ACQUA:
spunti e idee pratiche
per giovani osservatori
Ministero dell’Università
e della Ricerca
Questa pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo
del Ministero dell’Università e della Ricerca
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
INTRODUZIONE
L’Acqua: bene prezioso, San Francesco la chiamava “Sorella Acqua” e senza di lei non ci sarebbe,
e non ci sarebbe stata, vita sulla Terra. Purtroppo però l’acqua potabile, vitale per l’uomo, è la risorsa distribuita con maggiore disuguaglianza nel mondo. Nel nord del pianeta i paesi “ricchi” consumano circa l’80
per cento delle risorse mondiali, mentre nei paesi del sud del mondo i “poveri” devono suddividersi quel poco
che resta. L’acqua sulla Terra è diminuita negli ultimi trenta anni del 40 per cento e la desertificazione
avanza al ritmo di 6 milioni di ettari l’anno, i ghiacciai si stanno sciogliendo e le falde si stanno inquinando a ritmi impressionanti.
L’uomo è l’unico organismo vivente che consuma più acqua di quanto la natura non sia in grado di ripristinare.
L’acqua è una risorsa primaria di importanza vitale, non solo per l’essere umano, ma anche per
ogni organismo vivente, animale e vegetale: è una “risorsa” per la sopravvivenza di tutte le specie.
Proviamo a pensare all’importanza che può avere questo semplice elemento, per gli animali, le piante acquatiche, ossia per tutto ciò che vive direttamente a stretto contatto con l’acqua.
“Vivere con l’acqua” non vuol dire solo passare l’intero ciclo vitale in essa, come fanno le alghe, i pesci sia
di acqua dolce che salata o i crostacei e i molluschi adattati a questo ambiente piuttosto che a quello
terrestre, ma passare almeno una parte della propria esistenza o del proprio ciclo vitale proprio nell’
acqua. Pensiamo ad esempio a quante specie di uccelli acquatici esistono, per non parlare degli anfibi
strettamente legati all’acqua per la riproduzione e la loro fase giovanile e poi gli insetti acquatici, le piante acquatiche, ecc. ecc. ecc.
Forse se andiamo a contare tutti coloro che almeno in un contesto (cibo, riproduzione, ricovero, ed altro) hanno bisogno dell’acqua nella loro vita biologica, allora ci rendiamo conto che il numero
delle specie che “Vivono con l’acqua” è davvero infinito.
Il 70 per cento della superficie della Terra è ricoperto di acqua, di questa percentuale il 97 per
cento è di acqua salata, dei mari e oceani, il restante è di acqua dolce di cui la maggior parte si trova nella
fase solida sotto forma di ghiacciai e calotte polari. Se consideriamo l’acqua solo come ambiente, basta
una minima quantità di questo elemento che subito è possibile trovare forme di vita legate anche ad un
piccolo habitat come una pozza di acqua stagnante.
Questo quaderno, creato con i finanziamenti del MUR del 2008 per il progetto “Risorsa Acqua;
eventi per un’informazione globale” presentato dalla Cooperativa Darwin, vuole essere un aiuto essenziale a tutti coloro che, con un minimo di spirito d’osservazione, vorranno carpire alcuni segreti delle acque
dolci interne: dalle pozzanghere, ai fontanili, stagni, ruscelli, fiumi e laghi.
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
Gli organismi trattati in questo volume vivono soprattutto in ambienti quali stagni, fontanili, laghi
e fiumi, ossia in ambienti di acqua dolce spesso stagnante.
Le schede si dividono in:
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microrganismi acquatici, nei quali sono state inserite alcune alghe,
¸
invertebrati,
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anfibi,
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rettili,
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uccelli,
¸
mammiferi
¸
piante facilmente osservabili in prossimità di ambienti umidi.
Il fiume viene considerato da molti come simbolo di mutevolezza e trasformazione così come emblema del cambiamento e dello scorrere del tempo, infatti un corso d’acqua è un elemento dinamico in continua trasformazione capace di modellare il paesaggio piuttosto rapidamente. La scelta dell’ambiente fiume
così come gli altri ambienti, nasce dalla loro importanza ecologica e anche dalle emozioni che qualunque
naturalista o biologo ha provato immedesimandosi, almeno una volta, in quello che Konrad Lorenz descrive nel suo libro “L’anello di Re Salomone” ripreso anche nel lavoro di Fabio Stoch “Pozze, stagni e paludi le
piccole acque, oasi di biodiversità”.
Lorenz, per discutere della realizzazione di un acquario, scrisse:
“...recatevi con un vasetto o un acchiappafarfalle allo stagno più vicino, immergete alcune volte
la rete e raccoglierete una miriade di organismi viventi... Con un simile aggeggio a nove anni ho catturato le prime dafnie per i miei pesciolini, scoprendo così le piccole meraviglie dello stagno di acqua
dolce, che immediatamente mi sedusse con il suo fascino. Dopo la reticella venne la lente d’ingrandimento, dopo di questa un modesto microscopio e con ciò il mio destino fu irrevocabilmente segnato.
Chi infatti ha contemplato una volta con i propri occhi la bellezza della natura non è destinato alla
morte come pensa Platone bensì alla natura stessa, di cui ha intravisto le meraviglie. E se ha davvero
gli occhi per vedere, costui diventerà inevitabilmente un naturalista.”
Ed è quello che ci auguriamo capiti anche a voi!
BIBLIOGRAFIA
- Heiko Bellmann, Gunter Steinbach “La vita nei ruscelli e negli stagni – piante e invertebrati” – 1991Rizzoli Libri.
- Massimo Capula, Romano Paggetti “Anfibi e rettili della Riserva Naturale Tevere-Farfa”– 2005 - Riserva
Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa.
- Richard Fitter, Richard Manuel “La vita nelle acque dolci - guida alla fauna e alla flora delle acque interne europee”– 1993 - Franco Muzzio Editore.
- Aldo Marinelli “Lo stagno”– 2001 - Dispense Oasi di Palo – Cooperativa Darwin.
- Fabio Stoch “Pozze, stagni e paludi - Le piccole acque, oasi di biodiversità”– 2005 - Quaderni Habitat
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Museo Friulano di Storia Naturale Comune di Udine.
- Heinz Streble, Dieter Krauter “Atlante dei microrganismi acquatici – la vita in una goccia d acqua”–
1984 - Franco Muzzio Editore.
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
L O STA GNO
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
LO STAGNO
SCHEDA IDENTIFICATIVA DELL’HABITAT
Scuola e Classe .................................................................................................................
Data .......................................................................................................................................
Ora dell’osservazione ..........................................................................................................
OSSERVIAMO L’AMBIENTE:
Com’è l’acqua?
ferma
❏
corrente
❏
Di che colore è? ..................................................................................................................
Secondo te perché? ..........................................................................................................
Noti qualche movimento sul pelo dell’acqua? ...........................................................
Cosa pensi che sia?...........................................................................................................
Ci sono animali?..................................................................................................................
Secondo te dentro l’acqua c’è vita? ...........................................................................
Che tipo di vita?
Animale
❏
Vegetale
❏
GLI ANIMALI CHE VIVONO IN QUESTO AMBIENTE COME SONO:
Grandi
❏
Piccoli
❏
Enormi
❏
Microscopici
❏
Che piante ci sono? ..........................................................................................................
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
IL FIUME
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
IL FIUME
SCHEDA IDENTIFICATIVA DELL’HABITAT
Scuola e Classe .................................................................................................................
Data .......................................................................................................................................
Ora dell’osservazione ..........................................................................................................
OSSERVIAMO L’AMBIENTE:
Com’è l’acqua?
ferma
❏
corrente
❏
Di che colore è? ..................................................................................................................
Secondo te perché? ..........................................................................................................
Noti qualche movimento sul pelo dell’acqua? ...........................................................
Cosa pensi che sia?...........................................................................................................
Ci sono animali?..................................................................................................................
Secondo te dentro l’acqua c’è vita? ...........................................................................
Che tipo di vita?
Animale
❏
Vegetale
❏
GLI ANIMALI CHE VIVONO IN QUESTO AMBIENTE COME SONO:
Grandi
❏
Piccoli
❏
Enormi
❏
Microscopici
❏
Che piante ci sono? ..........................................................................................................
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
IL LA GO
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
IL LAGO
SCHEDA IDENTIFICATIVA DELL’HABITAT
Scuola e Classe .................................................................................................................
Data .......................................................................................................................................
Ora dell’osservazione ..........................................................................................................
OSSERVIAMO L’AMBIENTE:
Com’è l’acqua?
ferma
❏
corrente
❏
Di che colore è? ..................................................................................................................
Secondo te perché? ..........................................................................................................
Noti qualche movimento sul pelo dell’acqua? ...........................................................
Cosa pensi che sia?...........................................................................................................
Ci sono animali?..................................................................................................................
Secondo te dentro l’acqua c’è vita? ...........................................................................
Che tipo di vita?
Animale
❏
Vegetale
❏
GLI ANIMALI CHE VIVONO IN QUESTO AMBIENTE COME SONO:
Grandi
❏
Piccoli
❏
Enormi
❏
Microscopici
❏
Che piante ci sono? ..........................................................................................................
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
IL FONTANILE
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
IL FONTANILE
SCHEDA IDENTIFICATIVA DELL’HABITAT
Scuola e Classe .................................................................................................................
Data .......................................................................................................................................
Ora dell’osservazione ..........................................................................................................
OSSERVIAMO L’AMBIENTE:
Com’è l’acqua?
ferma
❏
corrente
❏
Di che colore è? ..................................................................................................................
Secondo te perché? ..........................................................................................................
Noti qualche movimento sul pelo dell’acqua? ...........................................................
Cosa pensi che sia?...........................................................................................................
Ci sono animali?..................................................................................................................
Secondo te dentro l’acqua c’è vita? ...........................................................................
Che tipo di vita?
Animale
❏
Vegetale
❏
GLI ANIMALI CHE VIVONO IN QUESTO AMBIENTE COME SONO:
Grandi
❏
Piccoli
❏
Enormi
❏
Microscopici
❏
Che piante ci sono? ..........................................................................................................
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
MICROORGANISMI E INVERTEBRATI
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1. Volvox
È una piccola alga verde sferica formata da milioni di piccole
cellule verdi con due flagelli ognuna, grazie ai quali il volvox si
muove nell’acqua assomigliando ad una pallina. Si trova nelle
acque ferme ricche di sostanze nutritive.
2. Batrachospermum moniliforme
È un tipo di alga di colore rosso, gelatinosa e cresce sulle
rocce formando dei ciuffi. Si trova soprattutto nelle acque
pulite e fredde, per questo motivo in alcune zone la sua presenza sta diminuendo a causa dell’inquinamento delle acque.
3. Dafnie
Sono dei piccoli crostacei con un guscio ovale che racchiude il
corpo, hanno 6 zampe, un solo grande occhio, due paia di
antenne di cui uno molto grande, ramificato ed utilizzato per
il nuoto. Sono trasparenti. Le femmine si riconoscono facilmente perché hanno un marsupio sulla schiena, interno al
guscio, che serve a contenere le uova. Le dafnie sono anche
chiamate Pulci d’acqua per il modo di nuotare a singhiozzo.
Il loro ruolo è molto importante perché sono la fonte di cibo per
molti animali mentre loro si nutrono di alghe.
4. Copepodi
Sono dei piccoli crostacei verdi o marroni con una coda biforcuta, hanno antenne molto lunghe che servono a nuotare e nel
maschio hanno anche la funzione di tenere ferma la femmina
durante l’accoppiamento. Hanno un solo occhio al centro della
testa ed è rosso. Ci sono specie che si nutrono di piccole
alghe, altri che sono predatori tra i detriti del fondo nutrendosi di piccolo organismi animali.
5. Ostracodi
Sono dei piccoli crostacei con la testa racchiusa in un guscio
ovale e bivalve, si possono osservare le punte delle zampe
sporgere tra le valve, mentre le due antenne setolose servono
al movimento e al fissaggio nel caso in cui l’animale voglia
ancorarsi a qualcosa. Si nutrono dei sedimenti presenti nel
fango.
6. Anostraci
Sono dei crostacei con 11 paia di zampe, dimensioni medie,
senza guscio e due occhi peduncolati. Nuotano a pancia in su,
sono privi di difesa e sopravvivono solo in assenza dei loro predatori quali pesci o larve di insetti carnivore.
7. Larve di zanzara
Le larve di zanzara sono presenti nella maggior parte degli
ambienti che contengono anche solo pochissima acqua dolce,
i loro predatori sono i pesci. Il corpo è peloso, senza zampe e
con un tubo sulla coda che usano per respirare. Mangiano filtrando il cibo in superficie e se disturbate nuotano verso il
fondo contorcendosi. Dopo 10 giorni di vita, le larve si trasformano in pupe e poi in zanzare adulte.
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INVERTEBRATI
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1. Larve di libellula
Sono animali molto voraci in grado di divorare anche girini, piccoli pesci e larve di tritoni, la preda viene catturata mediante
la bocca estroflessibile che ha alla fine delle grosse pinze.
Quando le larve sono mature avviene la metamorfosi in libellula, la larva abbandona l’acqua e sale su uno stelo d’erba, spezza la vecchia pelle ed esce a testa in giù aspettando che l’aria e la luce asciughino il corpo e le ali. L’adulto non ha subito
i colori brillanti ma li assume solo dopo due o tre settimane.
2. Notonette
Sono insetti che nuotano sul dorso, utilizzando le lunghe
zampe pelose a mo’ di remi.
Sono buoni volatori e sono predatori voraci, mangiano piccoli
crostacei grazie ad una sostanza che rilasciano con la saliva
in grado di digerire le parti molli della preda; questo fa si che
il loro morso può essere doloroso anche per l’uomo.
3. Coleotteri
I coleotteri sono un gruppo di insetti che racchiude un gran
numero di specie tra cui molte acquatiche. Quasi tutti i
coleotteri sono in grado di volare e nei mesi più caldi, possono
abbandonare l’acqua. Quando si trovano sott’acqua respirano
grazie a una bolla d’aria che rimane intrappolata sotto le ali. I
gyrinus: sono dei coleotteri molto comuni che percorrono velocemente la superficie dell’acqua. Sono di colore nero e posso-
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no tuffarsi sott’acqua inseguendo una preda o perché spaventati. I ditischi: sono molto adattati al nuoto tanto da
avere sulle zampe dei peli che si muovono come dei remi. Sono
carnivori e riescono ad attaccare piccoli invertebrati ma
anche girini e piccoli pesci.
4. Gerris sp.
Insetto che fa parte della famiglia dei Rincoti, ha il corpo sottile e le zampe centrali più lunghe del corpo mentre quelle
anteriori sono molto più corte. Corre velocemente sulla superficie dell’acqua con le zampe centrali e con quelle posteriori
allargate in modo piatto. È carnivoro e cattura gli insetti
caduti nell’acqua, dei quali percepisce il movimento, afferrandoli con le zampe anteriori.
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ANFIBI
Ciclo della rana verde
Ciclo del rospo comune
Il nome anfibio deriva dal greco e significa “doppia vita” per metà acquatica e per metà terrestre, infatti passano da uno stato
giovanile acquatico, il girino, al resto della loro vita adulta sulla terra. Sono vertebrati a sangue freddo, respirano con i polmoni ed assorbono aria anche attraverso la pelle e la bocca.
Le uova vengono deposte tra la vegetazione acquatica, i girini hanno branchie esterne e grazie alla metamorfosi, sviluppano polmoni e arti che gli danno la possibilità di lasciare l’acqua.
Tutte le rane e i rospi da adulti non hanno la coda ecco perche si chiamano Anuri cioè "privi di coda". Hanno le dita degli arti
collegate da una membrana che serve per nuotare. Gli adulti si alimentano di insetti mentre i girini si nutrono di alghe e di detriti animali grazie alle mascelle che formano una specie di becchetto.
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RETTILI
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1. Biacco (Coluber viridiflavus)
Il biacco è un serpente molto comune e non velenoso dall’indole battagliera, infatti se disturbato può mordere ed utilizzare
la coda come una frusta, per questo è conosciuto anche come
“frustone”. Si muove sulla terra ferma in modo agile e veloce
ed è un ottimo arrampicatore e nuotatore.
La sua alimentazione è costituita da lucertole, piccoli roditori, uccelli di piccola taglia.
2. Saettone (Elaphe longissima)
Il saettone o colubro di Esculapio è una specie non velenosa, in
genere di dimensioni piuttosto grandi, che eccezionalmente
può raggiungere anche i due metri di lunghezza.
Il nome “saettone” è dovuto alla sua grande agilità; “colubro di
Esculapio”, invece, è dovuto al fatto che secondo alcuni studiosi sarebbe questo il serpente venerato da diversi popoli
antichi come rappresentante di Asklepios (Esculapio, per i
romani), dio della salute, il quale lo aveva anche raffigurato
sulla sua verga magica, ancora oggi emblema della medicina.
3. Cervone (Elaphe quatuorlineata)
È uno dei serpenti più lunghi presente in Italia, può sfiorare i
due metri e mezzo anche se la maggior parte degli esemplari
non supera il metro e mezzo. Specie non velenosa è minacciata dalla distruzione delle siepi, degli ambienti naturali e agli
incendi che ogni anno devastano in estate la macchia mediterranea e i boschi sempreverdi.
4. Vipera comune (Vipera aspis)
La vipera è un serpente velenoso ma dall’indole piuttosto mite
che, in genere, fugge al solo avvicinarsi dell’uomo.
Morde piuttosto raramente, solo se molestata o calpestata.
Il suo morso, inoltre, per un adulto in buona salute non è quasi
mai mortale. Viene chiamata anche Aspide, ha il corpo allungato e la testa triangolare e appiattita sulla quale spiccano
due occhi di colore giallo, frequenta spesso i muretti di pietra
dove se ne sta immobile a prendere il sole. Si nutre essenzialmente di roditori e di uccelli che nidificano a terra, ma deve
guardarsi da un terribile nemico: il riccio!
5. Testuggine palustre (Emys orblcularis)
La testuggine palustre è uno dei rettili più caratteristici degli
ambienti umidi italiani. Oggi questa specie è molto meno
comune che nel passato; non solo a causa della distruzione di
molte zone umide, ma anche per la caccia a cui è stata sottoposta prima di venire protetta in molti paesi, fra cui il
nostro. Si nutre essenzialmente di insetti, vermi, molluschi,
girini e pesci di piccola taglia che inghiotte interamente o trita
grazie al becco tagliente. Animale mite, se in pericolo rintana
testa, coda e artigli nel guscio denominato carapace.
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UCCELLI (1)
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1. Mestolone (Anas clypeata)
E’ un’anatra comune e diffusa in passato era noto come fagiano di mare settentrionale. È migratrice non è molto gregaria
come altre anatre e tende a formare solamente piccoli stormi. Si chiama mestolone per via del suo grande becco a forma
di spatola che usa per nutrirsi raccogliendo vegetali dalla
superficie, spesso spostando il suo becco da un lato all’altro
per filtrare il cibo dall’acqua.
2. Alzavola (Anas crecca)
L’Alzavola è l’anatra più piccola fra quelle europee. La colorazione del maschio va dal verde che circonda l’occhio al marrone rossiccio del resto della faccia, al petto bianco maculato di
macchie nere.
3. Svasso maggiore (Podiceps cristatus)
In estate gli svassi sono facili da riconoscere grazie alle loro
piume colorate, nuotano spesso in mezzo ai laghi e scompaiono in lunghe immersioni (fino ad un minuto!). Hanno un collo
lungo bianco, la testa è bianca con capo nero e un ciuffo rosso
mattone e nero. Il ciuffo viene aperto in caso di pericolo.
4 Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus)
La gallinella si riconosce per il piumaggio nero e il becco giallo
con una parte rossa alla base. Le ali chiuse hanno una striscia di penne bianche, come pure è bianco il posteriore. La gallinella si nutre di insetti acquatici, piccoli pesci, crostacei,
molluschi, germogli di piante acquatiche. Costruisce il nido, nel
folto della vegetazione acquatica preferibilmente presso la
riva o sulla riva del corpo d’acqua. Le gallinelle sono abili nuotatrici mentre sulla terraferma si muovono goffamente.
5. Folaga (Fulica atra)
La folaga è di colore nero con un becco bianco e una macchia
bianca sulla fronte. I piedi hanno dita allungate ricoperte di
piccole squame. Le folaghe sono ottime nuotatrici e si nutrono di piante e molluschi. Il nido viene costruito tra i canneti ed
è galleggiante fissato alle piante acquatiche in modo da non
essere trascinato dalla corrente. Quando si sentono minacciate, si riuniscono tutte assieme nell’acqua, mettendosi una
accanto all’altra per battere con le zampe e schizzare l’acqua
contro il nemico.
6. Fagiano sp.
Il termine Fagiano è un nome generico dato ad un gruppo di
uccelli appartenenti ad una famiglia di uccelli molto vicina ai
galli selvatici. I maschi sono molto colorati con una coda lunga
mentre le femmine non hanno una colorazione vistosa e la
coda e molto piccola. Tutti i fagiani sono originari dell’Asia,
sono stati portati in Italia per la caccia. Di solito si trovano a
vagare nei campi, nei prati e nelle pianure fertili per cercare
cibo, durante il resto della giornata si nascondono tra i cespugli. Il loro cibo varia dai semi alle bacche ed alle foglie, nonché
insetti, rane, lucertole e piccoli serpenti.
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
UCCELLI (2)
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1. Airone cenerino (Ardea cinerea)
Questo tipo di airone è di grandi dimensioni e ha il piumaggio
di colore grigio sulla parte superiore del corpo e bianco in quella inferiore. Le zampe e il becco sono gialli. L’adulto ha piume
nere sul collo e un ciuffo nero sulla testa. Come tutti gli aironi vola tenendo il collo ripiegato ad esse
2. Garzetta (Egretta garzetta)
Questo uccello, che fa parte della famiglia degli Aironi, ha
tutte le piume bianche, il becco è nero come le zampe, mentre
i piedi sono giallastri Nel periodo degli accoppiamenti la
Garzetta ha alcune penne, sempre bianche, molto lunghe sulla
nuca, alla base del collo e sul corpo. Aiutandosi con le lunghe
zampe e sfruttando la rapidità e la precisione dei suoi colpi di
becco, caccia le sue piccole prede in acque basse. Spesso la si
può osservare in piccoli gruppi o insieme ad altri aironi.
Durante il suo volo lento e regolare, la garzetta ripiega il collo
verso il corpo formando una caratteristica “S”.
3. Cavaliere d’italia (Himantopus himantopus)
I cavalieri d’Italia si possono trovare in Europa meridionale e
sudorientale, Asia centrale, Nordafrica, Australia, America
centro-meridionale, le Hawaii, le Filippine, il Canada centromeridionale e gli USA occidentali e sudorientali. Possono
espandersi anche oltre questi confini il loro habitat preferito
sono le paludi, i laghi a fondale basso e gli acquitrini.
4. Poiana comune (Buteo Buteo)
Questo predatore dei cieli vive in tutte le zone tranne che in
quelle più fredde. Vive nei boschi, ma di solito caccia in territori aperti. Mangia soprattutto piccoli mammiferi e a volte carogne di animali. Generalmente non si spostano in stormi ma
possono essere visti insieme durante una migrazione o in un
buon habitat.
5. Gheppio (Falco tinnunculus)
Nei gheppi è possibile riconoscere il maschio dalla femmina
molto facilmente rispetto ad altri uccelli rapaci. I maschi
hanno la testa di colore grigio chiaro, le femmine invece sono
di colore rosso mattone, i maschi hanno le ali di colore rossastro e sono caratterizzati da alcune macchie scure a volte
dalla forma di asterisco. Il gheppio è caratterizzato da un
volo particolare; a differenza di altri rapaci, sbatte le ali molto
frequentemente, ma la caratteristica più evidente è il cosiddetto volo a “Spirito Santo”, durante il quale si mantiene
totalmente fermo in aria, con piccoli battiti delle ali e tenendo la coda aperta a ventaglio, sfruttando il vento per mantenersi stabile e osservare il suolo in cerca di prede
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
MAMMIFERI
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1. Cinghiale (Sus scrofa)
Il cinghiale è un suino selvatico ma come accade quasi ovunque in Italia, non appartiene alla razza locale ormai praticamente scomparsa ma è stato introdotto dall’uomo per la caccia. Il cinghiale è notturno e spesso fa bagni di fango per eliminare i parassiti della pelle.
Generalmente le femmine e i piccoli vivono in branco, mentre il
maschio conduce una vita solitaria avvicinandosi nel periodo
riproduttivo.
2. Volpe (Vulpes vulpes)
La volpe è molto abile nella corsa, facilitata dalla coda usata
anche come contrappeso e timone nelle curve strette, riconosce facilmente i sentieri percorsi grazie a delle tracce olfattive lasciate e alla perfetta conoscenza del territorio. È un animale notturno e carnivoro anche se in alcuni periodi dell’anno
non disdegna la frutta. Vive dentro tane nascoste sotto terra
con tante camere e tante uscite direzionate in zone diverse.
3. Donnola (Mustela nivalis)
La donnola ha il corpo snello e allungato tanto da renderla
molto agile sia per cacciare le sue prede ma anche per difendersi dai suoi predatori. È un animale notturno, solitario e
vivace e molto temuto dai proprietari dei pollai.
4. Tasso (Meles meles)
Il tasso possiede grosse zampe con robusti artigli che usa per
scavare o per la difesa. Il suo passaggio lascia segni evidenti:
profonde raspate nel terreno, con chiare tracce di unghiate,
testimoniano la ricerca di insetti e tane di roditori; alveari
domestici e naturali distrutti svelano la passione per il miele;
cumuli di terra e sassi vicino alle radici degli alberi segnalano
l’entrata delle tane.
5. Nutria (Myocastor coypus)
Questo animale è originario del Sudamerica ed è stato allevato in diverse parti del mondo come animale da pelliccia.
Esemplari fuggiti dagli allevamenti possono dare origine a
popolazioni di nutrie allo stato naturale.
E’ un roditore ed è ghiotto dei giovani germogli delle canne.
6. Istrice (Hystrix cristata)
Questo grosso roditore è stato portato dal Nord Africa dai
Romani come alimento, oggi è diffusa in tutta Italia e in alcune zone è conosciuta con il nome di spinosa per via dei lunghi
peli trasformati in aculei di colore bianco e nero. L’istrice ha abitudini notturne mentre durante il giorno preferisce dormire nella
tana scavata nel terreno. Il suo rifugio è davvero molto particolare: è profondo e con due o addirittura più di due camere collegate da una serie di cunicoli e con numerose uscite.
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LE PIANTE
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1. Equiseto (Equisetum sp.)
L’equiseto è una pianta perenne gia presente nel Carbonifero,
che si riproduce tramite spore, è conosciuto comunemente
come Coda di cavallo. L’equiseto è caratterizzato da fusti
sterili divisi in segmenti e da foglie filiformi, questi sono fotosintetici e talvolta si diramano in fusti di dimensioni minori.
Durante il periodo riproduttivo (solitamente in primavera)
spuntano anche fusti fertili più bassi e caratterizzati dalla
presenza, nella parte terminale, di uno strobilo che, a maturazione avvenuta, rilascia le spore. Ricco di silice viene usato nel
settore farmaceutico per ricavare il calcio, utile per le nostra
ossa.
2. Lenticchia d’acqua (Lemna minor)
Pianta delle Leguminose, perenne, molto piccola, che galleggia
sugli stagni con l’aspetto di una laminetta verde ovale, con
fiori rari e piccolissimi. Sia il nome comune “lenticchia d’acqua”
che quello scientifico “Lemna minor” fanno riferimento alle
minuscole dimensioni delle foglioline galleggianti (dette anche
“lingue d’acqua”) di questa pianta. Si trova spesso in acque
molto ricche di nutrimento spesso inquinate.
3. Cannuccia di palude (Phragmites australis)
Tra le piante del canneto, la più comune è la cannuccia di palude nella quale spesso si nascondo e fanno il nido anatre, folaghe e le gallinelle d’acqua. In particolare i grossi roditori come
le nutrie, si cibano dei giovani germogli delle canne, permettendo ad altre piante più forti di prendere il sopravvento sulle
cannucce.
4. Rovo comune (Rubus ulmifolius)
Il rovo, arbusto cespuglioso, costituisce un importante habitat per la nidificazione dell’avifauna ed è praticamente presente ovunque. Il frutto del rovo, contenente molti zuccheri
naturali e molte vitamine, è comunemente conosciuto con il
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nome di mora e sia i frutti che le foglie del rovo, colte prima
della fioritura e opportunemente filtrate, possono essere
usati come decotto naturale per le loro proprietà astringenti.
5. Ginestra comune (Spartium junceum)
Le ginestre si riconoscono facilmente dai fiori gialli molto profumati. Spesso sono frequenti due tipi di ginestre: la ginestra
comune e la ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius), si differiscono per i rami che nel primo caso sono rotondi, tanto da
ricordare un po’ i giunchi e nel secondo caso hanno cinque
angoli. Flessibili e non facilmente infiammabili, i rami della ginestra dei carbonai venivano usati per fare delle scope utilizzate per allontanare la brace e pulire i forni a legna prima di mettervi il pane da cuocere; è da qui che deriva il termine “scoparius”, il nome della ginestra dei carbonai deriva invece dall’usanza di costruire fascine per ricoprire la parte più alta delle
carbonaie, cioè le cataste di legna coperte quasi completamente di terra battuta e che, bruciando lentamente e con
poco ossigeno, si trasformavano in carbone.
6. Ortica (Urtica urens)
È una pianta perenne con foglie ovali, dentellate e pelose, proprio questi peli contengono sostanze urticanti (da cui il nome
comune ortica). Viene utilizzata molto dall’uomo contro l’anemia, i reumatismi e il benessere dei capelli e della pelle.
7. Stracciabrache (Smilax aspera)
È una pianta arbustiva con portamento lianoso, rampicante,
dal fusto flessibile e delicato, ma cosparso di spine.
Le foglie, a forma di cuore, hanno i margini dentati e spinosi, e
spinosa è anche la pagina inferiore. I frutti sono bacche rosse,
riunite in grappoli, che giungono a maturazione in autunno.
Contengono semi minuscoli e rotondi. Insipide e poco appetibili per l’uomo, costituiscono una fonte di nutrimento per numerose specie di uccelli.
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
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1. Salice bianco (Salix alba)
L’aggettivo bianco è attribuito a questo salice perchè la pagina inferiore delle sue foglie mostra dei riflessi argentati o
biancastri dovuti a una peluria. Viene utilizzato per il consolidamento delle rive e nel controllo dei fenomeni erosivi sui versanti disboscati. Anticamente era ritenuto l’albero delle streghe che, si dice, ne utilizzassero i flessibili rametti per legare
le scope (conosciute sotto il nome di “vimine”); in medicina
invece, è stata “copiata” la salicina, una sostanza contenuta
nella corteccia e nelle foglie del salice, per produrre la molecola dell’acido acetilsalicilico presente nell’aspirina.
2. Pioppo bianco (Populus alba)
Tipico del bosco ripariale, il pioppo bianco deve il suo aggettivo
alla peluria che rende biancastra la pagina inferiore delle sue
foglie, non di tutte però, questa caratteristica riguarda solo
le foglie dei rami che non portano fiori. Il legno dei pioppi non è
fra i più usati per produrre cellulosa per la fabbricazione della
carta.
3. Pioppo nero (Populus nigra)
Questo albero prende il nome dalla corteccia grigio-nerastra, più
scura che negli altri pioppi. Il pioppo presenta piante che portano i fiori maschili, di colore rossastro, o femminili, con i fiori giallo-verdi. Le foglie hanno una forma a rombo con la punta allungata, i semi sono molto piccoli e dotati di lunghi peli chiari che li
avvolgono a formare dei caratteristici batuffoli cotonosi, detti
“pappi”, che ne facilitano la dispersione. Dalle gemme si estrae
un olio essenziale utile contro le scottature.
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4. Acero campestre (Acer campestre)
Albero di modeste dimensioni con tronco spesso contorto e
ramificato, i frutti hanno ai lati due ali membranose, che servono a sfruttare la forza del vento per una più ampia diffusione del seme contenutovi. Il legno degli aceri viene usato per la
fabbricazione di bastoni da passeggio, stecche da biliardo e
soprattutto alcune parti dei violini, il primo ad utilizzare legno
d’acero per sostenere le corde dei propri violini fu proprio
Antonio Stradivari.
5. Roverella (Quercus pubescens)
La roverella appartiene al genere Quercus e come tutte le
querce i suoi frutti sono delle ghiande che si differenziano, a
seconda della specie, dal cappuccio e dalla forma più o meno
allungata. Ogni tanto sui rametti di questa specie arborea si
trovano delle strane palline legnose, le galle, ossia escrescenze che alcune piante producono, come reazione, quando vengono punte da particolari insetti che depongono le uova nei loro
tessuti.
6 Farnia (Quercus penduculata)
Albero molto diffuso in Europa, può raggiungere dimensioni considerevoli ed è molto longevo tanto da poter vivere fino a 1000
anni. Le foglie cadono durante la stagione autunnale (per questo vengono dette “caduche”) e si riformano nella stagione primaverile insieme ai fiori piccoli e poco appariscenti, nel caso della
farnia l’impollinazione avviene grazie al vento dato che i suoi fiori
non profumatissimi non attirano gli insetti.
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
ALBERI (2)
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1. Cerro (Quercus cerris)
Il cerro si riconosce facilmente dalla ghiande e dal loro inconfondibile “cappello riccio” ricoperto da sottili squame rivolte
verso l’alto, inoltre nella corteccia si possono notare delle
striature rossastre. Questo albero, un tempo protetto perché
sacro a Giove, offre cibo e rifugio a molti animali come roditori, uccelli ed insetti, fra cui le cicale, che i greci chiamavano
“dryokóitai” che significa “quelle che dormono nelle querce”.
2 Ailanto (Ailanthus altissima)
Tra i tanti alberi importati nel nostro Paese, uno di quelli che
si è diffuso maggiormente allo stato spontaneo è probabilmente l’ailanto o albero del paradiso. Originario della Cina, grazie alla sua adattabilità questa specie è abbastanza diffusa
sia in pianura che in collina, sia in città che in campagna tanto
da essere considerato addirittura infestante.
3. Carpino nero (Ostrya carpinifolia)
Il nome scientifico del carpino nero deriva dal greco “ostrakon”
che significa “conchiglia” per la somiglianza che le brattee
(ovvero le foglie che proteggono prima i pistilli e poi i frutti)
assumono proprio come le valve delle conchiglie.
4. Robinia (Robina pseudacacia)
La robinia, originaria del Nordamerica, è ormai molto diffusa in
tutta la Penisola. Utilizzata molto in apicoltura e il miele pro-
dotto è noto come miele di acacia. Questo albero è del genere
Leguminose, i frutti sono racchiusi in baccelli ed ha la caratteristica di avere intere foglie trasformate in spine che proteggono i teneri germogli dall’essere mangiati dagli animali
erbivori.
5. Siliquastro (Cercis siliquastrum)
Il Siliquastro è conosciuto anche con il nome di Albero di
Giuda per via della leggenda secondo la quale Giuda si sarebbe impiccato al suo tronco tortuoso, e i fiori di colore porpora
rappresentano il simbolo delle lacrime di Cristo divenute rosa
di vergogna per il tradimento dell’apostolo. In Spagna questo
albero simboleggia invece l’amore, forse per le foglie a forma di
cuore, che compaiono dopo i fiori. Il nome latino Cercis, dal
greco “kerkis”, “navicella”, allude invece alla forma dei frutti
che sono dei veri e propri baccelli.
6. Alloro (Laurus nobilis)
Albero sempreverde delle Lauracee, legato nell’antichità al Dio
Apollo e utilizzato dai Greci e i Romani per ornare la fronte di
poeti ed eroi. Le foglie di alloro sono alterne, semplici, coriacee
e persistenti e provviste di ghiandole aromatiche tanto da
essere impiegate per aromatizzare cibi e liquori, mentre i fiori
sono giallastri in piccole ombrelle ascellari e i frutti neri a
bacca somigliano molto alle olive.
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
ALBERI (3)
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1. Leccio (Quercus ilex)
Il leccio è una specie di quercia sempreverde. Durante la stagione di raccolta dei funghi, il “leccino”, così chiamato in questa zona proprio perchè cresce alla base di questo albero, è un
indicatore molto importante: infatti è uno degli ultimi funghi
che si possono trovare nella macchia mediterranea.
2. Biancospino comune (Crataegus monogyna)
Il suo nome descrive molto bene due tra le caratteristiche più
notevoli di questa pianta: l’abbondante fioritura bianchissima
e la presenza di spine. Il biancospino è anche una pianta officinale e viene utilizzato sia il fiore, il frutto la corteccia e le
foglie.
3. Ontano comune o ontano nero (Alnus glutinosa)
L’ontano è l’albero che in assoluto resiste di più nei terreni
paludosi, tanto che il suo legno veniva utilizzato per la costruzione delle palafitte e delle fondamenta di Venezia.
L’ontano, oltre a proteggere i terreni dalle piene dei fiumi e a
“catturare” l’azoto atmosferico attraverso i batteri che ospita nelle radici, è utile all’uomo in molti altri modi: se ne possono ricavare colori naturali (il rosso dalla corteccia, il verde dai
fiori, il marrone dai rami), si possono usare le foglie per curare
i reumatismi e il legno per costruire piccoli oggetti come zoccoli, giocattoli e forme per cappelli.
ACQUA: spunti e idee pratiche per giovani osservatori
INDICE:
Introduzione - pag. 2
Lo Stagno - pag. 4
Il Fiume - pag. 6
Il Lago - pag. 8
Il Fontanile - pag. 10
Microorganismi e invertebrati - pag. 12
Invertebrati - pag. 13
Anfibi - pag. 14
Rettili - pag. 15
Uccelli - pag. 16
Mammiferi - pag.18
Piante - pag. 19
Alberi - pag. 20
Testi:
Aldo Marinelli – Valeria Zannoni
(Cooperativa Darwin)
Coordinamento Scientifico:
Claudia Parente – Nadia Vitanza
(Cooperativa Darwin)
Grafica:
Alessandro Troisi – (Cooperativa Darwin)
Disegni:
Alessandra Cecca – (Ditta Taxa)
Ideazione:
Cooperativa Darwin
Stampa:
Tipografia Supema srl – aprile 2008
Cooperativa Darwin
Gestione aree protette, didattica ambientale,
allestimenti museali, editoria e grafica
Fondata a Roma il 18 marzo 1993, è formata da biologi e naturalisti.
Il primo incarico ottenuto è stato la gestione dell’Oasi del “Bosco di Palo” dal WWF Italia nel 1993, da allora
si occupa della gestione di servizi didattici, di fruizione e promozione per Aree Protette.
Si occupa di Educazione Ambientale, svolgendo attività didattiche nel comparto della scuola e sviluppando iniziative educative per conto di Enti pubblici e privati.
Organizza convegni, eventi e manifestazioni, curando la realizzazione di materiali informativi, formazione,
gestione del personale e altri servizi di supporto.
La Darwin ha una propria èquipe e un laboratorio specializzato che si occupa di allestimenti museali, editoria
e grafica; cura la progettazione e realizza strutture per musei, mostre, iniziative culturali ivi incluse le fasi organizzative e logistiche.
I settori principali in cui la Cooperativa opera sono: la gestione di attività e servizi per Aree Protette,
l’Educazione Ambientale, gli Allestimenti Museali, l’Editoria e la Grafica.
Gestione Aree Protette. Cura, all’interno di aree naturali, la direzione, la sorveglianza, la manutenzione e realizza strutture per la fruizione e la didattica ambientale, tra cui sentieri natura, itinerari attrezzati anche per disabili, centri visita, diorami, bacheche e pannelli esplicativi, segnaletica e complementi d’arredo, aiuole didattiche, osservatori.
Allestimenti Museali – Editoria e Grafica. Si occupa, avvalendosi di artisti specializzati, dell’allestimento naturalistico di musei, centri visita, mostre scientifiche; fornisce illustrazioni, fotografie, grafica, consulenza e ideazione per la realizzazione di pubblicazioni, pannelli didattici, oggettistica e altri materiali promozionali.
Educazione Ambientale. Realizza e conduce programmi interdisciplinari di Educazione Ambientale per scuole di ogni ordine e grado. I pacchetti didattici comprendono incontri in classe, escursioni sul territorio, laboratori interattivi, campi scuola e soggiorni estivi in aree di interesse naturalistico e storico-archeologico. Tutti i
programmi didattici nascono per stimolare la fantasia, la curiosità, lo spirito di osservazione e di ricerca, promuovendo attività extrascolastiche e interdisciplinari come momenti importanti di arricchimento e completamento dei progetti formativi.
I nostri obiettivi, come da statuto, sono:
• promuovere la conservazione e la salvaguardia della biodiversità, anche favorendo la creazione di aree protette;
• promuovere e diffondere la conoscenza ed il rispetto per la natura e l'ambiente, attraverso attività di educazione e di informazione;
• diffondere la cultura scientifica e naturalistica, al fine di favorire la crescita di una coscienza ecologica nei
giovani e negli adulti;
• contribuire alla formazione di personale qualificato nel campo della didattica ambientale e del turismo,
creando figure professionali che possano essere inserite nelle nuove opportunità lavorative legate alla protezione dell’ambiente;
• promuovere l’occupazione locale coinvolgendo i residenti all’interno o nelle vicinanze delle aree naturali in
cui si opera.
EVOLUTION di Darwin e Pangea Associazione Culturale
Fondata a Roma il 1 Febbraio 2008. E’ la naturale evoluzione delle Società Cooperative Darwin e Pangea,
mirata verso lo sviluppo di programmi e progetti educativi e promozione di prodotti ecosostenibili in settori
emergenti, che l’Associazione Culturale si prefigge di perseguire coinvolgendo Aree Protette e altri partner
locali e regionali.
Via Donatello, 39 - 00196 Roma
Tel./Fax: 06/3227674
e-mail: [email protected] - www.cooperativadarwin.it