Elemento Manutenibile: 02.08.01

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Comune di Barletta
Provincia di Barletta - Andria - Tr
PIANO DI MANUTENZIONE
MANUALE D'USO
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
OGGETTO: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di
Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica
COMMITTENTE: Comune di Barletta
Barletta, __________
IL TECNICO
Arch. Maddalena Damiani
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Arch. Maddalena Damiani
Manuale d'Uso
Comune di:
Provincia di:
Barletta
Barletta - Andria - Tr
Oggetto:
Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di
Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica
Progetto per la realizzazione di un complesso edilizio costituito da due edifici attigui con cinque piani fuori terra ed un piano
interrato destinato a cantinole e locali tecnici.
Ognuno dei fabbricati è dotato di impianti solari termici individuali (12 impianti per edificio), generatore fotovoltaico condominiale,
quattro gruppi di pompaggio acqua, vasca di raccolta acque di pioggia.
Elenco dei Corpi d'Opera:
° 01 Cemento Armato
° 02 Impianti tecnologici
° 03 Impianti di sicurezza
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 01
Cemento Armato
Unità Tecnologiche:
° 01.01 Strutture in elevazione in c.a.
° 01.02 Solai
° 01.03 Balconi o sbalzi
° 01.04 Strutture di collegamento
° 01.05 Opere di fondazioni superficiali
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture in elevazione in c.a.
Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni
di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In
particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli
verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una
connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.01.01 Pilastri
° 01.01.02 Pareti
° 01.01.03 Travi
° 01.01.04 Solette
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.01.01
Pilastri
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture in elevazione in c.a.
I pilastri sono elementi architettonici e strutturali verticali portanti, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di
ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. I pilastri in calcestruzzo armato sono realizzati, mediante armature trasversali e
longitudinali che consentono la continuità dei pilastri con gli altri elementi strutturali. Il dimensionamento dei pilastri varia in
funzione delle diverse condizioni di carico, delle luci e dell'interasse fra telai.
Modalità di uso corretto:
In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a carico di punta. In
zona sismica verificare altresì gli spostamenti.
Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali
anomalie.
Elemento Manutenibile: 01.01.02
Pareti
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture in elevazione in c.a.
Le pareti sono elementi architettonici verticali, formati da volumi piani con spessore ridotto rispetto alla lunghezza e alla larghezza.
Possono avere andamenti rettilineo e/o con geometrie diverse. In generale le pareti delimitano confini verticali di ambienti. Inoltre
le pareti di un edificio si possono classificare in:
- pareti portanti, che sostengono e scaricano a terra il peso delle costruzioni (in genere quelle perimetrali, che delimitano e separano
gli ambienti interni da quelli esterni).
- pareti non portanti (che sostengono soltanto il peso proprio).
Modalità di uso corretto:
Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali
anomalie.
Elemento Manutenibile: 01.01.03
Travi
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture in elevazione in c.a.
Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture
sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico,
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Manuale d'Uso
lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il
contesto circostante. Le travi in cemento armato utilizzano le caratteristiche meccaniche del materiale in modo ottimale resistendo
alle azioni di compressione con il conglomerato cementizio ed in minima parte con l'armatura compressa ed alle azioni di trazione
con l'acciaio teso. Le travi si possono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in alte, normali, in
spessore ed estradossate, a secondo del rapporto h/l e della larghezza.
Modalità di uso corretto:
Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali
anomalie.
Elemento Manutenibile: 01.01.04
Solette
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture in elevazione in c.a.
Si tratta di elementi orizzontali e inclinati interamente in cemento armato. Offrono un'ottima resistenza alle alte temperature ed
inoltre sono capaci di sopportare carichi elevati anche per luci notevoli. Pertanto trovano maggiormente il loro impiego negli edifici
industriali, depositi, ecc. ed in quei locali dove sono previsti forti carichi accidentali (superiori ai 600 kg/m2). Possono essere
utilizzati sia su strutture di pilastri e travi anch'essi in c.a. che su murature ordinarie.
Modalità di uso corretto:
Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali
anomalie.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.02
Solai
I solai rappresentano il limite di separazione tra gli elementi spaziali di un piano e quelli del piano successivo. Dal punto di vista
strutturale i solai devono assolvere alle funzioni di sostegno del peso proprio e dei carichi accidentali e la funzione di collegamento
delle pareti perimetrali. Inoltre debbono assicurare: una coibenza acustica soddisfacente, assicurare una buona coibenza termica e
avere una adeguata resistenza. Una classificazione dei numerosi solai può essere fatta in base al loro funzionamento statico o in
base ai materiali che li costituiscono.
Ai solai, oltre al compito di garantire la resistenza ai carichi verticali, è richiesta anche rigidezza nel proprio piano al fine di
distribuire correttamente le azioni orizzontali tra le strutture verticali. Il progettista deve verificare che le caratteristiche dei
materiali, delle sezioni resistenti nonché i rapporti dimensionali tra le varie parti siano coerenti con tali aspettative. A tale scopo
deve verificare che:
- le deformazioni risultino compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad esso
collegati;
- vi sia, in base alle resistenze meccaniche dei materiali, un rapporto adeguato tra la sezione delle armature di acciaio, la larghezza
delle nervature in conglomerato cementizio, il loro interasse e lo spessore della soletta di completamento in modo che sia assicurata
la rigidezza nel piano e che sia evitato il pericolo di effetti secondari indesiderati.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.02.01 Solai con travetti in c.a.p.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.02.01
Solai con travetti in c.a.p.
Unità Tecnologica: 01.02
Solai
I solai con travetti in cemento armato precompresso sono strutture parzialmente precompresse. Essi sono costituiti da travetti
prefabbricati in conglomerato precompresso che possono essere, singoli o abbinati, tra i quali vengono disposti elementi in laterizio.
Generalmente i travetti hanno la sezione a forma di T rovesciata con anima a coda di rondine per agevolare il collegamento con il
getto di completamento in calcestruzzo, dove la scabrezza della superficie perimetrale dei travetti ne favorisce l'esecuzione.
Modalità di uso corretto:
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di
dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.03
Balconi o sbalzi
Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spazi aperti
rispetto alle facciate. Essi svolgono anche funzione abitativa in quanto estensione verso l'esterno degli spazi interni. In particolare
possono assumere tipologie a sporto, in linea, segmentati, sfalsati o di rientranza rispetto al fronte di veduta degli edifici. O ancora,
pensili, in continuità, sospesi, ecc.. I balconi o sbalzi possono inoltre distinguersi in base alla struttura:
- struttura indipendente;
- struttura semi-dipendente;
- portati (balconi a mensola, balconi in continuità, balconi pensili, balconi sospesi).
In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità,
manutenibilità, ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a
riscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi di protezione e
separazione quali: frontalini, ringhiere, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive e saldature.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p.
° 01.03.02 Sbalzi a soletta piena
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.03.01
Sbalzi con travetti in c.a.p.
Unità Tecnologica: 01.03
Balconi o sbalzi
Essi sono costituiti da travetti prefabbricati in conglomerato precompresso che possono essere, singoli o abbinati, tra i quali
vengono disposti elementi in laterizio. generalmente i travetti hanno la sezione a forma di T rovesciata con anima a coda di rondine
per agevolare il collegamento con il getto di completamento in calcestruzzo, dove la scabrezza della superficie perimetrale dei
travetti ne favorisce l'esecuzione.
Modalità di uso corretto:
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di
dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
Elemento Manutenibile: 01.03.02
Sbalzi a soletta piena
Unità Tecnologica: 01.03
Balconi o sbalzi
Si tratta di sbalzi interamente in cemento armato. Lo sbalzo è collegato al solaio attraverso la continuità delle armature metalliche.
Nelle strutture intelaiate lo sbalzo viene solidarizzato alla trave mentre nelle murature portanti al cordolo.
Modalità di uso corretto:
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di
dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.04
Strutture di collegamento
Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui
funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato
(con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formate da
gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono
assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola.
Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere
strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc..
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.04.01 Scale a trave a ginocchio
° 01.04.02 Scale a soletta rampante
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.04.01
Scale a trave a ginocchio
Unità Tecnologica: 01.04
Strutture di collegamento
Si tratta di scale i cui scalini sono realizzati a sbalzo da travi a ginocchio. Le scale sono costruite con getto in opera.
Modalità di uso corretto:
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazione, fessurazioni, distacchi,
esposizione delle armature, fenomeni di carbonatazione, ecc.). Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione
degli elementi costituenti quali: rivestimenti dei piani di calpestio, balaustre, corrimano, sigillature e vernici protettive.
Elemento Manutenibile: 01.04.02
Scale a soletta rampante
Unità Tecnologica: 01.04
Strutture di collegamento
Si tratta di scale in c.a. a soletta rampanti costruite con getto in opera.
Modalità di uso corretto:
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazione, fessurazioni, distacchi,
esposizione delle armature, fenomeni di carbonatazione, ecc.). Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione
degli elementi costituenti quali: rivestimenti dei piani di calpestio, balaustre, corrimano, sigillature e vernici protettive.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.05
Opere di fondazioni superficiali
Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal
terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne.
In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte
rispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato.
Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona
significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a
collocare.
Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sul
comportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti
da immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo.
È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti,
appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei
piani di posa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciò
vanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.05.01 Platee in c.a.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.05.01
Platee in c.a.
Unità Tecnologica: 01.05
Opere di fondazioni superficiali
Sono fondazioni realizzate con un’unica soletta di base, di idoneo spessore, irrigidita da nervature nelle due direzioni principali così
da avere una ripartizione dei carichi sul terreno uniforme, in quanto tutto insieme risulta notevolmente rigido. La fondazione a
platea può essere realizzata anche con una unica soletta di grande spessore, opportunamente armata, o in alternativa con un
solettone armato e provvisto di piastre di appoggio in corrispondenza dei pilastri, per evitare l’effetto di punzonamento dei
medesimi sulla soletta.
Modalità di uso corretto:
L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto
e/o cedimenti strutturali.
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 02
Impianti tecnologici
Unità Tecnologiche:
° 02.01 Ascensori e montacarichi
° 02.02 Impianto elettrico
° 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche
° 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
° 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue
° 02.06 Impianto telefonico e citofonico
° 02.07 Impianto di ricezione segnali
° 02.08 Impianto solare termico
° 02.09 Impianto fotovoltaico
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Gli ascensori e montacarichi sono impianti di trasporto verticali, ovvero l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di
trasportare persone e/o cose. Generalmente sono costituiti da un apparecchio elevatore, da una cabina (le cui dimensioni
consentono il passaggio delle persone) che scorre lungo delle guide verticali o inclinate al massimo di 15° rispetto alla verticale. Gli
ascensori sono classificati in classi:
- classe I: adibiti al trasporto di persone;
- classe II: adibiti al trasporto di persone ma che possono trasportare anche merci;
- classe III: adibiti al trasporto di letti detti anche montalettighe;
- classe IV: adibiti al trasporto di merci accompagnate da persone;
- classe V: adibiti al trasporto esclusivo di cose.
Il manutentore è l'unico responsabile dell'impianto e pertanto deve effettuare le seguenti verifiche, annotandone i risultati
sull'apposito libretto dell'impianto: integrità ed efficienza di tutti i dispositivi dell'impianto quali limitatori, paracadute, ecc.,
elementi portanti quali funi e catene e isolamento dell'impianto elettrico ed efficienza dei collegamenti di terra. Gli ascensori e
montacarichi vanno sottoposti a verifiche periodiche da parte di uno dei seguenti soggetti: Azienda Sanitaria Locale competente per
territorio, ispettorati del Ministero del Lavoro e organismi abilitati dalla legge.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.01.01 Ammortizzatori della cabina
° 02.01.02 Cabina
° 02.01.03 Contrappeso
° 02.01.04 Fotocellule
° 02.01.05 Funi
° 02.01.06 Guide cabina
° 02.01.07 Interruttore di extracorsa
° 02.01.08 Limitatore di velocità
° 02.01.09 Macchinari elettromeccanici
° 02.01.10 Porte di piano
° 02.01.11 Pulsantiera
° 02.01.12 Quadro di manovra
° 02.01.13 Serrature
° 02.01.14 Vani corsa
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.01.01
Ammortizzatori della cabina
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Gli ammortizzatori sono installati all'estremità inferiore del vano corsa al fine di ammortizzare il movimento della cabina che non si
fosse fermata regolarmente. Possono essere di vari tipi:
- ammortizzatori ad accumulo di energia;
- ammortizzatori con movimento di ritorno ammortizzato;
- ammortizzatori a dissipazione di energia.
Modalità di uso corretto:
Gli ascensori ad argano agganciato devono essere muniti di ammortizzatori. Gli ammortizzatori ad accumulo di energia, con
caratteristica lineare e non lineare, devono essere usati solo se la velocità dell'ascensore è non superiore a 1 m/s. Gli ammortizzatori
ad accumulo di energia, con movimento di ritorno ammortizzato, devono essere usati solo se la velocità dell'ascensore è non
superiore a 1,6 m/s. Gli ammortizzatori a dissipazione di energia possono essere usati per qualsiasi velocità nominale dell'ascensore.
Elemento Manutenibile: 02.01.02
Cabina
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
La cabina dell'impianto di ascensore è quella parte dell'impianto che è adibita al trasporto di persone e/o cose a secondo della classe
dell'ascensore.
Modalità di uso corretto:
Per evitare un sovraccarico della cabina da parte di persone, la superficie utile della cabina deve essere limitata. Pertanto devono
essere rispettate le corrispondenze tra portata e superficie utile massima della cabina indicate dalle norme vigenti. Nella cabina deve
essere apposta l’indicazione della portata dell’ascensore espressa in chilogrammi e del numero di persone. Deve essere apposto il
nome del venditore e il suo numero di identificazione dell’ascensore. Evitare l'uso improprio dei comandi della cabina per evitare
arresti indesiderati. L’altezza libera interna della cabina non deve essere inferiore a 2 m.
Elemento Manutenibile: 02.01.03
Contrappeso
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Il contrappeso consente alla fune, che sostiene la cabina, di aderire alla puleggia di trazione. Generalmente il contrappeso è
costituito da una arcata metallica sui quali sono agganciati i blocchi che possono essere realizzati in metallo o in acciaio o misti.
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Manuale d'Uso
Modalità di uso corretto:
I contrappesi devono essere utilizzati esclusivamente per ascensori elettrici.
Se il contrappeso è costituito da blocchi devono essere prese le misure necessarie per evitare il loro spostamento utilizzando un
telaio entro il quale siano contenuti i blocchi, oppure, se i blocchi sono metallici e la velocità nominale dell’ascensore non supera 1
m/s, almeno due tiranti ai quali sono assicurati i blocchi.
Elemento Manutenibile: 02.01.04
Fotocellule
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Le fotocellule sono i dispositivi di sicurezza delle porte della cabina ascensore. Il loro funzionamento è basato sulla trasmissione di
un raggio luminoso che parte da una fotocellula ed arriva alla fotocellula opposta; quando questo fascio luminoso viene interrotto si
attiva il circuito e si aziona il dispositivo ad esso collegato (apertura e/o chiusura porte).
Modalità di uso corretto:
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei
dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.
Elemento Manutenibile: 02.01.05
Funi
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Le funi (in acciaio o con catene di acciaio) hanno il compito di sostenere le cabine, i contrappesi o le masse di bilanciamento.
Modalità di uso corretto:
Il numero delle funi (o catene) deve essere minimo di due. Le funi (o catene) devono essere indipendenti. Il coefficiente di
sicurezza delle funi di sospensione deve essere non minore di quello minimo previsto dalle norme. Le estremità delle funi devono
essere fissate alla cabina, al contrappeso o alla massa di bilanciamento ed ai punti fissi mediante testa fusa, autoserraggio, capicorda
a cavallotto, con almeno tre morsetti appropriati, capicorda a cuneo, manicotto pressato o altro sistema che presenti sicurezza
equivalente. Quando i fili rotti abbiano una sezione maggiore del 10% della sezione metallica totale della fune, indipendentemente
dal numero dei trefoli costituenti la fune stessa, le funi debbono essere sostituite.
Elemento Manutenibile: 02.01.06
Guide cabina
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
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Manuale d'Uso
Le guide della cabina vengono normalmente realizzate in barre di acciaio trafilato a freddo con sezione a T che vengono installate
verticalmente lungo il vano ascensore. Lungo queste guide scorre l'arcata che è la struttura alla quale è fissata direttamente la
cabina; l'arcata per mezzo di pattini (che possono essere del tipo strisciante o a ruota) scorre sulle guide.
Modalità di uso corretto:
Pulire da depositi di grasso, polvere o altro materiale le guide per consentire il corretto scorrimento della cabina ascensore. Nel caso
si verificassero movimenti bruschi della cabina contattare il responsabile della manutenzione dell'impianto.
Elemento Manutenibile: 02.01.07
Interruttore di extracorsa
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
L’interruttore di extracorsa è un dispositivo elettrico di sicurezza che, quando azionato, deve fermare il macchinario e tenerlo
fermo. L’interruttore di extracorsa deve richiudersi automaticamente quando la cabina abbandona la zona di azionamento.
Gli interruttori di extracorsa devono:
- nel caso di ascensori ad argano agganciato, interrompere direttamente mediante separazione meccanica positiva i circuiti che
alimentano il motore ed il freno;
- nel caso di ascensori a frizione, ad una o due velocità, interrompere direttamente mediante separazione meccanica positiva i
circuiti che alimentano il motore ed il freno oppure aprire, mediante un dispositivo elettrico di sicurezza il circuito che alimenta
direttamente le bobine dei due contattori;
- nel caso di ascensori a tensione variabile o a variazione continua di velocità, assicurare rapidamente l’arresto del macchinario e
cioè nel tempo più breve compatibile con il sistema.
Modalità di uso corretto:
Dopo l'azionamento dell'interruttore di extracorsa non devono essere più possibili movimenti della cabina che invece possono
avvenire solo a seguito di chiamate dalla cabina stessa o dai piani, anche nel caso in cui la cabina abbia abbandonato la zona di
azionamento a causa di perdite lente di fluido. Il ritorno in servizio dell'ascensore non deve avvenire automaticamente.
Elemento Manutenibile: 02.01.08
Limitatore di velocità
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Il limitatore di velocità è un dispositivo di sicurezza che comanda il sistema di blocco paracadute della cabina in caso di eccesso di
velocità. Generalmente il limitatore è connesso all'arcata della cabina mediante una fune; nel caso di eccesso di velocità il limitatore
viene bloccato da un gancio azionato dall'azione della forza centrifuga ed un contatto elettrico provvede a togliere l'alimentazione
all'impianto.
Modalità di uso corretto:
Le estremità delle funi devono essere fissate mediante testa fusa, autoserraggio, capicorda a cavallotto, con almeno tre morsetti
appropriati, capicorda a cuneo, manicotto pressato o altro sistema che presenti sicurezza equivalente. Quando i fili rotti abbiano una
sezione maggiore del 10% della sezione metallica totale della fune, indipendentemente dal numero dei trefoli costituenti la fune
stessa, le funi debbono essere sostituite. Durante l'ispezione o durante le prove deve essere possibile provocare la presa del
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Manuale d'Uso
paracadute in una maniera sicura.
Elemento Manutenibile: 02.01.09
Macchinari elettromeccanici
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Sono gli organi motori che assicurano il movimento e l’arresto dell’ascensore. Generalmente sono costituiti da una serie di elementi
che consentono il corretto funzionamento dell'impianto elevatore quali la massa di bilanciamento, il paracadute (che può essere del
tipo a presa istantanea, a presa istantanea con effetto ammortizzato, a presa progressiva).
Modalità di uso corretto:
I macchinari elettromeccanici possono funzionare a frizione (con l'impiego di pulegge di frizione e di funi) oppure ad argano
agganciato (o con tamburo e funi o con pignoni e catene). La velocità nominale deve essere non superiore a 0,63 m/s. Non devono
essere usati contrappesi. È ammesso usare una massa di bilanciamento. L’ascensore deve essere munito di un sistema di frenatura
che agisca automaticamente in caso di mancanza dell’alimentazione elettrica principale o in caso di mancanza dell’alimentazione
del circuito di manovra.
Elemento Manutenibile: 02.01.10
Porte di piano
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Le porte di piano consentono ai passeggeri di entrare in cabina e sono gli elementi essenziali per la funzionalità e la sicurezza
dell'impianto ascensore. Negli impianti moderni le porte di piano sono collegate a quelle della cabina (vengono azionate da un
motore installato sul tetto della cabina).
Modalità di uso corretto:
Evitare l'uso improprio dei comandi delle porte per evitare arresti indesiderati della cabina. Le porte di piano devono avere
dimensioni minime di 80 cm di larghezza e di 200 cm di altezza per consentire l'ingresso all'interno della cabina (che deve avere
un'altezza minima non inferiore a 2 m).
Elemento Manutenibile: 02.01.11
Pulsantiera
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
La pulsantiera (o quadro dei bottoni di comando) della cabina e dei vari piani sono quei dispositivi per mezzo dei quali gli utenti
danno i comandi all'ascensore. Il funzionamento di detti dispositivi è basato su un circuito che viene chiuso quando viene premuto
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Manuale d'Uso
un pulsante e questo comando viene trasmesso al sistema di manovra dell'ascensore.
Modalità di uso corretto:
Gli utenti devono evitare urti o manovre violente sulle pulsantiere per evitare malfunzionamenti. In caso di cattivo funzionamenti
dei comandi evitare di aprire la pulsantiera e rivolgersi al personale addetto alla manutenzione; inoltre gli utenti devono segnalare
eventuali anomalie delle spie di segnalazione presenti sulle pulsantiere della cabina o di quelle di piano.
Elemento Manutenibile: 02.01.12
Quadro di manovra
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Il quadro di manovra riceve i comandi degli utenti, espressi mediante le pulsantiere di piano e della cabina, e consente il
funzionamento dell'ascensore. Generalmente questo dispositivo è installato nel locale dove sono alloggiate le macchine
dell'ascensore ed alimenta il motore dell'impianto nella direzione voluta e fino al piano desiderato dopo aver verificato che tutte le
porte di piano siano chiuse.
I quadri di manovra sono nella maggior parte dei casi composti da:
- una morsettiera degli ingressi e delle uscite dei vari collegamenti;
- almeno due contattori (teleruttori) di manovra;
- un gruppo di relais;
- un trasformatore.
Modalità di uso corretto:
Nel caso di cattivo funzionamento evitare di aprire la morsettiera dove entrano ed escono i conduttori elettrici che consentono il
collegamento tra il quadro e tutte le altre apparecchiature per evitare pericoli di folgorazione. Tutte le eventuali operazioni, dopo
aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali
guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni
degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Elemento Manutenibile: 02.01.13
Serrature
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Le serrature delle porte di piano consentono di bloccare gli accessi in cabina in caso di necessità e sono gli elementi essenziali per la
funzionalità e la sicurezza dell'impianto ascensore.
Modalità di uso corretto:
Evitare l'uso improprio dei comandi delle porte per evitare arresti indesiderati della cabina. Le porte di piano devono avere
dimensioni minime di 80 cm di larghezza e di 200 cm di altezza per consentire l'ingresso all'interno della cabina (che deve avere
un'altezza minima non inferiore a 2 m).
Elemento Manutenibile: 02.01.14
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Manuale d'Uso
Vani corsa
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Il vano corsa è il volume entro il quale si spostano la cabina, il contrappeso o la massa di bilanciamento. Questo volume di norma è
materialmente delimitato dal fondo della fossa, dalle pareti e dal soffitto del vano.
Modalità di uso corretto:
Nelle parti di edificio ove il vano di corsa deve contribuire contro il propagarsi degli incendi, il vano di corsa deve essere
completamente chiuso da pareti, pavimento e soffitto ciechi. Sono ammesse solo le seguenti aperture:
- accessi delle porte di piano;
- accessi delle porte di ispezione o di soccorso del vano e degli sportelli di ispezione;
- aperture di uscita di gas e fumi in caso di incendio;
- aperture di ventilazione;
- aperture necessarie per il funzionamento tra il vano di corsa ed il locale del macchinario o delle pulegge di rinvio;
- aperture nella difesa di separazione tra ascensori.
Quando il vano di corsa non deve partecipare alla protezione dell’edificio contro il propagarsi di un incendio, per esempio nel caso
di ascensori panoramici, non è necessario che il vano di corsa sia completamente chiuso purché sia garantita la sicurezza delle
persone. Il vano di corsa deve essere adibito solo al servizio dell’ascensore e pertanto non deve contenere cavi o dispositivi, ecc.
estranei al servizio dell’ascensore.
Il vano di corsa deve essere munito di illuminazione elettrica installata stabilmente che assicuri un’intensità di illuminazione di
almeno 50 lux all’altezza di 1 m sopra il tetto della cabina e sopra il pavimento della fossa del vano, anche quando tutte le porte
sono chiuse. Questa illuminazione deve comprendere una lampada ad una distanza non maggiore di 0,50 m dal punto più alto e più
basso del vano con lampade intermedie.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per
potenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo
parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere
sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a
maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia
avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di
protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve
essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.02.01 Sezionatore
° 02.02.02 Interruttori
° 02.02.03 Prese e spine
° 02.02.04 Quadri di bassa tensione
° 02.02.05 Sistemi di cablaggio
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.02.01
Sezionatore
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per la
funzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da un
dispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli.
Modalità di uso corretto:
La velocità di intervento dell'operatore (manovra dipendente manuale) determina la rapidità di apertura e chiusura dei poli. Il
sezionatore è un congegno a "rottura lenta" che non deve essere maneggiato sotto carico: deve essere prima interrotta la corrente nel
circuito d'impiego attraverso l'apparecchio di commutazione. Il contatto ausiliario di preinterruzione si collega in serie con la bobina
del contattore; quindi, in caso di manovra in carico, interrompe l'alimentazione della bobina prima dell'apertura dei poli. Nonostante
questo il contatto ausiliario di preinterruzione non può e non deve essere considerato un dispositivo di comando del contattore che
deve essere dotato del comando Marcia/Arresto. La posizione del dispositivo di comando, l'indicatore meccanico separato
(interruzione completamente apparente) o contatti visibili (interruzione visibile) devono segnalare in modo chiaro e sicuro lo stato
dei contatti. Non deve mai essere possibile la chiusura a lucchetto del sezionatore in posizione di chiuso o se i suoi contatti sono
saldati in conseguenza di un incidente. I fusibili possono sostituire nei sezionatori i tubi o le barrette di sezionamento.
Elemento Manutenibile: 02.02.02
Interruttori
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo
riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:
- comando a motore carica molle;
- sganciatore di apertura;
- sganciatore di chiusura;
- contamanovre meccanico;
- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.
Modalità di uso corretto:
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei
dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da essere
facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a
parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a
livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10.000 manovre.
Elemento Manutenibile: 02.02.03
Prese e spine
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia
elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a
pavimento (cassette).
Modalità di uso corretto:
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei
dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un
cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da
folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la
distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta,
100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte.
Elemento Manutenibile: 02.02.04
Quadri di bassa tensione
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori
asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e
possono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per
officine e industrie.
Modalità di uso corretto:
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei
dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un
cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da
folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i
dispositivi di estinzione incendi.
Elemento Manutenibile: 02.02.05
Sistemi di cablaggio
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta
il nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di
etichette identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo.
Modalità di uso corretto:
Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personale
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Manuale d'Uso
specializzato.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque meteoriche
Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta,
convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel
terreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio,
in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acque
usate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da:
- punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.);
- tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre
quelle orizzontali sono dette collettori);
- punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). I materiali ed i componenti devono rispettare le
prescrizioni riportate dalla normativa quali:
- devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura
(compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.;
- gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda realizzati in metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale
devono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno;
- i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato dalle norme
relative allo scarico delle acque usate;
- i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono, tutte le caditoie a
pavimento devono essere sifonate, ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto
di un pluviale;
- per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte le
precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori
trasmessi.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
° 02.03.02 Collettori di scarico
° 02.03.03 Pozzetti e caditoie
° 02.03.04 Scossaline
° 02.03.05 Supporti per canali di gronda
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.03.01
Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque
meteoriche
I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda.
Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda.
Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. Per formare i sistemi
completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di
sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua
che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal
progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali.
Modalità di uso corretto:
Le pluviali vanno posizionate nei punti più bassi della copertura. In particolare lo strato impermeabile di rivestimento della corona
del bocchettone non deve trovarsi a livello superiore del piano corrente della terrazza. Per ovviare al problema viene ricavata
intorno al pluviale una sezione con profondità di 1-2 cm. Particolare attenzione va posta al numero, al dimensionamento (diametro
di scarico) ed alla disposizione delle pluviali in funzione delle superfici di copertura servite. I fori dei bocchettoni devono essere
provvisti di griglie parafoglie e paraghiaia removibili. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di
eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. In
particolare è opportuno effettuare controlli generali degli elementi di deflusso in occasione di eventi meteo di una certa entità che
possono aver compromesso la loro integrità. Controllare gli elementi accessori di fissaggio e connessione.
Elemento Manutenibile: 02.03.02
Collettori di scarico
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque
meteoriche
I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati, funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno
la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.
Modalità di uso corretto:
I collettori possono essere realizzati in tre tipi di sistemi diversi, ossia:
- i sistemi indipendenti;
- i sistemi misti;
- i sistemi parzialmente indipendenti.
Gli scarichi ammessi nel sistema sono le acque usate domestiche, gli effluenti industriali ammessi e le acque di superficie. Il
dimensionamento e le verifiche dei collettori devono considerare alcuni aspetti tra i quali:
- la tenuta all'acqua;
- la tenuta all'aria;
- l'assenza di infiltrazione;
- un esame a vista;
- un'ispezione con televisione a circuito chiuso;
- una valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;
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Manuale d'Uso
- un monitoraggio degli arrivi nel sistema;
- un monitoraggio della qualità, quantità e frequenza dell'effluente nel punto di scarico nel corpo ricettore;
- un monitoraggio all'interno del sistema rispetto a miscele di gas tossiche e/o esplosive;
- un monitoraggio degli scarichi negli impianti di trattamento provenienti dal sistema.
Elemento Manutenibile: 02.03.03
Pozzetti e caditoie
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque
meteoriche
I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque
reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto.
I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o
meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.).
Modalità di uso corretto:
Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che
possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche.
È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori
e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono:
- prova di tenuta all'acqua;
- prova di tenuta all'aria;
- prova di infiltrazione;
- esame a vista;
- valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;
- tenuta agli odori.
Un ulteriore controllo può essere richiesto ai produttori facendo verificare alcuni elementi quali l'aspetto, le dimensioni, i materiali,
la classificazione in base al carico.
Elemento Manutenibile: 02.03.04
Scossaline
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Le scossaline sono dei dispositivi che hanno la funzione di fissare le guaine impermeabilizzanti utilizzate in copertura alle varie
strutture che possono essere presenti sulla copertura stessa (parapetti, cordoli, ecc.). Le scossaline possono essere realizzate con vari
materiali:
- acciaio dolce;
- lamiera di acciaio con rivestimento metallico a caldo;
- lamiera di acciaio con rivestimento di zinco-alluminio;
- lamiera di acciaio con rivestimento di alluminio-zinco;
- acciaio inossidabile;
- rame;
- alluminio o lega di alluminio conformemente;
- cloruro di polivinile non plastificato (PVC-U).
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Manuale d'Uso
Modalità di uso corretto:
L'utente deve provvedere alla loro registrazione in seguito a precipitazioni meteoriche abbondanti e ad inizio stagione.
Periodicamente verificare che non ci siano in atto fenomeni di corrosione delle scossaline metalliche.
Elemento Manutenibile: 02.03.05
Supporti per canali di gronda
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque
meteoriche
I supporti hanno il compito di garantire stabilità dei canali di gronda e possono essere realizzati in diversi materiali quali: acciaio
dolce, lamiera di acciaio con rivestimento metallico a caldo, lamiera di acciaio con rivestimento di zinco-alluminio, lamiera di
acciaio con rivestimento di alluminio, zinco, acciaio inossidabile, rame, alluminio o lega di alluminio conformemente e cloruro di
polivinile non plastificato (PVC-U).
Modalità di uso corretto:
I supporti per gronda sono divisi in due classi (classe A e B) in base alla loro resistenza alla corrosione. I supporti per gronda della
classe A sono adatti all'uso in atmosfere aggressive e i supporti della classe B in condizioni più favorevoli. L'utente deve
provvedere alla loro registrazione in seguito a precipitazioni meteoriche abbondanti e ad inizio stagione.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema
edilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici:
- allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza;
- macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua da
erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete;
- accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle
macchine idrauliche e/o dei riscaldatori;
- riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti;
- reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione;
- reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarne
l'erogazione alla temperatura desiderata;
- apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria
° 02.04.02 Autoclave
° 02.04.03 Cassette di scarico a zaino
° 02.04.04 Collettori solari
° 02.04.05 Idroaccumulatori
° 02.04.06 Tubazioni multistrato
° 02.04.07 Tubi in acciaio zincato
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni
connesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che
mediante idonei dispositivi di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possono
essere del tipo semplice cioè dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che
consentono di regolare con un unico comando la temperatura dell'acqua.
Modalità di uso corretto:
Gli apparecchi sanitari vanno installati nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti ed in particolare si deve avere che:
- il vaso igienico sarà fissato al pavimento in modo tale da essere facilmente rimosso senza demolire l'intero apparato sanitario;
inoltre dovrà essere posizionato a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet e dovrà avere uno spazio
frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. Nel caso che il vaso debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il
locale deve avere una superficie in pianta di almeno 180 x 180 cm ed il vaso sarà posizionato ad almeno 40 cm dalla parete laterale,
con il bordo superiore a non più di 50 cm dal pavimento e con il bordo anteriore ad almeno 75 cm dalla parete posteriore; il vaso
sarà collegato alla cassetta di risciacquo ed alla colonna di scarico delle acque reflue; infine sarà dotato di sedile coprivamo
(realizzato in materiale a bassa conduttività termica);
- il bidet sarà posizionato secondo le stesse prescrizioni indicate per il vaso igienico; sarà dotati di idonea rubinetteria, sifone e
tubazione di scarico acque;
- il lavabo sarà posizionato a 5 cm dalla vasca, a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovrà avere uno spazio frontale
libero da ostacoli di almeno 55 cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il lavabo
sarà posizionato con il bordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80
cm;
- il piatto doccia sarà installato in maniera da evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la
pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata
aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. Il lato di accesso al piatto doccia deve avere uno spazio
libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;
-la vasca da bagno sarà installata in maniera tale da: evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitare qualsiasi
ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà
impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le
pareti perimetrali. La vasca da bagno dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando le seguenti distanze minime: per gli spazi laterali
5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi di accesso: 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;
- la vasca idromassaggio sarà installata in maniera tale da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitare
qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà
impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le
pareti perimetrali. La vasca idromassaggio dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando le seguenti distanze minime: per gli spazi
laterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi di accesso 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;
- il lavello dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere
all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 100 cm da qualsiasi ostacolo fisso;
- il lavatoio dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere
all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;
- il lavabo reclinabile per disabili dovrà essere collocato su mensole pneumatiche di sostegno fissate a parete verificando prima
l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Dovrà inoltre essere posizionato in maniera da assicurare gli spazi di
manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n. 236 e cioè: un minimo di 80 cm dal bordo
anteriore del lavabo, piano superiore ad un massimo di 80 cm dal pavimento, sifone incassato o accostato a parete;
- la vasca da bagno a sedile per disabili dovrà essere installata in modo da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti a cui è
addossata, impedire ristagni d'acqua al suo interno a scarico aperto e rendere agevole la pulizia di tutte le sue parti. Prima del
montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e
verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca da bagno a sedile dovrà essere collocata in una posizione tale da consentire
l'avvicinamento su tre lati per agevolare interventi di assistenza alla persona che utilizza la vasca e in maniera da assicurare gli spazi
di manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n. 236 e cioè: un minimo di 140 cm misurati dal
bordo vasca lato accesso per una lunghezza di almeno 80 cm;
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Manuale d'Uso
- la cassetta di scarico tipo zaino sarà fissata al vaso con viti regolabili idonee e sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e
tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata;
- la cassetta di scarico tipo alto sarà fissata a parete previa verifica dell'idoneità di questa a resistere all'azione dei carichi sospesi e
sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata;
- la cassetta di scarico tipo ad incasso sarà incassata a parete accertandone la possibilità di accesso per le operazioni di pulizia e
manutenzione. Sarà inoltre equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è
collegata.
Elemento Manutenibile: 02.04.02
Autoclave
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
L'autoclave ha la funzione di elevare i valori della pressione idrica attraverso gruppi di pressurizzazione alimentati da serbatoi di
accumulo. Generalmente un impianto autoclave è costituito da: un serbatoio in acciaio, un quadro elettrico, tubazioni in acciaio,
elettropompa, valvola di non ritorno, valvola di sicurezza, valvola di intercettazione, presso stato e alimentatore d'aria.
Modalità di uso corretto:
Prima della messa in funzione effettuare un lavaggio della rete idrica per eliminare eventuale materiale di risulta e successiva
disinfezione mediante immissione di una miscela di acqua e cloro gassoso; risciacquare con acqua fino a quando il fluido scaricato
non assume un aspetto incolore. Gli impianti elettrici a servizio delle apparecchiature saranno realizzati in conformità alle norme
CEI. La ditta installatrice dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola dell'arte e dovrà notificare all'ASL
di competenza la attivazione dell'impianto installato.
Elemento Manutenibile: 02.04.03
Cassette di scarico a zaino
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Possono essere realizzate nei seguenti materiali:
- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e
sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con
silicato di zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo
assorbimento dell'acqua;
- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto
a monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;
- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e
metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa
conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto.
Modalità di uso corretto:
Evitare manovre false e violente per evitare danneggiamenti. Non forzare o tentare di ruotare in senso inverso i dispositivi di
comando quali rubinetti e/o valvole. Controllare lo stato della tenuta dei flessibili e verificare l'integrità delle parti a vista.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.04.04
Collettori solari
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
I collettori solari vengono generalmente utilizzati per impianti di produzione dell'acqua calda. Un collettore solare è costituito da:
copertura, assorbitore, rivestimento superficiale assorbitore, isolamento termico, contenitore e supporto strutturale e guarnizioni di
tenuta e sigillanti.
Modalità di uso corretto:
I collettori solari devono essere fissati alle strutture portanti dell’edificio o al terreno per resistere all’azione degli agenti atmosferici
ed avere un trattamento superficiale (zincatura, ossidazione anodica o simili) per proteggere gli elementi dalla corrosione. Tutte le
tubazioni dell’impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e conduttività a norma del D.M.
37/08 e comunque rivestito all’esterno con lamierino di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una
schermatura termica. Tutte le tubazioni coibentate dovranno essere etichettate con fascette distintive di colore al fine di identificare
il tipo di fluido ed il verso di percorrenza. Le staffe ed i collari guida che fisseranno le tubazioni alle strutture dovranno comunque
permettere il libero movimento delle tubazioni causato dalle dilatazioni termiche. Una valvola di sicurezza omologata ISPESL
dovrà essere collocata sulla tubazione in uscita dai collettori solari, ad una distanza massima di 0,5 m ed a monte di qualsiasi organo
di intercettazione. Gli impianti elettrici a servizio delle apparecchiature dell’impianto solare saranno conformi alle norme CEI e a
quelle di prevenzione incendi. I comandi dei vari circuiti, tranne quelli inclusi nell’impianto, saranno centralizzati su un quadro
elettrico collocato in un luogo facilmente accessibile in modo da disattivare tutte le apparecchiature se necessario. In seguito ad
eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) eseguire un controllo delle tubazioni e dei pannelli.
Elemento Manutenibile: 02.04.05
Idroaccumulatori
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Un impianto con idroaccumulatori è costituito da un complesso di pompe centrifughe e da una serie di serbatoi (chiusi e
pressurizzati detti appunto idroaccumulatori). Il sistema (che viene assemblato e tarato in fabbrica) è dotato di un quadro elettrico
per il comando e controllo delle pompe, tubazioni in acciaio, elettropompa, valvola di non ritorno, valvola di sicurezza, valvola di
intercettazione.
Rispetto all'autoclave gli idroaccumulatori utilizzano serbtoi di capacità limitata che però hanno una membrana in gomma sagomata
che separa l'acqua dall'accumulo d'aria o gas; questo sistema consente di non utilizzare compressori d'aria poichè il gas contenuto
nei serbatoi non si disperde per la presenza della membrana in gomma.
Modalità di uso corretto:
Gli idroaccumulatori non devono essere collegati direttamente alla rete di adduzione principale.
Prima della messa in funzione effettuare un lavaggio della rete idrica per eliminare eventuale materiale di risulta e successiva
disinfezione mediante immissione di una miscela di acqua e cloro gassoso; risciacquare con acqua fino a quando il fluido scaricato
non assume un aspetto incolore. Gli impianti elettrici a servizio delle apparecchiature saranno realizzati in conformità alle norme
CEI. La ditta installatrice dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola dell'arte e dovrà notificare all'ASL
di competenza la attivazione dell'impianto installato.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.04.06
Tubazioni multistrato
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Le tubazioni multistrato sono quei tubi la cui parete è costituita da almeno due strati di materiale plastico legati ad uno strato di
alluminio o leghe di alluminio, tra di loro interposto. I materiali plastici utilizzati per la realizzazione degli specifici strati costituenti
la parete del tubo multistrato sono delle poliolefine adatte all'impiego per il convogliamento di acqua in pressione e possono essere
di:
- polietilene PE;
- polietilene reticolato PE-Xa / PE-Xb / PE-Xc;
- polipropilene PP;
- polibutilene PB.
Allo scopo di assicurare l'integrità dello strato interno lo spessore di tale strato non deve essere minore di 0,5 mm.
Modalità di uso corretto:
Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi
con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata.
Elemento Manutenibile: 02.04.07
Tubi in acciaio zincato
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Le tubazioni generalmente utilizzate per l'impianto idrico sanitario sono in acciaio zincato e provvedono all'adduzione e alla
successiva erogazione dell'acqua destinata ad alimentare l'impianto.
Modalità di uso corretto:
Non sono ammesse tubazioni in piombo per le sue caratteristiche di tossicità; con i tubi zincati non sono ammesse saldature.
Bisogna evitare di utilizzare contemporaneamente tubazioni di ferro zincato e di rame per evitare fenomeni elettrolitici indesiderati.
Le tubazioni di adduzione dalla rete principale al fabbricato (in ghisa o in acciaio) devono essere opportunamente protette per
consentire l'interramento. (es. protezione con rivestimento di catrame)
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scarico
dell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle
acque reflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei
condotti e sulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo
del rumore è opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti
imposti dalla normativa.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.05.01 Collettori
° 02.05.02 Pozzetti di scarico
° 02.05.03 Pozzetti e caditoie
° 02.05.04 Stazioni di sollevamento
° 02.05.05 Tubazioni
° 02.05.06 Tubazioni in polietilene
° 02.05.07 Vasche di accumulo
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.05.01
Collettori
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno
la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.
Modalità di uso corretto:
È necessario verificare e valutare la prestazione delle connessioni di scarico e dei collettori di fognatura durante la realizzazione dei
lavori, al termine dei lavori e anche durante la successiva operatività del sistema. Esistono tre tipi di sistemi diversi, ossia:
- i sistemi indipendenti;
- i sistemi misti;
- i sistemi parzialmente indipendenti.
Gli scarichi ammessi nel sistema sono:
- le acque usate domestiche;
- gli effluenti industriali ammessi;
- le acque di superficie.
Le verifiche e le valutazioni devono considerare alcuni aspetti tra i quali:
- la tenuta all'acqua;
- la tenuta all'aria;
- l'assenza di infiltrazione;
- un esame a vista;
- un'ispezione con televisione a circuito chiuso;
- una valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;
- un monitoraggio degli arrivi nel sistema;
- un monitoraggio della qualità, quantità e frequenza dell'effluente nel punto di scarico nel corpo ricettore;
- un monitoraggio all'interno del sistema rispetto a miscele di gas tossiche e/o esplosive;
- un monitoraggio degli scarichi negli impianti di trattamento provenienti dal sistema.
Elemento Manutenibile: 02.05.02
Pozzetti di scarico
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasi
sempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lascia
scorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello,
occorre far ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto.
Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di
fondo con luce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al
di sopra del pezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è
formato da un tronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura,
piegatura degli orli o flangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un
pezzo cilindrico intermedio, un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza
sporgenze e l'anello d'appoggio per la copertura.
Modalità di uso corretto:
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Manuale d'Uso
È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante
la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono per esempio:
- prova di tenuta all'acqua;
- prova di tenuta all'aria;
- prova di infiltrazione;
- esame a vista;
- valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;
- tenuta agli odori.
Elemento Manutenibile: 02.05.03
Pozzetti e caditoie
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque
reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete
fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.).
Modalità di uso corretto:
Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che
possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e
delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le
valutazioni comprendono:
- prova di tenuta all'acqua;
- prova di tenuta all'aria;
- prova di infiltrazione;
- esame a vista;
- valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;
- tenuta agli odori.
Un ulteriore controllo può essere richiesto ai produttori facendo verificare alcuni elementi quali l'aspetto, le dimensioni, i materiali,
la classificazione in base al carico.
Elemento Manutenibile: 02.05.04
Stazioni di sollevamento
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
Le stazioni di sollevamento (comunemente denominate stazioni di pompaggio) sono le apparecchiature utilizzate per convogliare le
acque di scarico attraverso una tubazione di sollevamento per portarle in superficie. Le stazioni di pompaggio sono talora necessarie
nelle connessioni di scarico e nei collettori di fognatura a gravità al fine di evitare profondità di posa eccessive o di drenare le zone
sotto quota. Possono, inoltre, essere necessarie per troppopieni di collettori misti o recapiti intermedi per far confluire le acque di
scarico negli impianti di trattamento o nei corpi ricettori.
Le pompe per sollevare le acque di fognatura devono essere abbondantemente insensibili alle sostanze ingombranti presenti in
sospensione nei liquami; al fine di scongiurare il pericolo di ostruzioni sono opportune sezioni di flusso attraverso le pompe il più
semplice e larghe possibile.
Modalità di uso corretto:
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Manuale d'Uso
La struttura delle pompe deve essere molto robusta e resistente alla corrosione e all'abrasione da parte delle sostanze presenti
nell'acqua. La ghisa sferoidale a grana fine è un materiale adeguatamente resistente per le acque di scarico di tipo comune; per la
girante e le altri parti più sollecitate si adoperano spesso leghe di ghisa con piccole quantità di cromo, nichel e manganese. In
presenza di acque molto corrosive si adoperano leghe in ghisa-bronzo. Per l'albero è adatto un acciaio Martin-Siemens con
cuscinetti in acciaio cromato. Per la sicurezza dell'impianto è opportuno prevedere un numero adeguato di unità di riserva. Nelle
specifiche per la pompa o per il gruppo di pompaggio, deve essere prestata particolare attenzione agli aspetti particolari delle
condizioni ambientali e/o di lavoro quali:
- temperatura anormale;
- umidità elevata;
- atmosfere corrosive;
- zone a rischio di esplosione e/o incendio;
- polvere, tempeste di sabbia;
- terremoti ed altre condizioni esterne imposte di tipo similare;
- vibrazioni;
- altitudine;
- inondazioni.
Tipo di liquido da pompare, quale: -liquido pompato (Denominazione), -miscela (Analisi), -contenuto di solidi (contenuto di
materia allo stato solido), -gassoso (contenuto).
Proprietà del liquido nel momento in cui è pompato, quali:
- infiammabile;
- tossico;
- corrosivo;
- abrasivo;
- cristallizzante;
- polimerizzante;
- viscosità.
Elemento Manutenibile: 02.05.05
Tubazioni
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche
di accumulo se presenti.
Modalità di uso corretto:
I tubi utilizzabili devono rispondere alle prescrizioni indicate dalle norme specifiche ed in particolare rispetto al tipo di materiale
utilizzato per la realizzazione delle tubazioni quali:
- tubi di acciaio zincato;
- tubi di ghisa che devono essere del tipo centrifugato e ricotto, possedere rivestimento interno di catrame, resina epossidica ed
essere esternamente catramati o verniciati con vernice antiruggine;
- tubi di piombo che devono essere lavorati in modo da ottenere sezione e spessore costanti in ogni punto del percorso. Essi devono
essere protetti con catrame e verniciati con vernici bituminose per proteggerli dall'azione aggressiva del cemento;
- tubi di gres;
- tubi di fibrocemento;
- tubi di calcestruzzo non armato;
- tubi di PVC per condotte all'interno dei fabbricati;
- tubi di PVC per condotte interrate;
- tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte interrate;
- tubi di polipropilene (PP);
- tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte all'interno dei fabbricati.
Elemento Manutenibile: 02.05.06
Pagina 39
Manuale d'Uso
Tubazioni in polietilene
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche
di accumulo, se presenti. Possono essere realizzate in polietilene.
Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie
alla sua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito
l'aggiunta di nerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e dal
calore. Per i tubi a pressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o
attraverso saldatura a 200° C con termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti
pressati con filettatura interna a denti di sega.
Modalità di uso corretto:
I tubi in materiale plastico devono rispondere alle norme specifiche per il tipo di materiale utilizzato per la loro realizzazione.
Elemento Manutenibile: 02.05.07
Vasche di accumulo
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
Le vasche di accumulo hanno la funzione di ridurre le portate di punta per mezzo dell’accumulo temporaneo delle acque di scarico
all’interno del sistema.
Modalità di uso corretto:
Le vasche di accumulo sono utilizzate per ridurre gli effetti delle inondazioni, della portata e del carico inquinante dovuto ai
troppopieno dei sistemi misti. I problemi che generalmente possono essere riscontrati per questi sistemi sono l'accumulo di
sedimenti e l'ostruzione dei dispositivi di regolazione del flusso. Quando si verifica un’ostruzione l’improvvisa eliminazione della
stessa può avere un impatto inaccettabile sugli impianti di trattamento delle acque di scarico pertanto bisogna procedere alla
rimozione graduale della stessa. Per eliminare tali inconvenienti ed ottimizzare la rimozione dei sedimenti possono essere apportate
delle modifiche alla struttura delle vasche per mezzo di rivestimenti a basso attrito o modificando il fondo o creando dei canali di
scorrimento o utilizzando apparecchi meccanici all’interno delle vasche per rimuovere periodicamente i sedimenti.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.06
Impianto telefonico e citofonico
Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di distribuire e regolare flussi informativi telefonici e citofonici. La
centrale telefonica deve essere ubicata in modo da garantire la funzionalità del sistema ed essere installata in locale idoneo.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.06.01 Alimentatori
° 02.06.02 Pulsantiere
° 02.06.03 Punti di ripresa ottici
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.06.01
Alimentatori
Unità Tecnologica: 02.06
Impianto telefonico e citofonico
L'alimentatore è un elemento dell'impianto telefonico e citofonico per mezzo del quale i componenti ad esso collegati possono
essere alimentati.
Modalità di uso corretto:
L'alimentatore deve essere fornito completo del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata
applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti dell'alimentatore sono stati selezionati in relazione allo scopo
previsto e che sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. In caso di guasti o di emergenza non cercare di aprire l'
alimentatore senza aver avvisato i tecnici preposti per evitare di danneggiare l'intero apparato. Eseguire periodicamente una pulizia
delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale.
Elemento Manutenibile: 02.06.02
Pulsantiere
Unità Tecnologica: 02.06
Impianto telefonico e citofonico
Le pulsantiere sono elementi dell'impianto citofonico per mezzo dei quali vengono attivati e successivamente trasmessi i flussi
informativi tra un apparecchio ed un altro.
Modalità di uso corretto:
Le pulsantiere e gli apparecchi derivati devono essere forniti completi del certificato del costruttore che deve dichiarare che la
costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti utilizzati sono idonei ad operare in
accordo alle specifiche tecniche. Per non causare danni agli apparati telefonici e citofonici evitare usi impropri ed eseguire una
pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli
apparecchi stessi.
Elemento Manutenibile: 02.06.03
Punti di ripresa ottici
Unità Tecnologica: 02.06
Impianto telefonico e citofonico
I punti di ripresa ottici sono costituiti da una o più telecamere (a colori o in bianco e nero) che effettuano riprese per la
videocitofonia.
Modalità di uso corretto:
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Manuale d'Uso
Maneggiare la telecamera con attenzione evitando urti o scosse per prevenire danneggiamenti; nel caso di telecamere da interno
evitare di esporle all'umidità e comunque all'acqua e non farle operare in luoghi in cui i valori della umidità sono elevati. In caso di
mancato funzionamento non tentare di aprire o smontare la telecamera; per evitare scosse elettriche non tentare di rimuovere viti o
coperchi ed in ogni caso rivolgersi a personale specializzato o all'assistenza tecnica del prodotto.
Non toccare il sensore direttamente con le dita ma se necessario utilizzare un panno morbido inumidito con alcool per rimuovere la
polvere; non utilizzare la telecamera rivolta verso il sole per evitare danneggiamenti ai sensori ottici e non farla funzionare quando
le condizioni di temperatura ed umidità superano i valori limiti indicati dal costruttore. Verificare il voltaggio di funzionamento
indicato sulla targhetta posta sulla telecamera ed utilizzare solo i cavetti indicati (tipo e connettori) per il collegamento ai monitor.
Quando la telecamera viene installata all'esterno prevedere un idoneo alloggiamento e nel caso ciò non fosse possibile proteggere la
telecamera con tettuccio parasole.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.07
Impianto di ricezione segnali
Gli impianti di ricezione segnali sono gli apparati che ricevono e distribuiscono i segnali televisivi e radiofonici ad un certo numero
di abitazioni, all’interno di uno stesso edificio o in edifici adiacenti. Gli impianti centralizzati d’antenna sono anche conosciuti
come sistemi MATV (Master Antenna Television) e SMATV (Satellite Master Antenna Television). I primi vengono usati per la
distribuzione dei segnali terrestri, mentre nei secondi vengono distribuiti i segnali ricevuti da satellite, eventualmente combinati con
i segnali terrestri. Essi rappresentano un mezzo per la condivisione delle risorse tra diversi utenti ai fini della fruizione dei servizi e
possono contribuire alla valorizzazione dell’edificio e dei singoli appartamenti.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.07.01 Alimentatori
° 02.07.02 Amplificatori di segnale
° 02.07.03 Antenne e parabole
° 02.07.04 Pali per antenne in acciaio
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.07.01
Alimentatori
Unità Tecnologica: 02.07
Impianto di ricezione segnali
L'alimentatore è un elemento dell'impianto per mezzo del quale i componenti ad esso collegati (armadi concentratori, pannello di
permutazione, ecc.) possono essere alimentati.
Modalità di uso corretto:
L'alimentatore deve essere fornito completo del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata
applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti dell'alimentatore sono stati selezionati in relazione allo scopo
previsto e che sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. In caso di guasti o di emergenza non cercare di aprire l'
alimentatore senza aver avvisato i tecnici preposti per evitare di danneggiare l'intero apparato. Eseguire periodicamente una pulizia
delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale.
Elemento Manutenibile: 02.07.02
Amplificatori di segnale
Unità Tecnologica: 02.07
Impianto di ricezione segnali
Gli amplificatori sono i dispositivi per mezzo dei quali il segnale captato dalla parabola e/o dall'antenna viene diffuso con la giusta
potenza ai vari elementi terminali dell'impianto.
Modalità di uso corretto:
Evitare di esporre i dispositivi di amplificazione all'umidità e comunque all'acqua e non farli operare in luoghi in cui i valori della
umidità sono elevati.
Elemento Manutenibile: 02.07.03
Antenne e parabole
Unità Tecnologica: 02.07
Impianto di ricezione segnali
Le antenne e le parabole sono gli apparecchi di ricezione segnali. Possono essere realizzati in leghe di alluminio questa deve
resistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega
utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore
Modalità di uso corretto:
Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I
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Manuale d'Uso
materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme
UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali,
accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
Elemento Manutenibile: 02.07.04
Pali per antenne in acciaio
Unità Tecnologica: 02.07
Impianto di ricezione segnali
I pali sostengono uno o più apparecchi di ricezione segnali e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un
prolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente
all'invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L'acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25
o migliore.
Modalità di uso corretto:
Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I
materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme
UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali,
accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Un impianto solare termico (attraverso il collettore solare che è l'elemento fondamentale di tutto il sistema) trasforma la radiazione
solare in calore e si distingue così da un impianto fotovoltaico che trasforma la luce del sole in corrente elettrica.
Si distinguono due tipi di impianti solare termici: a circolazione forzata e a circolazione naturale.
Un impianto a circolazione forzata è formato da un collettore solare connesso, attraverso un circuito, con un serbatoio generalmente
localizzato nell’edificio. All’interno del circuito solare si trova acqua o un fluido termovettore antigelo.
Un regolatore differenziale di temperatura (quando la temperatura all’interno del collettore è superiore alla temperatura di
riferimento impostata nel serbatoio di accumulo) attiva la pompa di circolazione del circuito solare. Il calore viene quindi
trasportato al serbatoio di accumulo e ceduto all’acqua sanitaria mediante uno scambiatore di calore.
In estate l’impianto solare copre tutto il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell’acqua sanitaria mentre in inverno e nei
giorni con scarsa insolazione serve il preriscaldamento dell’acqua (che può essere ottenuto da uno scambiatore di calore legato a
una caldaia). Il riscaldamento ausiliario viene comandato da un termostato quando nel serbatoio la temperatura dell’acqua nella
parte a pronta disposizione scende al di sotto della temperatura nominale desiderata.
Negli impianti a circolazione naturale la circolazione tra collettore e serbatoio di accumulo viene determinata dal principio di
gravità, senza fare ricorso ad energia addizionale.
Infatti in questo tipo di impianto solare il fluido termovettore si riscalda all’interno del collettore; il fluido caldo (all’interno del
collettore) essendo più leggero del fluido freddo (all’interno del serbatoio) genera una differenza di densità attivando una
circolazione naturale. In queste condizioni il fluido riscaldato cede il suo calore all’acqua contenuta nel serbatoio e ricade nel punto
più basso del circuito del collettore. Per questo motivo, negli impianti a circolazione naturale, il serbatoio si deve trovare quindi in
un punto più alto del collettore.
Negli impianti a un solo circuito l’acqua sanitaria viene fatta circolare direttamente all’interno del collettore. Negli impianti a
doppio circuito il fluido termovettore nel circuito del collettore e l’acqua sanitaria sono divisi da uno scambiatore di calore. Il
riscaldamento ausiliario può essere ottenuto con una resistenza elettrica inserita nel serbatoio oppure con una caldaia istantanea a
valle del serbatoio.
Si consiglia inoltre di dotare l’impianto di una valvola di non ritorno, una valvola di intercettazione, un filtro per le impurità (il
miscelatore dell’acqua sanitaria è molto sensibile) e un rubinetto di scarico. Per evitare la circolazione naturale si inserisce un’altra
valvola di non ritorno nella linea di mandata dell’acqua fredda del miscelatore per l’acqua sanitaria.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.08.01 Accumulo acqua calda
° 02.08.02 Caldaia istantanea a gas
° 02.08.03 Collettore solare
° 02.08.04 Copertura assorbitore
° 02.08.05 Filtro per impurità
° 02.08.06 Fluido termovettore
° 02.08.07 Gruppo di circolazione
° 02.08.08 Miscelatore
° 02.08.09 Pompa di circolazione
° 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura
° 02.08.11 Rubinetto di scarico
° 02.08.12 Sfiato
° 02.08.13 Telaio
° 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile
° 02.08.15 Tubi in rame
° 02.08.16 Valvola di intercettazione
° 02.08.17 Valvola di ritegno
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.08.01
Accumulo acqua calda
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il serbatoio di accumulo dell'impianto solare termico ha la funzione di equilibrare la differenza temporale tra la presenza
dell’irraggiamento e l’utilizzo dell’acqua calda; infatti con un notevole volume il serbatoio permette di superare periodi anche
lunghi di brutto tempo pur causando anche maggiori dispersioni di calore. Il volume del serbatoio corrisponderà a circa 50 - 70 l /
mq di superficie di collettore piano.
Negli impianti con riscaldamento ausiliare integrato nel serbatoio (per esempio un secondo scambiatore di calore oppure una
serpentina elettrica) il volume in temperatura (la parte di serbatoio che viene mantenuta sempre alla temperatura desiderata per
l’acqua calda) viene sempre calcolato secondo il fabbisogno giornaliero di acqua calda che si aggira sui 20 l/persona.
Quando si effettua il dimensionamento di grandi impianti, bisogna calcolare il volume da tenere in temperatura (spesso si tratta di
un secondo serbatoio più piccolo) tenendo conto anche della potenza della caldaia.
Modalità di uso corretto:
I serbatoi solari devono essere sempre coibentati; indipendentemente dal tipo di coibente utilizzato si deve avere uno strato isolante
di almeno 8 cm di spessore. Infatti bisogna porre particolare attenzione durante l'esecuzione dell’isolamento più della dimensione
dello strato stesso:
- il coibente deve essere stretto tutto intorno alle pareti esterne del serbatoio;
- la coibentazione deve essere interrotta il meno possibile dai possibili raccordi, soprattutto nella parte alta del serbatoio;
Anche la coibentazione delle tubature in uscita deve essere eseguita senza alcuna fuga fino a raccordarsi alla coibentazione del
serbatoio; unitamente alle tubature anche le flange sono da coibentare altrettanto accuratamente. Le tubature collegate lateralmente
devono piegare verso il basso (e non verso l’alto) per evitare dispersioni di calore provocate da flussi convettivi all’interno delle
tubature stesse.
Lo spessore della coibentazione dovrebbe avere circa la stessa misura del diametro del tubo.
Per la scelta del materiale coibente bisogna badare anche alla resistenza alle alte temperature. Per brevi periodi all’interno dei tubi
del circuito solare si possono raggiungere temperature fino a 200 °C. In esterno inoltre la coibentazione deve essere resistente agli
agenti atmosferici, ai raggi ultravioletti e alle beccate degli uccelli. Materiali adatti possono essere:
- isolanti in fibre minerali
- tubi Aeroflex
- tubi Armaflex HT
All’esterno la coibentazione può essere protetta con copritubi in lamiera zincata o di alluminio.
Elemento Manutenibile: 02.08.02
Caldaia istantanea a gas
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
La caldaia istantanea a gas ha la funzione di riscaldare l'acqua sanitaria presente all’interno dell’accumulo quando la temperatura di
quest'ultima è inferiore alla temperatura nominale desiderata.
Modalità di uso corretto:
La caldaia istantanea a gas deve essere predisposta per lavorare con le diverse temperature di ingresso che si possono verificare ed
essere regolata non solo dalla differenza di pressione ma anche dalla temperatura di uscita.
Elemento Manutenibile: 02.08.03
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Manuale d'Uso
Collettore solare
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Un collettore solare trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un pannello fotovoltaico, che trasforma la luce del
sole in corrente elettrica.
L’elemento principale è l’assorbitore che assorbe la radiazione solare incidente a onde corte e la trasforma in calore (trasformazione
fototermica).
Generalmente è costituito da un metallo con buona capacità di condurre il calore (per esempio il rame) anche se al giorno d'oggi
nella maggior parte dei collettori piani o a tubi sottovuoto vengono impiegati assorbitori dotati di un cosiddetto strato selettivo. Tale
fattore è fondamentale poichè consente agli assorbitori di avere un alto grado di assorbimento (a > 0,95) nel range delle lunghezza
d’onda della radiazione solare e contemporaneamente di irradiare poca energia, grazie a un basso fattore di emissività (e < 0,1)
nell'ambito delle lunghezze d’onda della radiazione termica.
Gli strati selettivi possono essere ottenuti con procedimento galvanico (cromo, alluminio con pigmentazione al nickel) oppure
applicati sotto vuoto (per esempio Tinox o Cermet).
Un buon contatto termico tra l’assorbitore e un fluido termovettore in circolazione (per esempio acqua, glicole oppure aria)
permette la cessione del calore al fluido termovettore e di conseguenza il trasporto fuori dal collettore del calore pronto per essere
usato.
Nei collettori a tubi sottovuoto ogni striscia di assorbitore è inserita in un tubo di vetro in cui è stato creato il vuoto. Questo
comporta un’ottima coibentazione che rende possibile il raggiungimento di temperature di lavoro anche nel campo del calore per
processi industriali.
Modalità di uso corretto:
I collettori solari devono essere fissati alle strutture portanti dell'edificio o al terreno per resistere all'azione degli agenti atmosferici
ed avere un trattamento superficiale (zincatura, ossidazione anodica o simili) per proteggere gli elementi dalla corrosione. Tutte le
tubazioni dell'impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e rivestito all'esterno con lamierino
di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una schermatura termica. Per il riscaldamento dell’acqua di
piscine possono essere utilizzati collettori senza copertura in materiale plastico (per esempio PP = polipropilene, EPDM = caucciù
sintetico) in quanto le temperatura necessarie sono relativamente basse.
In seguito ad eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) verificare la tenuta delle tubazioni e dei
pannelli e dei relativi sistemi di fissaggio.
Elemento Manutenibile: 02.08.04
Copertura assorbitore
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Per ridurre le dispersioni termiche e per migliorare il rendimento del collettore, l’assorbitore viene provvisto di
una copertura trasparente frontale mentre lateralmente e sul retro viene coibentato.
Modalità di uso corretto:
In seguito ad eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) verificare la tenuta delle tubazioni e dei
pannelli e dei relativi sistemi di fissaggio. Verificare periodicamente che non vi siano accumuli di materiale sulle coperture dei
collettori che impediscono il corretto funzionamento dei collettori solari.
Elemento Manutenibile: 02.08.05
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Manuale d'Uso
Filtro per impurità
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il filtro viene generalmente montato per impedire che le impurità possano danneggiare apparecchiature montate a valle quali
valvole di regolazione, valvole di chiusura.
Modalità di uso corretto:
Prima di montare il filtro verificare che al suo interno non vi siano impurità e/o residui di lavorazione; eventuali corpi estranei
devono essere rimossi per assicurare una corretta filtrazione.
Il filtro deve essere montato secondo la direzione del flusso che è indicata dalla freccia rilevabile sul corpo; può essere montato sia
verticalmente sia orizzontalmente ma sempre con flusso dall'alto verso il basso.
Il filtro deve essere periodicamente svuotato; tale operazione è facilmente eseguibile smontando il coperchio di copertura.
Elemento Manutenibile: 02.08.06
Fluido termovettore
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Dove non vi è pericolo di gelo si utilizza l’acqua come liquido termovettore all’interno del circuito solare. In questo caso per evitare
corrosioni bisogna aggiungere gli inibitori indicati dal produttore. Nelle zone a rischio di gelo si usa invece una miscela di acqua e
di propilenglicolo atossico.
Modalità di uso corretto:
Non bisogna assolutamente impiegare materiali zincati nel circuito solare se si usa una miscela di acqua e glicolo.
La concentrazione del glicolo deve essere definita secondo le indicazioni del produttore in modo che la sicurezza antigelo ci sia fino
a una temperatura che sia di 10 K inferiore alla temperatura minima media su cui si esegue il calcolo di progettazione dell’impianto
di riscaldamento. Per esempio se il riscaldamento viene dimensionato per una temperatura minima media di -5 °C, la
concentrazione del glicolo dovrebbe essere sufficiente a garantire l’antigelo per una temperatura di -15 °C.
Elemento Manutenibile: 02.08.07
Gruppo di circolazione
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il gruppo di circolazione per sistemi termici solari è il dispositivo che regola e controlla la circolazione del fluido termovettore ed è
costituito da:
- circolatore solare resistente al glicole propilenico ed alle alte temperature;
- valvole di non ritorno;
- misuratore/regolatore di portata;
- rubinetti di carico e scarico;
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Manuale d'Uso
- valvole a sfera con termometri integrati;
- valvola di sicurezza con manometro ed attacco per vaso di espansione.
Modalità di uso corretto:
Scegliere il gruppo di circolazione più adeguato in relazione al campo collettore e all’accumulo solare. In questo modo si possono
realizzare impianti solari dalla funzionalità ottimale e dall‘altissima efficienza.
Elemento Manutenibile: 02.08.08
Miscelatore
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il miscelatore dell'impianto solare termico ha la funzione di miscelare acqua fredda quando l’acqua dell'impianto può raggiungere
una temperatura superiore ai 65 °C; il miscelatore va posizionato a valle del serbatoio.
Modalità di uso corretto:
L'utente deve evitare manovre brusche e violente sui dispositivi di comando; in caso di difficoltà di apertura non forzare il senso di
movimento del rubinetto. Tutti i rubinetti devono essere identificati sia nel corpo apparente sia nel corpo nascosto; inoltre devono
essere identificati gli organi di comando (con il blu l'acqua fredda e con il rosso l'acqua calda); nel caso in cui gli organi siano
separati l'acqua fredda deve essere posizionata a destra e quella calda a sinistra.
Elemento Manutenibile: 02.08.09
Pompa di circolazione
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
La pompa di circolazione del circuito solare (nel caso di impianti con collettore e accumulo separati) è attivata da un regolatore
differenziale di temperatura; quest'ultimo si attiva quando la temperatura all’interno del collettore è superiore alla temperatura di
riferimento impostata nel serbatoio di accumulo.
La pompa di circolazione del circuito solare deve essere opportunamente dimensionata; infatti se la potenza della pompa è troppo
bassa si possono generare grandi escursioni termiche all’interno del circuito del collettore con conseguente rendimento troppo basso
del collettore. Nel caso invece che la pompa sia troppo potente si genera un consumo energetico inutilmente grande.
Nei piccoli impianti (fino a 12 m2 di superficie dei collettori e fino a 50 metri di tubature) si utilizzano piccole pompe da
riscaldamento a tre posizioni.
Negli impianti più grandi è inevitabile procedere al calcolo della perdita di pressione e quindi alla scelta di una pompa adeguata
tenendo conto dei valori di perdita di pressione per le tubature e per tutte le componenti (collettori, fluido termovettore, raccordi,
valvola di non ritorno, valvole ecc.).
Modalità di uso corretto:
La pompa dovrà essere installata con albero motore in posizione orizzontale; il funzionamento della pompa di circolazione
dovrebbe essere limitato da un dispositivo a tempo perché rimanga in funzione solo quando è necessario. Si consiglia inoltre di
prevedere l’inserimento di un termostato che escluda la pompa quando si raggiunge una determinata temperatura nominale.
La pompa di circolazione e le tubature di collegamento del vaso di espansione non devono essere coibentate.
Pompa, valvola di non ritorno, vaso d’espansione e valvola di sicurezza vanno collocati sulla linea del ritorno del collettore (parte
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Manuale d'Uso
fredda).
Elemento Manutenibile: 02.08.10
Regolatore differenziale di temperatura
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il regolatore acquisisce i segnali di temperatura provenienti dalle sonde posizionate all’uscita dal pannello e nel bollitore. Il
regolatore calcola la differenza tra le due temperature e, per confronto con il valore di set impostato, comanda la pompa di
circolazione del circuito primario solare.
Il regolatore, di piccole dimensioni, è semplice da programmare ed è utilizzabile in ogni tipologia di impianto solare, può essere
montato su tubazioni o serbatoi.
Il regolatore è costituito da una custodia plastica all'interno della quale è montato un bulbo d'immersione alla cui estremità è
racchiuso l'elemento sensibile; nella custodia sono altresì montati tutti i componenti elettronici e gli elementi di comando. Sul
frontale è posizionato il setpoint a slitta ed un LED che indica lo stato di funzionamento.
Il regolatore commuta il contatto d’uscita quando supera il setpoint differenziale di temperatura impostato.
Modalità di uso corretto:
La posizione di montaggio dipende dall'applicazione richiesta:
- come generatore di calore nella parte più calda;
- come utilizzatore di calore nella parte più fredda;
- nei pannelli solari: direttamente sulla ripresa dell’accumulo.
Generalmente devono essere possibili eseguire le seguenti impostazioni:
- il setpoint per il controllo della differenza di temperatura tra i 2 punti o impianti misurati;
- il differenziale del contatto;
- la minima temperatura di carico.
Assicurarsi di rispettare tutte le normative di sicurezza vigenti e di rispettare le massime condizioni di temperatura ambientali
ammissibili. Il regolatore deve essere sempre fornito completo di “Istruzioni di montaggio e d’installazione”.
Elemento Manutenibile: 02.08.11
Rubinetto di scarico
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il rubinetto di scarico ha la funzione di intercettare i fluidi presenti nell'impianto e di convogliarli all'esterno dell'impianto (nel caso
di manutenzioni straordinarie per cui si rende necessario svuotare l'intero impianto). Il materiale più adoperato è l'acciaio rivestito
con nichel e cromo o smalto.
Modalità di uso corretto:
Prima di montare il rubinetto aprirlo completamente per verificare che l'interno e le parti filettate siano completate pulite; in caso
contrario eliminare eventuali impurità utilizzando aria compressa.
In caso di aggiunta e/o sostituzione della baderna accertarsi che l'impianto non sia in pressione in quanto il maschio del rubinetto è
trattenuto dal premistoppa; pertanto svitare e sfilare il premistoppa e la boccola, aggiungere o sostituire la baderna, reinserire la
boccola e riavvitare il premistoppa.
Elemento Manutenibile: 02.08.12
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Manuale d'Uso
Sfiato
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Quando il collettore è in stato di stagnazione nella conduttura della mandata del collettore si può formare vapore; tale vapore va
eliminato attraverso uno sfiatatoio manuale (tipo valvole di sfiato dei caloriferi) oppure uno sfiatatoio automatico con un rubinetto
di intercettazione separato che deve essere chiuso dopo la fase di messa in esercizio.
Modalità di uso corretto:
Lo sfiato deve essere montato nel punto più alto del circuito solare solitamente all’uscita della mandata del collettore.
Tutte le valvole di sfiato dovrebbero essere accessibili per i lavori di manutenzione.
Elemento Manutenibile: 02.08.13
Telaio
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il telai sono i supporti meccanici di sostegno che consentono l'ancoraggio dei collettori solari alle strutture su cui sono montati e/o
al terreno. Sono realizzati mediante l'assemblaggio di profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato in grado di
limitare gli effetti causati dalla corrosione.
I telai vengono oggi realizzati in varie dimensioni e si differenziano anche rispetto al montaggio che può avvenire:
- ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto);
- per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano);
- ad inseguimento.
Modalità di uso corretto:
I telai di sostegno devono essere in grado di resistere ad eventuali carichi e a particolari condizioni climatiche quali neve, vento,
fenomeni sismici senza provocare danni a persone o cose e devono garantire la salvaguardia dell'intero apparato.
In seguito ad eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) verificare la tenuta dei collettori e dei
relativi sistemi di fissaggio.
Elemento Manutenibile: 02.08.14
Tubi in acciaio inossidabile
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Per le tubature del circuito solare si possono usare tubi di rame oppure tubi corrugati flessibili di acciaio inossidabile.
Sia i tubi flessibili in rame, sia i tubi corrugati in acciaio inox sono prodotti e commercializzati già coibentati e a coppie con il cavo
per il sensore della temperatura del collettore già montato.
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Manuale d'Uso
Modalità di uso corretto:
Tutte le tubazioni dell'impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e rivestito all'esterno con
lamierino di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una schermatura termica.
Non bisogna assolutamente impiegare materiali zincati nel circuito solare se si usa una miscela di acqua e glicolo.
La perdita di pressione è maggiore con i tubi corrugati inox rispetto a tubi dalle pareti interne lisce, quindi la sezione deve essere
maggiore, come indicato nei dati forniti dal produttore.
Elemento Manutenibile: 02.08.15
Tubi in rame
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Per le tubature del circuito solare si possono usare tubi di rame oppure tubi corrugati flessibili di acciaio inossidabile.
Sia i tubi flessibili in rame, sia i tubi corrugati in acciaio inox sono prodotti e commercializzati già coibentati e a coppie con il cavo
per il sensore della temperatura del collettore già montato.
Modalità di uso corretto:
Tutte le tubazioni dell'impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e rivestito all'esterno con
lamierino di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una schermatura termica.
Non bisogna assolutamente impiegare materiali zincati nel circuito solare se si usa una miscela di acqua e glicolo.
La perdita di pressione è maggiore con i tubi corrugati inox rispetto a tubi dalle pareti interne lisce, quindi la sezione deve essere
maggiore, come indicato nei dati forniti dal produttore.
Elemento Manutenibile: 02.08.16
Valvola di intercettazione
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
La valvola di intercettazione consente la totale chiusura/apertura del flusso ma anche, in una certa misura, la sua riduzione. La
valvola a sfera è il tipo più comune ed utilizzato di dispositivo di intercettazione di un flusso in condotte idrauliche. Il suo
funzionamento si basa sulla rotazione di 90° di un otturatore sferico dotato di una cavità cilindrica coassiale al flusso.
Modalità di uso corretto:
Verificare le prescrizioni fornite dal produttore prima di installare le valvole. Evitare di forzare il volantino quando bloccato; in
questi casi è necessario provvedere alla rimozione dei depositi che causano il bloccaggio.
Elemento Manutenibile: 02.08.17
Valvola di ritegno
Unità Tecnologica: 02.08
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Manuale d'Uso
Impianto solare termico
Le valvole di ritegno (dette anche antiritorno o unidirezionali) sono delle valvole che consentono il deflusso in un solo senso; nel
caso in cui il flusso dovesse invertirsi le valvole si chiudono automaticamente.
Esistono vari tipi di valvole: a clapet, a molla, a battente, Venturi o di tipo verticale (per tubazioni in cui il flusso è diretto verso
l'alto), a doppio battente, a disco.
Modalità di uso corretto:
Prima di installare la valvola verificare che l'interno del corpo sia completamente libero; in caso contrario eliminare eventuali
impurità utilizzando aria compressa.
La valvola di ritegno (così come la pompa, il vaso d’espansione e la valvola di sicurezza) va collocato sulla linea del ritorno del
collettore (parte fredda); verificare inoltre che il vaso d’espansione e la valvola di sicurezza siano installate in modo che tra loro e il
collettore non vi possa essere interruzione di sorta.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
L’impianto fotovoltaico è l’insieme dei componenti meccanici, elettrici ed elettronici che captano l’energia solare per trasformarla
in energia elettrica che poi viene resa disponibile all’utilizzazione da parte dell’utenza. Gli impianti fotovoltaici possono essere:
- alimentazione diretta: l’apparecchio da alimentare viene collegato direttamente al FV (acronimo di modulo fotovoltaico); lo
svantaggio di questo tipo di impianti è che l’apparecchio collegato al modulo fotovoltaico non funziona in assenza di sole (di
notte); applicazioni: piccole utenze come radio, piccole pompe, calcolatrici tascabili, ecc.;
- funzionamento ad isola: il modulo FV alimenta uno o più apparecchi elettrici; l’energia fornita dal modulo, ma momentaneamente
non utilizzata, viene usata per caricare degli accumulatori; quando il fabbisogno aumenta, o quando il modulo FV non funziona
(p.e. di notte), viene utilizzata l’energia immagazzinata negli accumulatori; applicazioni: zone non raggiunte dalla rete di
distribuzione elettrica e dove l’installazione di essa non sarebbe conveniente;
- funzionamento per immissione in rete: come nell’impianto ad isola il modulo solare alimenta le apparecchiature elettriche
collegate, l’energia momentaneamente non utilizzata viene immessa nella rete pubblica; il gestore di un impianto di questo tipo
fornisce dunque l’energia eccedente a tutti gli altri utenti collegati alla rete elettrica, come una normale centrale elettrica; nelle ore
serali e di notte la corrente elettrica può essere nuovamente prelevata dalla rete pubblica.
Un semplice impianto fotovoltaico ad isola è composto dai seguenti elementi:
- cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica; per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diverse
celle;
- regolatore di carica: è un apparecchio elettronico che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori; uno dei suoi compiti è di
interrompere la ricarica ad accumulatore pieno;
- accumulatori: sono i magazzini di energia di un impianto fotovoltaico; essi forniscono l’energia elettrica quando i moduli non
sono in grado di produrne, per mancanza di irradiamento solare;
- inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli e/o dagli accumulatori in corrente alternata convenzionale a 230
V; se l’apparecchio da alimentare necessita di corrente continua si può fare a meno di questa componente;
- utenze: apparecchi alimentati dall’impianto fotovoltaico.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.09.01 Conduttori di protezione
° 02.09.02 Dispositivo di generatore
° 02.09.03 Dispositivo di interfaccia
° 02.09.04 Dispositivo generale
° 02.09.05 Inverter
° 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
° 02.09.07 Quadro elettrico
° 02.09.08 Scaricatori di sovratensione
° 02.09.09 Strutture di sostegno
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.09.01
Conduttori di protezione
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Per i pannelli fotovoltaici qualora i moduli siano dotati solo di isolamento principale si rende necessario mettere a terra le cornici
metalliche dei moduli; se, però, questi fossero dotati di isolamento supplementare o rinforzato (classe II) ciò non sarebbe più
necessario. Ma, anche in questo caso, per garantirsi da un eventuale decadimento nel tempo della tenuta dell’isolamento è
opportuno rendere equipotenziali le cornici dei moduli con la struttura metallica di sostegno.
Per raggiungere tale obiettivo basta collegare le strutture metalliche dei moduli a dei conduttori di protezione o captatori.
Modalità di uso corretto:
Le persone devono essere protette dai contatti indiretti così come prescritto dalla norma; pertanto le masse di tutte le
apparecchiature devono essere collegate a terra mediante il conduttore di protezione.
Generalmente questi captatori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei
bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.
Elemento Manutenibile: 02.09.02
Dispositivo di generatore
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Il dispositivo di generatore viene installato in numero pari a quello degli inverter e interviene in caso di guasto escludendo
dall'erogazione di potenza l'inverter di competenza.
E’ installato a monte del dispositivo di interfaccia nella direzione del flusso di energia ed è generalmente costituito da un
interruttore automatico con sganciatore di apertura; all'occorrenza può essere realizzato con un contattore combinato con fusibile,
con interruttore automatico, con un commutatore combinato con fusibile, con interruttore automatico.
Modalità di uso corretto:
Nel caso in cui l'impianto preveda l'installazione di un unico inverter il dispositivo di generatore può coincidere con il dispositivo
generale.
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei
dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.
Elemento Manutenibile: 02.09.03
Dispositivo di interfaccia
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
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Manuale d'Uso
Il dispositivo di interfaccia è un teleruttore comandato da una protezione di interfaccia; le protezioni di interfaccia possono essere
realizzate da relè di frequenza e tensione o dal sistema di controllo inverter. Il dispositivo di interfaccia è un interruttore automatico
con bobina di apertura a mancanza di tensione.
Ha lo scopo di isolare l’impianto fotovoltaico (dal lato rete Ac) quando:
- i parametri di frequenza e di tensione dell’energia che si immette in rete sono fuori i massimi consentiti;
- c'è assenza di tensione di rete (per esempio durante lavori di manutenzione su rete pubblica).
Modalità di uso corretto:
Il dispositivo di interfaccia deve soddisfare i requisiti dettati dalla norma CEI 64-8 in base alla potenza P complessiva dell'impianto
ovvero:
- per valori di P <= a 20 kW è possibile utilizzare i singoli dispositivi di interfaccia fino ad un massimo di 3 inverter;
- per valori di P > 20 kW è necessario una ulteriore protezione di interfaccia esterna.
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei
dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.
Elemento Manutenibile: 02.09.04
Dispositivo generale
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Il dispositivo generale è un dispositivo installato all’origine della rete del produttore immediatamente prima del punto di consegna
ed in condizioni di aperto esclude l’intera rete del cliente produttore dalla rete pubblica.
E’ solitamente:
- un sezionatore quadripolare nelle reti trifase;
- un sezionatore bipolare nelle reti monofase.
Modalità di uso corretto:
Non rimuovere la targhetta di identificazione dalla quale si devono evincere le informazioni tecniche necessarie per il servizio
tecnico, la manutenzione e la successiva sostituzione dei pezzi.
Data la presenza di tensioni molto pericolose permettere solo a elettricisti qualificati l’installazione, la manutenzione e la
riparazione del sezionatore.
I collegamenti e le caratteristiche di sicurezza devono essere eseguiti in conformità ai regolamenti nazionali in vigore.
Installare il sezionatore in prossimità dell’inverter solare evitando di esporlo direttamente ai raggi solari. Nel caso debba essere
installato all'esterno verificare il giusto grado di protezione che dovrebbe essere non inferiore a IP65.
Verificare la polarità di tutti i cavi prima del primo avvio: positivo connesso a positivo e negativo connesso a negativo.
Non usare mai il sezionatore ove vi sia rischio di esplosioni di gas o di polveri o dove vi siano materiali potenzialmente
infiammabili.
Elemento Manutenibile: 02.09.05
Inverter
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
L'inverter o convertitore statico è un dispositivo elettronico che trasforma l'energia continua (prodotta dal generatore fotovoltaico)
in energia alternata (monofase o trifase) che può essere utilizzata da un'utenza oppure essere immessa in rete.
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Manuale d'Uso
In quest'ultimo caso si adoperano convertitori del tipo a commutazione forzata con tecnica PWM senza clock e/o riferimenti di
tensione o di corrente e dotati del sistema MPPT (inseguimento del punto di massima potenza) che permette di ottenere il massimo
rendimento adattando i parametri in uscita dal generatore fotovoltaico alle esigenze del carico.
Gli inverter possono essere di due tipi:
- a commutazione forzata in cui la tensione di uscita viene generata da un circuito elettronico oscillatore che consente all'inverter di
funzionare come un generatore in una rete isolata;
- a commutazione naturale in cui la frequenza della tensione di uscita viene impostata dalla rete a cui è collegato.
Modalità di uso corretto:
E' opportuno che il convertitore sia dotato di:
- protezioni contro le sovratensioni di manovra e/o di origine atmosferica;
- protezioni per la sconnessione dalla rete in caso di valori fuori soglia della tensione e della frequenza;
- un dispositivo di reset automatico delle protezioni per predisposizione ad avviamento automatico.
Inoltre l'inverter deve limitare le emissioni in radio frequenza (RF) e quelle elettromagnetiche.
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei
dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nelle vicinanze dell'inverter deve essere presente un cartello sul
quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di
estinzione incendi.
Elemento Manutenibile: 02.09.06
Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
La cella fotovoltaica o cella solare è l'elemento base nella costruzione di un modulo fotovoltaico.
I moduli in silicio monocristallini sono realizzati in maniera che ogni cella fotovoltaica sia cablata in superficie con una griglia di
materiale conduttore che ne canalizzi gli elettroni; ogni singola cella viene connessa alle altre mediante nastrini metallici, in modo
da formare opportune serie e paralleli elettrici.
Il modulo fotovoltaico in silicio è costituito da un sandwich di materie prime denominato laminato e dai materiali accessori atti a
rendere usabile il laminato.
Il sandwich viene così composto:
- sopra una superficie posteriore di supporto (in genere realizzata in un materiale isolante con scarsa dilatazione termica come il
vetro temperato o un polimero come il tedlar) vengono appoggiati un sottile strato di acetato di vinile (spesso indicato con la sigla
EVA), la matrice di moduli preconnessi mediante dei nastrini, un secondo strato di acetato e un materiale trasparente che funge da
protezione meccanica anteriore per le celle fotovoltaiche (in genere vetro temperato);
- dopo il procedimento di pressofusione (che trasforma l'EVA in collante inerte) le terminazioni elettriche dei nastrini vengono
chiuse in una morsettiera stagna e il "sandwich" ottenuto viene fissato ad una cornice in alluminio; tale cornice sarà utilizzata per il
fissaggio del pannello alle strutture di sostegno.
Le celle al silicio monocristallino sono di colore blu scuro alquanto uniforme ed hanno una purezza superiore a quelle realizzate al
silicio policristallino ma hanno costi più elevati rispetto al silicio policristallino.
I moduli fotovoltaici con celle in silicio monocristallino vengono utilizzati per impianti a bassa potenza.
Modalità di uso corretto:
Al fine di aumentare l'efficienza di conversione dell'energia solare in energia elettrica la cella fotovoltaica viene trattata
superficialmente con un rivestimento antiriflettente costituito da un sottile strato di ossido di titanio (TiO2) che ha la funzione di
ridurre la componente solare riflessa.
Provvedere periodicamente alla pulizia della superficie per eliminare depositi superficiali che possono causare un cattivo
funzionamento dell'intero apparato.
Elemento Manutenibile: 02.09.07
Pagina 59
Manuale d'Uso
Quadro elettrico
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Nel quadro elettrico degli impianti fotovoltaici (connessi ad una rete elettrica) avviene la distribuzione dell'energia. In caso di
consumi elevati o in assenza di alimentazione da parte dei moduli fotovoltaici la corrente viene prelevata dalla rete pubblica. In caso
contrario l’energia fotovoltaica eccedente viene di nuovo immessa in rete. Inoltre esso misura la quantità di energia fornita
dall'impianto fotovoltaico alla rete.
I quadri elettrici dedicati agli impianti fotovoltaici possono essere a quadro di campo e quadro di interfaccia rete.
Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori
asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette e devono essere del tipo stagno in materiale termoplastico con
grado di protezione non inferiore a IP65.
Modalità di uso corretto:
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei
dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nelle vicinanze del quadro deve essere presente un cartello sul
quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di
estinzione incendi.
Elemento Manutenibile: 02.09.08
Scaricatori di sovratensione
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Quando in un impianto elettrico la differenza di potenziale fra le varie fasi o fra una fase e la terra assume un valore di tensione
maggiore al valore della tensione normale di esercizio, si è in presenza di una sovratensione.
A fronte di questi inconvenienti, è buona regola scegliere dispositivi idonei che assicurano la protezione degli impianti elettrici;
questi dispositivi sono denominati scaricatori di sovratensione.
Generalmente gli scaricatori di sovratensione sono del tipo estraibili; sono progettati per scaricare a terra le correnti e sono costituiti
da una cartuccia contenente un varistore la cui vita dipende dal numero di scariche e dall’intensità di corrente di scarica che fluisce
nella cartuccia.
Modalità di uso corretto:
L’efficienza dello scaricatore viene segnalata sul fronte dell’apparecchio da una bandierina colorata: verde indica l’efficienza del
dispositivo, rosso la sua sostituzione; è dotato di un contatto elettrico utilizzato per riportare a distanza la segnalazione di fine vita
della cartuccia.
Lo scaricatore di sovratensione va scelto rispetto al tipo di sistema; infatti nei sistemi TT l’apparecchio va collegato tra fase e neutro
e sul conduttore di terra con le opportune protezioni mentre nei sistemi IT e TN trifasi il collegamento dello scaricatore avviene
sulle tre fasi.
Elemento Manutenibile: 02.09.09
Strutture di sostegno
Unità Tecnologica: 02.09
Pagina 60
Manuale d'Uso
Impianto fotovoltaico
Le strutture di sostegno sono i supporti meccanici che consentono l'ancoraggio dei pannelli fotovoltaici alle strutture su cui sono
montati e/o al terreno. Generalmente sono realizzate assemblando profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato in
grado di limitare gli effetti causati dalla corrosione.
Le strutture di sostegno possono essere:
- ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto);
- per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano);
- ad inseguimento.
Modalità di uso corretto:
La struttura di sostegno deve essere in grado di resistere ad eventuali carichi e a particolari condizioni climatiche quali neve, vento,
fenomeni sismici senza provocare danni a persone o cose e deve garantire la salvaguardia dell'intero apparato.
Pagina 61
Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 03
Impianti di sicurezza
Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di tutelare gli utenti e/o il sistema edilizio a fronte di eventuali situazioni
di pericolo che potrebbero sorgere.
Unità Tecnologiche:
° 03.01 Impianto di messa a terra
Pagina 62
Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti, elettricamente definiti, con un conduttore a potenziale
nullo. E’ il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione a causa
di mancanza di isolamento o altro. L’impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle di
funzionamento, inclusi i centri stella dei trasformatori per i sistemi TN, gli eventuali scaricatori e le discese contro le scariche
atmosferiche ed elettrostatiche. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori di
collegamento, le parti metalliche dell’impianto e il terreno circostante. Per il collegamento alla rete di terra è possibile utilizzare,
oltre ai dispersori ed ai loro accessori, i ferri dei plinti di fondazione. L’impianto di terra è generalmente composto da collettore di
terra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamenti
devono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.01.01 Conduttori di protezione
° 03.01.02 Pozzetti in cls
° 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico
° 03.01.04 Sistema di dispersione
° 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione
Pagina 63
Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 03.01.01
Conduttori di protezione
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
I conduttori di protezione principale o montanti sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell’edificio.
Modalità di uso corretto:
Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei
bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.
Elemento Manutenibile: 03.01.02
Pozzetti in cls
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
Tutti gli elementi dell'impianto previsti lungo la rete di distribuzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinati
locali, devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in calcestruzzo o in muratura, quasi sempre totalmente
interrati, chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di
opportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere
tali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione
ordinaria, di riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.
Modalità di uso corretto:
L'utente dovrà unicamente accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di
fessurazioni, disgregazione del materiale, riduzione del copriferro. Verificare l'integrità dei chiusini e la loro movimentazione.
Elemento Manutenibile: 03.01.03
Pozzetti in materiale plastico
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
Tutti gli elementi dell'impianto previsti lungo la rete di distribuzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinati
locali, devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in materiale plastico, quasi sempre totalmente interrati,
chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di idonei chiusini per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi
di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire
tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di
riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.
Pagina 64
Manuale d'Uso
Modalità di uso corretto:
L'utente dovrà unicamente accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di
fessurazioni, disgregazione del materiale. Verificare l'integrità dei chiusini e la loro movimentazione.
Elemento Manutenibile: 03.01.04
Sistema di dispersione
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anello
di dispersione.
Rappresentazione grafica e descrizione
Dispersore
Modalità di uso corretto:
Per gli organi di captazione si adoperano in linea di massima tondini e piattine in rame, o in acciaio zincato di sezione 50-70 mm
quadrati: per la bandella piattine di sezione 30 x 40 mm, per motivi di rigidità metallica. Per le coperture metalliche gli spessori non
devono essere inferiori a 10-20 mm per scongiurare perforazioni catalitiche. Una sezione doppia di quella degli organi di captazione
si utilizza per le grondaie e le ringhiere; per le tubazioni e i contenitori in metallo si devono adoperare spessori di 2,5 mm che
arrivano a 4,5 mm per recipienti di combustibili. Gli ancoraggi tra la struttura e gli organi di captazione devono essere fatti con
brasatura forte, saldatura, bullonatura o con morsetti; in ogni caso occorre garantire superfici minime di contatto di 200 mm
quadrati.
Elemento Manutenibile: 03.01.05
Pagina 65
Manuale d'Uso
Sistema di equipotenzializzazione
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici.
Modalità di uso corretto:
Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei
bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.
Pagina 66
Manuale d'Uso
INDICE
01 Cemento Armato
01.01
pag.
3
4
Strutture in elevazione in c.a.
01.01.01
Pilastri
5
01.01.02
Pareti
5
01.01.03
Travi
5
01.01.04
Solette
6
01.02
01.02.01
01.03
Solai
7
Solai con travetti in c.a.p.
8
Balconi o sbalzi
9
01.03.01
Sbalzi con travetti in c.a.p.
10
01.03.02
Sbalzi a soletta piena
10
01.04
Strutture di collegamento
11
01.04.01
Scale a trave a ginocchio
12
01.04.02
Scale a soletta rampante
12
Opere di fondazioni superficiali
13
01.05
01.05.01
02 Impianti tecnologici
02.01
14
Platee in c.a.
Ascensori e montacarichi
pag.
15
16
02.01.01
Ammortizzatori della cabina
17
02.01.02
Cabina
17
02.01.03
Contrappeso
17
02.01.04
Fotocellule
18
02.01.05
Funi
18
02.01.06
Guide cabina
18
02.01.07
Interruttore di extracorsa
19
02.01.08
Limitatore di velocità
19
02.01.09
Macchinari elettromeccanici
20
02.01.10
Porte di piano
20
02.01.11
Pulsantiera
20
02.01.12
Quadro di manovra
21
02.01.13
Serrature
21
02.01.14
Vani corsa
21
02.02
Impianto elettrico
23
02.02.01
Sezionatore
24
02.02.02
Interruttori
24
02.02.03
Prese e spine
24
02.02.04
Quadri di bassa tensione
25
02.02.05
Sistemi di cablaggio
25
02.03
Impianto di smaltimento acque meteoriche
27
02.03.01
Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
28
02.03.02
Collettori di scarico
28
02.03.03
Pozzetti e caditoie
29
02.03.04
Scossaline
29
02.03.05
Supporti per canali di gronda
30
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
31
02.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
32
02.04.02
Autoclave
33
02.04.03
Cassette di scarico a zaino
33
02.04.04
Collettori solari
34
02.04.05
Idroaccumulatori
34
Pagina 67
Manuale d'Uso
02.04.06
Tubazioni multistrato
35
02.04.07
Tubi in acciaio zincato
35
02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
36
02.05.01
Collettori
37
02.05.02
Pozzetti di scarico
37
02.05.03
Pozzetti e caditoie
38
02.05.04
Stazioni di sollevamento
38
02.05.05
Tubazioni
39
02.05.06
Tubazioni in polietilene
39
02.05.07
Vasche di accumulo
40
02.06
Impianto telefonico e citofonico
41
02.06.01
Alimentatori
42
02.06.02
Pulsantiere
42
02.06.03
Punti di ripresa ottici
42
Impianto di ricezione segnali
44
02.07
02.07.01
Alimentatori
45
02.07.02
Amplificatori di segnale
45
02.07.03
Antenne e parabole
45
02.07.04
Pali per antenne in acciaio
46
02.08
Impianto solare termico
47
02.08.01
Accumulo acqua calda
48
02.08.02
Caldaia istantanea a gas
48
02.08.03
Collettore solare
48
02.08.04
Copertura assorbitore
49
02.08.05
Filtro per impurità
49
02.08.06
Fluido termovettore
50
02.08.07
Gruppo di circolazione
50
02.08.08
Miscelatore
51
02.08.09
Pompa di circolazione
51
02.08.10
Regolatore differenziale di temperatura
52
02.08.11
Rubinetto di scarico
52
02.08.12
Sfiato
52
02.08.13
Telaio
53
02.08.14
Tubi in acciaio inossidabile
53
02.08.15
Tubi in rame
54
02.08.16
Valvola di intercettazione
54
02.08.17
Valvola di ritegno
54
02.09
Impianto fotovoltaico
56
02.09.01
Conduttori di protezione
57
02.09.02
Dispositivo di generatore
57
02.09.03
Dispositivo di interfaccia
57
02.09.04
Dispositivo generale
58
02.09.05
Inverter
58
02.09.06
Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
59
02.09.07
Quadro elettrico
59
02.09.08
Scaricatori di sovratensione
60
02.09.09
Strutture di sostegno
60
03 Impianti di sicurezza
03.01
Impianto di messa a terra
pag.
62
63
03.01.01
Conduttori di protezione
64
03.01.02
Pozzetti in cls
64
03.01.03
Pozzetti in materiale plastico
64
Pagina 68
Manuale d'Uso
03.01.04
Sistema di dispersione
65
03.01.05
Sistema di equipotenzializzazione
65
IL TECNICO
Arch. Maddalena Damiani
Pagina 69
Comune di Barletta
Provincia di Barletta - Andria - Tr
PIANO DI MANUTENZIONE
MANUALE DI
MANUTENZIONE
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
OGGETTO: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di
Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica
COMMITTENTE: Comune di Barletta
Barletta, __________
IL TECNICO
Arch. Maddalena Damiani
Pagina 1
Arch. Maddalena Damiani
Manuale di Manutenzione
Comune di:
Provincia di:
Barletta
Barletta - Andria - Tr
Oggetto:
Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di
Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica
Progetto per la realizzazione di un complesso edilizio costituito da due edifici attigui con cinque piani fuori terra ed un piano
interrato destinato a cantinole e locali tecnici.
Ognuno dei fabbricati è dotato di impianti solari termici individuali (12 impianti per edificio), generatore fotovoltaico condominiale,
quattro gruppi di pompaggio acqua, vasca di raccolta acque di pioggia.
Elenco dei Corpi d'Opera:
° 01 Cemento Armato
° 02 Impianti tecnologici
° 03 Impianti di sicurezza
Pagina 2
Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 01
Cemento Armato
Unità Tecnologiche:
° 01.01 Strutture in elevazione in c.a.
° 01.02 Solai
° 01.03 Balconi o sbalzi
° 01.04 Strutture di collegamento
° 01.05 Opere di fondazioni superficiali
Pagina 3
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture in elevazione in c.a.
Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni
di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In
particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli
verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una
connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.01.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti
dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).
Prestazioni:
Le strutture di elevazione, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008 (Norme
tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le
costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.01.01 Pilastri
° 01.01.02 Pareti
° 01.01.03 Travi
° 01.01.04 Solette
Pagina 4
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.01.01
Pilastri
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture in elevazione in c.a.
I pilastri sono elementi architettonici e strutturali verticali portanti, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di
ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. I pilastri in calcestruzzo armato sono realizzati, mediante armature trasversali e
longitudinali che consentono la continuità dei pilastri con gli altri elementi strutturali. Il dimensionamento dei pilastri varia in
funzione delle diverse condizioni di carico, delle luci e dell'interasse fra telai.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.01.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.01.01.A02 Cavillature superfici
Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.
01.01.01.A03 Corrosione
Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente
(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.01.01.A04 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.01.01.A05 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.01.01.A06 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.01.01.A07 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.01.01.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.01.01.A09 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
Pagina 5
Manuale di Manutenzione
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.01.01.A10 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di
corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici.
01.01.01.A11 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto
dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi.
01.01.01.A12 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
01.01.01.A13 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.01.01.A14 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.01.01.A15 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.01.01.A16 Rigonfiamento
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.01.01.A17 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
01.01.01.A18 Spalling
Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei
calcestruzzi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.01.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di
indagini strumentali in situ.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.01.01.C02 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale
Pagina 6
Manuale di Manutenzione
configurazione.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.01.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.01.02
Pareti
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture in elevazione in c.a.
Le pareti sono elementi architettonici verticali, formati da volumi piani con spessore ridotto rispetto alla lunghezza e alla larghezza.
Possono avere andamenti rettilineo e/o con geometrie diverse. In generale le pareti delimitano confini verticali di ambienti. Inoltre le
pareti di un edificio si possono classificare in:
- pareti portanti, che sostengono e scaricano a terra il peso delle costruzioni (in genere quelle perimetrali, che delimitano e separano
gli ambienti interni da quelli esterni).
- pareti non portanti (che sostengono soltanto il peso proprio).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.02.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.01.02.A02 Cavillature superfici
Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.
01.01.02.A03 Corrosione
Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente
(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.01.02.A04 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.01.02.A05 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
Pagina 7
Manuale di Manutenzione
01.01.02.A06 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.01.02.A07 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.01.02.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.01.02.A09 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.01.02.A10 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di
corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici.
01.01.02.A11 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto
dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi.
01.01.02.A12 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
01.01.02.A13 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.01.02.A14 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.01.02.A15 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.01.02.A16 Rigonfiamento
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.01.02.A17 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
01.01.02.A18 Spalling
Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei
calcestruzzi.
Pagina 8
Manuale di Manutenzione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.02.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di
indagini strumentali in situ.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.01.02.C02 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale
configurazione.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.02.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.01.03
Travi
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture in elevazione in c.a.
Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture
sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico,
lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il
contesto circostante. Le travi in cemento armato utilizzano le caratteristiche meccaniche del materiale in modo ottimale resistendo
alle azioni di compressione con il conglomerato cementizio ed in minima parte con l'armatura compressa ed alle azioni di trazione
con l'acciaio teso. Le travi si possono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in alte, normali, in
spessore ed estradossate, a secondo del rapporto h/l e della larghezza.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.03.A01 Alveolizzazione
Pagina 9
Manuale di Manutenzione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.01.03.A02 Cavillature superficiali
Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.
01.01.03.A03 Corrosione
Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente
(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.01.03.A04 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.01.03.A05 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.01.03.A06 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.01.03.A07 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.01.03.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.01.03.A09 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.01.03.A10 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di
corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici.
01.01.03.A11 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto
dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi.
01.01.03.A12 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
01.01.03.A13 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.01.03.A14 Penetrazione di umidità
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Manuale di Manutenzione
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.01.03.A15 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.01.03.A16 Rigonfiamento
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.01.03.A17 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
01.01.03.A18 Spalling
Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei
calcestruzzi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.03.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di
indagini strumentali in situ.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.01.03.C02 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale
configurazione.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.03.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
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Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.01.04
Solette
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture in elevazione in c.a.
Si tratta di elementi orizzontali e inclinati interamente in cemento armato. Offrono un'ottima resistenza alle alte temperature ed
inoltre sono capaci di sopportare carichi elevati anche per luci notevoli. Pertanto trovano maggiormente il loro impiego negli edifici
industriali, depositi, ecc. ed in quei locali dove sono previsti forti carichi accidentali (superiori ai 600 kg/m2). Possono essere
utilizzati sia su strutture di pilastri e travi anch'essi in c.a. che su murature ordinarie.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.04.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.01.04.A02 Cavillature superfici
Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.
01.01.04.A03 Corrosione
Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente
(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.01.04.A04 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.01.04.A05 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.01.04.A06 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.01.04.A07 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.01.04.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.01.04.A09 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.01.04.A10 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di
corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici.
Pagina 12
Manuale di Manutenzione
01.01.04.A11 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto
dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi.
01.01.04.A12 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
01.01.04.A13 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.01.04.A14 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.01.04.A15 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.01.04.A16 Rigonfiamento
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.01.04.A17 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
01.01.04.A18 Spalling
Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei
calcestruzzi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.04.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di
indagini strumentali in situ.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.01.04.C02 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale
configurazione.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.04.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.02
Solai
I solai rappresentano il limite di separazione tra gli elementi spaziali di un piano e quelli del piano successivo. Dal punto di vista
strutturale i solai devono assolvere alle funzioni di sostegno del peso proprio e dei carichi accidentali e la funzione di collegamento
delle pareti perimetrali. Inoltre debbono assicurare: una coibenza acustica soddisfacente, assicurare una buona coibenza termica e
avere una adeguata resistenza. Una classificazione dei numerosi solai può essere fatta in base al loro funzionamento statico o in
base ai materiali che li costituiscono.
Ai solai, oltre al compito di garantire la resistenza ai carichi verticali, è richiesta anche rigidezza nel proprio piano al fine di
distribuire correttamente le azioni orizzontali tra le strutture verticali. Il progettista deve verificare che le caratteristiche dei
materiali, delle sezioni resistenti nonché i rapporti dimensionali tra le varie parti siano coerenti con tali aspettative. A tale scopo
deve verificare che:
- le deformazioni risultino compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad esso
collegati;
- vi sia, in base alle resistenze meccaniche dei materiali, un rapporto adeguato tra la sezione delle armature di acciaio, la larghezza
delle nervature in conglomerato cementizio, il loro interasse e lo spessore della soletta di completamento in modo che sia assicurata
la rigidezza nel piano e che sia evitato il pericolo di effetti secondari indesiderati.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.02.R01 (Attitudine al) controllo della freccia massima
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
La freccia di inflessione di un solaio costituisce il parametro attraverso il quale viene giudicata la deformazione sotto carico e la sua
elasticità.
Prestazioni:
Il controllo della freccia massima avviene sullo strato portante o impalcato strutturale che viene sottoposto al carico proprio, a
quello degli altri strati ed elementi costituenti il solaio e a quello delle persone e delle attrezzature ipotizzati per l'utilizzo.
Livello minimo della prestazione:
Le deformazioni devono risultare compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad
esso collegati secondo le norme vigenti.
01.02.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I solai devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di
possibili sollecitazioni.
Prestazioni:
I solai devono essere idonei a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni di una certa entità in conseguenza di
azioni e sollecitazioni meccaniche, in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza
all'utenza. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi
dovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. Gli eventuali cedimenti e/o deformazioni devono
essere compensati da sistemi di giunzione e connessione. Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche dei
solai devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Le prestazioni sono generalmente affidate allo strato o elementi portanti. I parametri di valutazione della prestazione possono essere
il sovraccarico ammissibile espresso in daN oppure la luce limite di esercizio espresso in m.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.02.01 Solai con travetti in c.a.p.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.01
Solai con travetti in c.a.p.
Unità Tecnologica: 01.02
Solai
I solai con travetti in cemento armato precompresso sono strutture parzialmente precompresse. Essi sono costituiti da travetti
prefabbricati in conglomerato precompresso che possono essere, singoli o abbinati, tra i quali vengono disposti elementi in laterizio.
Generalmente i travetti hanno la sezione a forma di T rovesciata con anima a coda di rondine per agevolare il collegamento con il
getto di completamento in calcestruzzo, dove la scabrezza della superficie perimetrale dei travetti ne favorisce l'esecuzione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.01.A01 Avvallamenti o pendenze anomale dei pavimenti
Le pavimentazioni presentano zone con avvallamenti e pendenze anomale che ne pregiudicano la planarità. Nei casi più gravi sono
indicatori di dissesti statici e di probabile collasso strutturale.
01.02.01.A02 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.02.01.A03 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.02.01.A04 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.02.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli
agenti atmosferici.
01.02.01.A06 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.02.01.A07 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo.
01.02.01.A08 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.02.01.A09 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
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Manuale di Manutenzione
01.02.01.C01 Controllo strutture
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o
cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.01.I01 Consolidamento solaio
Cadenza: quando occorre
Consolidamento del solaio in seguito ad eventi straordinari (dissesti, cedimenti) o a cambiamenti architettonici di destinazione o dei
sovraccarichi.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.02.01.I02 Ripresa puntuale fessurazioni
Cadenza: a guasto
Ripresa puntuale delle fessurazioni e rigonfiamenti localizzati nei rivestimenti.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Pagina 17
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.03
Balconi o sbalzi
Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spazi aperti
rispetto alle facciate. Essi svolgono anche funzione abitativa in quanto estensione verso l'esterno degli spazi interni. In particolare
possono assumere tipologie a sporto, in linea, segmentati, sfalsati o di rientranza rispetto al fronte di veduta degli edifici. O ancora,
pensili, in continuità, sospesi, ecc.. I balconi o sbalzi possono inoltre distinguersi in base alla struttura:
- struttura indipendente;
- struttura semi-dipendente;
- portati (balconi a mensola, balconi in continuità, balconi pensili, balconi sospesi).
In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità,
manutenibilità, ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a
riscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi di protezione e
separazione quali: frontalini, ringhiere, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive e saldature.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.03.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi strutturali costituenti i balconi, logge e passarelle devono contrastare in modo efficace le manifestazione di eventuali
rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Prestazioni:
Gli elementi di protezione e di separazione come logge, balconi, passarelle, ecc. devono essere idonei a contrastare efficacemente il
prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità
nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e
di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi dovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti.
Eventuali cedimenti e deformazioni devono essere compensati da sistemi di giunzione e connessione.
Livello minimo della prestazione:
In particolare per gli elementi delle partizioni esterne orizzontali, verticali e inclinate per assolvere alla funzione strutturale, le
caratteristiche devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti e, in modo particolare per gli elementi di
separazione e protezione esterna devono resistere ad una spinta orizzontale sul corrimano pari a 1,2 kN/m per i parapetti di edifici
pubblici, e 0,80 kN/m per quelli destinati a edifici privati. Inoltre la norma prevede per le strutture sovraccarichi accidentali
uniformemente ripartiti di 4kN/m2.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.03.01 Sbalzi con travetti in c.a.p.
° 01.03.02 Sbalzi a soletta piena
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.03.01
Sbalzi con travetti in c.a.p.
Unità Tecnologica: 01.03
Balconi o sbalzi
Essi sono costituiti da travetti prefabbricati in conglomerato precompresso che possono essere, singoli o abbinati, tra i quali
vengono disposti elementi in laterizio. generalmente i travetti hanno la sezione a forma di T rovesciata con anima a coda di rondine
per agevolare il collegamento con il getto di completamento in calcestruzzo, dove la scabrezza della superficie perimetrale dei
travetti ne favorisce l'esecuzione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.01.A01 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.03.01.A02 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli
agenti atmosferici.
01.03.01.A03 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.03.01.A04 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 anni
Tipologia: Verifica
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (esposizione dei ferri d'armatura, scheggiature, fessurazioni, ecc.).
Controllo delle zone di ancoraggio alla soletta di ringhiere e parapetti.
•
Ditte specializzate: Muratore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.01.I01 Ripristino calcestruzzo
Cadenza: quando occorre
Ripristino delle parti di calcestruzzo armato ammalorato mediante rimozione delle parti incoerenti fino al rinvenimento dei ferri.
Pulizia dei ferri mediante idrosabbiatrice ed applicazione sulle armature di vernici protettive anticorrosione. Bagnatura fino a
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Manuale di Manutenzione
saturazione del calcestruzzo esistente e ripristino delle volumetrie e sagome originarie, con l'ausilio di casseri a perdere, con malte
tixotropiche a presa rapida.
•
Ditte specializzate: Muratore.
Elemento Manutenibile: 01.03.02
Sbalzi a soletta piena
Unità Tecnologica: 01.03
Balconi o sbalzi
Si tratta di sbalzi interamente in cemento armato. Lo sbalzo è collegato al solaio attraverso la continuità delle armature metalliche.
Nelle strutture intelaiate lo sbalzo viene solidarizzato alla trave mentre nelle murature portanti al cordolo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.02.A01 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.03.02.A02 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli
agenti atmosferici.
01.03.02.A03 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.03.02.A04 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.03.02.A05 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 anni
Tipologia: Verifica
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (esposizione dei ferri d'armatura, scheggiature, fessurazioni, ecc.).
Controllo delle zone di ancoraggio alla soletta di ringhiere e parapetti.
•
Ditte specializzate: Muratore.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.02.I01 Ripristino calcestruzzo
Cadenza: quando occorre
Ripristino delle parti di calcestruzzo armato ammalorato mediante rimozione delle parti incoerenti fino al rinvenimento dei ferri.
Pulizia dei ferri mediante idrosabbiatrice ed applicazione sulle armature di vernici protettive anticorrosione. Bagnatura fino a
saturazione del calcestruzzo esistente e ripristino delle volumetrie e sagome originarie, con l'ausilio di casseri a perdere, con malte
tixotropiche a presa rapida.
•
Ditte specializzate: Muratore.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.04
Strutture di collegamento
Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui
funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato
(con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formate da
gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono
assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola.
Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere
strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc..
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.04.R01 Resistenza all'usura
Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Durabilità
I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura.
Prestazioni:
I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura dovute al traffico
pedonale, alle abrasioni, agli urti, a perdite di materiale, a depositi, macchie, ecc..
Livello minimo della prestazione:
I rivestimenti dovranno possedere una resistenza all'usura corrispondente alla classe U3 (ossia di resistenza all'usura per un tempo
non inferiore ai 10 anni) della classificazione UPEC.
01.04.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali
rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Prestazioni:
Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento e quelli accessori devono essere idonei a contrastare in modo efficace
eventuali rotture e/o deformazioni rilevanti in seguito ad azioni e sollecitazioni meccaniche, garantendo la durata e la funzionalità
nel tempo senza compromettere la sicurezza degli utenti. Si considerano le azioni dovute a: carichi di peso proprio e carichi di
esercizio, sollecitazioni sismiche, dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. Comunque, in relazione
alla funzione strutturale, le caratteristiche delle scale devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle
prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
01.04.R03 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali di rivestimento delle strutture di collegamento non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a
causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti delle strutture di collegamento non devono deteriorarsi o comunque perdere le prestazioni
iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni di pulizia.
Livello minimo della prestazione:
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Manuale di Manutenzione
I rivestimenti dei gradini e dei pianerottoli devono avere una resistenza ai prodotti chimici di uso comune corrispondente alla classe
C2 della classificazione UPEC.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.04.01 Scale a trave a ginocchio
° 01.04.02 Scale a soletta rampante
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.04.01
Scale a trave a ginocchio
Unità Tecnologica: 01.04
Strutture di collegamento
Si tratta di scale i cui scalini sono realizzati a sbalzo da travi a ginocchio. Le scale sono costruite con getto in opera.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.01.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.04.01.A02 Cavillature superficiali
Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.
01.04.01.A03 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie
01.04.01.A04 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.04.01.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.04.01.A06 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.04.01.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.04.01.A08 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.04.01.A09 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.04.01.A10 Esfoliazione
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Manuale di Manutenzione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.04.01.A11 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli
agenti atmosferici.
01.04.01.A12 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.04.01.A13 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
01.04.01.A14 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.04.01.A15 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.04.01.A16 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.04.01.A17 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.04.01.A18 Rigonfiamento
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.04.01.A19 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.04.01.C01 Controllo balaustre e corrimano
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.).
Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio.
•
Ditte specializzate: Muratore.
01.04.01.C03 Controllo rivestimenti pedate e alzate
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventuale
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Manuale di Manutenzione
presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc..
•
Ditte specializzate: Muratore.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.04.01.C02 Controllo strutture
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazioni, scaglionature, fessurazioni,
distacchi, esposizione dei ferri d'armatura, processi di carbonatazione del cls, ecc.).
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.04.01.I01 Ripresa coloritura
Cadenza: quando occorre
Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i
prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.
•
Ditte specializzate: Pittore.
01.04.01.I02 Ripristino puntuale pedate e alzate
Cadenza: quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi.
•
Ditte specializzate: Pavimentista, Muratore.
01.04.01.I03 Ripristino stabilità corrimano e balaustre
Cadenza: quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi
e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della
ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con
elementi di raccordo.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.
01.04.01.I04 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.04.01.I05 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche
Cadenza: ogni 2 anni
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli
mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di
vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.04.02
Scale a soletta rampante
Unità Tecnologica: 01.04
Strutture di collegamento
Si tratta di scale in c.a. a soletta rampanti costruite con getto in opera.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.02.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.04.02.A02 Cavillature superficiali
Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.
01.04.02.A03 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie
01.04.02.A04 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.04.02.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.04.02.A06 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.04.02.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.04.02.A08 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.04.02.A09 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
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Manuale di Manutenzione
01.04.02.A10 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.04.02.A11 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli
agenti atmosferici.
01.04.02.A12 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.04.02.A13 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
01.04.02.A14 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.04.02.A15 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.04.02.A16 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.04.02.A17 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.04.02.A18 Rigonfiamento
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.04.02.A19 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.04.02.C01 Controllo balaustre e corrimano
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.).
Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio.
•
Ditte specializzate: Muratore.
01.04.02.C03 Controllo rivestimenti pedate e alzate
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
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Manuale di Manutenzione
Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventuale
presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc..
•
Ditte specializzate: Muratore.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.04.02.C02 Controllo strutture
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazioni, scaglionature, fessurazioni,
distacchi, esposizione dei ferri d'armatura, processi di carbonatazione del cls, ecc.).
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.04.02.I01 Ripresa coloritura
Cadenza: quando occorre
Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i
prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.
•
Ditte specializzate: Pittore.
01.04.02.I02 Ripristino puntuale pedate e alzate
Cadenza: quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi.
•
Ditte specializzate: Pavimentista, Muratore.
01.04.02.I03 Ripristino stabilità corrimano e balaustre
Cadenza: quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi
e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della
ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con
elementi di raccordo.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.
01.04.02.I04 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.04.02.I05 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche
Cadenza: ogni 2 anni
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli
mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di
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Manuale di Manutenzione
vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.05
Opere di fondazioni superficiali
Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal
terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne.
In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte
rispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato.
Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona
significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a
collocare.
Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sul
comportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti
da immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo.
È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti,
appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei
piani di posa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciò
vanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.05.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le opere di fondazioni superficiali dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti
rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).
Prestazioni:
Le opere di fondazioni superficiali, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.05.01 Platee in c.a.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.05.01
Platee in c.a.
Unità Tecnologica: 01.05
Opere di fondazioni superficiali
Sono fondazioni realizzate con un’unica soletta di base, di idoneo spessore, irrigidita da nervature nelle due direzioni principali così
da avere una ripartizione dei carichi sul terreno uniforme, in quanto tutto insieme risulta notevolmente rigido. La fondazione a
platea può essere realizzata anche con una unica soletta di grande spessore, opportunamente armata, o in alternativa con un solettone
armato e provvisto di piastre di appoggio in corrispondenza dei pilastri, per evitare l’effetto di punzonamento dei medesimi sulla
soletta.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.05.01.A01 Cedimenti
Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della
fondazione.
01.05.01.A02 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.05.01.A03 Distacchi murari
Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti.
01.05.01.A04 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.05.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli
agenti atmosferici.
01.05.01.A06 Fessurazioni
Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento
reciproco delle parti.
01.05.01.A07 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo.
01.05.01.A08 Non perpendicolarità del fabbricato
Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa.
01.05.01.A09 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.05.01.A10 Rigonfiamento
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Manuale di Manutenzione
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.05.01.A11 Umidità
Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.05.01.C01 Controllo struttura
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare l'integrità delle pareti e dei pilastri verificando l'assenza di eventuali lesioni e/o fessurazioni. Controllare eventuali
smottamenti del terreno circostante alla struttura che possano essere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e
controlli approfonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.).
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.05.01.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per la
diagnosi e la verifica delle strutture , da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto ed
evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare la
perpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 02
Impianti tecnologici
Unità Tecnologiche:
° 02.01 Ascensori e montacarichi
° 02.02 Impianto elettrico
° 02.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche
° 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
° 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue
° 02.06 Impianto telefonico e citofonico
° 02.07 Impianto di ricezione segnali
° 02.08 Impianto solare termico
° 02.09 Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Gli ascensori e montacarichi sono impianti di trasporto verticali, ovvero l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di
trasportare persone e/o cose. Generalmente sono costituiti da un apparecchio elevatore, da una cabina (le cui dimensioni
consentono il passaggio delle persone) che scorre lungo delle guide verticali o inclinate al massimo di 15° rispetto alla verticale. Gli
ascensori sono classificati in classi:
- classe I: adibiti al trasporto di persone;
- classe II: adibiti al trasporto di persone ma che possono trasportare anche merci;
- classe III: adibiti al trasporto di letti detti anche montalettighe;
- classe IV: adibiti al trasporto di merci accompagnate da persone;
- classe V: adibiti al trasporto esclusivo di cose.
Il manutentore è l'unico responsabile dell'impianto e pertanto deve effettuare le seguenti verifiche, annotandone i risultati
sull'apposito libretto dell'impianto: integrità ed efficienza di tutti i dispositivi dell'impianto quali limitatori, paracadute, ecc.,
elementi portanti quali funi e catene e isolamento dell'impianto elettrico ed efficienza dei collegamenti di terra. Gli ascensori e
montacarichi vanno sottoposti a verifiche periodiche da parte di uno dei seguenti soggetti: Azienda Sanitaria Locale competente per
territorio, ispettorati del Ministero del Lavoro e organismi abilitati dalla legge.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.01.R01 Affidabilità
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi costituenti gli ascensori e/o i montacarichi devono funzionare senza causare pericoli sia in condizioni normali sia in
caso di emergenza.
Prestazioni:
In caso di mancanza dell’alimentazione elettrica principale o in caso di mancanza dell’alimentazione del circuito di manovra il
sistema di frenatura deve essere capace di arrestare da solo il macchinario.
Livello minimo della prestazione:
In caso di mancanza dell’alimentazione elettrica principale o in caso di mancanza dell’alimentazione del circuito di manovra la
decelerazione della cabina non deve superare quella che si ha per intervento del paracadute o per urto sugli ammortizzatori. Devono
essere installati due esemplari di elementi meccanici del freno in modo da garantire l'azione frenante di almeno un freno qualora
uno di detti elementi non agisca.
02.01.R02 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti i conduttori dell'impianto elettrico posto a servizio dell'impianto ascensore devono essere in grado resistere
al passaggio di cariche elettriche.
Prestazioni:
I conduttori ed i cavi devono essere realizzati con materiali idonei e montati in opera nel pieno rispetto della regola dell'arte.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere garantiti i livelli minimi richiesti dalla normativa di settore.
02.01.R03 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Controllabilità
Gli elementi dell'impianto di automazione devono essere in grado di resistere a sollecitazioni che possono verificarsi durante il
funzionamento dell'impianto.
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Manuale di Manutenzione
Prestazioni:
Gli elementi dell'impianto devono garantire una determinata resistenza meccanica senza compromettere la stabilità dell'intero
apparato.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla normativa.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.01.01 Ammortizzatori della cabina
° 02.01.02 Cabina
° 02.01.03 Contrappeso
° 02.01.04 Fotocellule
° 02.01.05 Funi
° 02.01.06 Guide cabina
° 02.01.07 Interruttore di extracorsa
° 02.01.08 Limitatore di velocità
° 02.01.09 Macchinari elettromeccanici
° 02.01.10 Porte di piano
° 02.01.11 Pulsantiera
° 02.01.12 Quadro di manovra
° 02.01.13 Serrature
° 02.01.14 Vani corsa
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.01
Ammortizzatori della cabina
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Gli ammortizzatori sono installati all'estremità inferiore del vano corsa al fine di ammortizzare il movimento della cabina che non si
fosse fermata regolarmente. Possono essere di vari tipi:
- ammortizzatori ad accumulo di energia;
- ammortizzatori con movimento di ritorno ammortizzato;
- ammortizzatori a dissipazione di energia.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.01.R01 Efficienza
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli ammortizzatori delle cabine ascensore devono funzionare correttamente senza causare pericoli per l'utilizzo della cabina.
Prestazioni:
La corsa totale possibile degli ammortizzatori deve essere almeno uguale a 2 volte la distanza di arresto per gravità corrispondente
al 115% della velocità nominale. Tuttavia, la corsa deve essere non minore di 65 mm.
Livello minimo della prestazione:
Gli ammortizzatori devono essere tali da essere compressi sotto un carico statico compreso tra 2,5 e 4 volte la massa della cabina
più la portata (o la massa del contrappeso).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.01.A01 Difetti di compressione
Difetti di funzionamento degli ammortizzatori per cui non si verifica la compressione massima consentita per il tipo di
ammortizzatore.
02.01.01.A02 Difetti di lubrificazione
Mancanza di lubrificazione dei dispositivi di ammortizzazione.
02.01.01.A03 Disallineamento
Difetti di allineamento del punto di battuta della cabina sugli ammortizzatori.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
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Manuale di Manutenzione
Verificare che il punto di battuta degli ammortizzatori sia allineato alla cabina. Controllare che gli ammortizzatori in seguito alla
battuta della cabina ritornino in posizione.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.01.I01 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Sostituire gli ammortizzatori quando scarichi e non più rispondenti alla normativa.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
Elemento Manutenibile: 02.01.02
Cabina
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
La cabina dell'impianto di ascensore è quella parte dell'impianto che è adibita al trasporto di persone e/o cose a secondo della classe
dell'ascensore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.02.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le aperture del vano che consentono l’accesso alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di
manovrabilità.
Prestazioni:
Le porte di piano devono evitare inceppamenti meccanici e devono garantire la perfetta tenuta degli organi di guida. A tal fine deve
essere installato un sistema di guida, che in caso di emergenza, mantenga le porte di piano nella loro posizione quando le guide non
svolgono più la loro funzione.
Livello minimo della prestazione:
Le porte di piano devono avere altezza libera di accesso non inferiore a 2 m. La larghezza libera di accesso delle porte di piano non
deve superare per più di 50 mm, su ciascun lato, la larghezza libera dell’accesso della cabina. Ogni accesso di piano deve avere una
soglia con resistenza sufficiente a sopportare il passaggio dei carichi che possono essere introdotti nella cabina.
02.01.02.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le porte, con i loro dispositivi di blocco, devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o
rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
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Manuale di Manutenzione
Le porte (con i relativi accessori quali i dispositivi di blocco) devono possedere una resistenza meccanica tale che, sotto l'azione di
determinate sollecitazioni, resistano senza deformarsi.
Livello minimo della prestazione:
La resistenza meccanica delle porte e dei relativi dispositivi di blocco viene determinata eseguendo una prova di resistenza secondo
le modalità indicate dalle norme. Tale prova prevede che applicando una forza di 300 N, perpendicolare all’anta, le porte:
- resistano senza manifestare alcuna deformazione permanente;
- resistano senza subire una deformazione elastica maggiore di 15 mm.
Particolari accorgimenti devono essere adoperati se le ante delle porte sono costituite da vetro in modo che le forze possono essere
applicate senza danneggiare il vetro.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.02.A01 Difetti ai meccanismi di leveraggio
Difetti alle serrature, ai blocchi e leveraggi delle porte, degli interruttori di fine corsa e di piano.
02.01.02.A02 Difetti di lubrificazione
Difetti di funzionamento delle serrature, degli interruttori, dei meccanismi di fine corsa dovuti alla mancanza di lubrificazione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare lo stato generale della cabina ed in particolare le serrature, i sistemi di bloccaggio ed i leveraggi delle porte. Controllare
che gli interruttori di fine corsa e di piano siano perfettamente funzionanti.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.02.I01 Lubrificazione meccanismi di leveraggio
Cadenza: ogni 12 mesi
Effettuare una lubrificazione delle serrature, dei sistemi di bloccaggio e leveraggio delle porte, degli interruttori di fine corsa e di
piano.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.02.I02 Pulizia pavimento e pareti della cabina
Cadenza: ogni mese
Effettuare una pulizia del pavimento, delle pareti, degli specchi se presenti utilizzando idonei prodotti.
•
Ditte specializzate: Addetto pulizie.
02.01.02.I03 Sostituzione elementi della cabina
Cadenza: quando occorre
Sostituire i tappetini, i pavimenti e i rivestimenti quando necessario.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.03
Contrappeso
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Il contrappeso consente alla fune, che sostiene la cabina, di aderire alla puleggia di trazione. Generalmente il contrappeso è
costituito da una arcata metallica sui quali sono agganciati i blocchi che possono essere realizzati in metallo o in acciaio o misti.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.03.R01 Resistenza allo snervamento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le funi o catene che sostengono i contrappesi o le masse di bilanciamento devono essere in grado di sostenerli senza causare
pericoli.
Prestazioni:
Le funi devono avere un diametro nominale minimo ed un coefficiente di sicurezza non inferiore a quello minimo di norma. Le funi
(o catene) devono essere indipendenti e devono essere montate in numero minimo di due.
Livello minimo della prestazione:
Le funi devono avere un diametro nominale non minore di 8 mm ed una classe di resistenza dei fili di 1570 N/mm2 o 1770 N/mm2
per le funi ad una classe di resistenza; oppure di 1370 N/mm2 per i fili esterni e 1770 N/mm2 per i fili interni nelle funi a doppia
classe di resistenza. Il coefficiente di sicurezza (che è il rapporto tra il carico di rottura minimo di una fune e la tensione massima
nella stessa fune quando la cabina si trova alla fermata più bassa) delle funi di sospensione deve essere non inferiore a:
- 12, nel caso di argani a frizione con tre o più funi;
- 16, nel caso di argani a frizione con due funi portanti;
- 12, nel caso di argani a tamburo.
Le estremità di ogni catena devono essere fissate alla cabina, al contrappeso o alla massa di bilanciamento ed ai punti fissi mediante
idonei attacchi. Il collegamento tra catene e attacco deve essere verificato e si deve avere una resistenza non inferiore all’80% del
carico di rottura minimo della catena. Il collegamento tra fune e attacco deve avere resistenza non inferiore all’80% del carico di
rottura minimo della fune. Il coefficiente di sicurezza delle catene di sospensione non deve essere inferiore a 10.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.03.A01 Anomalie delle guide
Difetti di tenuta delle guide di scorrimento del contrappeso.
02.01.03.A02 Difetti delle pulegge
Difetti di funzionamento delle pulegge e/o dei pignoni sui quali scorrono le funi dei contrappesi o delle masse di bilanciamento.
02.01.03.A03 Mancanza di lubrificazione
Mancanza di lubrificazione delle pulegge e/o dei pignoni per cui si verificano difetti di funzionamento dei contrappesi.
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Manuale di Manutenzione
02.01.03.A04 Snervamento delle funi
Difetti delle funi con segni di snervamento dei fili o dei trefoli che le compongono.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale scorrimento delle stesse. Verificare che i
blocchi che costituiscono i contrappesi scorrano dentro le guide.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.03.I01 Eguagliamento funi e catene
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire l'eguagliamento delle funi e delle catene.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.03.I02 Lubrificazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Effettuare una lubrificazione delle pulegge e/o dei pignoni.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.03.I03 Sostituzione delle funi
Cadenza: quando occorre
Sostituire le funi quando i fili rotti che le costituiscono hanno raggiunto una sezione valutabile nel 10% della sezione metallica totale
della fune.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
Elemento Manutenibile: 02.01.04
Fotocellule
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Le fotocellule sono i dispositivi di sicurezza delle porte della cabina ascensore. Il loro funzionamento è basato sulla trasmissione di
un raggio luminoso che parte da una fotocellula ed arriva alla fotocellula opposta; quando questo fascio luminoso viene interrotto si
attiva il circuito e si aziona il dispositivo ad esso collegato (apertura e/o chiusura porte).
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Manuale di Manutenzione
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.04.A01 Difetti dei led
Difetti di funzionamento dei led luminosi.
02.01.04.A02 Disallineamento
Errore di allineamento delle fotocellule trasmittente e ricevente.
02.01.04.A03 Mancanza di alimentazione
Mancanza di alimentazione per cui si verificano malfunzionamenti.
02.01.04.A04 Difetti di ancoraggio
Difetti di posa in opera delle fotocellule.
02.01.04.A05 Corrosione
Fenomeni di corrosione degli elementi deputati al sostegno delle fotocellule.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.04.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare il corretto funzionamento delle fotocellule interponendo un ostacolo tra le stesse.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.04.I01 Registrazione
Cadenza: quando occorre
Eseguire la registrazione e la taratura delle fotocellule.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.01.05
Funi
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Le funi (in acciaio o con catene di acciaio) hanno il compito di sostenere le cabine, i contrappesi o le masse di bilanciamento.
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Manuale di Manutenzione
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.05.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le funi o catene devono essere in grado di sostenere senza causare pericoli le cabine, i contrappesi o le masse di bilanciamento.
Prestazioni:
Le funi devono avere un diametro nominale minimo ed un coefficiente di sicurezza non inferiore a quello minimo di norma. Le funi
(o catene) devono essere indipendenti e devono essere montate in numero minimo di due.
Livello minimo della prestazione:
Le funi devono avere un diametro nominale non minore di 8 mm ed una classe di resistenza dei fili di 1570 N/mm2 o 1770 N/mm2
per le funi ad una classe di resistenza; oppure di 1370 N/mm2 per i fili esterni e 1770 N/mm2 per i fili interni nelle funi a doppia
classe di resistenza. Il coefficiente di sicurezza (che è il rapporto tra il carico di rottura minimo di una fune e la tensione massima
nella stessa fune quando la cabina si trova alla fermata più bassa) delle funi di sospensione deve essere non inferiore a:
- 12, nel caso di argani a frizione con tre o più funi;
- 16, nel caso di argani a frizione con due funi portanti;
- 12, nel caso di argani a tamburo.
Le estremità di ogni catena devono essere fissate alla cabina, al contrappeso o alla massa di bilanciamento ed ai punti fissi mediante
idonei attacchi. Il collegamento tra catene e attacco deve essere verificato e si deve avere una resistenza non inferiore all’80% del
carico di rottura minimo della catena. Il collegamento tra fune e attacco deve avere resistenza non inferiore all’80% del carico di
rottura minimo della fune. Il coefficiente di sicurezza delle catene di sospensione non deve essere inferiore a 10.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.05.A01 Snervamento delle funi
Difetti delle funi con segni di snervamento dei fili o dei trefoli che le compongono.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale scorrimento delle stesse.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.05.I01 Eguagliamento funi e catene
Cadenza: quando occorre
Eseguire l'eguagliamento delle funi e delle catene.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.05.I02 Sostituzione delle funi
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: quando occorre
Sostituire le funi quando i fili rotti che le costituiscono hanno raggiunto una sezione valutabile nel 10% della sezione metallica totale
della fune.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
Elemento Manutenibile: 02.01.06
Guide cabina
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Le guide della cabina vengono normalmente realizzate in barre di acciaio trafilato a freddo con sezione a T che vengono installate
verticalmente lungo il vano ascensore. Lungo queste guide scorre l'arcata che è la struttura alla quale è fissata direttamente la
cabina; l'arcata per mezzo di pattini (che possono essere del tipo strisciante o a ruota) scorre sulle guide.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.06.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Le guide della cabina debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature
superficiali.
Prestazioni:
Le superfici di scorrimento dei pattini non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature
superficiali, ecc..
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di
colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
02.01.06.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le guide della cabina unitamente alle pareti sulle quali sono agganciate dovranno limitare la manifestazione di eventuali rotture, o
deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Prestazioni:
Le guide della cabina unitamente alle pareti dovranno essere idonee a limitare il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto
l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza
degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e di esercizio, sollecitazioni da impatto,
carichi dovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le guide della cabina si rimanda
alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
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Manuale di Manutenzione
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.06.A01 Anomalie delle guide
Difetti delle superfici delle guide che provocano movimenti bruschi della cabina.
02.01.06.A02 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio delle staffe metalliche che sorreggono le guide.
02.01.06.A03 Disallineamento guide
Guide non allineate perfettamente che causano problemi al corretto funzionamento dell'impianto.
02.01.06.A04 Usura dei pattini
Usura delle guarnizioni in materia plastiche dovuta all'attrito.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.06.C01 Controllo dei pattini
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Accertare che le guarnizioni dei pattini del tipo strisciante siano in buone condizioni o, nel caso di pattini a ruote, che le stesse girino
correttamente.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.06.I01 Lubrificazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una lubrificazione con prodotti specifici delle guide di scorrimento della cabina.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
Elemento Manutenibile: 02.01.07
Interruttore di extracorsa
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
L’interruttore di extracorsa è un dispositivo elettrico di sicurezza che, quando azionato, deve fermare il macchinario e tenerlo fermo.
L’interruttore di extracorsa deve richiudersi automaticamente quando la cabina abbandona la zona di azionamento.
Gli interruttori di extracorsa devono:
- nel caso di ascensori ad argano agganciato, interrompere direttamente mediante separazione meccanica positiva i circuiti che
alimentano il motore ed il freno;
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Manuale di Manutenzione
- nel caso di ascensori a frizione, ad una o due velocità, interrompere direttamente mediante separazione meccanica positiva i
circuiti che alimentano il motore ed il freno oppure aprire, mediante un dispositivo elettrico di sicurezza il circuito che alimenta
direttamente le bobine dei due contattori;
- nel caso di ascensori a tensione variabile o a variazione continua di velocità, assicurare rapidamente l’arresto del macchinario e
cioè nel tempo più breve compatibile con il sistema.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.07.R01 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli interruttori di extracorsa devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere
collegato direttamente ad un conduttore di terra.
Prestazioni:
L’alimentazione di energia elettrica dei quadri degli interruttori deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire
l’isolamento dall’alimentazione elettrica stessa.
Livello minimo della prestazione:
L’apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell’ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle
caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendo conto delle disfunzioni prevedibili.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.07.A01 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
02.01.07.A02 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
02.01.07.A03 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.07.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare lo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di
serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori. Controllare che
nessun apparecchio elettrico sia collegato in parallelo all'interruttore di extracorsa.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
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Manuale di Manutenzione
02.01.07.I01 Pulizia generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.07.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Sostituire gli interruttori di extracorsa non più funzionanti.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
Elemento Manutenibile: 02.01.08
Limitatore di velocità
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Il limitatore di velocità è un dispositivo di sicurezza che comanda il sistema di blocco paracadute della cabina in caso di eccesso di
velocità. Generalmente il limitatore è connesso all'arcata della cabina mediante una fune; nel caso di eccesso di velocità il limitatore
viene bloccato da un gancio azionato dall'azione della forza centrifuga ed un contatto elettrico provvede a togliere l'alimentazione
all'impianto.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.08.R01 Efficienza
Classe di Requisiti: Funzionalità in emergenza
Classe di Esigenza: Funzionalità
Il limitatore di velocità delle cabine ascensore deve entrare in funzione nel più breve tempo possibile.
Prestazioni:
L’intervento del limitatore di velocità che aziona il paracadute della cabina deve avvenire non prima che la velocità della cabina
raggiunga il 115% della velocità nominale.
Livello minimo della prestazione:
In ogni caso l'intervento del limitatore di velocità che aziona il paracadute della cabina deve avvenire prima che la velocità
nominale raggiunga:
- 0,80 m/s per i paracadute a presa istantanea diversi da quelli a rulli;
- 1 m/s per i paracadute a presa istantanea del tipo a rulli;
- 1,5 m/s per i paracadute a presa istantanea con effetto ammortizzato e per paracadute a presa progressiva usati per velocità
nominale non maggiore di 1,0 m/s;
- (1,25xv + 0,25/v) m/s per i paracadute a presa progressiva usati per velocità nominale maggiore di 1,0 m/s. (dove v è la velocità
nominale).
02.01.08.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Il limitatore di velocità deve essere mosso da una fune metallica capace di resistere agli sforzi che si verificano durante il
Pagina 47
Manuale di Manutenzione
funzionamento.
Prestazioni:
Il diametro nominale della fune non deve essere minore di 6 mm.
Livello minimo della prestazione:
Il carico di rottura minimo della fune deve essere almeno 8 volte superiore alla forza di trazione che si genera nella fune stessa
all’atto dell’intervento del limitatore di velocità.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.08.A01 Anomalie della puleggia
Difetti di funzionamento della puleggia tenditrice della fune.
02.01.08.A02 Difetti ai leverismi
Difetti di funzionamento dei dispositivi di leverismi che azionano il paracadute.
02.01.08.A03 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio del limitatore al paracadute.
02.01.08.A04 Snervamento delle funi
Difetti delle funi con segni di snervamento dei fili o dei trefoli che le compongono.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.08.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale scorrimento delle stesse. Controllare che
le pulegge ed i dispositivi di leverismo siano perfettamente funzionanti.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.08.I01 Eguagliamento fune
Cadenza: quando occorre
Eseguire l'eguagliamento della fune del limitatore.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.08.I02 Sostituzione della fune
Cadenza: quando occorre
Sostituire la fune metallica del limitatore quando, dei fili che la compongono, se ne presentano rotti una percentuale valutabile
intorno al 10% della sezione totale della fune metallica stessa.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.09
Macchinari elettromeccanici
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Sono gli organi motori che assicurano il movimento e l’arresto dell’ascensore. Generalmente sono costituiti da una serie di elementi
che consentono il corretto funzionamento dell'impianto elevatore quali la massa di bilanciamento, il paracadute (che può essere del
tipo a presa istantanea, a presa istantanea con effetto ammortizzato, a presa progressiva).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.09.R01 (Attitudine al) controllo della velocità
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I macchinari e gli elementi che li costituiscono devono essere in grado di controllare i valori della velocità di discesa della cabina,
sia nel normale funzionamento sia in caso di emergenza.
Prestazioni:
In caso di mancanza dell’alimentazione elettrica principale o in caso di mancanza dell’alimentazione del circuito di manovra il
sistema di frenatura deve essere capace di arrestare da solo il macchinario.
Livello minimo della prestazione:
La velocità della cabina deve essere misurata nella zona mediana del vano corsa e non deve superare velocità nominale di oltre il
5%.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.09.A01 Difetti degli ammortizzatori
Difetti degli ammortizzatori ad accumulo di energia.
02.01.09.A02 Difetti dei contatti
Difetti di apertura o di chiusura dei contatti.
02.01.09.A03 Difetti dei dispositivi di blocco
Difetti dei dispositivi di blocco.
02.01.09.A04 Difetti del limitatore di velocità
Difetti del limitatore di velocità per cui la velocità di intervento del limitatore di velocità deve essere verificata.
02.01.09.A05 Difetti del paracadute
Difetti del paracadute della cabina per cui deve essere verificata di conseguenza l’energia che il paracadute è in grado di assorbire al
momento della presa.
02.01.09.A06 Difetti di alimentazione di energia elettrica
Difetti di alimentazione di energia elettrica di alimentazione delle parti elettriche dei macchinari e dei relativi accessori.
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Manuale di Manutenzione
02.01.09.A07 Difetti di isolamento
Difetti di isolamento delle apparecchiature verso massa o verso terra.
02.01.09.A08 Diminuzione di tensione
Diminuzione della tensione di alimentazione delle apparecchiature.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.09.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature elettromeccaniche, delle cinghie e delle pulegge. Verificare
l'efficienza del paracadute, del limitatore di velocità e degli apparati di sicurezza.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.09.I01 Lubrificazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Effettuare una lubrificazione del paracadute e del limitatore di velocità.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.09.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Sostituire quando usurate le apparecchiature elettromeccaniche.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
Elemento Manutenibile: 02.01.10
Porte di piano
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Le porte di piano consentono ai passeggeri di entrare in cabina e sono gli elementi essenziali per la funzionalità e la sicurezza
dell'impianto ascensore. Negli impianti moderni le porte di piano sono collegate a quelle della cabina (vengono azionate da un
motore installato sul tetto della cabina).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
Pagina 50
Manuale di Manutenzione
02.01.10.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le porte di piano che consentono l’accesso dai pianerottoli alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di
funzionalità e di manovrabilità.
Prestazioni:
Le porte di piano devono evitare inceppamenti meccanici e devono garantire la perfetta tenuta degli organi di guida. Le porte di
piano devono essere corredate di un sistema di guida, che in caso di emergenza, mantenga le porte di piano nella loro posizione
quando le guide non svolgono più la loro funzione.
Livello minimo della prestazione:
Le porte di piano devono avere altezza libera di accesso non inferiore a 2 m. La larghezza libera di accesso delle porte di piano deve
essere di almeno 80 cm e non deve superare per più di 50 mm, su ciascun lato, la larghezza libera dell'accesso della cabina.
02.01.10.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le porte, con i loro dispositivi di blocco, devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o
rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
Le porte di piano devono possedere una resistenza meccanica tale che, sotto l'azione di determinate sollecitazioni, resistano senza
deformarsi.
Livello minimo della prestazione:
La resistenza meccanica delle porte e dei relativi dispositivi di blocco viene determinata eseguendo una prova di resistenza secondo
le modalità indicate dalle norme. Tale prova prevede che applicando una forza di 300 N, perpendicolare all’anta, le porte:
- resistano senza manifestare alcuna deformazione permanente;
- resistano senza subire una deformazione elastica maggiore di 15 mm.
Particolari accorgimenti devono essere adoperati se le ante delle porte sono costituite da vetro in modo che le forze possono essere
applicate senza danneggiare il vetro.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.10.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
02.01.10.A02 Deformabilità porte
Deformazione delle porte e dei loro telai dovuti a cedimenti o a cattiva posa in opera.
02.01.10.A03 Difetti di chiusura
Giochi tra le ante o tra ante e montanti, architrave o soglia che non consentono il corretto serraggio delle porte.
02.01.10.A04 Difetti di lubrificazione
Difetti di funzionamento delle serrature, delle cerniere e delle maniglie dovuti alla mancanza di lubrificazione.
02.01.10.A05 Non ortogonalità
Non ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente alla mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.
02.01.10.A06 Scollaggi dei rivestimenti
Mancanza di aderenza della pellicola di rivestimento al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.
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Manuale di Manutenzione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.10.C01 Controllo delle serrature
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo della funzionalità delle serrature.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.10.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare lo stato generale delle porte ed in particolare le serrature, i sistemi di bloccaggio ed i leveraggi delle porte.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.10.C03 Controllo maniglia
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo del corretto funzionamento delle maniglie.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.10.I01 Lubrificazione serrature, cerniere
Cadenza: ogni 12 mesi
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.10.I02 Pulizia ante
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
•
Ditte specializzate: Addetto pulizie.
02.01.10.I03 Pulizia vetri
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
•
Ditte specializzate: Addetto pulizie.
Elemento Manutenibile: 02.01.11
Pulsantiera
Unità Tecnologica: 02.01
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Manuale di Manutenzione
Ascensori e montacarichi
La pulsantiera (o quadro dei bottoni di comando) della cabina e dei vari piani sono quei dispositivi per mezzo dei quali gli utenti
danno i comandi all'ascensore. Il funzionamento di detti dispositivi è basato su un circuito che viene chiuso quando viene premuto
un pulsante e questo comando viene trasmesso al sistema di manovra dell'ascensore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.11.R01 Comodità d'uso e manovra
Classe di Requisiti: Di funzionamento
Classe di Esigenza: Gestione
Per consentire utilizzo da parte degli utenti le pulsantiere della cabina ascensore e quelle di piano devono essere disposte in modo
da essere facilmente utilizzabili.
Prestazioni:
Le pulsantiere della cabina e quelle di piano devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il
loro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.
Livello minimo della prestazione:
In particolare l’altezza di installazione delle pulsantiere dal piano di calpestio deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.11.A01 Anomalie dei pulsanti
Difetti di funzionamento dei pulsanti non rispondenti ai comandi.
02.01.11.A02 Difetti delle spie
Difetti di funzionamento delle spie luminose di segnalazione.
02.01.11.A03 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio delle pulsantiere alla cabina ascensore o alla parete di piano.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.11.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare il corretto funzionamento delle pulsantiere sia della cabina sia di quelle di piano; controllare che tutte le spie di
segnalazione siano funzionanti. Verificare inoltre il corretto serraggio di viti e bulloni.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.11.I01 Pulizia
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 2 mesi
Effettuare la pulizia delle pulsantiere per eliminare polvere, accumuli vari.
•
Ditte specializzate: Addetto pulizie.
02.01.11.I02 Serraggio
Cadenza: ogni 12 mesi
Effettuare il serraggio dei dispositivi di tenuta delle pulsantiere.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
Elemento Manutenibile: 02.01.12
Quadro di manovra
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Il quadro di manovra riceve i comandi degli utenti, espressi mediante le pulsantiere di piano e della cabina, e consente il
funzionamento dell'ascensore. Generalmente questo dispositivo è installato nel locale dove sono alloggiate le macchine
dell'ascensore ed alimenta il motore dell'impianto nella direzione voluta e fino al piano desiderato dopo aver verificato che tutte le
porte di piano siano chiuse.
I quadri di manovra sono nella maggior parte dei casi composti da:
- una morsettiera degli ingressi e delle uscite dei vari collegamenti;
- almeno due contattori (teleruttori) di manovra;
- un gruppo di relais;
- un trasformatore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.12.R01 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
I quadri di manovra devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere
collegato direttamente ad un conduttore di terra.
Prestazioni:
L’alimentazione di energia elettrica dei quadri di manovra deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire l’isolamento
dall’alimentazione elettrica stessa.
Livello minimo della prestazione:
L’apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell’ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle
caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendo conto delle disfunzioni prevedibili.
02.01.12.R02 Accessibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
I quadri di manovra degli ascensori devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale
funzionamento sia in caso di guasti.
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Manuale di Manutenzione
Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con
riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.01.12.R03 Identificabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
I quadri e le cabine elettriche devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un
cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite
da folgorazione.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e
come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.12.A01 Anomalie dei trasformatori
Difetti di funzionamento dei trasformatori per cui si verificano valori della tensione elettrica superiori a quelli ammissibili.
02.01.12.A02 Anomalie della morsettiera
Difetti di funzionamento della morsettiera per cui risultano difficili i collegamenti dei conduttori elettrici.
02.01.12.A03 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
02.01.12.A04 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
02.01.12.A05 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
02.01.12.A06 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.12.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Verificare lo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di
serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori.
Pagina 55
Manuale di Manutenzione
•
Ditte specializzate: Elettricista, Ascensorista.
02.01.12.C02 Verifica apparecchiature di taratura e controllo
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Verificare l'efficienza delle lampade di segnalazione, delle spie di segnalazione dei sezionatori di linea.
•
Ditte specializzate: Ascensorista, Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.12.I01 Lubrificazione ingranaggi e contatti
Cadenza: ogni 12 mesi
Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a
terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra.
•
Ditte specializzate: Ascensorista, Elettricista.
02.01.12.I02 Pulizia generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea.
•
Ditte specializzate: Ascensorista, Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.01.13
Serrature
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Le serrature delle porte di piano consentono di bloccare gli accessi in cabina in caso di necessità e sono gli elementi essenziali per la
funzionalità e la sicurezza dell'impianto ascensore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.13.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le serrature delle porte di piano che consentono l’accesso dai pianerottoli alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità di
uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Prestazioni:
Le serrature delle porte di piano devono evitare inceppamenti meccanici e devono garantire la perfetta tenuta degli organi di guida.
Livello minimo della prestazione:
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Manuale di Manutenzione
Le serrature delle porte di piano devono essere installate ad altezza tale da essere facilmente utilizzabili. Tale altezza deve essere
compressa tra gli 80 e i 120 cm.
02.01.13.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le serrature devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di
determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
Le serrature delle porte di piano devono possedere una resistenza meccanica tale che, sotto l'azione di determinate sollecitazioni,
resistano senza deformarsi.
Livello minimo della prestazione:
La resistenza meccanica delle porte e dei relativi dispositivi di blocco viene determinata eseguendo una prova di resistenza secondo
le modalità indicate dalle norme.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.13.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
02.01.13.A02 Difetti di chiusura
Difetti di funzionamento delle serrature che non consentono il corretto serraggio delle porte.
02.01.13.A03 Difetti di lubrificazione
Difetti di funzionamento delle serrature, delle cerniere e delle maniglie dovuti alla mancanza di lubrificazione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.13.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo della funzionalità delle serrature.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.13.C02 Controllo maniglia
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo del corretto funzionamento delle maniglie.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Pagina 57
Manuale di Manutenzione
02.01.13.I01 Lubrificazione serrature, cerniere
Cadenza: ogni 12 mesi
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
02.01.13.I02 Pulizia ante
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
•
Ditte specializzate: Addetto pulizie.
Elemento Manutenibile: 02.01.14
Vani corsa
Unità Tecnologica: 02.01
Ascensori e montacarichi
Il vano corsa è il volume entro il quale si spostano la cabina, il contrappeso o la massa di bilanciamento. Questo volume di norma è
materialmente delimitato dal fondo della fossa, dalle pareti e dal soffitto del vano.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.14.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture
Classe di Esigenza: Fruibilità
Le aperture del vano che consentono l’accesso alla cabina devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte ed in modo da
evitare pericoli per l'accesso alla cabina stessa.
Prestazioni:
Le porte di piano e la parete posta sul lato opposto a quello di ingresso alla cabina devono formare una superficie cieca su tutta la
larghezza dell’accesso di cabina.
Livello minimo della prestazione:
La superficie definita dalle pareti della cabina del vano corsa deve essere continua e composta da elementi in grado da assicurare
una resistenza meccanica tale che, applicando sulla stessa una forza di 300 N, essa resista senza deformazione permanente e senza
deformazione elastica maggiore di 10 mm.
02.01.14.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
La struttura del vano di corsa deve essere realizzata in modo da sopportare tutte le forze che possono verificarsi durante il
funzionamento dell'impianto.
Prestazioni:
Il vano corsa (costituito da pareti, pavimento e soffitto) deve essere costruito in modo che, sotto l'azione di determinate
sollecitazioni, (che possono derivare dal macchinario, dalle guide durante la presa del paracadute, dall’intervento degli
ammortizzatori oppure da quelle che possono derivare dal dispositivo antirimbalzo, dalle operazioni di carico e scarico della cabina
ecc.) resista senza deformarsi nel pieno rispetto delle prescrizioni minime dettate dalle norme.
Pagina 58
Manuale di Manutenzione
Livello minimo della prestazione:
La resistenza meccanica viene determinata applicando alle pareti una forza di 300 N e verificando che al termine della prova le
pareti non presentino alcuna deformazione permanente o al più presentino una deformazione elastica inferiore ai 15 mm. Il
pavimento della fossa del vano di corsa deve sopportare la forza data dalla massa in kg delle guide (maggiorata delle reazioni
all’atto dell’intervento del paracadute) e la forza data dagli ammortizzatori della cabina risultante dalla formula:
4 x gn x (P + Q)
dove:
- P è la somma delle masse della cabina vuota e dei componenti sostenuti da essa, e cioè parte dei cavi flessibili, funi/catene di
compensazione (se esistono) ecc., in chilogrammi;
- Q è portata (massa) in chilogrammi;
- gn è l' accelerazione di gravità (9,81 m/s2).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.14.A01 Difetti ai meccanismi di leveraggio
Difetti delle guide, dei pattini e degli organi di scorrimento presenti nel vano corsa.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.14.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare l'integrità delle guide, dei pattini e degli organi di scorrimento presenti nel vano corsa. Accertare la presenza dei cartelli di
segnalazioni e indicatori delle caratteristiche dell'impianto. Verificare che la fossa ascensore sia libera da materiale di risulta.
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.14.I01 Lubrificazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Effettuare una lubrificazione di tutti gli organi di scorrimento (guide, pattini ecc.).
•
Ditte specializzate: Ascensorista.
Pagina 59
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per
potenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo
parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere
sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a
maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia
avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di
protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve
essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.02.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento
Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di
condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma
tecnica.
Prestazioni:
Si possono controllare i componenti degli impianti elettrici procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo le norme
CEI vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.02.R02 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici
devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.
Prestazioni:
Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli
impianti mediante misurazioni di resistenza a terra.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del
D.M. 22 gennaio 2008 n .37.
02.02.R03 Attitudine a limitare i rischi di incendio
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti dell'impianto elettrico devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi.
Prestazioni:
Per limitare i rischi di probabili incendi i generatori di calore, funzionanti ad energia elettrica, devono essere installati e funzionare
nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
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Manuale di Manutenzione
02.02.R04 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento
Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi
pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e
come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.02.R05 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le
proprie caratteristiche.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e
come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.02.R06 Limitazione dei rischi di intervento
Classe di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo
agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e
come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.02.R07 Montabilità/Smontabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di
necessità.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per
questo smontare o disfare l'intero impianto.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.02.R08 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o
Pagina 61
Manuale di Manutenzione
rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti gli impianti elettrici devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni
meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.02.01 Sezionatore
° 02.02.02 Interruttori
° 02.02.03 Prese e spine
° 02.02.04 Quadri di bassa tensione
° 02.02.05 Sistemi di cablaggio
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.02.01
Sezionatore
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per la
funzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da un
dispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.02.01.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I sezionatori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di
manovrabilità.
Prestazioni:
I sezionatori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro sia
in condizioni di normale utilizzo sia in caso di emergenza.
Livello minimo della prestazione:
In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.01.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.
02.02.01.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle.
02.02.01.A03 Anomalie degli sganciatori
Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.
02.02.01.A04 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
02.02.01.A05 Difetti delle connessioni
Difetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori.
02.02.01.A06 Difetti ai dispositivi di manovra
Difetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa.
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Manuale di Manutenzione
02.02.01.A07 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
02.02.01.A08 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di
protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.01.I01 Sostituzioni
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le parti dei sezionatori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,
apparecchi di protezione e di comando.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.02.02
Interruttori
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo
riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:
- comando a motore carica molle;
- sganciatore di apertura;
- sganciatore di chiusura;
- contamanovre meccanico;
- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.02.02.R01 Comodità di uso e manovra
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Manuale di Manutenzione
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di
manovrabilità.
Prestazioni:
Gli interruttori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro,
ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.
Livello minimo della prestazione:
In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione
di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.02.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.
02.02.02.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle.
02.02.02.A03 Anomalie degli sganciatori
Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.
02.02.02.A04 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
02.02.02.A05 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
02.02.02.A06 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
02.02.02.A07 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto.
02.02.02.A08 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon
livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
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Manuale di Manutenzione
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.02.I01 Sostituzioni
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,
apparecchi di protezione e di comando.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.02.03
Prese e spine
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia
elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a
pavimento (cassette).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.02.03.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di
manovrabilità.
Prestazioni:
Le prese e spine devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro,
ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.
Livello minimo della prestazione:
In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione
di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.03.A01 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
02.02.03.A02 Disconnessione dell'alimentazione
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Manuale di Manutenzione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto.
02.02.03.A03 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon
livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.03.I01 Sostituzioni
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti,
apparecchi di protezione e di comando.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.02.04
Quadri di bassa tensione
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori
asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e
possono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per
officine e industrie.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.02.04.R01 Accessibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.
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Manuale di Manutenzione
Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con
riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.02.04.R02 Identificabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono
riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e
come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.04.A01 Anomalie dei contattori
Difetti di funzionamento dei contattori.
02.02.04.A02 Anomalie dei fusibili
Difetti di funzionamento dei fusibili.
02.02.04.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamento
Difetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento.
02.02.04.A04 Anomalie dei magnetotermici
Difetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.
02.02.04.A05 Anomalie dei relè
Difetti di funzionamento dei relè termici.
02.02.04.A06 Anomalie della resistenza
Difetti di funzionamento della resistenza anticondensa.
02.02.04.A07 Anomalie delle spie di segnalazione
Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.
02.02.04.A08 Anomalie dei termostati
Difetti di funzionamento dei termostati.
02.02.04.A09 Depositi di materiale
Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.
02.02.04.A10 Difetti agli interruttori
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Manuale di Manutenzione
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.04.C01 Verifica messa a terra
Cadenza: ogni 24 mesi
Tipologia: Controllo
Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.02.04.C02 Verifica protezioni
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.04.I01 Pulizia generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.02.04.I02 Serraggio
Cadenza: ogni 12 anni
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.02.04.I03 Sostituzione quadro
Cadenza: ogni 20 anni
Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.02.05
Sistemi di cablaggio
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto elettrico
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Manuale di Manutenzione
Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta
il nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di
etichette identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.05.A01 Anomalie degli allacci
Difetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.
02.02.05.A02 Anomalie delle prese
Difetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.
02.02.05.A03 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.
02.02.05.A04 Difetti delle canaline
Difetti di tenuta delle canaline porta cavi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 anni
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.05.I01 Rifacimento cablaggio
Cadenza: ogni 15 anni
Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe
superiore).
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.02.05.I02 Serraggio connessione
Cadenza: quando occorre
Effettuare il serraggio di tutte le connessioni.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Pagina 70
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque meteoriche
Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta,
convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel
terreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio,
in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acque
usate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da:
- punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.);
- tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre
quelle orizzontali sono dette collettori);
- punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). I materiali ed i componenti devono rispettare le
prescrizioni riportate dalla normativa quali:
- devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura
(compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.;
- gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda realizzati in metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale
devono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno;
- i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato dalle norme
relative allo scarico delle acque usate;
- i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono, tutte le caditoie a
pavimento devono essere sifonate, ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto
di un pluviale;
- per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte le
precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori
trasmessi.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.03.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
fenomeni di corrosione.
Prestazioni:
Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza ad eventuali
fenomeni di corrosione.
Livello minimo della prestazione:
La resistenza alla corrosione dipende dalla qualità del materiale utilizzato per la fabbricazione e da eventuali strati di protezione
superficiali (zincatura, vernici, ecc.).
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.03.01 Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
° 02.03.02 Collettori di scarico
° 02.03.03 Pozzetti e caditoie
° 02.03.04 Scossaline
° 02.03.05 Supporti per canali di gronda
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.03.01
Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque
meteoriche
I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda.
Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda.
Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. Per formare i sistemi
completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di
sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua
che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal
progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.03.01.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I canali di gronda e le pluviali devono essere idonee ad impedire fughe o perdite di acqua assicurando così la durata e la
funzionalità nel tempo.
Prestazioni:
Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di
esercizio previste in progetto.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN
607 nell'appendice C. Al termine di detta prova non si deve verificare nessun sgocciolamento.
02.03.01.R02 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I canali di gronda e le pluviali devono resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la
funzionalità dell'intero impianto di smaltimento acque.
Prestazioni:
I canali di gronda e le pluviali devono essere idonei a resistere all'azione del vento in modo da assicurare durata e funzionalità nel
tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. L'azione del vento da considerare è quella prevista dal D.M. 14.1.2008 (che
divide convenzionalmente il territorio italiano in zone), tenendo conto dell'altezza dell'edificio e della forma della copertura.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistenza al vento può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla
normativa UNI.
02.03.01.R03 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I canali di gronda e le pluviali devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni
termiche.
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Manuale di Manutenzione
Prestazioni:
I materiali ed i componenti dei canali di gronda e pluviali devono essere in grado di mantenere inalterate le proprie caratteristiche
chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche dovute a temperature estreme massime o minime e a sbalzi di temperatura
realizzati in tempi brevi.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistenza alla temperatura e a sbalzi repentini della stessa viene verificata mediante la prova indicata dalla norma
UNI EN 607 nel prospetto 1.
02.03.01.R04 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I canali di gronda e le pluviali devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico di progetto (carichi
concentrati e distribuiti) in modo da garantire la stabilità e la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
I canali di gronda e le pluviali devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in
modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo.
Livello minimo della prestazione:
In particolare la resistenza all’urto viene verificata secondo la prova del martello eseguita con le modalità riportate nell'appendice A
della norma UNI EN 607. Al termine di detta prova non si deve verificare alcuna rottura o fessura visibile senza ingrandimento. La
resistenza alla trazione viene verificata applicando un carico minimo di 42 MPa. La resistenza a trazione per urto viene verificata
applicando un carico minimo di 500 KJ/m2.
02.03.01.R05 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
I canali di gronda e le pluviali devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte ed essere privi di difetti superficiali.
Prestazioni:
Le superfici interna ed esterna dei canali di gronda e delle pluviali devono essere lisce, pulite e prive di rigature, cavità e altri difetti
di superficie.
Livello minimo della prestazione:
Le estremità dei canali di gronda devono essere tagliate in modo netto e perpendicolare rispetto all'asse del profilo. I canali di
gronda devono essere definiti dalla larghezza di apertura superiore. Per il calcolo della capacità di flusso occorrono:
- la superficie utile della sezione del canale di gronda deve essere dichiarata dal fabbricante e deve essere marcata sul canale di
gronda oppure riportata nei documenti commerciali;
- la lunghezza commerciale di un canale di gronda che deve avere una tolleranza positiva quando misurata a 20 °C.
02.03.01.R06 Tenuta del colore
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
I canali di gronda e le pluviali devono mantenere inalterati nel tempo i colori originari.
Prestazioni:
Le superfici esterne dei canali di gronda e delle pluviali devono essere prive di difetti e di alterazioni cromatiche.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta del colore può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma
UNI EN 607. Al termine della prova l’alterazione di colore non deve superare il livello 3 della scala dei grigi secondo ISO
105-A02.
ANOMALIE RISCONTRABILI
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Manuale di Manutenzione
02.03.01.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
02.03.01.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
02.03.01.A03 Deposito superficiale
Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.
02.03.01.A04 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio.
Difetti nella posa degli elementi e/o accessori di copertura con conseguente rischio di errato deflusso delle acque meteoriche.
02.03.01.A05 Distacco
Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.
02.03.01.A06 Errori di pendenza
Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde)
rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di
riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
02.03.01.A07 Fessurazioni, microfessurazioni
Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.
02.03.01.A08 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.03.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare le condizioni e la funzionalità dei canali di gronda e delle pluviali. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie
parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque
meteoriche. Controllare gli elementi di fissaggio ed eventuali connessioni.
•
Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.03.01.I01 Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia e
parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia.
•
Ditte specializzate: Lattoniere-canalista, Addetto pulizie.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.01.I02 Reintegro canali di gronda e pluviali
Cadenza: a guasto
Reintegro dei canali di gronda, delle pluviali, dei bocchettoni di raccolta e degli elementi di fissaggio. Riposizionamento degli
elementi di raccolta in funzione delle superfici di copertura servite e delle pendenze previste. Sistemazione delle giunzioni mediante
l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti.
•
Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.
Elemento Manutenibile: 02.03.02
Collettori di scarico
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque
meteoriche
I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati, funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno
la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.03.02.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.
Prestazioni:
Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di
esercizio.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta dei collettori fognari può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti
dalla norma UNI EN 752. In nessuna condizione di esercizio le pressioni devono superare il valore di 250 Pa che corrisponde a
circa la metà dell'altezza dell'acqua contenuta dai sifoni normali.
02.03.02.R02 Assenza della emissione di odori sgradevoli
Classe di Requisiti: Olfattivi
Classe di Esigenza: Benessere
I collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Prestazioni:
I collettori fognari devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli rischiosi per
la salute e la vita delle persone.
Livello minimo della prestazione:
L'ermeticità di detti sistemi di scarico acque reflue può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752. La
asetticità all’interno dei collettori di fognatura può provocare la formazione di idrogeno solforato (H2 S). L’idrogeno solforato
(tossico e potenzialmente letale), in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcuni
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Manuale di Manutenzione
materiali dei condotti, degli impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazione di
idrogeno solforato, dei quali è necessario tenere conto, sono:
- temperatura;
- domanda biochimica di ossigeno (BOD);
- presenza di solfati;
- tempo di permanenza dell’effluente nel sistema di collettori di fognatura;
- velocità e condizioni di turbolenza;
- pH;
- ventilazione dei collettori di fognatura;
- esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali.
La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale applicando
alcune formule.
02.03.02.R03 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I collettori fognari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti
all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse.
Prestazioni:
I collettori fognari devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni di funzionamento senza per ciò
deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti a pavimento e delle scatole sifonate viene verificata
con la prova descritta dalla norma UNI EN 752.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.02.A01 Accumulo di grasso
Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.
02.03.02.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.03.02.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.03.02.A04 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.
02.03.02.A05 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.
02.03.02.A06 Penetrazione di radici
Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.
02.03.02.A07 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’intasamento.
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Manuale di Manutenzione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti orizzontali a vista.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.02.I01 Pulizia collettore acque
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito e
lavaggio con acqua a pressione.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 02.03.03
Pozzetti e caditoie
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque
meteoriche
I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque
reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto.
I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o
meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.03.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.
Prestazioni:
I pozzetti devono essere realizzati ed assemblati in modo da garantire la portata dell'impianto che deve essere verificata in sede di
collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori.
Livello minimo della prestazione:
La portata dei pozzetti viene accertata eseguendo la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Il pozzetto deve essere montato in
modo da essere ermetico all'acqua che deve entrare solo dalla griglia; la portata è ricavata dal massimo afflusso possibile in
conformità ai requisiti specificati nel prospetto 3 della norma UNI EN 1253-1.
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Manuale di Manutenzione
02.03.03.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la
funzionalità nel tempo.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono assicurare il controllo della tenuta in condizioni di pressione e
temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi
previsti dalla norma UNI EN 1253-2. Montare la scatola sifonica (con uscita chiusa e tutte le entrate laterali sigillate) sul dispositivo
di prova; sottoporre la scatola ad una pressione idrostatica di 400 Pa utilizzando le valvole by-pass.
Chiudere la serranda e aprire lentamente dopo circa 5 secondi; ripetere fino a quando la scatola non perde più acqua (comunque
fino ad un massimo di 5 volte).
02.03.03.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoli
Classe di Requisiti: Olfattivi
Classe di Esigenza: Benessere
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti non devono produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli durante il loro
ciclo di vita.
Livello minimo della prestazione:
L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Riempire la scatola
sifonica con acqua ad una pressione di 200 Pa; dopo 15 minuti verificare eventuali perdite di acqua (evidenziate dalla diminuzione
della pressione statica) ed interrompere la prova se dopo 2 minuti la pressione non si è stabilizzata.
02.03.03.R04 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
Classe di Esigenza: Gestione
Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono essere facilmente autopulibili in modo da evitare depositi di materiale
che possa comprometterne il regolare funzionamento dell'impianto.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Immettere nel pozzetto,
attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 mm a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuando ad
alimentare l’acqua per ulteriori 30 s bisogna misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. La prova deve
essere eseguita per tre volte per ogni velocità di mandata e deve essere considerata la media dei tre risultati ottenuti per ciascuna
prova.
02.03.03.R05 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o
rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse.
Prestazioni:
I pozzetti devono essere realizzati con materiali in grado di resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni
di funzionamento senza per ciò deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti viene accertata con la prova descritta dalla norma
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Manuale di Manutenzione
UNI EN 1253-2. Secondo tale prova si fa entrare l’acqua attraverso la griglia o attraverso l’entrata laterale nel seguente modo:
- 0,5 l/s di acqua calda alla temperatura di 93 °C per circa 60 secondi;
- pausa di 60 secondi;
- 0,5 l/s di acqua fredda alla temperatura di 15 °C per 60 secondi;
- pausa di 60 secondi.
Ripetere questo ciclo per 1500 volte o in alternativa per 100 h. La prova viene considerata valida se non si verificano deformazioni
o variazioni dall’aspetto della superficie dei componenti.
02.03.03.R06 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di
determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
Le caditoie ed i pozzetti devono essere realizzati con materiali idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni
meccaniche che dovessero verificarsi durante il ciclo di vita.
Livello minimo della prestazione:
I pozzetti sono classificati in base alla loro resistenza al carico nelle seguenti classi:
- H 1,5 (per tetti piani non praticabili);
- K 3 (aree senza traffico veicolare);
- L15 (aree con leggero traffico veicolare);
- M 125 (aree con traffico veicolare).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.03.A01 Difetti ai raccordi o alle tubazioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.03.03.A02 Difetti dei chiusini
Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti.
02.03.03.A03 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.
02.03.03.A04 Intasamento
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc.
02.03.03.A05 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti
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Manuale di Manutenzione
laterali.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.03.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 02.03.04
Scossaline
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Le scossaline sono dei dispositivi che hanno la funzione di fissare le guaine impermeabilizzanti utilizzate in copertura alle varie
strutture che possono essere presenti sulla copertura stessa (parapetti, cordoli, ecc.). Le scossaline possono essere realizzate con vari
materiali:
- acciaio dolce;
- lamiera di acciaio con rivestimento metallico a caldo;
- lamiera di acciaio con rivestimento di zinco-alluminio;
- lamiera di acciaio con rivestimento di alluminio-zinco;
- acciaio inossidabile;
- rame;
- alluminio o lega di alluminio conformemente;
- cloruro di polivinile non plastificato (PVC-U).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.03.04.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Le scossaline devono essere realizzate nel rispetto della regola d'arte ed essere prive di difetti superficiali.
Prestazioni:
Le superfici interna ed esterna delle scossaline devono essere lisce, pulite e prive di rigature, cavità e altri difetti di superficie. Gli
spessori minimi del materiale utilizzato devono essere quelli indicati dalla norma UNI EN 612 con le tolleranze indicate dalla stessa
norma.
Livello minimo della prestazione:
Le prescrizioni minime da rispettare, in base al materiale, sono quelle indicate dalle norme specifiche per il tipo di materiale con cui
sono realizzate.
02.03.04.R02 Resistenza al vento
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Manuale di Manutenzione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le scossaline devono resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non comprometterne la stabilità e la funzionalità.
Prestazioni:
Le scossaline devono essere idonee a resistere all'azione del vento in modo da assicurare durata e funzionalità nel tempo senza
pregiudicare la sicurezza degli utenti. L'azione del vento da considerare è quella prevista dal D.M. 14.1.2008 (che divide
convenzionalmente il territorio italiano in zone) tenendo conto dell'altezza dell'edificio e della forma della copertura.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistenza al vento può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla
normativa UNI.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.04.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
02.03.04.A02 Corrosione
Fenomeni di corrosione degli elementi metallici.
02.03.04.A03 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
02.03.04.A04 Deposito superficiale
Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.
02.03.04.A05 Difetti di montaggio
Difetti nella posa in opera degli elementi (difetti di raccordo, di giunzione, di assemblaggio).
02.03.04.A06 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio delle scossaline per cui si verificano problemi di tenuta della guaina impermeabilizzante.
02.03.04.A07 Distacco
Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.
02.03.04.A08 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.03.04.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare la tenuta delle scossaline verificando gli elementi di fissaggio e di tenuta. Verificare inoltre che non ci siano depositi e
detriti di foglie che possano causare ostacoli al deflusso delle acque piovane.
•
Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.
Pagina 81
Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.04.I01 Serraggio scossaline
Cadenza: quando occorre
Serraggio dei bulloni e dei dispositivi di tenuta delle scossaline.
•
Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.
Elemento Manutenibile: 02.03.05
Supporti per canali di gronda
Unità Tecnologica: 02.03
Impianto di smaltimento acque
meteoriche
I supporti hanno il compito di garantire stabilità dei canali di gronda e possono essere realizzati in diversi materiali quali: acciaio
dolce, lamiera di acciaio con rivestimento metallico a caldo, lamiera di acciaio con rivestimento di zinco-alluminio, lamiera di
acciaio con rivestimento di alluminio, zinco, acciaio inossidabile, rame, alluminio o lega di alluminio conformemente e cloruro di
polivinile non plastificato (PVC-U).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.03.05.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I supporti per gronda di acciaio devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Prestazioni:
Devono essere utilizzati adeguati sistemi di protezione in modo da contrastare il fenomeno della corrosione.
Livello minimo della prestazione:
Possono essere utilizzati:
- rivestimento di materiale plastico flessibile, di spessore non minore di 60 um, sopra un rivestimento di zinco con uno spessore
medio di rivestimento non minore di 20 um;
- rivestimento di materiale plastico flessibile, di spessore non minore di 60 um, con un substrato adatto.
I supporti per gronda di PVC-U devono avere un'adeguata resistenza all'effetto della radiazione UV.
I supporti per gronda devono essere divisi in due classi (classe A e B) in base alla loro resistenza alla corrosione.
I supporti per gronda della classe A sono adatti all'uso in atmosfere aggressive e i supporti della classe B in condizioni più
favorevoli.
02.03.05.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I supporti per canali di gronda devono essere in grado di non subire disgregazioni se sottoposti all'azione di carichi accidentali.
Prestazioni:
I supporti per canali di gronda devono essere realizzati con materiali e finiture in grado di garantire stabilità e sicurezza.
Livello minimo della prestazione:
Pagina 82
Manuale di Manutenzione
I supporti per gronda devono essere divisi in tre classi in base alla loro capacità di sopportare i carichi. I supporti con larghezza di
apertura pari a 80 mm o maggiore devono sostenere i carichi indicati nel prospetto 3 della norma UNI EN 1462 senza subire
cedimenti e deformazioni permanenti maggiori di 5 mm all'estremità esterna del supporto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.05.A01 Corrosione
Fenomeni di corrosione degli elementi metallici.
02.03.05.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
02.03.05.A03 Difetti di montaggio
Difetti nella posa in opera degli elementi (difetti di raccordo, di giunzione, di assemblaggio).
02.03.05.A04 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio degli elementi di supporto dei canali.
02.03.05.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Controllare le condizioni e la funzionalità dei supporti dei canali di gronda verificando il fissaggio ed eventuali connessioni.
Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.05.I01 Reintegro supporti
Cadenza: quando occorre
Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema
edilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici:
- allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza;
- macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua da
erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete;
- accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle
macchine idrauliche e/o dei riscaldatori;
- riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti;
- reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione;
- reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarne
l'erogazione alla temperatura desiderata;
- apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.04.R01 (Attitudine al) controllo della combustione
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione a massimo rendimento con
una produzione minima di scorie e di sostanze inquinanti.
Prestazioni:
I gruppi termici devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Il controllo della combustione può essere verificato rilevando:
- la temperatura dei fumi di combustione;
- la temperatura dell’aria comburente;
- la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui della combustione e
rilevata all’uscita del gruppo termico;
- l’indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido).
02.04.R02 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
I fluidi termovettori devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento, sia in relazione al benessere
ambientale che al contenimento dei consumi energetici.
Prestazioni:
La temperatura può essere misurata mediante un sensore immerso verificando che le stratificazioni di temperatura e le traiettorie del
flusso non influenzino l'accuratezza delle misurazioni.
Livello minimo della prestazione:
E' opportuno che le temperature dei fluidi termovettori corrispondano ai valori riportati dalla normativa di riferimento assicurando
comunque una tolleranza per temperature oltre 100 °C di +/- 0,15 K e per temperature fino a 100 °C di +/- 0,1 K.
02.04.R03 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
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Manuale di Manutenzione
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi in circolazione per garantire la
funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
Gli impianti devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe o trafilamenti dei fluidi in circolazione in
modo da garantire la funzionalità dell'intero impianto in qualunque condizione di esercizio.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI di settore. Al termine della prova si deve
verificare la assenza di difetti o segni di cedimento.
02.04.R04 (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone.
Prestazioni:
Per assicurare una buona distribuzione del fluido occorre che i terminali di mandata dell’aria e quelli di ripresa siano ben distribuiti
nell'ambiente da climatizzare. In ogni caso si può misurare la velocità dell’aria nella zona occupata dalle persone mediante appositi
strumenti di precisione (es. anemometro a filo caldo).
Livello minimo della prestazione:
Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessa una
velocità superiore (nelle immediate vicinanze di bocchette di estrazione o di mandata dell’aria) fino a 0,7 m/s sempre ché siano
evitati disturbi diretti alle persone.
02.04.R05 (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni dell'impianto idrico non devono dar luogo a fenomeni di incrostazioni, corrosioni, depositi che possano compromettere
il regolare funzionamento degli impianti stessi.
Prestazioni:
L'acqua utilizzata per l'alimentazione delle tubazioni deve essere priva di materie in sospensione e di vegetazione e soprattutto non
deve contenere sostanze corrosive.
Livello minimo della prestazione:
L’analisi delle caratteristiche dell'acqua deve essere ripetuta con frequenza annuale e comunque ogni volta che si verifichi un
cambiamento delle stesse. Devono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua in modo che le caratteristiche chimico-fisiche
(aspetto, pH, conduttività elettrica, durezza totale, cloruri, ecc.) corrispondano a quelle riportate dalla normativa. In particolare le
acque destinate al consumo umano che siano state sottoposte ad un trattamento di addolcimento o dissalazione devono presentare le
seguenti concentrazioni minime: durezza totale 60 mg/l Ca, alcalinità >= 30 mg/l HCO3.
02.04.R06 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario capaci di condurre elettricità devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con
l’impianto di terra dell’edificio per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto
prescritto dalla norma CEI 64-8.
Prestazioni:
Si possono controllare i collegamenti equipotenziali e/o di messa a terra dei componenti degli impianti di riscaldamento procedendo
ad un esame nonché a misure di resistenza a terra dei collegamenti eseguite secondo le norme CEI vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli minimi di progetto.
02.04.R07 Attitudine a limitare i rischi di esplosione
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso
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Manuale di Manutenzione
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione a massimo rendimento con
una limitazione dei rischi di esplosione.
Prestazioni:
Gli elementi devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Per potere raggiungere e mantenere le ideali condizioni di combustione onde evitare rischi di esplosione è necessario che i locali
dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non
inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.
02.04.R08 Attitudine a limitare i rischi di incendio
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di limitare i rischi di probabili incendi nel rispetto delle normative
vigenti.
Prestazioni:
I generatori di calore, alimentati con combustibile solido, liquido o gassoso devono essere installati e funzionare in modo da non
costituire pericolo d’incendio, nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Per i generatori di calore si può controllare la conformità a quanto prescritto dalla normativa e legislazione vigente.
02.04.R09 Attitudine a limitare i rischi di scoppio
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di resistere alle variazioni di pressione che si verificano durante il
normale funzionamento con una limitazione dei rischi di scoppio.
Prestazioni:
I gruppi termici devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Per potere raggiungere e mantenere le ideali condizioni di combustione onde evitare rischi di scoppio è necessario che i generatori
di calore siano dotati di dispositivi di sicurezza installati e monitorati secondo le prescrizioni di legge.
02.04.R10 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture
Classe di Esigenza: Fruibilità
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte e devono presentare finiture
superficiali integre.
Prestazioni:
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono possedere superfici omogenee ed esenti da imperfezioni.
Livello minimo della prestazione:
Tutte le superfici devono avere caratteristiche di uniformità e continuità di rivestimento e non devono presentare tracce di riprese o
aggiunte di materiale visibili. Possono essere richieste prove di collaudo prima della posa in opera per la verifica della regolarità dei
materiali e delle finiture secondo quanto indicato dalla norma di settore.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria
° 02.04.02 Autoclave
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Manuale di Manutenzione
° 02.04.03 Cassette di scarico a zaino
° 02.04.04 Collettori solari
° 02.04.05 Idroaccumulatori
° 02.04.06 Tubazioni multistrato
° 02.04.07 Tubi in acciaio zincato
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni
connesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che
mediante idonei dispositivi di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possono
essere del tipo semplice cioè dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che
consentono di regolare con un unico comando la temperatura dell'acqua.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
Prestazioni:
Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata
d’acqua non inferiore a quella di progetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni sia di acqua fredda che calda:
- lavabo: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- bidet: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- vaso a cassetta: portata = 0,10 l/s e pressione (*) > 50 kPa;
- vaso con passo rapido (dinamica a monte del rubinetto di erogazione): portata = 1,5 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 150 kPa;
- vasca da bagno: portata = 0,20 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- doccia: portata = 0,15 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- lavello: portata = 0,20 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- lavabiancheria: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- idrantino 1/2": portata = 0,40 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 100 kPa.
Livello minimo della prestazione:
Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase di
calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza
del 10%).
02.04.01.R02 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di
manovrabilità.
Prestazioni:
I componenti degli apparecchi sanitari quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere concepiti e realizzati in forma
ergonomicamente corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e
sicuro.
Livello minimo della prestazione:
I vasi igienici ed i bidet devono essere fissati al pavimento in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'intero
apparato sanitario; inoltre dovranno essere posizionati a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet o
dal vaso e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. I lavabi saranno posizionati a 5 cm dalla vasca, a
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Manuale di Manutenzione
10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm; nel caso
che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il lavabo sarà posizionato con il bordo superiore a non
più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80 cm.
02.04.01.R03 Resistenza a manovre e sforzi d'uso
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture
in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.
Prestazioni:
Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria, sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, devono conservare
inalterate le caratteristiche funzionali e di finitura superficiale assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica.
Livello minimo della prestazione:
In particolare tutte le parti in ottone o bronzo dei terminali di erogazione sottoposti a manovre e/o sforzi meccanici in genere
devono essere protetti mediante processo galvanico di cromatura o procedimenti equivalenti (laccatura, zincatura, bagno galvanico
ecc.) per eliminare l’incrudimento e migliorare le relative caratteristiche meccaniche, seguendo le prescrizioni riportate nelle
specifiche norme UNI di riferimento. I rubinetti di erogazione, i miscelatori termostatici ed i terminali di erogazione in genere dotati
di parti mobili utilizzate dagli utenti per usufruire dei relativi servizi igienici possono essere sottoposti a cicli di apertura/chiusura,
realizzati secondo le modalità indicate dalle norme controllando al termine di tali prove il mantenimento dei livelli prestazionali
richiesti dalla normativa. La pressione esercitata per azionare i rubinetti di erogazione, i miscelatori e le valvole non deve superare i
10 Nm.
02.04.01.R04 Protezione dalla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le superfici esposte della rubinetteria e degli apparecchi sanitari devono essere protette dagli attacchi derivanti da fenomeni di
corrosione.
Prestazioni:
Le superfici esposte dovrebbero essere esaminate a occhio nudo da una distanza di circa 300 mm per circa 10 s, senza alcun
dispositivo di ingrandimento, con luce (diffusa e non abbagliante) di intensità da 700 Lux a 1000 Lux.
Livello minimo della prestazione:
Durante l’esame, le superfici esposte non dovrebbero mostrare nessuno dei difetti descritti nel prospetto 1 della norma UNI EN 248,
ad eccezione di riflessi giallognoli o azzurrognoli.
02.04.01.R05 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Il regolatore di getto, quando viene esposto alternativamente ad acqua calda e fredda, non deve deformarsi, deve funzionare
correttamente e deve garantire che possa essere smontato e riassemblato con facilità anche manualmente.
Prestazioni:
Il regolatore di getto quando sottoposto a un flusso di circa 0,1 l/s di acqua calda a 90 +/- 2 °C per un periodo di 15 +/- 1 min, e
quindi a un flusso di acqua fredda a 20 +/- 5 °C per un periodo di 15 +/- 1 min non deve presentare deformazione.
Livello minimo della prestazione:
Dopo la prova (eseguita con le modalità indicate nella norma UNI EN 246) il regolatore di getto non deve presentare alcuna
deformazione visibile né alcun deterioramento nel funzionamento per quanto riguarda la portata e la formazione del getto.
Inoltre, dopo la prova, si deve verificare che le filettature siano conformi al punto 7.1, prospetto 2, e al punto 7.2, prospetto 3, e che
la portata sia conforme al punto 8.2 della su citata norma.
ANOMALIE RISCONTRABILI
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Manuale di Manutenzione
02.04.01.A01 Cedimenti
Cedimenti delle strutture di sostegno degli apparecchi sanitari dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici.
02.04.01.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.04.01.A03 Difetti ai flessibili
Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.
02.04.01.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.
02.04.01.A05 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
02.04.01.A06 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
02.04.01.A07 Interruzione del fluido di alimentazione
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.
02.04.01.A08 Scheggiature
Scheggiature dello smalto di rivestimento degli apparecchi sanitari con conseguenti mancanze.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.01.C01 Verifica ancoraggio
Cadenza: a guasto
Tipologia: Controllo a vista
Verifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillatura con silicone.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.01.C02 Verifica degli scarichi dei vasi
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo a vista
Verifica della funzionalità di tutti gli scarichi ed eventuale sistemazione dei dispositivi non perfettamente funzionanti con
sostituzione delle parti non riparabili.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.01.C03 Verifica dei flessibili
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Revisione
Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
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Manuale di Manutenzione
02.04.01.C04 Verifica di tenuta degli scarichi
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo a vista
Verifica della tenuta di tutti gli scarichi effettuando delle sigillature o sostituendo le guarnizioni.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.01.C05 Verifica sedile coprivaso
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo a vista
Verifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e della stessa qualità.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.01.I01 Disostruzione degli scarichi
Cadenza: quando occorre
Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria in
pressione o sonde flessibili.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.01.I02 Rimozione calcare
Cadenza: ogni 12 mesi
Rimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.04.02
Autoclave
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
L'autoclave ha la funzione di elevare i valori della pressione idrica attraverso gruppi di pressurizzazione alimentati da serbatoi di
accumulo. Generalmente un impianto autoclave è costituito da: un serbatoio in acciaio, un quadro elettrico, tubazioni in acciaio,
elettropompa, valvola di non ritorno, valvola di sicurezza, valvola di intercettazione, presso stato e alimentatore d'aria.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.02.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
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Manuale di Manutenzione
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli impianti autoclave dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti.
Prestazioni:
Gli impianti autoclave poiché sono installati per garantire un livello di pressione superiore rispetto alla rete normale devono
assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella di progetto.
Livello minimo della prestazione:
Il dimensionamento delle reti di distribuzione dell’acqua fredda e calda può essere verificato mediante l’individuazione della
portata massima contemporanea utilizzando il metodo delle unità di carico (UC). Pertanto bisogna accertare che facendo funzionare
contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la
portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.02.A01 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi), ecc..
02.04.02.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.04.02.A03 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
02.04.02.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.04.02.A05 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
02.04.02.A06 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, difetti di collegamento o di taratura della protezione.
02.04.02.A07 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto.
02.04.02.A08 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
02.04.02.A09 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto ad ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
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Manuale di Manutenzione
02.04.02.C01 Controllo gruppo di riempimento
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e del tubo di troppo pieno.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.02.C02 Controllo quadri elettrici
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare lo stato degli interblocchi elettrici effettuando delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di
serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.04.02.C03 Controllo manovrabilità delle valvole
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Effettuare una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.02.C04 Controllo tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.02.C05 Controllo tenuta valvole
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo
Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.02.C06 Controllo valvole
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo a vista
Controllare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici. Verificare la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei
sostegni e degli eventuali giunti fissi, e l'assenza di inflessioni nelle tubazioni.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.02.I01 Lubrificazione
Cadenza: ogni 12 mesi
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Manuale di Manutenzione
Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.02.I02 Pulizia generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a
terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.04.02.I03 Pulizia otturatore
Cadenza: quando occorre
Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.02.I04 Pulizia serbatoio autoclave
Cadenza: ogni 2 anni
Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.04.03
Cassette di scarico a zaino
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Possono essere realizzate nei seguenti materiali:
- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e
sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con
silicato di zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo
assorbimento dell'acqua;
- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a
monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;
- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e
metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa
conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le cassette di scarico devono garantire valori minimi di portata dei fluidi per un corretto funzionamento dell'impianto.
Prestazioni:
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Manuale di Manutenzione
Le cassette devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella di
progetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni di acqua: portata = 0,10 l/s e pressione (*) > 50 kPa.
(*) o flussometro 3/4"
Livello minimo della prestazione:
Facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell'acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno 30
minuti consecutivi, la portata di ogni bocca deve rimanere invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.03.A01 Anomalie del galleggiante
Difetti di funzionamento del galleggiante che regola il flusso dell'acqua.
02.04.03.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.04.03.A03 Difetti ai flessibili
Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.
02.04.03.A04 Difetti dei comandi
Difetti di funzionamento dei dispostivi di comando delle cassette dovuti ad incrostazioni o deposito di materiale vario (polvere,
calcare, ecc.).
02.04.03.A05 Interruzione del fluido di alimentazione
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.
02.04.03.A06 Scheggiature
Scheggiature dello smalto di rivestimento delle cassette con conseguenti mancanze.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.03.C01 Verifica dei flessibili
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Revisione
Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.03.C02 Verifica rubinetteria
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo a vista
Eseguire un controllo della rubinetteria effettuando una serie di apertura e chiusura.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.03.I01 Rimozione calcare
Cadenza: ogni 6 mesi
Rimozione del calcare eventualmente depositato mediante l'utilizzazione di prodotti chimici.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.03.I02 Ripristino ancoraggio
Cadenza: quando occorre
Ripristinare l'ancoraggio delle cassette con eventuale sigillatura con silicone.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.03.I03 Sostituzione cassette
Cadenza: ogni 30 anni
Effettuare la sostituzione delle cassette di scarico quando sono lesionate, rotte o macchiate.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.04.04
Collettori solari
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
I collettori solari vengono generalmente utilizzati per impianti di produzione dell'acqua calda. Un collettore solare è costituito da:
copertura, assorbitore, rivestimento superficiale assorbitore, isolamento termico, contenitore e supporto strutturale e guarnizioni di
tenuta e sigillanti.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.04.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I collettori solari devono assicurare una portata dei fluidi termovettori non inferiore a quella di progetto.
Prestazioni:
I collettori solari devono essere realizzati con materiali e componenti in grado di garantire la quantità d'acqua prevista dal progetto
in modo da garantire la funzionalità dell'intero impianto in qualunque condizione di esercizio.
Livello minimo della prestazione:
Il controllo della portata dei collettori solari viene verificato mediante la prova indicata dalla norma UNI 8212-7. Al termine della
prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. Il resoconto di prova deve indicare: la temperatura dell'acqua in
ingresso e le portate e le perdite di carico riscontrate in ogni misura.
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Manuale di Manutenzione
02.04.04.R02 Efficienza
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
I collettori solari devono funzionare in modo da garantire una capacità di rendimento termico corrispondente a quella di progetto.
Prestazioni:
I collettori solari ed i relativi componenti devono funzionare garantendo i livelli minimi di rendimento termico previsti dalla
normativa.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di rendimento termico dei collettori solari viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 12975. Al
termine della prova si deve riportare la curva del rendimento termico.
02.04.04.R03 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi ed i materiali dei collettori solari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o
rotture sotto l'azione del vento.
Prestazioni:
Gli elementi ed i materiali dei collettori solari devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni
dovute all’azione del vento in modo tale da garantire la sicurezza degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Sono da effettuare le verifiche prescritte dalla normativa vigente seguendo i metodi di calcolo da essa previsti. L'azione del vento da
considerare è quella prevista dal D.M. 14.1.2008 (che divide convenzionalmente il territorio italiano in 4 zone), tenendo conto
dell’altezza di installazione.
02.04.04.R04 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Durabilità
I collettori solari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Prestazioni:
Gli elementi ed i materiali dei collettori solari devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza ad eventuali fenomeni di
corrosione.
Livello minimo della prestazione:
La resistenza alla corrosione dei collettori solari viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 12975. Al termine
della prova si deve verificare l'assenza di difetti o segni di cedimento.
02.04.04.R05 Resistenza alla grandine
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I collettori solari devono resistere senza subire deterioramenti all'azione esercitata dalla grandine.
Prestazioni:
I collettori solari devono essere dotati di superfici trasparenti (per consentire l'assorbimento dell'energia solare) capaci di resistere
all'azione della grandine oltre ad impedire infiltrazioni di acqua.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistenza alla grandine dei collettori solari viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 12975.
Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento.
02.04.04.R06 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Pagina 97
Manuale di Manutenzione
I materiali ed i componenti dei collettori solari devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione
di sollecitazioni termiche.
Prestazioni:
I materiali ed i componenti dei collettori solari devono essere in grado di mantenere le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto
l'azione di sollecitazioni termiche dovute a temperature estreme massime o minime e a sbalzi di temperatura realizzati in tempi
brevi.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistenza alla temperatura e a sbalzi repentini della stessa dei collettori solari viene verificata mediante la prova
indicata dalla norma. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. Devono essere indicati i
risultati della prova che devono contenere:
- la temperatura dell'assorbitore;
- la temperatura ambiente;
- l'irraggiamento;
- la media dell'irraggiamento nell'ora precedente la prova;
- la eventuale presenza di acqua all'interno del collettore.
02.04.04.R07 Tenuta all'acqua e alla neve
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso
Classe di Esigenza: Sicurezza
I collettori solari vetrati devono essere idonei ad impedire infiltrazioni di acqua piovana al loro interno.
Prestazioni:
La tenuta ad eventuali infiltrazioni di acqua piovana o di neve deve essere garantita in condizioni di pressione e temperatura
corrispondenti a quelle massime o minime esercizio.
Livello minimo della prestazione:
La tenuta ad eventuali infiltrazioni di acqua piovana o di neve deve essere garantita in condizioni di pressione e temperatura
corrispondenti a quelle massime o minime esercizio.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.04.A01 Difetti di fissaggio
Difetti di tenuta degli elementi di fissaggio e di tenuta dei pannelli solari sul tetto.
02.04.04.A02 Difetti di serraggio morsetti
Difetti di serraggio dei morsetti elettrici dei pannelli solari.
02.04.04.A03 Difetti di tenuta
Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido captatore dell'energia solare dagli elementi del pannello.
02.04.04.A04 Incrostazioni
Formazione di muschi e licheni sulla superficie dei pannelli solari che sono causa di cali di rendimento.
02.04.04.A05 Infiltrazioni
Penetrazione continua di acqua che può venire in contatto con parti del pannello non previste per essere bagnate.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.04.C01 Controllo apparato elettrico
Pagina 98
Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte elettrica dei pannelli.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.04.04.C02 Controllo fissaggi
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio dei pannelli sul tetto.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.04.C03 Controllo generale pannelli
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare lo stato dei pannelli in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.04.C04 Controllo valvole
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare i sistemi di sicurezza, il funzionamento delle valvole di scarico e della pompa.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.04.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna dei
pannelli.
•
Ditte specializzate: Idraulico, Addetto pulizie.
02.04.04.I02 Sostituzione fluido
Cadenza: ogni 2 anni
Sostituzione del fluido captatore dell'energia solare.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.04.I03 Sostituzione pannelli
Cadenza: ogni 10 anni
Sostituzione dei pannelli che non assicurano un rendimento termico accettabile.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.04.I04 Spurgo pannelli
Pagina 99
Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 12 mesi
In caso di temperature troppo rigide è consigliabile effettuare lo spurgo del fluido dei pannelli per evitare congelamenti e
conseguente rottura dei pannelli stessi.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.04.05
Idroaccumulatori
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Un impianto con idroaccumulatori è costituito da un complesso di pompe centrifughe e da una serie di serbatoi (chiusi e
pressurizzati detti appunto idroaccumulatori). Il sistema (che viene assemblato e tarato in fabbrica) è dotato di un quadro elettrico
per il comando e controllo delle pompe, tubazioni in acciaio, elettropompa, valvola di non ritorno, valvola di sicurezza, valvola di
intercettazione.
Rispetto all'autoclave gli idroaccumulatori utilizzano serbtoi di capacità limitata che però hanno una membrana in gomma sagomata
che separa l'acqua dall'accumulo d'aria o gas; questo sistema consente di non utilizzare compressori d'aria poichè il gas contenuto
nei serbatoi non si disperde per la presenza della membrana in gomma.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.05.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli idroaccumulatori dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti.
Prestazioni:
Gli idroaccumulatori poiché sono installati per garantire un livello di pressione superiore rispetto alla rete normale devono
assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella di progetto.
Livello minimo della prestazione:
Il dimensionamento degli idroaccumulatori può essere verificato mediante l’individuazione della portata massima contemporanea
utilizzando il metodo delle unità di carico (UC). Pertanto bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le
bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca
rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.05.A01 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi), ecc..
02.04.05.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
Pagina 100
Manuale di Manutenzione
02.04.05.A03 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
02.04.05.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.04.05.A05 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
02.04.05.A06 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, difetti di collegamento o di taratura della protezione.
02.04.05.A07 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto.
02.04.05.A08 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
02.04.05.A09 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto ad ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.05.C01 Controllo gruppo di riempimento
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e del tubo di troppo pieno.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.05.C02 Controllo manovrabilità delle valvole
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Effettuare una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.05.C03 Controllo tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.05.C04 Controllo tenuta valvole
Cadenza: ogni anno
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Manuale di Manutenzione
Tipologia: Controllo
Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.05.C05 Controllo valvole
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo a vista
Controllare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici. Verificare la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei
sostegni e degli eventuali giunti fissi, e l'assenza di inflessioni nelle tubazioni.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.05.I01 Lubrificazione
Cadenza: ogni 6 mesi
Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.05.I02 Pulizia generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a
terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.04.05.I03 Pulizia otturatore
Cadenza: quando occorre
Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.05.I04 Pulizia serbatoio
Cadenza: ogni 2 anni
Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.04.06
Tubazioni multistrato
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
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Manuale di Manutenzione
Le tubazioni multistrato sono quei tubi la cui parete è costituita da almeno due strati di materiale plastico legati ad uno strato di
alluminio o leghe di alluminio, tra di loro interposto. I materiali plastici utilizzati per la realizzazione degli specifici strati costituenti
la parete del tubo multistrato sono delle poliolefine adatte all'impiego per il convogliamento di acqua in pressione e possono essere
di:
- polietilene PE;
- polietilene reticolato PE-Xa / PE-Xb / PE-Xc;
- polipropilene PP;
- polibutilene PB.
Allo scopo di assicurare l'integrità dello strato interno lo spessore di tale strato non deve essere minore di 0,5 mm.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.06.R01 Resistenza allo scollamento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli strati intermedi della tubazione devono resistere allo scollamento per evitare i problemi di tenuta.
Prestazioni:
L'aderenza degli strati di materiale plastico allo strato intermedio in alluminio viene verificata mediante una prova che prevede la
separazione degli stessi secondo le modalità indicate dalla norma UNI..
Livello minimo della prestazione:
Lo strato, costituito da quello esterno di materiale plastico e da quello intermedio in alluminio, vengono congiuntamente tirati con
una velocità di 50 +/- 10 mm al minuto e alla temperatura di 23 +/- 2 °C. La resistenza minima opposta alla separazione deve
rispettare le specifiche di produzione fissate dal fabbricante.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.06.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
02.04.06.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
02.04.06.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.04.06.A04 Distacchi
Distacchi degli strati di materiale che costituiscono la tubazione.
02.04.06.A05 Errori di pendenza
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.06.C01 Controllo tenuta strati
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Registrazione
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Manuale di Manutenzione
Controllare l'aderenza dei vari strati di materiale che costituiscono la tubazione.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.06.C02 Controllo tubazioni
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.06.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.04.07
Tubi in acciaio zincato
Unità Tecnologica: 02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Le tubazioni generalmente utilizzate per l'impianto idrico sanitario sono in acciaio zincato e provvedono all'adduzione e alla
successiva erogazione dell'acqua destinata ad alimentare l'impianto.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.07.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.
Prestazioni:
Le prestazioni delle tubazioni e quindi la portata delle stesse devono essere verificate in sede di collaudo (ed annotate sul certificato
di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere
riportati su un apposito libretto.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica idrostatica effettuare una prova di tutte le tubazioni con una pressione pari ai valori derivanti dalla formula P = (20 x
d x s) / D e per un periodo minimo di 10 secondi, dove d è la sollecitazione unitaria pari al 60% del carico unitario di snervamento
(N/mm2); s è lo spessore nominale del tubo espresso in mm; D è il diametro esterno della tubazione. Per i tubi aventi diametro
esterno maggiore di 219,1 mm i risultati della prova idraulica devono essere forniti dal fabbricante.
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Manuale di Manutenzione
02.04.07.R02 Assenza di emissioni di sostanze nocive
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti le tubazioni non devono produrre o riemettere sostanze tossiche, irritanti o corrosive per la salute degli utenti.
Prestazioni:
I materiali e i componenti degli impianti idrosanitari non devono produrre o riemettere sostanze tossiche, irritanti e/o corrosive che
alterino le caratteristiche (organolettiche, fisico-chimiche, microbiologiche, ecc.) dell'acqua destinata al consumo umano, sia in
condizioni ordinarie che alla massima temperatura di esercizio (60 °C).
Livello minimo della prestazione:
Le reti di distribuzione dell'acqua potabile all'interno delle abitazioni realizzate in acciaio zincato devono essere conformi al
Regolamento sanitario approvato con R.D. 3.2.1901 n. 45 e successive mod. ed integrazioni.
02.04.07.R03 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture
sotto l'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Per tale scopo possono essere dotati di adeguati rivestimenti.
Prestazioni:
Le tubazioni devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni di funzionamento; pertanto gli isolanti
termici ed i materiali di tenuta in genere non devono deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche anche nelle condizioni di
massima o minima temperatura di progetto dell’acqua distribuita dalla rete.
Livello minimo della prestazione:
I rivestimenti che possono essere utilizzati per le tubazioni sono: cemento, smalto bituminoso, vernice bituminosa, resine
epossidiche, materie plastiche ecc.. Per le caratteristiche dei rivestimenti valgono le prescrizioni riportate dalla norma UNI di
settore.
02.04.07.R04 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche
in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto gli elementi devono
essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura.
Livello minimo della prestazione:
La prova a trazione a temperatura ambiente deve essere effettuata secondo le modalità indicate dalla norma UNI di settore per
determinare il carico di rottura Rm, lo snervamento Re e l'allungamento percentuale A. Anche i risultati della prova a
schiacciamento e a curvatura devono rispettare i valori minimi indicati dalla norma UNI di settore.
02.04.07.R05 Stabilità chimico reattiva
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie
caratteristiche chimico-fisiche.
Prestazioni:
I componenti dell'impianto devono essere realizzati con materiali e finiture che non presentino incompatibilità chimico-fisica fra
loro o che possano dar luogo a fenomeni di corrosione elettrolitica evitando in particolare contatti diretti fra rame e zinco (o acciaio
zincato) o fra metalli e materiali aggressivi (alluminio o acciaio e gesso).
Livello minimo della prestazione:
Verificare che la composizione chimica degli acciai utilizzati per realizzare tubazioni per la condotta dell'acqua non superi le
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Manuale di Manutenzione
tolleranze ammissibili indicate dalla norma UNI di settore. Per il prelievo di campioni da sottoporre ad analisi chimico fisiche
seguire le modalità indicate dalla norma UNI EN ISO 377.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.07.A01 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.04.07.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.04.07.A03 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
02.04.07.A04 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.07.C01 Controllo coibentazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle coibentazioni con eventuale ripristino.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.07.C02 Controllo manovrabilità delle valvole
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Eseguire una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.07.C03 Controllo tenuta
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.07.C04 Controllo tenuta valvole
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Registrazione
Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.07.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.04.07.I02 Pulizia otturatore
Cadenza: quando occorre
Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scarico
dell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle
acque reflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei
condotti e sulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo
del rumore è opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti
imposti dalla normativa.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.05.R01 Efficienza
Classe di Requisiti: Di funzionamento
Classe di Esigenza: Gestione
I sistemi di scarico devono essere progettati ed installati in modo da non compromettere la salute e la sicurezza degli utenti e delle
persone che si trovano all’interno dell’edificio.
Prestazioni:
I sistemi di scarico devono essere progettati, installati e sottoposti agli appropriati interventi di manutenzione in modo da non
costituire pericolo o arrecare disturbo in condizioni normali di utilizzo.
Livello minimo della prestazione:
Le tubazioni devono essere progettate in modo da essere auto-pulenti, conformemente alla EN 12056-2.
02.05.R02 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
Classe di Requisiti: Acustici
Classe di Esigenza: Benessere
Il sistema di scarico deve essere realizzato con materiali e componenti in grado di non emettere rumori.
Prestazioni:
E' opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla
normativa per non generare rumore eccessivo.
Livello minimo della prestazione:
Per quanto riguarda i livelli fare riferimento a regolamenti e procedure di installazione nazionali e locali.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.05.01 Collettori
° 02.05.02 Pozzetti di scarico
° 02.05.03 Pozzetti e caditoie
° 02.05.04 Stazioni di sollevamento
° 02.05.05 Tubazioni
° 02.05.06 Tubazioni in polietilene
° 02.05.07 Vasche di accumulo
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.05.01
Collettori
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno
la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.05.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I collettori fognari devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.
Prestazioni:
La portata deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte
alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto.
Livello minimo della prestazione:
La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate di pioggia
fino a 15 min, è data dalla formula:
Q=YxixA
dove:
- Q è la portata di punta, in litri al secondo;
- Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale;
- i è l’intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo per ettaro;
- A è l’area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari.
02.05.01.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.
Prestazioni:
Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di
esercizio.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta dei collettori fognari può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti
dalla norma UNI EN 752-2. In nessuna condizione di esercizio le pressioni devono superare il valore di 250 Pa che corrisponde a
circa la metà dell'altezza dell'acqua contenuta dai sifoni normali.
02.05.01.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoli
Classe di Requisiti: Olfattivi
Classe di Esigenza: Benessere
I collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Prestazioni:
I collettori fognari devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli rischiosi per
la salute e la vita delle persone.
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Manuale di Manutenzione
Livello minimo della prestazione:
L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752. La asetticità all’interno dei
collettori di fognatura può provocare la formazione di idrogeno solforato (H2 S). L’idrogeno solforato (tossico e potenzialmente
letale),in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcuni materiali dei condotti, degli
impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazione di idrogeno solforato, dei quali è
necessario tenere conto, sono:
- temperatura;
- domanda biochimica di ossigeno (BOD);
- presenza di solfati;
- tempo di permanenza dell’effluente nel sistema di collettori di fognatura;
- velocità e condizioni di turbolenza;
- pH;
- ventilazione dei collettori di fognatura;
- esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali.
La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale applicando
alcune formule.
02.05.01.R04 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
Classe di Esigenza: Gestione
I collettori fognari devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
I collettori fognari devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitare depositi di
materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento con rischi di inondazione e inquinamento. Pertanto i collettori di
fognatura devono essere progettati in modo da esercitare una sufficiente sollecitazione di taglio sui detriti allo scopo di limitare
l’accumulo di solidi.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 752. Per i collettori di fognatura
di diametro ridotto (inferiore a DN 300), l’autopulibilità può essere generalmente raggiunta garantendo o che venga raggiunta
almeno una volta al giorno la velocità minima di 0,7 m/s o che venga specificata una pendenza minima di 1:DN. Nel caso di
connessioni di scarico e collettori di fognatura di diametro più ampio, può essere necessario raggiungere velocità superiori,
soprattutto se si prevede la presenza di sedimenti relativamente grossi.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.05.01.A01 Accumulo di grasso
Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.
02.05.01.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.05.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.05.01.A04 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.
02.05.01.A05 Incrostazioni
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.
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Manuale di Manutenzione
02.05.01.A06 Intasamento
Depositi di sedimenti e/o detriti nel sistema che formano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei condotti.
02.05.01.A07 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.
02.05.01.A08 Penetrazione di radici
Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.
02.05.01.A09 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti orizzontali a vista.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.01.I01 Pulizia collettore acque nere o miste
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito e
lavaggio con acqua a pressione.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 02.05.02
Pozzetti di scarico
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasi
sempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lascia
scorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello,
occorre far ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto.
Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di
fondo con luce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al
di sopra del pezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è
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Manuale di Manutenzione
formato da un tronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura,
piegatura degli orli o flangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un
pezzo cilindrico intermedio, un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza
sporgenze e l'anello d'appoggio per la copertura.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.05.02.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
I pozzetti di scarico devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.
Prestazioni:
Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di
esercizio.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN
1253-2 sottoponendo il pozzetto ad una pressione idrostatica a partire da 0 bar fino a 0,1 bar. La prova deve essere considerata
superata con esito positivo quando, nell’arco di 15 min, non si verificano fuoriuscite di fluido.
02.05.02.R02 Assenza della emissione di odori sgradevoli
Classe di Requisiti: Olfattivi
Classe di Esigenza: Benessere
I pozzetti dell'impianto fognario devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Prestazioni:
I pozzetti di scarico devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli.
Livello minimo della prestazione:
L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2.
02.05.02.R03 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
Classe di Esigenza: Gestione
I pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
I pozzetti devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitare depositi di materiale
che possa comprometterne il regolare funzionamento.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta il pozzetto
completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4 l/s e 0,6 l/s.
In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di
5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuare ad alimentare
l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la prova per tre volte per
ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati.
02.05.02.R04 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di
determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
Le caditoie ed i pozzetti devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da
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Manuale di Manutenzione
garantirne durata e funzionalità nel tempo.
Livello minimo della prestazione:
La resistenza meccanica delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi
previsti dalla norma UNI EN 1253-1. Non devono prodursi alcuna incrinatura o frattura prima del raggiungimento del carico di
prova. Inoltre, nel caso di pozzetti o di scatole sifoniche muniti di griglia o di coperchio in ghisa dolce, acciaio, metalli non ferrosi,
plastica oppure in una combinazione di tali materiali con il calcestruzzo, la deformazione permanente non deve essere maggiore dei
valori elencati dalla norma suddetta. Per le griglie deve essere applicato un carico di prova P di 0,25 kN e la deformazione
permanente f ai 2/3 del carico di prova non deve essere maggiore di 2,0 mm.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.05.02.A01 Abrasione
Abrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimento
superficiale.
02.05.02.A02 Corrosione
Corrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimento
superficiale e dalle aggressioni del terreno e delle acque freatiche.
02.05.02.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.05.02.A04 Difetti delle griglie
Rottura delle griglie di filtraggio che causa infiltrazioni di materiali grossolani quali sabbia e pietrame.
02.05.02.A05 Intasamento
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc..
02.05.02.A06 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.
02.05.02.A07 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti
laterali.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.02.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 02.05.03
Pozzetti e caditoie
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque
reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete
fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.05.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono essere facilmente autopulibili in modo da evitare depositi di materiale
che possa comprometterne il regolare funzionamento dell'impianto.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Immettere nel
pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 mm a una velocità costante e uniforme per 30 s.
Continuando ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s bisogna misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. La
prova deve essere eseguita per tre volte per ogni velocità di mandata e deve essere considerata la media dei tre risultati ottenuti per
ciascuna prova.
02.05.03.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la
funzionalità nel tempo.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono assicurare il controllo della tenuta in condizioni di pressione e
temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi
previsti dalla norma UNI EN 1253-2. Montare la scatola sifonica (con uscita chiusa e tutte le entrate laterali sigillate) sul dispositivo
di prova; sottoporre la scatola ad una pressione idrostatica di 400 Pa utilizzando le valvole by-pass. Chiudere la serranda e aprire
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Manuale di Manutenzione
lentamente dopo circa 5 secondi; ripetere fino a quando la scatola non perde più acqua (comunque fino ad un massimo di 5 volte).
02.05.03.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoli
Classe di Requisiti: Olfattivi
Classe di Esigenza: Benessere
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti non devono produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli durante il loro
ciclo di vita.
Livello minimo della prestazione:
L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Riempire la scatola
sifonica con acqua ad una pressione di 200 Pa; dopo 15 minuti verificare eventuali perdite di acqua (evidenziate dalla diminuzione
della pressione statica) ed interrompere la prova se dopo 2 minuti la pressione non si è stabilizzata.
02.05.03.R04 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
Classe di Esigenza: Gestione
Le caditoie ed i pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
Le caditoie ed i pozzetti devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitare depositi
di materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta il pozzetto
completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4 l/s e 0,6 l/s.
In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di
5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuare ad alimentare
l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la prova per tre volte per
ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati.
02.05.03.R05 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o
rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse.
Prestazioni:
I pozzetti devono essere realizzati con materiali in grado di resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni
di funzionamento senza per ciò deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti viene accertata con la prova descritta dalla norma
UNI EN 1253-2.
Secondo tale prova si fa entrare l’acqua attraverso la griglia o attraverso l’entrata laterale nel seguente modo:
- 0,5 l/s di acqua calda alla temperatura di 93 °C per circa 60 secondi;
- pausa di 60 secondi;
- 0,5 l/s di acqua fredda alla temperatura di 15 °C per 60 secondi;
- pausa di 60 secondi.
Ripetere questo ciclo per 1500 volte o in alternativa per 100 h.
La prova viene considerata valida se non si verificano deformazioni o variazioni dall’aspetto della superficie dei componenti.
02.05.03.R06 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di
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Manuale di Manutenzione
determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
Le caditoie ed i pozzetti devono essere realizzati con materiali idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni
meccaniche che dovessero verificarsi durante il ciclo di vita.
Livello minimo della prestazione:
I pozzetti sono classificati in base alla loro resistenza al carico nelle seguenti classi:
- H 1,5 (per tetti piani non praticabili);
- K 3 (aree senza traffico veicolare);
- L15 (aree con leggero traffico veicolare);
- M 125 (aree con traffico veicolare).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.05.03.A01 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.05.03.A02 Difetti dei chiusini
Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti.
02.05.03.A03 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.
02.05.03.A04 Intasamento
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc.
02.05.03.A05 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.
02.05.03.A06 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti
laterali.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.03.I01 Pulizia
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 02.05.04
Stazioni di sollevamento
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
Le stazioni di sollevamento (comunemente denominate stazioni di pompaggio) sono le apparecchiature utilizzate per convogliare le
acque di scarico attraverso una tubazione di sollevamento per portarle in superficie. Le stazioni di pompaggio sono talora necessarie
nelle connessioni di scarico e nei collettori di fognatura a gravità al fine di evitare profondità di posa eccessive o di drenare le zone
sotto quota. Possono, inoltre, essere necessarie per troppopieni di collettori misti o recapiti intermedi per far confluire le acque di
scarico negli impianti di trattamento o nei corpi ricettori.
Le pompe per sollevare le acque di fognatura devono essere abbondantemente insensibili alle sostanze ingombranti presenti in
sospensione nei liquami; al fine di scongiurare il pericolo di ostruzioni sono opportune sezioni di flusso attraverso le pompe il più
semplice e larghe possibile.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.05.04.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le pompe di sollevamento ed i relativi componenti devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la
funzionalità nel tempo del sistema.
Prestazioni:
Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di
esercizio.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta delle stazioni di pompaggio può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi
previsti dalla norma UNI EN 809. In particolare le valvole di intercettazione possono essere controllate immergendole nell’acqua
applicando a monte una pressione d’aria di almeno 6 bar per alcuni secondi (non meno di 20) e verificando che non si determini
alcuna perdita e che quindi non si verificano bolle d’aria nell’acqua di prova.
02.05.04.R02 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Il gruppo di pompaggio deve essere protetto da un morsetto di terra contro la formazione di cariche positive. Il morsetto di terra
deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra.
Prestazioni:
L’alimentazione di energia elettrica al gruppo di pompaggio deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire l’isolamento
della pompa dall’alimentazione elettrica stessa.
Livello minimo della prestazione:
L’apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell’ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle
caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendo conto delle disfunzioni prevedibili.
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Manuale di Manutenzione
02.05.04.R03 Comodità d'uso e manovra
Classe di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli alberi rotanti dotati di linguette o altre protrusioni esposte in grado di provocare tagli o impigliamenti devono essere protetti o
muniti di ripari.
Prestazioni:
Parti esposte in movimento possono costituire pericolo, quindi devono essere incorporati mezzi che ne riducano il rischio.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere utilizzate barriere di protezione per la prevenzione del contatto con le parti in movimento, fermi di fine-corsa e ripari
conformi alle norme UNI di settore.
02.05.04.R04 Stabilità morfologica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
La pompa o il gruppo di pompaggio devono rimanere stabili in tutte le fasi del trasporto, del montaggio e dello smontaggio nelle
condizioni previste anche quando sono inclinati di un angolo di 10° in qualsiasi direzione rispetto alla loro posizione normale.
Prestazioni:
I dispositivi di supporto devono essere trattati come attrezzature particolari ed i dettagli relativi al loro impiego devono essere
forniti nelle informazioni per l’uso o nelle istruzioni per l’uso.
Livello minimo della prestazione:
Quando la pompa è installata deve essere resa stabile mediante l’uso di bulloni di fissaggio a terra oppure mediante l’impiego di
altri metodi di ancoraggio. I bulloni per il fissaggio a terra o gli altri metodi di ancoraggio devono essere sufficientemente resistenti
da impedire il movimento fisico accidentale dell’apparecchio.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.05.04.A01 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.05.04.A02 Difetti delle griglie
Rottura delle griglie per cui si verificano introduzioni di materiale di risulta.
02.05.04.A03 Difetti di funzionamento delle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
02.05.04.A04 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.
02.05.04.A05 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.
02.05.04.A06 Perdite di carico
Perdite di carico di esercizio delle valvole dovute a cattivo funzionamento delle stesse.
02.05.04.A07 Perdite di olio
Perdite d'olio dalle valvole che si manifestano con macchie di olio sul pavimento.
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Manuale di Manutenzione
02.05.04.A08 Rumorosità
Eccessivo livello del rumore prodotto dalle pompe di sollevamento durante il loro normale funzionamento.
02.05.04.A09 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.04.C01 Controllo generale delle pompe
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare lo stato di funzionalità della pompa accertando che non ci sia stazionamento di aria e che la pompa ruoti nel senso giusto.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
02.05.04.C02 Controllo organi di tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non vi siano perdite eccessive e che il premitraccia non lasci passare l'acqua.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
02.05.04.C03 Controllo prevalenza
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Misurazioni
Effettuare un controllo della prevalenza applicando dei manometri sulla tubazione di mandata e su quella di aspirazione al fine di
verificare la compatibilità dei valori registrati con quelli di collaudo.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.04.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia delle stazioni di pompaggio mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
02.05.04.I02 Revisione generale pompe
Cadenza: ogni 12 mesi
Effettuare una disincrostazione meccanica e se necessario anche chimica biodegradabile della pompa e del girante nonché una
lubrificazione dei cuscinetti. Eseguire una verifica sulle guarnizioni ed eventualmente sostituirle.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 02.05.05
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Manuale di Manutenzione
Tubazioni
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche
di accumulo se presenti.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.05.05.R01 (Attitudine al) controllo della portata
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.
Prestazioni:
La portata deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte
alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto.
Livello minimo della prestazione:
La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate di pioggia
fino a 15 min, è data dalla formula:
Q=YxixA
dove:
- Q è la portata di punta, in litri al secondo;
- Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale;
- i è l’intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo per ettaro;
- A è l’area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.05.05.A01 Accumulo di grasso
Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.
02.05.05.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.05.05.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.05.05.A04 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.
02.05.05.A05 Incrostazioni
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.
02.05.05.A06 Odori sgradevoli
Pagina 120
Manuale di Manutenzione
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.
02.05.05.A07 Penetrazione di radici
Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.
02.05.05.A08 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.05.C01 Controllo della manovrabilità valvole
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Effettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.05.05.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli
eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.05.05.C03 Controllo tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.05.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.05.06
Tubazioni in polietilene
Unità Tecnologica: 02.05
Pagina 121
Manuale di Manutenzione
Impianto di smaltimento acque reflue
Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche
di accumulo, se presenti. Possono essere realizzate in polietilene.
Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie
alla sua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito
l'aggiunta di nerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e dal
calore. Per i tubi a pressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o
attraverso saldatura a 200° C con termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti
pressati con filettatura interna a denti di sega.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.05.06.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta e la pressione richiesti dall'impianto.
Prestazioni:
La prova deve essere effettuata su tubi in rotoli e su un tratto di tubo in opera comprendente almeno un giunto. Gli elementi su cui
si verifica la tenuta devono essere portati sotto pressione interna per mezzo di acqua.
Livello minimo della prestazione:
Il valore della pressione da mantenere è di 0,05 MPa per il tipo 303, di 1,5 volte il valore normale della pressione per il tipo 312 e di
1,5 la pressione per i tipi P, Q e R, e deve essere raggiunto entro 30 s e mantenuto per circa 2 minuti. Al termine della prova non
devono manifestarsi perdite, deformazioni o altri eventuali irregolarità.
02.05.06.R02 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Le tubazioni in polietilene devono essere realizzate con materiali privi di impurità.
Prestazioni:
Le superfici interne ed esterne dei tubi e dei raccordi devono essere lisce, pulite ed esenti da cavità, bolle, impurità, porosità e
qualsiasi altro difetto superficiale. Le estremità dei tubi e dei raccordi devono essere tagliate nettamente, perpendicolarmente
all'asse.
Livello minimo della prestazione:
Le misurazioni dei parametri caratteristici delle tubazioni devono essere effettuate con strumenti di precisione in grado di garantire
una precisione di:
- 5 mm per la misura della lunghezza;
- 0,05 per la misura dei diametri;
- 0,01 per la misura degli spessori.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.05.06.A01 Accumulo di grasso
Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.
02.05.06.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.05.06.A03 Erosione
Pagina 122
Manuale di Manutenzione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.
02.05.06.A04 Incrostazioni
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.
02.05.06.A05 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.
02.05.06.A06 Penetrazione di radici
Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.
02.05.06.A07 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.06.C01 Controllo della manovrabilità valvole
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Effettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.05.06.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli
eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.05.06.C03 Controllo tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.06.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Pagina 123
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.05.07
Vasche di accumulo
Unità Tecnologica: 02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
Le vasche di accumulo hanno la funzione di ridurre le portate di punta per mezzo dell’accumulo temporaneo delle acque di scarico
all’interno del sistema.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.05.07.R01 Assenza della emissione di odori sgradevoli
Classe di Requisiti: Olfattivi
Classe di Esigenza: Benessere
Le vasche di accumulo devono essere realizzati in modo da non produrre o consentire la emissione di odori sgradevoli.
Prestazioni:
Le vasche di accumulo devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli e
aggressioni chimiche rischiosi per la salute e la vita delle persone.
Livello minimo della prestazione:
L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752. La asetticità all’interno dei
collettori di fognatura può provocare la formazione di idrogeno solforato (H2 S). L’idrogeno solforato (tossico e potenzialmente
letale), in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcuni materiali dei condotti, degli
impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazione di idrogeno solforato, dei quali è
necessario tenere conto, sono:
- temperatura;
- domanda biochimica di ossigeno (BOD);
- presenza di solfati;
- tempo di permanenza dell’effluente nel sistema di collettori di fognatura;
- velocità e condizioni di turbolenza;
- pH;
- ventilazione dei collettori di fognatura;
- esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali.
La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale applicando
alcune formule.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.05.07.A01 Accumulo di grasso
Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.
02.05.07.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.05.07.A03 Incrostazioni
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.
Pagina 124
Manuale di Manutenzione
02.05.07.A04 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.
02.05.07.A05 Penetrazione di radici
Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.
02.05.07.A06 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’intasamento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.07.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare che non ci siano ostruzione dei dispositivi di regolazione del flusso ed eventuali sedimenti di materiale di risulta.
Verificare inoltre l'integrità delle pareti e l'assenza di corrosione e di degrado.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.07.I01 Pulizia
Cadenza: quando occorre
Effettuare lo svuotamento e la successiva pulizia delle vasche di accumulo mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio
con acqua a pressione.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
02.05.07.I02 Ripristino rivestimenti
Cadenza: quando occorre
Effettuare il ripristino dei rivestimenti delle vasche di accumulo quando usurati.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Pagina 125
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.06
Impianto telefonico e citofonico
Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di distribuire e regolare flussi informativi telefonici e citofonici. La
centrale telefonica deve essere ubicata in modo da garantire la funzionalità del sistema ed essere installata in locale idoneo.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.06.R01 Isolamento elettrostatico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono garantire un livello di isolamento da eventuali scariche elettrostatiche.
Prestazioni:
L'impianto deve essere realizzato con materiali e componenti tali da non provocare scariche elettrostatiche nel caso che persone,
cariche elettrostaticamente, tocchino l'apparecchio.
Livello minimo della prestazione:
Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico si effettuano una serie di prove secondo quanto prescritto dalla normativa UNI.
02.06.R02 Resistenza a cali di tensione
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono resistere a riduzioni e a brevi interruzioni di tensione.
Prestazioni:
I materiali ed i componenti dell'impianto devono resistere a riduzioni di tensione e a brevi interruzioni di tensione.
Livello minimo della prestazione:
Per accertare la resistenza ai cali di tensione si effettuano delle prove secondo quanto previsto dalle norme.
02.06.R03 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto telefonico devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture
che si dovessero verificare nelle condizioni di impiego.
Prestazioni:
La resistenza meccanica degli elementi dell'impianto telefonico viene verificata sottoponendo la superficie degli stessi a urti tali da
simulare quelli prevedibili nelle condizioni di impiego.
Livello minimo della prestazione:
Per verificare la resistenza meccanica devono essere utilizzate il procedimento e l’apparecchiatura di prova descritti dalla normativa
UNI di riferimento. Al termine della prova deve essere verificata visivamente l’assenza di danni meccanici, sia internamente che
esternamente.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.06.01 Alimentatori
° 02.06.02 Pulsantiere
° 02.06.03 Punti di ripresa ottici
Pagina 126
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.06.01
Alimentatori
Unità Tecnologica: 02.06
Impianto telefonico e citofonico
L'alimentatore è un elemento dell'impianto telefonico e citofonico per mezzo del quale i componenti ad esso collegati possono
essere alimentati.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.06.01.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
L'alimentatore ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Prestazioni:
I componenti dell'alimentatore devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamente corretta ed essere disposti in
posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro.
Livello minimo della prestazione:
E’ possibile controllare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti utilizzabili dagli utenti per le normali
operazioni di comando, regolazione e controllo, verificando anche l’assenza di ostacoli che ne impediscano un’agevole manovra.
02.06.01.R02 Efficienza
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
L'alimentatore deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon
funzionamento.
Prestazioni:
L'alimentatore deve essere in grado di dare energia a tutti gli apparecchi ad esso collegati in modo che non ci siano interferenze di
segnali.
Livello minimo della prestazione:
Le prestazioni minime richieste all'alimentatore devono essere quelle indicate dal produttore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.06.01.A01 Perdita di carica accumulatori
Abbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.
02.06.01.A02 Difetti di tenuta dei morsetti
Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.
02.06.01.A03 Difetti di regolazione
Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico della centrale.
Pagina 127
Manuale di Manutenzione
02.06.01.A04 Perdite di tensione
Riduzione della tensione di alimentazione.
02.06.01.A05 Incrostazioni
Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparati della centrale.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.06.01.C01 Controllo alimentazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Verificare gli alimentatori effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita. Verificare che gli accumulatori siano
funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamento elettrico.
•
Ditte specializzate: Telefonista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.06.01.I01 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Effettuare la sostituzione degli alimentatori quando danneggiati.
•
Ditte specializzate: Telefonista.
Elemento Manutenibile: 02.06.02
Pulsantiere
Unità Tecnologica: 02.06
Impianto telefonico e citofonico
Le pulsantiere sono elementi dell'impianto citofonico per mezzo dei quali vengono attivati e successivamente trasmessi i flussi
informativi tra un apparecchio ed un altro.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.06.02.R01 Efficienza
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi delle pulsantiere devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento
assicurando un buon funzionamento.
Pagina 128
Manuale di Manutenzione
Prestazioni:
Gli elementi delle pulsantiere devono essere in grado di ricevere e trasmettere i segnali assicurando il buon funzionamento
dell'impianto telefonico.
Livello minimo della prestazione:
Le prestazioni minime richieste agli apparecchi telefonici devono essere quelle indicate dal produttore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.06.02.A01 Incrostazioni
Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.
02.06.02.A02 Difetti dei cavi
Difetti di funzionamento dei cavi di connessione per cui si verificano malfunzionamenti.
02.06.02.A03 Difetti dei pulsanti
Difetti di funzionamento dei pulsanti.
02.06.02.A04 Difetti di regolazione
Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico.
02.06.02.A05 Difetti di tenuta dei morsetti
Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.06.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Controllare la funzionalità degli apparecchi telefonici.
•
Ditte specializzate: Telefonista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.06.02.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Effettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere
il regolare funzionamento degli apparecchi.
•
Ditte specializzate: Telefonista.
02.06.02.I02 Sostituzione pulsanti
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione dei pulsanti con altri delle stesse tipologie quando deteriorati.
•
Ditte specializzate: Telefonista.
Pagina 129
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.06.03
Punti di ripresa ottici
Unità Tecnologica: 02.06
Impianto telefonico e citofonico
I punti di ripresa ottici sono costituiti da una o più telecamere (a colori o in bianco e nero) che effettuano riprese per la
videocitofonia.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.06.03.A01 Corrosione
Fenomeni di corrosione che interessano gli ancoraggi della telecamera.
02.06.03.A02 Difetti di regolazione
Difetti di regolazione del sistema di ripresa ottico (difetti di taratura, di messa a fuoco).
02.06.03.A03 Difetti di tenuta morsetti
Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.
02.06.03.A04 Incrostazioni
Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.
02.06.03.A05 Mancanza di protezione
Difetti ai tettucci di protezione solare per cui si verificano malfunzionamenti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.06.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Controllare la funzionalità degli apparecchi di ripresa ottici verificandone il corretto orientamento. Verificare il corretto serraggio
delle connessioni e la funzionalità del sistema di protezione.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.06.03.I01 Pulizia
Pagina 130
Manuale di Manutenzione
Cadenza: quando occorre
Effettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere
il regolare funzionamento degli apparecchi utilizzando un panno morbido imbevuto di alcool.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Pagina 131
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.07
Impianto di ricezione segnali
Gli impianti di ricezione segnali sono gli apparati che ricevono e distribuiscono i segnali televisivi e radiofonici ad un certo numero
di abitazioni, all’interno di uno stesso edificio o in edifici adiacenti. Gli impianti centralizzati d’antenna sono anche conosciuti
come sistemi MATV (Master Antenna Television) e SMATV (Satellite Master Antenna Television). I primi vengono usati per la
distribuzione dei segnali terrestri, mentre nei secondi vengono distribuiti i segnali ricevuti da satellite, eventualmente combinati con
i segnali terrestri. Essi rappresentano un mezzo per la condivisione delle risorse tra diversi utenti ai fini della fruizione dei servizi e
possono contribuire alla valorizzazione dell’edificio e dei singoli appartamenti.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.07.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Controllabilità
Gli elementi dell'impianto di ricezione segnali devono essere in grado di resistere a sollecitazioni che possono verificarsi durante il
funzionamento dell'impianto.
Prestazioni:
Gli elementi dell'impianto devono garantire una determinata resistenza meccanica senza compromettere la stabilità dell'intero
apparato.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla normativa.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.07.01 Alimentatori
° 02.07.02 Amplificatori di segnale
° 02.07.03 Antenne e parabole
° 02.07.04 Pali per antenne in acciaio
Pagina 132
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.07.01
Alimentatori
Unità Tecnologica: 02.07
Impianto di ricezione segnali
L'alimentatore è un elemento dell'impianto per mezzo del quale i componenti ad esso collegati (armadi concentratori, pannello di
permutazione, ecc.) possono essere alimentati.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.07.01.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
L'alimentatore ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Prestazioni:
I componenti dell'alimentatore devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamente corretta ed essere disposti in
posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro.
Livello minimo della prestazione:
E’ possibile controllare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti utilizzabili dagli utenti per le normali
operazioni di comando, regolazione e controllo, verificando anche l’assenza di ostacoli che ne impediscano un’agevole manovra.
02.07.01.R02 Efficienza
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
L'alimentatore deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon
funzionamento.
Prestazioni:
L'alimentatore deve essere in grado di dare energia a tutti gli apparecchi ad esso collegati in modo che non ci siano interferenze di
segnali.
Livello minimo della prestazione:
Le prestazioni minime richieste all'alimentatore devono essere quelle indicate dal produttore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.07.01.A01 Difetti di regolazione
Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico del sistema.
02.07.01.A02 Difetti di tenuta dei morsetti
Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.
02.07.01.A03 Incrostazioni
Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparati del sistema.
Pagina 133
Manuale di Manutenzione
02.07.01.A04 Perdita di carica accumulatori
Abbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.
02.07.01.A05 Perdite di tensione
Riduzione della tensione di alimentazione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.07.01.C01 Controllo alimentazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Verificare gli alimentatori effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita. Verificare che gli accumulatori siano
funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamento elettrico.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.07.01.I01 Pulizia generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia generale delle varie connessioni utilizzando aspiratore.
•
Ditte specializzate: Elettricista impiantista, Antennista.
02.07.01.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Effettuare la sostituzione degli alimentatori quando danneggiati.
•
Ditte specializzate: Elettricista impiantista, Antennista.
Elemento Manutenibile: 02.07.02
Amplificatori di segnale
Unità Tecnologica: 02.07
Impianto di ricezione segnali
Gli amplificatori sono i dispositivi per mezzo dei quali il segnale captato dalla parabola e/o dall'antenna viene diffuso con la giusta
potenza ai vari elementi terminali dell'impianto.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
Pagina 134
Manuale di Manutenzione
02.07.02.R01 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali ed i componenti degli amplificatori devono garantire un livello di protezione contro i contatti diretti ed indiretti.
Prestazioni:
Gli amplificatori devono essere costruiti con caratteristiche di sicurezza onde consentire la separazione fra i circuiti a bassissima
tensione in corrente continua e circuiti a bassa tensione in corrente alternata e per la corretta messa a terra delle parti metalliche.
Livello minimo della prestazione:
Per accertare la capacità di isolamento elettrico si effettuano una serie di prove secondo le modalità riportate nella norma affinché
non si verifichi nessun surriscaldamento. Inoltre deve essere verificato che le prestazioni e la tensione in uscita siano all’interno
delle specifiche. Tutte le uscite devono essere protette al fine di assicurare che in caso di corto circuito esterno non vi sia alcun
danno dovuto ad un surriscaldamento.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.07.02.A01 Anomalie display
Difetti di funzionamento del display di segnalazione.
02.07.02.A02 Difetti di tenuta morsetti
Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.
02.07.02.A03 Incrostazioni
Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.
02.07.02.A04 Perdita dell'alimentazione
Perdita della sorgente di alimentazione (principale o di riserva).
02.07.02.A05 Perdite di tensione
Riduzione della tensione della batteria ad un valore inferiore a 0,9 volte la tensione nominale della batteria.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.07.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla apparecchiatura di amplificazione. Verificare la funzionalità delle spie
luminose del pannello e dei fusibili di protezione.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.07.02.I01 Registrazione connessioni
Cadenza: ogni 12 mesi
Pagina 135
Manuale di Manutenzione
Registrare e regolare tutti i morsetti delle connessioni e/o dei fissaggi
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 02.07.03
Antenne e parabole
Unità Tecnologica: 02.07
Impianto di ricezione segnali
Le antenne e le parabole sono gli apparecchi di ricezione segnali. Possono essere realizzati in leghe di alluminio questa deve
resistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega
utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.07.03.A01 Anomalie cavi
Difetti di serraggio e/o di tenuta dei cavi nei rispettivi morsetti.
02.07.03.A02 Anomalie fuoco parabola
Difetti di funzionamenti del fuoco della parabola.
02.07.03.A03 Corrosione
Fenomeni di corrosione degli elementi metallici.
02.07.03.A04 Disallineamento
Disallineamento della parabole e/o dell'antenna rispetto alla verticale.
02.07.03.A05 Difetti di serraggio
Difetti di posa in opera del corpo ricezione segnali rispetto all'ancoraggio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.07.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione a vista
Eseguire la verifica del corretto posizionamento della parabole e/o dell'antenna. Verificare che il fuoco della parabola sia
funzionante.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Pagina 136
Manuale di Manutenzione
02.07.03.I01 Registrazione
Cadenza: quando occorre
Eseguire la registrazione della parabole e/o dell'antenna ed il serraggio dei cavi in seguito ad eventi eccezionali.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
Elemento Manutenibile: 02.07.04
Pali per antenne in acciaio
Unità Tecnologica: 02.07
Impianto di ricezione segnali
I pali sostengono uno o più apparecchi di ricezione segnali e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un
prolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente
all'invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L'acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25
o migliore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.07.04.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Controllabilità
I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettere il
buon funzionamento dell'intero apparato.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pali in acciaio devono garantire un'adeguata protezione contro la corrosione.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i valori minimi indicati dalla norma UNI EN 40.
02.07.04.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti.
Prestazioni:
Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal peso
proprio che dall'azione della spinta del vento.
Livello minimo della prestazione:
Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN
40-3-1.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.07.04.A01 Anomalie del rivestimento
Pagina 137
Manuale di Manutenzione
Difetti di tenuta del rivestimento o della zincatura.
02.07.04.A02 Corrosione
Possibili corrosione dei pali realizzati in acciaio, in ferro o in leghe metalliche dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione
superficiale.
02.07.04.A03 Difetti di serraggio
Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo di ricezione segnali.
02.07.04.A04 Difetti di stabilità
Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.07.04.C01 Controllo corpi di ricezione segnali
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare l'efficienza dei corpi di ricezione dei segnali e degli eventuali accessori. Verificare il corretto orientamento delle antenne
e/o delle parabole.
•
Ditte specializzate: Elettricista, Antennista.
02.07.04.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.
•
Ditte specializzate: Elettricista, Antennista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.07.04.I01 Registrazione
Cadenza: quando occorre
Eseguire la registrazione del riflettore e/o dell'antenna.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.07.04.I02 Sostituzione dei pali
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.07.04.I03 Verniciatura
Cadenza: quando occorre
Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre.
•
Ditte specializzate: Pittore.
Pagina 138
Manuale di Manutenzione
Pagina 139
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Un impianto solare termico (attraverso il collettore solare che è l'elemento fondamentale di tutto il sistema) trasforma la radiazione
solare in calore e si distingue così da un impianto fotovoltaico che trasforma la luce del sole in corrente elettrica.
Si distinguono due tipi di impianti solare termici: a circolazione forzata e a circolazione naturale.
Un impianto a circolazione forzata è formato da un collettore solare connesso, attraverso un circuito, con un serbatoio generalmente
localizzato nell’edificio. All’interno del circuito solare si trova acqua o un fluido termovettore antigelo.
Un regolatore differenziale di temperatura (quando la temperatura all’interno del collettore è superiore alla temperatura di
riferimento impostata nel serbatoio di accumulo) attiva la pompa di circolazione del circuito solare. Il calore viene quindi
trasportato al serbatoio di accumulo e ceduto all’acqua sanitaria mediante uno scambiatore di calore.
In estate l’impianto solare copre tutto il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell’acqua sanitaria mentre in inverno e nei
giorni con scarsa insolazione serve il preriscaldamento dell’acqua (che può essere ottenuto da uno scambiatore di calore legato a
una caldaia). Il riscaldamento ausiliario viene comandato da un termostato quando nel serbatoio la temperatura dell’acqua nella
parte a pronta disposizione scende al di sotto della temperatura nominale desiderata.
Negli impianti a circolazione naturale la circolazione tra collettore e serbatoio di accumulo viene determinata dal principio di
gravità, senza fare ricorso ad energia addizionale.
Infatti in questo tipo di impianto solare il fluido termovettore si riscalda all’interno del collettore; il fluido caldo (all’interno del
collettore) essendo più leggero del fluido freddo (all’interno del serbatoio) genera una differenza di densità attivando una
circolazione naturale. In queste condizioni il fluido riscaldato cede il suo calore all’acqua contenuta nel serbatoio e ricade nel punto
più basso del circuito del collettore. Per questo motivo, negli impianti a circolazione naturale, il serbatoio si deve trovare quindi in
un punto più alto del collettore.
Negli impianti a un solo circuito l’acqua sanitaria viene fatta circolare direttamente all’interno del collettore. Negli impianti a
doppio circuito il fluido termovettore nel circuito del collettore e l’acqua sanitaria sono divisi da uno scambiatore di calore. Il
riscaldamento ausiliario può essere ottenuto con una resistenza elettrica inserita nel serbatoio oppure con una caldaia istantanea a
valle del serbatoio.
Si consiglia inoltre di dotare l’impianto di una valvola di non ritorno, una valvola di intercettazione, un filtro per le impurità (il
miscelatore dell’acqua sanitaria è molto sensibile) e un rubinetto di scarico. Per evitare la circolazione naturale si inserisce un’altra
valvola di non ritorno nella linea di mandata dell’acqua fredda del miscelatore per l’acqua sanitaria.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.08.01 Accumulo acqua calda
° 02.08.02 Caldaia istantanea a gas
° 02.08.03 Collettore solare
° 02.08.04 Copertura assorbitore
° 02.08.05 Filtro per impurità
° 02.08.06 Fluido termovettore
° 02.08.07 Gruppo di circolazione
° 02.08.08 Miscelatore
° 02.08.09 Pompa di circolazione
° 02.08.10 Regolatore differenziale di temperatura
° 02.08.11 Rubinetto di scarico
° 02.08.12 Sfiato
° 02.08.13 Telaio
° 02.08.14 Tubi in acciaio inossidabile
° 02.08.15 Tubi in rame
° 02.08.16 Valvola di intercettazione
° 02.08.17 Valvola di ritegno
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.08.01
Accumulo acqua calda
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il serbatoio di accumulo dell'impianto solare termico ha la funzione di equilibrare la differenza temporale tra la presenza
dell’irraggiamento e l’utilizzo dell’acqua calda; infatti con un notevole volume il serbatoio permette di superare periodi anche
lunghi di brutto tempo pur causando anche maggiori dispersioni di calore. Il volume del serbatoio corrisponderà a circa 50 - 70 l /
mq di superficie di collettore piano.
Negli impianti con riscaldamento ausiliare integrato nel serbatoio (per esempio un secondo scambiatore di calore oppure una
serpentina elettrica) il volume in temperatura (la parte di serbatoio che viene mantenuta sempre alla temperatura desiderata per
l’acqua calda) viene sempre calcolato secondo il fabbisogno giornaliero di acqua calda che si aggira sui 20 l/persona.
Quando si effettua il dimensionamento di grandi impianti, bisogna calcolare il volume da tenere in temperatura (spesso si tratta di un
secondo serbatoio più piccolo) tenendo conto anche della potenza della caldaia.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.01.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti i serbatoi devono essere in grado di evitare fughe dei fluidi di alimentazione in modo da assicurare la durata
e la funzionalità nel tempo.
Prestazioni:
I materiali e componenti devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi in modo da assicurarne la durata e la funzionalità nel
tempo. Tali prestazioni devono essere garantite in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime di
esercizio.
Livello minimo della prestazione:
I serbatoi sono sottoposti alla prova di tenuta. Si sottopone l’intera rete idrica, per un tempo non inferiore alle 4 ore, all’azione di
una pressione di 1,5 volte quella massima di esercizio, con un minimo di 600 kPa. La prova si ritiene superata positivamente se la
pressione della rete è rimasta invariata, con una tolleranza di 30 kPa (controllata mediante un manometro registratore) e non si sono
verificate rotture, deformazioni o altri deterioramenti in genere (trafilamenti d’acqua, trasudi, ecc.).
02.08.01.R02 (Attitudine al) controllo della temperatura
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Controllabilità
I serbatoi di accumulo a servizio dell'impianto solare termico devono essere realizzati in modo da contenere le dispersioni di calore.
Prestazioni:
Per consentire il normale funzionamento dell'impianto i serbatoi a servizio dell'impianto solare devono essere opportunamente
coibentati.
Livello minimo della prestazione:
Per garantire le temperature richieste dall'impianto lo spessore della coibentazione dei serbatoi deve essere opportunamente
dimensionato ed essere stretto tutto intorno alle pareti esterne del serbatoio.
ANOMALIE RISCONTRABILI
Pagina 141
Manuale di Manutenzione
02.08.01.A01 Abbassamento temperature
Livelli bassi della temperatura del fluido dei serbatoio dovuti a mancanza di coibentazione.
02.08.01.A02 Anomalie anodo al magnesio
Difetti di funzionamento dell'anodo al magnesio dovuti ad ossidazione dello stesso.
02.08.01.A03 Anomalie spie di segnalazione
Difetti di funzionamento della spia di segnalazione dell'anodo anticorrosione.
02.08.01.A04 Difetti del galleggiante
Difetti di funzionamento del galleggiante.
02.08.01.A05 Difetti di regolazione
Cattivo funzionamento del sistema di taratura e controllo.
02.08.01.A06 Difetti della serpentina
Difetti di funzionamento della serpentina di riscaldamento.
02.08.01.A07 Perdita di carico
Perdite del liquido per cattivo funzionamento del livellostato e del pressostato delle pompe.
02.08.01.A08 Perdita coibentazione
Perdita e/o mancanza della coibentazione esterna del serbatoio per cui si possono avere perdite di calore.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.01.C01 Controllo anodo anticorrosione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verifica del corretto funzionamento dell'anodo anticorrosione.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.01.C02 Controllo coibentazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità della coibentazione del serbatoio.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.01.C03 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare lo stato generale e l'integrità dei serbatoi e provvedere alla eliminazione di eventuali perdite ripristinando le guarnizioni
del passo d'uomo.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Pagina 142
Manuale di Manutenzione
02.08.01.C04 Controllo gruppo di riempimento
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e verificare che il tubo di troppo pieno sia
libero da ostruzioni.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.01.I01 Ripristino coibentazione
Cadenza: quando occorre
Eseguire il ripristino della coibentazione per evitare perdite di calore.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.01.I02 Sostituzione anodo
Cadenza: ogni 5 anni
Sostituire l'anodo al magnesio ed effettuare un lavaggio a pressione del serbatoio di accumulo.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.02
Caldaia istantanea a gas
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
La caldaia istantanea a gas ha la funzione di riscaldare l'acqua sanitaria presente all’interno dell’accumulo quando la temperatura di
quest'ultima è inferiore alla temperatura nominale desiderata.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.02.A01 Anomalie della cappa dei fumi
Difetti di funzionamento della cappa dei fumi per cui si verificano ritorni di fumi all'interno del locale dove è installato lo
scaldacqua.
02.08.02.A02 Anomalie del fusibile termico
Difetti di funzionamento del fusibile termico.
02.08.02.A03 Anomalie del magnete
Difetti di funzionamento del magnete che regola il dispositivo del bruciatore pilota.
Pagina 143
Manuale di Manutenzione
02.08.02.A04 Anomalie del piezoelettrico
Difetti di funzionamento dell'interruttore piezoelettrico.
02.08.02.A05 Difetti ai termostati ed alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole e dei termostati dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento.
02.08.02.A06 Difetti dei filtri
Difetti di tenuta dei filtri del gas o del filtro della pompa.
02.08.02.A07 Difetti della coibentazione
Difetti di tenuta della coibentazione per cui non si ha il raggiungimento della temperatura richiesta.
02.08.02.A08 Difetti di regolazione
Difetti di regolazione dei dispositivi di controllo e taratura.
02.08.02.A09 Difetti di tenuta
Fughe di gas dovute a difetti di tenuta delle tubazioni o a cattivo serraggio delle stesse.
02.08.02.A10 Rumorosità
Eccessivo rumore prodotto e non rivelato dal dispositivo di abbattimento dei suoni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Verificare la funzionalità delle elettropompe controllando che la combustione avvenga senza difficoltà e senza perdite di
combustibile. Verificare inoltre che le elettrovalvole, in caso di blocco, non consentano il passaggio di combustibile.
•
Ditte specializzate: Termoidraulico.
02.08.02.C02 Controllo pompa del bruciatore
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Controllo della pompa verificando la pressione di alimentazione e quella di aspirazione del combustibile a bruciatore funzionante.
•
Ditte specializzate: Termoidraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.02.I01 Ingrassaggio valvole
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire un ingrassaggio della valvola di alimentazione del gas.
•
Ditte specializzate: Termoidraulico.
Pagina 144
Manuale di Manutenzione
02.08.02.I02 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire la pulizia del bruciatore, del tubo e dell'iniettore della fiamma pilota. Eseguire la pulizia della termocoppia, delle alette del
corpo scaldante e delle alette antiriflusso.
•
Ditte specializzate: Termoidraulico.
02.08.02.I03 Taratura
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una registrazione dei valori della portata del gas.
•
Ditte specializzate: Termoidraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.03
Collettore solare
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Un collettore solare trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un pannello fotovoltaico, che trasforma la luce del
sole in corrente elettrica.
L’elemento principale è l’assorbitore che assorbe la radiazione solare incidente a onde corte e la trasforma in calore (trasformazione
fototermica).
Generalmente è costituito da un metallo con buona capacità di condurre il calore (per esempio il rame) anche se al giorno d'oggi
nella maggior parte dei collettori piani o a tubi sottovuoto vengono impiegati assorbitori dotati di un cosiddetto strato selettivo. Tale
fattore è fondamentale poichè consente agli assorbitori di avere un alto grado di assorbimento (a > 0,95) nel range delle lunghezza
d’onda della radiazione solare e contemporaneamente di irradiare poca energia, grazie a un basso fattore di emissività (e < 0,1)
nell'ambito delle lunghezze d’onda della radiazione termica.
Gli strati selettivi possono essere ottenuti con procedimento galvanico (cromo, alluminio con pigmentazione al nickel) oppure
applicati sotto vuoto (per esempio Tinox o Cermet).
Un buon contatto termico tra l’assorbitore e un fluido termovettore in circolazione (per esempio acqua, glicole oppure aria) permette
la cessione del calore al fluido termovettore e di conseguenza il trasporto fuori dal collettore del calore pronto per essere usato.
Nei collettori a tubi sottovuoto ogni striscia di assorbitore è inserita in un tubo di vetro in cui è stato creato il vuoto. Questo
comporta un’ottima coibentazione che rende possibile il raggiungimento di temperature di lavoro anche nel campo del calore per
processi industriali.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I collettori solari solari devono assicurare una portata dei fluidi termovettori non inferiore a quella di progetto.
Prestazioni:
I collettori solari devono essere realizzati con materiali e componenti in grado di garantire la quantità d'acqua prevista dal progetto
in modo da garantire la funzionalità dell'intero impianto in qualunque condizione di esercizio.
Livello minimo della prestazione:
Il controllo della portata viene verificato mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 12975. Al termine della prova si deve
verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. Il resoconto di prova deve indicare:
Pagina 145
Manuale di Manutenzione
- la temperatura dell'acqua in ingresso;
- le portate e le perdite di carico riscontrate in ogni misura.
02.08.03.R02 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali ed i componenti dei collettori solari devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione
di sollecitazioni termiche.
Prestazioni:
I materiali ed i componenti dei collettori solari devono essere in grado di mantenere le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto
l'azione di sollecitazioni termiche dovute a temperature estreme massime o minime e a sbalzi di temperatura realizzati in tempi
brevi.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistenza alla temperatura e a sbalzi repentini della stessa dei collettori solari viene verificata mediante la prova
indicata dalla norma UNI EN 12975. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento. Devono
essere indicati i risultati della prova che devono contenere:
- la temperatura dell'assorbitore;
- la temperatura ambiente;
- l'irraggiamento;
- la media dell'irraggiamento nell'ora precedente la prova;
- la eventuale presenza di acqua all'interno del collettore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.03.A01 Depositi superficiali
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei (microrganismi, residui organici, polvere, ecc.) sulla copertura dei
collettori che inficia il rendimento degli stessi.
02.08.03.A02 Difetti di coibentazione
Difetti e/o mancanza di idonea coibentazione dell'assorbitore per cui si verificano dispersioni del calore assorbito.
02.08.03.A03 Difetti di fissaggio
Difetti di tenuta degli elementi di fissaggio e di tenuta dei pannelli solari sulle relative strutture di sostegno.
02.08.03.A04 Difetti di tenuta
Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido captatore dell'energia solare dagli elementi del pannello.
02.08.03.A05 Incrostazioni
Formazione di muschi e licheni sulla superficie dei pannelli solari che sono causa di cali di rendimento.
02.08.03.A06 Infiltrazioni
Penetrazione continua di acqua che può venire in contatto con parti del pannello non previste per essere bagnate.
02.08.03.A07 Perdita del sotto vuoto
Rotture degli elementi superficiali dei collettori per cui si verifica la perdita del sotto vuoto e l'efficienza del rendimento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Pagina 146
Manuale di Manutenzione
02.08.03.C01 Controllo fissaggi
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio dei collettori solari.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.03.C02 Controllo generale pannelli
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare lo stato dei pannelli in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.03.C03 Controllo valvole
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare i sistemi di sicurezza, il funzionamento delle valvole di scarico e della pompa.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.03.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna dei
collettori.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.03.I02 Ripristino coibentazione
Cadenza: quando occorre
Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante.
•
Ditte specializzate: Termoidraulico.
02.08.03.I03 Sostituzione fluido
Cadenza: ogni 2 anni
Sostituzione del fluido captatore dell'energia solare.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.03.I04 Spurgo pannelli
Cadenza: quando occorre
In caso di temperature troppo rigide è consigliabile effettuare lo spurgo del fluido dei pannelli per evitare congelamenti e
conseguente rottura dei pannelli stessi.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.04
Pagina 147
Manuale di Manutenzione
Copertura assorbitore
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Per ridurre le dispersioni termiche e per migliorare il rendimento del collettore, l’assorbitore viene provvisto di
una copertura trasparente frontale mentre lateralmente e sul retro viene coibentato.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.04.A01 Depositi superficiali
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei (microrganismi, residui organici, polvere, ecc.) sulla copertura dei
collettori che inficia il rendimento degli stessi.
02.08.04.A02 Difetti di ancoraggio
Difetti di ancoraggio della copertura degli assorbitori.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.04.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare l'integrità della copertura e che non ci siano depositi superficiali.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.04.I01 Pulizia copertura assorbitore
Cadenza: ogni 6 mesi
Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna dei
collettori.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.05
Filtro per impurità
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Pagina 148
Manuale di Manutenzione
Il filtro viene generalmente montato per impedire che le impurità possano danneggiare apparecchiature montate a valle quali valvole
di regolazione, valvole di chiusura.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.05.A01 Deposito impurità
Accumulo di impurità all'interno del filtro per cui si verificano malfunzionamenti.
02.08.05.A02 Difetti della cerniera
Difetti di funzionamento della cerniera che provoca malfunzionamenti alla valvola.
02.08.05.A03 Difetti di tenuta
Difetti di tenuta delle guarnizioni che provocano perdite di fluido.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare che il passaggio del fluido avvenga liberamente.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.05.I01 Pulizia cestello
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire la pulizia del cestello del filtro per eliminare le impurità accumulatesi.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.06
Fluido termovettore
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Dove non vi è pericolo di gelo si utilizza l’acqua come liquido termovettore all’interno del circuito solare. In questo caso per evitare
corrosioni bisogna aggiungere gli inibitori indicati dal produttore. Nelle zone a rischio di gelo si usa invece una miscela di acqua e
di propilenglicolo atossico.
Pagina 149
Manuale di Manutenzione
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.06.A01 Eccessiva acidità
Eccesivo livello dell'acidità del glicole che possono causare malfunzionamenti.
02.08.06.A02 Mancanza di antigelo
Mancanza del liquido antigelo che può causare malfunzionamenti.
02.08.06.A03 Mancanza fluido
Mancanza del fluido termovettore.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.06.C01 Controllo densità
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Ispezione strumentale
Verificare i valori della pressione del circuito nei primi due anni di vita dell'impianto.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.06.C02 Controllo valori antigelo
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Ispezione a vista
Controllare la concentrazione dell’antigelo.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.06.C03 Controllo valori pH
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Ispezione strumentale
Controllare il valore pH della miscela di acqua e glicolo. Se scende sotto al 6,6 il fluido diventa corrosivo e deve essere sostituito.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.06.I01 Sostituzione fluido
Cadenza: ogni 2 anni
Sostituire il fluido termovettore quando i valori di PH diventano troppo bassi (< 6.6); intorno a questo valore il fluido diventa
corrosivo.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.07
Pagina 150
Manuale di Manutenzione
Gruppo di circolazione
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il gruppo di circolazione per sistemi termici solari è il dispositivo che regola e controlla la circolazione del fluido termovettore ed è
costituito da:
- circolatore solare resistente al glicole propilenico ed alle alte temperature;
- valvole di non ritorno;
- misuratore/regolatore di portata;
- rubinetti di carico e scarico;
- valvole a sfera con termometri integrati;
- valvola di sicurezza con manometro ed attacco per vaso di espansione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.07.A01 Anomalie circolatore
Difetti di funzionamento del circolatore.
02.08.07.A02 Anomalie misuratore di portata
Difetti di funzionamento del misuratore di portata.
02.08.07.A03 Anomalie regolatore di portata
Difetti di funzionamento del regolatore di portata.
02.08.07.A04 Anomalie rubinetti
Difetti di funzionamento dei rubinetti di carico e scarico dell'impianto.
02.08.07.A05 Anomalie valvole di non ritorno
Difetti di funzionamento delle valvole di non ritorno.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.07.C01 Verifica generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Verificare il corretto funzionamento del circolatore, delle valvole di non ritorno, del misuratore/regolatore di portata, dei rubinetti di
carico e scarico.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.07.I01 Ripristini
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: quando occorre
Eseguire il ripristino dei valori di funzionamento dell'impianto.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.07.I02 Sostituzione rubinetti
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione dei rubinetti di carico e scarico quando non più funzionanti.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.08
Miscelatore
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il miscelatore dell'impianto solare termico ha la funzione di miscelare acqua fredda quando l’acqua dell'impianto può raggiungere
una temperatura superiore ai 65 °C; il miscelatore va posizionato a valle del serbatoio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.08.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I miscelatori meccanici devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
Prestazioni:
La portata dei miscelatori meccanici viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 1286 che prevede di
manovrare il dispositivo di regolazione della temperatura alla pressione di 0,01 +/- 0,0005 MPa, con il dispositivo di regolazione
della portata completamente aperto. Al termine della prova misurare, per differenti temperature, le portate Qm dell'acqua miscelata
(Qm = Qc + Qh) alle seguenti posizioni: posizione acqua completamente fredda; 34 °C; 38 °C; 42 °C; posizione acqua
completamente calda. Dove:
- Qm = quantità acqua miscelata;
- Qc = quantità acqua fredda;
- Qh = quantità acqua calda.
Livello minimo della prestazione:
Tutte le letture delle portate a 0,01 MPa (0,1 bar) devono essere comprese nel campo appropriato del prospetto 12 della norma UNI
EN 1286.
02.08.08.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi del miscelatore (otturatore, se previsto, deviatore a comando manuale o automatico) devono essere idonei ad impedire
fughe dei fluidi per garantire la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
Per verificare la tenuta dei miscelatori collegare le due entrate dell'acqua del circuito di prova al miscelatore. Con la bocca di uscita
aperta e il dispositivo di chiusura chiuso, applicare al miscelatore una pressione idraulica di 1,6 +/- 0,05 MPa (16 +/- 0,5 bar) per 60
Pagina 152
Manuale di Manutenzione
+/- 5 s, su tutta la gamma di manovra del dispositivo di regolazione della temperatura.
Livello minimo della prestazione:
Durante la prova non si devono produrre né perdite né trasudazioni attraverso le pareti né si devono produrre perdite dall'otturatore.
02.08.08.R03 Stabilità chimico reattiva
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti i miscelatori non devono subire alcuna alterazione che potrebbe compromettere il funzionamento del
miscelatore meccanico.
Prestazioni:
Tutti i materiali che vanno a contatto con l'acqua destinata al consumo umano non devono originare pericolo per la salute fino ad
una temperatura di 90°C. Detti materiali non devono generare alterazioni dell'acqua destinata al consumo umano per quanto
riguarda la qualità alimentare, l'aspetto, l'odore o il sapore.
Livello minimo della prestazione:
Le superfici apparenti cromate e i rivestimenti Ni-Cr devono rispondere ai requisiti della UNI EN 248.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.08.A01 Corrosione
Corrosione della cartuccia che contiene le parti mobili del miscelatore.
02.08.08.A02 Difetti agli attacchi
Difetti degli attacchi dovuti a perdita della filettatura che provocano perdite di fluido.
02.08.08.A03 Difetti alle guarnizioni
Difetti di funzionamento delle guarnizioni.
02.08.08.A04 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
02.08.08.A05 Perdite
Difetti di tenuta per cui si verificano perdite di acqua.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.08.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Effettuare un controllo della funzionalità del miscelatore eseguendo una serie di aperture e chiusure. Verificare l'integrità dei dischi
metallici di dilatazione.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
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Manuale di Manutenzione
02.08.08.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire la pulizia della cartuccia termostatica controllando l'integrità dei dischi metallici di dilatazione.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.08.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Sostituire i miscelatori quando usurati e non più rispondenti alla normativa di settore.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.09
Pompa di circolazione
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
La pompa di circolazione del circuito solare (nel caso di impianti con collettore e accumulo separati) è attivata da un regolatore
differenziale di temperatura; quest'ultimo si attiva quando la temperatura all’interno del collettore è superiore alla temperatura di
riferimento impostata nel serbatoio di accumulo.
La pompa di circolazione del circuito solare deve essere opportunamente dimensionata; infatti se la potenza della pompa è troppo
bassa si possono generare grandi escursioni termiche all’interno del circuito del collettore con conseguente rendimento troppo basso
del collettore. Nel caso invece che la pompa sia troppo potente si genera un consumo energetico inutilmente grande.
Nei piccoli impianti (fino a 12 m2 di superficie dei collettori e fino a 50 metri di tubature) si utilizzano piccole pompe da
riscaldamento a tre posizioni.
Negli impianti più grandi è inevitabile procedere al calcolo della perdita di pressione e quindi alla scelta di una pompa adeguata
tenendo conto dei valori di perdita di pressione per le tubature e per tutte le componenti (collettori, fluido termovettore, raccordi,
valvola di non ritorno, valvole ecc.).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.09.R01 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso
Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti delle pompe centrifughe devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra per evitare alle
persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto, secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8.
Prestazioni:
L’alimentazione di energia elettrica al gruppo di pompaggio deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire l’isolamento
della pompa dall’alimentazione elettrica stessa.
Livello minimo della prestazione:
L’apparecchiatura elettrica di un gruppo di pompaggio deve soddisfare i requisiti generali indicati dalla norma.
02.08.09.R02 (Attitudine al) controllo dei rischi
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso
Classe di Esigenza: Sicurezza
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Manuale di Manutenzione
Le pompe ed i relativi accessori devono essere dotati di dispositivi di protezione per evitare danni alle persone.
Prestazioni:
Gli alberi rotanti dotati di linguette o altri elementi in grado di provocare tagli o impigliamenti devono essere protetti o muniti di
ripari. I giunti o i bracci trasversali di trasmissione rotanti o alternativi devono essere dotati di ripari o recinzioni permanenti.
Livello minimo della prestazione:
I mezzi di protezione devono essere, a seconda del tipo, conformi alle norme UNI di settore.
02.08.09.R03 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
Classe di Requisiti: Acustici
Classe di Esigenza: Benessere
La pompa con tutti gli accessori completamente montati non deve emettere un livello di rumore superiore a quello consentito dalla
norma.
Prestazioni:
L’emissione di rumore da parte dell’apparecchio deve essere verificata effettuando misure sull’apparecchio in questione oppure su
apparecchi simili che operano in condizioni similari. Le emissioni di rumore devono essere riferite al gruppo completamente
montato con tutti gli apparecchi ausiliari, i ripari e qualsiasi elemento di contenimento del rumore.
Livello minimo della prestazione:
Le misurazioni del rumore devono essere effettuate in conformità al UNI EN ISO 20361.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.09.A01 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
02.08.09.A02 Difetti di funzionamento delle valvole
Difetti di funzionamento delle pompe dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
02.08.09.A03 Perdite di carico
Perdite di carico di esercizio delle pompe dovute a cattivo funzionamento delle stesse.
02.08.09.A04 Perdite di olio
Perdite d'olio dalle pompe che si manifestano con macchie di olio sul pavimento.
02.08.09.A05 Rumorosità
Eccessivo livello del rumore prodotto dalle pompe durante il loro normale funzionamento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.09.C01 Controllo generale delle pompe
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Verificare lo stato di funzionalità della pompa accertando che non ci sia stazionamento di aria e che la pompa ruoti nel senso giusto.
Verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non vi siano perdite eccessive e che il premitraccia non lasci passare l'acqua.
Verificare inoltre il livello del rumore prodotto.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.09.I01 Pulizia
Cadenza: ogni anno
Eseguire una pulizia dei filtri mediante asportazione dei materiali di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
02.08.09.I02 Revisione generale pompe
Cadenza: ogni anno
Effettuare una disincrostazione meccanica (utilizzando prodotti specifici) della pompa e del girante nonché una lubrificazione dei
cuscinetti. Eseguire una verifica sulle guarnizioni ed eventualmente sostituirle.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
02.08.09.I03 Revisione pompe
Cadenza: ogni 4 anni
Eseguire lo smontaggio delle pompe per eseguire una revisione; dopo la revisione rimontare le pompe.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.09.I04 Sostituzione pompe
Cadenza: ogni 20 anni
Effettuare la sostituzione delle pompe con altre dalle caratteristiche simili.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.10
Regolatore differenziale di temperatura
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il regolatore acquisisce i segnali di temperatura provenienti dalle sonde posizionate all’uscita dal pannello e nel bollitore. Il
regolatore calcola la differenza tra le due temperature e, per confronto con il valore di set impostato, comanda la pompa di
circolazione del circuito primario solare.
Il regolatore, di piccole dimensioni, è semplice da programmare ed è utilizzabile in ogni tipologia di impianto solare, può essere
montato su tubazioni o serbatoi.
Il regolatore è costituito da una custodia plastica all'interno della quale è montato un bulbo d'immersione alla cui estremità è
racchiuso l'elemento sensibile; nella custodia sono altresì montati tutti i componenti elettronici e gli elementi di comando. Sul
frontale è posizionato il setpoint a slitta ed un LED che indica lo stato di funzionamento.
Il regolatore commuta il contatto d’uscita quando supera il setpoint differenziale di temperatura impostato.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.10.R01 (Attitudine al) Controllo delle temperature
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
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Manuale di Manutenzione
Classe di Esigenza: Controllabilità
I regolatori differenziali devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali sbalzi della temperatura.
Prestazioni:
I regolatori differenziali devono garantire un funzionamento anche in condizioni di temperature elevate senza per questo
compromettere il funzionamento dell'intero impianto.
Livello minimo della prestazione:
I regolatori differenziali devono assicurare un funzionamento per temperature variabili tra 0 e +50 °C.
02.08.10.R02 (Attitudine al) Controllo dell'umidità
Classe di Requisiti: Di funzionamento
Classe di Esigenza: Gestione
I regolatori differenziali devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali sbalzi della umidità relativa.
Prestazioni:
I regolatori differenziali devono garantire un funzionamento anche con valori elevati dell'umidità relativa senza per questo
compromettere il funzionamento dell'intero impianto.
Livello minimo della prestazione:
I regolatori differenziali devono assicurare un funzionamento per valori dell'umidità relativa < 95%.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.10.A01 Anomalie sonde
Difetti di funzionamento delle sonde del regolatore per cui si registrano valori errati delle temperature.
02.08.10.A02 Corti circuiti
Sbalzi dei valori della tensione di alimentazione per cui si verificano corti circuiti.
02.08.10.A03 Difetti potenziometro
Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione del valore della temperatura differenziale di intervento.
02.08.10.A04 Difetti display
Difetti di funzionamento del dispositivo indicatore delle temperature differenziali e delle temperature delle singole sonde.
02.08.10.A05 Mancanza di alimentazione
Mancanza dell'energia elettrica di alimentazione.
02.08.10.A06 Radiodisturbi
Eccessivo livelli di disturbi radio che inficiano il funzionamento del regolatore.
02.08.10.A07 Rotture display
Anomalie o rotture dei vetri di protezione dei dispositivi indicatori.
02.08.10.A08 Umidità ambientale
Livelli eccessivi dei valori di umidità dell'ambiente dove installato il contatore di energia.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
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Manuale di Manutenzione
02.08.10.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la funzionalità dei dispositivi indicatori dei valori delle temperature.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.10.I01 Taratura
Cadenza: quando occorre
Eseguire la taratura del regolatore quando necessario.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.11
Rubinetto di scarico
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il rubinetto di scarico ha la funzione di intercettare i fluidi presenti nell'impianto e di convogliarli all'esterno dell'impianto (nel caso
di manutenzioni straordinarie per cui si rende necessario svuotare l'intero impianto). Il materiale più adoperato è l'acciaio rivestito
con nichel e cromo o smalto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.11.A01 Anomalie baderna
Difetti di funzionamento della baderna.
02.08.11.A02 Anomalie premistoppa
Difetti di funzionamento del premistoppa.
02.08.11.A03 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.08.11.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.08.11.A05 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
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Manuale di Manutenzione
02.08.11.A06 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.11.C01 Verifica baderna
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Revisione
Verifica della tenuta della baderna e del dado premistoppa.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.11.I01 Sostituzione baderna
Cadenza: quando occorre
Effettuare la sostituzione della baderna quando si verificano evidenti perdite di fluido.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.11.I02 Serraggio dado premistoppa
Cadenza: quando occorre
Effettuare il serraggio dado premistoppa quando si verificano perdite.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.12
Sfiato
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Quando il collettore è in stato di stagnazione nella conduttura della mandata del collettore si può formare vapore; tale vapore va
eliminato attraverso uno sfiatatoio manuale (tipo valvole di sfiato dei caloriferi) oppure uno sfiatatoio automatico con un rubinetto
di intercettazione separato che deve essere chiuso dopo la fase di messa in esercizio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.12.R01 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
Classe di Requisiti: Di stabilità
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Manuale di Manutenzione
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali ed i componenti degli sfiati devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di
sollecitazioni termiche.
Prestazioni:
I materiali ed i componenti degli sfiati devono essere in grado di mantenere le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione
di sollecitazioni termiche dovute a temperature estreme massime o minime e a sbalzi di temperatura realizzati in tempi brevi.
Livello minimo della prestazione:
La valvola di sfiato unitamente al rubinetto di intercettazione devono resistere a temperature fino a 200 °C.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.12.A01 Anomalie guarnizione
Difetti di tenuta della guarnizione tra le flange.
02.08.12.A02 Anomalie rubinetto di sfogo
Difetti di funzionamento del rubinetto di sfogo.
02.08.12.A03 Difetti anello di tenuta
Difetti di funzionamento dell'anello di tenuta delle flange.
02.08.12.A04 Difetti galleggianti
Difetti di funzionamento dei galleggianti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.12.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare l'integrità della guarnizione e dei galleggianti.
Verificare la funzionalità del rubinetto di sfogo.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.12.I01 Ripristino guarnizione
Cadenza: quando occorre
Ripristinare la guarnizione di tenuta quando usurata o deteriorata.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.12.I02 Sostituzione galleggiante
Cadenza: quando occorre
Sostituire il galleggiante/i quando usurati.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Pagina 160
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.08.13
Telaio
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Il telai sono i supporti meccanici di sostegno che consentono l'ancoraggio dei collettori solari alle strutture su cui sono montati e/o al
terreno. Sono realizzati mediante l'assemblaggio di profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato in grado di limitare
gli effetti causati dalla corrosione.
I telai vengono oggi realizzati in varie dimensioni e si differenziano anche rispetto al montaggio che può avvenire:
- ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto);
- per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano);
- ad inseguimento.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.13.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I telai devono essere realizzati in modo da contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Prestazioni:
Per la realizzazione dei telai devono essere utilizzati materiali adeguati e all'occorrenza devono essere previsti sistemi di protezione
in modo da contrastare il fenomeno della corrosione.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della resistenza alla corrosione possono essere condotte prove in conformità a quanto previsto dalla normativa di
settore.
02.08.13.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I telai devono essere realizzati in modo da non subire disgregazioni se sottoposti all'azione di carichi accidentali.
Prestazioni:
I telai devono essere realizzati con materiali e finiture in grado di garantire stabilità e sicurezza.
Livello minimo della prestazione:
I telai devono essere realizzati e dimensionati in modo da sopportare i carichi previsti in fase di progetto (peso proprio, carichi
accidentali, ecc.).
02.08.13.R03 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I telai devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione del vento.
Prestazioni:
I telai ed i relativi sistemi di ancoraggi al suolo devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza alle sollecitazioni dovute
all’azione del vento in modo tale da garantire la sicurezza degli utenti.
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Manuale di Manutenzione
Livello minimo della prestazione:
Sono da effettuare le verifiche prescritte dalla normativa vigente seguendo i metodi di calcolo da essa previsti. L'azione del vento da
considerare è quella prevista dal D.M. 14.1.2008 (che divide convenzionalmente il territorio italiano in zone) tenendo conto
dell’altezza di installazione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.13.A01 Corrosione
Fenomeni di corrosione degli elementi metallici costituenti la struttura dei telai di sostegno.
02.08.13.A02 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
02.08.13.A03 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
02.08.13.A04 Difetti di montaggio
Difetti nella posa in opera degli elementi (difetti di raccordo, di giunzione, di assemblaggio).
02.08.13.A05 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio degli elementi di sostegno ed i relativi collettori.
02.08.13.A06 Fessurazioni, microfessurazioni
Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.
02.08.13.A07 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.13.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Controllare le condizioni e la funzionalità delle strutture di sostegno verificando il fissaggio ed eventuali connessioni. Verificare che
non ci siano fenomeni di corrosione in atto.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.13.I01 Reintegro
Cadenza: ogni 12 mesi
Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
Pagina 162
Manuale di Manutenzione
02.08.13.I02 Ripristino rivestimenti
Cadenza: quando occorre
Eseguire il ripristino dei rivestimenti superficiali quando si presentano fenomeni di corrosione.
•
Ditte specializzate: Generico.
02.08.13.I03 Serraggio
Cadenza: quando occorre
Eseguire il ripristino dei serraggi degli elementi di sostegno e/o degli elementi di unione.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.14
Tubi in acciaio inossidabile
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Per le tubature del circuito solare si possono usare tubi di rame oppure tubi corrugati flessibili di acciaio inossidabile.
Sia i tubi flessibili in rame, sia i tubi corrugati in acciaio inox sono prodotti e commercializzati già coibentati e a coppie con il cavo
per il sensore della temperatura del collettore già montato.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.14.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.
Prestazioni:
Le prestazioni delle tubazioni e quindi la portata delle stesse devono essere verificate in sede di collaudo (ed annotate sul certificato
di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere
riportati su un apposito libretto.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica idrostatica effettuare una prova di tutte le tubazioni con una pressione pari ai valori derivanti dalla formula P = (20 x
d x s) / D e per un periodo minimo di 10 secondi, dove d è la sollecitazione unitaria pari al 60 % del carico unitario di snervamento
(N/mm2); s è lo spessore nominale del tubo espresso in mm; D è il diametro esterno della tubazione. Per i tubi aventi diametro
esterno maggiore di 219,1 mm i risultati della prova idraulica devono essere forniti dal fabbricante.
02.08.14.R02 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture
sotto l'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Per tale scopo possono essere dotati di adeguati rivestimenti.
Prestazioni:
Le tubazioni devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni di funzionamento; pertanto gli isolanti
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Manuale di Manutenzione
termici ed i materiali di tenuta in genere non devono deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche anche nelle condizioni di
massima o minima temperatura di progetto dell’acqua distribuita dalla rete.
Livello minimo della prestazione:
I rivestimenti che possono essere utilizzati per le tubazioni sono: cemento, smalto bituminoso, vernice bituminosa, resine
epossidiche, materie plastiche ecc.. Per le caratteristiche dei rivestimenti valgono le prescrizioni riportate dalla norma UNI di
settore.
02.08.14.R03 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche
in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto gli elementi devono
essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura.
Livello minimo della prestazione:
La prova a trazione a temperatura ambiente deve essere effettuata secondo le modalità indicate dalla norma UNI di settore per
determinare il carico di rottura Rm, lo snervamento Re e l'allungamento percentuale A. Anche i risultati della prova a
schiacciamento e a curvatura devono rispettare i valori minimi indicati dalla norma UNI di settore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.14.A01 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.08.14.A02 Difetti cavo
Difetti di funzionamento del cavo, installato sul tubo, di collegamento al sensore di temperatura del collettore.
02.08.14.A03 Difetti di coibentazione
Difetti e/o mancanza di idonea coibentazione dell'assorbitore per cui si verificano dispersioni del calore assorbito.
02.08.14.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
02.08.14.A05 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
02.08.14.A06 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
02.08.14.A07 Perdite del fluido
Perdite del fluido con conseguente abbassamento della portata dell'impianto.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
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Manuale di Manutenzione
02.08.14.C01 Controllo coibentazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle coibentazioni con eventuale ripristino.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.14.C02 Controllo manovrabilità delle valvole
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Eseguire una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.14.C03 Controllo tenuta
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.14.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.14.I02 Ripristino coibentazione
Cadenza: quando occorre
Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.15
Tubi in rame
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
Per le tubature del circuito solare si possono usare tubi di rame oppure tubi corrugati flessibili di acciaio inossidabile.
Sia i tubi flessibili in rame, sia i tubi corrugati in acciaio inox sono prodotti e commercializzati già coibentati e a coppie con il cavo
per il sensore della temperatura del collettore già montato.
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Manuale di Manutenzione
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.15.R01 Controllo del flusso
Classe di Requisiti: Di funzionamento
Classe di Esigenza: Gestione
Le tubazioni in rame devono essere realizzate in modo da controllare il flusso del fluido termovettore senza pregiudicare il
funzionamento dell'intero impianto.
Prestazioni:
Le tubature in rame devono essere opportunamente dimensionate e coibentate in modo da assicurare un flusso del fluido
termovettore così come richiesto dal progetto.
Livello minimo della prestazione:
Le tubature in rame del circuito solare devono essere dimensionate rispetto al flusso richiesto secondo la tabella che segue:
- Flusso (l/h) = < 240, Diametro esterno x spessore (mm) = 16 x 1;
- Flusso (l/h) = 240-410, Diametro esterno x spessore (mm) = 18 x 1;
- Flusso (l/h) = 410-570, Diametro esterno x spessore (mm) = 22 x 1;
- Flusso (l/h) = 570-880, Diametro esterno x spessore (mm) = 28 x 1,5;
- Flusso (l/h) = 880-1450, Diametro esterno x spessore (mm) = 35 x 1,5.
02.08.15.R02 (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni devono assicurare che i fluidi termovettori possano circolare in modo da evitare fenomeni di incrostazioni, corrosioni e
depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi e la sicurezza degli utenti.
Prestazioni:
Le caratteristiche chimico-fisiche dei fluidi quali aspetto, pH, conduttività elettrica, cloruri e durezza totale devono essere conformi
a quelle riportate dalla normativa.
Livello minimo della prestazione:
Possono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua dei circuiti di riscaldamento, raffreddamento e umidificazione in modo
assicurare in ogni momento i requisiti minimi richiesti.
02.08.15.R03 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le tubazioni devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture
sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per le tubazioni di trasporto e ricircolo dell’acqua fredda e calda devono resistere alle temperature ed agli sbalzi
termici prodotti durante il normale funzionamento.
Livello minimo della prestazione:
Le tubazioni devono essere opportunamente coibentate per evitare perdite di temperatura.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.15.A01 Corrosione
Evidenti segni di decadimento delle tubazioni con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.08.15.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
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Manuale di Manutenzione
02.08.15.A03 Difetti cavo
Difetti di funzionamento del cavo, installato sul tubo, di collegamento al sensore di temperatura del collettore.
02.08.15.A04 Difetti di coibentazione
Difetti e/o mancanza di idonea coibentazione dell'assorbitore per cui si verificano dispersioni del calore assorbito.
02.08.15.A05 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
02.08.15.A06 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
02.08.15.A07 Perdite del fluido
Perdite del fluido con conseguente abbassamento della portata dell'impianto.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.15.C01 Controllo coibentazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verifica dell'integrità delle coibentazioni ed eventuale ripristino
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.15.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia. Verificare la stabilità dei
sostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioni nelle tubazioni.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.15.C03 Controllo manovrabilità delle valvole
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Controllare che tutti gli organi di intercettazione siano funzionanti e controllare che non si blocchino.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.15.C04 Controllo tenuta tubazioni
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verifica dell'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.15.I01 Pulizia
Cadenza: quando occorre
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri delle tubazioni.
•
Ditte specializzate: Termoidraulico.
02.08.15.I02 Ripristino coibentazione
Cadenza: quando occorre
Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante.
•
Ditte specializzate: Termoidraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.16
Valvola di intercettazione
Unità Tecnologica: 02.08
Impianto solare termico
La valvola di intercettazione consente la totale chiusura/apertura del flusso ma anche, in una certa misura, la sua riduzione. La
valvola a sfera è il tipo più comune ed utilizzato di dispositivo di intercettazione di un flusso in condotte idrauliche. Il suo
funzionamento si basa sulla rotazione di 90° di un otturatore sferico dotato di una cavità cilindrica coassiale al flusso.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.16.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le valvole devono garantire la tenuta ad una pressione d’acqua interna uguale al maggiore dei due valori: la pressione di prova
ammissibile (PPA) o 1,5 volte la pressione di esercizio ammissibile (PEA).
Prestazioni:
Le valvole ed i relativi accessori oltre a garantire la tenuta alla pressione interna devono garantire la tenuta all’entrata dall’esterno
di aria, acqua e ogni corpo estraneo.
Livello minimo della prestazione:
Per verificare questo requisito una valvola (montata in opera) viene sottoposta a prova con pressione d’acqua secondo quanto
indicato dalla norma UNI EN 1074 o ad una prova con pressione d’aria a 6 bar. Al termine della prova non deve esserci alcuna
perdita rilevabile visibilmente.
02.08.16.R02 Resistenza a manovre e sforzi d'uso
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le valvole devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di
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Manuale di Manutenzione
manovra o di utilizzo.
Prestazioni:
Sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, le valvole ed i relativi dispositivi di tenuta devono conservare
inalterate le caratteristiche funzionali assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica.
Livello minimo della prestazione:
Il diametro del volantino e la pressione massima differenziale (alla quale può essere manovrata la valvola a saracinesca senza
by-pass) sono quelli indicati nel punto 5.1della norma UNI EN 1074.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.16.A01 Difetti del volantino
Difetti di funzionamento del volantino di manovra dovuti a mancanza di lubrificante (oli, grassi, ecc.).
02.08.16.A02 Difetti di tenuta
Difetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.16.C01 Controllo volantino
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Verifica
Verificare la funzionalità del volantino effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.16.I01 Disincrostazione volantino
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una disincrostazione del volantino con prodotti sgrassanti per ripristinare la funzionalità del volantino stesso.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.16.I02 Sostituzione valvole
Cadenza: quando occorre
Effettuare la sostituzione delle valvole quando deteriorate con valvole dello stesso tipo ed idonee alle pressioni previste per il
funzionamento.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 02.08.17
Valvola di ritegno
Unità Tecnologica: 02.08
Pagina 169
Manuale di Manutenzione
Impianto solare termico
Le valvole di ritegno (dette anche antiritorno o unidirezionali) sono delle valvole che consentono il deflusso in un solo senso; nel
caso in cui il flusso dovesse invertirsi le valvole si chiudono automaticamente.
Esistono vari tipi di valvole: a clapet, a molla, a battente, Venturi o di tipo verticale (per tubazioni in cui il flusso è diretto verso
l'alto), a doppio battente, a disco.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.08.17.R01 Resistenza a manovre e sforzi d'uso
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le valvole devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di
manovra o di utilizzo.
Prestazioni:
Sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, le valvole ed i relativi dispositivi di tenuta devono conservare
inalterate le caratteristiche funzionali assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica.
Livello minimo della prestazione:
Il diametro del volantino e la pressione massima differenziale (alla quale può essere manovrata la valvola a saracinesca senza
by-pass) sono quelli indicati nel punto 5.1 della norma UNI EN 1074.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.08.17.A01 Anomalie dadi e prigionieri
Difetti di serraggio dei dadi e dei prigionieri.
02.08.17.A02 Anomalie guarnizione
Difetti di tenuta della guarnizione tra le flange.
02.08.17.A03 Difetti della cerniera
Difetti di funzionamento della cerniera che provoca malfunzionamenti alla valvola.
02.08.17.A04 Difetti di tenuta
Difetti di tenuta delle guarnizioni che provocano perdite di fluido.
02.08.17.A05 Difetti delle molle
Difetti di funzionamento delle molle che regolano le valvole.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.17.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 anni
Tipologia: Ispezione a vista
Eseguire un controllo generale delle valvole verificando il buon funzionamento delle guarnizioni, delle cerniere e delle molle.
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Manuale di Manutenzione
•
Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.08.17.I01 Lubrificazione valvole
Cadenza: ogni 5 anni
Effettuare lo smontaggio delle valvole ed eseguire una lubrificazione delle cerniere e delle molle che regolano le valvole.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
02.08.17.I02 Sostituzione valvole
Cadenza: ogni 30 anni
Sostituire le valvole quando non più rispondenti alle normative.
•
Ditte specializzate: Idraulico.
Pagina 171
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
L’impianto fotovoltaico è l’insieme dei componenti meccanici, elettrici ed elettronici che captano l’energia solare per trasformarla
in energia elettrica che poi viene resa disponibile all’utilizzazione da parte dell’utenza. Gli impianti fotovoltaici possono essere:
- alimentazione diretta: l’apparecchio da alimentare viene collegato direttamente al FV (acronimo di modulo fotovoltaico); lo
svantaggio di questo tipo di impianti è che l’apparecchio collegato al modulo fotovoltaico non funziona in assenza di sole (di
notte); applicazioni: piccole utenze come radio, piccole pompe, calcolatrici tascabili, ecc.;
- funzionamento ad isola: il modulo FV alimenta uno o più apparecchi elettrici; l’energia fornita dal modulo, ma momentaneamente
non utilizzata, viene usata per caricare degli accumulatori; quando il fabbisogno aumenta, o quando il modulo FV non funziona
(p.e. di notte), viene utilizzata l’energia immagazzinata negli accumulatori; applicazioni: zone non raggiunte dalla rete di
distribuzione elettrica e dove l’installazione di essa non sarebbe conveniente;
- funzionamento per immissione in rete: come nell’impianto ad isola il modulo solare alimenta le apparecchiature elettriche
collegate, l’energia momentaneamente non utilizzata viene immessa nella rete pubblica; il gestore di un impianto di questo tipo
fornisce dunque l’energia eccedente a tutti gli altri utenti collegati alla rete elettrica, come una normale centrale elettrica; nelle ore
serali e di notte la corrente elettrica può essere nuovamente prelevata dalla rete pubblica.
Un semplice impianto fotovoltaico ad isola è composto dai seguenti elementi:
- cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica; per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diverse
celle;
- regolatore di carica: è un apparecchio elettronico che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori; uno dei suoi compiti è di
interrompere la ricarica ad accumulatore pieno;
- accumulatori: sono i magazzini di energia di un impianto fotovoltaico; essi forniscono l’energia elettrica quando i moduli non
sono in grado di produrne, per mancanza di irradiamento solare;
- inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli e/o dagli accumulatori in corrente alternata convenzionale a 230
V; se l’apparecchio da alimentare necessita di corrente continua si può fare a meno di questa componente;
- utenze: apparecchi alimentati dall’impianto fotovoltaico.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.09.R01 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le
proprie caratteristiche.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle
norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.09.R02 Limitazione dei rischi di intervento
Classe di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo
agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone e/o cose.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle
norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
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Manuale di Manutenzione
02.09.R03 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici
devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.
Prestazioni:
Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli
impianti mediante misurazioni di resistenza a terra.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del
D.M. 22 gennaio 2008 n .37.
02.09.R04 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli impianti fotovoltaici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o
rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti gli impianti fotovoltaici devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni
meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.09.R05 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento
Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti degli impianti fotovoltaici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di
condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma
tecnica.
Prestazioni:
Si possono controllare i componenti degli impianti fotovoltaici procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo le norme
CEI vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.09.R06 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento
Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti degli impianti fotovoltaici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone
qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle
norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.09.R07 Montabilità/Smontabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
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Manuale di Manutenzione
Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di
necessità.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per
questo smontare o disfare l'intero impianto.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.09.R08 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti delle coperture nel caso vengano in contatto con acqua di origine e composizione diversa (acqua
meteorica, acqua di condensa, ecc.) devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche e
funzionali.
Livello minimo della prestazione:
Tutti gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue in seguito all'azione dell'acqua meteorica, devono osservare le
specifiche di imbibizione rispetto al tipo di prodotto secondo le norme vigenti.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.09.01 Conduttori di protezione
° 02.09.02 Dispositivo di generatore
° 02.09.03 Dispositivo di interfaccia
° 02.09.04 Dispositivo generale
° 02.09.05 Inverter
° 02.09.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
° 02.09.07 Quadro elettrico
° 02.09.08 Scaricatori di sovratensione
° 02.09.09 Strutture di sostegno
Pagina 174
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.09.01
Conduttori di protezione
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Per i pannelli fotovoltaici qualora i moduli siano dotati solo di isolamento principale si rende necessario mettere a terra le cornici
metalliche dei moduli; se, però, questi fossero dotati di isolamento supplementare o rinforzato (classe II) ciò non sarebbe più
necessario. Ma, anche in questo caso, per garantirsi da un eventuale decadimento nel tempo della tenuta dell’isolamento è opportuno
rendere equipotenziali le cornici dei moduli con la struttura metallica di sostegno.
Per raggiungere tale obiettivo basta collegare le strutture metalliche dei moduli a dei conduttori di protezione o captatori.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.09.01.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi ed i materiali del sistema dei conduttori di protezione devono essere in grado di contrastare in modo efficace il
prodursi di fenomeni di corrosione.
Prestazioni:
La resistenza alla corrosione degli elementi e dei conduttori di protezione viene accertata con le prove e le modalità previste dalla
norma UNI ISO 9227.
Livello minimo della prestazione:
La valutazione della resistenza alla corrosione viene definita con una prova di alcuni campioni posti in una camera a nebbia salina
per un determinato periodo. Al termine della prova devono essere soddisfatti i criteri di valutazione previsti (aspetto dopo la prova,
tempo impiegato per la prima corrosione, variazioni di massa, difetti riscontrabili, ecc.) secondo quanto stabilito dalla norma UNI
ISO 9227.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.09.01.A01 Corrosione
Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
02.09.01.A02 Difetti di connessione
Difetti di connessione delle masse con conseguente interruzione della continuità dei conduttori fino al nodo equipotenziale.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.01.I01 Sostituzione conduttori di protezione
Cadenza: quando occorre
Sostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.09.02
Dispositivo di generatore
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Il dispositivo di generatore viene installato in numero pari a quello degli inverter e interviene in caso di guasto escludendo
dall'erogazione di potenza l'inverter di competenza.
E’ installato a monte del dispositivo di interfaccia nella direzione del flusso di energia ed è generalmente costituito da un interruttore
automatico con sganciatore di apertura; all'occorrenza può essere realizzato con un contattore combinato con fusibile, con
interruttore automatico, con un commutatore combinato con fusibile, con interruttore automatico.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.09.02.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.
02.09.02.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle.
02.09.02.A03 Anomalie degli sganciatori
Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.
02.09.02.A04 Corti circuiti
Corti circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi), ad altro.
02.09.02.A05 Difetti di funzionamento
Difetti del dispositivo di generatore dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità
ambientale o di condensa.
02.09.02.A06 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
02.09.02.A07 Disconnessione dell'alimentazione
Pagina 176
Manuale di Manutenzione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto.
02.09.02.A08 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la corretta pressione di serraggio dei cavi di connessione; controllare che ci sia un buon livello di isolamento e di
protezione onde evitare corti circuiti.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.02.I01 Sostituzioni
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurati o non più rispondenti alle norme, i dispositivi di generatore.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.09.03
Dispositivo di interfaccia
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Il dispositivo di interfaccia è un teleruttore comandato da una protezione di interfaccia; le protezioni di interfaccia possono essere
realizzate da relè di frequenza e tensione o dal sistema di controllo inverter. Il dispositivo di interfaccia è un interruttore automatico
con bobina di apertura a mancanza di tensione.
Ha lo scopo di isolare l’impianto fotovoltaico (dal lato rete Ac) quando:
- i parametri di frequenza e di tensione dell’energia che si immette in rete sono fuori i massimi consentiti;
- c'è assenza di tensione di rete (per esempio durante lavori di manutenzione su rete pubblica).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.09.03.A01 Anomalie della bobina
Difetti di funzionamento della bobina di avvolgimento.
Pagina 177
Manuale di Manutenzione
02.09.03.A02 Anomalie del circuito magnetico
Difetti di funzionamento del circuito magnetico mobile.
02.09.03.A03 Anomalie dell'elettromagnete
Vibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea.
02.09.03.A04 Anomalie della molla
Difetti di funzionamento della molla di ritorno.
02.09.03.A05 Anomalie delle viti serrafili
Difetti di tenuta delle viti serrafilo.
02.09.03.A06 Difetti dei passacavo
Difetti di tenuta del coperchio passacavi.
02.09.03.A07 Rumorosità
Eccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi. Nel caso di eccessivo rumore
smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superfici dell'elettromagnete e della bobina.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.03.C02 Verifica tensione
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione strumentale
Misurare la tensione di arrivo ai morsetti utilizzando un voltmetro.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.03.I01 Pulizia
Cadenza: quando occorre
Eseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.03.I02 Serraggio cavi
Cadenza: ogni 12 mesi
Pagina 178
Manuale di Manutenzione
Effettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal dispositivo di interfaccia.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.03.I03 Sostituzione bobina
Cadenza: a guasto
Effettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.09.04
Dispositivo generale
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Il dispositivo generale è un dispositivo installato all’origine della rete del produttore immediatamente prima del punto di consegna
ed in condizioni di aperto esclude l’intera rete del cliente produttore dalla rete pubblica.
E’ solitamente:
- un sezionatore quadripolare nelle reti trifase;
- un sezionatore bipolare nelle reti monofase.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.09.04.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.
02.09.04.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle.
02.09.04.A03 Anomalie degli sganciatori
Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.
02.09.04.A04 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
02.09.04.A05 Difetti delle connessioni
Difetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori.
02.09.04.A06 Difetti ai dispositivi di manovra
Difetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa.
02.09.04.A07 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
Pagina 179
Manuale di Manutenzione
02.09.04.A08 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.04.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di
protezione onde evitare corto circuiti.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.04.I01 Sostituzioni
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, il dispositivo generale.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.09.05
Inverter
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
L'inverter o convertitore statico è un dispositivo elettronico che trasforma l'energia continua (prodotta dal generatore fotovoltaico) in
energia alternata (monofase o trifase) che può essere utilizzata da un'utenza oppure essere immessa in rete.
In quest'ultimo caso si adoperano convertitori del tipo a commutazione forzata con tecnica PWM senza clock e/o riferimenti di
tensione o di corrente e dotati del sistema MPPT (inseguimento del punto di massima potenza) che permette di ottenere il massimo
rendimento adattando i parametri in uscita dal generatore fotovoltaico alle esigenze del carico.
Gli inverter possono essere di due tipi:
- a commutazione forzata in cui la tensione di uscita viene generata da un circuito elettronico oscillatore che consente all'inverter di
funzionare come un generatore in una rete isolata;
- a commutazione naturale in cui la frequenza della tensione di uscita viene impostata dalla rete a cui è collegato.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.09.05.R01 Controllo della potenza
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Controllabilità
Pagina 180
Manuale di Manutenzione
L'inverter deve garantire il perfetto accoppiamento tra la tensione in uscita dal generatore e il range di tensioni in ingresso dal
convertitore.
Prestazioni:
L'inverter deve assicurare che il valore della corrente in uscita deve essere inferiore al valore massimo della corrente supportata
dallo stesso.
Livello minimo della prestazione:
La potenza massima Pinv destinata ad un inverter deve essere compresa tra la potenza massima consigliata in ingresso del
convertitore Ppv ridotta del 20% con tolleranza non superiore al 5%: Ppv (-20%) < Pinv < Ppv (+5%).
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.09.05.A01 Anomalie dei fusibili
Difetti di funzionamento dei fusibili.
02.09.05.A02 Anomalie delle spie di segnalazione
Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.
02.09.05.A03 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
02.09.05.A04 Emissioni elettromagnetiche
Valori delle emissioni elettromagnetiche non controllate dall'inverter.
02.09.05.A05 Infiltrazioni
Fenomeni di infiltrazioni di acqua all'interno dell'alloggiamento dell'inverter.
02.09.05.A06 Scariche atmosferiche
Danneggiamenti del sistema di protezione dell'inverter dovuti agli effetti delle scariche atmosferiche.
02.09.05.A07 Sovratensioni
Valori della tensione e della frequenza elettrica superiore a quella ammessa dall'inverter per cui si verificano malfunzionamenti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Verificare lo stato di funzionamento del quadro di parallelo invertitori misurando alcuni parametri quali le tensioni, le correnti e le
frequenze di uscita dall'inverter. Effettuare le misurazioni della potenza in uscita su inverter-rete.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.05.C02 Verifica messa a terra
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Pagina 181
Manuale di Manutenzione
Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra (quando previsto) dell'inverter.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.05.C03 Verifica protezioni
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare il corretto funzionamento dei fusibili e degli interruttori automatici dell'inverter.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.05.I01 Pulizia generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.05.I02 Serraggio
Cadenza: ogni anno
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.05.I03 Sostituzione inverter
Cadenza: a guasto
Eseguire la sostituzione dell'inverter quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Risorse necessarie
Nr
DESCRIZIONE
1
Elemento Manutenibile: 02.09.06
Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
La cella fotovoltaica o cella solare è l'elemento base nella costruzione di un modulo fotovoltaico.
I moduli in silicio monocristallini sono realizzati in maniera che ogni cella fotovoltaica sia cablata in superficie con una griglia di
materiale conduttore che ne canalizzi gli elettroni; ogni singola cella viene connessa alle altre mediante nastrini metallici, in modo
Pagina 182
Manuale di Manutenzione
da formare opportune serie e paralleli elettrici.
Il modulo fotovoltaico in silicio è costituito da un sandwich di materie prime denominato laminato e dai materiali accessori atti a
rendere usabile il laminato.
Il sandwich viene così composto:
- sopra una superficie posteriore di supporto (in genere realizzata in un materiale isolante con scarsa dilatazione termica come il
vetro temperato o un polimero come il tedlar) vengono appoggiati un sottile strato di acetato di vinile (spesso indicato con la sigla
EVA), la matrice di moduli preconnessi mediante dei nastrini, un secondo strato di acetato e un materiale trasparente che funge da
protezione meccanica anteriore per le celle fotovoltaiche (in genere vetro temperato);
- dopo il procedimento di pressofusione (che trasforma l'EVA in collante inerte) le terminazioni elettriche dei nastrini vengono
chiuse in una morsettiera stagna e il "sandwich" ottenuto viene fissato ad una cornice in alluminio; tale cornice sarà utilizzata per il
fissaggio del pannello alle strutture di sostegno.
Le celle al silicio monocristallino sono di colore blu scuro alquanto uniforme ed hanno una purezza superiore a quelle realizzate al
silicio policristallino ma hanno costi più elevati rispetto al silicio policristallino.
I moduli fotovoltaici con celle in silicio monocristallino vengono utilizzati per impianti a bassa potenza.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.09.06.R01 Efficienza di conversione
Classe di Requisiti: Di funzionamento
Classe di Esigenza: Gestione
I moduli fotovoltaici devono essere realizzati con materiale e finiture superficiali tali da garantire il massimo assorbimento delle
radiazioni solari.
Prestazioni:
La massima potenza erogabile dalla cella è in stretto rapporto con l'irraggiamento solare in condizioni standard ed è quella indicata
dai produttori.
Livello minimo della prestazione:
La massima potenza di picco (Wp) erogabile dalla cella così come definita dalle norme internazionali STC (standard Test
Conditions) deve essere almeno pari a 1,5 Wp con una corrente di 3 A e una tensione di 0,5 V.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.09.06.A01 Anomalie rivestimento
Difetti di tenuta del rivestimento superficiale che provoca un abbassamento del rendimento della cella.
02.09.06.A02 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
02.09.06.A03 Difetti di serraggio morsetti
Difetti di serraggio dei morsetti elettrici dei pannelli solari.
02.09.06.A04 Difetti di fissaggio
Difetti di tenuta degli elementi di fissaggio e di tenuta dei pannelli solari sul tetto.
02.09.06.A05 Difetti di tenuta
Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido captatore dell'energia solare dagli elementi del pannello.
02.09.06.A06 Incrostazioni
Formazione di muschi e licheni sulla superficie dei pannelli solari che sono causa di cali di rendimento.
Pagina 183
Manuale di Manutenzione
02.09.06.A07 Infiltrazioni
Penetrazione continua di acqua che può venire in contatto con parti del pannello non previste per essere bagnate.
02.09.06.A08 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.06.C01 Controllo apparato elettrico
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte elettrica delle celle e/o dei moduli
di celle.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.06.C02 Controllo diodi
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Eseguire il controllo della funzionalità dei diodi di by-pass.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.06.C03 Controllo fissaggi
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio delle celle e/o dei moduli.
•
Ditte specializzate: Generico.
02.09.06.C04 Controllo generale celle
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare lo stato delle celle in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc. Controllare che non ci siano
incrostazioni e/o depositi sulle superfici delle celle che possano inficiare il corretto funzionamento.
•
Ditte specializzate: Generico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.06.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna delle celle.
02.09.06.I02 Sostituzione celle
Pagina 184
Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 10 anni
Sostituzione delle celle che non assicurano un rendimento accettabile.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.06.I03 Serraggio
Cadenza: quando occorre
Eseguire il serraggio della struttura di sostegno delle celle
•
Ditte specializzate: Generico.
Elemento Manutenibile: 02.09.07
Quadro elettrico
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Nel quadro elettrico degli impianti fotovoltaici (connessi ad una rete elettrica) avviene la distribuzione dell'energia. In caso di
consumi elevati o in assenza di alimentazione da parte dei moduli fotovoltaici la corrente viene prelevata dalla rete pubblica. In caso
contrario l’energia fotovoltaica eccedente viene di nuovo immessa in rete. Inoltre esso misura la quantità di energia fornita
dall'impianto fotovoltaico alla rete.
I quadri elettrici dedicati agli impianti fotovoltaici possono essere a quadro di campo e quadro di interfaccia rete.
Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori
asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette e devono essere del tipo stagno in materiale termoplastico con
grado di protezione non inferiore a IP65.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.09.07.R01 Accessibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.
Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con
riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
02.09.07.R02 Identificabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono
riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e
come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Pagina 185
Manuale di Manutenzione
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.09.07.A01 Anomalie dei contattori
Difetti di funzionamento dei contattori.
02.09.07.A02 Anomalie dei fusibili
Difetti di funzionamento dei fusibili.
02.09.07.A03 Anomalie dei magnetotermici
Difetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.
02.09.07.A04 Anomalie dei relè
Difetti di funzionamento dei relè termici.
02.09.07.A05 Anomalie delle spie di segnalazione
Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.
02.09.07.A06 Depositi di materiale
Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.
02.09.07.A07 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
02.09.07.A08 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
02.09.07.A09 Difetti di tenuta serraggi
Difetti di tenuta dei bulloni e dei morsetti.
02.09.07.A10 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.07.C01 Verifica protezioni
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Pagina 186
Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.07.I01 Pulizia generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.07.I02 Serraggio
Cadenza: ogni anno
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
02.09.07.I03 Sostituzione quadro
Cadenza: ogni 20 anni
Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.09.08
Scaricatori di sovratensione
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Quando in un impianto elettrico la differenza di potenziale fra le varie fasi o fra una fase e la terra assume un valore di tensione
maggiore al valore della tensione normale di esercizio, si è in presenza di una sovratensione.
A fronte di questi inconvenienti, è buona regola scegliere dispositivi idonei che assicurano la protezione degli impianti elettrici;
questi dispositivi sono denominati scaricatori di sovratensione.
Generalmente gli scaricatori di sovratensione sono del tipo estraibili; sono progettati per scaricare a terra le correnti e sono costituiti
da una cartuccia contenente un varistore la cui vita dipende dal numero di scariche e dall’intensità di corrente di scarica che fluisce
nella cartuccia.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.09.08.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.
02.09.08.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle.
02.09.08.A03 Anomalie degli sganciatori
Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.
02.09.08.A04 Difetti agli interruttori
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Manuale di Manutenzione
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
02.09.08.A05 Difetti varistore
Esaurimento del varistore delle cartucce dello scaricatore.
02.09.08.A06 Difetti spie di segnalazione
Difetti delle spie luminose indicatrici del funzionamento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.08.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.
Controllare il corretto funzionamento delle spie di segnalazione della carica delle cartucce.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.08.I01 Sostituzioni cartucce
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le cartucce dello scaricatore di sovratensione.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 02.09.09
Strutture di sostegno
Unità Tecnologica: 02.09
Impianto fotovoltaico
Le strutture di sostegno sono i supporti meccanici che consentono l'ancoraggio dei pannelli fotovoltaici alle strutture su cui sono
montati e/o al terreno. Generalmente sono realizzate assemblando profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato in
grado di limitare gli effetti causati dalla corrosione.
Le strutture di sostegno possono essere:
- ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto);
- per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano);
- ad inseguimento.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
Pagina 188
Manuale di Manutenzione
02.09.09.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le strutture di sostegno devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Prestazioni:
Devono essere utilizzati materiali adeguati e all'occorrenza devono essere previsti sistemi di protezione in modo da contrastare il
fenomeno della corrosione.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della resistenza alla corrosione possono essere condotte prove in conformità a quanto previsto dalla normativa di
settore.
02.09.09.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le strutture di sostegno devono essere in grado di non subire disgregazioni se sottoposte all'azione di carichi accidentali.
Prestazioni:
Le strutture di sostegno devono essere realizzate con materiali e finiture in grado di garantire stabilità e sicurezza.
Livello minimo della prestazione:
Le strutture di sostegno devono sopportare i carichi previsti in fase di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.09.09.A01 Corrosione
Fenomeni di corrosione degli elementi metallici.
02.09.09.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
02.09.09.A03 Difetti di montaggio
Difetti nella posa in opera degli elementi (difetti di raccordo, di giunzione, di assemblaggio).
02.09.09.A04 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio degli elementi di sostegno delle celle.
02.09.09.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.09.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Controllare le condizioni e la funzionalità delle strutture di sostegno verificando il fissaggio ed eventuali connessioni. Verificare che
non ci siano fenomeni di corrosione in atto.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
Pagina 189
Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.09.09.I01 Reintegro
Cadenza: quando occorre
Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
02.09.09.I02 Ripristino rivestimenti
Cadenza: quando occorre
Eseguire il ripristino dei rivestimenti superficiali quando si presentano fenomeni di corrosione.
•
Ditte specializzate: Generico.
Pagina 190
Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 03
Impianti di sicurezza
Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di tutelare gli utenti e/o il sistema edilizio a fronte di eventuali situazioni
di pericolo che potrebbero sorgere.
Unità Tecnologiche:
° 03.01 Impianto di messa a terra
Pagina 191
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti, elettricamente definiti, con un conduttore a potenziale
nullo. E’ il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione a causa
di mancanza di isolamento o altro. L’impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle di
funzionamento, inclusi i centri stella dei trasformatori per i sistemi TN, gli eventuali scaricatori e le discese contro le scariche
atmosferiche ed elettrostatiche. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori di
collegamento, le parti metalliche dell’impianto e il terreno circostante. Per il collegamento alla rete di terra è possibile utilizzare,
oltre ai dispersori ed ai loro accessori, i ferri dei plinti di fondazione. L’impianto di terra è generalmente composto da collettore di
terra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamenti
devono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.01.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi ed i materiali dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
deformazioni o rotture.
Prestazioni:
I dispersori per la presa di terra devono essere realizzati con materiale idoneo ed appropriato alla natura e alla condizione del
terreno.
Livello minimo della prestazione:
I dispersori per la presa di terra devono garantire, per il complesso delle derivazioni a terra, una resistenza non superiore a 20 Ohm
per gli impianti utilizzatori a tensione fino a 1000 V. Per tensioni superiori e per le cabine ed officine il dispersore deve presentare
quella minore resistenza e sicurezza adeguata alle caratteristiche dell'impianto.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.01.01 Conduttori di protezione
° 03.01.02 Pozzetti in cls
° 03.01.03 Pozzetti in materiale plastico
° 03.01.04 Sistema di dispersione
° 03.01.05 Sistema di equipotenzializzazione
Pagina 192
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.01.01
Conduttori di protezione
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
I conduttori di protezione principale o montanti sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell’edificio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
03.01.01.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo
efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Prestazioni:
La resistenza alla corrosione degli elementi e dei conduttori di protezione viene accertata con le prove e le modalità previste dalla
norma tecnica di settore.
Livello minimo della prestazione:
La valutazione della resistenza alla corrosione viene definita con una prova di alcuni campioni posti in una camera a nebbia salina
per un determinato periodo. Al termine della prova devono essere soddisfatti i criteri di valutazione previsti (aspetto dopo la prova,
tempo impiegato per la prima corrosione, variazioni di massa, difetti riscontrabili, ecc.) secondo quanto stabilito dalla norma tecnica
di settore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.01.A01 Difetti di connessione
Difetti di connessione delle masse con conseguente interruzione della continuità dei conduttori fino al nodo equipotenziale.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Ispezione strumentale
Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Pagina 193
Manuale di Manutenzione
03.01.01.I01 Sostituzione conduttori di protezione
Cadenza: quando occorre
Sostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 03.01.02
Pozzetti in cls
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
Tutti gli elementi dell'impianto previsti lungo la rete di distribuzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinati
locali, devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in calcestruzzo o in muratura, quasi sempre totalmente
interrati, chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di
opportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere
tali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione
ordinaria, di riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.02.A01 Cavillature superficiali
Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.
03.01.02.A02 Deposito superficiale
Deposito di materiale vario (polvere, radici, terreno, ecc.) sulla parte superiore dei pozzetti.
03.01.02.A03 Difetti dei chiusini
Difetti di apertura e chiusura dei chiusini dovuti a presenza di terreno, polvere, grassi, ecc..
03.01.02.A04 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
03.01.02.A05 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
03.01.02.A06 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
03.01.02.A07 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura, dovuti a fenomeni di corrosione per
l'azione degli agenti atmosferici.
Pagina 194
Manuale di Manutenzione
03.01.02.A08 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
03.01.02.A09 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.02.C01 Controllo chiusini
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
03.01.02.C02 Controllo struttura
Cadenza: ogni 5 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllare l'integrità delle strutture individuando la presenza di eventuali anomalie come fessurazioni, disgregazioni, distacchi,
riduzione del copriferro e relativa esposizione a processi di corrosione dei ferri d'armatura. Verifica dello stato del calcestruzzo e
controllo del degrado e/o eventuali processi di carbonatazione.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.02.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
03.01.02.I02 Disincrostazione chiusini
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una disincrostazione dei chiusini di accesso ai pozzetti con prodotti sgrassanti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
Elemento Manutenibile: 03.01.03
Pozzetti in materiale plastico
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
Pagina 195
Manuale di Manutenzione
Tutti gli elementi dell'impianto previsti lungo la rete di distribuzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinati
locali, devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in materiale plastico, quasi sempre totalmente interrati,
chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di idonei chiusini per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi
di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire
tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di
riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.03.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
03.01.03.A02 Anomalie chiusini
Difetti di funzionamento dei chiusini dei pozzetti.
03.01.03.A03 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.03.C01 Controllo chiusini
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.03.I01 Ripristino chiusini
Cadenza: quando occorre
Eseguire il ripristino dei chiusini quando deteriorati.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
Elemento Manutenibile: 03.01.04
Sistema di dispersione
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anello
di dispersione.
Pagina 196
Manuale di Manutenzione
Rappresentazione grafica e descrizione
Dispersore
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
03.01.04.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo
efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Prestazioni:
La resistenza alla corrosione degli elementi e dei materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra viene accertata
con le prove e le modalità previste dalla norma tecnica di settore
Livello minimo della prestazione:
Per garantire un'adeguata protezione occorre che i dispersori di terra rispettino i valori di Vs indicati dalla norma tecnica di settore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.04.A01 Corrosioni
Corrosione del materiale costituente il sistema di dispersione. Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e
presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.04.C01 Controllo generale
Pagina 197
Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare che i componenti (quali connessioni, pozzetti, capicorda, ecc.) del sistema di dispersione siano in buone condizioni e non
ci sia presenza di corrosione di detti elementi. Verificare inoltre la presenza dei cartelli indicatori degli schemi elettrici.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.04.I01 Misura della resistività del terreno
Cadenza: ogni 24 mesi
Effettuare una misurazione del valore della resistenza di terra.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
03.01.04.I02 Sostituzione dispersori
Cadenza: quando occorre
Sostituire i dispersori danneggiati o deteriorati.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 03.01.05
Sistema di equipotenzializzazione
Unità Tecnologica: 03.01
Impianto di messa a terra
I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
03.01.05.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Il sistema di equipotenzializzazione dell'impianto di messa a terra deve essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
fenomeni di corrosione.
Prestazioni:
La resistenza alla corrosione dei conduttori equipotenziali principali e supplementari dell'impianto di messa a terra viene accertata
con le prove e le modalità previste dalla norma di settore.
Livello minimo della prestazione:
Per garantire un'adeguata protezione occorre che i conduttori equipotenziali principali e supplementari rispettino i valori di Vs
indicati dalla norma UNI di settore.
Pagina 198
Manuale di Manutenzione
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.05.A01 Corrosione
Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
03.01.05.A02 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio dei bulloni del sistema di equipotenzializzazione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare che i componenti (quali conduttori, ecc.) siano in buone condizioni. Verificare inoltre che siano in buone condizioni i
serraggi dei bulloni.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.05.I01 Sostituzione degli equipotenzializzatori
Cadenza: quando occorre
Sostituire gli equipotenzializzatori danneggiati o deteriorati.
•
Ditte specializzate: Elettricista.
Pagina 199
Manuale di Manutenzione
INDICE
01 Cemento Armato
01.01
pag.
Strutture in elevazione in c.a.
3
4
01.01.01
Pilastri
5
01.01.02
Pareti
7
01.01.03
Travi
01.01.04
Solette
01.02
01.02.01
01.03
9
11
Solai
15
Solai con travetti in c.a.p.
16
Balconi o sbalzi
18
01.03.01
Sbalzi con travetti in c.a.p.
19
01.03.02
Sbalzi a soletta piena
20
01.04
Strutture di collegamento
22
01.04.01
Scale a trave a ginocchio
24
01.04.02
Scale a soletta rampante
27
01.05
01.05.01
Opere di fondazioni superficiali
02 Impianti tecnologici
02.01
31
Platee in c.a.
Ascensori e montacarichi
32
pag.
34
35
02.01.01
Ammortizzatori della cabina
37
02.01.02
Cabina
38
02.01.03
Contrappeso
40
02.01.04
Fotocellule
41
02.01.05
Funi
42
02.01.06
Guide cabina
44
02.01.07
Interruttore di extracorsa
45
02.01.08
Limitatore di velocità
47
02.01.09
Macchinari elettromeccanici
49
02.01.10
Porte di piano
50
02.01.11
Pulsantiera
52
02.01.12
Quadro di manovra
54
02.01.13
Serrature
56
02.01.14
Vani corsa
58
02.02
Impianto elettrico
60
02.02.01
Sezionatore
63
02.02.02
Interruttori
64
02.02.03
Prese e spine
66
02.02.04
Quadri di bassa tensione
67
Sistemi di cablaggio
69
02.02.05
02.03
Impianto di smaltimento acque meteoriche
71
02.03.01
Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
72
02.03.02
Collettori di scarico
75
02.03.03
Pozzetti e caditoie
77
02.03.04
Scossaline
80
02.03.05
Supporti per canali di gronda
82
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
84
02.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
88
02.04.02
Autoclave
91
02.04.03
Cassette di scarico a zaino
94
02.04.04
Collettori solari
96
02.04.05
Idroaccumulatori
100
Pagina 200
Manuale di Manutenzione
02.04.06
Tubazioni multistrato
102
02.04.07
Tubi in acciaio zincato
104
02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
108
02.05.01
Collettori
109
02.05.02
Pozzetti di scarico
111
02.05.03
Pozzetti e caditoie
114
02.05.04
Stazioni di sollevamento
117
02.05.05
Tubazioni
119
02.05.06
Tubazioni in polietilene
121
02.05.07
Vasche di accumulo
124
02.06
Impianto telefonico e citofonico
126
02.06.01
Alimentatori
127
02.06.02
Pulsantiere
128
02.06.03
Punti di ripresa ottici
130
Impianto di ricezione segnali
132
02.07
02.07.01
Alimentatori
133
02.07.02
Amplificatori di segnale
134
02.07.03
Antenne e parabole
136
02.07.04
Pali per antenne in acciaio
137
02.08
Impianto solare termico
140
02.08.01
Accumulo acqua calda
141
02.08.02
Caldaia istantanea a gas
143
02.08.03
Collettore solare
145
02.08.04
Copertura assorbitore
147
02.08.05
Filtro per impurità
148
02.08.06
Fluido termovettore
149
02.08.07
Gruppo di circolazione
150
02.08.08
Miscelatore
152
02.08.09
Pompa di circolazione
154
02.08.10
Regolatore differenziale di temperatura
156
02.08.11
Rubinetto di scarico
158
02.08.12
Sfiato
159
02.08.13
Telaio
161
02.08.14
Tubi in acciaio inossidabile
163
02.08.15
Tubi in rame
165
02.08.16
Valvola di intercettazione
168
02.08.17
02.09
Valvola di ritegno
169
Impianto fotovoltaico
172
02.09.01
Conduttori di protezione
175
02.09.02
Dispositivo di generatore
176
02.09.03
Dispositivo di interfaccia
177
02.09.04
Dispositivo generale
179
02.09.05
Inverter
180
02.09.06
Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
182
02.09.07
Quadro elettrico
185
02.09.08
Scaricatori di sovratensione
187
02.09.09
Strutture di sostegno
188
03 Impianti di sicurezza
03.01
Impianto di messa a terra
pag.
191
192
03.01.01
Conduttori di protezione
193
03.01.02
Pozzetti in cls
194
03.01.03
Pozzetti in materiale plastico
195
03.01.04
Sistema di dispersione
196
Pagina 201
Manuale di Manutenzione
03.01.05
Sistema di equipotenzializzazione
198
IL TECNICO
Arch. Maddalena Damiani
Pagina 202
Comune di Barletta
Provincia di Barletta - Andria - Tr
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
OGGETTO: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di
Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica
COMMITTENTE: Comune di Barletta
Barletta, __________
IL TECNICO
Arch. Maddalena Damiani
Pagina 1
Arch. Maddalena Damiani
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
01 - Cemento Armato
01.01 - Strutture in elevazione in c.a.
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.01.01
Pilastri
01.01.01.C01
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti
strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.
01.01.01.C02
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che
ne alterano la normale configurazione.
01.01.02
Pareti
01.01.02.C01
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti
strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.
01.01.02.C02
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che
ne alterano la normale configurazione.
01.01.03
Travi
01.01.03.C01
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti
strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.
01.01.03.C02
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che
ne alterano la normale configurazione.
01.01.04
Solette
01.01.04.C01
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti
strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.
01.01.04.C02
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che
ne alterano la normale configurazione.
01.02 - Solai
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.02.01
Solai con travetti in c.a.p.
01.02.01.C01
Controllo: Controllo strutture
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di
fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).
01.03 - Balconi o sbalzi
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.03.01
Sbalzi con travetti in c.a.p.
01.03.01.C01
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Verifica
ogni 3 anni
Verifica
ogni 3 anni
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (esposizione dei ferri d'armatura,
scheggiature, fessurazioni, ecc.). Controllo delle zone di ancoraggio alla soletta di ringhiere e
parapetti.
01.03.02
Sbalzi a soletta piena
01.03.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (esposizione dei ferri d'armatura,
scheggiature, fessurazioni, ecc.). Controllo delle zone di ancoraggio alla soletta di ringhiere e
Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
parapetti.
01.04 - Strutture di collegamento
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.04.01
Scale a trave a ginocchio
01.04.01.C01
Controllo: Controllo balaustre e corrimano
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie,
sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio.
01.04.01.C03
Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate
Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed
alzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc..
01.04.01.C02
Controllo: Controllo strutture
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazioni,
scaglionature, fessurazioni, distacchi, esposizione dei ferri d'armatura, processi di carbonatazione del
cls, ecc.).
01.04.02
Scale a soletta rampante
01.04.02.C01
Controllo: Controllo balaustre e corrimano
Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie,
sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio.
01.04.02.C03
Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate
Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed
alzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc..
01.04.02.C02
Controllo: Controllo strutture
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazioni,
scaglionature, fessurazioni, distacchi, esposizione dei ferri d'armatura, processi di carbonatazione del
cls, ecc.).
01.05 - Opere di fondazioni superficiali
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.05.01
Platee in c.a.
01.05.01.C01
Controllo: Controllo struttura
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllare l'integrità delle pareti e dei pilastri verificando l'assenza di eventuali lesioni e/o
fessurazioni. Controllare eventuali smottamenti del terreno circostante alla struttura che possano
essere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e controlli approfonditi particolarmente
in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.).
Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.01.01
Ammortizzatori della cabina
02.01.01.C01
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Ispezione
ogni 12 mesi
Ispezione
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Ispezione
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Ispezione
ogni 12 mesi
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Verificare che il punto di battuta degli ammortizzatori sia allineato alla cabina. Controllare che gli
ammortizzatori in seguito alla battuta della cabina ritornino in posizione.
02.01.02
Cabina
02.01.02.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato generale della cabina ed in particolare le serrature, i sistemi di bloccaggio ed i
leveraggi delle porte. Controllare che gli interruttori di fine corsa e di piano siano perfettamente
funzionanti.
02.01.03
Contrappeso
02.01.03.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale
scorrimento delle stesse. Verificare che i blocchi che costituiscono i contrappesi scorrano dentro le
guide.
02.01.04
Fotocellule
02.01.04.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare il corretto funzionamento delle fotocellule interponendo un ostacolo tra le stesse.
02.01.05
Funi
02.01.05.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale
scorrimento delle stesse.
02.01.06
Guide cabina
02.01.06.C01
Controllo: Controllo dei pattini
Accertare che le guarnizioni dei pattini del tipo strisciante siano in buone condizioni o, nel caso di
pattini a ruote, che le stesse girino correttamente.
02.01.07
Interruttore di extracorsa
02.01.07.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura.
Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di
sgancio degli interruttori di manovra sezionatori. Controllare che nessun apparecchio elettrico sia
collegato in parallelo all'interruttore di extracorsa.
02.01.08
Limitatore di velocità
02.01.08.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale
scorrimento delle stesse. Controllare che le pulegge ed i dispositivi di leverismo siano perfettamente
funzionanti.
02.01.09
Macchinari elettromeccanici
02.01.09.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature elettromeccaniche, delle cinghie e delle
pulegge. Verificare l'efficienza del paracadute, del limitatore di velocità e degli apparati di sicurezza.
02.01.10
Porte di piano
02.01.10.C01
Controllo: Controllo delle serrature
Controllo della funzionalità delle serrature.
02.01.10.C02
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato generale delle porte ed in particolare le serrature, i sistemi di bloccaggio ed i
leveraggi delle porte.
02.01.10.C03
Controllo: Controllo maniglia
Controllo del corretto funzionamento delle maniglie.
Pagina 4
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
02.01.11
Pulsantiera
02.01.11.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Ispezione
ogni 12 mesi
Verificare il corretto funzionamento delle pulsantiere sia della cabina sia di quelle di piano;
controllare che tutte le spie di segnalazione siano funzionanti. Verificare inoltre il corretto serraggio
di viti e bulloni.
02.01.12
Quadro di manovra
02.01.12.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura.
Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di
sgancio degli interruttori di manovra sezionatori.
02.01.12.C02
Controllo: Verifica apparecchiature di taratura e controllo
Verificare l'efficienza delle lampade di segnalazione, delle spie di segnalazione dei sezionatori di linea.
02.01.13
Serrature
02.01.13.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo della funzionalità delle serrature.
02.01.13.C02
Controllo: Controllo maniglia
Controllo del corretto funzionamento delle maniglie.
02.01.14
Vani corsa
02.01.14.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare l'integrità delle guide, dei pattini e degli organi di scorrimento presenti nel vano corsa.
Accertare la presenza dei cartelli di segnalazioni e indicatori delle caratteristiche dell'impianto.
Verificare che la fossa ascensore sia libera da materiale di risulta.
02.02 - Impianto elettrico
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.02.01
Sezionatore
02.02.01.C01
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Controllo
ogni 24 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 anni
Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon
livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare
corto circuiti.
02.02.02
Interruttori
02.02.02.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.
Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da
assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
02.02.03
Prese e spine
02.02.03.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.
Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da
assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
02.02.04
Quadri di bassa tensione
02.02.04.C02
Controllo: Verifica protezioni
Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.
02.02.04.C01
Controllo: Verifica messa a terra
Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri.
02.02.05
Sistemi di cablaggio
02.02.05.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le
prese siano ben collegate.
02.03 - Impianto di smaltimento acque
Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
meteoriche
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.03.01
Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
02.03.01.C01
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Ispezione
ogni 12 mesi
Ispezione
ogni 6 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Controllare le condizioni e la funzionalità dei canali di gronda e delle pluviali. Controllare la
funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre
ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. Controllare gli
elementi di fissaggio ed eventuali connessioni.
02.03.02
Collettori di scarico
02.03.02.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti
orizzontali a vista.
02.03.03
Pozzetti e caditoie
02.03.03.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della
base di appoggio e delle pareti laterali.
02.03.04
Scossaline
02.03.04.C01
Controllo: Controllo generale
Controllare la tenuta delle scossaline verificando gli elementi di fissaggio e di tenuta. Verificare
inoltre che non ci siano depositi e detriti di foglie che possano causare ostacoli al deflusso delle acque
piovane.
02.03.05
Supporti per canali di gronda
02.03.05.C01
Controllo: Controllo generale
Controllare le condizioni e la funzionalità dei supporti dei canali di gronda verificando il fissaggio ed
eventuali connessioni. Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto.
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
02.04.01.C03
Controllo: Verifica dei flessibili
Tipologia
Frequenza
Revisione
quando occorre
Controllo a vista
quando occorre
Controllo a vista
a guasto
Controllo a vista
ogni anno
Controllo a vista
ogni anno
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.
02.04.01.C05
Controllo: Verifica sedile coprivaso
Verifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e della
stessa qualità.
02.04.01.C01
Controllo: Verifica ancoraggio
Verifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillatura
con silicone.
02.04.01.C02
Controllo: Verifica degli scarichi dei vasi
Verifica della funzionalità di tutti gli scarichi ed eventuale sistemazione dei dispositivi non
perfettamente funzionanti con sostituzione delle parti non riparabili.
02.04.01.C04
Controllo: Verifica di tenuta degli scarichi
Verifica della tenuta di tutti gli scarichi effettuando delle sigillature o sostituendo le guarnizioni.
02.04.02
Autoclave
02.04.02.C01
Controllo: Controllo gruppo di riempimento
Verificare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e del tubo di
troppo pieno.
02.04.02.C02
Controllo: Controllo quadri elettrici
Controllare lo stato degli interblocchi elettrici effettuando delle manovre di apertura e chiusura.
Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di
sgancio degli interruttori di manovra sezionatori.
Pagina 6
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
02.04.02.C03
Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole
Controllo
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo
ogni anno
Controllo a vista
ogni anno
Revisione
quando occorre
Controllo a vista
quando occorre
Ispezione a vista
quando occorre
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo
ogni anno
Controllo a vista
ogni anno
Registrazione
ogni anno
Controllo a vista
ogni anno
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni anno
Effettuare una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.
02.04.02.C04
Controllo: Controllo tenuta
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi
ed apparecchi utilizzatori.
02.04.02.C05
Controllo: Controllo tenuta valvole
Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta.
02.04.02.C06
Controllo: Controllo valvole
Controllare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici. Verificare la tenuta delle congiunzioni a
flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi, e l'assenza di inflessioni nelle tubazioni.
02.04.03
Cassette di scarico a zaino
02.04.03.C01
Controllo: Verifica dei flessibili
Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.
02.04.03.C02
Controllo: Verifica rubinetteria
Eseguire un controllo della rubinetteria effettuando una serie di apertura e chiusura.
02.04.04
Collettori solari
02.04.04.C03
Controllo: Controllo generale pannelli
Verificare lo stato dei pannelli in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate,
ecc.
02.04.04.C01
Controllo: Controllo apparato elettrico
Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte
elettrica dei pannelli.
02.04.04.C02
Controllo: Controllo fissaggi
Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio dei pannelli sul tetto.
02.04.04.C04
Controllo: Controllo valvole
Controllare i sistemi di sicurezza, il funzionamento delle valvole di scarico e della pompa.
02.04.05
Idroaccumulatori
02.04.05.C01
Controllo: Controllo gruppo di riempimento
Verificare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e del tubo di
troppo pieno.
02.04.05.C02
Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole
Effettuare una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.
02.04.05.C03
Controllo: Controllo tenuta
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi
ed apparecchi utilizzatori.
02.04.05.C04
Controllo: Controllo tenuta valvole
Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta.
02.04.05.C05
Controllo: Controllo valvole
Controllare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici. Verificare la tenuta delle congiunzioni a
flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi, e l'assenza di inflessioni nelle tubazioni.
02.04.06
Tubazioni multistrato
02.04.06.C01
Controllo: Controllo tenuta strati
Controllare l'aderenza dei vari strati di materiale che costituiscono la tubazione.
02.04.06.C02
Controllo: Controllo tubazioni
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi
ed apparecchi utilizzatori.
02.04.07
Tubi in acciaio zincato
02.04.07.C01
Controllo: Controllo coibentazione
Verificare l'integrità delle coibentazioni con eventuale ripristino.
02.04.07.C02
Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole
Eseguire una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.
02.04.07.C03
Controllo: Controllo tenuta
Pagina 7
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi
ed apparecchi utilizzatori.
02.04.07.C04
Controllo: Controllo tenuta valvole
Registrazione
ogni anno
Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta.
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.05.01
Collettori
02.05.01.C01
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Ispezione
ogni 12 mesi
Ispezione
ogni 12 mesi
Ispezione
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Controllo
ogni 12 mesi
Misurazioni
ogni 2 anni
Controllo
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Ispezione
ogni 12 mesi
Verificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti
orizzontali a vista.
02.05.02
Pozzetti di scarico
02.05.02.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della
base di appoggio e delle pareti laterali.
02.05.03
Pozzetti e caditoie
02.05.03.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della
base di appoggio e delle pareti laterali.
02.05.04
Stazioni di sollevamento
02.05.04.C01
Controllo: Controllo generale delle pompe
Verificare lo stato di funzionalità della pompa accertando che non ci sia stazionamento di aria e che la
pompa ruoti nel senso giusto.
02.05.04.C02
Controllo: Controllo organi di tenuta
Verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non vi siano perdite eccessive e che il
premitraccia non lasci passare l'acqua.
02.05.04.C03
Controllo: Controllo prevalenza
Effettuare un controllo della prevalenza applicando dei manometri sulla tubazione di mandata e su
quella di aspirazione al fine di verificare la compatibilità dei valori registrati con quelli di collaudo.
02.05.05
Tubazioni
02.05.05.C01
Controllo: Controllo della manovrabilità valvole
Effettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino
02.05.05.C02
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la
stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di
inflessioni nelle tubazioni.
02.05.05.C03
Controllo: Controllo tenuta
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.
02.05.06
Tubazioni in polietilene
02.05.06.C01
Controllo: Controllo della manovrabilità valvole
Effettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.
02.05.06.C02
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la
stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di
inflessioni nelle tubazioni.
02.05.06.C03
Controllo: Controllo tenuta
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.
02.05.07
Vasche di accumulo
02.05.07.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare che non ci siano ostruzione dei dispositivi di regolazione del flusso ed eventuali sedimenti di
materiale di risulta. Verificare inoltre l'integrità delle pareti e l'assenza di corrosione e di degrado.
Pagina 8
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
02.06 - Impianto telefonico e citofonico
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.06.01
Alimentatori
02.06.01.C01
Controllo: Controllo alimentazione
Verificare gli alimentatori effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita.
Verificare che gli accumulatori siano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamento
elettrico.
02.06.02
Pulsantiere
02.06.02.C01
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Ispezione
strumentale
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Controllare la funzionalità degli apparecchi telefonici.
02.06.03
Punti di ripresa ottici
02.06.03.C01
Controllo: Controllo generale
Controllare la funzionalità degli apparecchi di ripresa ottici verificandone il corretto orientamento.
Verificare il corretto serraggio delle connessioni e la funzionalità del sistema di protezione.
02.07 - Impianto di ricezione segnali
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.07.01
Alimentatori
02.07.01.C01
Controllo: Controllo alimentazione
Verificare gli alimentatori effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita.
Verificare che gli accumulatori siano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamento
elettrico.
02.07.02
Amplificatori di segnale
02.07.02.C01
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Ispezione
strumentale
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni anno
Ispezione
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla apparecchiatura di amplificazione. Verificare
la funzionalità delle spie luminose del pannello e dei fusibili di protezione.
02.07.03
Antenne e parabole
02.07.03.C01
Controllo: Controllo generale
Eseguire la verifica del corretto posizionamento della parabole e/o dell'antenna. Verificare che il
fuoco della parabola sia funzionante.
02.07.04
Pali per antenne in acciaio
02.07.04.C01
Controllo: Controllo corpi di ricezione segnali
Verificare l'efficienza dei corpi di ricezione dei segnali e degli eventuali accessori. Verificare il
corretto orientamento delle antenne e/o delle parabole.
02.07.04.C02
Controllo: Controllo generale
Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e
dell'ancoraggio a terra.
02.08 - Impianto solare termico
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.08.01
Accumulo acqua calda
02.08.01.C01
Controllo: Controllo anodo anticorrosione
Tipologia
Frequenza
Ispezione
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Verifica del corretto funzionamento dell'anodo anticorrosione.
02.08.01.C02
Controllo: Controllo coibentazione
Verificare l'integrità della coibentazione del serbatoio.
02.08.01.C03
Controllo: Controllo generale
Controllare lo stato generale e l'integrità dei serbatoi e provvedere alla eliminazione di eventuali
perdite ripristinando le guarnizioni del passo d'uomo.
02.08.01.C04
Controllo: Controllo gruppo di riempimento
Controllare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e verificare che
il tubo di troppo pieno sia libero da ostruzioni.
Pagina 9
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
02.08.02
Caldaia istantanea a gas
02.08.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo
ogni 12 mesi
Ispezione
strumentale
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
quando occorre
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni anno
Ispezione
strumentale
ogni 2 anni
Ispezione a vista
ogni 2 anni
Ispezione
strumentale
ogni 2 anni
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Revisione
ogni 12 mesi
Verificare la funzionalità delle elettropompe controllando che la combustione avvenga senza difficoltà
e senza perdite di combustibile. Verificare inoltre che le elettrovalvole, in caso di blocco, non
consentano il passaggio di combustibile.
02.08.02.C02
Controllo: Controllo pompa del bruciatore
Controllo della pompa verificando la pressione di alimentazione e quella di aspirazione del
combustibile a bruciatore funzionante.
02.08.03
Collettore solare
02.08.03.C02
Controllo: Controllo generale pannelli
Verificare lo stato dei pannelli in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate,
ecc.
02.08.03.C01
Controllo: Controllo fissaggi
Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio dei collettori solari.
02.08.03.C03
Controllo: Controllo valvole
Controllare i sistemi di sicurezza, il funzionamento delle valvole di scarico e della pompa.
02.08.04
Copertura assorbitore
02.08.04.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare l'integrità della copertura e che non ci siano depositi superficiali.
02.08.05
Filtro per impurità
02.08.05.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare che il passaggio del fluido avvenga liberamente.
02.08.06
Fluido termovettore
02.08.06.C01
Controllo: Controllo densità
Verificare i valori della pressione del circuito nei primi due anni di vita dell'impianto.
02.08.06.C02
Controllo: Controllo valori antigelo
Controllare la concentrazione dell’antigelo.
02.08.06.C03
Controllo: Controllo valori pH
Controllare il valore pH della miscela di acqua e glicolo. Se scende sotto al 6,6 il fluido diventa
corrosivo e deve essere sostituito.
02.08.07
Gruppo di circolazione
02.08.07.C01
Controllo: Verifica generale
Verificare il corretto funzionamento del circolatore, delle valvole di non ritorno, del
misuratore/regolatore di portata, dei rubinetti di carico e scarico.
02.08.08
Miscelatore
02.08.08.C01
Controllo: Controllo generale
Effettuare un controllo della funzionalità del miscelatore eseguendo una serie di aperture e chiusure.
Verificare l'integrità dei dischi metallici di dilatazione.
02.08.09
Pompa di circolazione
02.08.09.C01
Controllo: Controllo generale delle pompe
Verificare lo stato di funzionalità della pompa accertando che non ci sia stazionamento di aria e che la
pompa ruoti nel senso giusto. Verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non vi siano
perdite eccessive e che il premitraccia non lasci passare l'acqua. Verificare inoltre il livello del rumore
prodotto.
02.08.10
Regolatore differenziale di temperatura
02.08.10.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare la funzionalità dei dispositivi indicatori dei valori delle temperature.
02.08.11
Rubinetto di scarico
02.08.11.C01
Controllo: Verifica baderna
Verifica della tenuta della baderna e del dado premistoppa.
02.08.12
Sfiato
i.
Pagina 10
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
02.08.12.C01
Verificare la funzionalità del rubinetto di sfogo.
02.08.13
Telaio
02.08.13.C01
Controllo: Controllo generale
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni anno
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Verifica
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 anni
Controllare le condizioni e la funzionalità delle strutture di sostegno verificando il fissaggio ed
eventuali connessioni. Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto.
02.08.14
Tubi in acciaio inossidabile
02.08.14.C01
Controllo: Controllo coibentazione
Verificare l'integrità delle coibentazioni con eventuale ripristino.
02.08.14.C02
Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole
Eseguire una manovra di prova di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.
02.08.14.C03
Controllo: Controllo tenuta
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi
ed apparecchi utilizzatori.
02.08.15
Tubi in rame
02.08.15.C01
Controllo: Controllo coibentazione
Verifica dell'integrità delle coibentazioni ed eventuale ripristino
02.08.15.C02
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia.
Verificare la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioni
nelle tubazioni.
02.08.15.C03
Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole
Controllare che tutti gli organi di intercettazione siano funzionanti e controllare che non si blocchino.
02.08.15.C04
Controllo: Controllo tenuta tubazioni
Verifica dell'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra
tubi ed apparecchi utilizzatori.
02.08.16
Valvola di intercettazione
02.08.16.C01
Controllo: Controllo volantino
Verificare la funzionalità del volantino effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura.
02.08.17
Valvola di ritegno
02.08.17.C01
Controllo: Controllo generale
Eseguire un controllo generale delle valvole verificando il buon funzionamento delle guarnizioni, delle
cerniere e delle molle.
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
Tipologia
Frequenza
Ispezione
strumentale
ogni 12 mesi
Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale.
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione
strumentale
ogni anno
Controllo a vista
ogni 12 mesi
02.09.01
Conduttori di protezione
02.09.01.C01
Controllo: Controllo generale
02.09.02
Dispositivo di generatore
02.09.02.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare la corretta pressione di serraggio dei cavi di connessione; controllare che ci sia un buon
livello di isolamento e di protezione onde evitare corti circuiti.
02.09.03
Dispositivo di interfaccia
02.09.03.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi.
Nel caso di eccessivo rumore smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superfici
dell'elettromagnete e della bobina.
02.09.03.C02
Controllo: Verifica tensione
Misurare la tensione di arrivo ai morsetti utilizzando un voltmetro.
02.09.04
Dispositivo generale
02.09.04.C01
Controllo: Controllo generale
Pagina 11
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon
livello di isolamento e di protezione onde evitare corto circuiti.
02.09.05
Inverter
02.09.05.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare lo stato di funzionamento del quadro di parallelo invertitori misurando alcuni parametri
quali le tensioni, le correnti e le frequenze di uscita dall'inverter. Effettuare le misurazioni della
potenza in uscita su inverter-rete.
02.09.05.C02
Controllo: Verifica messa a terra
Ispezione
strumentale
ogni 12 mesi
Controllo
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
quando occorre
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Ispezione
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra (quando previsto) dell'inverter.
02.09.05.C03
Controllo: Verifica protezioni
Verificare il corretto funzionamento dei fusibili e degli interruttori automatici dell'inverter.
02.09.06
Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
02.09.06.C04
Controllo: Controllo generale celle
Verificare lo stato delle celle in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate,
ecc. Controllare che non ci siano incrostazioni e/o depositi sulle superfici delle celle che possano
inficiare il corretto funzionamento.
02.09.06.C03
Controllo: Controllo fissaggi
Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio delle celle e/o dei moduli.
02.09.06.C01
Controllo: Controllo apparato elettrico
Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte
elettrica delle celle e/o dei moduli di celle.
02.09.06.C02
Controllo: Controllo diodi
Eseguire il controllo della funzionalità dei diodi di by-pass.
02.09.07
Quadro elettrico
02.09.07.C01
Controllo: Verifica protezioni
Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.
02.09.08
Scaricatori di sovratensione
02.09.08.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.
Controllare il corretto funzionamento delle spie di segnalazione della carica delle cartucce.
02.09.09
Strutture di sostegno
02.09.09.C01
Controllo: Controllo generale
Controllare le condizioni e la funzionalità delle strutture di sostegno verificando il fissaggio ed
eventuali connessioni. Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto.
Pagina 12
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
03 - Impianti di sicurezza
03.01 - Impianto di messa a terra
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
Tipologia
Frequenza
Ispezione
strumentale
ogni mese
Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale.
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 5 anni
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
03.01.01
Conduttori di protezione
03.01.01.C01
Controllo: Controllo generale
03.01.02
Pozzetti in cls
03.01.02.C01
Controllo: Controllo chiusini
Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili.
03.01.02.C02
Controllo: Controllo struttura
Controllare l'integrità delle strutture individuando la presenza di eventuali anomalie come
fessurazioni, disgregazioni, distacchi, riduzione del copriferro e relativa esposizione a processi di
corrosione dei ferri d'armatura. Verifica dello stato del calcestruzzo e controllo del degrado e/o
eventuali processi di carbonatazione.
03.01.03
Pozzetti in materiale plastico
03.01.03.C01
Controllo: Controllo chiusini
Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili.
03.01.04
Sistema di dispersione
03.01.04.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare che i componenti (quali connessioni, pozzetti, capicorda, ecc.) del sistema di dispersione
siano in buone condizioni e non ci sia presenza di corrosione di detti elementi. Verificare inoltre la
presenza dei cartelli indicatori degli schemi elettrici.
03.01.05
Sistema di equipotenzializzazione
03.01.05.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare che i componenti (quali conduttori, ecc.) siano in buone condizioni. Verificare inoltre che
siano in buone condizioni i serraggi dei bulloni.
Pagina 13
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
INDICE
01 Cemento Armato
01.01
pag.
Strutture in elevazione in c.a.
2
2
01.01.01
Pilastri
2
01.01.02
Pareti
2
01.01.03
Travi
2
01.01.04
Solette
2
01.02
01.02.01
01.03
2
Solai
Solai con travetti in c.a.p.
2
2
Balconi o sbalzi
01.03.01
Sbalzi con travetti in c.a.p.
2
01.03.02
Sbalzi a soletta piena
2
01.04
Strutture di collegamento
3
01.04.01
01.04.02
01.05
01.05.01
Scale a trave a ginocchio
3
Scale a soletta rampante
3
Opere di fondazioni superficiali
3
Platee in c.a.
02 Impianti tecnologici
02.01
Ascensori e montacarichi
3
pag.
4
4
02.01.01
Ammortizzatori della cabina
4
02.01.02
Cabina
4
02.01.03
Contrappeso
4
02.01.04
Fotocellule
4
02.01.05
Funi
4
02.01.06
Guide cabina
4
02.01.07
Interruttore di extracorsa
4
02.01.08
Limitatore di velocità
4
02.01.09
Macchinari elettromeccanici
4
02.01.10
Porte di piano
4
02.01.11
Pulsantiera
5
02.01.12
Quadro di manovra
5
02.01.13
Serrature
5
Vani corsa
5
02.01.14
02.02
Impianto elettrico
5
02.02.01
Sezionatore
5
02.02.02
Interruttori
5
02.02.03
Prese e spine
5
02.02.04
Quadri di bassa tensione
5
02.02.05
Sistemi di cablaggio
5
02.03
Impianto di smaltimento acque meteoriche
6
02.03.01
Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
6
02.03.02
Collettori di scarico
6
02.03.03
Pozzetti e caditoie
6
02.03.04
Scossaline
6
Supporti per canali di gronda
6
02.03.05
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
6
02.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
6
02.04.02
Autoclave
6
02.04.03
Cassette di scarico a zaino
7
02.04.04
Collettori solari
7
02.04.05
Idroaccumulatori
7
Pagina 14
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
02.04.06
Tubazioni multistrato
7
02.04.07
Tubi in acciaio zincato
7
02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
8
02.05.01
Collettori
8
02.05.02
Pozzetti di scarico
8
02.05.03
Pozzetti e caditoie
8
02.05.04
Stazioni di sollevamento
8
02.05.05
Tubazioni
8
02.05.06
Tubazioni in polietilene
8
Vasche di accumulo
8
02.05.07
02.06
Impianto telefonico e citofonico
9
02.06.01
Alimentatori
9
02.06.02
Pulsantiere
9
02.06.03
Punti di ripresa ottici
9
Impianto di ricezione segnali
9
02.07
02.07.01
Alimentatori
9
02.07.02
Amplificatori di segnale
9
02.07.03
Antenne e parabole
9
02.07.04
Pali per antenne in acciaio
9
02.08
Impianto solare termico
9
02.08.01
Accumulo acqua calda
9
02.08.02
Caldaia istantanea a gas
10
02.08.03
Collettore solare
10
02.08.04
Copertura assorbitore
10
02.08.05
Filtro per impurità
10
02.08.06
Fluido termovettore
10
02.08.07
Gruppo di circolazione
10
02.08.08
Miscelatore
10
02.08.09
Pompa di circolazione
10
02.08.10
Regolatore differenziale di temperatura
10
02.08.11
Rubinetto di scarico
10
02.08.12
Sfiato
10
02.08.13
Telaio
11
02.08.14
Tubi in acciaio inossidabile
11
02.08.15
Tubi in rame
11
02.08.16
Valvola di intercettazione
11
02.08.17
02.09
Valvola di ritegno
11
Impianto fotovoltaico
11
02.09.01
Conduttori di protezione
11
02.09.02
Dispositivo di generatore
11
02.09.03
Dispositivo di interfaccia
11
02.09.04
Dispositivo generale
11
02.09.05
Inverter
12
02.09.06
Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
12
02.09.07
Quadro elettrico
12
02.09.08
Scaricatori di sovratensione
12
02.09.09
Strutture di sostegno
12
03 Impianti di sicurezza
03.01
Impianto di messa a terra
pag.
13
13
03.01.01
Conduttori di protezione
13
03.01.02
Pozzetti in cls
13
03.01.03
Pozzetti in materiale plastico
13
Pagina 15
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
03.01.04
Sistema di dispersione
13
03.01.05
Sistema di equipotenzializzazione
13
IL TECNICO
Arch. Maddalena Damiani
Pagina 16
Comune di Barletta
Provincia di Barletta - Andria - Tr
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
OGGETTO: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di
Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica
COMMITTENTE: Comune di Barletta
Barletta, __________
IL TECNICO
Arch. Maddalena Damiani
Pagina 1
Arch. Maddalena Damiani
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Acustici
02 - Impianti tecnologici
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
02.05.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
Tipologia
Frequenza
Il sistema di scarico deve essere realizzato con materiali e componenti in grado di non emettere
rumori.
02.08 - Impianto solare termico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.08.09
Pompa di circolazione
02.08.09.R03
Requisito: (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
02.08.09.C01
La pompa con tutti gli accessori completamente montati non deve emettere un livello di rumore
superiore a quello consentito dalla norma.
Controllo: Controllo generale delle pompe
Tipologia
Frequenza
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Adattabilità delle finiture
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01.14
Vani corsa
02.01.14.R01
Requisito: Regolarità delle finiture
Tipologia
Frequenza
Le aperture del vano che consentono l’accesso alla cabina devono essere realizzati nel rispetto della
regola d'arte ed in modo da evitare pericoli per l'accesso alla cabina stessa.
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
02.04.R10
Requisito: Regolarità delle finiture
Tipologia
Frequenza
Revisione
Controllo a vista
quando occorre
a guasto
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte e
devono presentare finiture superficiali integre.
02.04.01.C03
02.04.01.C01
Controllo: Verifica dei flessibili
Controllo: Verifica ancoraggio
Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Controllabilità tecnologica
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01
Ascensori e montacarichi
02.01.R03
Requisito: Resistenza meccanica
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Gli elementi dell'impianto di automazione devono essere in grado di resistere a sollecitazioni che
possono verificarsi durante il funzionamento dell'impianto.
02.01.04.C01
Controllo: Controllo generale
02.07 - Impianto di ricezione segnali
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.07
Impianto di ricezione segnali
02.07.R01
Requisito: Resistenza meccanica
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
ogni anno
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Gli elementi dell'impianto di ricezione segnali devono essere in grado di resistere a sollecitazioni che
possono verificarsi durante il funzionamento dell'impianto.
02.07.03.C01
Controllo: Controllo generale
02.07.04
Pali per antenne in acciaio
02.07.04.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione
02.07.04.C02
I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di
corrosione per non compromettere il buon funzionamento dell'intero apparato.
Controllo: Controllo generale
02.08 - Impianto solare termico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.08.01
Accumulo acqua calda
02.08.01.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo della temperatura
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
I serbatoi di accumulo a servizio dell'impianto solare termico devono essere realizzati in modo da
contenere le dispersioni di calore.
02.08.01.C03
02.08.01.C02
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo coibentazione
02.08.10
Regolatore differenziale di temperatura
02.08.10.R01
Requisito: (Attitudine al) Controllo delle temperature
I regolatori differenziali devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali sbalzi
della temperatura.
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.09.05
Inverter
02.09.05.R01
Requisito: Controllo della potenza
Tipologia
Frequenza
Controllo
Ispezione
strumentale
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
L'inverter deve garantire il perfetto accoppiamento tra la tensione in uscita dal generatore e il range
di tensioni in ingresso dal convertitore.
02.09.05.C02
02.09.05.C01
Controllo: Verifica messa a terra
Controllo: Controllo generale
Pagina 4
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Di funzionamento
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01.11
Pulsantiera
02.01.11.R01
Requisito: Comodità d'uso e manovra
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Per consentire utilizzo da parte degli utenti le pulsantiere della cabina ascensore e quelle di piano
devono essere disposte in modo da essere facilmente utilizzabili.
02.01.11.C01
Controllo: Controllo generale
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
02.05.R01
Requisito: Efficienza
Tipologia
Frequenza
I sistemi di scarico devono essere progettati ed installati in modo da non compromettere la salute e la
sicurezza degli utenti e delle persone che si trovano all’interno dell’edificio.
02.08 - Impianto solare termico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.08.10
Regolatore differenziale di temperatura
02.08.10.R02
Requisito: (Attitudine al) Controllo dell'umidità
Tipologia
Frequenza
I regolatori differenziali devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali sbalzi
della umidità relativa.
02.08.15
Tubi in rame
02.08.15.R01
Requisito: Controllo del flusso
Le tubazioni in rame devono essere realizzate in modo da controllare il flusso del fluido termovettore
senza pregiudicare il funzionamento dell'intero impianto.
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.09.06
Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
02.09.06.R01
Requisito: Efficienza di conversione
Tipologia
Frequenza
I moduli fotovoltaici devono essere realizzati con materiale e finiture superficiali tali da garantire il
massimo assorbimento delle radiazioni solari.
Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Di manutenibilità
02 - Impianti tecnologici
02.03 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.03.03
Pozzetti e caditoie
02.03.03.R04
Requisito: Pulibilità
02.03.03.C01
Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili per assicurare la
funzionalità dell'impianto.
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Ispezione
ogni 6 mesi
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.05.01
Collettori
02.05.01.R04
Requisito: Pulibilità
Tipologia
Frequenza
Ispezione
Ispezione
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
I collettori fognari devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
02.05.03.C01
02.05.01.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.05.02
Pozzetti di scarico
02.05.02.R03
Requisito: Pulibilità
I pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
02.05.03
Pozzetti e caditoie
02.05.03.R04
Requisito: Pulibilità
Le caditoie ed i pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
Pagina 6
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Di stabilità
01 - Cemento Armato
01.01 - Strutture in elevazione in c.a.
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.01
Strutture in elevazione in c.a.
01.01.R01
Requisito: Resistenza meccanica
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 24 mesi
ogni 24 mesi
ogni 24 mesi
ogni 24 mesi
ogni 24 mesi
ogni 24 mesi
ogni 24 mesi
ogni 24 mesi
Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di
deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze
sismiche, ecc.).
01.01.04.C02
01.01.03.C02
01.01.02.C02
01.01.01.C02
01.01.04.C01
01.01.03.C01
01.01.02.C01
01.01.01.C01
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
01.02 - Solai
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.02
Solai
01.02.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della freccia massima
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Controllo a vista
ogni 24 mesi
La freccia di inflessione di un solaio costituisce il parametro attraverso il quale viene giudicata la
deformazione sotto carico e la sua elasticità.
01.02.01.C01
Controllo: Controllo strutture
01.02.R02
Requisito: Resistenza meccanica
I solai devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni
rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
01.02.01.C01
Controllo: Controllo strutture
01.03 - Balconi o sbalzi
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.03
Balconi o sbalzi
01.03.R01
Requisito: Resistenza meccanica
Tipologia
Frequenza
Verifica
Verifica
ogni 3 anni
ogni 3 anni
Gli elementi strutturali costituenti i balconi, logge e passarelle devono contrastare in modo efficace le
manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili
sollecitazioni.
01.03.02.C01
01.03.01.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
01.04 - Strutture di collegamento
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.04
Strutture di collegamento
01.04.R02
Requisito: Resistenza meccanica
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 24 mesi
Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la
manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili
sollecitazioni.
01.04.02.C03
01.04.02.C01
01.04.01.C03
01.04.01.C01
01.04.02.C02
Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate
Controllo: Controllo balaustre e corrimano
Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate
Controllo: Controllo balaustre e corrimano
Controllo: Controllo strutture
Pagina 7
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
01.04.01.C02
Controllo: Controllo strutture
Controllo a vista
ogni 24 mesi
01.05 - Opere di fondazioni superficiali
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.05
Opere di fondazioni superficiali
01.05.R01
Requisito: Resistenza meccanica
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 24 mesi
Le opere di fondazioni superficiali dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni
di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze
sismiche, ecc.).
01.05.01.C01
Controllo: Controllo struttura
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01.02
Cabina
02.01.02.R02
Requisito: Resistenza meccanica
02.01.05.C01
Le porte, con i loro dispositivi di blocco, devono essere in grado di contrastare in modo efficace il
prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Controllo: Controllo generale
02.01.03
Contrappeso
02.01.03.R01
Requisito: Resistenza allo snervamento
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Le funi o catene che sostengono i contrappesi o le masse di bilanciamento devono essere in grado di
sostenerli senza causare pericoli.
02.01.03.C01
Controllo: Controllo generale
02.01.05
Funi
02.01.05.R01
Requisito: Resistenza meccanica
Le funi o catene devono essere in grado di sostenere senza causare pericoli le cabine, i contrappesi o
le masse di bilanciamento.
02.01.06
Guide cabina
02.01.06.R02
Requisito: Resistenza meccanica
Le guide della cabina unitamente alle pareti sulle quali sono agganciate dovranno limitare la
manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili
sollecitazioni.
02.01.08
Limitatore di velocità
02.01.08.R02
Requisito: Resistenza meccanica
Il limitatore di velocità deve essere mosso da una fune metallica capace di resistere agli sforzi che si
verificano durante il funzionamento.
02.01.10
Porte di piano
02.01.10.R02
Requisito: Resistenza meccanica
Le porte, con i loro dispositivi di blocco, devono essere in grado di contrastare in modo efficace il
prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
02.01.13
Serrature
02.01.13.R02
Requisito: Resistenza meccanica
Le serrature devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o
rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
02.01.14
Vani corsa
02.01.14.R02
Requisito: Resistenza meccanica
La struttura del vano di corsa deve essere realizzata in modo da sopportare tutte le forze che possono
verificarsi durante il funzionamento dell'impianto.
02.02 - Impianto elettrico
Pagina 8
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.02
Impianto elettrico
02.02.R08
Requisito: Resistenza meccanica
02.02.01.C01
02.02.03.C01
02.02.02.C01
02.02.04.C01
Gli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il
prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Verifica messa a terra
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 24 mesi
02.03 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.03
Impianto di smaltimento acque meteoriche
02.03.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione
Tipologia
Frequenza
Ispezione
Controllo a vista
Ispezione
ogni 6 mesi
ogni 6 mesi
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Controllo a vista
Ispezione a vista
ogni 6 mesi
ogni 12 mesi
Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere in grado di contrastare in
modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
02.03.01
Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
02.03.01.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
02.03.03.C01
02.03.01.C01
02.03.02.C01
I canali di gronda e le pluviali devono essere idonee ad impedire fughe o perdite di acqua assicurando
così la durata e la funzionalità nel tempo.
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.03.01.R02
Requisito: Resistenza al vento
I canali di gronda e le pluviali devono resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non
compromettere la stabilità e la funzionalità dell'intero impianto di smaltimento acque.
02.03.01.R03
Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura
I canali di gronda e le pluviali devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche
sotto l'azione di sollecitazioni termiche.
02.03.01.C01
Controllo: Controllo generale
02.03.01.R04
Requisito: Resistenza meccanica
02.03.01.C01
02.03.05.C01
I canali di gronda e le pluviali devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di
carico di progetto (carichi concentrati e distribuiti) in modo da garantire la stabilità e la funzionalità
dell'impianto.
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.03.02
Collettori di scarico
02.03.02.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la
funzionalità nel tempo.
02.03.02.R03
Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura
I collettori fognari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni
o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse.
02.03.03
Pozzetti e caditoie
02.03.03.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi
assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.
02.03.03.R05
Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il
prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle
stesse.
02.03.03.R06
Requisito: Resistenza meccanica
Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità
Pagina 9
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
dell'impianto.
02.03.04
Scossaline
02.03.04.R02
Requisito: Resistenza al vento
Le scossaline devono resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non comprometterne la
stabilità e la funzionalità.
02.03.05
Supporti per canali di gronda
02.03.05.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione
02.03.05.C01
I supporti per gronda di acciaio devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
fenomeni di corrosione.
Controllo: Controllo generale
02.03.05.R02
Requisito: Resistenza meccanica
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
I supporti per canali di gronda devono essere in grado di non subire disgregazioni se sottoposti
all'azione di carichi accidentali.
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
02.04.R03
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
02.04.04.C03
02.04.05.C02
02.04.02.C03
02.04.02.C04
02.04.02.C05
02.04.02.C06
02.04.02.C01
02.04.05.C01
02.04.07.C04
02.04.05.C03
02.04.05.C04
02.04.05.C05
02.04.06.C02
02.04.07.C02
02.04.07.C03
02.04.04.C04
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi in
circolazione per garantire la funzionalità dell'impianto.
Controllo: Controllo generale pannelli
Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole
Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole
Controllo: Controllo tenuta
Controllo: Controllo tenuta valvole
Controllo: Controllo valvole
Controllo: Controllo gruppo di riempimento
Controllo: Controllo gruppo di riempimento
Controllo: Controllo tenuta valvole
Controllo: Controllo tenuta
Controllo: Controllo tenuta valvole
Controllo: Controllo valvole
Controllo: Controllo tubazioni
Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole
Controllo: Controllo tenuta
Controllo: Controllo valvole
02.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
02.04.01.R03
Requisito: Resistenza a manovre e sforzi d'uso
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
Controllo
Controllo
Controllo a vista
Controllo
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Registrazione
Controllo a vista
Controllo
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo
Controllo a vista
Controllo a vista
quando occorre
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni anno
ogni anno
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni anno
ogni 12 mesi
ogni anno
ogni anno
ogni anno
ogni 12 mesi
ogni anno
ogni 12 mesi
Controllo a vista
a guasto
Controllo a vista
Registrazione
Controllo
Controllo a vista
a guasto
ogni anno
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
Controllo a vista
quando occorre
ogni 12 mesi
Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il
prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.
02.04.01.C01
Controllo: Verifica ancoraggio
02.04.01.R04
Requisito: Protezione dalla corrosione
Le superfici esposte della rubinetteria e degli apparecchi sanitari devono essere protette dagli attacchi
derivanti da fenomeni di corrosione.
02.04.01.R05
Requisito: Resistenza meccanica
02.04.01.C01
02.04.07.C04
02.04.07.C02
02.04.07.C01
Il regolatore di getto, quando viene esposto alternativamente ad acqua calda e fredda, non deve
deformarsi, deve funzionare correttamente e deve garantire che possa essere smontato e riassemblato
con facilità anche manualmente.
Controllo: Verifica ancoraggio
Controllo: Controllo tenuta valvole
Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole
Controllo: Controllo coibentazione
02.04.04
Collettori solari
02.04.04.R03
Requisito: Resistenza al vento
02.04.04.C03
02.04.04.C02
Gli elementi ed i materiali dei collettori solari devono essere in grado di contrastare in modo efficace
il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione del vento.
Controllo: Controllo generale pannelli
Controllo: Controllo fissaggi
Pagina 10
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
02.04.04.R05
Requisito: Resistenza alla grandine
I collettori solari devono resistere senza subire deterioramenti all'azione esercitata dalla grandine.
02.04.04.R06
Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
I materiali ed i componenti dei collettori solari devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche
chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche.
02.04.06
Tubazioni multistrato
02.04.06.R01
Requisito: Resistenza allo scollamento
Gli strati intermedi della tubazione devono resistere allo scollamento per evitare i problemi di tenuta.
02.04.06.C01
Controllo: Controllo tenuta strati
02.04.07
Tubi in acciaio zincato
02.04.07.R03
Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
Registrazione
ogni anno
Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi
di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Per tale scopo
possono essere dotati di adeguati rivestimenti.
02.04.07.R04
Requisito: Resistenza meccanica
Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in
modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
02.04.07.R05
Requisito: Stabilità chimico reattiva
Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di mantenere
inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.05.02
Pozzetti di scarico
02.05.02.R04
Requisito: Resistenza meccanica
Tipologia
Frequenza
Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
02.05.03
Pozzetti e caditoie
02.05.03.R05
Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il
prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle
stesse.
02.05.03.R06
Requisito: Resistenza meccanica
Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità
dell'impianto.
02.05.04
Stazioni di sollevamento
02.05.04.R04
Requisito: Stabilità morfologica
La pompa o il gruppo di pompaggio devono rimanere stabili in tutte le fasi del trasporto, del
montaggio e dello smontaggio nelle condizioni previste anche quando sono inclinati di un angolo di
10° in qualsiasi direzione rispetto alla loro posizione normale.
02.06 - Impianto telefonico e citofonico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.06
Impianto telefonico e citofonico
02.06.R03
Requisito: Resistenza meccanica
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Gli elementi dell'impianto telefonico devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi
di deformazioni o rotture che si dovessero verificare nelle condizioni di impiego.
02.06.03.C01
Controllo: Controllo generale
02.07 - Impianto di ricezione segnali
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
Tipologia
Frequenza
Pagina 11
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
02.07.04
Pali per antenne in acciaio
02.07.04.R02
Requisito: Resistenza meccanica
I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni
e/o cedimenti.
02.08 - Impianto solare termico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.08.01
Accumulo acqua calda
02.08.01.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
Ispezione
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Controllo
Controllo a vista
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Gli elementi costituenti i serbatoi devono essere in grado di evitare fughe dei fluidi di alimentazione in
modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo.
02.08.08.C01
02.08.01.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo anodo anticorrosione
02.08.03
Collettore solare
02.08.03.R02
Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
I materiali ed i componenti dei collettori solari devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche
chimico fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche.
02.08.08
Miscelatore
02.08.08.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
Gli elementi del miscelatore (otturatore, se previsto, deviatore a comando manuale o automatico)
devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi per garantire la funzionalità dell'impianto.
02.08.12
Sfiato
02.08.12.R01
Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
I materiali ed i componenti degli sfiati devono mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico
fisiche sotto l'azione di sollecitazioni termiche.
02.08.13
Telaio
02.08.13.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione
I telai devono essere realizzati in modo da contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di
corrosione.
02.08.13.R02
Requisito: Resistenza meccanica
I telai devono essere realizzati in modo da non subire disgregazioni se sottoposti all'azione di carichi
accidentali.
02.08.14.C02
02.08.14.C01
02.08.13.C01
Controllo: Controllo manovrabilità delle valvole
Controllo: Controllo coibentazione
Controllo: Controllo generale
02.08.13.R03
Requisito: Resistenza al vento
I telai devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture
sotto l'azione del vento.
02.08.14
Tubi in acciaio inossidabile
02.08.14.R02
Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi
di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. Per tale scopo
possono essere dotati di adeguati rivestimenti.
02.08.14.R03
Requisito: Resistenza meccanica
Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in
modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
02.08.15
Tubi in rame
02.08.15.R03
Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature
Le tubazioni devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il
prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.
02.08.16
Valvola di intercettazione
02.08.16.R02
Requisito: Resistenza a manovre e sforzi d'uso
Pagina 12
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Le valvole devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture
in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.
02.08.16.C01
02.08.17.C01
Controllo: Controllo volantino
Controllo: Controllo generale
02.08.17
Valvola di ritegno
02.08.17.R01
Requisito: Resistenza a manovre e sforzi d'uso
Verifica
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 anni
Le valvole devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture
in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.09
Impianto fotovoltaico
02.09.R04
Requisito: Resistenza meccanica
Tipologia
Frequenza
Controllo
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Gli impianti fotovoltaici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo
efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
02.09.05.C02
Controllo: Verifica messa a terra
02.09.01
Conduttori di protezione
02.09.01.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione
Gli elementi ed i materiali del sistema dei conduttori di protezione devono essere in grado di
contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
02.09.09
Strutture di sostegno
02.09.09.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione
Le strutture di sostegno devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni
di corrosione.
02.09.09.R02
Requisito: Resistenza meccanica
Le strutture di sostegno devono essere in grado di non subire disgregazioni se sottoposte all'azione di
carichi accidentali.
02.09.09.C01
Controllo: Controllo generale
03 - Impianti di sicurezza
03.01 - Impianto di messa a terra
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
03.01
Impianto di messa a terra
03.01.R01
Requisito: Resistenza meccanica
03.01.01.C01
Gli elementi ed i materiali dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in
modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture.
Controllo: Controllo generale
03.01.05.C01
03.01.04.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
03.01.01
Conduttori di protezione
03.01.01.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione
03.01.01.C01
Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in
grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Controllo: Controllo generale
03.01.05.C01
03.01.04.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
03.01.04
Sistema di dispersione
03.01.04.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione
Tipologia
Frequenza
Ispezione
strumentale
Ispezione a vista
Ispezione a vista
ogni mese
Ispezione
strumentale
Ispezione a vista
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni mese
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in
grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
03.01.05
Sistema di equipotenzializzazione
03.01.05.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione
Pagina 13
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Il sistema di equipotenzializzazione dell'impianto di messa a terra deve essere in grado di contrastare
in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Pagina 14
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Durabilità tecnologica
01 - Cemento Armato
01.04 - Strutture di collegamento
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.04
Strutture di collegamento
01.04.R01
Requisito: Resistenza all'usura
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza
all'usura.
01.04.02.C03
01.04.02.C01
01.04.01.C03
01.04.01.C01
Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate
Controllo: Controllo balaustre e corrimano
Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate
Controllo: Controllo balaustre e corrimano
02 - Impianti tecnologici
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.04.04
Collettori solari
02.04.04.R04
Requisito: Resistenza alla corrosione
02.04.04.C03
02.04.04.C01
I collettori solari devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di
corrosione.
Controllo: Controllo generale pannelli
Controllo: Controllo apparato elettrico
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
Controllo a vista
quando occorre
ogni 12 mesi
Pagina 15
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Facilità d'intervento
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01.12
Quadro di manovra
02.01.12.R02
Requisito: Accessibilità
Tipologia
Frequenza
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Aggiornamento
ogni 12 mesi
I quadri di manovra degli ascensori devono essere facilmente accessibili per consentire un facile
utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.
02.01.12.C01
Controllo: Controllo generale
02.01.12.R03
Requisito: Identificabilità
02.01.12.C02
I quadri e le cabine elettriche devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo.
Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni
da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Controllo: Verifica apparecchiature di taratura e controllo
02.02 - Impianto elettrico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.02
Impianto elettrico
02.02.R07
Requisito: Montabilità/Smontabilità
02.02.01.C01
02.02.03.C01
02.02.02.C01
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di
altri elementi in caso di necessità.
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.02.04
Quadri di bassa tensione
02.02.04.R01
Requisito: Accessibilità
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale
funzionamento sia in caso di guasti.
02.02.04.R02
Requisito: Identificabilità
I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente
un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso
di emergenza su persone colpite da folgorazione.
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.09
Impianto fotovoltaico
02.09.R07
Requisito: Montabilità/Smontabilità
Tipologia
Frequenza
Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere atti a consentire la collocazione in opera
di altri elementi in caso di necessità.
02.09.07
Quadro elettrico
02.09.07.R01
Requisito: Accessibilità
I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale
funzionamento sia in caso di guasti.
02.09.07.R02
Requisito: Identificabilità
I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente
un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso
di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Pagina 16
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Funzionalità d'uso
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01
Ascensori e montacarichi
02.01.R01
Requisito: Affidabilità
Tipologia
Frequenza
Ispezione
Ispezione a vista
Ispezione
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Ispezione
ogni 12 mesi
Aggiornamento
Ispezione
Aggiornamento
Ispezione
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Gli elementi costituenti gli ascensori e/o i montacarichi devono funzionare senza causare pericoli sia
in condizioni normali sia in caso di emergenza.
02.01.10.C02
02.01.09.C01
02.01.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.01.01
Ammortizzatori della cabina
02.01.01.R01
Requisito: Efficienza
Gli ammortizzatori delle cabine ascensore devono funzionare correttamente senza causare pericoli per
l'utilizzo della cabina.
02.01.01.C01
Controllo: Controllo generale
02.01.02
Cabina
02.01.02.R01
Requisito: Comodità di uso e manovra
Le aperture del vano che consentono l’accesso alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità
di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
02.01.10.C03
02.01.10.C02
02.01.10.C01
02.01.02.C01
Controllo: Controllo maniglia
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo delle serrature
Controllo: Controllo generale
02.01.09
Macchinari elettromeccanici
02.01.09.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della velocità
I macchinari e gli elementi che li costituiscono devono essere in grado di controllare i valori della
velocità di discesa della cabina, sia nel normale funzionamento sia in caso di emergenza.
02.01.10
Porte di piano
02.01.10.R01
Requisito: Comodità di uso e manovra
Le porte di piano che consentono l’accesso dai pianerottoli alla cabina devono presentare
caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
02.01.13
Serrature
02.01.13.R01
Requisito: Comodità di uso e manovra
Le serrature delle porte di piano che consentono l’accesso dai pianerottoli alla cabina devono
presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
02.02 - Impianto elettrico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.02
Impianto elettrico
02.02.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Ispezione a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i
componenti degli impianti elettrici devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto
di terra dell’edificio.
02.02.01.C01
02.02.04.C02
02.02.03.C01
02.02.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Verifica protezioni
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.02.01
Sezionatore
02.02.01.R01
Requisito: Comodità di uso e manovra
I sezionatori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di
Pagina 17
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
uso, di funzionalità e di manovrabilità.
02.02.02
Interruttori
02.02.02.R01
Requisito: Comodità di uso e manovra
Gli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di
uso, di funzionalità e di manovrabilità.
02.02.03
Prese e spine
02.02.03.R01
Requisito: Comodità di uso e manovra
Le prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità
di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
02.03 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.03.03
Pozzetti e caditoie
02.03.03.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata
Tipologia
Frequenza
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono garantire in ogni momento la portata e la pressione
richiesti dall'impianto.
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
02.04.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della combustione
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Ispezione a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
quando occorre
ogni anno
ogni anno
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni anno
ogni 12 mesi
ogni anno
ogni anno
Controllo a vista
quando occorre
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione
a massimo rendimento con una produzione minima di scorie e di sostanze inquinanti.
02.04.R06
Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario capaci di condurre elettricità devono essere dotati di
collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio per evitare alle persone qualsiasi
pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8.
02.04.02.C02
Controllo: Controllo quadri elettrici
02.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
02.04.01.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono essere in grado di garantire valori minimi di
portata dei fluidi.
02.04.04.C03
02.04.07.C03
02.04.05.C05
02.04.05.C03
02.04.04.C04
02.04.02.C06
02.04.02.C04
02.04.01.C04
02.04.01.C02
Controllo: Controllo generale pannelli
Controllo: Controllo tenuta
Controllo: Controllo valvole
Controllo: Controllo tenuta
Controllo: Controllo valvole
Controllo: Controllo valvole
Controllo: Controllo tenuta
Controllo: Verifica di tenuta degli scarichi
Controllo: Verifica degli scarichi dei vasi
02.04.01.R02
Requisito: Comodità di uso e manovra
Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di
funzionalità e di manovrabilità.
02.04.01.C05
Controllo: Verifica sedile coprivaso
02.04.02
Autoclave
02.04.02.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Gli impianti autoclave dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire valori minimi
di portata dei fluidi circolanti.
02.04.03
Cassette di scarico a zaino
02.04.03.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Le cassette di scarico devono garantire valori minimi di portata dei fluidi per un corretto
Pagina 18
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
funzionamento dell'impianto.
02.04.04
Collettori solari
02.04.04.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
I collettori solari devono assicurare una portata dei fluidi termovettori non inferiore a quella di
progetto.
02.04.05
Idroaccumulatori
02.04.05.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Gli idroaccumulatori dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire valori minimi
di portata dei fluidi circolanti.
02.04.07
Tubi in acciaio zincato
02.04.07.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti
dall'impianto.
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.05.01
Collettori
02.05.01.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata
02.05.05.C03
02.05.05.C02
02.05.01.C01
I collettori fognari devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione
richiesti dall'impianto.
Controllo: Controllo tenuta
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.05.03
Pozzetti e caditoie
02.05.03.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Ispezione
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità
dell'impianto.
02.05.04
Stazioni di sollevamento
02.05.04.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Il gruppo di pompaggio deve essere protetto da un morsetto di terra contro la formazione di cariche
positive. Il morsetto di terra deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra.
02.05.05
Tubazioni
02.05.05.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata
Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti
dall'impianto.
02.06 - Impianto telefonico e citofonico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.06.01
Alimentatori
02.06.01.R01
Requisito: Comodità di uso e manovra
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
L'alimentatore ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità
e di manovrabilità.
02.06.01.R02
Requisito: Efficienza
02.06.02.C01
L'alimentatore deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di
rendimento assicurando un buon funzionamento.
Controllo: Controllo generale
02.06.02
Pulsantiere
02.06.02.R01
Requisito: Efficienza
Gli elementi delle pulsantiere devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie
capacità di rendimento assicurando un buon funzionamento.
Pagina 19
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
02.07 - Impianto di ricezione segnali
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.07.01
Alimentatori
02.07.01.R01
Requisito: Comodità di uso e manovra
Tipologia
Frequenza
L'alimentatore ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità
e di manovrabilità.
02.07.01.R02
Requisito: Efficienza
L'alimentatore deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di
rendimento assicurando un buon funzionamento.
02.08 - Impianto solare termico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.08.03
Collettore solare
02.08.03.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
quando occorre
ogni 6 mesi
ogni anno
I collettori solari solari devono assicurare una portata dei fluidi termovettori non inferiore a quella di
progetto.
02.08.03.C02
02.08.03.C03
02.08.14.C03
Controllo: Controllo generale pannelli
Controllo: Controllo valvole
Controllo: Controllo tenuta
02.08.08
Miscelatore
02.08.08.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
I miscelatori meccanici devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
02.08.14
Tubi in acciaio inossidabile
02.08.14.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti
dall'impianto.
02.08.16
Valvola di intercettazione
02.08.16.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
Le valvole devono garantire la tenuta ad una pressione d’acqua interna uguale al maggiore dei due
valori: la pressione di prova ammissibile (PPA) o 1,5 volte la pressione di esercizio ammissibile
(PEA).
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.09
Impianto fotovoltaico
02.09.R03
Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i
componenti degli impianti elettrici devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto
di terra dell’edificio.
02.09.05.C03
Controllo: Verifica protezioni
Pagina 20
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Funzionalità in emergenza
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01.08
Limitatore di velocità
02.01.08.R01
Requisito: Efficienza
Tipologia
Frequenza
Il limitatore di velocità delle cabine ascensore deve entrare in funzione nel più breve tempo possibile.
Pagina 21
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Funzionalità tecnologica
02 - Impianti tecnologici
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
02.04.R05
Requisito: (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
quando occorre
Le tubazioni dell'impianto idrico non devono dar luogo a fenomeni di incrostazioni, corrosioni,
depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi.
02.04.04
Collettori solari
02.04.04.R02
Requisito: Efficienza
02.04.04.C03
I collettori solari devono funzionare in modo da garantire una capacità di rendimento termico
corrispondente a quella di progetto.
Controllo: Controllo generale pannelli
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.05.01
Collettori
02.05.01.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
02.05.06.C03
02.05.06.C02
02.05.06.C01
02.05.03.C01
02.05.01.C01
I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la
funzionalità nel tempo.
Controllo: Controllo tenuta
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo della manovrabilità valvole
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.05.02
Pozzetti di scarico
02.05.02.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo
Ispezione
Ispezione
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
I pozzetti di scarico devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la
funzionalità nel tempo.
02.05.03
Pozzetti e caditoie
02.05.03.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi
assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.
02.05.04
Stazioni di sollevamento
02.05.04.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
Le pompe di sollevamento ed i relativi componenti devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi
assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo del sistema.
02.05.06
Tubazioni in polietilene
02.05.06.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta
Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta e la pressione richiesti
dall'impianto.
02.08 - Impianto solare termico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.08.15
Tubi in rame
02.08.15.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi
Tipologia
Frequenza
Le tubazioni devono assicurare che i fluidi termovettori possano circolare in modo da evitare fenomeni
di incrostazioni, corrosioni e depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli
impianti stessi e la sicurezza degli utenti.
Pagina 22
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Pagina 23
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Olfattivi
02 - Impianti tecnologici
02.03 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.03.02
Collettori di scarico
02.03.02.R02
Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli
02.03.03.C01
I collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Controllo: Controllo generale
02.03.03
Pozzetti e caditoie
02.03.03.R03
Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli
Tipologia
Frequenza
Ispezione
ogni 6 mesi
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori
sgradevoli.
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.05.01
Collettori
02.05.01.R03
Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli
Tipologia
Frequenza
Ispezione
Ispezione
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
I collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
02.05.07.C01
02.05.03.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.05.02
Pozzetti di scarico
02.05.02.R02
Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli
I pozzetti dell'impianto fognario devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
02.05.03
Pozzetti e caditoie
02.05.03.R03
Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori
sgradevoli.
02.05.07
Vasche di accumulo
02.05.07.R01
Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli
Le vasche di accumulo devono essere realizzati in modo da non produrre o consentire la emissione di
odori sgradevoli.
Pagina 24
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Protezione antincendio
02 - Impianti tecnologici
02.02 - Impianto elettrico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.02
Impianto elettrico
02.02.R03
Requisito: Attitudine a limitare i rischi di incendio
Tipologia
Frequenza
I componenti dell'impianto elettrico devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di
probabili incendi.
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
02.04.R08
Requisito: Attitudine a limitare i rischi di incendio
Tipologia
Frequenza
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di limitare i rischi di probabili
incendi nel rispetto delle normative vigenti.
Pagina 25
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Protezione dagli agenti chimici ed organici
01 - Cemento Armato
01.04 - Strutture di collegamento
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.04
Strutture di collegamento
01.04.R03
Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 24 mesi
ogni 24 mesi
I materiali di rivestimento delle strutture di collegamento non debbono subire dissoluzioni o
disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
01.04.02.C02
01.04.01.C02
Controllo: Controllo strutture
Controllo: Controllo strutture
02 - Impianti tecnologici
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.04.07
Tubi in acciaio zincato
02.04.07.R02
Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nocive
Tipologia
Frequenza
I materiali costituenti le tubazioni non devono produrre o riemettere sostanze tossiche, irritanti o
corrosive per la salute degli utenti.
02.08 - Impianto solare termico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.08.08
Miscelatore
02.08.08.R03
Requisito: Stabilità chimico reattiva
Tipologia
Frequenza
I materiali costituenti i miscelatori non devono subire alcuna alterazione che potrebbe compromettere
il funzionamento del miscelatore meccanico.
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.09
Impianto fotovoltaico
02.09.R08
Requisito: Resistenza all'acqua
Tipologia
Frequenza
I materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie
caratteristiche chimico-fisiche.
Pagina 26
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Protezione dai rischi d'intervento
02 - Impianti tecnologici
02.02 - Impianto elettrico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.02
Impianto elettrico
02.02.R06
Requisito: Limitazione dei rischi di intervento
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 24 mesi
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni,
manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.
02.02.01.C01
02.02.03.C01
02.02.02.C01
02.02.04.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Verifica messa a terra
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.05.04
Stazioni di sollevamento
02.05.04.R03
Requisito: Comodità d'uso e manovra
Tipologia
Frequenza
Gli alberi rotanti dotati di linguette o altre protrusioni esposte in grado di provocare tagli o
impigliamenti devono essere protetti o muniti di ripari.
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.09
Impianto fotovoltaico
02.09.R02
Requisito: Limitazione dei rischi di intervento
02.09.05.C02
Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di consentire ispezioni,
manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone e/o cose.
Controllo: Verifica messa a terra
Tipologia
Frequenza
Controllo
ogni 12 mesi
Pagina 27
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Protezione elettrica
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01
Ascensori e montacarichi
02.01.R02
Requisito: Isolamento elettrico
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
Ispezione
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Gli elementi costituenti i conduttori dell'impianto elettrico posto a servizio dell'impianto ascensore
devono essere in grado resistere al passaggio di cariche elettriche.
02.01.09.C01
02.01.07.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.01.07
Interruttore di extracorsa
02.01.07.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Gli interruttori di extracorsa devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di
cariche positive) che deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra.
02.01.12.C01
Controllo: Controllo generale
02.01.12
Quadro di manovra
02.01.12.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
I quadri di manovra devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche
positive) che deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra.
02.02 - Impianto elettrico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.02
Impianto elettrico
02.02.R05
Requisito: Isolamento elettrico
02.02.01.C01
02.02.03.C01
02.02.02.C01
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche
elettriche senza perdere le proprie caratteristiche.
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
02.04.R09
Requisito: Attitudine a limitare i rischi di scoppio
Tipologia
Frequenza
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di resistere alle variazioni di
pressione che si verificano durante il normale funzionamento con una limitazione dei rischi di scoppio.
02.06 - Impianto telefonico e citofonico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.06
Impianto telefonico e citofonico
02.06.R01
Requisito: Isolamento elettrostatico
Tipologia
Frequenza
Ispezione
strumentale
ogni 12 mesi
I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono garantire un livello di isolamento da
eventuali scariche elettrostatiche.
02.06.01.C01
Controllo: Controllo alimentazione
02.06.R02
Requisito: Resistenza a cali di tensione
I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono resistere a riduzioni e a brevi interruzioni
Pagina 28
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
02.06.01.C01
di tensione.
Controllo: Controllo alimentazione
Ispezione
strumentale
ogni 12 mesi
02.07 - Impianto di ricezione segnali
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.07.02
Amplificatori di segnale
02.07.02.R01
Requisito: Isolamento elettrico
02.07.02.C01
I materiali ed i componenti degli amplificatori devono garantire un livello di protezione contro i
contatti diretti ed indiretti.
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Ispezione a vista
ogni 12 mesi
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.09
Impianto fotovoltaico
02.09.R01
Requisito: Isolamento elettrico
Tipologia
Frequenza
Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di resistere al passaggio di
cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche.
Pagina 29
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Sicurezza d'intervento
02 - Impianti tecnologici
02.02 - Impianto elettrico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.02
Impianto elettrico
02.02.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
I componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la
formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per
contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma tecnica.
02.02.01.C01
02.02.03.C01
02.02.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.02.R04
Requisito: Impermeabilità ai liquidi
I componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per
evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto
dalla normativa.
02.02.01.C01
02.02.03.C01
02.02.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.09
Impianto fotovoltaico
02.09.R05
Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Tipologia
Frequenza
I componenti degli impianti fotovoltaici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di
evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni
per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma tecnica.
02.09.R06
Requisito: Impermeabilità ai liquidi
I componenti degli impianti fotovoltaici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi
per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto
prescritto dalla normativa.
Pagina 30
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Sicurezza d'uso
02 - Impianti tecnologici
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
02.04.R07
Requisito: Attitudine a limitare i rischi di esplosione
Tipologia
Frequenza
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione
a massimo rendimento con una limitazione dei rischi di esplosione.
02.04.04
Collettori solari
02.04.04.R07
Requisito: Tenuta all'acqua e alla neve
I collettori solari vetrati devono essere idonei ad impedire infiltrazioni di acqua piovana al loro
interno.
02.08 - Impianto solare termico
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.08.09
Pompa di circolazione
02.08.09.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Tipologia
Frequenza
Aggiornamento
ogni 12 mesi
Aggiornamento
ogni 12 mesi
I componenti delle pompe centrifughe devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con
l’impianto di terra per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto,
secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8.
02.08.09.C01
Controllo: Controllo generale delle pompe
02.08.09.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo dei rischi
Le pompe ed i relativi accessori devono essere dotati di dispositivi di protezione per evitare danni alle
persone.
02.08.09.C01
Controllo: Controllo generale delle pompe
Pagina 31
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Termici ed igrotermici
02 - Impianti tecnologici
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
02.04.R02
Requisito: (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi
Tipologia
Frequenza
I fluidi termovettori devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento, sia in
relazione al benessere ambientale che al contenimento dei consumi energetici.
02.04.R04
Requisito: (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente
Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano
dare fastidio alle persone.
Pagina 32
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Visivi
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01.06
Guide cabina
02.01.06.R01
Requisito: Regolarità delle finiture
Tipologia
Frequenza
Ispezione
ogni 12 mesi
Le guide della cabina debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni,
scagliature o screpolature superficiali.
02.01.14.C01
Controllo: Controllo generale
02.03 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.03.01
Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
02.03.01.R05
Requisito: Regolarità delle finiture
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 6 mesi
I canali di gronda e le pluviali devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte ed essere privi
di difetti superficiali.
02.03.01.R06
Requisito: Tenuta del colore
I canali di gronda e le pluviali devono mantenere inalterati nel tempo i colori originari.
02.03.01.C01
Controllo: Controllo generale
02.03.04
Scossaline
02.03.04.R01
Requisito: Regolarità delle finiture
Le scossaline devono essere realizzate nel rispetto della regola d'arte ed essere prive di difetti
superficiali.
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.05.06
Tubazioni in polietilene
02.05.06.R02
Requisito: Regolarità delle finiture
02.05.06.C02
Le tubazioni in polietilene devono essere realizzate con materiali privi di impurità.
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Pagina 33
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
INDICE
Elenco Classe di Requisiti:
Acustici
pag.
2
Adattabilità delle finiture
pag.
3
Controllabilità tecnologica
pag.
4
Di funzionamento
pag.
5
Di manutenibilità
pag.
6
Di stabilità
pag.
7
Durabilità tecnologica
pag.
15
Facilità d'intervento
pag.
16
Funzionalità d'uso
pag.
17
Funzionalità in emergenza
pag.
21
Funzionalità tecnologica
pag.
22
Olfattivi
pag.
24
Protezione antincendio
pag.
25
Protezione dagli agenti chimici ed organici
pag.
26
Protezione dai rischi d'intervento
pag.
27
Protezione elettrica
pag.
28
Sicurezza d'intervento
pag.
30
Sicurezza d'uso
pag.
31
Termici ed igrotermici
pag.
32
Visivi
pag.
33
IL TECNICO
Arch. Maddalena Damiani
Pagina 34
Comune di Barletta
Provincia di Barletta - Andria - Tr
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
OGGETTO: Programma Straordinario di E.R.P. ex art. 21 D.L. 159/2007 - Piano Nazionale di
Edilizia Abitativa - Realizzazione di n° 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica
COMMITTENTE: Comune di Barletta
Barletta, __________
IL TECNICO
Arch. Maddalena Damiani
Pagina 1
Arch. Maddalena Damiani
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
01 - Cemento Armato
01.01 - Strutture in elevazione in c.a.
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.01.01
Pilastri
01.01.01.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
Frequenza
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del
difetto accertato.
01.01.02
Pareti
01.01.02.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del
difetto accertato.
01.01.03
Travi
01.01.03.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del
difetto accertato.
01.01.04
Solette
01.01.04.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del
difetto accertato.
01.02 - Solai
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.02.01
Solai con travetti in c.a.p.
01.02.01.I01
Intervento: Consolidamento solaio
Frequenza
quando occorre
Consolidamento del solaio in seguito ad eventi straordinari (dissesti, cedimenti) o a cambiamenti architettonici di
destinazione o dei sovraccarichi.
01.02.01.I02
Intervento: Ripresa puntuale fessurazioni
a guasto
Ripresa puntuale delle fessurazioni e rigonfiamenti localizzati nei rivestimenti.
01.03 - Balconi o sbalzi
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.03.01
Sbalzi con travetti in c.a.p.
01.03.01.I01
Intervento: Ripristino calcestruzzo
Frequenza
quando occorre
Ripristino delle parti di calcestruzzo armato ammalorato mediante rimozione delle parti incoerenti fino al rinvenimento dei
ferri. Pulizia dei ferri mediante idrosabbiatrice ed applicazione sulle armature di vernici protettive anticorrosione.
Bagnatura fino a saturazione del calcestruzzo esistente e ripristino delle volumetrie e sagome originarie, con l'ausilio di
casseri a perdere, con malte tixotropiche a presa rapida.
01.03.02
Sbalzi a soletta piena
01.03.02.I01
Intervento: Ripristino calcestruzzo
quando occorre
Ripristino delle parti di calcestruzzo armato ammalorato mediante rimozione delle parti incoerenti fino al rinvenimento dei
ferri. Pulizia dei ferri mediante idrosabbiatrice ed applicazione sulle armature di vernici protettive anticorrosione.
Bagnatura fino a saturazione del calcestruzzo esistente e ripristino delle volumetrie e sagome originarie, con l'ausilio di
casseri a perdere, con malte tixotropiche a presa rapida.
01.04 - Strutture di collegamento
Codice
01.04.01
Elementi Manutenibili / Interventi
Frequenza
Scale a trave a ginocchio
Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
01.04.01.I01
quando occorre
Intervento: Ripresa coloritura
Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di
ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.
01.04.01.I02
Intervento: Ripristino puntuale pedate e alzate
quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi.
01.04.01.I03
Intervento: Ripristino stabilità corrimano e balaustre
quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio
degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici
mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni
mediante saldature in loco con elementi di raccordo.
01.04.01.I04
Intervento: Sostituzione degli elementi degradati
quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.
01.04.01.I05
Intervento: Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche
ogni 2 anni
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli
mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed
applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi
di raccordo.
01.04.02
Scale a soletta rampante
01.04.02.I01
Intervento: Ripresa coloritura
quando occorre
Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di
ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.
01.04.02.I02
Intervento: Ripristino puntuale pedate e alzate
quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi.
01.04.02.I03
Intervento: Ripristino stabilità corrimano e balaustre
quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio
degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici
mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni
mediante saldature in loco con elementi di raccordo.
01.04.02.I04
Intervento: Sostituzione degli elementi degradati
quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.
01.04.02.I05
Intervento: Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche
ogni 2 anni
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli
mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed
applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi
di raccordo.
01.05 - Opere di fondazioni superficiali
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.05.01
Platee in c.a.
01.05.01.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
Frequenza
quando occorre
In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per
la diagnosi e la verifica delle strutture , da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto
ed evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare
la perpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati.
Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
02 - Impianti tecnologici
02.01 - Ascensori e montacarichi
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.01.01
Ammortizzatori della cabina
02.01.01.I01
Intervento: Sostituzione
Frequenza
quando occorre
Sostituire gli ammortizzatori quando scarichi e non più rispondenti alla normativa.
02.01.02
Cabina
02.01.02.I03
Intervento: Sostituzione elementi della cabina
quando occorre
Sostituire i tappetini, i pavimenti e i rivestimenti quando necessario.
02.01.02.I02
Intervento: Pulizia pavimento e pareti della cabina
ogni mese
Effettuare una pulizia del pavimento, delle pareti, degli specchi se presenti utilizzando idonei prodotti.
02.01.02.I01
Intervento: Lubrificazione meccanismi di leveraggio
ogni 12 mesi
Effettuare una lubrificazione delle serrature, dei sistemi di bloccaggio e leveraggio delle porte, degli interruttori di fine
corsa e di piano.
02.01.03
Contrappeso
02.01.03.I03
Intervento: Sostituzione delle funi
quando occorre
Sostituire le funi quando i fili rotti che le costituiscono hanno raggiunto una sezione valutabile nel 10% della sezione
metallica totale della fune.
02.01.03.I01
Intervento: Eguagliamento funi e catene
ogni 12 mesi
Eseguire l'eguagliamento delle funi e delle catene.
02.01.03.I02
Intervento: Lubrificazione
ogni 12 mesi
Effettuare una lubrificazione delle pulegge e/o dei pignoni.
02.01.04
Fotocellule
02.01.04.I01
Intervento: Registrazione
quando occorre
Eseguire la registrazione e la taratura delle fotocellule.
02.01.05
Funi
02.01.05.I01
Intervento: Eguagliamento funi e catene
quando occorre
Eseguire l'eguagliamento delle funi e delle catene.
02.01.05.I02
Intervento: Sostituzione delle funi
quando occorre
Sostituire le funi quando i fili rotti che le costituiscono hanno raggiunto una sezione valutabile nel 10% della sezione
metallica totale della fune.
02.01.06
Guide cabina
02.01.06.I01
Intervento: Lubrificazione
ogni 12 mesi
Eseguire una lubrificazione con prodotti specifici delle guide di scorrimento della cabina.
02.01.07
Interruttore di extracorsa
02.01.07.I02
Intervento: Sostituzione
quando occorre
Sostituire gli interruttori di extracorsa non più funzionanti.
02.01.07.I01
Intervento: Pulizia generale
ogni 12 mesi
Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di
linea.
02.01.08
Limitatore di velocità
02.01.08.I01
Intervento: Eguagliamento fune
quando occorre
Eseguire l'eguagliamento della fune del limitatore.
02.01.08.I02
Intervento: Sostituzione della fune
quando occorre
Sostituire la fune metallica del limitatore quando, dei fili che la compongono, se ne presentano rotti una percentuale
valutabile intorno al 10% della sezione totale della fune metallica stessa.
Pagina 4
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
02.01.09
Macchinari elettromeccanici
02.01.09.I02
Intervento: Sostituzione
quando occorre
Sostituire quando usurate le apparecchiature elettromeccaniche.
02.01.09.I01
Intervento: Lubrificazione
ogni 12 mesi
Effettuare una lubrificazione del paracadute e del limitatore di velocità.
02.01.10
Porte di piano
02.01.10.I02
Intervento: Pulizia ante
quando occorre
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
02.01.10.I03
Intervento: Pulizia vetri
quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
02.01.10.I01
Intervento: Lubrificazione serrature, cerniere
ogni 12 mesi
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
02.01.11
Pulsantiera
02.01.11.I01
Intervento: Pulizia
ogni 2 mesi
Effettuare la pulizia delle pulsantiere per eliminare polvere, accumuli vari.
02.01.11.I02
Intervento: Serraggio
ogni 12 mesi
Effettuare il serraggio dei dispositivi di tenuta delle pulsantiere.
02.01.12
Quadro di manovra
02.01.12.I01
Intervento: Lubrificazione ingranaggi e contatti
ogni 12 mesi
Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori
di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra.
02.01.12.I02
Intervento: Pulizia generale
ogni 12 mesi
Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di
linea.
02.01.13
Serrature
02.01.13.I02
Intervento: Pulizia ante
quando occorre
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
02.01.13.I01
Intervento: Lubrificazione serrature, cerniere
ogni 12 mesi
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
02.01.14
Vani corsa
02.01.14.I01
Intervento: Lubrificazione
ogni 12 mesi
Effettuare una lubrificazione di tutti gli organi di scorrimento (guide, pattini ecc.).
02.02 - Impianto elettrico
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.02.01
Sezionatore
02.02.01.I01
Intervento: Sostituzioni
Frequenza
quando occorre
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le parti dei sezionatori quali placchette, coperchi, telai porta
frutti, apparecchi di protezione e di comando.
02.02.02
Interruttori
02.02.02.I01
Intervento: Sostituzioni
quando occorre
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta
frutti, apparecchi di protezione e di comando.
02.02.03
Prese e spine
02.02.03.I01
Intervento: Sostituzioni
quando occorre
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta
Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
frutti, apparecchi di protezione e di comando.
02.02.04
Quadri di bassa tensione
02.02.04.I01
Intervento: Pulizia generale
ogni 12 mesi
Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.
02.02.04.I02
Intervento: Serraggio
ogni 12 anni
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
02.02.04.I03
Intervento: Sostituzione quadro
ogni 20 anni
Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
02.02.05
Sistemi di cablaggio
02.02.05.I02
Intervento: Serraggio connessione
quando occorre
Effettuare il serraggio di tutte le connessioni.
02.02.05.I01
Intervento: Rifacimento cablaggio
ogni 15 anni
Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe
superiore).
02.03 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.03.01
Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
02.03.01.I02
Intervento: Reintegro canali di gronda e pluviali
Frequenza
a guasto
Reintegro dei canali di gronda, delle pluviali, dei bocchettoni di raccolta e degli elementi di fissaggio. Riposizionamento
degli elementi di raccolta in funzione delle superfici di copertura servite e delle pendenze previste. Sistemazione delle
giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti.
02.03.01.I01
Intervento: Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta
ogni 6 mesi
Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia e
parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia.
02.03.02
Collettori di scarico
02.03.02.I01
Intervento: Pulizia collettore acque
ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di
deposito e lavaggio con acqua a pressione.
02.03.03
Pozzetti e caditoie
02.03.03.I01
Intervento: Pulizia
ogni 6 mesi
Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
02.03.04
Scossaline
02.03.04.I01
Intervento: Serraggio scossaline
quando occorre
Serraggio dei bulloni e dei dispositivi di tenuta delle scossaline.
02.03.05
Supporti per canali di gronda
02.03.05.I01
Intervento: Reintegro supporti
quando occorre
Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli
preesistenti.
02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e
calda
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
02.04.01.I01
Intervento: Disostruzione degli scarichi
Frequenza
quando occorre
Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria
Pagina 6
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
in pressione o sonde flessibili.
02.04.01.I02
Intervento: Rimozione calcare
ogni 12 mesi
Rimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici.
02.04.02
Autoclave
02.04.02.I03
Intervento: Pulizia otturatore
quando occorre
Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso.
02.04.02.I01
Intervento: Lubrificazione
ogni 12 mesi
Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti.
02.04.02.I02
Intervento: Pulizia generale
ogni 12 mesi
Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori
di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra.
02.04.02.I04
Intervento: Pulizia serbatoio autoclave
ogni 2 anni
Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti.
02.04.03
Cassette di scarico a zaino
02.04.03.I02
Intervento: Ripristino ancoraggio
quando occorre
Ripristinare l'ancoraggio delle cassette con eventuale sigillatura con silicone.
02.04.03.I01
Intervento: Rimozione calcare
ogni 6 mesi
Rimozione del calcare eventualmente depositato mediante l'utilizzazione di prodotti chimici.
02.04.03.I03
Intervento: Sostituzione cassette
ogni 30 anni
Effettuare la sostituzione delle cassette di scarico quando sono lesionate, rotte o macchiate.
02.04.04
Collettori solari
02.04.04.I01
Intervento: Pulizia
ogni 6 mesi
Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna
dei pannelli.
02.04.04.I04
Intervento: Spurgo pannelli
ogni 12 mesi
In caso di temperature troppo rigide è consigliabile effettuare lo spurgo del fluido dei pannelli per evitare congelamenti e
conseguente rottura dei pannelli stessi.
02.04.04.I02
Intervento: Sostituzione fluido
ogni 2 anni
Sostituzione del fluido captatore dell'energia solare.
02.04.04.I03
Intervento: Sostituzione pannelli
ogni 10 anni
Sostituzione dei pannelli che non assicurano un rendimento termico accettabile.
02.04.05
Idroaccumulatori
02.04.05.I03
Intervento: Pulizia otturatore
quando occorre
Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso.
02.04.05.I01
Intervento: Lubrificazione
ogni 6 mesi
Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti.
02.04.05.I02
Intervento: Pulizia generale
ogni 12 mesi
Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori
di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra.
02.04.05.I04
Intervento: Pulizia serbatoio
ogni 2 anni
Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti.
02.04.06
Tubazioni multistrato
02.04.06.I01
Intervento: Pulizia
ogni 12 mesi
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
02.04.07
Tubi in acciaio zincato
02.04.07.I02
Intervento: Pulizia otturatore
quando occorre
Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso.
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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
02.04.07.I01
Intervento: Pulizia
ogni 6 mesi
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.05.01
Collettori
02.05.01.I01
Intervento: Pulizia collettore acque nere o miste
Frequenza
ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di
deposito e lavaggio con acqua a pressione.
02.05.02
Pozzetti di scarico
02.05.02.I01
Intervento: Pulizia
ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
02.05.03
Pozzetti e caditoie
02.05.03.I01
Intervento: Pulizia
ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
02.05.04
Stazioni di sollevamento
02.05.04.I01
Intervento: Pulizia
ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia delle stazioni di pompaggio mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a
pressione.
02.05.04.I02
Intervento: Revisione generale pompe
ogni 12 mesi
Effettuare una disincrostazione meccanica e se necessario anche chimica biodegradabile della pompa e del girante nonché
una lubrificazione dei cuscinetti. Eseguire una verifica sulle guarnizioni ed eventualmente sostituirle.
02.05.05
Tubazioni
02.05.05.I01
Intervento: Pulizia
ogni 6 mesi
Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.
02.05.06
Tubazioni in polietilene
02.05.06.I01
Intervento: Pulizia
ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.
02.05.07
Vasche di accumulo
02.05.07.I01
Intervento: Pulizia
quando occorre
Effettuare lo svuotamento e la successiva pulizia delle vasche di accumulo mediante asportazione dei fanghi di deposito e
lavaggio con acqua a pressione.
02.05.07.I02
Intervento: Ripristino rivestimenti
quando occorre
Effettuare il ripristino dei rivestimenti delle vasche di accumulo quando usurati.
02.06 - Impianto telefonico e citofonico
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.06.01
Alimentatori
02.06.01.I01
Intervento: Sostituzione
Frequenza
quando occorre
Effettuare la sostituzione degli alimentatori quando danneggiati.
02.06.02
Pulsantiere
02.06.02.I02
Intervento: Sostituzione pulsanti
quando occorre
Eseguire la sostituzione dei pulsanti con altri delle stesse tipologie quando deteriorati.
02.06.02.I01
Intervento: Pulizia
ogni 12 mesi
Effettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano
Pagina 8
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi.
02.06.03
Punti di ripresa ottici
02.06.03.I01
Intervento: Pulizia
quando occorre
Effettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano
compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi utilizzando un panno morbido imbevuto di alcool.
02.07 - Impianto di ricezione segnali
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.07.01
Alimentatori
02.07.01.I02
Intervento: Sostituzione
Frequenza
quando occorre
Effettuare la sostituzione degli alimentatori quando danneggiati.
02.07.01.I01
Intervento: Pulizia generale
ogni 12 mesi
Pulizia generale delle varie connessioni utilizzando aspiratore.
02.07.02
Amplificatori di segnale
02.07.02.I01
Intervento: Registrazione connessioni
ogni 12 mesi
Registrare e regolare tutti i morsetti delle connessioni e/o dei fissaggi
02.07.03
Antenne e parabole
02.07.03.I01
Intervento: Registrazione
quando occorre
Eseguire la registrazione della parabole e/o dell'antenna ed il serraggio dei cavi in seguito ad eventi eccezionali.
02.07.04
Pali per antenne in acciaio
02.07.04.I01
Intervento: Registrazione
quando occorre
Eseguire la registrazione del riflettore e/o dell'antenna.
02.07.04.I02
Intervento: Sostituzione dei pali
quando occorre
Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore.
02.07.04.I03
Intervento: Verniciatura
quando occorre
Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre.
02.08 - Impianto solare termico
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.08.01
Accumulo acqua calda
02.08.01.I01
Intervento: Ripristino coibentazione
Frequenza
quando occorre
Eseguire il ripristino della coibentazione per evitare perdite di calore.
02.08.01.I02
Intervento: Sostituzione anodo
ogni 5 anni
Sostituire l'anodo al magnesio ed effettuare un lavaggio a pressione del serbatoio di accumulo.
02.08.02
Caldaia istantanea a gas
02.08.02.I01
Intervento: Ingrassaggio valvole
ogni 12 mesi
Eseguire un ingrassaggio della valvola di alimentazione del gas.
02.08.02.I02
Intervento: Pulizia
ogni 12 mesi
Eseguire la pulizia del bruciatore, del tubo e dell'iniettore della fiamma pilota. Eseguire la pulizia della termocoppia, delle
alette del corpo scaldante e delle alette antiriflusso.
02.08.02.I03
Intervento: Taratura
ogni 12 mesi
Eseguire una registrazione dei valori della portata del gas.
02.08.03
Collettore solare
02.08.03.I02
Intervento: Ripristino coibentazione
quando occorre
Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante.
Pagina 9
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
02.08.03.I04
Intervento: Spurgo pannelli
quando occorre
In caso di temperature troppo rigide è consigliabile effettuare lo spurgo del fluido dei pannelli per evitare congelamenti e
conseguente rottura dei pannelli stessi.
02.08.03.I01
Intervento: Pulizia
ogni 6 mesi
Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna
dei collettori.
02.08.03.I03
Intervento: Sostituzione fluido
ogni 2 anni
Sostituzione del fluido captatore dell'energia solare.
02.08.04
Copertura assorbitore
02.08.04.I01
Intervento: Pulizia copertura assorbitore
ogni 6 mesi
Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna
dei collettori.
02.08.05
Filtro per impurità
02.08.05.I01
Intervento: Pulizia cestello
ogni 12 mesi
Eseguire la pulizia del cestello del filtro per eliminare le impurità accumulatesi.
02.08.06
Fluido termovettore
02.08.06.I01
Intervento: Sostituzione fluido
ogni 2 anni
Sostituire il fluido termovettore quando i valori di PH diventano troppo bassi (< 6.6); intorno a questo valore il fluido
diventa corrosivo.
02.08.07
Gruppo di circolazione
02.08.07.I01
Intervento: Ripristini
quando occorre
Eseguire il ripristino dei valori di funzionamento dell'impianto.
02.08.07.I02
Intervento: Sostituzione rubinetti
quando occorre
Eseguire la sostituzione dei rubinetti di carico e scarico quando non più funzionanti.
02.08.08
Miscelatore
02.08.08.I02
Intervento: Sostituzione
quando occorre
Sostituire i miscelatori quando usurati e non più rispondenti alla normativa di settore.
02.08.08.I01
Intervento: Pulizia
ogni 12 mesi
Eseguire la pulizia della cartuccia termostatica controllando l'integrità dei dischi metallici di dilatazione.
02.08.09
Pompa di circolazione
02.08.09.I01
Intervento: Pulizia
ogni anno
Eseguire una pulizia dei filtri mediante asportazione dei materiali di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
02.08.09.I02
Intervento: Revisione generale pompe
ogni anno
Effettuare una disincrostazione meccanica (utilizzando prodotti specifici) della pompa e del girante nonché una
lubrificazione dei cuscinetti. Eseguire una verifica sulle guarnizioni ed eventualmente sostituirle.
02.08.09.I03
Intervento: Revisione pompe
ogni 4 anni
Eseguire lo smontaggio delle pompe per eseguire una revisione; dopo la revisione rimontare le pompe.
02.08.09.I04
Intervento: Sostituzione pompe
ogni 20 anni
Effettuare la sostituzione delle pompe con altre dalle caratteristiche simili.
02.08.10
Regolatore differenziale di temperatura
02.08.10.I01
Intervento: Taratura
quando occorre
Eseguire la taratura del regolatore quando necessario.
02.08.11
Rubinetto di scarico
02.08.11.I01
Intervento: Sostituzione baderna
quando occorre
Effettuare la sostituzione della baderna quando si verificano evidenti perdite di fluido.
02.08.11.I02
Intervento: Serraggio dado premistoppa
quando occorre
Pagina 10
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
Effettuare il serraggio dado premistoppa quando si verificano perdite.
02.08.12
Sfiato
02.08.12.I01
Intervento: Ripristino guarnizione
quando occorre
Ripristinare la guarnizione di tenuta quando usurata o deteriorata.
02.08.12.I02
Intervento: Sostituzione galleggiante
quando occorre
Sostituire il galleggiante/i quando usurati.
02.08.13
Telaio
02.08.13.I02
Intervento: Ripristino rivestimenti
quando occorre
Eseguire il ripristino dei rivestimenti superficiali quando si presentano fenomeni di corrosione.
02.08.13.I03
Intervento: Serraggio
quando occorre
Eseguire il ripristino dei serraggi degli elementi di sostegno e/o degli elementi di unione.
02.08.13.I01
Intervento: Reintegro
ogni 12 mesi
Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli
preesistenti.
02.08.14
Tubi in acciaio inossidabile
02.08.14.I02
Intervento: Ripristino coibentazione
quando occorre
Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante.
02.08.14.I01
Intervento: Pulizia
ogni 12 mesi
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
02.08.15
Tubi in rame
02.08.15.I01
Intervento: Pulizia
quando occorre
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri delle tubazioni.
02.08.15.I02
Intervento: Ripristino coibentazione
quando occorre
Ripristino dello strato di coibente quando deteriorato o mancante.
02.08.16
Valvola di intercettazione
02.08.16.I02
Intervento: Sostituzione valvole
quando occorre
Effettuare la sostituzione delle valvole quando deteriorate con valvole dello stesso tipo ed idonee alle pressioni previste per
il funzionamento.
02.08.16.I01
Intervento: Disincrostazione volantino
ogni 12 mesi
Eseguire una disincrostazione del volantino con prodotti sgrassanti per ripristinare la funzionalità del volantino stesso.
02.08.17
Valvola di ritegno
02.08.17.I01
Intervento: Lubrificazione valvole
ogni 5 anni
Effettuare lo smontaggio delle valvole ed eseguire una lubrificazione delle cerniere e delle molle che regolano le valvole.
02.08.17.I02
Intervento: Sostituzione valvole
ogni 30 anni
Sostituire le valvole quando non più rispondenti alle normative.
02.09 - Impianto fotovoltaico
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.09.01
Conduttori di protezione
02.09.01.I01
Intervento: Sostituzione conduttori di protezione
Frequenza
quando occorre
Sostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati.
02.09.02
Dispositivo di generatore
02.09.02.I01
Intervento: Sostituzioni
quando occorre
Sostituire, quando usurati o non più rispondenti alle norme, i dispositivi di generatore.
02.09.03
Dispositivo di interfaccia
Pagina 11
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
02.09.03.I01
Intervento: Pulizia
quando occorre
Eseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene.
02.09.03.I03
Intervento: Sostituzione bobina
a guasto
Effettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo.
02.09.03.I02
Intervento: Serraggio cavi
ogni 12 mesi
Effettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal dispositivo di interfaccia.
02.09.04
Dispositivo generale
02.09.04.I01
Intervento: Sostituzioni
quando occorre
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, il dispositivo generale.
02.09.05
Inverter
02.09.05.I03
Intervento: Sostituzione inverter
a guasto
Eseguire la sostituzione dell'inverter quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
02.09.05.I01
Intervento: Pulizia generale
ogni 12 mesi
Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.
02.09.05.I02
Intervento: Serraggio
ogni anno
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
02.09.06
Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
02.09.06.I03
Intervento: Serraggio
quando occorre
Eseguire il serraggio della struttura di sostegno delle celle
02.09.06.I01
Intervento: Pulizia
ogni 6 mesi
Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna
delle celle.
02.09.06.I02
Intervento: Sostituzione celle
ogni 10 anni
Sostituzione delle celle che non assicurano un rendimento accettabile.
02.09.07
Quadro elettrico
02.09.07.I01
Intervento: Pulizia generale
ogni 6 mesi
Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.
02.09.07.I02
Intervento: Serraggio
ogni anno
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
02.09.07.I03
Intervento: Sostituzione quadro
ogni 20 anni
Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
02.09.08
Scaricatori di sovratensione
02.09.08.I01
Intervento: Sostituzioni cartucce
quando occorre
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le cartucce dello scaricatore di sovratensione.
02.09.09
Strutture di sostegno
02.09.09.I01
Intervento: Reintegro
quando occorre
Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli
preesistenti.
02.09.09.I02
Intervento: Ripristino rivestimenti
quando occorre
Eseguire il ripristino dei rivestimenti superficiali quando si presentano fenomeni di corrosione.
Pagina 12
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
03 - Impianti di sicurezza
03.01 - Impianto di messa a terra
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
03.01.01
Conduttori di protezione
03.01.01.I01
Intervento: Sostituzione conduttori di protezione
Frequenza
quando occorre
Sostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati.
03.01.02
Pozzetti in cls
03.01.02.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del
difetto accertato.
03.01.02.I02
Intervento: Disincrostazione chiusini
ogni 12 mesi
Eseguire una disincrostazione dei chiusini di accesso ai pozzetti con prodotti sgrassanti.
03.01.03
Pozzetti in materiale plastico
03.01.03.I01
Intervento: Ripristino chiusini
quando occorre
Eseguire il ripristino dei chiusini quando deteriorati.
03.01.04
Sistema di dispersione
03.01.04.I02
Intervento: Sostituzione dispersori
quando occorre
Sostituire i dispersori danneggiati o deteriorati.
03.01.04.I01
Intervento: Misura della resistività del terreno
ogni 24 mesi
Effettuare una misurazione del valore della resistenza di terra.
03.01.05
Sistema di equipotenzializzazione
03.01.05.I01
Intervento: Sostituzione degli equipotenzializzatori
quando occorre
Sostituire gli equipotenzializzatori danneggiati o deteriorati.
Pagina 13
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
INDICE
01 Cemento Armato
01.01
pag.
Strutture in elevazione in c.a.
2
2
01.01.01
Pilastri
2
01.01.02
Pareti
2
01.01.03
Travi
2
01.01.04
Solette
2
01.02
01.02.01
01.03
2
Solai
Solai con travetti in c.a.p.
2
2
Balconi o sbalzi
01.03.01
Sbalzi con travetti in c.a.p.
2
01.03.02
Sbalzi a soletta piena
2
01.04
Strutture di collegamento
2
01.04.01
01.04.02
01.05
01.05.01
Scale a trave a ginocchio
2
Scale a soletta rampante
3
Opere di fondazioni superficiali
3
Platee in c.a.
02 Impianti tecnologici
02.01
Ascensori e montacarichi
3
pag.
4
4
02.01.01
Ammortizzatori della cabina
4
02.01.02
Cabina
4
02.01.03
Contrappeso
4
02.01.04
Fotocellule
4
02.01.05
Funi
4
02.01.06
Guide cabina
4
02.01.07
Interruttore di extracorsa
4
02.01.08
Limitatore di velocità
4
02.01.09
Macchinari elettromeccanici
5
02.01.10
Porte di piano
5
02.01.11
Pulsantiera
5
02.01.12
Quadro di manovra
5
02.01.13
Serrature
5
Vani corsa
5
02.01.14
02.02
Impianto elettrico
5
02.02.01
Sezionatore
5
02.02.02
Interruttori
5
02.02.03
Prese e spine
5
02.02.04
Quadri di bassa tensione
6
02.02.05
Sistemi di cablaggio
6
02.03
Impianto di smaltimento acque meteoriche
6
02.03.01
Canali di gronda e pluviali in PVC non plastificato
6
02.03.02
Collettori di scarico
6
02.03.03
Pozzetti e caditoie
6
02.03.04
Scossaline
6
Supporti per canali di gronda
6
02.03.05
02.04
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
6
02.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
6
02.04.02
Autoclave
7
02.04.03
Cassette di scarico a zaino
7
02.04.04
Collettori solari
7
02.04.05
Idroaccumulatori
7
Pagina 14
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
02.04.06
Tubazioni multistrato
7
02.04.07
Tubi in acciaio zincato
7
02.05
Impianto di smaltimento acque reflue
8
02.05.01
Collettori
8
02.05.02
Pozzetti di scarico
8
02.05.03
Pozzetti e caditoie
8
02.05.04
Stazioni di sollevamento
8
02.05.05
Tubazioni
8
02.05.06
Tubazioni in polietilene
8
Vasche di accumulo
8
02.05.07
02.06
Impianto telefonico e citofonico
8
02.06.01
Alimentatori
8
02.06.02
Pulsantiere
8
02.06.03
Punti di ripresa ottici
9
Impianto di ricezione segnali
9
02.07
02.07.01
Alimentatori
9
02.07.02
Amplificatori di segnale
9
02.07.03
Antenne e parabole
9
02.07.04
Pali per antenne in acciaio
9
02.08
Impianto solare termico
9
02.08.01
Accumulo acqua calda
9
02.08.02
Caldaia istantanea a gas
9
02.08.03
Collettore solare
02.08.04
Copertura assorbitore
10
02.08.05
Filtro per impurità
10
02.08.06
Fluido termovettore
10
02.08.07
Gruppo di circolazione
10
02.08.08
Miscelatore
10
02.08.09
Pompa di circolazione
10
02.08.10
Regolatore differenziale di temperatura
10
02.08.11
Rubinetto di scarico
10
02.08.12
Sfiato
11
02.08.13
Telaio
11
02.08.14
Tubi in acciaio inossidabile
11
02.08.15
Tubi in rame
11
02.08.16
Valvola di intercettazione
11
02.08.17
02.09
9
Valvola di ritegno
11
Impianto fotovoltaico
11
02.09.01
Conduttori di protezione
11
02.09.02
Dispositivo di generatore
11
02.09.03
Dispositivo di interfaccia
11
02.09.04
Dispositivo generale
12
02.09.05
Inverter
12
02.09.06
Modulo fotovoltaico con celle in silicio monocristallino
12
02.09.07
Quadro elettrico
12
02.09.08
Scaricatori di sovratensione
12
02.09.09
Strutture di sostegno
12
03 Impianti di sicurezza
03.01
Impianto di messa a terra
pag.
13
13
03.01.01
Conduttori di protezione
13
03.01.02
Pozzetti in cls
13
03.01.03
Pozzetti in materiale plastico
13
Pagina 15
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
03.01.04
Sistema di dispersione
13
03.01.05
Sistema di equipotenzializzazione
13
IL TECNICO
Arch. Maddalena Damiani
Pagina 16
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