testalino per relazione ie05 - Comune di Locate di Triulzi

Prog. CLTM01/15
RELAZIONE TECNICA INERENTE
IMPIANTI ELETTRICI di FORZA MOTRICE e
di ILLUMINAZIONE DA INSTALLARSI
IN STRUTTURE AD USO SCUOLA CON SERVIZI IGIENICI
Data: 23/07/2015
Relazione tecnica
Relazione di calcolo
Verifica scariche atmosferiche
Calcolo illuminotecnico
Schemi unifilari
Planimetrie impianti
PROGETTO ESECUTIVO
COMMITTENTE
DITTA:
DOMICILIATA:
UBICAZIONE IMPIANTO:
MODULCASA LINE
BANNONE DI TRAVERSETOLO (PR)
Via Martini 3
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Il progettista
Il committente
Prog. N. CLTM01/15
RELAZIONE TECNICA INERENTE
IMPIANTI ELETTRICI di FORZA MOTRICE e di ILLUMINAZIONE DA
INSTALLARSI IN STRUTTURE AD USO SCUOLA, CON SERVIZI IGIENICI
Data:: 23/07/2015
Data
PROGETTO ESECUTIVO
COMMITTENTE
DITTA:
DOMICILIATA:
UBICAZIONE IMPIANTO:
MODULCASA LINE
BANNONE DI TRAVERSETOLO (PR)
Via Martini 3
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Il progettista
Il committente
-1-
RELAZIONE TECNICA INERENTE GLI IMPIANTI ELETTRICI DI FORZA MOTRICE E DI ILLUMINAZIONE
PREMESSA GENERALE
La presente relazione fornisce le indicazioni essenziali, nonché alcune specifiche sulla realizzazione degli
impianti elettrici per i servizi relativi ai locali di edifici destinati ad aule scolastiche con annessi locali accessori e
servizi igienici installati nel comune di Lacate di Triulzi (MI).
I locali sono da considerarsi luogo a maggior rischio in caso di incendio; gli impianti elettrici saranno conformi
alle specifiche indicate dalla Norma CEI 64-8, in particolare CEI 64-8/7.
La ditta installatrice analizzando gli elementi progettuali in suo possesso dovrà completarli con quanto a suo
parere mancante.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Nella realizzazione delle opera progettate saranno rispettate le leggi, i decreti e i regolamenti vigenti su scala
nazionale e regionale, come meglio specificato nel seguito.
La ditta esecutrice sarà responsabile dell’osservanza di tutte le norme in materia di prevenzione infortuni e di
igiene del lavoro, nonché della predisposizione delle relative cautele antinfortunistiche. Essa dovrà essere a
conoscenza ed applicherà quei regolamenti di legge ed aziendali che in qualunque modo ed anche
indirettamente possano interessare l’esecuzione delle opere. La ditta esecutrice dovrà farsi carico della
formazione e dell’informazione del proprio personale per i rischi derivanti dall’esecuzione degli impianti elettrici,
in particolare, per tutte quelle manovre che devono essere effettuate con impianti sotto tensione. Deve, inoltre,
formare ed informare le maestranze sui possibili rischi presenti nell’attività in cui deve andare ad operare,
specificando, al fine di assicurare la sicurezza agli altri dipendenti nonché al pubblico, le manovre sulle
apparecchiature elettriche che devono o non devono essere eseguite.
Qui di seguito si riportano in maniera indicativa e non esaustiva le norme di riferimento:
Testo unico sulla sicurezza D. Lgs. 81/08 e s.m.i.;
D.M. 37/08 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della
legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli
impianti all'interno degli edifici e s.m.i.
D.P.R. 26 maggio 1959, n.689: “Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della
prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili del fuoco” (e successivi aggiornamenti);
L. 1 marzo 1968 n.186: “Disposizione concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, e
installazioni di impianti elettrici ed elettronici”
D.M. 16 febbraio 1982: “Modificazione del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la
determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi“ (e successivi aggiornamenti);
Norma CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V. in corrente
alternata e a 1500 V. in corrente continua” – VII edizione;
Norma CEI 11-17: “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione energia elettrica. Linee in cavo –
fascicolo 3407R;
Norma
CEI
81-10/1
Fascicolo
12772
-
Anno
2013:
“Protezione
contro
i
fulmini
Parte 1: Principi generali”;
-2-
Norma
CEI
81-10/2
Fascicolo
12773
-
Anno
2013
“Protezione
contro
i
fulmini
12774
-
Anno
2013
“Protezione
contro
i
fulmini
2013
“Protezione
contro
i
fulmini
Parte 2: Valutazione del rischio”
Norma
CEI
81-10/3
Fascicolo
Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone”
Norma
CEI
81-10/4
Fascicolo
12775
-
Anno
Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture”
Norma CEI 31-87: “Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas” – fascicolo 10155 I
edizione 2010.
Norma CEI 20-107, 20-22, 20-36, 20-37, 20-45: “cavi elettrici; reazione al fuoco” –
(nel seguito della relazione si riporterà, per brevità, solo il riferimento alla Norma CEI 20-22)
DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
L’impianto elettrico al servizio della struttura ad uso asilo, ufficio e con annessi locali accessori e servizi igienici
ha le seguenti caratteristiche principali:
N. 1 punti di consegna indipendente, in bassa tensione a 400/230 V,
N. 1 impianto di terra per l’intero edificio,
linee a 230-400 V per le singole aree-locali della struttura.
ELABORATI GRAFICI
Fanno parte del progetto assieme alla presente relazione tecnica, gli elaborati grafici di seguito elencati:
•
TAV. n. 1
Planimetria Distribuzione Impianti di Illuminazione, forza motrice, varie;
•
TAV. n. 2
Schema unifilare Quadro elettrico principale [QBT1];
RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA DELLE OPERE DA REALIZZARSI
Nel seguito si riportano i criteri di massima che dovranno essere seguiti nella realizzazione degli impianti:
a.
nei punti più lontani e per la segnaletica luminosa di sicurezza verranno utilizzate lampade autoalimentate
(derivate a valle dell’interruttore generale del quadro QBT1). Le lampade autoalimentate sono del tipo a
sola emergenza (tipo SE).
b.
le prese, gli interruttori ed i pulsanti saranno installati in opportune scatole porta frutto a parete con grado
di protezione minimo IP2X; tutte le scatole di derivazione a parete ed i raccordi con le tubazioni e/o con i
cavi dovranno garantire un grado di protezione non inferiore ad IP40, si suggerisce IP44.
c.
I cavi saranno forniti ed installati con le caratteristiche elettriche e meccaniche previste nella presente
relazione e negli schemi allegati.
Per i dettagli si rimanda invece agli elaborati grafici allegati.
-3-
QUALITA’ DEI MATERIALI E LUOGHI DI INSTALLAZIONE
Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all'ambiente in cui sono
installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute
all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio.
Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere provvisti di marcatura in conformità alla normativa vigente.
Si richiama l'attenzione sulla presenza di altri impianti (canali aria, tubazioni per acqua, scarichi ecc.) che
dovranno coesistere con gli impianti elettrici e sulla necessità che i percorsi degli impianti elettrici tengano
conto, nella fase realizzativa, delle necessarie deviazioni per consentire il passaggio dei suddetti impianti.
Dovranno essere presi gli idonei provvedimenti per rispettare le forature esistenti nelle travi ed il passaggio di
altri impianti. Per quanto possibili tutti i canali destinati a contenere cavi elettrici non dovranno transitare sotto
a tubazioni idriche o di scarico. Ove ciò non fosse possibile i canali dovranno essere dotati di coperchio con
opportuno grado di protezione IP (suggerito IP 44), onde evitare infiltrazioni di liquido nei canali stessi e di
conseguenza nei quadri elettrici ad essi connessi. Negli altri casi i canali dovranno avere grado di protezione
minimo IP40.
L’Impresa dovrà utilizzare esclusivamente materiali e componenti delle migliori qualità in commercio al
momento dell'appalto, di primarie case produttrici, costruiti a regola d'arte salvo particolari indicazioni di
marche di materiali esplicitamente citate nel corso delle descrizioni delle opere o nel successivo elenco che
avranno valore vincolante.
Con la dizione "a regola d'arte” si intendono materiali e componenti costruiti secondo le norme tecniche
emanate dall'UNI e dal CEI, nonché nel rispetto della legislazione tecnica vigente in materia di sicurezza.
Si intendono altresì costruiti a regola d’arte materiali e componenti elettrici dotati di certificati e attestati di
conformità alle norme armonizzate previste dalla legge n. 791 del 18/10/77 o dotati di marchi di cui all'allegato
IV del DM 13/6/89, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 171 del 24/7/89.
Tutti i materiali per i quali le Norme prevedono il rilascio del Marchio di Qualità IMQ o del Contrassegno CEI,
devono essere adottati in versioni che hanno ottenuto tali riconoscimenti.
QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE
I quadri saranno normalmente di tipo a pannelli componibili onde ottenere agevole installazione. Dove indicato
saranno installati su cunicoli e dotati ove possibile di retroquadro accessibile.
La struttura sarà realizzata con intelaiatura in profilato di acciaio e pannelli in lamiera di acciaio autoportante,
oppure in plastica autoestinguente così come di seguito specificato.
La struttura e le portelle metalliche dovranno essere verniciate con una doppia verniciatura antiruggine, previo
decapaggio e fosfatizzazione.
La parte in vista sarà verniciata con vernici alla nitrocellulosa o epossidiche, con colore a scelta della
Committenza.
Gli strumenti indicatori di misura, i pulsanti di comando ed i segnalatori luminosi dovranno essere connessi alle
morsettiere della parte fissa dei quadri a mezzo di conduttori flessibilissimi.
Deve essere assicurato il comodo e facile accesso a tutte le apparecchiature ed agli strumenti montati
all'interno del quadro.
Particolare cura dovrà essere posta all'accessibilità delle parti di più frequente ispezione come fusibili, relè,
contattori ecc.
L'accesso alle apparecchiature interne deve tener conto della sicurezza delle persone e della possibilità di venire
accidentalmente in contatto con parti sotto tensione.
-4-
I bulloni di connessione dovranno essere dotati di dispositivi contro l'allentamento.
Anche le sezioni dei conduttori dovranno essere largamente dimensionate rispetto alle correnti transitanti.
Tutte le connessioni sulle corde isolate dovranno essere eseguite con capicorda applicati a pressione con
apposite pinze oleodinamiche.
Tutti i collegamenti ausiliari e quelli agli strumenti di misura dovranno essere eseguiti con conduttori isolati del
tipo N07V-K.
Le morsettiere dovranno portare le indicazioni necessarie per contraddistinguere il circuito ed il servizio a cui
ciascun conduttore appartiene. Alla base del quadro dovranno essere installate una o più sbarre di rame
provviste di fori per la connessione dei conduttori di terra o di protezione.
A tali sbarre dovranno essere collegati tutti i pannelli metallici del quadro ed i conduttori di protezione delle
linee facenti capo allo stesso. Si ricorda che la porta del quadro (se metallica) deve essere dotata di “ponticello”
equipotenziale (giallo/verde) solo nel caso in cui la stessa sia destinata ad ospitare organi di manovra e/o
segnalazione a meno che questi ultimi, compresi i cavi di collegamento, non siano provvisti di doppio
isolamento (ovvero apparecchi e cavi in classe 2).
Le disposizioni dei conduttori di potenza ed ausiliari dovranno essere tali da permettere di seguire agevolmente
il percorso dei singoli conduttori e riconoscerne i vari circuiti.
Ogni interruttore sarà contrassegnato da targhetta pantografata con scritta bianca su fondo nero o similare.
Gli interruttori che saranno montati sui quadri dovranno avere le caratteristiche indicate sugli schemi unifilari.
Dovranno essere previsti nei quadri appositi spazi per eventuali estensioni dell'impianto. Inoltre il 15% dello
spazio frontale dovrà essere riservato agli ampliamenti.
I quadri di comando saranno inoltre muniti di porta con chiusura a chiave.
Per maggiori indicazioni sulle composizioni e le caratteristiche delle apparecchiature poste all’interno dei quadri
consultare gli schemi unifilari di progetto.
Al termine dei lavori sarà cura dell’impresa la realizzazione dei disegni costruttivi dei quadri elettrici, contenenti
fronte quadro, morsettiere, schemi funzionali con numerazione morsetti e verifica termica dei quadri.
I quadri devono essere conformi a quanto previsto dalla normativa CEI 17-13 (per i quadri aventi corrente
nominale inferiore a 125A si farà riferimento alla Norma CEI 23-51) .
Le caratteristiche principali dei quadri dovranno essere:
Norme:
CEI 17/13-1
-
Tensione di isolamento :
1000V
-
Tensione di esercizio:
400V
-
Tensione di prova a 50 Hz per 1 min.:
2,5kV
-
Frequenza:
50Hz
-
Tensione aux. comandi segnalazioni:
230V
-
Temperatura ambiente :
<35 °C
-
Sistema di neutro
[X] TT [] TN
-
Altitudine:
:
[] IT
<2000m
Sistema sbarre:
[] Trifase
[X] Trifase + N
-
Isolamento sbarre:
non presente
-
Materiale sbarre:
rame
-
Spessore lamiera
:
20/10mm
-5-
-
Verniciatura esterna
:
RAL 7035
-
Verniciatura interna
:
RAL 7035
CARATTERISTICHE ELETTRICHE (QUADRO GENERALE [ QBT1)
Norme:
CEI 23/51
-
Corrente nominale sbarre principali:
non presenti
-
Corrente di c.to-c.to simmetrica:
15kA
-
Forma di segregazione:
Forma 1
-
Grado di protezione esterno :
IP40 minimo
-
Grado di protezione a porta aperta
-
Quadro con accessibilità :
[X] Fronte
[] Retro
-
Linee entranti :
[] Condotto
[X] Cavo
[X] Alto [X] Basso
-
Linee uscenti
[] Condotto
[X] Cavo
[X] Alto [X] Basso
-
Sistema di alimentazione:
[] Trifase
[X] Trifase + N
-
Sistema di neutro:
[X] TT [] TN
[] IT
:
:
IP20
[] Monofase
I cavi di collegamento saranno attestati sulle rispettive morsettiere e/o apparecchiature
QUADRI DI COMANDO
I quadri di comando o secondari (ove presenti) saranno anch'essi metallici e/o in fibra sintetica e saranno
composti utilizzando profilati normalizzati DIN per il fissaggio a scatto delle apparecchiature elettriche.
Detti profilati devono essere posizionati in modo da consentire il passaggio dei conduttori di cablaggio.
Gli apparecchi installati devono essere protetti da pannelli di chiusura preventivamente lavorati per far sporgere
l'organo di manovra delle apparecchiature.
Il cablaggio dovrà essere eseguito con conduttori NO7V-K, di sezione adeguata, posati entro canalina di
sostegno, in materiale isolante autoestinguente, fissata al quadro in posizione verticale e orizzontale, ovvero sul
fondo del quadro se la posa degli interruttori lascia sufficiente spazio.
I quadri di comando saranno inoltre muniti di porta (cieca o con vetro-plastica trasparente) con chiusura a
chiave.
Per il collegamento a terra del quadro fare riferimento alle indicazione di installazione precedentemente fornite.
TARGHETTE INDICATRICI
Tutti i quadri dovranno essere muniti di targhette indicanti i circuiti a cui si riferiscono le singole
apparecchiature. Eventuali targhette specificheranno i circuiti di comando/segnalazione e di potenza.
CAVI E CONDUTTORI
I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra (Uo) e
tensione nominale (U) non inferiori a 450/750 V (simbolo di designazione 07). Quelli utilizzati nei circuiti di
-6-
segnalazione e comando, devono essere adatti a tensione nominale verso terra (Uo) e tensione nominale (U)
non inferiori a 300/500 V (simbolo di designazione 05).
Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canali con cavi previsti con tensioni nominali superiori,
devono essere adatti alla tensione nominale maggiore.
I cavi da utilizzare saranno del tipo NO7G9-K, FG7OM1 0,6/1kV, FTG10OM1 non propaganti l'incendio (CEI 2022) ed a bassa emissione di gas tossici e corrosivi. È obbligatorio l’uso di cavi LSOH.
Negli impianti in oggetto sono previste le seguenti tipologie per la posa dei cavi e dei conduttori isolati:
a.
entro tubazioni a vista o incassate: in questo tipo di posa le dimensioni interne delle tubazioni devono
essere tali da assicurare un comodo infilaggio e sfilaggio, come precedentemente descritto. Si potranno
utilizzare tubazioni rigide o flessibili come indicato successivamente;
b.
direttamente posati sul controsoffitto (solo cavi a doppio isolamento o cavi unipolari in tubo isolante);
c.
entro canalizzazioni metalliche o plastiche staffate a parete e/o soffitto;
d.
per i tratti comuni ciascuna linea sarà dotata di collarino marca filo per l’individuazione univoca
dell’utenza alimentata con un passo inferiore ai 15m e dopo ogni derivazione;
COLORI DISTINTIVI DEI CAVI
I conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste
dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL.
In particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed
esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo/verde.
Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai
colori nero, grigio (cenere) e marrone.
I cavi quadripolari che non contengono il conduttore di terra riporteranno, per i singoli conduttori, la seguente
colorazione: marrone, marrone, marrone, blu oppure marrone, nero, grigio, blu oppure altre colorazioni
facilmente identificabili e diverse dal bicolore giallo-verde.
SEZIONE E LUNGHEZZA DEI CONDUTTORI
I valori delle sezioni dei conduttori non devono essere inferiori a quelle previste dalle relative Norme nonché a
quelli previsti nel progetto allegato. Tali sezioni sono state valutate in funzione della corrente di impiego dei
circuiti, tenendo conto delle cadute di tensione massime ammissibili, delle correnti di avviamento e di futuri
ampliamenti dell’impianto. Si possono utilizzare conduttori/cavi con sezioni superiori a quelle previste al
progetto allegato alla presente a condizione che l’installatore verifichi gli spazi a disposizione nei vari condotti
porta cavi al fine di verificare i volumi di utilizzo degli stessi previsti dalle relative Norme (non superare il 50%
dello spazio utile).
Eventuali scostamenti da tali limiti che si rendessero necessari per modifiche, approvate comunque dalla D.L.,
dovranno essere valutati in modo che, con la potenza impegnata, la caduta di tensione non superi il valore del
4 % della tensione a vuoto.
In ogni modo non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di
conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL (35024/1, 35026).
Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse, per cavi isolati
in PVC e posati in tubi o canaline, sono:
0,5 mm² per circuiti di segnalazione e comando
1,5 mm² per uso generale.
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SEZIONE DEI CONDUTTORI DI ALIMENTAZIONE IN PROGETTO
In relazione alla tipologia dei carichi installati si è imposta una caduta di tensione massima dal quadro di
distribuzione [QBT1] al carico elettricamente più distante non superiore al 3,0%. Le sezioni dei cavi-conduttori
sono riportate nella relazione di calcolo ovvero negli schemi unifilari.
Tutti i cavi ed i conduttori impiegati nell'impianto in oggetto, dovranno essere di primaria marca, rispondere alle
norme costruttive CEI. alle norme dimensionali stabilite dall'UNEL ed essere dotati di marchio italiano di qualità.
SEZIONE MINIMA DEI CONDUTTORI DI NEUTRO
La sezione dei conduttori di neutro non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase.
Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm², la sezione dei conduttori di neutro può essere
ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mm² (per conduttori in rame).
Tutti i cavi ed i conduttori impiegati nell'impianto in oggetto, dovranno essere di primaria marca, rispondere alle
norme costruttive CEI. alle norme dimensionali stabilite dall'UNEL ed essere dotati di marchio italiano di qualità.
SEZIONE DEI CONDUTTORI DI TERRA E PROTEZIONE
La sezione dei conduttori di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da
proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere minore di quella prevista dalle norme CEI 64-8. La
sezione dei conduttori di terra non dovrà essere minore di 16 mm² e comunque non inferiore alla sezione del
conduttore di protezione più grande.
PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI
I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro i sovraccarichi e corto-circuiti con
dispositivi aventi le caratteristiche riportate nel progetto.
Per dispositivi diversi dai suddetti, la cui installazione dovrà essere autorizzata dalla D.L., occorre verificare che
siano soddisfatte le seguenti relazioni:
1)
Ib ≤
2)
If
≤
In
≤
Iz e
1,45 Iz
dove:
Ib è la corrente d'impiego dei conduttori calcolata in funzione della massima potenza da trasmettere in regime
permanente.
In
è la corrente nominale del dispositivo.
Iz
è la portata del conduttore.
If
è la corrente di funzionamento del dispositivo.
La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate, è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di
interruttori automatici conformi alle Norme CEI 23-3.
Per i dispositivi di protezione dai corto circuiti occorre verificare che sia soddisfatta le seguente relazione:
3)
I²t ≤ K²S²
I
è la corrente di corto circuito presunta in qualsiasi punto della linea
t
è il tempo di intervento dei dispositivi di protezione
K
è un coefficiente che tiene conto delle caratteristiche dell'isolante.
-8-
Inoltre occorre verificare che:
a.
siano installati all'inizio della linea.
b.
abbiano un potere d'interruzione maggiore o uguale a quello previsto nel progetto allegato.
I dispositivi di protezione dalle sovracorrenti dovranno essere scelti in modo che siano selettivi.
La selettività dovrà essere dichiarata dalla casa costruttrice.
Si ricorda che la Norma CEI 64-8 ritiene verificata la protezione contro i cortocircuiti quando la conduttura è
protetta contro i sovraccarichi da un dispositivo che assolve simultaneamente alle due funzioni (es. fusibile o
interruttore magnetotermico).
Per la verifica dell’I²t si farà riferimento al calcolo analitico, ovvero, alle curve di intervento e di limitazione
fornite dal costruttore del dispositivo di protezione.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI
CONTATTI DIRETTI
La protezione dai contatti diretti sarà ottenuta con componenti aventi grado di protezione sufficiente in
relazione al tipo di ambiente in cui saranno installati e comunque non minore di IP XXD. Le parti attive nude
dovranno essere appositamente segregate, gli schermi di protezione dovranno essere rimovibili solo con
attrezzo specifico. Tale operazione dovrà essere effettuata solo da personale specializzato ed autorizzato.
CONTATTI INDIRETTI
Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e
degli utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell'isolamento principale o per altre
cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).
Tale protezione sarà realizzata, salvo casi particolari che saranno specificati, con coordinamento tra i dispositivi
di protezione e l'impianto di messa a terra.
Con tali dati e tramite misure occorre verificare, che sia soddisfatta la seguente relazione:
RE ≤
UE
IE
dove:
RE = resistenza dell’impianto di terra
UE = tensione di contatto massima (da definire in base al sistema di distribuzione utilizzato)
IE = corrente di intervento delle protezioni o corrente di guasto a terra (da definire in base al sistema di
distribuzione utilizzato)
La protezione dai contatti indiretti per guasti a terra sarà assicurata, da protezioni differenziali di tipo normale
e/o selettivo. Non è previsto l’uso di interruttori a soglia o tempo regolabili. Per la tipologia di impianto si
possono impiegare protezioni differenziali di tipo “si.
Si ricorda che la tensione di contatto limite convenzionale non deve superare i 50V.
IMPIANTO DI TERRA
Per quanto riguarda l’impianto disperdente bisogna effettuare dei controlli puntuali al fine di rendere l’impianto
completamente conforme alle normative vigenti.
COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI
Nei locali da bagno e doccia e nei locali umidi o bagnati devono essere effettuati i seguenti collegamenti
mediante un conduttore equipotenziale che colleghi tra loro:
-9-
i tubi dell'acqua calda e fredda con i rispettivi condotti metallici di scarico dei lavandini;
i tubi dell'impianto di riscaldamento;
le altre eventuali masse estranee.
Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in particolare
devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. Devono essere impiegate fascette che
stringano il metallo vivo.
I conduttori equipotenziali principali avranno una sezione minima non minore della metà di quella del
conduttore di protezione principale (della sezione di impianto considerata ovvero del nodo equipotenziale di
riferimento), con un minimo di 6 mm². Per i conduttori supplementari si devono rispettare le seguenti sezioni
minime:
2,5 mm² (rame) per collegamenti protetti meccanicamente.
4
mm² (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente.
TUBI E CANALINE
I conduttori devono essere sempre protetti meccanicamente. Le protezioni possono essere costituite da tubi o
da canaline portacavi. I tubi impiegati per la distribuzione delle linee dovranno essere:
a.
in materiale plastico rigido di tipo pesante UNEL 37118, provvisto di marchio italiano di qualità
per la distribuzione nei tratti incassati nei sottofondi dei pavimenti e nei casi specificati nelle
descrizioni degli impianti (CEI 23-81)
b.
in materiale plastico pieghevoli di tipo pesante, provvisto di marchio italiano di qualità per la
distribuzione nei tratti incassati nei sottofondi dei pavimenti e nei casi specificati nelle descrizioni
degli impianti (CEI 23-82)
Si suggerisce l’utilizzo di tubazioni rigide per l’installazione nei controsoffitti.
Le canaline saranno del tipo in acciaio zincato a caldo o in alluminio, si sconsiglia l’uso di canali in plastica
autoestinguente. Il diametro interno dei tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio
circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti. Inoltre il diametro del tubo deve essere sufficientemente
grande da permettere di sfilare o infilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino
danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque il diametro esterno non deve essere inferiore a 16 mm.
Il numero dei cavi che si possono introdurre nei tubi è indicato nella tabella seguente;
TUBI in mm
φ est
16
20
25
32
φ int.
11,7
15,5
19,8
26,4
SEZIONE DEI CAVETTI in mm²
(0,5) (0,75) (1)
(4)
(9)
(12)
1,5
4
7
9
2,5
2
4
7
12
4
6
10
16
4
7
9
2
4
7
2
7
3
(i numeri tra parentesi sono per i cavi di comando e segnalazione).
Le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino
la sfilabilità dei cavi. Il raggio i curvatura deve essere almeno 3 volte il diametro esterno del tubo.
- 10 -
I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, che ospitano altre canalizzazioni devono essere
disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti,
formazione di condensa, ecc.
E' inoltre vietato collocare nello stesso tubo montanti per reti telefoniche, per citofoni, per ricezione e
trasmissione di segnali, ecc (i cavi citofonici e di segnale possono coesistere se dichiarati dal costruttore, i cavi
telefonici avranno SEMPRE una tubazione dedicata).
Ove presenti i cavi dei servizi di rivelazione incendi saranno installate preferibilmente in condutture dedicate;
ove non fosse possibile i cavi dovranno essere adatti per i circuiti a tensione più elevata. Ove presenti i circuiti
antincendio di sicurezza avranno sempre un percorso indipendente e saranno realizzati con cavi resistenti al
fuoco (FTG10OM1 0.6/1kV), ad eccezione dei circuiti a sicurezza positiva per i quali sono idonei i conduttori con
isolamento ordinario.
Il tubo sarà posto in opera con i relativi accessori, curve, giunzioni, ecc.
E' ammesso l'impiego di curve stampate e prefabbricate.
Tutte le curve dovranno essere eseguite con largo raggio, in relazione anche alla flessibilità dei cavi contenuti.
Negli elenchi dei materiali sono indicati i tipi ed i diametri dei tubi da impiegare.
Nei tratti incassati nelle pareti e nei sottofondi dei pavimenti i tubi dovranno essere posati con percorso
regolare cercando di ridurre al minimo i punti di attraversamento con altre tubazioni.
Tutte le tubazioni metalliche saranno dotate di sistema di messa a terra realizzante anche la continuità
metallica tra i tronchi di tubazione ove questa non fosse già intenzionalmente assicurata (solo nel caso in cui
tale tubazione possa essere considerata una massa o una massa estranea).
I canali avranno una sezione tale per cui i cavi all’interno non occupino più del 50% della stessa; sono ammessi
canali con setti di separazione per circuiti di differente tipologia. I circuiti di emergenza devono, comunque,
avere un canale o tubo preferenziale.
Per quanto possibile le conduttore non dovranno attraversare, se presenti, i locali centrale termica, UPS e locale
batterie, compartimenti antincendio. Ove non fosse possibile dette condutture dovranno essere del tipo
incassato o installate in modo tale da essere protette meccanicamente, sigillate all’estremità del locale/i e
posizionate in zone in cui la ventilazione non è impedita. Occorrerà, inoltre, verificare che la temperatura
assunta dalla conduttura non sia una possibile fonte di innesco per le atmosfere potenzialmente pericolose che
dovessero venire a verificarsi all’interno del locale. Nei locali batterie, se presenti, le condutture dovranno
essere del tipo a prova di esplosione (EXd), lo stesso dicasi, se necessario, negli altri locali precedentemente
indicati.
CASSETTE DI DERIVAZIONE
Ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da linea
principale a secondaria ed in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione.
Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti
o morsettiere.
Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie di installazione non sia possibile
introdurvi corpi estranei, deve inoltre risultare agevole la dispersione di calore in esse prodotto. Si richiede un
grado di protezione minimo IP40 per le installazioni a parete, IP XXD per le installazioni incassate. Si suggerisce
un IP 44.
Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo.
- 11 -
Per ogni punto luce dovrà essere installata una cassetta atta a contenere le giunzioni ( si posso derivare più
tubazioni dalla stessa cassetta per più apparecchi) (fanno eccezione i punti luce dotati di entra-esci o doppio
morsetto).
Qualora sia prevista l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi
devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate.
Le cassette dovranno essere montate con coperchio a filo muro in tutti i casi in cui gli impianti sono incassati,
fissate invece con chiodi a sparo o tasselli ad espansione in tutte le zone in cui gli impianti sono a vista.
Eventuali cassette metalliche dovranno essere dotate di morsetto di collegamento a terra del corpo della
cassetta stessa.
In tutte le zone, lungo i montanti ed in genere nelle parti di impianto in vista fuori dalle zone di pregio e
comunque ove sia necessario per la chiarezza, sul coperchio delle cassette dovrà essere applicato un simbolo ed
un contrassegno il quale indichi, secondo un codice che sarà stabilito con la D.L., il tipo di servizio.
PRESE
Le prese, saranno del tipo ad alveoli schermati ovvero di sicurezza.
Al fine di evitare possibili diverse interpretazioni si precisa che ogni punto di comando o presa comprende il
frutto, la scatola portafrutto, il supporto, la placca, la tubazione ed i conduttori.
Tutte le prese a spina (con o senza protezione termomagnetica) avranno grado di protezione minimo IPXXD.
Tutte le prese saranno del tipo UNEL, ovvero, ove richiesto bipasso 10/16A o solo 10A o schuko.
PULSANTI DI EMERGENZA
È prevista l’installazione di un pulsante di emergenza per l’edificio già in essere nella parte esistente.
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
L'illuminazione di sicurezza sarà realizzata con lampade autoalimentate dalle linee provenienti dall’illuminazione
ordinaria. Tale impianto impiegherà lampade autoalimentate che saranno del tipo conforme alle norme
CEI 34-22 e saranno disposte nelle zone previste nel progetto. L’impianto di illuminazione di sicurezza dovrà
intervenire sia per mancanza dell’ alimentazione principale, sia per guasti sui circuiti di illuminazione ordinaria.
L'impianto cosi realizzato dovrà fornire un illuminamento sufficiente per un rapido e sicuro sfollamento e
comunque non minore di 5 lux in corrispondenza dei passaggi, sulle scale e sulle vie di fuga. Saranno garantiti
almeno 2 lux nelle altre aree di transito e di soggiorno.
CONDENSATORI DI RIFASAMENTO
A lavori ultimati dovrà essere effettuata una misura del fattore di potenza. Qualora fosse necessario rifasare
l'impianto sarà installata una batteria di condensatori con rifasamento singolo.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
A lavori ultimati, l'installatore dovrà consegnare, ai sensi dell'art. 7 del Decreto Ministeriale n. 37 del
22/01/2008, una dichiarazione, completa degli allegati obbligatori dalla quale risulti che gli impianti sono stati
realizzati in conformità alle normative vigenti ed in particolare a quanto previsto dalla legge 186 del 1/3/68.
- 12 -
Alla dichiarazione inoltre dovrà essere allegata una relazione in cui saranno riportati i risultati di tutte le
verifiche e misure effettuate sull'impianto ed in particolare:
resistenza di isolamento;
valori dell'illuminamento medio ottenuto con l'impianto di illuminazione di sicurezza;
caduta di tensione;
verifica delle protezioni dai contatti indiretti;
resistenza dell’impianto di terra.
SCHEMI
Di ogni quadro l'installatore è tenuto a fornire in triplice copia lo schema elettrico completo di tutte le indicazioni
utili alla manutenzione (se diversi da quanto riportato al presente progetto).
Ad ultimazione dei lavori dovranno essere consegnate 3 copie aggiornate di tutti i disegni e schemi secondo le
variazioni apportate durante l'esecuzione dei lavori.
VENDOR LIST
Vendor List – Elettrico
QUADRI ELETTRICI
SCHNEIDER ELECTRIC, BTICINO, GEWISS, ABB
SISTEMA DI ILLUMINAZIONE
BEGHELLI, OVA, METALMEC, 3F FILIPPI
SCHNEIDER ELECTRIC
CORPI ILLUMINANTI
OSRAM, 3F FILIPPI, BEGHELLI, OVA
APPARECCHIATURE MODULARI
BTICINO, VIMAR, GEWISS, ABB
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E
COMANDO
SCHNEIDER ELECTRIC, BTICINO, SIEMENS,
ABB, CHINT
CANALINE
GEWISS, ZAMET, LEGRAND, CARPANETO-SATI
TUBAZIONI
GEWISS, COMEC, CARPANETO-SATI
CAVI
PRYSMIAN, GENERAL CAVI, LA TRIVENETA,
NEXANS
- 13 -
Prog. N. CLTM01/15
RELAZIONE DI CALCOLO INERENTE
IMPIANTI ELETTRICI di FORZA MOTRICE e di ILLUMINAZIONE DA
INSTALLARSI IN STRUTTURE AD USO SCUOLA, CON SERVIZI IGIENICI
Data:: 23/07/2015
Data
PROGETTO ESECUTIVO
COMMITTENTE
DITTA:
DOMICILIATA:
UBICAZIONE IMPIANTO:
MODULCASA LINE
BANNONE DI TRAVERSETOLO (PR)
Via Martini 3
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Il progettista
Il committente
SOMMARIO GENERALE RELAZIONE DI CALCOLO IMPIANTO ELETTRICO
SCHEDE TECNICHE DI CALCOLO E VERIFICA ..............................................................3
FORMULE UTILIZZATE DAL PROGRAMMA DI CALCOLO E VERIFICA........................4
CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEI CAVI ELETTRICI .................................................5
LETTURA TABELLE RIEPILOGATIVE E SCHEMI ELETTRICI UNIFILARI......................6
NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO..................................................................................7
DATI DI PROGETTO...........................................................................................................7
CADUTA DI TENSIONE......................................................................................................8
CARICHI CONVENZIONALI ...............................................................................................8
DESCRIZIONE IMPIANTO E COMPONENTISTICA...........................................................8
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA DIDATTICA 1 e
BAGNO 1 ..........................................................................................................................10
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA DIDATTICA 2,
BAGNO 2 e BAGNO DISABILI .........................................................................................11
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA ATTIVITA’ LIBERE 13
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE CORRIDOIO + ESTERNO 14
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA 1 + BAGNO 1 .............................16
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA 2 + BAGNO 2 .............................17
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA ATTIVITA’ LIBERE ....................18
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE CORRIDOIO + LOCALI ACCESSORI ..19
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO POMPA DI CALORE SANITARIO .....................21
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO POMPA DI CALORE CONDIZIONAMENTO .....22
DIMENSIONAMENTO
DEL
CIRCUITO
DI
ALIMENTAZIONE
UNITA’
CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA 1 + BAGNO .......................................................23
DIMENSIONAMENTO
DEL
CIRCUITO
DI
ALIMENTAZIONE
UNITA’
CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA 2 + BAGNO .......................................................25
DIMENSIONAMENTO
DEL
CIRCUITO
DI
ALIMENTAZIONE
UNITA’
CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA ATTIVITA’ LIBERE + CORRIDOIO...................26
DIMENSIONAMENTO DEI QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALI ..........................28
APPARECCHIATURE PER LA PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI (comando
e controllo) .......................................................................................................................28
PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI E PREVENZIONE INCENDI .........................28
ESECUZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA.....................................................................28
PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE ............................................28
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE........................................................................................29
Allegato 1...........................................................................................................................29
Allegato 2...........................................................................................................................31
2
SCHEDE TECNICHE DI CALCOLO E VERIFICA
Metodologia di verifica
Protezione contro i sovraccarichi (CEI 64.8/4 - 433.2)
Ib ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1,45 Iz
dove
Ib
=
Corrente di impiego del circuito
In
=
Corrente nominale del dispositivo di protezione
Iz
=
Portata in regime permanente della conduttura
If
=
Corrente che assicura l’effettivo funzionamento del
dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in
condizioni definite
Protezione contro i Corto Circuiti (CEI 64.8/4 - 434.3)
IccMax ≤ p.d.i.
I²t =< K²S²
dove
IccMax =
Corrente di corto circuito massima
p.d.i.
=
Potere di interruzione apparecchiatura di protezione
I²t
=
Integrale di Joule dalla corrente di corto circuito presunta
(valore letto sulle curve delle apparecchiature di protezione)
K
=
Coefficiente della conduttura utilizzata
115 per cavi isolati in PVC
143 per cavi isolati in gomma etilenpropilenica e polietilene
reticolato
S
=
Sezione della conduttura in mm2
Protezione contro i Contatti indiretti (CEI 64-8/7 - 413.1.4)
RA x Ia ≤ 50
per sistemi TT
dove
RA
=
è la somma delle resistenze del dispersore e del conduttore
di protezione in ohm
Ia
=
è la corrente che provoca l’intervento automatico del
dispositivo di protezione, in ampere
ZS x Ia ≤ U0
per sistemi TN
dove
ZS
=
è l’impedenza dell’anello di guasto comprendente la sorgente, il
conduttore attivo fino al punto di guasto ed il conduttore di
protezione tra il punto di guasto e la sorgente in ohm
Ia
=
è la corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo
di protezione nel tempo di 0,4s, in ampere
U0
=
è la tensione nominale in valore efficace tra fase e terra, in volt
3
FORMULE UTILIZZATE DAL PROGRAMMA DI CALCOLO E VERIFICA
Correnti di cortocircuito
Icc
dove
=
V
k ∗ Z cc
per Icc trifase:
V
=
k
=
tensione concatenata
3
∑ Rfase + ∑ X fase
2
Zcc =
per Icc fase-fase:
V
=
tensione concatenata
k
=
2
∑ Rfase + ∑ X fase
2
Zcc =
per Icc fase-protezione:
2
V
=
k
=
Zcc =
2
tensione concatenata
3
( ∑ Rfase + ∑ Rprotez. )2 + ( ∑ X fase + ∑ X protez. )2
R = [1 + 0.004 (θ e - 20 )] • R 20° C (CEI 11.28)
dove la R 20° °C è la resistenza del cavo a 20 °C e θ e è la temperatura definita dall’utente
nella impostazione dei parametri per il calcolo.
Il valore della R 80° °C , come indicato dalla tabella CEI-UNEL 35023-70 ed utilizzata per
determinare le cadute di tensione, viene riportato negli schemi unifilari allegati alla
presente.
Il valore della R 20° °C viene utilizzato per determinare il valore della corrente di
cortocircuito al termine della conduttura.
Caduta di tensione
∆V = Ib x L x K (R Cosϕ+ X Senϕ)
dove
Ib
=
corrente di impiego o corrente di taratura IR espressa in A
Rl
=
resistenza (alla TR =80° C) della linea in Ω/km
Xl
=
reattanza della linea in Ω/km
K
=
2 per linee monofasi - 1,73 per linee trifasi
L
=
lunghezza della conduttura in km
4
Lunghezza max protetta
Icc min a fondo linea > Iint
dove
Icc min =
corrente di corto circuito minima tra conduttore di fase e
conduttore di protezione o conduttore di fase e conduttore di
neutro calcolata a fondo linea considerando la sommatoria
delle impedenze di protezione a monte del tratto in esame.
Per i soli sistemi trifase si considera il minimo tra guasto
trifase, guasto bifase, guasto fase terra o conduttore di
protezione.
Iint
=
corrente di corto circuito necessaria per provocare
l'intervento della protezione (valore rilevato dalla curva I²t
della protezione) in funzione del valore K²S² del cavo
impiegato.
Nota: quando la protezione della conduttura è affidata ad un dispositivo
magnetotermico o ad un fusibile rispettando la condizione indicata nella Norma CEI
64.8/4 - 433.2 allora la verifica della corrente di corto circuito minima non è
necessaria.
NEL PRESENTE PROGETTO TUTTE LE CONDUTTURE SONO PREVISTE CON
LA PROTEZIONE INDICATA DALLA NORMA CEI 64.8/4 - 433.2
Nota: nel presente elaborato le cadute di tensione sono riferite sempre alla sezione
minima ammessa; ove non si verifichino le specifiche di progetto la caduta di
tensione verrà calcolata e riportata per la sezione della conduttura idonea alla
verifica delle specifiche di progetto. Tenendo conto della possibile variazione della
tensione il dimensionamento delle linee e sviluppato con una tensione di riferimento
di 380/220V.
CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEI CAVI ELETTRICI
Nota: nel presente elaborato le tipologie di cavo e le relative sezioni sono determinate in
funzione della corrente di impiego, della caduta di tensione massima ammissibile, della
tipologia di posa e delle caratteristiche ambientali. Sono, pertanto, considerati cavi
unipolare del tipo N07G9-K e, ove necessario, multipolari del tipo FG7OM1 0.6/1kV. Gli
schemi unifilari allegati alla presente relazione, che ne costituiscono parte integrante,
riportano la tipologia di cavo adatto al tipo di circuito ed alle relative condizioni di posa
ed esercizio. L’installatore ha la facoltà di sostituire le tipologie di cavo indicate nello
schema unifilare con cavi di migliore qualità rispettando SEMPRE le sezioni calcolate,
ovvero, adottando sezioni superiori quando le linee alimentano SOLO carichi terminali e
non quadri elettrici o dispositivi di protezione ad esclusione dei fusibili sui corpi prese.
Tutti i cavi devono essere del tipo LSOH. Per quanto indicato l’installatore può eseguire
le seguenti sostituzioni*:
N07G9-K FG7OM1 0.6/1kV
* Per maggior completezza è opportuno riportare sugli schemi unifilari l’effettiva tipologia di cavo utilizzato
e la sua sezione ad ultimazione dei lavori.
5
LETTURA TABELLE RIEPILOGATIVE E SCHEMI ELETTRICI UNIFILARI
Dati relativi alla linea
sigla
=
identificativo alfanumerico introdotto nello schema
sezione
=
formazione e sezione della conduttura
lunghezza
=
lunghezza della conduttura in metri
modalità di posa =
numero identificativo (secondo CEI 64-8/5 tab. 52C)
Dati relativi alla protezione
tipo e curva
=
Stringa di testo del tipo di apparecchiatura
numero dei poli
=
Poli dell’apparecchiatura
corrente nominale (In)
=
Corrente di taratura della protezione in A
potere di interruzione (p.d.i.)
in kA
=
Potere di interruzione della apparecchiatura
corrente differenziale (Id)
=
Corrente differenziale della protezione in A
corrente di intervento
Parametri elettrici
=
Corrente di intervento della protezione in A
I²t ≤ K²S² (valori calcolati o letti a catalogo Costruttore)
Icc max
=
Corrente di corto circuito massima a inizio
linea in kA (trifase)
Icc fondo linea
=
Corrente di corto circuito minima a fondo
linea in kA (trifase)
I²t inizio linea
=
Integrale di Joule massimo ad inizio linea
A2S
K²S²
=
Energia specifica sopportata dalla conduttura
Ib
=
Corrente nominale del carico
In
=
Corrente di taratura della protezione
Iz
=
Portata della conduttura effettiva
If
=
Corrente di funzionamento della protezione
Coefficiente correttivo
=
Coefficiente correttivo medio globale di
riduzione della Iz in funzione della
temperatura, della condizione di posa dei
cavi e del numero di cavi
contemporaneamente presenti in un tubo o
canale
Caduta di Tensione I1f
=
Caduta di tensione monofase
Caduta di Tensione I3f
=
Caduta di tensione trifase
6
DESCRIZIONE DEI LAVORI:
Dimensionamento del quadro elettrico principale, dimensionamento delle linee di
alimentazione prese servizio, delle linee di distribuzioni per illuminazione, alimentazione
condizionatori, area servizi igienici ed accessori.
Le principali fasi di progettazione sono così riassunte:
1.
2.
3.
4.
5.
Quadro di distribuzione generale.
Dimensionamento linea di illuminazione.
Dimensionamento linea di distribuzione prese.
Illuminazione di emergenza/uscite di sicurezza.
Verifica dell’impianto di terra.
NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO
-
Testo unico sulla sicurezza D. lgs. 81/08 e s.m.i.
Legge 186/68: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici
Legge n. 791 del 18/10/1977: attuazione direttiva CEE per il materiale elettrico
DM 37/08: norme per la sicurezza degli impianti e s.m.i.
Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992
Norma CEI 64/8 VII ed.
Norma CEI 3/23
Norma CEI 81/10
Norma CEI 20/22 – 20/35
UNI 9795
UNI 12464-1
UNI EN 1838
Tabelle CEI-UNEL
Per altri riferimenti normativi e legislativi fare riferimento alla relazione tecnica specialistica
DATI DI PROGETTO
L’energia elettrica viene fornita attraverso una linea di distribuzione interna all’area di
cantiere in bassa tensione con le seguenti caratteristiche:
Monofase
Alimentazione
Trifase
Tensione
[V]
Frequenza
[Hz]
Corrente di
cortocircuito
[kA]
3F + N
400/230
50
≤ 10
7
CADUTA DI TENSIONE
La caduta di tensione massima ammissibile nelle condutture è il 4% della tensione
nominale di alimentazione così ripartita (ipotesi generale):
-
3,0% per il circuito di illuminazione
3,0% per il circuito di potenza
Si considera una caduta di tensione massima sulla linea di alimentazione dall’interruttore
di protezione linea posto nel quadro principale esistente [QBT] al quadro [QBT1] pari al
1%.
CARICHI CONVENZIONALI
-
Potenza massima per il circuito di alimentazione prese
3300 W
DESCRIZIONE IMPIANTO E COMPONENTISTICA
L’impianto di terra è separato da quello dell’Ente distributore pubblico ed è unico per
l’intero edificio.
Impiegando dispositivi di protezione di tipo differenziale con corrente di intervento
massima non superiore a 300mA, si fornisce il limite massimo che può assumere la
resistenza di terra.
Caratteristiche elettriche del dispersore e del terreno
-
Resistenza massima ammessa
- Resistività del terreno in Ω⋅m
166,7 Ω
300
Il valore massimo della tensione di terra è stato assunto pari a 50V.
8
Esempio di possibile dispersore
Dispersore
a maglia
Particolari costruttivi (da applicare ove sono presenti tali strutture)
CT
EQP
EQS
Collettore di terra
30X3
Dispersore a corda
(elemento orizzontale)
Rete elettrosaldata
Sovrapposizione tra
dispersore e rete
elettrosaldata > 40 cm
Legatura a regola d’arte
9
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA DIDATTICA 1 e
BAGNO 1
-
Sezione minima ammessa
1.5 mm2
-
Potenza assorbita massima
468 W
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
2.25 A
-
Lunghezza massima linea
25 m
-
Temperatura ambiente
30° C
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
0.67 %
L’illuminazione è realizzata con plafoniere a LED da 31W (totale 36W) sospese a soffitto.
Le plafoniere hanno grado di protezione minimo IP 40 e sono alimentate con dimmer ai fini
del contenimento dei consumi energetici. Si è adottato come criterio di dimensionamento
quello di considerare tutto il carico concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della
corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo:
10
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
22 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
19.8 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite
scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 10A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA DIDATTICA 2,
BAGNO 2 e BAGNO DISABILI
-
Sezione minima ammessa
1.5 mm2
-
Potenza assorbita massima
588 W
11
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
-
Lunghezza massima linea
25 m
-
Temperatura ambiente
30° C
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
2.83 A
0.84%
L’illuminazione è realizzata con plafoniere a LED da 31W (totale 36W) sospese a soffitto.
Le plafoniere hanno grado di protezione minimo IP 40 e sono alimentate con dimmer ai fini
del contenimento dei consumi energetici. Nel bagno disabili e nel ripostiglio si usa una
illuminazione con lampada ad incandescenza da 60W o a basso consumo. Si è adottato
come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in
mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
22 A
12
-
Coefficiente di declassamento medio
-
Portata effettiva ”Iz”
0.9
19.8 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite
scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 10A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA ATTIVITA’ LIBERE
-
Sezione minima ammessa
1.5 mm2
-
Potenza assorbita massima
504 W
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
2.42 A
-
Lunghezza massima linea
20 m
-
Temperatura ambiente
30° C
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
0.67%
L’illuminazione è realizzata con plafoniere a LED da 31W (totale 36W) sospese a soffitto.
Le plafoniere hanno grado di protezione minimo IP 40 e sono alimentate con dimmer ai fini
del contenimento dei consumi energetici. Si è adottato come criterio di dimensionamento
quello di considerare tutto il carico concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della
corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
13
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
22 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
19.8 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite
scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 10A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE CORRIDOIO + ESTERNO
-
Sezione minima ammessa
1.5 mm2
-
Potenza assorbita massima
415 W
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
2.0 A
-
Lunghezza massima linea
40 m
-
Temperatura ambiente
30° C
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
0.95%
14
L’illuminazione è realizzata con plafoniere a LED da 31W (totale 36W) sospese a soffitto.
Le plafoniere hanno grado di protezione minimo IP 40 e sono alimentate con dimmer ai fini
del contenimento dei consumi energetici. Si è adottato come criterio di dimensionamento
quello di considerare tutto il carico concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della
corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
22 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
19.8 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite
scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 10A installato nel
quadro generale [QBT1]
15
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA 1 + BAGNO 1
1.5 mm2
-
Sezione minima ammessa
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
16 A
-
Lunghezza massima linea
25 m
-
Temperatura ambiente
30° C
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
4.73%
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
2.85%
Il circuito prevede prese da 16A che sono alimentate tutte insieme. Si è adottato come
criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremità,
tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G2.5mm2
16
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
30 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
27 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA 2 + BAGNO 2
-
Sezione minima ammessa
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
16 A
-
Lunghezza massima linea
20 m
-
Temperatura ambiente
30° C
1.5 mm2
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
3.78%
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
2.28%
Il circuito prevede prese da 16A che sono alimentate tutte insieme. Si è adottato come
criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremità,
tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
17
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G2.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
30 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
27 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA ATTIVITA’ LIBERE
-
Sezione minima ammessa
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
16 A
-
Lunghezza massima linea
25 m
-
Temperatura ambiente
30° C
1.5 mm2
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
4.73%
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
2.85%
18
Il circuito prevede prese da 16A che sono alimentate tutte insieme. Si è adottato come
criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremità,
tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G2.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
30 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
27 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE CORRIDOIO + LOCALI ACCESSORI
-
Sezione minima ammessa
1.5 mm2
19
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
16 A
-
Lunghezza massima linea
25 m
-
Temperatura ambiente
30° C
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
4.73%
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
2.85%
Il circuito prevede prese da 16A che sono alimentate tutte insieme. Si è adottato come
criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremità,
tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G2.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
30 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
20
-
Portata effettiva ”Iz”
27 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO POMPA DI CALORE SANITARIO
-
Sezione minima ammessa
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
16 A
-
Lunghezza massima linea
25 m
-
Temperatura ambiente
30° C
1.5 mm2
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
4.73%
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
2.85%
Il circuito prevede un dispositivo di protezione da 16A. Si è adottato come criterio di
dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremità, tenendo
inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
21
-
Coefficiente di declassamento medio
-
Portata effettiva ”Iz”
0.9
26.1 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G2.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
30 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
27 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO POMPA DI CALORE CONDIZIONAMENTO
-
Sezione minima ammessa
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (400V)
-
Lunghezza massima linea
30 m
-
Temperatura ambiente
30° C
1.5 mm2
8A
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
1.42%
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
0.85%
Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico
concentrato in estremià, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano
cavi del tipo:
22
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 4x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 4x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
29 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
26.1 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 5G2.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
30 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
23.4 A
posati in tubazione in PVC ∅ 20-25 installata a parete/soffitto.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE UNITA’
CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA 1 + BAGNO
-
Sezione minima ammessa
1.5 mm2
-
Potenza assorbita massima
300 W
23
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
-
Lunghezza massima linea
30 m
-
Temperatura ambiente
30° C
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
0.48 A
0.17%
Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico
concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano
cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
22 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
24
-
Portata effettiva ”Iz”
19.8 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite
scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 6A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE UNITA’
CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA 2 + BAGNO
-
Sezione minima ammessa
1.5 mm2
-
Potenza assorbita massima
400 W
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
0.64 A
-
Lunghezza massima linea
25 m
-
Temperatura ambiente
30° C
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
0.19 %
Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico
concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano
cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
25
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
22 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
19.8 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite
scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 6A installato nel
quadro generale [QBT1]
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE UNITA’
CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA ATTIVITA’ LIBERE + CORRIDOIO
-
Sezione minima ammessa
1.5 mm2
-
Potenza assorbita massima
400 W
-
Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V)
0.64 A
-
Lunghezza massima linea
25 m
-
Temperatura ambiente
30° C
- Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2
0.19 %
26
Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico
concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano
cavi del tipo:
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
24 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
21.6 A
Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
22 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0.9
-
Portata effettiva ”Iz”
19.8 A
posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto.
La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite
scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40.
La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 6A installato nel
quadro generale [QBT1]
Per il dimensionamento della linea di alimentazione impianto fotovoltaico vedi relazione di
calcolo per impianto FV.
27
DIMENSIONAMENTO DEI QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALI
Valutato il numero di apparecchi da installare all’interno dei quadri di distribuzione
principale, in funzione della potenza termica dissipata da ogni polo dei dispositivi di
sezionamento/comando e/o protezione, nonché altre apparecchiature (come di seguito
indicato rif. alle planimetrie ed ai disegni esplicativi) si individuano le seguenti dimensioni
minime:
Quadro di distribuzione generale [QBT1] = minimo 96 moduli IP44
Sono idonei all’installazione quadri modulari con portella a parete, aventi grado di
protezioni minimo IP44-55 in resina e/o metallici, ovvero, armadio a pavimento con le
medesime caratteristiche. Gli armadi a pavimento devono avere sempre uno zoccolo di 20
centimetri.
APPARECCHIATURE PER LA PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI (comando
e controllo)
Per le caratteristiche degli apparecchi di protezione fare riferimento allo schema unifilare
ed alle planimetrie.
È idoneo l’uso di interruttori Nuova Magrini Galileo, Siemens, ABB, CHINT o Bticino.
PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI E PREVENZIONE INCENDI
Per la protezione dai contatti diretti e nel rispetto della Normativa vigente relativa alla
prevenzione incendi per i locali destinati ad attività scolastica che, sono considerati luoghi
a maggior rischio in caso di incendio, vengono impiegati interruttori automatici con
dispositivo differenziale con corrente di intervento non superiore a 300 mA e non di tipo
ritardato.
Tutti i dispositivi di protezione saranno coordinati con l’impianto di terra, saranno effettuati
tutti i collegamenti equipotenziali principali e supplementari tra i circuiti idraulici di mandata
e ritorno, ingresso acqua e gas.
La scuola in oggetto è classificata di “tipo 1”
ESECUZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA
Come precedentemente riportato si provvederà alla realizzazione del dispersore di terra;
in sede di installazione e “collaudo” si provvederà alla misura della resistenza dell’impianto
di terra.
PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE
L’edificio prefabbricato fa parte di un'unica installazione. Al fine della protezione contro le
scariche atmosferiche si è provveduto alla verifica statistica della probabilità di
fulminazione della struttura.
Per la verifica si sono applicate le Norme CEI 81-10.
Tale verifica è stata effettuata utilizzando il software ZEUS Plus
28
L’analisi conduce ad avere una struttura AUTOPROTETTA, quindi, non è necessario
installare un LPS ne tanto meno gli SPD. (solo per la protezione dell’inverter sono utilizzati
SPD sul relativo quadro elettrico)
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
La tipologia di impianto di illuminazione all’interno della struttura è dimensionato affinché si
raggiungano i seguenti livelli minimi di illuminamento:
-
aula didattica:
300 lx
corridoio-ingresso: 200 lx
lavagna:
500 lx
servizi e bagni
100 lx
I locali dispongono di illuminazione di emergenza anche all’esterno in corrispondenza delle
vie di fuga. Tale impianto garantirà un livello di illuminamento di 5 lx in corrispondenza
delle uscite di emergenza e 2 lx nelle restanti aree (Decreto Ministero Interno 26 agosto
1992) e (Norma UNI 1838). Per i locali aventi superficie superiore a 60m2 le lampade di
emergenza sono raddoppiate per garantire anche l’illuminazione antipanico come
prescritto dalla Norma CEI EN 50172.
IMPIANTO DI RIVELAZIONE INCENDI
Non presente. È prevista l’installazione di un sistema di allarme manuale di incendio in
accordo alla Norma UNI 9795. In relazione all’applicazione del DM 26 agosto 1992 la
scuola è classificata di “TIPO 1” ed il relativo segnale manuale di incendio è ottenuto dallo
stesso impianto a campanelli utilizzato per la segnalazione oraria con opportuno suono
convenuto.
Allegato 1
SEZIONE DEI CONDUTTORI
Per quanto riguarda la sezione dei conduttori impiegati si utilizzano le sezioni
precedentemente calcolate e verificate, inoltre, si applicano le sezioni minime previste
dalla vigente normativa (CEI 64/8 VII ed.). In particolare:
- i circuiti di alimentazione luci (ufficio, bagno, emergenza) sono del tipo N07G9-K
sezione 1.5 mm2
- i circuiti di alimentazione prese monofase sono del tipo:
- N07G9-K sezione 1.5 mm2 per prese da 10A
- N07G9-K sezione 2.5 mm2 per prese da 16A
- N07G9-K sezione 2.5 mm2 per prese da 10/16A o schuko/UNEL
- Le prese trifase (se presenti) sono alimentate con cavi che presentano le stesse
caratteristiche e gli stessi criteri di dimensionamento delle prese monofase.
N.B.
Le sezioni dei cavi e/o dei conduttori devono rispettare quanto precedentemente
dimensionato.
29
In alternativa si possono, in funzione dell’eventuale disponibilità di materiale, utilizzare
conduttori con sezioni maggiori a condizione di rispettare le specifiche relative alle
caratteristiche elettriche e meccaniche degli isolanti.
L’installatore ha facoltà di variare il percorso delle condutture rispetto a quanto riportato
nella planimetria in funzione delle strutture portanti e di separazione che incontra durante
la posa delle tubazioni. Le modifiche ai percorsi ed alle lunghezze, se consistenti,
dovranno essere annotate e costituiranno variante al presente progetto.
Non è ammesso, senza preventivo progetto, aggiungere linee ed apparecchiature, fatto
salvo il raddoppio delle prese a spina (o prese per TV e telefono) sulla stessa scatola di
derivazione.
I cavi dei circuito telefonico, citofonico, antintrusione-antifurto e televisivo (se presenti)
dovranno passare in condutture separate da quelle destinate alla distribuzione
dell’energia; i cavi per i circuiti antincendio (se installabile) potranno essere posati nelle
stesse condutture a condizione di avere un isolamento almeno equivalente al circuito con
la tensione più alta e nelle cassette di derivazione dovranno essere interposti dei setti
separatori; ovvero, i cavi di energia dovranno avere un isolamento corrispondente alla
classe seconda. Sono idonei tutti i cavi unipolari o multipolari del tipo N05 o superiore.
Per il circuito telefonico si potrà usare il classico doppino telefonico (condutture separate).
Per il circuito televisivo si utilizzerà un cavo schermato con impedenza caratteristica di 75
Ω con schermo (calza) collegata a terra.
Si ricorda che i conduttori del tipo N07G9-K sono installati correttamente se contenuti in
tubi protettivi e/o canali isolanti. Qualora dovessero essere installati in tubi e/o canali
metallici, gli stessi, devono essere collegati a terra almeno alle estremità (se accessibili)
ed in tutti i punti in cui la continuità metallica non è accertata. Il canale metallico può
essere utilizzato come PE solo se è stato previsto dal costruttore. Le tubazioni metalliche
e/o i canali che non possono essere toccate senza uso di apposita attrezzatura non sono
masse (CEI 64-8 VII ed.), pertanto non devono essere collegate a terra.
I cavi FG7OM1 0.6-1 kV possono essere installati in tubazioni e/o passerelle e/o canali sia
metallici sia in materiale isolante, senza la necessità di mettere a terra le parti metalliche,
inoltre, è ammessa la posa diretta interrata. In questa ultima condizione di posa, ove non
si preveda un tubo protettivo, provvedere ad una posa adeguata ad evitare
danneggiamenti meccanici agli isolanti.
Tutti i conduttori unipolari senza guaina possono essere sostituiti da cavi unipolari o
multipolari con guaina, del tipo FG7OM1 0.6-1 kV.
N.B. il dimensionamento effettuato ha tenuto conto, a favore della sicurezza, di una
tensione di alimentazione pari a 380/220V trifase.
Nel caso in cui sono impiegati conduttori con sezioni superiori a quelle calcolate
che alimentano quadri di distribuzione è OBBLIGATORIO ricalcolare le correnti di
cortocircuito e verificare i poteri di interruzione delle protezioni adottate.
PER TUTTI I CAVI NON ESPRESSAMENTE DIMENSIONATI NELLA PRESENTE
RELAZIONE FARE RIFERIMENTO AGLI SCHEMI UNIFILARI ALLEGATI
30
Allegato 2
Nota: per le lunghezze e le tipologie dei cavi fare riferimento a quanto sopra indicato nella
relazione di calcolo, ovvero, agli schemi unifilari allegati.
Nota: come indicato nella relazione tecnica il diametro esterno minimo delle condutture da
adottare è pari a 16mm; si suggerisce, comunque, all’impresa incaricata di eseguire il
presente progetto di non scendere sotto i diametri indicati.
Nota: i cavi unipolari senza guaina (del tipo N07g9-K) indicati nella presente relazione e
negli schemi unifilari del quadro elettrico QBT1 possono essere sostituiti con cavi
multipolari dotati di guaina del tipo FG7OM1 0.6/1kV di pari sezione.
Alla presente relazione tecnica sono allegati tutti gli elaborati grafici relativi agli
schemi di montaggio ai quali l’installatore ed i manutentori sono tenuti ad attenersi.
Il sottoscritto progettista declina ogni responsabilità nel caso in cui l’installazione
risultasse:
difforme al presente progetto
mancante della periodica verifica e manutenzione degli impianti installati
Non costituisce difformità al presente progetto la non realizzazione di una parte
dell’impianto a condizione che la stessa non pregiudichi la funzionalità e la
sicurezza della restante parte.
Ogni variante all’impianto elettrico deve essere soggetta a progettazione da un
professionista abilitato, nonché messa in opera da una ditta installatrice certificata.
L’impianto elettrico è stato dimensionato in funzione della destinazione d’uso dei
locali, della potenza installata e degli utilizzatori previsti e prevedibili, nonché delle
indicazioni fornite dalla committenza.
Si declina ogni responsabilità se l’impianto è impiegato per altri usi o comunque in
maniera difforme ai dati di progetto utilizzati.
In questi casi è necessaria la revisione del progetto e dell’impianto.
Il progettista
Il committente
31
Prog. CLT01/15
PROGETTO DI VERIFICA ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Data: 23/07/2015
Calcolo illuminotecnico con plafoniera a sospensione a LED tipo Disano 740
Calcolo illuminotecnico con plafoniera a soffitto a LED tipo Disano 740
PROGETTO ESECUTIVO
COMMITTENTE
DITTA:
DOMICILIATA:
UBICAZIONE IMPIANTO:
MODULCASA LINE
BANNONE DI TRAVERSETOLO (PR)
Via Martini 3
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Il progettista
Il committente
Progetto illuminotecnico
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Operatore:
DAGHERO ING. LUIGI
Codice Progetto:
File: Progem1.p2k
Data: 23/07/2015
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
23/07/2015
INDICE
Progetto
Legenda Apparecchi
1
Schede Apparecchi
2
Ambienti
Ambiente 1
2
Dati dell'Ambiente
2
Riepilogo compatto dell'Ambiente
3
Tabella Posizionamento Apparecchi
4
Pianta
5
Parete Nord
6
Parete Ovest
7
Vista: Parete 1
8
Vista: Parete 2
9
Vista: Parete 3
10
Vista: Parete 4
11
Vista: Prospettiva
12
Tabella Posizionamento Apparecchi
13
Risultati <Tutto Acceso>
Isolux Piano di Lavoro
14
Falsi Colori (Illuminamento) Piano di Lavoro
15
Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro
16
Isolux Pavimento
17
Isoluminanza Pavimento
18
Falsi Colori (Illuminamento) Pavimento
19
Falsi Colori (Luminanza) Pavimento
20
Tabella Risultati (Illuminamento) Pavimento
21
Tabella Risultati (Luminanza) Pavimento
22
Tabella Osservatori UGR
23
Risultati 3D
23
Rendering Prospettiva
23
Diagramma Tridimensionale Illuminamento Prospettiva
24
File: Progem1.p2k
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Dati di progetto
Rif.
Codice
80-4000K
A-AA
CLD
Descrizione
740 LED Panel R - CRI 80
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Legenda apparecchi
N.L. Descrizione Lampada
AccessorioDescrizione Accessorio
1 led_fmlk6030_R
1/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
23/07/2015
Riepilogo dei dati dell'ambiente
5.40m
2
Tipologia: Ambiente Rettangolare
Altezza: 4.15m
Fattore di decadimento: 0.80
Altezza piano di lavoro: 0.85m
Altezza piano di lavoro (emergenza): 1.00m
3
13.50m
1
4
Parete
l.(m.) Materiale
Parete 1
13.50
Coeff.Riflessione Parete
0.55
Parete 2
5.40
0.55
Parete 3
13.50
0.55
Parete 4
5.40
0.55
Pavimento
0.40
Soffitto
0.40
File: Progem1.p2k
l.(m.) Materiale
Coeff.Riflessione
2/24
Codice Progetto:
File:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Progem1.p2k
Data:
23/07/2015
Riepilogo risultati per Ambiente 1; Scena: <Tutto Acceso>; Piano di lavoro
Fattore di decadimento: 0.80
Altezza piano di lavoro: 0.85m
Coefficienti di riflessione: soffitto 0.40; pareti (media) 0.55; pavimento 0.40
Legenda apparecchi
Rif.
Codice
80-4000K
A-AA
CLD
Descrizione
N.L. Descrizione Lampada
740 LED Panel R - CRI 80
1 led_fmlk6030_R
Accessorio
Q.tà Altezza (mt.)
12
3.50
5.40m
150
250
13.50m
300
200
EMed: 309.97 lx
EMin/EMed: 0.48
W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84
Flusso totale (lm): 40008
UGR Parallelo: 21
EMin: 149.15 lx
EMin/EMax: 0.39
Superficie (mq.): 72.90
Flusso diretto (lm): 11501.4
EMax: 385.84 lx
EMax/EMin: 2.59
Potenza totale (W): 416
Flusso rifl. non process.: 1.0%
UGR Perpendicolare: 20
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
Tabella posizione apparecchi
N.
Rif.
x
y
z
rot.x
rot.y
rot.z
1
A-AA
1.35
1.40
3.50
0.0
0.0
0.0
2
A-AA
4.05
1.40
3.50
0.0
0.0
0.0
3
A-AA
1.35
3.50
3.50
0.0
0.0
0.0
4
A-AA
4.05
3.50
3.50
0.0
0.0
0.0
5
A-AA
1.35
5.60
3.50
0.0
0.0
0.0
6
A-AA
4.05
5.60
3.50
0.0
0.0
0.0
7
A-AA
1.35
7.70
3.50
0.0
0.0
0.0
8
A-AA
4.05
7.70
3.50
0.0
0.0
0.0
9
A-AA
1.35
9.80
3.50
0.0
0.0
0.0
10
A-AA
4.05
9.80
3.50
0.0
0.0
0.0
11
A-AA
1.35
11.90
3.50
0.0
0.0
0.0
12
A-AA
4.05
11.90
3.50
0.0
0.0
0.0
File: Progem1.p2k
23/07/2015
N.
Rif.
x
y
z
rot.x
rot.y
rot.z
4/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Vista: Pavimento
11
12
9
10
7
8
5
6
3
4
1
2
5/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Vista: Nord
6/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Vista: Ovest
7/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Vista: Parete 1
8/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Vista: Parete 2
9/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Vista: Parete 3
10/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Vista: Parete 4
11/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Vista: Prospettiva
12/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
Riepilogo scene
N.
Rif.
1
A-AA
on
off
2
A-AA
on
off
3
A-AA
on
off
4
A-AA
on
off
5
A-AA
on
off
6
A-AA
on
off
7
A-AA
on
off
8
A-AA
on
off
9
A-AA
on
off
10
A-AA
on
off
11
A-AA
on
off
12
A-AA
on
off
File: Progem1.p2k
23/07/2015
<Tutto Acceso> <Emergenza>
13/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Isolux Piano di Lavoro
Altezza piano di lavoro: 0.85m
150
300
250
200
EMed: 309.97 lx
EMin/EMed: 0.48
W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84
Flusso totale (lm): 40008
UGR Parallelo: 21
File: Progem1.p2k
EMin: 149.15 lx
EMin/EMax: 0.39
Superficie (mq.): 72.90
Flusso diretto (lm): 11501.4
EMax: 385.84 lx
EMax/EMin: 2.59
Potenza totale (W): 416
Flusso rifl. non process.: 1.0%
UGR Perpendicolare: 20
14/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Falsi Colori (Illuminamento) Piano di Lavoro
Altezza piano di lavoro: 0.85m
150
250
300
200
EMed: 309.97 lx
EMin/EMed: 0.48
W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84
Flusso totale (lm): 40008
UGR Parallelo: 21
File: Progem1.p2k
EMin: 149.15 lx
EMin/EMax: 0.39
Superficie (mq.): 72.90
Flusso diretto (lm): 11501.4
EMax: 385.84 lx
EMax/EMin: 2.59
Potenza totale (W): 416
Flusso rifl. non process.: 1.0%
UGR Perpendicolare: 20
15/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
Scena: <Tutto Acceso>
Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro
B/A
12.94
11.81
10.69
9.56
8.44
7.31
6.19
5.06
3.94
2.81
1.69
0.56
0.45
149.15
222.19
275.38
311.97
296.11
291.41
296.23
293.38
294.40
270.83
240.52
191.94
1.35
203.71
299.11
343.90
370.34
369.44
370.40
368.44
364.43
354.44
330.32
292.14
210.20
2.25
236.27
315.42
357.58
379.51
383.84
385.84
383.66
379.16
368.66
345.59
302.19
213.85
EMed: 309.97 lx
EMin/EMed: 0.48
Superficie (mq.): 72.90
W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84
UGR Parallelo: 21
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Altezza piano di lavoro: 0.85m
3.15
243.26
319.33
359.69
380.05
383.49
385.16
383.25
379.06
368.58
345.49
302.11
213.79
4.05
238.20
315.98
352.76
372.32
369.00
368.68
367.70
364.69
354.73
330.60
292.48
210.32
4.95
203.01
265.53
298.29
314.04
296.86
287.92
297.04
294.92
294.40
270.79
240.39
191.88
EMin: 149.15 lx
EMin/EMax: 0.39
Flusso totale (lm): 40008
EMax: 385.84 lx
EMax/EMin: 2.59
Potenza totale (W): 416
Flusso rifl. non process.: 1.0%
UGR Perpendicolare: 20
16/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Isolux Pavimento
200
100
250
150
EMed: 258.92 lx
EMin/EMed: 0.21
W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84
Flusso totale (lm): 40008
UGR Parallelo: 21
File: Progem1.p2k
EMin: 53.29 lx
EMin/EMax: 0.16
Superficie (mq.): 72.90
Flusso diretto (lm): 11501.4
EMax: 334.47 lx
EMax/EMin: 6.28
Potenza totale (W): 416
Flusso rifl. non process.: 1.0%
UGR Perpendicolare: 20
17/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Isolinee Luminanza Pavimento
13
25
32
19
LMed: 32.97 cd/m²
LMin/LMed: 0.21
W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84
Flusso totale (lm): 40008
UGR Parallelo: 21
File: Progem1.p2k
LMin: 6.79 cd/m²
LMin/LMax: 0.16
Superficie (mq.): 72.90
Flusso diretto (lm): 11501.4
LMax: 42.59 cd/m²
LMax/LMin: 6.28
Potenza totale (W): 416
Flusso rifl. non process.: 1.0%
UGR Perpendicolare: 20
18/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Falsi Colori (Illuminamento) Pavimento
100
200
250
150
EMed: 258.92 lx
EMin/EMed: 0.21
W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84
Flusso totale (lm): 40008
UGR Parallelo: 21
File: Progem1.p2k
EMin: 53.29 lx
EMin/EMax: 0.16
Superficie (mq.): 72.90
Flusso diretto (lm): 11501.4
EMax: 334.47 lx
EMax/EMin: 6.28
Potenza totale (W): 416
Flusso rifl. non process.: 1.0%
UGR Perpendicolare: 20
19/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Falsi Colori (Luminanza) Pavimento
13
19
32
25
LMed: 32.97 cd/m²
LMin/LMed: 0.21
W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84
Flusso totale (lm): 40008
UGR Parallelo: 21
File: Progem1.p2k
LMin: 6.79 cd/m²
LMin/LMax: 0.16
Superficie (mq.): 72.90
Flusso diretto (lm): 11501.4
LMax: 42.59 cd/m²
LMax/LMin: 6.28
Potenza totale (W): 416
Flusso rifl. non process.: 1.0%
UGR Perpendicolare: 20
20/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Tabella Risultati (Illuminamento) Pavimento
B/A
12.94
11.81
10.69
9.56
8.44
7.31
6.19
5.06
3.94
2.81
1.69
0.56
0.45
53.29
202.90
245.98
270.45
265.52
262.95
210.30
205.75
263.71
244.76
213.87
174.29
1.35
145.19
240.45
283.80
308.26
312.84
312.64
310.94
306.88
298.46
276.37
239.00
112.53
2.25
210.34
265.36
304.44
326.05
333.47
334.47
332.40
327.25
315.81
292.26
251.06
113.14
EMed: 258.92 lx
EMin/EMed: 0.21
Superficie (mq.): 72.90
W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84
UGR Parallelo: 21
File: Progem1.p2k
3.15
218.47
272.04
307.96
327.30
333.57
334.18
332.30
327.47
316.09
292.57
251.37
113.32
4.05
210.49
262.51
295.72
312.32
313.73
312.24
311.12
307.67
298.79
276.44
239.10
112.60
4.95
183.70
228.94
258.44
273.49
268.63
265.10
211.86
209.22
263.81
244.70
213.77
174.26
EMin: 53.29 lx
EMin/EMax: 0.16
Flusso totale (lm): 40008
EMax: 334.47 lx
EMax/EMin: 6.28
Potenza totale (W): 416
Flusso rifl. non process.: 1.0%
UGR Perpendicolare: 20
21/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Tabella Risultati (Luminanza) Pavimento
B/A
12.94
11.81
10.69
9.56
8.44
7.31
6.19
5.06
3.94
2.81
1.69
0.56
0.45
6.79
25.83
31.32
34.43
33.81
33.48
26.78
26.20
33.58
31.16
27.23
22.19
1.35
18.49
30.62
36.13
39.25
39.83
39.81
39.59
39.07
38.00
35.19
30.43
14.33
2.25
26.78
33.79
38.76
41.51
42.46
42.59
42.32
41.67
40.21
37.21
31.97
14.41
LMed: 32.97 cd/m²
LMin/LMed: 0.21
Superficie (mq.): 72.90
W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84
UGR Parallelo: 21
File: Progem1.p2k
3.15
27.82
34.64
39.21
41.67
42.47
42.55
42.31
41.69
40.25
37.25
32.01
14.43
4.05
26.80
33.42
37.65
39.77
39.95
39.76
39.61
39.17
38.04
35.20
30.44
14.34
4.95
23.39
29.15
32.91
34.82
34.20
33.75
26.97
26.64
33.59
31.16
27.22
22.19
LMin: 6.79 cd/m²
LMin/LMax: 0.16
Flusso totale (lm): 40008
LMax: 42.59 cd/m²
LMax/LMin: 6.28
Potenza totale (W): 416
Flusso rifl. non process.: 1.0%
UGR Perpendicolare: 20
22/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
23/24
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Ambiente: Ambiente 1
File: Progem1.p2k
23/07/2015
Vista: Prospettiva
24/24
Progetto illuminotecnico
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA'
LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Operatore:
DAGHERO ING. LUIGI
Codice Progetto:
File: Progem2.p2k
Data: 23/07/2015
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
23/07/2015
INDICE
Progetto
Legenda Apparecchi
1
Schede Apparecchi
2
Ambienti
AULA ATTIVITA' LIBERE
2
Dati dell'Ambiente
2
Riepilogo compatto dell'Ambiente
3
Tabella Posizionamento Apparecchi
4
Pianta
5
Parete Nord
6
Parete Ovest
7
Vista: Parete 1
8
Vista: Parete 2
9
Vista: Parete 3
10
Vista: Parete 4
11
Vista: Prospettiva
12
Tabella Posizionamento Apparecchi
13
Risultati <Tutto Acceso>
Isolux Piano di Lavoro
14
Falsi Colori (Illuminamento) Piano di Lavoro
15
Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro
16
Isolux Pavimento
18
Isoluminanza Pavimento
19
Falsi Colori (Illuminamento) Pavimento
20
Falsi Colori (Luminanza) Pavimento
21
Tabella Risultati (Illuminamento) Pavimento
22
Tabella Risultati (Luminanza) Pavimento
24
Tabella Osservatori UGR
26
Risultati 3D
26
Rendering Prospettiva
26
Diagramma Tridimensionale Illuminamento Prospettiva
27
File: Progem2.p2k
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Dati di progetto
Rif.
Codice
80-4000K
A-AA
CLD
Descrizione
740 LED Panel R - CRI 80
File: Progem2.p2k
23/07/2015
Legenda apparecchi
N.L. Descrizione Lampada
AccessorioDescrizione Accessorio
1 led_fmlk6030_R
1/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
ILLUMINAZIOEN ORDINARIA
23/07/2015
Riepilogo dei dati dell'ambiente
17.40m
Tipologia: Ambiente Rettangolare
Altezza: 3.50m
Fattore di decadimento: 0.80
2
Altezza piano di lavoro: 0.85m
Altezza piano di lavoro (emergenza): 1.00m
1
3
4.20m
4
Parete
l.(m.) Materiale
Coeff.Riflessione Parete
Parete 1
4.20
0.55
Parete 2
17.40
0.55
Parete 3
4.20
0.55
Parete 4
17.40
0.55
Pavimento
0.40
Soffitto
0.40
File: Progem2.p2k
l.(m.) Materiale
Coeff.Riflessione
2/27
Codice Progetto:
File:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Progem2.p2k
Data:
23/07/2015
Riepilogo risultati per AULA ATTIVITA' LIBERE; Scena: <Tutto Acceso>; Piano di lavoro
Fattore di decadimento: 0.80
Altezza piano di lavoro: 0.85m
Coefficienti di riflessione: soffitto 0.40; pareti (media) 0.55; pavimento 0.40
Legenda apparecchi
Rif.
Codice
80-4000K
A-AA
CLD
Descrizione
N.L. Descrizione Lampada
740 LED Panel R - CRI 80
Accessorio
1 led_fmlk6030_R
Q.tà Altezza (mt.)
14
3.50
17.40m
300
250
200
4.20m
350
400
EMed: 330.22 lx
EMin/EMed: 0.60
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
Flusso totale (lm): 46676
UGR Parallelo: 17
EMin: 196.51 lx
EMin/EMax: 0.49
Superficie (mq.): 73.08
Flusso diretto (lm): 13951.0
EMax: 404.37 lx
EMax/EMin: 2.06
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
Tabella posizione apparecchi
N.
Rif.
x
y
z
rot.x
rot.y
rot.z
1
A-AA
1.13
1.02
3.50
0.0
0.0
90.0
2
A-AA
3.58
1.02
3.50
0.0
0.0
90.0
3
A-AA
6.04
1.02
3.50
0.0
0.0
90.0
4
A-AA
8.50
1.02
3.50
0.0
0.0
90.0
5
A-AA
10.96
1.02
3.50
0.0
0.0
90.0
6
A-AA
13.42
1.02
3.50
0.0
0.0
90.0
7
A-AA
15.88
1.02
3.50
0.0
0.0
90.0
8
A-AA
1.13
3.15
3.50
0.0
0.0
90.0
9
A-AA
3.58
3.15
3.50
0.0
0.0
90.0
10
A-AA
6.04
3.15
3.50
0.0
0.0
90.0
11
A-AA
8.50
3.15
3.50
0.0
0.0
90.0
12
A-AA
10.96
3.15
3.50
0.0
0.0
90.0
13
A-AA
13.42
3.15
3.50
0.0
0.0
90.0
14
A-AA
15.88
3.15
3.50
0.0
0.0
90.0
File: Progem2.p2k
23/07/2015
N.
Rif.
x
y
z
rot.x
rot.y
rot.z
4/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
Vista: Pavimento
8
9
10
11
12
13
14
1
2
3
4
5
6
7
File: Progem2.p2k
23/07/2015
5/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
File: Progem2.p2k
23/07/2015
Vista: Nord
6/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
File: Progem2.p2k
23/07/2015
Vista: Ovest
7/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
File: Progem2.p2k
23/07/2015
Vista: Parete 1
8/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
File: Progem2.p2k
23/07/2015
Vista: Parete 2
9/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
File: Progem2.p2k
23/07/2015
Vista: Parete 3
10/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
File: Progem2.p2k
23/07/2015
Vista: Parete 4
11/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
File: Progem2.p2k
23/07/2015
Vista: Prospettiva
12/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
Riepilogo scene
N.
Rif.
1
A-AA
on
off
2
A-AA
on
off
3
A-AA
on
off
4
A-AA
on
off
5
A-AA
on
off
6
A-AA
on
off
7
A-AA
on
off
8
A-AA
on
off
9
A-AA
on
off
10
A-AA
on
off
11
A-AA
on
off
12
A-AA
on
off
13
A-AA
on
off
14
A-AA
on
off
File: Progem2.p2k
23/07/2015
<Tutto Acceso> <Emergenza>
13/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Isolux Piano di Lavoro
Altezza piano di lavoro: 0.85m
300
200
350
400
250
EMed: 330.22 lx
EMin/EMed: 0.60
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
Flusso totale (lm): 46676
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
EMin: 196.51 lx
EMin/EMax: 0.49
Superficie (mq.): 73.08
Flusso diretto (lm): 13951.0
EMax: 404.37 lx
EMax/EMin: 2.06
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
14/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Falsi Colori (Illuminamento) Piano di Lavoro
Altezza piano di lavoro: 0.85m
300
250
200
350
400
EMed: 330.22 lx
EMin/EMed: 0.60
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
Flusso totale (lm): 46676
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
EMin: 196.51 lx
EMin/EMax: 0.49
Superficie (mq.): 73.08
Flusso diretto (lm): 13951.0
EMax: 404.37 lx
EMax/EMin: 2.06
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
15/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
1/2
Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro
B/A
3.78
2.94
2.10
1.26
0.42
0.62
219.08
289.44
304.78
290.79
220.54
1.86
266.66
337.75
355.43
344.34
293.89
3.11
312.26
362.94
376.34
362.39
293.00
EMed: 330.22 lx
EMin/EMed: 0.60
Superficie (mq.): 73.08
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
Altezza piano di lavoro: 0.85m
4.35
291.27
357.81
378.58
366.62
300.47
5.59
287.77
360.22
385.39
381.22
331.46
6.84
293.91
365.15
389.36
383.71
334.85
EMin: 196.51 lx
EMin/EMax: 0.49
Flusso totale (lm): 46676
8.08
335.07
387.21
401.52
393.63
341.79
9.32
339.02
390.11
402.38
391.10
339.63
10.56
341.18
393.94
404.37
393.51
340.86
11.81
330.45
379.74
391.04
375.83
313.71
EMax: 404.37 lx
EMax/EMin: 2.06
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
16/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
2/2
Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro
B/A
3.78
2.94
2.10
1.26
0.42
13.05
304.20
364.55
380.68
367.25
293.47
14.29
265.40
332.35
355.85
349.94
302.45
15.54
243.00
304.17
324.60
323.24
281.05
EMed: 330.22 lx
EMin/EMed: 0.60
Superficie (mq.): 73.08
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
Altezza piano di lavoro: 0.85m
16.78
196.51
222.87
233.35
234.68
212.34
EMin: 196.51 lx
EMin/EMax: 0.49
Flusso totale (lm): 46676
EMax: 404.37 lx
EMax/EMin: 2.06
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
17/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Isolux Pavimento
250
300
200
150
EMed: 263.68 lx
EMin/EMed: 0.42
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
Flusso totale (lm): 46676
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
EMin: 110.05 lx
EMin/EMax: 0.32
Superficie (mq.): 73.08
Flusso diretto (lm): 13951.0
EMax: 349.17 lx
EMax/EMin: 3.17
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
18/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Isolinee Luminanza Pavimento
38
LMed: 33.57 cd/m²
LMin/LMed: 0.42
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
Flusso totale (lm): 46676
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
LMin: 14.01 cd/m²
LMin/LMax: 0.32
Superficie (mq.): 73.08
Flusso diretto (lm): 13951.0
32
19
25
LMax: 44.46 cd/m²
LMax/LMin: 3.17
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
19/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Falsi Colori (Illuminamento) Pavimento
150
300
250
200
EMed: 263.68 lx
EMin/EMed: 0.42
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
Flusso totale (lm): 46676
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
EMin: 110.05 lx
EMin/EMax: 0.32
Superficie (mq.): 73.08
Flusso diretto (lm): 13951.0
EMax: 349.17 lx
EMax/EMin: 3.17
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
20/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
Falsi Colori (Luminanza) Pavimento
38
32
25
LMed: 33.57 cd/m²
LMin/LMed: 0.42
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
Flusso totale (lm): 46676
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
19
LMin: 14.01 cd/m²
LMin/LMax: 0.32
Superficie (mq.): 73.08
Flusso diretto (lm): 13951.0
LMax: 44.46 cd/m²
LMax/LMin: 3.17
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
21/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
1/2
Tabella Risultati (Illuminamento) Pavimento
B/A
3.78
2.94
2.10
1.26
0.42
0.62
110.14
227.62
243.23
229.20
110.05
1.86
136.76
272.39
288.23
276.67
240.43
3.11
265.83
298.39
310.26
295.31
148.85
EMed: 263.68 lx
EMin/EMed: 0.42
Superficie (mq.): 73.08
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
4.35
153.04
301.59
318.63
306.58
188.72
5.59
147.60
303.62
326.07
320.49
286.57
6.84
155.59
313.49
334.73
329.18
294.15
EMin: 110.05 lx
EMin/EMax: 0.32
Flusso totale (lm): 46676
8.08
295.41
330.72
344.92
335.85
298.90
9.32
303.81
337.98
349.17
338.17
302.24
10.56
301.89
336.20
346.60
334.37
297.95
11.81
293.15
325.21
334.37
318.57
218.90
EMax: 349.17 lx
EMax/EMin: 3.17
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
22/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
2/2
Tabella Risultati (Illuminamento) Pavimento
B/A
3.78
2.94
2.10
1.26
0.42
13.05
212.50
303.27
317.08
301.72
146.79
14.29
133.80
274.97
294.53
287.57
251.94
15.54
120.34
243.50
261.54
258.01
229.72
EMed: 263.68 lx
EMin/EMed: 0.42
Superficie (mq.): 73.08
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
16.78
141.04
199.14
210.36
207.02
185.04
EMin: 110.05 lx
EMin/EMax: 0.32
Flusso totale (lm): 46676
EMax: 349.17 lx
EMax/EMin: 3.17
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
23/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
1/2
Tabella Risultati (Luminanza) Pavimento
B/A
3.78
2.94
2.10
1.26
0.42
0.62
14.02
28.98
30.97
29.18
14.01
1.86
17.41
34.68
36.70
35.23
30.61
3.11
33.85
37.99
39.50
37.60
18.95
LMed: 33.57 cd/m²
LMin/LMed: 0.42
Superficie (mq.): 73.08
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
4.35
19.49
38.40
40.57
39.04
24.03
5.59
18.79
38.66
41.52
40.81
36.49
6.84
19.81
39.91
42.62
41.91
37.45
LMin: 14.01 cd/m²
LMin/LMax: 0.32
Flusso totale (lm): 46676
8.08
37.61
42.11
43.92
42.76
38.06
9.32
38.68
43.03
44.46
43.06
38.48
10.56
38.44
42.81
44.13
42.57
37.94
11.81
37.33
41.41
42.57
40.56
27.87
LMax: 44.46 cd/m²
LMax/LMin: 3.17
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
24/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
2/2
Tabella Risultati (Luminanza) Pavimento
B/A
3.78
2.94
2.10
1.26
0.42
13.05
27.06
38.61
40.37
38.42
18.69
14.29
17.04
35.01
37.50
36.61
32.08
15.54
15.32
31.00
33.30
32.85
29.25
LMed: 33.57 cd/m²
LMin/LMed: 0.42
Superficie (mq.): 73.08
W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01
UGR Parallelo: 17
File: Progem2.p2k
16.78
17.96
25.35
26.78
26.36
23.56
LMin: 14.01 cd/m²
LMin/LMax: 0.32
Flusso totale (lm): 46676
LMax: 44.46 cd/m²
LMax/LMin: 3.17
Potenza totale (W): 486
Flusso rifl. non process.: 10.0%
UGR Perpendicolare: 21
25/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
File: Progem2.p2k
23/07/2015
Scena: <Tutto Acceso>
26/27
Codice Progetto:
Data:
Oggetto:
ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE
Cliente:
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE
File: Progem2.p2k
23/07/2015
Vista: Prospettiva
27/27
740 LED Panel R - CRI 80
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La qualità superiore dell'illuminazione a LED è oggi più vicina e
accessibile, grazie a un prodotto rivoluzionario che offre, a costi contenuti,
la luce ideale per uffici, centri commerciali, strutture alberghiere, sanitarie
e in generale per tutti gli ambienti che necessitano di un'illuminazione
costante.
LED Panel è un pannello dotato di connessione rapida senza necessità
di apertura dell'apparecchio. La forma garantisce una distribuzione
uniforme della luce, i LED bianchi generano un'illuminazione di alta
qualità, assicurando il massimo comfort visivo
Tutto questo con un importante risparmio energetico. Il flusso luminoso di
3700lm è ottenuto con un consumo totale di soli 36W. Confrontando LED
Panel con gli apparecchi più diffusi il risparmio energetico è evidente:
per fare solo due esempi, si ha un risparmio di più del 50% rispetto a
plafoniere 4x18 W con ottica lamellare e si arriva addirittura al 68,7% di
risparmio rispetto a plafoniere con lastra opale. Il risparmio è ancor più
significativo se si considerano la lunga durata di vita dei LED (50mila ore)
e l'assenza di manutenzione dopo l'installazione.
Oltre ai vantaggi pratici va considerato anche il buon risultato estetico
che si ottiene installando questi apparecchi dal design estremamente
sottile grazie al basso profilo e al corpo in policarbonato. Una soluzione
semplice, per disporre della tecnologia più aggiornata in tema di
illuminazione d'interni.
La qualità dei materiali e l'alta affidabilità dell'apparecchio, garantite da
Disano, garantiscono il vostro investimento. È arrivato il momento di
passare ai LED.
Corpo e cornice: stampato ad iniezione in policarbonato bianco,
infrangibile ed autoestinguente.
Diffusore: estruso in tecnopolimero opale ad alta trasmittanza.
Cablaggio: rapido, non è necessario aprire l’apparecchio. Predisposizione
standard con connessione presa-spina sia per l’alimentazione sia per la
regolazione 1-10V.
Normativa: Prodotti in conformità alle vigenti norme EN60598-1 CEI
34-21, sono protetti con il grado IP40IK06 secondo le EN 60529.
Installabili su superfici normalmente infiammabili.
LED: Tecnologia LED di ultima generazione 3700lm - 4000K - CRI80
- 31W (potenza assorbita tot. 36W), vita utile 50.000h L80B20.
Classificazione rischio fotobiologico: Gruppo esente
Dimmerazione di serie 1-10V, dal 10 al 100%
Connessione rapida con presa spina, non è necessario aprire
l’apparecchio
Nessuna manutenzione
Fattore di potenza: #0,96
Fattore di abbagliamento UGR: valore contemplato secondo la norma *
(coefficiente di riflessione: soffitto 0,7 - pareti 0,5)
Codice
Watt
Attacco
base
Lampade
Colore
140202-00
LED white
-
CRI 80-3700lm-4000K
BIANCO
-1-
Accessori
587 Sensore
di presenza e
luminosità
2608
Sospensione
elettrificata
-2-
Studio tecnico Daghero Ing. Luigi
RELAZIONE TECNICA E DI CALCOLO INERENTE
IMPIANTI ELETTRICI DI PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
“IMPIANTO FOTOVOLTAICO
DA 5.00 KWP CONNESSO ALLA RETE ELETTRICA
PUBBLICA IN BASSA TENSIONE” SCUOLA MATERNA COMUNE DI
LOCATE DI TRIULZI (MI)
INSTALLATO SULLA COPERTURA
Data:: 23/07/2015
Data
Progettista:: Ing. DAGHERO Luigi
Progettista
PROGETTO ESECUTIVO
COMMITTENTE
DITTA:
DOMICILIATA:
UBICAZIONE IMPIANTO:
MODULCASA LINE
BANNONE DI TRAVERSETOLO (PR)
Via Martini 3
COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI)
Il progettista
Ing. Daghero Luigi
Ing. Daghero Luigi
1
Studio tecnico Daghero Ing. Luigi
SOMMARIO GENERALE RELAZIONE TECNICA IMPIANTO
FOTOVOLTAICO
1
ARCHITETTURA IMPIANTO FOTOVOLTAICO
pag.
3
2
NORME DI RIFERIMENTO
pag.
4
3
DISPOSITIVI PER L’INTERCONNESSIONE ALLA RETE
pag.
4
4
ALTRE PRESCRIZIONI IMPIANTISTICHE
pag.
4
5
PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
pag.
5
6
PRESCRIZIONI GENERALI PER L’INSTALLAZIONE DELL’IMPIANTO
FOTOVOLTAICO E DELL’IMPIANTO BT DI CONNESSIONE ALLA RETE
pag.
12
Ing. Daghero Luigi
2
Studio tecnico Daghero Ing. Luigi
1- ARCHITETTURA IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Viene di seguito riportata l’architettura generale (fig1) di un impianto fotovoltaico collegato in parallelo
alla rete di Bassa Tensione
fig.1
Un utente può collegare un generatore PV in parallelo alla rete (pubblica), di distribuzione di energia elettrica (utente
attivo), ma deve osservare precise regole per evitare di:
• introdurre disturbi in rete e ridurre la qualità del servizio;
• alimentare la rete se questa è fuori tensione.
Ing. Daghero Luigi
3
Studio tecnico Daghero Ing. Luigi
2- NORME DI RIFERIMENTO
Si applicano a tal fine:
•
la norma CEI 11-20 (IV edizione, 8/2000) e s.m.i. "Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di
continuità collegati a reti di I e II categoria" e successive varianti V1 (8/2004) e V2 (8/2007);
Sono esclusi dal campo di applicazione della norma CEI 11-20 i piccoli impianti PV di potenza fino a 750W.
•
Norma CEI 0-21 (12/2012) e s.m.i. "Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle
reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica". La Norma definisce i criteri tecnici per la connessione degli
Utenti alle reti elettriche di distribuzione con tensione nominale in corrente alternata fino a 1 kV compreso.
•
la norma CEI 0-16 (2008) e s.m.i. "Regole tecniche di connessione (RTC) per utenti attivi ed utenti passivi
alle reti AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica" riguarda anche gli
utenti con impianti PV
allacciati alla rete MT e AT.
•
la delibera AEEG 89/07 per gli impianti di produzione collegati alla rete BT e s.m.i.;
•
la delibera AEEG 281/05 per gli impianti collegati alle reti MT e AT e s.m.i..
3- DISPOSITIVI PER L’INTERCONNESSIONE ALLA RETE
All’interno dell’architettura generale dell’impianto sono individuabili i tre elementi basilari dello schema di
connessione in parallelo con la rete BT di un impianto fotovoltaico (PV), e precisamente:
-
Interruttore generale (DG) dell'impianto utilizzatore: separa l'impianto utilizzatore dalla rete; è
posto a valle del gruppo di misura dell'energia ed
è un interruttore automatico (eventualmente
differenziale) idoneo al sezionamento.
-
dispositivo e protezione di interfaccia (DDI): separa l'impianto PV dal resto dell'impianto utilizzatore su
azionamento della protezione di interfaccia (SPI); le caratteristiche si dettaglieranno in seguito.
-
interruttore del generatore (DDG) (uno per inverter): assicura il sezionamento dell'impianto PV o della parte di
competenza (sottocampo) in caso di guasto; può essere un interruttore automatico, oppure un contattore (idoneo
al sezionamento) protetto da fusibili o da un interruttore automatico. Deve essere posto in prossimità dell'inverter (lato
c.a.). Spesso è interno all'inverter. Quando è esterno, la linea tra l'inverter e l'interruttore del generatore deve
essere tale da limitare il pericolo di cortocircuito e di incendio, ad esempio cavi posati in tubo protettivo dedicato.
4- ALTRE PRESCRIZIONI IMPIANTISTICHE
-
In un impianto PV con un solo inverter, l'interruttore del generatore ovviamente unico e può svolgere anche la
funzione di dispositivo di interfaccia.
-
Se l’impianto PV non è associato ad un impianto utilizzatore (piccola centrale di produzione), il dispositivo di
interfaccia può coincidere con l'interruttore generale.
-
Il dispositivo di interfaccia deve essere unico per l'intero impianto PV, anche in presenza di più inverter. Tuttavia,
per gli impianti PV di potenza complessiva fino a 6 kW sono ammessi fino a tre dispositivi di interfaccia distinti
(che coincidono con gli interruttori dei generatori).
Ing. Daghero Luigi
4
Studio tecnico Daghero Ing. Luigi
-
Per potenze fino a 6 kW, inoltre, è ammesso che il dispositivo di interfaccia sia interno all'inverter; per
potenze maggiori deve essere esterno.
-
Un trasformatore a 50 Hz deve garantire la separazione metallica tra la rete e l'impianto PV. Non è a tal fine
necessario un trasformatore di isolamento, cioè con isolamento doppio o rinforzato, oppure uno schermo
collegato a terra, tra gli avvolgimenti.
-
Il trasformatore può essere interno o esterno all'inverter. Negli impianti PV di potenza superiore a 20 kW il
trasformatore può essere sostituito da una protezione che apra il dispositivo di interfaccia (o l'interruttore del
generatore) per valori di componente continua >: 0,5% della massima corrente complessiva degli inverter
dell'impianto PV (valore efficace della componente fondamentale).
5- PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
Norme di riferimento :
CEI 81-10/1 ,
CEI 81-10/2, CEI 81-10/3
Generalità:
È utile premettere in proposito che:
• la presenza di parti metalliche sul tetto non aumenta la probabilità di fulminazione della struttura, a meno che
tali parti non aumentino in modo significativo l'altezza dell'edificio;
• un impianto elettrico all'interno di un edificio in muratura è esposto agli effetti del fulmine come un impianto
PV situato all'esterno.
Per stabilire se adottare misure di protezione contro i fulmini occorre effettuare un'analisi del rischio secondo la norma
Norma CEI 81-10/1 Fascicolo 12772 - Anno 2013: “Protezione contro i fulmini
Parte 1: Principi generali”;
Norma CEI 81-10/2 Fascicolo 12773 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini
Parte 2: Valutazione del rischio”
Norma CEI 81-10/3 Fascicolo 12774 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini
Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone”
Norma CEI 81-10/4 Fascicolo 12775 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini
Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture”
Per un impianto PV ubicato a terra, la struttura è lo stesso impianto. Per un impianto installato su di un edificio,
la struttura da considerare ai fini dell'analisi del rischio è l'intero edificio con l'impianto fotovoltaico.
L'analisi del rischio consente di stabilire se la protezione contro il fulmine è necessaria (obbligatoria) per la
sicurezza e/o conveniente dal punto di vista economico.
Fulminazione diretta
Impianti PV su di un edificio
Edificio senza LPS
Il progettista dell'impianto PV deve quindi valutare in ogni caso il rischio relativo al fulmine dell'edificio, tenuto
conto dell'impianto PV, ed informare il committente se l'edificio necessita di un LPS.
Ing. Daghero Luigi
5
Studio tecnico Daghero Ing. Luigi
Edificio con LPS
Il semplice collegamento delle parti metalliche del campo fotovoltaico ai captatori esistenti non è sufficiente,
poiché occorre:
- stabilire se le strutture metalliche che sorreggono i moduli PV possono fungere da captatori naturali, oppure se
è necessario prevedere captatori ad hoc;
- assicurare l'equipotenzialità dell'intero impianto PV, direttamente e/o tramite SPD, verso i captatori e le calate
(LPS interno);
- rivalutare il rischio, nei casi particolari in cui l'aggiunta dell'impianto PV aumenta l'altezza dell'edificio e dunque
la frequenza di fulminazione, per stabilire se è necessario aumentare il livello di protezione dell'impianto e quindi
modificare l'LPS esistente.
Fulminazione indiretta
Un fulmine può causare danni agli impianti posti all'interno e all'esterno di una struttura anche se non colpisce
la struttura stessa (fulminazione indiretta), tramite accoppiamento resistivo e/o induttivo
La protezione contro le sovratensioni ha l'obiettivo di evitare l'avaria delle apparecchiature elettriche per il
cedimento dell'isolamento verso massa e dunque il danno permanente.
Per attenuare il valore delle sovratensioni indotte occorre ridurre:
• ll campo magnetico, mediante la schermatura dei circuiti;
• l'area della spira del circuito indotto, con una opportuna disposizione dei circuiti.
Per proteggere le apparecchiature bisogna scaricare verso terra le sovratensioni mediante SPD.
Schermatura
L'effetto schermante di un involucro metallico è dovuto alle correnti indotte sull'involucro stesso, le quali
producono un campo magnetico che si oppone alla causa che le ha generate I risultati migliori si ottengono con
schermi continui, anziché a maglia o a calza, e con involucri privi di aperture. L'attenuazione del campo
magnetico all'interno dell'involucro si traduce in una riduzione delle sovratensioni indotte.
Nei cavi dotati di uno schermo continuo, le sovratensioni tra i conduttori sono praticamente mille. Tubi, o canali
continui chiusi, metallici garantiscono il medesimo risultato dei cavi schermati.
Disposizione dei circuiti
La riduzione dell'area della spira nella quale si concatena il flusso del campo magnetico è l'altro mezzo efficace
per ridurre le sovratensioni indotte.
Ing. Daghero Luigi
6
Studio tecnico Daghero Ing. Luigi
fig.2
la tensione indotta sulla stringa di fig. 2 a) è maggiore che sulla stringa di fig. 2 b). Si possono inoltre
intrecciare i conduttori (twistati).
La sovratensione verso terra è massima quando il conduttore attivo si trova lontano dal conduttore di
protezione (PE), si riduce se il PE fa parte dello stesso condotto, ancora meglio se il PE fa parte dello stesso
cavo.
SPD (Surge Protective Device)
II compito degli SPD (comunemente scaricatori) è quello di scaricare a terra la sovratensione in modo che non
danneggi le apparecchiature. Un SPD è un dispositivo ad impedenza variabile con la tensione applicata:
• in condizioni di riposo ha un'impedenza altissima;
• in presenza di una sovratensione riduce la sua impedenza, scarica la corrente associata alla sovratensione e
mantiene la tensione ai suoi capi entro valori prefissati.
Secondo le modalità di funzionamento, si distinguono gli SPD:
• a commutazione;
• a limitazione di tensione;
• di tipo combinato.
Gli SPD a commutazione, quando innescano, riducono istantaneamente l'impedenza e dunque la tensione ai loro
capi a una decina di volt (spinterometri in gas, diodi controllati, ecc.) Gli SPD a limitazione di tensione
presentano un'impedenza decrescente in modo graduale all'aumentare della tensione applicata ai loro capi. I
varistori, i diodi a valanga e i diodi zener sono tipici SPD a limitazione.
Gli SPD di tipo combinato comprendono sia SPD a commutazione (spinterometri), sia SPD a limitazione di
tensione (varistori), collegati in serie o in parallelo.
Protezione Lato corrente continua
Le sovratensioni lato corrente continua che sollecitano l'inverter e i moduli sono solo quelle indotte dai fulmini
che cadono a terra in prossimità del campo PV o dell'edificio.
Ing. Daghero Luigi
7
Studio tecnico Daghero Ing. Luigi
In corrente continua, occorre evitare l'installazione diretta di spinterometri poiché, una volta innescati, spesso
non sono in grado di ripristinare l'isolamento verso terra.
Protezione dell’inverter
L'uso di cavi schermati, connessi a terra ad entrambe le estremità, tra moduli e inverter e l'installazione di
adeguati SPD tra i conduttori attivi e terra ai morsetti dell'inverter consente una protezione ottimale dell'inverter
stesso. Lo stesso risultato si ottiene con cavi non schermati, posati all'interno di tubazioni o canali metallici
chiusi. In genere, gli inverter hanno una protezione interna contro le sovratensioni; ciò nonostante si
aggiungono SPD ai morsetti dell'inverter, tra i conduttori attivi e terra, al fine di
-
migliorare la protezione dell'inverter;
-
evitare che l'intervento della protezione interna metta fuori servizio l’inverter, con perdita della produzione e
costo per l'intervento di personale specializzato sull'in verter.
Gli SPD installati ai morsetti dell'inverter, tra i conduttori attivi e terra,dovrebbero avere, secondo
l’orientamento internazionale, le seguenti caratteristiche:
• classe II
• tensione di esercizio continuativo Uc > 1,25 Uoc
• livello di protezione Up < 0,9 Uwi, dove Uwi è la tensione di tenuta ad impulso (porta c.c.) dell'inverter
indicata dal costruttore;
corrente massima di scarica Imax > 5 kA;
capacità di estinguere la corrente di cortocircuito (con o senza fusibile), superiore alla corrente di
cortocircuito nel punto di installazione.
La distanza d tra l'SPD e l’inverter deve soddisfare una delle seguenti condizioni, in relazione all'area della spira
formata dal conduttore di protezione (PE) e dai conduttori attivi:
• d<=(U w i -U p )/40
se i conduttori attivi ed il PE seguono percorsi diversi (area della spira fino a 50 m2);
• d<=(Uwi-Up)/8
se i conduttori attivi ed il PE hanno lo stesso percorso (area della spira fino a 10 m2);
• d<=(Uwi-Up)/0,8
se i conduttori attivi ed il PE sono nello stesso cavo (area della spira fino a 0,5 m2).
L’installazione di SPD tra i conduttori attivi e terra può essere:
• diretta, se ogni SPD è collegato tra il conduttore attivo e il riferimento di terra, fig. 3 a), oppure
• a Y, se gli SPD tra i conduttori attivi sono in serie e un punto intermedio è collegato a terra tramite un altro
SPD, fig. 3 b).
Lo schema di installazione a Y è utilizzato quando i singoli SPD hanno una tensione di esercizio continuativo
insufficiente per sopportare la tensione del generatore fotovoltaico (Uc < 1,25 Uoc). Infatti, nel caso di
installazione diretta di SPD con una tensione di esercizio continuativo inadeguata e di guasto a terra su un
conduttore attivo, l’SPD installato sul conduttore sano verrebbe sollecitato dalla tensione del generatore
fotovoltaico e potrebbe anche scoppiare.
Ing. Daghero Luigi
8
Studio tecnico Daghero Ing. Luigi
fig 3
Protezione dei moduli
Gli SPD posti a protezione dell'inverter consentono di proteggere di fatto anche i moduli, se sono posti ad una
distanza (dm) dagli SPD inferiore a (essendo Uwm la tensione di tenuta ad impulso dei moduli):
• dm<=(Uwm-Up)/40
se i conduttori attivi ed il PE seguono percorsi diversi (area della spira fino a 50 m2);
• dm<=(Uwm-Up)/8
se i conduttori attivi ed il PE hanno lo stesso percorso (area della spira fino a 10 m2);
• d m <(U wm -U p )/0,8
se i conduttori attivi ed il PE sono nello stesso cavo (area della spira fino a 0,5 m2).
In genere, i moduli hanno una tensione di tenuta all'impulso (Uwm) superiore a quella dell'inverter, sicché se la
distanza dm non eccede il limite suddetto, ad esempio nei piccoli impianti, gli SPD all'ingresso dell'inverter sono
sufficienti per proteggere anche i moduli. Se la distanza tra SPD e moduli è superiore al valore su indicato,
occorre prevedere ulteriori SPD sui quadri di parallelo e, se non ancora sufficiente, direttamente in prossimità
dei moduli stessi, fig. 4.
Nel caso di più SPD installati in cascata occorre verificare che siano rispettate le indicazioni fornite dal
costruttore degli SPD ai fini del coordinamento energetico.
Va da sé che l'SPD va installato a monte (nel senso dell'energia PV) del dispositivo di sezionamento dell'inverter
in modo che protegga i moduli anche quando il dispositivo di sezionamento è aperto.
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fig.4
Protezione lato corrente alternata
Un impianto PV collegato in parallelo alla rete è soggetto a sovratensioni indotte da fulmini a terra in prossimità
della struttura, ma anche a sovratensioni provenienti dalla linea.In presenza di un trasformatore di separazione
verso la rete, l'inverter è protetto dalle sovratensioni dallo stesso trasformatore, il quale abbatte le
sovratensioni di oltre il 90%.
In assenza del trasformatore occorre installare SPD ad arrivo linea (dalla rete), tra i conduttori attivi e terra,
aventi le seguenti caratteristiche:
• classe I
• tensione di esercizio continuativo Uc > 1,1 U0, dove U0 è la tensione verso terra (sistemi TT e TN)
• livello di protezione effettivo Up/f < 0,9 Uwi, dove Uwi è la tensione di tenuta ad impulso (porta c.a.) dell'inverter;
• corrente impulsiva di scarica Iimp > 10 kA;
• capacità di estinguere la corrente di cortocircuito a 50 Hz (con o senza fusibile), superiore alla corrente di cortocircuito
nel punto di installazione.
L'SPD previsto consente di ridurre il rischio dovuto anche alle eventuali scariche pericolose in
seguito alla fulminazione diretta della linea. L'SPD ad arrivo linea (rete) non è, in genere,
sufficiente per proteggere l'inverter.
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La sovratensione proveniente dalla linea, infatti, viene ridotta dall'SPD alla tensione Up/f, la quale prosegue a valle
dell’SPD e va a sollecitare l'isolamento (verso terra) dell'inverter, che tiene la tensione Uwi. Affinché l'isolamento
dell'inverter resista alla sovratensione deve essere ovviamente Up/f <= Uwi, ma non basta, poiché:
• L’onda di sovratensione Up/f che prosegue a valle è soggetta a fenomeni di oscillazione (riflessione in fondo al
circuito) che ne aumentano il valore, fino al doppio;
• il circuito compreso tra l'SPD e l'inverter può essere sede di tensioni indotte da un fulmine che cada nei pressi
dell'edificio.
Il valore della sovratensione dovuta a questi due fenomeni aumenta con la distanza (d) tra l'SPD e l'inverter; tale
distanza è quindi soggetta ai limiti di seguito indicati.
In relazione al fenomeno di oscillazione, se la distanza d tra l'SPD e l’inverter è minore di 10 m il fenomeno di
oscillazione è trascurabile ed è sufficiente la suddetta condizione Up/f < =Uwi.
Se Up/f < Uwi/2, la protezione è sempre assicurata, perché la sovratensione dovuta all'oscillazione al limite
raddoppia (2 Up/f) e quindi non supera Uwi.
Se nessuna di queste due condizioni è soddisfatta, la distanza d (m) deve soddisfare la condizione:
d <=(Uwi - Up/f) / 25.
Per quanto riguarda il fenomeno dì induzione valgono le medesime relazioni illustrate per il lato corrente continua
nelle quali occorre sostituire Up con Up/f.
Se le distanze sopra indicate, tra SPD all'arrivo linea e inverter, non sono soddisfatte occorre installare un SPD ad
arrivo linea con altre caratteristiche (ad esempio con un livello di protezione Up più basso) o meglio installare
ulteriori SPD, tra i conduttori attivi e terra, vicino all'inverter, con le seguenti caratteristiche:
• classe II;
• tensione di esercizio continuativo Uc > 1,1 U0, dove U0 è la tensione verso terra (sistema TT, TN);
• livello di protezione effettivo Up < 0,9 Uwi, dove Uwi è la tensione di tenuta ad impulso (porta c. a.) dell'inverter;
• corrente nominale di scarica In> 5 kA;
• capacità di estinguere la corrente di cortocircuito a 50 Hz (con o senza fusibile), superiore alla corrente di
cortocircuito nel punto di installazione.
Affinché l'inverter sia protetto dalle sovratensioni che provengono dalla rete occorre che la distanza tra SPD e inverter
sia inferiore ai limiti appena indicati.
Nel caso di più SPD installati in cascata occorre, infine, rispettare le indicazioni del costruttore in relazione al
coordinamento energetico tra gli stessi SPD.
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6- PRESCRIZIONI GENERALI PER L’INSTALLAZIONE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO E DELL’IMPIANTO BT
DI CONNESSIONE ALLA RETE
PREMESSA GENERALE
La presente sezione fornisce le indicazioni essenziali, nonché alcune specifiche sulla realizzazione degli impianti
elettrici collegati ad impianti di produzione di energia esterni alla rete elettrica nazionale, in particolare, ad
impianti fotovoltaici.
La ditta installatrice analizzando gli elementi progettuali in suo possesso dovrà completarli con quanto a suo
parere mancante.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Nella realizzazione delle opera progettate saranno rispettate le leggi, i decreti e i regolamenti vigenti su scala
nazionale e regionale, come meglio specificato nel seguito.
La ditta esecutrice sarà responsabile dell’osservanza di tutte le norme in materia di prevenzione infortuni e di
igiene del lavoro, nonché della predisposizione delle relative cautele antinfortunistiche. Essa dovrà essere a
conoscenza ed applicherà quei regolamenti di legge ed aziendali che in qualunque modo ed anche
indirettamente possano interessare l’esecuzione delle opere. La ditta esecutrice dovrà farsi carico della
formazione e dell’informazione del proprio personale per i rischi derivanti dall’esecuzione degli impianti elettrici,
in particolare, per tutte quelle manovre che devono essere effettuate con impianti sotto tensione. Deve, inoltre,
formare ed informare le maestranze sui possibili rischi presenti nell’attività in cui deve andare ad operare,
specificando, al fine di assicurare la sicurezza agli altri dipendenti nonché al pubblico, le manovre sulle
apparecchiature elettriche che devono o non devono essere eseguite.
Qui di seguito si riportano in maniera indicativa e non esaustiva le norme di riferimento:
Testo unico sulla sicurezza D. Lgs. 81/08 e s.m.i.;
D.M. 37/08 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della
legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli
impianti all'interno degli edifici e s.m.i.;
D.P.R. 26 maggio 1959, n.689: “Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della
prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili del fuoco” (e successivi aggiornamenti);
L. 1 marzo 1968 n.186: “Disposizione concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, e
installazioni di impianti elettrici ed elettronici”
D.M. 151/2011 01-08-2011 concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione
incendi;
Norma CEI 11-1: “Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente alternata” – fascicolo 5025 1999
IX° edizione;
Norma CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V. in corrente
alternata e a 1500 V. in corrente continua” – VI edizione;
Norma CEI 11-17: “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione energia elettrica. Linee in cavo –
fascicolo 3407R;
Norma CEI 11-20: “Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati alle reti di I e II
categoria;
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Norma CEI 81-10/1 Fascicolo 12772 - Anno 2013: “Protezione contro i fulmini
Parte 1: Principi generali”;
Norma CEI 81-10/2 Fascicolo 12773 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini
Parte 2: Valutazione del rischio”
Norma CEI 81-10/3 Fascicolo 12774 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini
Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone”
Norma CEI 81-10/4 Fascicolo 12775 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini
Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture”
Norma CEI 20-22, 20-36/2, 20-37/4, 20-45: “cavi elettrici; reazione al fuoco” –
(nel seguito della relazione si riporterà, per brevità, solo il riferimento alla Norma CEI 20-22)
Guida CEI 82-25: “guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alle reti elettriche di
Media e Bassa tensione”.
DESCRIZIONE
DELL’IMPIANTO
L’impianto elettrico al servizio dell’attività ha le seguenti caratteristiche principali:
N. 1 punti di consegna indipendenti, in bassa tensione a 400/230 V,
N. 1 impianto di terra per l’intero edificio,
N. 1 impianto di produzione da fonte fotovoltaica per l’intero edificio.
Dal quadro contatori parte la
conduttura
per l’alimentazione del quadro di distribuzione destinato
all’alimentazione dei singoli carchi e sottoquadri, nonché del campo fotovoltaico.
ELABORATI GRAFICI
Fanno parte del progetto assieme alla presente relazione tecnica, gli elaborati grafici di seguito elencati:
•
TAV. n. 1 Schema unifilare Quadro elettrico generale [QBT1, QBT1I1];
RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA DELLE OPERE DA REALIZZARSI
Nel seguito si riportano i criteri di massima che dovranno essere seguiti nella realizzazione degli impianti:
a.
I cavi saranno forniti ed installati con le caratteristiche elettriche e meccaniche previste nella presente
relazione e negli schemi allegati.
QUALITA’ DEI MATERIALI E LUOGHI DI INSTALLAZIONE
Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all'ambiente in cui sono
installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute
all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio.
Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere provvisti di marcatura in conformità alla normativa vigente.
Si richiama l'attenzione sulla presenza di altri impianti (canali aria, tubazioni per acqua, scarichi ecc.) che
dovranno coesistere con gli impianti elettrici e sulla necessità che i percorsi degli impianti elettrici tengano
conto, nella fase realizzativa, delle necessarie deviazioni per consentire il passaggio dei suddetti impianti.
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Dovranno essere presi gli idonei provvedimenti per rispettare le forature esistenti nelle travi ed il passaggio di
altri impianti. Per quanto possibili tutti i canali destinati a contenere cavi elettrici non dovranno transitare sotto
a tubazioni idriche o di scarico. Ove ciò non fosse possibile i canali dovranno essere dotati di coperchio con
opportuno grado di protezione IP (suggerito IP 44), onde evitare infiltrazioni di liquido nei canali stessi e di
conseguenza nei quadri elettrici ad essi connessi. Negli altri casi i canali dovranno avere grado di protezione
minimo IP40.
L’Impresa dovrà utilizzare esclusivamente materiali e componenti delle migliori qualità in commercio al
momento dell'appalto, di primarie case produttrici, costruiti a regola d'arte salvo particolari indicazioni di
marche di materiali esplicitamente citate nel corso delle descrizioni delle opere o nel successivo elenco che
avranno valore vincolante.
Con la dizione "a regola d'arte” si intendono materiali e componenti costruiti secondo le norme tecniche
emanate dall'UNI e dal CEI, nonché nel rispetto della legislazione tecnica vigente in materia di sicurezza.
Si intendono altresì costruiti a regola d’arte materiali e componenti elettrici dotati di certificati e attestati di
conformità alle norme armonizzate previste dalla legge n. 791 del 18/10/77 o dotati di marchi di cui all'allegato
IV del DM 13/6/89, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 171 del 24/7/89 e s.m.i..
Tutti i materiali per i quali le Norme prevedono il rilascio del Marchio di Qualità IMQ o del Contrassegno CEI,
devono essere adottati in versioni che hanno ottenuto tali riconoscimenti.
QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE
I quadri saranno normalmente di tipo a pannelli componibili onde ottenere agevole installazione. Dove indicato
saranno installati su cunicoli e dotati ove possibile di retroquadro accessibile.
La struttura sarà realizzata con intelaiatura in profilato di acciaio e pannelli in lamiera di acciaio autoportante,
oppure in plastica autoestinguente così come di seguito specificato.
La struttura e le portelle metalliche dovranno essere verniciate con una doppia verniciatura antiruggine, previo
decapaggio e fosfatizzazione.
La parte in vista sarà verniciata con vernici alla nitrocellulosa o epossidiche, con colore a scelta della
Committenza.
Gli strumenti indicatori di misura, i pulsanti di comando ed i segnalatori luminosi dovranno essere connessi alle
morsettiere della parte fissa dei quadri a mezzo di conduttori flessibilissimi.
Deve essere assicurato il comodo e facile accesso a tutte le apparecchiature ed agli strumenti montati
all'interno del quadro.
Particolare cura dovrà essere posta all'accessibilità delle parti di più frequente ispezione come fusibili, relè,
contattori ecc.
L'accesso alle apparecchiature interne deve tener conto della sicurezza delle persone e della possibilità di venire
accidentalmente in contatto con parti sotto tensione.
I bulloni di connessione dovranno essere dotati di dispositivi contro l'allentamento.
Anche le sezioni dei conduttori dovranno essere largamente dimensionate rispetto alle correnti transitanti.
Tutte le connessioni sulle corde isolate dovranno essere eseguite con capicorda applicati a pressione con
apposite pinze oleodinamiche.
Tutti i collegamenti ausiliari e quelli agli strumenti di misura dovranno essere eseguiti con conduttori isolati del
tipo N07V-K.
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Le morsettiere dovranno portare le indicazioni necessarie per contraddistinguere il circuito ed il servizio a cui
ciascun conduttore appartiene. Alla base del quadro dovranno essere installate una o più sbarre di rame
provviste di fori per la connessione dei conduttori di terra o di protezione.
A tali sbarre dovranno essere collegati tutti i pannelli metallici del quadro ed i conduttori di protezione delle
linee facenti capo allo stesso. Si ricorda che la porta del quadro (se metallica) deve essere dotata di “ponticello”
equipotenziale (giallo/verde) solo nel caso in cui la stessa sia destinata ad ospitare organi di manovra e/o
segnalazione a meno che questi ultimi, compresi i cavi di collegamento, non siano provvisti di doppio
isolamento (ovvero apparecchi e cavi in classe 2).
Le disposizioni dei conduttori di potenza ed ausiliari dovranno essere tali da permettere di seguire agevolmente
il percorso dei singoli conduttori e riconoscerne i vari circuiti.
Ogni interruttore sarà contrassegnato da targhetta pantografata con scritta bianca su fondo nero.
Gli interruttori che saranno montati sui quadri dovranno avere le caratteristiche indicate sugli schemi unifilari.
Dovranno essere previsti nei quadri appositi spazi per eventuali estensioni dell'impianto. Inoltre il 15% dello
spazio frontale dovrà essere riservato agli ampliamenti.
I quadri di comando, ed in particolare i quadri per automazione, saranno inoltre muniti di porta con chiusura a
chiave. Gli altri quadri elettrici possono essere forniti di calotta smontabile solo con attrezzo equipaggiabile con
sportello trasparente anche chiudibile a chiave.
Per maggiori indicazioni sulle composizioni e le caratteristiche delle apparecchiature poste all’interno dei quadri
consultare gli schemi unifilari di progetto.
Al termine dei lavori sarà cura dell’impresa la realizzazione dei disegni costruttivi dei quadri elettrici, contenenti
fronte quadro, morsettiere, schemi funzionali con numerazione morsetti e verifica termica dei quadri.
I quadri devono essere conformi a quanto previsto dalla normativa CEI 17-13.
Le caratteristiche principali dei quadri dovranno essere:
Norme:
CEI 17/13-1
-
Tensione di isolamento
:
1000V
-
Tensione di esercizio:
400V
-
Tensione di prova a 50 Hz per 1 min.:
2,5kV
-
Frequenza:
50Hz
-
Tensione aux. comandi segnalazioni:
230V
-
Temperatura ambiente
<35 °C
-
Sistema di neutro :
-
Altitudine:
-
Sistema sbarre:
[] Trifase [X] Trifase + N [] Monofase
-
Isolamento sbarre:
non presente
-
Materiale sbarre:
non presenti
-
Spessore lamiera
-
Verniciatura esterna
-
Verniciatura interna :
:
[X] TT
[] TN
[] IT
<2000m
:
20/10mm
:
RAL 7035
RAL 7035
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CARATTERISTICHE ELETTRICHE (Quadro generale)
Norme:
CEI 23/51
-
Corrente nominale sbarre principali:
non presenti
-
Corrente di c.to-c.to simmetrica:
15kA
-
Forma di segregazione:
Forma 1
-
Grado di protezione esterno :
IP44
-
Grado di protezione a porta aperta
:
-
Quadro con accessibilità
[X] Fronte[] Retro
-
Linee entranti :
-
Linee uscenti
-
Sistema sbarre:
:
:
IP20
[] Condotto
[X] Cavo [X] Alto
[X] Basso
[] Condotto
[X] Cavo [X] Alto
[X] Basso
[] Trifase [X] Trifase + N [X] Monofase
I cavi di collegamento saranno attestati sulle rispettive morsettiere e/o apparecchiature
QUADRI DI CAMPO
I quadri di campo saranno anch'essi metallici e/o in fibra sintetica e saranno composti utilizzando profilati
normalizzati DIN per il fissaggio a scatto delle apparecchiature elettriche.
Detti profilati devono essere posizionati in modo da consentire il passaggio dei conduttori di cablaggio.
Gli apparecchi installati devono essere protetti da pannelli di chiusura preventivamente lavorati per far
sporgere l'organo di manovra delle apparecchiature.
Il cablaggio dovrà essere eseguito con conduttori NO7V-K, di sezione adeguata, posati entro canalina di
sostegno, in materiale isolante autoestinguente, fissata al quadro in posizione verticale e orizzontale.
I quadri di comando saranno inoltre muniti di porta (cieca o con vetro) con chiusura a chiave.
Per il collegamento a terra del quadro fare riferimento alle indicazione di installazione precedentemente
fornite.
TARGHETTE INDICATRICI
Tutti i quadri dovranno essere muniti di targhette indicanti i circuiti a cui si riferiscono le singole
apparecchiature. Eventuali targhette specificheranno i circuiti di comando/segnalazione e di potenza.
CAVI E CONDUTTORI
I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra (Uo) e
tensione nominale (U) non inferiori a 450/750 V (simbolo di designazione 07). Quelli utilizzati nei circuiti di
segnalazione e comando, devono essere adatti a tensione nominale verso terra (Uo) e tensione nominale (U)
non inferiori a 300/500 V (simbolo di designazione 05).
Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canali con cavi previsti con tensioni nominali superiori,
devono essere adatti alla tensione nominale maggiore dell’impianto servito da tutti cavi.
I cavi da utilizzare saranno del tipo NO7G9-K, FG7OM1 0.6/1kV, FG10OM1 non propaganti l'incendio (CEI 2022) ed a bassa emissione di gas tossici e corrosivi.
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Per l’installazione dei pannelli fotovoltaici si utilizzano cavi unipolari specifici per installazioni esterne sotto
l’azione diretta dei raggi solari. Sono idonei i cavi del tipo Radox solare e/o ECOsun FG21M21.
Negli impianti in oggetto sono previste le seguenti tipologie per la posa dei cavi e dei conduttori isolati:
a. entro canaline metalliche zincate con grado di protezione minimo di IP40 (consigliato IP 44 se transitano
sotto tubazioni idriche);
b. entro tubazioni a vista o incassate: in questo tipo di posa le dimensioni interne delle tubazioni devono essere
tali da assicurare un comodo infilaggio e sfilaggio, come precedentemente descritto. Si potranno utilizzare
tubazioni rigide o flessibili come indicato al computo metrico.
c. a vista direttamente appoggiati sulle strutture di supporto.
d. Per i tratti comuni ciascuna linea sarà dotata di collarino marca filo per l’individuazione univoca dell’utenza
alimentata con un passo inferiore ai 10 m e dopo ogni derivazione.
COLORI DISTINTIVI DEI CAVI
I conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste
dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL.
In particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed
esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo/verde.
Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai
colori nero, grigio (cenere) e marrone.
I cavi quadripolari che non contengono il conduttore di terra riporteranno, per i singoli conduttori, la seguente
colorazione: marrone, marrone, marrone, blu oppure marrone, nero, grigio, blu oppure altre colorazioni
facilmente identificabili e diverse dal bicolore giallo-verde.
SEZIONE E LUNGHEZZA DEI CONDUTTORI
I valori delle sezioni dei conduttori non devono essere inferiori a quelle previste dalle relative Norme nonché a
quelli previsti nel progetto allegato. Tali sezioni sono state valutate in funzione della corrente di impiego dei
circuiti, tenendo conto delle cadute di tensione massime ammissibili, delle correnti di avviamento e di futuri
ampliamenti dell’impianto. Si possono utilizzare conduttori/cavi con sezioni superiori a quelle previste al
progetto allegato alla presente a condizione che l’installatore verifichi gli spazi a disposizione nei vari condotti
porta cavi al fine di verificare i volumi di utilizzo degli stessi previsti dalle relative Norme (non superare il 50%
dello spazio utile).
Eventuali scostamenti da tali limiti che si rendessero necessari per modifiche, approvate comunque dalla D.L.,
dovranno essere valutati in modo che, con la potenza impegnata, la caduta di tensione non superi il valore del
2 % della tensione a vuoto (impianto fotovoltaico).
In ogni modo non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di
conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL, ovvero dalle tabelle fornite dal costruttore per i cavi specifici
destinati al circuito fotovoltaico.
Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse, per cavi isolati
in PVC e posati in tubi o canaline, sono:
0,5 mm² per circuiti di segnalazione e comando
1,5 mm² per uso generale.
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Sezione dei conduttori di alimentazione in progetto
In relazione alla tipologia del generatore fotovoltaico installato si è imposta una caduta di tensione massima dal
quadro inverter al campo fotovoltaico non superiore al 2% con una perdita di potenza per effetto Joule non
superiore all’1%. Le sezioni dei cavi-conduttori sono riportate nella relazione di calcolo ovvero negli schemi
unifilari.
Tutti i cavi ed i conduttori impiegati nell'impianto in oggetto, dovranno essere di primaria marca, rispondere alle
norme costruttive CEI. alle norme dimensionali stabilite dall'UNEL ed essere dotati di marchio italiano di qualità.
Sezione minima dei conduttori di neutro
La sezione dei conduttori di neutro non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase.
Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm², la sezione dei conduttori di neutro può essere
ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mm² (per conduttori in rame).
Tutti i cavi ed i conduttori impiegati nell'impianto in oggetto, dovranno essere di primaria marca, rispondere alle
norme costruttive CEI. alle norme dimensionali stabilite dall'UNEL ed essere dotati di marchio italiano di qualità.
Sezione dei conduttori di terra e protezione
La sezione dei conduttori di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da
proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere minore di quella prevista dalle norme CEI. 64-8. La
sezione dei conduttori di terra non dovrà essere minore di 25 mm².
Protezione dalle sovracorrenti
I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro i sovraccarichi e corto-circuiti con
dispositivi aventi le caratteristiche riportate nel progetto.
Per dispositivi diversi dai suddetti, la cui installazione dovrà essere autorizzata dalla D.L., occorre verificare che
siano soddisfatte le seguenti relazioni:
1)
Ib ≤
2)
If
≤
In
≤
Iz e
1,45 Iz
dove:
Ib
è la corrente d'impiego dei conduttori calcolata in funzione della massima potenza da trasmettere in regime
permanente.
In
è la corrente nominale del dispositivo.
Iz
è la portata del conduttore.
If
è la corrente di funzionamento del dispositivo.
La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate, è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di
interruttori automatici conformi alle Norme CEI 23-3.
Per i dispositivi di protezione dai corto circuiti occorre verificare che sia soddisfatta le seguente relazione:
3)
I²t ≤ K²S²
I
è la corrente di corto circuito presunta in qualsiasi punto della linea
t
è il tempo di intervento dei dispositivi di protezione
K
è un coefficiente che tiene conto delle caratteristiche dell'isolante.
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Inoltre occorre verificare che:
a. siano installati all'inizio della linea.
b. abbiano un potere d'interruzione maggiore o uguale a quello previsto nel progetto allegato.
I dispositivi di protezione dalle sovracorrenti dovranno essere scelti in modo che siano selettivi.
La selettività dovrà essere dichiarata dalla casa costruttrice e di tale dichiarazione ne dovrà essere fornita una
copia controfirmata, alla Direzione Lavori.
Si ricorda che la Norma CEI 64-8 ritiene verificata la protezione contro i cortocircuiti quando la conduttura è
protetta contro i sovraccarichi da un dispositivo che assolve simultaneamente alle due funzioni (es. fusibile o
interruttore magnetotermico).
Per la verifica dell’I²t si farà riferimento al calcolo analitico, ovvero, alle curve di intervento e di limitazione
fornite dal costruttore del dispositivo di protezione.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI
Contatti diretti
La protezione dai contatti diretti sarà ottenuta con componenti aventi grado di protezione sufficiente in
relazione al tipo di ambiente in cui saranno installati e comunque non minore di IP 20. Le parti attive nude
dovranno essere appositamente segregate, gli schermi di protezione dovranno essere rimovibili solo con
attrezzo specifico. Tale operazione dovrà essere effettuata solo da personale specializzato ed autorizzato.
Contatti indiretti
Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e degli
utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell'isolamento principale o per altre cause
accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).
Tale protezione sarà realizzata, salvo casi particolari che saranno specificati, con coordinamento tra i dispositivi
di protezione e l'impianto di messa a terra.
Per la verifica delle protezioni per guasti a terra in alta tensione, l'installatore dovrà chiedere all'Ente fornitore di
energia i seguenti dati:
valore della massima corrente che l'impianto di terra può essere chiamato a disperdere.
tempo d'intervento dei dispositivi di protezione installati a monte della cabina.
Con tali dati e tramite misure occorre verificare, che sia soddisfatta la seguente relazione:
RE ≤
UE
IE
dove:
RE = resistenza dell’impianto di terra
UE = tensione di contatto massima (da definire in base al sistema di distribuzione utilizzato) – per il sistema
TT = 50V
IE = corrente di intervento delle protezioni o corrente di guasto a terra (da definire in base al sistema di
distribuzione utilizzato) – per i sistemi TT [ la massima corrente i intervento dei dispositivi differenziali.
La protezione dai contatti indiretti per guasti a terra sarà assicurata, da protezioni differenziali di tipo normale
e/o selettivo. Si ricorda che la Norma CEI 64-8 VII ed. ammette protezioni differenziali, anche ritardate o
selettive (tipo “S”).
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Impianto di terra
Per quanto riguarda l’impianto disperdente bisogna effettuare dei controlli puntuali al fine di rendere l’impianto
completamente conforme alle normative vigenti. Verificare sempre la continuità metallica dei blindo sbarra (se
presenti) quando l’involucro è predisposto a funzionare come conduttore di protezione (PE).
TUBI E CANALINE
I conduttori devono essere sempre protetti meccanicamente. Le protezioni possono essere costituite da tubi o
da canaline portacavi. I tubi impiegati per la distribuzione delle linee dovranno essere:
a.
in materiale plastico rigido di tipo pesante UNEL 37118, provvisto di marchio italiano di qualità per la
distribuzione nei tratti incassati nei sottofondi dei pavimenti e nei casi specificati nelle descrizioni degli
impianti (CEI 23-81),
Si suggerisce l’utilizzo di tubazioni rigide per l’installazione nei controsoffitti (se presenti).
Le canaline saranno del tipo in acciaio zincato a caldo o in alluminio con sezione tale da garantire almeno il
50% di spazio libero. Il diametro interno dei tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio
circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti. Inoltre il diametro del tubo deve essere sufficientemente
grande da permettere di sfilare o infilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino
danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque il diametro esterno non deve essere inferiore a 16 mm.
Le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino
la sfilabilità dei cavi. Il raggio i curvatura deve essere almeno 3 volte il diametro esterno del tubo (comunque
non inferiore alle specifiche fornite dal costruttore del cavo).
I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, che ospitano altre canalizzazioni devono essere
disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti,
formazione di condensa, ecc.
E' inoltre vietato collocare nello stesso tubo montanti per reti telefoniche, per citofoni, per ricezione e
trasmissione di segnali, ecc.
Il tubo sarà posto in opera con i relativi accessori, curve, giunzioni, ecc.
E' ammesso l'impiego di curve stampate e prefabbricate.
Tutte le curve dovranno essere eseguite con largo raggio, in relazione anche alla flessibilità dei cavi contenuti.
Negli elenchi dei materiali sono indicati i tipi ed i diametri dei tubi da impiegare.
Nei tratti incassati nelle pareti e nei sottofondi dei pavimenti i tubi dovranno essere posati con percorso regolare
cercando di ridurre al minimo i punti di attraversamento con altre tubazioni.
Tutte le tubazioni metalliche saranno dotate di sistema di messa a terra realizzante anche la continuità
metallica tra i tronchi di tubazione ove questa non fosse già intenzionalmente assicurata (solo nel caso in cui
tale tubazione possa essere considerata una massa o una massa estranea).
I canali avranno una sezione tale per cui i cavi all’interno non occupino più del 50% della stessa; sono ammessi
canali con setti di separazione per circuiti di differente tipologia. I circuiti di emergenza devono, comunque,
avere un canale o tubo preferenziale. Se sono impiegati canali di tipo plastico dovranno essere di tipo
autoestinguenti e dichiarati conformi alle prove con filo incandescente da parte del costruttore a bassa
emissione di fumo e gas tossico-corrosivo.
Per quanto possibile le conduttore non dovranno attraversare i locali centrale termica, UPS e locale batterie,
compartimenti antincendio. Ove non fosse possibile dette condutture dovranno essere del tipo incassato o
installate in modo tale da essere protette meccanicamente, sigillate all’estremità del locale/i e posizionate in
zone in cui la ventilazione non è impedita. Occorrerà, inoltre, verificare che la temperatura assunta dalla
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20
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conduttura non sia una possibile fonte di innesco per le atmosfere potenzialmente pericolose che dovessero
venire a verificarsi all’interno del locale. Nei locali batterie le condutture dovranno essere del tipo a prova di
esplosione (Atex d), lo stesso dicasi, se necessario, negli altri locali precedentemente indicati.
CASSETTE DI DERIVAZIONE
Ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da linea
principale a secondaria ed in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione.
Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti
o morsettiere.
Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie di installazione non sia possibile
introdurvi corpi estranei, deve inoltre risultare agevole la dispersione di calore in esse prodotto. Si richiede un
grado di protezione minimo IP44. per installazioni all’esterno il grado di protezione minimo deve essere IP55.
Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo.
Qualora sia prevista l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi
devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate.
Le cassette dovranno essere montate con coperchio a filo muro in tutti i casi in cui gli impianti sono incassati,
fissate invece con chiodi a sparo o tasselli ad espansione in tutte le zone in cui gli impianti sono a vista.
Eventuali cassette metalliche dovranno essere dotate di morsetto di collegamento a terra del corpo della
cassetta stessa.
In tutte le zone, lungo i montanti ed in genere nelle parti di impianto in vista fuori dalle zone di pregio e
comunque ove sia necessario per la chiarezza, sul coperchio delle cassette dovrà essere applicato un simbolo ed
un contrassegno il quale indichi, secondo un codice che sarà stabilito con la D.L., il tipo di servizio.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
A lavori ultimati, l'installatore dovrà consegnare, ai sensi dell'art. 7 del Decreto Ministeriale n. 37 del
22/01/2008 e s.m.i., una dichiarazione, completa degli allegati obbligatori dalla quale risulti che gli impianti
sono stati realizzati in conformità alle normative vigenti ed in particolare a quanto previsto dalla legge 186
del 1/3/68. Alla dichiarazione inoltre dovrà essere allegata una relazione in cui saranno riportati i risultati di
tutte le verifiche e misure effettuate sull'impianto ed in particolare:
resistenza di isolamento;
caduta di tensione;
verifica delle protezioni dai contatti indiretti;
resistenza dell’impianto di terra.
SCHEMI
Di ogni quadro l'installatore è tenuto a fornire in triplice copia lo schema elettrico completo di tutte le indicazioni
utili alla manutenzione (se diversi da quanto riportato al presente progetto).
Ad ultimazione dei lavori dovranno essere consegnate 3 copie aggiornate di tutti i disegni e schemi secondo le
variazioni apportate durante l'esecuzione dei lavori.
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SOMMARIO GENERALE RELAZIONE DI CALCOLO IMPIANTO ELETTRICO
SCHEDE TECNICHE DI CALCOLO E VERIFICA .............................................................23
Formule utilizzate dal programma di calcolo e verifica ......................................................24
LETTURA TABELLE RIEPILOGATIVE E SCHEMI ELETTRICI UNIFILARI .....................26
Descrizione dei lavori.........................................................................................................27
NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO................................................................................27
DATI DI PROGETTO IMPIANTO DA 5000 W p..................................................................28
CADUTA DI TENSIONE ....................................................................................................29
DESCRIZIONE IMPIANTO E COMPONENTISTICA.........................................................29
PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE E LA VERIFICA DELL’IMPIANTO DI TERRA......29
DIMENSIONAMENTO DELLA LINEA DI ALIMENTAZIONE inverter per ogni stringa da
10 pannelli .........................................................................................................................30
DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTazione LATO C.A. (INVERTERPUNTO DI CONNESSIONE ALLA RETE) PVI-5000-TL-OUTD........................................31
DIMENSIONAMENTO DEI QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALI ...........................32
APPARECCHIATURE PER LA PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI (comando e
controllo) ............................................................................................................................32
PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI E PREVENZIONE INCENDI .........................32
ESECUZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA......................................................................33
PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE.............................................33
Allegato 1...........................................................................................................................33
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SCHEDE TECNICHE DI CALCOLO E VERIFICA
Metodologia di verifica
Protezione contro i sovraccarichi (CEI 64.8/4 - 433.2)
Ib ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1,45 Iz
dove
Ib
=
Corrente di impiego del circuito
In
=
Corrente nominale del dispositivo di protezione
Iz
=
Portata in regime permanente della conduttura
If
=
Corrente che assicura l’effettivo funzionamento del
dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in
condizioni definite
Protezione contro i Corto Circuiti (CEI 64.8/4 - 434.3)
IccMax ≤ p.d.i.
I²t =< K²S²
dove
IccMax =
Corrente di corto circuito massima
p.d.i.
=
Potere di interruzione apparecchiatura di protezione
I²t
=
Integrale di Joule dalla corrente di corto circuito presunta
(valore letto sulle curve delle apparecchiature di protezione)
K
=
Coefficiente della conduttura utilizzata
115 per cavi isolati in PVC
143 per cavi isolati in gomma etilenpropilenica e polietilene
reticolato
S
=
Sezione della conduttura in mm2
Protezione contro i Contatti indiretti (CEI 64.8)
RA x Ia ≤ 50
per sistemi TT
dove
RA
=
è la somma delle resistenze del dispersore e del conduttore di
protezione in ohm
Ia
=
è la corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo
di protezione, in ampere
ZS x Ia ≤ U0
per sistemi TN
dove
ZS
=
è l’impedenza dell’anello di guasto comprendente la sorgente, il
conduttore attivo fino al punto di guasto ed il conduttore di
protezione tra il punto di guasto e la sorgente in ohm
Ia
=
è la corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo
di protezione nel tempo di 0,4s, in ampere
U0
=
è la tensione nominale in valore efficace tra fase e terra, in volt
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23
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FORMULE UTILIZZATE DAL PROGRAMMA DI CALCOLO E VERIFICA
Correnti di cortocircuito
Icc
dove
=
V
k ∗ Z cc
per Icc trifase:
V
=
k
=
tensione concatenata
3
∑ Rfase + ∑ X fase
2
Zcc =
per Icc fase-fase:
V
=
tensione concatenata
k
=
2
Zcc =
per Icc fase-neutro:
V
=
k
=
Zcc =
per Icc fase-protezione:
2
V
=
k
=
Zcc =
∑ Rfase + ∑ X fase
2
2
tensione concatenata
3
( ∑ Rfase + ∑ Rneutro )2 + ( ∑ X fase + ∑ X neutro )2
tensione concatenata
3
( ∑ Rfase + ∑ Rprotez. )2 + ( ∑ X fase + ∑ X protez. )2
R = [1 + 0.004 (θ e - 20 )]• R 20° C (CEI 11.28)
dove la R 20° °C è la resistenza del cavo a 20 °C e θ e è la temperatura definita
dall’utente nella impostazione dei parametri per il calcolo.
Il valore della R 80° °C , come indicato dalla tabella CEI-UNEL 35023-70 ed utilizzata
per determinare le cadute di tensione, viene riportato negli schemi unifilari allegati
alla presente.
Il valore della R 20° °C viene utilizzato per determinare il valore della corrente di
cortocircuito al termine della conduttura.
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24
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Caduta di tensione in corrente alternata
∆V = Ib x L x K (R Cosϕ+ X Senϕ)
dove
Ib
=
corrente di impiego o corrente di taratura IR espressa in A
Rl
=
resistenza (alla TR =80° C) della linea in Ω/km
Xl
=
reattanza della linea in Ω/km
K
=
2 per linee monofasi - 1,73 per linee trifasi
L
=
lunghezza della conduttura in km
Caduta di tensione in corrente continua
∆V = Ib x L x K x R
dove
Ib
=
corrente di impiego o corrente di taratura IR espressa in A
Rl
=
resistenza (alla TR =80° C) della linea in Ω/km
K
=
2
L
=
lunghezza della conduttura in km
Lunghezza max protetta
Icc min a fondo linea > Iint
dove
Icc min =
corrente di corto circuito minima tra conduttore di fase e
conduttore di protezione o conduttore di fase e conduttore di
neutro calcolata a fondo linea considerando la sommatoria
delle impedenze di protezione a monte del tratto in esame.
Per i soli sistemi trifase si considera il minimo tra guasto trifase,
guasto bifase, guasto fase terra o conduttore di protezione.
Iint
=
corrente di corto circuito necessaria per provocare l'intervento
della protezione (valore rilevato dalla curva I²t della protezione)
in funzione del valore K²S² del cavo impiegato.
Nota: quando la protezione della conduttura è affidata ad un dispositivo
magnetotermico o ad un fusibile rispettando la condizione indicata nella Norma CEI
64.8/4 - 433.2 allora la verifica della corrente di corto circuito minima non è
necessaria.
NEL PRESENTE PROGETTO TUTTE LE CONDUTTURE SONO PREVISTE CON
LA PROTEZIONE INDICATA DALLA NORMA CEI 64.8/4 - 433.2
Nota: nel presente elaborato le cadute di tensione sono riferite sempre alla sezione
minima ammessa; ove non si verifichino le specifiche di progetto la caduta di
tensione verrà calcolata e riportata per la sezione della conduttura idonea alla
verifica delle specifiche di progetto. A favore della sicurezza la caduta di tensione è
calcolata con una tensione di 220V (lato c.a.) [tensione di uscita dall’inverter].
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25
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LETTURA TABELLE RIEPILOGATIVE E SCHEMI ELETTRICI UNIFILARI
Dati relativi alla linea
sigla
=
identificativo alfanumerico introdotto nello schema
sezione
=
formazione e sezione della conduttura
es.: 4X50+PE16 per cavo di neutro = cavo di fase
es.: 2Fj+1Nh+PEg per cavo di neutro diverso dal cavo di fase
o con cavi fase(F), neutro(N), prot.(PE) in parallelo
(1F,2F,3F ecc.).
(la lettera minuscola indica la sezione ed è riportata di
seguito nelle tabelle)
lunghezza
=
lunghezza della conduttura in metri
(secondo CEI 64-8/5 tab. 52C)
modalità di posa =
numero identificativo
Dati relativi alla protezione
tipo e curva
=
Stringa di testo del tipo di apparecchiatura
numero dei poli
=
Poli dell’apparecchiatura
corrente nominale (In)
=
Corrente di taratura della protezione in A
potere di interruzione (p.d.i.)
in kA
=
Potere di interruzione della apparecchiatura
corrente differenziale (Id)
=
Corrente differenziale della protezione in A
corrente di intervento
=
Corrente di intervento della protezione in A
Parametri elettrici
I²t ≤ K²S² (valori calcolati o letti a catalogo Costruttore)
Icc max
=
Corrente di corto circuito massima a inizio
linea in kA
Icc fondo linea
=
Corrente di corto circuito minima a fondo
linea in kA
I²t inizio linea
=
Integrale di Joule massimo ad inizio linea
A2S
K²S²
=
Energia
specifica
conduttura
Ib
=
Corrente nominale del carico
In
=
Corrente di taratura della protezione
Iz
=
Portata della conduttura effettiva
If
=
Corrente di funzionamento della protezione
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sopportata
dalla
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Coefficiente correttivo
=
Coefficiente correttivo medio globale di
riduzione della Iz in funzione della
temperatura, della condizione di posa dei
cavi
e
del
numero
di
cavi
contemporaneamente presenti in un tubo o
canale
Caduta di Tensione con Ib3F
=
Caduta di tensione con la corrente del carico
in alimentazione trifase
Caduta di Tensione con Ib1F
=
Caduta di tensione con la corrente del carico
in alimentazione monofase
DESCRIZIONE DEI LAVORI
Dimensionamento delle linee di alimentazione dal campo fotovoltaico all’inverter e
dall’inverter alla connessione di rete.
Le principali fasi di progettazione sono così riassunte:
IMPIANTO DA 8000 Wp:
1.
2.
3.
4.
5.
Quadro di distribuzione generale [QBT1].
Quadro contatore [QBT].
Dimensionamento linea di alimentazione dalla stringa fotovoltaica.
Dimensionamento linea di connessione alla rete BT.
Verifica impianto di terra.
NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO
-
Testo unico sulla sicurezza D. lgs. 81/08 e s.m.i.
Legge 186/68: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici
Legge n. 791 del 18/10/1977: attuazione direttiva CEE per il materiale elettrico e s.m.i.
DM 37/08: norme per la sicurezza degli impianti e s.m.i.
Norma CEI 64/8 VII ed. e s.m.i.
Norma CEI 3/23
Norma CEI 81/10
Norma CEI 20/22 – 20/35
Guida CEI 82/25
Tabelle CEI-UNEL
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DATI DI PROGETTO IMPIANTO DA 5000 WP
Indirizzo del sito: Scuola materna Comune di Locate di Triulzi (MI)
Soggetto responsabile: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI
Potenza di picco dell’impianto: 5000 Wp
Metri quadri occupati dall’impianto: 32,68 m2
Numero di stringhe: 1
Numero di pannelli per stringa: 20
Caratteristiche elettriche dei moduli:
Corrente di corto circuito (Isc): 8.75 A
Tensione di uscita a vuoto (Voc): 38.4 V
Tensione di uscita massima (Vm): 30.3 V
Corrente di uscita massima (Im): 8.25 A
Potenza nominale STC: BISOL premiun BMU-250 da 250Wp o similare
Numero di inverter: 1 ABB PVI-5000-TL-OUTD o similare
Caratteristiche inverter (potenza, range di tensione di ingresso):
vedi scheda allegata
Caratteristiche Interruttore generale del generatore:
Interruttore magnetotermico con sganciatore Bipolare In = 32 A P.d.I.= 6kA con
modulo differenziale.
Protezione di interfaccia: interna all’inverter
L’energia elettrica viene fornita dall’Ente distributore pubblico in media tensione con le
seguenti caratteristiche:
Monofase
Alimentazione
Trifase
Tensione
[kV]
Frequenza
[Hz]
Corrente
di
cortocircuito
[kA]
3F + N
400-230V
50
10
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CADUTA DI TENSIONE
La caduta di tensione massima ammissibile nelle condutture è il 4% della tensione
nominale di alimentazione così ripartita:
-
2% per il circuito di potenza lato corrente continua
2% per il circuito di potenza lato corrente alternata
Perdita di potenza massima sul circuito lato corrente continua: 1%
Perdita di potenza massima sul circuito lato corrente alternata: 1%
DESCRIZIONE IMPIANTO E COMPONENTISTICA
L’impianto di terra non è separato da quello dell’Ente distributore pubblico ed è unico per
l’intero edificio.
Trattandosi di struttura da costruire l’impianto di terra sarà contestualmente realizzato.
L’impianto di terra è al servizio delle masse installate sul lato corrente alternata, per
quanto attiene al sistema di produzione in corrente continua l’uso di componenti di classe
2 non richiede la presenza di un impianto disperdente. A quest’ultimo sono, in ogni caso,
collegate le cornici dei moduli fotovoltaici ai fini del corretto funzionamento del sistema di
misura dell’isolamento operato dall’inverter sul lato corrente continua.
PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE E LA VERIFICA DELL’IMPIANTO DI TERRA
Il collettore di terra in rame 60x5 è installato in prossimità del quadro generale, al quale
faranno capo:
il dispersore,
il conduttore di protezione,
il collegamento equipotenziale principale,
il collegamento equipotenziale supplementare (se necessario),
Tutti i collegamenti equipotenziali principali dovranno essere realizzati con conduttori
isolati con sezione non inferiore a 6 mm2 e dovranno interessare tutte le condutture
metalliche dell’impianto idrico; mentre tutti i collegamenti equipotenziali supplementari
(collegamento delle masse estranee accessibili) dovranno essere realizzati con conduttori
isolati con sezione non inferiore a 4 mm2.
Si ricorda che, in linea generale, tutti i collegamenti equipotenziali principali dovranno
essere realizzati con conduttori isolati con sezione non inferiore alla metà della sezione
del PE principale con un minimo di 6 mm2 e dovranno interessare tutte le condutture
entranti nell’edificio; mentre tutti i collegamenti equipotenziali supplementari dovranno
essere realizzati con conduttori isolati con sezione non inferiore a 2.5 mm2, se è prevista
protezione meccanica, 4 mm2 in caso contrario.
Caratteristiche elettriche del dispersore e del terreno
Vedi progetto elettrico allegato
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DIMENSIONAMENTO DELLA LINEA DI ALIMENTAZIONE INVERTER PER OGNI
STRINGA DA 10 PANNELLI
-
Sezione minima ammessa
1,5 mm2
-
Corrente erogata massima
8,25 A
-
Lunghezza massima linea
30 m
-
Temperatura ambiente
30° C
-
Caduta di tensione (ammessa 2 %) riferita alla massima tensione
in ingresso dell’inverter (600V)
1.25 %
-
Caduta di tensione (ammessa 2 %) 4 mm2 riferita alla massima
Tensione in ingresso dell’inverter (600V)
0.47 %
-
Perdita di potenza (ammessa 1%) 4 mm alla corrente nominale
2
0.928 %
Sono idonei cavi con sezione superiore.
Per la linea di alimentazione dalla stringa elettricamente più distante al quadro di campo
[QBT1] si utilizza un cavo unipolare del tipo:
ECOSUN FG21M21 sezione 2x(1x4) mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
55 A
-
Coefficiente di declassamento medio
0,90
-
Portata effettiva ”Iz”
49,5 A
posati sulla copertura sotto i moduli fotovoltaici in canalina metallica o similare.
La protezione del cavo è automaticamente assicurata dalla massima corrente erogata
dalla stringa fotovoltaica in condizioni di cortocircuito.
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DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE LATO
(INVERTER-PUNTO DI CONNESSIONE ALLA RETE) PVI-5000-TL-OUTD
C.A.
-
Sezione minima ammessa
1,5 mm2
-
Potenza erogata massima in condizioni STC
5000 W
-
Corrente erogata massima a cosϕ = 1 (230V)
25 A
-
Lunghezza massima linea
5m
-
Temperatura ambiente
-
Caduta di tensione (ammessa 2%) (230V)
-
Caduta di tensione (ammessa 2%) (230V) 6 mm
-
Perdita di potenza (ammessa 1%) 6 mm2
30° C
1.64 %
2
0.41 %
0.47 %
L’uso di una sezione superiore comporta il calcolo della corrente di cortocircuito a fondo
linea necessaria alla scelta del potere di interruzione degli interruttori posti in uscita agli
inverter.
Per la linea di alimentazione dall’inverter al quadro generale contatore di misura
dell’energia in arrivo dal campo fotovoltaico [QBT] si utilizza un cavo multipolare del tipo:
FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G6 mm2
-
Corrente in regime permanente “Iz*”
-
Coefficiente di declassamento medio
-
Portata effettiva ”Iz”
51 A
0,9
45.9 A
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31
Studio tecnico Daghero Ing. Luigi
Per la protezione del cavo si utilizza un interruttore automatico magnetotermico da 32A
potere di interruzione di 6000A installato nel quadro generale QBT1I1.
N.B.: si ricorda che ai morsetti lato c.a. dell’inverter la corrente di cortocircuito è limitata
dalla potenza dell’inverter stesso, ovvero, dalla massima corrente erogabile dal campo
fotovoltaico in condizioni di corto circuito con flusso di potenza verso rete; viceversa con
flusso di potenza da rete si deve far riferimento alla massima corrente di cortocircuito
normalizzata dall’ente fornitore pari a 6kA per sistemi monofase connessi alla rete BT.
Valutato il flusso di energia ai fini della protezione del collegamento inverter-contatore
l’nterruttore trova idonea collocazione del quadro elettrico di misura-scambio sul posto.
DIMENSIONAMENTO DEI QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALI
Valutato il numero di apparecchi da installare all’interno dei quadri di distribuzione
principale e dei quadri di campo in funzione della potenza termica dissipata da ogni polo
dei dispositivi di sezionamento/comando e/o protezione, nonché altre apparecchiature
(come di seguito indicato rif. alle planimetrie ed ai disegni esplicativi), si individuano le
seguenti dimensioni minime:
Quadro di distribuzione principale [QBT1I1] = minimo 24 moduli IP44.
Quadro di connessione alla rete [QBT] = minimo 24 moduli IP44.
Sono idonei all’installazione quadri modulari con portella a parete, aventi grado di
protezioni minimo IP 44 in resina e/o metallici, ovvero, armadio a pavimento con le
medesime caratteristiche.
L’armadio a pavimento deve, in ogni caso, essere dotato di zoccolo con altezza minima di
20 centimetri.
Tutti i quadri devono avere grado di protezione minimo IP44.
APPARECCHIATURE PER LA
(COMANDO E CONTROLLO)
PROTEZIONE
DALLE
SOVRACORRENTI
Per le caratteristiche degli apparecchi di protezione fare riferimento agli schemi unifilari
allegati.
PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI E PREVENZIONE INCENDI
Per la protezione dai contatti indiretti e nel rispetto della Normativa vigente, relativa alla
prevenzione incendi, vengono impiegati interruttori automatici con dispositivo differenziale
con corrente di intervento non superiore a 300 mA.
Tutti i dispositivi di protezione saranno coordinati con l’impianto di terra e saranno
effettuati tutti i collegamenti equipotenziali principali e supplementari tra i circuiti idraulici di
mandata e ritorno, ingresso acqua e gas (eventuale).
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ESECUZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA
Come precedentemente riportato la struttura non dispone di un impianto di terra che sarà
contestualmente realizzato. Si provvederà alla misura della resistenza dell’impianto di
terra, al fine di verificare i coordinamenti con le protezioni in conformità al presente
progetto. All’impianto di terra saranno collegate le cornici dei moduli per permettere il
corretto funzionamento del dispositivo di controllo dell’isolamento presente nell’inverter.
PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE
L’edificio fa parte di un'unica installazione per uso terziario in parte già costruita. Al fine
della protezione contro le scariche atmosferiche si è provveduto alla verifica statistica
della probabilità di fulminazione della struttura.
Tale verifica è stata effettuata con il Software Zeus Plus.
Dai risultati del calcolo la struttura risulta autoprotetta, percui non sarà necessario
nessun impianto di protezione contro le scariche atmosferiche.
Essendo installati impianti e/o apparecchiature estremamente sensibili ed indispensabili
è prevista protezione contro le sovratensioni.
ALLEGATO 1
SEZIONE DEI CONDUTTORI: DISPOSIZIONI DI TIPO GENERALE
-
Per quanto riguarda la sezione dei conduttori impiegati si utilizzano le sezioni
precedentemente calcolate e verificate, inoltre, si applicano le sezioni minime
previste dalla vigente normativa (CEI 64/8 VII ed.).
N.B.
Le sezioni dei cavi e/o dei conduttori devono rispettare quanto precedentemente
dimensionato.
In alternativa, in funzione dell’eventuale disponibilità di materiale, si possono
utilizzare conduttori con sezioni maggiori purché si rispettino le specifiche relative
alle caratteristiche elettriche e meccaniche degli isolanti.
L’installatore ha facoltà di variare il percorso delle condutture, rispetto a quanto
riportato nella planimetria, in funzione delle strutture portanti e di separazione che
incontra durante la posa delle tubazioni. Le modifiche ai percorsi ed alle lunghezze,
se consistenti, dovranno essere annotate e costituiranno variante al presente
progetto.
Non è ammesso, senza preventivo progetto, aggiungere linee ed apparecchiature.
Si ricorda che i conduttori del tipo N07G9-K sono installati correttamente se
contenuti in tubi protettivi e/o canali isolanti; se invece dovessero essere installati in
tubi e/o canali metallici, questi ultimi dovranno essere collegati a terra almeno alle
estremità (se accessibili) ed in tutti i punti in cui la continuità metallica non è
accertata. Il canale metallico può essere utilizzato come PE solo se è stato previsto
dal costruttore. Le tubazioni metalliche e/o i canali che non possono essere toccati
senza uso di apposita attrezzatura, non sono masse (CEI 64-8 VII ed.) e pertanto
non devono essere collegati a terra.
I cavi FG7OM1 0.6-1 kV possono essere installati in tubazioni e/o passerelle e/o
canali, sia metallici sia in materiale isolante, senza la necessità di mettere a terra le
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33
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parti metalliche ed inoltre, viene ammessa la posa diretta interrata. In questa ultima
condizione di posa, ove non si preveda un tubo protettivo, occorre provvedere ad
una posa adeguata ad evitare danneggiamenti meccanici agli isolanti (posa su letto
di sabbia con tegolo in cemento di protezione).
Nel caso in cui sono impiegati conduttori con sezioni superiori a quelle
calcolate che alimentano quadri di distribuzione è OBBLIGATORIO ricalcolare
le correnti di cortocircuito e verificare i poteri di interruzione delle protezioni
adottate.
PER TUTTI I CAVI NON ESPRESSAMENTE DIMENSIONATI NELLA PRESENTE
RELAZIONE FARE RIFERIMENTO AGLI SCHEMI UNIFILARI ALLEGATI
N.B. il dimensionamento effettuato ha tenuto conto, a favore della sicurezza, di
una tensione di alimentazione pari a 230V.
Sono idonei interruttori Schneider Electric, Siemens, Bticino, ABB.
Alla presente relazione tecnica vengono allegati tutti gli elaborati grafici relativi
agli schemi di montaggio ed ai quali l’installatore ed i manutentori sono tenuti
ad attenersi.
Il sottoscritto progettista DAGHERO Ing. Luigi declina ogni responsabilità nel
caso in cui l’installazione risultasse:
difforme al presente progetto
mancante della periodica verifica e manutenzione degli impianti installati
Ogni variante all’impianto elettrico dovrà essere soggetta a progettazione da
un professionista abilitato, nonché messa in opera da una ditta installatrice
certificata.
L’impianto elettrico è stato dimensionato in funzione della destinazione d’uso,
della potenza installata e degli utilizzatori previsti e prevedibili.
Si declina ogni responsabilità se l’impianto è impiegato per altri usi o
comunque in maniera difforme ai dati di progetto utilizzati.
In questi casi è necessaria la revisione del progetto e dell’impianto.
Il progettista
Ing. Daghero Luigi
Ing. Daghero Luigi
34
Inverter solari
Inverter di stringa ABB
PVI-5000/6000-TL-OUTD
da 5 a 6 kW
Progettato per impianti fotovoltaici
residenziali e commerciali di
piccole dimensioni, questo inverter
appartiene ad una nicchia specifica
di prodotti che soddisfano le
esigenze di impianti con potenza
compresa tra 5 kW e 25 kW.
L’inverter ha una doppia sezione
d’ingresso per processare due stringhe
con MPPT indipendenti, algoritmo
MPPT ad alta velocità e precisione
per l’inseguimento della potenza
in tempo reale e per la raccolta di
energia, così come una topologia senza
trasformatore per prestazioni ad alto
rendimento, fino al 97.0%.
Adatto agli impianti a bassa potenza
con stringhe dalle dimensioni ridotte
L’ampio intervallo di tensione in
ingresso rende l’inverter adatto agli
impianti a bassa potenza con stringhe
dalle dimensioni ridotte. Curve di
efficienza piatte garantiscono un elevato
rendimento a tutti i livelli di erogazione
assicurando una prestazione costante e
stabile nell’intero intervallo di tensione in
ingresso e di potenza in uscita.
Questo inverter da esterno è composto
da un’unità completamente sigillata per
resistere alle condizioni ambientali più
estreme.
Caratteristiche principali
− − Uscita monofase
− − Topologia senza trasformatore
− − Ciascun inverter (nella versione
europea) è programmato
con specifici standard di rete
che possono essere installati
direttamente sul campo
− − Doppia sezione di ingresso con
MPPT indipendente, consente una
ottimale raccolta di energia anche nel
caso di stringhe orientate in direzioni
diverse
− − Ampio intervallo di tensione in
ingresso
Ulteriori caratteristiche
−− Raffreddamento a convezione
naturale per garantire la massima
affidabilità
− − Involucro da esterno per uso in
qualsiasi condizione ambientale
− − Interfaccia di comunicazione RS485 (per connessione con computer
portatili o data logger)
Dati tecnici e modelli
Modello
PVI-5000-TL-OUTD
PVI-6000-TL-OUTD
Ingresso
Massima tensione assoluta DC in ingresso (Vmax,abs)
600 V
Tensione di attivazione DC di ingresso (V start)
200 V (adj. 120...350 V)
Intervallo operativo di tensione DC in ingresso (Vdcmin...Vdcmax)
0.7 x Vstart...580 V (min 90 V)
Tensione nominale DC in ingresso (Vdcr)
360 V
Potenza nominale DC di ingresso (P dcr)
5150 W
6200 W
Numero di MPPT indipendenti
2
Potenza massima DC di ingresso per ogni MPPT (PMPPTmax)
4000 W
Intervallo di tensione DC con configurazione di MPPT in parallelo a P acr
150...530 V
180...530 V
Limitazione di potenza DC con configurazione di MPPT in parallelo
Derating da max a zero [530 V≤VMPPT≤580 V]
Limitazione di potenza DC per ogni MPPT con configurazione di MPPT
4000 W [220 V≤V MPPT≤530 V]
4000 W [220 V≤VMPPT≤530 V]
altro canale: Pdcr-4000 W [90 V≤VMPPT≤530 V] altro canale: Pdcr-4000 W [120 V≤VMPPT≤530 V]
indipendenti a P acr , esempio di massimo sbilanciamento
36.0 A / 18.0 A
Massima corrente DC in ingresso (I dcmax) / per ogni MPPT (IMPPTmax)
Massima corrente di cortocircuito di ingresso per ogni MPPT
22.0 A
Numero di coppie di collegamento DC in ingresso per ogni MPPT
2
Tipo di connessione DC
Connettore PV Tool Free WM / MC4
Protezioni di ingresso
Protezione da inversione di polarità
Sì, da sorgente limitata in corrente
Protezione da sovratensione di ingresso per ogni MPPT-varistore
Sì
Controllo di isolamento
In accordo alla normativa locale
Caratteristiche sezionatore DC per ogni MPPT (versione con
25 A / 600 V
sezionatore DC)
Uscita
Tipo di connessione AC alla rete
Monofase
Potenza nominale AC di uscita (P acr @cosφ=1 )
5000 W 3)
6000 W
Potenza massima AC di uscita (Pacmax @cosφ=1)
5000 W 3)
6000 W
Potenza apparente massima (Smax)
5560 VA
6670 VA
Tensione nominale AC di uscita (V ac,r)
230 V
Intervallo di tensione AC di uscita
180...264 V 1)
Massima corrente AC di uscita (Iac,max)
25.0 A
30.0 A
Contributo alla corrente di corto circuito
32.0 A
40.0 A
Frequenza nominale di uscita (f r)
50 Hz / 60 Hz
Intervallo di frequenza di uscita (f min...fmax)
47...53 Hz / 57…63 Hz 2)
Fattore di potenza nominale e intervallo di aggiustabilità
> 0.995, adj. ± 0.9 con Pacr =5.0 kW
> 0.995, adj. ± 0.9 con Pacr =6.0 kW
Distorsione armonica totale di corrente
< 3.5%
Tipo di connessioni AC
Morsettiera a vite, pressa cavo M32
2 ABB inverter solari | Scheda tecnica per PVI-5000/6000-TL-OUTD
Diagramma a blocchi - PVI-5000/6000-TL-OUTD
IN1.1(+)
IN1.2(+)
+
IN1.1(+)
+
IN1.2(+)
IN1
IN1
IN1.1(-)
-
IN1.2(-)
IN1.1(-)
+
MPPT 1
(DC/DC)
Inverter
(DC/AC)
Bulk caps
IN1
-
Line
filter
-
Grid parallel
relay
L
IN1.2(-)
N
IN2.1(+)
IN2.2(+)
+
IN2.1(+)
IN2
IN2
IN2.1(-)
-
IN2.2(-)
+
+
IN2.2(+)
IN2.1(-)
MPPT 2
(DC/DC)
PE
Residual current
detection
IN2
-
-
IN2.2(-)
RS485
Standard version
+ T/R
-S version
- T/R
RTN
DC/DC
DSP
contr.
DC/AC
DSP
contr.
Remote control
+R
-R
µP
Alarm
N.C
N.O
C
Control circuit
Dati tecnici e modelli
Modello
Protezioni di uscita
Protezione anti-isolamento
Massima protezione esterna da sovracorrente AC
Protezione da sovratensione di uscita - varistore
Prestazioni operative
Efficienza massima (η max)
Efficienza pesata (EURO/CEC)
Soglia di alimentazione della potenza
Consumo notturno
Comunicazione
Monitoraggio locale cablato
Monitoraggio remoto
Monitoraggio locale wireless
Interfaccia utente
Ambientali
Temperatura ambiente
Umidità relativa
Pressione di emissione acustica, tipica
Massima altitudine operativa senza derating
Fisici
Grado di protezione ambientale
Sistema di raffreddamento
Dimensioni (H x L x P)
Peso
Sistema di montaggio
Sicurezza
Livello di isolamento
Certificazioni
Norme EMC e di sicurezza
Norme di connessione alla rete
(verificare la disponibilità tramite il canale di vendita)
Modelli disponibili
Standard
Con sezionatore DC
PVI-5000-TL-OUTD
PVI-6000-TL-OUTD
In accordo alla normativa locale
32.0 A
40.0 A
2 (L - N / L - PE)
97.0%
96.4% / 10.0 W
<0.4 W
PVI-USB-RS232_485 (opz.)
VSN300 Wifi Logger Card (opz.), PVI-AEC-EVO (opz.), VSN700 Data Logger (opz.)
VSN300 Wifi Logger Card (opz.)
Display LCD con 16 caratteri x 2 linee
-25...+60°C (-13...+ 140°F)
con derating sopra 50°C (122°F)
0...100% con condensa
50 dBA @ 1 m
2000 m / 6560 ft
-25...+60°C (-13...+ 140°F)
IP 65
Naturale
810 mm x 325 mm x 222 mmm / 31.9” x 12.8” x 8.7”
< 26.0 kg / 57.3 lb
Staffe da parete
Senza trasformatore
CE (solo 50 Hz), RCM
EN 50178, IEC/EN 62109-1, IEC/EN 62109-2, AS/NZS 3100, EN 61000-6-1,
EN 61000-6-3, EN 61000-3-11, EN 61000-3-12
CEI 0-21, DIN V VDE V 0126-1-1, G59/3, EN 50438 (non per tutte le varianti nazionali),
RD 1699, RD 413, ITC-BT-40, AS 4777.2, AS 4777.3, C10/11, IEC 61727, IEC 62116
PVI-5000-TL-OUTD
PVI-5000-TL-OUTD-S
PVI-6000-TL-OUTD
PVI-6000-TL-OUTD-S
L’intervallo di tensione di uscita può variare in funzione della norma di connessione alla rete, valida nel Paese di installazione
L’intervallo di frequenza di uscita può variare in funzione della norma di connessione alla rete, valida nel Paese di installazione
4600 W per Australia
Nota. Le caratteristiche non specificatamente menzionate nel presente data sheet non sono incluse nel prodotto
1)
2)
3)
Scheda tecnica per PVI-5000/6000-TL-OUTD | ABB inverter solari 3
Curve di efficienza - PVI-6000-TL-OUTD
100
100
99
99
98
98
97
97
96
96
Efficiency [%]
95
94
93
94
93
250 Vdc
92
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
360 Vdc
91
480 Vdc
0%
250 Vdc
92
360 Vdc
91
90
95
100%
90
480 Vdc
0%
10%
20%
% of Rated Output Power
Supporto e assistenza
ABB supporta i propri clienti con una
rete di assistenza dedicata in oltre 60
Paesi e fornisce una gamma completa
di servizi per tutta la vita del prodotto,
dall’installazione e la messa in servizio,
alla manutenzione preventiva, alla
fornitura di parti di ricambio, alla
riparazione e al riciclo.
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
% of Rated Output Power
Per maggiori informazioni, si prega di
contattare un rappresentante ABB o di
visitare:
www.abb.it/solarinverters
www.abb.it/solar
www.abb.it
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Specifiche soggette a modifica senza preavviso.
BCD.00399 Rev. B IT 27.03.2015
Efficiency [%]
Curve di efficienza - PVI-5000-TL-OUTD