CENNI di METEOROLOGIA - Patente Nautica Vela Roma Fiumicino

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CENNI di METEOROLOGIA
Strumenti di misurazione:
L’ATMOSFERA terrestre è l’insieme dei gas che
circondano il globo come un involucro (non
omogeneo). È suddivisa in quattro strati che sono:
Troposfera, Stratosfera, Mesosfera e Ionosfera.
I dati fondamentali dello studio dell’atmosfera di
interesse per la nautica da diporto sono:
Pressione - Temperatura - Umidità (relativa)
Barometro
(aneroide)
Termometro e
Igrometro
Barografo
(in figura di tipo digitale)
Barometro: misura la pressione. La pressione standard, cioè misurata al livello del
mare, ad una latitudine di 45° e alla temperatura di 15°C, corrisponde ad una
colonna di mercurio (Hg) alta 760mm, o 1013 millibar (millibar=hectoPascal mbar=hPa). Generalmente alla pressione atmosferica di 1013 mbar si abbinano
condizioni di tempo buono (è convenzione, per praticità di calcolo, indicare 1012
mbar sulle carte del tempo). Il barometro, con l’utilizzo della lancetta a mano, rivela
anche la tendenza delle condizioni meteo al variare, repentino o lento, della
pressione atmosferica. Il barografo è un barometro registratore che disegna
diagramma dell’andamento della pressione atmosferica in un certo luogo col
passare del tempo.
Termometro: misura la temperatura, in gradi Celsius (da 0 a 100 °C ) e in gradi
Fahrenheit (da 0 a 212 °F ). La relazione tra le due scale di misura si esprime con
queste formule: °C = (°F - 32 ) / 1,8 - °F = (°C x 1,8) + 32
Igrometro: misura l’umidità relativa nell’aria, cioè il rapporto percentuale tra
quantità di vapore acqueo presente e la quantità di vapore acqueo presente in
condizioni di saturazione. Esiste poi lo psicrometro che misura l’umidità relativa e il
punto di rugiada
Dalla comparazione dei dati dei vari strumenti si può prevedere che:
 Il tempo migliora se la pressione aumenta e l’umidità diminuisce
 Il tempo peggiora se la pressione diminuisce e l’umidità aumenta
• Una lieve discesa barometrica, in 3/4 ore , indica che si avvicina una perturbazione
• Una forte discesa barometrica, in 3/4 ore, indica l’arrivo di una forte perturbazione
CENNI di METEOROLOGIA
Il CAMPO BARICO è rappresentato da linee che
racchiudono punti di uguale pressione definite isobare
(tracciate generalmente ogni 4 mbar).
Si indica con A (en. H=High) un’area di alta pressione detta
zona anticiclonica, con B (en. L=Low) un’area di bassa
pressione detta zona ciclonica.
Le aree all’interno della carta del tempo possono assumere
diverse configurazioni bariche:
• Saccatura: zona di Bassa pressione compresa tra due
zona di Alta pressione, a forma di U
• Promontorio: zona di Alta pressione compresa tra due
zone di Bassa pressione, a forma di U
• Sella: zona a forma di croce composta tra due zone
depressionarie e due zone anticloniche opposte tra loro
• Pendio: zona con differenza orizzontale di pressione
inserita tra la zona ciclonica e anticiclonica contigue
• Area di pressione livellata: zona in cui la pressione, per
una grande estensione, non presenta variazione barica.
Il VENTO è una massa d’aria che , in differenti condizioni di
temperatura e pressione atmosferica, si muove
orizzontalmente sulla superficie terrestre (con moto
avvettivo). Il vento si sposta sempre da una zona di alta
pressione per entrare in una zona di bassa pressione,
parallelamente alle isobare del campo barico interessato
(direzione tangente alle isobare). Nell’emisfero Nord si
muove in senso orario nelle aree anticicloniche e in senso
antiorario in quelle cicloniche (per effetto della forza di
Coriolis, forza deviante dei corpi in movimento sulla
superficie terrestre). Nell’emisfero Sud avviene il contrario.
Il Gradiente Barico orizzontale è il rapporto tra la differenza
di pressione tra due isobare contigue e la loro distanza.
Il vento dipende dal gradiente barico orizzontale e la sua
intensità è inversamente proporzionale alla distanza tra le
isobare: maggiore distanza vento moderato e leggero,
minore distanza vento forte.
B
992
996
1000
pressione in aumento
pressione in aumento
A
1020
pressione in diminuzione
1004
zona BASSA PRESSIONE
Bassa pressione
zona Ciclonica
1008
zona ALTA PRESSIONE
B
992
A
1020
996
1000
1016
1012
1004
1008
senso antiorario
pressione in diminuzione
1016
1012
nell’ emisfero NORD
Alta pressione
zona Anticiclonica
direzione di
provenienza
del vento
senso orario
CENNI di METEOROLOGIA
La velocità del vento si misura con l’anemometro e si esprime nella
nautica in nodi (vedi dispensa Scala Beufort).
La direzione di provenienza del vento, identificata nella rosa dei venti,
si determina attraverso l’anemoscopio (windex).
Le previsioni locali nell’osservazione del vento, nell’emisfero Nord, indicano
che in prossimità di una perturbazione, peggioramento del tempo, i venti
tendono a spirare da SE, poi da S-SW, girando successivamente da W e infine
da NW. Generalmente quando arriva il Maestrale il tempo tende a migliorare.
Classificazione dei venti
• Locali e costieri: venti variabili in funzione della configurazione
delle coste, generalmente dipendono dalla differenza di
temperatura tra il mare e la terra
• Sinottici: venti regolari e costanti, soffiano sempre nella stessa
direzione e si generano nelle zone tropicali convergendo verso le
zone equatoriali. Come ad esempio gli Alisei che spirano da NE
nell’emisfero nord, da SE nell’emisfero sud
• Periodici: venti ciclici, periodicamente soffiano da direzioni
opposte. Ad esempio i Monsoni, stagionali, che soffiano nel periodo
invernale da NE, dalle terre dell’India e l’Asia orientale verso
l’oceano Indiano e mar della Cina, nel periodo estivo da SW,
dall’oceano Indiano verso le terre dell’India e Asia orientale.
• Irregolari, Ciclonici: venti molto violenti e distruttivi, prendono
nomi diversi nelle differenti località; hanno un movimento vorticoso
come ad esempio gli Uragani, Tifoni e Tornado
Nell’emisfero Nord il vento nell’alta pressione gira in senso orario ed entra nella bassa
pressione girando in senso antiorario. Da questa premessa la legge di Buys-Ballot
stabilisce che un osservatore, volto con la faccia verso la direzione di provenienza del
vento, con le braccia aperte, può determinare la posizione dei campi barici: faccia al
vento, il braccio destro spostato leggermente indietro inidica la zona di depressione, il
braccio sinistro un po’ in avanti indica la zona di alta pressione.
Ne scaturisce una regola pratica nella navigazione a vela: per fuggire dalla zona
depressionaria assumere andatura traverso o lasco con mure a dritta.
B
braccio
sinistro
di giorno - Brezza di mare (metà mattina > > tardo pomeriggio)
Durante le ore diurne, nel
periodo primaverile ed
estivo, la terra si scalda di
più e più rapidamente del
mare; la differenza di
temperatura e pressione
genera la brezza di mare:
un movimento della
massa aria dal mare verso
la costa.
Aria fredda più
pesante, più
pressione
vento
braccio
destro
Aria calda
meno
pesante,
meno
pressione
A
di notte - Brezza di terra (tarda sera > > primo mattino)
Durante le ore notturne,
nel periodo primaverile
ed estivo, la terra si
raffredda di più e più
rapidamente del mare; la
differenza di temperatura
e pressione genera la
brezza di terra: un movimento della massa aria
dalla costa verso il mare.
Aria calda meno
pesante, meno
pressione
Aria fredda più
pesante, più
pressione
vento
CENNI di METEOROLOGIA
Il FRONTE meteorologico è la superficie di separazione tra due masse
d'aria aventi caratteristiche di temperatura, pressione e umidità
differenti. La discontinuità termica nelle varie regioni del globo forma
masse d’aria più calde e masse d’aria più fredde (temperatura relativa
alla due masse).
FRONTE CALDO: è la massa d’aria più calda (meno
densa) che si muove e si sovrappone ad una massa d’aria più fredda
(più densa). Dà origine alla formazione di nubi stratificate con piogge
moderate e leggere, le precipitazioni sono persistenti. La pressione
comincia a diminuire e aumentano temperatura e umidità, si prevede
cattivo tempo non prima di 24h.
FRONTE FREDDO: è la massa d'aria fredda (più
pesante) che si muove verso una massa d’aria più calda (più leggera) e
si incunea sotto quest’ultima sospingendola violentemente verso
l’alto. Dà origine alla formazione di nubi a sviluppo verticale con forte
vento (a raffiche) e rovesci violenti anche a carattere temporalesco.
Una volta passato il fronte freddo la pressione aumenta e
diminuiscono temperatura e umidità. Il fronte freddo può essere lento
o veloce, ma sempre più veloce di quello caldo.
FRONTE OCCLUSO: è un fronte freddo, sempre più
veloce, che raggiunge si mescola con un fronte caldo. Al contatto si
crea il fronte occluso nel quale si generano fenomeni meteorologici
con caratteristiche comuni ai due fronti.
FRONTE STAZIONARIO: sono due masse d'aria che
vengono a contatto e nessuna delle due riesce a prevalere e sostituire
l'altra. Situazione dove si può generare una linea di instabilità
Si ha pertanto una situazione di stallo con eventuali fenomeni
precipitativi e di maltempo che possono durare anche molti giorni,
simili a quelli di un fronte caldo, finché o il fronte si dissolve oppure si
tramuta in un fronte caldo o in un fronte freddo.
Carta Sinottica (carta del tempo
per le previsioni meteorologiche)
Fase intermedia
dello sviluppo di
una depressione
Masse d’aria a contatto e
situazione meteo all’arrivo
del fronte freddo
CENNI di METEOROLOGIA
Le NUBI sono un fenomeno atmosferico connesso alla condensazione di una
massa d’aria, calda e molto umida.
Si classificano in base alla caratteristica di altezza in quota.
Principali tipologie di nubi (caratteristiche delle nubi)
NUBI ALTE: oltre i 6.000 / 7.000 mt. Sono i Cirri (Ci) che si presentano come
filamenti, splendenti e traslucidi. Cirrostrati (Cs) semitrasparenti disposti in file
stratificate che coprono parzialmente il cielo. Cirrocumuli (Cc) piccoli globuli a
fiocchi ordinati in file.
NUBI MEDIE: tra 2.000 e 6.000 mt. Gli Altostrati (As) di colore bianco opaco e
semitrasparenti, spesso indicano il passaggio di un fronte caldo in quota media e
quindi preannunciano l’arrivo di una depressione. Gli Altocumuli (Ac) a forma di
fiocchi compatti disposti in file in vasta estensione (così detto cielo a pecorelle).
I Nembostrati (Ns) è la classica nube del maltempo, moderati o abbondanti
rovesci, nube color grigiastro con grande estensione stratificata e probabile
distesa di nubi anche più basse con sviluppo verticale. Molto vicine al centro
della perturbazione e portano precipitazioni continue.
NUBI BASSE: inferiori a 2.000 mt. Gli Strati (St) uniformi e stratificati con
sviluppo orizzontale, portano piogge di moderata intensità e il loro colore varia
dal bianco al grigio. I Cumuli (Cu) a forma di cavolfiore con la sommità bianca e
la parte basse scura, a sviluppo verticale, con rovesci di breve durata.
I Cumulonembi (Cb) sono la trasformazione dei cumuli, più densi e con uno
sviluppo verticale imponente. Caratteristiche nuvole temporalesche che
scatenano eventi atmosferici di forte intensità. Molto scuri nella parte bassa e
dalla loro formazione si prevede un temporale in brevissimo tempo con
l’aumentare del vento a raffiche e improvviso calo della temperatura.
Nebbia di mare
Nebbia di terra
La NEBBIA è una nube a contatto con il suolo. Non c’è differenza tra nuvola e
nebbia perché quest’ultima è una nube molto bassa. L’espressione nebbia si
applica, per convenzione, quando si ha una visibilità ridotta inferiore a 1.000
mt; si indica con il termine foschia una visibilità trai 1.000 e 5.000 mt.
NEBBIA da AVVEZIONE (nebbia di mare): una massa di aria calda e umida si muove sopra il mare freddo e si condensa. Si presenta generalmente nel periodo
primaverile e inizio estate. La nebbia tende a persistere anche per un lungo periodo finché non si creano altre condizioni di cambiamento.
NEBBIA da IRRAGGIAMENTO (nebbia di terra): nelle notti limpide con alta pressione e vento leggero il suolo si raffredda e l’aria calda sovrastante tende a
condensarsi. Si presenta generalmente nel periodo autunno e inverno, nascondendo la costa, e si dissolve rapidamente al mattino.
CENNI di METEOROLOGIA
congiunzione
Le MAREE sono una regolare e periodica oscillazione del livello del mare.
Ampie masse d'acqua (oceani, mari, grandi laghi e grandi fiumi) che si
innalzano (flusso) e si abbassano (riflusso) anche di molti metri. Il flusso e
il riflusso generano la corrente di marea.
La frequenza della marea è generalmente ogni sei ore circa, ed è dovuta
all'attrazione gravitazionale esercitata sulla Terra dalla Luna e dal Sole.
L’attrazione della luna pur essendo circa duecento volte meno intensa
dell'attrazione esercitata dal Sole, è la principale responsabile delle maree,
in conseguenza del fatto che la misura del diametro terrestre non è del
tutto trascurabile rispetto alla distanza tra la Luna e la Terra, mentre lo è
rispetto alla distanza tra la Terra e il Sole.
Quando Il Sole e la Luna si trovano in congiunzione e opposizione
l’influenza dei corpi celesti si somma e si hanno le più alte maree (AM) e le
più basse maree (BM), dette maree Sizigiali. Quanto il sole e la luna si
trovano in quadratura gli effetti degli astri si contrastano e si hanno le più
basse AM e le più alte BM, dette maree Quadrantali.
Si definisce ampiezza di marea la differenza tra il livello di alta e bassa
marea, e quindi si ha ampiezza massima con maree sizigiali e ampiezza
minima con maree quadrantali.
Il BOLLETINO del mare, cioè il bollettino METEOMAR, a cura del Centro Nazionale
Meteorologia e Climatologia dell’Aeronautica Militare, è specifico per il mar
Mediterraneo, ed emesso dalle Stazioni Radio-costiere.
L’aggiornamento è ogni 6 ore (0600 - 1200 - 1800 - 0000 UTC, Universale Time Coordinated)
La trasmissione è dopo un’ora e trentacinque minuti. In Italia trasmette alle ore 08351435-2035-0235 ora locale. Durante il periodo estivo si deve considerare un’ora in più.
Il canale radio VHF 68 è predisposto all’ascolto del bollettino, composto da cinque parti informative:
• Avvisi (temporali e burrasche in corso e previsti)
• Situazione Generale(fronti, depressioni, clima)
• Previsioni (venti, mari e visibilità)
• Tendenze (per le successive 12 ore)
• Osservazioni (eventuali ulteriori informazioni)
I messaggi di sicurezza e gli avvisi di burrasca vengono inizialmente inoltrati dalle Stazioni
Radio-costiere sulla frequenza di soccorso (156.8 Mhz – Can. VHF 16) preceduti dalla
parola SECURITÈ ripetuta 3 volte
allineamento
opposizione
BM
AM
AM
LUNA nuova
LUNA piena
BM
MAREE SIZIGIALI
LUNA terzo quarto
AM
quadratura
BM
BM
AM
MAREE QUADRANTALI
LUNA primo quarto
VHF Can. 68
Diffusione continua
del Bolletino Meteomar
VHF
Portatile
VHF Can. 16
- Canale di soccorso SECURITÈ x3 volte:
[avvisi di burrasca .....]
CENNI di METEOROLOGIA
Il CATTIVO TEMPO è sempre da evitare. Avendo molti strumenti per le previsioni
meteorologiche è possibile programmare una sicura navigazione. Le condizioni meteomarine possono variare anche improvvisamente e può sopraggiungere mare agitato,
grosso o addirittura burrascoso, nonostante una buona previsione.
È quindi opportuno adottare alcune precauzioni nella navigazione se ci troviamo in una
situazione pericolosa, considerando anche dimensioni e qualità dell’imbarcazione.
Si deve sempre chiudere preventivamente ogni apertura, rizzare correttamente tutti i
carichi assicurando ogni carico mobile.
Ove possibile raggiungere il più vicino ridosso e fuggire dal maltempo.
Mare agitato: ridurre la velocità in modo da limitare la forza di impatto delle onde sullo
scafo. Se il mare aumenta è opportuno non affrontarlo direttamente di prua ma al
mascone; non navigare mai con il mare al traverso perché la barca sarà sottoposta a
forte e costante rollio con pericolo di rovesciamento. Quando il mare è in burrasca e
non più praticabile, assumere un’andatura di cappa in attesa di un miglioramento delle
condizioni.
Mare grosso in poppa: è una situazione molto pericolosa.
Ogni onda solleva la poppa e la barca si mette sotto prua cavalcando l’onda con moto di
difficile controllo, ogni minima disattenzione può fare deviare la prora con il rischio che
l’imbarcazione si traversi al mare o addirittura di ingavonarsi. È opportuno, dovendo
assolutamente andare con il mare in poppa, che si governi la barca in modo da navigare
al giardinetto. Mantenere il governo con molta attenzione, evitando accostate
incontrollate. Va ridotta ulteriormente la velocità e in necessità utilizzare l’ancora
galleggiante (dotazione di sicurezza) filandola di poppa per frenare la corsa.
In tutti i casi si deve agire con determinazione e consapevolezza, con
ragionevole rapidità ma non di fretta, e non lasciarsi prendere dal panico
per non commettere gravi errori.
È evidente che, tanto più il tempo peggiora, la possibilità di navigare si
riduce a due andature. Il cambio di programma con la rinuncia della rotta
prestabilita diventa una scelta obbligata. Possiamo “lottare” con il vento,
entro un certo limite, ma non contro il mare.
Ricorda che il mare non perdona avventatezza e disattenzione
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