Anno V – Numero 1077 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Vigilanza degli ordini sul corretto esercizio della professione 2. ORDINE: eventi mese di Marzo 3. FarmacistaPiù IV Edizione: Premio alla Solidarietà “Cosimo Piccinno” al Progetto “Un Farmaco per Tutti” Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Perché si piange di dolore o di gioia? 5. Colesterolo: con i nuovi farmaci si riduce ulteriormente il rischio di infarti e ictus 6. Tumore della laringe: chemio, radio o operazione? Prevenzione e Salute 7. Perché il sapone può seccare la pelle? Meteo Napoli Martedì 21 Marzo Variabile Minima: 11° C Massima: 17 °C Umidità: Mattina = 62% Pomeriggio = 82% Martedì 21 Marzo 2017 – S. Benedetto Proverbio di oggi….…….. ‘A briscola se joca co’ e denare. COME SCRIVERE UN CURRICULUM VITAE E AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI LAVORO Stasera incontro sul tema; ore 20.45 – L’assunzione di personale da parte delle aziende passa attraverso la fase di selezione di un certo numero di candidati Il processo di selezione, sebbene sia basato su criteri soggettivi, è in ogni caso caratterizzato dalla valutazione da parte di colui o di coloro che intervistano il candidato, ovverosia di colui o di coloro che si occupano dei colloqui. PERCHÉ SI PIANGE DI DOLORE O DI GIOIA? Quando si prova una forte emozione, il sistema limbico del cervello stimola il sistema nervoso centrale che mette in moto una serie di reazioni fisiologiche: il battito cardiaco aumenta, si altera il ritmo della respirazione e le ghiandole lacrimali, poste sopra l’arco superiore dell’occhio, producono lacrime. Quando si piange, il liquido “sgorga” nell’angolo dell’occhio e scorre lungo la congiuntiva, la membrana che riveste l’interno delle palpebre, per finire nella cavità nasale. A ogni battito delle ciglia l’occhio si lubrifica. In questo modo viene evitata la disidratazione del bulbo e facilitato l’allontanamento della polvere. Le lacrime hanno anche un potere disinfettante: contengono glucosio, cloruro di sodio, proteine, urea e un enzima battericida, il lisozima. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 2 Anno IV – Numero 1077 PREVENZIONE E SALUTE PERCHÉ IL SAPONE PUÒ SECCARE LA PELLE? Il sapone può seccare la pelle perché, realizzato con grasso e soda o potassa caustica, a contatto con l’acqua sviluppa un pH alcalino che si trova in contrasto con il pH della nostra pelle e può provocare secchezza cutanea ed irritazioni portando anche allo sviluppo di fastidiose dermatiti. Spiega la dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa dell’ospedale Humanitas. Per questo motivo la classica saponetta non andrebbe usata abitualmente e ripetutamente su viso e corpo, perché il sapone tende ad asportare il naturale film idrolipidico della pelle, ossia la barriera di acqua e grassi che protegge la pelle impedendo agli agenti esterni di penetrare l’epidermide e prevenendo l’eccessiva perdita di acqua dagli strati profondi, e assicurando un giusto grado d’idratazione. In particolare, lavarsi troppo fa male, soprattutto se si usano detergenti aggressivi che sono in grado, come il sapone, di danneggiare il film idrolipidico che la protegge la pelle dagli agenti esterni. Diverso è invece il cosiddetto Sapone di Aleppo, realizzato con grassi di origine vegetale, che consentono di eseguire una pulizia profonda della pelle e, al tempo stesso, di idratarla. Il Sapone di Aleppo gode di numerose proprietà, tra cui quella antisettica e disinfettante grazie all’olio di alloro, rigenerante e cicatrizzante grazie alla Vitamina E, purificante e tonificante grazie agli antiossidanti contenuti. In commercio ne esistono differenti tipologie con differenti percentuali di olio di alloro, che possono essere scelte in base alle esigenze della pelle. Sapone di Aleppo Anche il sapone di Marsiglia, se puro al 100%, può essere molto utile nei pazienti affetti da dermatiti infiammatorie e negli allergici, perché ha proprietà lenitive e rispetta il naturale pH della pelle. Può inoltre essere utilizzato per l’igiene intima e per lavare gli indumenti a mano o in lavatrice, usandolo direttamente a pezzi nel cestello. In generale un buon detergente deve rispettare il pH cutaneo e oscillare intorno a valori di 5,5. I detergenti migliori infine sono liquidi, a base di tensioattivi cioè sostanze con proprietà emulsionanti, schiumogene, detergenti, hanno un pH affine a quello della pelle e si risciacquano facilmente. In pazienti con dermatiti infiammatorie o allergici, i detergenti più indicati sono quelli senza profumi o conservanti pericolosi. (Salute, Humanitas) Sapone di Marsiglia PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1077 SCIENZA E SALUTE COLESTEROLO: CON I NUOVI FARMACI SI RIDUCE ULTERIORMENTE IL RISCHIO DI INFARTI E ICTUS Grazie ad anticorpi specifici è possibile abbassare i livelli, specie in chi soffre di ipercolesterolemia familiare. Le ultime ricerche al congresso AAC di Washington Più è ALTA la concentrazione di COLESTEROLO nel sangue è maggiori sono le probabilità di andare incontro ad eventi cardiovascolari Tenerne a bada i livelli dunque è più che mai fondamentale, soprattutto in chi è stato colpito da infarto o ictus. Eppure ci sono casi in cui -in particolare le forme GENETICHE- abbassare il colesterolo è estremamente difficile. In questi frangenti l’unica soluzione è rappresentata da un’innovativa classe di farmaci, gli inibitori della proteina PCSK9. Progettati a metà degli anni duemila questi anticorpi si sono dimostrati efficaci sia nel ridurre i livelli di colesterolo - nell’immediato- sia di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari nel medio-lungo periodo-. Una vera e propria rivoluzione. CHE COS’È IL COLESTEROLO? Nel corpo umano la presenza dei lipidi è di fondamentale importanza. Molte strutture della cellula sono infatti composte dai grassi come fosfolipidi, trigliceridi e colesterolo. In particolare quest’ultimo è importante per la sintesi della membrana cellulare, della bile e anche di alcuni ormoni. Se non lo introduciamo attraverso la dieta il nostro corpo è comunque costretto a produrlo. Dati sin dagli anni ’60 hanno mostrato che più sono elevati i suoi livelli è maggiore è il rischio di malattie cardiovascolari. In particolare il colesterolo LDL, quello comunemente chiamato «cattivo», accumulandosi a livello delle arterie contribuisce notevolmente allo sviluppo di infarti e ictus. QUANDO ALIMENTAZIONE E FARMACI TRADIZIONALI NON BASTANO Mentre in molti casi un’alimentazione controllata, attività fisica e farmaci tradizionali sono sufficienti per ritornare ad un valore di colesterolo ideale, in alcune persone tutto ciò non basta. E’ questo il caso di chi soffre di ipercolesterolemia familiare, una patologia di origine genetica che nella sua forma meno grave affligge una persona su 200. Ad oggi oltre l’80% di queste persone non ha una cura efficace ma ancora peggiore è la situazione di chi soffre della forma omozigote: nei casi più gravi gli eventi cardiovascolari si manifestano già a partire dall’infanzia. Nella malattia ad essere alterato è un gene che produce un recettore capace di «catturare» il colesterolo circolante a livello sanguigno e trasportarlo all’interno della cellula. Quando è mutato, la funzione del recettore risulta ridotta e per questa ragione i livelli di colesterolo si innalzano. Nel 2003 si è scoperto che la proteina PCSK9 è implicata nel trasporto e nella distruzione di questi recettori. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1077 TOGLIERE IL COLESTEROLO DAL SANGUE GRAZIE AGLI ANTICORPI Partendo da questa evidenza gli scienziati hanno sviluppato delle molecole capaci di contrastarne la funzione con l’obbiettivo di aumentare la disponibilità di queste «antenne» capaci di catturare il colesterolo. E’ questo il caso di EVOLOCUMAB e ALIROCUMAB, i primi anticorpi a sbarcare sul mercato. Numerosi studi pubblicati in questi ultimi anni - effettuati in particolare in persone affette da ipercolesterolemia familiare - hanno dimostrato che attraverso questi trattamenti è possibile ridurre in maniera drastica i livelli di colesterolo. Riduzioni mai registrate prima con le sole statine. IL RISCHIO INFARTO SI RIDUCE Ma se la riduzione dei livelli di colesterolo è stata ormai documentata da tempo, la vera novità che emerge dal congresso statunitense è la prima dimostrazione che attraverso questo approccio, all’abbassamento del colesterolo corrisponde una riduzione del rischio di infarti del 27% e del 21% per quanto riguarda l’ictus. I risultati provengono dallo studio FOURIER -effettuato su oltre 27 mila persone in trattamento con EVOLOCUMAB- pubblicato in contemporanea al congresso sul New England Journal of Medicine. Come spiega Marc S. Sabatine, professore presso l’Harvard Medical School, «Per la prima volta siamo riusciti a dimostrare che la riduzione del colesterolo cattivo attraverso l’inibizione del PCSK9 risulta in un beneficio cardiovascolare clinicamente significativo. Questi benefici sono stati possibili portando il colesterolo LDL fino a una mediana di 30 mg/dL, molto al di sotto degli attuali target, e più i pazienti rimanevano in trattamento e maggiore era la riduzione del rischio. Tali risultati supportano la necessità di una riduzione del colesterolo LDL molto consistente e a lungo termine in pazienti con malattia cardiovascolare». Risultati rivoluzionari, soprattutto per chi non ha alternative come le persone che soffrono di ipercolesterolemia familiare omozigote. (La Stampa) SCIENZA E SALUTE TUMORE DELLA LARINGE: CHEMIO, RADIO O OPERAZIONE? È una malattia che ogni anno tocca da vicino cinquemila italiani. Il tumore della laringe è il più diffuso tra quelli che rientrano nel più ampio novero delle neoplasie della testa e del collo. Nel tempo le terapie hanno garantito una risposta soddisfacente da parte di 1 paziente su 2. Ma le migliori prospettive potrebbero riguardare un numero più ampio di pazienti, a patto di valutare subito dopo la diagnosi la capacità di rispondere alla chemioterapia: in assenza della quale il ricorso alla chirurgia rimane l’unica strada percorribile. Una dose di chemioterapia per definire la strategia più efficace Il messaggio giunge da un gruppo di oncologi specializzati nei tumori della testa e del collo del Comprehensive Cancer Center dell’Università del Michigan, che da tempo hanno cambiato strategia di fronte a questi pazienti. La loro indicazione, supportata da una ricerca durata vent’anni, suggerisce di testare subito l’approccio chemioterapico, al fine di valutare la risposta del paziente. Basterebbe una sola dose per decidere se andare avanti lungo questa strada, abbinando eventualmente la radioterapia o cambiando registro: portando subito il paziente in sala operatoria. Messa alle spalle una lunga pratica di questo tipo, i ricercatori hanno segnalato tassi di sopravvivenza eccezionali: prossimi all’80%, anche per i pazienti che alla diagnosi presentavano una malattia in fase avanzata. I risultati sono pubblicati sulla rivista «Jama Otolaryngology Head and Neck Surgery». PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1077 Una scelta che chiama in causa almeno tre specialisti Scoprendo che i pazienti che fin da subito rispondevano bene alla chemioterapia avevano maggiori chance di sopravvivenza anche a lungo termine, gli specialisti si sono convinti della necessità di fare subito questa verifica per definire la strategia terapeutica più adeguata. In oltre dieci anni, sono stati 153 i pazienti con tumori della laringe agli stadi 3 e 4 trattati nei loro ambulatori. La sopravvivenza di chi è stato fin da subito trattato con la chemioterapia è arrivata al 79%: un valore corrispondente a quello che si riscontra nei pazienti in cui la malattia viene diagnosticata in una fase più precoce. Inferiore di tredici punti percentuali è risultata invece la rilevazione dello stesso parametro nei pazienti trattati da subito con chemio e radioterapia, senza valutare la risposta alle sole terapie farmacologiche. Un’evidenza che ha portato ad affermare che «per aumentare i tassi di guarigione, abbiamo la necessità di adattare le cure alla biologia individuale del tumore e alle caratteristiche del paziente». Dalla ricerca è emerso che, al termine dei trattamenti, la laringe di chi era stato trattato con la chemioterapia risultava più meno integra rispetto a quella di chi era stato sottoposto sia alla chemio sia alla radioterapia. Un simile approccio, secondo gli autori della ricerca, è attuabile ovunque: a patto che ci sia una collaborazione costante tra chirurghi, oncologi medici e radioterapisti. La valutazione della strategia da adottare deve essere multidisciplinare. Fumo e alcol i principali fattori di rischio per la LARINGE L’incidenza dei tumori della laringe non è altissima, ma potrebbe risultare ancora più bassa se calassero il numero dei fumatori (il rischio di ammalarsi è più alto da 4 a 32 volte), dei consumatori di bevande alcoliche (probabilità triplicata) e di chi ha rapporti sessuali poco sicuri. Complessivamente gli esperti stimano che otto diagnosi su dieci sono da ricondurre agli errati stili di vita. Il carcinoma alla laringe si manifesta con alterazioni della voce. Quando invece è più esteso provoca difficoltà e dolore alla deglutizione, tosse e, a volte, la comparsa di tumefazioni al collo. La diagnosi viene di solito svolta dallo specialista con una visita accompagnata da una fibrolaringoscopia. «Si utilizza uno strumento a fibre ottiche sottile che, introdotto nella gola del paziente attraverso il naso, permette di vedere le corde vocali e le altre strutture della laringe - afferma Giuseppe Spriano, direttore della struttura complessa di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-cefalica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma -. In caso di sospetto clinico, si effettua una biopsia». Quando chemio e radioterapia non bastano, il bisturi rappresenta la soluzione contro la malattia. «In passato l’unico intervento possibile era l’asportazione completa della laringe, che provocava la perdita della voce e la tracheotomia definitiva per la respirazione - chiosa lo specialista -. Oggi, grazie alla chirurgia endoscopica, è possibile rimuovere tumori poco estesi, utilizzando il laser attraverso la bocca. Nelle neoplasie di media grandezza si svolgono laringectomie parziali. Il ventaglio di opportunità prevede anche l’uso della chirurgia robotica. (Salute, Secolo XIX) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1077 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MARZO VIGILANZA DEGLI ORDINI SUL CORRETTO ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE Nota di sintesi su alcuni elementi fondamentali da ricordare per il corretto esercizio della professione e la lotta all’abusivismo negli ambiti in cui opera il farmacista. Il Consiglio Nazionale della Federazione, ha deliberato di porre in essere “una lotta serrata all’abusivismo in tutti gli ambiti in cui opera il farmacista: dalla farmacia di comunità all’ospedale, dalla distribuzione alla ricerca” e, in questo senso, tutti gli Ordini provinciali sono invitati a vigilare con la massima attenzione sul corretto esercizio della professione. L’art. 8 della L. 175/1992 riconosce agli Ordini professionali la facoltà di promuovere ispezioni presso le sedi professionali dei propri iscritti, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alla professione. A tal proposito è opportuno rammentare alcuni profili di fondamentale importanza. ESERCIZIO ABUSIVO della PROFESSIONE: Al farmacista è vietato porre in essere, consentire o agevolare a qualsiasi titolo l’esercizio abusivo della professione (cfr. art. 3, comma 2, del Cod. Deont. Farm.). Tale comportamento costituisce anche un grave reato, sanzionato dall’art. 348 del Codice Penale e, per il farmacista che consenta o agevoli l’abusivismo, l’art. 8 della legge 175/1992 prevede anche l’interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad un anno. Obbligo di indossare il CAMICE BIANCO e il DISTINTIVO PROFESSIONALE: Oltre ad essere previsto in alcune Regioni da specifiche disposizioni di legge, costituisce preciso obbligo deontologico per il farmacista (art. 5, comma 1, Cod. Deont. Farm.) che presta la propria attività al pubblico indossare il camice bianco e il distintivo professionale. La ratio di tale disposizione è di tutta evidenza e risiede nella necessità di garantire al cittadino la possibilità di individuare agevolmente e senza possibilità di equivoci il farmacista, UNICO professionista abilitato a fornire consigli sui medicinali. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1077 Ordine: I Farmacisti Napoletani incontrano PADRE PIO: VISITA GUIDATA A PIETRELCINA L’Ordine in collaborazione con l’Unione Cattolica Farmacisti Italiani di Napoli (UCFI-NA), ha organizzato una visita guidata a Pietrelcina per Sabato 8 Aprile, p.v. In un momento di particolare attenzione ed impegno nella nostra Categoria, I'evento si propone come occasione di riflessione ed aggregazione. Al fine di consentire la massima diffusione agli iscritti e data l’imminenza della manifestazione, si prega di far pervenire entro e non oltre Sabato 1 Aprile p.v., i nominativi dei Colleghi che intendono partecipare al fine di permettere all’Ordine la migliore realizzazione dell’evento. PROGRAMMA Ore 8.00 : Ritrovo dei partecipanti in area da definire e partenza in PULLMAN. Ore 10.30: Celebrazione S. Messa Ore 11.30: Visita guidata con Padre Enzo Gaudio Ore 13.30: Pranzo Ore 17.30: Rientro La partecipazione per i Colleghi è gratuita mentre per gli COME PARTECIPARE Accompagnatori NON iscritti all’Ordine il costo è di 15 Euro. Il ricavato sarà devoluto al Convento dei Frati Minori Cappuccini di Pietrelcina. Inviare un messaggio sms o messaggio whatsapp al seguente numero indicando: Nome e Cognome Eventuale accompagnatore non Iscritto all’Ordine Enzo Santagada, Presidente Ordine - Napoli: 339 81 77 933 I Farmacisti Napoletani Incontrano i Farmacisti Europei: MADRID Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei per sviluppare una rete di relazioni internazionali tali da dare alla figura del Farmacista un ruolo sempre più Europeo. Come Partecipare Si può prenotare chiamando l’Agenzia 0823 - 354433 PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1077 REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016 Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link: http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania FarmacistaPiù IV Edizione: Protagonismo Territoriale Tavola rotonda su: Proposte e Progetti per governare il cambiamento - il Laboratorio delle Idee – Dott. M. Giaccone, Prof. V. Santagada, Dott.ssa P. Policicchio PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1077 FarmacistaPiù IV Edizione: Premio alla Solidarietà “Cosimo Piccinno” al Progetto “Un Farmaco per Tutti” Milano 17-19 Marzo 2017. La professione tra innovazione e politiche della salute per lo Stato e il Mercato. Il premio alla solidarietà “Cosimo Piccinno” nasce con l’obiettivo di valorizzare le iniziative di solidarietà che animano la professione farmaceutica. Il premio è intitolato al Comandante dei Carabinieri del NAS, Gen. Cosimo Piccinno, distintosi per l’altissimo impegno civico e professionale per la tutela della Salute e apprezzato unanimemente per il singolare spessore umano. Di seguito alcuni momenti della premiazione: Sen. A. Mandelli; Sen. L. D’Ambrosio Lettieri; Dir. AIFA Prof. M. Melazzini; Sig.ra Piccinno