PIL E VALORE AGGIUNTO: CONCETTI BASE Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è la “misura della produzione finale del Paese, nel senso che rappresenta il valore complessivo di tutti i beni e servizi finali prodotti all’interno del territorio economico in un determinato periodo di tempo”. L’espressione “beni e servizi finali” sta ad indicare che dal computo del PIL sono da escludere tutti quei beni e servizi intermedi che sono stati distrutti, o comunque incorporati in altri prodotti, trasformati durante il processo produttivo; quindi per pervenire al computo del PIL si sommano i cosiddetti valori aggiunti nei vari stadi della produzione, ossia il valore complessivo della produzione realizzata nel periodo, meno il valore di tutti i beni e servizi intermedi. Inoltre, il termine “interno” significa che si tiene conto dei valori aggiunti di tutte le attività svolte all’interno del territorio economico, mentre il termine “lordo” significa che l’ammontare è considerato prima dell’ammortamento dei beni strumentali, ossia del deprezzamento subito nel corso del periodo di tempo considerato dallo stock di capitale esistente. Entrando ora nel concreto, l’Istat ritiene valida questa equazione: PIL = PIL PREZZI DI MERCATO = ∑ VALORI AGGIUNTI ATTIVITA’ ECONOMICHE Il punto di partenza è quindi la valutazione delle singole attività economiche, che può essere eseguita al: - Costo dei Fattori > valutazione effettuata in base alla remunerazione dei fattori produttivi - Prezzi Base > valutazione effettuata in base ai prezzi della produzione - Prezzi di Mercato > valutazione effettuata in base ai prezzi di acquisto di beni e servizi Costo dei Fattori Prezzi Base Prezzi di mercato ∑ Val. Agg. singole Attiv. Ec. ∑ Val. Agg. singole Attiv.Ec. ∑ Val. Agg. singole Attiv. Ec. - al netto imposte sui prodotti - al netto imposte sulla produz. - al lordo contributi sui prodotti - al lordo contributi sulla produz. ↓ VALORE AGGIUNTO AL COSTO DEI FATTORI - al netto imposte sui prodotti - al lordo imposte sulla produz. - al netto contributi sui prodotti - al lordo contributi sulla produz. - al lordo imposte sui prodotti - al lordo imposte sulla produz. - al netto contributi sui prodotti - al netto contributi sulla produz. ↓ VALORE AGGIUNTO AI PREZZI BASE ↓ VALORE AGGIUNTO AI PREZZI DI MERCATO Per arrivare al PIL ai Prezzi di Mercato si parte quindi dai singoli Valori Aggiunti: VALORE AGGIUNTO AL COSTO DEI FATTORI VALORE AGGIUNTO AI PREZZI BASE VALORE AGGIUNTO AI PREZZI DI MERCATO Al lordo SIFIM (Servizi di Intermediazione finanziaria Indirettamente Misurati) + Imp. sui Prod. e sulla Produz. + Imp. sui Prodotti. + IVA e altre Imp. Indirette + IVA e altre Imp. Indirette + IVA e altre Imp. Indirette PIL AI PREZZI DI MERCATO Inoltre, queste configurazioni del Valore Aggiunto e del PIL ai Prezzi di Mercato possono rientrare nel concetto di Val. Agg.-PIL Nominale, se la valutazione è fatta a prezzi correnti (cioè variabili di anno in anno), oppure in quello di Val. Agg.-PIL Reale, nel caso di una valutazione effettuata a prezzi costanti (mantenendo cioè i prezzi fermi ad un anno ben preciso). Ciò detto, nel 1970 l’EUROSTAT ha messo a punto il sistema armonizzato dei conti SEC, acronimo di Sistema europeo dei conti economici integrati, attraverso l’analisi dei diversi sistemi di contabilità nazionale e, quindi, a partire dal 1999, tutti gli Stati membri dell’Unione Europea hanno adottato il SEC 95, attraverso il quale si attua una descrizione quantitativa completa e comparabile dell’economia dei Paesi membri, per mezzo di un sistema integrato di conti di flussi e di conti patrimoniali; in sostanza il SEC 95 consta di una serie di norme e definizioni cui i Paesi membri dell’Unione Europea devono attenersi nella redazione dei rispettivi conti nazionali. A partire da settembre 2014, con la pubblicazione di una nuova versione di conti nazionali, viene adottato dagli stati membri dell'Unione il nuovo sistema europeo dei conti nazionali e regionali SEC 2010 - in sostituzione del Sec 95. Il nuovo sistema, definito nel Regolamento Ue (549/2013) è il risultato della stretta collaborazione fra l'ufficio statistico della Commissione (Eurostat) e i contabili nazionali degli Stati membri. Il SEC 2010 definisce i principi e i metodi di Contabilità Nazionale a livello europeo, fissando in maniera sistematica e dettagliata il modo in cui si misurano le grandezze che descrivono il funzionamento di una economia; rispetto alla precedente versione del 1995, il SEC 2010 presenta alcune importanti differenze riguardo sia l'ambito di applicazione, sia i concetti. Il nuovo sistema riflette infatti gli sviluppi e i progressi metodologici nella misurazione delle economie moderne che si sono consolidati a livello internazionale; basti pensare che oltre alle innovazioni metodologiche introdotte (una su tutte la capitalizzazione delle spese per ricerca e sviluppo), il nuovo PIL terrà conto, oltre naturalmente al valore delle attività legali e dichiarate, anche del valore stimato di alcune attività derivanti dalle cosiddette “economia illegale” ed “economia sommersa”. In Italia, l’ISTAT, calcola, a livello nazionale, le tre tipologie di Valore Aggiunto e il PIL ai prezzi di mercato, a livello regionale, il Valore Aggiunto ai prezzi base e il PIL ai prezzi di mercato e, a livello provinciale, il Valore Aggiunto ai prezzi base; con l’ultima elaborazione dati, viene assicurato, da un lato, l’allineamento dei conti regionali e provinciali con la revisione dei conti nazionali, dall’altro, l’adozione della nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007. Nello specifico, quindi, l’ISTAT ha proceduto alla revisione del PIL e del Valore Aggiunto, calcolati con il SEC 95, adottando la nuova metodologia di calcolo introdotta dal SEC 2010, in primis, a livello nazionale e, successivamente, a livello sia regionale che provinciale (in quest’ultimo caso solo Valore Aggiunto); nel dettaglio, le stime di novembre 2015 hanno aggiornato i relativi dati provinciali all’anno 2013. L’Istituto Tagliacarne, poi, nel 2016, ha proceduto all’elaborazione dei dati sul valore aggiunto totale per gli anni 2014 e 2015; in aggiunta, ha rielaborato una serie storica del valore aggiunto procapite per gli anni 2000-2015. A dicembre 2016 l’ISTAT ha proceduto all’aggiornamento dei dati provinciali relativi al valore aggiunto (sia totale che procapite) allo scopo di riallineare i conti economici territoriali con quelli nazionali diffusi a settembre 2016; nello specifico, da un lato sono stati aggiornati i dati all’anno 2014, dall’altro sono state riviste le serie storiche dal 2000 al 2013.