L`operina di Krasa, con la sua ingenuità viene messa in scena a

…….Aspettando il 27 gennaio
Qualche giorno fa un’insegnante della nostra scuola ci ha proposto, all’interno del percorso
didattico che stiamo conducendo per la celebrazione della giornata della memoria, di assistere ad
uno spettacolo musicale organizzato dalla Magna Grecia presso il teatro Orfeo. Molti ragazzi della
mia scuola hanno aderito all’iniziativa e dai vari plessi della scuola secondaria di primo grado, dalla
città vecchia e dai Tamburi ci siamo recati a teatro. Data la vicinanza siamo andati a piedi e già il
tempo è stato molto clemente. Giunti a teatro l’accoglienza è stata eccellente e ci siamo accomodati.
Il direttore d’orchestra ha presentato l’operina sulla quale noi avevamo lavorato precedentemente in
classe, siamo stati attenti, nel teatro nessuno parlava, eppure era pieno di ragazzi e bambini.
L’emozione reale l’ho provata quando si è aperto il sipario. Le luci, la scenografia, gli attori e tanti
bambini a far parte del coro.
Nel 1941 a Praga il compositore Hans Krasa scrive l’operina per bambini Brundibar, per un
concorso organizzato dal Ministero della Cultura e dell’Educazione della Cecoslovacchia; lo stesso
anno Krasa viene arrestato, e internato a Terezin.
Sappiamo come quel campo, esaltato in un filmato voluto dal Ministero della Propaganda nazista
dal titolo "Il Fuhrer dona una città agli Ebrei" come campo "modello" in cui gli ebrei sarebbero stati
protetti dall’odio che li circondava (bugia che fu serenamente inghiottita da tutte le istituzioni,
Croce Rossa compresa, in un sopralluogo che fecero il 23 giugno del ‘44), era in realtà l’anticamera
dei campi di sterminio.
Costretti a mimare una vita "normale", gli ebrei di Terezin cercano nella cultura e nell’arte, e non
nella sopraffazione per una sopravvivenza a tutti i costi, la forza di esistere, dando una lezione di
civiltà al mondo. La trama dell'opera contiene elementi fiabeschi come per Hansel e Gretel e I
musicanti di Brema. Pepícek e Aninka sono fratello e sorella orfani di padre. La loro madre è
malata e il dottore dice loro che lei necessita di latte per riprendersi. Purtroppo sono senza soldi e
decidono perciò di cantare al mercato per cercare di raccogliere quelli necessari. Ma il malvagio
suonatore d'organetto Brundibár (che rappresenta Hitler) li caccia. Ad ogni modo, con l'aiuto di un
impavido passero, di un astuto gatto, di un saggio cane e dei bambini del paese, saranno capaci di
cacciare Brundibár, e cantare infine nella piazza del mercato e quindi di guadagnare abbastanza
soldi per comprare alla mamma il latte.
L'opera contiene molti simbolismi nel trionfo dei bambini bisognosi e abbandonati sul suonatore di
organetto
Comunque, alcune frasi, erano chiaramente antinaziste.
Il nome deriva dal Cecoslovacco parlato per definire il bombo ossia lo scarafagio
L’operina di Krasa, con la sua ingenuità viene messa in scena a Terezin, nel settembre del ’43 e
replicata 55 volte. C’era già stata la ritirata di Russia e lo sbarco in Sicilia, l’impero di Brundibar
scricchiolava, ma la sua ferocia era intatta. Nei mesi successivi quasi tutti gli interpreti e il
compositore vengono "trasferiti" e uccisi.
Nell’operetta i bambini alzano gli occhi verso un aeroplano che vola, e sognano di volarsene via.
Ma quell’aeroplano sorvola troppo tardi il campo di Terezin.
La Storia
IL GHETTO DI TEREZIN
Terezin è una città della Cecoslovacchia che servì da ghetto tra il 1941 e il 1945, per circa 140.000
ebrei deportati dai nazisti dall’Europa Centrale ed Orientale.
• trasferire gradatamente gli abitanti dal ghetto ai campi di sterminio;
• nascondere al mondo libero il fatto che la comunità ebraica europea fosse in procinto di essere
sterminata, esibendo in maniera propagandistica Terezin come un "insediamento modello".
Quando,nell’ottobre del 1943, il governo danese chiese conto degli ebrei catturati a Copenhagen, le
autorità naziste concessero una visita del Campo ai rappresentanti della Croce Rossa internazionale.
Ma la visita potè avere luogo solo nella primavera dell’anno successivo: ai tedeschi serviva tempo
per effettuare una eccezionale operazione di abbellimento del campo.
La Croce Rossa internazionale e due membri del governo danese visitarono il Campo il 23 giugno
1944 per circa tre ore, durante le quali la messa in scena del Campo modello sapientemente
orchestrata funzionò alla perfezione.
LA MUSICA A TEREZIN
Musicisti professionisti e semplici dilettanti sfidarono l’iniziale proibizione di svolgere qualsiasi
iniziativa artistica, pur di organizzare un’attività musicale all’interno del ghetto.
Si ha notizia di almeno due formazioni quartettistiche che iniziarono la loro attività
clandestinamente perché sprovvisti di musica stampata. Questi musicisti copiavano a mano, o
ricostruivano a memoria gli spartiti, su carta di pessima qualità, rischiando la vita.
Significativo fu l’allestimento dell’operina per bambini, intitolata "Brundibàr", composta e
strumentata da Hans Kràsa. Questa fu l’unica opera lirica che poté essere rappresentata in forma
teatrale, con scene e costumi.
L’operina venne replicata 55 volte e il livello dello spettacolo era tanto elevato, che Berlino mandò
a Terezin una troupe cinematografica per girare un documentario di propaganda. In quell’occasione,
"Brundibàr" venne rappresentata in un teatro vero e proprio. Finite le riprese tutti i membri
dell’orchestra, i collaboratori, i bambini che vi avevano partecipato, vennero deportati ad
Auschwitz.
I BAMBINI DI TEREZIN
Fra i prigionieri del ghetto di Terezin ci furono all’incirca 15.000 bambini, compresi i neonati.
Erano in prevalenza bambini degli ebrei cechi, deportati a Terezin insieme ai genitori. La maggior
parte di essi morì nel corso del 1944 nelle camere a gas di Auschwitz.
Nelle case operarono educatori e insegnanti prigionieri che riuscirono, nonostante le infinite
difficoltà e nel quadro di limitate possibilità, a organizzare per i bambini una vita giornaliera e
perfino l’insegnamento clandestino.
Sotto la guida degli educatori i bambini frequentavano le lezioni e partecipavano a molte iniziative
culturali preparate dai detenuti. E non furono solo ascoltatori: molti di essi divennero attivi
partecipanti a questi avvenimenti, fondarono circoli di recitazione e di canto, facevano teatro.
I bambini di Terezin scrivevano soprattutto poesie.