Panel 4 Il ruolo della filosofia nella formazione alle professioni Aula del Senato Accademico Moderatore: Dott.ssa Livia Bastos La centralità della dimensione etico-antropologica in un progetto di formazione universitaria. Il caso Fondazione Rui Vincenzo Arborea (Pontificia Università della Santa Croce, Roma) — Antonio Petagine (Università di Friburgo , Svizzera) È possibile riconoscere uno spazio alla dimensione etico-antropologica, all’interno della formazione universitaria, a prescindere dalla specifica disciplina di studio scelta dallo studente? A partire da un’analisi euristica dei bisogni espliciti e impliciti della popolazione universitaria italiana, questo articolo illustra le ragioni per le quali proporre un percorso di formazione integrata, che predisponga al meglio gli studenti universitari a costruire una vita matura nella famiglia, nel lavoro e nella società. Vengono presentate a tale scopo le riflessioni che hanno condotto alla progettazione di un percorso di formazione, attivo in Italia nelle Residenze Universitarie della Fondazione Rui, che ha il suo cuore nei moduli di antropologia filosofica e di etica generale. La centralità della domanda metafisica – articolata e declinata in modo adeguato alla situazione dell’interlocutore (studente universitario di varie discipline) – emerge dalla riflessione sull’azione e sul soggetto dell’agire che conduce alla domanda sul cosmo e sul senso della vita umana nei diversi contesti di esercizio. How Can Philosophy Help Management and How Can Management Help Philosophy? Towards a Holistic Approach for Management Education Cristiano Ciappei (Università degli Studi Firenze) — Maria Cinque (Fondazione Rui) The recent and on-going global economic crisis with its failures of responsibilities and the threatening of natural and socio-cultural ecologies are among many more manifestations of a profound dis-integration and non-integral way of living. Many further symptoms and realities as well as ethical inadequacies and reductive understandings and orientations call for a more sustainable integration. This article is based on the premise that re-considering philosophical concepts can be an apt medium for realizing such integral understanding and practice. Philosophical techniques and approaches can help clarify and evaluate the aims and values of management education. On the other side, management studies and management education can contribute to the on-going revitalization of philosophy as an integral and sustainable practice and medium for the emergence of relational realities of leadership and organisation. This is why we explore the dimensions of the action and the dimensions of the agent, recalling both Aristotle’s and Kant’s theories. Our goal is to develop a ‘holistic’ model on philosophical basis that may open new streams of research in management education and may call for a more sustainable, “integral” model of management in organizations. We also provide some examples of the application of this model to management education, assuming that ancient wisdom can embrace practical problem solving of business, human, and social issues. Filosofia & Competenze Alessandra Modugno (Università degli Studi di Genova) (NO ABSTRACT) Pratica professionale, valutazione e management: il ruolo della riflessività nell’azione cooperativa Paolo Monti (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) La partecipazione a pratiche professionali è una delle principali forme di attivo coinvolgimento degli individui nella rete cooperativa di pratiche sociali che costituiscono il corpo della società civile. A partire dalla riflessione di A. MacIntyre sulla strutturale tensione fra la dimensione delle pratiche e quella delle istituzioni che ne consentono lo sviluppo storico, si può notare come nell’organizzazione contemporanea del lavoro fra le pratiche professionali e i corrispondenti processi di valutazione e management venga spesso a determinarsi una dialettica conflittuale riconducibile a prospettive epistemologiche e valoriali divergenti. Considerando il caso ipotetico di un ospedale e di una scuola, si mette in luce come tale dialettica sia entro certi limiti una condizione intrinseca all’agire cooperativo tipico delle pratiche professionali, ma anche come, al tempo stesso, tale contrapposizione possa condurre a degenerazioni riduzionistiche che ledono il profilo epistemico e assiologico delle professioni stesse. Si sostiene, dunque, che la composizione non conflittuale fra il piano delle pratiche professionali e quello della valutazione e del management richiede l’esercizio di una forma di riflessività nell’agire cooperativo possibile a partire da una serie di competenze e conoscenze tipiche del sapere filosofico, in particolare in ambito etico ed epistemologico. Si tratta di un bisogno di formazione filosofica e umanistica nella formazione alle professioni che presenta analogie con le esigenze spesso sollevate intorno ai requisiti fondamentali dell’educazione pubblica dei cittadini. Tres ideas filosóficas de referencia en la formación profesional: la orientación hacia el bien, la intencionalidad interior y la contribución al bien común Katarzyna Szymala Vivimos en tiempos muy ágiles, en una cultura “instant” y en una sociedad muy fragmentarizada en cuanto a los valores que se comparten. En este marco, hace falta saber mostrar al hombre el papel de la filosofía, que le puede ayudar a encontrar algo que una todas sus acciones, y así le facilite “recomponerse” por dentro. Es decir: a redescubrir la belleza de hacer el bien, de hacerse bueno y de contribuir a un bien mayor. Por lo tanto, el texto sitúa la formación profesional dentro de un marco más amplio de la vida. Parte de la premisa de que un buen profesional es ante todo una persona en una situación concreta, con unas obligaciones precisas. El hilo conductor versa sobre tres ideas filosóficas: la conveniencia de buscar un orden “interior”, dirigido al bien de cada cosa; la necesidad de tomar responsabilidad de los propios actos vinculada con la noción de la intencionalidad interior. Y, por último, la conveniencia de plantearse metas profesionales cuyos resultados quizá no sean inmediatos, pero harán posible realizar el bien común.