22 email [email protected] AGENDA di SARA BELOTTI «Q uesto concerto è dedicato a mio padre, scomparso nel 1976, che continua a mancarmi moltissimo». Con queste parole Claudio “Klaus” Savoldi Bellavitis ha introdotto il pezzo forse più intenso del suo concerto che si è tenuto al Teatro Nuovo lo scorso 3 maggio. Ed è proprio intorno alla figura di suo padre che ruota tutta la sua produzione, una figura scomparsa prematuramente che deve però aver lasciato una grande influenza sull’artista, a partire dal titolo della serata “My Father’s Smile”. Claudio Savoldi è un musicista completo, che sul palco riesce a esprimere al meglio la sua grande vitalità, la sua voglia di vivere e di divertirsi in compagnia dell’orchestra e degli Special Guest che si sono alternati. L’artista è stato definito il “Burt Bacharach italiano”; nel 1988 è stato il primo italiano a laurearsi alla Berklee College of Music di Boston. Da allora ha lavorato come direttore d’orchestra per musica da film, jingle e documentari, collaborando con la Boston Film and Video, Maurizio Nichetti, Titanus Film, Mediaset. Oggi, oltre alla carriera artistica, si occupa della direzione artistica di jazz club milanesi, alcuni storici e altri nuovissimi, come il Santa Tecla, Ca’ Bianca, Le scimmie, etc. La sua musica, definita Wide Music, è un mix inedito di interazioni e contaminazioni musicali internazionali, di stili, sonorità e invenzioni. Da una base di solid jazz, la musica si sviluppa su tonalità armonizzate di swing, lirica, funk e pop. Ideato e composto integralmente da Claudio Savoldi e prodotto dalla Scarano Productions, il IL CONCERTO AL TEATRO NUOVO UN MIX DI JAZZ, SONORITÀ FUNK, POP, SWING E UN PO’ DI LIRICA La Wide Music di “Klaus” Savoldi Bellavitis GLI ARTISTI. A destra Claudio Savoldi Bellavitis durante l’esibizione; a sinistra il compositore con la cantante Claudia Cappelletti e sopra con Ronnie Jones e l’orchestra. Ideato e composto interamente dal cantante pianista, il progetto “My Father’s Smile” ha impiegato cinque anni di intenso lavoro e passione per ottenere un elevato livello artistico progetto “My Father’s Smile” ha impiegato cinque anni di lavoro e passione per ottenere l’elevato livello artistico che gli è stato riconosciuto da ambienti musicali sia jazzisti, sia classici. Tutti gli arrangiamenti sono stati curati da Savoldi insieme al pianista Alessandro Lupo Pasini, che ne ha curato l’orchestrazione. Sul palco, ad accompagnare l’esibizione del cantante pianista, un’orchestra di oltre 30 musicisti tra cui un quintetto jazz con Fabrizio Bernasconi al piano, Mario Brioschi alla tromba, Gianmaria Scattolin alla chitarra, Marco Mistrangelo al basso, Tommaso Bradascio alla batteria, insieme alla nota Orchestra Cantelli. Si sono alternati poi importanti Special Guests come Claudia Cappelletti, che come ha dichiarato lo stesso Savoldi «farà ancora parlare di sè», Gemil Regepi, Paolo Tomelleri, Paolo Favini, Ronnie Jones. Nobile anche lo scopo del concerto: tutti gli introiti sono stati utilizzati per finanziare la costruzione in Perù di un nuovo ospedale per bambini malati al quale verrà dato il nome di Cesare Savoldi, il padre dell’artista, già impegnato a favore di popoli bisognosi.