acqua all'interno del collettore. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.03.A01 Depositi superficiali Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei (microrganismi, residui organici, polvere, ecc.) sulla copertura dei collettori che inficia il rendimento degli stessi. 02.08.03.A02 Difetti di coibentazione Difetti e/o mancanza di idonea coibentazione dell'assorbitore per cui si verificano dispersioni del calore assorbito. 02.08.03.A03 Difetti di fissaggio Difetti di tenuta degli elementi di fissaggio e di tenuta dei pannelli solari sulle relative strutture di sostegno. 02.08.03.A04 Difetti di tenuta Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido captatore dell'energia solare dagli elementi del pannello. 02.08.03.A05 Incrostazioni Formazione di muschi e licheni sulla superficie dei pannelli solari che sono causa di cali di rendimento. 02.08.03.A06 Infiltrazioni Penetrazione continua di acqua che può venire in contatto con parti del pannello non previste per essere bagnate. 02.08.03.A07 Perdita del sotto vuoto Rotture degli elementi superficiali dei collettori per cui si verifica la perdita del sotto vuoto e l'efficienza del rendimento. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 146 Manuale di Manutenzione 02.08.03.C01 Controllo fissaggi Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio dei collettori solari. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.03.C02 Controllo generale pannelli Cadenza: quando occorre Tipologia: Ispezione a vista Verificare lo stato dei pannelli in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.03.C03 Controllo valvole Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare i sistemi di sicurezza, il funzionamento delle valvole di scarico e della pompa. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.03.I01 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna dei collettori. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.03.I02 Ripristino coibentazione Cadenza: quando occorre Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante. • Ditte specializzate: Termoidraulico. 02.08.03.I03 Sostituzione fluido Cadenza: ogni 2 anni Sostituzione del fluido captatore dell'energia solare. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.03.I04 Spurgo pannelli Cadenza: quando occorre In caso di temperature troppo rigide è consigliabile effettuare lo spurgo del fluido dei pannelli per evitare congelamenti e conseguente rottura dei pannelli stessi. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.04 Pagina 147 Manuale di Manutenzione Copertura assorbitore Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Per ridurre le dispersioni termiche e per migliorare il rendimento del collettore, l’assorbitore viene provvisto di una copertura trasparente frontale mentre lateralmente e sul retro viene coibentato. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.04.A01 Depositi superficiali Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei (microrganismi, residui organici, polvere, ecc.) sulla copertura dei collettori che inficia il rendimento degli stessi. 02.08.04.A02 Difetti di ancoraggio Difetti di ancoraggio della copertura degli assorbitori. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.04.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare l'integrità della copertura e che non ci siano depositi superficiali. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.04.I01 Pulizia copertura assorbitore Cadenza: ogni 6 mesi Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna dei collettori. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.05 Filtro per impurità Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Pagina 148 Manuale di Manutenzione Il filtro viene generalmente montato per impedire che le impurità possano danneggiare apparecchiature montate a valle quali valvole di regolazione, valvole di chiusura. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.05.A01 Deposito impurità Accumulo di impurità all'interno del filtro per cui si verificano malfunzionamenti. 02.08.05.A02 Difetti della cerniera Difetti di funzionamento della cerniera che provoca malfunzionamenti alla valvola. 02.08.05.A03 Difetti di tenuta Difetti di tenuta delle guarnizioni che provocano perdite di fluido. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.05.C01 Controllo generale Cadenza: ogni anno Tipologia: Ispezione a vista Verificare che il passaggio del fluido avvenga liberamente. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.05.I01 Pulizia cestello Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire la pulizia del cestello del filtro per eliminare le impurità accumulatesi. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.06 Fluido termovettore Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Dove non vi è pericolo di gelo si utilizza l’acqua come liquido termovettore all’interno del circuito solare. In questo caso per evitare corrosioni bisogna aggiungere gli inibitori indicati dal produttore. Nelle zone a rischio di gelo si usa invece una miscela di acqua e di propilenglicolo atossico. Pagina 149 Manuale di Manutenzione ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.06.A01 Eccessiva acidità Eccesivo livello dell'acidità del glicole che possono causare malfunzionamenti. 02.08.06.A02 Mancanza di antigelo Mancanza del liquido antigelo che può causare malfunzionamenti. 02.08.06.A03 Mancanza fluido Mancanza del fluido termovettore. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.06.C01 Controllo densità Cadenza: ogni 2 anni Tipologia: Ispezione strumentale Verificare i valori della pressione del circuito nei primi due anni di vita dell'impianto. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.06.C02 Controllo valori antigelo Cadenza: ogni 2 anni Tipologia: Ispezione a vista Controllare la concentrazione dell’antigelo. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.06.C03 Controllo valori pH Cadenza: ogni 2 anni Tipologia: Ispezione strumentale Controllare il valore pH della miscela di acqua e glicolo. Se scende sotto al 6,6 il fluido diventa corrosivo e deve essere sostituito. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.06.I01 Sostituzione fluido Cadenza: ogni 2 anni Sostituire il fluido termovettore quando i valori di PH diventano troppo bassi (< 6.6); intorno a questo valore il fluido diventa corrosivo. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.07 Pagina 150 Manuale di Manutenzione Gruppo di circolazione Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il gruppo di circolazione per sistemi termici solari è il dispositivo che regola e controlla la circolazione del fluido termovettore ed è costituito da: - circolatore solare resistente al glicole propilenico ed alle alte temperature; - valvole di non ritorno; - misuratore/regolatore di portata; - rubinetti di carico e scarico; - valvole a sfera con termometri integrati; - valvola di sicurezza con manometro ed attacco per vaso di espansione. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.07.A01 Anomalie circolatore Difetti di funzionamento del circolatore. 02.08.07.A02 Anomalie misuratore di portata Difetti di funzionamento del misuratore di portata. 02.08.07.A03 Anomalie regolatore di portata Difetti di funzionamento del regolatore di portata. 02.08.07.A04 Anomalie rubinetti Difetti di funzionamento dei rubinetti di carico e scarico dell'impianto. 02.08.07.A05 Anomalie valvole di non ritorno Difetti di funzionamento delle valvole di non ritorno. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.07.C01 Verifica generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Aggiornamento Verificare il corretto funzionamento del circolatore, delle valvole di non ritorno, del misuratore/regolatore di portata, dei rubinetti di carico e scarico. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.07.I01 Ripristini Pagina 151 Manuale di Manutenzione Cadenza: quando occorre Eseguire il ripristino dei valori di funzionamento dell'impianto. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.07.I02 Sostituzione rubinetti Cadenza: quando occorre Eseguire la sostituzione dei rubinetti di carico e scarico quando non più funzionanti. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.08 Miscelatore Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il miscelatore dell'impianto solare termico ha la funzione di miscelare acqua fredda quando l’acqua dell'impianto può raggiungere una temperatura superiore ai 65 °C; il miscelatore va posizionato a valle del serbatoio. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.08.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I miscelatori meccanici devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi. Prestazioni: La portata dei miscelatori meccanici viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 1286 che prevede di manovrare il dispositivo di regolazione della temperatura alla pressione di 0,01 +/- 0,0005 MPa, con il dispositivo di regolazione della portata completamente aperto. Al termine della prova misurare, per differenti temperature, le portate Qm dell'acqua miscelata (Qm = Qc + Qh) alle seguenti posizioni: posizione acqua completamente fredda; 34 °C; 38 °C; 42 °C; posizione acqua completamente calda. Dove: - Qm = quantità acqua miscelata; - Qc = quantità acqua fredda; - Qh = quantità acqua calda. Livello minimo della prestazione: Tutte le letture delle portate a 0,01 MPa (0,1 bar) devono essere comprese nel campo appropriato del prospetto 12 della norma UNI EN 1286. 02.08.08.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi del miscelatore (otturatore, se previsto, deviatore a comando manuale o automatico) devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi per garantire la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: Per verificare la tenuta dei miscelatori collegare le due entrate dell'acqua del circuito di prova al miscelatore. Con la bocca di uscita aperta e il dispositivo di chiusura chiuso, applicare al miscelatore una pressione idraulica di 1,6 +/- 0,05 MPa (16 +/- 0,5 bar) per 60 Pagina 152 Manuale di Manutenzione +/- 5 s, su tutta la gamma di manovra del dispositivo di regolazione della temperatura. Livello minimo della prestazione: Durante la prova non si devono produrre né perdite né trasudazioni attraverso le pareti né si devono produrre perdite dall'otturatore. 02.08.08.R03 Stabilità chimico reattiva Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali costituenti i miscelatori non devono subire alcuna alterazione che potrebbe compromettere il funzionamento del miscelatore meccanico. Prestazioni: Tutti i materiali che vanno a contatto con l'acqua destinata al consumo umano non devono originare pericolo per la salute fino ad una temperatura di 90°C. Detti materiali non devono generare alterazioni dell'acqua destinata al consumo umano per quanto riguarda la qualità alimentare, l'aspetto, l'odore o il sapore. Livello minimo della prestazione: Le superfici apparenti cromate e i rivestimenti Ni-Cr devono rispondere ai requisiti della UNI EN 248. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.08.A01 Corrosione Corrosione della cartuccia che contiene le parti mobili del miscelatore. 02.08.08.A02 Difetti agli attacchi Difetti degli attacchi dovuti a perdita della filettatura che provocano perdite di fluido. 02.08.08.A03 Difetti alle guarnizioni Difetti di funzionamento delle guarnizioni. 02.08.08.A04 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. 02.08.08.A05 Perdite Difetti di tenuta per cui si verificano perdite di acqua. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.08.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Effettuare un controllo della funzionalità del miscelatore eseguendo una serie di aperture e chiusure. Verificare l'integrità dei dischi metallici di dilatazione. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 153 Manuale di Manutenzione 02.08.08.I01 Pulizia Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire la pulizia della cartuccia termostatica controllando l'integrità dei dischi metallici di dilatazione. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.08.I02 Sostituzione Cadenza: quando occorre Sostituire i miscelatori quando usurati e non più rispondenti alla normativa di settore. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.09 Pompa di circolazione Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico La pompa di circolazione del circuito solare (nel caso di impianti con collettore e accumulo separati) è attivata da un regolatore differenziale di temperatura; quest'ultimo si attiva quando la temperatura all’interno del collettore è superiore alla temperatura di riferimento impostata nel serbatoio di accumulo. La pompa di circolazione del circuito solare deve essere opportunamente dimensionata; infatti se la potenza della pompa è troppo bassa si possono generare grandi escursioni termiche all’interno del circuito del collettore con conseguente rendimento troppo basso del collettore. Nel caso invece che la pompa sia troppo potente si genera un consumo energetico inutilmente grande. Nei piccoli impianti (fino a 12 m2 di superficie dei collettori e fino a 50 metri di tubature) si utilizzano piccole pompe da riscaldamento a tre posizioni. Negli impianti più grandi è inevitabile procedere al calcolo della perdita di pressione e quindi alla scelta di una pompa adeguata tenendo conto dei valori di perdita di pressione per le tubature e per tutte le componenti (collettori, fluido termovettore, raccordi, valvola di non ritorno, valvole ecc.). REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.09.R01 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso Classe di Esigenza: Sicurezza I componenti delle pompe centrifughe devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto, secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8. Prestazioni: L’alimentazione di energia elettrica al gruppo di pompaggio deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire l’isolamento della pompa dall’alimentazione elettrica stessa. Livello minimo della prestazione: L’apparecchiatura elettrica di un gruppo di pompaggio deve soddisfare i requisiti generali indicati dalla norma. 02.08.09.R02 (Attitudine al) controllo dei rischi Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso Classe di Esigenza: Sicurezza Pagina 154 Manuale di Manutenzione Le pompe ed i relativi accessori devono essere dotati di dispositivi di protezione per evitare danni alle persone. Prestazioni: Gli alberi rotanti dotati di linguette o altri elementi in grado di provocare tagli o impigliamenti devono essere protetti o muniti di ripari. I giunti o i bracci trasversali di trasmissione rotanti o alternativi devono essere dotati di ripari o recinzioni permanenti. Livello minimo della prestazione: I mezzi di protezione devono essere, a seconda del tipo, conformi alle norme UNI di settore. 02.08.09.R03 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere La pompa con tutti gli accessori completamente montati non deve emettere un livello di rumore superiore a quello consentito dalla norma. Prestazioni: L’emissione di rumore da parte dell’apparecchio deve essere verificata effettuando misure sull’apparecchio in questione oppure su apparecchi simili che operano in condizioni similari. Le emissioni di rumore devono essere riferite al gruppo completamente montato con tutti gli apparecchi ausiliari, i ripari e qualsiasi elemento di contenimento del rumore. Livello minimo della prestazione: Le misurazioni del rumore devono essere effettuate in conformità al UNI EN ISO 20361. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.09.A01 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 02.08.09.A02 Difetti di funzionamento delle valvole Difetti di funzionamento delle pompe dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. 02.08.09.A03 Perdite di carico Perdite di carico di esercizio delle pompe dovute a cattivo funzionamento delle stesse. 02.08.09.A04 Perdite di olio Perdite d'olio dalle pompe che si manifestano con macchie di olio sul pavimento. 02.08.09.A05 Rumorosità Eccessivo livello del rumore prodotto dalle pompe durante il loro normale funzionamento. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.09.C01 Controllo generale delle pompe Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Aggiornamento Verificare lo stato di funzionalità della pompa accertando che non ci sia stazionamento di aria e che la pompa ruoti nel senso giusto. Verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non vi siano perdite eccessive e che il premitraccia non lasci passare l'acqua. Verificare inoltre il livello del rumore prodotto. • Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 155 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.09.I01 Pulizia Cadenza: ogni anno Eseguire una pulizia dei filtri mediante asportazione dei materiali di deposito e lavaggio con acqua a pressione. • Ditte specializzate: Specializzati vari. 02.08.09.I02 Revisione generale pompe Cadenza: ogni anno Effettuare una disincrostazione meccanica (utilizzando prodotti specifici) della pompa e del girante nonché una lubrificazione dei cuscinetti. Eseguire una verifica sulle guarnizioni ed eventualmente sostituirle. • Ditte specializzate: Specializzati vari. 02.08.09.I03 Revisione pompe Cadenza: ogni 4 anni Eseguire lo smontaggio delle pompe per eseguire una revisione; dopo la revisione rimontare le pompe. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.09.I04 Sostituzione pompe Cadenza: ogni 20 anni Effettuare la sostituzione delle pompe con altre dalle caratteristiche simili. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il regolatore acquisisce i segnali di temperatura provenienti dalle sonde posizionate all’uscita dal pannello e nel bollitore. Il regolatore calcola la differenza tra le due temperature e, per confronto con il valore di set impostato, comanda la pompa di circolazione del circuito primario solare. Il regolatore, di piccole dimensioni, è semplice da programmare ed è utilizzabile in ogni tipologia di impianto solare, può essere montato su tubazioni o serbatoi. Il regolatore è costituito da una custodia plastica all'interno della quale è montato un bulbo d'immersione alla cui estremità è racchiuso l'elemento sensibile; nella custodia sono altresì montati tutti i componenti elettronici e gli elementi di comando. Sul frontale è posizionato il setpoint a slitta ed un LED che indica lo stato di funzionamento. Il regolatore commuta il contatto d’uscita quando supera il setpoint differenziale di temperatura impostato. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.10.R01 (Attitudine al) Controllo delle temperature Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica Pagina 156 Manuale di Manutenzione Classe di Esigenza: Controllabilità I regolatori differenziali devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali sbalzi della temperatura. Prestazioni: I regolatori differenziali devono garantire un funzionamento anche in condizioni di temperature elevate senza per questo compromettere il funzionamento dell'intero impianto. Livello minimo della prestazione: I regolatori differenziali devono assicurare un funzionamento per temperature variabili tra 0 e +50 °C. 02.08.10.R02 (Attitudine al) Controllo dell'umidità Classe di Requisiti: Di funzionamento Classe di Esigenza: Gestione I regolatori differenziali devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali sbalzi della umidità relativa. Prestazioni: I regolatori differenziali devono garantire un funzionamento anche con valori elevati dell'umidità relativa senza per questo compromettere il funzionamento dell'intero impianto. Livello minimo della prestazione: I regolatori differenziali devono assicurare un funzionamento per valori dell'umidità relativa < 95%. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.10.A01 Anomalie sonde Difetti di funzionamento delle sonde del regolatore per cui si registrano valori errati delle temperature. 02.08.10.A02 Corti circuiti Sbalzi dei valori della tensione di alimentazione per cui si verificano corti circuiti. 02.08.10.A03 Difetti potenziometro Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione del valore della temperatura differenziale di intervento. 02.08.10.A04 Difetti display Difetti di funzionamento del dispositivo indicatore delle temperature differenziali e delle temperature delle singole sonde. 02.08.10.A05 Mancanza di alimentazione Mancanza dell'energia elettrica di alimentazione. 02.08.10.A06 Radiodisturbi Eccessivo livelli di disturbi radio che inficiano il funzionamento del regolatore. 02.08.10.A07 Rotture display Anomalie o rotture dei vetri di protezione dei dispositivi indicatori. 02.08.10.A08 Umidità ambientale Livelli eccessivi dei valori di umidità dell'ambiente dove installato il contatore di energia. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 157 Manuale di Manutenzione 02.08.10.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare la funzionalità dei dispositivi indicatori dei valori delle temperature. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.10.I01 Taratura Cadenza: quando occorre Eseguire la taratura del regolatore quando necessario. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.11 Rubinetto di scarico Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il rubinetto di scarico ha la funzione di intercettare i fluidi presenti nell'impianto e di convogliarli all'esterno dell'impianto (nel caso di manutenzioni straordinarie per cui si rende necessario svuotare l'intero impianto). Il materiale più adoperato è l'acciaio rivestito con nichel e cromo o smalto. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.11.A01 Anomalie baderna Difetti di funzionamento della baderna. 02.08.11.A02 Anomalie premistoppa Difetti di funzionamento del premistoppa. 02.08.11.A03 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.08.11.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.08.11.A05 Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. Pagina 158 Manuale di Manutenzione 02.08.11.A06 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.11.C01 Verifica baderna Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Revisione Verifica della tenuta della baderna e del dado premistoppa. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.11.I01 Sostituzione baderna Cadenza: quando occorre Effettuare la sostituzione della baderna quando si verificano evidenti perdite di fluido. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.11.I02 Serraggio dado premistoppa Cadenza: quando occorre Effettuare il serraggio dado premistoppa quando si verificano perdite. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.12 Sfiato Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Quando il collettore è in stato di stagnazione nella conduttura della mandata del collettore si può formare vapore; tale vapore va eliminato attraverso uno sfiatatoio manuale (tipo valvole di sfiato dei caloriferi) oppure uno sfiatatoio automatico con un rubinetto di intercettazione separato che deve essere chiuso dopo la fase di messa in esercizio. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.12.R01 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature Classe di Requisiti: Di stabilità Pagina 159 Manuale di Manutenzione Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali ed i componenti degli sfiati devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche. Prestazioni: I materiali ed i componenti degli sfiati devono essere in grado di mantenere le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche dovute a temperature estreme massime o minime e a sbalzi di temperatura realizzati in tempi brevi. Livello minimo della prestazione: La valvola di sfiato unitamente al rubinetto di intercettazione devono resistere a temperature fino a 200 °C. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.12.A01 Anomalie guarnizione Difetti di tenuta della guarnizione tra le flange. 02.08.12.A02 Anomalie rubinetto di sfogo Difetti di funzionamento del rubinetto di sfogo. 02.08.12.A03 Difetti anello di tenuta Difetti di funzionamento dell'anello di tenuta delle flange. 02.08.12.A04 Difetti galleggianti Difetti di funzionamento dei galleggianti. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.12.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare l'integrità della guarnizione e dei galleggianti. Verificare la funzionalità del rubinetto di sfogo. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.12.I01 Ripristino guarnizione Cadenza: quando occorre Ripristinare la guarnizione di tenuta quando usurata o deteriorata. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.12.I02 Sostituzione galleggiante Cadenza: quando occorre Sostituire il galleggiante/i quando usurati. • Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 160 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.08.13 Telaio Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Il telai sono i supporti meccanici di sostegno che consentono l'ancoraggio dei collettori solari alle strutture su cui sono montati e/o al terreno. Sono realizzati mediante l'assemblaggio di profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato in grado di limitare gli effetti causati dalla corrosione. I telai vengono oggi realizzati in varie dimensioni e si differenziano anche rispetto al montaggio che può avvenire: - ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto); - per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano); - ad inseguimento. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.13.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I telai devono essere realizzati in modo da contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Prestazioni: Per la realizzazione dei telai devono essere utilizzati materiali adeguati e all'occorrenza devono essere previsti sistemi di protezione in modo da contrastare il fenomeno della corrosione. Livello minimo della prestazione: Per la verifica della resistenza alla corrosione possono essere condotte prove in conformità a quanto previsto dalla normativa di settore. 02.08.13.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I telai devono essere realizzati in modo da non subire disgregazioni se sottoposti all'azione di carichi accidentali. Prestazioni: I telai devono essere realizzati con materiali e finiture in grado di garantire stabilità e sicurezza. Livello minimo della prestazione: I telai devono essere realizzati e dimensionati in modo da sopportare i carichi previsti in fase di progetto (peso proprio, carichi accidentali, ecc.). 02.08.13.R03 Resistenza al vento Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I telai devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione del vento. Prestazioni: I telai ed i relativi sistemi di ancoraggi al suolo devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza alle sollecitazioni dovute all’azione del vento in modo tale da garantire la sicurezza degli utenti. Pagina 161 Manuale di Manutenzione Livello minimo della prestazione: Sono da effettuare le verifiche prescritte dalla normativa vigente seguendo i metodi di calcolo da essa previsti. L'azione del vento da considerare è quella prevista dal D.M. 14.1.2008 (che divide convenzionalmente il territorio italiano in zone) tenendo conto dell’altezza di installazione. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.13.A01 Corrosione Fenomeni di corrosione degli elementi metallici costituenti la struttura dei telai di sostegno. 02.08.13.A02 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie. 02.08.13.A03 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. 02.08.13.A04 Difetti di montaggio Difetti nella posa in opera degli elementi (difetti di raccordo, di giunzione, di assemblaggio). 02.08.13.A05 Difetti di serraggio Difetti di serraggio degli elementi di sostegno ed i relativi collettori. 02.08.13.A06 Fessurazioni, microfessurazioni Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi. 02.08.13.A07 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.13.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Controllare le condizioni e la funzionalità delle strutture di sostegno verificando il fissaggio ed eventuali connessioni. Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.13.I01 Reintegro Cadenza: ogni 12 mesi Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. Pagina 162 Manuale di Manutenzione 02.08.13.I02 Ripristino rivestimenti Cadenza: quando occorre Eseguire il ripristino dei rivestimenti superficiali quando si presentano fenomeni di corrosione. • Ditte specializzate: Generico. 02.08.13.I03 Serraggio Cadenza: quando occorre Eseguire il ripristino dei serraggi degli elementi di sostegno e/o degli elementi di unione. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Per le tubature del circuito solare si possono usare tubi di rame oppure tubi corrugati flessibili di acciaio inossidabile. Sia i tubi flessibili in rame, sia i tubi corrugati in acciaio inox sono prodotti e commercializzati già coibentati e a coppie con il cavo per il sensore della temperatura del collettore già montato. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.14.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. Prestazioni: Le prestazioni delle tubazioni e quindi la portata delle stesse devono essere verificate in sede di collaudo (ed annotate sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto. Livello minimo della prestazione: Per la verifica idrostatica effettuare una prova di tutte le tubazioni con una pressione pari ai valori derivanti dalla formula P = (20 x d x s) / D e per un periodo minimo di 10 secondi, dove d è la sollecitazione unitaria pari al 60 % del carico unitario di snervamento (N/mm2); s è lo spessore nominale del tubo espresso in mm; D è il diametro esterno della tubazione. Per i tubi aventi diametro esterno maggiore di 219,1 mm i risultati della prova idraulica devono essere forniti dal fabbricante. 02.08.14.R02 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Per tale scopo possono essere dotati di adeguati rivestimenti. Prestazioni: Le tubazioni devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni di funzionamento; pertanto gli isolanti Pagina 163 Manuale di Manutenzione termici ed i materiali di tenuta in genere non devono deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche anche nelle condizioni di massima o minima temperatura di progetto dell’acqua distribuita dalla rete. Livello minimo della prestazione: I rivestimenti che possono essere utilizzati per le tubazioni sono: cemento, smalto bituminoso, vernice bituminosa, resine epossidiche, materie plastiche ecc.. Per le caratteristiche dei rivestimenti valgono le prescrizioni riportate dalla norma UNI di settore. 02.08.14.R03 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Prestazioni: Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto gli elementi devono essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura. Livello minimo della prestazione: La prova a trazione a temperatura ambiente deve essere effettuata secondo le modalità indicate dalla norma UNI di settore per determinare il carico di rottura Rm, lo snervamento Re e l'allungamento percentuale A. Anche i risultati della prova a schiacciamento e a curvatura devono rispettare i valori minimi indicati dalla norma UNI di settore. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.14.A01 Corrosione Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.08.14.A02 Difetti cavo Difetti di funzionamento del cavo, installato sul tubo, di collegamento al sensore di temperatura del collettore. 02.08.14.A03 Difetti di coibentazione Difetti e/o mancanza di idonea coibentazione dell'assorbitore per cui si verificano dispersioni del calore assorbito. 02.08.14.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 02.08.14.A05 Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. 02.08.14.A06 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. 02.08.14.A07 Perdite del fluido Perdite del fluido con conseguente abbassamento della portata dell'impianto. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 164 Manuale di Manutenzione 02.08.14.C01 Controllo coibentazione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità delle coibentazioni con eventuale ripristino. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.14.C02 Controllo manovrabilità delle valvole Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo Eseguire una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.14.C03 Controllo tenuta Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.14.I01 Pulizia Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.14.I02 Ripristino coibentazione Cadenza: quando occorre Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.15 Tubi in rame Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico Per le tubature del circuito solare si possono usare tubi di rame oppure tubi corrugati flessibili di acciaio inossidabile. Sia i tubi flessibili in rame, sia i tubi corrugati in acciaio inox sono prodotti e commercializzati già coibentati e a coppie con il cavo per il sensore della temperatura del collettore già montato. Pagina 165 Manuale di Manutenzione REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.15.R01 Controllo del flusso Classe di Requisiti: Di funzionamento Classe di Esigenza: Gestione Le tubazioni in rame devono essere realizzate in modo da controllare il flusso del fluido termovettore senza pregiudicare il funzionamento dell'intero impianto. Prestazioni: Le tubature in rame devono essere opportunamente dimensionate e coibentate in modo da assicurare un flusso del fluido termovettore così come richiesto dal progetto. Livello minimo della prestazione: Le tubature in rame del circuito solare devono essere dimensionate rispetto al flusso richiesto secondo la tabella che segue: - Flusso (l/h) = < 240, Diametro esterno x spessore (mm) = 16 x 1; - Flusso (l/h) = 240-410, Diametro esterno x spessore (mm) = 18 x 1; - Flusso (l/h) = 410-570, Diametro esterno x spessore (mm) = 22 x 1; - Flusso (l/h) = 570-880, Diametro esterno x spessore (mm) = 28 x 1,5; - Flusso (l/h) = 880-1450, Diametro esterno x spessore (mm) = 35 x 1,5. 02.08.15.R02 (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Le tubazioni devono assicurare che i fluidi termovettori possano circolare in modo da evitare fenomeni di incrostazioni, corrosioni e depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi e la sicurezza degli utenti. Prestazioni: Le caratteristiche chimico-fisiche dei fluidi quali aspetto, pH, conduttività elettrica, cloruri e durezza totale devono essere conformi a quelle riportate dalla normativa. Livello minimo della prestazione: Possono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua dei circuiti di riscaldamento, raffreddamento e umidificazione in modo assicurare in ogni momento i requisiti minimi richiesti. 02.08.15.R03 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le tubazioni devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse. Prestazioni: I materiali utilizzati per le tubazioni di trasporto e ricircolo dell’acqua fredda e calda devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti durante il normale funzionamento. Livello minimo della prestazione: Le tubazioni devono essere opportunamente coibentate per evitare perdite di temperatura. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.15.A01 Corrosione Evidenti segni di decadimento delle tubazioni con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.08.15.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. Pagina 166 Manuale di Manutenzione 02.08.15.A03 Difetti cavo Difetti di funzionamento del cavo, installato sul tubo, di collegamento al sensore di temperatura del collettore. 02.08.15.A04 Difetti di coibentazione Difetti e/o mancanza di idonea coibentazione dell'assorbitore per cui si verificano dispersioni del calore assorbito. 02.08.15.A05 Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. 02.08.15.A06 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. 02.08.15.A07 Perdite del fluido Perdite del fluido con conseguente abbassamento della portata dell'impianto. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.15.C01 Controllo coibentazione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verifica dell'integrità delle coibentazioni ed eventuale ripristino • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.15.C02 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia. Verificare la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioni nelle tubazioni. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.15.C03 Controllo manovrabilità delle valvole Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo Controllare che tutti gli organi di intercettazione siano funzionanti e controllare che non si blocchino. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.15.C04 Controllo tenuta tubazioni Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verifica dell'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. • Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 167 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.15.I01 Pulizia Cadenza: quando occorre Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri delle tubazioni. • Ditte specializzate: Termoidraulico. 02.08.15.I02 Ripristino coibentazione Cadenza: quando occorre Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante. • Ditte specializzate: Termoidraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.16 Valvola di intercettazione Unità Tecnologica: 02.08 Impianto solare termico La valvola di intercettazione consente la totale chiusura/apertura del flusso ma anche, in una certa misura, la sua riduzione. La valvola a sfera è il tipo più comune ed utilizzato di dispositivo di intercettazione di un flusso in condotte idrauliche. Il suo funzionamento si basa sulla rotazione di 90° di un otturatore sferico dotato di una cavità cilindrica coassiale al flusso. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.16.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le valvole devono garantire la tenuta ad una pressione d’acqua interna uguale al maggiore dei due valori: la pressione di prova ammissibile (PPA) o 1,5 volte la pressione di esercizio ammissibile (PEA). Prestazioni: Le valvole ed i relativi accessori oltre a garantire la tenuta alla pressione interna devono garantire la tenuta all’entrata dall’esterno di aria, acqua e ogni corpo estraneo. Livello minimo della prestazione: Per verificare questo requisito una valvola (montata in opera) viene sottoposta a prova con pressione d’acqua secondo quanto indicato dalla norma UNI EN 1074 o ad una prova con pressione d’aria a 6 bar. Al termine della prova non deve esserci alcuna perdita rilevabile visibilmente. 02.08.16.R02 Resistenza a manovre e sforzi d'uso Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le valvole devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di Pagina 168 Manuale di Manutenzione manovra o di utilizzo. Prestazioni: Sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, le valvole ed i relativi dispositivi di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche funzionali assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica. Livello minimo della prestazione: Il diametro del volantino e la pressione massima differenziale (alla quale può essere manovrata la valvola a saracinesca senza by-pass) sono quelli indicati nel punto 5.1della norma UNI EN 1074. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.16.A01 Difetti del volantino Difetti di funzionamento del volantino di manovra dovuti a mancanza di lubrificante (oli, grassi, ecc.). 02.08.16.A02 Difetti di tenuta Difetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.16.C01 Controllo volantino Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Verifica Verificare la funzionalità del volantino effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura. • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.16.I01 Disincrostazione volantino Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una disincrostazione del volantino con prodotti sgrassanti per ripristinare la funzionalità del volantino stesso. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.16.I02 Sostituzione valvole Cadenza: quando occorre Effettuare la sostituzione delle valvole quando deteriorate con valvole dello stesso tipo ed idonee alle pressioni previste per il funzionamento. • Ditte specializzate: Idraulico. Elemento Manutenibile: 02.08.17 Valvola di ritegno Unità Tecnologica: 02.08 Pagina 169 Manuale di Manutenzione Impianto solare termico Le valvole di ritegno (dette anche antiritorno o unidirezionali) sono delle valvole che consentono il deflusso in un solo senso; nel caso in cui il flusso dovesse invertirsi le valvole si chiudono automaticamente. Esistono vari tipi di valvole: a clapet, a molla, a battente, Venturi o di tipo verticale (per tubazioni in cui il flusso è diretto verso l'alto), a doppio battente, a disco. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.08.17.R01 Resistenza a manovre e sforzi d'uso Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le valvole devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo. Prestazioni: Sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, le valvole ed i relativi dispositivi di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche funzionali assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica. Livello minimo della prestazione: Il diametro del volantino e la pressione massima differenziale (alla quale può essere manovrata la valvola a saracinesca senza by-pass) sono quelli indicati nel punto 5.1 della norma UNI EN 1074. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.08.17.A01 Anomalie dadi e prigionieri Difetti di serraggio dei dadi e dei prigionieri. 02.08.17.A02 Anomalie guarnizione Difetti di tenuta della guarnizione tra le flange. 02.08.17.A03 Difetti della cerniera Difetti di funzionamento della cerniera che provoca malfunzionamenti alla valvola. 02.08.17.A04 Difetti di tenuta Difetti di tenuta delle guarnizioni che provocano perdite di fluido. 02.08.17.A05 Difetti delle molle Difetti di funzionamento delle molle che regolano le valvole. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.17.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 anni Tipologia: Ispezione a vista Eseguire un controllo generale delle valvole verificando il buon funzionamento delle guarnizioni, delle cerniere e delle molle. Pagina 170 Manuale di Manutenzione • Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.08.17.I01 Lubrificazione valvole Cadenza: ogni 5 anni Effettuare lo smontaggio delle valvole ed eseguire una lubrificazione delle cerniere e delle molle che regolano le valvole. • Ditte specializzate: Idraulico. 02.08.17.I02 Sostituzione valvole Cadenza: ogni 30 anni Sostituire le valvole quando non più rispondenti alle normative. • Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 171 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico L’impianto fotovoltaico è l’insieme dei componenti meccanici, elettrici ed elettronici che captano l’energia solare per trasformarla in energia elettrica che poi viene resa disponibile all’utilizzazione da parte dell’utenza. Gli impianti fotovoltaici possono essere: - alimentazione diretta: l’apparecchio da alimentare viene collegato direttamente al FV (acronimo di modulo fotovoltaico); lo svantaggio di questo tipo di impianti è che l’apparecchio collegato al modulo fotovoltaico non funziona in assenza di sole (di notte); applicazioni: piccole utenze come radio, piccole pompe, calcolatrici tascabili, ecc.; - funzionamento ad isola: il modulo FV alimenta uno o più apparecchi elettrici; l’energia fornita dal modulo, ma momentaneamente non utilizzata, viene usata per caricare degli accumulatori; quando il fabbisogno aumenta, o quando il modulo FV non funziona (p.e. di notte), viene utilizzata l’energia immagazzinata negli accumulatori; applicazioni: zone non raggiunte dalla rete di distribuzione elettrica e dove l’installazione di essa non sarebbe conveniente; - funzionamento per immissione in rete: come nell’impianto ad isola il modulo solare alimenta le apparecchiature elettriche collegate, l’energia momentaneamente non utilizzata viene immessa nella rete pubblica; il gestore di un impianto di questo tipo fornisce dunque l’energia eccedente a tutti gli altri utenti collegati alla rete elettrica, come una normale centrale elettrica; nelle ore serali e di notte la corrente elettrica può essere nuovamente prelevata dalla rete pubblica. Un semplice impianto fotovoltaico ad isola è composto dai seguenti elementi: - cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica; per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diverse celle; - regolatore di carica: è un apparecchio elettronico che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori; uno dei suoi compiti è di interrompere la ricarica ad accumulatore pieno; - accumulatori: sono i magazzini di energia di un impianto fotovoltaico; essi forniscono l’energia elettrica quando i moduli non sono in grado di produrne, per mancanza di irradiamento solare; - inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli e/o dagli accumulatori in corrente alternata convenzionale a 230 V; se l’apparecchio da alimentare necessita di corrente continua si può fare a meno di questa componente; - utenze: apparecchi alimentati dall’impianto fotovoltaico. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 02.09.R01 Isolamento elettrico Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.09.R02 Limitazione dei rischi di intervento Classe di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone e/o cose. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Pagina 172 Manuale di Manutenzione 02.09.R03 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio. Prestazioni: Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n .37. 02.09.R04 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli impianti fotovoltaici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Prestazioni: Gli elementi costituenti gli impianti fotovoltaici devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.09.R05 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza I componenti degli impianti fotovoltaici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma tecnica. Prestazioni: Si possono controllare i componenti degli impianti fotovoltaici procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo le norme CEI vigenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.09.R06 Impermeabilità ai liquidi Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza I componenti degli impianti fotovoltaici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.09.R07 Montabilità/Smontabilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità Pagina 173 Manuale di Manutenzione Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. Prestazioni: Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.09.R08 Resistenza all'acqua Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza I materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche. Prestazioni: I materiali costituenti i rivestimenti delle coperture nel caso vengano in contatto con acqua di origine e composizione diversa (acqua meteorica, acqua di condensa, ecc.) devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche e funzionali. Livello minimo della prestazione: Tutti gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue in seguito all'azione dell'acqua meteorica, devono osservare le specifiche di imbibizione rispetto al tipo di prodotto secondo le norme vigenti. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.09.01 Conduttori di protezione ° 02.09.02 Dispositivo di generatore ° 02.09.03 Dispositivo di interfaccia ° 02.09.04 Dispositivo generale ° 02.09.05 Inverter ° 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino ° 02.09.07 Quadro elettrico ° 02.09.08 Scaricatori di sovratensione ° 02.09.09 Strutture di sostegno Pagina 174 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 02.09.01 Conduttori di protezione Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Per i pannelli fotovoltaici qualora i moduli siano dotati solo di isolamento principale si rende necessario mettere a terra le cornici metalliche dei moduli; se, però, questi fossero dotati di isolamento supplementare o rinforzato (classe II) ciò non sarebbe più necessario. Ma, anche in questo caso, per garantirsi da un eventuale decadimento nel tempo della tenuta dell’isolamento è opportuno rendere equipotenziali le cornici dei moduli con la struttura metallica di sostegno. Per raggiungere tale obiettivo basta collegare le strutture metalliche dei moduli a dei conduttori di protezione o captatori. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.09.01.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi ed i materiali del sistema dei conduttori di protezione devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Prestazioni: La resistenza alla corrosione degli elementi e dei conduttori di protezione viene accertata con le prove e le modalità previste dalla norma UNI ISO 9227. Livello minimo della prestazione: La valutazione della resistenza alla corrosione viene definita con una prova di alcuni campioni posti in una camera a nebbia salina per un determinato periodo. Al termine della prova devono essere soddisfatti i criteri di valutazione previsti (aspetto dopo la prova, tempo impiegato per la prima corrosione, variazioni di massa, difetti riscontrabili, ecc.) secondo quanto stabilito dalla norma UNI ISO 9227. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.09.01.A01 Corrosione Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 02.09.01.A02 Difetti di connessione Difetti di connessione delle masse con conseguente interruzione della continuità dei conduttori fino al nodo equipotenziale. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione strumentale Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale. • Ditte specializzate: Elettricista. Pagina 175 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.01.I01 Sostituzione conduttori di protezione Cadenza: quando occorre Sostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.09.02 Dispositivo di generatore Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Il dispositivo di generatore viene installato in numero pari a quello degli inverter e interviene in caso di guasto escludendo dall'erogazione di potenza l'inverter di competenza. E’ installato a monte del dispositivo di interfaccia nella direzione del flusso di energia ed è generalmente costituito da un interruttore automatico con sganciatore di apertura; all'occorrenza può essere realizzato con un contattore combinato con fusibile, con interruttore automatico, con un commutatore combinato con fusibile, con interruttore automatico. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.09.02.A01 Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari. 02.09.02.A02 Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle. 02.09.02.A03 Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura. 02.09.02.A04 Corti circuiti Corti circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi), ad altro. 02.09.02.A05 Difetti di funzionamento Difetti del dispositivo di generatore dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 02.09.02.A06 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. 02.09.02.A07 Disconnessione dell'alimentazione Pagina 176 Manuale di Manutenzione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. 02.09.02.A08 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare la corretta pressione di serraggio dei cavi di connessione; controllare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione onde evitare corti circuiti. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.02.I01 Sostituzioni Cadenza: quando occorre Sostituire, quando usurati o non più rispondenti alle norme, i dispositivi di generatore. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.09.03 Dispositivo di interfaccia Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Il dispositivo di interfaccia è un teleruttore comandato da una protezione di interfaccia; le protezioni di interfaccia possono essere realizzate da relè di frequenza e tensione o dal sistema di controllo inverter. Il dispositivo di interfaccia è un interruttore automatico con bobina di apertura a mancanza di tensione. Ha lo scopo di isolare l’impianto fotovoltaico (dal lato rete Ac) quando: - i parametri di frequenza e di tensione dell’energia che si immette in rete sono fuori i massimi consentiti; - c'è assenza di tensione di rete (per esempio durante lavori di manutenzione su rete pubblica). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.09.03.A01 Anomalie della bobina Difetti di funzionamento della bobina di avvolgimento. Pagina 177 Manuale di Manutenzione 02.09.03.A02 Anomalie del circuito magnetico Difetti di funzionamento del circuito magnetico mobile. 02.09.03.A03 Anomalie dell'elettromagnete Vibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea. 02.09.03.A04 Anomalie della molla Difetti di funzionamento della molla di ritorno. 02.09.03.A05 Anomalie delle viti serrafili Difetti di tenuta delle viti serrafilo. 02.09.03.A06 Difetti dei passacavo Difetti di tenuta del coperchio passacavi. 02.09.03.A07 Rumorosità Eccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.03.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi. Nel caso di eccessivo rumore smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superfici dell'elettromagnete e della bobina. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.03.C02 Verifica tensione Cadenza: ogni anno Tipologia: Ispezione strumentale Misurare la tensione di arrivo ai morsetti utilizzando un voltmetro. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.03.I01 Pulizia Cadenza: quando occorre Eseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.03.I02 Serraggio cavi Cadenza: ogni 12 mesi Pagina 178 Manuale di Manutenzione Effettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal dispositivo di interfaccia. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.03.I03 Sostituzione bobina Cadenza: a guasto Effettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.09.04 Dispositivo generale Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Il dispositivo generale è un dispositivo installato all’origine della rete del produttore immediatamente prima del punto di consegna ed in condizioni di aperto esclude l’intera rete del cliente produttore dalla rete pubblica. E’ solitamente: - un sezionatore quadripolare nelle reti trifase; - un sezionatore bipolare nelle reti monofase. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.09.04.A01 Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari. 02.09.04.A02 Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle. 02.09.04.A03 Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura. 02.09.04.A04 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 02.09.04.A05 Difetti delle connessioni Difetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori. 02.09.04.A06 Difetti ai dispositivi di manovra Difetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 02.09.04.A07 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. Pagina 179 Manuale di Manutenzione 02.09.04.A08 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.04.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione onde evitare corto circuiti. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.04.I01 Sostituzioni Cadenza: quando occorre Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, il dispositivo generale. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.09.05 Inverter Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico L'inverter o convertitore statico è un dispositivo elettronico che trasforma l'energia continua (prodotta dal generatore fotovoltaico) in energia alternata (monofase o trifase) che può essere utilizzata da un'utenza oppure essere immessa in rete. In quest'ultimo caso si adoperano convertitori del tipo a commutazione forzata con tecnica PWM senza clock e/o riferimenti di tensione o di corrente e dotati del sistema MPPT (inseguimento del punto di massima potenza) che permette di ottenere il massimo rendimento adattando i parametri in uscita dal generatore fotovoltaico alle esigenze del carico. Gli inverter possono essere di due tipi: - a commutazione forzata in cui la tensione di uscita viene generata da un circuito elettronico oscillatore che consente all'inverter di funzionare come un generatore in una rete isolata; - a commutazione naturale in cui la frequenza della tensione di uscita viene impostata dalla rete a cui è collegato. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.09.05.R01 Controllo della potenza Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica Classe di Esigenza: Controllabilità Pagina 180 Manuale di Manutenzione L'inverter deve garantire il perfetto accoppiamento tra la tensione in uscita dal generatore e il range di tensioni in ingresso dal convertitore. Prestazioni: L'inverter deve assicurare che il valore della corrente in uscita deve essere inferiore al valore massimo della corrente supportata dallo stesso. Livello minimo della prestazione: La potenza massima Pinv destinata ad un inverter deve essere compresa tra la potenza massima consigliata in ingresso del convertitore Ppv ridotta del 20% con tolleranza non superiore al 5%: Ppv (-20%) < Pinv < Ppv (+5%). ANOMALIE RISCONTRABILI 02.09.05.A01 Anomalie dei fusibili Difetti di funzionamento dei fusibili. 02.09.05.A02 Anomalie delle spie di segnalazione Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione. 02.09.05.A03 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 02.09.05.A04 Emissioni elettromagnetiche Valori delle emissioni elettromagnetiche non controllate dall'inverter. 02.09.05.A05 Infiltrazioni Fenomeni di infiltrazioni di acqua all'interno dell'alloggiamento dell'inverter. 02.09.05.A06 Scariche atmosferiche Danneggiamenti del sistema di protezione dell'inverter dovuti agli effetti delle scariche atmosferiche. 02.09.05.A07 Sovratensioni Valori della tensione e della frequenza elettrica superiore a quella ammessa dall'inverter per cui si verificano malfunzionamenti. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.05.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione strumentale Verificare lo stato di funzionamento del quadro di parallelo invertitori misurando alcuni parametri quali le tensioni, le correnti e le frequenze di uscita dall'inverter. Effettuare le misurazioni della potenza in uscita su inverter-rete. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.05.C02 Verifica messa a terra Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo Pagina 181 Manuale di Manutenzione Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra (quando previsto) dell'inverter. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.05.C03 Verifica protezioni Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare il corretto funzionamento dei fusibili e degli interruttori automatici dell'inverter. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.05.I01 Pulizia generale Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.05.I02 Serraggio Cadenza: ogni anno Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.05.I03 Sostituzione inverter Cadenza: a guasto Eseguire la sostituzione dell'inverter quando usurato o per un adeguamento alla normativa. • Ditte specializzate: Elettricista. Risorse necessarie Nr DESCRIZIONE 1 Elemento Manutenibile: 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico La cella fotovoltaica o cella solare è l'elemento base nella costruzione di un modulo fotovoltaico. I moduli in silicio monocristallini sono realizzati in maniera che ogni cella fotovoltaica sia cablata in superficie con una griglia di materiale conduttore che ne canalizzi gli elettroni; ogni singola cella viene connessa alle altre mediante nastrini metallici, in modo Pagina 182 Manuale di Manutenzione da formare opportune serie e paralleli elettrici. Il modulo fotovoltaico in silicio è costituito da un sandwich di materie prime denominato laminato e dai materiali accessori atti a rendere usabile il laminato. Il sandwich viene così composto: - sopra una superficie posteriore di supporto (in genere realizzata in un materiale isolante con scarsa dilatazione termica come il vetro temperato o un polimero come il tedlar) vengono appoggiati un sottile strato di acetato di vinile (spesso indicato con la sigla EVA), la matrice di moduli preconnessi mediante dei nastrini, un secondo strato di acetato e un materiale trasparente che funge da protezione meccanica anteriore per le celle fotovoltaiche (in genere vetro temperato); - dopo il procedimento di pressofusione (che trasforma l'EVA in collante inerte) le terminazioni elettriche dei nastrini vengono chiuse in una morsettiera stagna e il "sandwich" ottenuto viene fissato ad una cornice in alluminio; tale cornice sarà utilizzata per il fissaggio del pannello alle strutture di sostegno. Le celle al silicio monocristallino sono di colore blu scuro alquanto uniforme ed hanno una purezza superiore a quelle realizzate al silicio policristallino ma hanno costi più elevati rispetto al silicio policristallino. I moduli fotovoltaici con celle in silicio monocristallino vengono utilizzati per impianti a bassa potenza. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.09.06.R01 Efficienza di conversione Classe di Requisiti: Di funzionamento Classe di Esigenza: Gestione I moduli fotovoltaici devono essere realizzati con materiale e finiture superficiali tali da garantire il massimo assorbimento delle radiazioni solari. Prestazioni: La massima potenza erogabile dalla cella è in stretto rapporto con l'irraggiamento solare in condizioni standard ed è quella indicata dai produttori. Livello minimo della prestazione: La massima potenza di picco (Wp) erogabile dalla cella così come definita dalle norme internazionali STC (standard Test Conditions) deve essere almeno pari a 1,5 Wp con una corrente di 3 A e una tensione di 0,5 V. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.09.06.A01 Anomalie rivestimento Difetti di tenuta del rivestimento superficiale che provoca un abbassamento del rendimento della cella. 02.09.06.A02 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. 02.09.06.A03 Difetti di serraggio morsetti Difetti di serraggio dei morsetti elettrici dei pannelli solari. 02.09.06.A04 Difetti di fissaggio Difetti di tenuta degli elementi di fissaggio e di tenuta dei pannelli solari sul tetto. 02.09.06.A05 Difetti di tenuta Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido captatore dell'energia solare dagli elementi del pannello. 02.09.06.A06 Incrostazioni Formazione di muschi e licheni sulla superficie dei pannelli solari che sono causa di cali di rendimento. Pagina 183 Manuale di Manutenzione 02.09.06.A07 Infiltrazioni Penetrazione continua di acqua che può venire in contatto con parti del pannello non previste per essere bagnate. 02.09.06.A08 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.06.C01 Controllo apparato elettrico Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte elettrica delle celle e/o dei moduli di celle. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.06.C02 Controllo diodi Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione Eseguire il controllo della funzionalità dei diodi di by-pass. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.06.C03 Controllo fissaggi Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio delle celle e/o dei moduli. • Ditte specializzate: Generico. 02.09.06.C04 Controllo generale celle Cadenza: quando occorre Tipologia: Ispezione a vista Verificare lo stato delle celle in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc. Controllare che non ci siano incrostazioni e/o depositi sulle superfici delle celle che possano inficiare il corretto funzionamento. • Ditte specializzate: Generico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.06.I01 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna delle celle. 02.09.06.I02 Sostituzione celle Pagina 184 Manuale di Manutenzione Cadenza: ogni 10 anni Sostituzione delle celle che non assicurano un rendimento accettabile. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.06.I03 Serraggio Cadenza: quando occorre Eseguire il serraggio della struttura di sostegno delle celle • Ditte specializzate: Generico. Elemento Manutenibile: 02.09.07 Quadro elettrico Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Nel quadro elettrico degli impianti fotovoltaici (connessi ad una rete elettrica) avviene la distribuzione dell'energia. In caso di consumi elevati o in assenza di alimentazione da parte dei moduli fotovoltaici la corrente viene prelevata dalla rete pubblica. In caso contrario l’energia fotovoltaica eccedente viene di nuovo immessa in rete. Inoltre esso misura la quantità di energia fornita dall'impianto fotovoltaico alla rete. I quadri elettrici dedicati agli impianti fotovoltaici possono essere a quadro di campo e quadro di interfaccia rete. Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette e devono essere del tipo stagno in materiale termoplastico con grado di protezione non inferiore a IP65. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.09.07.R01 Accessibilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti. Prestazioni: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. 02.09.07.R02 Identificabilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Prestazioni: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. Pagina 185 Manuale di Manutenzione Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.09.07.A01 Anomalie dei contattori Difetti di funzionamento dei contattori. 02.09.07.A02 Anomalie dei fusibili Difetti di funzionamento dei fusibili. 02.09.07.A03 Anomalie dei magnetotermici Difetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici. 02.09.07.A04 Anomalie dei relè Difetti di funzionamento dei relè termici. 02.09.07.A05 Anomalie delle spie di segnalazione Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione. 02.09.07.A06 Depositi di materiale Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti. 02.09.07.A07 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 02.09.07.A08 Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. 02.09.07.A09 Difetti di tenuta serraggi Difetti di tenuta dei bulloni e dei morsetti. 02.09.07.A10 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.07.C01 Verifica protezioni Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici. • Ditte specializzate: Elettricista. Pagina 186 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.07.I01 Pulizia generale Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.07.I02 Serraggio Cadenza: ogni anno Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori. • Ditte specializzate: Elettricista. 02.09.07.I03 Sostituzione quadro Cadenza: ogni 20 anni Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.09.08 Scaricatori di sovratensione Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Quando in un impianto elettrico la differenza di potenziale fra le varie fasi o fra una fase e la terra assume un valore di tensione maggiore al valore della tensione normale di esercizio, si è in presenza di una sovratensione. A fronte di questi inconvenienti, è buona regola scegliere dispositivi idonei che assicurano la protezione degli impianti elettrici; questi dispositivi sono denominati scaricatori di sovratensione. Generalmente gli scaricatori di sovratensione sono del tipo estraibili; sono progettati per scaricare a terra le correnti e sono costituiti da una cartuccia contenente un varistore la cui vita dipende dal numero di scariche e dall’intensità di corrente di scarica che fluisce nella cartuccia. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.09.08.A01 Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari. 02.09.08.A02 Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle. 02.09.08.A03 Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura. 02.09.08.A04 Difetti agli interruttori Pagina 187 Manuale di Manutenzione Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. 02.09.08.A05 Difetti varistore Esaurimento del varistore delle cartucce dello scaricatore. 02.09.08.A06 Difetti spie di segnalazione Difetti delle spie luminose indicatrici del funzionamento. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.08.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Controllare il corretto funzionamento delle spie di segnalazione della carica delle cartucce. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.08.I01 Sostituzioni cartucce Cadenza: quando occorre Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le cartucce dello scaricatore di sovratensione. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 02.09.09 Strutture di sostegno Unità Tecnologica: 02.09 Impianto fotovoltaico Le strutture di sostegno sono i supporti meccanici che consentono l'ancoraggio dei pannelli fotovoltaici alle strutture su cui sono montati e/o al terreno. Generalmente sono realizzate assemblando profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato in grado di limitare gli effetti causati dalla corrosione. Le strutture di sostegno possono essere: - ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto); - per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano); - ad inseguimento. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) Pagina 188 Manuale di Manutenzione 02.09.09.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le strutture di sostegno devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Prestazioni: Devono essere utilizzati materiali adeguati e all'occorrenza devono essere previsti sistemi di protezione in modo da contrastare il fenomeno della corrosione. Livello minimo della prestazione: Per la verifica della resistenza alla corrosione possono essere condotte prove in conformità a quanto previsto dalla normativa di settore. 02.09.09.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le strutture di sostegno devono essere in grado di non subire disgregazioni se sottoposte all'azione di carichi accidentali. Prestazioni: Le strutture di sostegno devono essere realizzate con materiali e finiture in grado di garantire stabilità e sicurezza. Livello minimo della prestazione: Le strutture di sostegno devono sopportare i carichi previsti in fase di progetto. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.09.09.A01 Corrosione Fenomeni di corrosione degli elementi metallici. 02.09.09.A02 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. 02.09.09.A03 Difetti di montaggio Difetti nella posa in opera degli elementi (difetti di raccordo, di giunzione, di assemblaggio). 02.09.09.A04 Difetti di serraggio Difetti di serraggio degli elementi di sostegno delle celle. 02.09.09.A05 Fessurazioni, microfessurazioni Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.09.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Controllare le condizioni e la funzionalità delle strutture di sostegno verificando il fissaggio ed eventuali connessioni. Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. Pagina 189 Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.09.09.I01 Reintegro Cadenza: quando occorre Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. 02.09.09.I02 Ripristino rivestimenti Cadenza: quando occorre Eseguire il ripristino dei rivestimenti superficiali quando si presentano fenomeni di corrosione. • Ditte specializzate: Generico. Pagina 190 Manuale di Manutenzione Corpo d'Opera: 03 Impianti di sicurezza Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di tutelare gli utenti e/o il sistema edilizio a fronte di eventuali situazioni di pericolo che potrebbero sorgere. Unità Tecnologiche: ° 03.01 Impianto di messa a terra Pagina 191 Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti, elettricamente definiti, con un conduttore a potenziale nullo. E’ il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione a causa di mancanza di isolamento o altro. L’impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle di funzionamento, inclusi i centri stella dei trasformatori per i sistemi TN, gli eventuali scaricatori e le discese contro le scariche atmosferiche ed elettrostatiche. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori di collegamento, le parti metalliche dell’impianto e il terreno circostante. Per il collegamento alla rete di terra è possibile utilizzare, oltre ai dispersori ed ai loro accessori, i ferri dei plinti di fondazione. L’impianto di terra è generalmente composto da collettore di terra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamenti devono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 03.01.R01 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi ed i materiali dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture. Prestazioni: I dispersori per la presa di terra devono essere realizzati con materiale idoneo ed appropriato alla natura e alla condizione del terreno. Livello minimo della prestazione: I dispersori per la presa di terra devono garantire, per il complesso delle derivazioni a terra, una resistenza non superiore a 20 Ohm per gli impianti utilizzatori a tensione fino a 1000 V. Per tensioni superiori e per le cabine ed officine il dispersore deve presentare quella minore resistenza e sicurezza adeguata alle caratteristiche dell'impianto. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 03.01.01 Conduttori di protezione ° 03.01.02 Pozzetti in cls ° 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico ° 03.01.04 Sistema di dispersione ° 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione Pagina 192 Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 03.01.01 Conduttori di protezione Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra I conduttori di protezione principale o montanti sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell’edificio. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 03.01.01.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Prestazioni: La resistenza alla corrosione degli elementi e dei conduttori di protezione viene accertata con le prove e le modalità previste dalla norma tecnica di settore. Livello minimo della prestazione: La valutazione della resistenza alla corrosione viene definita con una prova di alcuni campioni posti in una camera a nebbia salina per un determinato periodo. Al termine della prova devono essere soddisfatti i criteri di valutazione previsti (aspetto dopo la prova, tempo impiegato per la prima corrosione, variazioni di massa, difetti riscontrabili, ecc.) secondo quanto stabilito dalla norma tecnica di settore. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.01.01.A01 Difetti di connessione Difetti di connessione delle masse con conseguente interruzione della continuità dei conduttori fino al nodo equipotenziale. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni mese Tipologia: Ispezione strumentale Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Pagina 193 Manuale di Manutenzione 03.01.01.I01 Sostituzione conduttori di protezione Cadenza: quando occorre Sostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 03.01.02 Pozzetti in cls Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra Tutti gli elementi dell'impianto previsti lungo la rete di distribuzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinati locali, devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in calcestruzzo o in muratura, quasi sempre totalmente interrati, chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.01.02.A01 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 03.01.02.A02 Deposito superficiale Deposito di materiale vario (polvere, radici, terreno, ecc.) sulla parte superiore dei pozzetti. 03.01.02.A03 Difetti dei chiusini Difetti di apertura e chiusura dei chiusini dovuti a presenza di terreno, polvere, grassi, ecc.. 03.01.02.A04 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 03.01.02.A05 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. 03.01.02.A06 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. 03.01.02.A07 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura, dovuti a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. Pagina 194 Manuale di Manutenzione 03.01.02.A08 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 03.01.02.A09 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.02.C01 Controllo chiusini Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. 03.01.02.C02 Controllo struttura Cadenza: ogni 5 anni Tipologia: Controllo a vista Controllare l'integrità delle strutture individuando la presenza di eventuali anomalie come fessurazioni, disgregazioni, distacchi, riduzione del copriferro e relativa esposizione a processi di corrosione dei ferri d'armatura. Verifica dello stato del calcestruzzo e controllo del degrado e/o eventuali processi di carbonatazione. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.02.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. • Ditte specializzate: Specializzati vari. 03.01.02.I02 Disincrostazione chiusini Cadenza: ogni 12 mesi Eseguire una disincrostazione dei chiusini di accesso ai pozzetti con prodotti sgrassanti. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. Elemento Manutenibile: 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra Pagina 195 Manuale di Manutenzione Tutti gli elementi dell'impianto previsti lungo la rete di distribuzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinati locali, devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in materiale plastico, quasi sempre totalmente interrati, chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di idonei chiusini per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.01.03.A01 Alterazioni cromatiche Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario. 03.01.03.A02 Anomalie chiusini Difetti di funzionamento dei chiusini dei pozzetti. 03.01.03.A03 Deformazione Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.03.C01 Controllo chiusini Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.03.I01 Ripristino chiusini Cadenza: quando occorre Eseguire il ripristino dei chiusini quando deteriorati. • Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. Elemento Manutenibile: 03.01.04 Sistema di dispersione Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anello di dispersione. Pagina 196 Manuale di Manutenzione Rappresentazione grafica e descrizione Dispersore REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 03.01.04.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Prestazioni: La resistenza alla corrosione degli elementi e dei materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra viene accertata con le prove e le modalità previste dalla norma tecnica di settore Livello minimo della prestazione: Per garantire un'adeguata protezione occorre che i dispersori di terra rispettino i valori di Vs indicati dalla norma tecnica di settore. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.01.04.A01 Corrosioni Corrosione del materiale costituente il sistema di dispersione. Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.04.C01 Controllo generale Pagina 197 Manuale di Manutenzione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare che i componenti (quali connessioni, pozzetti, capicorda, ecc.) del sistema di dispersione siano in buone condizioni e non ci sia presenza di corrosione di detti elementi. Verificare inoltre la presenza dei cartelli indicatori degli schemi elettrici. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.04.I01 Misura della resistività del terreno Cadenza: ogni 24 mesi Effettuare una misurazione del valore della resistenza di terra. • Ditte specializzate: Elettricista. 03.01.04.I02 Sostituzione dispersori Cadenza: quando occorre Sostituire i dispersori danneggiati o deteriorati. • Ditte specializzate: Elettricista. Elemento Manutenibile: 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione Unità Tecnologica: 03.01 Impianto di messa a terra I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 03.01.05.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Il sistema di equipotenzializzazione dell'impianto di messa a terra deve essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Prestazioni: La resistenza alla corrosione dei conduttori equipotenziali principali e supplementari dell'impianto di messa a terra viene accertata con le prove e le modalità previste dalla norma di settore. Livello minimo della prestazione: Per garantire un'adeguata protezione occorre che i conduttori equipotenziali principali e supplementari rispettino i valori di Vs indicati dalla norma UNI di settore. Pagina 198 Manuale di Manutenzione ANOMALIE RISCONTRABILI 03.01.05.A01 Corrosione Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 03.01.05.A02 Difetti di serraggio Difetti di serraggio dei bulloni del sistema di equipotenzializzazione. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.05.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare che i componenti (quali conduttori, ecc.) siano in buone condizioni. Verificare inoltre che siano in buone condizioni i serraggi dei bulloni. • Ditte specializzate: Elettricista. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 03.01.05.I01 Sostituzione degli equipotenzializzatori Cadenza: quando occorre Sostituire gli equipotenzializzatori danneggiati o deteriorati. • Ditte specializzate: Elettricista. Pagina 199 Manuale di Manutenzione INDICE 01 Cemento Armato 01.01 pag. Strutture in elevazione in c.a. 3 4 01.01.01 Pilastri 5 01.01.02 Pareti 7 01.01.03 Travi 01.01.04 Solette 01.02 01.02.01 01.03 9 11 Solai 15 Solai con travetti in c.a.p. 16 Balconi o sbalzi 18 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p. 19 01.03.02 Sbalzi a soletta piena 20 01.04 Strutture di collegamento 22 01.04.01 Scale a trave a ginocchio 24 01.04.02 Scale a soletta rampante 27 01.05 01.05.01 Opere di fondazioni superficiali 02 Impianti tecnologici 02.01 31 Platee in c.a. Ascensori e montacarichi 32 pag. 34 35 02.01.01 Ammortizzatori della cabina 37 02.01.02 Cabina 38 02.01.03 Contrappeso 40 02.01.04 Fotocellule 41 02.01.05 Funi 42 02.01.06 Guide cabina 44 02.01.07 Interruttore di extracorsa 45 02.01.08 Limitatore di velocità 47 02.01.09 Macchinari elettromeccanici 49 02.01.10 Porte di piano 50 02.01.11 Pulsantiera 52 02.01.12 Quadro di manovra 54 02.01.13 Serrature 56 02.01.14 Vani corsa 58 02.02 Impianto elettrico 60 02.02.01 Sezionatore 63 02.02.02 Interruttori 64 02.02.03 Prese e spine 66 02.02.04 Quadri di bassa tensione 67 Sistemi di cablaggio 69 02.02.05 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche 71 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato 72 02.03.02 Collettori di scarico 75 02.03.03 Pozzetti e caditoie 77 02.03.04 Scossaline 80 02.03.05 Supporti per canali di gronda 82 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 84 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 88 02.04.02 Autoclave 91 02.04.03 Cassette di scarico a zaino 94 02.04.04 Collettori solari 96 02.04.05 Idroaccumulatori 100 Pagina 200 Manuale di Manutenzione 02.04.06 Tubazioni multistrato 102 02.04.07 Tubi in acciaio zincato 104 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue 108 02.05.01 Collettori 109 02.05.02 Pozzetti di scarico 111 02.05.03 Pozzetti e caditoie 114 02.05.04 Stazioni di sollevamento 117 02.05.05 Tubazioni 119 02.05.06 Tubazioni in polietilene 121 02.05.07 Vasche di accumulo 124 02.06 Impianto telefonico e citofonico 126 02.06.01 Alimentatori 127 02.06.02 Pulsantiere 128 02.06.03 Punti di ripresa ottici 130 Impianto di ricezione segnali 132 02.07 02.07.01 Alimentatori 133 02.07.02 Amplificatori di segnale 134 02.07.03 Antenne e parabole 136 02.07.04 Pali per antenne in acciaio 137 02.08 Impianto solare termico 140 02.08.01 Accumulo acqua calda 141 02.08.02 Caldaia istantanea a gas 143 02.08.03 Collettore solare 145 02.08.04 Copertura assorbitore 147 02.08.05 Filtro per impurità 148 02.08.06 Fluido termovettore 149 02.08.07 Gruppo di circolazione 150 02.08.08 Miscelatore 152 02.08.09 Pompa di circolazione 154 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura 156 02.08.11 Rubinetto di scarico 158 02.08.12 Sfiato 159 02.08.13 Telaio 161 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile 163 02.08.15 Tubi in rame 165 02.08.16 Valvola di intercettazione 168 02.08.17 02.09 Valvola di ritegno 169 Impianto fotovoltaico 172 02.09.01 Conduttori di protezione 175 02.09.02 Dispositivo di generatore 176 02.09.03 Dispositivo di interfaccia 177 02.09.04 Dispositivo generale 179 02.09.05 Inverter 180 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino 182 02.09.07 Quadro elettrico 185 02.09.08 Scaricatori di sovratensione 187 02.09.09 Strutture di sostegno 188 03 Impianti di sicurezza 03.01 Impianto di messa a terra pag. 191 192 03.01.01 Conduttori di protezione 193 03.01.02 Pozzetti in cls 194 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico 195 03.01.04 Sistema di dispersione 196 Pagina 201 Manuale di Manutenzione 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione 198 IL TECNICO Arch. Maddalena Damiani Pagina 202 Comune di Barletta Provincia di Barletta - Andria - Tr PIANO DI MANUTENZIONE PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica COMMITTENTE: Comune di Barletta Barletta, __________ IL TECNICO Arch. Maddalena Damiani Pagina 1 Arch. Maddalena Damiani Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli 01 - Cemento Armato 01.01 - Strutture in elevazione in c.a. Codice Elementi Manutenibili / Controlli 01.01.01 Pilastri 01.01.01.C01 Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo a vista ogni 24 mesi Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. 01.01.01.C02 Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. 01.01.02 Pareti 01.01.02.C01 Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. 01.01.02.C02 Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. 01.01.03 Travi 01.01.03.C01 Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. 01.01.03.C02 Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. 01.01.04 Solette 01.01.04.C01 Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. 01.01.04.C02 Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. 01.02 - Solai Codice Elementi Manutenibili / Controlli 01.02.01 Solai con travetti in c.a.p. 01.02.01.C01 Controllo: Controllo strutture Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.). 01.03 - Balconi o sbalzi Codice Elementi Manutenibili / Controlli 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p. 01.03.01.C01 Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Verifica ogni 3 anni Verifica ogni 3 anni Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (esposizione dei ferri d'armatura, scheggiature, fessurazioni, ecc.). Controllo delle zone di ancoraggio alla soletta di ringhiere e parapetti. 01.03.02 Sbalzi a soletta piena 01.03.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (esposizione dei ferri d'armatura, scheggiature, fessurazioni, ecc.). Controllo delle zone di ancoraggio alla soletta di ringhiere e Pagina 2 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli parapetti. 01.04 - Strutture di collegamento Codice Elementi Manutenibili / Controlli 01.04.01 Scale a trave a ginocchio 01.04.01.C01 Controllo: Controllo balaustre e corrimano Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio. 01.04.01.C03 Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc.. 01.04.01.C02 Controllo: Controllo strutture Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazioni, scaglionature, fessurazioni, distacchi, esposizione dei ferri d'armatura, processi di carbonatazione del cls, ecc.). 01.04.02 Scale a soletta rampante 01.04.02.C01 Controllo: Controllo balaustre e corrimano Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio. 01.04.02.C03 Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc.. 01.04.02.C02 Controllo: Controllo strutture Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazioni, scaglionature, fessurazioni, distacchi, esposizione dei ferri d'armatura, processi di carbonatazione del cls, ecc.). 01.05 - Opere di fondazioni superficiali Codice Elementi Manutenibili / Controlli 01.05.01 Platee in c.a. 01.05.01.C01 Controllo: Controllo struttura Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 24 mesi Controllare l'integrità delle pareti e dei pilastri verificando l'assenza di eventuali lesioni e/o fessurazioni. Controllare eventuali smottamenti del terreno circostante alla struttura che possano essere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e controlli approfonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.). Pagina 3 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Controlli 02.01.01 Ammortizzatori della cabina 02.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Ispezione ogni 12 mesi Ispezione ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Ispezione ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Aggiornamento ogni 12 mesi Ispezione ogni 12 mesi Aggiornamento ogni 12 mesi Verificare che il punto di battuta degli ammortizzatori sia allineato alla cabina. Controllare che gli ammortizzatori in seguito alla battuta della cabina ritornino in posizione. 02.01.02 Cabina 02.01.02.C01 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato generale della cabina ed in particolare le serrature, i sistemi di bloccaggio ed i leveraggi delle porte. Controllare che gli interruttori di fine corsa e di piano siano perfettamente funzionanti. 02.01.03 Contrappeso 02.01.03.C01 Controllo: Controllo generale Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale scorrimento delle stesse. Verificare che i blocchi che costituiscono i contrappesi scorrano dentro le guide. 02.01.04 Fotocellule 02.01.04.C01 Controllo: Controllo generale Verificare il corretto funzionamento delle fotocellule interponendo un ostacolo tra le stesse. 02.01.05 Funi 02.01.05.C01 Controllo: Controllo generale Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale scorrimento delle stesse. 02.01.06 Guide cabina 02.01.06.C01 Controllo: Controllo dei pattini Accertare che le guarnizioni dei pattini del tipo strisciante siano in buone condizioni o, nel caso di pattini a ruote, che le stesse girino correttamente. 02.01.07 Interruttore di extracorsa 02.01.07.C01 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori. Controllare che nessun apparecchio elettrico sia collegato in parallelo all'interruttore di extracorsa. 02.01.08 Limitatore di velocità 02.01.08.C01 Controllo: Controllo generale Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale scorrimento delle stesse. Controllare che le pulegge ed i dispositivi di leverismo siano perfettamente funzionanti. 02.01.09 Macchinari elettromeccanici 02.01.09.C01 Controllo: Controllo generale Verificare il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature elettromeccaniche, delle cinghie e delle pulegge. Verificare l'efficienza del paracadute, del limitatore di velocità e degli apparati di sicurezza. 02.01.10 Porte di piano 02.01.10.C01 Controllo: Controllo delle serrature Controllo della funzionalità delle serrature. 02.01.10.C02 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato generale delle porte ed in particolare le serrature, i sistemi di bloccaggio ed i leveraggi delle porte. 02.01.10.C03 Controllo: Controllo maniglia Controllo del corretto funzionamento delle maniglie. Pagina 4 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli 02.01.11 Pulsantiera 02.01.11.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi Aggiornamento ogni 12 mesi Aggiornamento ogni 12 mesi Aggiornamento ogni 12 mesi Aggiornamento ogni 12 mesi Ispezione ogni 12 mesi Verificare il corretto funzionamento delle pulsantiere sia della cabina sia di quelle di piano; controllare che tutte le spie di segnalazione siano funzionanti. Verificare inoltre il corretto serraggio di viti e bulloni. 02.01.12 Quadro di manovra 02.01.12.C01 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori. 02.01.12.C02 Controllo: Verifica apparecchiature di taratura e controllo Verificare l'efficienza delle lampade di segnalazione, delle spie di segnalazione dei sezionatori di linea. 02.01.13 Serrature 02.01.13.C01 Controllo: Controllo generale Controllo della funzionalità delle serrature. 02.01.13.C02 Controllo: Controllo maniglia Controllo del corretto funzionamento delle maniglie. 02.01.14 Vani corsa 02.01.14.C01 Controllo: Controllo generale Verificare l'integrità delle guide, dei pattini e degli organi di scorrimento presenti nel vano corsa. Accertare la presenza dei cartelli di segnalazioni e indicatori delle caratteristiche dell'impianto. Verificare che la fossa ascensore sia libera da materiale di risulta. 02.02 - Impianto elettrico Codice Elementi Manutenibili / Controlli 02.02.01 Sezionatore 02.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Controllo ogni 24 mesi Ispezione a vista ogni 12 anni Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti. 02.02.02 Interruttori 02.02.02.C01 Controllo: Controllo generale Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti. 02.02.03 Prese e spine 02.02.03.C01 Controllo: Controllo generale Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti. 02.02.04 Quadri di bassa tensione 02.02.04.C02 Controllo: Verifica protezioni Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici. 02.02.04.C01 Controllo: Verifica messa a terra Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri. 02.02.05 Sistemi di cablaggio 02.02.05.C01 Controllo: Controllo generale Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate. 02.03 - Impianto di smaltimento acque Pagina 5 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli meteoriche Codice Elementi Manutenibili / Controlli 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato 02.03.01.C01 Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 6 mesi Ispezione ogni 12 mesi Ispezione ogni 6 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Controllare le condizioni e la funzionalità dei canali di gronda e delle pluviali. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. Controllare gli elementi di fissaggio ed eventuali connessioni. 02.03.02 Collettori di scarico 02.03.02.C01 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti orizzontali a vista. 02.03.03 Pozzetti e caditoie 02.03.03.C01 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti laterali. 02.03.04 Scossaline 02.03.04.C01 Controllo: Controllo generale Controllare la tenuta delle scossaline verificando gli elementi di fissaggio e di tenuta. Verificare inoltre che non ci siano depositi e detriti di foglie che possano causare ostacoli al deflusso delle acque piovane. 02.03.05 Supporti per canali di gronda 02.03.05.C01 Controllo: Controllo generale Controllare le condizioni e la funzionalità dei supporti dei canali di gronda verificando il fissaggio ed eventuali connessioni. Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto. 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Controlli 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 02.04.01.C03 Controllo: Verifica dei flessibili Tipologia Frequenza Revisione quando occorre Controllo a vista quando occorre Controllo a vista a guasto Controllo a vista ogni anno Controllo a vista ogni anno Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione. 02.04.01.C05 Controllo: Verifica sedile coprivaso Verifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e della stessa qualità. 02.04.01.C01 Controllo: Verifica ancoraggio Verifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillatura con silicone. 02.04.01.C02 Controllo: Verifica degli scarichi dei vasi Verifica della funzionalità di tutti gli scarichi ed eventuale sistemazione dei dispositivi non perfettamente funzionanti con sostituzione delle parti non riparabili. 02.04.01.C04 Controllo: Verifica di tenuta degli scarichi Verifica della tenuta di tutti gli scarichi effettuando delle sigillature o sostituendo le guarnizioni. 02.04.02 Autoclave 02.04.02.C01 Controllo: Controllo gruppo di riempimento Verificare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e del tubo di troppo pieno. 02.04.02.C02 Controllo: Controllo quadri elettrici Controllare lo stato degli interblocchi elettrici effettuando delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori. Pagina 6 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli 02.04.02.C03 Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole Controllo ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo ogni anno Controllo a vista ogni anno Revisione quando occorre Controllo a vista quando occorre Ispezione a vista quando occorre Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo ogni anno Controllo a vista ogni anno Registrazione ogni anno Controllo a vista ogni anno Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo ogni 12 mesi Controllo a vista ogni anno Effettuare una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. 02.04.02.C04 Controllo: Controllo tenuta Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. 02.04.02.C05 Controllo: Controllo tenuta valvole Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta. 02.04.02.C06 Controllo: Controllo valvole Controllare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici. Verificare la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi, e l'assenza di inflessioni nelle tubazioni. 02.04.03 Cassette di scarico a zaino 02.04.03.C01 Controllo: Verifica dei flessibili Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione. 02.04.03.C02 Controllo: Verifica rubinetteria Eseguire un controllo della rubinetteria effettuando una serie di apertura e chiusura. 02.04.04 Collettori solari 02.04.04.C03 Controllo: Controllo generale pannelli Verificare lo stato dei pannelli in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc. 02.04.04.C01 Controllo: Controllo apparato elettrico Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte elettrica dei pannelli. 02.04.04.C02 Controllo: Controllo fissaggi Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio dei pannelli sul tetto. 02.04.04.C04 Controllo: Controllo valvole Controllare i sistemi di sicurezza, il funzionamento delle valvole di scarico e della pompa. 02.04.05 Idroaccumulatori 02.04.05.C01 Controllo: Controllo gruppo di riempimento Verificare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e del tubo di troppo pieno. 02.04.05.C02 Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole Effettuare una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. 02.04.05.C03 Controllo: Controllo tenuta Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. 02.04.05.C04 Controllo: Controllo tenuta valvole Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta. 02.04.05.C05 Controllo: Controllo valvole Controllare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici. Verificare la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi, e l'assenza di inflessioni nelle tubazioni. 02.04.06 Tubazioni multistrato 02.04.06.C01 Controllo: Controllo tenuta strati Controllare l'aderenza dei vari strati di materiale che costituiscono la tubazione. 02.04.06.C02 Controllo: Controllo tubazioni Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. 02.04.07 Tubi in acciaio zincato 02.04.07.C01 Controllo: Controllo coibentazione Verificare l'integrità delle coibentazioni con eventuale ripristino. 02.04.07.C02 Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole Eseguire una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. 02.04.07.C03 Controllo: Controllo tenuta Pagina 7 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. 02.04.07.C04 Controllo: Controllo tenuta valvole Registrazione ogni anno Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta. 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Controlli 02.05.01 Collettori 02.05.01.C01 Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Ispezione ogni 12 mesi Ispezione ogni 12 mesi Ispezione ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Controllo ogni 12 mesi Misurazioni ogni 2 anni Controllo ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Ispezione ogni 12 mesi Verificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti orizzontali a vista. 02.05.02 Pozzetti di scarico 02.05.02.C01 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti laterali. 02.05.03 Pozzetti e caditoie 02.05.03.C01 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti laterali. 02.05.04 Stazioni di sollevamento 02.05.04.C01 Controllo: Controllo generale delle pompe Verificare lo stato di funzionalità della pompa accertando che non ci sia stazionamento di aria e che la pompa ruoti nel senso giusto. 02.05.04.C02 Controllo: Controllo organi di tenuta Verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non vi siano perdite eccessive e che il premitraccia non lasci passare l'acqua. 02.05.04.C03 Controllo: Controllo prevalenza Effettuare un controllo della prevalenza applicando dei manometri sulla tubazione di mandata e su quella di aspirazione al fine di verificare la compatibilità dei valori registrati con quelli di collaudo. 02.05.05 Tubazioni 02.05.05.C01 Controllo: Controllo della manovrabilità valvole Effettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino 02.05.05.C02 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni. 02.05.05.C03 Controllo: Controllo tenuta Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo. 02.05.06 Tubazioni in polietilene 02.05.06.C01 Controllo: Controllo della manovrabilità valvole Effettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. 02.05.06.C02 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni. 02.05.06.C03 Controllo: Controllo tenuta Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo. 02.05.07 Vasche di accumulo 02.05.07.C01 Controllo: Controllo generale Verificare che non ci siano ostruzione dei dispositivi di regolazione del flusso ed eventuali sedimenti di materiale di risulta. Verificare inoltre l'integrità delle pareti e l'assenza di corrosione e di degrado. Pagina 8 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli 02.06 - Impianto telefonico e citofonico Codice Elementi Manutenibili / Controlli 02.06.01 Alimentatori 02.06.01.C01 Controllo: Controllo alimentazione Verificare gli alimentatori effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita. Verificare che gli accumulatori siano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamento elettrico. 02.06.02 Pulsantiere 02.06.02.C01 Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Ispezione strumentale ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Controllare la funzionalità degli apparecchi telefonici. 02.06.03 Punti di ripresa ottici 02.06.03.C01 Controllo: Controllo generale Controllare la funzionalità degli apparecchi di ripresa ottici verificandone il corretto orientamento. Verificare il corretto serraggio delle connessioni e la funzionalità del sistema di protezione. 02.07 - Impianto di ricezione segnali Codice Elementi Manutenibili / Controlli 02.07.01 Alimentatori 02.07.01.C01 Controllo: Controllo alimentazione Verificare gli alimentatori effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita. Verificare che gli accumulatori siano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamento elettrico. 02.07.02 Amplificatori di segnale 02.07.02.C01 Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Ispezione strumentale ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni anno Ispezione ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla apparecchiatura di amplificazione. Verificare la funzionalità delle spie luminose del pannello e dei fusibili di protezione. 02.07.03 Antenne e parabole 02.07.03.C01 Controllo: Controllo generale Eseguire la verifica del corretto posizionamento della parabole e/o dell'antenna. Verificare che il fuoco della parabola sia funzionante. 02.07.04 Pali per antenne in acciaio 02.07.04.C01 Controllo: Controllo corpi di ricezione segnali Verificare l'efficienza dei corpi di ricezione dei segnali e degli eventuali accessori. Verificare il corretto orientamento delle antenne e/o delle parabole. 02.07.04.C02 Controllo: Controllo generale Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. 02.08 - Impianto solare termico Codice Elementi Manutenibili / Controlli 02.08.01 Accumulo acqua calda 02.08.01.C01 Controllo: Controllo anodo anticorrosione Tipologia Frequenza Ispezione ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Verifica del corretto funzionamento dell'anodo anticorrosione. 02.08.01.C02 Controllo: Controllo coibentazione Verificare l'integrità della coibentazione del serbatoio. 02.08.01.C03 Controllo: Controllo generale Controllare lo stato generale e l'integrità dei serbatoi e provvedere alla eliminazione di eventuali perdite ripristinando le guarnizioni del passo d'uomo. 02.08.01.C04 Controllo: Controllo gruppo di riempimento Controllare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e verificare che il tubo di troppo pieno sia libero da ostruzioni. Pagina 9 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli 02.08.02 Caldaia istantanea a gas 02.08.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo ogni 12 mesi Ispezione strumentale ogni 12 mesi Ispezione a vista quando occorre Controllo a vista ogni 6 mesi Controllo a vista ogni 6 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni anno Ispezione strumentale ogni 2 anni Ispezione a vista ogni 2 anni Ispezione strumentale ogni 2 anni Aggiornamento ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Aggiornamento ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Revisione ogni 12 mesi Verificare la funzionalità delle elettropompe controllando che la combustione avvenga senza difficoltà e senza perdite di combustibile. Verificare inoltre che le elettrovalvole, in caso di blocco, non consentano il passaggio di combustibile. 02.08.02.C02 Controllo: Controllo pompa del bruciatore Controllo della pompa verificando la pressione di alimentazione e quella di aspirazione del combustibile a bruciatore funzionante. 02.08.03 Collettore solare 02.08.03.C02 Controllo: Controllo generale pannelli Verificare lo stato dei pannelli in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc. 02.08.03.C01 Controllo: Controllo fissaggi Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio dei collettori solari. 02.08.03.C03 Controllo: Controllo valvole Controllare i sistemi di sicurezza, il funzionamento delle valvole di scarico e della pompa. 02.08.04 Copertura assorbitore 02.08.04.C01 Controllo: Controllo generale Verificare l'integrità della copertura e che non ci siano depositi superficiali. 02.08.05 Filtro per impurità 02.08.05.C01 Controllo: Controllo generale Verificare che il passaggio del fluido avvenga liberamente. 02.08.06 Fluido termovettore 02.08.06.C01 Controllo: Controllo densità Verificare i valori della pressione del circuito nei primi due anni di vita dell'impianto. 02.08.06.C02 Controllo: Controllo valori antigelo Controllare la concentrazione dell’antigelo. 02.08.06.C03 Controllo: Controllo valori pH Controllare il valore pH della miscela di acqua e glicolo. Se scende sotto al 6,6 il fluido diventa corrosivo e deve essere sostituito. 02.08.07 Gruppo di circolazione 02.08.07.C01 Controllo: Verifica generale Verificare il corretto funzionamento del circolatore, delle valvole di non ritorno, del misuratore/regolatore di portata, dei rubinetti di carico e scarico. 02.08.08 Miscelatore 02.08.08.C01 Controllo: Controllo generale Effettuare un controllo della funzionalità del miscelatore eseguendo una serie di aperture e chiusure. Verificare l'integrità dei dischi metallici di dilatazione. 02.08.09 Pompa di circolazione 02.08.09.C01 Controllo: Controllo generale delle pompe Verificare lo stato di funzionalità della pompa accertando che non ci sia stazionamento di aria e che la pompa ruoti nel senso giusto. Verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non vi siano perdite eccessive e che il premitraccia non lasci passare l'acqua. Verificare inoltre il livello del rumore prodotto. 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura 02.08.10.C01 Controllo: Controllo generale Verificare la funzionalità dei dispositivi indicatori dei valori delle temperature. 02.08.11 Rubinetto di scarico 02.08.11.C01 Controllo: Verifica baderna Verifica della tenuta della baderna e del dado premistoppa. 02.08.12 Sfiato i. Pagina 10 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli 02.08.12.C01 Verificare la funzionalità del rubinetto di sfogo. 02.08.13 Telaio 02.08.13.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo ogni 12 mesi Controllo a vista ogni anno Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Controllo ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Verifica ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 anni Controllare le condizioni e la funzionalità delle strutture di sostegno verificando il fissaggio ed eventuali connessioni. Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto. 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile 02.08.14.C01 Controllo: Controllo coibentazione Verificare l'integrità delle coibentazioni con eventuale ripristino. 02.08.14.C02 Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole Eseguire una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino. 02.08.14.C03 Controllo: Controllo tenuta Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. 02.08.15 Tubi in rame 02.08.15.C01 Controllo: Controllo coibentazione Verifica dell'integrità delle coibentazioni ed eventuale ripristino 02.08.15.C02 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia. Verificare la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioni nelle tubazioni. 02.08.15.C03 Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole Controllare che tutti gli organi di intercettazione siano funzionanti e controllare che non si blocchino. 02.08.15.C04 Controllo: Controllo tenuta tubazioni Verifica dell'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori. 02.08.16 Valvola di intercettazione 02.08.16.C01 Controllo: Controllo volantino Verificare la funzionalità del volantino effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura. 02.08.17 Valvola di ritegno 02.08.17.C01 Controllo: Controllo generale Eseguire un controllo generale delle valvole verificando il buon funzionamento delle guarnizioni, delle cerniere e delle molle. 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza Ispezione strumentale ogni 12 mesi Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale. Controllo a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione strumentale ogni anno Controllo a vista ogni 12 mesi 02.09.01 Conduttori di protezione 02.09.01.C01 Controllo: Controllo generale 02.09.02 Dispositivo di generatore 02.09.02.C01 Controllo: Controllo generale Verificare la corretta pressione di serraggio dei cavi di connessione; controllare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione onde evitare corti circuiti. 02.09.03 Dispositivo di interfaccia 02.09.03.C01 Controllo: Controllo generale Verificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi. Nel caso di eccessivo rumore smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superfici dell'elettromagnete e della bobina. 02.09.03.C02 Controllo: Verifica tensione Misurare la tensione di arrivo ai morsetti utilizzando un voltmetro. 02.09.04 Dispositivo generale 02.09.04.C01 Controllo: Controllo generale Pagina 11 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione onde evitare corto circuiti. 02.09.05 Inverter 02.09.05.C01 Controllo: Controllo generale Verificare lo stato di funzionamento del quadro di parallelo invertitori misurando alcuni parametri quali le tensioni, le correnti e le frequenze di uscita dall'inverter. Effettuare le misurazioni della potenza in uscita su inverter-rete. 02.09.05.C02 Controllo: Verifica messa a terra Ispezione strumentale ogni 12 mesi Controllo ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista quando occorre Controllo a vista ogni 6 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Ispezione ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra (quando previsto) dell'inverter. 02.09.05.C03 Controllo: Verifica protezioni Verificare il corretto funzionamento dei fusibili e degli interruttori automatici dell'inverter. 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino 02.09.06.C04 Controllo: Controllo generale celle Verificare lo stato delle celle in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc. Controllare che non ci siano incrostazioni e/o depositi sulle superfici delle celle che possano inficiare il corretto funzionamento. 02.09.06.C03 Controllo: Controllo fissaggi Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio delle celle e/o dei moduli. 02.09.06.C01 Controllo: Controllo apparato elettrico Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte elettrica delle celle e/o dei moduli di celle. 02.09.06.C02 Controllo: Controllo diodi Eseguire il controllo della funzionalità dei diodi di by-pass. 02.09.07 Quadro elettrico 02.09.07.C01 Controllo: Verifica protezioni Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici. 02.09.08 Scaricatori di sovratensione 02.09.08.C01 Controllo: Controllo generale Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Controllare il corretto funzionamento delle spie di segnalazione della carica delle cartucce. 02.09.09 Strutture di sostegno 02.09.09.C01 Controllo: Controllo generale Controllare le condizioni e la funzionalità delle strutture di sostegno verificando il fissaggio ed eventuali connessioni. Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto. Pagina 12 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli 03 - Impianti di sicurezza 03.01 - Impianto di messa a terra Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza Ispezione strumentale ogni mese Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale. Ispezione a vista ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 5 anni Controllo a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi 03.01.01 Conduttori di protezione 03.01.01.C01 Controllo: Controllo generale 03.01.02 Pozzetti in cls 03.01.02.C01 Controllo: Controllo chiusini Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili. 03.01.02.C02 Controllo: Controllo struttura Controllare l'integrità delle strutture individuando la presenza di eventuali anomalie come fessurazioni, disgregazioni, distacchi, riduzione del copriferro e relativa esposizione a processi di corrosione dei ferri d'armatura. Verifica dello stato del calcestruzzo e controllo del degrado e/o eventuali processi di carbonatazione. 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico 03.01.03.C01 Controllo: Controllo chiusini Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili. 03.01.04 Sistema di dispersione 03.01.04.C01 Controllo: Controllo generale Verificare che i componenti (quali connessioni, pozzetti, capicorda, ecc.) del sistema di dispersione siano in buone condizioni e non ci sia presenza di corrosione di detti elementi. Verificare inoltre la presenza dei cartelli indicatori degli schemi elettrici. 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione 03.01.05.C01 Controllo: Controllo generale Verificare che i componenti (quali conduttori, ecc.) siano in buone condizioni. Verificare inoltre che siano in buone condizioni i serraggi dei bulloni. Pagina 13 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli INDICE 01 Cemento Armato 01.01 pag. Strutture in elevazione in c.a. 2 2 01.01.01 Pilastri 2 01.01.02 Pareti 2 01.01.03 Travi 2 01.01.04 Solette 2 01.02 01.02.01 01.03 2 Solai Solai con travetti in c.a.p. 2 2 Balconi o sbalzi 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p. 2 01.03.02 Sbalzi a soletta piena 2 01.04 Strutture di collegamento 3 01.04.01 01.04.02 01.05 01.05.01 Scale a trave a ginocchio 3 Scale a soletta rampante 3 Opere di fondazioni superficiali 3 Platee in c.a. 02 Impianti tecnologici 02.01 Ascensori e montacarichi 3 pag. 4 4 02.01.01 Ammortizzatori della cabina 4 02.01.02 Cabina 4 02.01.03 Contrappeso 4 02.01.04 Fotocellule 4 02.01.05 Funi 4 02.01.06 Guide cabina 4 02.01.07 Interruttore di extracorsa 4 02.01.08 Limitatore di velocità 4 02.01.09 Macchinari elettromeccanici 4 02.01.10 Porte di piano 4 02.01.11 Pulsantiera 5 02.01.12 Quadro di manovra 5 02.01.13 Serrature 5 Vani corsa 5 02.01.14 02.02 Impianto elettrico 5 02.02.01 Sezionatore 5 02.02.02 Interruttori 5 02.02.03 Prese e spine 5 02.02.04 Quadri di bassa tensione 5 02.02.05 Sistemi di cablaggio 5 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche 6 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato 6 02.03.02 Collettori di scarico 6 02.03.03 Pozzetti e caditoie 6 02.03.04 Scossaline 6 Supporti per canali di gronda 6 02.03.05 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 6 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 6 02.04.02 Autoclave 6 02.04.03 Cassette di scarico a zaino 7 02.04.04 Collettori solari 7 02.04.05 Idroaccumulatori 7 Pagina 14 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli 02.04.06 Tubazioni multistrato 7 02.04.07 Tubi in acciaio zincato 7 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue 8 02.05.01 Collettori 8 02.05.02 Pozzetti di scarico 8 02.05.03 Pozzetti e caditoie 8 02.05.04 Stazioni di sollevamento 8 02.05.05 Tubazioni 8 02.05.06 Tubazioni in polietilene 8 Vasche di accumulo 8 02.05.07 02.06 Impianto telefonico e citofonico 9 02.06.01 Alimentatori 9 02.06.02 Pulsantiere 9 02.06.03 Punti di ripresa ottici 9 Impianto di ricezione segnali 9 02.07 02.07.01 Alimentatori 9 02.07.02 Amplificatori di segnale 9 02.07.03 Antenne e parabole 9 02.07.04 Pali per antenne in acciaio 9 02.08 Impianto solare termico 9 02.08.01 Accumulo acqua calda 9 02.08.02 Caldaia istantanea a gas 10 02.08.03 Collettore solare 10 02.08.04 Copertura assorbitore 10 02.08.05 Filtro per impurità 10 02.08.06 Fluido termovettore 10 02.08.07 Gruppo di circolazione 10 02.08.08 Miscelatore 10 02.08.09 Pompa di circolazione 10 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura 10 02.08.11 Rubinetto di scarico 10 02.08.12 Sfiato 10 02.08.13 Telaio 11 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile 11 02.08.15 Tubi in rame 11 02.08.16 Valvola di intercettazione 11 02.08.17 02.09 Valvola di ritegno 11 Impianto fotovoltaico 11 02.09.01 Conduttori di protezione 11 02.09.02 Dispositivo di generatore 11 02.09.03 Dispositivo di interfaccia 11 02.09.04 Dispositivo generale 11 02.09.05 Inverter 12 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino 12 02.09.07 Quadro elettrico 12 02.09.08 Scaricatori di sovratensione 12 02.09.09 Strutture di sostegno 12 03 Impianti di sicurezza 03.01 Impianto di messa a terra pag. 13 13 03.01.01 Conduttori di protezione 13 03.01.02 Pozzetti in cls 13 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico 13 Pagina 15 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli 03.01.04 Sistema di dispersione 13 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione 13 IL TECNICO Arch. Maddalena Damiani Pagina 16 Comune di Barletta Provincia di Barletta - Andria - Tr PIANO DI MANUTENZIONE PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica COMMITTENTE: Comune di Barletta Barletta, __________ IL TECNICO Arch. Maddalena Damiani Pagina 1 Arch. Maddalena Damiani Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Acustici 02 - Impianti tecnologici 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue 02.05.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo del rumore prodotto Tipologia Frequenza Il sistema di scarico deve essere realizzato con materiali e componenti in grado di non emettere rumori. 02.08 - Impianto solare termico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.08.09 Pompa di circolazione 02.08.09.R03 Requisito: (Attitudine al) controllo del rumore prodotto 02.08.09.C01 La pompa con tutti gli accessori completamente montati non deve emettere un livello di rumore superiore a quello consentito dalla norma. Controllo: Controllo generale delle pompe Tipologia Frequenza Aggiornamento ogni 12 mesi Pagina 2 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Adattabilità delle finiture 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.01.14 Vani corsa 02.01.14.R01 Requisito: Regolarità delle finiture Tipologia Frequenza Le aperture del vano che consentono l’accesso alla cabina devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte ed in modo da evitare pericoli per l'accesso alla cabina stessa. 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 02.04.R10 Requisito: Regolarità delle finiture Tipologia Frequenza Revisione Controllo a vista quando occorre a guasto Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte e devono presentare finiture superficiali integre. 02.04.01.C03 02.04.01.C01 Controllo: Verifica dei flessibili Controllo: Verifica ancoraggio Pagina 3 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Controllabilità tecnologica 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.01 Ascensori e montacarichi 02.01.R03 Requisito: Resistenza meccanica Tipologia Frequenza Ispezione a vista ogni 12 mesi Gli elementi dell'impianto di automazione devono essere in grado di resistere a sollecitazioni che possono verificarsi durante il funzionamento dell'impianto. 02.01.04.C01 Controllo: Controllo generale 02.07 - Impianto di ricezione segnali Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.07 Impianto di ricezione segnali 02.07.R01 Requisito: Resistenza meccanica Tipologia Frequenza Ispezione a vista ogni anno Controllo a vista ogni 12 mesi Gli elementi dell'impianto di ricezione segnali devono essere in grado di resistere a sollecitazioni che possono verificarsi durante il funzionamento dell'impianto. 02.07.03.C01 Controllo: Controllo generale 02.07.04 Pali per antenne in acciaio 02.07.04.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione 02.07.04.C02 I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettere il buon funzionamento dell'intero apparato. Controllo: Controllo generale 02.08 - Impianto solare termico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.08.01 Accumulo acqua calda 02.08.01.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della temperatura Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista ogni 12 mesi ogni 12 mesi I serbatoi di accumulo a servizio dell'impianto solare termico devono essere realizzati in modo da contenere le dispersioni di calore. 02.08.01.C03 02.08.01.C02 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo coibentazione 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura 02.08.10.R01 Requisito: (Attitudine al) Controllo delle temperature I regolatori differenziali devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali sbalzi della temperatura. 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.09.05 Inverter 02.09.05.R01 Requisito: Controllo della potenza Tipologia Frequenza Controllo Ispezione strumentale ogni 12 mesi ogni 12 mesi L'inverter deve garantire il perfetto accoppiamento tra la tensione in uscita dal generatore e il range di tensioni in ingresso dal convertitore. 02.09.05.C02 02.09.05.C01 Controllo: Verifica messa a terra Controllo: Controllo generale Pagina 4 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Di funzionamento 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.01.11 Pulsantiera 02.01.11.R01 Requisito: Comodità d'uso e manovra Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 12 mesi Per consentire utilizzo da parte degli utenti le pulsantiere della cabina ascensore e quelle di piano devono essere disposte in modo da essere facilmente utilizzabili. 02.01.11.C01 Controllo: Controllo generale 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue 02.05.R01 Requisito: Efficienza Tipologia Frequenza I sistemi di scarico devono essere progettati ed installati in modo da non compromettere la salute e la sicurezza degli utenti e delle persone che si trovano all’interno dell’edificio. 02.08 - Impianto solare termico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura 02.08.10.R02 Requisito: (Attitudine al) Controllo dell'umidità Tipologia Frequenza I regolatori differenziali devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali sbalzi della umidità relativa. 02.08.15 Tubi in rame 02.08.15.R01 Requisito: Controllo del flusso Le tubazioni in rame devono essere realizzate in modo da controllare il flusso del fluido termovettore senza pregiudicare il funzionamento dell'intero impianto. 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino 02.09.06.R01 Requisito: Efficienza di conversione Tipologia Frequenza I moduli fotovoltaici devono essere realizzati con materiale e finiture superficiali tali da garantire il massimo assorbimento delle radiazioni solari. Pagina 5 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Di manutenibilità 02 - Impianti tecnologici 02.03 - Impianto di smaltimento acque meteoriche Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.03.03 Pozzetti e caditoie 02.03.03.R04 Requisito: Pulibilità 02.03.03.C01 Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Ispezione ogni 6 mesi 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.05.01 Collettori 02.05.01.R04 Requisito: Pulibilità Tipologia Frequenza Ispezione Ispezione ogni 12 mesi ogni 12 mesi I collettori fognari devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. 02.05.03.C01 02.05.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.05.02 Pozzetti di scarico 02.05.02.R03 Requisito: Pulibilità I pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. 02.05.03 Pozzetti e caditoie 02.05.03.R04 Requisito: Pulibilità Le caditoie ed i pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. Pagina 6 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Di stabilità 01 - Cemento Armato 01.01 - Strutture in elevazione in c.a. Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 01.01 Strutture in elevazione in c.a. 01.01.R01 Requisito: Resistenza meccanica Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista ogni 24 mesi ogni 24 mesi ogni 24 mesi ogni 24 mesi ogni 24 mesi ogni 24 mesi ogni 24 mesi ogni 24 mesi Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). 01.01.04.C02 01.01.03.C02 01.01.02.C02 01.01.01.C02 01.01.04.C01 01.01.03.C01 01.01.02.C01 01.01.01.C01 Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo 01.02 - Solai Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 01.02 Solai 01.02.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della freccia massima Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 24 mesi Controllo a vista ogni 24 mesi La freccia di inflessione di un solaio costituisce il parametro attraverso il quale viene giudicata la deformazione sotto carico e la sua elasticità. 01.02.01.C01 Controllo: Controllo strutture 01.02.R02 Requisito: Resistenza meccanica I solai devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. 01.02.01.C01 Controllo: Controllo strutture 01.03 - Balconi o sbalzi Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 01.03 Balconi o sbalzi 01.03.R01 Requisito: Resistenza meccanica Tipologia Frequenza Verifica Verifica ogni 3 anni ogni 3 anni Gli elementi strutturali costituenti i balconi, logge e passarelle devono contrastare in modo efficace le manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. 01.03.02.C01 01.03.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 01.04 - Strutture di collegamento Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 01.04 Strutture di collegamento 01.04.R02 Requisito: Resistenza meccanica Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 24 mesi Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. 01.04.02.C03 01.04.02.C01 01.04.01.C03 01.04.01.C01 01.04.02.C02 Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate Controllo: Controllo balaustre e corrimano Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate Controllo: Controllo balaustre e corrimano Controllo: Controllo strutture Pagina 7 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni 01.04.01.C02 Controllo: Controllo strutture Controllo a vista ogni 24 mesi 01.05 - Opere di fondazioni superficiali Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 01.05 Opere di fondazioni superficiali 01.05.R01 Requisito: Resistenza meccanica Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 24 mesi Le opere di fondazioni superficiali dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). 01.05.01.C01 Controllo: Controllo struttura 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.01.02 Cabina 02.01.02.R02 Requisito: Resistenza meccanica 02.01.05.C01 Le porte, con i loro dispositivi di blocco, devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Controllo: Controllo generale 02.01.03 Contrappeso 02.01.03.R01 Requisito: Resistenza allo snervamento Tipologia Frequenza Ispezione a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Le funi o catene che sostengono i contrappesi o le masse di bilanciamento devono essere in grado di sostenerli senza causare pericoli. 02.01.03.C01 Controllo: Controllo generale 02.01.05 Funi 02.01.05.R01 Requisito: Resistenza meccanica Le funi o catene devono essere in grado di sostenere senza causare pericoli le cabine, i contrappesi o le masse di bilanciamento. 02.01.06 Guide cabina 02.01.06.R02 Requisito: Resistenza meccanica Le guide della cabina unitamente alle pareti sulle quali sono agganciate dovranno limitare la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. 02.01.08 Limitatore di velocità 02.01.08.R02 Requisito: Resistenza meccanica Il limitatore di velocità deve essere mosso da una fune metallica capace di resistere agli sforzi che si verificano durante il funzionamento. 02.01.10 Porte di piano 02.01.10.R02 Requisito: Resistenza meccanica Le porte, con i loro dispositivi di blocco, devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. 02.01.13 Serrature 02.01.13.R02 Requisito: Resistenza meccanica Le serrature devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. 02.01.14 Vani corsa 02.01.14.R02 Requisito: Resistenza meccanica La struttura del vano di corsa deve essere realizzata in modo da sopportare tutte le forze che possono verificarsi durante il funzionamento dell'impianto. 02.02 - Impianto elettrico Pagina 8 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.02 Impianto elettrico 02.02.R08 Requisito: Resistenza meccanica 02.02.01.C01 02.02.03.C01 02.02.02.C01 02.02.04.C01 Gli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Controllo: Verifica messa a terra Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 24 mesi 02.03 - Impianto di smaltimento acque meteoriche Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche 02.03.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione Tipologia Frequenza Ispezione Controllo a vista Ispezione ogni 6 mesi ogni 6 mesi ogni 12 mesi Controllo a vista ogni 6 mesi Controllo a vista Ispezione a vista ogni 6 mesi ogni 12 mesi Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato 02.03.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta 02.03.03.C01 02.03.01.C01 02.03.02.C01 I canali di gronda e le pluviali devono essere idonee ad impedire fughe o perdite di acqua assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.03.01.R02 Requisito: Resistenza al vento I canali di gronda e le pluviali devono resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità dell'intero impianto di smaltimento acque. 02.03.01.R03 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura I canali di gronda e le pluviali devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche. 02.03.01.C01 Controllo: Controllo generale 02.03.01.R04 Requisito: Resistenza meccanica 02.03.01.C01 02.03.05.C01 I canali di gronda e le pluviali devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico di progetto (carichi concentrati e distribuiti) in modo da garantire la stabilità e la funzionalità dell'impianto. Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.03.02 Collettori di scarico 02.03.02.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. 02.03.02.R03 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura I collettori fognari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. 02.03.03 Pozzetti e caditoie 02.03.03.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. 02.03.03.R05 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. 02.03.03.R06 Requisito: Resistenza meccanica Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità Pagina 9 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni dell'impianto. 02.03.04 Scossaline 02.03.04.R02 Requisito: Resistenza al vento Le scossaline devono resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non comprometterne la stabilità e la funzionalità. 02.03.05 Supporti per canali di gronda 02.03.05.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione 02.03.05.C01 I supporti per gronda di acciaio devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Controllo: Controllo generale 02.03.05.R02 Requisito: Resistenza meccanica Ispezione a vista ogni 12 mesi I supporti per canali di gronda devono essere in grado di non subire disgregazioni se sottoposti all'azione di carichi accidentali. 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 02.04.R03 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta 02.04.04.C03 02.04.05.C02 02.04.02.C03 02.04.02.C04 02.04.02.C05 02.04.02.C06 02.04.02.C01 02.04.05.C01 02.04.07.C04 02.04.05.C03 02.04.05.C04 02.04.05.C05 02.04.06.C02 02.04.07.C02 02.04.07.C03 02.04.04.C04 Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi in circolazione per garantire la funzionalità dell'impianto. Controllo: Controllo generale pannelli Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole Controllo: Controllo tenuta Controllo: Controllo tenuta valvole Controllo: Controllo valvole Controllo: Controllo gruppo di riempimento Controllo: Controllo gruppo di riempimento Controllo: Controllo tenuta valvole Controllo: Controllo tenuta Controllo: Controllo tenuta valvole Controllo: Controllo valvole Controllo: Controllo tubazioni Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole Controllo: Controllo tenuta Controllo: Controllo valvole 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 02.04.01.R03 Requisito: Resistenza a manovre e sforzi d'uso Tipologia Frequenza Ispezione a vista Controllo Controllo Controllo a vista Controllo Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Registrazione Controllo a vista Controllo Controllo a vista Controllo a vista Controllo Controllo a vista Controllo a vista quando occorre ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni anno ogni anno ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni anno ogni 12 mesi ogni anno ogni anno ogni anno ogni 12 mesi ogni anno ogni 12 mesi Controllo a vista a guasto Controllo a vista Registrazione Controllo Controllo a vista a guasto ogni anno ogni 12 mesi ogni 12 mesi Ispezione a vista Controllo a vista quando occorre ogni 12 mesi Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo. 02.04.01.C01 Controllo: Verifica ancoraggio 02.04.01.R04 Requisito: Protezione dalla corrosione Le superfici esposte della rubinetteria e degli apparecchi sanitari devono essere protette dagli attacchi derivanti da fenomeni di corrosione. 02.04.01.R05 Requisito: Resistenza meccanica 02.04.01.C01 02.04.07.C04 02.04.07.C02 02.04.07.C01 Il regolatore di getto, quando viene esposto alternativamente ad acqua calda e fredda, non deve deformarsi, deve funzionare correttamente e deve garantire che possa essere smontato e riassemblato con facilità anche manualmente. Controllo: Verifica ancoraggio Controllo: Controllo tenuta valvole Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole Controllo: Controllo coibentazione 02.04.04 Collettori solari 02.04.04.R03 Requisito: Resistenza al vento 02.04.04.C03 02.04.04.C02 Gli elementi ed i materiali dei collettori solari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione del vento. Controllo: Controllo generale pannelli Controllo: Controllo fissaggi Pagina 10 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni 02.04.04.R05 Requisito: Resistenza alla grandine I collettori solari devono resistere senza subire deterioramenti all'azione esercitata dalla grandine. 02.04.04.R06 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature I materiali ed i componenti dei collettori solari devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche. 02.04.06 Tubazioni multistrato 02.04.06.R01 Requisito: Resistenza allo scollamento Gli strati intermedi della tubazione devono resistere allo scollamento per evitare i problemi di tenuta. 02.04.06.C01 Controllo: Controllo tenuta strati 02.04.07 Tubi in acciaio zincato 02.04.07.R03 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature Registrazione ogni anno Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Per tale scopo possono essere dotati di adeguati rivestimenti. 02.04.07.R04 Requisito: Resistenza meccanica Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. 02.04.07.R05 Requisito: Stabilità chimico reattiva Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche. 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.05.02 Pozzetti di scarico 02.05.02.R04 Requisito: Resistenza meccanica Tipologia Frequenza Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. 02.05.03 Pozzetti e caditoie 02.05.03.R05 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. 02.05.03.R06 Requisito: Resistenza meccanica Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità dell'impianto. 02.05.04 Stazioni di sollevamento 02.05.04.R04 Requisito: Stabilità morfologica La pompa o il gruppo di pompaggio devono rimanere stabili in tutte le fasi del trasporto, del montaggio e dello smontaggio nelle condizioni previste anche quando sono inclinati di un angolo di 10° in qualsiasi direzione rispetto alla loro posizione normale. 02.06 - Impianto telefonico e citofonico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.06 Impianto telefonico e citofonico 02.06.R03 Requisito: Resistenza meccanica Tipologia Frequenza Ispezione a vista ogni 12 mesi Gli elementi dell'impianto telefonico devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture che si dovessero verificare nelle condizioni di impiego. 02.06.03.C01 Controllo: Controllo generale 02.07 - Impianto di ricezione segnali Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza Pagina 11 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni 02.07.04 Pali per antenne in acciaio 02.07.04.R02 Requisito: Resistenza meccanica I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti. 02.08 - Impianto solare termico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.08.01 Accumulo acqua calda 02.08.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta Tipologia Frequenza Ispezione a vista Ispezione ogni 12 mesi ogni 12 mesi Controllo Controllo a vista Ispezione a vista ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi Gli elementi costituenti i serbatoi devono essere in grado di evitare fughe dei fluidi di alimentazione in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo. 02.08.08.C01 02.08.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo anodo anticorrosione 02.08.03 Collettore solare 02.08.03.R02 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature I materiali ed i componenti dei collettori solari devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche. 02.08.08 Miscelatore 02.08.08.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta Gli elementi del miscelatore (otturatore, se previsto, deviatore a comando manuale o automatico) devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi per garantire la funzionalità dell'impianto. 02.08.12 Sfiato 02.08.12.R01 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature I materiali ed i componenti degli sfiati devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche. 02.08.13 Telaio 02.08.13.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione I telai devono essere realizzati in modo da contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. 02.08.13.R02 Requisito: Resistenza meccanica I telai devono essere realizzati in modo da non subire disgregazioni se sottoposti all'azione di carichi accidentali. 02.08.14.C02 02.08.14.C01 02.08.13.C01 Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole Controllo: Controllo coibentazione Controllo: Controllo generale 02.08.13.R03 Requisito: Resistenza al vento I telai devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione del vento. 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile 02.08.14.R02 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Per tale scopo possono essere dotati di adeguati rivestimenti. 02.08.14.R03 Requisito: Resistenza meccanica Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. 02.08.15 Tubi in rame 02.08.15.R03 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature Le tubazioni devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse. 02.08.16 Valvola di intercettazione 02.08.16.R02 Requisito: Resistenza a manovre e sforzi d'uso Pagina 12 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Le valvole devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo. 02.08.16.C01 02.08.17.C01 Controllo: Controllo volantino Controllo: Controllo generale 02.08.17 Valvola di ritegno 02.08.17.R01 Requisito: Resistenza a manovre e sforzi d'uso Verifica Ispezione a vista ogni 12 mesi ogni 12 anni Le valvole devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo. 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.09 Impianto fotovoltaico 02.09.R04 Requisito: Resistenza meccanica Tipologia Frequenza Controllo ogni 12 mesi Ispezione a vista ogni 12 mesi Gli impianti fotovoltaici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. 02.09.05.C02 Controllo: Verifica messa a terra 02.09.01 Conduttori di protezione 02.09.01.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione Gli elementi ed i materiali del sistema dei conduttori di protezione devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. 02.09.09 Strutture di sostegno 02.09.09.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione Le strutture di sostegno devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. 02.09.09.R02 Requisito: Resistenza meccanica Le strutture di sostegno devono essere in grado di non subire disgregazioni se sottoposte all'azione di carichi accidentali. 02.09.09.C01 Controllo: Controllo generale 03 - Impianti di sicurezza 03.01 - Impianto di messa a terra Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 03.01 Impianto di messa a terra 03.01.R01 Requisito: Resistenza meccanica 03.01.01.C01 Gli elementi ed i materiali dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture. Controllo: Controllo generale 03.01.05.C01 03.01.04.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 03.01.01 Conduttori di protezione 03.01.01.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione 03.01.01.C01 Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Controllo: Controllo generale 03.01.05.C01 03.01.04.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 03.01.04 Sistema di dispersione 03.01.04.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione Tipologia Frequenza Ispezione strumentale Ispezione a vista Ispezione a vista ogni mese Ispezione strumentale Ispezione a vista Ispezione a vista ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni mese ogni 12 mesi ogni 12 mesi Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione 03.01.05.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione Pagina 13 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Il sistema di equipotenzializzazione dell'impianto di messa a terra deve essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Pagina 14 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Durabilità tecnologica 01 - Cemento Armato 01.04 - Strutture di collegamento Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 01.04 Strutture di collegamento 01.04.R01 Requisito: Resistenza all'usura Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura. 01.04.02.C03 01.04.02.C01 01.04.01.C03 01.04.01.C01 Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate Controllo: Controllo balaustre e corrimano Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate Controllo: Controllo balaustre e corrimano 02 - Impianti tecnologici 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.04.04 Collettori solari 02.04.04.R04 Requisito: Resistenza alla corrosione 02.04.04.C03 02.04.04.C01 I collettori solari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Controllo: Controllo generale pannelli Controllo: Controllo apparato elettrico Tipologia Frequenza Ispezione a vista Controllo a vista quando occorre ogni 12 mesi Pagina 15 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Facilità d'intervento 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.01.12 Quadro di manovra 02.01.12.R02 Requisito: Accessibilità Tipologia Frequenza Aggiornamento ogni 12 mesi Aggiornamento ogni 12 mesi I quadri di manovra degli ascensori devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti. 02.01.12.C01 Controllo: Controllo generale 02.01.12.R03 Requisito: Identificabilità 02.01.12.C02 I quadri e le cabine elettriche devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Controllo: Verifica apparecchiature di taratura e controllo 02.02 - Impianto elettrico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.02 Impianto elettrico 02.02.R07 Requisito: Montabilità/Smontabilità 02.02.01.C01 02.02.03.C01 02.02.02.C01 Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.02.04 Quadri di bassa tensione 02.02.04.R01 Requisito: Accessibilità Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti. 02.02.04.R02 Requisito: Identificabilità I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.09 Impianto fotovoltaico 02.09.R07 Requisito: Montabilità/Smontabilità Tipologia Frequenza Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. 02.09.07 Quadro elettrico 02.09.07.R01 Requisito: Accessibilità I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti. 02.09.07.R02 Requisito: Identificabilità I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Pagina 16 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Funzionalità d'uso 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.01 Ascensori e montacarichi 02.01.R01 Requisito: Affidabilità Tipologia Frequenza Ispezione Ispezione a vista Ispezione ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi Ispezione ogni 12 mesi Aggiornamento Ispezione Aggiornamento Ispezione ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi Gli elementi costituenti gli ascensori e/o i montacarichi devono funzionare senza causare pericoli sia in condizioni normali sia in caso di emergenza. 02.01.10.C02 02.01.09.C01 02.01.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.01.01 Ammortizzatori della cabina 02.01.01.R01 Requisito: Efficienza Gli ammortizzatori delle cabine ascensore devono funzionare correttamente senza causare pericoli per l'utilizzo della cabina. 02.01.01.C01 Controllo: Controllo generale 02.01.02 Cabina 02.01.02.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra Le aperture del vano che consentono l’accesso alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. 02.01.10.C03 02.01.10.C02 02.01.10.C01 02.01.02.C01 Controllo: Controllo maniglia Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo delle serrature Controllo: Controllo generale 02.01.09 Macchinari elettromeccanici 02.01.09.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della velocità I macchinari e gli elementi che li costituiscono devono essere in grado di controllare i valori della velocità di discesa della cabina, sia nel normale funzionamento sia in caso di emergenza. 02.01.10 Porte di piano 02.01.10.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra Le porte di piano che consentono l’accesso dai pianerottoli alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. 02.01.13 Serrature 02.01.13.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra Le serrature delle porte di piano che consentono l’accesso dai pianerottoli alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. 02.02 - Impianto elettrico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.02 Impianto elettrico 02.02.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Tipologia Frequenza Controllo a vista Ispezione a vista Controllo a vista Controllo a vista ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio. 02.02.01.C01 02.02.04.C02 02.02.03.C01 02.02.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Verifica protezioni Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.02.01 Sezionatore 02.02.01.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra I sezionatori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di Pagina 17 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni uso, di funzionalità e di manovrabilità. 02.02.02 Interruttori 02.02.02.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra Gli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. 02.02.03 Prese e spine 02.02.03.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra Le prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. 02.03 - Impianto di smaltimento acque meteoriche Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.03.03 Pozzetti e caditoie 02.03.03.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata Tipologia Frequenza I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 02.04.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della combustione Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 12 mesi Ispezione a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista quando occorre ogni anno ogni anno ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni anno ogni 12 mesi ogni anno ogni anno Controllo a vista quando occorre Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione a massimo rendimento con una produzione minima di scorie e di sostanze inquinanti. 02.04.R06 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Gli elementi dell'impianto idrico sanitario capaci di condurre elettricità devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8. 02.04.02.C02 Controllo: Controllo quadri elettrici 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 02.04.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi. 02.04.04.C03 02.04.07.C03 02.04.05.C05 02.04.05.C03 02.04.04.C04 02.04.02.C06 02.04.02.C04 02.04.01.C04 02.04.01.C02 Controllo: Controllo generale pannelli Controllo: Controllo tenuta Controllo: Controllo valvole Controllo: Controllo tenuta Controllo: Controllo valvole Controllo: Controllo valvole Controllo: Controllo tenuta Controllo: Verifica di tenuta degli scarichi Controllo: Verifica degli scarichi dei vasi 02.04.01.R02 Requisito: Comodità di uso e manovra Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. 02.04.01.C05 Controllo: Verifica sedile coprivaso 02.04.02 Autoclave 02.04.02.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Gli impianti autoclave dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti. 02.04.03 Cassette di scarico a zaino 02.04.03.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Le cassette di scarico devono garantire valori minimi di portata dei fluidi per un corretto Pagina 18 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni funzionamento dell'impianto. 02.04.04 Collettori solari 02.04.04.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi I collettori solari devono assicurare una portata dei fluidi termovettori non inferiore a quella di progetto. 02.04.05 Idroaccumulatori 02.04.05.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Gli idroaccumulatori dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti. 02.04.07 Tubi in acciaio zincato 02.04.07.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.05.01 Collettori 02.05.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata 02.05.05.C03 02.05.05.C02 02.05.01.C01 I collettori fognari devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. Controllo: Controllo tenuta Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.05.03 Pozzetti e caditoie 02.05.03.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista Ispezione ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. 02.05.04 Stazioni di sollevamento 02.05.04.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Il gruppo di pompaggio deve essere protetto da un morsetto di terra contro la formazione di cariche positive. Il morsetto di terra deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra. 02.05.05 Tubazioni 02.05.05.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. 02.06 - Impianto telefonico e citofonico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.06.01 Alimentatori 02.06.01.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra Tipologia Frequenza Ispezione a vista ogni 12 mesi L'alimentatore ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. 02.06.01.R02 Requisito: Efficienza 02.06.02.C01 L'alimentatore deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon funzionamento. Controllo: Controllo generale 02.06.02 Pulsantiere 02.06.02.R01 Requisito: Efficienza Gli elementi delle pulsantiere devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon funzionamento. Pagina 19 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni 02.07 - Impianto di ricezione segnali Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.07.01 Alimentatori 02.07.01.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra Tipologia Frequenza L'alimentatore ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. 02.07.01.R02 Requisito: Efficienza L'alimentatore deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon funzionamento. 02.08 - Impianto solare termico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.08.03 Collettore solare 02.08.03.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Tipologia Frequenza Ispezione a vista Controllo a vista Controllo a vista quando occorre ogni 6 mesi ogni anno I collettori solari solari devono assicurare una portata dei fluidi termovettori non inferiore a quella di progetto. 02.08.03.C02 02.08.03.C03 02.08.14.C03 Controllo: Controllo generale pannelli Controllo: Controllo valvole Controllo: Controllo tenuta 02.08.08 Miscelatore 02.08.08.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi I miscelatori meccanici devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi. 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile 02.08.14.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. 02.08.16 Valvola di intercettazione 02.08.16.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta Le valvole devono garantire la tenuta ad una pressione d’acqua interna uguale al maggiore dei due valori: la pressione di prova ammissibile (PPA) o 1,5 volte la pressione di esercizio ammissibile (PEA). 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.09 Impianto fotovoltaico 02.09.R03 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Tipologia Frequenza Ispezione a vista ogni 12 mesi Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio. 02.09.05.C03 Controllo: Verifica protezioni Pagina 20 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Funzionalità in emergenza 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.01.08 Limitatore di velocità 02.01.08.R01 Requisito: Efficienza Tipologia Frequenza Il limitatore di velocità delle cabine ascensore deve entrare in funzione nel più breve tempo possibile. Pagina 21 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Funzionalità tecnologica 02 - Impianti tecnologici 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 02.04.R05 Requisito: (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi Tipologia Frequenza Ispezione a vista quando occorre Le tubazioni dell'impianto idrico non devono dar luogo a fenomeni di incrostazioni, corrosioni, depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi. 02.04.04 Collettori solari 02.04.04.R02 Requisito: Efficienza 02.04.04.C03 I collettori solari devono funzionare in modo da garantire una capacità di rendimento termico corrispondente a quella di progetto. Controllo: Controllo generale pannelli 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.05.01 Collettori 02.05.01.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta 02.05.06.C03 02.05.06.C02 02.05.06.C01 02.05.03.C01 02.05.01.C01 I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. Controllo: Controllo tenuta Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo della manovrabilità valvole Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.05.02 Pozzetti di scarico 02.05.02.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista Controllo Ispezione Ispezione ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi I pozzetti di scarico devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. 02.05.03 Pozzetti e caditoie 02.05.03.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. 02.05.04 Stazioni di sollevamento 02.05.04.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta Le pompe di sollevamento ed i relativi componenti devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo del sistema. 02.05.06 Tubazioni in polietilene 02.05.06.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta e la pressione richiesti dall'impianto. 02.08 - Impianto solare termico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.08.15 Tubi in rame 02.08.15.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi Tipologia Frequenza Le tubazioni devono assicurare che i fluidi termovettori possano circolare in modo da evitare fenomeni di incrostazioni, corrosioni e depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi e la sicurezza degli utenti. Pagina 22 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Pagina 23 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Olfattivi 02 - Impianti tecnologici 02.03 - Impianto di smaltimento acque meteoriche Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.03.02 Collettori di scarico 02.03.02.R02 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli 02.03.03.C01 I collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. Controllo: Controllo generale 02.03.03 Pozzetti e caditoie 02.03.03.R03 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli Tipologia Frequenza Ispezione ogni 6 mesi I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.05.01 Collettori 02.05.01.R03 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli Tipologia Frequenza Ispezione Ispezione ogni 12 mesi ogni 12 mesi I collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. 02.05.07.C01 02.05.03.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.05.02 Pozzetti di scarico 02.05.02.R02 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli I pozzetti dell'impianto fognario devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. 02.05.03 Pozzetti e caditoie 02.05.03.R03 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. 02.05.07 Vasche di accumulo 02.05.07.R01 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli Le vasche di accumulo devono essere realizzati in modo da non produrre o consentire la emissione di odori sgradevoli. Pagina 24 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Protezione antincendio 02 - Impianti tecnologici 02.02 - Impianto elettrico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.02 Impianto elettrico 02.02.R03 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di incendio Tipologia Frequenza I componenti dell'impianto elettrico devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi. 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 02.04.R08 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di incendio Tipologia Frequenza Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di limitare i rischi di probabili incendi nel rispetto delle normative vigenti. Pagina 25 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Protezione dagli agenti chimici ed organici 01 - Cemento Armato 01.04 - Strutture di collegamento Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 01.04 Strutture di collegamento 01.04.R03 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista ogni 24 mesi ogni 24 mesi I materiali di rivestimento delle strutture di collegamento non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici. 01.04.02.C02 01.04.01.C02 Controllo: Controllo strutture Controllo: Controllo strutture 02 - Impianti tecnologici 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.04.07 Tubi in acciaio zincato 02.04.07.R02 Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nocive Tipologia Frequenza I materiali costituenti le tubazioni non devono produrre o riemettere sostanze tossiche, irritanti o corrosive per la salute degli utenti. 02.08 - Impianto solare termico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.08.08 Miscelatore 02.08.08.R03 Requisito: Stabilità chimico reattiva Tipologia Frequenza I materiali costituenti i miscelatori non devono subire alcuna alterazione che potrebbe compromettere il funzionamento del miscelatore meccanico. 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.09 Impianto fotovoltaico 02.09.R08 Requisito: Resistenza all'acqua Tipologia Frequenza I materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche. Pagina 26 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Protezione dai rischi d'intervento 02 - Impianti tecnologici 02.02 - Impianto elettrico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.02 Impianto elettrico 02.02.R06 Requisito: Limitazione dei rischi di intervento Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista Controllo ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 24 mesi Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose. 02.02.01.C01 02.02.03.C01 02.02.02.C01 02.02.04.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Controllo: Verifica messa a terra 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.05.04 Stazioni di sollevamento 02.05.04.R03 Requisito: Comodità d'uso e manovra Tipologia Frequenza Gli alberi rotanti dotati di linguette o altre protrusioni esposte in grado di provocare tagli o impigliamenti devono essere protetti o muniti di ripari. 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.09 Impianto fotovoltaico 02.09.R02 Requisito: Limitazione dei rischi di intervento 02.09.05.C02 Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone e/o cose. Controllo: Verifica messa a terra Tipologia Frequenza Controllo ogni 12 mesi Pagina 27 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Protezione elettrica 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.01 Ascensori e montacarichi 02.01.R02 Requisito: Isolamento elettrico Tipologia Frequenza Ispezione a vista Ispezione ogni 12 mesi ogni 12 mesi Aggiornamento ogni 12 mesi Gli elementi costituenti i conduttori dell'impianto elettrico posto a servizio dell'impianto ascensore devono essere in grado resistere al passaggio di cariche elettriche. 02.01.09.C01 02.01.07.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.01.07 Interruttore di extracorsa 02.01.07.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Gli interruttori di extracorsa devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra. 02.01.12.C01 Controllo: Controllo generale 02.01.12 Quadro di manovra 02.01.12.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche I quadri di manovra devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra. 02.02 - Impianto elettrico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.02 Impianto elettrico 02.02.R05 Requisito: Isolamento elettrico 02.02.01.C01 02.02.03.C01 02.02.02.C01 Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 02.04.R09 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di scoppio Tipologia Frequenza Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di resistere alle variazioni di pressione che si verificano durante il normale funzionamento con una limitazione dei rischi di scoppio. 02.06 - Impianto telefonico e citofonico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.06 Impianto telefonico e citofonico 02.06.R01 Requisito: Isolamento elettrostatico Tipologia Frequenza Ispezione strumentale ogni 12 mesi I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono garantire un livello di isolamento da eventuali scariche elettrostatiche. 02.06.01.C01 Controllo: Controllo alimentazione 02.06.R02 Requisito: Resistenza a cali di tensione I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono resistere a riduzioni e a brevi interruzioni Pagina 28 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni 02.06.01.C01 di tensione. Controllo: Controllo alimentazione Ispezione strumentale ogni 12 mesi 02.07 - Impianto di ricezione segnali Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.07.02 Amplificatori di segnale 02.07.02.R01 Requisito: Isolamento elettrico 02.07.02.C01 I materiali ed i componenti degli amplificatori devono garantire un livello di protezione contro i contatti diretti ed indiretti. Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Ispezione a vista ogni 12 mesi 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.09 Impianto fotovoltaico 02.09.R01 Requisito: Isolamento elettrico Tipologia Frequenza Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. Pagina 29 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Sicurezza d'intervento 02 - Impianti tecnologici 02.02 - Impianto elettrico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.02 Impianto elettrico 02.02.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale Tipologia Frequenza Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi Controllo a vista Controllo a vista Controllo a vista ogni 12 mesi ogni 12 mesi ogni 12 mesi I componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma tecnica. 02.02.01.C01 02.02.03.C01 02.02.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.02.R04 Requisito: Impermeabilità ai liquidi I componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. 02.02.01.C01 02.02.03.C01 02.02.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale Controllo: Controllo generale 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.09 Impianto fotovoltaico 02.09.R05 Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale Tipologia Frequenza I componenti degli impianti fotovoltaici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma tecnica. 02.09.R06 Requisito: Impermeabilità ai liquidi I componenti degli impianti fotovoltaici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. Pagina 30 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Sicurezza d'uso 02 - Impianti tecnologici 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 02.04.R07 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di esplosione Tipologia Frequenza Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione a massimo rendimento con una limitazione dei rischi di esplosione. 02.04.04 Collettori solari 02.04.04.R07 Requisito: Tenuta all'acqua e alla neve I collettori solari vetrati devono essere idonei ad impedire infiltrazioni di acqua piovana al loro interno. 02.08 - Impianto solare termico Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.08.09 Pompa di circolazione 02.08.09.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Tipologia Frequenza Aggiornamento ogni 12 mesi Aggiornamento ogni 12 mesi I componenti delle pompe centrifughe devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto, secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8. 02.08.09.C01 Controllo: Controllo generale delle pompe 02.08.09.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo dei rischi Le pompe ed i relativi accessori devono essere dotati di dispositivi di protezione per evitare danni alle persone. 02.08.09.C01 Controllo: Controllo generale delle pompe Pagina 31 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Termici ed igrotermici 02 - Impianti tecnologici 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 02.04.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi Tipologia Frequenza I fluidi termovettori devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento, sia in relazione al benessere ambientale che al contenimento dei consumi energetici. 02.04.R04 Requisito: (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone. Pagina 32 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti Visivi 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.01.06 Guide cabina 02.01.06.R01 Requisito: Regolarità delle finiture Tipologia Frequenza Ispezione ogni 12 mesi Le guide della cabina debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali. 02.01.14.C01 Controllo: Controllo generale 02.03 - Impianto di smaltimento acque meteoriche Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato 02.03.01.R05 Requisito: Regolarità delle finiture Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 6 mesi I canali di gronda e le pluviali devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte ed essere privi di difetti superficiali. 02.03.01.R06 Requisito: Tenuta del colore I canali di gronda e le pluviali devono mantenere inalterati nel tempo i colori originari. 02.03.01.C01 Controllo: Controllo generale 02.03.04 Scossaline 02.03.04.R01 Requisito: Regolarità delle finiture Le scossaline devono essere realizzate nel rispetto della regola d'arte ed essere prive di difetti superficiali. 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli 02.05.06 Tubazioni in polietilene 02.05.06.R02 Requisito: Regolarità delle finiture 02.05.06.C02 Le tubazioni in polietilene devono essere realizzate con materiali privi di impurità. Controllo: Controllo generale Tipologia Frequenza Controllo a vista ogni 12 mesi Pagina 33 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni INDICE Elenco Classe di Requisiti: Acustici pag. 2 Adattabilità delle finiture pag. 3 Controllabilità tecnologica pag. 4 Di funzionamento pag. 5 Di manutenibilità pag. 6 Di stabilità pag. 7 Durabilità tecnologica pag. 15 Facilità d'intervento pag. 16 Funzionalità d'uso pag. 17 Funzionalità in emergenza pag. 21 Funzionalità tecnologica pag. 22 Olfattivi pag. 24 Protezione antincendio pag. 25 Protezione dagli agenti chimici ed organici pag. 26 Protezione dai rischi d'intervento pag. 27 Protezione elettrica pag. 28 Sicurezza d'intervento pag. 30 Sicurezza d'uso pag. 31 Termici ed igrotermici pag. 32 Visivi pag. 33 IL TECNICO Arch. Maddalena Damiani Pagina 34 Comune di Barletta Provincia di Barletta - Andria - Tr PIANO DI MANUTENZIONE PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica COMMITTENTE: Comune di Barletta Barletta, __________ IL TECNICO Arch. Maddalena Damiani Pagina 1 Arch. Maddalena Damiani Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi 01 - Cemento Armato 01.01 - Strutture in elevazione in c.a. Codice Elementi Manutenibili / Interventi 01.01.01 Pilastri 01.01.01.I01 Intervento: Interventi sulle strutture Frequenza quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. 01.01.02 Pareti 01.01.02.I01 Intervento: Interventi sulle strutture quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. 01.01.03 Travi 01.01.03.I01 Intervento: Interventi sulle strutture quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. 01.01.04 Solette 01.01.04.I01 Intervento: Interventi sulle strutture quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. 01.02 - Solai Codice Elementi Manutenibili / Interventi 01.02.01 Solai con travetti in c.a.p. 01.02.01.I01 Intervento: Consolidamento solaio Frequenza quando occorre Consolidamento del solaio in seguito ad eventi straordinari (dissesti, cedimenti) o a cambiamenti architettonici di destinazione o dei sovraccarichi. 01.02.01.I02 Intervento: Ripresa puntuale fessurazioni a guasto Ripresa puntuale delle fessurazioni e rigonfiamenti localizzati nei rivestimenti. 01.03 - Balconi o sbalzi Codice Elementi Manutenibili / Interventi 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p. 01.03.01.I01 Intervento: Ripristino calcestruzzo Frequenza quando occorre Ripristino delle parti di calcestruzzo armato ammalorato mediante rimozione delle parti incoerenti fino al rinvenimento dei ferri. Pulizia dei ferri mediante idrosabbiatrice ed applicazione sulle armature di vernici protettive anticorrosione. Bagnatura fino a saturazione del calcestruzzo esistente e ripristino delle volumetrie e sagome originarie, con l'ausilio di casseri a perdere, con malte tixotropiche a presa rapida. 01.03.02 Sbalzi a soletta piena 01.03.02.I01 Intervento: Ripristino calcestruzzo quando occorre Ripristino delle parti di calcestruzzo armato ammalorato mediante rimozione delle parti incoerenti fino al rinvenimento dei ferri. Pulizia dei ferri mediante idrosabbiatrice ed applicazione sulle armature di vernici protettive anticorrosione. Bagnatura fino a saturazione del calcestruzzo esistente e ripristino delle volumetrie e sagome originarie, con l'ausilio di casseri a perdere, con malte tixotropiche a presa rapida. 01.04 - Strutture di collegamento Codice 01.04.01 Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza Scale a trave a ginocchio Pagina 2 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi 01.04.01.I01 quando occorre Intervento: Ripresa coloritura Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti. 01.04.01.I02 Intervento: Ripristino puntuale pedate e alzate quando occorre Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi. 01.04.01.I03 Intervento: Ripristino stabilità corrimano e balaustre quando occorre Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. 01.04.01.I04 Intervento: Sostituzione degli elementi degradati quando occorre Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. 01.04.01.I05 Intervento: Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche ogni 2 anni Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. 01.04.02 Scale a soletta rampante 01.04.02.I01 Intervento: Ripresa coloritura quando occorre Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti. 01.04.02.I02 Intervento: Ripristino puntuale pedate e alzate quando occorre Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi. 01.04.02.I03 Intervento: Ripristino stabilità corrimano e balaustre quando occorre Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. 01.04.02.I04 Intervento: Sostituzione degli elementi degradati quando occorre Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. 01.04.02.I05 Intervento: Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche ogni 2 anni Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. 01.05 - Opere di fondazioni superficiali Codice Elementi Manutenibili / Interventi 01.05.01 Platee in c.a. 01.05.01.I01 Intervento: Interventi sulle strutture Frequenza quando occorre In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per la diagnosi e la verifica delle strutture , da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto ed evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare la perpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati. Pagina 3 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi 02 - Impianti tecnologici 02.01 - Ascensori e montacarichi Codice Elementi Manutenibili / Interventi 02.01.01 Ammortizzatori della cabina 02.01.01.I01 Intervento: Sostituzione Frequenza quando occorre Sostituire gli ammortizzatori quando scarichi e non più rispondenti alla normativa. 02.01.02 Cabina 02.01.02.I03 Intervento: Sostituzione elementi della cabina quando occorre Sostituire i tappetini, i pavimenti e i rivestimenti quando necessario. 02.01.02.I02 Intervento: Pulizia pavimento e pareti della cabina ogni mese Effettuare una pulizia del pavimento, delle pareti, degli specchi se presenti utilizzando idonei prodotti. 02.01.02.I01 Intervento: Lubrificazione meccanismi di leveraggio ogni 12 mesi Effettuare una lubrificazione delle serrature, dei sistemi di bloccaggio e leveraggio delle porte, degli interruttori di fine corsa e di piano. 02.01.03 Contrappeso 02.01.03.I03 Intervento: Sostituzione delle funi quando occorre Sostituire le funi quando i fili rotti che le costituiscono hanno raggiunto una sezione valutabile nel 10% della sezione metallica totale della fune. 02.01.03.I01 Intervento: Eguagliamento funi e catene ogni 12 mesi Eseguire l'eguagliamento delle funi e delle catene. 02.01.03.I02 Intervento: Lubrificazione ogni 12 mesi Effettuare una lubrificazione delle pulegge e/o dei pignoni. 02.01.04 Fotocellule 02.01.04.I01 Intervento: Registrazione quando occorre Eseguire la registrazione e la taratura delle fotocellule. 02.01.05 Funi 02.01.05.I01 Intervento: Eguagliamento funi e catene quando occorre Eseguire l'eguagliamento delle funi e delle catene. 02.01.05.I02 Intervento: Sostituzione delle funi quando occorre Sostituire le funi quando i fili rotti che le costituiscono hanno raggiunto una sezione valutabile nel 10% della sezione metallica totale della fune. 02.01.06 Guide cabina 02.01.06.I01 Intervento: Lubrificazione ogni 12 mesi Eseguire una lubrificazione con prodotti specifici delle guide di scorrimento della cabina. 02.01.07 Interruttore di extracorsa 02.01.07.I02 Intervento: Sostituzione quando occorre Sostituire gli interruttori di extracorsa non più funzionanti. 02.01.07.I01 Intervento: Pulizia generale ogni 12 mesi Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea. 02.01.08 Limitatore di velocità 02.01.08.I01 Intervento: Eguagliamento fune quando occorre Eseguire l'eguagliamento della fune del limitatore. 02.01.08.I02 Intervento: Sostituzione della fune quando occorre Sostituire la fune metallica del limitatore quando, dei fili che la compongono, se ne presentano rotti una percentuale valutabile intorno al 10% della sezione totale della fune metallica stessa. Pagina 4 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi 02.01.09 Macchinari elettromeccanici 02.01.09.I02 Intervento: Sostituzione quando occorre Sostituire quando usurate le apparecchiature elettromeccaniche. 02.01.09.I01 Intervento: Lubrificazione ogni 12 mesi Effettuare una lubrificazione del paracadute e del limitatore di velocità. 02.01.10 Porte di piano 02.01.10.I02 Intervento: Pulizia ante quando occorre Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. 02.01.10.I03 Intervento: Pulizia vetri quando occorre Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. 02.01.10.I01 Intervento: Lubrificazione serrature, cerniere ogni 12 mesi Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. 02.01.11 Pulsantiera 02.01.11.I01 Intervento: Pulizia ogni 2 mesi Effettuare la pulizia delle pulsantiere per eliminare polvere, accumuli vari. 02.01.11.I02 Intervento: Serraggio ogni 12 mesi Effettuare il serraggio dei dispositivi di tenuta delle pulsantiere. 02.01.12 Quadro di manovra 02.01.12.I01 Intervento: Lubrificazione ingranaggi e contatti ogni 12 mesi Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra. 02.01.12.I02 Intervento: Pulizia generale ogni 12 mesi Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea. 02.01.13 Serrature 02.01.13.I02 Intervento: Pulizia ante quando occorre Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. 02.01.13.I01 Intervento: Lubrificazione serrature, cerniere ogni 12 mesi Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. 02.01.14 Vani corsa 02.01.14.I01 Intervento: Lubrificazione ogni 12 mesi Effettuare una lubrificazione di tutti gli organi di scorrimento (guide, pattini ecc.). 02.02 - Impianto elettrico Codice Elementi Manutenibili / Interventi 02.02.01 Sezionatore 02.02.01.I01 Intervento: Sostituzioni Frequenza quando occorre Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le parti dei sezionatori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando. 02.02.02 Interruttori 02.02.02.I01 Intervento: Sostituzioni quando occorre Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando. 02.02.03 Prese e spine 02.02.03.I01 Intervento: Sostituzioni quando occorre Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta Pagina 5 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi frutti, apparecchi di protezione e di comando. 02.02.04 Quadri di bassa tensione 02.02.04.I01 Intervento: Pulizia generale ogni 12 mesi Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione. 02.02.04.I02 Intervento: Serraggio ogni 12 anni Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori. 02.02.04.I03 Intervento: Sostituzione quadro ogni 20 anni Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa. 02.02.05 Sistemi di cablaggio 02.02.05.I02 Intervento: Serraggio connessione quando occorre Effettuare il serraggio di tutte le connessioni. 02.02.05.I01 Intervento: Rifacimento cablaggio ogni 15 anni Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe superiore). 02.03 - Impianto di smaltimento acque meteoriche Codice Elementi Manutenibili / Interventi 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato 02.03.01.I02 Intervento: Reintegro canali di gronda e pluviali Frequenza a guasto Reintegro dei canali di gronda, delle pluviali, dei bocchettoni di raccolta e degli elementi di fissaggio. Riposizionamento degli elementi di raccolta in funzione delle superfici di copertura servite e delle pendenze previste. Sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. 02.03.01.I01 Intervento: Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta ogni 6 mesi Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia e parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia. 02.03.02 Collettori di scarico 02.03.02.I01 Intervento: Pulizia collettore acque ogni 12 mesi Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. 02.03.03 Pozzetti e caditoie 02.03.03.I01 Intervento: Pulizia ogni 6 mesi Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. 02.03.04 Scossaline 02.03.04.I01 Intervento: Serraggio scossaline quando occorre Serraggio dei bulloni e dei dispositivi di tenuta delle scossaline. 02.03.05 Supporti per canali di gronda 02.03.05.I01 Intervento: Reintegro supporti quando occorre Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Codice Elementi Manutenibili / Interventi 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 02.04.01.I01 Intervento: Disostruzione degli scarichi Frequenza quando occorre Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria Pagina 6 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi in pressione o sonde flessibili. 02.04.01.I02 Intervento: Rimozione calcare ogni 12 mesi Rimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici. 02.04.02 Autoclave 02.04.02.I03 Intervento: Pulizia otturatore quando occorre Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. 02.04.02.I01 Intervento: Lubrificazione ogni 12 mesi Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti. 02.04.02.I02 Intervento: Pulizia generale ogni 12 mesi Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra. 02.04.02.I04 Intervento: Pulizia serbatoio autoclave ogni 2 anni Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti. 02.04.03 Cassette di scarico a zaino 02.04.03.I02 Intervento: Ripristino ancoraggio quando occorre Ripristinare l'ancoraggio delle cassette con eventuale sigillatura con silicone. 02.04.03.I01 Intervento: Rimozione calcare ogni 6 mesi Rimozione del calcare eventualmente depositato mediante l'utilizzazione di prodotti chimici. 02.04.03.I03 Intervento: Sostituzione cassette ogni 30 anni Effettuare la sostituzione delle cassette di scarico quando sono lesionate, rotte o macchiate. 02.04.04 Collettori solari 02.04.04.I01 Intervento: Pulizia ogni 6 mesi Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna dei pannelli. 02.04.04.I04 Intervento: Spurgo pannelli ogni 12 mesi In caso di temperature troppo rigide è consigliabile effettuare lo spurgo del fluido dei pannelli per evitare congelamenti e conseguente rottura dei pannelli stessi. 02.04.04.I02 Intervento: Sostituzione fluido ogni 2 anni Sostituzione del fluido captatore dell'energia solare. 02.04.04.I03 Intervento: Sostituzione pannelli ogni 10 anni Sostituzione dei pannelli che non assicurano un rendimento termico accettabile. 02.04.05 Idroaccumulatori 02.04.05.I03 Intervento: Pulizia otturatore quando occorre Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. 02.04.05.I01 Intervento: Lubrificazione ogni 6 mesi Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti. 02.04.05.I02 Intervento: Pulizia generale ogni 12 mesi Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra. 02.04.05.I04 Intervento: Pulizia serbatoio ogni 2 anni Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti. 02.04.06 Tubazioni multistrato 02.04.06.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto. 02.04.07 Tubi in acciaio zincato 02.04.07.I02 Intervento: Pulizia otturatore quando occorre Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. Pagina 7 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi 02.04.07.I01 Intervento: Pulizia ogni 6 mesi Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto. 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue Codice Elementi Manutenibili / Interventi 02.05.01 Collettori 02.05.01.I01 Intervento: Pulizia collettore acque nere o miste Frequenza ogni 12 mesi Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. 02.05.02 Pozzetti di scarico 02.05.02.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. 02.05.03 Pozzetti e caditoie 02.05.03.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. 02.05.04 Stazioni di sollevamento 02.05.04.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi Eseguire una pulizia delle stazioni di pompaggio mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. 02.05.04.I02 Intervento: Revisione generale pompe ogni 12 mesi Effettuare una disincrostazione meccanica e se necessario anche chimica biodegradabile della pompa e del girante nonché una lubrificazione dei cuscinetti. Eseguire una verifica sulle guarnizioni ed eventualmente sostituirle. 02.05.05 Tubazioni 02.05.05.I01 Intervento: Pulizia ogni 6 mesi Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi. 02.05.06 Tubazioni in polietilene 02.05.06.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi. 02.05.07 Vasche di accumulo 02.05.07.I01 Intervento: Pulizia quando occorre Effettuare lo svuotamento e la successiva pulizia delle vasche di accumulo mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. 02.05.07.I02 Intervento: Ripristino rivestimenti quando occorre Effettuare il ripristino dei rivestimenti delle vasche di accumulo quando usurati. 02.06 - Impianto telefonico e citofonico Codice Elementi Manutenibili / Interventi 02.06.01 Alimentatori 02.06.01.I01 Intervento: Sostituzione Frequenza quando occorre Effettuare la sostituzione degli alimentatori quando danneggiati. 02.06.02 Pulsantiere 02.06.02.I02 Intervento: Sostituzione pulsanti quando occorre Eseguire la sostituzione dei pulsanti con altri delle stesse tipologie quando deteriorati. 02.06.02.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi Effettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano Pagina 8 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi. 02.06.03 Punti di ripresa ottici 02.06.03.I01 Intervento: Pulizia quando occorre Effettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi utilizzando un panno morbido imbevuto di alcool. 02.07 - Impianto di ricezione segnali Codice Elementi Manutenibili / Interventi 02.07.01 Alimentatori 02.07.01.I02 Intervento: Sostituzione Frequenza quando occorre Effettuare la sostituzione degli alimentatori quando danneggiati. 02.07.01.I01 Intervento: Pulizia generale ogni 12 mesi Pulizia generale delle varie connessioni utilizzando aspiratore. 02.07.02 Amplificatori di segnale 02.07.02.I01 Intervento: Registrazione connessioni ogni 12 mesi Registrare e regolare tutti i morsetti delle connessioni e/o dei fissaggi 02.07.03 Antenne e parabole 02.07.03.I01 Intervento: Registrazione quando occorre Eseguire la registrazione della parabole e/o dell'antenna ed il serraggio dei cavi in seguito ad eventi eccezionali. 02.07.04 Pali per antenne in acciaio 02.07.04.I01 Intervento: Registrazione quando occorre Eseguire la registrazione del riflettore e/o dell'antenna. 02.07.04.I02 Intervento: Sostituzione dei pali quando occorre Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. 02.07.04.I03 Intervento: Verniciatura quando occorre Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre. 02.08 - Impianto solare termico Codice Elementi Manutenibili / Interventi 02.08.01 Accumulo acqua calda 02.08.01.I01 Intervento: Ripristino coibentazione Frequenza quando occorre Eseguire il ripristino della coibentazione per evitare perdite di calore. 02.08.01.I02 Intervento: Sostituzione anodo ogni 5 anni Sostituire l'anodo al magnesio ed effettuare un lavaggio a pressione del serbatoio di accumulo. 02.08.02 Caldaia istantanea a gas 02.08.02.I01 Intervento: Ingrassaggio valvole ogni 12 mesi Eseguire un ingrassaggio della valvola di alimentazione del gas. 02.08.02.I02 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi Eseguire la pulizia del bruciatore, del tubo e dell'iniettore della fiamma pilota. Eseguire la pulizia della termocoppia, delle alette del corpo scaldante e delle alette antiriflusso. 02.08.02.I03 Intervento: Taratura ogni 12 mesi Eseguire una registrazione dei valori della portata del gas. 02.08.03 Collettore solare 02.08.03.I02 Intervento: Ripristino coibentazione quando occorre Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante. Pagina 9 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi 02.08.03.I04 Intervento: Spurgo pannelli quando occorre In caso di temperature troppo rigide è consigliabile effettuare lo spurgo del fluido dei pannelli per evitare congelamenti e conseguente rottura dei pannelli stessi. 02.08.03.I01 Intervento: Pulizia ogni 6 mesi Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna dei collettori. 02.08.03.I03 Intervento: Sostituzione fluido ogni 2 anni Sostituzione del fluido captatore dell'energia solare. 02.08.04 Copertura assorbitore 02.08.04.I01 Intervento: Pulizia copertura assorbitore ogni 6 mesi Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna dei collettori. 02.08.05 Filtro per impurità 02.08.05.I01 Intervento: Pulizia cestello ogni 12 mesi Eseguire la pulizia del cestello del filtro per eliminare le impurità accumulatesi. 02.08.06 Fluido termovettore 02.08.06.I01 Intervento: Sostituzione fluido ogni 2 anni Sostituire il fluido termovettore quando i valori di PH diventano troppo bassi (< 6.6); intorno a questo valore il fluido diventa corrosivo. 02.08.07 Gruppo di circolazione 02.08.07.I01 Intervento: Ripristini quando occorre Eseguire il ripristino dei valori di funzionamento dell'impianto. 02.08.07.I02 Intervento: Sostituzione rubinetti quando occorre Eseguire la sostituzione dei rubinetti di carico e scarico quando non più funzionanti. 02.08.08 Miscelatore 02.08.08.I02 Intervento: Sostituzione quando occorre Sostituire i miscelatori quando usurati e non più rispondenti alla normativa di settore. 02.08.08.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi Eseguire la pulizia della cartuccia termostatica controllando l'integrità dei dischi metallici di dilatazione. 02.08.09 Pompa di circolazione 02.08.09.I01 Intervento: Pulizia ogni anno Eseguire una pulizia dei filtri mediante asportazione dei materiali di deposito e lavaggio con acqua a pressione. 02.08.09.I02 Intervento: Revisione generale pompe ogni anno Effettuare una disincrostazione meccanica (utilizzando prodotti specifici) della pompa e del girante nonché una lubrificazione dei cuscinetti. Eseguire una verifica sulle guarnizioni ed eventualmente sostituirle. 02.08.09.I03 Intervento: Revisione pompe ogni 4 anni Eseguire lo smontaggio delle pompe per eseguire una revisione; dopo la revisione rimontare le pompe. 02.08.09.I04 Intervento: Sostituzione pompe ogni 20 anni Effettuare la sostituzione delle pompe con altre dalle caratteristiche simili. 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura 02.08.10.I01 Intervento: Taratura quando occorre Eseguire la taratura del regolatore quando necessario. 02.08.11 Rubinetto di scarico 02.08.11.I01 Intervento: Sostituzione baderna quando occorre Effettuare la sostituzione della baderna quando si verificano evidenti perdite di fluido. 02.08.11.I02 Intervento: Serraggio dado premistoppa quando occorre Pagina 10 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi Effettuare il serraggio dado premistoppa quando si verificano perdite. 02.08.12 Sfiato 02.08.12.I01 Intervento: Ripristino guarnizione quando occorre Ripristinare la guarnizione di tenuta quando usurata o deteriorata. 02.08.12.I02 Intervento: Sostituzione galleggiante quando occorre Sostituire il galleggiante/i quando usurati. 02.08.13 Telaio 02.08.13.I02 Intervento: Ripristino rivestimenti quando occorre Eseguire il ripristino dei rivestimenti superficiali quando si presentano fenomeni di corrosione. 02.08.13.I03 Intervento: Serraggio quando occorre Eseguire il ripristino dei serraggi degli elementi di sostegno e/o degli elementi di unione. 02.08.13.I01 Intervento: Reintegro ogni 12 mesi Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile 02.08.14.I02 Intervento: Ripristino coibentazione quando occorre Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante. 02.08.14.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto. 02.08.15 Tubi in rame 02.08.15.I01 Intervento: Pulizia quando occorre Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri delle tubazioni. 02.08.15.I02 Intervento: Ripristino coibentazione quando occorre Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante. 02.08.16 Valvola di intercettazione 02.08.16.I02 Intervento: Sostituzione valvole quando occorre Effettuare la sostituzione delle valvole quando deteriorate con valvole dello stesso tipo ed idonee alle pressioni previste per il funzionamento. 02.08.16.I01 Intervento: Disincrostazione volantino ogni 12 mesi Eseguire una disincrostazione del volantino con prodotti sgrassanti per ripristinare la funzionalità del volantino stesso. 02.08.17 Valvola di ritegno 02.08.17.I01 Intervento: Lubrificazione valvole ogni 5 anni Effettuare lo smontaggio delle valvole ed eseguire una lubrificazione delle cerniere e delle molle che regolano le valvole. 02.08.17.I02 Intervento: Sostituzione valvole ogni 30 anni Sostituire le valvole quando non più rispondenti alle normative. 02.09 - Impianto fotovoltaico Codice Elementi Manutenibili / Interventi 02.09.01 Conduttori di protezione 02.09.01.I01 Intervento: Sostituzione conduttori di protezione Frequenza quando occorre Sostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati. 02.09.02 Dispositivo di generatore 02.09.02.I01 Intervento: Sostituzioni quando occorre Sostituire, quando usurati o non più rispondenti alle norme, i dispositivi di generatore. 02.09.03 Dispositivo di interfaccia Pagina 11 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi 02.09.03.I01 Intervento: Pulizia quando occorre Eseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene. 02.09.03.I03 Intervento: Sostituzione bobina a guasto Effettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo. 02.09.03.I02 Intervento: Serraggio cavi ogni 12 mesi Effettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal dispositivo di interfaccia. 02.09.04 Dispositivo generale 02.09.04.I01 Intervento: Sostituzioni quando occorre Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, il dispositivo generale. 02.09.05 Inverter 02.09.05.I03 Intervento: Sostituzione inverter a guasto Eseguire la sostituzione dell'inverter quando usurato o per un adeguamento alla normativa. 02.09.05.I01 Intervento: Pulizia generale ogni 12 mesi Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione. 02.09.05.I02 Intervento: Serraggio ogni anno Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori. 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino 02.09.06.I03 Intervento: Serraggio quando occorre Eseguire il serraggio della struttura di sostegno delle celle 02.09.06.I01 Intervento: Pulizia ogni 6 mesi Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna delle celle. 02.09.06.I02 Intervento: Sostituzione celle ogni 10 anni Sostituzione delle celle che non assicurano un rendimento accettabile. 02.09.07 Quadro elettrico 02.09.07.I01 Intervento: Pulizia generale ogni 6 mesi Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione. 02.09.07.I02 Intervento: Serraggio ogni anno Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori. 02.09.07.I03 Intervento: Sostituzione quadro ogni 20 anni Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa. 02.09.08 Scaricatori di sovratensione 02.09.08.I01 Intervento: Sostituzioni cartucce quando occorre Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le cartucce dello scaricatore di sovratensione. 02.09.09 Strutture di sostegno 02.09.09.I01 Intervento: Reintegro quando occorre Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. 02.09.09.I02 Intervento: Ripristino rivestimenti quando occorre Eseguire il ripristino dei rivestimenti superficiali quando si presentano fenomeni di corrosione. Pagina 12 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi 03 - Impianti di sicurezza 03.01 - Impianto di messa a terra Codice Elementi Manutenibili / Interventi 03.01.01 Conduttori di protezione 03.01.01.I01 Intervento: Sostituzione conduttori di protezione Frequenza quando occorre Sostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati. 03.01.02 Pozzetti in cls 03.01.02.I01 Intervento: Interventi sulle strutture quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. 03.01.02.I02 Intervento: Disincrostazione chiusini ogni 12 mesi Eseguire una disincrostazione dei chiusini di accesso ai pozzetti con prodotti sgrassanti. 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico 03.01.03.I01 Intervento: Ripristino chiusini quando occorre Eseguire il ripristino dei chiusini quando deteriorati. 03.01.04 Sistema di dispersione 03.01.04.I02 Intervento: Sostituzione dispersori quando occorre Sostituire i dispersori danneggiati o deteriorati. 03.01.04.I01 Intervento: Misura della resistività del terreno ogni 24 mesi Effettuare una misurazione del valore della resistenza di terra. 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione 03.01.05.I01 Intervento: Sostituzione degli equipotenzializzatori quando occorre Sostituire gli equipotenzializzatori danneggiati o deteriorati. Pagina 13 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi INDICE 01 Cemento Armato 01.01 pag. Strutture in elevazione in c.a. 2 2 01.01.01 Pilastri 2 01.01.02 Pareti 2 01.01.03 Travi 2 01.01.04 Solette 2 01.02 01.02.01 01.03 2 Solai Solai con travetti in c.a.p. 2 2 Balconi o sbalzi 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p. 2 01.03.02 Sbalzi a soletta piena 2 01.04 Strutture di collegamento 2 01.04.01 01.04.02 01.05 01.05.01 Scale a trave a ginocchio 2 Scale a soletta rampante 3 Opere di fondazioni superficiali 3 Platee in c.a. 02 Impianti tecnologici 02.01 Ascensori e montacarichi 3 pag. 4 4 02.01.01 Ammortizzatori della cabina 4 02.01.02 Cabina 4 02.01.03 Contrappeso 4 02.01.04 Fotocellule 4 02.01.05 Funi 4 02.01.06 Guide cabina 4 02.01.07 Interruttore di extracorsa 4 02.01.08 Limitatore di velocità 4 02.01.09 Macchinari elettromeccanici 5 02.01.10 Porte di piano 5 02.01.11 Pulsantiera 5 02.01.12 Quadro di manovra 5 02.01.13 Serrature 5 Vani corsa 5 02.01.14 02.02 Impianto elettrico 5 02.02.01 Sezionatore 5 02.02.02 Interruttori 5 02.02.03 Prese e spine 5 02.02.04 Quadri di bassa tensione 6 02.02.05 Sistemi di cablaggio 6 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche 6 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato 6 02.03.02 Collettori di scarico 6 02.03.03 Pozzetti e caditoie 6 02.03.04 Scossaline 6 Supporti per canali di gronda 6 02.03.05 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 6 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 6 02.04.02 Autoclave 7 02.04.03 Cassette di scarico a zaino 7 02.04.04 Collettori solari 7 02.04.05 Idroaccumulatori 7 Pagina 14 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi 02.04.06 Tubazioni multistrato 7 02.04.07 Tubi in acciaio zincato 7 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue 8 02.05.01 Collettori 8 02.05.02 Pozzetti di scarico 8 02.05.03 Pozzetti e caditoie 8 02.05.04 Stazioni di sollevamento 8 02.05.05 Tubazioni 8 02.05.06 Tubazioni in polietilene 8 Vasche di accumulo 8 02.05.07 02.06 Impianto telefonico e citofonico 8 02.06.01 Alimentatori 8 02.06.02 Pulsantiere 8 02.06.03 Punti di ripresa ottici 9 Impianto di ricezione segnali 9 02.07 02.07.01 Alimentatori 9 02.07.02 Amplificatori di segnale 9 02.07.03 Antenne e parabole 9 02.07.04 Pali per antenne in acciaio 9 02.08 Impianto solare termico 9 02.08.01 Accumulo acqua calda 9 02.08.02 Caldaia istantanea a gas 9 02.08.03 Collettore solare 02.08.04 Copertura assorbitore 10 02.08.05 Filtro per impurità 10 02.08.06 Fluido termovettore 10 02.08.07 Gruppo di circolazione 10 02.08.08 Miscelatore 10 02.08.09 Pompa di circolazione 10 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura 10 02.08.11 Rubinetto di scarico 10 02.08.12 Sfiato 11 02.08.13 Telaio 11 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile 11 02.08.15 Tubi in rame 11 02.08.16 Valvola di intercettazione 11 02.08.17 02.09 9 Valvola di ritegno 11 Impianto fotovoltaico 11 02.09.01 Conduttori di protezione 11 02.09.02 Dispositivo di generatore 11 02.09.03 Dispositivo di interfaccia 11 02.09.04 Dispositivo generale 12 02.09.05 Inverter 12 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino 12 02.09.07 Quadro elettrico 12 02.09.08 Scaricatori di sovratensione 12 02.09.09 Strutture di sostegno 12 03 Impianti di sicurezza 03.01 Impianto di messa a terra pag. 13 13 03.01.01 Conduttori di protezione 13 03.01.02 Pozzetti in cls 13 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico 13 Pagina 15 Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi 03.01.04 Sistema di dispersione 13 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione 13 IL TECNICO Arch. Maddalena Damiani Pagina 16