Prog. CLTM01/15 RELAZIONE TECNICA INERENTE IMPIANTI ELETTRICI di FORZA MOTRICE e di ILLUMINAZIONE DA INSTALLARSI IN STRUTTURE AD USO SCUOLA CON SERVIZI IGIENICI Data: 23/07/2015 Relazione tecnica Relazione di calcolo Verifica scariche atmosferiche Calcolo illuminotecnico Schemi unifilari Planimetrie impianti PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE DITTA: DOMICILIATA: UBICAZIONE IMPIANTO: MODULCASA LINE BANNONE DI TRAVERSETOLO (PR) Via Martini 3 COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Il progettista Il committente Prog. N. CLTM01/15 RELAZIONE TECNICA INERENTE IMPIANTI ELETTRICI di FORZA MOTRICE e di ILLUMINAZIONE DA INSTALLARSI IN STRUTTURE AD USO SCUOLA, CON SERVIZI IGIENICI Data:: 23/07/2015 Data PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE DITTA: DOMICILIATA: UBICAZIONE IMPIANTO: MODULCASA LINE BANNONE DI TRAVERSETOLO (PR) Via Martini 3 COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Il progettista Il committente -1- RELAZIONE TECNICA INERENTE GLI IMPIANTI ELETTRICI DI FORZA MOTRICE E DI ILLUMINAZIONE PREMESSA GENERALE La presente relazione fornisce le indicazioni essenziali, nonché alcune specifiche sulla realizzazione degli impianti elettrici per i servizi relativi ai locali di edifici destinati ad aule scolastiche con annessi locali accessori e servizi igienici installati nel comune di Lacate di Triulzi (MI). I locali sono da considerarsi luogo a maggior rischio in caso di incendio; gli impianti elettrici saranno conformi alle specifiche indicate dalla Norma CEI 64-8, in particolare CEI 64-8/7. La ditta installatrice analizzando gli elementi progettuali in suo possesso dovrà completarli con quanto a suo parere mancante. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Nella realizzazione delle opera progettate saranno rispettate le leggi, i decreti e i regolamenti vigenti su scala nazionale e regionale, come meglio specificato nel seguito. La ditta esecutrice sarà responsabile dell’osservanza di tutte le norme in materia di prevenzione infortuni e di igiene del lavoro, nonché della predisposizione delle relative cautele antinfortunistiche. Essa dovrà essere a conoscenza ed applicherà quei regolamenti di legge ed aziendali che in qualunque modo ed anche indirettamente possano interessare l’esecuzione delle opere. La ditta esecutrice dovrà farsi carico della formazione e dell’informazione del proprio personale per i rischi derivanti dall’esecuzione degli impianti elettrici, in particolare, per tutte quelle manovre che devono essere effettuate con impianti sotto tensione. Deve, inoltre, formare ed informare le maestranze sui possibili rischi presenti nell’attività in cui deve andare ad operare, specificando, al fine di assicurare la sicurezza agli altri dipendenti nonché al pubblico, le manovre sulle apparecchiature elettriche che devono o non devono essere eseguite. Qui di seguito si riportano in maniera indicativa e non esaustiva le norme di riferimento: Testo unico sulla sicurezza D. Lgs. 81/08 e s.m.i.; D.M. 37/08 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici e s.m.i. D.P.R. 26 maggio 1959, n.689: “Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili del fuoco” (e successivi aggiornamenti); L. 1 marzo 1968 n.186: “Disposizione concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, e installazioni di impianti elettrici ed elettronici” D.M. 16 febbraio 1982: “Modificazione del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi“ (e successivi aggiornamenti); Norma CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V. in corrente alternata e a 1500 V. in corrente continua” – VII edizione; Norma CEI 11-17: “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione energia elettrica. Linee in cavo – fascicolo 3407R; Norma CEI 81-10/1 Fascicolo 12772 - Anno 2013: “Protezione contro i fulmini Parte 1: Principi generali”; -2- Norma CEI 81-10/2 Fascicolo 12773 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini 12774 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini 2013 “Protezione contro i fulmini Parte 2: Valutazione del rischio” Norma CEI 81-10/3 Fascicolo Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone” Norma CEI 81-10/4 Fascicolo 12775 - Anno Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture” Norma CEI 31-87: “Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas” – fascicolo 10155 I edizione 2010. Norma CEI 20-107, 20-22, 20-36, 20-37, 20-45: “cavi elettrici; reazione al fuoco” – (nel seguito della relazione si riporterà, per brevità, solo il riferimento alla Norma CEI 20-22) DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO L’impianto elettrico al servizio della struttura ad uso asilo, ufficio e con annessi locali accessori e servizi igienici ha le seguenti caratteristiche principali: N. 1 punti di consegna indipendente, in bassa tensione a 400/230 V, N. 1 impianto di terra per l’intero edificio, linee a 230-400 V per le singole aree-locali della struttura. ELABORATI GRAFICI Fanno parte del progetto assieme alla presente relazione tecnica, gli elaborati grafici di seguito elencati: • TAV. n. 1 Planimetria Distribuzione Impianti di Illuminazione, forza motrice, varie; • TAV. n. 2 Schema unifilare Quadro elettrico principale [QBT1]; RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA DELLE OPERE DA REALIZZARSI Nel seguito si riportano i criteri di massima che dovranno essere seguiti nella realizzazione degli impianti: a. nei punti più lontani e per la segnaletica luminosa di sicurezza verranno utilizzate lampade autoalimentate (derivate a valle dell’interruttore generale del quadro QBT1). Le lampade autoalimentate sono del tipo a sola emergenza (tipo SE). b. le prese, gli interruttori ed i pulsanti saranno installati in opportune scatole porta frutto a parete con grado di protezione minimo IP2X; tutte le scatole di derivazione a parete ed i raccordi con le tubazioni e/o con i cavi dovranno garantire un grado di protezione non inferiore ad IP40, si suggerisce IP44. c. I cavi saranno forniti ed installati con le caratteristiche elettriche e meccaniche previste nella presente relazione e negli schemi allegati. Per i dettagli si rimanda invece agli elaborati grafici allegati. -3- QUALITA’ DEI MATERIALI E LUOGHI DI INSTALLAZIONE Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all'ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio. Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere provvisti di marcatura in conformità alla normativa vigente. Si richiama l'attenzione sulla presenza di altri impianti (canali aria, tubazioni per acqua, scarichi ecc.) che dovranno coesistere con gli impianti elettrici e sulla necessità che i percorsi degli impianti elettrici tengano conto, nella fase realizzativa, delle necessarie deviazioni per consentire il passaggio dei suddetti impianti. Dovranno essere presi gli idonei provvedimenti per rispettare le forature esistenti nelle travi ed il passaggio di altri impianti. Per quanto possibili tutti i canali destinati a contenere cavi elettrici non dovranno transitare sotto a tubazioni idriche o di scarico. Ove ciò non fosse possibile i canali dovranno essere dotati di coperchio con opportuno grado di protezione IP (suggerito IP 44), onde evitare infiltrazioni di liquido nei canali stessi e di conseguenza nei quadri elettrici ad essi connessi. Negli altri casi i canali dovranno avere grado di protezione minimo IP40. L’Impresa dovrà utilizzare esclusivamente materiali e componenti delle migliori qualità in commercio al momento dell'appalto, di primarie case produttrici, costruiti a regola d'arte salvo particolari indicazioni di marche di materiali esplicitamente citate nel corso delle descrizioni delle opere o nel successivo elenco che avranno valore vincolante. Con la dizione "a regola d'arte” si intendono materiali e componenti costruiti secondo le norme tecniche emanate dall'UNI e dal CEI, nonché nel rispetto della legislazione tecnica vigente in materia di sicurezza. Si intendono altresì costruiti a regola d’arte materiali e componenti elettrici dotati di certificati e attestati di conformità alle norme armonizzate previste dalla legge n. 791 del 18/10/77 o dotati di marchi di cui all'allegato IV del DM 13/6/89, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 171 del 24/7/89. Tutti i materiali per i quali le Norme prevedono il rilascio del Marchio di Qualità IMQ o del Contrassegno CEI, devono essere adottati in versioni che hanno ottenuto tali riconoscimenti. QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE I quadri saranno normalmente di tipo a pannelli componibili onde ottenere agevole installazione. Dove indicato saranno installati su cunicoli e dotati ove possibile di retroquadro accessibile. La struttura sarà realizzata con intelaiatura in profilato di acciaio e pannelli in lamiera di acciaio autoportante, oppure in plastica autoestinguente così come di seguito specificato. La struttura e le portelle metalliche dovranno essere verniciate con una doppia verniciatura antiruggine, previo decapaggio e fosfatizzazione. La parte in vista sarà verniciata con vernici alla nitrocellulosa o epossidiche, con colore a scelta della Committenza. Gli strumenti indicatori di misura, i pulsanti di comando ed i segnalatori luminosi dovranno essere connessi alle morsettiere della parte fissa dei quadri a mezzo di conduttori flessibilissimi. Deve essere assicurato il comodo e facile accesso a tutte le apparecchiature ed agli strumenti montati all'interno del quadro. Particolare cura dovrà essere posta all'accessibilità delle parti di più frequente ispezione come fusibili, relè, contattori ecc. L'accesso alle apparecchiature interne deve tener conto della sicurezza delle persone e della possibilità di venire accidentalmente in contatto con parti sotto tensione. -4- I bulloni di connessione dovranno essere dotati di dispositivi contro l'allentamento. Anche le sezioni dei conduttori dovranno essere largamente dimensionate rispetto alle correnti transitanti. Tutte le connessioni sulle corde isolate dovranno essere eseguite con capicorda applicati a pressione con apposite pinze oleodinamiche. Tutti i collegamenti ausiliari e quelli agli strumenti di misura dovranno essere eseguiti con conduttori isolati del tipo N07V-K. Le morsettiere dovranno portare le indicazioni necessarie per contraddistinguere il circuito ed il servizio a cui ciascun conduttore appartiene. Alla base del quadro dovranno essere installate una o più sbarre di rame provviste di fori per la connessione dei conduttori di terra o di protezione. A tali sbarre dovranno essere collegati tutti i pannelli metallici del quadro ed i conduttori di protezione delle linee facenti capo allo stesso. Si ricorda che la porta del quadro (se metallica) deve essere dotata di “ponticello” equipotenziale (giallo/verde) solo nel caso in cui la stessa sia destinata ad ospitare organi di manovra e/o segnalazione a meno che questi ultimi, compresi i cavi di collegamento, non siano provvisti di doppio isolamento (ovvero apparecchi e cavi in classe 2). Le disposizioni dei conduttori di potenza ed ausiliari dovranno essere tali da permettere di seguire agevolmente il percorso dei singoli conduttori e riconoscerne i vari circuiti. Ogni interruttore sarà contrassegnato da targhetta pantografata con scritta bianca su fondo nero o similare. Gli interruttori che saranno montati sui quadri dovranno avere le caratteristiche indicate sugli schemi unifilari. Dovranno essere previsti nei quadri appositi spazi per eventuali estensioni dell'impianto. Inoltre il 15% dello spazio frontale dovrà essere riservato agli ampliamenti. I quadri di comando saranno inoltre muniti di porta con chiusura a chiave. Per maggiori indicazioni sulle composizioni e le caratteristiche delle apparecchiature poste all’interno dei quadri consultare gli schemi unifilari di progetto. Al termine dei lavori sarà cura dell’impresa la realizzazione dei disegni costruttivi dei quadri elettrici, contenenti fronte quadro, morsettiere, schemi funzionali con numerazione morsetti e verifica termica dei quadri. I quadri devono essere conformi a quanto previsto dalla normativa CEI 17-13 (per i quadri aventi corrente nominale inferiore a 125A si farà riferimento alla Norma CEI 23-51) . Le caratteristiche principali dei quadri dovranno essere: Norme: CEI 17/13-1 - Tensione di isolamento : 1000V - Tensione di esercizio: 400V - Tensione di prova a 50 Hz per 1 min.: 2,5kV - Frequenza: 50Hz - Tensione aux. comandi segnalazioni: 230V - Temperatura ambiente : <35 °C - Sistema di neutro [X] TT [] TN - Altitudine: : [] IT <2000m Sistema sbarre: [] Trifase [X] Trifase + N - Isolamento sbarre: non presente - Materiale sbarre: rame - Spessore lamiera : 20/10mm -5- - Verniciatura esterna : RAL 7035 - Verniciatura interna : RAL 7035 CARATTERISTICHE ELETTRICHE (QUADRO GENERALE [ QBT1) Norme: CEI 23/51 - Corrente nominale sbarre principali: non presenti - Corrente di c.to-c.to simmetrica: 15kA - Forma di segregazione: Forma 1 - Grado di protezione esterno : IP40 minimo - Grado di protezione a porta aperta - Quadro con accessibilità : [X] Fronte [] Retro - Linee entranti : [] Condotto [X] Cavo [X] Alto [X] Basso - Linee uscenti [] Condotto [X] Cavo [X] Alto [X] Basso - Sistema di alimentazione: [] Trifase [X] Trifase + N - Sistema di neutro: [X] TT [] TN [] IT : : IP20 [] Monofase I cavi di collegamento saranno attestati sulle rispettive morsettiere e/o apparecchiature QUADRI DI COMANDO I quadri di comando o secondari (ove presenti) saranno anch'essi metallici e/o in fibra sintetica e saranno composti utilizzando profilati normalizzati DIN per il fissaggio a scatto delle apparecchiature elettriche. Detti profilati devono essere posizionati in modo da consentire il passaggio dei conduttori di cablaggio. Gli apparecchi installati devono essere protetti da pannelli di chiusura preventivamente lavorati per far sporgere l'organo di manovra delle apparecchiature. Il cablaggio dovrà essere eseguito con conduttori NO7V-K, di sezione adeguata, posati entro canalina di sostegno, in materiale isolante autoestinguente, fissata al quadro in posizione verticale e orizzontale, ovvero sul fondo del quadro se la posa degli interruttori lascia sufficiente spazio. I quadri di comando saranno inoltre muniti di porta (cieca o con vetro-plastica trasparente) con chiusura a chiave. Per il collegamento a terra del quadro fare riferimento alle indicazione di installazione precedentemente fornite. TARGHETTE INDICATRICI Tutti i quadri dovranno essere muniti di targhette indicanti i circuiti a cui si riferiscono le singole apparecchiature. Eventuali targhette specificheranno i circuiti di comando/segnalazione e di potenza. CAVI E CONDUTTORI I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra (Uo) e tensione nominale (U) non inferiori a 450/750 V (simbolo di designazione 07). Quelli utilizzati nei circuiti di -6- segnalazione e comando, devono essere adatti a tensione nominale verso terra (Uo) e tensione nominale (U) non inferiori a 300/500 V (simbolo di designazione 05). Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canali con cavi previsti con tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore. I cavi da utilizzare saranno del tipo NO7G9-K, FG7OM1 0,6/1kV, FTG10OM1 non propaganti l'incendio (CEI 2022) ed a bassa emissione di gas tossici e corrosivi. È obbligatorio l’uso di cavi LSOH. Negli impianti in oggetto sono previste le seguenti tipologie per la posa dei cavi e dei conduttori isolati: a. entro tubazioni a vista o incassate: in questo tipo di posa le dimensioni interne delle tubazioni devono essere tali da assicurare un comodo infilaggio e sfilaggio, come precedentemente descritto. Si potranno utilizzare tubazioni rigide o flessibili come indicato successivamente; b. direttamente posati sul controsoffitto (solo cavi a doppio isolamento o cavi unipolari in tubo isolante); c. entro canalizzazioni metalliche o plastiche staffate a parete e/o soffitto; d. per i tratti comuni ciascuna linea sarà dotata di collarino marca filo per l’individuazione univoca dell’utenza alimentata con un passo inferiore ai 15m e dopo ogni derivazione; COLORI DISTINTIVI DEI CAVI I conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL. In particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo/verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori nero, grigio (cenere) e marrone. I cavi quadripolari che non contengono il conduttore di terra riporteranno, per i singoli conduttori, la seguente colorazione: marrone, marrone, marrone, blu oppure marrone, nero, grigio, blu oppure altre colorazioni facilmente identificabili e diverse dal bicolore giallo-verde. SEZIONE E LUNGHEZZA DEI CONDUTTORI I valori delle sezioni dei conduttori non devono essere inferiori a quelle previste dalle relative Norme nonché a quelli previsti nel progetto allegato. Tali sezioni sono state valutate in funzione della corrente di impiego dei circuiti, tenendo conto delle cadute di tensione massime ammissibili, delle correnti di avviamento e di futuri ampliamenti dell’impianto. Si possono utilizzare conduttori/cavi con sezioni superiori a quelle previste al progetto allegato alla presente a condizione che l’installatore verifichi gli spazi a disposizione nei vari condotti porta cavi al fine di verificare i volumi di utilizzo degli stessi previsti dalle relative Norme (non superare il 50% dello spazio utile). Eventuali scostamenti da tali limiti che si rendessero necessari per modifiche, approvate comunque dalla D.L., dovranno essere valutati in modo che, con la potenza impegnata, la caduta di tensione non superi il valore del 4 % della tensione a vuoto. In ogni modo non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL (35024/1, 35026). Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse, per cavi isolati in PVC e posati in tubi o canaline, sono: 0,5 mm² per circuiti di segnalazione e comando 1,5 mm² per uso generale. -7- SEZIONE DEI CONDUTTORI DI ALIMENTAZIONE IN PROGETTO In relazione alla tipologia dei carichi installati si è imposta una caduta di tensione massima dal quadro di distribuzione [QBT1] al carico elettricamente più distante non superiore al 3,0%. Le sezioni dei cavi-conduttori sono riportate nella relazione di calcolo ovvero negli schemi unifilari. Tutti i cavi ed i conduttori impiegati nell'impianto in oggetto, dovranno essere di primaria marca, rispondere alle norme costruttive CEI. alle norme dimensionali stabilite dall'UNEL ed essere dotati di marchio italiano di qualità. SEZIONE MINIMA DEI CONDUTTORI DI NEUTRO La sezione dei conduttori di neutro non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm², la sezione dei conduttori di neutro può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mm² (per conduttori in rame). Tutti i cavi ed i conduttori impiegati nell'impianto in oggetto, dovranno essere di primaria marca, rispondere alle norme costruttive CEI. alle norme dimensionali stabilite dall'UNEL ed essere dotati di marchio italiano di qualità. SEZIONE DEI CONDUTTORI DI TERRA E PROTEZIONE La sezione dei conduttori di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere minore di quella prevista dalle norme CEI 64-8. La sezione dei conduttori di terra non dovrà essere minore di 16 mm² e comunque non inferiore alla sezione del conduttore di protezione più grande. PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro i sovraccarichi e corto-circuiti con dispositivi aventi le caratteristiche riportate nel progetto. Per dispositivi diversi dai suddetti, la cui installazione dovrà essere autorizzata dalla D.L., occorre verificare che siano soddisfatte le seguenti relazioni: 1) Ib ≤ 2) If ≤ In ≤ Iz e 1,45 Iz dove: Ib è la corrente d'impiego dei conduttori calcolata in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente. In è la corrente nominale del dispositivo. Iz è la portata del conduttore. If è la corrente di funzionamento del dispositivo. La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate, è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle Norme CEI 23-3. Per i dispositivi di protezione dai corto circuiti occorre verificare che sia soddisfatta le seguente relazione: 3) I²t ≤ K²S² I è la corrente di corto circuito presunta in qualsiasi punto della linea t è il tempo di intervento dei dispositivi di protezione K è un coefficiente che tiene conto delle caratteristiche dell'isolante. -8- Inoltre occorre verificare che: a. siano installati all'inizio della linea. b. abbiano un potere d'interruzione maggiore o uguale a quello previsto nel progetto allegato. I dispositivi di protezione dalle sovracorrenti dovranno essere scelti in modo che siano selettivi. La selettività dovrà essere dichiarata dalla casa costruttrice. Si ricorda che la Norma CEI 64-8 ritiene verificata la protezione contro i cortocircuiti quando la conduttura è protetta contro i sovraccarichi da un dispositivo che assolve simultaneamente alle due funzioni (es. fusibile o interruttore magnetotermico). Per la verifica dell’I²t si farà riferimento al calcolo analitico, ovvero, alle curve di intervento e di limitazione fornite dal costruttore del dispositivo di protezione. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI CONTATTI DIRETTI La protezione dai contatti diretti sarà ottenuta con componenti aventi grado di protezione sufficiente in relazione al tipo di ambiente in cui saranno installati e comunque non minore di IP XXD. Le parti attive nude dovranno essere appositamente segregate, gli schermi di protezione dovranno essere rimovibili solo con attrezzo specifico. Tale operazione dovrà essere effettuata solo da personale specializzato ed autorizzato. CONTATTI INDIRETTI Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e degli utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse). Tale protezione sarà realizzata, salvo casi particolari che saranno specificati, con coordinamento tra i dispositivi di protezione e l'impianto di messa a terra. Con tali dati e tramite misure occorre verificare, che sia soddisfatta la seguente relazione: RE ≤ UE IE dove: RE = resistenza dell’impianto di terra UE = tensione di contatto massima (da definire in base al sistema di distribuzione utilizzato) IE = corrente di intervento delle protezioni o corrente di guasto a terra (da definire in base al sistema di distribuzione utilizzato) La protezione dai contatti indiretti per guasti a terra sarà assicurata, da protezioni differenziali di tipo normale e/o selettivo. Non è previsto l’uso di interruttori a soglia o tempo regolabili. Per la tipologia di impianto si possono impiegare protezioni differenziali di tipo “si. Si ricorda che la tensione di contatto limite convenzionale non deve superare i 50V. IMPIANTO DI TERRA Per quanto riguarda l’impianto disperdente bisogna effettuare dei controlli puntuali al fine di rendere l’impianto completamente conforme alle normative vigenti. COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI Nei locali da bagno e doccia e nei locali umidi o bagnati devono essere effettuati i seguenti collegamenti mediante un conduttore equipotenziale che colleghi tra loro: -9- i tubi dell'acqua calda e fredda con i rispettivi condotti metallici di scarico dei lavandini; i tubi dell'impianto di riscaldamento; le altre eventuali masse estranee. Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in particolare devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. Devono essere impiegate fascette che stringano il metallo vivo. I conduttori equipotenziali principali avranno una sezione minima non minore della metà di quella del conduttore di protezione principale (della sezione di impianto considerata ovvero del nodo equipotenziale di riferimento), con un minimo di 6 mm². Per i conduttori supplementari si devono rispettare le seguenti sezioni minime: 2,5 mm² (rame) per collegamenti protetti meccanicamente. 4 mm² (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente. TUBI E CANALINE I conduttori devono essere sempre protetti meccanicamente. Le protezioni possono essere costituite da tubi o da canaline portacavi. I tubi impiegati per la distribuzione delle linee dovranno essere: a. in materiale plastico rigido di tipo pesante UNEL 37118, provvisto di marchio italiano di qualità per la distribuzione nei tratti incassati nei sottofondi dei pavimenti e nei casi specificati nelle descrizioni degli impianti (CEI 23-81) b. in materiale plastico pieghevoli di tipo pesante, provvisto di marchio italiano di qualità per la distribuzione nei tratti incassati nei sottofondi dei pavimenti e nei casi specificati nelle descrizioni degli impianti (CEI 23-82) Si suggerisce l’utilizzo di tubazioni rigide per l’installazione nei controsoffitti. Le canaline saranno del tipo in acciaio zincato a caldo o in alluminio, si sconsiglia l’uso di canali in plastica autoestinguente. Il diametro interno dei tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti. Inoltre il diametro del tubo deve essere sufficientemente grande da permettere di sfilare o infilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque il diametro esterno non deve essere inferiore a 16 mm. Il numero dei cavi che si possono introdurre nei tubi è indicato nella tabella seguente; TUBI in mm φ est 16 20 25 32 φ int. 11,7 15,5 19,8 26,4 SEZIONE DEI CAVETTI in mm² (0,5) (0,75) (1) (4) (9) (12) 1,5 4 7 9 2,5 2 4 7 12 4 6 10 16 4 7 9 2 4 7 2 7 3 (i numeri tra parentesi sono per i cavi di comando e segnalazione). Le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi. Il raggio i curvatura deve essere almeno 3 volte il diametro esterno del tubo. - 10 - I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, che ospitano altre canalizzazioni devono essere disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc. E' inoltre vietato collocare nello stesso tubo montanti per reti telefoniche, per citofoni, per ricezione e trasmissione di segnali, ecc (i cavi citofonici e di segnale possono coesistere se dichiarati dal costruttore, i cavi telefonici avranno SEMPRE una tubazione dedicata). Ove presenti i cavi dei servizi di rivelazione incendi saranno installate preferibilmente in condutture dedicate; ove non fosse possibile i cavi dovranno essere adatti per i circuiti a tensione più elevata. Ove presenti i circuiti antincendio di sicurezza avranno sempre un percorso indipendente e saranno realizzati con cavi resistenti al fuoco (FTG10OM1 0.6/1kV), ad eccezione dei circuiti a sicurezza positiva per i quali sono idonei i conduttori con isolamento ordinario. Il tubo sarà posto in opera con i relativi accessori, curve, giunzioni, ecc. E' ammesso l'impiego di curve stampate e prefabbricate. Tutte le curve dovranno essere eseguite con largo raggio, in relazione anche alla flessibilità dei cavi contenuti. Negli elenchi dei materiali sono indicati i tipi ed i diametri dei tubi da impiegare. Nei tratti incassati nelle pareti e nei sottofondi dei pavimenti i tubi dovranno essere posati con percorso regolare cercando di ridurre al minimo i punti di attraversamento con altre tubazioni. Tutte le tubazioni metalliche saranno dotate di sistema di messa a terra realizzante anche la continuità metallica tra i tronchi di tubazione ove questa non fosse già intenzionalmente assicurata (solo nel caso in cui tale tubazione possa essere considerata una massa o una massa estranea). I canali avranno una sezione tale per cui i cavi all’interno non occupino più del 50% della stessa; sono ammessi canali con setti di separazione per circuiti di differente tipologia. I circuiti di emergenza devono, comunque, avere un canale o tubo preferenziale. Per quanto possibile le conduttore non dovranno attraversare, se presenti, i locali centrale termica, UPS e locale batterie, compartimenti antincendio. Ove non fosse possibile dette condutture dovranno essere del tipo incassato o installate in modo tale da essere protette meccanicamente, sigillate all’estremità del locale/i e posizionate in zone in cui la ventilazione non è impedita. Occorrerà, inoltre, verificare che la temperatura assunta dalla conduttura non sia una possibile fonte di innesco per le atmosfere potenzialmente pericolose che dovessero venire a verificarsi all’interno del locale. Nei locali batterie, se presenti, le condutture dovranno essere del tipo a prova di esplosione (EXd), lo stesso dicasi, se necessario, negli altri locali precedentemente indicati. CASSETTE DI DERIVAZIONE Ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da linea principale a secondaria ed in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione. Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei, deve inoltre risultare agevole la dispersione di calore in esse prodotto. Si richiede un grado di protezione minimo IP40 per le installazioni a parete, IP XXD per le installazioni incassate. Si suggerisce un IP 44. Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo. - 11 - Per ogni punto luce dovrà essere installata una cassetta atta a contenere le giunzioni ( si posso derivare più tubazioni dalla stessa cassetta per più apparecchi) (fanno eccezione i punti luce dotati di entra-esci o doppio morsetto). Qualora sia prevista l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate. Le cassette dovranno essere montate con coperchio a filo muro in tutti i casi in cui gli impianti sono incassati, fissate invece con chiodi a sparo o tasselli ad espansione in tutte le zone in cui gli impianti sono a vista. Eventuali cassette metalliche dovranno essere dotate di morsetto di collegamento a terra del corpo della cassetta stessa. In tutte le zone, lungo i montanti ed in genere nelle parti di impianto in vista fuori dalle zone di pregio e comunque ove sia necessario per la chiarezza, sul coperchio delle cassette dovrà essere applicato un simbolo ed un contrassegno il quale indichi, secondo un codice che sarà stabilito con la D.L., il tipo di servizio. PRESE Le prese, saranno del tipo ad alveoli schermati ovvero di sicurezza. Al fine di evitare possibili diverse interpretazioni si precisa che ogni punto di comando o presa comprende il frutto, la scatola portafrutto, il supporto, la placca, la tubazione ed i conduttori. Tutte le prese a spina (con o senza protezione termomagnetica) avranno grado di protezione minimo IPXXD. Tutte le prese saranno del tipo UNEL, ovvero, ove richiesto bipasso 10/16A o solo 10A o schuko. PULSANTI DI EMERGENZA È prevista l’installazione di un pulsante di emergenza per l’edificio già in essere nella parte esistente. ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA L'illuminazione di sicurezza sarà realizzata con lampade autoalimentate dalle linee provenienti dall’illuminazione ordinaria. Tale impianto impiegherà lampade autoalimentate che saranno del tipo conforme alle norme CEI 34-22 e saranno disposte nelle zone previste nel progetto. L’impianto di illuminazione di sicurezza dovrà intervenire sia per mancanza dell’ alimentazione principale, sia per guasti sui circuiti di illuminazione ordinaria. L'impianto cosi realizzato dovrà fornire un illuminamento sufficiente per un rapido e sicuro sfollamento e comunque non minore di 5 lux in corrispondenza dei passaggi, sulle scale e sulle vie di fuga. Saranno garantiti almeno 2 lux nelle altre aree di transito e di soggiorno. CONDENSATORI DI RIFASAMENTO A lavori ultimati dovrà essere effettuata una misura del fattore di potenza. Qualora fosse necessario rifasare l'impianto sarà installata una batteria di condensatori con rifasamento singolo. DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ A lavori ultimati, l'installatore dovrà consegnare, ai sensi dell'art. 7 del Decreto Ministeriale n. 37 del 22/01/2008, una dichiarazione, completa degli allegati obbligatori dalla quale risulti che gli impianti sono stati realizzati in conformità alle normative vigenti ed in particolare a quanto previsto dalla legge 186 del 1/3/68. - 12 - Alla dichiarazione inoltre dovrà essere allegata una relazione in cui saranno riportati i risultati di tutte le verifiche e misure effettuate sull'impianto ed in particolare: resistenza di isolamento; valori dell'illuminamento medio ottenuto con l'impianto di illuminazione di sicurezza; caduta di tensione; verifica delle protezioni dai contatti indiretti; resistenza dell’impianto di terra. SCHEMI Di ogni quadro l'installatore è tenuto a fornire in triplice copia lo schema elettrico completo di tutte le indicazioni utili alla manutenzione (se diversi da quanto riportato al presente progetto). Ad ultimazione dei lavori dovranno essere consegnate 3 copie aggiornate di tutti i disegni e schemi secondo le variazioni apportate durante l'esecuzione dei lavori. VENDOR LIST Vendor List – Elettrico QUADRI ELETTRICI SCHNEIDER ELECTRIC, BTICINO, GEWISS, ABB SISTEMA DI ILLUMINAZIONE BEGHELLI, OVA, METALMEC, 3F FILIPPI SCHNEIDER ELECTRIC CORPI ILLUMINANTI OSRAM, 3F FILIPPI, BEGHELLI, OVA APPARECCHIATURE MODULARI BTICINO, VIMAR, GEWISS, ABB DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E COMANDO SCHNEIDER ELECTRIC, BTICINO, SIEMENS, ABB, CHINT CANALINE GEWISS, ZAMET, LEGRAND, CARPANETO-SATI TUBAZIONI GEWISS, COMEC, CARPANETO-SATI CAVI PRYSMIAN, GENERAL CAVI, LA TRIVENETA, NEXANS - 13 - Prog. N. CLTM01/15 RELAZIONE DI CALCOLO INERENTE IMPIANTI ELETTRICI di FORZA MOTRICE e di ILLUMINAZIONE DA INSTALLARSI IN STRUTTURE AD USO SCUOLA, CON SERVIZI IGIENICI Data:: 23/07/2015 Data PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE DITTA: DOMICILIATA: UBICAZIONE IMPIANTO: MODULCASA LINE BANNONE DI TRAVERSETOLO (PR) Via Martini 3 COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Il progettista Il committente SOMMARIO GENERALE RELAZIONE DI CALCOLO IMPIANTO ELETTRICO SCHEDE TECNICHE DI CALCOLO E VERIFICA ..............................................................3 FORMULE UTILIZZATE DAL PROGRAMMA DI CALCOLO E VERIFICA........................4 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEI CAVI ELETTRICI .................................................5 LETTURA TABELLE RIEPILOGATIVE E SCHEMI ELETTRICI UNIFILARI......................6 NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO..................................................................................7 DATI DI PROGETTO...........................................................................................................7 CADUTA DI TENSIONE......................................................................................................8 CARICHI CONVENZIONALI ...............................................................................................8 DESCRIZIONE IMPIANTO E COMPONENTISTICA...........................................................8 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA DIDATTICA 1 e BAGNO 1 ..........................................................................................................................10 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA DIDATTICA 2, BAGNO 2 e BAGNO DISABILI .........................................................................................11 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA ATTIVITA’ LIBERE 13 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE CORRIDOIO + ESTERNO 14 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA 1 + BAGNO 1 .............................16 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA 2 + BAGNO 2 .............................17 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA ATTIVITA’ LIBERE ....................18 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE CORRIDOIO + LOCALI ACCESSORI ..19 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO POMPA DI CALORE SANITARIO .....................21 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO POMPA DI CALORE CONDIZIONAMENTO .....22 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE UNITA’ CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA 1 + BAGNO .......................................................23 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE UNITA’ CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA 2 + BAGNO .......................................................25 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE UNITA’ CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA ATTIVITA’ LIBERE + CORRIDOIO...................26 DIMENSIONAMENTO DEI QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALI ..........................28 APPARECCHIATURE PER LA PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI (comando e controllo) .......................................................................................................................28 PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI E PREVENZIONE INCENDI .........................28 ESECUZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA.....................................................................28 PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE ............................................28 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE........................................................................................29 Allegato 1...........................................................................................................................29 Allegato 2...........................................................................................................................31 2 SCHEDE TECNICHE DI CALCOLO E VERIFICA Metodologia di verifica Protezione contro i sovraccarichi (CEI 64.8/4 - 433.2) Ib ≤ In ≤ Iz If ≤ 1,45 Iz dove Ib = Corrente di impiego del circuito In = Corrente nominale del dispositivo di protezione Iz = Portata in regime permanente della conduttura If = Corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni definite Protezione contro i Corto Circuiti (CEI 64.8/4 - 434.3) IccMax ≤ p.d.i. I²t =< K²S² dove IccMax = Corrente di corto circuito massima p.d.i. = Potere di interruzione apparecchiatura di protezione I²t = Integrale di Joule dalla corrente di corto circuito presunta (valore letto sulle curve delle apparecchiature di protezione) K = Coefficiente della conduttura utilizzata 115 per cavi isolati in PVC 143 per cavi isolati in gomma etilenpropilenica e polietilene reticolato S = Sezione della conduttura in mm2 Protezione contro i Contatti indiretti (CEI 64-8/7 - 413.1.4) RA x Ia ≤ 50 per sistemi TT dove RA = è la somma delle resistenze del dispersore e del conduttore di protezione in ohm Ia = è la corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo di protezione, in ampere ZS x Ia ≤ U0 per sistemi TN dove ZS = è l’impedenza dell’anello di guasto comprendente la sorgente, il conduttore attivo fino al punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente in ohm Ia = è la corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo di protezione nel tempo di 0,4s, in ampere U0 = è la tensione nominale in valore efficace tra fase e terra, in volt 3 FORMULE UTILIZZATE DAL PROGRAMMA DI CALCOLO E VERIFICA Correnti di cortocircuito Icc dove = V k ∗ Z cc per Icc trifase: V = k = tensione concatenata 3 ∑ Rfase + ∑ X fase 2 Zcc = per Icc fase-fase: V = tensione concatenata k = 2 ∑ Rfase + ∑ X fase 2 Zcc = per Icc fase-protezione: 2 V = k = Zcc = 2 tensione concatenata 3 ( ∑ Rfase + ∑ Rprotez. )2 + ( ∑ X fase + ∑ X protez. )2 R = [1 + 0.004 (θ e - 20 )] • R 20° C (CEI 11.28) dove la R 20° °C è la resistenza del cavo a 20 °C e θ e è la temperatura definita dall’utente nella impostazione dei parametri per il calcolo. Il valore della R 80° °C , come indicato dalla tabella CEI-UNEL 35023-70 ed utilizzata per determinare le cadute di tensione, viene riportato negli schemi unifilari allegati alla presente. Il valore della R 20° °C viene utilizzato per determinare il valore della corrente di cortocircuito al termine della conduttura. Caduta di tensione ∆V = Ib x L x K (R Cosϕ+ X Senϕ) dove Ib = corrente di impiego o corrente di taratura IR espressa in A Rl = resistenza (alla TR =80° C) della linea in Ω/km Xl = reattanza della linea in Ω/km K = 2 per linee monofasi - 1,73 per linee trifasi L = lunghezza della conduttura in km 4 Lunghezza max protetta Icc min a fondo linea > Iint dove Icc min = corrente di corto circuito minima tra conduttore di fase e conduttore di protezione o conduttore di fase e conduttore di neutro calcolata a fondo linea considerando la sommatoria delle impedenze di protezione a monte del tratto in esame. Per i soli sistemi trifase si considera il minimo tra guasto trifase, guasto bifase, guasto fase terra o conduttore di protezione. Iint = corrente di corto circuito necessaria per provocare l'intervento della protezione (valore rilevato dalla curva I²t della protezione) in funzione del valore K²S² del cavo impiegato. Nota: quando la protezione della conduttura è affidata ad un dispositivo magnetotermico o ad un fusibile rispettando la condizione indicata nella Norma CEI 64.8/4 - 433.2 allora la verifica della corrente di corto circuito minima non è necessaria. NEL PRESENTE PROGETTO TUTTE LE CONDUTTURE SONO PREVISTE CON LA PROTEZIONE INDICATA DALLA NORMA CEI 64.8/4 - 433.2 Nota: nel presente elaborato le cadute di tensione sono riferite sempre alla sezione minima ammessa; ove non si verifichino le specifiche di progetto la caduta di tensione verrà calcolata e riportata per la sezione della conduttura idonea alla verifica delle specifiche di progetto. Tenendo conto della possibile variazione della tensione il dimensionamento delle linee e sviluppato con una tensione di riferimento di 380/220V. CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEI CAVI ELETTRICI Nota: nel presente elaborato le tipologie di cavo e le relative sezioni sono determinate in funzione della corrente di impiego, della caduta di tensione massima ammissibile, della tipologia di posa e delle caratteristiche ambientali. Sono, pertanto, considerati cavi unipolare del tipo N07G9-K e, ove necessario, multipolari del tipo FG7OM1 0.6/1kV. Gli schemi unifilari allegati alla presente relazione, che ne costituiscono parte integrante, riportano la tipologia di cavo adatto al tipo di circuito ed alle relative condizioni di posa ed esercizio. L’installatore ha la facoltà di sostituire le tipologie di cavo indicate nello schema unifilare con cavi di migliore qualità rispettando SEMPRE le sezioni calcolate, ovvero, adottando sezioni superiori quando le linee alimentano SOLO carichi terminali e non quadri elettrici o dispositivi di protezione ad esclusione dei fusibili sui corpi prese. Tutti i cavi devono essere del tipo LSOH. Per quanto indicato l’installatore può eseguire le seguenti sostituzioni*: N07G9-K FG7OM1 0.6/1kV * Per maggior completezza è opportuno riportare sugli schemi unifilari l’effettiva tipologia di cavo utilizzato e la sua sezione ad ultimazione dei lavori. 5 LETTURA TABELLE RIEPILOGATIVE E SCHEMI ELETTRICI UNIFILARI Dati relativi alla linea sigla = identificativo alfanumerico introdotto nello schema sezione = formazione e sezione della conduttura lunghezza = lunghezza della conduttura in metri modalità di posa = numero identificativo (secondo CEI 64-8/5 tab. 52C) Dati relativi alla protezione tipo e curva = Stringa di testo del tipo di apparecchiatura numero dei poli = Poli dell’apparecchiatura corrente nominale (In) = Corrente di taratura della protezione in A potere di interruzione (p.d.i.) in kA = Potere di interruzione della apparecchiatura corrente differenziale (Id) = Corrente differenziale della protezione in A corrente di intervento Parametri elettrici = Corrente di intervento della protezione in A I²t ≤ K²S² (valori calcolati o letti a catalogo Costruttore) Icc max = Corrente di corto circuito massima a inizio linea in kA (trifase) Icc fondo linea = Corrente di corto circuito minima a fondo linea in kA (trifase) I²t inizio linea = Integrale di Joule massimo ad inizio linea A2S K²S² = Energia specifica sopportata dalla conduttura Ib = Corrente nominale del carico In = Corrente di taratura della protezione Iz = Portata della conduttura effettiva If = Corrente di funzionamento della protezione Coefficiente correttivo = Coefficiente correttivo medio globale di riduzione della Iz in funzione della temperatura, della condizione di posa dei cavi e del numero di cavi contemporaneamente presenti in un tubo o canale Caduta di Tensione I1f = Caduta di tensione monofase Caduta di Tensione I3f = Caduta di tensione trifase 6 DESCRIZIONE DEI LAVORI: Dimensionamento del quadro elettrico principale, dimensionamento delle linee di alimentazione prese servizio, delle linee di distribuzioni per illuminazione, alimentazione condizionatori, area servizi igienici ed accessori. Le principali fasi di progettazione sono così riassunte: 1. 2. 3. 4. 5. Quadro di distribuzione generale. Dimensionamento linea di illuminazione. Dimensionamento linea di distribuzione prese. Illuminazione di emergenza/uscite di sicurezza. Verifica dell’impianto di terra. NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO - Testo unico sulla sicurezza D. lgs. 81/08 e s.m.i. Legge 186/68: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici Legge n. 791 del 18/10/1977: attuazione direttiva CEE per il materiale elettrico DM 37/08: norme per la sicurezza degli impianti e s.m.i. Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992 Norma CEI 64/8 VII ed. Norma CEI 3/23 Norma CEI 81/10 Norma CEI 20/22 – 20/35 UNI 9795 UNI 12464-1 UNI EN 1838 Tabelle CEI-UNEL Per altri riferimenti normativi e legislativi fare riferimento alla relazione tecnica specialistica DATI DI PROGETTO L’energia elettrica viene fornita attraverso una linea di distribuzione interna all’area di cantiere in bassa tensione con le seguenti caratteristiche: Monofase Alimentazione Trifase Tensione [V] Frequenza [Hz] Corrente di cortocircuito [kA] 3F + N 400/230 50 ≤ 10 7 CADUTA DI TENSIONE La caduta di tensione massima ammissibile nelle condutture è il 4% della tensione nominale di alimentazione così ripartita (ipotesi generale): - 3,0% per il circuito di illuminazione 3,0% per il circuito di potenza Si considera una caduta di tensione massima sulla linea di alimentazione dall’interruttore di protezione linea posto nel quadro principale esistente [QBT] al quadro [QBT1] pari al 1%. CARICHI CONVENZIONALI - Potenza massima per il circuito di alimentazione prese 3300 W DESCRIZIONE IMPIANTO E COMPONENTISTICA L’impianto di terra è separato da quello dell’Ente distributore pubblico ed è unico per l’intero edificio. Impiegando dispositivi di protezione di tipo differenziale con corrente di intervento massima non superiore a 300mA, si fornisce il limite massimo che può assumere la resistenza di terra. Caratteristiche elettriche del dispersore e del terreno - Resistenza massima ammessa - Resistività del terreno in Ω⋅m 166,7 Ω 300 Il valore massimo della tensione di terra è stato assunto pari a 50V. 8 Esempio di possibile dispersore Dispersore a maglia Particolari costruttivi (da applicare ove sono presenti tali strutture) CT EQP EQS Collettore di terra 30X3 Dispersore a corda (elemento orizzontale) Rete elettrosaldata Sovrapposizione tra dispersore e rete elettrosaldata > 40 cm Legatura a regola d’arte 9 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA DIDATTICA 1 e BAGNO 1 - Sezione minima ammessa 1.5 mm2 - Potenza assorbita massima 468 W - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) 2.25 A - Lunghezza massima linea 25 m - Temperatura ambiente 30° C - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 0.67 % L’illuminazione è realizzata con plafoniere a LED da 31W (totale 36W) sospese a soffitto. Le plafoniere hanno grado di protezione minimo IP 40 e sono alimentate con dimmer ai fini del contenimento dei consumi energetici. Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: 10 cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 22 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 19.8 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 10A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA DIDATTICA 2, BAGNO 2 e BAGNO DISABILI - Sezione minima ammessa 1.5 mm2 - Potenza assorbita massima 588 W 11 - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) - Lunghezza massima linea 25 m - Temperatura ambiente 30° C - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 2.83 A 0.84% L’illuminazione è realizzata con plafoniere a LED da 31W (totale 36W) sospese a soffitto. Le plafoniere hanno grado di protezione minimo IP 40 e sono alimentate con dimmer ai fini del contenimento dei consumi energetici. Nel bagno disabili e nel ripostiglio si usa una illuminazione con lampada ad incandescenza da 60W o a basso consumo. Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 22 A 12 - Coefficiente di declassamento medio - Portata effettiva ”Iz” 0.9 19.8 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 10A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE AULA ATTIVITA’ LIBERE - Sezione minima ammessa 1.5 mm2 - Potenza assorbita massima 504 W - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) 2.42 A - Lunghezza massima linea 20 m - Temperatura ambiente 30° C - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 0.67% L’illuminazione è realizzata con plafoniere a LED da 31W (totale 36W) sospese a soffitto. Le plafoniere hanno grado di protezione minimo IP 40 e sono alimentate con dimmer ai fini del contenimento dei consumi energetici. Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A 13 cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 22 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 19.8 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 10A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ILLUMINAZIONE CORRIDOIO + ESTERNO - Sezione minima ammessa 1.5 mm2 - Potenza assorbita massima 415 W - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) 2.0 A - Lunghezza massima linea 40 m - Temperatura ambiente 30° C - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 0.95% 14 L’illuminazione è realizzata con plafoniere a LED da 31W (totale 36W) sospese a soffitto. Le plafoniere hanno grado di protezione minimo IP 40 e sono alimentate con dimmer ai fini del contenimento dei consumi energetici. Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 22 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 19.8 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 10A installato nel quadro generale [QBT1] 15 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA 1 + BAGNO 1 1.5 mm2 - Sezione minima ammessa - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) 16 A - Lunghezza massima linea 25 m - Temperatura ambiente 30° C - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 4.73% - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 2.85% Il circuito prevede prese da 16A che sono alimentate tutte insieme. Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremità, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G2.5mm2 16 - Corrente in regime permanente “Iz*” 30 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 27 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA 2 + BAGNO 2 - Sezione minima ammessa - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) 16 A - Lunghezza massima linea 20 m - Temperatura ambiente 30° C 1.5 mm2 - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 3.78% - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 2.28% Il circuito prevede prese da 16A che sono alimentate tutte insieme. Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremità, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A 17 cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G2.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 30 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 27 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE AULA ATTIVITA’ LIBERE - Sezione minima ammessa - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) 16 A - Lunghezza massima linea 25 m - Temperatura ambiente 30° C 1.5 mm2 - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 4.73% - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 2.85% 18 Il circuito prevede prese da 16A che sono alimentate tutte insieme. Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremità, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G2.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 30 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 27 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO PRESE CORRIDOIO + LOCALI ACCESSORI - Sezione minima ammessa 1.5 mm2 19 - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) 16 A - Lunghezza massima linea 25 m - Temperatura ambiente 30° C - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 4.73% - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 2.85% Il circuito prevede prese da 16A che sono alimentate tutte insieme. Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremità, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G2.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 30 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 20 - Portata effettiva ”Iz” 27 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO POMPA DI CALORE SANITARIO - Sezione minima ammessa - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) 16 A - Lunghezza massima linea 25 m - Temperatura ambiente 30° C 1.5 mm2 - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 4.73% - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 2.85% Il circuito prevede un dispositivo di protezione da 16A. Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremità, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A 21 - Coefficiente di declassamento medio - Portata effettiva ”Iz” 0.9 26.1 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G2.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 30 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 27 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO POMPA DI CALORE CONDIZIONAMENTO - Sezione minima ammessa - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (400V) - Lunghezza massima linea 30 m - Temperatura ambiente 30° C 1.5 mm2 8A - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 1.42% - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 0.85% Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in estremià, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: 22 cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 4x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 4x(1x2.5) mm2 + PE 1x2.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 29 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 26.1 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 5G2.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 30 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 23.4 A posati in tubazione in PVC ∅ 20-25 installata a parete/soffitto. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 16A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE UNITA’ CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA 1 + BAGNO - Sezione minima ammessa 1.5 mm2 - Potenza assorbita massima 300 W 23 - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) - Lunghezza massima linea 30 m - Temperatura ambiente 30° C - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 0.48 A 0.17% Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 22 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 24 - Portata effettiva ”Iz” 19.8 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 6A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE UNITA’ CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA 2 + BAGNO - Sezione minima ammessa 1.5 mm2 - Potenza assorbita massima 400 W - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) 0.64 A - Lunghezza massima linea 25 m - Temperatura ambiente 30° C - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 0.19 % Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A 25 cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 22 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 19.8 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 6A installato nel quadro generale [QBT1] DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE UNITA’ CONDIZIONAMENTO INTERNE AULA ATTIVITA’ LIBERE + CORRIDOIO - Sezione minima ammessa 1.5 mm2 - Potenza assorbita massima 400 W - Corrente assorbita massima a cosϕ = 0.9 (230V) 0.64 A - Lunghezza massima linea 25 m - Temperatura ambiente 30° C - Caduta di tensione (ammessa 3,0%) sez. 1,5 mm2 0.19 % 26 Si è adottato come criterio di dimensionamento quello di considerare tutto il carico concentrato in mezzeria, tenendo inoltre conto della corrente di inserzione, si utilizzano cavi del tipo: cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A cablaggi interni al quadro e/o apparecchi: N07G9-K sezione 2x(1x1.5) mm2 + PE 1x1.5 - Corrente in regime permanente “Iz*” 24 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 21.6 A Linea/e di alimentazione-distribuzione: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G1.5mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 22 A - Coefficiente di declassamento medio 0.9 - Portata effettiva ”Iz” 19.8 A posati in tubazione in PVC ∅ 16-20 installata a parete/soffitto. La derivazione ai corpi illuminanti viene effettuata dalla tubazione principale con apposite scatole di derivazione con grado di protezione minimo IP40. La protezione della linea è effettuata con interruttore magnetotermico da 6A installato nel quadro generale [QBT1] Per il dimensionamento della linea di alimentazione impianto fotovoltaico vedi relazione di calcolo per impianto FV. 27 DIMENSIONAMENTO DEI QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALI Valutato il numero di apparecchi da installare all’interno dei quadri di distribuzione principale, in funzione della potenza termica dissipata da ogni polo dei dispositivi di sezionamento/comando e/o protezione, nonché altre apparecchiature (come di seguito indicato rif. alle planimetrie ed ai disegni esplicativi) si individuano le seguenti dimensioni minime: Quadro di distribuzione generale [QBT1] = minimo 96 moduli IP44 Sono idonei all’installazione quadri modulari con portella a parete, aventi grado di protezioni minimo IP44-55 in resina e/o metallici, ovvero, armadio a pavimento con le medesime caratteristiche. Gli armadi a pavimento devono avere sempre uno zoccolo di 20 centimetri. APPARECCHIATURE PER LA PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI (comando e controllo) Per le caratteristiche degli apparecchi di protezione fare riferimento allo schema unifilare ed alle planimetrie. È idoneo l’uso di interruttori Nuova Magrini Galileo, Siemens, ABB, CHINT o Bticino. PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI E PREVENZIONE INCENDI Per la protezione dai contatti diretti e nel rispetto della Normativa vigente relativa alla prevenzione incendi per i locali destinati ad attività scolastica che, sono considerati luoghi a maggior rischio in caso di incendio, vengono impiegati interruttori automatici con dispositivo differenziale con corrente di intervento non superiore a 300 mA e non di tipo ritardato. Tutti i dispositivi di protezione saranno coordinati con l’impianto di terra, saranno effettuati tutti i collegamenti equipotenziali principali e supplementari tra i circuiti idraulici di mandata e ritorno, ingresso acqua e gas. La scuola in oggetto è classificata di “tipo 1” ESECUZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA Come precedentemente riportato si provvederà alla realizzazione del dispersore di terra; in sede di installazione e “collaudo” si provvederà alla misura della resistenza dell’impianto di terra. PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE L’edificio prefabbricato fa parte di un'unica installazione. Al fine della protezione contro le scariche atmosferiche si è provveduto alla verifica statistica della probabilità di fulminazione della struttura. Per la verifica si sono applicate le Norme CEI 81-10. Tale verifica è stata effettuata utilizzando il software ZEUS Plus 28 L’analisi conduce ad avere una struttura AUTOPROTETTA, quindi, non è necessario installare un LPS ne tanto meno gli SPD. (solo per la protezione dell’inverter sono utilizzati SPD sul relativo quadro elettrico) IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE La tipologia di impianto di illuminazione all’interno della struttura è dimensionato affinché si raggiungano i seguenti livelli minimi di illuminamento: - aula didattica: 300 lx corridoio-ingresso: 200 lx lavagna: 500 lx servizi e bagni 100 lx I locali dispongono di illuminazione di emergenza anche all’esterno in corrispondenza delle vie di fuga. Tale impianto garantirà un livello di illuminamento di 5 lx in corrispondenza delle uscite di emergenza e 2 lx nelle restanti aree (Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992) e (Norma UNI 1838). Per i locali aventi superficie superiore a 60m2 le lampade di emergenza sono raddoppiate per garantire anche l’illuminazione antipanico come prescritto dalla Norma CEI EN 50172. IMPIANTO DI RIVELAZIONE INCENDI Non presente. È prevista l’installazione di un sistema di allarme manuale di incendio in accordo alla Norma UNI 9795. In relazione all’applicazione del DM 26 agosto 1992 la scuola è classificata di “TIPO 1” ed il relativo segnale manuale di incendio è ottenuto dallo stesso impianto a campanelli utilizzato per la segnalazione oraria con opportuno suono convenuto. Allegato 1 SEZIONE DEI CONDUTTORI Per quanto riguarda la sezione dei conduttori impiegati si utilizzano le sezioni precedentemente calcolate e verificate, inoltre, si applicano le sezioni minime previste dalla vigente normativa (CEI 64/8 VII ed.). In particolare: - i circuiti di alimentazione luci (ufficio, bagno, emergenza) sono del tipo N07G9-K sezione 1.5 mm2 - i circuiti di alimentazione prese monofase sono del tipo: - N07G9-K sezione 1.5 mm2 per prese da 10A - N07G9-K sezione 2.5 mm2 per prese da 16A - N07G9-K sezione 2.5 mm2 per prese da 10/16A o schuko/UNEL - Le prese trifase (se presenti) sono alimentate con cavi che presentano le stesse caratteristiche e gli stessi criteri di dimensionamento delle prese monofase. N.B. Le sezioni dei cavi e/o dei conduttori devono rispettare quanto precedentemente dimensionato. 29 In alternativa si possono, in funzione dell’eventuale disponibilità di materiale, utilizzare conduttori con sezioni maggiori a condizione di rispettare le specifiche relative alle caratteristiche elettriche e meccaniche degli isolanti. L’installatore ha facoltà di variare il percorso delle condutture rispetto a quanto riportato nella planimetria in funzione delle strutture portanti e di separazione che incontra durante la posa delle tubazioni. Le modifiche ai percorsi ed alle lunghezze, se consistenti, dovranno essere annotate e costituiranno variante al presente progetto. Non è ammesso, senza preventivo progetto, aggiungere linee ed apparecchiature, fatto salvo il raddoppio delle prese a spina (o prese per TV e telefono) sulla stessa scatola di derivazione. I cavi dei circuito telefonico, citofonico, antintrusione-antifurto e televisivo (se presenti) dovranno passare in condutture separate da quelle destinate alla distribuzione dell’energia; i cavi per i circuiti antincendio (se installabile) potranno essere posati nelle stesse condutture a condizione di avere un isolamento almeno equivalente al circuito con la tensione più alta e nelle cassette di derivazione dovranno essere interposti dei setti separatori; ovvero, i cavi di energia dovranno avere un isolamento corrispondente alla classe seconda. Sono idonei tutti i cavi unipolari o multipolari del tipo N05 o superiore. Per il circuito telefonico si potrà usare il classico doppino telefonico (condutture separate). Per il circuito televisivo si utilizzerà un cavo schermato con impedenza caratteristica di 75 Ω con schermo (calza) collegata a terra. Si ricorda che i conduttori del tipo N07G9-K sono installati correttamente se contenuti in tubi protettivi e/o canali isolanti. Qualora dovessero essere installati in tubi e/o canali metallici, gli stessi, devono essere collegati a terra almeno alle estremità (se accessibili) ed in tutti i punti in cui la continuità metallica non è accertata. Il canale metallico può essere utilizzato come PE solo se è stato previsto dal costruttore. Le tubazioni metalliche e/o i canali che non possono essere toccate senza uso di apposita attrezzatura non sono masse (CEI 64-8 VII ed.), pertanto non devono essere collegate a terra. I cavi FG7OM1 0.6-1 kV possono essere installati in tubazioni e/o passerelle e/o canali sia metallici sia in materiale isolante, senza la necessità di mettere a terra le parti metalliche, inoltre, è ammessa la posa diretta interrata. In questa ultima condizione di posa, ove non si preveda un tubo protettivo, provvedere ad una posa adeguata ad evitare danneggiamenti meccanici agli isolanti. Tutti i conduttori unipolari senza guaina possono essere sostituiti da cavi unipolari o multipolari con guaina, del tipo FG7OM1 0.6-1 kV. N.B. il dimensionamento effettuato ha tenuto conto, a favore della sicurezza, di una tensione di alimentazione pari a 380/220V trifase. Nel caso in cui sono impiegati conduttori con sezioni superiori a quelle calcolate che alimentano quadri di distribuzione è OBBLIGATORIO ricalcolare le correnti di cortocircuito e verificare i poteri di interruzione delle protezioni adottate. PER TUTTI I CAVI NON ESPRESSAMENTE DIMENSIONATI NELLA PRESENTE RELAZIONE FARE RIFERIMENTO AGLI SCHEMI UNIFILARI ALLEGATI 30 Allegato 2 Nota: per le lunghezze e le tipologie dei cavi fare riferimento a quanto sopra indicato nella relazione di calcolo, ovvero, agli schemi unifilari allegati. Nota: come indicato nella relazione tecnica il diametro esterno minimo delle condutture da adottare è pari a 16mm; si suggerisce, comunque, all’impresa incaricata di eseguire il presente progetto di non scendere sotto i diametri indicati. Nota: i cavi unipolari senza guaina (del tipo N07g9-K) indicati nella presente relazione e negli schemi unifilari del quadro elettrico QBT1 possono essere sostituiti con cavi multipolari dotati di guaina del tipo FG7OM1 0.6/1kV di pari sezione. Alla presente relazione tecnica sono allegati tutti gli elaborati grafici relativi agli schemi di montaggio ai quali l’installatore ed i manutentori sono tenuti ad attenersi. Il sottoscritto progettista declina ogni responsabilità nel caso in cui l’installazione risultasse: difforme al presente progetto mancante della periodica verifica e manutenzione degli impianti installati Non costituisce difformità al presente progetto la non realizzazione di una parte dell’impianto a condizione che la stessa non pregiudichi la funzionalità e la sicurezza della restante parte. Ogni variante all’impianto elettrico deve essere soggetta a progettazione da un professionista abilitato, nonché messa in opera da una ditta installatrice certificata. L’impianto elettrico è stato dimensionato in funzione della destinazione d’uso dei locali, della potenza installata e degli utilizzatori previsti e prevedibili, nonché delle indicazioni fornite dalla committenza. Si declina ogni responsabilità se l’impianto è impiegato per altri usi o comunque in maniera difforme ai dati di progetto utilizzati. In questi casi è necessaria la revisione del progetto e dell’impianto. Il progettista Il committente 31 Prog. CLT01/15 PROGETTO DI VERIFICA ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Data: 23/07/2015 Calcolo illuminotecnico con plafoniera a sospensione a LED tipo Disano 740 Calcolo illuminotecnico con plafoniera a soffitto a LED tipo Disano 740 PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE DITTA: DOMICILIATA: UBICAZIONE IMPIANTO: MODULCASA LINE BANNONE DI TRAVERSETOLO (PR) Via Martini 3 COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Il progettista Il committente Progetto illuminotecnico Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Operatore: DAGHERO ING. LUIGI Codice Progetto: File: Progem1.p2k Data: 23/07/2015 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) 23/07/2015 INDICE Progetto Legenda Apparecchi 1 Schede Apparecchi 2 Ambienti Ambiente 1 2 Dati dell'Ambiente 2 Riepilogo compatto dell'Ambiente 3 Tabella Posizionamento Apparecchi 4 Pianta 5 Parete Nord 6 Parete Ovest 7 Vista: Parete 1 8 Vista: Parete 2 9 Vista: Parete 3 10 Vista: Parete 4 11 Vista: Prospettiva 12 Tabella Posizionamento Apparecchi 13 Risultati <Tutto Acceso> Isolux Piano di Lavoro 14 Falsi Colori (Illuminamento) Piano di Lavoro 15 Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro 16 Isolux Pavimento 17 Isoluminanza Pavimento 18 Falsi Colori (Illuminamento) Pavimento 19 Falsi Colori (Luminanza) Pavimento 20 Tabella Risultati (Illuminamento) Pavimento 21 Tabella Risultati (Luminanza) Pavimento 22 Tabella Osservatori UGR 23 Risultati 3D 23 Rendering Prospettiva 23 Diagramma Tridimensionale Illuminamento Prospettiva 24 File: Progem1.p2k Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Dati di progetto Rif. Codice 80-4000K A-AA CLD Descrizione 740 LED Panel R - CRI 80 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Legenda apparecchi N.L. Descrizione Lampada AccessorioDescrizione Accessorio 1 led_fmlk6030_R 1/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 23/07/2015 Riepilogo dei dati dell'ambiente 5.40m 2 Tipologia: Ambiente Rettangolare Altezza: 4.15m Fattore di decadimento: 0.80 Altezza piano di lavoro: 0.85m Altezza piano di lavoro (emergenza): 1.00m 3 13.50m 1 4 Parete l.(m.) Materiale Parete 1 13.50 Coeff.Riflessione Parete 0.55 Parete 2 5.40 0.55 Parete 3 13.50 0.55 Parete 4 5.40 0.55 Pavimento 0.40 Soffitto 0.40 File: Progem1.p2k l.(m.) Materiale Coeff.Riflessione 2/24 Codice Progetto: File: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Progem1.p2k Data: 23/07/2015 Riepilogo risultati per Ambiente 1; Scena: <Tutto Acceso>; Piano di lavoro Fattore di decadimento: 0.80 Altezza piano di lavoro: 0.85m Coefficienti di riflessione: soffitto 0.40; pareti (media) 0.55; pavimento 0.40 Legenda apparecchi Rif. Codice 80-4000K A-AA CLD Descrizione N.L. Descrizione Lampada 740 LED Panel R - CRI 80 1 led_fmlk6030_R Accessorio Q.tà Altezza (mt.) 12 3.50 5.40m 150 250 13.50m 300 200 EMed: 309.97 lx EMin/EMed: 0.48 W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84 Flusso totale (lm): 40008 UGR Parallelo: 21 EMin: 149.15 lx EMin/EMax: 0.39 Superficie (mq.): 72.90 Flusso diretto (lm): 11501.4 EMax: 385.84 lx EMax/EMin: 2.59 Potenza totale (W): 416 Flusso rifl. non process.: 1.0% UGR Perpendicolare: 20 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 Tabella posizione apparecchi N. Rif. x y z rot.x rot.y rot.z 1 A-AA 1.35 1.40 3.50 0.0 0.0 0.0 2 A-AA 4.05 1.40 3.50 0.0 0.0 0.0 3 A-AA 1.35 3.50 3.50 0.0 0.0 0.0 4 A-AA 4.05 3.50 3.50 0.0 0.0 0.0 5 A-AA 1.35 5.60 3.50 0.0 0.0 0.0 6 A-AA 4.05 5.60 3.50 0.0 0.0 0.0 7 A-AA 1.35 7.70 3.50 0.0 0.0 0.0 8 A-AA 4.05 7.70 3.50 0.0 0.0 0.0 9 A-AA 1.35 9.80 3.50 0.0 0.0 0.0 10 A-AA 4.05 9.80 3.50 0.0 0.0 0.0 11 A-AA 1.35 11.90 3.50 0.0 0.0 0.0 12 A-AA 4.05 11.90 3.50 0.0 0.0 0.0 File: Progem1.p2k 23/07/2015 N. Rif. x y z rot.x rot.y rot.z 4/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Vista: Pavimento 11 12 9 10 7 8 5 6 3 4 1 2 5/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Vista: Nord 6/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Vista: Ovest 7/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Vista: Parete 1 8/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Vista: Parete 2 9/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Vista: Parete 3 10/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Vista: Parete 4 11/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Vista: Prospettiva 12/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 Riepilogo scene N. Rif. 1 A-AA on off 2 A-AA on off 3 A-AA on off 4 A-AA on off 5 A-AA on off 6 A-AA on off 7 A-AA on off 8 A-AA on off 9 A-AA on off 10 A-AA on off 11 A-AA on off 12 A-AA on off File: Progem1.p2k 23/07/2015 <Tutto Acceso> <Emergenza> 13/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Isolux Piano di Lavoro Altezza piano di lavoro: 0.85m 150 300 250 200 EMed: 309.97 lx EMin/EMed: 0.48 W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84 Flusso totale (lm): 40008 UGR Parallelo: 21 File: Progem1.p2k EMin: 149.15 lx EMin/EMax: 0.39 Superficie (mq.): 72.90 Flusso diretto (lm): 11501.4 EMax: 385.84 lx EMax/EMin: 2.59 Potenza totale (W): 416 Flusso rifl. non process.: 1.0% UGR Perpendicolare: 20 14/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Falsi Colori (Illuminamento) Piano di Lavoro Altezza piano di lavoro: 0.85m 150 250 300 200 EMed: 309.97 lx EMin/EMed: 0.48 W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84 Flusso totale (lm): 40008 UGR Parallelo: 21 File: Progem1.p2k EMin: 149.15 lx EMin/EMax: 0.39 Superficie (mq.): 72.90 Flusso diretto (lm): 11501.4 EMax: 385.84 lx EMax/EMin: 2.59 Potenza totale (W): 416 Flusso rifl. non process.: 1.0% UGR Perpendicolare: 20 15/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 Scena: <Tutto Acceso> Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro B/A 12.94 11.81 10.69 9.56 8.44 7.31 6.19 5.06 3.94 2.81 1.69 0.56 0.45 149.15 222.19 275.38 311.97 296.11 291.41 296.23 293.38 294.40 270.83 240.52 191.94 1.35 203.71 299.11 343.90 370.34 369.44 370.40 368.44 364.43 354.44 330.32 292.14 210.20 2.25 236.27 315.42 357.58 379.51 383.84 385.84 383.66 379.16 368.66 345.59 302.19 213.85 EMed: 309.97 lx EMin/EMed: 0.48 Superficie (mq.): 72.90 W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84 UGR Parallelo: 21 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Altezza piano di lavoro: 0.85m 3.15 243.26 319.33 359.69 380.05 383.49 385.16 383.25 379.06 368.58 345.49 302.11 213.79 4.05 238.20 315.98 352.76 372.32 369.00 368.68 367.70 364.69 354.73 330.60 292.48 210.32 4.95 203.01 265.53 298.29 314.04 296.86 287.92 297.04 294.92 294.40 270.79 240.39 191.88 EMin: 149.15 lx EMin/EMax: 0.39 Flusso totale (lm): 40008 EMax: 385.84 lx EMax/EMin: 2.59 Potenza totale (W): 416 Flusso rifl. non process.: 1.0% UGR Perpendicolare: 20 16/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Isolux Pavimento 200 100 250 150 EMed: 258.92 lx EMin/EMed: 0.21 W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84 Flusso totale (lm): 40008 UGR Parallelo: 21 File: Progem1.p2k EMin: 53.29 lx EMin/EMax: 0.16 Superficie (mq.): 72.90 Flusso diretto (lm): 11501.4 EMax: 334.47 lx EMax/EMin: 6.28 Potenza totale (W): 416 Flusso rifl. non process.: 1.0% UGR Perpendicolare: 20 17/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Isolinee Luminanza Pavimento 13 25 32 19 LMed: 32.97 cd/m² LMin/LMed: 0.21 W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84 Flusso totale (lm): 40008 UGR Parallelo: 21 File: Progem1.p2k LMin: 6.79 cd/m² LMin/LMax: 0.16 Superficie (mq.): 72.90 Flusso diretto (lm): 11501.4 LMax: 42.59 cd/m² LMax/LMin: 6.28 Potenza totale (W): 416 Flusso rifl. non process.: 1.0% UGR Perpendicolare: 20 18/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Falsi Colori (Illuminamento) Pavimento 100 200 250 150 EMed: 258.92 lx EMin/EMed: 0.21 W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84 Flusso totale (lm): 40008 UGR Parallelo: 21 File: Progem1.p2k EMin: 53.29 lx EMin/EMax: 0.16 Superficie (mq.): 72.90 Flusso diretto (lm): 11501.4 EMax: 334.47 lx EMax/EMin: 6.28 Potenza totale (W): 416 Flusso rifl. non process.: 1.0% UGR Perpendicolare: 20 19/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Falsi Colori (Luminanza) Pavimento 13 19 32 25 LMed: 32.97 cd/m² LMin/LMed: 0.21 W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84 Flusso totale (lm): 40008 UGR Parallelo: 21 File: Progem1.p2k LMin: 6.79 cd/m² LMin/LMax: 0.16 Superficie (mq.): 72.90 Flusso diretto (lm): 11501.4 LMax: 42.59 cd/m² LMax/LMin: 6.28 Potenza totale (W): 416 Flusso rifl. non process.: 1.0% UGR Perpendicolare: 20 20/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Tabella Risultati (Illuminamento) Pavimento B/A 12.94 11.81 10.69 9.56 8.44 7.31 6.19 5.06 3.94 2.81 1.69 0.56 0.45 53.29 202.90 245.98 270.45 265.52 262.95 210.30 205.75 263.71 244.76 213.87 174.29 1.35 145.19 240.45 283.80 308.26 312.84 312.64 310.94 306.88 298.46 276.37 239.00 112.53 2.25 210.34 265.36 304.44 326.05 333.47 334.47 332.40 327.25 315.81 292.26 251.06 113.14 EMed: 258.92 lx EMin/EMed: 0.21 Superficie (mq.): 72.90 W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84 UGR Parallelo: 21 File: Progem1.p2k 3.15 218.47 272.04 307.96 327.30 333.57 334.18 332.30 327.47 316.09 292.57 251.37 113.32 4.05 210.49 262.51 295.72 312.32 313.73 312.24 311.12 307.67 298.79 276.44 239.10 112.60 4.95 183.70 228.94 258.44 273.49 268.63 265.10 211.86 209.22 263.81 244.70 213.77 174.26 EMin: 53.29 lx EMin/EMax: 0.16 Flusso totale (lm): 40008 EMax: 334.47 lx EMax/EMin: 6.28 Potenza totale (W): 416 Flusso rifl. non process.: 1.0% UGR Perpendicolare: 20 21/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Tabella Risultati (Luminanza) Pavimento B/A 12.94 11.81 10.69 9.56 8.44 7.31 6.19 5.06 3.94 2.81 1.69 0.56 0.45 6.79 25.83 31.32 34.43 33.81 33.48 26.78 26.20 33.58 31.16 27.23 22.19 1.35 18.49 30.62 36.13 39.25 39.83 39.81 39.59 39.07 38.00 35.19 30.43 14.33 2.25 26.78 33.79 38.76 41.51 42.46 42.59 42.32 41.67 40.21 37.21 31.97 14.41 LMed: 32.97 cd/m² LMin/LMed: 0.21 Superficie (mq.): 72.90 W/mq.: 5.71 W/mq./100 lx: 1.84 UGR Parallelo: 21 File: Progem1.p2k 3.15 27.82 34.64 39.21 41.67 42.47 42.55 42.31 41.69 40.25 37.25 32.01 14.43 4.05 26.80 33.42 37.65 39.77 39.95 39.76 39.61 39.17 38.04 35.20 30.44 14.34 4.95 23.39 29.15 32.91 34.82 34.20 33.75 26.97 26.64 33.59 31.16 27.22 22.19 LMin: 6.79 cd/m² LMin/LMax: 0.16 Flusso totale (lm): 40008 LMax: 42.59 cd/m² LMax/LMin: 6.28 Potenza totale (W): 416 Flusso rifl. non process.: 1.0% UGR Perpendicolare: 20 22/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> 23/24 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE AULA SCOLASTICA Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Ambiente: Ambiente 1 File: Progem1.p2k 23/07/2015 Vista: Prospettiva 24/24 Progetto illuminotecnico Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Operatore: DAGHERO ING. LUIGI Codice Progetto: File: Progem2.p2k Data: 23/07/2015 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI 23/07/2015 INDICE Progetto Legenda Apparecchi 1 Schede Apparecchi 2 Ambienti AULA ATTIVITA' LIBERE 2 Dati dell'Ambiente 2 Riepilogo compatto dell'Ambiente 3 Tabella Posizionamento Apparecchi 4 Pianta 5 Parete Nord 6 Parete Ovest 7 Vista: Parete 1 8 Vista: Parete 2 9 Vista: Parete 3 10 Vista: Parete 4 11 Vista: Prospettiva 12 Tabella Posizionamento Apparecchi 13 Risultati <Tutto Acceso> Isolux Piano di Lavoro 14 Falsi Colori (Illuminamento) Piano di Lavoro 15 Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro 16 Isolux Pavimento 18 Isoluminanza Pavimento 19 Falsi Colori (Illuminamento) Pavimento 20 Falsi Colori (Luminanza) Pavimento 21 Tabella Risultati (Illuminamento) Pavimento 22 Tabella Risultati (Luminanza) Pavimento 24 Tabella Osservatori UGR 26 Risultati 3D 26 Rendering Prospettiva 26 Diagramma Tridimensionale Illuminamento Prospettiva 27 File: Progem2.p2k Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Dati di progetto Rif. Codice 80-4000K A-AA CLD Descrizione 740 LED Panel R - CRI 80 File: Progem2.p2k 23/07/2015 Legenda apparecchi N.L. Descrizione Lampada AccessorioDescrizione Accessorio 1 led_fmlk6030_R 1/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE ILLUMINAZIOEN ORDINARIA 23/07/2015 Riepilogo dei dati dell'ambiente 17.40m Tipologia: Ambiente Rettangolare Altezza: 3.50m Fattore di decadimento: 0.80 2 Altezza piano di lavoro: 0.85m Altezza piano di lavoro (emergenza): 1.00m 1 3 4.20m 4 Parete l.(m.) Materiale Coeff.Riflessione Parete Parete 1 4.20 0.55 Parete 2 17.40 0.55 Parete 3 4.20 0.55 Parete 4 17.40 0.55 Pavimento 0.40 Soffitto 0.40 File: Progem2.p2k l.(m.) Materiale Coeff.Riflessione 2/27 Codice Progetto: File: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Progem2.p2k Data: 23/07/2015 Riepilogo risultati per AULA ATTIVITA' LIBERE; Scena: <Tutto Acceso>; Piano di lavoro Fattore di decadimento: 0.80 Altezza piano di lavoro: 0.85m Coefficienti di riflessione: soffitto 0.40; pareti (media) 0.55; pavimento 0.40 Legenda apparecchi Rif. Codice 80-4000K A-AA CLD Descrizione N.L. Descrizione Lampada 740 LED Panel R - CRI 80 Accessorio 1 led_fmlk6030_R Q.tà Altezza (mt.) 14 3.50 17.40m 300 250 200 4.20m 350 400 EMed: 330.22 lx EMin/EMed: 0.60 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 Flusso totale (lm): 46676 UGR Parallelo: 17 EMin: 196.51 lx EMin/EMax: 0.49 Superficie (mq.): 73.08 Flusso diretto (lm): 13951.0 EMax: 404.37 lx EMax/EMin: 2.06 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE Tabella posizione apparecchi N. Rif. x y z rot.x rot.y rot.z 1 A-AA 1.13 1.02 3.50 0.0 0.0 90.0 2 A-AA 3.58 1.02 3.50 0.0 0.0 90.0 3 A-AA 6.04 1.02 3.50 0.0 0.0 90.0 4 A-AA 8.50 1.02 3.50 0.0 0.0 90.0 5 A-AA 10.96 1.02 3.50 0.0 0.0 90.0 6 A-AA 13.42 1.02 3.50 0.0 0.0 90.0 7 A-AA 15.88 1.02 3.50 0.0 0.0 90.0 8 A-AA 1.13 3.15 3.50 0.0 0.0 90.0 9 A-AA 3.58 3.15 3.50 0.0 0.0 90.0 10 A-AA 6.04 3.15 3.50 0.0 0.0 90.0 11 A-AA 8.50 3.15 3.50 0.0 0.0 90.0 12 A-AA 10.96 3.15 3.50 0.0 0.0 90.0 13 A-AA 13.42 3.15 3.50 0.0 0.0 90.0 14 A-AA 15.88 3.15 3.50 0.0 0.0 90.0 File: Progem2.p2k 23/07/2015 N. Rif. x y z rot.x rot.y rot.z 4/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE Vista: Pavimento 8 9 10 11 12 13 14 1 2 3 4 5 6 7 File: Progem2.p2k 23/07/2015 5/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE File: Progem2.p2k 23/07/2015 Vista: Nord 6/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE File: Progem2.p2k 23/07/2015 Vista: Ovest 7/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE File: Progem2.p2k 23/07/2015 Vista: Parete 1 8/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE File: Progem2.p2k 23/07/2015 Vista: Parete 2 9/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE File: Progem2.p2k 23/07/2015 Vista: Parete 3 10/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE File: Progem2.p2k 23/07/2015 Vista: Parete 4 11/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE File: Progem2.p2k 23/07/2015 Vista: Prospettiva 12/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE Riepilogo scene N. Rif. 1 A-AA on off 2 A-AA on off 3 A-AA on off 4 A-AA on off 5 A-AA on off 6 A-AA on off 7 A-AA on off 8 A-AA on off 9 A-AA on off 10 A-AA on off 11 A-AA on off 12 A-AA on off 13 A-AA on off 14 A-AA on off File: Progem2.p2k 23/07/2015 <Tutto Acceso> <Emergenza> 13/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Isolux Piano di Lavoro Altezza piano di lavoro: 0.85m 300 200 350 400 250 EMed: 330.22 lx EMin/EMed: 0.60 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 Flusso totale (lm): 46676 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k EMin: 196.51 lx EMin/EMax: 0.49 Superficie (mq.): 73.08 Flusso diretto (lm): 13951.0 EMax: 404.37 lx EMax/EMin: 2.06 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 14/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Falsi Colori (Illuminamento) Piano di Lavoro Altezza piano di lavoro: 0.85m 300 250 200 350 400 EMed: 330.22 lx EMin/EMed: 0.60 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 Flusso totale (lm): 46676 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k EMin: 196.51 lx EMin/EMax: 0.49 Superficie (mq.): 73.08 Flusso diretto (lm): 13951.0 EMax: 404.37 lx EMax/EMin: 2.06 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 15/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> 1/2 Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro B/A 3.78 2.94 2.10 1.26 0.42 0.62 219.08 289.44 304.78 290.79 220.54 1.86 266.66 337.75 355.43 344.34 293.89 3.11 312.26 362.94 376.34 362.39 293.00 EMed: 330.22 lx EMin/EMed: 0.60 Superficie (mq.): 73.08 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k Altezza piano di lavoro: 0.85m 4.35 291.27 357.81 378.58 366.62 300.47 5.59 287.77 360.22 385.39 381.22 331.46 6.84 293.91 365.15 389.36 383.71 334.85 EMin: 196.51 lx EMin/EMax: 0.49 Flusso totale (lm): 46676 8.08 335.07 387.21 401.52 393.63 341.79 9.32 339.02 390.11 402.38 391.10 339.63 10.56 341.18 393.94 404.37 393.51 340.86 11.81 330.45 379.74 391.04 375.83 313.71 EMax: 404.37 lx EMax/EMin: 2.06 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 16/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> 2/2 Tabella Risultati (Illuminamento) Piano di Lavoro B/A 3.78 2.94 2.10 1.26 0.42 13.05 304.20 364.55 380.68 367.25 293.47 14.29 265.40 332.35 355.85 349.94 302.45 15.54 243.00 304.17 324.60 323.24 281.05 EMed: 330.22 lx EMin/EMed: 0.60 Superficie (mq.): 73.08 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k Altezza piano di lavoro: 0.85m 16.78 196.51 222.87 233.35 234.68 212.34 EMin: 196.51 lx EMin/EMax: 0.49 Flusso totale (lm): 46676 EMax: 404.37 lx EMax/EMin: 2.06 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 17/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Isolux Pavimento 250 300 200 150 EMed: 263.68 lx EMin/EMed: 0.42 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 Flusso totale (lm): 46676 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k EMin: 110.05 lx EMin/EMax: 0.32 Superficie (mq.): 73.08 Flusso diretto (lm): 13951.0 EMax: 349.17 lx EMax/EMin: 3.17 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 18/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Isolinee Luminanza Pavimento 38 LMed: 33.57 cd/m² LMin/LMed: 0.42 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 Flusso totale (lm): 46676 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k LMin: 14.01 cd/m² LMin/LMax: 0.32 Superficie (mq.): 73.08 Flusso diretto (lm): 13951.0 32 19 25 LMax: 44.46 cd/m² LMax/LMin: 3.17 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 19/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Falsi Colori (Illuminamento) Pavimento 150 300 250 200 EMed: 263.68 lx EMin/EMed: 0.42 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 Flusso totale (lm): 46676 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k EMin: 110.05 lx EMin/EMax: 0.32 Superficie (mq.): 73.08 Flusso diretto (lm): 13951.0 EMax: 349.17 lx EMax/EMin: 3.17 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 20/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> Falsi Colori (Luminanza) Pavimento 38 32 25 LMed: 33.57 cd/m² LMin/LMed: 0.42 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 Flusso totale (lm): 46676 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k 19 LMin: 14.01 cd/m² LMin/LMax: 0.32 Superficie (mq.): 73.08 Flusso diretto (lm): 13951.0 LMax: 44.46 cd/m² LMax/LMin: 3.17 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 21/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> 1/2 Tabella Risultati (Illuminamento) Pavimento B/A 3.78 2.94 2.10 1.26 0.42 0.62 110.14 227.62 243.23 229.20 110.05 1.86 136.76 272.39 288.23 276.67 240.43 3.11 265.83 298.39 310.26 295.31 148.85 EMed: 263.68 lx EMin/EMed: 0.42 Superficie (mq.): 73.08 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k 4.35 153.04 301.59 318.63 306.58 188.72 5.59 147.60 303.62 326.07 320.49 286.57 6.84 155.59 313.49 334.73 329.18 294.15 EMin: 110.05 lx EMin/EMax: 0.32 Flusso totale (lm): 46676 8.08 295.41 330.72 344.92 335.85 298.90 9.32 303.81 337.98 349.17 338.17 302.24 10.56 301.89 336.20 346.60 334.37 297.95 11.81 293.15 325.21 334.37 318.57 218.90 EMax: 349.17 lx EMax/EMin: 3.17 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 22/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> 2/2 Tabella Risultati (Illuminamento) Pavimento B/A 3.78 2.94 2.10 1.26 0.42 13.05 212.50 303.27 317.08 301.72 146.79 14.29 133.80 274.97 294.53 287.57 251.94 15.54 120.34 243.50 261.54 258.01 229.72 EMed: 263.68 lx EMin/EMed: 0.42 Superficie (mq.): 73.08 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k 16.78 141.04 199.14 210.36 207.02 185.04 EMin: 110.05 lx EMin/EMax: 0.32 Flusso totale (lm): 46676 EMax: 349.17 lx EMax/EMin: 3.17 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 23/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> 1/2 Tabella Risultati (Luminanza) Pavimento B/A 3.78 2.94 2.10 1.26 0.42 0.62 14.02 28.98 30.97 29.18 14.01 1.86 17.41 34.68 36.70 35.23 30.61 3.11 33.85 37.99 39.50 37.60 18.95 LMed: 33.57 cd/m² LMin/LMed: 0.42 Superficie (mq.): 73.08 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k 4.35 19.49 38.40 40.57 39.04 24.03 5.59 18.79 38.66 41.52 40.81 36.49 6.84 19.81 39.91 42.62 41.91 37.45 LMin: 14.01 cd/m² LMin/LMax: 0.32 Flusso totale (lm): 46676 8.08 37.61 42.11 43.92 42.76 38.06 9.32 38.68 43.03 44.46 43.06 38.48 10.56 38.44 42.81 44.13 42.57 37.94 11.81 37.33 41.41 42.57 40.56 27.87 LMax: 44.46 cd/m² LMax/LMin: 3.17 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 24/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> 2/2 Tabella Risultati (Luminanza) Pavimento B/A 3.78 2.94 2.10 1.26 0.42 13.05 27.06 38.61 40.37 38.42 18.69 14.29 17.04 35.01 37.50 36.61 32.08 15.54 15.32 31.00 33.30 32.85 29.25 LMed: 33.57 cd/m² LMin/LMed: 0.42 Superficie (mq.): 73.08 W/mq.: 6.65 W/mq./100 lx: 2.01 UGR Parallelo: 17 File: Progem2.p2k 16.78 17.96 25.35 26.78 26.36 23.56 LMin: 14.01 cd/m² LMin/LMax: 0.32 Flusso totale (lm): 46676 LMax: 44.46 cd/m² LMax/LMin: 3.17 Potenza totale (W): 486 Flusso rifl. non process.: 10.0% UGR Perpendicolare: 21 25/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE File: Progem2.p2k 23/07/2015 Scena: <Tutto Acceso> 26/27 Codice Progetto: Data: Oggetto: ILLUMINAZIONE ORDINARIA AULA ATTIVITA' LIBERE Cliente: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Ambiente: AULA ATTIVITA' LIBERE File: Progem2.p2k 23/07/2015 Vista: Prospettiva 27/27 740 LED Panel R - CRI 80 Download DXF 2D • 740l.dxf • 740l.dxf Montaggi • 740.pdf La qualità superiore dell'illuminazione a LED è oggi più vicina e accessibile, grazie a un prodotto rivoluzionario che offre, a costi contenuti, la luce ideale per uffici, centri commerciali, strutture alberghiere, sanitarie e in generale per tutti gli ambienti che necessitano di un'illuminazione costante. LED Panel è un pannello dotato di connessione rapida senza necessità di apertura dell'apparecchio. La forma garantisce una distribuzione uniforme della luce, i LED bianchi generano un'illuminazione di alta qualità, assicurando il massimo comfort visivo Tutto questo con un importante risparmio energetico. Il flusso luminoso di 3700lm è ottenuto con un consumo totale di soli 36W. Confrontando LED Panel con gli apparecchi più diffusi il risparmio energetico è evidente: per fare solo due esempi, si ha un risparmio di più del 50% rispetto a plafoniere 4x18 W con ottica lamellare e si arriva addirittura al 68,7% di risparmio rispetto a plafoniere con lastra opale. Il risparmio è ancor più significativo se si considerano la lunga durata di vita dei LED (50mila ore) e l'assenza di manutenzione dopo l'installazione. Oltre ai vantaggi pratici va considerato anche il buon risultato estetico che si ottiene installando questi apparecchi dal design estremamente sottile grazie al basso profilo e al corpo in policarbonato. Una soluzione semplice, per disporre della tecnologia più aggiornata in tema di illuminazione d'interni. La qualità dei materiali e l'alta affidabilità dell'apparecchio, garantite da Disano, garantiscono il vostro investimento. È arrivato il momento di passare ai LED. Corpo e cornice: stampato ad iniezione in policarbonato bianco, infrangibile ed autoestinguente. Diffusore: estruso in tecnopolimero opale ad alta trasmittanza. Cablaggio: rapido, non è necessario aprire l’apparecchio. Predisposizione standard con connessione presa-spina sia per l’alimentazione sia per la regolazione 1-10V. Normativa: Prodotti in conformità alle vigenti norme EN60598-1 CEI 34-21, sono protetti con il grado IP40IK06 secondo le EN 60529. Installabili su superfici normalmente infiammabili. LED: Tecnologia LED di ultima generazione 3700lm - 4000K - CRI80 - 31W (potenza assorbita tot. 36W), vita utile 50.000h L80B20. Classificazione rischio fotobiologico: Gruppo esente Dimmerazione di serie 1-10V, dal 10 al 100% Connessione rapida con presa spina, non è necessario aprire l’apparecchio Nessuna manutenzione Fattore di potenza: #0,96 Fattore di abbagliamento UGR: valore contemplato secondo la norma * (coefficiente di riflessione: soffitto 0,7 - pareti 0,5) Codice Watt Attacco base Lampade Colore 140202-00 LED white - CRI 80-3700lm-4000K BIANCO -1- Accessori 587 Sensore di presenza e luminosità 2608 Sospensione elettrificata -2- Studio tecnico Daghero Ing. Luigi RELAZIONE TECNICA E DI CALCOLO INERENTE IMPIANTI ELETTRICI DI PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI “IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 5.00 KWP CONNESSO ALLA RETE ELETTRICA PUBBLICA IN BASSA TENSIONE” SCUOLA MATERNA COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) INSTALLATO SULLA COPERTURA Data:: 23/07/2015 Data Progettista:: Ing. DAGHERO Luigi Progettista PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE DITTA: DOMICILIATA: UBICAZIONE IMPIANTO: MODULCASA LINE BANNONE DI TRAVERSETOLO (PR) Via Martini 3 COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI (MI) Il progettista Ing. Daghero Luigi Ing. Daghero Luigi 1 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi SOMMARIO GENERALE RELAZIONE TECNICA IMPIANTO FOTOVOLTAICO 1 ARCHITETTURA IMPIANTO FOTOVOLTAICO pag. 3 2 NORME DI RIFERIMENTO pag. 4 3 DISPOSITIVI PER L’INTERCONNESSIONE ALLA RETE pag. 4 4 ALTRE PRESCRIZIONI IMPIANTISTICHE pag. 4 5 PROTEZIONE CONTRO I FULMINI pag. 5 6 PRESCRIZIONI GENERALI PER L’INSTALLAZIONE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO E DELL’IMPIANTO BT DI CONNESSIONE ALLA RETE pag. 12 Ing. Daghero Luigi 2 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi 1- ARCHITETTURA IMPIANTO FOTOVOLTAICO Viene di seguito riportata l’architettura generale (fig1) di un impianto fotovoltaico collegato in parallelo alla rete di Bassa Tensione fig.1 Un utente può collegare un generatore PV in parallelo alla rete (pubblica), di distribuzione di energia elettrica (utente attivo), ma deve osservare precise regole per evitare di: • introdurre disturbi in rete e ridurre la qualità del servizio; • alimentare la rete se questa è fuori tensione. Ing. Daghero Luigi 3 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi 2- NORME DI RIFERIMENTO Si applicano a tal fine: • la norma CEI 11-20 (IV edizione, 8/2000) e s.m.i. "Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria" e successive varianti V1 (8/2004) e V2 (8/2007); Sono esclusi dal campo di applicazione della norma CEI 11-20 i piccoli impianti PV di potenza fino a 750W. • Norma CEI 0-21 (12/2012) e s.m.i. "Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica". La Norma definisce i criteri tecnici per la connessione degli Utenti alle reti elettriche di distribuzione con tensione nominale in corrente alternata fino a 1 kV compreso. • la norma CEI 0-16 (2008) e s.m.i. "Regole tecniche di connessione (RTC) per utenti attivi ed utenti passivi alle reti AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica" riguarda anche gli utenti con impianti PV allacciati alla rete MT e AT. • la delibera AEEG 89/07 per gli impianti di produzione collegati alla rete BT e s.m.i.; • la delibera AEEG 281/05 per gli impianti collegati alle reti MT e AT e s.m.i.. 3- DISPOSITIVI PER L’INTERCONNESSIONE ALLA RETE All’interno dell’architettura generale dell’impianto sono individuabili i tre elementi basilari dello schema di connessione in parallelo con la rete BT di un impianto fotovoltaico (PV), e precisamente: - Interruttore generale (DG) dell'impianto utilizzatore: separa l'impianto utilizzatore dalla rete; è posto a valle del gruppo di misura dell'energia ed è un interruttore automatico (eventualmente differenziale) idoneo al sezionamento. - dispositivo e protezione di interfaccia (DDI): separa l'impianto PV dal resto dell'impianto utilizzatore su azionamento della protezione di interfaccia (SPI); le caratteristiche si dettaglieranno in seguito. - interruttore del generatore (DDG) (uno per inverter): assicura il sezionamento dell'impianto PV o della parte di competenza (sottocampo) in caso di guasto; può essere un interruttore automatico, oppure un contattore (idoneo al sezionamento) protetto da fusibili o da un interruttore automatico. Deve essere posto in prossimità dell'inverter (lato c.a.). Spesso è interno all'inverter. Quando è esterno, la linea tra l'inverter e l'interruttore del generatore deve essere tale da limitare il pericolo di cortocircuito e di incendio, ad esempio cavi posati in tubo protettivo dedicato. 4- ALTRE PRESCRIZIONI IMPIANTISTICHE - In un impianto PV con un solo inverter, l'interruttore del generatore ovviamente unico e può svolgere anche la funzione di dispositivo di interfaccia. - Se l’impianto PV non è associato ad un impianto utilizzatore (piccola centrale di produzione), il dispositivo di interfaccia può coincidere con l'interruttore generale. - Il dispositivo di interfaccia deve essere unico per l'intero impianto PV, anche in presenza di più inverter. Tuttavia, per gli impianti PV di potenza complessiva fino a 6 kW sono ammessi fino a tre dispositivi di interfaccia distinti (che coincidono con gli interruttori dei generatori). Ing. Daghero Luigi 4 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi - Per potenze fino a 6 kW, inoltre, è ammesso che il dispositivo di interfaccia sia interno all'inverter; per potenze maggiori deve essere esterno. - Un trasformatore a 50 Hz deve garantire la separazione metallica tra la rete e l'impianto PV. Non è a tal fine necessario un trasformatore di isolamento, cioè con isolamento doppio o rinforzato, oppure uno schermo collegato a terra, tra gli avvolgimenti. - Il trasformatore può essere interno o esterno all'inverter. Negli impianti PV di potenza superiore a 20 kW il trasformatore può essere sostituito da una protezione che apra il dispositivo di interfaccia (o l'interruttore del generatore) per valori di componente continua >: 0,5% della massima corrente complessiva degli inverter dell'impianto PV (valore efficace della componente fondamentale). 5- PROTEZIONE CONTRO I FULMINI Norme di riferimento : CEI 81-10/1 , CEI 81-10/2, CEI 81-10/3 Generalità: È utile premettere in proposito che: • la presenza di parti metalliche sul tetto non aumenta la probabilità di fulminazione della struttura, a meno che tali parti non aumentino in modo significativo l'altezza dell'edificio; • un impianto elettrico all'interno di un edificio in muratura è esposto agli effetti del fulmine come un impianto PV situato all'esterno. Per stabilire se adottare misure di protezione contro i fulmini occorre effettuare un'analisi del rischio secondo la norma Norma CEI 81-10/1 Fascicolo 12772 - Anno 2013: “Protezione contro i fulmini Parte 1: Principi generali”; Norma CEI 81-10/2 Fascicolo 12773 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini Parte 2: Valutazione del rischio” Norma CEI 81-10/3 Fascicolo 12774 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone” Norma CEI 81-10/4 Fascicolo 12775 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture” Per un impianto PV ubicato a terra, la struttura è lo stesso impianto. Per un impianto installato su di un edificio, la struttura da considerare ai fini dell'analisi del rischio è l'intero edificio con l'impianto fotovoltaico. L'analisi del rischio consente di stabilire se la protezione contro il fulmine è necessaria (obbligatoria) per la sicurezza e/o conveniente dal punto di vista economico. Fulminazione diretta Impianti PV su di un edificio Edificio senza LPS Il progettista dell'impianto PV deve quindi valutare in ogni caso il rischio relativo al fulmine dell'edificio, tenuto conto dell'impianto PV, ed informare il committente se l'edificio necessita di un LPS. Ing. Daghero Luigi 5 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Edificio con LPS Il semplice collegamento delle parti metalliche del campo fotovoltaico ai captatori esistenti non è sufficiente, poiché occorre: - stabilire se le strutture metalliche che sorreggono i moduli PV possono fungere da captatori naturali, oppure se è necessario prevedere captatori ad hoc; - assicurare l'equipotenzialità dell'intero impianto PV, direttamente e/o tramite SPD, verso i captatori e le calate (LPS interno); - rivalutare il rischio, nei casi particolari in cui l'aggiunta dell'impianto PV aumenta l'altezza dell'edificio e dunque la frequenza di fulminazione, per stabilire se è necessario aumentare il livello di protezione dell'impianto e quindi modificare l'LPS esistente. Fulminazione indiretta Un fulmine può causare danni agli impianti posti all'interno e all'esterno di una struttura anche se non colpisce la struttura stessa (fulminazione indiretta), tramite accoppiamento resistivo e/o induttivo La protezione contro le sovratensioni ha l'obiettivo di evitare l'avaria delle apparecchiature elettriche per il cedimento dell'isolamento verso massa e dunque il danno permanente. Per attenuare il valore delle sovratensioni indotte occorre ridurre: • ll campo magnetico, mediante la schermatura dei circuiti; • l'area della spira del circuito indotto, con una opportuna disposizione dei circuiti. Per proteggere le apparecchiature bisogna scaricare verso terra le sovratensioni mediante SPD. Schermatura L'effetto schermante di un involucro metallico è dovuto alle correnti indotte sull'involucro stesso, le quali producono un campo magnetico che si oppone alla causa che le ha generate I risultati migliori si ottengono con schermi continui, anziché a maglia o a calza, e con involucri privi di aperture. L'attenuazione del campo magnetico all'interno dell'involucro si traduce in una riduzione delle sovratensioni indotte. Nei cavi dotati di uno schermo continuo, le sovratensioni tra i conduttori sono praticamente mille. Tubi, o canali continui chiusi, metallici garantiscono il medesimo risultato dei cavi schermati. Disposizione dei circuiti La riduzione dell'area della spira nella quale si concatena il flusso del campo magnetico è l'altro mezzo efficace per ridurre le sovratensioni indotte. Ing. Daghero Luigi 6 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi fig.2 la tensione indotta sulla stringa di fig. 2 a) è maggiore che sulla stringa di fig. 2 b). Si possono inoltre intrecciare i conduttori (twistati). La sovratensione verso terra è massima quando il conduttore attivo si trova lontano dal conduttore di protezione (PE), si riduce se il PE fa parte dello stesso condotto, ancora meglio se il PE fa parte dello stesso cavo. SPD (Surge Protective Device) II compito degli SPD (comunemente scaricatori) è quello di scaricare a terra la sovratensione in modo che non danneggi le apparecchiature. Un SPD è un dispositivo ad impedenza variabile con la tensione applicata: • in condizioni di riposo ha un'impedenza altissima; • in presenza di una sovratensione riduce la sua impedenza, scarica la corrente associata alla sovratensione e mantiene la tensione ai suoi capi entro valori prefissati. Secondo le modalità di funzionamento, si distinguono gli SPD: • a commutazione; • a limitazione di tensione; • di tipo combinato. Gli SPD a commutazione, quando innescano, riducono istantaneamente l'impedenza e dunque la tensione ai loro capi a una decina di volt (spinterometri in gas, diodi controllati, ecc.) Gli SPD a limitazione di tensione presentano un'impedenza decrescente in modo graduale all'aumentare della tensione applicata ai loro capi. I varistori, i diodi a valanga e i diodi zener sono tipici SPD a limitazione. Gli SPD di tipo combinato comprendono sia SPD a commutazione (spinterometri), sia SPD a limitazione di tensione (varistori), collegati in serie o in parallelo. Protezione Lato corrente continua Le sovratensioni lato corrente continua che sollecitano l'inverter e i moduli sono solo quelle indotte dai fulmini che cadono a terra in prossimità del campo PV o dell'edificio. Ing. Daghero Luigi 7 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi In corrente continua, occorre evitare l'installazione diretta di spinterometri poiché, una volta innescati, spesso non sono in grado di ripristinare l'isolamento verso terra. Protezione dell’inverter L'uso di cavi schermati, connessi a terra ad entrambe le estremità, tra moduli e inverter e l'installazione di adeguati SPD tra i conduttori attivi e terra ai morsetti dell'inverter consente una protezione ottimale dell'inverter stesso. Lo stesso risultato si ottiene con cavi non schermati, posati all'interno di tubazioni o canali metallici chiusi. In genere, gli inverter hanno una protezione interna contro le sovratensioni; ciò nonostante si aggiungono SPD ai morsetti dell'inverter, tra i conduttori attivi e terra, al fine di - migliorare la protezione dell'inverter; - evitare che l'intervento della protezione interna metta fuori servizio l’inverter, con perdita della produzione e costo per l'intervento di personale specializzato sull'in verter. Gli SPD installati ai morsetti dell'inverter, tra i conduttori attivi e terra,dovrebbero avere, secondo l’orientamento internazionale, le seguenti caratteristiche: • classe II • tensione di esercizio continuativo Uc > 1,25 Uoc • livello di protezione Up < 0,9 Uwi, dove Uwi è la tensione di tenuta ad impulso (porta c.c.) dell'inverter indicata dal costruttore; corrente massima di scarica Imax > 5 kA; capacità di estinguere la corrente di cortocircuito (con o senza fusibile), superiore alla corrente di cortocircuito nel punto di installazione. La distanza d tra l'SPD e l’inverter deve soddisfare una delle seguenti condizioni, in relazione all'area della spira formata dal conduttore di protezione (PE) e dai conduttori attivi: • d<=(U w i -U p )/40 se i conduttori attivi ed il PE seguono percorsi diversi (area della spira fino a 50 m2); • d<=(Uwi-Up)/8 se i conduttori attivi ed il PE hanno lo stesso percorso (area della spira fino a 10 m2); • d<=(Uwi-Up)/0,8 se i conduttori attivi ed il PE sono nello stesso cavo (area della spira fino a 0,5 m2). L’installazione di SPD tra i conduttori attivi e terra può essere: • diretta, se ogni SPD è collegato tra il conduttore attivo e il riferimento di terra, fig. 3 a), oppure • a Y, se gli SPD tra i conduttori attivi sono in serie e un punto intermedio è collegato a terra tramite un altro SPD, fig. 3 b). Lo schema di installazione a Y è utilizzato quando i singoli SPD hanno una tensione di esercizio continuativo insufficiente per sopportare la tensione del generatore fotovoltaico (Uc < 1,25 Uoc). Infatti, nel caso di installazione diretta di SPD con una tensione di esercizio continuativo inadeguata e di guasto a terra su un conduttore attivo, l’SPD installato sul conduttore sano verrebbe sollecitato dalla tensione del generatore fotovoltaico e potrebbe anche scoppiare. Ing. Daghero Luigi 8 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi fig 3 Protezione dei moduli Gli SPD posti a protezione dell'inverter consentono di proteggere di fatto anche i moduli, se sono posti ad una distanza (dm) dagli SPD inferiore a (essendo Uwm la tensione di tenuta ad impulso dei moduli): • dm<=(Uwm-Up)/40 se i conduttori attivi ed il PE seguono percorsi diversi (area della spira fino a 50 m2); • dm<=(Uwm-Up)/8 se i conduttori attivi ed il PE hanno lo stesso percorso (area della spira fino a 10 m2); • d m <(U wm -U p )/0,8 se i conduttori attivi ed il PE sono nello stesso cavo (area della spira fino a 0,5 m2). In genere, i moduli hanno una tensione di tenuta all'impulso (Uwm) superiore a quella dell'inverter, sicché se la distanza dm non eccede il limite suddetto, ad esempio nei piccoli impianti, gli SPD all'ingresso dell'inverter sono sufficienti per proteggere anche i moduli. Se la distanza tra SPD e moduli è superiore al valore su indicato, occorre prevedere ulteriori SPD sui quadri di parallelo e, se non ancora sufficiente, direttamente in prossimità dei moduli stessi, fig. 4. Nel caso di più SPD installati in cascata occorre verificare che siano rispettate le indicazioni fornite dal costruttore degli SPD ai fini del coordinamento energetico. Va da sé che l'SPD va installato a monte (nel senso dell'energia PV) del dispositivo di sezionamento dell'inverter in modo che protegga i moduli anche quando il dispositivo di sezionamento è aperto. Ing. Daghero Luigi 9 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi fig.4 Protezione lato corrente alternata Un impianto PV collegato in parallelo alla rete è soggetto a sovratensioni indotte da fulmini a terra in prossimità della struttura, ma anche a sovratensioni provenienti dalla linea.In presenza di un trasformatore di separazione verso la rete, l'inverter è protetto dalle sovratensioni dallo stesso trasformatore, il quale abbatte le sovratensioni di oltre il 90%. In assenza del trasformatore occorre installare SPD ad arrivo linea (dalla rete), tra i conduttori attivi e terra, aventi le seguenti caratteristiche: • classe I • tensione di esercizio continuativo Uc > 1,1 U0, dove U0 è la tensione verso terra (sistemi TT e TN) • livello di protezione effettivo Up/f < 0,9 Uwi, dove Uwi è la tensione di tenuta ad impulso (porta c.a.) dell'inverter; • corrente impulsiva di scarica Iimp > 10 kA; • capacità di estinguere la corrente di cortocircuito a 50 Hz (con o senza fusibile), superiore alla corrente di cortocircuito nel punto di installazione. L'SPD previsto consente di ridurre il rischio dovuto anche alle eventuali scariche pericolose in seguito alla fulminazione diretta della linea. L'SPD ad arrivo linea (rete) non è, in genere, sufficiente per proteggere l'inverter. Ing. Daghero Luigi 10 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi La sovratensione proveniente dalla linea, infatti, viene ridotta dall'SPD alla tensione Up/f, la quale prosegue a valle dell’SPD e va a sollecitare l'isolamento (verso terra) dell'inverter, che tiene la tensione Uwi. Affinché l'isolamento dell'inverter resista alla sovratensione deve essere ovviamente Up/f <= Uwi, ma non basta, poiché: • L’onda di sovratensione Up/f che prosegue a valle è soggetta a fenomeni di oscillazione (riflessione in fondo al circuito) che ne aumentano il valore, fino al doppio; • il circuito compreso tra l'SPD e l'inverter può essere sede di tensioni indotte da un fulmine che cada nei pressi dell'edificio. Il valore della sovratensione dovuta a questi due fenomeni aumenta con la distanza (d) tra l'SPD e l'inverter; tale distanza è quindi soggetta ai limiti di seguito indicati. In relazione al fenomeno di oscillazione, se la distanza d tra l'SPD e l’inverter è minore di 10 m il fenomeno di oscillazione è trascurabile ed è sufficiente la suddetta condizione Up/f < =Uwi. Se Up/f < Uwi/2, la protezione è sempre assicurata, perché la sovratensione dovuta all'oscillazione al limite raddoppia (2 Up/f) e quindi non supera Uwi. Se nessuna di queste due condizioni è soddisfatta, la distanza d (m) deve soddisfare la condizione: d <=(Uwi - Up/f) / 25. Per quanto riguarda il fenomeno dì induzione valgono le medesime relazioni illustrate per il lato corrente continua nelle quali occorre sostituire Up con Up/f. Se le distanze sopra indicate, tra SPD all'arrivo linea e inverter, non sono soddisfatte occorre installare un SPD ad arrivo linea con altre caratteristiche (ad esempio con un livello di protezione Up più basso) o meglio installare ulteriori SPD, tra i conduttori attivi e terra, vicino all'inverter, con le seguenti caratteristiche: • classe II; • tensione di esercizio continuativo Uc > 1,1 U0, dove U0 è la tensione verso terra (sistema TT, TN); • livello di protezione effettivo Up < 0,9 Uwi, dove Uwi è la tensione di tenuta ad impulso (porta c. a.) dell'inverter; • corrente nominale di scarica In> 5 kA; • capacità di estinguere la corrente di cortocircuito a 50 Hz (con o senza fusibile), superiore alla corrente di cortocircuito nel punto di installazione. Affinché l'inverter sia protetto dalle sovratensioni che provengono dalla rete occorre che la distanza tra SPD e inverter sia inferiore ai limiti appena indicati. Nel caso di più SPD installati in cascata occorre, infine, rispettare le indicazioni del costruttore in relazione al coordinamento energetico tra gli stessi SPD. Ing. Daghero Luigi 11 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi 6- PRESCRIZIONI GENERALI PER L’INSTALLAZIONE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO E DELL’IMPIANTO BT DI CONNESSIONE ALLA RETE PREMESSA GENERALE La presente sezione fornisce le indicazioni essenziali, nonché alcune specifiche sulla realizzazione degli impianti elettrici collegati ad impianti di produzione di energia esterni alla rete elettrica nazionale, in particolare, ad impianti fotovoltaici. La ditta installatrice analizzando gli elementi progettuali in suo possesso dovrà completarli con quanto a suo parere mancante. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Nella realizzazione delle opera progettate saranno rispettate le leggi, i decreti e i regolamenti vigenti su scala nazionale e regionale, come meglio specificato nel seguito. La ditta esecutrice sarà responsabile dell’osservanza di tutte le norme in materia di prevenzione infortuni e di igiene del lavoro, nonché della predisposizione delle relative cautele antinfortunistiche. Essa dovrà essere a conoscenza ed applicherà quei regolamenti di legge ed aziendali che in qualunque modo ed anche indirettamente possano interessare l’esecuzione delle opere. La ditta esecutrice dovrà farsi carico della formazione e dell’informazione del proprio personale per i rischi derivanti dall’esecuzione degli impianti elettrici, in particolare, per tutte quelle manovre che devono essere effettuate con impianti sotto tensione. Deve, inoltre, formare ed informare le maestranze sui possibili rischi presenti nell’attività in cui deve andare ad operare, specificando, al fine di assicurare la sicurezza agli altri dipendenti nonché al pubblico, le manovre sulle apparecchiature elettriche che devono o non devono essere eseguite. Qui di seguito si riportano in maniera indicativa e non esaustiva le norme di riferimento: Testo unico sulla sicurezza D. Lgs. 81/08 e s.m.i.; D.M. 37/08 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici e s.m.i.; D.P.R. 26 maggio 1959, n.689: “Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili del fuoco” (e successivi aggiornamenti); L. 1 marzo 1968 n.186: “Disposizione concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, e installazioni di impianti elettrici ed elettronici” D.M. 151/2011 01-08-2011 concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi; Norma CEI 11-1: “Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente alternata” – fascicolo 5025 1999 IX° edizione; Norma CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V. in corrente alternata e a 1500 V. in corrente continua” – VI edizione; Norma CEI 11-17: “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione energia elettrica. Linee in cavo – fascicolo 3407R; Norma CEI 11-20: “Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati alle reti di I e II categoria; Ing. Daghero Luigi 12 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Norma CEI 81-10/1 Fascicolo 12772 - Anno 2013: “Protezione contro i fulmini Parte 1: Principi generali”; Norma CEI 81-10/2 Fascicolo 12773 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini Parte 2: Valutazione del rischio” Norma CEI 81-10/3 Fascicolo 12774 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone” Norma CEI 81-10/4 Fascicolo 12775 - Anno 2013 “Protezione contro i fulmini Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture” Norma CEI 20-22, 20-36/2, 20-37/4, 20-45: “cavi elettrici; reazione al fuoco” – (nel seguito della relazione si riporterà, per brevità, solo il riferimento alla Norma CEI 20-22) Guida CEI 82-25: “guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alle reti elettriche di Media e Bassa tensione”. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO L’impianto elettrico al servizio dell’attività ha le seguenti caratteristiche principali: N. 1 punti di consegna indipendenti, in bassa tensione a 400/230 V, N. 1 impianto di terra per l’intero edificio, N. 1 impianto di produzione da fonte fotovoltaica per l’intero edificio. Dal quadro contatori parte la conduttura per l’alimentazione del quadro di distribuzione destinato all’alimentazione dei singoli carchi e sottoquadri, nonché del campo fotovoltaico. ELABORATI GRAFICI Fanno parte del progetto assieme alla presente relazione tecnica, gli elaborati grafici di seguito elencati: • TAV. n. 1 Schema unifilare Quadro elettrico generale [QBT1, QBT1I1]; RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA DELLE OPERE DA REALIZZARSI Nel seguito si riportano i criteri di massima che dovranno essere seguiti nella realizzazione degli impianti: a. I cavi saranno forniti ed installati con le caratteristiche elettriche e meccaniche previste nella presente relazione e negli schemi allegati. QUALITA’ DEI MATERIALI E LUOGHI DI INSTALLAZIONE Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all'ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio. Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere provvisti di marcatura in conformità alla normativa vigente. Si richiama l'attenzione sulla presenza di altri impianti (canali aria, tubazioni per acqua, scarichi ecc.) che dovranno coesistere con gli impianti elettrici e sulla necessità che i percorsi degli impianti elettrici tengano conto, nella fase realizzativa, delle necessarie deviazioni per consentire il passaggio dei suddetti impianti. Ing. Daghero Luigi 13 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Dovranno essere presi gli idonei provvedimenti per rispettare le forature esistenti nelle travi ed il passaggio di altri impianti. Per quanto possibili tutti i canali destinati a contenere cavi elettrici non dovranno transitare sotto a tubazioni idriche o di scarico. Ove ciò non fosse possibile i canali dovranno essere dotati di coperchio con opportuno grado di protezione IP (suggerito IP 44), onde evitare infiltrazioni di liquido nei canali stessi e di conseguenza nei quadri elettrici ad essi connessi. Negli altri casi i canali dovranno avere grado di protezione minimo IP40. L’Impresa dovrà utilizzare esclusivamente materiali e componenti delle migliori qualità in commercio al momento dell'appalto, di primarie case produttrici, costruiti a regola d'arte salvo particolari indicazioni di marche di materiali esplicitamente citate nel corso delle descrizioni delle opere o nel successivo elenco che avranno valore vincolante. Con la dizione "a regola d'arte” si intendono materiali e componenti costruiti secondo le norme tecniche emanate dall'UNI e dal CEI, nonché nel rispetto della legislazione tecnica vigente in materia di sicurezza. Si intendono altresì costruiti a regola d’arte materiali e componenti elettrici dotati di certificati e attestati di conformità alle norme armonizzate previste dalla legge n. 791 del 18/10/77 o dotati di marchi di cui all'allegato IV del DM 13/6/89, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 171 del 24/7/89 e s.m.i.. Tutti i materiali per i quali le Norme prevedono il rilascio del Marchio di Qualità IMQ o del Contrassegno CEI, devono essere adottati in versioni che hanno ottenuto tali riconoscimenti. QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE I quadri saranno normalmente di tipo a pannelli componibili onde ottenere agevole installazione. Dove indicato saranno installati su cunicoli e dotati ove possibile di retroquadro accessibile. La struttura sarà realizzata con intelaiatura in profilato di acciaio e pannelli in lamiera di acciaio autoportante, oppure in plastica autoestinguente così come di seguito specificato. La struttura e le portelle metalliche dovranno essere verniciate con una doppia verniciatura antiruggine, previo decapaggio e fosfatizzazione. La parte in vista sarà verniciata con vernici alla nitrocellulosa o epossidiche, con colore a scelta della Committenza. Gli strumenti indicatori di misura, i pulsanti di comando ed i segnalatori luminosi dovranno essere connessi alle morsettiere della parte fissa dei quadri a mezzo di conduttori flessibilissimi. Deve essere assicurato il comodo e facile accesso a tutte le apparecchiature ed agli strumenti montati all'interno del quadro. Particolare cura dovrà essere posta all'accessibilità delle parti di più frequente ispezione come fusibili, relè, contattori ecc. L'accesso alle apparecchiature interne deve tener conto della sicurezza delle persone e della possibilità di venire accidentalmente in contatto con parti sotto tensione. I bulloni di connessione dovranno essere dotati di dispositivi contro l'allentamento. Anche le sezioni dei conduttori dovranno essere largamente dimensionate rispetto alle correnti transitanti. Tutte le connessioni sulle corde isolate dovranno essere eseguite con capicorda applicati a pressione con apposite pinze oleodinamiche. Tutti i collegamenti ausiliari e quelli agli strumenti di misura dovranno essere eseguiti con conduttori isolati del tipo N07V-K. Ing. Daghero Luigi 14 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Le morsettiere dovranno portare le indicazioni necessarie per contraddistinguere il circuito ed il servizio a cui ciascun conduttore appartiene. Alla base del quadro dovranno essere installate una o più sbarre di rame provviste di fori per la connessione dei conduttori di terra o di protezione. A tali sbarre dovranno essere collegati tutti i pannelli metallici del quadro ed i conduttori di protezione delle linee facenti capo allo stesso. Si ricorda che la porta del quadro (se metallica) deve essere dotata di “ponticello” equipotenziale (giallo/verde) solo nel caso in cui la stessa sia destinata ad ospitare organi di manovra e/o segnalazione a meno che questi ultimi, compresi i cavi di collegamento, non siano provvisti di doppio isolamento (ovvero apparecchi e cavi in classe 2). Le disposizioni dei conduttori di potenza ed ausiliari dovranno essere tali da permettere di seguire agevolmente il percorso dei singoli conduttori e riconoscerne i vari circuiti. Ogni interruttore sarà contrassegnato da targhetta pantografata con scritta bianca su fondo nero. Gli interruttori che saranno montati sui quadri dovranno avere le caratteristiche indicate sugli schemi unifilari. Dovranno essere previsti nei quadri appositi spazi per eventuali estensioni dell'impianto. Inoltre il 15% dello spazio frontale dovrà essere riservato agli ampliamenti. I quadri di comando, ed in particolare i quadri per automazione, saranno inoltre muniti di porta con chiusura a chiave. Gli altri quadri elettrici possono essere forniti di calotta smontabile solo con attrezzo equipaggiabile con sportello trasparente anche chiudibile a chiave. Per maggiori indicazioni sulle composizioni e le caratteristiche delle apparecchiature poste all’interno dei quadri consultare gli schemi unifilari di progetto. Al termine dei lavori sarà cura dell’impresa la realizzazione dei disegni costruttivi dei quadri elettrici, contenenti fronte quadro, morsettiere, schemi funzionali con numerazione morsetti e verifica termica dei quadri. I quadri devono essere conformi a quanto previsto dalla normativa CEI 17-13. Le caratteristiche principali dei quadri dovranno essere: Norme: CEI 17/13-1 - Tensione di isolamento : 1000V - Tensione di esercizio: 400V - Tensione di prova a 50 Hz per 1 min.: 2,5kV - Frequenza: 50Hz - Tensione aux. comandi segnalazioni: 230V - Temperatura ambiente <35 °C - Sistema di neutro : - Altitudine: - Sistema sbarre: [] Trifase [X] Trifase + N [] Monofase - Isolamento sbarre: non presente - Materiale sbarre: non presenti - Spessore lamiera - Verniciatura esterna - Verniciatura interna : : [X] TT [] TN [] IT <2000m : 20/10mm : RAL 7035 RAL 7035 Ing. Daghero Luigi 15 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi CARATTERISTICHE ELETTRICHE (Quadro generale) Norme: CEI 23/51 - Corrente nominale sbarre principali: non presenti - Corrente di c.to-c.to simmetrica: 15kA - Forma di segregazione: Forma 1 - Grado di protezione esterno : IP44 - Grado di protezione a porta aperta : - Quadro con accessibilità [X] Fronte[] Retro - Linee entranti : - Linee uscenti - Sistema sbarre: : : IP20 [] Condotto [X] Cavo [X] Alto [X] Basso [] Condotto [X] Cavo [X] Alto [X] Basso [] Trifase [X] Trifase + N [X] Monofase I cavi di collegamento saranno attestati sulle rispettive morsettiere e/o apparecchiature QUADRI DI CAMPO I quadri di campo saranno anch'essi metallici e/o in fibra sintetica e saranno composti utilizzando profilati normalizzati DIN per il fissaggio a scatto delle apparecchiature elettriche. Detti profilati devono essere posizionati in modo da consentire il passaggio dei conduttori di cablaggio. Gli apparecchi installati devono essere protetti da pannelli di chiusura preventivamente lavorati per far sporgere l'organo di manovra delle apparecchiature. Il cablaggio dovrà essere eseguito con conduttori NO7V-K, di sezione adeguata, posati entro canalina di sostegno, in materiale isolante autoestinguente, fissata al quadro in posizione verticale e orizzontale. I quadri di comando saranno inoltre muniti di porta (cieca o con vetro) con chiusura a chiave. Per il collegamento a terra del quadro fare riferimento alle indicazione di installazione precedentemente fornite. TARGHETTE INDICATRICI Tutti i quadri dovranno essere muniti di targhette indicanti i circuiti a cui si riferiscono le singole apparecchiature. Eventuali targhette specificheranno i circuiti di comando/segnalazione e di potenza. CAVI E CONDUTTORI I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra (Uo) e tensione nominale (U) non inferiori a 450/750 V (simbolo di designazione 07). Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando, devono essere adatti a tensione nominale verso terra (Uo) e tensione nominale (U) non inferiori a 300/500 V (simbolo di designazione 05). Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canali con cavi previsti con tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore dell’impianto servito da tutti cavi. I cavi da utilizzare saranno del tipo NO7G9-K, FG7OM1 0.6/1kV, FG10OM1 non propaganti l'incendio (CEI 2022) ed a bassa emissione di gas tossici e corrosivi. Ing. Daghero Luigi 16 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Per l’installazione dei pannelli fotovoltaici si utilizzano cavi unipolari specifici per installazioni esterne sotto l’azione diretta dei raggi solari. Sono idonei i cavi del tipo Radox solare e/o ECOsun FG21M21. Negli impianti in oggetto sono previste le seguenti tipologie per la posa dei cavi e dei conduttori isolati: a. entro canaline metalliche zincate con grado di protezione minimo di IP40 (consigliato IP 44 se transitano sotto tubazioni idriche); b. entro tubazioni a vista o incassate: in questo tipo di posa le dimensioni interne delle tubazioni devono essere tali da assicurare un comodo infilaggio e sfilaggio, come precedentemente descritto. Si potranno utilizzare tubazioni rigide o flessibili come indicato al computo metrico. c. a vista direttamente appoggiati sulle strutture di supporto. d. Per i tratti comuni ciascuna linea sarà dotata di collarino marca filo per l’individuazione univoca dell’utenza alimentata con un passo inferiore ai 10 m e dopo ogni derivazione. COLORI DISTINTIVI DEI CAVI I conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL. In particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo/verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori nero, grigio (cenere) e marrone. I cavi quadripolari che non contengono il conduttore di terra riporteranno, per i singoli conduttori, la seguente colorazione: marrone, marrone, marrone, blu oppure marrone, nero, grigio, blu oppure altre colorazioni facilmente identificabili e diverse dal bicolore giallo-verde. SEZIONE E LUNGHEZZA DEI CONDUTTORI I valori delle sezioni dei conduttori non devono essere inferiori a quelle previste dalle relative Norme nonché a quelli previsti nel progetto allegato. Tali sezioni sono state valutate in funzione della corrente di impiego dei circuiti, tenendo conto delle cadute di tensione massime ammissibili, delle correnti di avviamento e di futuri ampliamenti dell’impianto. Si possono utilizzare conduttori/cavi con sezioni superiori a quelle previste al progetto allegato alla presente a condizione che l’installatore verifichi gli spazi a disposizione nei vari condotti porta cavi al fine di verificare i volumi di utilizzo degli stessi previsti dalle relative Norme (non superare il 50% dello spazio utile). Eventuali scostamenti da tali limiti che si rendessero necessari per modifiche, approvate comunque dalla D.L., dovranno essere valutati in modo che, con la potenza impegnata, la caduta di tensione non superi il valore del 2 % della tensione a vuoto (impianto fotovoltaico). In ogni modo non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL, ovvero dalle tabelle fornite dal costruttore per i cavi specifici destinati al circuito fotovoltaico. Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse, per cavi isolati in PVC e posati in tubi o canaline, sono: 0,5 mm² per circuiti di segnalazione e comando 1,5 mm² per uso generale. Ing. Daghero Luigi 17 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Sezione dei conduttori di alimentazione in progetto In relazione alla tipologia del generatore fotovoltaico installato si è imposta una caduta di tensione massima dal quadro inverter al campo fotovoltaico non superiore al 2% con una perdita di potenza per effetto Joule non superiore all’1%. Le sezioni dei cavi-conduttori sono riportate nella relazione di calcolo ovvero negli schemi unifilari. Tutti i cavi ed i conduttori impiegati nell'impianto in oggetto, dovranno essere di primaria marca, rispondere alle norme costruttive CEI. alle norme dimensionali stabilite dall'UNEL ed essere dotati di marchio italiano di qualità. Sezione minima dei conduttori di neutro La sezione dei conduttori di neutro non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm², la sezione dei conduttori di neutro può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mm² (per conduttori in rame). Tutti i cavi ed i conduttori impiegati nell'impianto in oggetto, dovranno essere di primaria marca, rispondere alle norme costruttive CEI. alle norme dimensionali stabilite dall'UNEL ed essere dotati di marchio italiano di qualità. Sezione dei conduttori di terra e protezione La sezione dei conduttori di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere minore di quella prevista dalle norme CEI. 64-8. La sezione dei conduttori di terra non dovrà essere minore di 25 mm². Protezione dalle sovracorrenti I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro i sovraccarichi e corto-circuiti con dispositivi aventi le caratteristiche riportate nel progetto. Per dispositivi diversi dai suddetti, la cui installazione dovrà essere autorizzata dalla D.L., occorre verificare che siano soddisfatte le seguenti relazioni: 1) Ib ≤ 2) If ≤ In ≤ Iz e 1,45 Iz dove: Ib è la corrente d'impiego dei conduttori calcolata in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente. In è la corrente nominale del dispositivo. Iz è la portata del conduttore. If è la corrente di funzionamento del dispositivo. La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate, è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle Norme CEI 23-3. Per i dispositivi di protezione dai corto circuiti occorre verificare che sia soddisfatta le seguente relazione: 3) I²t ≤ K²S² I è la corrente di corto circuito presunta in qualsiasi punto della linea t è il tempo di intervento dei dispositivi di protezione K è un coefficiente che tiene conto delle caratteristiche dell'isolante. Ing. Daghero Luigi 18 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Inoltre occorre verificare che: a. siano installati all'inizio della linea. b. abbiano un potere d'interruzione maggiore o uguale a quello previsto nel progetto allegato. I dispositivi di protezione dalle sovracorrenti dovranno essere scelti in modo che siano selettivi. La selettività dovrà essere dichiarata dalla casa costruttrice e di tale dichiarazione ne dovrà essere fornita una copia controfirmata, alla Direzione Lavori. Si ricorda che la Norma CEI 64-8 ritiene verificata la protezione contro i cortocircuiti quando la conduttura è protetta contro i sovraccarichi da un dispositivo che assolve simultaneamente alle due funzioni (es. fusibile o interruttore magnetotermico). Per la verifica dell’I²t si farà riferimento al calcolo analitico, ovvero, alle curve di intervento e di limitazione fornite dal costruttore del dispositivo di protezione. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI Contatti diretti La protezione dai contatti diretti sarà ottenuta con componenti aventi grado di protezione sufficiente in relazione al tipo di ambiente in cui saranno installati e comunque non minore di IP 20. Le parti attive nude dovranno essere appositamente segregate, gli schermi di protezione dovranno essere rimovibili solo con attrezzo specifico. Tale operazione dovrà essere effettuata solo da personale specializzato ed autorizzato. Contatti indiretti Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e degli utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse). Tale protezione sarà realizzata, salvo casi particolari che saranno specificati, con coordinamento tra i dispositivi di protezione e l'impianto di messa a terra. Per la verifica delle protezioni per guasti a terra in alta tensione, l'installatore dovrà chiedere all'Ente fornitore di energia i seguenti dati: valore della massima corrente che l'impianto di terra può essere chiamato a disperdere. tempo d'intervento dei dispositivi di protezione installati a monte della cabina. Con tali dati e tramite misure occorre verificare, che sia soddisfatta la seguente relazione: RE ≤ UE IE dove: RE = resistenza dell’impianto di terra UE = tensione di contatto massima (da definire in base al sistema di distribuzione utilizzato) – per il sistema TT = 50V IE = corrente di intervento delle protezioni o corrente di guasto a terra (da definire in base al sistema di distribuzione utilizzato) – per i sistemi TT [ la massima corrente i intervento dei dispositivi differenziali. La protezione dai contatti indiretti per guasti a terra sarà assicurata, da protezioni differenziali di tipo normale e/o selettivo. Si ricorda che la Norma CEI 64-8 VII ed. ammette protezioni differenziali, anche ritardate o selettive (tipo “S”). Ing. Daghero Luigi 19 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Impianto di terra Per quanto riguarda l’impianto disperdente bisogna effettuare dei controlli puntuali al fine di rendere l’impianto completamente conforme alle normative vigenti. Verificare sempre la continuità metallica dei blindo sbarra (se presenti) quando l’involucro è predisposto a funzionare come conduttore di protezione (PE). TUBI E CANALINE I conduttori devono essere sempre protetti meccanicamente. Le protezioni possono essere costituite da tubi o da canaline portacavi. I tubi impiegati per la distribuzione delle linee dovranno essere: a. in materiale plastico rigido di tipo pesante UNEL 37118, provvisto di marchio italiano di qualità per la distribuzione nei tratti incassati nei sottofondi dei pavimenti e nei casi specificati nelle descrizioni degli impianti (CEI 23-81), Si suggerisce l’utilizzo di tubazioni rigide per l’installazione nei controsoffitti (se presenti). Le canaline saranno del tipo in acciaio zincato a caldo o in alluminio con sezione tale da garantire almeno il 50% di spazio libero. Il diametro interno dei tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti. Inoltre il diametro del tubo deve essere sufficientemente grande da permettere di sfilare o infilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque il diametro esterno non deve essere inferiore a 16 mm. Le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi. Il raggio i curvatura deve essere almeno 3 volte il diametro esterno del tubo (comunque non inferiore alle specifiche fornite dal costruttore del cavo). I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, che ospitano altre canalizzazioni devono essere disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc. E' inoltre vietato collocare nello stesso tubo montanti per reti telefoniche, per citofoni, per ricezione e trasmissione di segnali, ecc. Il tubo sarà posto in opera con i relativi accessori, curve, giunzioni, ecc. E' ammesso l'impiego di curve stampate e prefabbricate. Tutte le curve dovranno essere eseguite con largo raggio, in relazione anche alla flessibilità dei cavi contenuti. Negli elenchi dei materiali sono indicati i tipi ed i diametri dei tubi da impiegare. Nei tratti incassati nelle pareti e nei sottofondi dei pavimenti i tubi dovranno essere posati con percorso regolare cercando di ridurre al minimo i punti di attraversamento con altre tubazioni. Tutte le tubazioni metalliche saranno dotate di sistema di messa a terra realizzante anche la continuità metallica tra i tronchi di tubazione ove questa non fosse già intenzionalmente assicurata (solo nel caso in cui tale tubazione possa essere considerata una massa o una massa estranea). I canali avranno una sezione tale per cui i cavi all’interno non occupino più del 50% della stessa; sono ammessi canali con setti di separazione per circuiti di differente tipologia. I circuiti di emergenza devono, comunque, avere un canale o tubo preferenziale. Se sono impiegati canali di tipo plastico dovranno essere di tipo autoestinguenti e dichiarati conformi alle prove con filo incandescente da parte del costruttore a bassa emissione di fumo e gas tossico-corrosivo. Per quanto possibile le conduttore non dovranno attraversare i locali centrale termica, UPS e locale batterie, compartimenti antincendio. Ove non fosse possibile dette condutture dovranno essere del tipo incassato o installate in modo tale da essere protette meccanicamente, sigillate all’estremità del locale/i e posizionate in zone in cui la ventilazione non è impedita. Occorrerà, inoltre, verificare che la temperatura assunta dalla Ing. Daghero Luigi 20 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi conduttura non sia una possibile fonte di innesco per le atmosfere potenzialmente pericolose che dovessero venire a verificarsi all’interno del locale. Nei locali batterie le condutture dovranno essere del tipo a prova di esplosione (Atex d), lo stesso dicasi, se necessario, negli altri locali precedentemente indicati. CASSETTE DI DERIVAZIONE Ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni derivazione da linea principale a secondaria ed in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione. Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei, deve inoltre risultare agevole la dispersione di calore in esse prodotto. Si richiede un grado di protezione minimo IP44. per installazioni all’esterno il grado di protezione minimo deve essere IP55. Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo. Qualora sia prevista l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate. Le cassette dovranno essere montate con coperchio a filo muro in tutti i casi in cui gli impianti sono incassati, fissate invece con chiodi a sparo o tasselli ad espansione in tutte le zone in cui gli impianti sono a vista. Eventuali cassette metalliche dovranno essere dotate di morsetto di collegamento a terra del corpo della cassetta stessa. In tutte le zone, lungo i montanti ed in genere nelle parti di impianto in vista fuori dalle zone di pregio e comunque ove sia necessario per la chiarezza, sul coperchio delle cassette dovrà essere applicato un simbolo ed un contrassegno il quale indichi, secondo un codice che sarà stabilito con la D.L., il tipo di servizio. DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ A lavori ultimati, l'installatore dovrà consegnare, ai sensi dell'art. 7 del Decreto Ministeriale n. 37 del 22/01/2008 e s.m.i., una dichiarazione, completa degli allegati obbligatori dalla quale risulti che gli impianti sono stati realizzati in conformità alle normative vigenti ed in particolare a quanto previsto dalla legge 186 del 1/3/68. Alla dichiarazione inoltre dovrà essere allegata una relazione in cui saranno riportati i risultati di tutte le verifiche e misure effettuate sull'impianto ed in particolare: resistenza di isolamento; caduta di tensione; verifica delle protezioni dai contatti indiretti; resistenza dell’impianto di terra. SCHEMI Di ogni quadro l'installatore è tenuto a fornire in triplice copia lo schema elettrico completo di tutte le indicazioni utili alla manutenzione (se diversi da quanto riportato al presente progetto). Ad ultimazione dei lavori dovranno essere consegnate 3 copie aggiornate di tutti i disegni e schemi secondo le variazioni apportate durante l'esecuzione dei lavori. Ing. Daghero Luigi 21 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi SOMMARIO GENERALE RELAZIONE DI CALCOLO IMPIANTO ELETTRICO SCHEDE TECNICHE DI CALCOLO E VERIFICA .............................................................23 Formule utilizzate dal programma di calcolo e verifica ......................................................24 LETTURA TABELLE RIEPILOGATIVE E SCHEMI ELETTRICI UNIFILARI .....................26 Descrizione dei lavori.........................................................................................................27 NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO................................................................................27 DATI DI PROGETTO IMPIANTO DA 5000 W p..................................................................28 CADUTA DI TENSIONE ....................................................................................................29 DESCRIZIONE IMPIANTO E COMPONENTISTICA.........................................................29 PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE E LA VERIFICA DELL’IMPIANTO DI TERRA......29 DIMENSIONAMENTO DELLA LINEA DI ALIMENTAZIONE inverter per ogni stringa da 10 pannelli .........................................................................................................................30 DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTazione LATO C.A. (INVERTERPUNTO DI CONNESSIONE ALLA RETE) PVI-5000-TL-OUTD........................................31 DIMENSIONAMENTO DEI QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALI ...........................32 APPARECCHIATURE PER LA PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI (comando e controllo) ............................................................................................................................32 PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI E PREVENZIONE INCENDI .........................32 ESECUZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA......................................................................33 PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE.............................................33 Allegato 1...........................................................................................................................33 Ing. Daghero Luigi 22 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi SCHEDE TECNICHE DI CALCOLO E VERIFICA Metodologia di verifica Protezione contro i sovraccarichi (CEI 64.8/4 - 433.2) Ib ≤ In ≤ Iz If ≤ 1,45 Iz dove Ib = Corrente di impiego del circuito In = Corrente nominale del dispositivo di protezione Iz = Portata in regime permanente della conduttura If = Corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni definite Protezione contro i Corto Circuiti (CEI 64.8/4 - 434.3) IccMax ≤ p.d.i. I²t =< K²S² dove IccMax = Corrente di corto circuito massima p.d.i. = Potere di interruzione apparecchiatura di protezione I²t = Integrale di Joule dalla corrente di corto circuito presunta (valore letto sulle curve delle apparecchiature di protezione) K = Coefficiente della conduttura utilizzata 115 per cavi isolati in PVC 143 per cavi isolati in gomma etilenpropilenica e polietilene reticolato S = Sezione della conduttura in mm2 Protezione contro i Contatti indiretti (CEI 64.8) RA x Ia ≤ 50 per sistemi TT dove RA = è la somma delle resistenze del dispersore e del conduttore di protezione in ohm Ia = è la corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo di protezione, in ampere ZS x Ia ≤ U0 per sistemi TN dove ZS = è l’impedenza dell’anello di guasto comprendente la sorgente, il conduttore attivo fino al punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente in ohm Ia = è la corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo di protezione nel tempo di 0,4s, in ampere U0 = è la tensione nominale in valore efficace tra fase e terra, in volt Ing. Daghero Luigi 23 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi FORMULE UTILIZZATE DAL PROGRAMMA DI CALCOLO E VERIFICA Correnti di cortocircuito Icc dove = V k ∗ Z cc per Icc trifase: V = k = tensione concatenata 3 ∑ Rfase + ∑ X fase 2 Zcc = per Icc fase-fase: V = tensione concatenata k = 2 Zcc = per Icc fase-neutro: V = k = Zcc = per Icc fase-protezione: 2 V = k = Zcc = ∑ Rfase + ∑ X fase 2 2 tensione concatenata 3 ( ∑ Rfase + ∑ Rneutro )2 + ( ∑ X fase + ∑ X neutro )2 tensione concatenata 3 ( ∑ Rfase + ∑ Rprotez. )2 + ( ∑ X fase + ∑ X protez. )2 R = [1 + 0.004 (θ e - 20 )]• R 20° C (CEI 11.28) dove la R 20° °C è la resistenza del cavo a 20 °C e θ e è la temperatura definita dall’utente nella impostazione dei parametri per il calcolo. Il valore della R 80° °C , come indicato dalla tabella CEI-UNEL 35023-70 ed utilizzata per determinare le cadute di tensione, viene riportato negli schemi unifilari allegati alla presente. Il valore della R 20° °C viene utilizzato per determinare il valore della corrente di cortocircuito al termine della conduttura. Ing. Daghero Luigi 24 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Caduta di tensione in corrente alternata ∆V = Ib x L x K (R Cosϕ+ X Senϕ) dove Ib = corrente di impiego o corrente di taratura IR espressa in A Rl = resistenza (alla TR =80° C) della linea in Ω/km Xl = reattanza della linea in Ω/km K = 2 per linee monofasi - 1,73 per linee trifasi L = lunghezza della conduttura in km Caduta di tensione in corrente continua ∆V = Ib x L x K x R dove Ib = corrente di impiego o corrente di taratura IR espressa in A Rl = resistenza (alla TR =80° C) della linea in Ω/km K = 2 L = lunghezza della conduttura in km Lunghezza max protetta Icc min a fondo linea > Iint dove Icc min = corrente di corto circuito minima tra conduttore di fase e conduttore di protezione o conduttore di fase e conduttore di neutro calcolata a fondo linea considerando la sommatoria delle impedenze di protezione a monte del tratto in esame. Per i soli sistemi trifase si considera il minimo tra guasto trifase, guasto bifase, guasto fase terra o conduttore di protezione. Iint = corrente di corto circuito necessaria per provocare l'intervento della protezione (valore rilevato dalla curva I²t della protezione) in funzione del valore K²S² del cavo impiegato. Nota: quando la protezione della conduttura è affidata ad un dispositivo magnetotermico o ad un fusibile rispettando la condizione indicata nella Norma CEI 64.8/4 - 433.2 allora la verifica della corrente di corto circuito minima non è necessaria. NEL PRESENTE PROGETTO TUTTE LE CONDUTTURE SONO PREVISTE CON LA PROTEZIONE INDICATA DALLA NORMA CEI 64.8/4 - 433.2 Nota: nel presente elaborato le cadute di tensione sono riferite sempre alla sezione minima ammessa; ove non si verifichino le specifiche di progetto la caduta di tensione verrà calcolata e riportata per la sezione della conduttura idonea alla verifica delle specifiche di progetto. A favore della sicurezza la caduta di tensione è calcolata con una tensione di 220V (lato c.a.) [tensione di uscita dall’inverter]. Ing. Daghero Luigi 25 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi LETTURA TABELLE RIEPILOGATIVE E SCHEMI ELETTRICI UNIFILARI Dati relativi alla linea sigla = identificativo alfanumerico introdotto nello schema sezione = formazione e sezione della conduttura es.: 4X50+PE16 per cavo di neutro = cavo di fase es.: 2Fj+1Nh+PEg per cavo di neutro diverso dal cavo di fase o con cavi fase(F), neutro(N), prot.(PE) in parallelo (1F,2F,3F ecc.). (la lettera minuscola indica la sezione ed è riportata di seguito nelle tabelle) lunghezza = lunghezza della conduttura in metri (secondo CEI 64-8/5 tab. 52C) modalità di posa = numero identificativo Dati relativi alla protezione tipo e curva = Stringa di testo del tipo di apparecchiatura numero dei poli = Poli dell’apparecchiatura corrente nominale (In) = Corrente di taratura della protezione in A potere di interruzione (p.d.i.) in kA = Potere di interruzione della apparecchiatura corrente differenziale (Id) = Corrente differenziale della protezione in A corrente di intervento = Corrente di intervento della protezione in A Parametri elettrici I²t ≤ K²S² (valori calcolati o letti a catalogo Costruttore) Icc max = Corrente di corto circuito massima a inizio linea in kA Icc fondo linea = Corrente di corto circuito minima a fondo linea in kA I²t inizio linea = Integrale di Joule massimo ad inizio linea A2S K²S² = Energia specifica conduttura Ib = Corrente nominale del carico In = Corrente di taratura della protezione Iz = Portata della conduttura effettiva If = Corrente di funzionamento della protezione Ing. Daghero Luigi sopportata dalla 26 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Coefficiente correttivo = Coefficiente correttivo medio globale di riduzione della Iz in funzione della temperatura, della condizione di posa dei cavi e del numero di cavi contemporaneamente presenti in un tubo o canale Caduta di Tensione con Ib3F = Caduta di tensione con la corrente del carico in alimentazione trifase Caduta di Tensione con Ib1F = Caduta di tensione con la corrente del carico in alimentazione monofase DESCRIZIONE DEI LAVORI Dimensionamento delle linee di alimentazione dal campo fotovoltaico all’inverter e dall’inverter alla connessione di rete. Le principali fasi di progettazione sono così riassunte: IMPIANTO DA 8000 Wp: 1. 2. 3. 4. 5. Quadro di distribuzione generale [QBT1]. Quadro contatore [QBT]. Dimensionamento linea di alimentazione dalla stringa fotovoltaica. Dimensionamento linea di connessione alla rete BT. Verifica impianto di terra. NORME E LEGGI DI RIFERIMENTO - Testo unico sulla sicurezza D. lgs. 81/08 e s.m.i. Legge 186/68: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici Legge n. 791 del 18/10/1977: attuazione direttiva CEE per il materiale elettrico e s.m.i. DM 37/08: norme per la sicurezza degli impianti e s.m.i. Norma CEI 64/8 VII ed. e s.m.i. Norma CEI 3/23 Norma CEI 81/10 Norma CEI 20/22 – 20/35 Guida CEI 82/25 Tabelle CEI-UNEL Ing. Daghero Luigi 27 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi DATI DI PROGETTO IMPIANTO DA 5000 WP Indirizzo del sito: Scuola materna Comune di Locate di Triulzi (MI) Soggetto responsabile: COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Potenza di picco dell’impianto: 5000 Wp Metri quadri occupati dall’impianto: 32,68 m2 Numero di stringhe: 1 Numero di pannelli per stringa: 20 Caratteristiche elettriche dei moduli: Corrente di corto circuito (Isc): 8.75 A Tensione di uscita a vuoto (Voc): 38.4 V Tensione di uscita massima (Vm): 30.3 V Corrente di uscita massima (Im): 8.25 A Potenza nominale STC: BISOL premiun BMU-250 da 250Wp o similare Numero di inverter: 1 ABB PVI-5000-TL-OUTD o similare Caratteristiche inverter (potenza, range di tensione di ingresso): vedi scheda allegata Caratteristiche Interruttore generale del generatore: Interruttore magnetotermico con sganciatore Bipolare In = 32 A P.d.I.= 6kA con modulo differenziale. Protezione di interfaccia: interna all’inverter L’energia elettrica viene fornita dall’Ente distributore pubblico in media tensione con le seguenti caratteristiche: Monofase Alimentazione Trifase Tensione [kV] Frequenza [Hz] Corrente di cortocircuito [kA] 3F + N 400-230V 50 10 Ing. Daghero Luigi 28 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi CADUTA DI TENSIONE La caduta di tensione massima ammissibile nelle condutture è il 4% della tensione nominale di alimentazione così ripartita: - 2% per il circuito di potenza lato corrente continua 2% per il circuito di potenza lato corrente alternata Perdita di potenza massima sul circuito lato corrente continua: 1% Perdita di potenza massima sul circuito lato corrente alternata: 1% DESCRIZIONE IMPIANTO E COMPONENTISTICA L’impianto di terra non è separato da quello dell’Ente distributore pubblico ed è unico per l’intero edificio. Trattandosi di struttura da costruire l’impianto di terra sarà contestualmente realizzato. L’impianto di terra è al servizio delle masse installate sul lato corrente alternata, per quanto attiene al sistema di produzione in corrente continua l’uso di componenti di classe 2 non richiede la presenza di un impianto disperdente. A quest’ultimo sono, in ogni caso, collegate le cornici dei moduli fotovoltaici ai fini del corretto funzionamento del sistema di misura dell’isolamento operato dall’inverter sul lato corrente continua. PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE E LA VERIFICA DELL’IMPIANTO DI TERRA Il collettore di terra in rame 60x5 è installato in prossimità del quadro generale, al quale faranno capo: il dispersore, il conduttore di protezione, il collegamento equipotenziale principale, il collegamento equipotenziale supplementare (se necessario), Tutti i collegamenti equipotenziali principali dovranno essere realizzati con conduttori isolati con sezione non inferiore a 6 mm2 e dovranno interessare tutte le condutture metalliche dell’impianto idrico; mentre tutti i collegamenti equipotenziali supplementari (collegamento delle masse estranee accessibili) dovranno essere realizzati con conduttori isolati con sezione non inferiore a 4 mm2. Si ricorda che, in linea generale, tutti i collegamenti equipotenziali principali dovranno essere realizzati con conduttori isolati con sezione non inferiore alla metà della sezione del PE principale con un minimo di 6 mm2 e dovranno interessare tutte le condutture entranti nell’edificio; mentre tutti i collegamenti equipotenziali supplementari dovranno essere realizzati con conduttori isolati con sezione non inferiore a 2.5 mm2, se è prevista protezione meccanica, 4 mm2 in caso contrario. Caratteristiche elettriche del dispersore e del terreno Vedi progetto elettrico allegato Ing. Daghero Luigi 29 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi DIMENSIONAMENTO DELLA LINEA DI ALIMENTAZIONE INVERTER PER OGNI STRINGA DA 10 PANNELLI - Sezione minima ammessa 1,5 mm2 - Corrente erogata massima 8,25 A - Lunghezza massima linea 30 m - Temperatura ambiente 30° C - Caduta di tensione (ammessa 2 %) riferita alla massima tensione in ingresso dell’inverter (600V) 1.25 % - Caduta di tensione (ammessa 2 %) 4 mm2 riferita alla massima Tensione in ingresso dell’inverter (600V) 0.47 % - Perdita di potenza (ammessa 1%) 4 mm alla corrente nominale 2 0.928 % Sono idonei cavi con sezione superiore. Per la linea di alimentazione dalla stringa elettricamente più distante al quadro di campo [QBT1] si utilizza un cavo unipolare del tipo: ECOSUN FG21M21 sezione 2x(1x4) mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” 55 A - Coefficiente di declassamento medio 0,90 - Portata effettiva ”Iz” 49,5 A posati sulla copertura sotto i moduli fotovoltaici in canalina metallica o similare. La protezione del cavo è automaticamente assicurata dalla massima corrente erogata dalla stringa fotovoltaica in condizioni di cortocircuito. Ing. Daghero Luigi 30 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi DIMENSIONAMENTO DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE LATO (INVERTER-PUNTO DI CONNESSIONE ALLA RETE) PVI-5000-TL-OUTD C.A. - Sezione minima ammessa 1,5 mm2 - Potenza erogata massima in condizioni STC 5000 W - Corrente erogata massima a cosϕ = 1 (230V) 25 A - Lunghezza massima linea 5m - Temperatura ambiente - Caduta di tensione (ammessa 2%) (230V) - Caduta di tensione (ammessa 2%) (230V) 6 mm - Perdita di potenza (ammessa 1%) 6 mm2 30° C 1.64 % 2 0.41 % 0.47 % L’uso di una sezione superiore comporta il calcolo della corrente di cortocircuito a fondo linea necessaria alla scelta del potere di interruzione degli interruttori posti in uscita agli inverter. Per la linea di alimentazione dall’inverter al quadro generale contatore di misura dell’energia in arrivo dal campo fotovoltaico [QBT] si utilizza un cavo multipolare del tipo: FG7OM1 0.6/1kV sezione 3G6 mm2 - Corrente in regime permanente “Iz*” - Coefficiente di declassamento medio - Portata effettiva ”Iz” 51 A 0,9 45.9 A Ing. Daghero Luigi 31 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi Per la protezione del cavo si utilizza un interruttore automatico magnetotermico da 32A potere di interruzione di 6000A installato nel quadro generale QBT1I1. N.B.: si ricorda che ai morsetti lato c.a. dell’inverter la corrente di cortocircuito è limitata dalla potenza dell’inverter stesso, ovvero, dalla massima corrente erogabile dal campo fotovoltaico in condizioni di corto circuito con flusso di potenza verso rete; viceversa con flusso di potenza da rete si deve far riferimento alla massima corrente di cortocircuito normalizzata dall’ente fornitore pari a 6kA per sistemi monofase connessi alla rete BT. Valutato il flusso di energia ai fini della protezione del collegamento inverter-contatore l’nterruttore trova idonea collocazione del quadro elettrico di misura-scambio sul posto. DIMENSIONAMENTO DEI QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALI Valutato il numero di apparecchi da installare all’interno dei quadri di distribuzione principale e dei quadri di campo in funzione della potenza termica dissipata da ogni polo dei dispositivi di sezionamento/comando e/o protezione, nonché altre apparecchiature (come di seguito indicato rif. alle planimetrie ed ai disegni esplicativi), si individuano le seguenti dimensioni minime: Quadro di distribuzione principale [QBT1I1] = minimo 24 moduli IP44. Quadro di connessione alla rete [QBT] = minimo 24 moduli IP44. Sono idonei all’installazione quadri modulari con portella a parete, aventi grado di protezioni minimo IP 44 in resina e/o metallici, ovvero, armadio a pavimento con le medesime caratteristiche. L’armadio a pavimento deve, in ogni caso, essere dotato di zoccolo con altezza minima di 20 centimetri. Tutti i quadri devono avere grado di protezione minimo IP44. APPARECCHIATURE PER LA (COMANDO E CONTROLLO) PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI Per le caratteristiche degli apparecchi di protezione fare riferimento agli schemi unifilari allegati. PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI E PREVENZIONE INCENDI Per la protezione dai contatti indiretti e nel rispetto della Normativa vigente, relativa alla prevenzione incendi, vengono impiegati interruttori automatici con dispositivo differenziale con corrente di intervento non superiore a 300 mA. Tutti i dispositivi di protezione saranno coordinati con l’impianto di terra e saranno effettuati tutti i collegamenti equipotenziali principali e supplementari tra i circuiti idraulici di mandata e ritorno, ingresso acqua e gas (eventuale). Ing. Daghero Luigi 32 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi ESECUZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA Come precedentemente riportato la struttura non dispone di un impianto di terra che sarà contestualmente realizzato. Si provvederà alla misura della resistenza dell’impianto di terra, al fine di verificare i coordinamenti con le protezioni in conformità al presente progetto. All’impianto di terra saranno collegate le cornici dei moduli per permettere il corretto funzionamento del dispositivo di controllo dell’isolamento presente nell’inverter. PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE L’edificio fa parte di un'unica installazione per uso terziario in parte già costruita. Al fine della protezione contro le scariche atmosferiche si è provveduto alla verifica statistica della probabilità di fulminazione della struttura. Tale verifica è stata effettuata con il Software Zeus Plus. Dai risultati del calcolo la struttura risulta autoprotetta, percui non sarà necessario nessun impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. Essendo installati impianti e/o apparecchiature estremamente sensibili ed indispensabili è prevista protezione contro le sovratensioni. ALLEGATO 1 SEZIONE DEI CONDUTTORI: DISPOSIZIONI DI TIPO GENERALE - Per quanto riguarda la sezione dei conduttori impiegati si utilizzano le sezioni precedentemente calcolate e verificate, inoltre, si applicano le sezioni minime previste dalla vigente normativa (CEI 64/8 VII ed.). N.B. Le sezioni dei cavi e/o dei conduttori devono rispettare quanto precedentemente dimensionato. In alternativa, in funzione dell’eventuale disponibilità di materiale, si possono utilizzare conduttori con sezioni maggiori purché si rispettino le specifiche relative alle caratteristiche elettriche e meccaniche degli isolanti. L’installatore ha facoltà di variare il percorso delle condutture, rispetto a quanto riportato nella planimetria, in funzione delle strutture portanti e di separazione che incontra durante la posa delle tubazioni. Le modifiche ai percorsi ed alle lunghezze, se consistenti, dovranno essere annotate e costituiranno variante al presente progetto. Non è ammesso, senza preventivo progetto, aggiungere linee ed apparecchiature. Si ricorda che i conduttori del tipo N07G9-K sono installati correttamente se contenuti in tubi protettivi e/o canali isolanti; se invece dovessero essere installati in tubi e/o canali metallici, questi ultimi dovranno essere collegati a terra almeno alle estremità (se accessibili) ed in tutti i punti in cui la continuità metallica non è accertata. Il canale metallico può essere utilizzato come PE solo se è stato previsto dal costruttore. Le tubazioni metalliche e/o i canali che non possono essere toccati senza uso di apposita attrezzatura, non sono masse (CEI 64-8 VII ed.) e pertanto non devono essere collegati a terra. I cavi FG7OM1 0.6-1 kV possono essere installati in tubazioni e/o passerelle e/o canali, sia metallici sia in materiale isolante, senza la necessità di mettere a terra le Ing. Daghero Luigi 33 Studio tecnico Daghero Ing. Luigi parti metalliche ed inoltre, viene ammessa la posa diretta interrata. In questa ultima condizione di posa, ove non si preveda un tubo protettivo, occorre provvedere ad una posa adeguata ad evitare danneggiamenti meccanici agli isolanti (posa su letto di sabbia con tegolo in cemento di protezione). Nel caso in cui sono impiegati conduttori con sezioni superiori a quelle calcolate che alimentano quadri di distribuzione è OBBLIGATORIO ricalcolare le correnti di cortocircuito e verificare i poteri di interruzione delle protezioni adottate. PER TUTTI I CAVI NON ESPRESSAMENTE DIMENSIONATI NELLA PRESENTE RELAZIONE FARE RIFERIMENTO AGLI SCHEMI UNIFILARI ALLEGATI N.B. il dimensionamento effettuato ha tenuto conto, a favore della sicurezza, di una tensione di alimentazione pari a 230V. Sono idonei interruttori Schneider Electric, Siemens, Bticino, ABB. Alla presente relazione tecnica vengono allegati tutti gli elaborati grafici relativi agli schemi di montaggio ed ai quali l’installatore ed i manutentori sono tenuti ad attenersi. Il sottoscritto progettista DAGHERO Ing. Luigi declina ogni responsabilità nel caso in cui l’installazione risultasse: difforme al presente progetto mancante della periodica verifica e manutenzione degli impianti installati Ogni variante all’impianto elettrico dovrà essere soggetta a progettazione da un professionista abilitato, nonché messa in opera da una ditta installatrice certificata. L’impianto elettrico è stato dimensionato in funzione della destinazione d’uso, della potenza installata e degli utilizzatori previsti e prevedibili. Si declina ogni responsabilità se l’impianto è impiegato per altri usi o comunque in maniera difforme ai dati di progetto utilizzati. In questi casi è necessaria la revisione del progetto e dell’impianto. Il progettista Ing. Daghero Luigi Ing. Daghero Luigi 34 Inverter solari Inverter di stringa ABB PVI-5000/6000-TL-OUTD da 5 a 6 kW Progettato per impianti fotovoltaici residenziali e commerciali di piccole dimensioni, questo inverter appartiene ad una nicchia specifica di prodotti che soddisfano le esigenze di impianti con potenza compresa tra 5 kW e 25 kW. L’inverter ha una doppia sezione d’ingresso per processare due stringhe con MPPT indipendenti, algoritmo MPPT ad alta velocità e precisione per l’inseguimento della potenza in tempo reale e per la raccolta di energia, così come una topologia senza trasformatore per prestazioni ad alto rendimento, fino al 97.0%. Adatto agli impianti a bassa potenza con stringhe dalle dimensioni ridotte L’ampio intervallo di tensione in ingresso rende l’inverter adatto agli impianti a bassa potenza con stringhe dalle dimensioni ridotte. Curve di efficienza piatte garantiscono un elevato rendimento a tutti i livelli di erogazione assicurando una prestazione costante e stabile nell’intero intervallo di tensione in ingresso e di potenza in uscita. Questo inverter da esterno è composto da un’unità completamente sigillata per resistere alle condizioni ambientali più estreme. Caratteristiche principali − − Uscita monofase − − Topologia senza trasformatore − − Ciascun inverter (nella versione europea) è programmato con specifici standard di rete che possono essere installati direttamente sul campo − − Doppia sezione di ingresso con MPPT indipendente, consente una ottimale raccolta di energia anche nel caso di stringhe orientate in direzioni diverse − − Ampio intervallo di tensione in ingresso Ulteriori caratteristiche −− Raffreddamento a convezione naturale per garantire la massima affidabilità − − Involucro da esterno per uso in qualsiasi condizione ambientale − − Interfaccia di comunicazione RS485 (per connessione con computer portatili o data logger) Dati tecnici e modelli Modello PVI-5000-TL-OUTD PVI-6000-TL-OUTD Ingresso Massima tensione assoluta DC in ingresso (Vmax,abs) 600 V Tensione di attivazione DC di ingresso (V start) 200 V (adj. 120...350 V) Intervallo operativo di tensione DC in ingresso (Vdcmin...Vdcmax) 0.7 x Vstart...580 V (min 90 V) Tensione nominale DC in ingresso (Vdcr) 360 V Potenza nominale DC di ingresso (P dcr) 5150 W 6200 W Numero di MPPT indipendenti 2 Potenza massima DC di ingresso per ogni MPPT (PMPPTmax) 4000 W Intervallo di tensione DC con configurazione di MPPT in parallelo a P acr 150...530 V 180...530 V Limitazione di potenza DC con configurazione di MPPT in parallelo Derating da max a zero [530 V≤VMPPT≤580 V] Limitazione di potenza DC per ogni MPPT con configurazione di MPPT 4000 W [220 V≤V MPPT≤530 V] 4000 W [220 V≤VMPPT≤530 V] altro canale: Pdcr-4000 W [90 V≤VMPPT≤530 V] altro canale: Pdcr-4000 W [120 V≤VMPPT≤530 V] indipendenti a P acr , esempio di massimo sbilanciamento 36.0 A / 18.0 A Massima corrente DC in ingresso (I dcmax) / per ogni MPPT (IMPPTmax) Massima corrente di cortocircuito di ingresso per ogni MPPT 22.0 A Numero di coppie di collegamento DC in ingresso per ogni MPPT 2 Tipo di connessione DC Connettore PV Tool Free WM / MC4 Protezioni di ingresso Protezione da inversione di polarità Sì, da sorgente limitata in corrente Protezione da sovratensione di ingresso per ogni MPPT-varistore Sì Controllo di isolamento In accordo alla normativa locale Caratteristiche sezionatore DC per ogni MPPT (versione con 25 A / 600 V sezionatore DC) Uscita Tipo di connessione AC alla rete Monofase Potenza nominale AC di uscita (P acr @cosφ=1 ) 5000 W 3) 6000 W Potenza massima AC di uscita (Pacmax @cosφ=1) 5000 W 3) 6000 W Potenza apparente massima (Smax) 5560 VA 6670 VA Tensione nominale AC di uscita (V ac,r) 230 V Intervallo di tensione AC di uscita 180...264 V 1) Massima corrente AC di uscita (Iac,max) 25.0 A 30.0 A Contributo alla corrente di corto circuito 32.0 A 40.0 A Frequenza nominale di uscita (f r) 50 Hz / 60 Hz Intervallo di frequenza di uscita (f min...fmax) 47...53 Hz / 57…63 Hz 2) Fattore di potenza nominale e intervallo di aggiustabilità > 0.995, adj. ± 0.9 con Pacr =5.0 kW > 0.995, adj. ± 0.9 con Pacr =6.0 kW Distorsione armonica totale di corrente < 3.5% Tipo di connessioni AC Morsettiera a vite, pressa cavo M32 2 ABB inverter solari | Scheda tecnica per PVI-5000/6000-TL-OUTD Diagramma a blocchi - PVI-5000/6000-TL-OUTD IN1.1(+) IN1.2(+) + IN1.1(+) + IN1.2(+) IN1 IN1 IN1.1(-) - IN1.2(-) IN1.1(-) + MPPT 1 (DC/DC) Inverter (DC/AC) Bulk caps IN1 - Line filter - Grid parallel relay L IN1.2(-) N IN2.1(+) IN2.2(+) + IN2.1(+) IN2 IN2 IN2.1(-) - IN2.2(-) + + IN2.2(+) IN2.1(-) MPPT 2 (DC/DC) PE Residual current detection IN2 - - IN2.2(-) RS485 Standard version + T/R -S version - T/R RTN DC/DC DSP contr. DC/AC DSP contr. Remote control +R -R µP Alarm N.C N.O C Control circuit Dati tecnici e modelli Modello Protezioni di uscita Protezione anti-isolamento Massima protezione esterna da sovracorrente AC Protezione da sovratensione di uscita - varistore Prestazioni operative Efficienza massima (η max) Efficienza pesata (EURO/CEC) Soglia di alimentazione della potenza Consumo notturno Comunicazione Monitoraggio locale cablato Monitoraggio remoto Monitoraggio locale wireless Interfaccia utente Ambientali Temperatura ambiente Umidità relativa Pressione di emissione acustica, tipica Massima altitudine operativa senza derating Fisici Grado di protezione ambientale Sistema di raffreddamento Dimensioni (H x L x P) Peso Sistema di montaggio Sicurezza Livello di isolamento Certificazioni Norme EMC e di sicurezza Norme di connessione alla rete (verificare la disponibilità tramite il canale di vendita) Modelli disponibili Standard Con sezionatore DC PVI-5000-TL-OUTD PVI-6000-TL-OUTD In accordo alla normativa locale 32.0 A 40.0 A 2 (L - N / L - PE) 97.0% 96.4% / 10.0 W <0.4 W PVI-USB-RS232_485 (opz.) VSN300 Wifi Logger Card (opz.), PVI-AEC-EVO (opz.), VSN700 Data Logger (opz.) VSN300 Wifi Logger Card (opz.) Display LCD con 16 caratteri x 2 linee -25...+60°C (-13...+ 140°F) con derating sopra 50°C (122°F) 0...100% con condensa 50 dBA @ 1 m 2000 m / 6560 ft -25...+60°C (-13...+ 140°F) IP 65 Naturale 810 mm x 325 mm x 222 mmm / 31.9” x 12.8” x 8.7” < 26.0 kg / 57.3 lb Staffe da parete Senza trasformatore CE (solo 50 Hz), RCM EN 50178, IEC/EN 62109-1, IEC/EN 62109-2, AS/NZS 3100, EN 61000-6-1, EN 61000-6-3, EN 61000-3-11, EN 61000-3-12 CEI 0-21, DIN V VDE V 0126-1-1, G59/3, EN 50438 (non per tutte le varianti nazionali), RD 1699, RD 413, ITC-BT-40, AS 4777.2, AS 4777.3, C10/11, IEC 61727, IEC 62116 PVI-5000-TL-OUTD PVI-5000-TL-OUTD-S PVI-6000-TL-OUTD PVI-6000-TL-OUTD-S L’intervallo di tensione di uscita può variare in funzione della norma di connessione alla rete, valida nel Paese di installazione L’intervallo di frequenza di uscita può variare in funzione della norma di connessione alla rete, valida nel Paese di installazione 4600 W per Australia Nota. Le caratteristiche non specificatamente menzionate nel presente data sheet non sono incluse nel prodotto 1) 2) 3) Scheda tecnica per PVI-5000/6000-TL-OUTD | ABB inverter solari 3 Curve di efficienza - PVI-6000-TL-OUTD 100 100 99 99 98 98 97 97 96 96 Efficiency [%] 95 94 93 94 93 250 Vdc 92 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 360 Vdc 91 480 Vdc 0% 250 Vdc 92 360 Vdc 91 90 95 100% 90 480 Vdc 0% 10% 20% % of Rated Output Power Supporto e assistenza ABB supporta i propri clienti con una rete di assistenza dedicata in oltre 60 Paesi e fornisce una gamma completa di servizi per tutta la vita del prodotto, dall’installazione e la messa in servizio, alla manutenzione preventiva, alla fornitura di parti di ricambio, alla riparazione e al riciclo. 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% % of Rated Output Power Per maggiori informazioni, si prega di contattare un rappresentante ABB o di visitare: www.abb.it/solarinverters www.abb.it/solar www.abb.it © Copyright 2015 ABB. Tutti i diritti riservati. Specifiche soggette a modifica senza preavviso. BCD.00399 Rev. B IT 27.03.2015 Efficiency [%] Curve di efficienza - PVI-5000-TL-OUTD