Steven Weinberg - Intervento di apertura al convegno
Beyond Belief, la Jolla, California,
5 nov. 2006
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L’intervento di Weinberg inizia al minuto 06.20
06: 20
Bene, come si vede dal fatto che siamo qui in una bella
giornata, all’interno, a parlare di queste cose, la tensione
tra la scienza e la religione, questo vecchio problema è
ancora con noi. Negli Stati Uniti ha avuto la sua più grande
visibilità nelle discussioni sulla teoria dell’evoluzione.
Secondo un sondaggio rilevato dalla fondazione Pew il 62
per cento degli americani non credono che la specie umana
si sia evoluta a partire da forme di vita precedenti. Questo
è stata un grande dibattito politico nel Kansas e nell’Ohio e
in altri posti.
07:00
Forse a causa del modo in cui questo problema è apparso
politicamente negli Stati Uniti molte persone parlano del
conflitto tra scienza e religione semplicemente come una
questione di malintesa lettura letterale della Bibbia, e
questo… il conflitto si può risolvere… molti pensano che
il conflitto si possa risolvere semplicemente riconoscendo
finalità diverse a scienza e religione.
07:30
Questo è stato espresso da Galileo in una lettera a Cristina
di Lorena. Lui ha detto: “ L’intenzione dello Spirito Santo
è di spiegarci come si va nei cieli, non come i cieli vanno.”
In realtà lui stava citando un cardinale della Chiesa, il
bibliotecario vaticano cardinal Borromeo, nel dire questo.
08:00
Perciò questa è una vecchia opinione, che, finchè
riconosciamo i magisteri separati di scienza e religione,
non c’è problema. Steven Gould e Freeman Dyson,
entrambi miei amici, hanno sostenuto questo, l’hanno
messa in modo semplice, la scienza si occupa dei fatti e la
religione si occupa di valori, fine della storia.
E molte persone religiose,
08:30
specialmente nel mondo occidentale, sarebbero d’accordo,
specialmente nelle religioni principali, quelle della linea
principale, e la fondazione Templeton è pronta con un
sacco di contanti per le persone che sostengono questo
punto di vista. Non penso che sia così facile. Penso che la
tensione tra scienza e religione abbia radici più profonde
che una discussione sul valore letterale della Bibbia. Penso
che
09:00
la religione e la scienza continueranno per qualche tempo
ad avere effetti negativi l’uno sull’altra. E’ chiaro che il
valore letterale della Bibbia non è l’unico problema perché
è un problema antico che è stato affrontato e risolto molte
volte nel passato. C’è stato un tempo nella storia della
Chiesa antica in cui alcuni Padri della Chiesa
interpretavano dei versi nel libro della Genesi e in altre
parti della Bibbia
09:30
come indicanti che la terra era piatta e perciò respingevano
la convinzione dei greci, che già esisteva, che la terra è una
sfera. Ma ciò fu risolto…
ehm… a loro non importava molto quale fosse la forma
della terra, e quando arrivò l’alto medioevo fu
generalmente accettato tra i cristiani istruiti che la terra è
una sfera e infatti Dante trovò
10:00
che il nucleo della terra sferica fosse un posto molto
conveniente per ammucchiarvi i peccatori. Questo… che
una volta era un problema serio in pratica divenne poi uno
scherzo. Un mio amico Adrian Melott, fisico all’università
del Kansas, ha formato una Società della Terra Piatta per
esigere l’insegnamento della teoria della Terra Piatta come
alternativa alla teoria della Terra Sferica nelle scuole
pubbliche del Kansas
10:30
in modo che i bambini abbiano l’opportunità di decidere
da se stessi a proposito di questo problema scientifico
(ovviamente come parodia del movimento del Disegno
Intelligente). Penso che ci siano almeno quattro altre
ragioni per il conflitto tra scienza e religione. Dovrei dire
che quando parlo di religione non parlo di osservanza,
moralità,
11:00
spiritualità rapsodica; non parlo di quella parte della
religione che non ha un contenuto cognitivo, quella che
Susan Sontag chiama pietà senza contenuto, parlo della
religione come un sistema di credi, è lì che nasce il
conflitto. Anzitutto, storicamente la scienza ha declassato
gli esseri umani da un ruolo centrale nella creazione. A
nessuno importa se la terra è una sfera, ma gl’importa
moltissimo
11:30
che non sia al centro dell’universo. Dopotutto questo è il
palcoscenico del grande dramma cosmico di peccato e
salvezza, e non dovrebbe essere al centro della scena?
Naturalmente questo ha portato ai problemi che ebbe
Galileo adottando la teoria di Copernico, e questi problemi
sono durati fino a ben dentro il secolo diciannovesimo in
alcune università spagnole come quella di Salamanca. La
teoria dell’evoluzione
12:00
naturalmente è un esempio ovvio; tratta gli esseri umani
come un’altra specie animale che si è sviluppata
attraverso… millenni in cui procreava e si nutriva fino a
diventare ciò che è, e non come parte della realizzazione di
un piano divino.
Via via che apprendiamo più cose sull’universo,
12:30
la scienza vede sempre meno segni di un ruolo speciale per
gli esseri umani, sia nelle leggi di natura in se stesse sia
nella storia dell’universo, ruolo del tipo immaginato dalla
religione tradizionale. Prima c’è stata la scoperta che la
terra non è al centro del sistema solare, poi il sistema
solare non è al centro della creazione, ma solo uno di tanti
nella nostra galassia, e la nostra galassia non è unica,
questo è stato scoperto negli anni venti… non prima degli
anni venti,
13:00
che l’universo ha miliardi di galassie che si estendono in
tutte le direzioni, e solo in anni recenti attraverso sviluppi
nella teoria dei primissimi momenti dell’universo, in
particolare la teoria dell’inflazione caotica dovuta ad
Andrei Linde abbiamo ora un quadro che è… direi
plausibile ma non ancora ben consolidato che il nostro big
bang, questo enorme firmamento di galassie in espansione
in tutte le direzioni
13:30
è soltanto un episodio in un multiverso molto più vasto nel
quale dei big bang, o forse dovrei dire dei bang non così
grandi stanno scoppiettando continuamente, mondo senza
fine, e può essere che in questo multiverso alcune delle
cose che noi chiamiamo la coscienza della natura varino da
una parte all’altra del multiverso, ci sono state
recentemente delle scoperte nella teoria delle stringhe
14:00
che conferiscono una forte plausibilità a tutto ciò, però,
devo dire, non difenderei questo come qualcosa che sia
scienza ben consolidata.
Bene, questa è la prima cosa, che la scienza declassa gli
umani dal loro ruolo centrale. La seconda è che la scienza
rende le spiegazioni religiose non necessarie. Una volta
c’era una cosa chiamata Teologia Naturale che cercava nel
mondo osservato
14:30
le prove di un intervento divino, e in particolare si pensava
che solo l’intervento divino spiegasse le capacità
meravigliose degli esseri umani. La dichiarazione classica
di questo era quella dell’arcivescovo William Paley nel
suo libro del 1802 “Teologia naturale, ossia le prove
dell’esistenza e degli attributi della divinità”, in verità mi è
appena capitato di leggere una biografia
15:00
del cardinal Manning che guidava la chiesa cattolica
romana in Inghilterra, e lui attribuiva a questa lettura la
conversione alla fede cristiana. Bene, noi tutti sappiamo
che quell’argomentazione è stata invalidata dalla teoria
dell’evoluzione attraverso la selezione naturale di Darwin
e Wallace e ora dal lavoro dei biologi evoluzionisti
moderni.
15:30
anche gli aspetti della vita umana che sembrano più
spirituali, che più sembrano prove di una creazione divina
dell’anima, il nostro amore reciproco, il senso di lealtà,
onestà, carità mostrano di avere – non so quanto
largamente accettato questo sia, molti di voi ne sanno più
di me a questo riguardo – ma mostrano di avere
spiegazioni evoluzionistiche, ancora in termini di
evoluzione, non pianificata, attraverso la selezione
naturale.
16:00
Alcune persone trovano che ciò sia molto difficile da
digerire; anche un eccellente scienziato come Francis
Collins ha detto che questo tipo di argomentazione… che
l’evoluzione non potrebbe mai spiegare degli attributi
umani speciali come la conoscenza della legge morale e la
ricerca universale di Dio. Ora, alcuni biologi evoluzionisti
credono che lo farà.
16:30
Non possiamo provare che Dio non interviene mai, perché
il mondo è un posto troppo complicato; ma sempre di più,
col passare dei secoli, vediamo diminuire il bisogno di
supporre un intervento divino. E’ la famosa opinione
espressa dal marchese di Laplace a Napoleone, quando
Laplace spiegò il funzionamento del sistema solare
secondo le leggi di Newton, e Napoleone chiese:
17:00
“Qual è in tutto questo il posto di Dio?” e Laplace disse:
“Sire, non ho bisogno di quell’ipotesi.”
Il fatto… In questo modo, attraverso il funzionamento
ordinario della scienze possiamo spiegare cose come il
fatto che la terra è un posto così confortevole. Un mio
collega dell’Università del Texas, una specie di consigliere
spirituale, o comunque un consigliere
17:30
di George Bush, Martin Alaskey ha scritto un editoriale
sul nostro giornale locale, nel quale spiegava che la
meravigliosa convenienza del nostro pianeta per la vita era
in qualche modo la prova della benevolenza divina; e
naturalmente quella sarebbe una buona argomentazione se
la terra fosse l’unico pianeta nell’universo; ma con miliardi
di pianeti nell’universo è naturale che alcuni
18:00
si prestino a ospitare la vita, ed è soltanto su quel tipo di
pianeti che vi sono persone che pongono domande al
proposito. Allo stesso modo, nelle diverse parti del
multiverso, se è proprio vero che le costanti di natura
variano da un luogo all’altro, allora questo quadro offre
una spiegazione naturale del fatto che le leggi di natura si
prestino all’apparizione della vita;
18:30
in molte parti del multiverso è possibile che non lo siano.
Il potere di questo tipo di ragionamento è stato
riconosciuto in un articolo – piuttosto vergognoso –
apparso sul New York Times, del cardinal Christoph
Schönborn, arcivescovo di Vienna, nel luglio 2005. Il suo
articolo si conclude come segue: “Ora, all’inizio del secolo
ventunesimo, di fronte a posizioni scientifiche
19:00
come il neodarwinismo e l’ipotesi del multiverso in
cosmologia, inventate per evitare le travolgenti prove di
finalità e progetto che si trovano nella scienza moderna, la
Chiesa cattolica difenderà ancora la natura umana
proclamando che il progetto interno evidente nella natura è
reale. Le teorie scientifiche che cercano di eliminare la
visibile apparenza di un progetto spiegandola come il
risultato di caso e necessità non sono per niente
scientifiche,
19:30
ma, come disse Giovanni Paolo, un’abdicazione
dell’intelligenza umana.” Devo dire che ho trovato
gratificante tutto ciò in una certa misura, perché noi fisici
pensiamo che voi, biologi evoluzionisti, vi prendete tutto il
divertimento in queste discussioni politiche sul ruolo della
scienza, ma almeno il cardinal Schöborn ha ammesso che
anche il lavoro dei cosmologi può essere interessante.
20:01
Non c’è … Direi che, benché, come mostra questa
dichiarazione, ci sia opposizione contro alcune idee
scientifiche particolari all’interno della cristianità
occidentale, non vi è in realtà opposizione contro l’idea
della scienza in sé, ma solo contro alcune delle sue
conclusioni. Penso che le cose siano diverse nel mondo
dell’Islam. E la cosa è veramente tragica perché, come
sappiamo, l’Islam ha guidato il mondo della scienza nel
nono secolo,
20:30
al tempo… c’è la famosa dichiarazione di Philip Hitti nel
suo libro sugli arabi, che i califfi Al Mamoun e Al Rachid
si occupavano di filosofia greca e di scienza in un tempo in
cui Carlo Magno e i suoi nobili faticavano a imparare
l’arte di scrivere il proprio nome. Molti degli scienziati di
questo grande periodo nella storia della scienza islamica
erano piuttosto non-religiosi;
21:00
alcuni di loro, come Al Razi, erano anzi ostili alla
religione; anche se alcuni, devo dire, come Al Tusi e
Avicenna erano molto religiosi. Ma era un quadro
composito. Ma poi vi fu una reazione contro la scienza nel
mondo islamico, nel dodicesimo secolo; e non fu tanto una
reazione contro una qualche particolare conclusione della
scienza quanto piuttosto contro l’idea stessa delle leggi di
natura, perché si pensava
21:30
che le leggi di natura fossero come tante catene imposte
alle mani di Dio. Questa fu in particolare l’idea di un
filosofo di grande influenza, Abu Hamid Al Ghazali, che
scrisse un libro, “L’incoerenza dei filosofi”. Respingeva
l’idea di leggi di natura; spiegava, per esempio, che se voi
mettete un pezzo di cotone sul fuoco e quello diventa nero
e si trasforma in cenere, ciò non accade a causa del calore,
ma perché Dio vuole che diventi nero e s’incenerisca. Ogni
cosa è un’occasione speciale
22:00
per il volere d Dio. Fosse per l’influenza di Al Ghazali o
qualunque altra cosa, per esempio la depressione dovuta
alle sconfitte militari in Spagna, la scienza islamica proprio
si arrestò verso la fine del dodicesimo secolo, e oggi
abbiamo i Fratelli Musulmani in Egitto che richiedono la
fine dell’istruzione nelle scienze. Io avevo un caro amico,
22:30
oggi non più con noi, Abdus Salam, un pakistano, anche
se, come tutti gli scienziati che conosco, di origine
musulmana che compiono lavori significativi, era stato
educato e lavorava nell’occidente, non nei paesi
musulmani. Per molti anni tentò di spingere gli stati ricchi
del golfo Persico ad investire nelle università, compresa
l’istruzione scientifica, e scoprì che
23:00
erano molto aperti all’idea della tecnologia, ma cercavano
di tenerla divorziata dalla scienza fondamentale, perché
pensavano che la scienza fondamentale avrebbe posto dei
problemi alla loro fede religiosa. La mia impressione è che
su questo probabilmente avevano ragione.
Ho menzionato tre aree di ostilità: che le leggi di natura
mettono catene alle mani di Dio,
23:30
che abbassano… la scienza svaluta gli uomini da un ruolo
centrale e offre spiegazioni alternative; ma c’è un’altra…
forse la più profonda delle aree di conflitto tra scienza e
religione, anche se non penso che sia menzionata così
spesso, e consiste nel metodo di avvicinarsi alla verità.
24:00
La religione si affida fortemente all’autorità. Può essere
l’autorità di testi sacri, come nell’Islam sunnita e nel
cristianesimo protestante, o testi assieme a leader religiosi,
o ispirati divinamente a interpretarli, come l’Islam sciita e
il cattolicesimo romano. Noi non abbiamo niente di simile
nel mondo della scienza. E io voglio fare una distinzione
chiara. Noi abbiamo degli eroi, e come scienziati abbiamo
un enorme rispetto per loro;
24:30
ma non sono autorità a cui ci rivolgiamo per la soluzione
di problemi scientifici. Per esempio, nel mio campo
Einstein è certamente il più grande eroe del ventesimo
secolo; ma nessuno oggi, nel discutere sulla teoria della
gravità, deciderebbe la questione riferendosi agli articoli di
Einstein del 1915 o 1916. Oggi è sottointeso che qualsiasi
25:00
dottorando di ragionevole valore capisce la relatività
generale meglio di quanto la capisse Einstein. Abbiamo
appreso, abbiamo progredito, e così noi… nella scienza
non abbiamo profitti, abbiamo eroi ma non profitti. E io
penso che un‘altra differenza nell’approccio verso la verità
è che noi nella scienza cerchiamo in ogni modo di
respingere la tentazione di vedere le cose come ci
piacerebbe che fossero,
25.30
mentre una grande parte del pensiero religioso sembra non
fare null’altro: devo credere in un aldilà, come potrei far
fronte all’idea che la mia vita dovesse terminare con la
morte.
Una cosa però che la scienza non può fare, come non può
la religione, è giustificare se stessa. Come David Hume ha
capito molto tempo fa, non si possono usare argomenti
scientifici
26.00
come giustificazione per la scienza stessa, perchè sarebbe
un discorso circolare. E’ una scelta morale, tra i metodi per
avvicinare la verità offerti dalla religione (la riverenza
verso l’autorità, la ricerca di cose o credi che ci rendano
felici), e l’atteggiamento più austero, autonomo, verso la
verità , della scienza. Per me la scelta morale è chiara,
26.30
ma è una scelta morale e non si può, mi sembra, discuterla
razionalmente. Allora, che cosa facciamo di fronte di
questo conflitto? Ci sono quelli le cui idee sulla religione
non sono molto diverse dalle mie, che comunque pensano
che noi dovremmo cercare di attutire il conflitto, che
dovremmo fare dei compromessi. Per esempio,
27.00
Steve Gould e, mi può correggere se sbaglio perchè é qui,
anche Larry Krauss, pensano che sia importantissimo
mantenere l’integrità dell’insegnamento scientifico, che
noi dobbiamo cercare di arruolare le religioni principali,
che spesso sono perfettamente a loro agio di fronte
all’insegnamento, per esempio, del darwinismo nelle
scuole, come nostre alleate, e non pestare loro i piedi
parlando di scontri tra scienza e religione. Ed Wilson, altro
caro amico,
27.30
una volta ha proposto di arruolare le principali chiese
religiose come alleate nella difesa dell’ambiente. Io
rispetto le loro vedute e capisco le loro motivazioni e non
le condanno, ma la cosa non mi va. Per me il conflitto tra
scienza e religione è più importante di questi problemi di
educazione o anche di ambientalismo.
28.00
Io credo che il mondo abbia bisogno di svegliarsi dal suo
lungo incubo di fedi religiose. E qualsiasi cosa noi
scienziati possiamo fare per indebolire la presa della
religione dovrebbe essere fatto, e potrebbe alla fine
rivelarsi come il nostro maggiore contributo alla civiltà.
Grazie.
Nota: Il professorLawrence Krauss interverrà subito dopo,
citando una frase di Weinberg (che chiama “un mio eroe”):
“La scienza non rende impossibile credere in Dio, ma
semplicemente rende possibile non credere in Dio”, e
aggiungendo che questo è il grande pericolo per le autorità
religiose. Dalla discussione che segue risulterà che la
famosa lettera del card. Schöbronn al New York Times era
stata inviata in risposta a un articolo di Krauss sullo stesso
giornale.