LUOGO
DATA
TITOLO
ETA’ CONSIGLIATA
Teatro
Superga
21 Aprile 2016
I BRUTTI ANATROCCOLI
Scuola dell’INFANZIA
Teatro
Superga
7 Aprile 2016
L’AIDA E’ SERVITA
Scuola PRIMARIA
Teatro
Superga
3 Dicembre 2015
LA FAVOLA DI ORFEO
Scuola PRIMARIA
Teatro
Superga
12 Novembre 2015
LA FAVOLA DEL
FLAUTO MAGICO
Scuola SECONDARIA DI
1°GRADO
28 Gennaio 2015
MARCO POLO O
IL VIAGGIO DELLE
MERAVIGLIE
Scuola SECONDARIA DI
1°GRADO
Teatro
Superga
SPETTACOLO A SCUOLA (solo per la scuola dell’Infanzia)
Settimana dal 22 al 26 Febbraio
COSTI
 Biglietto d’ingresso per gli spettacoli a
Teatro € 4,50 a carico dei bambini
 Ingresso gratuito per Insegnanti
accompagnatori
 Biglietto per lo spettacolo IL MELO
GENTILE € 4,00 a carico dei bambini
 Per gli insegnanti biglietto gratuito
IL MELO GENTILE
COMPAGNIA TEATRALE STILEMA
presenta
liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen
di e con Silvano Antonelli
La fiaba di Andersen a cui il titolo si ispira è qui vista come un archetipo. Come un
“classico” che tocca un argomento universale, che va ben oltre il tempo in cui la fiaba è
stata scritta. Per indagare un tema che tocca nel profondo il destino di ogni bambino e di
ogni persona. Una fiaba che si modifica per parlare a questo presente.
Tra papere con gli occhiali, strumenti musicali, divertenti e poetiche suggestioni, lo
spettacolo cerca di emozionare intorno all'idea che tutti, ma proprio tutti, possano
cercare di rendere la propria debolezza una forza. Da qualsiasi punto si parta e in
qualsiasi condizione ci si senta.
Un modo per alzare gli occhi e guardare il grande cielo che ci circonda.
Quel cielo nel quale la vita, qualunque vita, ci chiede di provare a volare.
Lo spettacolo è stato elaborato lavorando in tre direzioni:
 La prima è, come sempre, il rapporto con bambini e ragazzi della scuola
dell'infanzia e primaria. Con loro ho condotto dei laboratori teatrali durante i quali
si è giocato intorno ai concetti di “normalità” e di “diversità”.
 La seconda è avere incontrato “ex bambini” che sono stati bambini particolari.
Qualcuno aveva difetti fisici. Qualcuno difficoltà di apprendimento. Varie, e tante
differenze. Ora sono “grandi” e a loro ho chiesto di raccontarmi il percorso che li
ha portati dal sentirsi “brutti anatroccoli” a trovare ,comunque, un loro modo per
volare.
 La terza direzione è stata quella di confrontarmi con esperti di varie discipline per
approfondire, anche sotto il profilo teorico, il tema dello spettacolo.
Essere uguali. Essere diversi.
Cosa ci fa sentire “a posto” oppure “in
difetto” rispetto a come “si dovrebbe
essere”?
Per una bambina, per un bambino ogni
attimo è la costruzione di un pezzo della
propria identità.
Il mondo è pieno di modelli e di stereotipi di
efficienza e “bellezza” rispetto ai quali è
facilissimo sentirsi a disagio.
Basta portare gli occhiali, o metterci un po' più degli altri a leggere una frase, o
avere la pelle un po' più scura o un po' più chiara, o far fatica a scavalcare un
gradino con la sedia a rotelle, o essere un po' troppo sensibili, o un po'....
Chiusi nelle proprie emozioni è come si sentisse un vuoto, un pezzo mancante.
Ma è proprio da quella mancanza che bisogna partire.
Questo tempo pare sfidarci a essere capaci di costruire noi stessi e la nostra
identità, accettando le differenze e le unicità di cui ognuno è portatore.
COMPAGNIA IL DOTTOR BOSTIK
presenta
da Giuseppe Verdi
Con Dino Arru (animatore), Oliviero Pari (basso), Laura Scotti (soprano)
PROGETTO LIRICA A SCUOLA
L’Aida di Giuseppe Verdi è l’opera lirica più impressa nell’immaginario collettivo.
Partendo da un approccio che ne amplifica l’ elemento esotico e meraviglioso,
stravolgendo il finale che da tragico si trasforma in felice, lo spettacolo mescola le
potenzialità del moderno teatro di figura con quelle del melodramma, in un gioco
serrato dove i cantanti lirici, alternandosi in tutti i ruoli attraverso una particolare
trasposizione musicale, daranno vita alla contrastata storia d’amore di Aida e
Radames che prenderà corpo sulla scena grazie alla forza allusiva di oggetti e
pupazzi.
Attraverso lo straniamento antinaturalistico proprio del teatro di figura e del canto
lirico, i temi centrali e attualissimi dell’opera verdiana - come l’amore capace di
ergersi al di sopra di ogni conflitto etnico – possono essere riproposti a un pubblico
di ragazzi fuori da ogni retorica, anche in virtù di una scelta umoristica di fondo.
L’Aida è il più sontuoso kolossal teatrale mai immaginato. Il ricondurlo dalle tavole
dei palcoscenici più grandi del mondo alla misura di un semplice tavolo è una
scommessa senza precedenti: ma è una scommessa festosa all’insegna di un
approccio giocoso e divertente con l’opera lirica.
TIB TEATRO
presenta
Drammaturgia e regia Daniela Nicosia
La favola di Orfeo è una storia
semplice e antica, che respira di
sole
e
di
mediterraneità,
a
risvegliarla, nello spettacolo, sarà
proprio lui, Orfeo: poeta, musico,
cantore e da buon greco…
incantatore. Orfeo con la sua
musica incantava ogni cosa,
ammansiva le fiere… compiva
prodigi, finché un giorno… Prodigio!
A restare incantato fu proprio lui,
innamorato per sempre della bella
ninfa Euridice… Per quell’amore Orfeo sfiderà il buio, la paura, il regno delle
ombre. Grazie alla sua musica saprà affrontare Caronte il barcaiolo, Cerbero, il
cane a tre teste, e perfino Ade il terribile re dell’Aldilà… finché Apollo, il padre,
mosso a pietà
dal prodigioso canto di Orfeo, che ha smarrito per sempre la sua Euridice, lo
trasformerà in una costellazione! Luminosissimi punti di luce nell’aria buia… nel
cielo della notte.
Così Orfeo stella, Euridice aria si ritroveranno abbracciati insieme per sempre! E se
guardate in aria, stasera, nasino all’insù, li scoprirete abbracciati ancora adesso…
Il desiderio è quello di raccontare il mito ai più piccoli, con immediatezza e
vivacità grazie ad un’accurata drammaturgia in cui la parola si staglia tra bagliori
poetici e guizzi di evidente comicità, trasfondendosi in un universo musicale
multietnico che permette alla storia di respirare atmosfere, echi di mondi lontani,
visioni evocate dalla musica e dai particolari elementi scenici di Marcello
Chiarenza.
All’amore è dedicato lo spettacolo, a quella forza che permette, insieme, di
crescere, di sentirsi forti, una forza che permane anche quando si resta soli… e
sembra di precipitare…
IL TEATRO DELLA TOSSE
presenta
Un particolare allestimento del Flauton Magico che segna l'incontro sulla scena tra i
burattini di Emanuele Luzzati e Bruno Cereseto e la musica di Mozart, suonata e cantata
dal vivo da un ensemble di musicisti, attori e cantanti lirici che eseguono le principali arie
e duetti del capolavoro di W. A. Mozart
La storia d’amore tra l’eroe Tamino e Pamina: un amore contrastato dalla Regina
della Notte – madre di Pamina – e propiziato invece da Sarastro, il mago
sacerdote che alla fine celebrerà le nozze tra i due giovani.
Per raggiungere il suo amore Tamino dovrà superare una serie di prove, aiutato da
un flauto magico e da uno straordinario compagno di avventure, l’uccellatore
Papageno, mezzo uomo e mezzo uccello e curioso abitante dei boschi.
Anche Papageno coronerà il suo sogno d’amore insieme alla sua Papagena.
Tra piume, stracci colorati e le foreste incantevoli disegnate da Emanuele Luzzati,
lo spettacolo si trasforma in un entusiasmante e coinvolgente viaggio nella
fantasia e nella musica di Mozart
Estratto di Recensione
“Uno spettacolo senza età cui Alessandro
Damerini e Marco Lubrano danno nuovo
senso narrativo ed epico articolando con
abilità il rapporto con una platea
intensamente
partecipante
e
partecipata. Musica mozartiana dal vivo
con Andrea Albertini al pianoforte,
Arianna Menesini al violoncello e Marta Canobbio al flauto, ad accompagnare
losviluppo drammatico ed il canto degli altrettanto bravi Claudio Ottino e Linda
Campanella che in un certo senso hanno rinnovato il miracolo di rendere più che
evidente il senso ed il significato di un libretto in lingua.
Un teatro di uomini e burattini, di maschere e costumi, che ci accompagna alle
radici del teatrare e del narrare come condivisione di molti e, paradossalmente,
crescita di ciascuno, indipendentemente dagli anni che ha transitato”.
di Maria Dolores Pesce – DRAMMA.IT
FONDAZIONE TRG ONLUS
presenta
tratto da Il Milione di Marco Polo
Da mesi, forse da anni queste donne e questi uomini, dalle mille lingue,
camminano insieme. Procedono con le loro bestie, i loro archivi, i loro dotti, i loro
musici, e gli stranieri che lo desiderano si uniscono a loro.
E’ la Grande Ambasceria.
Va a rendere omaggio al Re dei Tre Orienti, attraversando il mondo.
Marco Polo ha diciassette anni, una famiglia che ammira e un tormento: la
passione per i viaggi, quelli raccontati dal padre Niccolò e dallo zio Matteo, ricchi
mercanti che commerciavano con l'Oriente.
È un luminoso pomeriggio veneziano del 1271 e da una grande piazza adiacente
al porto brulicante di colori, suoni e odori,
parte la nostra vicenda: un percorso
teatrale sul tema dell’esplorazione, della
conoscenza e del meraviglioso. Il diario di
viaggio è la cornice dentro la quale
scoprire gli usi e i costumi, i diversi
linguaggi, i cibi, i profumi e le musiche di
chi vive in luoghi lontani dai nostri.
La messa in scena è realizzata sotto
forma di gioco, in cui gli oggetti scenici si
trasformano negli elementi del racconto.
Lo spettacolo Marco Polo e il viaggio delle meraviglie è un percorso teatrale
rivolto ai ragazzi sul tema dell’esplorazione, della conoscenza e del meraviglioso.
Il diario di viaggio è la cornice dentro la quale scoprire gli usi e i costumi delle
persone che hanno vissuto e vivono in luoghi lontani dai nostri, i diversi linguaggi
della comunicazione umana, i cibi, i profumi e i suoni di altri mondi...
Il grande valore de l Milione non consiste solo nel permettere , anche ai ragazzi di
oggi, di conoscere l’Oriente, ma soprattutto nello sguardo adottato da Marco
Polo, ne l suo grande desiderio di conoscenza e nella sua capacità di accettare e
accoglie re l’Altro in tutta la sua complessità e la sua differenza…
COMPAGNIA IL DOTTOR BOSTIK
presenta
Testo, regia e animazione : Dino Arru
Voce narrante : Silvano Antonelli
Fonte : “L’Albero” di Shel Silverstein
Linguaggi prevalenti: marionette animate a vista
Il melo gentile è uno spettacolo di teatro di figura rivolto ai bambini, che parla a
persone di ogni età.
In scena ci sono due protagonisti, un albero e un bambino, due oggetti
marionetta: un animatore-attore li anima a vista, per raccontare la storia del loro
amore.
Che è fatta di arrampicate, di altalene, di giochi infantili che poi, con il passare
del tempo, cambiano perché il bambino del melo gentile cresce e all’albero
chiede sempre di più.
E l’ albero, generosamente, dà le mele per far
ricco il ragazzo, cede i rami perché si faccia la
casa, regala il tronco perché si costruisca una
barca e con quella salpi verso luoghi lontani.
Sembra che i due destini si allontanino per
sempre, ma non è così. Il ragazzo, non più
ragazzo, ritorna e l’albero, ormai spogliato di
tutto, gli offre ancora il ceppo per il riposo.
Tema portante dello spettacolo è l’incontro di
due vite nello scorrere del tempo, quella
dell’albero che generosamente si spoglia e
dona, e quella del bambino che riceve,
raccoglie, porta via, e si fa uomo grazie a
questi doni .
Fino ad adombrare il velo della morte come
momento di rigenerazione in nuova vita.
Lo spettacolo ci racconta che non si può crescere senza la dedizione
incondizionata di qualcuno, qualcuno che non ti giudica e non ti vuole diverso da
quello che sei. Il bambino impara così ad amare dall’albero e certamente,
quando l’albero non ci sarà più, e lui sarà cresciuto, sarà pronto a sua volta ad
amare con uguale dedizione qualcun altro. A partire dalla visione dello spettacolo
sono possibili percorsi di lavoro sulle tracce delle tappe di crescita della vita
umana e dell’evoluzione delle relazioni affettive, come anche lo sviluppo di una
serie di temi legati al rispetto della natura. In parallelo c’è l’itinerario creativo con
gli oggetti , la costruzione e la manipolazione di pupazzi e marionette con
materiali poveri.