Farmaci e tiroide Farmaci che interferiscono con la funzione tiroidea Terapie “alternative” E.Rorai, C.Mazzon - AO S.Maria degli Angeli Pordenone - 24/10/2009 farmaci • • • • • • • Amiodarone Litio Carbamazepina Steroidi Dopamina Beta-bloccanti octreotide • • • • Interferon α Interferon Interleuchina 2 Farmaci antineoplastici di nuova generazione (target biomolecolari specifici) farmaci • • • • • • • Amiodarone Litio Carbamazepina Steroidi Dopamina Beta-bloccanti octreotide • • • • Interferon α Interferon Interleuchina 2 Farmaci antineoplastici di nuova generazione (target biomolecolari specifici) Figure 4 Muscle TCA cycle and ATP synthesis fluxes measured in seven volunteers before (basal) and after T3 treatment (postT3). Thyroid hormone induces a significant increase in muscle TCA cycle flux, whereas the rate of ATP synthesis does not show any significant change. The resulting ATP/TCA ratio (normalized to the basal state) reflects a decrease in mitochondrial energy coupling following T3 treatment. Figure 2. Sites of Action of Triiodothyronine on Cardiac Myocytes. Triiodothyronine enters the cell, possibly by a specific transport mechanism, and binds to nuclear triiodothyronine receptors. The complex then binds to thyroid hormone response elements of the genes for several cell constituents and regulates transcription of these genes, including those for Ca2+-ATPase and phospholamban in the sarcoplasmic reticulum, myosin, -adrenergic receptors, adenylyl cyclase, guanine-nucleotide–binding proteins, Na+/Ca2+ exchanger, Na+/K+–ATPase, and voltage-gated potassium channels. Nonnuclear triiodothyronine actions on ion channels for sodium (Na+), potassium (K+), and calcium (Ca2+) ions are indicated at the cell membrane. Dashed arrows indicate pathways with multiple steps, and mRNA denotes messenger RNA. N Engl J Med, Vol. 344, No. 7 · February 15, 2001 Parasimpatico Termogenesi Simpatico ? Termogenesi Catecolamine Pressione diastolica farmaci • • • • • • • Amiodarone Litio Carbamazepina Steroidi Dopamina Beta-bloccanti octreotide • • • • Interferon α Interferon Interleuchina 2 Farmaci antineoplastici di nuova generazione (target biomolecolari specifici) AMIODARONE • E’ un farmaco antiaritmico classe III • derivato benzofuranico ad elevato contenuto di Iodio (37% del peso) • analogo molecolare dell’ormone tiroideo T4 (tiroxina). indicazioni: • Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari (parossistiche e non parossistiche), extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale. Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-ParkinsonWhite. Extrasistoli e tachicardie ventricolari. Trattamento profilattico delle crisi di angina pectoris. AMIODARONE Alcuni dati di cinetica • L’emivita dell’amiodarone è di 52.6 23.7, mentre per il suo metabolita desetil-amiodarone è di 61 31.2 giorni • Dopo assunzione di Amiodarone lo iodio in eccesso accumulato nell’organismo persiste fino a 9 mesi dalla sospensione Effetti sulla funzionalità tiroidea • • • • • • Aumento del T4 del 20-40% nei primi mesi di terapia con graduale ritorno ai limiti normali/alti Possibile transitoria riduzione di T4 nei primi giorni di terapia, per effetto tipo “Wolff-Chaikoff” Riduzione del T3 fino al 30% nelle prime settimane con graduale ritorno ai limiti bassi Aumento del “reverse” T3 precoce e persistente Rialzo lieve del TSH nelle prime settimane con ritorno a valori normali entro 2-3 mesi Questi effetti sono dovuti all’azione farmacologica dell’amiodarone e vanno distinti dagli effetti tossici. Non richiedono sospensione del farmaco. IPERTIROIDISMO IPOTIROIDISMO da amiodarone • Disfunzioni tiroidee si verificano nel 14-18% dei pazienti in terapia a lungo termine con A. (E. Martino 2001 Endocrine Reviews) • Con basse dosi di A. (150-330 mg/die) l’incidenza di disfunzioni tiroidee è del 3.7% (Thyroid Dysfunction Induced by Amiodarone Therapy Gopalan e Burks Burks – 2007) FIG. 3. Prevalence of amiodarone-induced hyperthyroidism and hypothyroidism in an iodine-deficient area of Northern Tuscany, Italy, and in an iodine-sufficient area of Worcester, Massachusetts. [Derived from E. Martino et al.: Ann Intern Med 101:28–34, 1984 (62).] Ipertiroidismo da amiodarone • L’amiodarone può indurre due forme distinte di ipertiroidismo: • Tipo I: In pazienti con malattia tiroidea preesistente. In questo caso il carico di iodio può far emergere una malattia latente (Graves o gozzo multinodulare tossico) • • • Tipo II: in apparente assenza di malattia tiroidea preesistente. Prevalgono gli effetti citotossici dell’amiodarone, l’andamento della malattia è del tutto simile alla tiroidite subacuta, con una prima fase di ipertiroidismo da dismissione di T3 e T4 preformate, seguita da una fase tardiva di relativo ipotiroidismo. La condizione più frequente tuttavia è un quadro misto in cui di volta in volta possono prevalere aspetti del tipo I o del tipo II. La distinzione non è accademica in quanto la terapia è differente. AIT: CLASSIFICAZIONE TIPO I TIPO II Patogenesi Eccessiva ormonosintesi indotta dal carico di iodio Effetto citotossico diretto con eccessiva dismissione di ormoni preformati Gozzo/autoanticorpi Spesso presenti Assenti Captazione tiroidea di iodio Bassa/normale/aumentata Bassa/soppressa Livelli sierici di interleuchina-6 Normali/lievemente aumentati Nettamente aumentati Pattern color Doppler I-III 0 Risposta alle tionamidi Sì No Risposta al perclorato Sì No Risposta ai corticosteroidi Probabilmente no Sì Successivo ipotiroidismo No Possibile CLASSIFICAZIONE AIT TIPO I Malattia basale Gozzo nodulare tossico Ipertiroidismo autoimmune Esame tiroideo Gozzo nodulare Gozzo diffuso o volume normale Ecografia Uno o più noduli Ecostruttura disomogenea ed ipoecogenecità diffusa Colordoppler Uno o più noduli ipervascolarizzati Ipervascolarizzazione diffusa Anticorpi antitiroidei Assenti Presenti Risposta alle tionamidi Sì Sì Risposta al perclorato Sì Sì Risposta ai corticosteroidi No Probabilmente no Successivo ipotiroidismo No Possibile IPOTIROIDISMO DA AMIODARONE • Prevalenza 5-32% (variabilità dipendente dall’apporto iodico), in Italia: 5,3%, in crescita. • Insorge nei primi mesi di terapia • Fattori predisponenti: sesso femminile, età avanzata, presenza di autoanticorpi antitiroide, familiarità per patologia tiroidea autoimmune Patogenesi dell’ipotiroidismo da amiodarone 1. Esito della tireopatia distruttiva indotta dall’Amiodarone 2. Tireopatia autoimmune preesistente: viene accelerata l’evoluzione in insufficienza funzionale 3. Preesistenti difetti dell’organificazione dello iodio: blocco della sintesi ormonale indotta dall’eccesso di Iodio Ipotiroidismo da amiodaarone: dati di laboratorio • TSH persistentemente elevato • FT4 ridotto • Ecotomografia tiroidea: può precisare la diagnosi (aspetto del parenchima, dimensioni, vascolarizzazione) Terapia dell’ipotiroidismo da amiodarone • Levotiroxina: iniziare con dosaggi bassi, 25 microg/die con successivi incrementi di 12,5 microg ogni 4-6 settimane fino ad eutiroidismo • Sospensione Amiodarone non indispensabile farmaci • • • • • • • Amiodarone Litio Carbamazepina Steroidi Dopamina Beta-bloccanti octreotide • • • • Interferon α Interferon Interleuchina 2 Farmaci antineoplastici di nuova generazione (target biomolecolari specifici) Litio e tiroide, dati clinici • Nei Pazienti trattati con litio per molti anni, l’incidenza complessiva di ipotiroidismo, gozzo e tireopatie autoimmuni è paragonabile a quella della popolazione generale. L’esposizione al litio comunque rappresenta un fattore di rischio aggiuntivo per ipotiroidismo nelle donne e/o in presenza di autoanticorpi anti tiroide. • Paola Mossa, et al, Journal of Clinical Psychopharmacology 2001 • Nello studio di Baethge 41% dei pazienti era in terapia con levotiroxina, contro il 6% dei controlli (p < 0.001), anche se è vero che alcuni pazienti utilizzavano la levotiroxina come terapia della malattia psichiatrica. L’ipotiroidismo subclinico era presente nell’8.5% dei pazienti privi di terapia sostitutiva, contro il 3.2% dei controlli (p = 0.001). Vi era rilievo di gozzo all’ecografia nel 54% dei pazienti, contro il 19% dei controlli. Comunque l’ipotrioidismo dei pazienti trattati con litio non era in relazione con presenza di autoanticorpi anti tiroide (nessuna differenza tra pazienti e controlli), dato che suggerisce un’azione antitiroidea del litio indipendente dall’autoimmunità. • Christopher Baethge, Holger Blumentritt et al, J Psychiatry Neurosci 2005;30(6):423-7. • La comparsa di ipotiroidismo è più rapida in pazienti con familiarità positiva per patologia tiroidea (3,7 anni contro 8,6)./Le donne sopra i 60 anni sono il gruppo di età più esposto alla comparsa dell’ipotiroidismo, che tende ad essere più marcato./Durante la terapia con litio i livelli di calcemia sono più elevati rispetto al dato basale e ai controlli. • Maria Kusalic, Frank Engelsmann, J Psychiatry Neurosci 1999;24(3):227-33. Litio e tiroide: azioni farmacologiche • E’ potente inibitore dell’adenilato ciclasi • Agisce su molti secondi messaggeri, come G-protein, inositolfosfolipidi, calcio e magnesio altera la captazione dello iodio Altera l’organificazione dello iodio e limita la sintesi di diiodotirosina inibisce la desiodasi periferica alterando il rapporto T4/T3 • Inibisce il sistema paratiroide-AMPciclico • Maria Kusalic, Frank Engelsmann, J Psychiatry Neurosci 1999;24(3):227-33. • • • farmaci • • • • • • • Amiodarone Litio Carbamazepina Steroidi Dopamina Beta-bloccanti octreotide • • • • Interferon α Interferon Interleuchina 2 Farmaci antineoplastici di nuova generazione (target biomolecolari specifici) Carbamazepina e tiroide • Durante il trattamento con carbamazepina (CBZ) vi è progressiva riduzione di fT4, mentre fT3 e TSH mantengono livelli normali. • La risposta al TRH test rimane normale e paragonabile a controlli anche in caso di bassi valori di fT4 • La causa dei bassi valori di fT4 non è chiara, ma non sembra avere alcun significato clinico e non richiede trattamento Alberto Merrotti, Merrotti, Melissa Laus et al, European Journal of Endocrinology (2009) 160: 8181-86 farmaci • • • • • • • Amiodarone Litio Carbamazepina Steroidi Dopamina Beta-bloccanti octreotide • • • • Interferon α Interferon Interleuchina 2 Farmaci antineoplastici di nuova generazione (target biomolecolari specifici) Interferon alfa CARATTERISTICHE: Interferone classe I. Le Infezioni virali sono l’induttore più potente. Indotto da altre citochine, ipossia, estratti batterici. Effetti: attivazione cellule dendritiche, stimolo proliferativo cellule T, “switching” per le classi di immunoglobuline, aumenta le funzioni degli effettori citotossici e l’apoptosi. INDICAZIONI CLINICHE COMUNI • Epatite cronica da HCV ( ribavirina) • Epatite cronica da HBV ( lamivudina) • Carcinoma renale ( IL-2) • Melanoma (stadio IIb, III) • (Leucemia mieloide cronica) • (Leucemia a cellule capellute) • Mieloma multiplo • Trombocitemia essenziale JAK-STAT Signaling by the Interferon-{alpha} Receptor Ransohoff R. N Engl J Med 1998;338:616-618 Tireopatie da INF α • Comparsa di autoanticorpi senza evoluzione in disfunzione (frequente : 15 - 40%) • Tiroidite distruttiva (ipertiroidismo seguito da ipotiroidismo) • Ipertiroidismo autoimmune (tipo Graves,~ 2-3 %) • Ipotiroidismo autoimmune (2,4 - 19% , 2/3 dei quali dopo episodio di tiroidite distruttiva) • Ipotiroidismo non autoimmune (autoanticorpi non rilevabili) Carella et al JCEM 2004 Mandac et al Hepatology 2006 Prima di iniziare terapia con INF a : Anamnesi TSH Anticorpi anti TPO Evoluzione probabile Prima TSH↑ TPO↑ durante INFa ipotiroidismo fine ciclo persistenza TPO↑ ipo-ipertiroidismo tiroidite distruttiva persistenza ipotiroidismo Normale qualsiasi quadro risoluzione Ipertiroidismo da INF α Quadro clinico elementi diagnostici Tiroidite distruttiva TSH↓, fT3↑, fT4↑ RAIU⇓ Ipertiroidismo tipo Graves TSH↓, fT3↑, fT4↑ RAIU⇑ Ipertiroidismo da INF α • Possibili complicanze: – Fibrillazione atriale – Scompenso cardiaco – Diabete mellito - Episodi ischemici acuti - Disidratazione • Vantaggi della sospensione di INF α: – La malattia tiroidea va in remissione più facilmente – Più rapidamente controllabile • Terapia: – A. l’immunoterapia è indispensabile e dovrà essere ripristinata • Iodio 131 • Chirurgia (se possibile) – B. immunoterapia non più necessaria o di dubbia utilità • Metimazolo (tossicità midollare ed epatica !) • Prednisone 0,5 - 1 mg/Kg (tiroidite distruttiva, assenza di controindicazioni) Interferon alfa, IL-2, autoimmunità, risposta antitumorale • Vi è crescente evidenza di una relazione positiva tra comparsa di malattie autoimmuni e favorevole risposta antitumorale (Koon, Atkins NEJM 2006) • Nel melanoma metastatico la comparsa di autoimmunità (83% tireopatia autoimmune, 21% vitiligine) è fortemente correlata alla risposta clinica all’INF alfa (H.Gogas et al NEJM 2006) farmaci • • • • • • • Amiodarone Litio Carbamazepina Steroidi Dopamina Beta-bloccanti octreotide • • • • Interferon α Interferon Interleuchina 2 Farmaci antineoplastici di nuova generazione (target biomolecolari specifici) IL-2 – INDICAZIONI CLINICHE - • Carcinoma renale ( INFα) • Melanoma ( INFα) • Infezione da HIV SL Gaffen, KD Liu, Cytokine 2004 farmaci • • • • • • • Amiodarone Litio Carbamazepina Steroidi Dopamina Beta-bloccanti octreotide • • • • Interferon α Interferon Interleuchina 2 Farmaci antineoplastici di nuova generazione (target biomolecolari specifici) Indicazioni cliniche dell’Inteferon beta • Sclerosi multipla con andamento fluttuante (remissione-recidiva) Interferon Malattie tiroidee preesistenti hanno prevalenza maggiore in pazienti con sclerosi multipla, particolarmente tiroidite di Hashimoto e ipotiroidismo autoimmune, suggerendo una generica maggiore suscettibilità alla patologia autoimmune. L’INF- è associato a disfunzione tiroidea (10% ipotiroidismo e 23% ipertiroidismo) nel primo anno di trattamento in pazienti con tireopatia autoimmune preesistente. E’ interessante notare che dopo il primo anno di trattamento, fino a 3 anni di follow-up, non si sono osservati nuovi casi. Altri studi non hanno mostrato significative modifiche della tiroide nel corso del trattamento e ne hanno dedotto la mancanza di relazione tra disfunzione tiroidea e INF- . Generalmente viene raccomandato controllo della funzionalità tiroidea prima dell’inizio della terapia e successivamente in base ai dati clinici, particolarmente in pazienti con tiroidite già nota o rilievo incidentale di disfunzione tiroidea. The safety and efficacy of INF- products for the treatment of multiple sclerosis Marcelo Kremenchutzky et al Expert Opin, Drug Safety -2007 - 6(3): 279-288 farmaci • • • • • • • Amiodarone Litio Carbamazepina Steroidi Dopamina Beta-bloccanti octreotide • • • • Interferon α Interferon Interleuchina 2 Farmaci antineoplastici di nuova generazione (target biomolecolari specifici) Farmaci antineoplastici con target bio-molecolari specifici: ER: Tamoxifen VEGF: Talidomide, Bevacizumab Map Kinasi/VGFR-2/PDGFR: Sorafenib EGFR/ VGFR-2/PDGFR: Sunitinib Bcr-Abl/Kit/PDGFR: Imatinib HER2: Trastuzumab CD20: Rituximab CD52: Alentuzumab EGFR: Cetuximab, Gefitinib, Erlotinib Proteasoma: Bortezomib mTOR: Rapamicina e analoghi abbreviazione Fattore/recettore ER= Estrogen Receptor VEGF= VEGFR-2 = PDGFR = EGFR = Bcr-Abl = Kit = Vascular Endothelial Growth Factor Vascular endothelial growth factor receptor 2 Platelet-Derived Growth Factor Receptor Epidermal Growth Factor Receptor Breakpoint Cluster Region – Abelson murine leukemia oncogene homolog 1 (Philadelphia Chromosome) c-Kit oncogene HER2 = Human Epidermal growth factor Receptor 2 mTOR = Mammalian Target of Rapamycin Bersagli biomolecolari farmaco Effetti sulla tiroide ER Tamoxifen no VEGF Talidomide, Bevacizumab Ipotiroidismo ? Map Kinasi/VGFR2/PDGFR Sorafenib Tiroidite subacuta EGFR/ VGFR-2/PDGFR Sunitinib ipotiroidismo Bcr-Abl/Kit/PDGFR Imatinib Ipotiroidismo (anche in corso di terapia con levotiroxina) levotiroxina) HER2 Trastuzumab Ipotiroidismo? CD20 Rituximab Miglioramento della patologia tiroidea autoimmune CD52 Alentuzumab Tireopatie autoimmuni EGFR Cetuximab, ? Gefitinib, Erlotinib Proteasoma Bortezomib ? mTOR Rapamicina e analoghi Interferisce con gli effetti degli ormoni tiroidei sul cuore Bersagli biomolecolari farmaco Effetti sulla tiroide ER Tamoxifen no VEGF Talidomide, Bevacizumab Ipotiroidismo ? Map Kinasi/VGFR2/PDGFR Sorafenib Tiroidite subacuta EGFR/ VGFR-2/PDGFR Sunitinib ipotiroidismo Bcr-Abl/Kit/PDGFR Imatinib Ipotiroidismo (anche in corso di terapia con levotiroxina) HER2 Trastuzumab Ipotiroidismo? CD20 Rituximab Miglioramento della patologia tiroidea autoimmune CD52 Alentuzumab Tireopatie autoimmuni EGFR Cetuximab, ? Gefitinib, Erlotinib Proteasoma Bortezomib ? mTOR Rapamicina e analoghi Interferisce con gli effetti degli ormoni tiroidei sul cuore Curve di sopravvivenza nella leucemia mieloide cronica imatinib interferone Terapie convenzionali 10 20 30 40 50 mesi 60 70 80 Imatinib e inibizione delle tirosin-chinasi • Sono descritti casi di aumento di TSH e comparsa di sintomi di ipotiroidismo in pazienti tiroidectomizzati in terapia sostitutiva. • L’aumento del TSH compariva a dispetto di valori normali di fT3 ed fT4 • Queste prime osservazioni dimostrano la capacità di questi farmaci di bloccare l’effetto di T3 e T4 sull’ipofisi e su tessuti periferici (resistenza ormonale jatrogena). • • de Groot JW, et al; Clin Pharmacol Ther 2005 J. W. B. de Groot, et al; Annals of Oncology 2006 Bersagli biomolecolari farmaco Effetti sulla tiroide ER Tamoxifen no VEGF Talidomide, Bevacizumab Ipotiroidismo ? Map Kinasi/VGFR2/PDGFR Sorafenib Tiroidite subacuta EGFR/ VGFR-2/PDGFR Sunitinib ipotiroidismo Bcr-Abl/Kit/PDGFR Imatinib Ipotiroidismo (anche in corso di terapia con levotiroxina) levotiroxina) HER2 Trastuzumab Ipotiroidismo? CD20 Rituximab Miglioramento della patologia tiroidea autoimmune CD52 Alentuzumab Tireopatie autoimmuni EGFR Cetuximab, ? Gefitinib, Erlotinib Proteasoma Bortezomib ? mTOR Rapamicina e analoghi Interferisce con gli effetti degli ormoni tiroidei sul cuore Rapamycin Prevents Thyroid Hormone-Induced Cardiac Hypertrophy James A. Kuzman, Timothy D. O’Connell, and A. Martin Gerdes Endocrinology 148(7):3477–3484 (2007) • THYROID HORMONES (THs) (T3 and T4) have many effects on the heart including the induction of cardiac hypertrophy, although little is known about the mechanism. THs exert many of their effects through binding to nuclear receptors that activate or suppress gene transcription. Contrary to the classical genomic mechanism of THs, recent studies suggest that THs also act through a nongenomic mechanism by binding to a membrane receptor to activate signaling. Signal transduction pathways such as phosphatidylinositol 3-kinase/AKT and MAPK have been implicated in the effects of TH such as angiogenesis and cardiac hypertrophy […] • Cardiac hypertrophy is likely due to a combination of both direct and indirect mechanisms. In this study, we show that TH stimulates myocyte hypertrophy both in vitro and in vivo, and this effect is blocked by rapamycin. This confirms that rapamycin blocks the direct effect of THs on myocyte hypertrophy. Terapie “alternative” (esempi) Prodotti dietetici – Soia: » » » » Coronaropatia Cancro Osteoporosi Disturbi della menopausa – Alghe (es.: fucus) » Obesità » Rimedio per la “cellulite” Cosmetici – Somatoline » Rimedio per la “cellulite” Altri prodotti – acido triiodoacetico (Tiratricol, Triac) » Obesità Effetti sulla tiroide prodotto effetto Soia Interferisce con la funzione tiroidea. Riduce l’assorbimento della levotiroxina Fucus Ipertiroidismo, peggioramento della malattia di Basedow, necessità di utilizzare dosi più elevate di tionamidi. Ipotiroidismo nell’uso prolungato. Evoluzione del gozzo multinodulare in tireotossicosi Somatoline Assorbimento di ormoni tiroidei (soprattutto se la cute viene traumatizzata da depilazione o altre procedure cosmetiche) Triac Ipertiroidismo e ipotiroidismo Ambiente e Tiroide TDC - Thyroid Disrupting Chemicals • • • Gli ormoni tiroidei sono essenziali per lo sviluppo del sistema nervoso, particolarmente durante la gestazione e in epoca neonatale. Da queste considerazioni deriva la grande attenzione per sostanze che possano alterare la funzione tiroidea su vasta scala. Il gruppo di sostanze più studiate finora appartiene al gruppo delle diossine e degli idrocarburi aromatici polialogenati (diossine e furani policlorinati in particolare). Uno dei problemi difficili è comprendere l’entità della sommazione o del sinergismo degli effetti, quando nell’ambiente sono dispersi vari inquinanti (dell’ordine di diverse decine) con meccanismi d’azione differente. Andreas Kortenkamp, Environmental Health Perspectives; 2007 Metabolismo degli ormoni tiroidei e xenobiotici (rosso) QuickTime™ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. K.M. Crofton, Interational Journal of Andrology - 2007