L’impegno della DGCS nelle tematiche GEWE (Gender Equality and Women’s Empowerment) in Palestina La strategia italiana di gender mainstreaming in Palestina poggia sui principi di cooperazione allo sviluppo dell’Italia, i quali sottolineano il nesso indissolubile tra uguaglianza di genere, empowerment delle donne ed efficacia dell’aiuto. Negli ultimi 15 anni l’Italia è stato il paese donatore più attivo in programmi di sviluppo ed emergenza rivolti all’uguaglianza di genere e all’empowerment delle donne in Palestina. I programmi TAMKEEN e WELOD, realizzati a partire dal 2003, sono stati sviluppati per sostenere le istituzioni palestinesi – in particolare Ministero degli Affari delle Donne, Ministero degli Affari Sociali e Governatorati – nella pianificazione ed attuazione delle politiche di promozione della partecipazione delle donne, sia nella sfera pubblica sia negli ambiti economico, sociale, culturale. L’Italia è stata altresì pioniere nella promozione di programmi di contrasto alla violenza di genere. Il Centro Mehwar per la protezione e l’empowerment delle donne e delle famiglie a Betlemme, che l’Italia ha finanziato fin dalla sua concettualizzazione nel 2001, costituisce la prima esperienza di centro antiviolenza della regione mediorientale, universalmente riconosciuta come buona pratica e riferimento per lo sviluppo delle normative dei servizi antiviolenza anche dalle UN. Grazie a questo impegno e al contributo delle expertise tecniche che da tempo operano in questi settori per la D.G.C.S., il nostro Paese è da febbraio 2013 Lead Donor UE per le tematiche GEWE in Palestina e sta conducendo il processo di coordinamento dei paesi membri per la realizzazione del EU Plan of Action on Gender Equality and Women’s Empowerment in Development (2010-2015) e di mappatura degli interventi nella prospettiva di avvio della programmazione congiunta in ambito UE. La programmazione triennale 2013-2015 in Palestina, la cui attuazione si avvierà nei primi mesi del 2014, costituisce una buona pratica di gender mainstreaming intersettoriale dove sono ben evidenti le sinergie tra programma WELOD e gli altri due interventi POSIT e START UP Palestine compresi in tale programmazione, rispettivamente per i settori salute (in cui l’Italia è altresí Lead Donor UE) e sviluppo economico. Il sostegno diretto alle istituzioni locali attraverso interventi di supporto al bilancio e di formazione del personale di Ministeri e Governatorati garantisce l’ownership dei processi di sviluppo avviati, mentre l’attenzione rivolta alla società civile, coinvolta in campagne sui diritti delle donne e nei piani di sviluppo locali, contribuisce alla formazione di una società democratica e non discriminatoria, stimolando l’interrelazione tra la società civile e le istituzioni. PROGRAMMA WELOD Women’s Empowerment and Local Development Il programma della D.G.C.S. WELOD-Women’s Empowerment and Local Development, è parte della strategia italiana di sostegno al Piano di Riforme e Sviluppo palestinese nelle sue diverse fasi (2011-2013 e 2014-2016) e risponde, in particolar modo, al suo obiettivo specifico “Promuovere la piena partecipazione e l’empowerment delle donne nella società” e all’Obiettivo del Millennio 3 – Uguaglianza di genere e empowerment delle donne. Il programma WELOD è stato impostato, a partire dal 2008, intorno alla necessità di creare spazi, tempi ed opportunità di partecipazione per le donne nella vita pubblica sulla base dell’esperienza avviata con la costituzione di 4 centri centri di empowerment delle donne, denominati TAWASOL, nel precedente programma TAMKEEN1. Avviato nel febbraio 2010, il programma ha rafforzato il ruolo dell’Autorità Palestinese e delle organizzazioni della società civile nel mainstreaming delle politiche di genere e nell’attuazione di piani di sviluppo condivisi, finalizzati all’empowerment economico, sociale e culturale delle donne palestinesi e alla protezione dei loro diritti. Conclusasi a marzo 2012, la prima fase del programma WELOD ha creato altri 7 centri di empowerment delle donne TAWASOL a copertura di tutti gli 11 governatorati della Cisgiordania (Gerusalemme, Betlemme, Hebron, Gerico, Nablus, Ramallah, Salfit, Tubas, Jenin, Qalqilia e Tulkarem). La seconda fase, avviata a febbraio 2013, sta dotando i centri TAWASOL di competenze e strumenti per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, attraverso la creazione, negli stessi centri, di punti di orientamento al lavoro e di orientamento ai servizi di contrasto alla violenza di genere. La terza fase del programma WELOD, che verrà avviata nei primi mesi del 2014, allargherà l’intera esperienza alla Striscia di Gaza attraverso l’apertura di un centro TAWASOL, e assicurerà alle istituzioni partner, Ministero degli Affari delle Donne e Ministero degli Affari Sociali, mediante apposito sostegno al bilancio, la possibilità di mettere direttamente in atto azioni concrete per aumentare l’inclusione delle donne nei processi economici del paese e per migliorare la protezione delle vittime di violenza sessuale e di genere e la loro reintegrazione nella società. Il Ministero degli Affari delle Donne, il Ministero degli Affari Sociali e gli 11 governatorati della Cisgiordania sono i partner istituzionali del programma, accanto ad oltre 200 associazioni e ONG di donne palestinesi e rappresentanze di autorità e altri enti locali (Municipalità, Consigli di villaggio, sedi distaccate di Ministeri, Università, cooperative) che partecipano alle attività dei centri TAWASOL. 1 I primi 4 centri Tawasol (in arabo: “comunicazione”, “connessione”) furono aperti nel 2005 dal programma TAMKEEN (in arabo: empowerment) della D.G.C.S. a Jenin, Nablus, Betlemme ed Hebron. Il programma WELOD si articola in tre fasi. I fase (febbraio 2010-marzo 2012) - Apertura di 7 centri di empowerment delle donne TAWASOL Equipaggiamento degli 11 TAWASOL per accogliere lo svolgimento di corsi di formazione e attività di informazione e comunicazione Programma formativo in: o o o o o o - Azioni di contrasto alla violenza di genere: o o o o - Genere e sviluppo Empowerment economico delle donne (business plan, creazione di piccole e medie imprese, microcredito) Lobby e comunicazione Produzione cinematografica (9 cortometraggi su tematiche di genere) Giornalismo sociale - genere e media Tecniche audiovisive per la comunicazione e l’informazione Formazione negli 11 centri Tawasol 4 campagne di sensibilizzazione Attività di rete, comunicazione e sensibilizzazione sulla violenza di genere e per la reintegrazione delle donne nella società (case studies) Produzione di spot TV e radio Promozione dei diritti delle donne: o 7 campagne di sensibilizzazione sui diritti legali, economici, alla salute e di cittadinanza delle donne e sulla partecipazione politica. II fase (novembre 2012- luglio 2014) - Gruppi di Studio MoWA/TAWASOL per l’elaborazione di un decreto legge per l’istituzionalizzazione dei centri Aggiornamento del quadro normativo dei centri TAWASOL (statuto e regolamento interno) Programma formativo diretto alle direttrici dei centri TAWASOL in: o - o o o o - - - Gender budget, gender audit e gender accountability Attività di documentazione della memoria storica femminile nel TAWASOL di Gerusalemme: Formazione specifica in documentazione della narrativa e della memoria femminile diretta a 17 donne provenienti dalle organizzazioni membri dei centri TAWASOL Ricerca audiovisuale documentaria Produzione di un documentario sulla memoria, la storia, i saperi e le tradizioni delle donne palestinesi Equipaggiamento del Museo WUJUD nella città veccha di Gerusalemme con una sezione audiovisiva e archivio audiovisivo digitale Creazione di 11 punti di orientamento al lavoro negli 11 centri TAWASOL, formazione specifica delle operatrici e messa in rete con altre iniziative rivolte all’empowerment economico delle donne Creazione di 3 punti di orientamento ai servizi antiviolenza nei TAWASOL di Hebron, Gerico e Qalqilya, formazione specifica delle operatrici e elaborazione delle procedure di reintegrazione delle donne vittime di violenza nella società Campagne di informazione e sensibilizzazione sulla violenza di genere: o o Produzione di un documentario Elaborazione della “Carta d’intenti per la lotta alla violenza contro le donne” II fase (2014- 2016) - - Sostegno al bilancio del MoWA per le politiche ed i servizi di empowerment socioeconomico delle donne Sostegno al bilancio del MoWA per la formazione e la programmazione di genere Sostegno al bilancio del MoSA per la protezione e la cura delle donne e bambini vittime di violenza Formazione e coaching per la creazione di imprese femminili Sensibilizzazione della popolazione sulla impresa sociale e le produzioni locali femminili Creazione di un nuovo centro Tawasol nel Governatorato di Gaza Creazione di moduli formativi universitari per operatri/trici specializzati/e nella prevenzione della violenza di genere e assistenza alle vittime Formazione nei governatorati sull’uso degli strumenti internazionali di lotta alla violenza di genere e applicazione del Referral System nazionale per la gestione dei casi Facilitazione della reintegrazione delle donne vittime di violenza nella società Sensibilizzazione della popolazione sulle politiche di empowerment delle donne e di contrasto alla violenza di genere, comunicazione sociale Coordinamento del gruppo di paesi membri europei attivi nei Territori Palestinesi sulle tematiche di eguaglianza di genere ed empowerment delle donne finalizzato alla condivisione della strategia per l’empowerment economico delle donne e la lotta alla violenza di genere Coordinamento e redazione dei rapporti annuali sulla realizzazione del EU Plan of Action for Gender Equality and Women’s Empowerment 2010-2015(GAP) Sostegno alle istituzioni palestinesi nelle politiche di gender mainstreaming nel quadro della divisione del lavoro nei vari settori dell’APS nei Territori palestinesi Partecipazione della società civile locale ed intenazionale ai piani strategici nazionali e proposte per azioni di risposta I centri di empowerment delle donne TAWASOL I centri di empowerment delle donne TAWASOL si sono affermati come una struttura di governance inclusiva basata sulla relazione e il confronto tra oltre 200 donne leader della società civile (organizzazioni, associazioni, cooperative) e le istituzioni (Ministeri, Governatorati, Municipalità, servizi locali) e finalizzata al fare rete, scambiare informazioni, analizzare le questioni legate allo sviluppo e all’empowerment delle donne, proporre pratiche e negoziare soluzioni e politiche, condurre formazione e campagne di sensibilizzazione sui diritti delle donne. I centri TAWASOL sono coordinati dalle 11 direttrici dei “Dipartimenti per le donne e i bambini” presso gli 11 Governatorati della Cisgiordania, in partenariato con il MoWA e hanno beneficiato di un vasto programma formativo che, a partire dal 2011, è stato realizzato con la collaborazione di Università e Centri di ricerca, ONG e Ministeri. Riflettendo i due principali assi del programma, empowerment economico delle donne e lotta alla violenza di genere, la formazione è stata finalizzata alla creazione di professionalità per l’impiego e allo sviluppo di competenze per la creazione di piccola e media impresa e, parallelamente, all’inclusione, sociale e lavorativa di donne che hanno subito violenza. Nella seconda fase del programma WELOD, iniziata a gennaio del 2013, i centri TAWASOL, con l’assistenza del MoWA e delle esperte della D.G.C.S., stanno elaborando meccanismi per garantire alle donne maggiore inclusione economica e accesso al credito e maggiore protezione sociale, con particolare riferimento alla prevenzione della violenza di genere e alla reintegrazione delle donne che l’hanno subita nella società. Ciò verrà fatto anche attraverso le sinergie sviluppate con altri programmi della D.G.C.S. in Palestina (START UP Palestine e POSIT) e con altre agenzie di cooperazione (GIZ). A questo proposito ogni centro TAWASOL si sta attrezzando di punti di orientamento al lavoro e di punti di orientamento ai servizi antiviolenza. La presenza, così come riconosciuto dale controparti locali, dei centri di empowerment delle donne denominati “Tawasol” all’interno di strutture governative, garantisce che le istanze delle donne vengano portate all’attenzione delle istituzioni ed inserite nell’agenda politica nazionale, che prevede al suo interno, una Strategia di genere transettoriale e una Strategia nazionale di lotta alla violenza. La storia di A.: ricominciare a vivere è possible Quando gli agenti di polizia si sono recati all’ospedale per verificare le sue condizioni di salute, A. riusciva a stento a parlare a causa del dolore delle percosse. 17 anni, A. è una ragazza di Nablus, figlia di una famiglia semplice. La violenza ha sempre fatto parte delle sue giornate, da prima solo fisica, poi ad un certo punto, dopo i 10 anni è diventata anche sessuale: abusata in famiglia, picchiata dal padre. Prima di essere accolta presso il centro antiviolenza Mehwar di Betlemme, A. credeva che quella fosse l’unica vita possibile, l’unica che meritava, la sola a cui potesse essere destinata. Gli studi abbandonati precocemente, i sogni riposti in un cassetto chiuso a doppia mandata. Il centro ha aperto le sue braccia ad A. facendole conscere per la prima volta il significato delle parole solidarietà tra donne, diritto ad una vita liberata dalla violenza, diritto all’autodeterminazione, rispetto per se stessa. Il percorso di cura ed uscita dalla violenza durato vari anni, ha portato A. a desiderare di più, a desiderare un dopo oltre che un adesso, chiedendo alla società che non la aveva difeso in passato (perchè nessuno si intromette nelle faccende private altrui) di impegnarsi affinchè anche lei avesse un domani. La cooperazione italiana ed in particolare il programma WELOD ha da sempre creduto nell’importanza di lavorare non solo sulla protezione ed accoglienza delle donne vittime di violenza, ma anche e soprattutto sulla necessità di restituire loro una vita oltre il centro antiviolenza, nella società. Questo percorso viene comunemente chiamato “reintegrazione” e per A. è stato possibile, oltre che grazie alla sua determinazione e coraggio, anche per mezzo delle associazioni di donne membri del centro Tawasol di Betlemme. Ottimizzando al massimo la rete di associazioni, le loro diverse competenze ed una visione comune della necessità di contrastare la violenza contro le donne attraverso l’impegno della società civile tutta, i centri Tawasol stanno mettendo a punto delle procedure per favorire la reintegrazione delle donne vittime di violenza nella società il cui caso di A. ha costituito un primo importante risultato. Le associazioni si incontrano nello spazio Tawasol e ascoltando le storie delle donne che sono pronte ad intraprendere un percorso di reintegrazione cercano di trovare per loro delle opportunità di lavoro e/o di formazione, facendo proprio leva sulla forza della rete che comprende partner istituzionali e della società civile. È così che A. ha trovato lavoro come segretaria presso una ONG locale membro del Tawasol di Betlemme, nella quale lavora da ormai due anni. Quando si chiama l’associazione, risponde una voce di donna ferma gentile, che da’ l’impressione di un luogo efficiente e molto professionale... È anche per merito di A. che aveva un passato, ha un adesso e si prepara ad un bellissimo domani.