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The Big Bang
Inviato da Dario Carta
venerdì 19 agosto 2011
The Big Bang
Titolo originale: The Big Bang
USA: 2010. Regia di: Tony Krantz Genere: Azione Durata: 117'
Interpreti: Antonio Banderas, Sienna Guillory, Sam Elliott, William Fichtner, James Van Der Beek. «continua Autumn
Reeser, Bill Duke, Delroy Lindo, Thomas Kretschmann, Jimmi Simpson, Rebecca Mader, Snoop Dogg, Robert Maillet
Sito web ufficiale: www.foxsearchlight.com/conviction
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito in dvd
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Quantistico
Scarica il Pressbook del film
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E' raro imbattersi in elementi di fisica delle particelle nelle sale del cinema assorto nella verifica sul riscontro del digitale
sull'andamento del cashflow al botteghino.
Collassi dell'universo e pericoli cosmici riempiono le pagine dello spettacolo di fantascienza,benenuto nella sfera
dell'immaginario di un pubblico ansioso di soddisfare gli occhi,ma poco esercitato in temi di astrofisica e meccanica
quantistica,materie che lambiscono zone poco esplorate dagli automatismi a rapida emissione delle sceneggiature di
consumo.
Nel suo romanzo "Eresia",Douglas Preston rivisitava le tematiche a lui familiari,sortilegi dai risvolti tecnologici e misteri
molecolari compiacenti verso lettori in cerca di emozioni ad alto tasso dottrinale,inverosimili esercizi scientifici su
collisioni di elementi subatomici e modelli di universi riprodotti a pochi millisecondi dalla loro origine.
Glenn Cooper,nel suo "Libro delle anime",stravolgeva la realtà dell' Area 51 come sede di esperimenti segreti su
esistenze extraterrestri,riproponendola come struttura governativa,altrettanto occulta ma destinata ad indagini di ben
altra natura.
"The Big Bang",di Tony Krantz,compendia elementi di cinema della scienza fantastica con componenti del cinema noir
vintage,in un bizzarro fantasy thriller di fattura insolita ma ad alto rischio di vulnerabilità.
Los Angeles,notte.
L'investigatore privato Ned Cruz (Antonio Banderas) riceve la visita di un gigante russo,ex pugile appena rilasciato dalla
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galera,che gli chiede di ritrovare la sua fidanzata Lexie,improvvisamente sparita con un malloppo di diamanti da 30
milioni di dollari.
Inizialmente reticente,Ned accetta l'incarico e le indagini lo conducono negli angoli più bui della città,da un bieco
personaggio dello star system hollywoodiano ad un produttore di film porno di nome Puss (!) (Snoop Dogg),ad una
disinibita cameriera affetta da un particolare feticismo verso la fisica delle particelle.
Ma Lexie sembra svanita nell'aria,forse un fantasma,forse mai esistita e Cruz precipita in un abisso di ossessione con la
donna al centro del suo incubo e il FBI alle costole.
Il dedalo di indizi porta l'investigatore nel deserto del New Mexico sotto la cui superficie uno scienziato visionario (Sam
Elliott) sta per portare a termine in esperimento che lo porterà a riprodurre le condizioni esistenti nell'universo pochi istanti
dopo il Big Bang.
La collisione fra due protoni in corsa nel suo acceleratore di particelle,condurrà alla creazione della particella di Boson
Higgs,la particella di Dio,portando lo scienziato alla presenza del Creatore stesso.
Difatti.
Figlio putativo di un noir d'epoca e pervaso da un senso di evidente narcisismo, "The Big Bang" si autoelogia come
parodia in satira di lavori su schermo e carta stampata che il regista omaggia in abbondanza tra le righe del racconto
("Un bacio e una pistola",di Aldrich,"Addio mia amata" di Chandler),passando per la particella di Dio ed attraverso i
corridoi di laboratori di fantasia sotto il deserto del New Mexico.
Fratturato in due porzioni,il film transita con disinvoltura dal dramma hard boiled alla fisica dei quanti,racimolando
ovunque pretesti per tenere unita una narrazione affascinante,grottesca ma certamente poco comprensibile,composta in
decine di flashback e innervata da un'eccedenza di situazioni etichettate da un manierismo naif.
Criptica e freak,nella sua prima metà,la pellicola si crogiola sorniona negli archetipi del genere noir di sei decenni
fa,fittamente cuciti nel tessuto di un film giocattolo e picaresco,ma perfettamente consapevole dell'immagine che
veicola,dove l'impastato mormorio fuori campo di Banderas scorre nelle immagini notturne urbane,squarciate da schizzi
cromatici e lame di luci al neon.
A metà film,l'indagine di Banderas,vissuta attraverso un'interrogatorio poliziesco artificioso e tipicizzato in grotteschi
clichès,stravolge il ritmo del racconto,che cambia pagina,capitolo ed argomento,sfociando in lezioni su conflitti fra
materia e antimateria,principi causa-effetto ed elementi di fisica teorica in un palcoscenico surreale di labirinti tecnologici
interrati,spruzzati da una palette di cromatismi digitali appositamente artefatti in una realtà onirica e sospesa.
Qui,in acrobatici deliri clowneschi,danzano insieme dissertazioni filosofiche,particelle preposte a ricreare le condizioni
primitive del cosmo,deliri di onnipotenza,farneticazioni teologiche,mistero e follia,intrighi e sottotesti su persone e
particelle subatomiche mai viste,ma oggetti di ossessione e ricerca.
Surreale,a tratti ironico,totalmente asosanziale ma conscio della propria impudenza,"The Big Bang" è un innocuo e
divertente inviluppo di allucinazioni pittoriche,coese in un lavoro consapevolmente goliardico e sfacciato che si rilegano
in pagine sfrontate di buffi omaggi al panorama letterario,spettacolare ed immaginifico,dove fantascienza e noir ballano
al ritmo di un frivolo capriccio di ossequi e riverenze mai prese sul serio.
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