dicembre 2008
progetto
economia di
solidarietà
SOLIDARIETÀ E MEMORIA STORICA
IL NOSTrO AIUTO A UN PAESE IN CRISI
Tra accuse di corruzione al governo e il riaffacciarsi di Sendero Luminoso, il clima politico è quanto mai instabile
Carissimi Sostenitori,
dopo la sostituzione, avvenuta nell’ottobre scorso, di 16 ministri nel governo perché accusati di corruzione, il Paese è stato sconvolto da una nuova crisi
istituzionale. Un altro episodio rilevante di quest’ultimo semestre è stato il riaffacciarsi dei gruppi armati
appartenenti a Sendero Luminoso con un attentato
nel quale sono rimasti uccisi 8 militari dell’esercito. E
sebbene si sia trattato di un fenomeno isolato, nella
popolazione di tutta la regione si respira di nuovo
un clima di paura.
Per quanto riguarda la situazione economica, è
importante sottolineare quanto negli ultimi 6 anni
il Perù abbia avuto un crescita impressionate e sostenuta, con un più 8.9 % rispetto al 2007. Anche se
questo certamente non significa automaticamente “sviluppo”: il PIL si è concretizzato solo in flusso
monetario ma manca una coesione sociale e non c’è
una distribuzione equa della ricchezza.
Nel frattempo, proprio in questi giorni di dicembre, il nostro Progetto Economia di solidarietà si sta
preparando all’evento più significativo che sarà la
Fiera dell’impresa solidale, da noi promossa al fianco della Municipalità di Lima per far conoscere, e
diffondere a livello nazionale, il tema dell’Economia
sociale, creando perciò un forte legame di scambio
tra la popolazione peruviana e i diversi protagonisti
dell’economia solidale.
Contemporaneamente, e sempre in nome della
solidarietà, abbiamo portato avanti il progetto di
sostegno alle vittime del terremoto dell’estate del
2006, a Chincha, cofinanziato dal nostro Ministero
degli Affari Esteri e dalla Regione Piemonte. E nel
prossimo mese di febbraio verranno completate le
opere sanitarie e scolastiche.
Anche quest’esperienza di Progetto post-terremoto è stata molto positiva, perché siamo riusciti
a dargli un approccio più di riabilitazione-sviluppo,
e dunque superando la pura visione “di emergenza”, caratteristica di questi casi. L’iniziativa, dunque,
proseguirà nel 2009 per la durata di un altro anno e
grazie a un nuovo stanziamento del Ministero su un
ulteriore intervento previsto nello stesso territorio.
Infine, in novembre, la Commissione Europea, ha
approvato il progetto Yuyanapaq-Vittime senza Voce, che dunque, a partire dal prossimo mese di febbraio, continuerà sulla strada già avviata con il nostro primo intervento per dare sostegno al processo
di ricupero della memoria storica e accompagnare
la riparazione della popolazione colpita per il conflitto armato interno ad Ayacucho.
Silvia Ayon
responsabile ProgettoMondo Mlal
Programmi Area Andina
Dopo il primo periodo di assestamento, cominciamo a vedere i risultati del nostro lavoro
ECONOMIA DI SOLIDARIETÀ, IN TUTTO IL PAESE SI MOLTIPLICANO LE FIERE
Per quanto possa sembrare impossibile, chi
lavora in progetti con una forte componente sociale, sa che le dinamiche hanno un ritmo e una
velocità decisamente particolari. All’inizio i processi sembrano non decollare mai, una forte salita dove i passi devono per forza essere piccoli e
i tempi si allungano. Con l’andare del tempo peró
ogni piccolo sforzo comincia a dare i suoi frutti, si
aggiungono persone, ed è un pò come arrivare in
cima e iniziare la discesa: anche senza volerlo la
velocità accelera, le persone sono sempre di piú
e i processi evolvono, ottenendo eco e risonanze
prima impensabili.
Questa è esattamente la fase che sta vivendo il
progetto Economia di solidarietà in tutto il Perù.
Dopo il primo anno, focalizzato a rafforzare
processi interni, gruppi locali, team di progetto,
l a
c a m p a g n a
Adotta un orso
Avete mai provato la differenza tra un peluche
tradizionale che ormai invadono il mercato e un peluche di vera alpaca peruviana? E volete mettere la
differenza tra l’espressione stereotipata dei pupazzi
ormai da decenni in vetrina e la simpatia di un
orsetto di vero pelo di alpaca, cucito a mano dalle
artigiane peruviane? Provare per credere: nessuno
ha la stesso muso, gli stessi occhi e gli stessi colori. Ciascuno è un pezzo unico. Una piccola opera
d’artigianato. Capace di consolare i nostri bimbi
e di sostenere il lavoro dei gruppi di artigiani del
Progetto Economia di Solidarietà grazie al ricavato
dalla sua vendita. Adottando un Orsetto di alpaca
peruviana (20 €), anche tu sosterrai il Progetto!
Info: [email protected]
Chiara Bebber
produttori e formatori, la rete di economia solidale ha cominciato a girare ad alta velocità, dedicandosi non solo a processi interni, ma finalmente al
coinvolgimento della popolazione e dell’opinione
pubblica, necessaria perchè il cambiamento sia
realmente tale.
La grande sfida di questi mesi sono state le fiere. Non semplici fiere di commercio, ma spazi di
vendita, dibattito, incontro e di cultura.
La prima fiera macroregionale si è svolta a Chiclayo, sotto la direzione di due GIES del progetto
(Chiclayo e San Martin) che hanno lavorato per
coinvolgere tutti i gruppi di economia solidale attivi a livello nord orientale. Il risultato è stato un
fine settimana di festa, incontro, comunicazione, cultura, produzione e vendita. 280 espositori
hanno potuto ricevere e soddisfare più di 5 mila
visitatori al giorno, che non solo hanno potuto
comprare e consumare prodotti tipici della zona e
rispondenti ai principi del commercio giusto, ma
hanno anche potuto assistere a seminari gratuiti
di sensibilizzazione e dibattito sui temi della globalizzazione, l’economia, le sfide dell’economia
solidale. Durante la fiera si è aperto il dibattito tra
tutti i componenti dei gruppi di economia solidale del nord del Paese, che si è concluso con una
dichiarazione dell’incontro “Costruendo rete. Chiclayo + 10”, a 10 anni dal primo incontro sul tema.
Hanno partecipato al dibattito e hanno firmato
l’accordo i Gies di Chulucanas, Ayabaca, Chiclayo,
Lambayeque, Cajamarca, Bambamarca, Trujillo,
Otuzco e Tarapoto.
Solo un mese dopo, in luglio, anche la parte
centrale del Perù ha fatto sentire la sua voce con
una fiera macroregionale che si è svolta nella città
di Huancayo per un’intera settimana di fine luglio.
Anche qui si è assistito a una grande confluenza del pubblico e ad un’enorme risonanza nelle
autorità locali e nei mezzi di comunicazione. La
settimana ha offerto uno spazio idoneo per l’incontro di produttori e promotori che hanno avuto
l’occasione di scambiare la loro esperienza all’interno dei Gies capofila e organizzatori dell’evento,
ovvero Gies Junin e Red Lima Norte.
Per concludere l’inverno peruviano (o l’estate
europea!) in grande stile, la macroregione del sud,
con il Gies Melgar e il Gies Sicuani, hanno affrontato la grande sfida di organizzare la Fiera in una città diversa, Arequipa, e senza la presenza di nessun
gruppo di economia solidale. La Fiera ha ottenuto
una risonanza tale e un lavoro di preparazione che
ha portato alla costituzione del nuovo GIES Arequipa che, appena conformato, è già attivo sul territorio e partecipe dello sviluppo nazionale.
La giusta conclusione del processo si è avuta
con la Fiera nazionale nella capitale, Lima, programmata per i giorni 6, 7, 8 di dicembre e che ha
visto la partecipazione delle 25 regioni del Paese
e l’interesse politico di una capitale troppo spesso
distratta solo dalle necessità dei più ricchi.
Chiara Bebber
capoprogetto Economia di Solidarietà
i l
f e n o m e n o
Le 10 strade possibili
di Razeto
Il passaggio dal lavoro, com’è tradizionalmente
inteso, a un’economia di solidarietà non è semplice
né automatico. Tra l’uno e l’altro concetto vi sono
una miriade di esperienze diverse e di differenti realtà, soprattutto diversi sono gli effetti sulle persone, sulla società e sull’ambiente, a livello nazionale
e mondiale.
L’economista Luis Razeto, nelle sue “dieci strade dell’economia di solidarietà”, illustra le diverse
motivazioni, esperienze e idee, attraverso cui, ad
esempio, persone e gruppi sociali diversi apportano
solidarietà nei processi di produzione, distribuzione, consumo e crescita economica. Secondo Razeto,
le strade che esplorano forme alternative e solidali
di fare economia sono: l’economia popolare, che
nasce dalle realtà piú povere; la solidarietà con i
piú poveri e i servizi di sostegno e promozione sociale, organizzati da istituzioni e imprese senza fini
di lucro; le forme di lavoro autonomo e associativo;
i processi di partecipazione sociale; i progetti di trasformazione e le lotte per i cambiamenti sociali; lo
sviluppo alternativo, sostenibile e integrale; l’ecologia, ovvero la sperimentazione di modi ecologici di
produrre e consumare; la ricerca di un nuovo ruolo
della donna e della famiglia nell’economia; il recupero di forme economiche tradizionali; l’esigenza
spirituale di un altro modo di fare economia.
Percorrendo queste strade – sostiene lo studioso – è normale sentirsi tutti coinvolti nello sforzo
di rendere presente la solidarietà, nella teoria e
nella pratica dell’economia, perché nasca una nuova razionalità economica, efficiente, e in grado di
contribuire al superamento dei gravi problemi che
affliggono la società contemporanea.
Chiara Bebber
primo piano
Ecco la Red de Economía Solidaria de Lima Norte con i suoi 10 anni di presenza sul territorio
NELLA PERIFERIA DI LIMA
IL PRIMO NEGOZIO GIUSTO
B R E V I
La periferia a nord di Lima è una zona immensa
che comprende 8 comuni e circa 2 milioni di abitanti.
Rappresenta anche un esempio del severo contrasto
tra la ricchezza di pochi e la dura realtà di molti: il 54%
della popolazione della zona vive infatti in condizioni
di povertà e il 20% in condizioni di
povertà estrema.
Nonostante questo influisca
dunque sulla maggior parte della
popolazione, si può notare nella
zona una forte spinta all’imprenditorialità da parte di famiglie e di
piccoli gruppi organizzati che hanno sviluppato attività economiche
popolari e solidali, dove risultano
determinanti il cooperativismo e
la solidarietà.
La Red de Economía Solidaria de Lima Norte, con i suoi 10 anni di presenza sul
territorio, raccoglie per esempio in sé molte di queste
esperienze presentando una vera e propria rete che
coinvolge oggi circa 50 unità economiche e quasi 800
famiglie.
La Rete promuove lo sviluppo personale e collettivo, economico e sociale, migliorando la qualità di vita
degli associati, grazie ai principi dell’economia solidale.
In particolare si insegna, e si pone in pratica, uno
sviluppo basato su un’economia al servizio delle persone, con una forte attenzione alla giustizia e all’equità
di trattamento a produttori e consumatori.
Le attività della rete comprendono il rafforzamento
delle capacità gestionali, produttive, commerciali e finanziarie di produttori e artigiani. Allo stesso modo si
promuove l’interscambio di esperienze e l’articolazio-
ne con diversi attori attivi nel territorio del nord di Lima, come Comuni, Municipi, mezzi di comunicazione
e diffusione, Università e Centri di ricerca.
Grazie al progetto Economia di Solidarietà, a partire dal 2007, si sono potute sviluppare diverse azioni rivolte agli attori della rete, così
come alla comunità della zona. Si
sta offrendo un corso completo di
formazione di gestione imprenditoriale per produttori perché
sviluppino capacità, strumenti,
tecniche e strategie per affrontare
la presenza in un mercato sempre
più competitivo.
Rivolto ai leader sociali e alle organizzazioni pubbliche e private, si
sta finalizzando un programma di
formazione per promotori di economia solidale, perchè diventino parte attiva del cambiamento, diffondendo i valori dell’economia solidale.
Infine, il mese passato, coronando lo sforzo e l’impegno di tante persone per diffondere l’economia
solidale, si è inaugurata “Checta”, il primo negozio di
commercio giusto nel nord di Lima. Un’iniziativa che ha
suscitato l’interesse, l’attenzione e l’impegno di molte
autorità locali, cosi come di istituzioni pubbliche e private, per fare di questa zona uno spazio più solidale
di giustizia, equità, e per avere sempre più apertura al
futuro.
Chiara Bebber
capoprogetto Economia di Solidarietà
Isabel Marinia Lòpez Leveau
responsabile Comunicazione Rete di Lima Norte
• Nei giorni 5, 6 ,7 novembre si è tenuta a Lima la riunione dei coordinatori del progetto e un seminario di approfondimento su metodologie di formazione e tecniche di sistematizzazione.
• Il 12 novembre è stata presentata con una conferenza stampa, in cui partecipava il sindaco di Lima,
il rappresentante dell’Unione Europea, il presidente GRESP, la coordinatrice ProgettoMondo Mlal, e
un rappresentante degli artigiani, la prima Fiera di Economia Solidale nel municipio di Lima.
• Il 5 di dicembre si è svolto il primo incontro nazionale di produttori e promotori di economia solidale del Perù.
• Il 6, 7, 8 dicembre si è tenuta la prima Fiera nazionale di imprenditori solidali. All’evento hanno
partecipato tutte le 25 regioni del Perù.
viale Palladio 16, 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail: [email protected], www.progettomondomlal.org
Versamenti (intestati a ProgettoMondo Mlal):
- c/c postale 12808374
- c/c bancario, Banca Popolare Etica (IBAN IT93B0501812101000000513270), Causale «progetto economia di solidarietà»