Locations : Villa Castelbarco Vaprio d’Adda 27/4/2013 Orario d’inizio : 16,30 Titolo : IL MISTERO DELLA DAMA CON L’ERMELLINO Rev. del 22/4/2013 Il primo dipinto : La dama con l’ermellino (1488) IMPROVVISAZIONE TEATRALE PERSONAGGIO INTERPRETE TRAGICOMICA Leonardo da Vinci Grande pittore e agente a Milano per conto di Lorenzo il Magnifico Caterina Sforza Figlia naturale del defunto duca Galeazzo Maria nonché signora di Imola e nuora del Papa Cecilia Gallerani Gentildonna milanese nonché amante del nuova duca Ludovico Sforza Luidovico Sforza detto “Il Moro” Reggente del ducato nonché mandante dell’omicidio del fratello Galeazzo Maria Bona di Savoia Vedova di Galeazzo Maria e madre del legittimo duca (minorenne) Gian Galeazzo Sforza Giancarlo Giusy Laura Brambilla Marietto Francesca Lucia Marliani Amante del defuinto duca Galeazzo Maria Sforza Lucrezia Donati Amante di Lorenzo il Magnifico Da un’idea di : Scenografie (*): Simona Ruolo eventuale Mary Ruolo eventuale Giancarlo Mele Giancarlo Mele (*) La scenografia è costituita da un power point che proietta le immagini dei dipinti leonardeschi richiamati nel testo. Leonardo a Milano (1482 / 1500) : La vera storia che fa da antefatto alla vicenda Nella seconda metà del XV secolo l’equilibrio politico in Italia è assicurato dall’alleanza tra la ricca e raffinata Firenze e la potente Milano, nonché dall’intesa tra le famiglie al potere nelle due città : Medici e Sforza. La congiura del Lampugnani a Milano prima (1476) e quella dei Pazzi a Firenze poi (1478) tentano senza successo di abbattere le due signorie ma alla fine rimangono al potere Lorenzo de Medici, a Firenze, e Ludovico Sforza, a Milano. Molti sospettano che sia proprio quest’ultimo il mandante della prima congiura e dell’assassinio del fratello Galeazzo, legittimo duca di Milano, per usurpare il ducato e sovvertire l’equilibrio costituitosi nella penisola. Nel frattempo Leonardo, artista ancora poco conosciuto della cerchia del Magnifico, arriva alla corte di Milano accolto con sospetto da Ludovico che giunge a lesinargli commesse importanti e pagamenti. Sono passati dieci anni dalla congiura del Lampugnani quando anche Caterina Sforza, primogenita del defunto Galeazzo, torna a Milano. E’ divenuta a sua volta la potente duchessa di Imola e Forli’, alleata del Papa … CANOVACCIO DELL’IMPROVVISAZIONE La vicenda si ambienta alla corte di Milano nel 1487. Ludovico è appena stato insignito dell’ambita carica di Cavaliere dell’Ermellino ed è al massimo del potere. L’inizio dell’improvvisazione vede in scena il solo Leonardo da Vinci assorto ed a braccia conserte mentre sfuma la breve proiezione che introduce il lavoro e che mostra al pubblico i dipinti oggetto del mistero. Entra Caterina Sforza appena arrivata da Imola a Milano ed urla fuori di sé “Me l’ha ucciso. Me l’ha ucciso” (si riferisce allo zio di cui ha scoperto, a distanza di dieci anni, il crimine). Leonardo commenta la sua entrata, presentandola ed invitandola a parlare della congiura del 1476. Caterina lo lascia poi per andare ad affrontare lo zio e Leonardo passa a narrare le circostanze che l’hanno portato alla corte milanese inviato dal Magnifico per accertare cosa stia effettivamente succedendo a Milano dopo la congiura. Leonardo introduce a questo punto i personaggi di Ludovico e dell’amante Cecilia che entrano in scena discutendo animatamente tra loro. Cecilia chiede al duca di commissionare ad uno dei pittori di corte un ritratto che ne immortali le fattezze ed il Moro, che sinora ha trattato con sospetto Leonardo (teme, a ragione, che sia una spia del Magnifico) si decide ad affidarne il compito proprio al Maestro. Mentre Cecilia soddisfatta attende, Ludovico si fa avanti verso Leonardo e gli raccomanda di realizzare il dipinto “accontentando” i capricci dell’amante ma senza provocare le ire della fidanzata Beatrice d’Este (che in effetti poi il Moro sposerà nel 1492) che potrebbe adontarsi della “pubblicità” data alla sua relazione. Quando Ludovico lascia la scena, Cecilia avanza a Leonardo le sue pretese per il dipinto. Non appena si allontana, ritorna Caterina per proporre a sua volta all’artista di realizzare un proprio ritratto dipinto che denunci quanto avvenuto dieci anni prima. Leonardo non sa più come comportarsi e soprattutto quale delle due dame ritrarre. Non puo’ certo rifiutare la commessa arrivatagli dal Moro (e quindi ritrarre Cecilia) ma neppure deludere le aspettative della potente Caterina. Decide quindi di ritrarre Caterina in un primo dipinto in cui la dama figuri con un ermellino (simbolo della casata Lampugnani autrice materiale della congiura) e Cecilia in un secondo (quello oggi conosciuto come “La belle ferroniere”). Se Ludovico chiedesse spiegazioni potrebbe giustificare la presenza bizzarra dell’ermellino come un riferimento all’onorificenza appena ricevuta dal duca o come un richiamo al cognome di Cecilia (Galé è il nome dell’ermellino in greco). Questa spiegazione non viene pero’ fornita al pubblico cui verrà chiesto, in chiusura, di interpretare le varie simbologie presenti nel dipinto per decidere per conto se la “dama” in questione sia Cecilia oppure Caterina e risolvere quindi l’enigma. POSSIBILI VARIANTI Se domani si aggiungono Mary e Simona, il canovaccio si arricchisce di due varianti costituite da altrettante dame che vogliono essere ritratte (ed in tal modo l’imbarazzo di Leonardo cresce e gli elementi per decifrare il mistero della dama si infittiscono). Lucrezia Donati è giunta da Firenze perché il Magnifico le ha assicurato a sua volta di aver commissionato a Leonardo (prima della sua partenza per Milano) un suo dipinto : la “favorita” del duca di Firenze pretende quindi di essere ritratta dal Maestro prima di chiunque altra e non accetta le rimostranze dello stesso che le obbietta di avere altre commesse. Lucia Marliani invece giunge su sollecitazione di Caterina per fornire al Maestro elementi sull’omicidio; cosi’ si crea il dubbio che possa essere Lucia la dama ritratta.. CARATTERE DEI PERSONAGGI Leonardo da Vinci E’ il narratore della vicenda. E’ lui ad introdurre gli altri personaggi che possono o meno innestare “improvvisazioni” sulla scorta degli eventi e delle caratteristiche che vengono descritte di seguito. Ludovico il Moro Dopo aver ordito la congiura contro il fratello Galeazzo ed aver allontanato il nipote Gian Galeazzo che gli è succeduto, ha appena estromesso la cognata Bona di Savoia dalla Reggenza assumendo il titolo di duca di Milano e divenendo l’uomo più potente d’Italia. Gli è appena stato conferito il prestigioso titolo di Cvaliere dell’Ordine dell’Ermellino dal papa. Motivi politici impongono il suo prossimo matrimonio con Beatrice d’Este, ma Ludovico intrattiene da tempo una relazione con la bella cortigiana Cecilia Gallerani che è la sua “favorita”. La donna insiste per essere ritratta da uno dei pittori di corte e Ludovico finisce con il proporre a Leonardo di occuparsi del ritratto. Cecilia Gallerani Amante di Ludovico e raffinata mecenate. Vuole a tutti i costi un ritratto che l’immortali nel momento della sua massima influenza. Otterrà da Ludovico che sia Leonardo ad occuparsene. Caterina Sforza Determinata e volitiva, ha scoperto dopo dieci anni dall’omicidio che lo zio ne fu l’artefice ed è tornata a Milano per avere giustizia. Chiederà a Leonardo di realizzare un dipinto che costituisca una metafora del delitto ed indichi ai posteri chi ne è il colpevole. Bona di Savoia Vedova di Galeazzo Maria, è stata duchessa di Milano e Reggente, dopo la morte del marito, per tutelare gli interessi del figlio, il minorenne Gian Galeazzo, legittimo successore di Galeazzo e nuovo duca . Si è a lungo avvalsa dell’appoggio dell’influente segretario di stato Cicco Simonetta ma poi ha lasciato che Ludovico mandasse il Simonetta a morte e questo ha consentito al cognato prima di esiliare li figlio quindi di estromettere a sua volta lei dalla Reggenza. E’ quindi una donna addolorata e delusa, chiederà a Leonardo di avvalersi della sua arte per denunciare il rischio mortale che corre il figlio (teme infatti che lo zio avveleni il nipote per potergli succedere al trono, cosa che poi si verificherà). Lucia Marliani (ruolo eventuale) E’ stata l’amante di Galeazzo Maria, ora è caduta in disgrazia ma è ancora tenacemente legata alla memoria dell’uomo che l’ha amata e le ha dato due figli. Premerà a sua volta su Leonardo per ottenere che l’artista denunci quanto avvenuto nella sua opera. Lucrezia Donati (ruolo eventuale) E’ l’amante fiorentina di Lorenzo il Magnifico il quale aveva commissionato a Leonardo un dipinto che ne immortalasse le fattezze. E’ venuta quindi a Milano per farsi ritrarre dal grande pittore Il secondo dipinto : Ritratto di dama (La belle ferroniere) 1488