Comunicato Stampa
Il prolungamento della sopravvivenza è
meno importante della qualità di vita e
del controllo della malattia, per la
maggior parte dei medici che trattano i
pazienti con tumore polmonare avanzato
dopo la chemioterapia di prima linea


Annunciati oggi i risultati di una survey condotta in Europa sulle attitudini prescrittive
di 500 medici, che trattano pazienti con adenocarcinoma avanzato dopo chemioterapia
di prima linea;
I risultati mostrano che quasi un terzo dei medici interpellati considera gli obiettivi
terapeutici correlati alla qualità di vita più importanti del prolungamento della
sopravvivenza per i pazienti con buon performance status
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Boehringer Ingelheim
Comunicazione:
Marina Guffanti
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Cell. +39 348 3995284
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Ingelheim, Germania, 25 settembre 2015 – Boehringer Ingelheim ha annunciato oggi i risultati
di una nuova survey, condotta in Europa, su medici che trattano pazienti con tumore polmonare
avanzato, a istologia adenocarcinoma, dopo chemioterapia di prima linea, per conoscerne gli
obiettivi terapeutici, le attitudini prescrittive e i criteri su cui basano le loro decisioni. I risultati
mostrano che nel trattamento di questi pazienti, dopo la chemioterapia di prima linea, solamente il
40% dei medici considera obiettivo prioritario per i pazienti con buon performance status il
prolungamento della sopravvivenza: il 55% ha evidenziato che l’obiettivo terapeutico principale
era mantenere la qualità della vita (36%) o raggiungere la stabilizzazione della malattia (19%) 1 .
Il Professor Nicolas Girard dell’Università Bernard di Lione ha così commentato: “Bilanciare bene
l’efficacia e la tollerabilità, è un elemento centrale per ottenere i migliori outcome clinici per i
pazienti con tumore polmonare avanzato, ed entrambi questi aspetti vanno sempre considerati
insieme. Questi risultati evidenziano che, nonostante oggi un numero significativo di medici che
trattano pazienti con adenocarcinoma avanzato dopo chemioterapia di prima linea sia ‘orientato a
prolungare la sopravvivenza’ dei pazienti, per oltre un terzo di essi l’intento terapeutico primario
resta la qualità della vita del paziente stesso. Ciò nonostante il fatto che il prolungamento della
sopravvivenza – mantenendo al tempo stesso la qualità della vita del paziente – sia oggi un
obiettivo terapeutico realistico grazie alla rapida evoluzione delle terapie disponibili“.
Il sondaggio è stato condotto in Europa su 500 medici, che trattano pazienti con carcinoma
polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato/metastatico (stadio IIIb/IV) con istologia
adenocarcinoma, con terapie oncologiche. L’obiettivo della survey è stato quello di comprendere
meglio il punto di vista del medico al momento scelta terapeutica per stimolare una discussione
sulla possibilità di offrire la cura ottimale per tutti i pazienti con cancro del polmone. Dopo la
selezione, a 100 medici di ciascuno dei Paesi europei in cui è stato condotto il sondaggio (Francia,
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Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) è stato chiesto di rispondere a domande sul loro
approccio terapeutico in pazienti con adenocarcinoma avanzato dopo chemioterapia di prima
linea. I quesiti su cui sono stati interpellati hanno riguardato l’obiettivo terapeutico che
considerano più importante, le attitudini prescrittive, sulla base degli esiti percepiti dei pazienti; le
caratteristiche dei farmaci che prediligono nella scelta della terapia, e i parametri clinici che
influenzano la scelta della terapia.
Per quanto riguarda i criteri correlati al tipo di farmaco, solo il 36% dei medici ha ritenuto che il
fatto che “offra un prolungamento clinicamente rilevante della sopravvivenza complessiva” fosse
l’aspetto più importante; per il 54% gli aspetti considerati più importanti sono stati che “offra un
aumento clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione della malattia” (27%)
o che mantenga la qualità della vita (27%).
I risultati della survey evidenziano, inoltre, che gli obiettivi terapeutici dei medici cambiano a
seconda della linea di terapia e del performance status del paziente, e che, nelle linee
terapeutiche più avanzate e nei pazienti con performance status più scadente, la tollerabilità della
terapia diventa un aspetto di maggiore importanza. Tra le caratteristiche del paziente prese in
considerazione nella scelta terapeutica per l’adenocarcinoma avanzato dopo chemioterapia di
prima linea, le comorbilità sono state indicate come l’aspetto più rilevante.
Il Dottor Mehdi Shahidi, Medical Head, Solid Tumour Oncology, di Boehringer Ingelheim ha così
commentato: “negli ultimi anni sono stati compiuti enormi progressi nel trattamento
dell’adenocarcinoma polmonare avanzato dopo chemioterapia di prima linea. Dopo l’assenza di
progressi clinicamente rilevanti nel decennio precedente, per questa, che è la più grande
popolazione di pazienti con tumore polmonare, oggi il prolungamento della sopravvivenza è un
obiettivo terapeutico realistico. Siamo impegnati a migliorare la vita dei pazienti con tumore
polmonare e intendiamo condividere i risultati di questo sondaggio con l’intera comunità
scientifica, per contribuire ad aumentare le conoscenze e fornire informazioni sulle diverse
attitudini prescrittive dei medici in Europa”.
I risultati completi del sondaggio saranno pubblicati in una rivista scientifica con peer-review nel
2016.
La survey
La survey è stata condotta online a marzo-aprile 2015 da Kantar Health in Europa su 500 medici
(100 medici per ciascuno dei seguenti Paesi: Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito), che
trattano, con terapie oncologiche, pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC)
avanzato/metastatico (stadio IIIb/IV). I risultati sono stati elaborati in funzione delle strutture in
cui operano i medici che trattano il carcinoma polmonare e dei centri specializzati per il
trattamento del NSCLC di ogni singolo Paese coinvolto nella survey. Per fornire dati regionali
rappresentativi per l’Europa i risultati sono stati elaborati, in funzione dei dati di incidenza nel
2014 del NSCLC specifici per il singolo Paese (dati tratti da “CancerMPact®” e “EpiDatabase®” di
Kantar Health).
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Per informazioni su nintedanib* visitate
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Boehringer Ingelheim
Il gruppo Boehringer Ingelheim è una delle prime 20 aziende farmaceutiche del mondo. Il gruppo
ha sede a Ingelheim, Germania, e opera a livello globale con 146 affiliate e più di 47.700 dipendenti.
Fondata nel 1885, l’azienda a proprietà familiare si dedica a ricerca, sviluppo, produzione e
commercializzazione di prodotti innovativi dall’elevato valore terapeutico nel campo della
medicina e della veterinaria.
Operare in maniera socialmente responsabile è un punto centrale della cultura e dell’impegno di
Boehringer Ingelheim. La partecipazione a progetti sociali in tutto il mondo, quali ad esempio
l’iniziativa "Making more Health", e l’attenzione per i propri dipendenti sono parte di questo
impegno di responsabilità sociale, così come lo sono il rispetto, le pari opportunità e la
conciliazione dei tempi di lavoro e della famiglia che costituiscono le fondamenta della mutua
collaborazione fra l’azienda e i suoi dipendenti, e l’attenzione all’ambiente, alla sua tutela e
sostenibilità, che sono sottese in ogni attività che Boehringer Ingelheim intraprende.
Nel 2014, Boehringer Ingelheim ha registrato un fatturato netto di circa 13,3 miliardi di euro e
investimenti in ricerca e sviluppo pari al 19,9 percento del suo fatturato netto
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Riferimenti bibliografici
1 Boehringer Ingelheim. Data on File 2015. Note yet published
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