FESTIVAL BENJAMIN GODARD NEI SALOTTI PARIGINI DAL 9 APRILE AL 15 MAGGIO 2016 Palazzetto Bru Zane – martedì 26 aprile, ore 20 Scene italiane e non solo... Alessandro Deljavan, pianoforte PALAZZETTO BRU ZANE CENTRE DE MUSIQUE ROMANTIQUE FRANÇAISE Compositore prolifico, eccellente autore di mélodies, nonché abile violinista e un pianista virtuoso, Benjamin Godard (1849-1895) non ha lasciato quasi traccia di sé nella storia della musica, se non per la sua Berceuse tratta dall’opera Jocelyn. Appassionato di musica strumentale, Godard privilegia nelle sue pagine lo slancio del cuore sul ragionamento della mente. Benjamin Godard svolge un ruolo attivo nella vita musicale francese all’inizio della Terza Repubblica. Si esibisce in quartetto ed è anche direttore d’orchestra, veste nella quale fonda la Société des concerts modernes. Il suo stile, alla maniera del classicismo romantico di Mendelssohn, rimane tradizionale e non subisce il fascino della scrittura wagneriana. Alcune delle sue pagine fanno vibrare l’intimo sentimentalismo dell’ascoltatore, mentre altre evocano il colore pittoresco o gli arcaismi del passato attraverso uno stile alla portata del grande pubblico. Compositeur prolifique, violoniste habile, pianiste virtuose, mélodiste de premier ordre, Benjamin Godard (1849-1895) n'a laissé quasiment aucune trace dans l'histoire de la musique, si ce n'est avec sa « Berceuse » tirée de l'opéra Jocelyn. Amoureux de musique instrumentale, l'artiste privilégie l'élan du cœur sur le raisonnement de l'esprit. Benjamin Godard tient un rôle actif dans la vie musicale française des débuts de la Troisième République. Il se produit en quatuor ou comme chef d'orchestre : en tant que tel, il fonde la Société des concerts modernes. Son style, dans la veine du classicisme romantique d'un Mendelssohn, reste traditionnel et éloigné de l'écriture wagnérienne. Nombre de ses pièces et mélodies font vibrer la fibre sentimentale de son auditoire, tandis que d'autres évoquent le pittoresque ou les archaïsmes du passé à travers un style mis à la portée du grand public. Il «pezzo di genere» pianistico Il «pezzo di genere» fiorisce in età romantica sotto l’influsso di quello spirito rapsodico che definisce l’intero Ottocento: la mente sembra libera da costrizioni formali e si dispiega a seconda dell’ispirazione del momento. Ma già le epoche precedenti incoraggiavano questa creatività attraverso l’arte dell’improvvisazione. I preludi romantici (Chopin, Kalkbrenner, Hummel…) riprendono questa vena barocca, ravvivata da armonie sulfuree e spesso sorprendenti. Contemporaneamente quei «pianisti-poeti» che furono Chopin, Heller, Godard o – in Germania – Mendelssohn, Schumann e Brahms inventano il «notturno», l’«intermezzo», la «rapsodia»… Perfino lo «studio» pianistico, genere didattico che parrebbe così poco propizio all’effusione dell’anima, si carica di un pathos nuovo. Poiché, accanto a Cramer o Czerny, Hélène de Montgeroult, Chopin, Liszt, Chaminade e Saint-Saëns gli conferiscono una nuova capacità espressiva. Certe menti rivoluzionarie, come Alkan, non esiteranno a conferirgli una spettacolare dimensione temporale (dai venti ai trenta minuti). 2 La « pièce de genre » pianistique La « pièce de genre » éclot à l’époque romantique sous l’influence de la rhapsodie qui définit le XIXe siècle tout entier : l’esprit semble libéré des contraintes formelles et s’épanouit selon l’inspiration du moment. Mais les périodes antérieures prônaient déjà cette créativité à travers l’art de l’improvisation. Les préludes romantiques (Chopin, Kalkbrenner, Hummel…) poursuivent cette veine baroque, ravivée par des harmonies sulfureuses et souvent surprenantes. Simultanément, les « pianistes-poètes » que furent Chopin, Heller, Godard ou – en Allemagne – Mendelssohn, Schumann et Brahms inventent le « nocturne », l’« intermezzo », la « rhapsodie »… Même l’« étude » pianistique, genre pédagogique qu’on croirait si peu propice à l’épanchement de l’âme, se charge d’un nouveau pathos. Car, aux côtés de Cramer ou Czerny, Hélène de Montgeroult, Chopin, Liszt, Chaminade et Saint-Saëns lui confèrent un nouveau pouvoir d’expression. Certains esprits révolutionnaires, comme Alkan, n’hésiteront pas à lui donner une dimension temporelle spectaculaire (de vingt à trente minutes). Benjamin Godard Barcarolle no 2 op. 80 Barcarolle op. 105 Scènes italiennes op. 126 : Sérénade florentine – Sicilienne – Tarentelle Vingt Pièces pour le piano op. 58 : 1. Valse Villageoise – 2. Ballade – 3. Rococo – 4. Scherzetto – 5. Vieux Conte en Style moderne – 6. Petit Canon 7. Confidence – 8. Pantins – 9. Près de la Mer – 10. Do, Do, l’Enfant do – 11. Les Patineurs – 12. Romance sans Paroles – 13. Bagatelle – 14. Prélude – 15. Improvisation – 16. Courante – 17. À la Chopin 18. Variations sur un Air Écossais – 19. Feuillet d’Album – 20. Dig, Ding, Don ! Durata del concerto / Durée du concert 1h15 Le opere Les œuvres Benjamin Godard: Barcarolle n. 2 op. 80 Nella Francia dell’ultimo quarto del XIX secolo, in piena seconda rivoluzione industriale, si delinea una società nuova: i trasporti si sviluppano, le città si industrializzano e la Repubblica si consolida in modo duraturo. Di fronte al progresso apparentemente sempre più rapido del mondo moderno, alcuni compositori preferiscono esplorare un registro nostalgico nelle loro opere destinate ai salotti dell’alta società. Quest’ultima, che proviene dalla grande borghesia del commercio e dell’industria, tende a imitare le antiche classi dirigenti: assume modi sempre più aristocratici e si compiace di vagheggiare un’età dell’oro appartenente al passato, lontana dal tumulto dell’epoca moderna, in cui il tempo sospeso lasciava spazio a una vita contemplativa. La barcarola è una risposta a questo stato d’animo. Entrata nel repertorio dei pianisti da salotto sin dagli anni quaranta dell’Ottocento con Mendelssohn, Chopin, Liszt, ritorna di moda negli anni ottanta: per lo spazio di un breve brano, il cui ritmo ternario vuole riprodurre il dondolio delle gondole e lo sciabordio dei canali, una nuova generazione di compositori rivisita lo spirito romantico, piuttosto che cedere alle seduzioni del wagnerismo. Nel 1881 Gabriel Fauré inaugura un ciclo di tredici barcarole, che si concluderà nel 1921. Pubblicata nel 1884, la Barcarola n. 2 s’inserisce a sua volta in una serie di sei pezzi che costellano – dall’op. 44 (1878) all’op. 129 (1891) – la produzione di Godard per canto e pianoforte o per pianoforte solo. L’op. 80, in fa minore, Andantino, tranquillo, propone tre sviluppi successivi del tema iniziale (pianissimo) – che nei loro passaggi agitati richiedono una prova di bravura all’interprete. 4 Benjamin Godard : Barcarolle no 2 op. 80 Dans la France du dernier quart du XIXe siècle, alors que la seconde révolution industrielle bat son plein, une société nouvelle se dessine : les transports se développent, les villes s’industrialisent et la République s’installe durablement. Face à la modernité d’un monde qui semble avancer toujours plus rapidement, certains compositeurs explorent un registre nostalgique dans les œuvres qu’ils destinent aux salons de la haute société. Cette dernière, issue d’une grande bourgeoisie du commerce et de l’industrie, tend à imiter les anciennes élites : elle s’aristocratise et se plait à rêver – loin du tumulte de leur époque – d’un âge d’or révolu, où le temps suspendu permettait de contempler la vie. La barcarolle répond à cet état d’esprit. Entrée dans le répertoire des pianistes de salon depuis les années 1840 (Mendelssohn, Chopin, Liszt), elle redevient un genre à la mode dans les années 1880 : le temps d’une courte pièce dont le rythme ternaire illustre le mouvement des gondoles et le clapotis des canaux, une nouvelle génération de compositeurs revisite alors l’esprit romantique plutôt que de répondre aux sirènes du wagnérisme. Gabriel Fauré débute, en 1881, un cycle de treize barcarolles qui s’achèvera en 1921. Publiée en 1884, la Deuxième Barcarolle s’inscrit elle aussi dans une série de six pièces qui jalonnent – de l’opus 44 (1878) à l’opus 129 (1891) – la production de Godard pour chant et piano, ou piano seul. L’opus 80, en fa mineur, noté Andantino, tranquillo, propose trois développements successifs de son thème initial – pianissimo – s’agitant au gré des traits de bravoure demandés à l’interprète. Benjamin Godard: Barcarolle op. 105 Pubblicata da Durand e Schoenewerk intorno al 1887, la Barcarolle op. 105 di Godard s’inserisce nella tradizione di un genere assai apprezzato dai compositori ottocenteschi, da Mendelssohn a Fauré passando per Offenbach o Čajkovskij. In origine, «barcarola» è il termine che indica il canto dei gondolieri veneziani e funge da mezzo privilegiato per rappresentare Venezia nell’immaginario musicale, in particolare in epoca barocca. Nel XIX secolo essa perde tale connotazione extra-musicale, ma continua a essere caratterizzata da un metro ternario e da un ostinato ritmo di crome, che evocano il lento scivolare di una barca sull’acqua. Godard amava particolarmente questo tipo di composizione, come si può vedere dalla quantità di barcarole per pianoforte presenti nel suo catalogo. Accanto a questi pezzi, anche altre opere denotano l’influenza di tale genere sul suo corpus strumentale, come per esempio la Sonata per violoncello e pianoforte in re minore op. 104 o Sur la mer per pianoforte op. 44. Se la scrittura adottata per la Barcarolle op. 105 ricorda i Lieder ohne Worte di Mendelssohn, l’ispirazione melodica di questo brano evoca maggiormente la musica di Schumann, che costituisce un punto di riferimento importante per l’intera produzione di Godard. Il discorso è portato avanti dalla ripetizione di un medesimo motivo con sottili variazioni melodiche e armoniche, queste ultime costantemente modificate nei loro effetti, secondo un procedimento di scrittura tipicamente godardiano nella raffinatezza dello stile. Contenuta nella sua espressività, questa Benjamin Godard : Barcarolle op. 105 Publiée chez Durand et Schoenewerk vers 1887, la Barcarolle op. 105 de Godard s’inscrit dans la tradition d’un genre prisé des compositeurs du XIXe siècle, de Mendelssohn à Fauré, en passant par Offenbach ou Tchaïkovski. À l’origine, la barcarolle désigne le chant des gondoliers de Venise et sert de moyen privilégié de représentation de cette ville italienne dans l’imaginaire sonore, notamment à l’époque baroque. Au XIXe siècle, elle perd cette connotation extra-musicale mais se caractérise encore par un mètre ternaire et par un rythme obstiné de croches qui évoquent le lent mouvement d’une barque sur l’eau. Godard affectionnait particulièrement ce type de composition, comme en témoigne l’abondance de barcarolles pour le piano à son catalogue. Aux côtés de ces pièces, d’autres opus illustrent aussi l’influence de ce genre sur son corpus instrumental, à l’instar de la Sonate pour violoncelle et piano en ré mineur op. 104 ou de Sur la mer pour piano (op. 44). Si le dispositif pianistique adopté dans l’opus 105 n’est pas sans rappeler les Romances sans paroles de Mendelssohn, l’inspiration mélodique de cette pièce évoque davantage la musique de Schumann, une référence importante dans l’ensemble de la production de Godard. Le discours procède par répétition du même motif qui connaît de subtiles variations mélodiques et harmoniques, ces dernières en modifiant constamment l’éclairage, selon un procédé d’écriture emblématique du raffinement du style de Godard. D’une expression retenue, cette page est dominée par des nuances 5 6 pagina è dominata da sfumature di grande dolcezza, oscillanti dal pianissimo al piano, che conferiscono al brano una tinta «crepuscolare» – per riprendere un termine utilizzato da Godard nel titolo di un’altra delle sue barcarole. très douces, oscillant du pianissimo au piano, qui donnent à l’ouvrage une teinte « crépusculaire » pour reprendre un terme employé par Godard dans le titre d’une autre de ses barcarolles. Benjamin Godard: Scènes italiennes op. 126 Sérénade florentine – Sicilienne – Tarentelle Benjamin Godard : Scènes italiennes op. 126 Sérénade florentine – Sicilienne – Tarentelle Nela scia di una tradizione inaugurata nel primo Ottocento da compositori rimasti folgorati dai loro soggiorni iniziatici in Italia (da Mendelssohn a Berlioz), Benjamin Godard ci regala con le sue Scènes italiennes tre ritratti musicali transalpini, esaminati attraverso il prisma di tre luoghi, ai quali corrispondono altrettanti generi musicali. In origine eseguita all’aperto, la serenata diventa nel XIX secolo un genere associato all’espressione del sentimento amoroso (Ständchen di Schubert) o di una certa tristezza (Sérénade mélancolique di Čajkovskij). Qui un discorso di estrema leggerezza, basato su motivi vorticosi, assume un carattere danzante, che questo primo movimento ha in comune con gli altri due. La siciliana, caratterizzata da un ritmo al tempo stesso ternario e puntato che ha ispirato compositori sin dall’epoca barocca, ha accenti più malinconici, alla stregua di quella di Fauré. Il modello della terza di queste Scènes italiennes è la tarantella, una danza indiavolata originaria del Napoletano, contraddistinta da un ritmo irregolare e da un carattere frenetico. Nell’Ottocento, il suo tempo rapido e volubile poteva essere lo spunto per uno sfoggio di virtuosismo strumentale (come Dans une tradition inaugurée dans la première moitié du XIXe siècle par des compositeurs marqués par leurs séjours initiatiques en Italie (de Mendelssohn à Berlioz), Benjamin Godard livre avec ses Scènes italiennes trois portraits musicaux transalpins, envisagée par le prisme de trois lieux auxquels correspondent autant de genres musicaux. Originellement exécutée à l’extérieur, la sérénade devient au XIXe siècle une pièce associée à l’expression du sentiment amoureux (Ständchen de Schubert) ou d’une certaine tristesse (Sérénade mélancolique, Tchaïkovski). Ici, le discours d’une grande légèreté, fondé sur des motifs tournoyants, revêt un caractère dansant que ce mouvement partage avec les deux autres pièces de l’opus. La Sicilienne, caractérisée par son rythme à la fois ternaire et pointé qui a inspiré les compositeurs depuis l’époque baroque, est d’un climat plus mélancolique, à l’instar de celle de Fauré. Modèle de la troisième de ces Scènes italiennes, la tarentelle est une danse endiablée originaire de la région de Naples, qui se distingue par son rythme irrégulier et on caractère frénétique. Au XIXe siècle, son tempo rapide et volubile pouvait être le prétexte au déploiement d’une virtuosité instrumentale (par exemple les Tarentelles pour violoncelle per esempio nelle Tarentelles per violoncello e pianoforte di David Popper o in quelle per flauto, clarinetto e orchestra di Saint-Saëns). Composte tra il 1890 e il 1891, le Scènes italiennes furono pubblicate da Schoenewerk e sembra che abbiano avuto ampia diffusione, come denota la loro presenza nei cataloghi di diverse biblioteche americane sin dall’inizio del Novecento. et piano de David Popper ou pour flûte, clarinette et orchestre de Saint-Saëns). Composées en 1890-1891, les Scènes italiennes ont été publiées chez Schoenewerk. Elles semblent avoir circulé abondamment, comme en atteste leur présence au catalogue de plusieurs bibliothèques américaines depuis les premières années du XXe siècle. Benjamin Godard: Vingt Pièces per il pianoforte op. 58 1. Valse Villageoise – 2. Ballade – 3. Rococo – 4. Scherzetto – 5. Vieux Conte en Style moderne – 6. Petit Canon – 7. Confidence – 8. Pantins – 9. Près de la Mer – 10. Do, Do, l’Enfant do – 11. Les Patineurs – 12. Romance sans Paroles – 13. Bagatelle – 14. Prélude – 15. Improvisation – 16. Courante – 17. À la Chopin – 18. Variations sur un Air Écossais – 19. Feuillet d’Album – 20. Dig Ding, Don! Benjamin Godard : Vingt Pièces pour le piano op. 58 1. Valse Villageoise – 2. Ballade – 3. Rococo – 4. Scherzetto – 5. Vieux Conte en Style moderne – 6. Petit Canon – 7. Confidence – 8. Pantins – 9. Près de la Mer – 10. Do, Do, l’Enfant do – 11. Les Patineurs – 12. Romance sans Paroles – 13. Bagatelle – 14. Prélude – 15. Improvisation – 16. Courante – 17. À la Chopin – 18. Variations sur un Air Écossais – 19. Feuillet d’Album – 20. Dig, Ding, Don ! Le Vingt Pièces op. 58, pubblicate da Leduc intorno al 1887, sono una raccolta di pezzi pianistici a destinazione pedagogica, come attestano le dediche di molti di essi ad altrettanti allievi del compositore. Testimonianza dell’attività didattica di Godard, che insegnò al Conservatorio parigino e diede lezioni private, queste pagine si presentano come sussidi a un apprendimento globale della musica, dalle competenze tecniche necessarie per padroneggiare lo strumento alla conoscenza della tradizione musicale, grazie alla frequentazione di antichi maestri quali Bach, Mendelssohn, Chopin, Schumann. Di difficoltà disomogenea – la facilissima Valse Villageoise (n. 1) si distingue da Près de la Mer (n. 4), Courante, nello stile di Bach Album de pièces pour le piano à destination pédagogique, ainsi que l’atteste la dédicace de nombreux numéros à des élèves du compositeur, les Vingt Pièces op. 58 ont été publiés chez Leduc vers 1887. Témoignage de l’activité de pédagogue de Godard, qui enseigna au Conservatoire de Paris et dans des cours privés, ces pages se présentent comme des supports à un apprentissage global de la musique, des compétences techniques nécessaires à la maîtrise digitale de l’instrument à la connaissance de la tradition musicale, grâce à la fréquentation de modèles anciens (Bach, Mendelssohn, Chopin, Schumann). D’une inégale difficulté – la très facile « Valse Villageoise » (no 1) se distingue des plus virtuoses « Près de la Mer » (no 4), « Courante » dans le style de 7 (n. 16) o Variations sur un Air Écossais (n. 18), più virtuosistici –, dal momento che si rivolgono a strumentisti più o meno progrediti, questi pezzi sono tuttavia accomunati da uno stesso intento, che è quello di sviluppare le qualità musicali degli allievi. Le composizioni che prendono spunto da motivi celebri tratti dal patrimonio popolare o dalla tradizione infantile (Do, Do, l’Enfant do, n. 10) lasciano trasparire, in particolare, la cura di Godard per l’armonizzazione, di grande raffinatezza e costantemente rinnovata. La scrittura denota anche l’intenzione di conferire all’apprendimento dello strumento un aspetto ludico: la musica imita piacevolmente di volta in volta il suono delle campane (n. 20) o il movimento dei pattinatori (n. 11). L’eclettismo dei riferimenti storici, culturali e stilistici contribuisce a dare a questa raccolta un rilievo notevole nell’ambito della letteratura didattica dell’epoca. 8 Bach (no 16) ou « Variations sur un Air Écossais » (no 18) –, s’adressant à des instrumentistes diversement avancés, ces pièces témoignent toutefois d’un égal souci de développer les qualités musicales des élèves. Les compositions à partir de timbres célèbres empruntés au patrimoine populaire et enfantin (« Do, Do, l’Enfant do », no 10) laissent en particulier apparaître le soin apporté par Godard à l’harmonisation, constamment renouvelée et d’un grand raffinement. L’écriture révèle aussi le souci de conférer à l’apprentissage de l’instrument un aspect ludique – la musique imite tour à tour plaisamment le son des cloches (no 20) ou le mouvement des patineurs (no 11). L’éclectisme des références historiques, culturelles et stylistiques achève de donner à cet album un relief tout à fait remarquable au regard de la littérature pédagogique du temps. Il compositore Le compositeur Benjamin Godard (1849-1895) Enfant prodige del violino, allievo di Richard Hammer e di Henri Vieuxtemps, Benjamin Godard entra al Conservatorio parigino, ove studia Composizione con Henri Reber. Fallisce due volte il concorso per il prix de Rome, ma occupa nondimeno una parte importante nella vita musicale francese agli inizi della Terza Repubblica; suona con pari disinvoltura il violino e il pianoforte, ma è richiesto soprattutto come violista e molto apprezzato come tale dai quartetti d’archi che frequenta all’epoca. I suoi pezzi pianistici riscuotono sempre un sicuro successo nei salotti. In qualità di direttore d’orchestra, fonda nel 1884 la Société des Concerts modernes con gli strumentisti dei Concerts populaires de Pasdeloup (che era appena andato in pensione). A partire dal 1887 è docente al Conservatoire de Paris, ove è titolare della classe di ensemble strumentale. Il corpus dei suoi lavori comprende circa 150 opere e tocca tutti i generi: sei opere, tra cui Jocelyn (1888), famosa per la sua Berceuse, e La Vivandière, che conobbe un grande successo postumo; numerosi pezzi per orchestra, tra cui diverse sinfonie a programma (Symphonie orientale, Symphonie légendaire con cori, Le Tasse, sinfonia drammatica con solisti e coro, che gli valse nel 1878 il Prix de la Ville de Paris); svariati concerti, brani di musica da camera e un’abbondante produzione di mélodies e di musiche per pianoforte. Inizialmente fu ritenuto un compositore originale e fantasioso e un importante rappresentante della scuola francese moderna, ma il suo stile non tenne conto dell’evoluzione dello stile musicale avviata in Francia negli anni ottanta del XIX secolo. Temendo l’influenza di Wagner sui musicisti della sua generazione, Godard rimase fedele al proprio linguaggio, intriso del romanticismo che gli ispiravano Chopin, Mendelssohn e Schumann. La sua carriera s’interruppe prematuramente; di salute cagionevole, fu costretto a lasciare Parigi per trasferirsi a Cannes, dove mosrì nel 1895. Benjamin Godard (1849-1895) Enfant prodige du violon, élève de Richard Hammer et d’Henri Vieuxtemps, Benjamin Godard entre au Conservatoire de Paris où il étudie la composition avec Henri Reber. Il échoue deux fois au concours de Rome, mais n’en tient pas moins une place importante dans la vie musicale française des débuts de la IIIe République : se produisant aussi bien au violon qu’au piano, c’est surtout à l’alto qu’il est un partenaire apprécié dans les différents quatuors que Godard fréquente, et ses pièces de piano connaissent un succès certain dans les salons. Chef d’orchestre, il crée en 1884 la Société des Concerts modernes avec les musiciens des Concerts populaires de Pasdeloup (qui venait de prendre sa retraite). Il est professeur au Conservatoire de Paris, chargé de la classe d’ensemble instrumental à partir de 1887. Son catalogue d’environ 150 numéros d’opus touche à tous les genres : six opéras, dont Jocelyn (1888), célèbre pour sa « Berceuse », et La Vivandière qui connut un grand succès posthume ; des pièces orchestrales dont plusieurs symphonies à programme (Symphonie orientale, Symphonie légendaire avec chœurs, ou encore Le Tasse, symphonie dramatique avec soli et chœurs qui lui vaut le Prix de la Ville de Paris en 1878) ; plusieurs concertos, des pièces de musique de chambre, ainsi qu’une abondante production de mélodies et de musiques pour piano. D’abord considéré comme un compositeur original et fantasque, important représentant de l’école moderne française, le style de Godard ne prit pas en compte l’évolution du style musical amorcé en France dans les années 1880. Redoutant l’influence de Wagner sur sa génération, Godard demeura fidèle à son langage, tenant d’un romantisme qu’inspiraient Chopin, Mendelssohn et Schumann. Sa carrière s’interrompt prématurément : de santé fragile, Godard est contraint de quitter Paris pour Cannes, où il meurt en 1895. L'interprete L'interprète Alessandro Deljavan, pianoforte In oltre 15 anni di attività concertistica, Alessandro Deljavan è stato applaudito nei maggiori teatri di tutto il mondo. Sensibile camerista, ha suonato con celebri ensemble quali il Takacs Quartet e i Sine Nomine Quartet. Nel 2005 è premiato alla Gina Bachauer Young Artists Competition di Salt Lake City e al Concorso internazionale Johann Nepomuk Hummel di Bratislava. Dal 2005 al 2013 fa parte dei sei giovani pianisti selezionati all’Accademia Pianistica Internazionale del Lago di Como. Nel 2006 ha suonato e diretto l’Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano in occasione dell’integrale dei concerti di Mozart. Nel 2010 vince il secondo premio al Concorso internazionale Isang Youn in Corea del Sud e inizia a suonare in duo con la violinista Daniela Cammarano. Nel 2011 è stato fra i protagonisti, con Kissin, Pappano e Rosen di un film su Liszt prodotto dalla Rai e trasmesso su Rai3 e Sky Classica. Inoltre, Alessandro Deljavan tiene corsi di perfezionamento pianistico e di musica d’insieme sia in Italia che all’estero. Ha inciso oltre 30 dischi da solista ed in formazioni da camera, dal duo al quintetto, tra cui Trois Grandes Études, Sonatine, Deux Pièces di Charles-Valentin Alkan e Piano Works di Benjamin Godard per Piano Classics. 10 Alessandro Deljavan, piano En plus de 15 ans d’activité concertante, Alessandro Deljavan a été applaudi dans les plus grands théâtres du monde. Musicien sensible à la musique de chambre, il a joué avec de célèbres ensembles tels le Takacs Quartet et les Sine Nomine Quartet. En 2005, il remporte la Gina Bachauer Young Artists Competition de Salt Lake City et le Concours international Johann Nepomuk Hummel de Bratislava. Entre 2005 et 2013, il fait partie des six jeunes pianistes sélectionnés à l’Accademia Pianistica Internazionale du Lac de Côme. À l’occasion de l’intégrale des concertos de Mozart, en 2006, il dirige et joue avec l’Orchestre Symphonique G. Verdi de Milan. En 2010, il gagne le second prix au Concours international Isang Youn en Corée du Sud et débute sa collaboration en duo avec la violoniste Daniela Cammarano. L’année suivante, avec Kissin, Pappano et Rosen, il est le protagoniste d’un film sur Liszt produit par la Rai et transmis en Italie sur les chaînes Rai3 et Sky Classica. Alessandro Deljavan donne par ailleurs des cours de perfectionnement en piano et de musique d’ensemble, aussi bien en Italie qu’à l’étranger. Il a enregistré plus de 30 disques en tant que soliste et en formation de musique de chambre, du duo au quintette, parmi lesquels Trois Grandes Études, Sonatine, Deux Pièces d’Alkan et Piano Works de Godard chez Piano Classics. BENJAMIN GODARD, ALCUNE PROPOSTE DISCOGRAFICHE PIANO WORKS VOL. 1 Eliane Reyes pianoforte GRAND PIANO PIANO WORKS Alessandro Deljavan pianoforte PIANO CLASSICS PIANO WORKS VOL. 2 Eliane Reyes pianoforte GRAND PIANO BRU-ZANE.COM Prossimi eventi al Palazzetto Bru Zane Prochains événements au Palazzetto Bru Zane Sabato 30 aprile, ore 17 Violoncello romantico Musiche di GODARD, STROHL Gary Hoffman, violoncello David Selig, pianoforte Giovedì 12 maggio, ore 20 Sogno vissuto Musiche di GODARD Eliane Reyes, pianoforte Finale con brindisi Martedì 3 maggio, ore 20 Godard e la mélodie Musiche di GODARD Tassis Christoyannis, baritono Jeff Cohen, pianoforte Sabato 7 maggio, ore 17 Romanticismo e modernità Musiche di GODARD, FAURÉ, L. BOULANGER Trio Talweg Domenica 15 maggio, ore 17 Poesia Musiche di GODARD, CHAUSSON, SAINT-SAËNS Maria Milstein, violino Nathalia Milstein, pianoforte Martedì 24 maggio, ore 18 Incontro con Lorenzo Mattei: Il musicista di Joséphine: note sullo Spontini francese Ingresso libero – Consigliata la prenotazione Domenica 8 maggio, ore 15.30 Do, mi, re, suoniamo in tre Laboratorio-concerto per le famiglie Mediazione a cura di Diana D'Alessio Musiche di GODARD, BOULANGER Trio Talweg Sabato 18 giugno Art Night Ore 17-18: laboratorio di costruzione di uno strumento musicale con materiali di riciclo. Per adulti e bambini tra i sei e i dodici anni. A cura di Sestante di Venezia. Ore 18: visita guidata per bambini e famiglie Ore 19-23: visite guidate alternate a concerti dei giovani musicisti dell'Académie internationale de musique Maurice Ravel. Posti limitati – Prenotazione obbligatoria Disponibilità limitata – Consigliata la prenotazione Contributi musicologici Louise Bernard de Raymond, Hélène Cao, Bénédicte Gandois Crausaz, Fanny Gribenski, Étienne Jardin, Nicolas Southon 2 Traduzioni Arianna Ghilardotti Palazzetto Bru Zane Centre de musique romantique française San Polo 2368, 30125 Venezia - Italia +39 041 52 11 005 bru-zane.com