La Wide Music di “Klaus” Savoldi Bellavitis

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AGENDA
di SARA BELOTTI
«Q
uesto concerto è dedicato a mio padre,
scomparso nel 1976,
che continua a mancarmi moltissimo». Con queste parole Claudio
“Klaus” Savoldi Bellavitis ha introdotto il pezzo forse più intenso del
suo concerto che si è tenuto al Teatro Nuovo lo scorso 3 maggio. Ed è
proprio intorno alla figura di suo
padre che ruota tutta la sua produzione, una figura scomparsa prematuramente che deve però aver
lasciato una grande influenza sull’artista, a partire dal titolo della serata “My Father’s Smile”.
Claudio Savoldi è un musicista
completo, che sul palco riesce a
esprimere al meglio la sua grande
vitalità, la sua voglia di vivere e di
divertirsi in compagnia dell’orchestra e degli Special Guest che si
sono alternati. L’artista è stato definito il “Burt Bacharach italiano”;
nel 1988 è stato il primo italiano a
laurearsi alla Berklee College of
Music di Boston. Da allora ha lavorato come direttore d’orchestra per
musica da film, jingle e documentari, collaborando con la Boston
Film and Video, Maurizio Nichetti,
Titanus Film, Mediaset. Oggi, oltre
alla carriera artistica, si occupa
della direzione artistica di jazz club
milanesi, alcuni storici e altri nuovissimi, come il Santa Tecla, Ca’
Bianca, Le scimmie, etc.
La sua musica, definita Wide Music,
è un mix inedito di interazioni e
contaminazioni musicali internazionali, di stili, sonorità e invenzioni. Da una base di solid jazz, la
musica si sviluppa su tonalità armonizzate di swing, lirica, funk e
pop. Ideato e composto integralmente da Claudio Savoldi e prodotto dalla Scarano Productions, il
IL CONCERTO AL TEATRO NUOVO UN MIX DI JAZZ, SONORITÀ FUNK, POP, SWING E UN PO’ DI LIRICA
La Wide Music di “Klaus”
Savoldi Bellavitis
GLI ARTISTI. A destra Claudio
Savoldi Bellavitis durante l’esibizione;
a sinistra il compositore con la
cantante Claudia Cappelletti e sopra
con Ronnie Jones e l’orchestra.
Ideato e composto
interamente dal
cantante pianista,
il progetto “My
Father’s Smile” ha
impiegato cinque anni
di intenso lavoro e
passione per ottenere
un elevato livello
artistico
progetto “My Father’s Smile” ha
impiegato cinque anni di lavoro e
passione per ottenere l’elevato livello artistico che gli è stato riconosciuto da ambienti musicali sia
jazzisti, sia classici. Tutti gli arrangiamenti sono stati curati da Savoldi insieme al pianista Alessandro
Lupo Pasini, che ne ha curato l’orchestrazione.
Sul palco, ad accompagnare l’esibizione del cantante pianista, un’orchestra di oltre 30 musicisti tra cui
un quintetto jazz con Fabrizio Bernasconi al piano, Mario Brioschi
alla tromba, Gianmaria
Scattolin alla chitarra,
Marco Mistrangelo al
basso, Tommaso Bradascio alla batteria,
insieme alla nota
Orchestra Cantelli.
Si sono alternati
poi
importanti
Special Guests
come
Claudia
Cappelletti, che
come ha dichiarato lo stesso Savoldi «farà ancora
parlare di sè»,
Gemil
Regepi,
Paolo
Tomelleri,
Paolo Favini, Ronnie
Jones.
Nobile anche lo
scopo del concerto:
tutti gli introiti sono
stati utilizzati per finanziare
la costruzione in Perù di un
nuovo ospedale per bambini
malati al quale verrà dato il
nome di Cesare Savoldi, il
padre dell’artista, già impegnato a favore di popoli bisognosi.