Diabete e Insulino-Terapia Esistono due tipi differenti di diabete: diabete insipido e diabete mellito. DIABETE INSIPIDO Può essere causato da una insufficiente produzione di ADH (ormone antidiuretico) per un danno a livello dell’ipotalamo o della neuroipofisi (strutture contenute nel cervello), o da un’anomalia dei tubuli renali che sono insensibili all’azione dell’ADH; parleremo quindi di diabete insipido centrale o di diabete insipido renale. Nel primo tipo abbiamo un danno alle strutture indicate provocato da: 1) tumori 2) processi granulomatosi ed infiammatori 3) esiti di encefalite e meningite 4) sifilide 5) trombosi arteriose 6) traumi cranici 7) terapia chirurgica dell’ipofisi A queste dobbiamo aggiungere una forma congenita in cui il danno a livello dell’ipotalamo è già presente nella prima infanzia Nel secondo tipo la causa può essere congenita o provocata da infezioni croniche a livello renale. DIABETE MELLITO L’organismo cerca di mantenere il valore della glicemia costante perché lo zucchero è l’elemento più importante per il cervello e fonte di energia per i muscoli per questo motivo il fegato produce circa 180 gr al giorno di glucosio sotto stretto controllo del pancreas che con i suoi enzimi (insulina e 1 glucagone) ne controlla la produzione e il rilascio nel sangue oltre al suo utilizzo nei vari distretti. Il diabete mellito è una malattia dipendente da una diminuzione dell’attività dell’insulina causata o da una riduzione della sua quantità o da una riduzione della sua azione o da entrambe i fattori quindi caratteristica di questo tipo di diabete è l’iperglicemia. Si distinguono due tipi di diabete mellito: primario e secondario. Primario di tipo 1 o insulino dipendente; colpisce in giovane età o addirittura nell’infanzia oppure in soggetti con corporatura piuttosto magra. La causa sembra di tipo genetico ossia questi soggetti hanno una predisposizione ad ammalarsi, è stato osservato che essi presentano degli autoanticorpi in grado di distruggere le cellule che producono insulina e questa caratteristica si può ritrovare anche nei familiari che possono anche non manifestare la malattia. Primario di tipo 2 o non insulino dipendente; si verifica prevalentemente in età matura, può essere osservato in soggetti obesi e non, tra questi ultimi è compresa una quota di individui giovani. La causa è soprattutto di tipo endocrino per un’eccessiva produzione di ormoni che hanno un’azione opposta a quella dell’insulina come il cortisolo, il GH, gli ormoni tiroidei e l’adrenalina. Quindi possiamo dire che nel tipo 1 abbiamo una riduzione assoluta della produzione dell’insulina mentre nel tipo 2 tale produzione è normale o addirittura aumentata ma viene alterata la sua funzione a livello dei distretti che sono sensibili. 2 Secondario Può dipendere da diversi fattori quali: • Malattie pancreatiche • Eccesso di ormoni corticosteroidi • Ipertiroidismo • Farmaci ( diuretici-analgesici-psicofarmaci ) • Anomalie dei recettori per l’insulina • Gravidanza Va sottolineato che le varie forme di diabete secondario molto spesso comportano solamente un’alterata tolleranza al glucosio piuttosto che un diabete vero e proprio ciò vale soprattutto per le forme endocrine e da farmaci. In tutti i tipi di diabete la glicemia è elevata a digiuno ma soprattutto dopo i pasti; quando i livelli glicemici superano la quantità che i reni sono capaci di riassorbire, troviamo glucosio nelle urine. COS’E’ L’INSULINA? L’insulina e’ un ormone prodotto dal pancreas; e’ l’ormone anabolico per eccellenza, infatti la sua azione si esplica sul metabolismo glicidico, lipidico e proteico, nel determinare un accumulo di glucidi, protidi e lipidi e nel limitarne le perdite. Il fattore che stimola principalmente la secrezione dell’insulina e’ l’aumento della glicemia (livello di concentrazione del glucosio nel sangue), ma anche altri elementi: quali aminoacidi e ormoni (glucagone), possono svolgere tale azione. 3 L’insulina provoca una riduzione della glicemia, della aminoacidemia e della quantita’ di grassi nel sangue, in quanto tutti questi elementi vengono accumulati nei tessuti. L’insulina e’ indispensabile alla vita, la sua carenza causa il diabete. Il diabete e’ una malattia caratterizzata dalla alterazione del metabolismo di zuccheri, protidi e grassi. RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA TERAPIA INSULINICA Il ruolo dell'infermiere nel paziente sottoposto a insulino-terapia non consiste solamente nella somministrazione di insulina per via sottocutanea;bensi’ consiste nel valutare i bisogni del paziente, formulare la diagnosi infermieristica, valutare ed effettuare l'assistenza e l'educazione infermieristica, assistere i pazienti nell'attuazione del piano di trattamento e di prevenzione delle complicanze croniche. La funzione dell'infermiere ha come punto essenziale la persona diabetica in un sistema di cura e di educazione; all'interno di questo sistema l'infermiere deve effettuare la valutazione sia degli aspetti educativi che di quelli psico-sociali, deve fare una propria diagnosi e facilitare i cambiamenti dei pazienti. Al primo contatto con il paziente è fondamentale che l'infermiere consideri anche gli aspetti biofisici, psicologici, sociali, culturali, economici, comportamentali e le condizioni ambientali della vita della persona e pianifichi l'assistenza e l'educazione sulla base dei dati ottenuti. Certo la cosa fondamentale è che l'infermiere abbia tutti i requisiti necessari per assolvere a questo compito, che possa fornire cioè una assistenza ed una educazione sanitaria in linea con l'attuale stato di ricerca e gli standard di cura. 4 SOMMINISTRAZIONE DI INSULINA L’insulina è somministrata per via sottocutanea per regolare il livello ematico di glucosio.Lo scopo della terapia insulinica,assieme al regime dietetico controllato e all’attività fisica,rappresenteno la trilogia indispensabile al raggiungimento di valori normoglicemici.Viene somministrata nel tessuto sottocutaneo ,che è lo strato di grasso localizzato al di sotto del derma e sopra il tessuto muscolare.I farmaci iniettati nel tessuto sottocutaneo,avranno un assorbimento lento,sostenuto e completo.La velocità d’assorbimento varia in base al sito selezionato:I farmaci iniettati nell’addome sono assorbiti più rapidamente,quelli iniettati nel braccio sono assorbiti ad una velocità intermedia mentre quelli iniettati nella coscia,sono assorbiti più lentamente. L’infermiere dovrà attentamente valutare che la zona di inserzione dell’ago sia integra e non vanno utilizzate per l’inserzione dell’ago,zone ustionate,aree infiammate e aree con cicatrici. Inoltre l’assorbimento di insulina può essere lento o incompletose il farmaco è somministrato ai pazienti con edema generalizzato,con grave malattia vascolare periferica o in caso di shock cardiogeno. I farmaci invece,avranno un assorbimento più veloce,in caso di somministrazione a pazienti con scarso tessuto sottocutaneo,come neonati prematuri o anoressici. Se il paziente ha poco tessuto sottocutaneo,oppure lo stesso tessuto è anomalo o vi è un anomalo flusso ematico,l’infermiere dovrà controllare con il medico,se sarà possibile somministrare l’insulina in una zona alternativa. 5 TIPI DI INSULINA E TEMPI DI AZIONE ATTREZZATURA DA UTILIZZARE PER INSULINOTERAPIA (VIA SOTTOCUTANEA) A) Siringhe monouso: Viene utilizzata una siringa da insulina da 1 o 3 ml, con un ago da 26-27 Gauge, lungo 1,5 cm.L’ago su una siringa da insulina non è staccabile,è calibrata in U.I. (unità internazionali) solitamente è calibrata in 100 unità/Ml e vengono chiamate siringhe da 100 unità.Quando si somministra insulina,il numero di unità prescritte è misurato nella siringa. B) Un vassoio per contenere il materiale C) Flacone/i di insulina prescritta D) Una reniforme E) Contenitore per aghi e siringhe utilizzate F) Batuffoli di ovatta G) Contenitore con disinfettante cutaneo H) Prescrizione medica o cartella 6 La somministrazione di insulina oltre che con l’utilizzo di una siringa da insulina,può essere fatta con l’utilizzo di: Penne: Rispetto alle siringhe,le penne assicurano una maggiore semplicità e flessibilità d’uso.Si basano sull’utilizzo di cartucce prevaricate e questo tipo di somministrazione,non richiede l’aspirazione di insulina dal flacone:il dosaggio è scelto in base alla prescrizione medica,grazie alla presenza di una ghiera mobile ed una scala graduata.Le penne possono risultare molto pratiche nei casi in cui ci si debba iniettare l’insulina fuori dall’ambiente domestico (scuola o in vacanza). E’ quindi questa,una auto-somministrazione di insulina da parte del paziente. Microinfusori: Sono pompe miniaturizzate a funzionamento continuo che tramite un catetere sottocutaneo,assicurano il rilascio costante dell’insulina.La loro diffusione è sempre maggiore e sono utilizzati soprattutto da giovani diabetici.Nei microinfusori,potranno essere utilizzate solo insuline ad azione rapida. SITI DELLE INIEZIONI 1) Aree frontali o laterali delle cosce: (facilmente accessibili,sono caratterizzate da un assorbimento più progressivo dell’insulina lenta). 2) Natiche: (quadranti superiori esterni,utilizzata nei bimbi in quanto meno dolorosa). 3) Muscoli deltoidi: ( non raccomandati in caso di bimbi causa rischio formazione di ematomi). 4) Fascia addominale: (ai lati dell’ombellico quando il trattamento richiede un rapido assorbimento dell’insulina) 7 La figura mostra le zone di inserzione dell’ago nella insulino-terapia. Se l’iniezione sottocutanea viene ripetuta nello stesso sito,si può verificare un assorbimento imprevisto di insulina e conseguente lipodistrofia (increspatura della pelle dovuta ad atrofia del tessuto sottocutaneo).Ogni infezione quindi,dovrà essere eseguita dall’infermiere almeno a 3 cm di distanza dal precedente sito di iniezione.Si dovrebbe pianificare,da parte del personale infermieristico,una rotazione delle sedi di iniezione che và ben documentata:ciò per prevenire l’uso dello stesso sito ed eventuali danni al paziente.Vanno evitate iniezioni di insulina fredda e utilizzo di fiale di insulina scadute. SCOPO DELLA SOMMINISTRAZIONE DI INSULINA Introduzione di insulina per via sottocutanea tramite una siringa da insulina.L’iniezione può essere praticata con maggiore facilità se si solleva leggermente la pelle pinzandola trà 1° e 2° dito sino a che si 8 formi una plica cutanea di circa 2 cm;si fa penetrare l’ago con una angolazione compresa trà 45° e 90° La plica serve ad allontanare lo strato più esterno della pelle dalle fascie muscolari e ad assicurare che l’insulina non venga iniettata Intramuscolo. Lo strato adiposo sottocutaneo dovrebbe essere più spesso della lunghezza dell’ago.L’uso di aghi molto corti (ad esempio da 5 mm) è indicato nei casi di bambini che non presentino consistenti depositi adiposi sottocutanei.La posizione del paziente può essere seduta,prona o laterale,a seconda della sede di iniezione prescelta. COME PREPARARE UNA MISCELA DI INSULINA a) Iniettare l’aria nel flacone di insulina lenta b) Iniettare l’aria nel flacone di insulina pronta c) Aspirare prima la pronta d) Aspirare la lenta E’ importante non far entrare mai insulina di un flacone nell’altro Aspirazione di insulina da flacone PROCEDIMENTO 1) Lavarsi le mani 2) Controllare la prescrizione farmacologia 3) Assemblare ago e siringa,e preparare il materiale 9 4) Rimuovere la copertura dell’ago e aspirare l’insulina dal contenitore 5) Ricontrollare il farmaco e il dosaggio nella cartella clinica per vedere se sono accurati. 6) Identificare il paziente attraverso il nome e il numero di letto. 7) Spiegare la procedura dell’atto infermieristico al paziente 8) Selezionare il sito di iniezione libero da gonfiori,infiammazioni e cicatrici 9) Indossare i guanti (per prevenire possibili fuoriuscite di sangue) 10) Pulire il sito di iniezione con un tampone antisettico,con movimenti circolari dal centro verso l’esterno,permettere all’area di asciugare (la pulizia del sito si esegue dall’area più pulita a quella più contaminata 11) Rimuovere il cappuccio dell’ago ed espellere bolle d’aria dalla siringa.Tenere la siringa nella mano dominante 12) Mettere la mano non dominante su entrambi i lati del sito di iniezione.Stendere o pizzicare la pelle per stabilizzare il sito (serve per far sentire meno dolore al paziente e creare una superficie stabile 13) Tenere la siringa trà il pollice e l’indice,inserire l’ago velocemente,con una angolazione trà 45 e 90° a seconda della quantità di tessuto adiposo.rilasciare la pelle pizzicata (un veloce inserimento riduce il dolore) 14) Aspirare retraendo lo stantuffo della siringa.Se appare del sangue,togliere l’ago,scartare la siringa nell’apposito contenitore e preparare una nuova iniezione (l’aspirazione di sangue indica che l’ago è in una vena) 15) Se non appare il sangue,iniettare il farmaco con una pressione lenta e continua (l’insulina deve essere assorbita lentamente dal tessuto sottocutaneo e può essere pericolosa se iniettata in vena) 10 16) Rimuovere l’ago velocemente e comprimere con un tampone antisettico il sito (per ridurre il fastidio al pz quando si toglie l’ago) 17) Massaggiare delicatamente il sito con un tampone antisettico (il massaggio stimola la circolazione nel sito di inserzione e può facilitare l’assorbimento del farmaco 18) Aiutare il paziente a mettersi in una posizione comoda e confortevole 19) Non incappucciare l’ago.Gettare la siringa e l’ago in un appropriato contenitore (di rifiuti speciali).Questo protegge infermieri e personale sanitario da accidentali punture d’agol 20) Riordinare tutto il materiale 21) Lavarsi le mani 22) Registrare la somministrazione in base ai protocolli in uso 23) Osservare le reazioni generali del malato Introduzione di siringa da insulina nella cute 11 12