I METODI CONTRACCETTIVI I metodi contraccettivi si possono distinguere in tre grandi gruppi: i metodi a base di ormoni, i metodi chimici-meccanici e i metodi di auto-osservazione. Metodi ormonali La pillola anticoncezionale Dalla prima introduzione in commercio della pillola anticoncezionale, negli anni ’60, sono stati messi a punto contraccettivi orali sempre più innovativi, che riducono progressivamente i dosaggi ormonali e i conseguenti effetti collaterali mantenendone inalterata l’efficacia e migliorando la tollerabilità. La pillola è costituita da una associazione di ormoni (estrogeno + progestinico) che blocca l’attività dell’ipofisi e quindi la produzione degli ormoni da parte dell’ovaio. Il progestinico inibisce la maturazione dell’uovo e l’ovulazione. Inoltre la mucosa dell'utero (endometrio) diventa più sottile e gli spermatozoi non hanno quindi la possibilità di risalire lungo le pareti dell'utero. Tra i vantaggi della contraccezione orale c’è la facilità d’impiego. È sufficiente ricordarsi di essere regolari nell’assunzione, prendendo una pillola al giorno, alla stessa ora. I più comuni effetti collaterali sono nausea, tensione mammaria, mal di testa, un possibile aumento di peso e una possibile diminuzione della libido. La pillola presenta però anche alcuni importanti effetti benefici fra cui la normalizzazione del ciclo mestruale, la riduzione dei dolori mestruali, una protezione dalla formazione di cisti ovariche e mammarie, positive azioni sull’epidermide, una diminuzione dell’incidenza di alcuni tipi di tumori maligni, di sindromi infiammatorie e reumatiche e la riduzione delle gravidanze extra-uterine. La sicurezza contraccettiva della pillola è la più alta in assoluto: sfiora infatti il 100%, di gran lunga superiore a quella di tutti i metodi contraccettivi non ormonali. Un grande vantaggio che si traduce in benessere e serenità del rapporto di coppia. Cerotto transdermico Si tratta di un cerotto da applicare sulla pelle che contiene una certa dose di estrogeno e progestinico. Ogni cerotto dura 7 giorni. Nel corso del mese ne vengono quindi utilizzati 3, consecutivamente. Segue una pausa di sospensione di una settimana durante la quale la donna ha le mestruazioni. Il meccanismo di azione del cerotto transdermico è comparabile a quello della pillola così come le indicazioni e le controindicazioni e gli effetti collaterali. Anello vaginale In materiale biocompatibile, flessibile e trasparente, l’anello viene introdotto in vagina. Anch’esso contiene estrogeno e progestinico che vengono rilasciati ogni giorno a quote fisse. L’anello deve essere lasciato in vagina per 3 settimane e quindi rimosso. Dopo una sospensione di una settimana ne deve essere inserito uno nuovo. Il meccanismo di azione dell’anello vaginale è comparabile a quello della pillola così come le indicazioni, le controindicazioni e gli effetti collaterali. Minipillola La minipillola, in inglese definita Pop (da Progestin-only pill), contiene solo progestinico in dosaggio estremamente basso. L’ovulazione di norma non è inibita. Il suo effetto anticoncezionale dipende dalla sua azione sulla mucosa uterina (endometrio) e dalla sua azione sulle ghiandole del collo dell’utero. Lo stesso effetto della minipillola si ha con iniezioni di progestinico, somministrato trimestralmente tramite iniezione intramuscolare. Sistema intrauterino (Levonorgestrel) E’ un dispositivo intrauterino a forma di T che nel braccio verticale contiene un serbatoio che rilascia per lungo tempo un ormone progestinico. La sua efficacia dura per 5 anni: per tutto questo tempo rilascia una piccola quantità di ormone che rende sottile la mucosa dell'utero ed il muco secreto dal canale cervicale diventa denso. Questo impedisce agli spermatozoi di risalire lungo le pareti dell'utero. In più, la crescita della mucosa uterina viene ridotta a tal punto che l'ovulo, eventualmente fecondato, non riesce a impiantarsi. Il sistema intrauterino è un metodo contraccettivo efficace e conveniente. Solo nei primi mesi possono verificarsi dei sanguinamenti irregolari. Metodi chimici-meccanici Dispositivo intrauterino (IUD) Lo IUD è un dispositivo costituito da materiale plastico che nel braccio verticale ha avvolto una spirale di rame e viene introdotto nell’utero dal medico. Il dispositivo rilascia ioni rame che modificano l’ambiente intrauterino ed inibiscono la risalita degli spermatozoi e l’eventuale impianto dell’ovulo. La spirale può provocare un aumento del flusso mestruale e infiammazioni frequenti. Sono di norma controindicate all’uso della spirale le giovani, le nullipare, le donne che soffrono di disturbi mestruali, che presentano malformazioni dell’utero, alterazioni della coagulazione, o che sono allergiche al rame. La spirale va sostituita ogni 3-5 anni. Diaframma Utilizzato molto meno che in passato, il diaframma è costituito da un cappuccio di gomma che separa la vagina dal canale cervicale impedendo l’ingresso degli spermatozoi. Il ginecologo ha in questi casi il compito di stabilire il modello e le misure più adatte alla singola donna. È necessaria un’adeguata formazione per applicare correttamente il dispositivo. Il diaframma va inserito prima di ogni rapporto e rimosso dopo almeno otto ore dallo stesso ed è opportuno utilizzare una crema spermicida che ne aumenti la sicurezza contraccettiva. È controindicato nelle donne che presentano estroflessione dell’utero, infiammazioni uterine o vagina stretta. Preservativo (condom, profilattico) Il profilattico non rappresenta solo un mezzo anticoncezionale ma protegge anche dalle malattie sessualmente trasmesse e dall’infezione da Hiv (Aids). È importante che ad ogni rapporto venga utilizzato un profilattico nuovo, e il pene deve essere estratto dalla vagina appena avvenuta l’eiaculazione. Secondo moltissimi uomini il profilattico rende il pene meno sensibile alle stimolazioni vaginali. Inoltre il profilattico può determinare allergia da latex. Contraccettivi chimici Includono tavolette, ovuli, coni e creme. Le sostanze viscose occludono il collo dell’utero mentre quelle chimiche rendono inattivi gli spermatozoi. I medici ne sconsigliano l’uso insieme al profilattico in quanto, i componenti chimici, potrebbero rendere fibroso quest’ultimo con il conseguente passaggio di sperma nella vagina. Possono provocare irritazione delle membrane mucose e vampate di calore. Metodi di auto-osservazione Metodiche computerizzate Grazie a un piccolo computer e un set di test stick si esegue un test delle urine che permette di calcolare le variazioni dei livelli dell’ormone dell’ovulazione e individuare così i giorni fecondi. Il monitor indica con una luce verde i giorni in cui si possono avere rapporti sicuri. La sicurezza della metodica è relativamente bassa ed è determinata in gran misura da come viene usata. Metodi naturali Si basano sull’astinenza periodica dai rapporti sessuali durante i giorni fecondi della donna. Diverse le metodiche utilizzate. Nel metodo Ogino-Knaus si calcolano i giorni decorsi in base al calendario mestruale: il ciclo deve pertanto essere perfettamente regolare, fenomeno che si riscontra molto raramente. Nel metodo Billings i giorni fecondi vengono stabiliti osservando la qualità del muco cervicale (più filante, abbondante e trasparente rispetto ai giorni non fertili). È evidente la difficoltà di valutazione dello stato del muco cervicale. C’è anche chi utilizza il metodo della temperatura basale. In questo caso i giorni fertili vengono identificati osservando e controllando accuratamente l’andamento della temperatura corporea per individuare i giorni sicuri. Viene considerato fertile il periodo compreso fra i 5 giorni precedenti al rialzo della temperatura basale e i 3 giorni seguenti. Nel coito interrotto l’uomo estrae il pene della vagina immediatamente prima dell’eiaculazione. Questo metodo è dotato di scarsa efficacia poiché possono verificarsi fuoriuscite di sperma anche prima dell’orgasmo.